numero speciale Marzo 2007 Sommeliers Registrazione tribunale di Chieti n. 06/2004 Abruzzo e Molise Periodico dell’Associazione Italiana Sommeliers - Abruzzo e Molise Speciale Olio Oli d’Abruzzo, un grande patrimonio Le tre DOP Le principali cultivar La storia dell’olivicoltura abruzzese La cultura mediterranea dell’olivo trova in Abruzzo una delle aree italiane più importanti e vocate, e ne caratterizza da secoli il paesaggio dell’intera fascia collinare. Una presenza, più che millenaria, le cui prime tracce risalgono al V secolo a.C., periodo della dominazione romana, quando le misure protezionistiche adottate da Roma favorirono un’espansione dell’olivicoltura e dell’industria olearia con il fiorire di numerosi trapetum. Virgilio attesta la presenza dell’olivo nella Marsica, mentre Ovidio ne documenta la produzione nella Valle Peligna e nell’età imperiale, inoltre, numerosi furono gli scambi commerciali tra i Municipi Romani dell’Abruzzo e l’Urbe, basati soprattutto su olio, vino e cereali. Dopo un periodo di declino, a seguito delle invasioni barbariche e della dominazione longobarda, la coltivazione dell’olivo riprende all’interno delle abbazie con l’arrivo in Italia dei Benedettini Cistercensi intorno al XII sec. Durante la dominazione spagnola l’agricoltura abruzzese in generale vive un nuovo periodo di decadenza, ma a partire dai primi anni del 1800 avvengono importanti trasformazioni socio-economiche: il latifondo feudale si trasforma in latifondo borghese e le proprietà della Chiesa (Curie) vengono concesse agli agricoltori mediante enfiteusi e livelli, determinando la nascita di grandi proprietà borghesi e di medie e piccole proprietà contadine, attraverso un cambiamento che si completa verso la fine del secolo quando, grazie all’insediamento stabile nelle campagne, si ha un particolare sviluppo delle coltivazioni arboree, tra le quali l’olivo in particolare, protagonista di numerosi episodi raccontati da quanti sono passati per l’Abruzzo: come ad esempio Rèmy d’Hauteroche, tenente francese al seguito di Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, che nel 1806, durante una sua missione nell’area vestina scrisse: “Marciavamo per una piantagione di olivi, il cui fogliame sotto la luce della luna sembrava d’argento...”. E come gli scritti di Antonio Stoppani che qualche decennio più tardi ne “Il Bel Paese” raccontò la sua visita nell’alta val Pescara: “Vino che è un’ambrosia, olio che è una dolcezza; le son cose che bisogna andare a Tocco per gustarle”; oppure ancora il motto di Gabriele D’Annunzio “Oleum acerba oliva optimum fieri” riferito all’innovativo sistema di produzione dell’olio con la lavorazione delle olive della sua terra, freschissime e non troppo mature. E ancora, attraverso la fantastica opera (in ogni senso) Olivestone di Joseph Beuys esposta al Beaubourg di Parigi nel ’94, espressione artistica delle emozioni vissute nel periodo trascorso in Abruzzo. Oggi, accanto alle testimonianze scritte c’è anche un simbolo di questa lungo racconto dell’olivicoltura abruzzese: un grande olivo che importanti istituti di ricerca hanno datato di oltre 1700 anni, situato nell’orto dell’Abbazia di San Giovanni in Venere di Fossacesia, in provincia di Chieti. L’Oleoteca Regionale Inaugurata lo scorso anno all’interno del Palazzo Farina a Loreto Aprutino, l’Oleoteca Regionale d’Abruzzo ospita il Museo di Storia dell’Arte Olearia e raccoglie un’esposizione delle migliori produzioni olearie regionali. Il Museo, attraverso numerosi reperti di archeologia industriale e di storia del lavoro e delle tecnologie dell’olio, offre al visitatore un inedito spaccato della complessa realtà tecnologico-produttiva non solo del territorio vestino ma dell’intera regione. La struttura, nata dalla collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, l’Arssa, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Comune di Loreto Aprutino, conserva uno dei primi opifici oleari della zona, nato alla fine del 1800 e rimasto in attività ultracentenaria, quando ai macchinari a trazione animale vennero sostituite la mola e le presse idrauliche. Inoltre, il museo dispone di una ricca dotazione di materiali provenienti da altri opifici (localmente chiamati trappeti) di metà ’800 con torchi in legno massello e, in epoca più recente, con torchi idraulici in metallo. Altrettanto interessante è il percorso didattico a supporto dei reperti, composto da immagini inedite e da volumi di pregio della biblioteca storica della famiglia Casamarte di Loreto Aprutino. Parte integrante dell’intera struttura è la sala “Panel test” per la valutazione degli oli. The New Regional Oleoteca Palazzo Farina in Loreto Aprutino hosts the Oleoteca Regionale d’Abruzzo which takes in the Museo di Storia dell’Arte Olearia gathering an exhibition of the best regional oil productions. The museum offers a new cross-section of the complex reality of olive growing through the whole region, the first oil plant of Loreto Aprutino, materials coming from other plants, it has an interesting educational path supporting the finds, with unpublished texts and illustrations and valuable volumes. Integral part of the facility is the “Panel Test” room used for the oils assessment. 2 Oli d’Abruzzo, un grande patrimonio Attualmente l’olivicoltura rappresenta uno dei comparti produttivi più importanti della regione che vede operare oltre 61 mila aziende e che conta 41 mila ettari con più di 9 milioni di piante e circa 40 varietà, per gran parte coltivate con metodi biologici. Alcune di queste varietà rappresentano, per qualità e quantità, la base dei 200 quintali di olio prodotti ogni anno da quasi 500 frantoi, per il 90% di qualità extravergine di oliva, numeri che fanno dell’Abruzzo la quinta regione in Italia. Tranne il leccino, presente in buona parte del territorio regionale, nella Provincia di Pescara troviamo la dritta, caratteristica della zona Vestina, e la toccolana, tipica della zona di Tocco da Casauria, mentre nel chietino la varietà predominante è la gentile di Chieti ma sono diffuse anche le cultivar intosso, nebbio e cucco. In provincia di Teramo si segnalano il tortiglione, la castiglionese e la carboncella. Infine, in provincia dell’Aquila, dove la produzione è limitata a qualche piccola zona d’eccellenza, quali la Valle Roveto e la Valle Peligna, sono tipiche la gentile dell’Aquila, la rustica e la monicella. A prescindere dalla scelta monovarietale o dalla tipologia di blend utilizzata, l’esperienza e l’abilità dei mastri oleari abruzzesi, unita all’uso sapiente delle tecniche di estrazione, rendono l’olio abruzzese di grande sapore, di bassa acidità e ricco di polifenoli, caratteristiche che rendono durevole il prodotto nel tempo a garanzia della salute del consumatore. Pur nella diversità delle varietà e delle zone, ha profumi fruttati fragranti e un gusto equilibrato, che ne favoriscono l’utilizzo in ogni cottura ma che si esaltano nell’utilizzo a crudo direttamente sulla tavola. Distribuzione provinciale della olive e varietà prevalenti: produzione media di CHIETI 54 % gentile di Chieti – intosso – leccino PESCARA 26% dritta (area Vestina), toccolana (area Casauriense), leccino TERAMO 17% tortiglione, carboncella, frantoio, dritta, leccino L’AQUILA 3% gentile dell’Aquila, rustica, leccino, monicella The Oliveculture in Abruzzo Since the V century B.C. the cultivation of olive-trees in Abruzzo has played an essential part in the agricultural economy of this region: millions of olive-trees have been planted thanks to the propitious climatic conditions and the good quality of the ground. Abruzzo’s temperate climate, in fact, is particularly favourable to the cultivation of olive-trees. Here the hills are sheltered from the cold weather and the almost constant sunshine during the year guarantees a uniform and temperate climate both in summer and in the other seasons. As a matter of fact, the green valleys planted with silvery olive-groves are the source of an excellent quality oil production. An oliveculture tied to the same cultural roots, social and historic sheep-rearing and that has seen with this, in the centuries, the costume, uses and needs evolution of the abruzzesi agricultural generations. With an average production approximately 200.000 quintals of oil, mostly extravergine, Abruzzo certifies itself fifth among the producing regions and represents without doubt one of the most interesting Italian olive plantation areas in vocation and production quality. Technical Data Olivetated Surface 41.000 hectares Produced Olives 1.450.000 quintals Produced Oil 200.000 quintals In the setting of the region’s agricultural economy, the oliveculture is one of the production compartments the most representative and important so as to influence also the characterization of the same agrarian scenery. In Abruzzo, in fact, the culture distribution area is very wide, moving from the sweet lithoarian hills to the more difficult pedemountain realities of the Great Rock and of the Maiella, passing in this way from the sea to approximately 600m of altitude. Time and human experience have selected the most suitable varieties of olive-trees to the different production areas of the region. The great part of the olive production of the region comes from just three varieties: the Leccino, the Dritta and the Gentile di Chieti, but they are framed by other varieties of minor importance or extremely local. 3 Le tre Dop Da circa un decennio, tra gli elementi decisivi di scelta per ampie fasce di consumatori è diventata la ricerca della tipicità dei prodotti, ossia di quel complesso di valori legato all’origine geografica, alla composizione varietale e ai metodi di raccolta e lavorazione. L’Abruzzo, forte della sua tradizione e consapevole della necessità di tutela delle sue originalità, è stata tra le regioni italiane più impegnate a favorire il riconoscimento europeo, soprattutto in campo olivicolo, tanto da poter vantare la certificazione di uno dei primi oli Dop italiani (l’Aprutino-Pescarese, 1996) e di poter contare oggi su ben tre oli extravergine di oliva a Denominazioni di origine. DOP Aprutino - Pescarese DOP Colline Teatine DOP Pretuziano delle Colline Teramane 4 DOP APRUTINO - PESCARESE Tra i primi ad essere riconosciuti in Europa, nel 1996, quest’olio ha come area di produzione la gran parte dei comuni della provincia di Pescara, dall’area Vestina fino all’estremità interna della provincia. Gli oli in commercio con tale denominazione devono essere ottenuti in misura non inferiore all’80% dalle varietà dritta, leccino e toccolana mentre per il restante 20% possono concorrere le altre cultivar presenti negli oliveti. Per disciplinare, l’olio Dop Aprutino - Pescarese deve avere colore giallo-verde o verde dalle differenti tonalità, sapore fruttato medio. Attualmente il Consorzio di Tutela, promosso dalle organizzazioni di categoria e dalle associazioni di produttori della provincia, include oltre 70 produttori per una quantità di olio Dop certificata nel 2005 di circa 600 quintali. Rules and regulation of production of DOP (Denomination of checked Origin) extra-virgin oil of olive “APRUTINO - PESCARESE”. The product has to have its origin from precise varieties (Dritta, Toccolana and Leccino) growed in olive-grows within the delimited area; The production method is ruled for the entire production cycle, according to the following parameters: early harvesting period between 20th October and 10th December (so as to avoid using over-ripe olives) done by direct plucking of the fruit from the trees; time limit for storage of the olives before crushing not to exceed 72 hours; crushing of the olives and extraction of the oil by cold process, in accordance of the traditional techniques of processing; check of the whole productive cycle, from the cultivation techniques of the olive plants to the bottling; chemical and physical analysis and panel test on the product before packaging, to guarantee the observation of the European norms. DOP COLLINE TEATINE Alla produzione di questa Dop è interessata la stragrande maggioranza del territorio provinciale. Prevede il prevalente utilizzo della cultivar gentile di Chieti, in misura non inferiore al 50%, con l’apporto del leccino, in misura non superiore al 40%, ma possono concorrere altre varietà presenti negli uliveti nella misura massima del 10% come nebbio, intosso e cucco. La Dop Colline Teatine può essere accompagnata dalle due menzioni geografiche aggiuntive “Frentano” o “Vastese”, per gli oli prodotti in determinate zone dell’area Frentana o Vastese e con una percentuale leggermente diversa delle cultivar di olive. Per disciplinare deve avere colore dal verde al giallo, odore fruttato da tenue ad intenso e sapore fruttato. Per tutelare questa produzione (circa 450 quintali nel 2005) è stato istituito il Consorzio di Tutela che riunisce tutte le associazioni olivicole della provincia. Rules and regulation of production of DOP (Denomination of checked Origin) extra-virgin oil of olive “COLLINE TEATINE”. The Denomination of Checked Origin “Colline Teatine” is reserved to the extra-virgin oil obtained by the following varieties of oil presented in the olive grooves: Gentile od Chieti no less than 50%, Leccino no more than 40%. Other varieties of oil can be present no more than 10%. The Denomination of Checked Origin “Colline Teatine” following by the geographic mention “Frentano” is reserved to extra-virgin oil obtained by the following varieties of oil presented in the olive grooves: Gentile of Chieti no less than 60%, Leccino no more than 30%. Other varieties of oil can be present no more than 10%. The Denomination of Checked Origin “Colline Teatine” following by the geographic mention “Vastese” is reserved to extra-virgin oil obtained by the following varieties of oil presented in the olive grooves: Gentile of Chieti no more than 40%, Leccino no less than 30%, Moraiolo and Nebbio, one or both, at least 10%. Other varieties of oil can be present no more than 10%. DOP PRETUZIANO DELLE COLLINE TERAMANE Prodotti nell’area compresa tra il mare e la fascia collinare della provincia di Teramo, gli oli che si fregiano di questa denominazione devono essere composti per il 75% dalle varietà leccino, frantoio e dritta, mentre per il 25% da cultivar locali minori quali tortiglione, carboncella e castiglionese. Per disciplinare deve avere colore giallo verdognolo, odore fruttato medio e gusto medio fruttato con media sensazione di amaro e piccante. Rules and regulation of production of DOP (Denomination of checked Origin) extra-virgin oil of olive “PRETUZIANO DELLE COLLINE TERAMANE”. The cultural techniques consist in the following operations, normally annual, in February, March and April, or biennial in few areas and for old or no so productive olive: • Fertilizer: late winter litter based with simple and complex chemical fertilizer additives; • Land work: light works, at least two (countersinking and harrowing) or the practice of grassing; • Other interventions: other specific phytosaniatric interventions can be done with the integrated and/or biological battle modalities. The olive harvest, that must be done by hand directly from the plant or by mechanical means, has to be done between the 5th of October and the 10th of December. The maximum production of olives from plantations, destined for the extra-virgin oil production, according to art.1 cannot exceed 6500 Kg per hectare for the specialized culture plants, while for the promiscuous culture plantations the average olive production per plant cannot exceed 50 kg. During exceptionally favourable years the output can be greater, as long as it’s controlled preventively by the Control Organism. The maximum oil plantation output belonging to the billboard of the “Pretuzian” protected origin denomination cannot exceed 20%. Olives must be transported in windowed boxes or bins in a proper way to avoid fruit damage. The gathered crops must be conserved, until the release phase, in rigid and aired recipients in freshplaces. It is forbidden to use bags in transportation and conservation. Olives must be released within three days from the harvest. 5 Le principali cultivar Il grande patrimonio varietale dell’olivicoltura abruzzese è rappresentato da circa quaranta cultivar, oltre la metà delle quali maggiormente diffuse e distribuite in ambienti pedoclimatici determinati, spesso su base provinciale o zonale. Com’è ovvio si tratta di una stratificazione che negli anni, accanto all’evoluzione dello stesso concetto di coltivazione dell’olivo passata da quella di tipo promiscuo a quella specializzata, ha visto selezionare alcune varietà che, grazie alle loro caratteristiche, sono maggiormente indicate per la trasformazione, in blend o come monovarietale. Carboncella La Carboncella è una pianta diffusa nelle regioni olivicole dell’Italia centro meridionale. Ha vigoria media con rami a portamento assurgente. I frutti sono di forma ovoidale e hanno maturazione intermedia e contemporanea. La produttività è buona e costante negli anni, la resa al frantoio è mediamente alta. Plant widespread in the olive regions situated in Central-Southern Italy. It has a medium strength and branches with rising carriage. The fruit of the olive are egg-shaped and have intermediate and contemporary ripening. The productivity is good and constant through the years, the yield at the oil mill is on average high. Dritta Olivo di media vigoria e portamento espanso. Molto rustica, si tratta di una pianta apprezzata per l’elevata e costante produttività. L’epoca di fioritura è precoce e i fiori presentano una bassa percentuale di ovari e abortiti. I frutti maturano precocemente e si prestano alla raccolta meccanica perché dotati di ridotta resistenza al distacco. Original variety in the vestina area where it finds, above all in Pianella, Moscufo and Loreto Aprutino municipalities the highest representation; now in expansion over the whole regional territory. Interesting for the good and constant productivity to which is accompanied a prepicked helmet inclination. Time of maturing half precocious of the olives, good oil output of good organolettic characteristics, fructified. Gentile di Chieti Olivo vigoroso con portamento assurgente. I frutti, di forma ovoidale, hanno maturazione scalare e si caratterizzano per il lungo picciolo. La produttività è buona ma non sempre costante. La resa al frantoio è intorno al 18% e l’olio ricavato da questa pianta esprime al meglio le sue peculiarità quando la raccolta è completata entro la fine di novembre. Typical variety of the province of Chieti, appreciated for its productivity and its good rusticity and cold resistance. Time of maturing medium-late, according to scale, with good oil output of good characteristics half-fructified. Castiglionese Si tratta di una varietà diffusa principalmente nell’area di Castiglione Messer Raimondo. La pianta si caratterizza per i lunghi rami e la chioma pendula. È una varietà poco diffusa, con una resa in olio di ottima fattura ma poco abbondante. Variety main present in the olive area of Castiglione Messer Raimondo . Tree with characteristics of long smallbranches and pendulums in the lower leaf. Limitedly diffused variety, with good but unfortunately low oil output. Time of maturing of the olive’s average, with optimum organolettic characteristics. 6 Intosso Pianta di bassa vigoria e chioma tendenzialmente pendula, è coltivata nelle province di Teramo, Pescara e Chieti. Le drupe hanno forme ellittica e sono di buona pezzatura. La maturazione è intermedia, ma i frutti possono essere raccolti ancora verdi per la trasformazione in olive da mensa. Plant with a low strength and by nature hanging leaves, it is cultivated in the provinces of Teramo, Pescara and Chieti. Elliptic drupes and good speckling. Intermediate ripening and the fruit of the olive can be harvested still green to turn them into table olives. Leccino Il leccino, varietà diffusa su gran parte delle regioni del centro Italia, si adatta a diversi ambienti olivicoli e possiede una produttività alta e costante. Il frutto matura molto presto, e ha forma ellittica con facile distacco dalla pianta. Variety introduced in all of the region and mainly in recent plantations. Notwithstanding its wide diffusion, it likes better the hilly lithoranean area and the fertile deep lands, showing on the contrary serious adaptation limits in the highly clay lands. Time of maturing precocious and contemporary, oil output average while its actual quality is closely tied to the release time. Toccolana È diffusa nell’area olivicola del Comune di Tocco a Casauria e di Castiglione a Casauria (Pescara). È una delle cultivar previste dal disciplinare della Dop Aprutino - Pescarese. L’albero è vigoroso, con un portamento tendenzialmente assurgente. Il frutto ha un’elevata resa in olio (23%) e l’epoca di maturazione è tardiva. Si tratta di una cultivar adatta per impianti intensivi e dà buoni risultati con la raccolta meccanica. Typical of the olive area of the municipality of Tocco Casauria and Castiglione a Casauria. Interesting variety for the high oil output (23%) and for the noteable rusticity. Time of maturing of the olives late, high oil output half-fructified. Tortiglione Si tratta di una varietà esclusiva della provincia di Teramo e in particolare delle terre attorno a Giulianova, Castellato, Notaresco e Bellante. Il nome deriva dalla caratteristica forma tortile del tronco. La propagazione della pianta per autoradicazione è alquanto difficile, vista la sua eccessiva stagionalità. Il frutto ha una resa in olio media e il prodotto finale evidenzia generalmente buona ricchezza di polifenoli. Characteristic plant with a twisted trunk very different from the other varieties. The productivity is generally good, but characterized by an alteration. Medium is the propagation by scion while satisfactory is the growth in garden centre. Local variety typical of the province of Teramo between the valley of Tordino and Val Vibrata. Maturation of olives contemporaneous, yield 16/18%. L’Istituto sperimentale per la elaiotecnica (Isel) Ubicato nel comune di Città S. Angelo (Pescara), l’Isel è uno degli istituti di ricerca del Ministero per le politiche agricole alimentari e forestali ed uno dei principali centri di ricerca sull’olio di oliva, sugli oli e grassi vegetali in generali e sulle olive da tavola. Sebbene poco conosciuto dal grande pubblico, da 35 anni è un valido supporto al mondo della produzione grazie a numerosi ed importanti lavori scientifici, tanto da essere ormai considerato di rilevanza internazionale sia dal Consiglio Oleicolo Internazionale di Madrid, sia dalla Commissione Europea. Numerosi ricercatori dedicano i loro studi agli aspetti chimici, tecnologici e di trasformazione, oltre a quelli legati alle varietà e alle tecniche di coltivazione sui 30 ettari di campi sperimentali. Per informazioni: tel. 085.959518 – [email protected]. 7 Sommelier Abruzzo e Molise Numero speciale Olio - Abruzzo - Marzo 2007 - Anno III Trimestrale dell’Associazione Italiana Sommeliers Abruzzo e Molise Realizzato con il contributo dell’Assessorato all’agricoltura della Regione Abruzzo e dell’Arssa Direttore editoriale Gaudenzio D’Angelo Via San Giacomo, 58/4 - Fara Filiorum Petri (Ch) Tel. 335.6191285 - [email protected] Direttore responsabile Massimo Di Cintio - [email protected] Traduzioni: Modern English Centre – Pescara Mila d’Alessandro – Pescara Hanno collaborato a questo numero: Davide Acerra, Luca Bistolfi, Giuseppe Cavaliere, Marino Giorgetti, Gianluigi Lopes, Francesca Lupone, Luciano Pollastri. Grafica e impaginazione Angelo Orsini • Massimo Di Prinzio Editore AIS Abruzzo e Molise Sede: Sporting Hotel Villa Maria C.da Pretaro - 66023 Francavilla al Mare (Ch) Tel. e fax 085.4503074 - Tel. 085.450051 (centralino Hotel) [email protected] Fotografie Archivio Arssa, Archivio Carsa, Giuseppe Cavaliere, Studio Di Paolo, Massimo Di Cintio, Archivio Provincia di Teramo, Archivio Litografia Di Prinzio, Abc Grafiche. Stampa Litografia Di Prinzio - Guardiagrele