1789
dall’ ANCIENT REGIME
al nuovo regime fondato su
1.
2.
3.
E’ il modello di organizzazione politica, sociale
ed economica ereditato dal Medioevo fondato
su:
ASSOLUTISMO MONARCHICO
SOCIETA’ DIVISA IN TRE ORDINI (clero,
nobiltà e Terzo Stato)
SISTEMA FEUDALE NELLE CAMPAGNE
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CLERO: Primo Stato. Vescovi e abati (alto
clero).
NOBILTA’: Secondo Stato.
TERZO STATO: il popolo, cioè la borghesia
mercantile e commerciale, i professionisti, i
contadini, gli operai, i sacerdoti.
Su 26 milioni di francesi, solo 1,3 milioni
appartenevano a nobiltà e clero. Questi
avevano grandi ricchezze e vaste proprietà
terriere; erano quasi completamente esentati
dal pagamento delle tasse e per mantenersi
gravavano sul popolo con prelievi di denaro e
quote di raccolti.
Il Terzo Stato “manteneva” la nazione.
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Nella seconda metà del Settecento la Francia
attraversava una situazione economica molto
difficile.
Bilancio dello Stato in deficit: le spese (guerre,
Versailles, nobili) superano le entrate delle
tasse.
Scarsità di raccolti (1786-89) aggrava
ulteriormente situazione già difficile dei poveri.
Crisi economica comporta diminuzione di
spesa per manufatti quindi crisi di questi
settori.
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Il ministro delle finanze dichiarò
necessaria una riforma fiscale che
imponesse il pagamento delle tasse a
clero e nobiltà.
La situazione era talmente grave che si
rese necessaria la convocazione degli
Stati Generali
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Organo di rappresentanza dei tre ceti sociali (clero, nobiltà e
terzo stato) esistente nello Stato francese già nel Medioevo,
con la funzione di limitare il potere monarchico. Vi
partecipavano in tutto 900 rappresentanti; 300 membri per
ogni ordine che si riunivano in tre camere separate,
discutevano sulla legge ed emettevano un voto per camera:
essendo 3 i voti il sistema non ammetteva il pareggio. Il più
delle volte il Terzo Stato era svantaggiato, perché in qualche
modo gli interessi dei nobili e del clero coincidevano: era
sufficiente che questi emettessero due voti a favore per
ottenere la maggioranza. Gli stati generali furono convocati
la prima volta nel 1302, e furono riuniti ventidue volte in 487
anni. Dopo il 1614 non furono più riuniti fino al 1789,
quando Luigi XVI vi fece appello per affrontare la crisi
finanziaria che stava assillando la Francia.
Gli Stati Generali si riuniscono a Versailles dopo che in tutta la Francia erano
stati eletti i rappresentanti per ciascun ordine. Questi rappresentanti portavano
con sé il “quaderni di lamentele” raccolti durante le assemblee preparatorie
istituite in tutto il paese. Sono questi quaderni un fonte storica importantissima
per capire la società del tempo.
Il Terzo Stato chiese altri 300 membri per la propria camera, l’istituzione del
voto per testa e la riunione in un’unica camera. Di questi punti solo uno fu
concesso, quello di elevare il numero dei propri membri a 600. In questo modo il
sistema rimaneva lo stesso, perché per cambiare era necessario il voto per testa.
A questo punto il Terzo Stato decise di istituire una nuova assemblea, invitando
i deputati degli altri ordini a farne parte e prese il nome di Assemblea
Nazionale, e ciò determinò la fine degli Stati Generali.
Nonostante l’opposizione del re il progetto andò avanti e il 9
luglio si riunì l’Assemblea Nazionale Costituente con
l’intento di darsi una Costituzione.
Il re Luigi XVI tenta di inviare dei militari a Versailles ma il
popolo di Parigi insorge e prende d’assalto la Bastiglia,
carcere simbolo dell’assolutismo monarchico.
I cittadini si organizzano in un esercito volontario, la
GUARDIA NAZIONALE, comandato dal generale La
Fayette.
Tutta la Francia segue Parigi: nelle campagne vengono
assaltati i castelli dei nobili e bruciati i documenti che
sancivano i vecchi diritti feudali.
L’Assemblea Nazionale Costituente
abolisce i diritti feudali e decide la
soppressione di ogni privilegio; I
FRANCESI
DIVENTANO
TUTTI
UGUALI DAVANTI ALLA LEGGE.
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Il 26 agosto l’Assemblea Costituente affermò
solennemente i principi del nuovo ordine
sociale e politico basato sulla libertà degli
uomini, sull’uguaglianza dei loro diritti e sulla
sovranità della Nazione (popolo).
I beni del clero vengono confiscati e poi
venduti a privati. Vescovi e sacerdoti vengono
sottoposti all’autorità dello Stato.
LA FRANCIA E’ DIVENTATA UNA
MONARCHIA COSTITUZIONALE.
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Si compone di una breve premessa e 17 articoli.
Art.1 Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali
nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere
fondate che sull’utilità comune
Art. 2 Il fine di ogni associazione politica è la
conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili
dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la
sicurezza e la resistenza all’oppressione.
Art. 3 Il principio di ogni sovranità risiede
essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o
individuo può esercitare un’autorità che non emani
espressamente da essa.
Il 5 ottobre 1789 un corteo guidato da donne e scortato dalla
Guardia Nazionale si recò a Versailles per protestare. I
manifestanti pretendevano tre cose dal re:
•
Che accettasse i decreti contestati dall’Assemblea Costituente
•
Che garantisse approvvigionamenti alla capitale
•
Che si trasferisse al Palazzo delle Tuileries
Il 10 ottobre Luigi XVI fu proclamato «Re dei Francesi» . La nuova
monarchia aveva carattere costituzionale e la Francia non era più
patrimonio del re.
L’ Assemblea Costituente rese il clero un corpo
di dipendenti statali e ne requisì i beni per
risanare il deficit statale. Il clero si spaccò:
quello costituzionale giurò fedeltà alla
Costituzione , quello refrattario rimase
obbediente al Papa, opponendosi alla
Rivoluzione.
Finiti i lavori per la Costituzione, nel 1791 l’Assemblea Costituente si
scioglie ed i francesi sono chiamati ad eleggere il Parlamento.
Questo era formato da 745 deputati che si dividevano in diverse
fazioni e gruppi:
FOGLIANTI: (dal nome dell’ex convento dove si riunivano) gruppo
di destra, conservatore e filo-monarchico, composto dall’alta
borghesia (es. La Fayette).
CORDIGLIERI: (dal nome del convento dei francescani dove si
riunivano), seguivano l’obiettivo di aumentare i salari e di avere
garanzie occupazionali .
GIACOBINI: (dal convento di San Giacomo) gruppo di sinistra
contrario al re che si suddivideva a sua volta in GIRONDINI
(borghesia imprenditoriale e degli affari) e MONTAGNARDI
(repubblicani radicali, volevano il controllo statale sull’economia e un
rigoroso accentramento amministrativo). Robespierre, Marat e
Danton erano giacobini.
Le potenze europee temevano che le idee rivoluzionarie si
propagassero oltre i confini francesi e quindi minacciarono
un intervento armato contro la Francia. I repubblicani
volevano la guerra perché contrari al re (che certamente
aveva preso accordi segreti con gli altri monarchi europei); il
re e i nobili volevano la guerra perché speravano che i
rivoluzionari fossero sconfitti e si ritornasse alla situazione
precedente.
Il 20 aprile 1792 l’Assemblea legislativa francese dichiara
guerra all’Austria.
Migliaia di volontari giunsero a Parigi dalle campagne pieni
di patriottismo (il gruppo di Marsiglia giunge a Parigi
cantando la “Marsigliese, che divenne poi l’inno nazionale
francese)
Il re ed i nobili si dimostrarono molto deboli ed incerti. La
guerra contro le potenze europee, che non frattempo si
erano aggiunte all’Austria, non dava buoni risultati.
A questo punto la situazione fu presa in mano dal popolo
(sanculotti) che insorse cattivo e imprigionò il re (agosto
1792), uccidendo centinaia di prigionieri, soprattutto nobili e
preti. I montagnardi, guidati da Danton, presero il controllo
dell’Assemblea legislativa e indissero le elezioni per una
nuova Assemblea Costituente, chiamata CONVENZIONE
NAZIONALE.
Intanto sul fronte della guerra con l’estero avviene la prima
vittoria dei francesi il 20 settembre 1792.
Il giorno successivo la Convenzione abolì la monarchia e
proclamò la nascita della Repubblica
Eletta a suffragio universale (senza distinzione
per reddito, ma erano escluse le donne) era
formata da 749 deputati: 200 girondini (politica
tollerante), 100 montagnardi (rivoluzionari
intransigenti come Danton, Marat e
Robespierre) e i restanti rappresentavano la
Pianura (o Palude).
I MONTAGNARDI PRESERO IL
SOPRAVVENTO
Nel gennaio del 1793 la Convenzione vota la
condanna a morte di Luigi XVI per tradimento;
viene ucciso il 21 gennaio. Qualche tempo
dopo, anche la moglie Maria Antonietta.
1793-1794 anni terribili, di terrore
Sono anni difficili per la Francia:
 Guerra esterna.
 Povertà: mancava il pane e non c’era legna
per scaldarsi. I prezzi dei viveri erano
sempre più alti.
 Paura per le violenze quotidiane.
 Rivolta popolare della Vandea 1793 contro
il governo repubblicano, fomentata da
nobili e clero.(Il popolo contro la
rivoluzione fatta per il popolo…)
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Per affrontare il momento difficile vengono dati ampi
poteri ad un COMITATO DI SALUTE PUBBLICA
guidato da Robespierre, composto da nove membri,
con l’intento di instaurare un “regime di terrore
rivoluzionario”:
Provvedimenti per contenere i prezzi.
Aumento dei membri dell’esercito (arruolamento di
massa che raggiunse 1.200.000 uomini).
Istituzione di tribunali rivoluzionari (vennero
condannati alla ghigliottina 20.000 persone colpevoli
soltanto di avere idee diverse da quelle giacobine o
semplicemente perché appartenevano alla nobiltà e al
clero).
Nel novembre 1793 furono prese misure
estreme per dar corso ad una nuova storia.
Viene imposta la fine della religione
tradizionale. Vengono distrutte le statue dei
santi e fuse le campane. Viene abolito il
calendario tradizionale cristiano e ne viene
creato uno nuovo a partire dalla rivoluzione.
Le posizione sempre più estreme della rivoluzione finirono
per dividere i rivoluzionari. Robespierre fece condannare e
ghigliottinare Danton e i suoi seguaci che volevano la fine
del “Terrore”.
Oltre ai nobili e al clero, anche la borghesia era stata
duramente colpita dalla rivoluzione in quanto il terrore e le
leggi popolari non ne permettevano lo sviluppo e
l’imprenditorialità.
Giugno 1794, vittoria dei francesi a Fleurus contro la
coalizione europea.
Robespierre comincia a venire isolato e lo scontento si
trasformò in colpo di Stato: Robespierre e un centinaio di
seguaci vengono arrestati il 27 luglio 1794 (9 Termidoro) e
ghigliottinati il giorno successivo.
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La Convenzione nazionale redasse una nuova Costituzione
(agosto 1795) che conferiva il potere esecutivo ad un
Direttorio composto da 5 membri . Il potere legislativo
venne attribuito a due camere, il Consiglio dei Cinquecento
e il Consiglio degli Anziani (250).
Venivano riaffermati i diritti e le libertà personali, mentre il
diritto di voto ritorna censitario.
Il nuovo regime politico è di ispirazione liberale e
sostenuto dalla borghesia.
Il Direttorio affida al giovane ufficiale Napoleone
Bonaparte il compito di sedare le ribellioni interne
(movimenti monarchici) e di guidare le campagne militari in
Italia contro l’Austria.
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