LA RIVOLUZIONE FRANCESE Le cause Le disuguaglianze della società francese divisa in nobiltà, clero e terzo stato La crisi economica della Francia il bilancio passivo dello stato ( le uscite superavano le entrate) Il re si fece prestare denaro dai banchieri privati, aumentando il debito pubblico e aumentò le tasse due carestie consecutive La nobiltà Costituiva l’1 % della popolazione francese e possedeva il 30 % delle terre ; non pagava le tasse , faceva pagare ai contadini i tributi feudali. ed era divisa in tre categorie. La nobiltà di spada di origine medievale, viveva a Versailles, alla corte del Re , e veniva mantenuta dallo stato. La nobiltà di toga era formata da alti funzionari dello Stato,per lo più giuristi, riceveva ricchi stipendi. La nobiltà di campagna viveva nei propri feudi, parteggiava per la monarchia assoluta ed era contraria a qualsiasi cambiamento. Il clero Costituiva lo 0,5 % della popolazione ed era diviso in due categorie : L’alto clero , formato da vescovi, arcivescovi e cardinali, che ricevevano rendite altissime dalle decime ecclesiastiche(un decimo del raccolto ) Il basso clero, formato per lo più dai curati di campagna e dai parroci di città. Non pagava le tasse, faceva pagare ai contadini i tributi feudali Rappresentava il resto della popolazione, cioè la maggioranza, era l’unico stato a pagare le tasse . Tutto il paese si reggeva sul loro lavoro. La borghesia, costituita da persone ricchissime, come i banchieri, i finanzieri, i grandi imprenditori, e da persone benestanti come avvocati, medici, piccoli imprenditori. Molti di loro aderivano alle idee dell’illuminismo e avrebbero voluto trasformare la monarchia assoluta in monarchia parlamentare. Il popolo era diviso in lavoratori e poveri della città e contadini delle campagne. I contadini volevano che tutto restasse com’era,ma si rivoltavano quando arrivava una carestia o nuove tasse dei nobili. Il Terzo Stato 1789 La convocazione degli Stati Generali I ministri del re di Francia cercarono di imporre una nuova tassa sulla proprietà, che avrebbe colpito i nobili e il clero. I nobili si rifiutarono di accettare questa tassa e chiesero la convocazione degli Stati Generali. Gli stati Generali Il 5 maggio 1789 gli Stati Generali si riunirono in una delle sale del Palazzo di Versailles sotto la presidenza del Re. I rappresentanti del terzo stato portavano con sé i cahiers de doleances ( i quaderni delle lamentale) Secondo la tradizione i tre stati avrebbero dovuto riunirsi in tre sale separate per decidere. Ad ogni stato toccava un voto La questione del voto Secondo la tradizione si poteva votare o per stato o per testa. Un voto per ogni classe sociale oppure un voto per ogni rappresentante degli Stati Generali. Poiché clero e nobiltà si trovavano sempre d’accordo, potevano contare su due voti, mentre il Terzo stato ne aveva uno solo. Il Terzo Stato reclamò quindi il voto pro capite, cioè un voto a testa per ciascun deputato. In questo caso nobiltà e clero avrebbero ottenuto 361 voti, mentre il terzo stato 578. Clero+Nobiltà 1+1 = 2 voti Terzo Stato 1 voto Clero 291voti Nobiltà 270 Terzo Stato 578 voti 1789 Il giuramento della Pallacorda Dopo le discussioni iniziali il Terzo Stato e il Basso clero si rifugiarono nella sala della pallacorda, dove costituirono un’Assemblea nazionale ( giugno 1789 ) e giurarono di non permettere lo scioglimento dell’Assemblea fino alla votazione di una nuova Costituzione alla Francia. L’assemblea costituente Il re ordinò a clero e nobiltà di unirsi all’assemblea del terzo stato che si chiamò assemblea costituente perché doveva scrivere la nuova costituzione 1789 La presa della Bastiglia Il re però era intenzionato a sciogliere l’Assemblea: così quando egli radunò l’esercito per agire con la forza, il popolo parigino insorse attaccando la Bastiglia, prigione dove erano detenuti i i prigionieri politici. Il re fu costretto a ritirare i soldati. La notizia della presa della Bastiglia provocò altre rivolte della borghesia e dei contadini , dilagando nell’intera Francia. 1789 Le decisioni dell’Assemblea •Scioglimento degli ordini religiosi non impegnati in opere di assistenza e educativa e confisca dei beni della chiesa per sanare il debito pubblico. •Costituzione civile del Clero francese: Il cattolicesimo è la religione ufficiale dello Stato, ma i preti e i vescovi devono essere eletti dai fedeli e giurare fedeltà alla Costituzione francese •Abolizione dei privilegi feudali : decime( 1/10 del raccolto), corveès ( prestazioni di lavoro gratuito) •Dichiarazione dei diritti dell’uomo : tutti i cittadini erano liberi e avevano gli stessi diritti La fuga dei nobili Di fronte a questi provvedimenti moltissimi nobili fuggirono dalla Francia, rifugiandosi in altri stati europei, sperando nell’aiuto di questi per porre fine al governo rivoluzionario. Anche il re Luigi XVI tentò di fuggire, ma fu fermato e ricondotto a Parigi 1791 la nuova costituzione La Francia divenne una monarchia parlamentare •il potere esecutivo spettava al re e ai suoi ministri; •il potere legislativo all’Assemblea legislativa, un parlamento eletto dai cittadini più ricchi; •il potere giudiziario spettava ai magistrati eletti da cittadini. 1791 L’assemblea legislativa Al suo interno presentava parecchie divisioni. 1. I conservatori (foglianti) che non volevano trasformazioni sociali e politiche, erano favorevoli alla monarchia.(erano seduti a destra) 2. La palude un gruppo al centro , indipendenti non avevano un preciso programma politico 3. Una minoranza, i giacobini, progressisti che volevano grandi cambiamenti sociali, uguaglianza politica ed economica ( Robespierre, Danton) (erano seduti a sinistra) 1792 la Convenzione e la Repubblica I sovrani europei temevano il diffondersi della Rivoluzione anche nei loro stati e manifestavano la loro ostilità contro il governo francese, il quale oppresso anche dalle ostilità interne di nobili e del re, decise di dichiarare guerra all’Austria. Alle prime sconfitte scoppiarono rivolte e il governo dovette imprigionare il re e indire nuove elezioni.La nuova assemblea venne chiamata Convenzione e proclamò la Repubblica. Il re fu processato e decapitato. 1793 La guerra continua Intanto altri stati si erano uniti all’Austria (Inghilterra e Spagna) nella guerra contro la Francia. Di fronte a nuove sconfitte scoppiò una rivolta di contadini nella Vandea contro il governo repubblicano. Il popolo parigino cominciò a richiedere che venissero eliminati tutti coloro che erano contrari al governo repubblicano, in particolar modo i nobili. 1793 Il Comitato di salute pubblica La Convenzione fu costretta a far arrestare i più moderati e nel 1793 un gruppo di uomini, tra cui Danton e Robespierre , con l’appoggio dei popolani parigini ( sanculotti perché indossavano i pantaloni al posto delle culottes= calzoncini di seta dei nobili) conquistò il potere e creò un Comitato di salute pubblica che doveva dirigere la politica interna ed estera della Francia.Furono varate delle misure provvisorie e Robespierre instaurò una dittatura , che egli stesso chiamò “Terrore” 1793-94 Il Terrore •Tutte le libertà garantite dalla Costituzione venero sospese . • migliaia di persone furono giustiziate o massacrate indiscriminatamente. • In dieci mesi le vittime della ghigliottina furono più di 16.000 •Fu ripristinata la censura 1794 Il terrore bianco Una congiura determinò l’arresto di Robespierre e dei suoi seguaci, che furono giustiziati subito. In questo periodo detto del terrore bianco furono uccisi senza processo molti rivoluzionari del gruppo di Robespierre. Gli autori della congiura emanarono una nuova costituzione. 1795 Il direttorio Con la nuova costituzione tutto il potere fu affidato ad un Direttorio, formato da 5 membri o direttori, che governò dal 1795 al 1799, anno in cui con un colpo di stato Napoleone Bonaparte si fece nominare primo console a capo della Repubblica, divenendo poi il capo assoluto di tutta la Francia. Le conseguenze • Unificazione delle leggi e della lingua ( il francese) • Eliminazione dei privilegi feudali e nascita di una classe di piccoli proprietari terrieri. • Contrasti tra Chiesa e stato francese • Diffusione delle idee di libertà, eguaglianza e fraternità.