SILSIS – Pavia - Area 3 Educazione Linguistica “Educare alla usabilità linguistica” lezione 2 [email protected] 1. Usabilità linguistica Il concetto di usabilità è nato sul web (Jakob Nielsen, Web Usability, Milano, Apogeo, 2000). Vuol dire: facilità d’uso. Ridurre le energie mentali impiegate per risolvere problemi preliminari rispetto al compito principale per cui un navigatore si trova su un dato sito. Cosa c'entra un concetto nato per la trasmissioni di informazioni via internet con il linguaggio e con l'educazione linguistica? C'entra. L’usabilità è il valore implicito nel mezzo. Questo valore si riconosce in base a tre caratteristiche: a. l'utilità attesa (pensare a chi mi legge) b. la completezza dei contenuti (pensare a dare informazioni) c. la comprensibilità delle informazioni (eliminare le difficoltà inutili e lasciare solo quelle utili) Questi parametri sono molto simili a quelli che di solito si citano quando si parla di "condizioni di testualità". 2. Usabilità linguistica Educazione linguistica = riflessione sul linguaggio in sé A scuola gli studenti sono poco abituati a pensare che quando leggono, scrivono o parlano stanno in realtà processando o producendo dei testi: a. che si rivolgono a dei destinatari b. che hanno uno scopo c. che devono soddisfare alcuni requisiti interni ed esterni (condizioni di testualità) 3. Usabilità linguistica Al contrario: l'unico genere testuale cui gli studenti sembrano allenati è il tipo (retorico) del "tema in classe" [introduzione, svolgimento, conclusione] Gli studenti appaiono spesso in evidente difficoltà quando si tratta di svolgere compiti che implicano la conoscenza attiva e la pratica di altri generi testuali (sostenere un interrogazione, scrivere un articolo di giornale, fare un riassunto, una parafrasi, prendere appunti, schematizzare, scruvere un saggio breve, fare un'analisi testuale) 4. Usabilità linguistica Nella "nuova educazione linguistica" rivolta a italofoni andrebbe riconosciuto alla scrittura e all'espressione orale - cioè alla lingua - un valore in sé, non solo un valore ancillare e subordinato (non si fa che sminuire il valore del linguaggio quando si afferma che il linguaggio si usa "per esprimere pensieri, opinioni, senzazioni, idee ecc.") (usabilità = valore implicito nel mezzo) usabilità linguistica = valore implicito nel mezzo linguistico 5. Usabilità linguistica Tullio De Mauro nel libro "Dante, il gendarme e la bolletta" (Bari, Laterza, 2001, p. 15 e segg) cita questo passo di Simone Weil per spiegare che la trasparenza linguistica (l'usabilità linguistica) è un'operazione preliminare che non elimina le difficoltà del contenuto, ma - al contrario - permette di vederle (questa operazione - in una visione religiosa - sembra addirittura rappresentare il compito supremo della ragione) La chiarezza del linguaggio non serve a eliminare, ma serve a vedere chiaramente e quindi a circoscrivere in quanto tali le difficoltà utili proprio in virtù del fatto che elimina le difficoltà inutili. Dunque, uno degli obbiettivi principali della "nuova educazione linguistica" (che si rivolge a pienamente italofoni sempre più disabituati al linguaggio proposizionale) potrebbe essere quello di insegnare prima di tutto a scrivere testi e in secondo luogo a scrivere testi usabili. obiettivo 1: La ri-conquista della testualità obiettivo 2: la consapevolezza del testo come valore in sé 6. Usabilità linguistica obiettivo 1: La ri-conquista della testualità obiettivo 2: la consapevolezza del testo come valore in sé La ri-conquista della testualità è un esercizio costante. Una attenzione al mezzo linguistico (che per noi è il fine). Il rispetto delle regole che fanno di un insieme di parole un testo. Una attenzione continua nei confronti di un certo genere di errori. Implica la costruzione di una redazione mentale 7. La redazione mentale Una certa scuola e certi giudizi dei professori hanno rafforzato in molti di noi una concezione idealistica della scrittura “I pensieri sono confusi e la forma insufficiente” “L’espressione scritta è insufficiente e i contenuti sono ripetitivi” “Buona sia la forma che il contenuto” “I contenuti espressi sono originali e la forma è corretta” Tale concezione a-tecnica si rispecchia nei seguenti la forma è diversa dal contenuto un prodotto di scrittura non è replicabile scrivere è una dote naturale scrivere è un’attività individuale 8. La redazione mentale secondo i professori le nostre testoline, prima dello svolgimento del tema, avrebbero dovuto contenere una certa quantità di idee o sentimenti nel momento della scrittura queste idee si sarebbero dovute trasformare in segni della lingua italiana il professore avrebbe valutato se la scrittura fosse stata (oltre che grammaticalmente corretta) adeguata alle idee espresse (sempre che ve ne fossero state) Ma in ogni processo di comunicazione chi decide della nostra scrittura è anche il fuori di noi, le pre-condizioni di comprensione, i processi di interpretazione, le condizioni fisiche di interpretazione. Il contenuto testuale non si forma nella testa prima della scrittura che lo esprime Il contenuto testuale si forma nell’atto di scrivere pensando al fuori di noi in questo senso forma e contenuto sono la stessa cosa 9. La redazione mentale scrivere dei testi è una tecnica questa tecnica può essere insegnata questa tecnica è la capacità di scegliere tra possibilità non equivalenti L’insieme di queste scelte si chiama redazione. La redazione intesa qui non è un luogo fisico né un insieme di persone che fanno il lavoro di redattori ma è una capacità mentale individuale che genera una comunicazione controllata. Dal manuale di redazione del mensile ad alta leggibilità "Due parole": - “ripetizione di soggetti e complementi quando la loro assenza crea ambiguità” - “è preferibile utilizzare pochi avverbi, oltre a quelli di tempo, qualità e quantità” - gli aggettivi “sono usati solo se aggiungono informazione. Se si hanno a disposizione, è meglio dare dati precisi 10. La redazione mentale “evitate di linkare altri siti solamente dalla vostra home page” “da consumarsi preferibilmente entro...” “nell’auto del rumeno è stato trovato un vero e proprio arsenale” “curarsi con le erbe è diventato il nuovo trend di inizio millennio, anche se la fitoterapia è assai antica” 11. La redazione mentale I plastisimi Castellani-Pollidori, O., 1995, La lingua di plastica: vezzi e malvezzi dell’italiano contemporaneo, Napoli, Morano, p. 14 e segg “i residuati (non si sa fino a che punto biodegradabili) che deturpano l’italiano corrente. Col che intendo i tanti logori cliscé, gl’innumerevoli tecnicismi e burocraticismi superfluamente usati, le dubbie trovate, la pletora di formule usa e getta, fatalmente volgari nella loro immediata ed eccessiva popolarità, immesse di continuo sul mercato della lingua da una folla di discutibili maitres à parler” 12. La redazione mentale I plastisimi formule (singole voci o sintagmi) che a un dato momento si presentano alla ribalta della lingua con un marchio di novità. Poi si mette in moto il meccanismo della mimèsi (per conformismo, malinteso avanguardismo, inerzia o insicurezza linguistica) si eleva un concerto linguistico nazionale nella storia linguistica italiana è un fenomeno antico ma mai come negli ultimi trent’anni 13. La redazione mentale I plastisimi La loro eco si sente a scuola. A volta sembra che non il verbo, ma i plastismi rappresentino il centro dell'organizzazione frasale. 14. La redazione mentale I plastisimi a livello di Un attimino I nodi da sciogliere Il salto di qualità Momenti di aggregazione Dibattito ampio e articolato Ipotesi di lavoro Presa di (+ contatto, coscienza, distanza, possesso, posizione) Gli addetti ai lavori Le coordinate Tematiche Problematiche L’ottica Nella misura in cui Al limite Non è che… Al femminile In prima persona Scenario Nel mirino Un giallo 4. Usabilità linguistica L’uso della ragione rende le cose trasparenti allo spirito. Non si vede ciò che è trasparente. Si vede, attraverso il trasparente, quel che è opaco: quell’opaco che era celato quando il trasparente non era trasparente. Si vede la polvere sul vetro o il paesaggio dietro il vetro. Mai il vetro stesso. Pulire la polvere serve solo a vedere il paesaggio. La ragione deve esercitare la sua funzione solo per giungere ai veri misteri, ai veri indimostrabili che sono il reale. Ciò che non è compreso nasconde l’incomprensibile e, per questo motivo, deve essere eliminato [Simone Weil] 16. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti è un testo non scritto per la scuola, ma che si inserisce nel dibattito sulla divulgazione scientifica e tecnica. A un certo punto si parla di "diagnosi della comprensibilità" e si parla di un "lettore debole", cioè di un lettore che davanti a un testo non riesce a individuare i percorsi inferenziali corretti, non riesce a farsi le domande giuste e quindi non capisce. Esercizio 1: un pensiero ad alta voce è un compito innaturale, artificiale, è una tecnica (problem solving) La tecnica consiste nell'abituare gli studenti a pensare ad alta voce mentre cercano di risolvere un problema per evidenziare i micro-ragionamenti che esplicitano il significato di un testo diverse auto-analisi portano a una lettura negoziata, cioè al complesso di informazioni che si concorda riconoscervi come essenziali 17. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti Esercizio 2: riconoscere nei testi altrui le complicazioni inutili. Sciogliere queste complicazioni con il pensiero ad alta voce. Imparare a evitare i cattivi modelli. - aggiunta relativizzante Frasi che attenuano il valore informativo del testo in cui si inseriscono. è un disturbo della comunicazione originato dal fatto chel l’autore si rende conto a posteriori che le sue frasi potrebbero essere interpretate in maniera diversa rispetto alle sue intenzioni originarie. La contraddizione ("continuo a spiegare o no?") viene così girata al lettore, cioè allo studente “euclide parte da alcune definizioni (per la nostra mentalità moderna di tipo intuitivo, non rigorose) degli enti geometrici fondamentali quali punto, retta, superficie” “molti coltivatori <primitivi>, non conoscendo i sistemi della rotazione delle colture...sono costretti a migrare. Questo avveniva ed avviene (sempre più raramente però) in Africa, in Oceania e ovunque esiste un tipo di agricoltura arcaica” 18. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti Esercizio 2: riconoscere nei testi altrui come complicazioni inutili (e quindi evitare, da non imitare) i seguenti comportamenti comunicativi - esempio difficile: cioè un esempio che dovrebbe avere la funzione di ponte tra il livello astratto e le conoscenze del lettore e che invece è un esempio che nasconde nesso tra esemplificato e esemplificante (per cosa è stato scelto? di cosa è l’esempio?) 19. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti Esercizio 2: riconoscere nei testi altrui come complicazioni inutili (e quindi evitare, da non imitare) i seguenti comportamenti comunicativi - aggiunta problematizzante; una aggiunta intesa a chiarire, ma che non è preceduta dalla valutazione del fatto se il lettore abbia o meno le conoscenze per comprenderla, Se non c'è questa valutazione non solo è inutile, ma è anche dannosa “trai doveri che abbiamo verso noi stessi e verso gli altri c’è quello di proteggere la nostra salute. L’uomo e la donna sani possiedono i mezzi, le risorse fondamentali, necessarie per vivere, per sviluppare la propria personalità” Le "risorse" sono diverse dai "mezzi". Con il termine "risorse" ci si riferisce alla cultura, non al sostentamento. 20. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti Esercizio 2: riconoscere nei testi altrui come complicazioni inutili (e quindi evitare, da non imitare) i seguenti comportamenti comunicativi - identità ostacolata: quando a posteriori non si controllare se l'allonimia favorisce o ostacola la comprensione. Il riconoscimento dell’identità di due termini può richiedere ragionamenti e inferenze complessissime: “tra i doveri che abbiamo verso noi stessi e verso gli altri c’è quello di proteggere la nostra salute. L’uomo e la donna sani possiedono i mezzi, le risorse fondamentali, necessarie per vivere, per sviluppare la propria personalità, essere realmente e pienamente vivi, realizzarsi. Essi sono produttivi, cioè contribuiscono al progresso della comunità. Esaltare la salute però non deve significare avere indifferenza o peggio, disprezzo per le persone che non sono pienamente dotate” Siamo davanti a una nuova denominazione di sequenze precedenti Gli studenti vanno abituati a individuare equivalenze che si nascondono sotto allonimie puramente stilistiche. E vanno abituati a non usarle. 21. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti Esercizio 2: riconoscere nei testi altrui come complicazioni inutili (e quindi evitare, da non imitare) i seguenti comportamenti comunicativi - nesso mal segnalato: se ci si limita ai significati delle frasi collegate, alcuni nessi appaiono incongruenti. La lettura irriflessa del lettore esperto li integra e li razionalizza in quanto tende a non soffermarsi su di loro. Per il lettore inesperto invece essi rappresentano dei problemi proprio perché tale lettore non vede lalacuna, non vede il problema dell’incongruenza tra il significato della frase e il nesso. “si paragona la filosofia analitica inglese con la filosofia analitica americana: così tutto è possibile” (bisogna sapere che sono molto diverse) non bisogna lasciare in balia delle capacità inferenziali del lettore le informazioni e e i nessi logici tra le informazioni ci sono posizioni diverse (Wittgenstein contro Enrico Mentana ai tempi direttore del Tg5) “gli esperti distinguono tra droghe leggere e pesanti; ma tutte le droghe possono portare prima o poi alla morte” (la frase si inserisce in un contesto polemico di minimizzazione dell’incidenza delle droghe leggere) 22. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti Esercizio 2: riconoscere nei testi altrui come complicazioni inutili (e quindi evitare, da non imitare) i seguenti comportamenti comunicativi - nesso non segnalato: per ricostruirlo c’è un lavoro cognitivo è una variante semplificata del precedente “non avendo mai letto il signore degli anelli la sua ragazza lo lasciò” - nesso distanziato (richiamo della memoria di lavoro) il lettor si chiede quali delle informazioni precedenti sono pertinenti a giustificare il nesso. 23. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti Per osservare gli inciampi del testo, cioè l’intoppo nel meccanismo di richiesta di inferenza, bisogna risolvere il problema ad alta voce. Il soggetto non ha più il problema di pensare e osservarsi allo stesso tempo. Non è un invito all’introspezione ma un invito alla prassi, a mettere in moto i meccanismi. Davanti a una situazione problematica si può chiedere agli studenti di descrivere le tappe del pensiero che ha preceduto la soluzione come passi corretti (Duncker La psicologia del pensiero produttivo 1969). "Ho persole chiavi di casa, dove sono? Cosa hai fatto prima? Stavo parlando..con te ah ecco ce le hai tu! Forse te le ho date da tenere io stesso. Che stupido!" Il soggeto veniva sollecitato a non lasciare inespressa nessuna idea, nemmeno la più sciocca. Disattivare la selezione 24. La scrittura non controllata - Lumbelli, L. , 1989, Fenomenologia dello scrivere chiaro, Torino, Editori Riuniti Il pensare parlando è la sonda dell'incomprensione 25. Il controllo della frase E' forte la tendenza a scrivere frasi fuori controllo. E a seguire cattivi modelli. “è un servizio che permette di prenotare e ricevere il biglietto al proprio domicilio (o altro luogo prescelto dal Cliente), fino a 24 ore prima della partenza del treno, per viaggi su treni Eurostar Italia, Intercity, Eurocity e Intercity Notte”[www.trenitalia.com] “questa malattia sembra dovuta, non all’incremento dell’ansia, ma all’insorgenza improvvisa e di breve durata, di più crisi in rapida sequenza di ansia intollerabile” [www.attacchidipanico.it] "una sezione di editoria online per raccogliere informazioni oggi sparse in azienda o reperibili in più luoghi all'esterno"[intranet BancaIntesa San Paolo] 26. Il controllo della frase - DIDA DISC - Guida all'uso didattico del Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Firenze, Giunti, 1997, pp. 920 La leggibilità, l'informatività e il destino di un'intera frase dipendono molto dalla scelta del verbo Il verbo seleziona una struttura della frase piuttosto che un'altra Il verbo attira nella sua orbita un numero variabile di elementi Il verbo cambia la scena della frase La chiarezza nei rapporti sintattici di superficie è la condizione per veicolare informazioni Questa chiarezza è garantita dai rapporti di tutti gli elementi della frase con il verbo 27. Il controllo della frase - DIDA DISC - Guida all'uso didattico del Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Firenze, Giunti, 1997, pp. 920 Ci sono verbi zerovalenti, monovalenti, bivalenti, trivalenti, tetravalenti Molti verbi partecipano a più costruzioni, spesso mutando anche di significato e facendo mutare di significato l'intera frase. Olimpia ha ceduto le quote di Telecom ai francesi Il tetto ha ceduto La parte più importante di ogni frase si chiama nucleo. Il nucleo è l'unità minima di senso compiuto. Il nucleo di una frase è costituito dal verbo e dai suoi argomenti necessari. 28. Il controllo della frase - DIDA DISC - Guida all'uso didattico del Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Firenze, Giunti, 1997, pp. 920 29. Il controllo della frase - DIDA DISC - Guida all'uso didattico del Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Firenze, Giunti, 1997, pp. 920 Poi ci sono altri elementi che possono aggiungersi al nucleo. Ma la loro presenza può essere più o meno necessaria. Questi elementi sono i circostanti e le espansioni 30. Il controllo della frase - DIDA DISC - Guida all'uso didattico del Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Firenze, Giunti, 1997, pp. 920 I circostanti sono elementi a posizione vincolata che si attaccano come specificatori alla testa di un costituente del nucleo Di solito sono aggettivi attributivi, apposizioni, sintagmi preposizionali. "stefano dipinge la casa di sua zia" I circostanti sono trasformabili solo in proposizioni relative "che è di sua zia" Le espansioni sono elementi che si riferiscono all'insieme della frase, non hanno una posizione vincolata e non hanno legami morfosintattici con i costituenti del nucleo: "piove a dirotto da due giorni su tutta la toscana" sono trasformabili in proposizioni subordinate di vario tipo "a Franca spetta la casa sul lungomare" → circostante "che è sul lungomare" "sul lungomare a franca spetta la casa"→ espansione "per quanto riguarda il lungomare" 31. Il controllo della frase - DIDA DISC - Guida all'uso didattico del Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Firenze, Giunti, 1997, pp. 920 32. Il controllo della frase - DIDA DISC - Guida all'uso didattico del Dizionario Italiano Sabatini Coletti, Firenze, Giunti, 1997, pp. 920 secondo Francesco Sabatni sapere scrivere una frase chiara equivale a: individuare quali elementi sono richiamati strettamente dal verbo per formare il nucleo, quali ulteriori elementi hanno rilevanza sintattica per i singoli costituenti del nucleo, e quali altri sono accostati su base semantica a tutto il resto della frase. 33. Il controllo della frase Nelle frasi seguenti il nucleo e gli argomenti sono tra parentesi, i circostanti sono in neretto e le espansioni sono in rosso. I circostanti hanno una posizione fissa, mentre le espansioni no. in questa situazione [tutto può essere utile per la pace] tra le nazioni. [ognuno di noi deve tradurre in fatti le osservazioni] di questo libro se vuole scrivere bene. finalmente [ho deciso cosa fare] all'università. 34. Il controllo della frase regola 1 i circostanti e le espansioni non devono interferire tra il nucleo e i suoi argomenti non devono disturbare la relazione tra il verbo e i suoi argomenti altrimenti creano solo confusione regola 1: corollario solo se viene assicurato o riconosciuto chiaramente il collegamento tra il predicato e gli argomenti è possibile scrivere frasi chiare ma questo non basta sulla chiarezza e l’informatività di una frase incide anche la qualità e la quantità dei nuclei presenti in una frase 35. Il controllo della frase regola 2 se i circostanti o le espansioni si comportano a “nuclei a cascata” troppo spesso in una singola frase, l'assetto della frase può essere compromesso regola 2 corollario se il nucleo non è abbastanza forte la frase crolla si perde il filo 36. Il controllo della frase un nucleo forte è un verbo di modo finito, che esercita un notevole potere di attrazione sui suoi argomenti, che ci permette di visualizzare “chi fa cosa” un nucleo debole è un nucleo derivato o “a cascata”, un verbo implicito, una preposizione impropria, un avverbio, un pronome relativo “Il corso ha l’obiettivo di sviluppare e potenziare le principali competenze per gestire le azioni di Relazioni Pubbliche e di Comunicazione Interna indispensabili per creare e mantenere ad alto livello l’immagine aziendale attraverso l’utilizzo dei principali strumenti e tecniche di marketing” (Istituto Europeo di Design) “Il corso fornisce gli strumenti che consentono al Product Manager di posizionare, con azioni mirate e con l’utilizzo del giusto marketing mix, prodotti/servizi all’interno del mercato, attraverso una preparazione approfondita nei settori del marketing, della gestione del business e dei sistemi di integrazione tra strategie di marketing e new media” 37. Il controllo della frase “durante il corso verranno approfondite le tecniche di Web authoring e di creazione di cd rom con macromedia Flash e Director. Particolare attenzione verrà riservata all’”impatto creativo” del prodotto multimediale. Come completamento del corso verranno realizzati elaborati nell’ambiente multimediale e Web authoring come se il lavoro fosse di commissione reale e di realizzazione professionale” 38. Il controllo della frase allora per "avere sotto controllo" una frase bisogna rafforzare la struttura argomentale (avvicinare gli argomenti al nucleo e i circostanti agli argomenti - spostare le espansioni da eventuali posizioni di interferenza) eliminare i nuclei a cascata