PER «PRIMA» IL VOLANTINAGGIO DAVANTI AGLI INGRESSI E fuori va in scena la protesta dei Cobas «No allo sfruttamento dei lavoratori precari» L'APERTURA fino alle 24 di Carrefour, cominciata lunedì sera, non piace alla sezione pisana dei Cobas. La protesta, già ampiamente preannunciata, si è concretizzata in un sit-in di fronte all'ingresso dell'iperrmercato in occasione della `prima' in notturna. Non piace al sindacato la politica di Carrefour, che «ha deciso unilateralmente il prolungamento dell'orario» non solo a Pisa, ma anche a Lucca e Massa, dove il punto vendita rimarrà aperto per 24 ore. Una tensione, tra Cobas e catena francese, già alimentata dall'accordo sulle domeniche di apertura. Con la novità dell'orario prolungato «Carrefour sta costruendo una cappa di piombo in cui imprigionare lavoratori e lavoratrici, non risparmiando loro minacce di scenari oscuri» si legge nel comunicato. Indignazione soprattutto per la scelta dell'ipermercato di ricorrere ad inserimenti di personale interinale, sfruttando «a man bassa il bisogno di reddito di chi non ha un lavoro stabile» senza offrire la sicurezza di un impiego certo nei mesi seguenti. Perché, dicono dal sindacato, l'iniziativa «può significare anche sperimentazione, da affidare poi, organicamente, ai propri dipendenti». Eventualità da scongiurare in un momento difficile per il mondo del lavoro, ai fini di evitare una «guerra tra poveri», quindi tra lavoratori, assolutamente nociva. La protesta verso l'orario prolungato di Carrefour diventa per i Cobas il momento per cancellare «i passi all'indietro che siamo stati costretti a fare negli ultimi anni, per esempio rivendicando l'assoluta volontarietà del lavoro nei giorni di festa, col pagamento, com'era prima, di un gettone di presenza, oltre le maggiorazioni previste contrattualmente per il lavoro festivo, straordinario o supplementare».