Tennis (Marco, Luca, Sara, Andrea classe 3C)
Il tennis è uno sport che vede opposti due giocatori (uno contro uno, incontro singolare) o quattro
(due contro due, incontro di doppio) in un campo diviso in due metà da una rete alta circa un
metro dal terreno.
I giocatori utilizzano una racchetta, come se fosse il prolungamento del braccio, al fine di colpire
una palla. In passato le racchette avevano un telaio in legno, successivamente in leghe leggere,
ora in grafite pura o mista a kevlar , fibra di vetro, tungsteno o basalto[1], con una corda
monofilamento o multifilamento congiunta in diversi punti del telaio in modo da formare una rete.
Lo scopo del gioco è colpire la palla per far sì che l'avversario, posto nell'altra metà del campo da
gioco, non possa ribatterla dopo il primo rimbalzo (l'obbligo del primo rimbalzo è solo in risposta
alla palla messa in gioco dalla battuta dall'avversario, nelle altre fasi del gioco è consentito
ribatterla anche al volo) o che battendola finisca con mandarla fuori il campo.
Non solo forza fisica e precisione bastano per poter giocare a tennis, fondamentale, soprattutto se
lo sport è praticato a livello agonistico, è il fattore mentale. Non per niente la maggior parte dei
giocatori e delle giocatrici che sono nella "top ten" mondiale sono seguiti da uno psicologo oltre
che da un allenatore che si occupa dei colpi in campo e da un preparatore atletico. Viene per
questo considerato uno degli sport più difficile nonché faticoso del mondo. Un buon giocatore si
distingue per la sua completezza in 4 fattori diversi: fisico, tecnico, tattico e mentale. L'ultimo è
probabilmente il più complicato da allenare, in quanto solo giocando tanti match si impara a
gestire la tensione, le proprie sensazioni e le proprie emozioni. A livello amatoriale è divertente e
crea sempre un po' di competizione.
Evoluzione del regolamento
L'inglese Walter Clopton Wingfield stabilì un primo regolamento nel 1875 dando al gioco il nome
di sphairistike; l'anno successivo si diffondeva negli Stati Uniti per opera di Mary Outerbridge. La
regolamentazione definitiva è del 1888 quando si costituì l'associazione tennistica inglese. In Italia
il tennis fu introdotto assieme al football nel 1880 in Liguria. Nel 1894 fu fondata la Federazione
italiana, ma rimase sempre uno sport d'élite almeno fino al dopoguerra.
Fondamentale per lo sviluppo del gioco fu la decisione del 1883 di dimezzare l'altezza della rete.
Nel 1895 si svolse il primo campionato italiano per tennisti. Nel 1896 il tennis fu inserito nel
programma dei primi Giochi olimpici moderni e vi restò sino al 1924 quando fu eliminato quindi
riammesso nel 1988. Nel 1900 fu contesa la prima Coppa Davis ossia il trofeo che spetta
annualmente alla squadra nazionale campione mondiale: la nazionale italiana vinse questo trofeo
nel 1976; per le nazionali delle tenniste annualmente si disputa la Fed Cup che è stata vinta dalla
nazionale italiana nel 2006, nel 2009, nel 2010 e nel 2013.
Nel 1883 iniziarono le prime sfide tra professionisti in esibizioni di singolar tenzone e dopo si
organizzarono regolarmente tornei professionistici che poi annualmente culminavano nei
campionati professionali di tennis e nel 1968 la federazione internazionale accettò il
professionismo per tutti i tornei. Nel 1971 si adottò il gioco decisivo (tie-break) sul punteggio di 8-
8 che nel 1979 si ridusse a 6-6. Nel 1973 si ricorse all'uso dell'elaboratore elettronico per
aggiornare quotidianamente le classifiche dei tennisti professionisti: sino allora le classifiche erano
compilate da esperti per essere pubblicate su giornali e riviste specializzate. Il primo campo da
tennis in Italia fu quello di Bordighera (Liguria).
Nel 1986 iniziarono periodici controlli antidoping di giocatori professionisti e arbitri.
Il materiale dei telai delle racchette è passato dal legno al metallo per arrivare all'attuale materiale
sintetico e le corde intrecciate che un tempo erano in budello animale sono poi state sostituite dal
nylon o da altri materiali sintetici.
Da considerare che le professioniste di quest'attività atletica grazie alla loro enorme popolarità
sono diventate, negli ultimi decenni del secolo scorso, le prime atlete ad accumulare introiti
paragonabili a quelli dei colleghi e attualmente alcune giovani campionesse avvenenti sono ritratte
su copertine di riviste come le loro coetanee modelle famose.
In base a statistiche solo indicative, poiché attualmente è impossibile essere scientificamente
precisi, proprio per l'eccezionale successo popolare di tennisti e tenniste, molti esperti ritengono
che il tennis sia lo sport più seguito in generale dal pubblico televisivo mondiale.
James Van Alen nel 1954 fondò la International Tennis Hall of Fame che attualmente è il più
grande museo di tennis nel mondo e ha sede a Newport negli Stati Uniti; in questo museo sono
custodite racchette, maglie, cappelli, foto di molti campioni e personalità illustri del tennis che
vengono ammessi in qualità di membri:
Nicola Pietrangeli è diventato membro nel 1986 seguito nel 2006 da Gianni Clerici, scrittore,
giornalista e commentatore televisivo per Sky Italia.
Evoluzione della racchetta
Questo sport ha subìto comunque una completa rivoluzione con l'utilizzo delle racchette di grafite,
inizialmente furono adottate quelle in leghe di metallo, ma davano molte vibrazioni dopo ogni
colpo. Rispetto alle racchette di legno, che furono utilizzate fino agli anni ottanta, le nuove, per via
della loro straordinaria leggerezza e del piatto corde molto più uniforme, sono risultate essere un
discreto vantaggio per i tennisti meno dotati tecnicamente perché le nuove racchette perdonano
più facilmente anche impatti con la palla non perfetti e soprattutto quelli dotati di più potenza a
causa della leggerezza.
Dalla fine degli anni ottanta il fattore fisico iniziò a contare pesantemente e per questo tra i
giocatori più vincenti degli ultimi vent'anni troviamo moltissimi difensori o attaccanti da fondo
campo come Ivan Lendl, Mats Wilander , Jim Courier , Andre Agassi con le notevoli eccezioni
rappresentate da quei campioni capaci di sommare una straordinaria tecnica a un'altrettanto
straordinaria potenza come Pete Sampras e gli attuali Roger Federer ed Andy Murray.
Regolamento
Il tennis viene praticato da due giocatori contrapposti (o da due coppie di giocatori tra loro
contrapposte) utilizzando una racchetta ciascuno ed una pallina su un campo di gioco rettangolare
diviso a metà da una rete. Il campo può essere in terra battuta, erba, cemento o materiale
sintetico, all'aperto o al coperto.
Lo scopo del gioco è di mandare la palla nel campo opposto, in zone delimitate da righe in base al
tipo d'incontro ossia singolo o doppio, per far punto facendo toccare una volta a terra la palla nel
campo avverso in modo che l'avversario non possa rispondere, il punto si assegna anche quando
l'antagonista non riesce a far passare la palla sopra la rete e quando l'avversario non riesce a
prendere la battuta; la palla viene generalmente colpita con la racchetta, mai staccata dalla mano,
al volo o dopo solamente un rimbalzo.
Gli incontri si suddividono in partite (in inglese set); in base ai tipi di torneo gli incontri sono al
meglio delle 3 o 5 partite; un set, o partita, è costituito da 6 o più giochi. Dal 1976 se i giocatori
sono sul punteggio di 6-6, quando il regolamento del torneo lo prevede, si disputa un gioco
decisivo, in Inglese tie-break, per conseguire la vittoria sul 7-6, eccetto in genere che nel quinto
set. In particolare, sono solo cinque i tornei che utilizzano il sistema dei 3 set al meglio di 5 (e solo
a livello maschile) ovvero i tornei del Grande Slam e la Coppa Davis e di questi solo lo U.S.
Open prevede il tie-break al quinto set.
Al punto di un giocatore i punti vengono assegnati nella successione di "15", "30", "40", "vittoria"
corrispondenti ad una successione di quattro punti conquistati. Se i giocatori si trovano sul
punteggio di 40 - 40, consegue la vittoria del game chi si aggiudica due punti consecutivamente.
Nel tie-break, invece, vengono assegnati punti nella normale successione numerica (1, 2, 3, 4, ...):
si aggiudica il gioco decisivo chi per primo realizza 7 punti, con uno scarto minimo di due punti (ad
esempio 7-5, 8-6, ecc.).
Per vincere un gioco così come per vincere una partita un giocatore deve superare l'avversario
sempre di almeno 2 punti; quindi il risultato di una partita può essere:
7-6 (tie-break), 7-5, 6-4, 6-3, 6-2, 6-1 o 6-0. Nel doppio questa regola è stata sostituita dal killer
point (punto decisivo), il punto vincente sul pareggio: chi realizza il primo punto, in situazione di
parità, vince il gioco.
L'origine del punteggio 15 - 30 - 40 non è certa ma si pensa abbia radici medievali e francesi. Una
possibile spiegazione è basata sulla presenza di un orologio sul campo. Un movimento di un quarto
della lancetta (una per giocatore) veniva fatto dopo ogni punto e il risultato passava da 15 a 30 a
45 ed un giro completo significava "gioco". Poi, per motivi di giocabilità, è stato introdotto il
"vantaggio", perciò il terzo punto venne spostato in posizione "40", e non più "45", che venne
assegnato, appunto, al vantaggio. Rino Tommasi, giornalista e telecronista di tennis, asseriva
invece che ciò fosse dovuto al suono delle parole 15 30 40 che, nel vecchio francese, suonavano
come un ritornello.
Campo di gioco
Il rettangolo di gioco ha le seguenti dimensioni: 23,76-23,78 m x 10,97 m, compresi i corridoi
laterali che sono larghi 1,37 m e sono validi solo nelle partite di doppio. La rete divisoria ha
un'altezza di 0,914 m al centro e 1,07 m ai pali di sostegno che devono trovarsi a 0,914 m fuori dal
campo. Da ciascun lato della rete le linee a essa parallele sono distanti 6,40 m; subito dopo 5,49 m
sono tracciate le linee di battuta. Ai lati e al fondo del campo di gioco vi dev'essere spazio
sufficiente per i movimenti del giocatore: rispettivamente di 3,65 m e 6,40 m per le gare
internazionali e 3.05 m e 5,50 per le gare nazionali.
Le cifre decimali che esprimono le misure del campo riflettono il fatto che il regolamento del gioco
è stato fissato nei paesi anglosassoni, dove è in uso il piede come unità di misura della lunghezza.
Tali dimensioni, espresse in piedi (simbolo ft), sono infatti 78 ft x 36 ft, compresi i corridoi laterali,
che sono larghi 4,6 ft e sono usati solo nelle partite di doppio. La rete divisoria ha un'altezza di 3 ft
al centro e 3,5 ft ai pali di sostegno. Da ciascun lato della rete e parallele a essa, a 21 ft di distanza,
sono tracciate le linee di battuta.
Calcolo del battitore e del campo di battuta
Alla fine di un game, per stabilire (nel game successivo) il giocatore a cui affidare l'esecuzione della
battuta (battitore) e la metà campo di gioco da cui effettuare la battuta (metà campo di battuta),
si può ricorrere alla seguente regola di calcolo (non applicabile in caso di tie-break): sommare tutti
i game disputati nel set e dividere tale somma per 2
• se il resto è 0 (numero pari di game già disputati) il battitore è lo stesso del primo game del set
(altrimenti è l'altro);
• se il quoziente è pari, la metà campo di battuta è la stessa del primo game del set (altrimenti è
l'altra).
Se il set termina con un tie-break (numero dispari di game già disputati), il battitore (del primo
game del set successivo) NON è lo stesso del primo game del set appena terminato. Per stabilire la
metà campo di battuta si può considerare il numero di punti (spesso indicati tra parentesi nel
punteggio del set) ottenuti dal giocatore che ha perso il set (appena terminato):
• se è minore di 6, la metà campo di battuta NON è la stessa del primo game del set appena
terminato;
• altrimenti, è necessario dividere tale numero per 3. Se il quoziente è pari, la metà campo di
battuta è la stessa del primo game del set appena terminato (altrimenti è l'altra).
Esempio1: Supponiamo il set sia iniziato con il giocatore G1 nella metà campo MC1 che batte sul
giocatore G2 nella metà campo MC2 e che il set sia terminato con punteggio 6-3. La somma totale
dei game (9) diviso 2 ha come quoziente 4 (pari) e 1 come resto. Pertanto nel game successivo (il
primo del set successivo) il battitore è G2 e il campo di battuta è MC1.
Esempio2: Supponiamo il set sia iniziato con il giocatore G1 nella metà campo MC1 che batte sul
giocatore G2 nella metà campo MC2, e che sia terminato con punteggio 7-6(8). Il battitore (del
primo game del set successivo) è G2. Il numero di punti aggiudicati dal giocatore che ha perso il set
è pari a 8 (come riportato tra parentesi nel punteggio). Tale numero (maggiore di 6) diviso 3 ha
come quoziente 2 (pari). Pertanto il campo di battuta (del primo game del set successivo) è MC1
I colpi fondamentali
Nelle scuole di tennis, i maestri iniziano sempre con l'insegnare 4 colpi:
• il dritto
• il rovescio
• la battuta o servizio
• il colpo a volo o volée
Il dritto o diritto
Per dritto si intende il colpo piazzato quando la palla viene colpita alla destra del giocatore (o alla
sinistra nel caso di tennisti mancini) dopo il rimbalzo. Questo colpo può sembrare il più facile (e
comunque è il colpo più forte nella maggioranza dei giocatori) ma può non essere così quando la
palla, colpita dall'avversario, è carica di effetto e dopo il rimbalzo non è facile da controllare.
Questo accade soprattutto nei campi in erba, in cui il rimbalzo è spesso irregolare, in quanto il
diritto è un colpo che richiede un movimento più lungo del rovescio e pertanto può accadere che,
nel rispondere a palle molto tagliate (ovvero colpite non di piatto), il movimento si concluda con
un impatto della palla non esattamente nel centro del piatto-corde ma più verso i bordi facendo sì
che la palla non venga mandata nel punto voluto ma finisca per essere lunga.
Originariamente si conoscevano due tipologie diverse di diritto (il lungolinea o l'incrociato). Oggi
grazie ai progressi tecnologici nelle racchette e nel loro equilibrio, ma soprattutto ai progressi fisici
degli atleti è sempre più frequente il colpo di diritto aperto con traiettoria ad uscire, detto diritto
anomalo quando si cerca il lungo/linea dalla parte del rovescio aggirando la palla, e inoltre il
"diritto stretto" quando si cerca la traiettoria ad uscire mandando la palla nell'area di servizio.
Il colpo dritto ha una meccanica piuttosto precisa. In linea generale, senza badare a sottigliezze,
per i destrimani si opera il colpo nel seguente modo: si apre il braccio portando il piatto della
racchetta all'indietro, successivamente si porta il peso del corpo dalla gamba destra, più arretrata,
alla gamba sinistra (che deve stare circa un passo avanti alla destra). La racchetta deve trovarsi con
la 'punta' rivolta verso il basso. La palla viene colpita approssimativamente lungo la linea del fianco
ruotando
il busto, operando un colpo secco e con il piatto parallelo alla rete. Il colpo deve prevedere un
movimento lieve verso l'alto della racchetta con una chiusura successiva effettuata ruotando la
racchetta verso il basso. Per ottenere un tiro corretto non si deve ruotare il polso ma lo si deve
mantenere rigido.
Per i mancini il movimento è lo stesso, solo vanno invertite le posizioni delle gambe.
Il colpo tagliato (o liftato) viene effettuato con il piatto non parallelo alla rete, ma lievemente
inclinato verso il basso. Consente un migliore controllo della palla (specie per palle corte).
Con l'evoluzione tecnologica delle racchette il tennis di oggi è fondamentalmente un tennis veloce
e potente e la ricerca esasperata di colpi vincenti di diritto ha portato diverse modalità di
esecuzione di questo colpo per quanto riguarda il tempo di impatto: l'esecuzione normale di un
diritto avviene nel momento in cui la pallina è a mezza altezza tra il punto in cui inizia a scendere
ed il terreno.
Alcuni giocatori però preferiscono utilizzare il diritto anticipato: l'impatto avviene nel momento in
cui la pallina, dopo il rimbalzo, sta salendo verso l'alto e di conseguenza non si aspetta mai che
scenda. Questa soluzione permette di effettuare un colpo dall'alto verso il basso più potente
rispetto al diritto normale, dove la pallina disegna un percorso parabolico a salire (per superare la
rete) e poi a scendere; in questo caso la pallina scende fin dal momento dell'impatto e di
conseguenza riesce a raggiungere una velocità più elevata perché viene "scaraventata" verso il
basso. Questa è una soluzione molto più dispendiosa dal punto di vista mentale perché occorre la
massima concentrazione per colpire la palla nel momento giusto: se colpita un attimo prima può
facilmente finire a rete, se colpita un attimo dopo la palla può andare lunga o addirittura essere
"steccata", ovvero non colpita con il centro del piatto corde. Il diritto anticipato è altresì
dispendioso dal punto di vista fisico perché il gioco accelera molto (l'impatto è anticipato di
almeno un secondo) e, se non colpito con adeguata potenza, può rivelarsi corto e quindi
facilmente abbordabile per l'avversario. Ovviamente questo tipo di diritto è prediletto da giocatori
alti e forti fisicamente, che possono colpire la pallina da posizione abbastanza elevata per evitare
che vada a rete e che sono abbastanza preparati fisicamente da poter dare potenza ad ogni colpo.
Questo tipo di gioco è tipico di giocatori quali Robin Söderling e Tomáš Berdych e perde gran
parte della sua efficacia contro giocatori dotati di un'ottima difesa e copertura laterale del campo,
in quanto impediscono la chiusura rapida del punto favorendo quindi la stanchezza fisica degli
avversari.
Opposto al diritto anticipato è il diritto in top spin: per eseguire un diritto in top spin occorre
infatti anticipare la palla mentre è in fase di risalita, colpendola ad altezza petto per poterle dare
appunto quello spin (rotazione) che può mettere molto in difficoltà l'avversario dopo il rimbalzo. Il
colpo in top spin si esegue ruotando il polso e la racchetta in posizione quasi verticale ed è un
colpo più lento e parabolico rispetto al diritto normale, pertanto eseguirlo alla stessa altezza del
diritto normale sarebbe inutile: come detto infatti la pallina nel caso del top spin prima di
abbassarsi si alza e dunque un colpo in top spin va eseguito in modo anticipato, perché è
necessario colpire la palla il più in alto possibile per minimizzare i tempi tra l'abbassamento della
pallina e l'impatto con il terreno. L'efficacia del colpo in top spin sta nelle angolazioni che si
possono trovare con questo colpo: con il diritto in top spin è possibile infatti giocare dei tiri
incrociati ad uscire molto precisi, cosa impossibile con il diritto normale: per quanto un tennista
possa essere preciso con questo colpo, la palla non sarà mai ad uscire perché non avrà quello spin
necessario a spingere l'avversario fuori dal campo. Il diritto in top spin è il colpo fondamentale di
Rafael Nadal, uno dei tennisti più vincenti di sempre, che riesce ad abbinare a questo colpo
eseguito con precisione millimetrica una grande potenza e profondità, cosa molto difficile da
ottenere con il diritto in top spin.
Il rovescio
Per rovescio invece, si intende il colpo piazzato quando la palla viene colpita alla sinistra del
giocatore (o alla destra in caso di tennisti mancini). Esso può essere effettuato impugnando la
racchetta con una mano o con due mani (con la mano debole che contribuisce al movimento e a
dare maggior forza alla palla). Il rovescio ad una mano è considerato stilisticamente più corretto,
mentre quello a due mani, sebbene ritenuto appunto inelegante e scorretto, è ormai molto più
diffuso e venne introdotto nel tennis da Björn Borg e Jimmy Connors, che a sua volta lo trasmise
alla generazione dei giovani tennisti americani come Andrè Agassi e Jim Courier , e da lì fino alla
generazione attuale. La versione ad una mano presenta un netto vantaggio nel colpo di volo. Tutti
i giocatori bìmani hanno infatti grosse difficoltà quando dovendo impattare la palla di volo col
rovescio sono costretti a lasciare la mano di sostegno (in quanto essa impedisce di tagliare la palla
con gli effetti necessari per rendere il colpo efficace), ed infatti non si conoscono giocatori bimani
particolarmente abili nel gioco di volo (tutti i migliori interpreti di questa specialità, da John
McEnroe, Stefan Edberg e Boris Becker a Roger Federer passando ovviamente per Pete Sampras
giocavano e giocano ad una mano). Al contrario, il rovescio a due mani è particolarmente efficace
nel gioco di rimbalzo, in quanto è un movimento più corto dell'altro, e permette grandi
accelerazioni e angoli molto acuti anche nella risposta al servizio o nei passanti (gran parte dei
giocatori specialisti da fondo campo, da Borg a Connors a Mats Wilander - con l'unica notevole
eccezione rappresentata da Ivan Lendl - passando per Agassi, Courier fino agli odierni Marat Safin,
Rafael Nadal, Lleyton Hewitt, Andy Roddick, David Nalbandian, Gilles Simon e Andrew Murray
giocano il colpo bimane). Il colpo di rovescio ha una meccanica per certi versi simile al dritto. La
caratteristica di base del colpo rovescio è la lieve rotazione all'indietro della mano
sull'impugnatura della racchetta. Quando arriva la palla, generalmente si ruota tutto il busto
all'indietro, per portare il piatto corde il più possibile all'indietro. Il colpo viene operato ruotando il
busto in avanti e con la linea delle spalle perpendicolare rispetto alla linea di rete, con un colpo
secco e deciso. Il piatto corde è generalmente tenuto parallelo alla rete. Più il colpo è blando o più
si "accompagna" la palla, più sarà scadente il tiro effettuato. Il peso del corpo, al momento
dell'esecuzione, va portato dalla gamba sinistra, più arretrata, alla gamba destra che è circa un
passo avanti. Per i mancini il colpo è identico, ovviamente a posizioni invertite. Si può effettuare
anche un rovescio tagliato (in gergo slice o, impropriamente, rovescio in back) specie per palle
corte o cariche di effetto.
La battuta o servizio
La battuta deve essere effettuata dal giocatore fermo oltre la linea di fondo del campo di gioco e
se un giocatore tocca questa linea con un piede commette fallo di piede perdendo 1 punto; il
giocatore dispone di 2 battute consecutive, sbagliandole entrambe consegna il punto all'avversario
per "doppio fallo". La battuta si esegue di solito lanciando con mano la palla verso l'alto ma si deve
tirare con la racchetta verso l'altra parte del campo: per esempio, se si batte dalla destra si tira la
palla verso la sinistra e viceversa. Per regolamento la palla si può lanciare con mano in qualsiasi
direzione quindi diverse volte i giocatori lanciano lateralmente la palla per effettuare una
smorzata sorprendendo l'avversario. Se la palla tocca il nastro prima di atterrare entro le linee di
battuta del campo avversario, il giudice di rete alza un braccio e l'arbitro dichiara il let annullando
la battuta per farla ripetere.
Una buona battuta è un requisito fondamentale per chi voglia avere la meglio sull'avversario.
Spesso la debolezza di un giocatore inizia proprio con una battuta poco efficace.
La meccanica della battuta, in linea generale, prevede il seguente movimento: la pallina viene
alzata sopra il corpo, con un piede (il sinistro per i destrimani, il destro per i mancini) avanti di un
piccolo passo rispetto al destro.
La palla può essere alzata in varie posizioni: generalmente viene portata sulla verticale della spalla
destra o dell'occhio destro (per i mancini spalla oppure occhio sinistro), più raramente in altre
posizioni.
Una volta alzata la palla, contemporaneamente alzare la racchetta sopra la spalla dell'impugnatura
e portare il braccio all'indietro, flettendo il gomito. Quando la palla arriva all'altezza di tiro,
stendere verso l'alto il braccio con un movimento rapido (e secco), facendo attenzione a che il
piatto della racchetta sia parallelo alla rete al punto di impatto con la palla. Eventualmente il
piatto può essere anche lievemente inclinato verso il basso, mai verso l'alto. Le spalle vanno
tenute perpendicolari alla rete (o, per meglio dire, perpendicolari alla direzione da imprimere alla
palla).
È importante il movimento delle gambe: vanno leggermente flesse, e il peso del corpo portato dal
piede più arretrato a quello più avanzato nell'istante in cui si opera la battuta.
Esiste anche la battuta tagliata: a seconda del taglio si possono aumentare il controllo sul colpo
(tagli piccoli), oppure imprimere delle velocità di spin (slice) alla pallina tale da rendere
imprevedibile la traiettoria al rimbalzo nel campo avversario.
La battuta tagliata è l'unico caso in cui è consentito tenere il piatto inclinato verso l'alto.
Qualche giocatore effettua la battuta con modalità particolari, che vengono utilizzate solo una
volta avuto il controllo del colpo: con un piccolo salto, oppure portando il peso del corpo tutto in
avanti per riuscire a scattare assieme alla palla, portarsi sotto rete e tentare così di sorprendere
l'avversario.
Se un giocatore fa punto col servizio senza che l'avversario riesca a rispondere, si ha un "ace"
(raramente italianizzato col corrispondente termine "asso"). Questo colpo differisce dal "servizio
vincente" in cui l'avversario pur colpendo la palla non riesce a ribatterla efficacemente
(mandandola quindi per lo più in rete o fuori campo).
Il colpo a volo o volé
La volée si effettua colpendo la palla al volo, ovvero prima che rimbalzi nel proprio campo. La palla
va colpita solo quando ha già superato la rete: se si colpisce quando è ancora al di là della rete, si
commette fallo di invasione. Allo stesso modo, si commette fallo di invasione se si tocca la rete
(con la racchetta o con il corpo) prima che il punto sia concluso.
La volée può essere effettuata sia di dritto che di rovescio, facendo attenzione alla posizione della
racchetta e delle gambe: in entrambi i casi si gioca da sotto rete, con la racchetta alta ed il piatto
corde dritto; nella volée di dritto il colpo va accompagnato al movimento del piede opposto con un
passo in avanti (il piede destro per chi gioca di mancina, il sinistro per chi gioca di destra) mentre
nella volée di rovescio la situazione è opposta (piede sinistro per chi gioca di mancina e destro per
i destri). Entrambi i colpi di volée, così come lo smash, sono anche detti colpi di chiusura, poiché
dovrebbero mettere contro tempo l'avversario, impedendogli di proseguire nello scambio.
Colpi particolari
Un buon giocatore ha in repertorio certi colpi che possono essere così definiti:[4]
• colpo a semivolo o di controbalzo (demi-volée): si effettua appena la palla tocca il terreno, ossia
in controbalzo, nei pressi della rete;
• scodellato: viene effettuato poco dopo il rimbalzo, su palle piuttosto basse, e con la racchetta
verso il basso (addirittura con un piccolo salto, per portare la racchetta quasi sulla verticale bassa
rispetto alla spalla);
• schiacciata (smash): è un altro colpo di volo e si esegue prima o dopo il rimbalzo della palla: è
simile alla battuta ed imprime al colpo notevole energia;
• passante lungolinea: si effettua prima o dopo il rimbalzo della palla calibrando il colpo con
notevole precisione per spingere la palla a qualche centimetro dalla linea o proprio sulla linea
laterale dell'avversario che quindi resta spiazzato: tutte le linee che delimitano il campo di gioco
sono parte di esso;
• passante incrociato: si esegue prima o dopo il rimbalzo e necessita di grande sensibilità da parte
del tennista che di solito lo effettua quando l'avversario è a rete tenendo la traiettoria della palla
molto bassa in modo da rendere il gioco a volo del rivale particolarmente complesso. Questo
colpo, insieme al passante lungolinea, spiazza l'avversario che una volta a rete dev'essere molto
reattivo o sarà superato in velocità dalla palla;
• pallonetto (lob): si gioca prima o dopo il rimbalzo e consiste nello spingere la palla in alto per
farla rimbalzare dietro l'avversario che quindi ne resta scavalcato;
• smorzata o palla corta (drop-shot): si gioca pure prima o dopo il rimbalzo della palla affinché il
rimbalzo, in zona avversa, sia minimo e vicino alla rete per sorprendere l'avversario;
• veronica (backhand smash): è un colpo spettacolare che, quando vincente, scatena sempre
l'entusiasmo assordante del pubblico: si effettua volgendo la schiena verso la rete colpendo di
rovescio e schiacciando la palla al volo;
• variazioni di effetto: consistono nell'imprimere alla palla una rotazione in avanti (top spin), che a
parità di forza accorcia la traiettoria della palla e di conseguenza permette di colpirla con più
potenza (tale caratteristica lo rende ormai un colpo base per i giocatori di buon livello), o una
rotazione all'indietro (back spin), che a parità di forza ne allunga la traiettoria consentendo anche
di rallentare il colpo e di ottenere un rimbalzo basso, ideale per la discesa a rete.
• battuta a effetto: si può avere un effetto in top spin (lanciando la palla più dietro e dando un
effetto di rotazione in avanti), slice (lanciando la palla più esternamente e dando un effetto di
rotazione verso l'esterno) o kick (quasi una via di mezzo tra le due soluzioni).
• gran Willy o tweener: colpo molto particolare effettuato soprattutto quando, dalla posizione
davanti alla rete, si colpisce la palla in mezzo alle gambe mentre si torna a fondo campo. Di regola
questo colpo viene utilizzato per rimettere in campo la pallina in una situazione quasi disperata
sperando in un errore nell'avversario che, mentre il tennista che effettua il colpo rincorre la pallina
verso il fondo del campo, ha tutto il tempo di salire a rete e concludere facilmente il punto.
Giocatori dell'era moderna capaci di realizzare questo colpo sono ad esempio Roger Federer e
Rafael Nadal.
_______________________________
Sitografia di riferimento
1. www.accademiapanatta.com/it/
2. it.wikipedia.org/wiki/Tennis
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