FISICA SPERIMENTALE I Esercitazione n° 4 (C.L. Ing. Edi.) (Prof. Gabriele Fava) A.A. 2010/2011 Dinamica del punto materiale 1. Un corpo viene lanciato lungo un piano liscio inclinato di ° rispetto all’orizzontale con velocità v0 = 2,4 m/s e dopo T = 1,8 s la sua velocità si annulla. Calcolare °. x v0 = 2,4 m/s T = 1,8 s v = 0 ° = ? v0 Rn x Pn α P Pt Le forze agenti sul corpo sono: il peso P mg la reazione del vincolo Rn Applicando il 2° Principio della dinamica si ha: ma P Rn Proiettando questa equazione lungo gli assi si ottiene: Rx = max = - mg sen ax = - g sen = cost (A) Ry = 0 (B) 1 quindi il corpo si muove lungo l’asse x di M.R.U.A. con v0 e a di verso opposto. Si ha: v = v0 + ax t 0 = v0 + ax T ax = - v0 / T (C). Infine per confronto tra (A) e (C) si ottiene: sen = v0 / gT = arcsen v0 / gT 8° 2. Un corpo viene lanciato verso l’alto lungo un piano scabro inclinato di 15° rispetto all’orizzontale con una velocità iniziale pari a v0 = 4,5 m/s e, dopo aver percorso uno spazio d = 1,7 m, si ferma. Calcolare il coefficiente di attrito dinamico d . y Rn x v0 Rt Pn α P Pt v0 = 4,5 m/s d = 1,7 m v = 0 ° = 15° d = ? Applicando il 2° Principio della dinamica si ha: ma P Rn Rt 2 Proiettando questa equazione lungo gli assi si ottiene: (A) Lungo asse x max = - mg sen - Rt (B) Lungo asse y 0 = Rn - mg cos Rn = mg cos Ricordando che Rt = d Rn, dalle (A) e (B) si ottiene: max = - mg sen - d mg cos (C) ax = - g (sen + d cos) = costante (M.R.U.A.) Dai dati del problema si ricava: 2 v v 2 v02 2as 0 v02 2ax d a x 0 (D) 2d v02 Dalle (C) e (D) g ( sen d cos ) da cui si ricava 2d v02 d tg 0,36 2dg cos 3 3. Una scatola di massa m = 85 kg viene trascinata come in figura su un piano scabro con d = 0,40. Calcolare il valore della tensione della fune affinché: (a) il moto del corpo sia uniforme; (b) il moto sia uniformemente accelerato con a = 1,8 m/s2. y Rn T Tn Rt Tt m = 85 kg d = 0,40 Ta = ? Tb = ? x P (a) Moto uniforme Risultante delle forze nulla Lungo asse x Tt - Rt = 0 T cos - Rt = 0 (I) asse y Tn + Rn - P = 0 T sen + Rn – mg = 0 (II) e, dato che Rt = d Rn, dalle (I) e (II) si ottiene: Ta mg d d sen cos (b) Moto uniformemente accelerato La relazione (II) non cambia, mentre la (I) diventa T cos - Rt = max e la tensione ora deve valere : Tb m (ax g d ) d sen cos 4 CONCLUSIONE Con i valori dati si ottiene: 333,2 Ta 0,40 sen cos 486,2 Tb 0,40 sen cos un risultato che, ovviamente, dipende dall’angolo Ad esempio per = 30° si hanno i valori: Ta = 313 N Tb = 456 N 4. Tre corpi, rispettivamente di massa m1 = 1,2 kg, m2 = 2,4 kg, m3 = 3,1 kg, sono collegati mediante un filo inestensibile e di massa trascurabile come in figura e vengono trascinati su un piano orizzontale liscio da una forza T 3 = 6,5 N. Calcolare: (a) l’accelerazione del sistema; (b) le tensioni T1 e T2 . s (a) Dato che la fune è tesa l’accelerazione è comune ai tre corpi e si ottiene dal 2° Principio della dinamica: T3 = (m1 + m2 + m3) a, da cui si ricava a = 0,97 m/s2. (b) Calcoliamo le tensioni: T1 = m1 a = 1,2 N; T2 – T1 = m2 a T2 = T1 + m2 a = 3,5 N 5 5. Due masse m1 = 10 kg e m2 = 5 kg sono fissate agli estremi di un filo inestensibile di massa trascurabile e vengono trascinate su un piano orizzontale, applicando a m 1 la forza costante F = 100 N che forma con l’orizzontale un angolo θ = 30°. Sapendo che i coefficienti di attrito cinetico tra il piano e le masse valgono rispettivamente μ1 = 0,3 e μ2 = 0,15, calcolar l’accelerazione delle masse e la tensione del filo. m2 T T m1 μ2 F μ1 s La forza F nella direzione del moto ha componente F cosθ, e in direzione ortogonale F senθ, per cui il 2° principio della dinamica applicato a ciascuna delle due masse fornisce: massa m1 F cosθ – μ1 (m1 g – F senθ) - T = m1 a massa m2 T – μ2 m2 g = m2 a Dalle due equazioni si ricavano a = 4,3 m/s2 ; T = 29 N . 6. Due corpi di massa m1 e m2 sono sovrapposti. Il coefficiente di attrito tra m 1 e il piano d’appoggio vale 1 , mentre tra i due corpi vale 2 . Studiare il moto del sistema che si determina applicando a m1 una forza orizzontale F. m2 μ2 F m1 μ1 F2Attr m2 2 F F12Attr F2Attr m1 1 6 S Ci sono 3 casi possibili: (1) I corpi restano fermi ; (2) I corpi si muovono con accelerazioni diverse ; (3) I corpi si muovono con la stessa accelerazione. (1) se F F12Attr= 1 (m1 + m2)g i corpi rimangono fermi (2) Se i corpi si muovono con accelerazioni diverse, le equazioni del moto sono: per m1 F - 1 (m1 + m2)g - 2m2g = m1a1 per m2 2m2g = m2a2 Da esse si ricavano le seguenti accelerazioni: a1 F 1 (m1 m2 ) g 2 m2 g m1 m1 a2 2 g FUNZIONE CRESCENTE di F COSTANTE N.B. Risulta a1 > a2 se F > (1 + 2) (m1 + m2)g > F12Attr . (3) Per F12Attr < F (1 + 2) (m1 + m2)g i due corpi si muovono con la stessa accelerazione, pari a : a1 a2 7 F F12 Attr m1 m2 7. Si consideri lo stesso sistema precedente, però con la forza F applicata al corpo m2 . F F2Attr m2 2 F2Attr F12Attr m1 1 Le forze d’attrito sono: F12Attr = 1 (m1 + m2)g S F2Attr = 2m2g 1^ IPOTESI : F2Attr > F12Attr Allora se F F12Attr non c’è moto. Se, invece, F12Attr < F F2Attr i due corpi si muovono assieme con accelerazione a1 a2 F 1 (m1 m2 ) g m1 m2 Infine, se F > F2Attr le due equazioni del moto sono: per m2 F - 2m2g = m2a2 per m1 2m2g - 1(m1 +m2)g = m1a1 dalle quali si ricavano le due accelerazioni. (Risulta a2 > a1) 2^ IPOTESI : F2Attr < F12Attr m1 non si muove mai, m2 non si muove se F F2Attr , in caso contrario assume una accelerazione pari a: a F 2 m2 g m2 8 8. Un dischetto è posto alla distanza r = 10 cm dall’asse di una piattaforma ruotante con velocità angolare ω0 = 2 rad/s, restando fermo rispetto ad essa. Imprimendo alla piattaforma una accelerazione angolare α = 2 rad/s2 si osserva che, dopo un intervallo di tempo ΔT = 1,5 s, il dischetto inizia a muoversi. determinare il coefficiente di attrito statico μS . ω Rn FA P Nel sistema di riferimento solidale a terra le forze che agiscono sul dischetto sono il peso P = mg e la reazione normale del vincolo Rn, entrambe dirette parallelamente all’asse di rotazione e che si fanno equilibrio (Rn = P) , e l’attrito statico FA = μS Rn = μS m g , parallelo alla piattaforma e diretto verso il centro di rotazione (è una forza centripeta). All’equilibrio si ha: FA = μS Rn = μS m g = m a0 = m ω02 r, essendo a0 = an = ω02 r. Dopo il tempo Δt si ha: 2 2 4 2 ω = ω0 + α Δt = 5 rad/s ; an = ω2 r ; at = α r ; a an at r perciò FA = μS m g = m a S a r 4 2 0,26 g g 9 9 . Un corpo di massa M = 4 kg è collegato come in figura a un corpo di massa m. Sapendo che la costante elastica della molla vale k = 100 N/m e che i coefficienti di attrito statico e dinamico tra corpo e piano sono rispettivamente μS = 0,5 e μd = 0,2, determinare per quale valore di m il sistema si pone in moto e il corrispondente allungamento della molla. s Quando il sistema è in quiete si ha: FA = μS M g ; Fe = k Δx = T, per cui applicando a ciascuna delle due masse il 2° Principio della dinamica si hanno le relazioni seguenti T – FA = k Δx – μS M g = Ma = 0 T = FA m g – k Δx = ma = 0 k Δx = μS M g (I) m g = k Δx (II) Immaginiamo ora di appendere alla molla l’opportuno valore di m, in corrispondenza del quale l’allungamento della molla diventa Δx1 e il sistema per inerzia è ancora in equilibrio, cosicché: k Δx1 = μS M g (Ia) ; m g = k Δx1 (IIa) Dalla (Ia) e dalla (IIa) si ricava il minimo valore di m che mette in moto il sistema m = μS M = 2 kg, e, in corrispondenza a tale valore di m, si ha Δx1 = 0,196 m ≈ 0,20 m. Quando il sistema è in moto si ha FA’ = μd M g per cui le equazioni del moto diventano: T – FA’ = k Δx – μd M g = Ma ; m g – k Δx = ma da cui mg M 1 d x 0,8 x1 0,16 m k mM 10 10. Una scimmia di massa m = 11 kg si arrampica lungo una fune di massa trascurabile passata senza attrito per il ramo di un albero. All’altro capo della fune è fissata una massa M = 15 kg. (a) Calcolare la minima accelerazione con cui la scimmia deve arrampicarsi in modo da sollevare da terra la massa M. (b) Una volta sollevata M, la scimmia si ferma e rimane appesa alla fune. Calcolare in queste condizioni l’accelerazione della scimmia e la tensione della fune. (a) Per poter sollevare la massa M la fune deve esercitare su essa una forza F > Mg = 147 N. Il peso della scimmia è mg = 108 N, insufficiente per sollevare M. Se la scimmia applica alla fune una forza F > 147 N, la massa M F Mg a M sale con accelerazione e per il “3° Principio della M dinamica” la fune esercita sulla scimmia una forza uguale e contraria a F, per cui anche la scimmia sale, ma con accelerazione F mg M m am a g 3,56 m / s 2 . e poiché F > Mg, risulta m m m (b) Se la scimmia si ferma le due masse si muovono con la stessa accelerazione a che si ricava dalla Mg – mg = (M + m) a, cioè M m a g 1,51 m / s 2 M m La tensione si può ricavare o da Mg – T = Ma 2mM g 124 N . in ogni caso si ottiene T M m 11 o da T – mg = ma, 11. Una slitta di massa m = 100 kg, a partire dalla quiete, viene trainata da una forza F = 400 N che forma un angolo θ con l’orizzontale e deve percorrere su un piano un tratto s = 50 m. Sapendo che il coefficiente di attrito dinamico tra slitta e piano è μd = 0,3, determinare l’angolo θ affinché il tempo di percorrenza sia minimo. y Rn F θ Fx Rt Fy P x Il problema va risolto mediante il 2° Principio della dinamica F = ma, equazione opportunamente proiettata sugli assi x e y, ottenendo: F cosθ – Rt = max F cosθ – μd (mg – F senθ) = max (I) F senθ – mg + Rn = may = 0 ( Il moto si svolge lungo l’asse x) (II) F cos d sen d mg . m Affinché il tempo di percorrenza sia minimo occorre d a x F sen F d cos 0 l’accelerazione sia massima: d da cui si trae tgθ = μd = 0,3 θ = 16,7° . Dalla (I) si ha : a x 12. che Due corpi di massa m1 = 200 g e m2 = 400 g sono collegati come in figura. Il piano è inclinato di θ = 37° ed è liscio; la molla ha costante elastica k = 3,84 N/m e lunghezza a riposo x0 = 0,10 m. All’istante t = 0 il corpo m 1 dista d = 0,08 m da O ed è in quiete; il corpo m2 dista h = 0,20 m da terra. Determinare le leggi di moto dei due corpi e i valori massimo e minimo della tensione del filo. z ROSSO P2 ; AZZURRO T ; VERDE P1 ; VIOLA Fel 12 Le equazioni del moto dei due corpi sono rispettivamente – m1 g senθ – k (x – x0) + T = m1 a ; m2 g – T = m2 a Sommando membro a membro si ricava kx m2 g m1 g sen k x 0 2 x c avendo posto m1 m2 m1 m2 kx m2 g m1 g sen k 2 2 64 rad / s ; c 0 10,97 m / s 2 . m1 m2 m1 m2 a d 2x 2 x c la cui soluzione è L’equazione del moto di m1 è dunque dt 2 x c 2 A sen t , moto armonico con centro in x c 2 0,17 m . A e φ si determinano mediante le condizioni iniziali x 0 Ad c 2 ; 2 c 2 v 0 A cos 0 da cui A sen d 3 d ; 2 2 c c x 2 d 2 cos t oppure A c , in ogni caso c Dato che d 2 0,09 m x 0,17 0,09 cos 8t con xmin = 0,08 m = d ; xMAX = 0,26 m . Per quanto riguarda m2, poiché quando x = d = 0,08 m è z = h = 0,20 m e poiché Δx = − Δz, la coordinata z è legata alla x da z = -x + 0,28 per cui la legge del moto è: z = 0,11 + 0,09 cos 8t, oscillazione armonica di ampiezza 0,09 intorno al punto z = 0,11 m. La tensione del filo è data da: d 2x d 2z T m2 g a m2 g 2 m2 g 2 0,392 0,230 cos 8t con dt dt Tmin = 0,16 N (quando x = xmin) ; TMAX = 0,62 N (quando x = xMAX). 13 13. Tre corpi di massa m1 = 4 kg, m2 = 5 kg, m3 = 3 kg sono connessi come in figura. Tra m2 e il piano d’appoggio c’è attrito con coefficiente di attrito dinamico d = 0,30. Calcolare l’accelerazione dei corpi e le tensioni dei fili. L’equazione che regola il moto del sistema è: m1g – T1 + T1 – Fattr – T2 + T2 = (m1 + m2 + m3) a a m1 (m2 m3 ) g 1,31 m m1 m2 m3 s2 Applicando ora il 2° principio della dinamica, separatamente, al corpo m1 e al corpo m3, si ottiene: T1 = m1(g – a) = 34 N 14 T2 = m3a = 3,9 N