O.T.B. Osservatorio Territoriale sul Bullismo Indagine nelle classi di passaggio dalla primaria alla secondaria di primo e secondo grado Settembre 2014 A cura del Settore Ricerca della Cooperativa Sociale Lariso - Nuoro Partner e gruppo di lavoro • Questura di Nuoro • Provincia di Nuoro • Provincia d’Ogliastra • Comune di Nuoro • ASL 3 • MIUR Uff. VII Ambito territoriale Nuoro • USSM di Nuoro Dipartimento Giustizia Minorile • Cooperativa Sociale Lariso Onlus Gianfranco Oppo - Silvio Obinu - Simonetta Ladu Giulio Oppo - Valeria Podda - Daniele Dessolis Silvia Anedda - Maddalena Filindeu Giulia Zidda - Giuseppina Russo - Francesca Manca Cosa è il cyberbullying • Il cyberbullying rappresenta l’ultima frontiera del bullismo e prevede l’utilizzo di cellulari per inviare messaggi di testo (SMS), immagini (MMS), messaggi multimediali (per es. con WhatsApp, Instagram), oppure l’utilizzo di email, chat room, siti web (per es. YouTube), social network (per es. Facebook), per offendere, insultare, attaccare, tormentare, minacciare, intimidire o deridere deliberatamente qualcuno Attraverso un questionario costruito ad hoc e contenente i principali goal item del questionario EQCP (European Questionnaire of Bullying and Cyberbullying) del progetto DAPHNE, abbiamo studiato la diffusione del fenomeno nelle fasce d’età tra i 10 ed i 14 anni Il campione 873 studenti (M= 457 – F= 416) Primaria: 237 - Secondaria 1 gr: 424 - Secondaria di 2^ gr: 212 • Primarie e Secondarie di primo grado (14 scuole – 40 classi) • • Nuoro: S. Pietro, P. Borrotzu, M. Maccioni, Montre Gurtei Mamoiada, Fonni, Siniscola, Silanus, Macomer, Sorgono, Atzara, Lanusei, Tortolì, Isili • • Secondarie di secondo grado 12 scuole – 14 classi Nuoro: Liceo Ginnasio “G. Asproni”; Liceo Scientifico “E. Fermi”; ITC “G.P. Chironi”; ITC “S. Satta”; IIS “A. Volta” IPSIA; “IIS “F. Ciusa” Liceo Artistico • Macomer: IIS “G. Galilei” Scienze umane • Siniscola: ITCG “L. Oggiano”; • Lanusei: “Liceo Artistico”; • Tortolì: IPSAR • Sorgono:IPSASR • Isili: ITCG “G.Zappa” Aspetti innovativi (apertura campione e ricerca qualitativa) • Per la prima volta in Italia sono stati inseriti nel campione bambini delle primarie (n=237) • Una prima fase è stata svolta attraverso dei focus group (40 classi) Uno sguardo oltre le percentuali Cosa è emerso dalla ricerca qualitativa? Il 100% di bambini fino alla terza classe della secondaria di primo grado SONO NATIVI DIGITALI Non ne possiamo più delle lavagne nere…!! Andrea 9 anni - Silanus Il digital divide NATIVI DIGITALI Il 95% dei ragazzi ha affermato che non sopravvivrebbero per più di 15 minuti senza telefonino Dal punto di vista della costruzione dell’identità personale non sono raggiungibili dalle agenzie tradizionali Mancanza di dialogo con gli adulti e Il fenomeno è genitori “tanto non ne capiscono risultato essere sconosciuto al 75% dei docenti nelle sue variabili costitutive; niente di telefonini, tablet ed Internet” il 15% ha dichiarato di conoscere il termine; il 10% ha avuto difficoltà a riconoscere o capire il termine In una classe su 39 era accesa la LIM ma in nessuna si costruiscono “oggetti didattici” (v. Finlandia e Paesi Baltici dobe il cyberbullismo è sconosciuto) Il cyberbullying ed i suoi rituali rischiano di allontanare i nostri ragazzi da una delle 8 competenze chiave europee (la competenza delle TIC) IMMIGRATI DIGITALI Uno sguardo oltre le percentuali Cosa è emerso dalla ricerca qualitativa? • Globalizzazione del fenomeno • Quello che abbiamo trovato nelle nostre aule è lo stesso modo di fare prepotenze con strumenti elettronici ed ha le caratteristiche di quello diffuso in tutto il mondo • Seminare zizzanie, accanimento nelle molestie, danneggiamento delle amicizie, esclusione, “disvelamento” segreti, furto d’identità sono la stessa cosa del flaming, harrassment, denigration, exclusion, outing, impersonation • Un bambino di quinta in Ogliastra ha detto… “nella mia classe c’è uno snert (Snot Nosed Egotistical Rude Teenager)…un ragazzino moccioso, viziato e con molti soldi, oltre che già in possesso di un Samsung Galaxy S4 Mini Bisogno di sapere e di confrontarsi • Bollate: un chiaro caso di happy slapping • Il 100% degli studenti (direttamente o indirettamente) conosceva l’episodio • Nel 98% dei casi non era mai stata aperta una discussione durante l’ora di lezione sull’episodio • Molti studenti hanno approfittato per avere informazioni sul grooming e sul sexting (dal tipo di domande e dal modo di porgerle è chiaro che alcuni sapevano molto bene di compagnetti implicati o ne erano implicati loro stessi) • Sono sempre più diffusi i casi di PiMoS (pictures and movies stalking) con rischio di incorrere nel reato di pedopornografia • Già due anni fa circolava l’audio di Federica… e Cristina… •Un inconsapevolezza del rischio • • • • • • • • Facebook il social più amato Il 48,5% bambini – 82% dei ragazzi delle superiori possiede un profilo) Molti bambine di 9-12 anni sono state iscritte dalle mamme dichiarando di avere 19 anni Non mancano casi di strane commistioni adulti- bambini e link che inneggiano all’omofobia, violenza,alla anoressia Ask.fm 32% di studenti iscritti (anche bambine delle quinte) “ dopo le prime domande su mode gusti e musicali, arrivano quelle più intime a sfondo sessuale che hanno la capacità di staccarti la pelle di dosso…” Decisione del premier Cameron dopo il suicidio di Hannah Smit: Boicottare Ask Talking Angela o My talking Tom L’80% dei bambini delle quinte ha manifestato la paura che dietro gli occhi del gattino virtuale si celasse un pedofilo…smentita Sophos e Naked Security (12,8% non si corre alcun pericolo) Dati strutturali ad incrocio Divisione in 2 coorti- 1^ (10-11 anni) 2^ (13-14 anni) • Trovarsi bene a scuola e clima scolastico • Il 17,7% non sempre si trova bene a scuola • 34,5% qualche volta… il 9% mai • Protezione e supporto allievi preoccupati, tristi o con problemi • 30,4% secondo l’umore…11,9% rapporto inesistente • Veri amici nella classe e buoni rapporti • 53,4% molti…12,4% uno solo o nessuno • 18,2% qualche volta…3,9% mai • A) Sentirsi soli e B) non accettati • A) 25,3% qualche volta, 5,4% abbastanza spesso • B) 22,6% qualche volta, 6,6% abbastanza spesso • Tentativi coinvolgimento in malefatte e cose cattive verso i compagni • Qualche volta 36% Abbastanza spesso 5,6% Molto spesso 3,4% 1,2% sempre L’identikit della vittima Nelle nostre scuole esiste dietro la maschera del cyberbullying una chiara concezione dei rapporti di forza basata su un’asimmetria di poter tra i generi e le fasce d’età La vittima Femmina tra i 10-14 anni Mezzo utilizzato: Il telefonino tra i 10 e gli 11 Un social tra i 13-14 Reazione emotive Spaventata, sola e isolata Imbarazzata, senza difesa e aiuto Strategie di difesa Relazionale (rivolgersi a una persona) Passive (ignorare o sperare che passi) Indicatori tipici in vittimologia Il profilo del fenomeno Hanno subito prepotenze attraverso telefonino Hanno compiuto personalmente prepotenze con il telefonino 16,9% 11,5% Hanno subito prepotenze attraverso Internet Hanno compiuto prepotenze attraverso Internet Hanno assistito o preso parte a prepotenze attraverso il cell. 14,3% 10,8% 37,0% Il ruolo degli astanti (bystander) Il cyberbullying è sostenuto ed alimentato da una nutrita maggioranza silenziosa che gioca il suo ruolo tra le righe e dietro le quinte Dal 2008 sono 41 i suicidi di adolescenti per cyberbullying in cui molte delle persone che sapevano non hanno sollevato un dito Phoebe Prince Katie Webb Megan Meier Audrie Pott Amanda Cummings Erin e Shannon Gallagher Carolina Picchio Rehtaeh Parsons Tipologia delle cyberprepotenze Usando internet Per mezzo di e-mail 10,4 Per mezzo di chat room 9,6 Per mezzo di messaggi istantanei (MSN, Yahoo…) 17 Per mezzo di website di reti sociali (Facebook, Twitter…) 57 Per mezzo di website di condivisione files (YouTube, Flickr…) 5,2 Per mezzo di un blog (Blogger, Blogspot…) Altro 3 12,6 Tipologia delle cyberprepotenze Con il telefonino Con l’utilizzo di sms 52,7 Usando mms, foto, video 24,3 Facendo telefonate 32,4 In altro modo (telefonate mute, squilli nella notte, messaggi anonimi, ecc.) 27 Emozioni e sentimenti della vittima offeso 31,8 preoccupato 18,2 arrabbiato 24,3 solo e isolato 14,2 spaventato 23,6 senza difesa e aiuto 12,2 imbarazzato 23,6 non me n’è importato nulla 30,4 Reazioni e strategie poste in essere delle vittime per far smettere le cyberprepotenze con cellulare Si sono rivolti ad un amico Si sono rivolti ad un insegnante 18,9 4,7 Si sono rivolti a un genitore /adulto 21,6 Hanno spento il cellulare 18,9 Hanno bloccato gli sms/telefonate 16,2 Hanno cambiato il proprio numero 4,1 Hanno denunciato il fatto alla compagnia telefonica 4,1 Hanno chiesto direttamente al bullo di smettere 7,8 Hanno cercato di contraccambiare 8,2 Hanno ignorato cosa stava avvenendo con la speranza che la cosa cessasse Si sono sentiti impotenti Reazioni e strategie messe in atto dalle vittime per far smettere le cyberprepotenze con Internet Si sono rivolti ad un amico Si sono rivolti ad un insegnante 14,1 6,7 Si sono rivolti a un genitore /adulto 19,3 Hanno smesso di usare Internet 14,1 Hanno bloccato l’accesso elettronico al bullo 14,1 Hanno contattato il server e denunciato il bullo 4,4 Hanno chiesto direttamente al bullo di smettere 11,9 Hanno cercato di contraccambiare 11,1 Hanno ignorato cosa stava avvenendo con la speranza che la cosa cessasse 20 Si sono sentiti impotenti 18,5 Altro 11,9 Il ruolo dell’empatia • Molti giovani devianti o che hanno intrapreso una carriera criminale precocemente sono il più delle volte carenti di capacità empatiche che inevitabilmente limitano le reazioni comportamentali di tali soggetti • L’empatia è un attributo stabile, modellato insieme all’individuo e in grado di influenzare tanto la cosiddetta sensibilità penale (introiezione e rispetto delle regole), che i diversi tipi di condotte sociali, instradandole verso il bene o il male • Ha una componente: • 1) cognitiva (capacità di cogliere e capire) • 2) affettiva (capacità di comprendere gli stati emotivi) Empatia e cyberbullying Preoccupano le risposte di circa 200 studenti Pensi che sia divertente fare prepotenze usando il cellulare o Internet? No, mai 84,4 Si, qualche volta 9,6 Più che qualche volta 2,5 Abbastanza spesso 0,1 Molto spesso 0,6 In molti programmi DAPHNE: “if you laugh at it, you are part of it” Se anche solo ne ridi, ne sei partecipe Preoccupano le risposte di circa 100 studenti “Cosa senti quando vedi o sai che un bambino come te ha subito o subisce atti di bullismo usando il cellulare o internet?” non provo niente di particolare 11,9 23,7 mi dispiace un po' 58,7 penso che sia spiacevole 0 10 20 30 40 50 60 Al di là dell’analisi descrittiva…il terreno di coltura L’ampia diffusione di apparati elettronici e digitali Possiede telefonino X = 90,5% (98,1% sup.) 79,6% smartphone Una discreta consuetudine con il web Profilo Facebook il 48,5% (82% sup.) Ask.fm 186 studenti 68% utilizza Whatsapp La scarsa fiducia nutrita verso gli insegnanti Solo 4,7% vittime cellulare Solo 6,7% vittime Internet L’uso casuale di strategie e scarsa capacità di gestire emozioni 26,4% solo e senza difesa 18,5% impotente Il basso livello di attività di controllo dei genitori/Scarsa valutazione rischio Solo il 55% di parental monitoring 12,8% esclude rischi La scarsa capacità ascolto da parte degli adulti 21,4% inascoltato docenti 5,8% inascoltato genitori 94% ritiene di non poter essere ascoltato/aiutato L’isolamento patito da parte dei compagni di classe 22,1% ha rapporti conflittuali Il 42,2% della primaria rifiutato Isolato durante la ricreazione Questi fattori sommati tra loro sono dei veri e propri fattori di rischio Tre costrutti su cui riflettere ed intervenire • Il primo è il “disimpegno morale”, molla potentissima anche nel bullismo reale che consiste nella dislocazione altrove e diluizione della responsabilità che porta molti cyberbulli a trovare sempre delle giustificazioni nei confronti del loro operato. • Il secondo è una condizione denominata “la moratoria sociale” che consiste nella possibilità di esercitare un ruolo sociale in un territorio virtuale in cui esiste una sorta di “sospensione delle conseguenze” sul piano sanzionatorio e del giudizio, che fa aumentare la possibilità di restare impuniti e uscire indenni da qualsiasi azione di censura. • L’attenzione all’attività di “disclosure” da parte di genitori e insegnanti