dalle origini ai culti stranieri 1 Generalità Caratteristiche: la religione romana era strettamente legata alla sfera civile, familiare e socio-politica. Altre due caratteristiche salienti di questa religione sono il politeismo e l’estrema tolleranza religiosa Organizzazione: le cerimonie venivano svolte dal sacerdote,cioè colui che è addetto al sacro e compie sacrifici. Il sacerdote era solitamente accompagnato dai camilli (che svolgevano semplici mansioni), dal tibicen (un flautista) e da victimarii (coloro che dovevano uccidere la vittima sacrificale). Lo spazio sacro: lo spazio sacro per i Romani era il templum, un luogo consacrato, orientato secondo i punti cardinali, secondo il rito dell'inaugurazione, che corrispondeva allo spazio sacro del cielo. Gli edifici di culto romani erano di vari tipi e funzioni. L'altare o ara era la struttura sacra dedicata alle cerimonie religiose, alle offerte ed ai sacrifici. Feste: a Roma erano presenti molte feste come ad esempio i Quirinalia, i Lupercalia, le Matronalia . Ma tra le più importanti troviamo quelle del mese di dicembre, i Saturnalia , in onore di Saturno, quelle in onore dei defunti, come i Ferialia ed i Parentalia a febbraio Da Atene a Roma: dei ed eroi Influenza della cultura ellenica sui Romani:dopo i contatti con la Magna Grecia,i Romani subirono il fascino della cultura ellenica e ne assimilarono molti elementi In particolare acquisizione della cultura religiosa:tra gli dei più importanti troviamo:Giove, divinità suprema della religione romana,Cerere divinità del grano,Diana dea della caccia e guerra,Giunone moglie di Giove e legata al ciclo lunare,Nettuno delle acque,Mercurio messaggero degli dei e Marte dio della guerra Adattamento delle “qualità” e delle “caratteristiche” delle divinità greche alla mentalità romana più legata ad una realtà contadina :i romani avevano divinità protettori della casa (Lares);dei tutelori della dispensa ma anche dell’unione della famiglia(Penates);infine quelli delle nime defunte(Manes) Dei antichi: Giano “Dio degli Dei” Etimologia del nome: già gli antichi mettevano il nome del dio in relazione al movimento. Macrobio e Cicerone lo facevano derivare dal verbo ire, "andare", perché secondo Macrobio il mondo va sempre muovendosi in cerchio e partendo da se stesso a se stesso ritorna. Gli studiosi moderni hanno confermato questa relazione stabilendo una derivazione dal termine ianua, "porta" Natura del Dio:era la divinità più antica del pantheon romano. Era il Numen, cioè lo spirito protettore della porta di casa e degli inizi; ecco perché il primo mese del calendario è chiamato Ianuarius, dal nome di questo dio Mito e Culto: nel mito Giano avrebbe regnato come primo Re del Latium, fondando una città sul monte Gianicolo e donando la civiltà agli Aborigeni, suoi originari abitanti. Con la ninfa Camese avrebbe generato inoltre numerosi figli, tra i quali il dio Tiberino, signore del Tevere. È lui ad accogliere il dio dell'agricoltura, Saturno, spodestato dal figlio Giove, condividendo con lui la regalità e consentendogli di portare l'età dell'oro. Per l'ospitalità ricevuta, Giano ricevette dal dio Saturno il dono di vedere sia il passato che il futuro, all'origine della sua rappresentazione bifronte. Il suo culto non era predisposto ad un flamen e le cerimonie venivano amministrate dallo stesso Rex, in età repubblicana chiamato anche Rex Sacrorum Vesta e le vestali: come diventare novizia Vesta:tra le divinità latine più antiche troviamo la dea Vesta che era la protettrice del focolare del re, poi del focolare domestico, della pace e della prosperità familiare. Era venerata dalle singole famiglie, ma ne esisteva anche un culto ufficiale di stato, connesso con il piccolo tempio di forma circolare nel foro romano Le vestali: Le vestali erano due,divennero quattro e infine sette .Erano scelte dal pontefice massimo tra le ragazze di età compresa fra i sei e i dieci anni. Esse avevano l’obbligo rigoroso di vivere in castità durante il tempo del loro sacerdozio che durava trent’anni,cioè intorno ai 40 anni, una volta concluso il loro ufficio, avrebbero potuto anche sposarsi. Se il fuoco sacro si fosse spento o una vestale avesse perduto la sua verginità la punizione sarebbe stata esemplare :l’amante sarebbe stato fustigato a morte nel Foro e lei avrebbe trovato la morte,ma senza versare sangue, come richiede la legge. Sarebbe stata, quindi, sepolta viva, con una forma di pane ed una lucerna, in una cella sotterranea. Come predire il futuro Gli auguri: gli auguri interpretavano il volere degli dei attraverso il volo degli uccelli. I segni che interpretavano erano detti auspicia Altri modi per predire il futuro: l’altra forma importante di divinazione era l’aruspicina, cioè l’esame delle interiora dell’animale, in particolare del fegato di bue (come mappa prendevano il Fegato di Piacenza che vediamo qui sopra e ne studiavano le parti, a cui veniva dato il nome di una divinità. Dove c’erano macchie, queste venivano associate alla divinità corrispondente che ha sede in una determinata zone del fegato).Coloro che praticavano questo erano gli aruspici. Culti stranieri:la dea Iside Il mito: figlia di Nut e Geb, sorella di Nefti, Seth ed Osiride, di cui fu anche sposa e dal quale ebbe Horus. Secondo il mito, con l'aiuto della sorella Nefti, recuperò e assemblò le parti del corpo di Osiride, riportandolo alla vita. Per questo era considerata una divinità associata alla magia ed all'oltretomba. Aiutò a civilizzare il mondo, ed inventò il sistro; istituì il matrimonio e insegnò alle donne le arti domestiche. Iside è spesso simboleggiata da una vacca ed è raffigurata con le corna bovine, tra le quali è racchiuso il sole, oppure è raffigurata da una donna con al capo il simbolo del trono e tiene in mano un fiore di loto, simbolo della fertilità Come è festeggiata: era una festa marinara, che consisteva essenzialmente nel consacrare alla dea la nave che poi si slanciava in mare dove aveva luogo la sacra cerimonia. La processione dal tempio alla spiaggia era svolta da sacerdoti vestiti di una tunica di lino bianca che tiravano con le funi la sacra barca. Culti stranieri: Mitra e Cibele Il mito:durante un tentativo Il mito: il mito racconta che sia nato già fanciullo dalla materia terrestre della roccia con in una mano una daga, simbolo di un uccisione vittoriosa, e nell’altra una fiaccola, simbolo di portatore di luce Come sono festeggiati: Cibele è festeggiata con riti molto violenti in cui i sacerdoti della dea, i Coribanti ,suonavano tamburi e cantavano in una sorta di estasi orgiastica e arrivavano ad evirarsi con pietre appuntite. Mitra era festeggiato dai soldati in occasione di guerre molto ardue, come ad esempio quella contro i Parti,uno dei peggior nemici dei Romani non riuscito di Zeus di fecondare Cibele, il suo seme andò a terra ela fecondò. Nacque un essere ermafrodito, Agdistis, violento e malvagio verso tutti gli dei dell’Olimpo. Dionisio, allora, gli tese un tranello legandogli i genitali ad un albero. Dal sangue di Agdistis, evirato, nacque un mandorlo. Nana, figlia del dio fluviale Sangarios, mangiò un frutto del mandorlo e rimase incinta. Nacque Attis, di cui si innamorò Cibele. Ma egli la tradì e, vistosi scoperto, si uccise all’ombra di un pino. Conclusione Evoluzione: Nell'età protostorica ancora prima della fondazione di Roma, quando nel territorio laziale c'erano solo tribù, nel territorio dei colli si credeva che nella vita di tutti i giorni intervenissero forze soprannaturali tipicamente magico-pagane. La fase arcaica fu caratterizzata da una tradizione religiosa legata soprattutto all'ambito agreste, tipica dei culti indigeni mediterranei, sulla quale si inserì il nucleo di origine indoeuropea. In età repubblicana la mancanza di un "pantheon" definito favorì l’assimilazione delle divinità etrusche e quelle greche. Le cause del lento degrado della religione pubblica furono molteplici. Già da qualche tempo vari culti misterici di provenienza medio-orientale, quali quelli di Cibele, Iside e Mitra, erano entrati a far parte del ricco patrimonio religioso romano. Col tempo le nuove religioni assunsero sempre più importanza per le loro caratteristiche escatologiche. Dal politeismo al monoteismo: l’avvento del cristianesimo. La nuova religione andò lentamente affermandosi quale culto di Stato, con la conseguente fine del paganesimo romano, sancito, nel IV e V secolo d.C., dalla chiusura dei templi e dalla proibizione, sotto pena capitale, di professare religioni diverse da quella cristiana, che cominciò a diffondersi nell'impero romano tra il I e il IV sec. d.C. Lavoro di: -Emanuele Palmentieri -Lorenzo di Mauro -Vittorio Artiaco 2A Liceo Scientifico Gandhi