Etrusca e Romana
Dove
 Italia
 Toscana
 Umbria
 Lazio
 Mediterraneo
 Continente
 Africa
Quando
 VII a.C. – IV a.C.
 Periodo Etrusco
 753 a.C. – 509 a.C.
 Periodo Regale
 509 a.C. – 31 a.C.
 Periodo Repubblicano
 31 a.C. – 313 d.C.
 Peiriodo Imperiale
E: Origini
 La civiltà etrusca si sviluppò dal VII secolo
 regnò su Roma
(i primi re di Roma sono Etruschi)
 Nei secoli successivi scomparve
assimilata dai Romani
 Non fu mai uno stato unico,
ma tante città stato.
E: Divinità
 Gli etruschi furono un popolo molto religioso
 Pensavano che la natura fosse legata strettamente alla
divinità.
 Il volere della divinità è però visto in maniera oscura e
incomprensibile: la divinità parla attraverso la natura
 Nello sviluppo delle loro divinità furono influenzati dai
greci.
 Quando gli Etruschi furono conquistati dai romani
molte divinità etrusche e di conseguenza molte divinità
greche si sono integrate nella mitologia romana,
 La triade principale è composta da Tinia, Uni e Menrva.
E: Persone sacre
 La figura del Luchmon (Lucumone)
etrusco, era quella di un re vero e
proprio insignito di poteri assoluti.
 Assumendo il ruolo di capo, il re diventava
anche il sommo sacerdote.
 Mediatore tra gli uomini e la divinità, era
detentore di poteri magico-religiosi,
attribuitigli dagli Aruspici mediante un
rituale ben definito.
 Il Lucumone ogni volta che doveva
prendere una decisione faceva riferimento
alla volontà divina, opportunamente
interrogata, con la divinazione
 Sacerdoti, Aruspici e Auguri
E: Culto
 La religiosità etrusca si manifestava attraverso una serie di riti
formali che andavano dall’avvistamento del segno fino alla sua
spiegazione
 Il sacerdozio custodiva i segreti del culto ed era carica ereditaria
 La pratica principale del culto consisteva nella divinazione. Se ne
occupavano due tipi di sacerdoti-indovini


Gli aruspici : esame delle viscere degli animali
Gli auguri : esame del volo di uccelli
E: Libri sacri
 Testi sacri: tre gruppi di libri
 Aruspicini:

interpretazione delle viscere
di animali (epatoscopia)
 Fulgurales:
 la dottrina e interpretazione
dei fulmini (cheraunoscopia)
 Rituales:
 norme di comportamento
nella vita sociale
E: – morte e aldilà
 Altro tema centrale era il culto della morte e dell’aldilà
 Alle origini subiva la cremazione
 Successivamente l’inumazione,
 la tomba divenne sempre più importante fino a diventare di grandi
dimensioni
 La tomba doveva essere la casa del defunto per l’eternità
 In occasione dell’inumazione si svolgeva il banchetto funebre, questo era
un momento importante del culto funerario
 All’interno delle tombe si realizzavano dipinti che avevano il valore
simbolico-magico: il defunto riviveva quei momenti
R: Origini
 Tre principali momenti storici:
 Periodo regale:


Roma nasce con la sua fondazione nel 753.
In questo periodo si distingue nettamente dalla tradizione greca ed
etrusca, soprattutto per quanto riguarda le modalità dei riti.
 Periodo repubblicano:
 Le figure dominanti del pantheon romano sono tuttavia analoghe a
quelle di altri nell'ambito del Mediterraneo, in primis quelli greci.
 consiste di estese adozioni della mitologia greca ed etrusca.
 Periodo imperiale:
 consiste nell'assunzione di molte divinità di origine orientale, tra le
quali il Mitra persiano, ribattezzato Sol Invictus.
R: periodo arcaico
 Pochi elementi a riguardo al periodo arcaico
 Elementi che permangono nella religione
successiva sono
 Divinità esclusivamente antropomorfe
 La triade: Quirino, Marte Giove
 I sacerdoti: un ordine per ciascuna divinità
 La presenze di
 due livelli distinti di dei:
 pubblici
 privati
 La distinzione tra
 dei indigeni
 dei nuovi
R: la famiglia
 La religione romana antica consisteva nella
credenza in numerose potenze ultraterrene i
Numi con cui tenere buoni rapporti
praticando la giustizia e la pietas.
 La famiglia è microcosmo della religione
pubblica, troviamo:
 Mani: gli spiriti benevoli dei defunti della
famiglia, erano particolarmente festeggiati
nelle feste dei parentalia
 Lari: i protettori della famiglia e della
proprietà familiare
 Penati: gli dei della famiglia, garantivano il
benessere
 A capo del culto familiare vi è il pater familias
R: Culto, età repubblicana
 I romani subirono gli influssi dalle popolazioni con cui ebbero contatti tanto da inserire
nella loro religione alcuni dei stranieri, cui facevano anche templi e davano lo stesso
onore degli dei romani.
 L’osservanza dei valori divini, tramite la pietas serviva al buon funzionamento della
società. I romani erano molto scrupolosi nel seguire i dettami della religione
 La religione era per lo più formale e i riti servivano per attirare la benevolenza degli Dei
 La triade repubblicana era costituita da Giove, Giunone, Minerva
R: Divinità, periodo repubblicano
Dio
Compiti
Qualifiche
Giove
dio padre, capo di
tutti gli dèi
Giunone
dea madre e regina
del cielo
Minerva
dea della sapienza
e delle arti
Marte
dio della guerra,
signore della vita e
della morte
Veniva nominato con numerosi appellativi:
lucetius, Fulgor, Pluvius, Tonans, luppiter
Optimus Maximus
Con l'attributo di Lucina era anche venerata
protettrice come dea della nascita e, per questo,
invocata delle donne dalle partorienti
Nel periodo repubblicano di Roma costituiva,
insieme a Giove e Giunone, la triade principale
delle divinità.
Ha generato, secondo la mitologia, Romolo e
Remo, i capostipiti del popolo romano
Venere
dea della bellezza
dell'amore
Mercurio
messaggero degli
dèi
Plutone
dio dell’oltretomba
Amò numerosi dèi e mortali, dai quali ebbe figli.
Dall'unione con Marte, ad esempio, nacque
Amore (detto anche Cupido).
Può sembrare strano, ma era considerato
protettore dei viaggi anche protettore dei ladri,
dei medici e dei viaggiatori commercianti
Fratello di Giove e Nettuno con loro aveva diviso
il mondo in tre Regni
R: Divinità, periodo repubblicano
Dio
Compiti
Qualifiche
Vulcano
dio del fuoco che
protegge dagli
incendi
A Vulcano venivano consegnate, bruciandole, per
annientarle, le armi e le spoglie del nemico prese sul
campo di battaglia.
Vesta
dea del focolare
Cerere
dea della terra e
della fertilità
Le vestali, le sacerdotesse di Vesta, avevano il
domestico compito di custodire il fuoco sacro alla dea,
acceso all'interno del tempio a lei dedicato, facendo sì
che non si spegnesse mai.
Veniva rappresentata come una matrona maestosa, con
una corona di spighe sul capo, una fiaccola in una mano
e un canestro ricolmo di grano e di frutta nell'altra.
Nettuno
dio dei mari e
delle acque
Quirino
dio
dell'agricoltura
Giano
dio creatore
Secondo la mitologia, abitava in fondo al mare e
comandava ai mostri marini e alle tempeste. Viene
spesso rappresentato ritto su di un carro trainato da
cavalli marini, e con un tridente nella mano destra
come simbolo di comando.
Originaria divinità dei Sabini che risiedevano sul colle
del Quirinale
Era considerato «bifronte» per il duplice compito che
aveva di dare inizio e fine a ogni cosa
R: Il culto
 Il modo più semplice per entrare in contatto con il divino era la
preghiera
 Esistevano anche i sacrifici



per ringraziamento o venerazione (rendere grazie)
propiziazione (per chiedere aiuto)
riparazione e espiazione (rimediare a colpe e offese)
 Si avevano sacrifici
 incruenti (se si offrivano prodotti della terra o incenso)
 cruenti (se si usavano animali)
 Si usavano animali
 bianchi per gli dei celesti
 e neri per quelli infernali
 L’azione centrale del sacrificio avveniva sull’altare del tempio dove
ardeva la fiamma sacra e si bruciava l’offerta e dopo si mangiava
durante il banchetto sacro
 Faceva parte del culto anche la divinazione
R: i luoghi di culto
 In origine grotte e boschi
 Successivamente il tempio che
doveva essere la casa degna di
un Dio e quindi possedere il
massimo splendore,
 I luoghi dove erano collocate le
statue
 Nelle case vi erano inoltre delle
nicchie chiamate larari, dei
piccoli altari domestici, dove si
officiavano i culti della
famiglia.
 Località importante era Cuma
dove risiedeva la Sibilla
Cumana un famoso Oracolo
(luogo in cui interrogare la
divinità)
R:Le feste
 Servivano per propiziare l’aiuto degli Dei
 Durante tutto l’anno si svolgevano feste solenni, ogni giorno /mese
/settimana aveva la festa di una Dio
 Vi erano le feste agricole secondo il ciclo della natura
 Le cerimonie si celebravano nei dies nefasti, giorni in cui era proibito
dedicarsi ad altre attività
 Durante il periodo imperiale venne introdotto il culto dell’imperatore e
le feste a lui dedicate
Le persone sacre
 Nel culto domestico il capo era il pater familias
 I riti pubblici erano officiati dai sacerdoti che erano divisi
in collegi a seconda dei compiti
 Pontefici
 (pontifex= colui che fa da ponte con la divinità)
 a capo del collegio dei sacerdoti, elaborava il calendario
 a capo di tutti stava il pontefice massimo
 Flamini si occupavano di singole divinità
 Aruspici e Auguri, come nella religione etrusca
I testi sacri
 I Romani non avevano testi sacri specifici
 Sino a noi sono giunti i Libri Sibilini, raccolta di opere cultuali
e oracoli che la Sibilla aveva donato a Numa Pompilio
 Altri testi giunti sino a noi presentano il mondo e la
religione romana. (Eneide)
La vita dell’aldilà
 I morti vegetavano tristemente nell’oltretomba, si cercava di propiziarli con
offerte e sacrifici. Durante i parentalia si onorava la tomba dell’antenato
 L’idea dell’aldilà distingue:
 Tartaro : per le anime malvagie
 Campi del pianto : morti precocemente
 Campi Elisi : anime buone, giusti, eroi
 Nel periodo del tardo impero si svilupparono i culti misterici, di calco
orientale: salvezza collegata a conoscenza, perfezionamento di se stessi e
distacco dalle ambizioni materiali
Il bene e il male
 I miti si rifacevano ad una perduta età dell’oro in cui
si aveva l’ordine tra l’uomo e gli dei e dove la virtù
trionfava.
 Per il romano la pietas
 era l’atteggiamento base del buon cittadino che
sacrificava agli dei, coraggioso, onesto, fedele.
 era la caratteristica che indicava la somma di tutte le
qualità positive.
Elementi principali
Elemento
Etruschi
Romani
Dove
Toscana – Umbria
Italia, Europa, Mediterraneo
Quando
VII- IV
753 a.C. – 313 d.C., tre periodi: regale, repubblicano, imperiale
Divinità
Popolo molto
religioso.
Tinia, Uni, Menvra
a) Antropomorfe. Giove, Marte, Quirino. Dei pubblici e privati.
Dei indigeni e nuovi.
b) Mani, Lari, Penati. 12 divinità maggiori.
Luoghi di culto
Templi e tumuli
funerari
a) Boschetti e grotte, Sibilla Cumana
b) Templi, statue, oracolo. Larari
Culto e feste
Divinazione, culto dei
morti, banchetto
funebre
Religione come funzione sociale, attirare la benevolenza degli
dei. Preghiera, sacrifici, divinazione,
Persone sacre
Lucumone, aruspici,
auguri
Pater familias
Pontifex, Flamini, aruspici, auguri.
Testi sacri
Aruspicini, fulgurales,
rituales
Libri Sibillini
Aldilà
Cremazione,
inumazione
Tartaro, Campi del pianto, Campi elisi
Bene e male
Importanza della pietas e della virtù
R: Mesi del calendario Romano
Mese
Nome
Dati
Gennaio
lanuarius
In onore del dio Giano.
Febbraio
Februarius
Marzo
Martius
Aprile
Apri/is
Maggio
Maius
Giugno
lunius
Da februa, riti sacri di purificazione in onore di una divinità adorata in
zone paludose malariche del Lazio
Dedicato a Marte, dio della guerra, protettore dei Romani, ma legato
anche ai culti agricoli. FESTE dedicate a Marte (Salii)
Dedicato alla primavera (dal verbo aperire, «aprire», a indicare la natura
che si apre).
Dal nome della dea Maia, che incarnava il risveglio della natura.
FESTE dedicate ai morti (Lemuria)
In onore della dea Giunone.
Luglio
Quinti/is
Agosto
Sexti/is
Settembre
September
Ottobre
October
In origine quinto mese dell'anno; prese poi il nome di lulius, in onore di
Giulio Cesare
Sesto mese del primo calendario: poi prese il nome di Augustus, in onore
del primo imperatore, Ottaviano Augusto
Settimo mese del calendario originario.
FESTE agricole
Ottavo mese del calendario originario.
Novembre
No vem ber
Nono mese del calendario originario.
Dicembre
December
Decimo mese del calendario originario.
FESTE dedicate al dio Saturno (Saturnalia)
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