CONDENSATORI Obiettivi 1. Esercitarsi nella individuazione del valore di capacità dei condensatori 2. Esercitarsi nell'uso del tester per la misura di capacità dei condensatori 3. Verificare che la capacità totale di più condensatori in parallelo è uguale alla somma delle singole capacità 4. Verificare che la capacità totale di più condensatori in serie è uguale all'inverso della somma degli inversi delle singole capacità 5. Verificare che il condensatore si carica e/o si scarica in un tempo pari a circa 5 volte la costante di tempo τ = R*C INTRODUZIONE I condensatori sono componenti elettronici che hanno la capacità di immagazzinare (caricare) energia elettrica. Essi si caricano allo stesso valore della sorgente di alimentazione; una volta raggiunta la carica essa viene mantenuta nel tempo anche se il condensatore non è più collegato al generatore e fino a quando i terminali non vengono collegati ad una resistenza o posti in corto-circuito. Sia la carica che la scarica possono avvenire in un tempo prevedibile. I condensatori sono essenzialmente costituiti da due armature metalliche isolate tra di loro. La capacità è direttamente proporzionale alla superfice delle armature ed inversamente proporzionale alla loro distanza, e dipende in modo direttamente proporzionale, dal valore della costante dielettrica dell'isolante usato L'isolante posto tra le armature viene chiamato "dielettrico" e può essere liquido, solido o gassoso. Il tipo di dielettrico permette una prima classificazione dei condensatori. I condensatori più usati nel campo dell'elettronica sono quelli con dielettrico aria o con dielettrico solido. I tipi di dielettrici solidi più usati sono: mica, ceramica, film plastico, carta. Il valore di capacità di un condensatore (che può essere fisso o variabile), viene indicato sul corpo del condensatore in modo chiaro per quelli di più grosse dimensioni oppure codificato con codici vari (colori o alfanumerici). L'unità di misura è il Farad (F) che è un valore molto grande e quindi si utilizzano quasi sempre i sottomultipli. Di un condensatore oltre al valore della capacità (intesa come l'attitudine ad immagazinare energia elettrica) è importante conoscere anche la tensione di lavoro ( V L ) . La tensione di lavoro dipende dal tipo e dallo spessore del dielettrico e rappresenta il valore di tensione massima a cui può essere sottoposto il condensatore per funzionare correttamente. Se si supera la tensione di lavoro il dielettrico può forarsi determinando perdite o cortocircuito tra le armature. Molto importante, poi, è il valore di tolleranza, generalmente espressa in percentuale sul valore nominale della capacità. Tra i condensatori fissi un posto di grande importanza è occupato dai condensatori elettrolitici ; essi sono condensatori che, rispetto agli altri, hanno un elevatissimo valore di capacità per unità di volume. In questi condensatori le armature sono di alluminio o di tantalio. Su una delle armature, che poi dovrà essere sempre collegata al potenziale positivo, viene provocata (per dissociazione elettrolitica) la formazione di uno strato di ossido isolante dello stesso materiale e che quindi si comporterà come dielettrico. Tra l'armatura positiva (anodo) e l'armatura negativa (catodo) viene interposto un elettrolita molto denso con il compito di assicurare la permanenza dello strato di ossido sull'armatura positiva. I condensatori elettrolitici sono polarizzati e quindi possono essere usati solo in corrente continua facendo attenzione a rispettare sempre la polarità che è indicata sul condensatore stesso. Se un condensatore elettrolitico viene collegato al circuito con le polarità invertite può esplodere e rappresentante quindi un pericolo. E' necessario, pertanto, fare sempre molta attenzione nel collegare i condensatori elettrolitici. La capacità dei condensatori, è stato già detto, dipende dal tipo di dielettrico, dalla superficie delle armature e dalla distanza tra le armature stesse. La formula che permette di calcolare la capacità di un condensatore tenendo conto di questi tre parametri è la seguente: con la superficie espressa in m2 , la distanza espressa in metri e la costante dielettrica rappresentata da un numero puro. ε che è La costante dielettrica dipende dal tipo di materiale usato come dielettrico. A titolo di esempio si riportano i valori di "costanti dielettriche relative " di alcuni materiali, in riferimento al vuoto che viene assunto a valore 1 ARIA POLISTIROLO CARTA PARAFFINATA 1,0059 2,5 2,5 ÷ 6 MICA 6,8 Pentossido di TANTALIO 26 CERAMICA 35 ÷ 50.000 Dalla formula si evince che maggiore è il valore della costante dielettrica, maggiore è il valore di capacità a parità di superficie e di distanza. Si evince poi che il valore della capacità è direttamente proporzionale alla superficie e inversamente proporzionale alla distanza. Anche i condensatori, come i resistori, possono essere collegati in serie o in parallelo al fine di ottenere valori specifici: ma a differenza dei resistori, la capacità equivalente totale di più condensatori in serie è uguale all'inverso della somma degli inversi delle singole capacità: nel caso che i condensatori in serie siano solo 2 la formula diventa: Se i condensatori in serie hanno tutti lo stesso valore di capacità, la capacità totale equivalente è: e comunque la capacità equivalente sarà sempre inferiore alla più piccola delle capacità che compongono la serie. I condensatori collegati in serie assumono tutti la stessa carica elettrica Q (espressa in Coulomb) indipendentemente dal valore della capacità, mentre la tensione che si determina ai capi di ogni singolo condensatore sarà inversamente proporzionale al valore di capacità del condensatore stesso, in quanto la tensione V è data dal rapporto tra la Q e la capacità C: La somma delle tensioni ai capi dei condensatori in serie, sarà uguale alla tensione totale applicata al circuito: quindi anche i condensatori possono essere usati come partitori di tensione. I condensatori in parallelo hanno tutti applicata, ai loro capi, la stessa tensione V, mentre la carica elettrica Q è diversa ed è direttamente proporzionale al valore delle capacità, cioé: La carica totale Q è data dalla somma delle singole carche elettriche: e facendo le sostituzioni avremo: che possiamo anche scrivere in questo modo: e quindi possiamo dire che la capacità totale è data dalla somma delle singole capacità: e se i condensatori in parallelo hanno tutti la stessa capacità, la capacità totale equivalente sarà: E' stato già detto che i condensatori sono componenti che hanno la capacità di "caricarsi" e che si caricano allo stesso potenziale della tensione di alimentazione. Il principio per cui ciò avviene è il seguente: • Inizialmente, a condensatore scarico, le armature sono elettricamente neutre, avendosi, su ognuna di esse, lo stesso numero di elettroni e di protoni . • Quando il condensatore viene collegato ad un generatore di tensione continua, avviene che il polo positivo del generatore attira elettroni dall'armatura a cui è collegato, mentre mentre l'altra armatura attira elettroni dal polo negativo del generatore. La carica del condensatore, intesa come d.d.p. tra le armature, aumenta man mano che si verifica questo movimento di elettroni. Il numero di elettroni che circolano nel circuito è inizialmente massimo per poi decrescere man mano che il condensatore si carica. • • Una volta che il condensatore si è caricato (allo stesso valore di tensione del generatore), si avrà che sulla armatura A ci sarà mancanza di elettroni e quindi una predominanza di cariche positive e quindi sarà a potenziale positivo, mentre sull'armatura B ci sarà predominanza di elettroni e quindi sarà a potenziale negativo. La tensione (la carica) viene mantenuta anche se si scollega il condensatore dall'alimentatore (nell'ipotesi di condensatore ideale, senza perdite). Se le armature vengono collegate tra di loro per mezzo di una resistenza, avviene la "scarica" del condensatore, cioè avviene un riequilibrio delle cariche elettriche e la tensione scende fino a zero (l'energia che era accumulata nel condensatore si dissipa nella resistenza R). Durante il processo di scarica il verso della corrente (ovvero il verso del movimento degli elettroni) è l'opposto rispetto al processo di carica, perchè gli elettroni in eccesso sull'armatura B si sposteranno sull'armatura A fino ad avere equilibrio energetico. Come precedentemente detto, la carica e la scarica del condensatore avviene in un tempo che può essere previsto e che dipende dal valore (in Ohm) della resistenza in serie al condensatore e dal valore della capacità (in Farad) del condensatore stesso. Sperimentalmente è stato appurato che il tempo necessario affinché il condensatore si carichi al 63% della tensione che gli viene applicata è uguale al risultato del prodotto della resistenza per la capacità. Il risultato di tale prodotto viene chiamato " costante di tempo " e viene indicato con la lettera greca τ (tau), e quindi: τ=R*C dove R è espresso in Ohm e C in Farad ed il risultato in secondi. Sempre sperimentalmente è stato verificato che il condensatore può essere considerato carico dopo un tempo T = 4 ÷ 5 τ perchè dopo il primo τ si carica del 63% della tensione applicata e dopo ogni altra costante di tempo ( τ ) si carica sempre di un ulteriore 63% , ma della differenza restante. La carica rispetterà, all'incirca, la seguente tabella: Tempo % di carica 1° τ 63 % 2° τ 86 % 3° τ 95 % 4° τ 97 % 5° τ 99 % Dopo il quinto τ il condensatore si può considerare carico. Per la scarica avviene il processo inverso e cioè che dopo il primo τ il condensatore si scaricherà del 63 % e quindi ai suoi capi si avrà una tensione pari al 37 % del valore della tensione a cui si era caricato. Tempo % di scarica Vc in % rispetto al valore di carica 1° τ 63 % 37 % 2° τ 86 % 14 % 3° τ 95 % 5% 4° τ 97 % 3% 5° τ 99 % 1% Dopo il quinto τ il processo di scarica si può considerare esaurito ed il condensatore può, praticamente, considerarsi scarico. I grafici che rappresentano l'andamento della carica e della scarica in un condensatore sono i seguenti: in essi si vede come la tensione ai capi del condensatore varia nel tempo. Se vogliamo fare riferimento all'andamento della corrente che circola nel circuito (ricordiamoci che nel condensatore non circola corrente), dobbiamo premettere che il suo valore massimo è limitato dalla resistenza presente nel circuito e che quindi il valore massimo sarà: I = Val / R Ricordando quanto detto precedentemente, e cioè, che la corrente che circola nel circuito è inizialmente alta (massima, limitata solo dalla resistenza) e che essa diminuisce man mano che il condensatore si carica (perchè diminuisce la differenza di potenziale tra le armature ed i poli del generatore), avremo i seguenti grafici: in essi si vede che inizialmente la corrente è massima e che poi decresce man mano che il condensatore si carica (o si scarica); è importante notare che il verso della corrente durante la scarica è l'opposto di quello che si ha durante la carica. • • • ARGOMENTI CORRELATI Esperimento per la verifica della carica e scarica di un condensatore (con il cronometro) Esperimento per la verifica della carica e scarica di un condensatore (con l'oscilloscopio) Tipi di condensatori Esercitazione per la verifica della carica e scarica di un condensatore (con cronometro) L'obiettivo della esercitazione è quello dello studio del transitorio di carica e scarica di un condensatore e della rilevazione dei valori utili al tracciamento delle curve della corrente e della tensione, sia per la fase di carica che per quella della scarica del condensatore. Lo schema utilizzato è quello della figura che segue. In esso si nota che l'amperometro (multimetro digitale utilizzato come amperometro) è inserito in serie al condensatore, in modo da misurare la corrente nel circuito (sia durante la carica che durante la scarica); il voltmetro, collegato ai capi del condensatore, misurerà la tensione ai capi dello stesso. Per la misura del tempo si dovrà usare un cronometro, azionato manualmente. Questo fatto (misura manuale del tempo) impone di avere una costante di tempo piuttosto elevata. Con i valori scelti per R e per C, la costante di tempo vale 60 sec. ( τ = R*C = 60 KOhm * 1000 µF = 60 sec. ). La prova ha carattere indicativo, senza pretese di eccessiva precisione, in quanto le letture effettuate sugli strumenti di misura saranno piuttosto approssimate, dato che saranno effettuate a vista, cioè senza l'uso di strumenti registratori e mentre i valori cambiano. SVOLGIMENTO DELLA PROVA L'esercitazione sarà eseguita realizzando il circuito su bread-board e regolando l'alimentatore ad una tensione di 20 V. La prova per la carica del condensatore sarà effettuata spostando il contatto del deviatore dalla posizione B alla posizione A e rilevando, a partire da quell'istante ( t = 0 ) e per intervalli di 20 sec. fino a 300 sec. ( pari a 5 τ , tempo dopo il quale il fenomeno può essere considerato a regime) i valori di corrente e di tensione. Visto che bisogna leggere (e scrivere) i valori di tre strumenti di misura (amperometro - voltmetro cronometro), la prova può essere eseguita da tre persone: • • • una con il compito di spostare il deviatore, leggere il cronometro e segnalare ai compagni quando effettuare la lettura dell' amperometro e del voltmetro; una con il compito di leggere l'amperometro e segnare il valore letto (facendo attenzione al segno); infine, una terza persona che avrà il compito di leggere e segnare il valore letto sul voltmetro; La prova per la scarica del condensatore sarà eseguita (con il condensatore completamente carico) spostando il deviatore nella posizione B. Non c'è bisogno di spostare la polarità dell'amperometro se esso è digitale. Dal nuovo istante di tempo t = 0 si andranno (come prima) a leggere ogni 20 sec. i valori di corrente che circola nel circuito e di tensione ai capi del condensatore per un tempo totale, anche in questo caso, di 300 sec. essendo la costante di tempo di carica uguale a quella di scarica. I valori misurati si andranno a riportare in una tabella come quella che segue: TRANSITORIO DI CARICA t (s) 0 20 40 Vc (V) ................ ................ ................ I (microA) ................ ................ ................ TRANSITORIO DI SCARICA t (s) 0 20 40 Vc (V) ................ ................ ................ I (microA) ................ ................ ................ 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ ................ Con i valori ricavati si andranno poi a costruire i grafici per rappresentare gli andamenti della tensione e della corrente durante i transitori di carica e di scarica. Questa esperienza può, ovviamente, essere effettuata cambiando i valori dei componenti R e C in modo da avere una costante di tempo diversa (modificando poi i tempi massimi di rilevazione), come pure può essere cambiata l'ampiezza del segnale d'ingresso. Esercitazione per la verifica della carica e scarica di un condensatore (con l'oscilloscopio) Lo scopo di questa esercitazione è quello di rilevare come si comporta un circuito R-C quando viene alimentato da un segnale ad onda quadra ( con duty-cicle del 50 % e con frequenza variabile ), in modo da visualizzare, utilizzando l'oscilloscopio, l'andamento della carica e della scarica in riferimento al semiperiodo del segnale applicato all'ingresso. Si verificherà, in particolare, che il condensatore si carica completamente durante la semionda positiva del segnale di ingresso e si scarica completamente durante la semionda successiva solo se si verifica la condizione che la frequenza del segnale d'ingresso sia f <= 1/ (10 τ) , mentre, se la frequenza è superiore a tale limite, sia la carica che la scarica sono incomplete. Per la prova si sceglieranno valori di R e C in modo da avere τ = R*C = 0,1 ms e quindi avere frequenza limite di 1 KHz 1/ (10 τ) e quindi si andranno ad effettuare i rilievi utilizzando, per il segnale di ingresso, le frequenze di 0,5 KHz, 1 KHz, 2 KHz e 5 KHz. Il circuito di misura che sarà utilizzato è quello rappresentato nella figura che segue: SVOLGIMENTO DELLA PROVA Il circuito può essere realizzato su una bread-board. Si applicherà all'ingresso un segnale ad onda quadra del valore di 20 Vpp, e siccome il condensatore inizierà a caricarsi dal valore max negativo, detto valore sarà considerato come valore iniziale 0 V della carica del condensatore, esso quindi si potrà caricare al valore massimo di 20 V e sarà quindi questo, 20V, il valore massimo da considerare). Si effettuano le quattro prove previste e per ognuna di essa si andrà a regolare il Generatore di Funzioni in modo da dare le frequenze previste di 0,5 KHz, 1 KHz, 2 KHz, 5 KHz. Si andranno poi a regolare le scale di lettura dell'oscilloscopio ( V/div e time/div ) e per ognuna delle prove si andranno a rilevare la tensione d'ingresso massima ( VM ), il valore iniziale V0 ed il valore finale Vf della tensione di uscita. I valori ricavati si andranno a riportare in una tabella come quella che segue: N° f (KHz) T/2 (ms) 1 2 3 4 0,5 1 2 5 1 0,5 0,25 0,1 τ (ms) 0,1 0,1 0,1 0,1 VM (V) V0 (V) Vf (V) 20 20 20 20 0 0 ~ 1,5 ~ 4,5 20 20 ~ 18,5 ~ 15,5 Per ognuna delle misure effettuate si visualizzeranno, all'oscilloscopio, dei segnali cosi come nelle figure 1-2-3 e 4. ANALISI DEI RISULTATI DELLA PRIMA MISURA ( f = 0,5 KHz T/2 = 1 msec. ) Dall'analisi dei segnali della figura 1 ed i cui valori sono riportati nella tabella emerge che, essendo la frequenza di ingresso di 0,5 KHz e quindi inferiore a quella limite, la durata del semiperiodo T/2, pari a 10 τ , è tale da consentire la carica e la scarica completa del condensatore; la tensione che si ha in uscita è una seguenza di esponenziali completi, con valore iniziale nullo ( 0 V ) e valore finale 20 V, pari a quello della tensione di ingresso. Figura 1 ANALISI DEI RISULTATI DELLA SECONDA MISURA ( f = 1 KHz T/2 = 0,5 msec. ) In questo caso la frequenza del segnale di ingresso è quella limite, con T/2 = 5 τ , il condensatore si carica e si scarica completamente ma, a differenza della prima prova, non vi è più il periodo di tempo finale in cui la tensione d'uscita rimane praticamente costante per ogni ciclo. Figura 2 ANALISI DEI RISULTATI DELLA TERZA MISURA ( f = 2 KHz T/2 = 0,25 msec.) In questo caso, essendo la frequenza del segnale ad onda quadra d'ingresso inferiore a quella limite e avendosi T/2 = 2,5 τ , la durata del semiperiodo non è tale da consentire la carica e la scarica completa del condensatore; la tensione d'uscita è una sequenza di curve esponenziali non a regime, con valore iniziale di circa 1,5 V e valore finale di circa 18,5 V inferiore quindi a quella della tensione d'ingresso. Figura 3 ANALISI DEI RISULTATI DELLA QUARTA MISURA ( f = 5 KHz T/2 = 0,1 msec. ) In questo ultimo caso l'andamento della tensione d'uscita è simile a quello della terza prova; essendo però minore la durata del semiperiodo ( T/2 = τ ) , è ancora più evidente il fatto che gli esponenziali non sono a regime e quindi, per ogni ciclo, la tensione d'uscita parte da un valore maggiore ( circa 4,5 V ) e arriva ad un valore minore ( circa 15,5 V ), rispetto all'andamento della prova 3. Figura 4 Questa esperienza può, ovviamente, essere effettuata cambiando i valori dei componenti R e C in modo da avere una costante di tempo diversa, come pure può essere cambiata l'ampiezza del segnale d'ingresso. Tipi di Condensatori I condensatori sono componenti elettronici che accumulano cariche elettriche tra due armature separate da uno strato isolante. Per costruire condensatori di volta in volta di piccola o grande capacità, per alte o basse tensioni, a bassa induttanza o di capacità estremamente stabile si usano diverse tecniche costruttive, ognuna con le sue particolarità e campo di applicazione. Ecco quindi una carrellata dei vari tipi con le caratteristiche che li contraddistinguono. Condensatori a film Si ottengono avvolgendo insieme due sottili lamine metalliche separate da un film plastico altrettanto sottile. Il condensatore risulterà di piccole dimensioni ma di elevata capacità. Poichè le lamine metalliche e quelle in plastica possono essere prodotte in qualsiasi lunghezza, con questo sistema si ottengono capacità che arrivano anche al µF. Gli avvolgimenti si collegano sue due lati e quindi le lamine metalliche devono sporgere dal dielettrico per essere compresse e saldate ai terminali. Poichè tutti gli avvolgimenti sono collegati tra di loro su di un lato, la resistenza è piccolissima mentre l'induttanza risulta praticamente nulla. Come dielettrico viene normalmente utilizzata una pellicola in plastica. L'avvolgimento viene poi annegato in una bagno di materiale plastico o sigillato in un tubetto di ceramica. l terminali di collegamento fuoriescono in direzione assiale o tangenziale. Condensatori in carta Il dielettrico di questi condensatori è formato da una speciale carta impregnata con una sostanza fluida o viscosa. Per aumentare l'isolamento, nei condensatori in carta si accoppiano spesso due o più strati. L'avvolgimento finito viene poi nuovamente impregnato sottovuoto in olio isolante o annegato in resina.I condensatori in carta vengono di solito prodotti con una tolleranza del +/- 20%, e sono utilizzati in genere come condensatori di filtro. Condensatori in carta metallizzata Il condensatore in carta metallizzata non è altro che una particolare versione del condensatore in carta: invece di usare la lamina di alluminio per la formazione delle armature, il metallo viene vaporizzato sotto vuoto sulla superficie stessa della carta, ed ha lo spessore solo di un µm. Questi condensatori presentano il vantaggio che una perforazione del dielettrico non porta necessariamente al cortocircuito tra le armature, poichè il calore prodotto dalla perforazione stessa fonde lo strato metallico della zona corrispondente evitando il possibile cortocircuito. I condensatori in carta metallizzata vengono prodotti con valori di capacità che arrivano fino a 32 µF, e con tensioni di lavoro di parecchie migliaia di volt. Condensatori a film plastico Le pellicole in film plastico possono essere prodotte con spessori inferiori a quello della carta impregnata, e presentano una minore probabilità di punti difettosi. Si possono quindi fabbricare condensatori che utilizzano queste pellicole come dielettrico, dello spessore di pochi µm soltanto, in grado di resistere ad una tensione abbastanza elevata. I condensatori a film plastico vengono prevalentemente utilizzati nei circuiti a transistori. Nei condensatori in poliestere come strato elettroconduttore si può utilizzare una lamina metallica, oppure il metallo può essere depositato direttamente sul film per vaporizzazione sotto vuoto, con uno strato dello spessore di 0,02 - 0,05 µm. Questi condensatori vengono prodotti con capacità fino ad alcuni µF e con tensioni di lavoro fino a 1000 V. Sono da preferire nei circuiti a bassa frequenza. Nei condensatori con dielettrico in policarbonato la capacità è molto costante, e di conseguenza sono utilizzati prevalentemente nei circuiti oscillanti. Vengono prodotti con capacità fino a 10 µF e tensioni di lavoro fino a 400 V. Per applicazioni speciali nei circuiti oscillanti, sono stati sviluppati i condensatori in polistirolo. Una lamina metallica stirata viene avvolta a spirale assieme al dielettrico. Sotto l'azione del calore l'avvolgimento si restringe formando un blocco molto stabile e compatto che non assorbe praticamente umidità dall'aria. Si ottiene così una buona costanza della capacità. I condensatori in polistirolo vengono prodotti con capacità fino ad 1 µF. Condensatori ceramici Il dielettrico dei condensatori ceramici è costituito generalmente da una massa ceramica la cui costante dielettrica può essere variata tra 10 e 10.000 mediante opportune composizioni. I condensatori ceramici a bassa costante dielettrica si distinguono per la stabilità del valore capacitivo e per le perdite molto basse, e quindi sono i preferiti per l'utilizzo nei circuiti oscillanti e ad alta precisione. I condensatori ad elevata costante dielettrica permettono di ottenere capacità elevate con scarso ingombro. I condensatori ceramici hanno in generale piccole dimensioni, e vengono utilizzati di preferenza nella tecnica delle alte frequenze. A seconda delle necessità sono disponibili in molte forme costruttive. La forma di condensatore ceramico più diffusamente utilizzata è quella a disco, formata cioè da un dischetto di ceramica metallizzato sulle due facce, sulle quali vengono saldati i terminali. Un'altra forma costruttiva molto diffusa in passato è quella a tubetto. Si tratta di un tubetto ceramico con strati di argento all'interno ed all'esterno che formano le armature del condensatore. Esistono anche i condensatori a strato, il cui dielettrico è costituito da strati ceramici. Gli strati più interni risultano parzialmente conduttivi, mentre quelli più esterni, ad alta resistività, vengono rivestiti con una pellicola di argento. Dato che le prestazioni dei condensatori ceramici a strato dipendono dalla tensione. questi componenti sono adatti per tensioni di lavoro fino a circa 20 V. CONDENSATORI ELETTROLITICI Quando sono necessarie capacità estremamente elevate si devono utilizzare condensatori elettrolitici, perchè i tipi finora descritti assumerebbero dimensioni proibitive. I condensatori elettrolitici sono composti da un elettrodo (anodo), sul quale viene formato uno strato di ossido con elevata costante dielettrica che funge da isolante. L'altro elettrodo (catodo) è costituito da un elettrolita, un fluido elettricamente conduttore di solito formato da una soluzione salina od acida, e da un secondo elettrodo metallico che, nella maggior parte dei casi, coincide con il contenitore stesso. In quest'ultimo caso, l'involucro metallico esterno stabilisce il collegamento tra l'elettrolita ed il terminale negativo del condensatore. Lo spessore dello strato di ossido varia in funzione della tensione di lavoro, e normalmente assume valori dell'ordine degli 0,001 µm. Il piccolo spessore dello strato, e la sua costante dielettrica relativamente elevata, permettono di ottenere valori capacitivi molto elevati. I condensatori elettrolitici possono essere a base di alluminio o di tantalio.