14 Sabato, 10 marzo 2012
Visita pastorale
Cittiglio,
crocevia
della
Valcuvia
Mercoledì 7 marzo il Vescovo ha
iniziato la Visita al vicariato di Cittiglio.
L’8 marzo l’incontro con la comunità
C
ittiglio è il paese più popoloso
della Valcuvia avendo – seppur di
poco – superato i 4.000 abitanti.
Si è sviluppato nell’area posta
all’incrocio tra la Valcuvia (intesa qui
come valle del torrente Boesio che scende
da Cuvio e raggiunge il Lago Maggiore a
Laveno) e la zona collinare che degrada
verso Gavirate e Milano. In antichità
l’abitato era suddiviso in quattro nuclei
separati tra loro: Cittiglio alto e San
Giulio – lungo l’omonimo torrente – era
l’insediamento principale; San Biagio
nato su una collina intorno alla chiesa
dedicata al santo e ad un antico castello;
Fracce e, sulla montagna verso Brenta, la
frazione Cascine. Con l’urbanizzazione
recente le aree rurali che separavano in
passato questi nuclei storici sono state
edificate e oggi il paese si presenta come
un agglomerato continuo di edifici che
occupano sia la conoide del san Giulio
(il torrente che scenda da Vararo) sia il
pendio che sale verso Brenta. Antichi
documenti risalenti alla seconda metà
del XII secolo ci testimoniano l’esistenza
di una comunità dipendente dalla pieve
di Cuvio (Canonica) raccolta intorno
alla parrocchiale di San Giulio, un’antica
chiesa che venne successivamente
venduta e sostituita con un nuovo edificio
sacro. La storia di Cittiglio è legata anche
alle vicende della nobile famiglia Luini
che qui aveva la sua dimora. Fu questa
famiglia che promosse nel XVII secolo
l’edificazione della nuova grande chiesa
parrocchiale e ne curò l’abbellimento
e la decorazione con pregevoli opere
sia pittoriche che lignee come l’altar
maggiore, il maestoso organo e il pulpito,
tutti attribuiti al famoso intagliatore
Bernardino Castelli (Articolo di don G.
Binda su Terra e Gente 2009). La dimora
della famiglia Luini venne a costituire
nel XIX secolo – a seguito di lascito
testamentario dell’ultimo discendente
della famiglia – il nucleo iniziale
dell’ospedale che da allora è diventato
servizio essenziale e distintivo non solo
per Cittiglio, ma par l’intero territorio
circostante. Ancora oggi la presenza di
questa struttura sanitaria – ammodernata
di recente dalla Regione Lombardia –
costituisce un presidio importante per
la popolazione e continua ad essere un
polo occupazionale significativo per la
zona. L’arrivo della ferrovia Nord a fine
Ottocento da Laveno per Varese, Como
e Milano e i collegamenti stradali con
Luino e la Valcuvia hanno confermato
la vocazione di crocevia storico per
questo paese, vocazione confermata
ancora oggi. A partire dalla fine degli anni
’50 del secolo scorso alla popolazione
originaria si aggiunsero ad ondate
Brenta
La parrocchia dei
santi Vito e Modesto
L
a parrocchia dedicata ai santi Vito
e Modesto risulta documentata
nella Valcuvia, grazie ad alcune
tracce archivistiche risalenti al XV
secolo. Infatti alla data del 1437 troviamo un documento che ci attesta un
lascito perchè la comunità di Brenta possa eleggere, con propria scelta, un
proprio parroco; facoltà che verrà poi esercitata almeno fino agli inizi del
1600, poi sarà il vescovo di Como ad indicare il nome del parroco. La chiesa
parrocchiale riedificata nell’800 nel centro dell’abitato in posizione elevata,
forse nei pressi di una fortificazione altomedioevale, è stata recentemente
dotata di un ascensore che permette ai portatori di handicap ed agli anziani
di accedere facilmente alla chiesa. All’interno un organo ottocentesco,
purtroppo in non buone condizioni, ed alcuni altari di notevole interesse.
Tra questi uno con affresco realizzato pochi anni fa dal comasco Bogani,
dedicato a don Guanella, santo cui la comunità è particolarmente legata,
grazie anche alla presenza di suore guanelliane che gestiscono la locale
scuola dell’infanzia. Nel territorio anche la chiesa dei santi Quirico e
Giolitta, un tempo parrocchiale, dove si rilevano, soprattutto nel campanile,
tracce architettoniche romaniche e caratterizzata dalla presenza di un
piccolo affresco dedicato alla Vergine, nota come Madonna di San Quirico o
delle Grazie, che da sempre attira la devozione popolare di tutta la Valcuvia.
Ogni anno in settembre, in occasione della ricorrenza della Natività di
Maria, viene celebrata una festa che richiama gente da tutta la zona. Ogni
venticinque anni questa festa viene riproposta in maniera molto più solenne
e partecipata con una lunga processione che scende fino al centro del paese
di Brenta.
successive nuove famiglie
provenienti dal Veneto, dal
Polesine, da Ferrara e, da
ultimo, dal sud, soprattutto dal
paese di Camerota (SA) che
venne a costituire un nucleo
numericamente significativo
tanto da giustificare nel 2006 il
gemellaggio tra i due comuni.
Più di recente – come nel resto
della zona - si è sviluppata
l’immigrazione extraeuropea
formata soprattutto da nord
africani, ucraini e peruviani.
Nei decenni passati, oltre
che in ospedale e in ferrovia
la popolazione ha trovato
occupazione nelle fabbriche
del circondario: le storiche
ceramiche di Laveno;
la conceria Fraschini, la IGNIS (oggi
Whirpool) di Cassinetta; la USAG e altre
attività manifatturiere di Gemonio; la
Mascioni di Cuvio, la INDA di Caravate,
tutte attività un tempo fiorenti, ma
oggi o chiuse o ridimensionate. Il
lavoro in Svizzera mantiene ancora un
ruolo marginalmente importante per
l’occupazione globale anche se non
ha più il dinamismo del XX secolo.
Sul fronte scolastico a Cittiglio sono
presenti le scuole primarie di 1° e 2°
grado e la scuola dell’infanzia statale (un
tempo parrocchiale e poi ente morale),
mancano – come in tutta la Valcuvia – le
scuole superiori: per questo gli studenti
sono costretti a spostarsi e generano un
notevole flusso pendolare soprattutto
verso Gavirate, Varese e Intra (VB). Dal
punto di vista sociale la popolazione è
in costante mutamento essendoci un
significativo flusso di famiglie neo residenti
in paese che spesso, però, faticano ad
inserirsi nel contesto storico-sociale
del paese. Parallelamente va segnalato
il sempre maggior peso che viene ad
assumere la popolazione anziana con
le conseguenti problematiche innescate
da questa situazione. Dal punto di vista
ecclesiale la Chiesa locale svolge la sua
funzione di presenza spirituale con i suoi
sacerdoti, garantendo il servizio liturgico
(anche in ospedale), il mantenimento
delle tradizioni e la formazione cristiana,
anche se la partecipazione alle iniziative
parrocchiali è andata scemando negli
anni. Nonostante questo la parrocchia
svolge, comunque, un ruolo importante
sotto l’aspetto educativo e caritativo; con
l’oratorio - struttura storica fondata nel
1911 ed oggi aderente all’associazione
“NOI” – che raccoglie ragazzi e famiglie
e, in estate, organizza il GREST; con la
Caritas che attivamente e concretamente
è impegnata nell’aiuto ai soggetti più
bisognosi del paese. Da ricordare anche
il bel gruppo UNITALSI, i volontari che
si impegnano per le missioni anche
attraverso la promozione del mercato
equo e solidale. Dal 1988 opera in sintonia
con la parrocchia il “Gruppo Amici di San
Biagio”, impegnato nella raccolta fondi
per il restauro dell’antica chiesa romanica
dedicata al santo. Accanto a questi
gruppi parrocchiali il paese è ravvivato
anche da un fiorente associazionismo
(Pro Loco – Alpini – Prot. Civile – Sorriso
di Michela, ecc.) che collabora insieme
per la promozione di svariate iniziative.
Dalla visita del Vescovo tutta la Comunità
attende parole di incoraggiamento per
una ripresa delle attività e un rinnovato
entusiasmo pastorale.
A.C.
Vararo, una
comunità vivace
D
al 1986 la parrocchia di Cittiglio ha assorbito anche la
vicina parrocchia montana di Vararo soppressa con le
modifiche legislative di quegli anni. Vararo è un piccolo
borgo posto in una bella conca prativa a circa 700 metri di quota.
Un tempo era un comune autonomo con alcune centinaia di
abitanti, ma nel corso del XIX secolo si è progressivamente
spopolato sino anche a perdere nel
1927 l’autonomia amministrativa
con l’aggregazione a Cittiglio. I
artigianale per la lavorazione
residenti hanno toccato il loro
della lana) e delle bellezze
minimo quantitativo agli inizi degli
tipiche del luogo (visita al Rosaio
anni ’90, ma successivamente
e escursionismo nei dintorni).
anche a Vararo si sono avute delle
L’ultimo parroco residente
nascite e l’inserimento di nuove
(don Ludovico Cadario) ha
famiglie giovani che hanno dato
lasciato Vararo negli anni ’50
origine ad una comunità vivace che e da allora la cura spirituale
vuole essere oggi protagonista della della parrocchia è stata affidata
propria realtà e del proprio futuro.
al parroco di Cittiglio che oggi
È per questo che proprio in questi
garantisce una celebrazione
ultimi mesi sono sorte in paese
festiva e il mantenimento
ben due nuove associazioni (Pra
delle due feste del borgo: a
Cumun e Vivi Vararo) impegnate
luglio (madonna Ausiliatrice)
nel rilancio del borgo attraverso
e ad agosto la patronale di
iniziative culturali e promozione
San Bernardo. L’impegno
dei prodotti (allevamento di capre
della parrocchia è forte nel
con agriturismo e un laboratorio
sostegno e nella collaborazione
con le iniziative che vengono
portate avanti a favore del
paese e dell’aggregazione della
popolazione. Da sottolineare e
ricordare che la ex parrocchia
di Vararo estende – ora come
un tempo - la sua giurisdizione
anche sulla località Casere che
è un piccolo nucleo abitato ad
ovest della valle, posto, però, in
comune di Laveno Mombello.
Mons. Vescovo salirà a Vararo
domenica mattina e troverà
ad accoglierlo tutti gli abitanti
lusingati per la sua venuta
e ansiosi di condividere col
Pastore l’entusiasmo dei loro
impegni a favore del paese.
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Cittiglio, crocevia della Valcuvia