Corso di Misure Geodetiche Disturbo ionosferico Versione: gio 27 mag 04 (Creato da: Marco Scuratti) Approfondimento sul disturbo ionosferico. In questo documento viene descritta la modellizzazione del disturbo ionosferico, secondo il modello di Klobuchar. Tale modello implica la conoscenza di: ● posizione del ricevitore (latitudine, longitudine); ● momento della giornata (secondo della giornata); ● parametri ionosferici e (presenti solitamente nel file delle efemeridi trasmesse); ● elevazione e azimuth del satellite; Il modello di Klobuchar. Il modello ionosferico necessita l’introduzione dei semicerchi come unità di misura degli angoli; si introduce pertanto la seguente convenzione: 1 SC = 180º = rad ● ● Le grandezza seguenti devono essere espresse in SC: la latitudine e la longitudine del ricevitore k; l’azimuth kP e l’elevazione a kP del satellite P relativamente al ricevitore k. L’effetto della ionosfera è quello di deviare il messaggio emesso dal satellite: pertanto è necessario tenere conto di tale scostamento dalla teorica linea retta di emissione. Si stima pertanto il punto di emissione del segnale, altrimenti detto punto ionosferico. IP 0.064 cos IP 1.617 [SC] IP sen Kp cos IP [SC] Nelle formule appena sopra introdotte valgono le seguenti relazioni: IP cos Kp 0.416 0.416 cos Kp 0.416 cos 0.416 p K 0.0137 0.022 aKp 0.11 cos 0.416 p K Il tempo di calcolo è dato dalla seguente: L. Biagi, M. Scuratti Pagina 1 di 7 Corso di Misure Geodetiche Disturbo ionosferico IP 43200 T t IP 43200 T 86400 43200 T 86400 IP 0 IP 43200 T 86400 IP 43200 T 86400 IP 43200 T 0 [s] , essendo T il tempo per il quale si vuole effettuare la misura; si noti che T indica il numero di secondi del giorno, e non della settimana. La fase in SC assume la seguente forma: x 2 t 50400 P [--] dove il parametro P ha la seguente forma: 3 n n P n 0 72000 P 72000 [--] P 72000 Dopo aver calcolato il parametro A: 3 n n A n 0 0 A 0 [--] A 0 e il parametro F: F 1 16 0.53 a Kp 3 [s] il disturbo ionosferico assume la forma: x 2 x 4 9 c F 5 10 A 1 I 2 24 c F 5 10 9 L. Biagi, M. Scuratti x 1.57 [m] x 1.57 Pagina 2 di 7 Corso di Misure Geodetiche Disturbo ionosferico L’andamento del disturbo ionosferico. 13,5 13 12,5 12 11,5 11 10,5 10 9,5 9 8,5 8 7,5 7 6,5 6 5,5 5 4,5 4 3,5 3 2,5 2 1,5 23:00 22:00 21:00 20:00 19:00 18:00 17:00 16:00 15:00 14:00 13:00 12:00 11:00 10:00 09:00 08:00 07:00 06:00 05:00 04:00 03:00 02:00 01:00 10 20 30 40 50 60 65 70 80 90 00:00 Disturbo [m] Nei paragrafi successivi è riportato il valore del disturbo ionosferico, stimato mediante il modello di Klobuchar, in funzione della variazione di alcuni parametri. GPS time Figura 1: il disturbo ionosferico, angolo azimutale del satellite costante. Disturbo [m] Il grafico di Figura 1 mostra l’andamento del disturbo ionosferico subìto da un satellite che si trovi a sud (angolo di azimuth pari a 180°) rispetto alla stazione permanente di Como, per un angolo di elevazione variabile da 10° a 90°. E’ possibile notare che il disturbo ionosferico cresce al diminuire della elevazione del satellite (satellite vicino all’orizzone). Si nota inoltre che il disturbo è massimo quando il sole si trova allo zenith. 6,25 6 5,75 5,5 5,25 5 4,75 4,5 4,25 4 3,75 3,5 3,25 3 2,75 2,5 2,25 2 Nord Est Sud Ovest 00:00 02:00 04:00 06:00 08:00 10:00 12:00 14:00 16:00 18:00 20:00 22:00 GPS time Figura 2: il disturbo ionosferico, angolo di elevazione costante. L. Biagi, M. Scuratti Pagina 3 di 7 Corso di Misure Geodetiche Disturbo ionosferico Il grafico di Figura 2 mostra l’andamento del disturbo ionosferico per un satellite visto dalla stazione permanente di Como, avente un angolo di elevazione pari a 45°. Si nota chiaramente come il disturbo sia maggiore verso Est (angolo azimutale pari a 90°) fino al momento in cui il sole inizia a tramontare: da questo momento in poi il disturbo risulta evidentemente maggiore verso Ovest (angolo azimutale pari a 270°). 13 12,5 12 11,5 11 10,5 10 10 20 30 40 50 60 70 80 90 Disturbo [m] 9,5 9 8,5 8 7,5 7 6,5 6 5,5 5 4,5 4 0 20 40 60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300 320 340 Azimuth Figura 3: il disturbo ionosferico in funzione dell'angolo azimutale del satellite. Il grafico in Figura 3 mostra l’andamento del disturbo ionosferico in funzione dell’angolo azimutale del satellite, rispetto alla stazione permanente di Como, per le ore 12:00 del giorno 2004/145. Si nota che il disturbo è maggiore per il satellite che si trova più vicino all’orizzonte, a sud della stazione permanente di Como. L. Biagi, M. Scuratti Pagina 4 di 7 Corso di Misure Geodetiche Disturbo ionosferico Figura 4: il disturbo ionosferico in funzione della latitudine Il grafico di Figura 4 mostra l’andamento del disturbo ionosferico in funzione del tempo e della latitudine, per un satellite allo zenith rispetto ad un punto avente longitudine di Como e latitudine variabile. Considerando un’ora centrale della giornata, si può notare come, procedendo da Nord a Sud, il disturbo ionosferico aumenti progressivamente da 1.5 metri a 5.5 metri, per poi diminuire verso il Polo Sud. L. Biagi, M. Scuratti Pagina 5 di 7 Corso di Misure Geodetiche Disturbo ionosferico Esempio numerico. Il seguente esempio riprende l’esercizio 12, nel quale veniva richiesto di stimare la posizione del ricevitore e la sua correzione all’orologio, avendo le posizioni dei satelliti e le seguenti informazioni, relative ai disturbi atmosferici: osservazione I [km] T [km] D1 0.01 0.02 D2 0.005 0.01 D3 0.002 0.004 D4 0.005 0.01 D5 0.01 0.02 Tabella 1: i valori di disturbo troposferico e atmosferico. Il risultato finale era: dx_tilde soluzione 0.116909459 [km] 6500.116909 [km] 0.041010657 [km] 0.041011 [km] 0.116276966 [km] 387.589885 [nanosec] Tabella 2: risultato dell'esercizio. Nel seguito verranno modificati i valori dei disturbi atmosferici, fornendo anche la nuova soluzione del medesimo problema di stima ai minimi quadrati. Si noti la notevole differenza di risultato. Cambiando, per l’osservazione D4, il disturbo ionosferico di una quantità pari a 0.005 Km, in modo che: T [km] D4 0.005 I [km] 0.015 Tabella 3: i nuovi valori di disturbo ionosferico per l'osservazione D4. , si ha che: dx_tilde soluzione 0.120306801 [km] 6500.120307 [km] 0.039863877 [km] 0.039864 [km] 0.117949664 [km] 393.165547 [nanosec] Tabella 4: il nuovo risultato. Cambiando, per l’osservazione D2, il disturbo troposferico, in modo che: T [km] D2 0.015 I [km] 0.01 Tabella 5: il nuovo valore di disturbo troposferico per l'osservazione D4. , si ha che: L. Biagi, M. Scuratti Pagina 6 di 7 Corso di Misure Geodetiche Disturbo ionosferico dx_tilde soluzione 0.127101485 [km] 6500.127101 [km] 0.042157437 [km] 0.042157 [km] 0.121295061 [km] 404.316870 [nanosec] Tabella 6: il risultato. I risultati di Tabella 2, Tabella 4, Tabella 6 sono riportati in Figura 5. 0,13 0,12 0,11 0,1 stima [Km] 0,09 0,08 0,07 esercizio iono iono+tropo 0,06 0,05 0,04 0,03 0,02 0,01 0 dx dy dt componente Figura 5: variazione della stima in funzione della variazione dei disturbi atmosferici L. Biagi, M. Scuratti Pagina 7 di 7