www.bancasviluppo.bcc.it 2011 Banca Sviluppo Spa Capitale Sociale € 32.485.000 Sede: Viale Oceano Indiano 13/c – Roma E’ convocata l’Assemblea Ordinaria in prima convocazione per il giorno 26 aprile 2012, alle ore 8.30, presso la sede della Banca in Roma, Viale O. Indiano 13/c, ed occorrendo in seconda convocazione per il giorno 27 aprile 2012, alle ore 12.30 presso la sede della Banca in Roma, Viale O. Indiano 13/c., per deliberare sul seguente: ORDINE DEL GIORNO 1. Approvazione del bilancio dell’esercizio chiuso al 31.12.2011. 2. Approvazione destinazione utile dell’esercizio a ripiano delle perdite pregresse. 3. Politiche di remunerazione a favore degli amministratori, dei dipendenti e dei collaboratori. Informative all’Assemblea previste dalla normativa di Vigilanza. 4. Nomina Organi sociali. per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Dr. Enrico Falcone 1 ESPONENTI AZIENDALI CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE FALCONE ENRICO Presidente CORNAGLIA ERNESTO V. Presidente BEDINO FRANCESCO Consigliere PILOSIO GIANFRANCO Consigliere LABANTI SANDRO Consigliere LONGARETTI PIETRO Consigliere MENSI LUIGI Consigliere SALIS MARCO Consigliere SAPORITO SALVATORE Consigliere COMITATO ESECUTIVO FALCONE ENRICO Presidente CORNAGLIA ERNESTO V. Presidente PILOSIO GIANFRANCO Consigliere SAPORITO SALVATORE Consigliere COLLEGIO SINDACALE BONITO OLIVA MARIO Presidente DI GIAIMO MASSIMO Sindaco LONGHI MAURIZIO Sindaco DIREZIONE GENERALE MAFFIOLI ANTONIO Direttore Generale SOCIETÀ DI REVISIONE DELOITTE & TOUCHE SPA 2 INDICE RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE 4 1. CHI SIAMO 5 2. CENNI SULLO SCENARIO MACRO-ECONOMICO E CREDITIZIO, ANDAMENTO DEL SISTEMA DEL CREDITO COOPERATIVO ED ECONOMIA DELLE AREE TERRITORIALI IN CUI OPERA LA BANCA 3. 6 LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO 15 4. IL SISTEMA DEI CONTROLLI SULLA GESTIONE DEI RISCHI 21 5. ATTIVITÀ ORGANIZZATIVE 21 6. FATTI RILEVANTI INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO 23 7. ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO 23 8. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE 23 9. PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO 24 SCHEMI DI BILANCIO 25 STATO PATRIMONIALE- ATTIVO 26 STATO PATRIMONIALE- PASSIVO 27 CONTO ECONOMICO 28 PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA 29 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2010 30 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2011 31 RENDICONTO FINANZIARIO AL 31.12.2011 (METODO INDIRETTO) 32 NOTA INTEGRATIVA 33 PARTE A – POLITICHE CONTABILI 34 PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE 50 PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO 79 PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA 93 PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA 94 PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO 119 PARTE G – OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D’AZIENDA 124 PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 126 PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI 126 PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE 129 ALLEGATI AL BILANCIO 130 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 132 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 136 3 RELAZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SULLA GESTIONE 4 Signori azionisti, la presente relazione è redatta, ai sensi delle vigenti disposizioni, al fine di illustrare la situazione dell'impresa e di descrivere l'andamento della gestione nel suo complesso e nei vari settori in cui opera l'azienda. 1. CHI SIAMO La nostra Banca, il 23 dicembre 2011 è entrata a far parte del Gruppo Bancario Iccrea, a seguito dell’acquisizione da parte di Iccrea Holding del 100% delle azioni ordinarie precedentemente detenute dalle otto Bcc azioniste. Il Gruppo bancario Iccrea è costituito da un insieme di aziende nate con un principale obiettivo: supportare l’operatività bancaria delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali e soddisfare le esigenze che emergono, a livello territoriale, dalle loro clientele di elezione: corporate (piccole e medie imprese) e retail (famiglie). I servizi e i prodotti che il Gruppo offre sia attraverso le due banche di secondo livello (Iccrea Banca e Iccrea BancaImpresa), sia grazie alle altre società controllate dalla Capogruppo Iccrea Holding e ad importanti partnership con enti esterni, spaziano dal ramo assicurativo (vita e danni) a quello strettamente finanziario e degli investimenti, includendo la consulenza e la formazione per le strategie aziendali. Le Società del Gruppo bancario Iccrea, perciò, non operano direttamente con il mercato, ma predispongono un sistema integrato di soluzioni per essere vero partner di ogni Banca di Credito Cooperativo e Cassa Rurale nel proprio territorio di competenza, affinché ogni BCC possa essere attrice locale dello sviluppo economico e sociale. La struttura del Gruppo bancario Iccrea: A seguire si reputa opportuno esporre le linee evolutive delle più importanti variabili d'ambiente e di mercato, nonché la situazione economica generale e quella del mercato di riferimento. 5 2. CENNI SULLO SCENARIO MACRO-ECONOMICO E CREDITIZIO, ANDAMENTO DEL SISTEMA DEL CREDITO COOPERATIVO ED 1 ECONOMIA DELLE AREE TERRITORIALI IN CUI OPERA LA BANCA 2.1 IL CONTESTO MACROECONOMICO Dall’estate sono bruscamente peggiorate le prospettive dell’economia globale. È rallentata significativamente l’attività nelle economie avanzate, frenata non solo da fattori temporanei, quali il rialzo dei prezzi dell’energia e le conseguenze del terremoto in Giappone, ma anche dalla perdurante debolezza dell’occupazione, dall’intonazione meno espansiva assunta dalle politiche di bilancio e dalla diffusa incertezza circa la risoluzione degli squilibri finanziari. Nei paesi emergenti l’attività economica ha lievemente decelerato, pur rimanendo su ritmi elevati. Gli organismi internazionali hanno rivisto significativamente al ribasso le previsioni per la crescita mondiale nell’anno in corso e nel prossimo. Il brusco ridimensionamento delle prospettive di crescita ha determinato una marcata instabilità sui mercati finanziari. Le tensioni hanno interessato i titoli del debito sovrano di un numero crescente di paesi dell’area dell’euro, con ricadute anche sulla capacità di raccolta e sulle valutazioni di borsa delle banche. È aumentata la volatilità. Una generalizzata “fuga verso la qualità” ha sospinto la domanda di titoli pubblici degli Stati Uniti e della Germania, di beni e valute rifugio come l’oro e il franco svizzero; ha provocato forti ribassi dei corsi azionari e obbligazionari privati, più accentuati nel comparto bancario; ha determinato un deflusso di capitali dai paesi emergenti. La revisione al ribasso delle prospettive di crescita dell’economia mondiale e l’estendersi delle tensioni finanziarie hanno fiaccato l’attività economica nell’area dell’euro. La crescita è diminuita nel secondo trimestre. Si prospetta un ulteriore indebolimento nel terzo: l’indicatore mensile €coin, che stima la componente di fondo della variazione del PIL, ha registrato un progressivo peggioramento nel corso dell’estate, scendendo in settembre su valori pressoché nulli. L’inflazione al consumo, in aumento a settembre, dovrebbe attenuarsi nei prossimi mesi, riflettendo la flessione dei prezzi delle materie prime e il rallentamento del ciclo mondiale. Il Consiglio direttivo della BCE ha adottato una serie di misure volte a sostenere la liquidità degli intermediari e a evitare che le turbolenze in atto compromettano l’ordinato funzionamento dei mercati finanziari e quindi il meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Da agosto le banche centrali dell’Eurosistema hanno intensificato gli acquisti di titoli di Stato sul mercato secondario nell’ambito del Securities Markets Programme; gli interventi hanno impedito l’aggravarsi delle tensioni. All’inizio di ottobre il Consiglio ha ulteriormente rafforzato gli strumenti di sostegno alla liquidità e, quindi, all’attività di prestito delle banche: ha affiancato agli strumenti esistenti aste di rifinanziamento a scadenza annuale con soddisfacimento illimitato della domanda e ha riattivato il programma di acquisto di covered bond emessi dalle banche. La lentezza nella predisposizione di procedure di gestione delle crisi ha alimentato i dubbi degli operatori sull’adeguatezza degli strumenti a disposizione delle autorità dell’area dell’euro. Il 21 luglio è stato approvato un nuovo programma di sostegno finanziario alla Grecia e sono state adottate alcune misure per rafforzare la capacità di intervento dello European Financial Stability Facility, il cui processo di ratifica è stato completato il 13 ottobre. I differenziali di rendimento rispetto al Bund tedesco dei titoli di Stato di molti paesi dell’area, tra i quali l’Italia e la Spagna, dopo una flessione in agosto hanno nuovamente raggiunto livelli molto elevati in tutto il quarto trimestre. 2.2 L’ANDAMENTO MACROECONOMICO IN ITALIA L’Italia ha risentito in misura particolarmente accentuata dell’evoluzione dell’economia globale e delle turbolenze sui mercati. Nonostante la sostanziale solidità del sistema bancario, il ridotto livello di indebitamento delle famiglie e l’assenza di significativi squilibri sul mercato immobiliare, il nostro paese è stato investito dalla crisi con particolare intensità per effetto dell’elevato livello del debito pubblico, della forte dipendenza dell’attività economica dall’andamento del commercio internazionale e delle deboli prospettive di crescita nel medio termine. Nel secondo trimestre del 2011 il PIL dell’Italia è aumentato dello 0,3 per cento sul periodo precedente, dopo due trimestri di sostanziale stagnazione, ma nel quarto trimestre ha evidenziato un risultato negativo acclarando la fase di recessione. Le esportazioni hanno continuato a fornire il principale sostegno alla crescita; la domanda interna è rimasta debole. Nel corso dell’estate il 1 Fonte: Banca d’Italia – Bollettino Economico n° 66 – ottobre 2011. 6 quadro congiunturale è peggiorato. Gli indicatori confermano la debolezza della domanda interna, su cui incidono le sfavorevoli prospettive dell’occupazione e l’accresciuta incertezza sulla situazione economica generale; decelerano le vendite all’estero, in un contesto di minore vivacità della domanda mondiale. In settembre l’inflazione al consumo è salita al 3,1 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010; i prezzi potrebbero avere in parte già riflesso l’aumento dell’IVA deliberato all’inizio del mese, i cui effetti continueranno a esercitare modeste pressioni al rialzo nel corso dell’autunno. L’inflazione di fondo resta contenuta; le pressioni sui costi degli input si stanno allentando, come segnalato dalle imprese nei sondaggi congiunturali più recenti. Le condizioni di fondo delle banche italiane rimangono solide. Nel primo semestre del 2011 la redditività bancaria dei cinque maggiori gruppi è rimasta invariata, sia pure su livelli contenuti, rispetto allo stesso periodo del 2010; i coefficienti patrimoniali hanno beneficiato degli aumenti di capitale realizzati da alcuni gruppi. Tuttavia, le turbolenze sui mercati finanziari hanno inciso sul costo e sulla capacità di raccolta all’ingrosso degli intermediari. La crescita dei prestiti è rimasta sostenuta in agosto, sia pure in decelerazione, ma vi è il rischio che il protrarsi delle tensioni si rifletta in misura crescente sulle condizioni di accesso al credito. Nel corso dell’estate, rispondendo alle tensioni sui mercati finanziari, il Governo ha varato due manovre correttive dei conti pubblici per il quadriennio 2011-14. Il primo intervento, disposto all’inizio di luglio, mirava a realizzare un sostanziale pareggio di bilancio nel 2014, in linea con gli impegni assunti in ambito europeo. A causa dell’aggravarsi delle turbolenze sui mercati, in agosto il Governo ha varato un secondo decreto legge volto ad anticipare al 2013 il pareggio di bilancio. Nel mese di novembre, a seguito delle dimissioni del Presidente del Consiglio Berlusconi, è stato formato un governo tecnico alla cui guida è stato chiamato il Prof. Monti. Il nuovo esecutivo ha predisposto la terza manovra correttiva del 2011 che ha apportato ulteriori misure di contrazione della spesa pubblica oltre a rilevanti misure in termini di entrate fiscali. Tale manovra si è resa necessaria al fine di evitare che ulteriori tensioni sul debito pubblico italiano potessero innescare fenomeni di “recessione esplosiva”. Sono state inoltre adottate alcune prime misure volte a favorire la crescita economica; esse comprendono norme per liberalizzare i servizi pubblici locali nonché l’accesso e l’esercizio delle attività economiche. Le regole sulla rappresentanza sindacale e sulla possibilità per i contratti aziendali di derogare al contratto collettivo nazionale, introdotte con il recente accordo interconfederale ed estese dalla legge 148 del 2011, ampliano gli ambiti di competenza della contrattazione aziendale, rendendo possibile un riferimento più stretto con le condizioni dell’impresa. Le tensioni che hanno investito il nostro paese rafforzano l’urgenza di politiche economiche che assicurino il risanamento dei conti pubblici, contribuendo a contenere i tassi di interesse, e che affrontino le debolezze strutturali italiane per sospingere la crescita e facilitare l’aggiustamento della finanza pubblica. 2.3 I MERCATI FINANZIARI INTERNAZIONALI Il terzo trimestre del 2011 è stato caratterizzato da un marcato aumento della volatilità sui mercati finanziari, innescato dal deterioramento delle aspettative di crescita nelle economie avanzate, che ha interagito, specie nell’area dell’euro, con le tensioni sul debito sovrano e sul sistema bancario. L’accresciuta avversione al rischio ha accelerato il processo di ricomposizione dei portafogli, sospingendo la domanda di titoli pubblici dei paesi ritenuti più solidi, nonché di beni e valute rifugio, come l’oro e il franco svizzero; ciò ha provocato forti ribassi dei corsi azionari e obbligazionari privati, più accentuati nel comparto bancario; si è inoltre verificato un deflusso di capitali dai paesi emergenti. Nel terzo trimestre del 2011 il brusco calo della domanda di attività finanziarie ritenute rischiose ha penalizzato in misura più accentuata il settore bancario, in particolare quello europeo, esposto al rischio sovrano a causa della consistenza di titoli pubblici in portafoglio. I premi sui credit default swap (CDS) delle banche degli Stati Uniti e dell’area dell’euro sono saliti in misura significativa in entrambe le aree, ma nella seconda si collocano attualmente su livelli significativamente più elevati. Anche i premi per il rischio sulle obbligazioni societarie sono fortemente aumentati: alla fine della prima settimana di ottobre i premi sui titoli denominati in euro si sono attestati attorno a 280 punti base per le obbligazioni con merito di credito più elevato (BBB) e a oltre 1.000 punti per quelle giudicate più rischiose (high yield). Per i corrispondenti titoli denominati in dollari, i premi si sono collocati a circa 290 e 850 punti base, rispettivamente; tali valori non si osservavano dalla metà del 2009 (fig. 11). Per i titoli denominati in entrambe le valute gli aumenti dei premi per il rischio sono stati più pronunciati nel segmento delle obbligazioni bancarie. 7 2.4. LA CONGIUNTURA DELLE ECONOMIE LOCALI NEI TERRITORI DI INSEDIAMENTO DELLA NOSTRA BANCA a. Basilicata2 Nel primo semestre del 2011 la produzione industriale in Basilicata si è ulteriormente contratta, sebbene in misura inferiore rispetto all’anno scorso. Le esportazioni sono aumentate. La ripresa dell’export è, tuttavia, quasi del tutto ascrivibile al comparto dell’auto. I consumi hanno continuato a contrarsi. L’espansione dell’occupazione è stata, almeno in parte, controbilanciata da un’ulteriore crescita del ricorso alla Cassa integrazione. Il credito alle imprese è aumentato con ritmi analoghi a quelli registrati nel 2010 a fronte di un rallentamento di quello a famiglie residenti in regione. Segnali crescenti di difficoltà delle imprese lucane provengono dall’andamento della qualità del credito che si è deteriorata più rapidamente rispetto allo scorso anno, per effetto di ingressi in sofferenza particolarmente rilevanti nel comparto manifatturiero. La qualità del credito alle famiglie è invece peggiorata a ritmi contenuti, in linea con gli andamenti che hanno caratterizzato il periodo precedente l’insorgere della crisi. L’aumento del costo della raccolta si è riflesso in un aumento dei tassi sui finanziamenti bancari, specie nei comparti che hanno registrato un più rapido deterioramento della qualità del credito. Gli sportelli di Banca Sviluppo operanti nella regione hanno fatto registrare un decremento degli impieghi medi complessivi del 10,2%, ed in particolare i finanziamenti a medio-lungo termine hanno registrato un decremento del 6%, mentre le forme tecniche a revoca e autoliquidanti hanno registrato un decremento del 28%. Il tasso medio sugli impieghi è stato pari al 5,18 % contro il 5,47% registrato nel 2010, con una contrazione di 0,28 p unti percentuali contro la tendenziale ripresa dei tassi registrati dall’economia regionale. 2011 IMPIEGHI A REVOCA E AUTOLIQUIDANTI REGIONE BASILICATA IMPIEGHI A RIENTRO 3.309 TOTALE IMPIEGHI ECONOMICI VAR. % SU ANNO PRECEDENTE 2010 18.362 IMPIEGHI A REVOCA E AUTOLIQUIDANTI 2009 IMPIEGHI A RIENTRO 4.602 19.530 IMPIEGHI A REVOCA E AUTOLIQUIDANTI 2008 IMPIEGHI A RIENTRO 5.477 18.898 2007 IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A REVOCA E REVOCA E RIENTRO RIENTRO AUTOLIQUIDANTI AUTOLIQUIDANTI 5.647 17.709 5.682 21.671 24.132 24.375 23.356 22.278 -10,2% -1,0% 4,4% 4,8% 8,3% 16.596 Sul fronte della raccolta le filiali operanti nella regione hanno fatto registrare un decremento complessivo del 3,6% rispetto a dicembre 2010 (+1,8% registrato dal sistema); in particolare la raccolta a vista sui c/c e depositi è diminuita del 6% mentre la raccolta a termine (Obbligazioni e PCT) è aumentata del 23%. Il tasso d’interesse applicato ai conti correnti è risultato pari allo 0,48% (0,5% registrato dal sistema). 2011 REGIONE DEPOSITI 22.094 BASILICATA TOTALE RACCOLTA VAR. % SU ANNO PRECEDENTE 2010 OBBLIGAZIONI E PCT 3.164 DEPOSITI 2009 OBBLIGAZIONI E PCT 23.624 2.575 DEPOSITI 2008 OBBLIGAZIONI E PCT 23.199 2.388 DEPOSITI 2007 OBBLIGAZIONI E PCT 23.066 1.972 DEPOSITI OBBLIGAZIONI E PCT 22.201 25.258 26.199 25.587 25.038 24.679 -3,6% 2,4% 2,2% 1,5% -1,2% 2.478 b. Campania3 2 Fonte: Banca d’Italia - Economie Regionali – Basilicata - novembre 2011 8 Nei primi nove mesi del 2011 la dinamica produttiva in Campania si è confermata debole, mostrando andamenti differenziati tra settori e categorie di imprese. Nell’industria esportatrice e nei settori dei servizi collegati alla domanda turistica si rileva una crescita del fatturato. Nel commercio, nell’edilizia e nel settore immobiliare, comparti maggiormente dipendenti dalla domanda interna, hanno invece prevalso le tendenze recessive. Il peggioramento del quadro congiunturale, manifestatosi nel corso dell’estate, ha determinato un’ulteriore revisione al ribasso dei piani di investimento. Il numero di occupati ha continuato a diminuire, sebbene a ritmi rallentati rispetto al recente passato. Tra gennaio e settembre le ore di Cassa Integrazione Guadagni sono aumentate nelle componenti legate a situazioni di crisi aziendali. Nel corso dell’anno le condizioni di accesso al credito sono divenute più restrittive; la variazione dei prestiti alle imprese è rimasta stabile; il credito alle famiglie ha rallentato. È aumentata l’incidenza dei prestiti con difficoltà di rimborso. I depositi bancari sono lievemente diminuiti. La rete sportelli di Banca Sviluppo presenti in Campania ha fatto registrare un incremento degli impieghi medi complessivo del 7,2% rispetto al 2010. In particolare gli impieghi a revoca e autoliquidanti hanno registrato un decremento dell’11% mentre il comparto a rientro ha registrato un incremento del 9%. I tassi medi degli impieghi a revoca e autoliquidanti sono risultati pari al 7,5%, mentre gli impieghi a rientro hanno avuto un tasso medio del 3,7%(3,6% del sistema). 2011 REGIONE 2010 IMPIEGHI A REVOCA E AUTOLIQUIDANTI IMPIEGHI A RIENTRO 11.368 24.088 CAMPANIA TOTALE IMPIEGHI ECONOMICI VAR. % SU ANNO PRECEDENTE 2009 2008 2007 IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI REVOCA E REVOCA E REVOCA E REVOCA E RIENTRO AUTOLIQUIDANT RIENTRO RIENTRO A RIENTRO AUTOLIQUIDANTI AUTOLIQUIDANTI AUTOLIQUIDANTI I 12.728 20.348 11.936 14.649 6.192 13.035 4.995 12.674 35.455 33.076 26.585 19.227 17.670 7,2% 24,4% 38,3% 8,8% -3% La raccolta complessiva ha registrato un decremento del 2,5 % rispetto al 2010. In particolare, i depositi hanno registrato un decremento del 3,8 % mentre i prestiti obbligazionari hanno registrato un incremento dell’8,7%. Il tasso medio passivo applicato ai depositi è stato pari allo 0,52%, mentre il tasso medio sulle obbligazioni è risultato pari al 2,6%. 2011 REGIONE DEPOSITI CAMPANIA TOTALE RACCOLTA 49.267 VAR % SU ANNO PRECEDENTE 2010 OBBLIGAZIONI E PCT 6.035 DEPOSITI 2009 OBBLIGAZIONI E PCT 51.146 5.553 DEPOSITI 2008 OBBLIGAZIONI E PCT 48.178 4.717 DEPOSITI 2007 OBBLIGAZIONI E PCT 40.644 4.260 DEPOSITI OBBLIGAZIONI E PCT 40.939 55.302 56.699 52.895 44.904 44.195 -2,5% 7,2% 17,8% 1,6% 13,0% 3.256 c. Sicilia4 Nel corso del primo semestre del 2011 i segnali di ripresa dell’economia siciliana, emersi nel 2010, hanno perso gradualmente di intensità e il quadro congiunturale si è nuovamente indebolito. 3 Fonte: Banca d’Italia - Economie Regionali – Campania - novembre 2011 4 Fonte: Banca d’Italia - Economie Regionali – Sicilia - novembre 2011 9 Nonostante i risultati economici delle imprese industriali siano lievemente migliorati rispetto all’anno precedente, beneficiando anche dell’andamento positivo delle esportazioni, le attese degli operatori rimangono improntate al pessimismo per l’incertezza legata alle difficoltà economiche generali. Le imprese delle costruzioni hanno continuato a risentire della fase congiunturale difficile, con un’ulteriore contrazione dell’occupazione e delle ore lavorate. Nel comparto dei servizi l’attività è rimasta complessivamente debole; alcuni segnali positivi si sono manifestati nel settore turistico. L’occupazione è tornata a crescere, sebbene a ritmi contenuti, e il tasso di disoccupazione si è ridotto. L’espansione dei prestiti bancari all’economia è risultata a giugno in linea con quella della fine del 2010; successivamente il credito ha rallentato. L’andamento ha riflesso sia la debolezza della domanda di finanziamenti del settore privato sia l’orientamento ancora prudente delle politiche di offerta degli intermediari. Hanno continuato a crescere le posizioni debitorie delle imprese che presentano difficoltà di rimborso. L’accumulazione dei depositi bancari è rimasta debole. La rete degli sportelli di Banca Sviluppo in Sicilia ha fatto registrare un incremento degli impieghi medi complessivi del 4,3% rispetto al dato di dicembre 2010 ed in particolare cresce il comparto degli impieghi a rientro del 9,5% mentre diminuisce il comparto degli impieghi a revoca e autoliquidanti del 15%. I dati registrati dalle filiali della nostra Banca risultano essere maggiormente performanti rispetto a quelli registrati dal sistema. 2011 2010 2009 2008 2007 IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A IMPIEGHI A REVOCA E IMPIEGHI A REVOCA E IMPIEGHI A REVOCA E REVOCA E REVOCA E RIENTRO RIENTRO RIENTRO AUTOLIQUIDANT RIENTRO AUTOLIQUID RIENTRO AUTOLIQUIDANTI AUTOLIQUIDANTI AUTOLIQUIDANTI I ANTI REGIONE 14.083 SICILIA 59.539 16.230 54.357 16.560 46.706 17.010 43.953 16.543 36.393 TOTALE IMPIEGHI ECONOMICI 73.622 70.587 63.266 60.963 52.936 VAR. % SU ANNO PRECEDENTE 4,3% 11,6% 3,8% 15,2% 26,19% Anche sul fronte della raccolta l’area ha fatto registrare un incremento dell’1,7%; in particolare, i depositi hanno registrato un incremento dell’1% mentre i prestiti obbligazionari e i PCT hanno registrato un incremento del 7% in linea con quanto registrato dal sistema. 2011 REGIONE 74.259 SICILIA TOTALE RACCOLTA VAR % SU ANNO PRECEDENTE 2010 OBBLIGAZIONI E PCT DEPOSITI 11.572 2009 OBBLIGAZIONI E PCT DEPOSITI 73.577 10.833 2008 OBBLIGAZIONI E PCT DEPOSITI 65.233 12.878 2007 OBBLIGAZIONI E PCT DEPOSITI 51.515 15.707 DEPOSITI OBBLIGAZIONI E PCT 44.722 85.831 84.410 78.111 67.222 56.531 1,7% 8,1% 16,2% 18,9% 22,8% 11.809 d. Emilia Romagna5 La ripresa dell’economia regionale è proseguita nel primo semestre del 2011, mantenendo i deboli ritmi registrati nel 2010. Il miglioramento dell’attività economica si è concentrato nell’industria, dove la produzione e gli ordini hanno tratto beneficio dall’andamento della domanda estera, soprattutto nel comparto dei macchinari e sui mercati dei paesi emergenti; il settore delle costruzioni invece ha continuato a presentare un quadro congiunturale negativo. Nei servizi il commercio al dettaglio ha risentito della debolezza del reddito disponibile delle famiglie, mentre il turismo nelle province della riviera ha mostrato una ripresa. Dall’estate le prospettive per le 5 Fonte: Banca d’Italia – Economie Regionali – Emilia Romagna – novembre 2011 10 imprese regionali sono progressivamente peggiorate; le attese per i prossimi sei mesi sono caratterizzate da una diffusa incertezza, con riflessi negativi sui piani di investimento e sulle nuove assunzioni. Nonostante il rallentamento della domanda mondiale dai mesi estivi, le imprese esportatrici segnalano attese più favorevoli di quelle che operano prevalentemente sul mercato interno. Nel primo semestre si è registrato un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro, che tuttavia non è stato sinora sufficiente a riportare il numero di occupati sui livelli precrisi. L’incertezza sull’entità della ripresa produttiva ha generato un aumento dell’occupazione a tempo determinato. Nei primi nove mesi dell’anno, le ore autorizzate di Cassa integrazione guadagni hanno registrato un significativo calo. I prestiti sono cresciuti allo stesso ritmo della fine dell’anno precedente fino alla metà del 2011, successivamente hanno registrato una moderata decelerazione. I criteri di offerta si sono irrigiditi soprattutto per le imprese più rischiose e per quelle del comparto delle costruzioni. Rimane elevata la rischiosità dei crediti alle imprese non finanziarie. È proseguita, pur attenuandosi, la flessione della raccolta bancaria sotto forma di depositi. Per i prossimi mesi le prospettive di crescita dell’economia dell’Emilia-Romagna restano incerte: al rallentamento del commercio internazionale, in atto dai mesi estivi, si accompagnano le cautele nel recupero dell’accumulazione di capitale e la debolezza dei consumi. Le imprese si attendono un rallentamento dell’occupazione negli ultimi mesi del 2011. La rete degli sportelli di Banca Sviluppo in Emilia Romagna ha fatto registrare un incremento degli impieghi medi complessivi del 36,5% rispetto al dato di dicembre 2010 ed in particolare crescono entrambi i comparti. 2011 IMPIEGHI A REVOCA E AUTOLIQUIDANTI REGIONE EMILIA ROMAGNA 2010 IMPIEGHI A RIENTRO 8.323 2009 IMPIEGHI A REVOCA E AUTOLIQUIDANTI 8.160 IMPIEGHI A RIENTRO 7.191 IMPIEGHI A REVOCA E AUTOLIQUIDANTI 6.002 TOTALE IMPIEGHI ECONOMICI 18.010 13.193 VAR. % SU ANNO PRECEDENTE 36,5% 138,1% IMPIEGHI A RIENTRO 2.287 3.254 5.541 Anche sul fronte della raccolta le performance sono state significative rispetto al sistema con un +35,9%; in particolare, i depositi hanno registrato un incremento del 39% contro una flessione dell’1% registrato dal sistema mentre i prestiti obbligazionari hanno registrato un incremento del 29% contro il 2,8% registrato dal sistema. 2011 REGIONE EMILIA ROMAGNA TOTALE RACCOLTA VAR % SU ANNO PRECEDENTE DEPOSITI 2010 OBBLIGAZIONI E PCT 7.782 11.182 35,9% 3.400 DEPOSITI 2009 OBBLIGAZIONI E PCT 5.592 8.226 DEPOSITI 2.634 OBBLIGAZIONI E PCT 3.417 5.289 1.872 55,5% e. Area Calabria6 Nella prima parte del 2011 si è arrestata la fase di ripresa iniziata lo scorso anno. L’attività industriale si è mantenuta debole, con effetti negativi sull’accumulazione di capitale. L’andamento del settore delle costruzioni ha riflesso la dinamica sfavorevole del comparto delle opere pubbliche, nonché la debolezza del mercato dell’edilizia residenziale. Il settore dei servizi ha ristagnato, pur in presenza di qualche moderato segnale di miglioramento in alcuni comparti. Nella media dei primi sei mesi l’occupazione ha continuato a calare, il tasso di disoccupazione è salito, mentre il tasso di 6 Fonte: Banca d’Italia - Economie Regionali – Calabria - novembre 2011 11 attività e il tasso di occupazione sono scesi ai livelli minimi dal 2004. I prestiti bancari erogati a residenti in Calabria hanno continuato a crescere a un ritmo modesto, anche se lievemente al di sopra della media nazionale. Il credito alle imprese ha rallentato sia per l’indebolimento della domanda di finanziamenti sia per il perdurante orientamento di maggiore prudenza delle banche sulle condizioni di offerta. I prestiti concessi alle famiglie hanno invece registrato ritmi di sviluppo in linea con i livelli di fine 2010. Il tasso d’ingresso in sofferenza, pur mostrando segnali di lieve miglioramento, permane al di sopra della media nazionale. La Banca, a maggio 2011, è stata nuovamente chiamata ad effettuare una operazione di salvataggio della Bcc di San Vincenzo La Costa in LCA; tale operazione ha comportato un consistente aumento delle masse intermediate dalla Banca. Per quanto attiene ai dati puntuali relativi all’operazione si rinvia alla parte della Nota Integrativa relativa alle operazioni straordinarie effettuate nell’esercizio; a seguire si riportano i dati medi a dicembre 2011 dell’area: 2011 IMPIEGHI A REVOCA E AUTOLIQUIDANTI REGIONE IMPIEGHI A RIENTRO 21.917 55.951 CALABRIA TOTALE IMPIEGHI VAR % SU ANNO PRECEDENTE 34.034 N/A 2011 REGIONE DEPOSITI CALABRIA TOTALE RACCOLTA VAR % SU ANNO PRECEDENTE OBBLIGAZIONI E PCT 57.996 94.336 36.340 N/A ……………..l’andamento complessivo delle aree A seguire si espone graficamente l’andamento degli impieghi medi delle aree negli ultimi 5 esercizi: 80.000 70.000 60.000 2007 50.000 2008 40.000 2009 2010 30.000 2011 20.000 10.000 0 CAMPANIABASILICATA SICILIA EMILIA ROMAGNA CALABRIA ROMA A seguire si riporta l’andamento della raccolta media nelle aree: 12 100.000 90.000 80.000 70.000 60.000 2007 50.000 2008 40.000 2009 30.000 2010 2011 20.000 10.000 0 CAMPANIA BASILICATA SICILIA CALABRIA EMILIA ROMAGNA A seguire si riporta l’andamento delle sofferenze medie lorde per area geografica negli esercizi 2007-2011: 35.000,00 30.000,00 25.000,00 CAMPANIA 20.000,00 BASILICATA 15.000,00 SICILIA 10.000,00 EMILIA ROMAGNA CALABRIA 5.000,00 0,00 2007 2008 2009 2010 2011 L’aumento delle sofferenze lorde nel 2009 e 2010 nell’area Campania è dovuto all’acquisizione delle attività e passività della BCC di Aversa in LCA, mentre per il 2011 l’aumento sostanziale è dovuto alla acquisizione della Bcc San Vincenzo. A seguire si riporta la dinamica dei tassi medi della raccolta e degli impieghi della Banca degli ultimi 5 esercizi; come evidente, lo spread si è sensibilmente ridotto. 13 9 8 7 7,05 6 5,80 7,55 7,83 5,98 5,80 5 6,07 4,99 4 4,93 4,15 raccolta spread 3,5 3 impieghi 2 1 4,94 1,25 1,57 2,03 1,08 1,44 0,78 0 2006 2007 2008 2009 2010 2011 14 3 LA GESTIONE DELLA BANCA: ANDAMENTO DELLA GESTIONE E DINAMICHE DEI PRINCIPALI AGGREGATI DI STATO PATRIMONIALE E DI CONTO ECONOMICO 3.1 Andamento gestionale Signori azionisti, l’esercizio 2011 è stato caratterizzato da una serie di eventi che hanno comportato sostanziali modifiche al bilancio della Banca nonché al suo assetto organizzativo e di governance. In particolare in data 27 maggio 2011 la Banca è stata chiamata ad un nuovo intervento istituzionale che ha portato alla rilevazione delle attività e passività della Bcc di San Vincenzo La Costa in LCA. Tale operazione ha comportato un aumento di circa l’80% delle masse intermediate dalla nostra Banca, in particolare: • • • • Raccolta diretta per 156,9 milioni di euro; Impieghi economici per 88 milioni di euro; Sofferenze lorde per 55,9 milioni di euro; Portafoglio titoli per 51 milioni di euro. Inoltre ha consentito l’inserimento in una nuova regione, la Calabria, con tre nuove filiali e 25 dipendenti. L’integrazione della realtà acquisita ha consentito di realizzare buone economie di scala con un conseguente miglioramento del cost income della Banca. E’ di tutta evidenza che la rilevanza della realtà acquisita ha comportato un significato impegno da parte di tutte le strutture della nostra azienda. Il secondo evento, in ordine cronologico, che ha interessato la Banca è stato l’ingresso nel Gruppo Bancario Iccrea, formalizzato il 23 dicembre 2011 mediante l’acquisizione da parte di Iccrea Holding della totalità delle azioni ordinarie detenute dalle BCC di Roma, Alba, Pordenone, Treviglio, San Cataldo, Pompiano, Bene Vagienna e Bologna. Sotto il profilo gestionale il contesto macroeconomico particolarmente grave ha influito in modo significativo sulla redditività della nostra Banca ed il perdurare della crisi economica ha comportato la necessità di ulteriori svalutazioni del portafoglio crediti. Purtuttavia, nonostante la fase congiunturale, la banca è riuscita a realizzare un utile di esercizio soddisfacente che riflette l’attenta politica seguita nel corso dell’esercizio di contenimento dei costi amministrativi e di aumento della contribuzione derivante dai ricavi da servizi, nonché all’avvio del riequilibrio della struttura dei tassi inerente il ramo d’azienda acquisito. 3.2 Conto Economico 2011 Il conto economico 2011 è stato redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. I raffronti sono effettuati con il conto economico 2010. L'esercizio 2011 si è chiuso con un utile netto pari 560.736 euro contro una perdita di 1.567.644 euro dell’esercizio 2010. Al fine di consentire una lettura più immediata delle risultanze reddituali è stato predisposto un conto economico sintetico che espone, attraverso opportune riclassifiche e criteri gestionali omogenei, i principali aggregati di reddito. Gli interventi di riclassifica hanno riguardato: I dividendi su titoli allocati nel portafoglio AFS i quali sono stati riclassificati nel margine d’interesse tesoreria; i recuperi di spese postali, i recuperi d’imposta e il recupero spese legali, i quali sono stati portati all’interno del risultato della gestione servizi dalla voce altri proventi/oneri; il risultato netto dell’attività di copertura è stato ricondotto tra gli interessi da clientela in funzione della stretta correlazione esistente; Gli oneri dell’esercizio relativi ai lavori su beni di terzi sono riclassificati nella voce “ammortamenti” dalla voce altri oneri/proventi di gestione. 15 2011 2010 VAR ASS. 11/10 Interessi attivi da clientela interessi passivi a clientela margine interesse clientela 10.679 -3.916 6.763 7.343 -1.429 5.914 3.336 2.487 849 45% 174% 14% Margine interesse tesoreria 2.351 805 1.546 192% 9.114 25 5.892 15.032 7.061 5.258 789 13.108 6.719 -207 4.817 11.329 6.243 4.629 613 11.485 2.395 232 1.075 3.703 818 629 176 1.623 36% 112% 22% 33% 13% 14% 29% 14% 1.923 718 1.205 -156 756 -912 2.079 -38 2.117 1333% -5% -232% -528 1 352 1.030 -470 560 -594 -83 503 -1.086 -481 -1.567 66 84 -151 2.116 11 2.127 -11% 100% -30% -195% -2% 136% Voci del conto economico MARGINE DI INTERESSE Risultato gestione titoli e valute Risultato gestione servizi MARGINE DI INTERMEDIAZIONE Costi del personale Costi operativi diversi Imposte e tasse indirette totale costi MARGINE OPERATIVO LORDO (ante ammortamenti) Ammortamenti MARGINE OPERATIVO LORDO SBILANCIO RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE SU CREDITI ACCANTONAMENTI PER RISCHI ED ONERI UTILE STRAORDINARIO UTILE ANTE IMPOSTE SUL REDDITO IMPOSTE SUL REDDITO UTILE/PERDITA D'ESERCIZIO VAR % 11/10 Si commentano a seguire i risultati del conto economico riclassificato a fini gestionali: • Il margine di interesse L’esercizio 2011 si è chiuso con un margine d’interesse complessivo pari a 9,1 milioni di euro con un incremento del 36% rispetto all’esercizio 2010. In particolare: Il margine d’interesse da clientela ha registrato un incremento del 14% per l’effetto congiunto di una crescita del 45% degli interessi attivi e del 174% degli interessi passivi; tali variazioni sono dovute sostanzialmente all’aumento delle masse medie intermediate dalla Banca per effetto dell’acquisizione delle attività e passività della Bcc di San Vincenzo che, peraltro, ha un costo medio della raccolta sensibilmente più elevato di Banca Sviluppo; Il margine d’interesse della tesoreria ha registrato un incremento del 192% dovuto sia all’aumento dei tassi sull’interbancario sia all’acquisizione del portafoglio titoli della Bcc di San Vincenzo caratterizzato da titoli di stato a tasso fisso con rendimenti piuttosto significativi. Il risultato del margine tesoreria risulta gravato anche dagli interessi passivi sul prestito subordinato decennale di 13 milioni di euro emesso dalla Banca e sottoscritto da Iccrea Banca. • Il margine di intermediazione Il margine d’intermediazione 2011 è risultato pari a 15,03 milioni di euro, con un incremento del 33% rispetto all’esercizio precedente; il risultato è dovuto al consistente aumento del margine servizi (+22%) ed al risultato positivo della gestione titoli e valute. Le commissioni attive, pari a 5,2 milioni di euro, hanno registrato un incremento del 22%, mentre le commissioni passive, pari a 565 mila euro, sono aumentate del 29% rispetto all’esercizio precedente. I recuperi di spesa complessivi si sono attestati a 1,24 milioni di euro. 16 • I costi operativi L’esercizio 2011 ha registrato un incremento dei costi operativi della banca pari al 14% rispetto all’esercizio precedente, attestandosi ad un importo complessivo pari a 13,1 milioni di euro. L’incremento è dovuto all’aumento dei costi del personale per 818 mila euro (+13%) dovuto in prevalenza al costo delle risorse acquisite dalla Bcc di San Vincenzo, all’aumento delle imposte indirette per 176 mila euro (+29%) e dei costi amministrativi per 629 mila euro (+14%), sempre per effetto dell’operazione straordinaria. • Il margine operativo lordo Il margine operativo lordo si è attestato a 1,2 milioni di euro con un incremento di 2,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2010. Tale soddisfacente risultato è dovuto fondamentalmente alle importanti economie di scala realizzate attraverso l’acquisizione della BCC di San Vincenzo che ha permesso alla Banca di ridurre sensibilmente il cost income che è passato dal 101,3% del 2010 all’87,2% del 2011. • Le rettifiche/riprese di valore su crediti Lo sbilancio rettifiche/riprese di valore su crediti è risultato pari a -528 mila euro. In dettaglio la banca ha registrato: Perdite su sofferenze quota capitale e interessi per 66 mila euro relative alle posizioni chiuse nel corso dell’anno e non integralmente svalutate; Accantonamenti per dubbi esiti su sofferenze per 2,04 milioni di euro; Accantonamenti al Fondo svalutazione past due per 52 mila euro; Rilascio del Fondo svalutazione collettivo per 334 mila euro; Riprese di valore da incasso sofferenze per 382 mila euro; Riprese di valore da valutazione su sofferenze per 51 mila euro; Rilascio Fondo attualizzazione sofferenze per 638 mila; Rilascio del fondo attualizzazione incagli per 260 mila euro. Gli accantonamenti per dubbi esiti su sofferenze sono relative alle previsioni di perdita sulle posizioni classificate a sofferenza nel corso dell’esercizio, nonché all’aumento delle previsioni di perdita su alcune posizioni classificate a sofferenza negli esercizi precedenti. Le riprese di valore da valutazione si riferiscono, in realtà, ad una diversa previsione di recupero sui singoli rapporti del cliente e non ad effettive rivalutazioni per fatti nuovi. Il rilascio dei fondi di attualizzazione sono la conseguenza del semplice trascorrere del tempo, pur avendo la Banca provveduto ad adeguare i piani con scadenza non più adeguati. • Altri oneri/proventi (componenti straordinarie) Le componenti straordinarie hanno fatto registrare un utile di 352 mila euro contro i 503 mila euro registrati nell’esercizio 2010. Le principali componenti positive straordinarie sono rappresentate dal contributo erogato dal Fondo di Garanzia dei Depositanti a fronte della perdita gestionale derivante dalla filiale di Aversa per 247 mila euro, dal ristoro dal fondo di garanzia degli oneri di migrazione della BCC di San Vincenzo per 152 mila euro, da sopravvenienza da incasso su crediti cancellati per 79 mila euro e da insussistenze di passivo per 345 mila euro; tra le componenti negative figurano gli oneri della migrazione della BCC di san Vincenzo per 152 mila euro, la contabilizzazione delle imposte differite passive degli esercizi precedenti sull’avviamento per 111 mila euro, da sopravvenienze per soccombenza su contenzioso non completamente coperte dallo specifico fondo rischi e da altre sopravvenienze per partite non recuperabili ovvero per franchigie su rapine per 92 mila euro. • Il risultato ante imposte sul reddito Il risultato ante imposte sul reddito è risultato pari a 1,03 milioni di euro a fronte di una perdita di 1,56 milioni di euro registrata nel 2010. • Imposte sul reddito 17 La voce relativa alle imposte sul reddito, pari a -470 mila euro, è composta dall’accantonamento Irap 2011 per -403 mila euro, per -219 mila euro per annullamento perdite pregresse, per -52 mila euro per annullamento fiscalità anticipata e per -43 mila euro per maggiore Irap 2010 e per -39 mila euro per differite passive di competenza dell’esercizio, per 283 mila euro da rilevazione fiscalità anticipata su perdita fiscale 2010, oltre annullamenti e rigiri dell’esercizio. • L’utile d’esercizio L'esercizio 2011 si chiude pertanto con un utile netto pari a 560.766 euro a fronte di una perdita di 1.567.645 registrata nel 2010. 3.3 Stato Patrimoniale Lo stato patrimoniale è stato redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS. I raffronti sono effettuati con lo stato patrimoniale 2010 anch’esso riclassificato secondo i citati principi contabili. • La raccolta diretta La raccolta diretta complessiva da clientela della Banca nell’esercizio appena concluso ha fatto registrare un significativo incremento dell’87,9%, attestandosi a 355,2 milioni di euro contro i 189 milioni di euro di dicembre 2010. Tale aumento è dovuto, in misura preponderante, dall’operazione straordinaria. In particolare i debiti a clientela sono passati da 166,9 milioni di euro a 273 milioni di euro, mentre i titoli in circolazione sono passati da 22 milioni di euro a 82,2 milioni di euro. Il costo medio della raccolta diretta è stato pari all’1,44, contro lo 0,78% registrato nel 2011; l’aumento è dovuto sia a fattori di mercato sia alla maggiore onerosità della raccolta della Bcc di San Vincenzo. COMPOSIZIONE DELLA RACCOLTA 400.000 350.000 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 dic-10 gen-11 feb-11 mar-11 apr-11 mag-11 giu-11 lug-11 ago-11 set-11ott-11 nov-11 dic-11 cc passivi dr cd estero pct po • La raccolta indiretta La raccolta indiretta complessiva alla data di chiusura dell’esercizio ammonta a 46,1 con un decremento 10% rispetto all’esercizio 2010 e riflette le turbolenze registrate sui mercati; il risparmio gestito ammonta a 12,27 milioni di euro mentre il risparmio amministrato ammonta a 34,48 milioni di euro. Il risparmio gestito ha registrato un decremento del 31%, mentre il risparmio amministrato ha registrato un incremento del 3%. • Gli impieghi con la clientela Il comparto in esame si è attestato alla chiusura del bilancio 2011 a 271 milioni di euro contro i 159,35 milioni di euro dell’esercizio 2010, con un incremento del 70% rispetto 18 all’esercizio precedente. Anche per il comparto in esame l’aumento è dovuto in misura preponderante all’operazione straordinaria realizzata nell’esercizio. A seguire si riporta l’andamento medio degli impieghi economici per forma tecnica della Banca: COMPOSIZIONE DEGLI IMPIEGHI 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 0 dic- gen- feb- mar- apr- mag- giu- lug- ago- set- ott- nov- dic10 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 11 cc attivi • sbf mutui ant.fatt estero Le attività finanziarie I crediti verso banche, pari a 36,8 milioni di euro, hanno registrato un incremento del 187% rispetto al 2010. Tale incremento della liquidità è dovuto in parte all’acquisizione della BCC di San Vincenzo, in parte al reinvestimento della liquidità riveniente dall’emissione del prestito subordinato per 13 milioni di euro, nonché dal rifinanziamento presso la BCE per 15 milioni di euro. Le attività finanziarie detenute per la negoziazione, pari a 128 mila euro nel 2010, sono state vendute nel corso dell’esercizio. Le attività finanziarie disponibili per la vendita (AFS) risultano pari a 41,4 milioni di euro con un incremento del 13% rispetto al bilancio 2010. Le attività finanziarie detenute fino a scadenza (HTM), pari a 43,1 milioni di euro, sono state interamente acquisite dalla Bcc di San Vincenzo e riflettono la scelta del CdA di classificare in tale portafoglio i titoli di stato con flussi finanziari futuri certi da destinare a stabile investimento che, alla data di acquisizione, risultavano impegnati in pronti contro termine con la clientela. • Il Patrimonio netto e di Vigilanza Il Patrimonio di Vigilanza della Banca al 31/12/2011 ammonta a 38,405 milioni di euro contro i 26,554 milioni di euro del 31/12/2010; le variazioni in aumento sono dovute alla computabilità nel Patrimonio di Vigilanza del prestito subordinato emesso a giugno 2011 per 12,33 milioni di euro e dall’utile 2011 per 560 mila euro; le variazioni in diminuzione sono dovute all’aumento della riserva negativa sul portafoglio titoli Available for sale. Ulteriori dettagli sono forniti nella Parte F Sezione 2 della Nota Integrativa. Il patrimonio netto, pari complessivamente a 27,74 milioni di euro è così composto: – Capitale per 32.485 mila euro . – Sovrapprezzi di emissione per 178 mila euro. 19 – – – Perdite portate a nuovo per 4,663 milioni di euro. Riserve da valutazione per -816 mila euro. Utile d’esercizio 560 mila euro. 20 3.4 I principali indicatori dell’operatività A seguire si riportano i principali indici di bilancio: indici di bilancio impieghi a clientela/totale attivo raccolta diretta/totale attivo impieghi a clientela/raccolta diretta indici di redditività ROE ROA costi operativi/margine intermediazione margine interesse/marg. Intermediazione 2011 65% 85% 76% 2010 71% 84% 84% 2009 66% 83% 80% 2008 2007 61,9% 59,1% 80,7% 80,9% 76,7% 73,1% 2006 60,9% 79,0% 76,9% 2,04% 0,13% 92,0% 60,6% n/a n/a 101% 59,2% 0,44% 0,06% 92,9% 67,9% 3,9% 4,3% 0,6% 0,6% 83,3% 83,0% 75,6% 81,5% 3,7% 0,7% 93,3% 80,8% sofferenze nette/crediti a clientela 10,4% 5,4% 5,3% 4 4,2% 4,4% 4,6% IL SISTEMA DEI CONTROLLI SULLA GESTIONE DEI RISCHI Per quanto riguarda il sistema dei controlli interni della Banca posto a presidio dei rischi aziendali si rinvia a quanto riportato nella parte E della nota integrativa. 5 ATTIVITÀ ORGANIZZATIVE Nell’ambito del settore organizzativo e tecnologico, nel corso dell’anno 2010, sono stati effettuati i seguenti interventi: STRUTTURE o Acquisizione di tre sportelli della Ex BCC di San Vincenzo La Costa. o Definitiva concretizzazione del progetto Rete Unica Vodafone, relativo alla creazione di una Lan telefonica aziendale. o Definitiva concretizzazione del progetto di videoconferenza tra la Direzione Generale e cinque sedi collegate. o Accordo quadro relativo alla manutenzione degli impianti esteso a tutte le aree della Banca (inizialmente previsto per la sola Sicilia). o Noleggio operativo di tutto l’hardware dell’azienda (PC, monitor e stampanti) con la società Easy Work srl. o Noleggio operativo per tutte le macchine fotocopiatrici dell’azienda con la società Blu Office srl. o Acquisto di sessanta licenze Microsoft. PERSONALE o Istituzione del ruolo di Vice Direttore Generale. o E’ stato portato a compimento il programma formativo per il 2011 che ha visto coinvolte 87 risorse, per un totale di 4.052 ore di formazione. I percorsi di specializzazione hanno riguardato: La normativa Antiriciclaggio Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari: la correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti La gestione dei rischi e pianificazione strategica – il processo ICAAP I vantaggi organizzativi dell’informatizzazione La gestione delle posizioni a rischio 21 L’attività istruttoria per la valutazione del merito creditizio La direttiva MiFID e D.Lgs 231/01 Competenze, patrimonio comune Processo relazionale e tecniche di vendita o Nel corso dell’anno è stato avviato un programma formativo per i colleghi della Calabria, il cui termine è previsto per aprile 2012. Sono coinvolte 26 risorse, per un totale di 1.190 ore di formazione o Relativamente alle informazioni sul personale dipendente nell’anno 2010 si riporta quanto segue: 6 Totale dipendenti: 118 di cui o Dirigenti: 3 o Quadri direttivi: 27 o Impiegati 3^Area professionale: 86 o Ausiliari 2^ Area: 1 o Lavoratori a progetto: 1 Composizione: Uomini 78 – Donne 40 Età media: 42 Anzianità lavorativa: 10 Contratto: a tempo indeterminato: 117 - a progetto:1 Titolo di studio: Diploma di Laurea: 63 – Diploma scuola superiore: 53 – Licenza media: 2 Turnover/Assunzioni: 27 – Dimissioni: 3. C’è stato quindi un aumento netto di risorse di 24 unità Passaggi di categoria: dalla 3^ Area professionale a Quadro Direttivo: 1 – da Quadro Direttivo a Dirigente: 1 NORMATIVA E STRUMENTI o Nuova policy Antiriciclaggio o Regolamento del Responsabile interno della funzione Antiriciclaggio o Nuova policy per la gestione del rischio di non conformità o Nuove competenze deliberative della struttura centrale o Regolamento dei reclami o Norma per la regolamentazione dei conti di deposito o Procedura per il blocco dei conti il cui andamento presenta caratteristiche tali da poter comportare situazioni di rischiosità o Procedura per la corretta evidenza del contante virtuale o Blocchi procedurali relativi a sconfinamenti per disponibilità RAPPORTI CON IMPRESE DEL GRUPPO BANCARIO La Banca, a seguito dell’ingresso nel Gruppo Bancario Iccrea, è sottoposta a controllo da parte di Iccrea Holding. Si precisa che tutte le transazioni avvenute nel corso dell’esercizio con le società del gruppo sono state effettuate a valori di mercato. Per ulteriori dettagli in relazione ai rapporti intercompany si rinvia alla specifica sezione della nota integrativa. 22 7 FATTI RILEVANTI INTERVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO Dopo la chiusura dell’esercizio si sono registrati due eventi che, pur non avendo alcun impatto sui dati del bilancio 2011, potrebbero ulteriormente modificare le masse intermediate dalla nostra banca con rilevante impatto anche sotto il profilo operativo. Gli eventi attengono agli interventi di salvataggio di due Bcc in crisi per i quali siamo stati interessati dall’Organismo di Vigilanza e dal Fondo di Garanzia dei Depositanti. Tali operazioni dovrebbero concludersi entro il 1° semestre 2012. 8 ATTIVITA’ DI RICERCA E SVILUPPO In relazione al punto in oggetto si precisa che la Banca non svolge attività interna di ricerca e sviluppo su nuovi prodotti e servizi da offrire alla propria clientela. I prodotti collocati dalla Banca sono realizzati da società appartenenti al Movimento del Credito Cooperativo. 9 EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE In linea con le previsioni, l’esercizio 2011 si chiude con il conseguimento di un utile al cui raggiungimento hanno contribuito sia il miglioramento delle performance delle aree storiche della banca sia le sinergie connesse alla nuova operazione aggregativa con la ex Bcc di S. Vincenzo la Costa in LCA. L’anno 2012 si prevede particolarmente difficile per effetto di diversi fattori congiunturali, tra i quali sinteticamente evidenziamo i più rilevanti: la previsione di una ulteriore diminuzione dello spread della gestione clientela dovuto prevalentemente all’aumento dei costi della raccolta; il persistere di una fase macroeconomica recessiva che comporta, in particolare nei territori di insediamento della nostra Banca, una ulteriore crescita del credito anomalo; le modifiche normative in materia di commissioni sui fidi in corso di discussione da parte dell’Organo Legislativo. I fattori ora evidenziati impongono cautela nelle previsioni reddituali del 2012 in quanto, in particolare l’ultimo punto in elenco, potrebbe compromettere seriamente le prospettive reddituali di tutto il sistema bancario. Purtuttavia, sulla base delle ragionevoli previsioni effettuate nel Budget, si ipotizza anche per il 2012 la realizzazione di utile adeguato alla missione della nostra Banca. Con riferimento alle prospettive di continuità aziendale sulla base delle quali è stato predisposto il progetto di bilancio si segnala, anche alla luce della specifica richiesta di informativa formulata nel documento congiunto di Banca d’Italia – Consob – Isvap – n° 2 del 6 febbraio 2009, che nonostante l’attuale contesto di crisi economica e finanziaria la solidità patrimoniale della Banca e le strategie poste in atto dal management, unitamente ai limitati riflessi economici riferiti all’attuale situazione congiunturale, consentono di rilevare che non sussistono dubbi o incertezze in merito al presupposto della continuità aziendale. 23 10 PROGETTO DI DESTINAZIONE DEGLI UTILI DI ESERCIZIO L’utile d’esercizio ammonta ad euro 560.736. Si propone all'Assemblea di destinare l’utile d’esercizio a ripiano delle perdite pregresse portate a nuovo. Ciò premesso proponiamo al Vostro esame ed alla Vostra approvazione il bilancio dell'esercizio 2011 come esposto nella documentazione di stato patrimoniale e di conto economico, nonché nella nota integrativa. Roma, 24 febbraio 2012 Il Consiglio di Amministrazione 24 SCHEMI DI BILANCIO 25 STATO PATRIMONIALE- ATTIVO 26 STATO PATRIMONIALE- PASSIVO 27 CONTO ECONOMICO 28 PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA Voci 10. Utile (Perdita) d'esercizio 2011 560.736 2010 (1.567.645) Altre componenti reddituali al netto delle imposte 20. Attività finanziarie disponibili p er la vendita 110. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 120. Redditività complessiva (Voce 10+110) (1.054.308) 25.369 (1.054.308) 25.369 (493.572) (1.542.276) 29 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2010 Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione - - (3.227.282) 0 - (3.227.282) - (3.227.282) - (3.227.282) 212.455 - 212.455 - Azioni proprie 0 - 131.393 - 131.393 29.780.234 - 29.780.234 131.393 131.393 - - - - - R e d d itiv ità c o m p le s s iv a e s e r c iz io 2 0 1 0 178.403 S to c k o p tio n s 178.403 D e r iv a ti s u p r o p r ie a z io n i - V a r ia z io n e s tr u m e n ti d i c a p ita le - D is tr ib u z io n e s tr a o r d in a r ia d iv id e n d i A c q u is to a z io n i p r o p r ie - 0 Patrimonio netto V a r ia z io n i d i r is e r v e 32.485.265 31.500.000 985.265 R is e r v e 32.485.265 31.500.000 985.265 Strumenti di capitale Utile (Perdita) di esercizio D iv id e n d i e a ltr e d e s tin a z io n i E s is te n z e a l 1 .1 .2 0 1 0 E m is s io n e n u o v e a z io n i Sovrapprezzi di emissione M o d if ic a s a ld i a p e r tu r a E s is te n z e a l 3 1 .1 2 .2 0 0 9 Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Operazioni sul patrimonio netto P a tr im o n io n e tto a l 3 1 . 1 2 . 2 0 1 0 Variazioni dell'esercizio Allocazione risultato esercizio precedente 32.485.265 31.500.000 985.265 178.403 - - - - (3.095.889) 131.393 - - - (3.227.282) - 25.369 - (131.393) - - - - - - - - 237.824 - - - - (1.567.645) (1.567.645) (1.542.276) 28.237.958 30 PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO 2011 Riserve: a) di utili b) altre Riserve da valutazione 178.403 178.403 - - (3.095.889) 131.393 - (3.095.889) (1.567.645) 131.393 - - (3.227.282) - (3.227.282) (1.567.645) - - 237.824 - 237.824 Strumenti di capitale 0 0 Azioni proprie 0 0 R e d d itiv ità c o m p le s s iv a e s e r c iz io 2 0 1 1 - S t o c k o p tio n s - D e r iv a ti s u p r o p r ie a z io n i - V a r ia z io n e s tr u m e n ti d i c a p ita le 32.485.265 31.500.000 985.265 D is t r ib u z io n e s tr a o r d in a r ia d iv id e n d i 32.485.265 31.500.000 985.265 R is e r v e A c q u is to a z io n i p r o p r ie V a r ia z io n i d i r is e r v e D iv id e n d i e a ltr e d e s tin a z io n i E s is te n z e a l 1 . 1 . 2 0 1 1 E m is s io n e n u o v e a z io n i Sovrapprezzi di emissione M o d if ic a s a ld i a p e r tu r a E s is te n z e a l 3 1 . 1 2 . 2 0 1 0 Capitale: a) azioni ordinarie b) altre azioni Operazioni sul patrimonio netto P a tr im o n io n e tto a l 3 1 . 1 2 . 2 0 1 1 Variazioni dell'esercizio Allocazione risultato esercizio precedente 32.485.265 31.500.000 985.265 178.403 - - - - (4.663.534) 131.393 - - - (4.794.927) - (1.054.308) - Utile (Perdita) di esercizio (1.567.645) - (1.567.645) 1.567.645 - Patrimonio netto 28.237.958 - 28.237.958 - - - - 0 - - (816.484) 0 - - - - 560.736 560.736 (493.572) 27.744.386 31 RENDICONTO FINANZIARIO AL 31.12.2011 (METODO INDIRETTO) 32 NOTA INTEGRATIVA 33 PARTE A – POLITICHE CONTABILI A.1 Parte Generale SEZIONE 1 – DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ AI PRINCIPI CONTABILI INTERNAZIONALI Il bilancio della Banca, in applicazione del D.Lgs 28/02/2005 n° 38, è redatto secondo i principi contabili emanati dall’International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell’International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n° 1606 del 19 luglio 2002. Il bilancio al 31 dicembre 2011 è predisposto sulla base della Circolare n° 262/2005 “Istruzioni per la redazione del bilancio dell’impresa e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari” emanate dalla Banca d’Italia con il Provvedimento del 22 dicembre 2005, nell’esercizio dei poteri stabiliti dall’art. 9 del D. Lgs. N° 38/2005 e suoi successivi aggiornamenti. Le richiamate istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota Integrativa. Nella predisposizione del bilancio, sono stati applicati i principi IAS/IFRS in vigore al 31 dicembre 2011 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) così come omologati dalla Commissione Europea. Rispetto ai principi omologati al 31 dicembre 2009 i principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell’attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi non hanno subito variazioni. SEZIONE 2 – PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE Il bilancio è stato redatto nella prospettiva della continuità aziendale ed è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto delle variazioni di Patrimonio Netto, dal Rendiconto Finanziario e dalla Nota Integrativa ed è inoltre corredato da una Relazione sull’andamento della Gestione relativa ai risultati economici conseguiti ed alla situazione patrimoniale e finanziaria della Banca. Quale principio generale del bilancio è utile richiamare il principio della prevalenza della sostanza economica rispetto alla forma giuridica. I dati di bilancio trovano corrispondenza nella contabilità aziendale. In conformità a quanto disposto dall’art.5 del D.Lgs. n° 38/2005, il bilancio è redatto in euro quale moneta di conto; gli importi dei prospetti contabili sono espressi in unità di Euro, mentre i dati della nota integrativa così come quelli della Relazione sulla gestione, sono espressi in migliaia di euro (qualora non diversamente specificato). Ai fini comparativi, gli schemi di bilancio e, ove richiesto, le tabelle della nota integrativa, riportano anche i dati relativi all’esercizio precedente. SEZIONE 3 – EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO Il presente progetto di bilancio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione della Banca in data 24 febbraio 2012 . In relazione a quanto richiesto dallo IAS 10 nel periodo compreso tra il 31 dicembre 2011 (data di riferimento del bilancio) e la data di approvazione, non si segnalano fatti di rilievo tali da incidere in misura apprezzabile sui risultati economici e sulla situazione finanziaria della Banca. Con riferimento alle prospettive di continuità aziendale sulla base delle quali è stato predisposto il progetto di bilancio si segnala, anche alla luce della specifica richiesta di informativa formulata nel documento congiunto di Banca d’Italia – Consob – Isvap – n° 2 del 6 febbraio 2009, che nonostante l’attuale contesto di crisi economica e finanziaria la solidità patrimoniale della Banca e le strategie poste in atto dal management, unitamente ai limitati riflessi economici riferiti all’attuale situazione congiunturale, consentono di rilevare che non sussistono dubbi o incertezze in merito al presupposto della continuità aziendale. Tale conclusione si fonda su diversi e significativi elementi di giudizio, fra i quali assumono particolare rilievo i risultati del processo di gestione dei rischi aziendali, descritti dettagliatamente in termini qualitativi e quantitativi nella “Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura” della presente Nota Integrativa, e il conseguente apprezzamento della adeguatezza patrimoniale della Banca (cfr. “Parte F – Informazioni sul patrimonio”). Infine, non sono state identificate situazioni o circostanze significative non opportunamente presidiate da accantonamenti in bilancio, che indichino la presenza di pericoli imminenti per la continuità aziendale, avuto riguardo ad aspetti finanziari e gestionali o ad altri elementi di rischio quali, a titolo di esempio, contenziosi legali o fiscali o modifiche legislative che possano danneggiare in maniera grave l’azienda. 34 A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio I Principi contabili adottati per la predisposizione del bilancio 2011 sono rimasti invariati rispetto a quelli adottati per il Bilancio 2009 della Banca. La descrizione delle politiche contabili applicate sui principali aggregati di bilancio fornisce i dettagli informativi necessari all’individuazione delle principali assunzioni e valutazioni soggettive utilizzate nella redazione del bilancio d’esercizio. Per le ulteriori informazioni di dettaglio inerenti la composizione e i relativi valori di iscrizione delle poste interessate dalle stime in argomento si fa, invece, rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa. A.2.1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione CRITERI DI ISCRIZIONE L’iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All’atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Eventuali derivati impliciti presenti in contratti complessi non strettamente correlati agli stessi ed aventi le caratteristiche per soddisfare la definizione di derivato vengono scorporati dal contratto primario ed iscritti al fair value. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Sono compresi nella voce gli strumenti finanziari detenuti con l’intento di generare profitti nel breve termine derivanti dalle variazioni dei prezzi degli stessi o dal margine di profitto dell’operatore. Rientrano nella presente categoria anche i contratti derivati connessi con la fair value option. CRITERI DI VALUTAZIONE Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività in oggetto sono valorizzate al fair value. Se il fair value di un’attività finanziaria diventa negativo, tale posta è contabilizzata come una passività finanziaria. Il fair value è definito dal principio IAS 39 come “il corrispettivo al quale un’attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta in una libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti”. Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato rilevati alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo, sono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono fondati su dati rilevabili sul mercato. Sono in particolare utilizzati: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni e valori rilevati in recenti transazioni comparabili. CRITERI DI CANCELLAZIONE Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, ad altri soggetti terzi. CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sui titoli e relativi proventi assimilati, sono iscritte per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio di negoziazione sono classificati nel “Risultato netto dell’attività di negoziazione”, ad eccezione della quota relativa ai predetti contratti derivati rilevata nel “Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value”. 35 A.2.2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita CRITERI DI ISCRIZIONE L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Nel caso di riclassifica il valore di iscrizione è stato rappresentato dal fair value alla data di riclassifica. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie non diversamente classificate come Crediti, Attività detenute per la negoziazione, Attività detenute sino a scadenza o Attività finanziarie valutate al fair value. CRITERI DI VALUTAZIONE Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività disponibili per la vendita continuano ad essere valutate al fair value, ad eccezione degli investimenti in strumenti di capitale non quotati in mercati attivi ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile (ovvero la gamma di stime ragionevoli non sia significativa) che sono mantenuti al costo. Per quanto concerne la determinazione del fair value si rinvia alle considerazioni espresse al precedente punto 1. In sede di chiusura di bilancio le attività vengono sottoposte a verifica dell’esistenza di obiettive evidenze di riduzione di valore (impairment test). L’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività finanziaria e il valore attuale dei flussi finanziari scontati al tasso di interesse effettivo originario. Qualora i motivi che hanno determinato la rilevazione della perdita di valore siano stati rimossi, vengono effettuate corrispondenti riprese di valore. L’ammontare della ripresa non eccede in ogni caso il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. CRITERI DI CANCELLAZIONE Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse. Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un’obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi ad altri soggetti terzi. CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI La rilevazione a conto economico, tra gli interessi attivi, del rendimento dello strumento calcolato in base alla metodologia del tasso effettivo di rendimento (cosiddetto “costo ammortizzato”) viene effettuata per competenza, mentre gli utili o le perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica “Riserva di patrimonio netto” sino a che l’attività finanziaria non viene dimessa o non viene rilevata una perdita di valore. Al momento della dismissione o della rilevazione di una perdita di valore, l’utile o la perdita cumulati vengono riversati a conto economico rispettivamente nella voce “Utile (perdita) da cessione o riacquisto: b) attività finanziarie disponibili per la vendita” o “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”, rettificando la specifica suddetta Riserva. Le riprese di valore sono imputate a conto economico, nel caso di crediti o titoli di debito, ovvero a patrimonio netto, se trattasi di titoli di capitale. 36 A.2.3 - ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA CRITERI DI ISCRIZIONE L’iscrizione iniziale dell’attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All’atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso. Se la rilevazione in questa categoria avviene per riclassificazione dalle attività disponibili per la vendita, il fair value dell’attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell’attività stessa. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Sono classificate nella presente categoria le attività finanziarie non derivate con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che si ha l’oggettiva intenzione e capacità di detenere sino a scadenza. Se in seguito ad un cambiamento di volontà o di capacità non risulta più appropriato mantenere un investimento come detenuto sino a scadenza, questo viene riclassificato tra le attività disponibili per la vendita. CRITERI DI VALUTAZIONE Successivamente alla rilevazione iniziale, la valutazione delle attività finanziarie detenute sino alla scadenza è adeguata al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo, rettificato per tenere in considerazione gli effetti derivanti da eventuali svalutazioni. Il risultato derivante dall’applicazione di tale metodologia è imputato a conto economico nella voce “10 - Interessi attivi e proventi assimilati”. Gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di queste attività sono imputati a conto economico nella voce “100 – Utili/perdite da cessione o riacquisto di: c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza”. In sede di chiusura del bilancio viene effettuato il test di impairment. Se sussistono evidenze di perdita di valore, l’importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell’attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L’importo della perdita viene rilevato nel conto economico alla voce “130 - Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: c) attività finanziarie detenute sino a scadenza”. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico nella stessa voce 130. CRITERI DI CANCELLAZIONE Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l’attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi. A.2.4 - CREDITI CRITERI DI ISCRIZIONE La prima iscrizione di un credito avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con la data di erogazione, sulla base del fair value dello strumento finanziario, pari all’ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall’origine dell’operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE La voce include gli impieghi con clientela e con banche. Nella voce rientrano inoltre i crediti commerciali, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine, i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi. 37 Si ricorda che la rilevazione iniziale di un credito avviene al relativo fair value, pari all’ammontare erogato comprensivo dei costi/proventi ad esso direttamente riconducibili e determinabili sin dall’origine. CRITERI DI VALUTAZIONE Successivamente alla rilevazione iniziale, i crediti sono rilevati al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non è utilizzato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca. Gli interessi di mora, previsti in via contrattuale, sono iscritti a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso. In sede di predisposizione del bilancio, i crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino “oggettive evidenze di una possibile perdita di valore” secondo quanto previsto dallo IAS 39. Si ritiene che un credito abbia subito una riduzione di valore quando è prevedibile che la Banca non sia in grado di riscuotere l’ammontare dovuto sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente. Dapprima si valuta la necessità di svalutare individualmente le attività rilevanti; successivamente le esposizioni deteriorate (crediti non performing) classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d’Italia ed alle disposizioni interne che fissano le regole per il passaggio dei crediti fra le diverse categorie: Sofferenze: crediti verso soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili; Esposizioni incagliate: crediti verso soggetti in temporanea situazione di obiettiva difficoltà che si prevede possa essere rimossa in un congruo periodo di tempo; Esposizioni ristrutturate: crediti per i quali la banca (o un “pool” di banche), a causa del deterioramento delle condizioni economiche del debitore, acconsente a modifiche delle originarie condizioni contrattuali che diano luogo ad una perdita; Esposizioni scadute: esposizioni verso soggetti non classificati nelle precedenti categorie di rischio che, alla data di chiusura del periodo, presentano crediti scaduti o sconfinanti in via continuativa da oltre 90 giorni. La classificazione è effettuata dalle strutture operative con il coordinamento delle funzioni deputate al controllo ed al recupero dei crediti. Qualora vi sia l’obiettiva evidenza di perdite di valore, l’importo della rettifica di valore è determinato come differenza tra il valore di bilancio dell’attività al momento della valutazione (costo ammortizzato) e il valore attuale, determinato sulla base del tasso di interesse effettivo originario dell’attività, dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi al netto degli oneri di recupero, tenendo conto delle eventuali garanzie che assistono le posizioni e di eventuali anticipi ricevuti (escludendo le future perdite non ancora manifestatesi). La determinazione del valore attuale dei futuri flussi di cassa di un’attività finanziaria garantita riflette i flussi di cassa che potrebbero derivare dal realizzo della garanzia al netto dei relativi costi di realizzo. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. Qualora il credito abbia un tasso d’interesse variabile, il tasso di sconto al fine di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve termine non vengono attualizzati. Qualora in un periodo successivo l’ammontare della rettifica di valore diminuisca e tale decremento sia oggettivamente riconducibile ad un evento manifestatosi in seguito alla determinazione della svalutazione, come un miglioramento del merito di credito del debitore, la rettifica di valore rilevata in precedenza è eliminata o ridotta attraverso l’iscrizione in conto economico di una ripresa di valore. La ripresa di valore non può superare in ogni caso il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. Successivamente si valuta la necessità di svalutare, individualmente o collettivamente, le attività finanziarie non individualmente significative. Le attività che sono state valutate individualmente e per le quali non è stata necessaria una svalutazione, sono inserite in gruppi di attività finanziarie con caratteristiche analoghe in termini di rischio di credito, procedendo in seguito alla valutazione delle stesse su base collettiva. Le attività valutate individualmente, per le quali è stata contabilizzata una svalutazione, non sono inserite nei gruppi utilizzati per le svalutazioni collettive. 38 La valutazione collettiva avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le relative percentuali di perdita sono stimate tenendo conto di serie storiche, fondate su elementi osservabili alla data della valutazione, che consentono di stimare il valore della perdita esistente in ciascuna categoria di crediti. La determinazione delle svalutazioni collettive sui crediti è effettuata identificando anche alcune parziali sinergie (per quanto consentito dalle diverse normative) con l’approccio previsto ai fini di vigilanza dalle disposizioni del “Nuovo accordo sul capitale” denominato Basilea II. In particolare, i parametri del modello di calcolo utilizzati ai fini delle valutazioni di bilancio sono rappresentati dalla PD (Probability of Default - la probabilità che, su un determinato orizzonte temporale, il debitore vada in default) e dalla LGD (Loss Given Default - rappresenta il tasso di perdita stimato in caso di default del debitore). I citati parametri riconducono il modello valutativo alla nozione di incurred loss, cioè di un deterioramento dei crediti che si ha ragione di ritenere sia effettivamente intervenuto alla data di riferimento, ma del quale non è ancora nota l’entità al momento della valutazione, così come previsto dai principi contabili internazionali. In base a quanto sopra, sono individuate percentuali di perdita attesa specifiche per crediti scaduti e sconfinanti da oltre 90 gg. (past due). CRITERI DI CANCELLAZIONE I crediti ceduti vengono cancellati dalle attività in bilancio allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa sia estinto, quando la cessione abbia comportato il trasferimento in maniera sostanziale di tutti i rischi e benefici connessi ai crediti stessi o nel caso in cui il credito sia considerato definitivamente irrecuperabile e dopo che tutte le necessarie procedure di recupero siano state espletate. Qualora, invece, siano stati mantenuti i rischi e benefici relativi ai crediti ceduti, questi continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità del credito sia stata effettivamente trasferita. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, i crediti vengono cancellati dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sugli stessi. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo, comporta il mantenimento in bilancio dei crediti in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall’esposizione ai cambiamenti di valore dei crediti ceduti ed alle variazioni dei flussi finanziari degli stessi. CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI Gli interessi sui crediti sono classificati nella voce “Interessi attivi e proventi assimilati” derivanti da “Crediti verso banche e clientela” e sono iscritti in base al principio della competenza temporale. Le rettifiche e le riprese di valore, compresi i ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo, riferite a valutazioni analitiche o collettive, sono rilevate ad ogni data di bilancio alla voce “Rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti”. Ad ogni data di valutazione, le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore riferite a valutazioni collettive vengono determinate in modo differenziale con riferimento all'intero portafoglio di crediti in bonis alla stessa data. Gli utili e perdite risultanti dalla cessione di crediti sono iscritti alla voce 100 a) del conto economico “Utile (perdite) da cessione o riacquisto di crediti”. A.2.5. - ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CRITERI DI ISCRIZIONE L‟iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All‟atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value vengono rilevate al loro fair value che corrisponde normalmente al corrispettivo pagato senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso imputati a conto economico. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Sono classificate nella presente voce quelle attività che sono designate al fair value sulla base della cd. fair value option: finanziamenti erogati correlati a contratti derivati di copertura; attività finanziarie che incorporano un contratto derivato implicito per i quali non si è proceduto allo scorporo. CRITERI DI VALUTAZIONE Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono valorizzate al fair value. Il fair value è determinato con le modalità descritte al precedente punto 1. 39 CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI Le componenti positive di reddito rappresentate dagli interessi attivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi. Gli utili e le perdite realizzati dalla cessione o dal rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value del portafoglio, sono classificati nel “Risultato netto delle attività finanziarie valutate al fair value”. A.2.6 – OPERAZIONI DI COPERTURA CRITERI DI ISCRIZIONE Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso elemento o gruppo di elementi nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE - TIPOLOGIA DI COPERTURE Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi attribuibili ad un determinato rischio, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti: - copertura di fair value, ha l’obiettivo di coprire l’esposizione alla variazione del fair value (attribuibili alle diverse tipologie di rischio) di attività come consentito dallo IAS 39 omologato dalla commissione europea; CRITERI DI VALUTAZIONE I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare: - nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell’elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all’elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L’eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l’effetto economico netto. Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall’intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto, per l’elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta. Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. CRITERI DI CANCELLAZIONE Se le verifiche non confermano l’efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione, mentre lo strumento finanziario oggetto di copertura torna ad essere valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originari. 40 I legami di copertura cessano anche quando il derivato scade oppure viene venduto o esercitato, l’elemento coperto è venduto oppure scade o è rimborsato. A.2.7 - PARTECIPAZIONI La Banca a fine esercizio non detiene partecipazioni di controllo, di collegamento o di controllo congiunto. A.2.8 - ATTIVITÀ MATERIALI CRITERI DI ISCRIZIONE Le immobilizzazioni materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all’acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE La voce include principalmente i terreni, gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo di investimento, gli impianti, i veicoli, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Tra le attività materiali sono inclusi anche i costi per migliorie su beni di terzi, purché relative ad attività materiali identificabili e separabili (es. ATM). Qualora i suddetti costi non presentino un’autonoma funzionalità ed utilizzabilità, ma dagli stessi si attendano benefici futuri, gli stessi sono iscritti tra le “altre attività” e vengono ammortizzati nel più breve periodo tra quello di prevedibile utilizzabilità delle migliorie stesse e quello di durata residua della locazione. CRITERI DI VALUTAZIONE Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, salvo quanto di seguito precisato, sono iscritte in bilancio al costo al netto degli ammortamenti cumulati e di eventuali svalutazioni per riduzioni durevoli di valore. Le attività materiali sono sistematicamente ammortizzate in ogni esercizio sulla base della loro vita utile, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti. Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto considerati a vita utile indefinita. Nel caso in cui il loro valore sia incorporato nel valore del fabbricato sono considerati beni separabili dall’edificio i soli immobili detenuti “cielo terra”; la suddivisione tra il valore del terreno e il valore del fabbricato avviene sulla base di perizia di periti indipendenti. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso. CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI L’ammortamento sistematico è contabilizzato alla voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali”. Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettivo utilizzo del bene. Per i beni ceduti e/o dismessi nel corso dell’esercizio l’ammortamento è conteggiato su base giornaliera fino alla data di cessione o dismissione. Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. Una svalutazione per perdita di valore è rilevata per un ammontare corrispondente all’eccedenza del valore contabile rispetto al valore recuperabile. Il valore recuperabile di un’attività è pari al minore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d’uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico. Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l’attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore. Nella voce Utili (Perdite) da cessione di investimenti è oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti . CRITERI DI CANCELLAZIONE Un'immobilizzazione materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall’uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. 41 A.2.9 - ATTIVITÀ IMMATERIALI CRITERI DI ISCRIZIONE Sono iscritte a costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i futuri benefici economici attribuibili all’attività si realizzino e se il costo dell’attività stessa è determinato in modo attendibile. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale o indefinito. CRITERI DI VALUTAZIONE Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita “definita” sono iscritte al costo, al netto dell’ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l’uso, ovvero quando si trova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito. L’ammortamento cessa o dal momento in cui l’attività immateriale è classificata come “destinata alla cessione” oppure, se anteriore, dalla data in cui l’attività è stornata. Per le attività immateriali cedute e/o dismesse nel corso dell’esercizio, l’ammortamento è conteggiato su base giornaliera fino alla data di cessione e/o dismissione. Ad ogni chiusura di bilancio, alla presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell’attività. L’ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell’attività ed il suo valore recuperabile. Qualora la vita utile sia “indefinita” non si procede ad ammortamento, ma alla periodica verifica dell’adeguatezza del valore di iscrizione (impairment test). CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI L’ammortamento è effettuato a quote costanti, di modo da riflettere l’utilizzo pluriennale dei beni in base alla vita utile stimata. Nel primo esercizio l’ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettivo utilizzo del bene. Nella voce “Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali” va indicato il saldo, positivo o negativo, fra le rettifiche di valore e le riprese di valore relative alle attività immateriali, diverse dall’avviamento. Nella voce “Utili (Perdite) da cessione di investimenti”, formano oggetto di rilevazione il saldo, positivo o negativo, tra gli utili e le perdite da realizzo di investimenti. A.2.10 - ATTIVITÀ NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE La Banca, alla data di redazione del bilancio, non presenta attività non correnti in via di dismissione. A.2.11 - FISCALITÀ CORRENTE E DIFFERITA CRITERI DI ISCRIZIONE Le voci includono rispettivamente le attività/passività fiscali correnti ed anticipate. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico ad eccezione di quelle relative a voci addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto (tra queste ultime sono comprese anche quelle derivanti dalla prima applicazione degli IAS/IFRS). Le imposte sul reddito dell’esercizio sono costituite dal saldo della fiscalità corrente e di quella differita. L’accantonamento per imposte sul reddito è determinato in base ad una prudenziale previsione dell’onere fiscale corrente, di quello anticipato e di quello differito. Fiscalità corrente. Le attività e passività fiscali per imposte correnti sono rilevate applicando le aliquote e la normativa fiscale vigenti, e corrispondono al risultato della dichiarazione. Le attività fiscali correnti accolgono il credito d’imposta recuperabile, le passività fiscali correnti le imposte correnti non ancora pagate alla data del bilancio. Fiscalità differita. Le imposte anticipate e quelle differite sono determinate sulla base del criterio del balance sheet liability method, tenendo conto delle differenze temporanee (deducibili o imponibili) tra il valore contabile di una attività o di una passività e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. Esse sono calcolate utilizzando le aliquote fiscali applicabili, in ragion della legge vigente, nell’esercizio in cui l’attività fiscale anticipata sarà realizzata o la passività fiscale differita sarà estinta. 42 Attività per imposte anticipate. Le “differenze temporanee deducibili” indicano una futura riduzione dell’imponibile fiscale, a fronte di un’anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica. Le “attività per imposte anticipate” sono rilevate per tutte le differenze temporanee deducibili se è probabile che sarà realizzato un reddito imponibile a fronte del quale potranno essere utilizzate le differenze temporanee deducibili. Passività per imposte differite. Le “differenze temporanee imponibili” indicano un futuro incremento dell’imponibile fiscale e conseguentemente generano “passività per imposte differite”, in quanto queste differenze danno luogo ad ammontari imponibili negli esercizi successivi a quelli in cui vengono imputati al conto economico civilistico, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica. Le “passività per imposte differite” sono rilevate per tutte le differenze temporanee imponibili con eccezione delle riserve in sospensione d’imposta imputate a capitale o per le quali non è prevista la distribuzione ai soci. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE E VALUTAZIONE Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tener conto sia di eventuali modifiche intervenute nella normativa o nella aliquote sia di eventuali diverse situazioni soggettive. Le imposte anticipate e quelle differite sono contabilizzate a livello patrimoniale a saldi aperti e senza compensazioni. CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la contropartita è rappresentata dalle imposte sul reddito. Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto senza influenzare il conto economico quali ad esempio le valutazioni degli strumenti finanziari disponibili per la vendita le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche riserve quando previsto. A.2.12 - FONDI PER RISCHI ED ONERI I fondi per rischi e oneri accolgono le passività di ammontare o scadenza incerti relative ad obbligazioni attuali (legali o implicite), derivanti da un evento passato, per le quali sia probabile l’impiego di risorse economiche per adempiere alle obbligazioni stesse, purché possa essere effettuata una stima attendibile dell’importo necessario all’adempimento delle stesse. CRITERI DI VALUTAZIONE L’importo rilevato come accantonamento deve rappresentare la migliore stima della spesa richiesta per adempiere all’obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio. Nel caso in cui sia previsto il differimento della passività e laddove l’elemento temporale sia significativo, l’importo accantonato viene attualizzato utilizzando un tasso di sconto, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato del valore attuale del denaro ed i rischi specifici connessi alla passività. Quando a seguito del riesame del fondo il sostenimento dell’onere diviene improbabile l’accantonamento viene stornato. CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI L’accantonamento è rilevato a conto economico alla voce “accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri”. Nella voce figura il saldo, positivo o negativo, tra gli accantonamenti e le eventuali riattribuzioni a conto economico di fondi ritenuti esuberanti. Gli accantonamenti netti includono anche i decrementi dei fondi per l’effetto attualizzazione nonché i corrispondenti incrementi dovuti al trascorrere del tempo (maturazione degli interessi impliciti nell'attualizzazione). A.2.13 - DEBITI E TITOLI IN CIRCOLAZIONE CRITERI DI ISCRIZIONE 43 La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all’atto della ricezione delle somme raccolte o all’emissione dei titoli di debito. Il valore a cui sono iscritte corrisponde al relativo fair value, normalmente pari all’ammontare incassato od al prezzo di emissione. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE Le voci del Passivo dello stato Patrimoniale “10. Debiti verso banche”, “20. Debiti verso clientela” e “30. Titoli in circolazione” comprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione, al netto dell’eventuale ammontare riacquistato, non classificate tra le “passività finanziarie valutate al fair value”. CRITERI DI VALUTAZIONE Dopo la rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato, e i cui costi e proventi direttamente attribuibili all’operazione sono iscritti a conto economico nelle pertinenti voci. CRITERI DI RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI Le componenti negative di reddito rappresentate dagli interessi passivi sono iscritte, per competenza, nelle voci di conto economico relative agli interessi. L’eventuale differenza tra il valore di riacquisto dei titoli di propria emissione ed il corrispondente valore contabile della passività viene iscritto a conto economico nella voce “Utili/perdite da cessione o riacquisto”. A.2.14 - PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE Alla data del bilancio la Banca non ha operazioni in derivati – connessi con la fair value option - con valore negativo. A.2.15 - PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE La Banca alla data del bilancio non ha in essere passività classificate in questa voce. A.2.16 - OPERAZIONI IN VALUTA CRITERI DI ISCRIZIONE Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all’importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell’operazione. CRITERI DI CLASSIFICAZIONE E VALUTAZIONE Gli elementi originariamente denominati in valuta estera sono valorizzati come segue: le poste monetarie (denaro, attività/passività da ricevere/pagare in denaro) sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura del periodo; le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data della operazione; le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite al tasso di cambio a pronti alla data di chiusura del periodo. RILEVAZIONE DELLE COMPONENTI REDDITUALI Le differenze di cambio che si generano tra la data dell’operazione e la data del relativo pagamento, su elementi di natura monetaria, sono contabilizzate nel conto economico dell’esercizio in cui sorgono. Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza di cambio relativa a tale elemento è rilevata anch’essa a patrimonio netto. Quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è parimenti rilevata a conto economico anche la relativa differenza cambio. A.2.17 - ALTRE INFORMAZIONI TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO 44 A seguito dell’entrata in vigore della Legge Finanziaria 2007, che ha anticipato al 1° gennaio 2007 la riforma della previdenza complementare di cui al Decreto Legislativo 5 dicembre 2005 n. 252, il trattamento di fine rapporto del personale si riferisce alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006. Esso configura un “beneficio successivo al rapporto di lavoro” classificato come “piano a benefici definiti” e pertanto è iscritto sulla base del suo valore attuariale determinato annualmente da uno studio di professionisti attuari esterno alla Banca. A seguito della riforma, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un “piano a contribuzione definita” sia nel caso di opzione da parte del dipendente per la previdenza complementare, sia nel caso di destinazione al fondo di Tesoreria presso l’INPS. L’importo delle quote, contabilizzato tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l’applicazione di metodologie di calcolo attuariali. RATEI E RISCONTI I ratei e i risconti, che riguardano oneri e proventi di competenza dell’esercizio maturati su attività e passività, vengono ricondotti a rettifica delle attività e passività a cui si riferiscono. In assenza di rapporti cui ricondurli, saranno rappresentati tra le “altre attività” o “altre passività”. DIVIDENDI I dividendi sono rilevati a conto economico secondo un criterio di cassa. ACCANTONAMENTI PER GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI Gli accantonamenti su base analitica (eventuale e collettiva) relativi alla stima dei possibili esborsi connessi al rischio di credito relativo alle garanzie ed impegni, determinati applicando i medesimi criteri precedentemente esposti con riferimento ai crediti, sono appostati tra le “Altre passività” e alla voce “Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento”. UTILIZZO DI STIME E ASSUNZIONI NELLA PREDISPOSIZIONE DEL BILANCIO D’ESERCIZIO La redazione del bilancio d’esercizio richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull’informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L’elaborazione di tali stime implica l’utilizzo delle informazioni disponibili e l’adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull’esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo; non può quindi escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti in bilancio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate. Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l’impiego di valutazioni soggettive da parte del Consiglio di Amministrazione sono: la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle altre attività finanziarie; la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai fini dell’informativa di bilancio; l’utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi; la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali; la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri; le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva. CRITERI DI DETERMINAZIONE DEL FAIR VALUE DEGLI STRUMENTI FINANZIARI Nel caso di strumenti finanziari quotati su mercati attivi, la determinazione del fair value è basata sulle quotazioni del mercato attivo di riferimento (ossia quello su cui si verifica il maggior volume delle contrattazioni) desumibili anche da provider internazionali e rilevate l’ultimo giorno di riferimento dell’esercizio. Un mercato è definito attivo qualora le quotazioni riflettano normali operazioni di mercato, siano prontamente e regolarmente disponibili ed esprimano il prezzo di effettive e regolari operazioni di mercato. Qualora il medesimo strumento finanziario risulti quotato su più mercati, la quotazione da considerare è quella presente nel mercato più vantaggioso a cui l’impresa ha accesso. Nel caso di strumenti finanziari non quotati il fair value è determinato applicando tecniche di valutazione finalizzate alla determinazione del prezzo che lo strumento avrebbe avuto sul mercato alla data di valutazione in un libero scambio motivato da normali considerazioni commerciali. La determinazione del fair value è ottenuta attraverso le seguenti tecniche: utilizzo di recenti transazioni di mercato; riferimento al prezzo di strumenti finanziari aventi le medesime 45 caratteristiche di quello oggetto di valutazione; metodi quantitativi (modelli di pricing delle opzioni; tecniche di calcolo del valore attuale - discounted cash flow analysis; modelli di pricing generalmente accettati dal mercato e che sono in grado di fornire stime adeguate dei prezzi praticati in operazioni di mercato). In particolare, per le obbligazioni non quotate si applicano modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri attesi – utilizzando strutture di tassi di interesse che tengono opportunamente in considerazione il settore di attività di appartenenza dell’emittente e della classe di rating, ove disponibile. In presenza di fondi comuni di investimento, non negoziati in mercati attivi, il fair value è determinato in ragione del Net Asset Value pubblicato, eventualmente corretto per tenere conto di possibili variazioni di valore intercorrenti fra la data di richiesta di rimborso e la data di rimborso effettiva. I titoli di capitale non scambiati in un mercato attivo, per i quali il fair value non sia determinabile in misura attendibile - secondo le metodologie più diffuse ( in primo luogo la discounted cash flow analysis) sono valutati al costo, rettificato per tener conto delle eventuali diminuzioni significative di valore. Per gli impieghi e la raccolta a vista / a revoca si è assunta una scadenza immediata delle obbligazioni contrattuali e coincidente con la data di bilancio e pertanto il loro fair value è approssimato al valore di contabile. Analogamente per gli impieghi a breve si è assunto il valore contabile. Per gli impieghi a clientela a medio-lungo termine, il fair value è ottenuto attraverso tecniche di valutazione sviluppate internamente, attualizzando i residui flussi contrattuali ai tassi di interesse correnti, opportunamente adeguati per tener conto del merito creditizio dei singoli prenditori (rappresentato dalla probabilità di default e dalla perdita stimata in caso di default). Per le attività deteriorate il valore di bilancio è ritenuto un’approssimazione del fair value. Per i contratti derivati negoziati su mercati regolamentati si assume quale fair value il prezzo di mercato dell’ultimo giorno di quotazione dell’esercizio. Per i contratti derivati over the counter: si assume quale fair value il market value alla data di riferimento determinato secondo le seguenti modalità in relazione alla tipologia di contratto: per i contratti su tassi di interesse: il market value è rappresentato dal cosiddetto “costo di sostituzione”, determinato mediante l’attualizzazione delle differenze, alle date di regolamento previste, fra flussi calcolati ai tassi di contratto e flussi attesi calcolati ai tassi di mercato, oggettivamente determinati, correnti a fine esercizio per pari scadenza residua; per i contratti di opzione su titoli e altri valori: il market value è determinato facendo riferimento a modelli di pricing riconosciuti (p.es.: formula di Black & Scholes). A.3 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE A.3.1 TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI A.3.1.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Componenti reddituali Componenti reddituali Tipologia di Portafoglio di Portafoglio di Valore Fair value contabile strumento finanziario Titoli di debito al provenienza destinazione HFT AFS 31.12. 2011 12.835 al in assenza del trasferimento registrate nell'esercizio (ante imposte) (ante imposte) 31.12. 2011 Valutative 12.835 (717) Altre 368 Valutative (717) Altre 368 La Banca nel corso dell’esercizio 2010 ha trasferito dal portafoglio HFT al portafoglio AFS i titoli obbligazionari affidati in gestione in delega ad ICCREA e a BCC di Roma. 46 A.3.1.2 ATTIVITA’ FINANZIARIE RICLASSIFICATE: EFFETTI SULLA REDDITIVITA’ COMPLESSIVA PRIMA DEL TRASFERIMENTO A.3.2 GERARCHIA DEL FAIR VALUE La Circolare di Banca d’Italia 262 del 22 dicembre 2005 nel suo 1° aggiornamento del 18 novembre 2009, recependo le modifiche introdotte all’IFRS 7, prescrive che “le valutazioni al fair value” sono classificate sulla base di una gerarchia di livelli che riflette la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni. I tre livelli del fair value sono così enunciati: • quotazioni rilevate su un mercato attivo (livello 1); • input diversi dai prezzi quotati ma osservabili direttamente o indirettamente dal mercato (livello 2); • input che non sono basati su dati di mercato osservabili. La banca ha effettuato la classificazione delle sue attività e passività finanziarie nei diversi livelli di fair value sulla base dei seguenti principi: • Livello 1 di Fair Value. La valutazione è il prezzo di mercato dello stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ottenuto sulla base di quotazioni espresse da un mercato attivo. • Livello 2 di Fair Value. La valutazione non è basata su quotazioni espresse da un mercato attivo relativamente allo stesso strumento finanziario oggetto di valutazione, ma su valutazione significative reperibili da infoproviders affidabili, ovvero su prezzi determinati utilizzando un’opportuna metodologia di calcolo (modello di pricing) basata su parametri di mercato osservabili. L’utilizzo di queste metodologie di calcolo consente di riprodurre le valutazioni di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi attraverso l’utilizzo di parametri c.d. di mercato, cioè parametri il cui valore viene desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi. • Livello 3 di Fair Value. Le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, mediante l’inclusione di parametri discrezionali, vale a dire, parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi, ma tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale. Ne deriva che la non osservabilità diretta sul mercato di tutti i parametri comporta la necessità di stime ed assunzioni da parte del valutatore. Con riferimento al Livello 3, questo approccio prevede che la valutazione dello strumento finanziario venga condotta utilizzando due diverse metodologie: • Con riferimento alle interessenze detenute in altre società, il fair value può essere determinato in un ammontare pari alla corrispondente frazione del patrimonio netto; • Un modello di pricing che si basa su specifiche ipotesi riguardanti lo sviluppo dei cash flow futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall’esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento. 47 A.3.2.1 PORTAFOGLI CONTABILI: RIPARTIZIONE PER LIVELLI DEL FAIR VALUE Attività/Passività finanziarie misurate al fair value 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie valutate al fair value 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4. Derivati di copertura Totale 1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Passività finanziarie valutate al fair value 3. Derivati di copertura Totale Livello 1 2011 Livello 2 Livello 3 Livello 1 128,00 2010 Livello 2 Livello 3 28.554 11.377 1.530 24.763 11.464 333 28.554 11.377 1.530 24.891 11.464 333 - - (171) (171) - 112 112 - A.3.2.2 VARIAZIONI ANNUE DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE (LIVELLO 3) ATTIVITA' FINANZIARIE detenute per la negoziazione 1. 2. 2.1 2.2 2.2.1 Esistenze iniziali Aumenti Acquisti Profitti imputati a: Conto Economico - di cui: Plusvalenze 2.2.2 Patrimonio netto 2.3 Trasferimenti da altri livelli 2.4 Altre variazioni in aumento 3. Diminuzioni 3.1 Vendite 3.2 Rimborsi 3.3 Perdite imputate a: 3.3.1 Conto Economico - di cui Minusvalenze 3.3.2 Patrimonio netto 3.4 Trasferimenti ad altri livelli 3.5 Altre variazioni in diminuzione 4. Rimanenze finali valutate al fair value - - - - - - - - - - disponibili per la vendita di copertura 333 1.226 500 - 726 28 28 - 1.531 - A.3.3 INFORMATIVA SUL CD. “DAY ONE PROFIT/LOSS” Con riferimento ai derivati di copertura si evidenzia il fenomeno della cosiddetta “day one profit or loss” e cioè del profitto, ovvero della perdita, relativi al primo giorno di contabilizzazione dell’operazione stessa. In altre parole, il valore di iscrizione iniziale dello strumento finanziario è diverso dall’ammontare pagato/incassato e tale differenza va iscritta a conto economico. I motivi di tale differenza sono di seguito specificati: • già al momento della compravendita la controparte comprende nel prezzo di scambio del derivato un margine per remunerare i rischi assunti; • i dati di mercato dell’istante di chiusura dell’operazione (che giustificano il prezzo della negoziazione) sono diversi da quelli di fine giornata di borsa (che invece sono utili ai fini della rilevazione contabile); • i prezzi di acquisto della banca (ask-lettera) sono più alti di quelli di valutazione (bid-denaro o mid-medi). 48 ALTRE INFORMAZIONI Infine si segnala che la Banca, in data 27 maggio 2011 ha proceduto all’acquisizione delle attività e passività della BCC di San Vincenzo La Costa in LCA. Come stabilito dall’IFRS3, l’aggregazione aziendale è avvenuta attraverso l’applicazione del metodo dell’acquisto rilevando le attività e passività identificabili nell’acquisto ai relativi fair value (valori equi) alla data di acquisizione. Come consentito dal paragrafo 62 del predetto IFRS, la Banca ha determinato provvisoriamente l’aggregazione aziendale avvalendosi del termine di 12 mesi dalla data di acquisizione per determinare il definitivo fair value delle poste attive e passive. In merito, si è provvisoriamente ritenuto che il valore d’acquisto dei crediti verso clientela, attività materiali e prestiti obbligazionari emessi dalla BCC SVLC, in assenza di ulteriori informazioni attendibili, fosse rappresentativo del relativo fair value. Gli schemi e le tabelle riportate in nota integrativa contengono, al 31 dicembre 2011 gli importi derivanti dall’acquisizione delle attività e passività della Bcc di San Vincenzo, pertanto i confronti con l’esercizio 2010 devono essere letti tenendo conto di tale fattore; le tabelle di movimentazione riportano tali attività e passività alla voce “altre variazioni”, salvo diversa specifica. Infine si precisa che l’operazione di acquisizione non si è ancora conclusa definitivamente con il verbale di concordamento. 49 PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE ATTIVO SEZIONE 1 – CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE - VOCE 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione L’incremento delle disponibilità liquide è dovuto esclusivamente alle nuove filiali dell’area Calabria. SEZIONE 2 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA NEGOZIAZIONE – VOCE 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica La Banca nel corso del 2011 ha proceduto alla vendita di tutti i titoli allocati nel portafoglio di negoziazione, in linea con la scelta strategica effettuata dal C.d.A. di non esporre l’azienda ai rischi legati alla volatilità dei mercati finanziari. 50 2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti La Banca al 31 dicembre non ha titoli allocati nel portafoglio di negoziazione. 2.3 Attività finanziarie per cassa detenute per la negoziazione: variazioni annue SEZIONE 3 – ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE – VOCE 30 3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica La Banca non ha attività finanziarie valutate al fair value. 51 SEZIONE 4 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DISPONIBILI PER LA VENDITA – VOCE 40 4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica Il comparto in esame, nel corso dell’esercizio, ha avuto un incremento derivante dall’acquisto di titoli di stato a tasso variabile dalla BCC di San Vincenzo, dalla sottoscrizione dell’aumento di capitale dell’Iccrea Holding e dalla capitalizzazione degli interessi di competenza dell’esercizio. Nel portafoglio in esame sono, inoltre, classificati 1,188 milioni di euro di quote di partecipazione in società del gruppo come dettagliato nella tabella a seguire: L’incremento della partecipazione nell’Iccrea Holding è dovuto alla sottoscrizione dell’aumento del capitale per 500 mila e per 358 mila euro derivante dall’acquisizione delle attività della Bcc San Vincenzo. 52 4.2 Attività finanziarie debitori/emittenti disponibili per la vendita: composizione Totale T 2011 Voci/Valori per Totale T 2010 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) A ltri enti pubblici c) Banche d) A ltri emittenti 40.273 18.836 36.226 17.292 21.437 18.884 50 2. Titoli di capitale a) Banche b) A ltri emittenti - impres e di as s icurazione - s ocietà finanziarie - impres e non finanziarie - altri 1.188 39 1.149 333 31 302 1.126 23 267 35 3. Quote di O.I.C.R. - 4. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) A ltri enti pubblici c) Banche d) A ltri s oggetti Totale - 41.461 36.559 4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica La Banca non detiene attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura. 4.4 Attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue A. Esistenze iniziali 36.226 Titoli di capitale 333 B. Aumenti 10.862 1.059 - 5.000 1.059 - - - Titoli di debito B1. Acquisti Finanziamenti - - 19 - 0 0 B4. Trasferimenti da altri portafogli B5. Altre variazioni 5.843 5.843 6.815 204 C1. Vendite 3.021 204 C2. Rimborsi 2.000 C3. Variazioni negative di FV 1.603 C4. Svalutazioni da deterioramento 0 0 - imputate al patrimonio netto C. Diminuzioni 11.921 6.059 - - imputate al conto economico Totale 36.559 19 B2. Variazioni positive di FV B3. Riprese di valore Quote di O.I.C.R. - - - 7.019 3.225 2.000 1.603 - - - 0 - imputate al conto economico 0 - imputate al patrimonio netto 0 0 C5. Trasferimenti ad altri portafogli C6. Altre variazioni D. Rimanenze finali 191 40.273 191 1.188 - - 41.461 La variazione in diminuzione imputata al Patrimonio Netto è al lordo dell’effetto fiscale. 53 SEZIONE 5 – ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE SINO ALLA SCADENZA – VOCE 50 5.1 Attività finanziarie detenute sino a scadenza: composizione merceologica Totale (T 2011) Tipologia operazioni/Valori 1. Titoli di debito - strutturati - altri Totale (T 2010) Fair value Fair value Valore bilancio 43.149 Valore bilancio Livello 1 Livello 2 38.476 43.149 38.476 43.149 38.476 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2. Finanziamenti Totale Il portafoglio HTM è stato alimentato nel corso del 2011 a seguito dell’acquisizione del portafoglio titoli della BCC San Vincenzo, giusta delibera del CdA. Tale scelta è stata effettuata a seguito della verifica delle caratteristiche oggettive del portafoglio acquisito avente una duration media superiore ai limiti stabiliti nella policy sul portafoglio di proprietà della Banca; inoltre i titoli di stato presenti nel portafoglio risultavano impegnati in pronti contro termine con la clientela. 5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti Tipologia operazioni/Valori Totale 2011 Totale 2010 1. Titoli di debito a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri emittenti 43.149 43.149 0 2. Finanziamenti a) Governi e Banche Centrali b) Altri enti pubblici c) Banche d) Altri s oggetti 0 0 43.149 38.476 0 Totale Totale fair value 5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: attività oggetto di copertura specifica Le attività allocate nel portafoglio HTM della Banca non sono oggetto di copertura specifica. 54 5.4 Attività detenute sino alla scadenza variazioni annue Titoli di debito Finanziamenti Totale A. Esistenze iniziali B. Aumenti B1. Acquisti B2. Riprese di valore B3. Trasferimenti da altri portafogli B4. Altre variazioni 46.853 C. Diminuzioni C1. Vendite C2. Rimborsi C3. Rettifiche di valore C4. Trasferimenti ad altri portafogli C5. Altre variazioni 3.704 D. Rimanenze finali - 46.853 46.853 - 3.704 3.704 - - 43.149 46.853 3.704 43.149 Come evidenziato precedentemente, i titoli allocati nel presente portafoglio sono stati acquisti dalla BCC di San Vincenzo al prezzo di mercato alla data di cessione (27 maggio 2011). SEZIONE 6 – CREDITI VERSO BANCHE – VOCE 60 6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica T ipologia operazioni / Valori A. Crediti verso Banche Centrali 1. Deposit i vinc olat i 2. Riserva obbligat oria 3. Pront i c ont ro t ermine at t ivi 4. Alt ri B. Crediti verso banche 1. Cont i c orrent i e deposit i liberi 2. Deposit i vinc olat i 3. Alt ri finanziament i: 3.1 Pront i c ont ro t ermine at t ivi 3.2 Loc azione finanziaria 3.3 Alt ri 4. T it oli di debit o 4.1 T it oli st rut t urat i 4.2 Alt ri t it oli di debit o Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) Totale 2011 Totale 2010 5.063 3.166 5.063 3.166 31.744 6.071 25.673 9.649 9.503 145 145 36.807 36.807 12.815 12.820 6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica La Banca non detiene crediti verso banche oggetto di copertura specifica 6.3 Leasing finanziario 55 La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di leasing finanziario in qualità di soggetto locatore. SEZIONE 7 – CREDITI VERSO CLIENTELA – VOCE 70 7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori Totale 2011 Totale 2010 Bonis Deteriorate 37.746 16.909 1. Conti correnti 2. Pronti contro termine attivi 3. Mutui 4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 5. Leasing finanziario 6. Factoring 7. Altre operazioni 8. Titoli di debito 8.1 Titoli strutturati 8.2 Altri titoli di debito Totale (valore di bilancio) Totale (fair value) Bonis Deteriorate 17.983 7.908 161.635 42 29.287 704 110.519 36 5.942 48 20.143 4.034 15.791 1.123 219.566 231.324 50.934 55.499 144.329 152.455 15.021 16.207 7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti Totale 2011 Tipologia operazioni/Valori Bonis Totale 2010 Deteriorate Bonis Deteriorate 1. Titoli di debito: a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri emittenti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri 2. Finanziamenti verso: a) Governi b) Altri Enti pubblici c) Altri soggetti - imprese non finanziarie - imprese finanziarie - assicurazioni - altri Totale 219.566 50.934 144.331 15.021 6.766 212.800 104.958 204 50.934 34.579 79 21 15.000 11.537 5 16.276 3.439 140.892 73.805 225 43 66.819 107.638 219.566 50.934 144.331 15.021 3.458 56 7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica Tipologia operazioni/Valori 1. Crediti oggetto di copertura specifica del fair value: a) rischio di tasso di interesse b) rischio di cambio c) rischio di credito d) più rischi 2. Crediti oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari: a) rischio di tasso di interesse b) rischio di cambio c) altro Totale Totale 2011 Totale 2010 2.176 2.176 2.302 2.302 - - 2.176 2.302 57 7.4 Leasing finanziario La Banca non ha posto in essere alcuna operazione di leasing finanziario in qualità di soggetto locatore. SEZIONE 8 – DERIVATI DI COPERTURA – VOCE 80 8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli Anche per l’esercizio 2011 il fair value dell’IRS è risultato negativo (cfr. Passivo - Sezione 6 – Derivati di copertura - voce 60) 8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Anche per l’esercizio 2011 il fair value dell’IRS è risultato negativo (cfr. Passivo - Sezione 6 – Derivati di copertura - voce 60) SEZIONE 9 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA – VOCE 90 GENERICA Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività oggetto di copertura generica SEZIONE 10 – LE PARTECIPAZIONI – VOCE 100 La Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole. 58 SEZIONE 11 – ATTIVITÀ MATERIALI – VOCE 110 11.1 Attività materiali: composizione delle attività valutate al costo Attività/Valori A. Attività ad uso funzionale 1.1 di proprietà a) terreni b) fabbric ati c ) mobili d) impianti elettronic i e) altre 1.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbric ati c ) mobili d) impianti elettronic i e) altre Totale A Totale 2011 Totale 2010 3.618 1.195 1.803 213 121 286 2.471 823 952 187 166 343 3.618 2.471 1.970 4 1.958 8 1.326 117 4 105 8 B. Attività detenute a scopo di investimento 2.1 a) b) c) di proprietà terreni fabbric ati mobili 2.2 acquisite in locazione finanziaria a) terreni b) fabbric ati c ) mobili Totale B Totale (A+B) 1.326 3.296 6.914 117 2.588 Relativamente al cespite in leasing finanziario si precisa che la Banca è subentrata nel contratto di leasing tra la Bcc di San Vincenzo e Iccrea Banca Impresa; tale cespite, inizialmente destinato dalla bcc ad uso strumentale, è stato da Banca Sviluppo riclassificato negli immobili a scopo di investimento, non essendo lo stesso destinato effettivamente ad unità produttiva. Tutti i cespiti acquisiti dalla BCC di San Vincenzo sono stati provvisoriamente contabilizzati al costo di acquisizione non essendo, alla data di redazione del bilancio, disponibili i relativi fair value; pertanto ai fini dell’IFRS3 la contabilizzazione sarà effettuata entro un anno dalla data di acquisizione. 11.2 Attività materiali: composizione delle attività valutate al fair value o rivalutate In sede di prima applicazione degli Ias/IFRS la Banca ha deciso di avvalersi di quanto previsto dall’IFRS1 secondo cui è possibile utilizzare come valore contabile di partenza, in luogo del costo storico, un valore di costo presunto (deemed cost). Tale valore è rappresentato da quello di mercato alla data di passaggio agli Ias, come risultante da apposita perizia. Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha attività materiali valutate al fair value. 59 11.3 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue Terreni Impianti elettronici Fabbricati Mobili 823 1.160 845 638 3.373 - 208 658 472 3.030 4.368 A.2 Esistenze iniziali nette 823 952 187 166 343 2.471 B. Aumenti: 372 902 73 43 98 1.488 372 902 73 43 98 1.488 - - - - - A. Esistenze iniziali lorde A.1 Riduzioni di valore totali nette B.1 Acquisti Altre Totale 6.839 B.2 Spese per migliorie capitalizzate B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - a) patrimonio netto - b) conto economico - B.5 Differenze positive di cambio - B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni: - 51 47 88 155 55 55 - 51 47 88 100 286 - - - - - - C.1 Vendite C.2 Ammortamenti C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a a) patrimonio netto 341 - b) conto economico C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - - a) patrimonio netto - b) conto economico - C.5 Differenze negative di cambio C.6 Trasferimenti a: a) attività materiali detenute a scopo di investimento b) attività in via di dismissione - - - - - - C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Riduzioni di valore totali nette D.2 Rimanenze finali lorde 1.195 1.803 213 121 286 3.618 - 259 705 560 3.058 4.582 1.195 2.062 918 681 3.344 8.200 E. Valutazione al costo I terreni e i fabbricati sono stati valutati al costo presunto in sede di prima applicazione dei principi contabili internazionali. Gli acquisti 2011 si riferiscono ai cespiti acquisiti dalla Bcc San Vincenzo Per le altre attività materiali è stato adottato il costo storico. 60 11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue Totale Fabbric at i Altri 105 3.179 3.179 1.326 8 - - - - - - - 4 4 3.284 3.284 8 8 T erreni 4 - A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Ac quisti di c ui ac quisit i in leasing finanziario B.2 Spese per migliorie c apitalizzate B.3 Variazioni positive net te di fair value B.4 Riprese di valore B.5 Differenze di c ambio posit ive B.6 T rasferimenti da immobili ad uso funzionale B.7 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Ammortament i C.3 Variazioni negative nette di fair value C.4 Rettific he di valore da det erioramento C.5 Differenze di c ambio negative C.6 T rasferimenti ad altri port afogli di attività a) immobili ad uso funzionale b) attività non c orrenti in via di dismissione C.7 Altre variazioni D. Rimanenze finali E. Valutazione al fair value Le attività materiali detenute a scopo di investimento sono valutate con il criterio del costo presunto alla data di prima applicazione dei principi contabili internazionali. Gli immobili non strumentali acquisiti dalla BCC di San Vincenzo sono stati temporaneamente valutati al costo di acquisto avvalendoci della deroga dei 12 mesi dalla data di acquisizione per l’applicazione dell’IFRS3, in attesa dell’acclaramento dell’effettivo fair value. 11.5 Impegni per acquisto di attività materiali La Banca non ha contratto impegni di acquisto su attività materiali. SEZIONE 12 – ATTIVITÀ IMMATERIALI – VOCE 120 12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività Totale 2011 Attività/Valori Durata definita A.1 Avviamento X A.2 Altre attività immateriali 1.486 31 A.2.1 Attività valut ate al c ost o: a) Attività immateriali generate int ernament e b) Altre at tività A.2.2 Attività valut ate al fair value: Totale 2010 Durata indefinita Durat a definit a Durat a indefinit a X 1.486 - 41 - - - - 31 41 - - - - 31 1.486 41 1.486 a) Attività immateriali generate int ernament e b) Alt re attività Totale . 61 12.2 Attività immateriali: variazioni annue Avviamento Altre attività immateriali: generate internamente Def A. Esistenze iniziali A.1 Riduzioni di valore totali nette A.2 Esistenze iniziali nette B. Aumenti B.1 Acquisti B.2 Incrementi di attività immateriali interne B.3 Riprese di valore B.4 Variazioni positive di fair value: - a patrimonio netto - a conto economico B.5 Differenze di cambio positive B.6 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Vendite C.2 Rettifiche di valore - Ammortamenti - Svalutazioni: + patrimonio netto + conto economico C.3 Variazioni negative di fair value: - a patrimonio netto - a conto economico C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione C.5 Differenze di cambio negative C.6 Altre variazioni D. Rimanenze finali nette D.1 Rettifiche di valore totali nette E. Rimanenze finali lorde F. Valutazione al costo 1.486 1.486 - Altre attività immateriali altre Indef Def Totale Indef - - 271 230 41 36 36 - - - - - - - - - - 46 - - - - - X X X X X - 1.757 230 1.527 36 36 46 - - - - 46 - - - - - - X X X 46 - 1.486 - - - - 31 276 307 - 1.517 276 1.793 1.486 - 1.486 - - 307 - 1.793 Le attività immateriali oggetto di descrizione sono state interamente acquistate all’esterno e sono valutate a costo. In relazione agli avviamenti iscritti in bilancio, la Banca ha proceduto ad effettuare specifici impairment test al fine di verificare eventuali situazione di perdita di valore. I test sono stati eseguiti sulla base di quanto disposto dallo IAS 32, nonché sulle linee guida emanate in materia dall’Organismo Italiano di Contabilità. I risultati raggiunti sono stati oggetto di specifica approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione della Banca, così come previsto dalla normativa vigente. La Banca, al fine di poter effettuare una valutazione su eventuali perdite di valore, ha allocato gli avviamenti iscritti alle “CGU” ovvero unità generatrici di flussi finanziari. In particolare l’avviamento pagato per l’acquisizione della ex Bcc della Valle del Melandro è stato allocato alle filiali dell’area Basilicata, mentre l’avviamento pagato alla Bcc di Creta è stato allocato alle filiali di Piacenza e di Fiorenzuola (area Emilia Romagna). La ragione di tale scelta risiede nella individuazione quale più piccola unità generatrice di flussi nell’area, poiché l’avviamento pagato è riferito ad una molteplicità di fattori strategici e gestionali quantificabili solo a tale livello. L’avviamento pagato per una operazione di acquisizione infatti, non 62 può essere ragionevolmente allocato su una definita attività, ma si riferisce ad un insieme organizzato di fattori non valutabili separatamente. Inoltre, in linea con quanto previsto nello IAS 36, il controllo di gestione interno monitora mensilmente a livello di filiale l’andamento delle masse oggetto di impairment, per cui tale livello esprime la migliore CGU. Nella valutazione del valore d’uso delle due aree sono stati utilizzati i criteri che di seguito si espongono: 1. orizzonte temporale Emilia Romagna: nella stima dei flussi finanziari attesi è stata effettuata una previsione esplicita per un periodo di 3 anni di crescita dei volumi e 4 anni di risultato stabile per la filiale di Piacenza e di 4 anni di crescita e 4 anni di risultato stabile per la filiale di Fiorenzuola; la differenza è dovuta alla circostanza che la filiale di Fiorenzuola è stata aperta a febbraio 2010. Un orizzonte complessivo di 8 anni (1 in meno rispetto al 2010) è dovuto al recente avvio dell’area per cui per poterne apprezzare i benefici è necessario un tempo più lungo dei tre anni, ma comunque ragionevole considerando il valore strategico dell’investimento. Non si ritiene opportuno, allo stato, inserire nella valutazione del valore d’uso il terminal value calcolato tramite ricorso a formule di rendita perpetua, in quanto non vi sono sufficienti certezze oggettive che gli investimenti producano in eterno determinati flussi. 2. orizzonte temporale Basilicata: nella stima è stato previsto un periodo di 3 anni, per via della stabilità, ormai consolidata dei risultati dell’area. Anche per la Basilicata non è stato inserito il terminal value. 3. I tassi di attualizzazione utilizzati per la determinazione del valore attuale dei flussi attesi sono stati estratti dalla curva dei tassi swap al 30 dicembre 2011. La scelta di utilizzare la curva dei tassi risk free si basa sul presupposto dell’indifferenza tra la redditività attesa dell’investimento rispetto all’investimento della stessa liquidità sull’interbancario. La stessa curva è stata utilizzata come tasso interno di trasferimento per determinare i margini delle filiali. 4. La crescita delle masse medie relative sia alla raccolta che agli impieghi è stata determinata per il 2012 in linea con i budget delle filiali, mentre per gli esercizi successivi sono state ipotizzate delle crescite in linea con le aspettative della Banca per i nuovi investimenti e suffragate dalle serie storiche relative alle altre filiali aperte negli anni seppure in territori diversi. 5. I costi amministrativi e del personale sono stati stimati partendo dal consuntivo analitico del 2011 ed ipotizzando un adeguamento ISTAT per gli anni successivi. 6. le rettifiche di valore su crediti sono state stimate sulla base della PD media della Banca e della percentuale di svalutazione media applicate alla variazione degli impieghi nei vari anni. 7. L’onere fiscale teorico è stato stimato pari al 31,5%. Dai risultati del test effettuato sugli avviamenti non sono emerse riduzioni di valore, come dettagliatamente riportato nelle tabelle allegate e a seguire sintetizzato. In linea con il generale principio della prudenza adottato dalla Banca, i risultati degli impairment test sono stati sottoposti a stress test sui tassi ipotizzando uno shock di 200 basis point al rialzo (non è stato effettuato lo stress di riduzione dei tassi in quanto il livello attuale è piuttosto contenuto). DESCRIZIONE VALORE CONTABILE VALORE RECUPERABILE VALORE RECUPERABILE CON STRESS (migliaia di euro) (migliaia di euro) (migliaia di euro) AVVIAMENTO VALLE DEL MELANDRO AVVIAMENTO PIACENZA TOTALE 486,5 1.898,66 1.934,04 1.000,00 3.109,26 2.434,76 1.486,50 5.007,92 4.368,80 12.3 Altre informazioni Non vi sono ulteriori informazioni rilevanti da fornire per le attività immateriali. 63 SEZIONE 13 – LE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FISCALI – VOCE 130 DELL’ATTIVO E 80 DEL PASSIVO 13.1 Attività per imposte anticipate: composizione 13.2 Passività per imposte differite: composizione 13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) 64 13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico) La rilevazione delle imposte differite è stata effettuata in base alla legislazione fiscale vigente e le aliquote utilizzate per la loro valorizzazione sono pari al 27,5% per l’IRES e al 5,57% per l’IRAP. 13.5 Variazioni delle imposte anticipate netto) (in contropartita del patrimonio 65 13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) 13.7 Altre informazioni Composizione della fiscalità corrente 66 SEZIONE 14 – ATTIVITÀ NON CORRENTI E GRUPPI DI ATTIVITÀ IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITÀ ASSOCIATE - VOCE 140 DELL'ATTIVO E VOCE 90 DEL PASSIVO Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione e relative passività associate. SEZIONE 15 – ALTRE ATTIVITÀ - VOCE 150 Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell’attivo dello stato patrimoniale 15.1 Altre attività: composizione Totale 2011 1. Effetti/titoli di terzi al protesto 2. Crediti d'imposta 3. Assegni negoziati all'inc asso 4. Ammanc hi e rapine 5. Fatture in attesa di pagamento 6. Rettific he di valore altre 7. Partite viaggianti 8. Lavori su immobili di terzi 9. Credito v/so Fondo di Garanzia per operazioni straordinarie 10. Altre Totale 500 1.884 3.055 103 20 Totale 2010 825 1.170 288 548 1.451 103 51 494 565 1.529 2.034 337 4.088 13.680 1.386 6.752 67 Passivo SEZIONE 1 – DEBITI VERSO BANCHE - VOCE 10 1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori Totale 2011 Totale 2010 1. Debiti verso banche centrali 2. Debiti verso banche 2.1 Conti correnti e depositi liberi 2.2 Depositi vincolati 2.3 Finanziamenti 2.3.1 Pronti contro termine passivi 2.3.2 Altri 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 2.5 Altri debiti 22.807 6.039 0 15.271 0 15.271 Totale Fair value 1.497 22.807 23.731 0 La voce in oggetto accoglie i debiti sull’interbancario acquisiti dalla BCC San Vincenzo La Costa, il rifinanziamento presso la BCE tramite Iccrea Banca oltre al debito residuo dell’operazione di leasing finanziario con ICCREA Banca Impresa acquisito nell’ambito dell’operazione straordinaria. 10 “DEBITI VERSO BANCHE”: DEBITI SUBORDINATI La banca non ha in essere debiti subordinati. DETTAGLIO VOCE 10 “DEBITI VERSO BANCHE”: DEBITI STRUTTURATI La banca non ha debiti strutturati. DETTAGLIO VOCE DEBITI VERSO BANCHE OGGETTO DI COPERTURA SPECIFICA La banca non ha debiti oggetto di copertura specifica DEBITI PER LEASING FINANZIARIO A seguire si riporta il dettaglio del debito per leasing finanziario Descrizione Im mobili To ta l e Pagamento Pagamento residuo residuo 2011 2010 1.016 1 .0 1 6 - Vita re sidua de i de biti pe r locazione finanziaria entro un anno tra uno e cinque anni oltre cinque anni Totale Importo 48 256 712 1.016 68 SEZIONE 2 – DEBITI VERSO CLIENTELA - VOCE 20 2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica Tipologia operazioni/Valori 1. Conti correnti e depositi liberi 2. Depositi vincolati 3. Finanziamenti 3.1 Pronti contro termine passivi 3.2 Altri 4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali 5. Altri debiti Totale Fair value Totale 2011 Totale 2010 225.056 16.408 30.851 30.589 262 688 273.003 271.805 156.354 10.455 145 145 166.954 166.954 2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati La Banca non ha in essere debiti verso la clientela subordinati. 2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati La banca non ha in essere debiti strutturati. 2.4 Debiti verso clientela: debiti oggetto di copertura specifica La banca non ha in essere debiti oggetto di copertura specifica. 2.5 Debiti per leasing finanziario La banca non ha in essere debiti per leasing finanziario con clientela. 69 SEZIONE 3 – TITOLI IN CIRCOLAZIONE - VOCE 30 3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica Tipologia titoli/Valori A. Titoli 1. Obbligazioni 1.1 strutturate 1.2 altre 2. Altri titoli 2.1 Strutturati 2.2 altri Totale Totale 2011 Totale 2010 Fair value Fair value Valore bilancio Valore bilancio Livello1 Livello2 Livello3 Livello1 Livello2 Livello3 65.294 66.501 65.294 16.720 66.501 16.720 82.014 66.501 21.429 22.466 21.429 632 22.466 17.125 17.125 632 17.125 22.061 632 632 22.466 632 Nella presente tabella vengono evidenziati i titoli emessi dalla Banca e valutati al costo ammortizzato. La sottovoce "A.2.2 - Altri titoli - altri" si riferisce ai certificati di deposito. 3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati Descrizione DETTAGLIO DELLA VOCE 30 "TITOLI IN CIRCOLAZIONE": TITOLI SUBORDINATI Totale Totale 2011 Totale 2010 12.891 12.891 0 La voce in oggetto si riferisce al prestito subordinato decennale emesso dalla Banca il 30 giugno 2011 per un nominale di 13 milioni di euro interamente sottoscritto da ICCREA Banca Spa. 3.3 Titoli in circolazione: titoli oggetto di copertura specifica La Banca non ha titoli oggetto di copertura specifica. 70 SEZIONE 4 – PASSIVITÀ FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 40 Non si riscontrano passività finanziarie di negoziazione. SEZIONE 5 – PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE - VOCE 50 Non si riscontrano passività finanziarie valutate al fair value. SEZIONE 6– DERIVATI DI COPERTURA - VOCE 60 6.1 derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici FV (T 2011) L1 A) Derivati finanziari VN L2 - 171 1) Fair value FV (T 2010) (T 2011) L3 L1 - 1.999 171 VN L2 - 112 1.999 (T 2010) L3 - 2.189 112 2.189 2) Flussi finanziari 3) Investimenti esteri B. Derivati creditizi - - - - - - - - - 171 - 1.999 - 112 - 2.189 1) Fair value 2) Flussi finanziari Totale 6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura Fair value Operazioni/Tipo di copertura rischio di tasso 1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2. Crediti 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Portafoglio 5. Altre operazioni Totale attività 1. Passività finanziarie 2. Portafoglio Totale passività 1. Transazioni attese 2. Portafoglio di attività e passività finanziarie Flussi finanziari Specifica rischio di rischio di rischio di cambio credito prezzo 171 - - più rischi Generica - - 171 - - - - - - - Specifica - - - - - - Generica - - - - - - - Investimenti Esteri - - - - - - - - SEZIONE 7 – ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITÀ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA - VOCE 70 La banca non ha in essere coperture generiche di passività. 71 SEZIONE 8 – PASSIVITÀ FISCALI - VOCE 80 Per quanto riguarda le informazioni relative alle passività fiscali, si rinvia a quanto esposto nella Sezione 13 dell'Attivo. SEZIONE 9 – PASSIVITÀ ASSOCIATE AD ATTIVITÀ IN VIA DI DISMISSIONE - VOCE 90 Non si registrano passività associate ad attività in via di dismissione. 72 SEZIONE 10 – ALTRE PASSIVITÀ - VOCE 100 10.1 Altre passività: composizione Totale 2011 1. Importi da versare al fisc o 2. Somme a disposizione di terzi 3. Fornitori 4. Ferie maturate e non godute 5. Fondo svalutazione garanzie e impegni 6. Emissione assegni c irc olari 7. Contributi previdenziali da versare 8. Fondi a disposizione dell'autorità giudiziaria 10. Altri Totale Totale 2010 1.133 3.678 1.415 414 68 676 430 101 3.243 11.158 469 895 1.144 326 331 337 100 2.048 5.677 Nella voce somme a disposizione di terzi è ricompreso il flusso delle pensioni da pagare allo sportello in data successiva al 31/12/2011 per 2,04 milioni di euro. SEZIONE 11 – TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO DEL PERSONALE - VOCE 110 11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue Totale 2011 A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Ac c antonamento dell'eserc izio B.2 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Liquidazioni effettuate C.2 Altre variazioni D. Rimanenze finali Totale 2010 868 533 15 518 245 108 137 1156 839 44 11 33 15 15 868 Il fondo TFR maturato al 31/12/2006, a seguito della riforma introdotta con la Finanziaria 2008, costituisce un Defined Benefit Plan (par. 7 IAS 19) con la conseguente necessità d’effettuare conteggi attuariali. La valutazione attuariale effettuata da un attuario indipendente al 31/12/2011 ha evidenziato accantonamenti per Interest Cost per 15 mila euro e utili attuariali (variazioni in diminuzione) per 137 mila euro. Le altre variazioni in aumento si riferiscono al transfert in derivante dall’acquisizione dei dipendenti della Bcc di San Vincenzo. Le liquidazioni si riferiscono a due dipendenti fuoriusciti nel corso dell’esercizio. 11.2 Altre informazioni Non si registrano altre informazioni rilevanti per il trattamento di fine rapporto. 73 SEZIONE 12 – FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 120 Nelle presenti voci figurano le passività relative agli “Altri benefici a lungo termine”, riconosciuti contrattualmente al personale in servizio, ai sensi dello Ias 19, e le obbligazioni in essere, per le quali la banca ritiene probabile un esborso futuro di risorse, ai sensi dello Ias 37. 12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione Voc i/Valori Totale 2011 Totale 2010 1 Fondi di quiesc enza aziendali 2. Altri fondi per risc hi ed oneri 2.1 c ontroversie legali 2.2 oneri per il personale 2.3 altri Totale 2.846 2.491 355 2.846 356 256 100 356 Il fondo relativo alle controversie legali accoglie anche il fondo trasferitoci dalla Bcc San Vincenzo e relativo al contenzioso in corso. 12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue Fondi di quiescenza A. Esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Accantonamento dell'esercizio B.2 Variazioni dovute al passare del tempo B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto B.4 Altre variazioni - C. Diminuzioni C.1 Utilizzo nell'esercizio C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto C.3 Altre variazioni - D. Rimanenze finali - Altri fondi Totale 356 356 2.597 295 12 2.597 295 12 0 2.290 2.290 107 107 2.846 107 0 107 0 2.846 12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti La banca non ha inscritto nel Bilancio fondi della specie. 12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi La voce “Altri fondi per rischi e oneri” è costituita da: controversie legali; oneri del personale: - Premi di anzianità (pari all’onere finanziario che la Banca dovrà sostenere, negli anni futuri, in favore del personale dipendente in relazione all’anzianità di servizio); - Oneri futuri per rinnovo CCNL. 74 SEZIONE 13 – AZIONI RIMBORSABILI - VOCE 140 La banca non ha emesso azioni rimborsabili. SEZIONE 14 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA - VOCI 130, 150, 160, 170, 180, 190 E 200 14.1 Capitale e azioni proprie: composizione Voci/Valori Importo 2011 Importo 2010 1. Capitale 32.485 32.485 2. 3. 4. 5. 6. 7. 178 -4.664 178 -3.096 -816 238 561 27.744 -1.568 28.237 Sovrapprezzi di emissione Riserve (Azioni proprie) Riserve da valutazione Strumenti di c apitale Utile (Perdita) d'eserc izio Totale 14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue Voci/Tipologie A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio - interamente liberate - non interamente liberate A.1 Azioni proprie (- ) A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali B. Aumenti B.1 Nuove emissioni - a pagamento: - operazioni di aggregazioni di imprese - c onversione di obbligazioni - eserc izio di warrant - altre - a titolo gratuito: - a favore dei dipendenti - a favore degli amministratori - altre B.2 Vendita di azioni proprie B.3 Altre variazioni C. Diminuzioni C.1 Annullamento C.2 Ac quisto di azioni proprie C.3 Operazioni di c essione di imprese C.4 Altre variazioni D. Azioni in circolazione: rimanenze finali D.1 Azioni proprie (+) D.2 Azioni esistenti alla fine dell'eserc izio - interamente liberate - non interamente liberate Ordinarie Altre 12.600.000 12.600.000 394.106 394.106 12.600.000 - 394.106 - - - - - 12.600.000 394.106 12.600.000 12.600.000 394.106 394.106 75 14.3 Capitale: altre informazioni Il capitale della Banca è costituito da azioni ordinarie del valore nominale di € 2,5 e azioni privilegiate del valore nominale di € 2,5. Variazioni della compagine sociale Numero azionisti al 31/12/2010 Numero azionisti al 31/12/2011 1.411 1.403 La variazione intervenuta nel 2011 si riferisce alla vendita delle azioni ordinarie da parte delle otto Bcc all’Iccrea Holding. 14.4 Riserve di utili: altre informazioni La Banca non ha riserve di utili. 14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Non sussistono strumenti rappresentativi di patrimonio netto diversi dal capitale e dalle riserve. In ottemperanza all'articolo 2427, n. 7-bis, C.C., si riporta di seguito il dettaglio della composizione del patrimonio netto della Banca, escluso l'utile di esercizio, con l'evidenziazione dell'origine e del grado di disponibilità e distribuibilità delle diverse poste. Descrizione Capitale sociale: Riserve di capitale: 32.485.265 Riserva da sovrapprezzo azioni Altre riserve: Riserva legale Altre riserve Riserva FTA Perdite portate a nuovo Totale Possibilità di utilizzazione Importo B-C 178.403 A - B -C 0 A - B -C Utilizzi effettuati nel 2011 e nei tre periodi precedenti per per altre copertura ragioni perdite importo - - -2.171.244 -2.492.289 28.000.135 (*) A: per aumento di capitale; B: per copertura di perdite; C: per distribuzione ai soci 14.6 Altre informazioni Non ci sono ulteriori informazioni da fornire. 76 ALTRE INFORMAZIONI 1. Garanzie rilasciate e impegni Operazioni Importo 2011 Importo 2010 1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria a) Banche b) Clientela 1.438 132 1.306 0 2) Garanzie rilasciate di natura commerciale a) Banche b) Clientela 4.564 48 4.516 1.567 48 1.519 3) Impegni irrevocabili a erogare fondi a) Banche i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto b) Clientela i) a utilizzo certo ii) a utilizzo incerto 6.888 4.215 4.215 6.005 0 2.673 6.005 2.673 6.005 4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione 5) Attività costituite in garanzia di obblìgazioni di terzi 6) Altri impegni 435 Totale 12.890 8.007 2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni Alla data di riferimento del bilancio la Banca ha costituito in garanzia presso l’Iccrea Banca titoli di Stato per il rifinanziamento presso la BCE per 15 milioni di euro. In dettaglio si tratta di BTP allocati nel portafoglio HTM svincolati dai pronti contro termine con la clientela nel corso del secondo semestre 2011. 3. Informazioni sul leasing operativo Non si registrano operazioni di leasing operativo. 77 4. Gestione e intermediazione per conto terzi Tipologia servizi 1. Esecuzione di ordini per conto della clientela a) Acquisti 1. regolati 2. non regolati b) Vendite 1. regolate 2. non regolate 2. Gestioni patrimoniali a) individuali b) collettive 3. Custodia e amministrazione di titoli a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni patrimoniali) 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni patrimoniali): altri 1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2. altri titoli c) titoli di terzi depositati presso terzi d) titoli di proprietà depositati presso terzi 4. Altre operazioni Attività di ricezione e trasmissione ordini nonché mediazione 1.operazioni di acquisto effettuate nell’anno 2.operazioni di vendita effettuate nell’anno Importo - - - 181.235 - - 100.981 80.254 70.196 64.437 5.759 78 PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO SEZIONE 1 – GLI INTERESSI - VOCI 10 E 20 1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione Voci/Forme tecniche Titoli di debito 1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione Finanziamenti - Altre operazioni - - Totale 2011 Totale 2010 - 159 2 Attività finanziarie dis ponibili per la vendita 1.066 - - 1.066 525 3 Attività finanziarie detenute s ino alla scadenza 1.068 - - 1.068 - 4 Crediti vers o banche - 352 - 352 103 5 Crediti vers o clientela - 10.679 - 10.679 7.349 6 Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - 7 Derivati di copertura - - - - - 8 Altre attività - - - - - Totale 2.134 11.031 - 13.165 8.136 1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Non si registrano interessi attivi relativi a differenziali su operazioni di copertura. 1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni 1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta Descrizione Totale (T 2011) Totale (T 2010) INTERESSI ATTIVI, PROVENTI DA IM PIEGHI INTERESSI ATTIVI conti correnti di corrisp ondenza INTERESSI ATTIVI altri dep ositi liberi Totale 1.3.2 9 20 3 29 3 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario La banca non ha posto in essere operazioni attive di locazione finanziaria. 79 1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione Debiti Debiti verso Banche Centrali Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Altre passività Derivati di copertura Totale - Titoli 31 2.400 - - - 2.431 Totale 2011 Altre operazioni 20 - - 51 2.400 1.567 - 806 558 48 68 - 48 4.066 - 64 1.428 1.567 - 1.567 - Totale 2010 1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura Totale 2011 Voc i/Valori A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura C. Saldo (A-B) Totale 2010 -48 -1 -48 -1 1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni Descrizione Interessi su op erazioni di leasing finanziario Totale Totale 2011 20 20 Totale 2010 0 80 SEZIONE 2 – LE COMMISSIONI - VOCI 40 E 50 2.1 Commissioni attive: composizione Tipologia servizi/Valori Totale 2011 a) garanzie rilasciate b) derivati s u crediti c) s ervizi di gestione, intermediazione e cons ulenza: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli 3.1. individuali 3.2. collettive 4. custodia e amminis trazione di titoli 5. banca depos itaria 6. collocamento di titoli 7. raccolta di attività di ricezione e trasmiss ione di ordini 8. attività di cons ulenza 8.1. in materia di investimenti 8.2. in materia di struttura finanziaria 9. dis tribuzione di servizi di terzi 9.1. gestioni di portafogli 9.1.1. individuali 9.1.2. collettive 9.2. prodotti as sicurativi 9.3. altri prodotti e) s ervizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione f) servizi per operazioni di factoring g) esercizio di es attorie e ricevitorie h) attività di ges tione di s is temi multilaterali di s cambio i) tenuta e ges tione dei conti correnti j) altri s ervizi Totale Totale 2010 7 8 905 849 24 15 48 24 0 27 24 61 74 745 691 0 266 104 479 587 944 2.918 1.608 1.392 882 5.222 4.270 81 2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi Canali/Valori a) presso propri sportelli: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi 31/12/2011 745 745 b) offerta fuori sede: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi 31/12/2010 691 691 - - - - - - - - - c) altri canali distributivi: 1. gestioni di portafogli 2. collocamento di titoli 3. servizi e prodotti di terzi - 2.3 Commissioni passive: composizione Servizi/Valori Totale 2011 Totale 2010 a) garanzie rice vute b) derivati su crediti c) servizi di gestione e intermediazione: 1. negoziazione di strumenti finanziari 2. negoziazione di valute 3. gestioni di portafogli: 3.1 proprie 3.2 dele gate da te rzi 4. custodia e amministrazione di titoli 5. collocamento di strumenti finanziari -25 -4 -26 -1 -13 -1 -13 -20 -12 -503 -352 6. offe rta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e se rvizi d) se rvizi di incasso e pagamento e) altri se rvizi Totale -37 -59 -565 -437 82 SEZIONE 3 – DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI – VOCE 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione Totale 2011 Totale Proventi Dividendi da quote Dividendi di O.I.C.R. Voci/Proventi A. B. C. D. Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie valutate al fair value Partecipazioni Totale 2010 Proventi da quote di O.I.C.R. 7 15 5 15 12 - SEZIONE 4 – IL RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE – VOCE 80 4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione Operazioni / Componenti reddituali 1. Attività finanziarie di negoziazione 1.1 Titoli di debito 1.2 Titoli di capitale 1.3 Quote di O.I.C.R. 1.4 Finanziamenti 1.5 Altre 2. Passività finanziarie di negoziazione 2.1 Titoli di debito 2.2 Debiti 2.2 Altre 3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio 4. Strumenti derivati 4.1 Derivati finanziari: Su titoli di debito e tassi di interesse Su titoli di capitale e indici azionari - Su valute e oro - Altri 4.2 Derivati su crediti Totale Plusvalenze Minusvale Perdite da Utili da (A) negoziazione nze (C) negoziazi (B) one (D) - - 9 9 (17) Risultato netto [(A+B) (C+D)] (8) (15) (6) (2) (2) 79 (90) (11) 88 (107) (19) 83 SEZIONE 5 – IL RISULTATO NETTO DELL’ATTIVITÀ DI COPERTURA – VOCE 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione Totale 2011 Componenti reddituali/Valori A. A.1 A.2 A.3 Proventi relativi a: Derivati di c opert ura del fair value At tivit à finanziarie c opert e (fair value ) Passivit à finanziarie c operte (fair value ) Derivati finanziari di c opertura dei flussi A.4 finanziari A.5 At tivit à e passivit à in valut a Totale proventi dell'attività di copertura (A) B. Oneri relativi a: B.1 Derivati di c opert ura del fair value B.2 At tivit à finanziarie c opert e (fair value ) B.3 Passivit à finanziarie c operte (fair value ) Derivati finanziari di c opertura dei flussi B.4 finanziari B.5 At tivit à e passivit à in valut a Totale oneri dell'attività di copertura (B) Risultato netto dell'attività di copertura C. (A - B) Totale 2010 64 39 64 39 -58 -40 - 58 - 40 6 -1 SEZIONE 6 – UTILI (PERDITE) DA CESSIONI/RIACQUISTO – VOCE 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione Totale 2011 Voci/Componenti reddituali Utili Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 2. Crediti verso clientela 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3.1 Titoli di debito 3.2 Titoli di capitale 3.3 Quote di O.I.C.R. 3.4 Finanziamenti 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Totale attività Passività finanziarie 1. Debiti verso banche 2. Debiti verso clientela 3. Titoli in circolazione Risultato netto Perdite Utili Risultato netto Perdite - - - - - - - 20 - 20 10 - 11 - 1 20 - - - - - - - 20 - 10 - 11 - 1 - 11 - 11 - - - 31 - - - - - 6 Totale passività Totale 2010 6 - - - 31 10 - 11 - 1 6 6 4 4 - 2 2 2 2 84 SEZIONE 7 – IL RISULTATO NETTO DELLE ATTIVITÀ/PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE – VOCE 110 Non vi sono attività e passività valutate al fair value. 85 SEZIONE 8 – LE RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER DETERIORAMENTO – VOCE 130 8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale 2011 2010 Specifiche C ancellazioni Altre Operazioni/ C omponenti reddituali Di portafoglio Specifiche A B Di portafoglio A B A. C rediti verso banche Finanziamenti Titoli di debito B.C rediti verso clientela Finanziamenti (95) (2.098) Titoli di debito C. Totale (95) (2.098) 170 - 1.160 335 (528) (594) 170 1.160 335 (528) (594) 8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore su attività finanziarie disponibili per la vendita in contropartita del conto economico. 8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha effettuato alcuna rettifica o ripresa di valore su attività finanziarie detenute sino a scadenza. 8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione Alla data di riferimento del bilancio la Banca non ha rilevato alcuna rettifica o ripresa di valore per deterioramento di garanzie rilasciate, impegni ad erogare fondi od altre operazioni. Il Fondo svalutazione garanzie e impegni allocato tra le altre passività deriva dall’acquisizione delle attività e passività della Bcc San Vincenzo. 86 SEZIONE 9 – LE SPESE AMMINISTRATIVE – VOCE 150 9.1 Spese per il personale: composizione Tipologia di spese/Valori 1) Personale dipendente a) salari e stipendi b) oneri sociali c) indennità di fine rapporto d) spese previdenziali e) accantonamento al trattamento di fine rapporto f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e simili: - a contribuzione definita - a prestazione definita g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: - a contribuzione definita - a prestazione definita h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti i) altri benefici a favore dei dipendenti 2) Altro personale in attività 3) Amministratori e sindaci 4) Personale collocato a riposo 5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati 6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi Totale Totale 2011 Totale 2010 (6.656) (5.855) (4.746) (4.115) (1.265) (1.072) (332) (259) 121 (44) (215) (182) (215) (182) (219) (183) (191) (201) (214) (186) (7.061) (6.242) La sottovoce "e) accantonamento al trattamento di fine rapporto -Personale dipendente" è così composta: - onere finanziario figurativo (Interest Cost - IC) pari a 15 mila euro; - utile attuariale 2011 (ACT Gain) pari a 136 mila euro. Nella sottovoce 2) "altro personale" sono comprese: - le spese per i dipendenti in distacco, per 19 migliaia di euro; - le spese relative ai contratti di lavoro atipici, quali contratti di "lavoro interinale" per 101 mila euro e di "collaborazione coordinata e continuativa", per 71 mila euro; Nella voce 3) "Amministratori e sindaci" sono rappresentati i compensi degli amministratori e sindaci, ivi inclusi gli oneri previdenziali a carico dell'azienda. 87 9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria Personale dipendente: a) dirigenti b) totale quadri direttivi - di c ui: di 3° e 4° livello c ) restante personale dipendente numero medio 3 27 9 88 127 Il numero dei dipendenti, include i dipendenti di altre società distaccati presso l'azienda ed esclude i dipendenti dell'azienda distaccati presso altre società. 9.3 Fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita: totale costi Non si registrano fondi di quiescenza aziendali a prestazione definita. 9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti La sottovoce “i) altri benefici a favore dei dipendenti – Personale dipendente” è così composta: 1) buoni pasto per 159 mila euro. 2) cassa mutua nazionale per 60 mila di euro. 9.5 Altre spese amministrative: composizione Tipologia di spese/Valori 31/12/11 31/12/10 Spes e di amminis trazione vigilanza pulizia locali vis ure ipocatastali pubblicita' erogazioni liberali e contibuti di tesoreria premi as sicurativi s pese telefoniche, postali e di trasporto utenze e riscaldamento s tampati, cancelleria, pubblicazioni elaborazione dati rete interbancaria canoni per trasmis sioni dati canoni per locazione di immobili e oneri certificazione di bilancio s ervizio internal audit e consulenze es terne contributi as sociativi s pese di rappres entanza oneri viaggi altri fitti canoni pas sivi manutenzioni prestazioni profes sionali s pese per ass istenze in outsoucing s pese di formazione altre spese di amministrazione Imposte indirette e tas se imposta di bollo imposta comunale s ugli immobili (ICI) e altre impos te imposta sos titutiva DPR 601/73 altre imposte 5.193 68 168 233 31 28 119 505 175 259 360 320 716 32 81 74 23 190 175 257 538 487 111 243 854 700 54 89 11 4.581 38 164 196 14 25 100 498 152 159 382 346 729 32 57 71 20 60 136 225 509 491 34 143 661 528 40 84 9 Totale 6.047 5.242 88 Tra le altre spese amministrative sono ricompresi gli oneri pagati alla società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. pari a 32 mila euro. Inoltre si precisa che, in linea con le indicazioni fornite dalla Banca d’Italia con la SEZIONE 10 – ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI – VOCE 160 10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione Nel corso dell’esercizio le variazioni ai fondi rischi ed oneri hanno registrato accantonamenti per complessivi 95 mila euro, oltre a trasferimento di fondi dalla BCC di San Vincenzo per complessivi 2,23 milioni di euro a presidio del contenzioso in essere alla data di cessione. L’effetto IAS legato ai tempi di chiusura del contenzioso è risultato pari a 96 mila euro. Descrizione Totale 2011 ACCANTONAM ENTI AL FONDO RISCHI Totale Totale 2010 1 1 (83) (83) SEZIONE 11 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI – VOCE 170 11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione Risultato netto Attività/C omponente reddituale A. Attività materiali A.1 Di proprietà - Ad uso funzionale - Per investimento A.2 Acquisite in leasing finanziario - Ad uso funzionale - Per investimento Totale Ammortamento Rettifiche di valore per Riprese di (a) deterioramento (b) valore (c) (a + b - c) -287 - - -287 -287 -287 -287 - - - - -287 SEZIONE 12 – RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ IMMATERIALI – VOCE 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione Attività/C omponente reddituale Ammortamento Rettifiche di valore per Riprese di (a) deterioramento (b) valore (c) Risultato netto (a + b - c) A. Attività immateriali A.1 Di proprietà -48 -48 -48 -48 -48 -48 - Generate internamente dall'azienda - Altre A.2 Acquisite in locazione finanziaria Totale 89 SEZIONE 13 – GLI ALTRI ONERI E PROVENTI DI GESTIONE – VOCE 190 13.1 Altri oneri di gestione: composizione Totale 2011 Oneri per migrazione informatica della BCC San Vincenzo La Costa Oneri per cause passive Imposte differite passive su avviamento Melandro Ammortamento delle spese per migliorie su beni di terzi non separabili Interventi Fondo di Garanzia dei Depositanti Insussistenze e sopravvenienze non ric onduc ibili a voce propria Totale Totale 2010 (157) (20) (11) (111) (382) (390) (97) (85) (39) (852) (440) 13.2 Altri proventi di gestione: composizione SEZIONE 14 – UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI– VOCE 210 Alla data di riferimento del bilancio, la Banca non detiene partecipazioni in società controllate, controllate congiuntamente e sottoposte a influenza notevole. SEZIONE 15 – RISULTATO NETTO DELLA VALUTAZIONE AL FAIR VALUE DELLE ATTIVITÀ MATERIALI E IMMATERIALI – VOCE 220 Nel corso dell'esercizio non sono state effettuate valutazioni al fair value su attività materiali o immateriali. SEZIONE 16 – RETTIFICHE DI VALORE DELL’AVVIAMENTO – VOCE 230 La Banca non ha effettuato rettifiche di valore sull’avviamento, in accordo con quanto emerso dall’attività di impairment svolta. SEZIONE 17 – UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI – VOCE 240 Non si registrano cessioni di investimento. 90 SEZIONE 18 – LE IMPOSTE SUL REDDITO DELL’ESERCIZIO DELL’OPERATIVITÀ CORRENTE – VOCE 260 18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione Componente/Valori 1. Imposte correnti (-) 2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) Totale 2011 Totale 2010 (403) (180) (43) 12 3. Riduzione delle imposte correnti dell’esercizio (+) 13 4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 5. Variazione delle imposte differite (+/-) 6. Im poste di com petenza dell’esercizio (-) (280) (37) (33) (470) (481) 18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio IRES Totale 2011 Risultato ante imposte 1.031 Onere f iscale teorico con aliquota al 27,5% 1.031 Totale 2010 (1.086) 0 (2) - ef f etto di proventi esenti o non imponibili (8) - ef f etto di oneri interamente o parzialmente indeducibili - ef f etto di altre variazioni in diminuzione (278) 52 - ef f etto di altre variazioni in aumento Perdite f iscali pregresse in compensazione 751 - Imponibile f iscale - - Imposte correnti totali con aliquota 27,5% - - Dif f erenza tra valore e costo della produzione 8.043 5.286 Costi non rilevanti ai f ini Irap 1.266 772 Imponibile f iscale teorico 9.281 3.713 403 180 9.281 3.713 403 180 IRAP Onere Fiscale teorico con aliquota dif f erenziata massima al 5,57% (4,97% per il 2010) Dif f erenze temporanee tassabili in esercizi successivi Dif f erenze temporanee deducibili in esercizi successivi Rigiro delle dif f erenze temporanee da esercizi precedenti Dif f erenze permanenti Imponibile f iscale Onere Fiscale teorico con aliquota dif f erenziata massima al 5,57% (4,97% per il 2010) 91 SEZIONE 19 – UTILE (PERDITA) DEI GRUPPI DI ATTIVITÀ IN VIA DI DISMISSIONE AL NETTO DELLE IMPOSTE – VOCE 280 Nel corso dell'esercizio, la Banca non ha proceduto a cessioni di gruppi di attività. SEZIONE 20 – ALTRE INFORMAZIONI Non sussistono ulteriori informazioni in merito alla stesura della parte C - Informazioni sul Conto Economico. SEZIONE 21 – UTILE PER AZIONE Non sussistono informazioni in merito a tale sezione, in quanto l'utile non viene ripartito. 92 PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA Voci Importo lordo Imposta sul reddito 10 Utile (Perdita) d'esercizio Altre componenti reddituali 1.031 20 Attività finanziarie disponibili per la vendita: - 1.576 - 1.576 30 40 50 60 70 80 110 a) variazioni di fair value b) rigiro a conto economico - rettifiche da deterioramento - utili/perdite da realizzo c) altre variazioni Attività materiali Attività immateriali Copertura di investimenti esteri Copertura di flussi finanziari Differenze di cambio Attività non correnti in via di dismissione Utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto Totale altre componenti reddituali - 1.576 523 - 1.053 120 Redditività complessiva (10+110) - 545 53 - 492 90 100 - Importo netto 470 523 561 - 1.053 523 - 1.053 93 PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA SEZIONE 1 – RISCHIO DI CREDITO Informazioni di natura qualitativa RISCHIO DI CREDITO 1. Aspetti generali: La politica creditizia della Banca è stata ed è sempre orientata al miglioramento qualitativo del portafoglio crediti acquisito delle BCC in stato di crisi, nonché alla crescita quantitativa del portafoglio sia per le filiali di nuova apertura che per le filiali storiche. In particolare, viene seguita la politica di contenimento delle esposizioni sulle forme tecniche più rischiose quali i crediti in conto corrente, mentre viene privilegiato il comparto degli impieghi autoliquidanti e a medio-lungo termine quali i mutui ipotecari che, oltre ad essere maggiormente garantiti in caso di default del debitore, presentano flussi reddituali certi con conseguente maggiore stabilità del risultato economico della Banca. All’interno di questa macro-politica, ovviamente, sono state seguite linee guida differenti in relazione ai territori di insediamento delle filiali; le realtà socioeconomiche e culturali delle diverse regioni presentano profili di rischio diversi e pertanto la Banca ha strutturato la propria politica commerciale in funzione delle peculiarità delle stesse. I buoni risultati ottenuti fino ad oggi, tuttavia, hanno consentito al Consiglio di Amministrazione della Banca di ipotizzare una politica commerciale futura maggiormente rivolta alle esigenze delle piccole/medie imprese e delle famiglie produttrici, in linea con la funzione sociale e mutualistica del Movimento del Credito Cooperativo a cui la Banca appartiene. E’ doveroso tuttavia evidenziare che la qualità del credito della banca viene fortemente influenzata dall’impatto delle operazioni straordinarie non solo nell’esercizio in cui tali operazioni avvengono, ma anche negli esercizi successivi. 2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1. aspetti organizzativi: con riferimento all’attività creditizia la Banca, attualmente, è strutturata in 23 filiali dislocate nelle cinque aree geografiche di operatività ovvero Campania, con 6 filiali, Sicilia, con 10 filiali, Basilicata con 2 filiali, l’Area Emilia Romagna con la filiale di Piacenza e Fiorenzuola e da ultimo l’area Calabria con 3 filiali. Le aree sono coordinate commercialmente dai Capo Area. Il Regolamento aziendale è stato aggiornato con delibera del CdA del 25 luglio 2008, al fine di adeguare lo stesso alle attuali esigenze della Banca. In particolare, la Funzione Creditizia della Banca è stata suddivisa in cinque comparti organizzativamente separati, ai quali fanno capo le diverse fasi in cui la funzione si esplica; in sintesi: Le Filiali, che formulano le proposte di affidamento, sono responsabili della raccolta e del controllo delle informazioni fornite dai clienti sia in fase di istruttoria che in fase di gestione dei fidi, deliberano gli affidamenti nell’ambito delle proprie competenze e sono responsabili della gestione dei rapporti con la clientela, cogliendo eventuali segnali critici e/o anomali nell’utilizzo dei fidi o nella situazione dei clienti indicativi di un possibile aumento del rischio di credito e comunicando le anomalie agli Organi competenti. Le Aree territoriali, che concedono nei casi previsti e nei limiti della propria competenza gli affidamenti e coadiuvano le filiali nella conoscenza dei clienti. Il Servizio Crediti, che assicura la gestione del credito nella fase di concessione garantendo il livello di rischio definito nella Politica del Credito dalla governance della Banca, collabora con la rete nella fase di perfezionamento dei finanziamenti e delle garanzie e sovrintende a tutto il processo di concessione e revisione coordinando funzionalmente tutta l’attività e supportando gli Organi superiori. Il Servizio Controlli, che effettua i controlli sistematici e contingenti affinché la qualità del credito non subisca deterioramenti e definendo le modalità che evidenziano il grado di rischio delle singole posizioni in linea con le disposizioni di vigilanza; propone al Direttore Generale la classificazione in sorveglianza, incaglio, in consolidamento o a sofferenza delle esposizioni. L’Unità Contenzioso e recupero crediti, che gestisce in un’ottica di recupero, le posizioni classificate a sofferenza ed assiste le funzioni interessate nella gestione delle posizioni ad incaglio o in consolidamento. 94 2.2. Sistemi di gestione, misurazione e controllo: con riferimento all’attività creditizia il Servizio Crediti sovrintende il processo di istruttoria e gestione degli affidamenti mentre il Servizio Controlli esegue il controllo andamentale del credito. A supporto dell’attività di governo del processo del credito la Banca ha attivato specifiche procedure di istruttoria/delibera e di misurazione/gestione del rischio di credito. In particolare, la fase di istruttoria e di delibera sono regolamentati dal Regolamento del credito che prevede un iter in cui intervengono diversi organi appartenenti sia alla rete che alla Direzione Generale in base ai diversi livelli di deleghe previste. L’iter del processo deliberativo del credito viene supportato dalla “Pratica elettronica di Fido” che, basata totalmente su tecnologia WEB, consente a tutte le funzioni preposte alla gestione del credito, di verificare lo stato di tutte le posizioni, siano esse già affidate, in fase di delibera o di revisione. La PEF consente inoltre di verificare in ogni momento il processo che ha portato alla definizione del merito creditizio dell’affidato e le analisi che ne hanno supportato l’accoglimento della richiesta. L’attività di misurazione, controllo e monitoraggio del rischio di credito viene svolta sulla base dell’output prodotto dalla SAR (Scheda Andamento Rapporto) che attribuisce un indice di anomalia da 0 a 100 di tutte le posizioni. Il costante monitoraggio delle segnalazioni fornite dalla procedura, svolto dal Servizio Controlli della Direzione Generale, consente di intervenire tempestivamente sui crediti problematici e di prendere gli opportuni provvedimenti. Nel corso del 2011 la Banca, al fine di limitare gli effetti negativi rivenienti dall’attuale crisi economica, ha scelto di ridurre ulteriormente le deleghe operative alla struttura territoriale ed ha posto in essere diverse attività in particolare sui crediti ad andamento anomalo. 2.3. tecniche di mitigazione del rischio di credito: in linea con gli obiettivi della banca e delle strategie, la principale forma di mitigazione del rischio di credito è rappresentato dalle garanzie. Infatti la maggior parte delle esposizioni verso la clientela è rappresentata dai mutui e la quasi totalità è garantita da ipoteche. 2.4. attività finanziarie deteriorate: la gestione complessiva dei crediti deteriorati è affidata al Servizio Legale/Contenzioso in staff al Direttore Generale. Tale Servizio è preposto al monitoraggio delle partite incagliate e a sofferenze affidate a BCC Gestione Crediti, mentre le esposizioni scadute e/o sconfinanti vengono monitorate dal Servizio Controlli. Le attività di recupero del credito deteriorato vengono svolte da BCC Gestione Crediti. 95 Informazioni di natura quantitativa A. QUALITA' DEL CREDITO A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) Attività deteriorate Portafogli/qualità Esposizione lorda Rettifiche specifiche In bonis Esposizione netta Esposizione lorda - 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale (T 2011) Totale (T 2010) Totale Esposizione (esposizione netta) netta 110.339 59.405 50.934 110.339 28.299 59.405 13.278 50.934 15.021 - 40.274 40.274 40.274 43.149 43.149 43.149 36.807 222.718 - 36.807 219.566 36.807 270.500 390.730 208.505 342.948 195.073 339.796 193.484 A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) Attività deteriorate Portafogli/qualità 1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4. Crediti verso banche 5. Crediti verso clientela 6. Attività finanziarie valutate al fair value 7. Attività finanziarie in corso di dismissione 8. Derivati di copertura Totale (T 2011) Totale (T 2010) Esposizione lorda Rettifiche specifiche In bonis Esposizione netta Esposizione lorda 110.339 59.405 50.934 40.273 43.149 36.807 222.718 110.339 28.299 59.405 13.278 50.934 15.021 342.947 195.073 Rettifiche di portafoglio Esposizione netta Totale (esposizione netta) 3.152 40.274 43.149 36.807 219.566 40.274 43.149 36.807 270.500 3.152 1.701 339.796 193.372 390.730 208.393 In linea con quanto richiesto dall’Organo di Vigilanza con lettera Circolare n. 155895 del 21/02/2011 in ordine all’informativa per portafogli delle esposizioni in bonis oggetto di rinegoziazione nell’ambito di Accordi collettivi, si riporta la seguente informativa: 96 A .A cco rdi Quadro A BI-M EF Espo sizio ni no n scadute Espo sizio ni lo rde Rettifiche di po rtafo glio E s po s izio ni ne tt e Espo sizio ni scadute da 6 mesi a 1 da 3 a 6 mesi anno sino a 3 mesi to tale crediti v/so clientela in bo nis B .A ltre Espo sizio ni in bo nis espo sizio ni no n scadute espo sizio ni scadute o ltre 1anno 567 89 949 380 220.456 277 7 1 13 3 3.101 27 3.152 936 377 250 2 19 .5 6 6 560 88 2 17 .3 5 5 222.718 Le moratorie in essere alla data di chiusura del bilancio si riferiscono a 18 posizioni classificate nel portafoglio “Crediti Verso la Clientela - bonis”. 97 A.1.3 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti Esposizione lorda Tipologie esposizioni/valori Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate - d) Esposizioni scadute e) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) altre 58.244 58.244 - 1.414 1.414 59.658 - - 58.244 58.244 TOTALE B TOTALE A+B - 1.414 1.414 59.658 A.1.4 Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate e soggette al "rischio paese" lorde Non sussistono esposizioni per cassa deteriorate e soggette a rischio paese. A.1.5 Esposizioni per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Non sussistono esposizioni per cassa deteriorate e soggette a rischio paese. A.1.6 Esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti Esposizione lorda Tipologie esposizioni/valori Rettifiche di valore specifiche Rettifiche di valore di portafoglio Esposizione netta A. Esposizioni per cassa a) Sofferenze b) Incagli c) Esposizioni ristrutturate d) Esposizioni scadute f) Altre attività TOTALE A B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO a) Deteriorate b) altre Totale B 81.376 24.404 53.121 6.203 4.560 284.704 395.043 80 512 8.051 8.563 59.405 68 68 28.254 18.200 3.152 3.152 4.480 281.552 332.486 444 8.051 8.495 98 A.1.7 Esposizioni per cassa verso clientela: deteriorate e soggette al "rischio paese" lorde Causali/Categorie A. Esposizione lorda iniziale - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 ingressi da esposizioni creditizie in bonis B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 uscite verso esposizioni creditizie in bonis C.2 cancellazioni C.3 incassi C.4 realizzi per cessioni C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.6 altre variazioni in diminuzione D. Esposizione lorda finale - di cui: esposizioni cedute non cancellate Sofferenze 21.228 dinamica delle esposizioni Esposizioni Esposizioni ristrutturate scadute 5.228 1.864 Incagli 61.545 25.253 2.696 37 55 2.501 4.903 2.213 56.605 1.398 22.985 6.076 244 1.143 1.174 11 4.903 0 81.376 24.404 195 0 4.560 A.1.8 Esposizioni per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive Causali/Categorie A. Rettifiche complessive iniziali - di cui: esposizioni cedute non cancellate B. Variazioni in aumento B.1 rettifiche di valore B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate B.3 altre variazioni in aumento C. Variazioni in diminuzione C.1 riprese di valore da valutazione C. 2 riprese di valore da incasso C.3 cancellazioni C.4 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate C.5 altre variazioni in diminuzione D. Rettifiche complessive finali - di cui: esposizioni cedute non cancellate 12.597 655 Esposizioni scadute 27 41.726 2.160 5.983 52 53 53 Sofferenze Incagli Esposizioni ristrutturate 175 39.391 1.201 51 382 130 5.931 435 - 260 175 638 53.122 6.203 80 99 A.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ESPOSIZIONI IN BASE AI RATING ESTERNI E INTERNI A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterne Esposizioni Classe1 A. Esposizioni per cassa B. Derivati B.1 Derivati finanziari B.2 Derivati creditizi C. Garanzie rilasciate D. Impegni a erogare fondi - Totale Classi di rating esterni Classe3 Classe4 11.734 - Classe2 109.683 - - 109.683 11.734 Classe5 Classe6 - - Senza rating 269.313 - - - Totale - 7.198 2.977 390.730 7.198 2.977 279.488 400.905 A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni Non sussistono esposizioni con "rating interni". A.3 DISTRIBUZIONE DELLE ESPOSIZIONI GARANTITE PER TIPOLOGIA DI GARANZIA A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite La Banca non ha esposizioni creditizie verso banche garantite. A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite Garanzie personali (2) 2. Esposizioni creditizie per 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 2. Esposizioni creditizie "fuori 2.1 totalmente garantite - di cui deteriorate 2.2 parzialmente garantite - di cui deteriorate 225.017 221.748 40.430 3.269 1.372 6.301 4.651 448 1.650 146.203 145.711 7.342 492 124 0 411 206 46 21 2.917 2.635 683 282 11 297 166 25 131 205 Crediti di firma B anche 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 A ltri so g g e tti Totale (1)+(2) A ltri e n ti p u b b lic i A ltri so g g e tti B anche A ltri e n ti p u b b lic i G o v e rn i e B a n c h e C e n tra li Altri derivati G o v e rn i e B a n c h e C e n tra li C LN T ito li A ltre g a ra n z ie re a li Derivati su crediti Im m o b ili V a lo re e sp o siz io n e n e tta Garanzie reali (1) 0 572.817 570.984 239.843 1.833 1.422 0 12.848 12.384 826 464 100 722.348 719.536 247.868 2.812 1.557 13.191 12.571 826 620 0 B. DISTRIBUZIONE E CONCENTRAZIONE DELLE ESPOSIZIONI CREDITIZIE B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valori di bilancio) Governi Esposizioni/Controparti A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni TOTALE A B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale B Totale (A+B) (T 2011) Totale (A+B) (T 2010) Espos. netta Altri enti pubblici Società finanziarie Imprese di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche val. val. di Espos. netta val. val. di Espos. netta val. val. di Espos. netta val. val. di Espos. netta val. val. di Espos. netta val. val. di specifiche portafoglio specifiche portafoglio specifiche portafoglio specifiche portafoglio specifiche portafoglio specifiche portafoglio 10 61.985 61.995 61.995 - - - - - - - 4 56 128 128 19 204 283 - - 26 - - - - 6.766 6.766 - 6.766 3.340 128 47 25 26 51 51 25 53 79 362 356 - - - - - 19.280 12.999 39.331 4.747 - 2.397 105.059 139.735 43 44.121 - - 262 95 (60) - - 27 - 7.329 7.713 147.448 91.152 - - - 4 3 0 43 - 8.970 5.145 13.765 1.430 - - 4 4 0 1 1.992 1.992 2.053 107.686 123.854 37 15.232 40 25 (8) - 1.028 1.028 - 0 (60) 44.061 11.246 1.992 1.064 904 969 124.823 70.397 0 (8) 15.224 2.007 1.028 586 B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso clientela Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale (A+B) (T) Totale (A+B) (T-1) Italia Altri Paesi europei America Asia Resto del mondo Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Espos. netta valore Espos. netta valore Espos. netta valore Espos. netta valore Espos. netta valore complessive complessive complessive complessive complessive 28.254 18.200 53.121 6.203 4.478 281.698 332.630 80 3.152 62.556 302 146 68 27 8.286 8.761 341.391 185.823 68 62.624 14.978 2 - 2 - - - - - - - - - - - - - - 2 98 101 Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale (A+B) (T) Totale (A+B) (T-1) Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole Rettifiche Rettifiche Rettifiche Rettifiche Espos. netta Espos. netta Espos. netta Espos. netta valore valore valore valore complessive complessive complessive complessive 149 235 95 69 780 7 619 3 27.230 18.193 52.198 6.199 47 8.673 8.869 1 149 385 1 13.994 14.090 225 294 4 73.486 74.277 196 818 4.428 185.545 235.396 79 2.582 61.058 68 22 302 123 1.978 2.000 76.277 28.452 27 5.667 6.119 241.515 136.465 8.869 8.022 641 641 14.731 11.260 385 277 294 169 818 431 68 61.126 14.123 B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valori di bilancio) Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale A B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale B Totale (A+B) (T) Totale (A+B) (T-1) Italia Rettifiche Espos. valore netta complessive 58.147 58.147 1.414 1.414 59.561 31.717 - - Altri Paesi europei Rettifiche Espos. valore netta complessi ve 100 100 100 100 America Rettifiche Espos. valore netta complessi ve Asia Rettifiche Espos. valore netta complessi ve Resto del mondo Rettifiche Espos. valore netta complessi ve - - - - - - - - - - - - - - 102 Esposizioni/Aree geografiche A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze A.2 Incagli A.3 Esposizioni ristrutturate A.4 Esposizioni scadute A.5 Altre esposizioni Totale B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze B.2 Incagli B.3 Altre attività deteriorate B.4 Altre esposizioni Totale Totale (A+B) (T) Totale (A+B) (T-1) Italia Nord Ovest Rettifiche Espos. valore netta complessive 11.570 11.570 11.570 12.694 - - Italia Nord Est Rettifiche Espos. valore netta complessi ve 33 33 33 86 - - Italia Centro Rettifiche Espos. valore netta complessi ve 46.165 46.165 1.414 1.414 47.579 18.722 - - Italia Sud e Isole Rettifiche Espos. valore netta complessi ve 378 378 378 215 - - 103 B.4 Grandi rischi I gruppi bancari e le banche non appartenenti a gruppi bancari sono tenuti a contenere ciascuna posizione di rischio entro il limite del 25% del patrimonio di vigilanza. In caso di esposizione nei confronti di una banca, di un’impresa di investimento o di un gruppo di clienti connessi di cui sia parte una banca o un’impresa di investimento, la posizione di rischio può superare il 25% del patrimonio di vigilanza purché siano rispettate le seguenti condizioni: 1) l’ammontare della posizione di rischio non sia maggiore di € 150 milioni; 2) la somma delle posizioni di rischio nei confronti di eventuali clienti connessi alla banca o all’impresa di investimento, che non siano a loro volta banche o imprese di investimento, non sia superiore al 25% del patrimonio di vigilanza; 3) la banca valuti, secondo criteri di prudenza, che l’assunzione della posizione di rischio sia coerente con la propria dotazione patrimoniale e, in ogni caso, non superi il 100% del patrimonio di vigilanza. Alla data di redazione del bilancio la Banca presenta la seguente situazione: valore di bilancio valore ponderato 3 1 120.320 11.381 Numero Ammontare Le tre esposizioni al valore di bilancio si riferiscono alle obbligazioni allocate nel portafoglio AFS della BCC di Pompiano per 11,38 milioni di euro, alle esposizioni nei confronti di Iccrea Banca per 46,9 milioni di euro e dai titoli di Stato per 62 milioni di euro. L’esposizione al valore ponderato riguarda solo la Bcc di Pompiano, in quanto l’esposizione nei confronti di Iccrea, essendo infragruppo, è ponderata a zero. C. Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività C.1 Operazioni di cartolarizzazione Non sono presenti operazioni di cartolarizzazione. C.2 Operazioni di cessione C.2.1 Attività finanziarie cedute non cancellate Forme tecniche/Portafoglio A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. O.I.C.R. 4. Finanziamenti B. Strumenti derivati Totale 2011 di cui deteriorate Totale 2010 di cui deteriorate Attività Attività finanziarie finanziarie valutate al fair value detenute per la A B C A B C - - - - - - - Attività finanziarie disponibili per la vendita A 2.042 2.042 2.042 B C - - - - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza A 31.238 31.238 31.238 B C Crediti verso banche Crediti verso clientela - - A - B - C - - - - - - - - - A B C - - - - - - - - - - - Totale 2011 33.280 33.280 33.280 Le attività cedute e non cancellate si riferiscono ai titoli impegnati in pronti contro termine con la clientela. 104 2010 - - C.2.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate Passività/Portafoglio attività 1. Debiti verso clientela a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente 2. Debiti verso banche a) a fronte di attività rilevate per intero b) a fronte di attività rilevate parzialmente Totale 2011 Totale 2010 Attività Attività Attività Attività finanziarie finanziarie finanziarie finanziarie Crediti verso detenute per la valutate al fair disponibili per detenute sino banche negoziazione value la vendita alla scadenza 2.006 28.584 2.006 28.584 - - - - - 2.006 145 - 28.584 Crediti verso clientela Totale - - - - - 30.590 30.590 30.590 145 MODELLI PER LA MISURAZIONE DEL RISCHIO DI CREDITO La Banca, a seguito della introduzione della normativa Basilea II, ha adottato la metodologia standard al fine della misurazione del rischio di credito che prevede l’analisi dello stesso attraverso la suddivisione in portafogli delle esposizioni creditizie. L’applicazione della metodologia su descritta al portafoglio crediti al 31/12/2011 ha comportato una quantificazione di patrimonio destinato a fronteggiare tale rischio, comprensivo del rischio di controparte, in 19,6 milioni di euro applicando l’8% a livello individuale e pari a 14,7 milioni di euro applicando l’aliquota del 6% a seguito dell’ingresso della Banca nel Gruppo Bancario Iccrea. Tuttavia il rischio di credito viene misurato, a fini gestionali, attraverso il costante monitoraggio degli output prodotti dalla procedura SAR. 105 SEZIONE 2 – RISCHI DI MERCATO 2.1 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE E DI PREZZO- PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE DI VIGILANZA Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali La Banca alla data di redazione del bilancio, non ha attività finanziarie allocate nel portafoglio di negoziazione. 2.2 RISCHIO DI TASSO DI INTERESSE BANCARIO E DI PREZZO - PORTAFOGLIO Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, procedure di misurazione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo. La gestione e la misurazione del rischio di tasso di interesse del banking book viene attuata attraverso diverse metodologie ed in particolare: • da tecniche e modelli di ALM (Asset & Liability Management) che consentono di verificare mensilmente gli impatti prodotti, sul Patrimonio Netto e sul Margine d’interesse atteso, da una variazione della struttura dei tassi. Tale tecnica risulta maggiormente sensibile alle variabili che influiscono sulla quantificazione del rischio di tasso e pertanto risulta più utile ai fini gestionali; • A seguito dell’entrata in vigore del II Pilastro d Basilea 2, la Banca ha iniziato a misurare il rischio di tasso utilizzando gli algoritmi semplificati proposti nell’Allegato C della Circolare 263/2006 e, nel corso del 2011, a seguito dei chiarimenti forniti dall’Organo di vigilanza, ha iniziato a misurare tale rischio anche con la metodologia dei percentili. La predetta metodologia, costruita sulla base della rilevazione giornaliera dei tassi di riferimento alle varie scadenze degli ultimi 5 anni e prendendo come base di riferimento il 1° percentile e il 99° percentile, ovvero la maggiore oscillazione, è risultata di gran lunga più aderente alla reale rischiosità del portafoglio bancario. Alla data di bilancio la stima dell’impatto sul valore attuale del patrimonio netto effettuata con tecniche ALM (sensitivity) con uno shock di 200 b.p. al rialzo è risultata pari a -9,51% e al ribasso +13,23%, mentre l’impatto sul margine d’interesse atteso (maturity gap) è il seguente: Bilancio Totale Vista Derivati Totale Delta MI % Scadenza Maturity Gap +100bp -1.747.334 1.255.765 -491.569 9.581 -481.988 -3,10% Maturity Gap -100bp 1.747.334 -1.255.765 491.569 -9.581 481.988 3,10% Maturity Gap +200bp -3.494.667 2.511.529 -983.138 19.162 -963.975 -6,21% Maturity Gap -200bp 3.494.667 -2.511.529 983.138 -19.162 963.975 6,21% Maturity Gap forward -459.394 -287.157 -746.551 -2.191 -748.742 -4,82% Maturity Shifted Beta Gap +100bp -217.259 1.255.765 1.038.506 9.581 1.048.087 6,75% Maturity Shifted Beta Gap -100bp 242.461 -1.255.765 -1.013.304 -9.581 -1.022.885 -6,58% Maturity Shifted Beta Gap +200bp -434.518 2.511.529 2.077.011 19.162 2.096.174 13,49% Maturity Shifted Beta Gap -200bp 484.921 -2.511.529 -2.026.608 -19.162 -2.045.770 -13,17% Maturity Shifted Beta Gap forward -106.995 -287.157 -394.151 -2.191 -396.342 -2,55% 106 Come evidenziato nella tabella, se al fine della valutazione dell’esposizione al rischio di tasso consideriamo anche l’effetto beta, ovvero l’elasticità rispetto alle variazioni dei tassi di mercato per le poste a vista e l’effetto vischiosità, ovvero la stima dei ritardi temporali nell’adeguamento alle variazioni dei tassi di mercato per le poste a vista, il tutto sintetizzato nella Maturità Shifted Beta Gap, in realtà vediamo che uno shock di 200 b.p. al rialzo comporta un effetto positivo complessivo sul margine atteso di +13,49%. Tale dato riflette le differenti strutture dei tassi della raccolta e degli impieghi della Banca. Lo stesso shock misurato attraverso gli algoritmi semplificati di cui alla Circolare 263/2006, tenuto conto delle innovazioni contenute nel 6° aggiornamento della stessa circolare del 27 dicembre 2010, ha evidenziato un rischio di tasso pari al 23% (contro il 10% registrato a dicembre 2010), evidentemente superiore al tasso soglia. Tale risultato è dovuto esclusivamente all’operazione straordinaria ed in particolare all’acquisizione del portafoglio titoli della Bcc caratterizzato dalla presenza quasi esclusiva di BTP; gli effetti sul rischio di tasso era stato ampiamente previsto già in fase di valutazione strategica dell’operazione nella quale il CdA della Banca, tenuto conto che gli stessi titoli risultavano impegnati in pronti contro termine, ha ritenuto opportuno allocare gli stessi nel portafoglio HTM, al fine di beneficiare comunque di flussi finanziari certi in un contesto macroeconomico di forte volatilità. Conseguentemente la Banca ha indirizzato la politica creditizia e commerciale del 2012 verso un graduale riequilibrio del rischio in oggetto. Infine la rilevazione dell’esposizione al rischio di tasso effettuato con la metodologia dei percentili ha evidenziato un indice pari all’8% del patrimonio di vigilanza. B. Attività di copertura del fair value L’attività di copertura specifica, effettuata nel rispetto dei principi IAS, è rappresentata da un Interest Rate Swap a copertura del rischio da fair value del mutuo erogato a favore del Comune di Tito. C. Attività di copertura dei flussi finanziari La Banca non attua coperture di flussi finanziari. 107 Informazioni di natura quantitativa 1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie Valuta di denominazione Euro Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte a vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi fino a 6 mesi 23.600 15.836 da oltre 6 mesi da oltre 1 anno fino a 1 anno fino a 5 anni 12.836 127.839 204 16.304 55.031 11.354 48.006 5.787 11.354 5.929 37.748 37.748 - 5.787 20.736 21.483 15.836 204 7.764 21.483 7.764 12.632 884 11.748 16.304 10.000 101.535 15.443 86.092 21.483 51.416 26.308 30 26.278 7.764 33.119 13.327 858 12.469 11.748 14.154 7.500 380 7.120 232.781 225.414 130.964 94.450 da oltre 5 anni fino a 10 anni 68.956 23.486 oltre 10 anni 54.056 10.451 durata indeterminata - 23.486 10.451 45.470 43.605 - 45.470 43.605 - 86.092 44.530 50 50 - 45.470 - 43.605 - - - - - 94.450 6.384 5.903 481 983 26.278 - 12.469 - 7.120 - 15.004 - - - 25.108 19.792 6.654 15.004 29.476 - - - 983 - 25.108 - 19.792 - 6.654 - 29.476 - - - - 3 15.262 - - 140 - - 1.515 - 4.710 - 9.172 - - - - - - - - - - 15.262 15.262 15.262 - - 140 1 1 1.515 1.515 1.515 4.710 4.571 4.571 9.172 9.172 9.172 - - 139 139 - - 3 3 3 - - 139 139 I derivati che hanno impatto sul rischio di tasso si riferiscono alle opzioni implicite sui mutui (CAP), che non vengono scorporati ai fini del bilancio ma che hanno rilevanza nella quantificazione della esposizione a tale tipologia di rischio. 108 valuta di denominazione DOLLARO USA Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Pass ività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre pass ività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + pos izioni lunghe + pos izioni corte - Altri derivati + pos izioni lunghe + pos izioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + pos izioni lunghe + pos izioni corte - Altri derivati + pos izioni lunghe + pos izioni corte a vista da oltre 3 mesi da oltre 6 mesi da oltre 1 anno fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 anni 0 0 0 188 0 0 0 0 fino a 3 mesi 151 0 da oltre 5 anni fino a 10 anni 0 0 0 0 durata indeterminata 0 0 oltre 10 anni 76 75 0 0 0 188 0 0 0 75 0 0 0 188 0 0 0 268 0 0 0 0 0 188 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 268 0 0 0 0 0 0 0 268 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 75 352 277 155 122 122 75 75 valuta di denominazione Franco Svizzera Tipologia/Durata residua 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 9 0 da oltre 3 mesi da oltre 6 mesi da oltre 1 anno da oltre 5 anni fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 anni fino a 10 anni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 9 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 133 127 127 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 6 6 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 a vista fino a 3 mesi durata indeterminata 0 0 0 0 oltre 10 anni 109 valuta di denominazione Dollaro Australia Tipologia/Durata residua 46 0 da oltre 3 mesi da oltre 6 mesi da oltre 1 anno da oltre 5 anni fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 anni fino a 10 anni 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 46 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 46 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 46 46 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 da oltre 3 mes i fino a 6 mes i 0 0 da oltre 6 mes i fino a 1 anno 0 0 da oltre 1 anno fino a 5 anni 0 0 da oltre 5 anni fino a 10 anni 0 0 a vista 1. Attività per cassa 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2. Passività per cassa 2.1 Debiti verso clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.2 Debiti verso banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimborso anticipato - altri 2.4 Altre passività - con opzione di rimborso anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte 3.2 Senza titolo sottostante - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte fino a 3 mesi durata indeterminata 0 0 0 0 oltre 10 anni Valuta di denominazione – Altre Tipologia/Durata res idua 1. Attività per cas s a 1.1 Titoli di debito - con opzione di rimbors o anticipato - altri 1.2 Finanziamenti a banche 1.3 Finanziamenti a clientela - c/c - altri finanziamenti - con opzione di rimbors o anticipato - altri 2. Pas s ività per cas s a 2.1 Debiti vers o clientela - c/c - altri debiti - con opzione di rimbors o anticipato - altri 2.2 Debiti vers o banche - c/c - altri debiti 2.3 Titoli di debito - con opzione di rimbors o anticipato - altri 2.4 Altre pas s ività - con opzione di rimbors o anticipato - altre 3. Derivati finanziari 3.1 Con titolo s ottos tante - Opzioni + pos izioni lunghe + pos izioni corte - Altri derivati + pos izioni lunghe + pos izioni corte 3.2 Senza titolo s ottos tante - Opzioni + pos izioni lunghe + pos izioni corte - Altri derivati + pos izioni lunghe + pos izioni corte a vis ta fino a 3 mes i 10 0 0 0 oltre 10 anni 0 0 durata indeterminata 0 0 10 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 10 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 10 10 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 110 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l’analisi di sensitività L’analisi di sensitività del portafoglio bancario viene effettuata con tecniche ALM. Alla data di bilancio la sensitivity del portafoglio bancario calcolato con uno shock di +100 b.p. risulta pari a -1,46%, mentre uno shock di -100 b.p. risulta pari a +1,69%. 111 2.3 RISCHIO DI CAMBIO Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio. La Banca ha una limitatissima esposizione a tale tipologia di rischio poiché tutte le attività e passività sono in euro. Unica eccezione è costituita dal Conto Regolamento in divisa presso l’ICCREA, acceso nel corso del 2009, che viene movimentato sulla base delle richieste di incasso/pagamento giornaliere della clientela ed alcuni rapporti con la clientela derivanti dall’acquisizione delle attività e passività della Bcc San Vincenzo. B. Attività di copertura del rischio di cambio. La Banca non attua coperture per tale tipologia di rischio. Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati Valute Voci A. Attività finanziarie A.1 Titoli di debito A.2 Titoli di capitale A.3 Finanziamenti a banche A.4 Finanziamenti a clientela A.5 Altre attività finanziarie B. Altre attività C. Passività finanziarie C.1 Debiti verso banche C.2 Debiti verso clientela C.3 Titoli di debito C.4 Altre passività finanziarie D. Altre passività E. Derivati finanziari - Opzioni + posizioni lunghe + posizioni corte - Altri derivati + posizioni lunghe + posizioni corte Totale attività Totale passività Sbilancio (+/-) Dollari USA Sterline Dollari canadesi Yen 340 10 76 264 10 20 618 342 276 16 10 10 0 0 0 Franchi svizzeri Altre valute 2 9 46 2 9 46 17 0 1 46 46 0 2 133 6 127 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 360 620 (260) 26 10 16 0 0 0 19 0 19 11 133 (122) 47 46 1 2. Modelli interni e altre metodologie per l’analisi della sensitività. La valutazione del rischio di cambio viene effettuata attraverso il VAR. Alla data di riferimento del bilancio, il VAR relativo al rischio di cambio ammonta a 10.498 euro ed è dovuta a posizioni corte sul dollaro USA e sul Franco Svizzero e ad una posizione lunga in dollari australiani. 112 2.4 GLI STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI A. Derivati finanziari A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo e medi Non si riscontrano derivati finanziari nel portafoglio di negoziazione di vigilanza. A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo e medi A.2.1 Di copertura Attività sottostanti/Tipologie derivatri 1. Titoli di debito e tassi d'interesse a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 2. Titoli di capitale e indici azionari a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 3. Valute e oro a) Opzioni b) Swap c) Forward d) Futures e) Altri 4. Merci 5. Altri sottostanti Totale 2011 Over the Controparti counter centrali 1.999 0 1.999 Totale Valori medi Totale 2010 Over the Controparti counter centrali 2.189 0 2.189 0 0 0 0 0 0 0 0 1.999 2.141 0 2.189 2.280 0 A.2.2 Altri derivati Non sono presenti altri derivati. A.3 Derivati finanziari: fair value lordo - ripartizione per prodotti Non sono presenti derivati finanziari. A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo- ripartizione per prodotti Non sono presenti derivati finanziari. A.5 Derivati finanziari "over the counter"- portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione 113 Non sono presenti derivati finanziari. A.6 Derivati finanziari "over the counter"- portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Non sono presenti derivati finanziari. A.7 Derivati finanziari "over the counter"- portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione Non sono presenti derivati finanziari. A.8 Derivati finanziari "over the counter"- portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione Non sono presenti derivati finanziari. A.9 Vita residua dei derivati finanziari "over the counter": valori nozionali Sottostanti/Vita residua A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse A.2 Derivati finanziari su titoli di c apitale e indici azionari A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro A.4 Derivati finanziari su altri valori B. Portafoglio bancario B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse B.2 Derivati finanziari su titoli di c apitale e indic i azionari B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro B.4 Derivati finanziari su altri valori Totale 2011 Totale 2010 Fino a 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5 anni Oltre 5 anni - - - 198 198 1.392 1.392 409 409 198 190 1.392 849 409 1.150 Totale 1.999 1.999 1.999 2.189 A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni Non avendo la Banca esposizioni in derivati di natura speculativa, ma solo una posizione relativa alla copertura specifica di un finanziamento a tasso fisso, non sono stati sviluppati modelli interni ad hoc. La valutazione del rischio di controparte viene valutata ad ogni nuova operazione di investimento in linea con le policy della Banca; inoltre tale rischio viene monitorato mensilmente all’interno dell’analisi del rischio di credito. B. Derivati Creditizi La Banca non detiene derivati creditizi. C. Derivati finanziari e creditizi Non sussistono posizioni in derivati aventi le caratteristiche di cui alle voci A.6, A.8 e B.5. 114 SEZIONE 3 – RISCHIO DI LIQUIDITÀ Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità. La misurazione e la gestione del rischio di liquidità, soprattutto a seguito delle tensioni sui mercati che ne hanno accentuato notevolmente la rilevanza, viene effettuata quotidianamente attraverso il monitoraggio del quadro giornaliero della liquidità. L’analisi di breve periodo viene supportata da modelli ALM che evidenziano il fabbisogno o l’eccedenza di liquidità su un orizzonte temporale di un mese, oltre che della Maturity Ladder, in linea con le nuove metodologie di misurazione introdotte dal II Pilastro di Basilea 2. Nel corso dell’esercizio la Banca ha ricevuto due affidamenti in conto corrente rispettivamente di euro 3 milioni da ICCREA Banca e di euro 10 milioni dalla BCC di Roma. La linea di credito accordata dall’ICCREA è stata utilizzata solo in rare circostanze, mentre quella accordata dalla BCC di Roma non è mai stata utilizzata; la possibilità di utilizzare le linee di credito ha consentito alla Banca di gestire le situazioni di tensione della liquidità senza dovere vendere i titoli allocati nel portafoglio AFS, definiti come Attività Prontamente Monetizzabili e quindi di non dover sopportare perdite legate all’andamento sfavorevole dei corsi degli stessi. Informazioni di natura quantitativa 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche - clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate da oltre 1 giorno a 7 giorni a vista 44.925 0 44.925 5.929 38.996 da oltre 7 giorni a 15 giorni 3.097 da oltre 15 da oltre 1 mese da oltre 3 mesi da oltre 6 mesi da oltre 1 anno giorni a 1 mese fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 anni 553 7.437 Oltre 5 anni indeterminata 33.157 10.081 15.897 151.273 125.279 2.155 2.332 2.760 100 20.010 21.337 35.915 7.749 13.037 89.364 7.749 13.037 109.926 10.000 99.926 3.097 2.000 1.097 553 7.437 553 7.437 31.002 18.736 12.266 232.750 231.766 6.523 225.243 984 832 394 2.987 2.060 20.859 15.625 14.446 8.997 19.966 13.066 15.266 7.565 394 438 2.060 327 600 15.625 5.234 8.997 5.449 13.066 6.900 5.237 0 0 0 0 0 36 0 3 0 0 0 0 0 0 0 0 5.009 146 4.863 228 0 0 0 0 89.364 12.891 0 7.565 7.701 57.408 15.318 15.268 50 42.090 0 0 25 0 38 0 1 0 5.699 0 0 0 0 22 22 0 0 0 0 0 22 0 22 0 0 0 0 0 0 0 0 10 10 1 1 4.706 4.706 0 36 3 3 6 12.891 993 115 1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Dollaro USD Voci/Scaglioni temporali da oltre 1 giorno a 7 giorni a vista da oltre 7 giorni a 15 giorni da oltre 15 da oltre 1 da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 giorni a 1 mese fino a 3 mesi fino a 6 mesi fino a anno fino a mese mesi mesi 1 anno 5 anni Oltre 5 anni indeterminata Attività per cassa 151 0 0 0 0 0 0 188 0 0 A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche - clientela 151 76 75 0 0 0 0 0 0 188 0 0 351 351 75 276 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 188 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Franco Svizzera Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche - clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate da oltre 1 giorno a 7 giorni a vista da oltre 7 giorni a 15 giorni da oltre 15 da oltre 1 da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 giorni a 1 mese fino a mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a mese 3 mesi mesi anno 5 anni Oltre 5 anni indeterminata 9 0 0 0 0 0 0 0 0 0 9 9 0 0 0 0 0 0 0 0 0 133 133 6 127 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 116 Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie - Valuta di denominazione: Dollaro Australia Voci/Scaglioni temporali Attività per cassa A.1 Titoli di Stato A.2 Altri titoli di debito A.3 Quote O.I.C.R. A.4 Finanziamenti - banche - clientela Passività per cassa B.1 Depositi e conti correnti - banche - clientela B.2 Titoli di debito B.3 Altre passività Operazioni "fuori bilancio" C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - posizioni lunghe - posizioni corte C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - posizioni lunghe - posizioni corte C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - posizioni lunghe - posizioni corte C.5 Garanzie finanziarie rilasciate da oltre 1 da oltre 7 da oltre 15 da oltre 1 da oltre 3 da oltre 6 da oltre 1 giorno a 7 giorni a 15 giorni a 1 mese fino a mesi fino a mesi fino a anno fino a Oltre 5 anniindeterminata giorni giorni mese 3 mesi 6 mesi 1 anno 5 anni a vista 46 0 0 0 0 0 0 0 0 0 46 46 0 0 0 0 0 0 0 0 0 46 46 46 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 117 SEZIONE 4 – RISCHI OPERATIVI Informazioni di natura qualitativa A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi operativi. Il nuovo Accordo sul Capitale delle Banche (Basilea II) ha introdotto, come novità assoluta, i rischi operativi. Il rischio operativo è definito come rischio di perdite derivanti da processi, personale e sistemi di controllo interno non adeguati o carenti, oppure da eventi esogeni. Nell’ambito dell’Accordo sono previste tre modalità alternative di misurazione del requisito patrimoniale di vigilanza e la banca ha optato per il metodo base. Secondo tale approccio il capitale a copertura è pari al 15% del margine di intermediazione medio degli ultimi tre esercizi. La quantificazione del Patrimonio a fronte del rischio operativo alla data di riferimento del bilancio ammonta a 1.744 migliaia di euro. Nell’ambito del processo ICAAP per il rischio in oggetto, sono state analizzate, con un self assessment, le principali situazioni in cui esso può manifestarsi, utilizzando a supporto del giudizio di rilevanza, una serie di indicatori quali il numero e l’ammontare delle perdite subite per frodi interne ed esterne, il numero dei reclami della clientela, il numero e il valore delle rapine, il numero ed il valore delle cause passive con la clientela, il numero e l’ammontare dei risarcimenti per cause in materia di lavoro, ecc.. In sede di Resoconto ICAAP il giudizio sul sistema di controllo di tale fattispecie di rischio e l’analisi di rilevanza degli indicatori sopra menzionati, hanno fatto ritenere che tale rischio sia adeguatamente presidiato, pur nella consapevolezza che ci sono margini di miglioramento nella struttura dei controlli. In ottemperanza a quanto previsto dalle disposizioni di Vigilanza relative al III Pilastro di Basilea II – Informativa al Pubblico (Circ. 263 del 27/12/2006 Titolo IV Capitolo I Par. 5), le informazioni ivi riportate saranno pubblicate sul sito internet della Banca www.bancasviluppo.bcc.it. Informazioni di natura qualitativa DESCRIZIONE 31-dic-11 31-dic-10 Margine di intermediazione fine esercizio in corso Margine di intermediazione 31.12.2011 13.794.802 Margine di intermediazione 31.12.2010 10.345.076 10.345.076 Margine di intermediazione 31.12.2009 10.746.703 10.746.703 Margine di intermediazione 31.12.2008 MEDIA MARGINE D'INTERMEDIAZIONE ULTIMI TRE ESERCIZI 11.099.173 11.628.860 10.730.317 Rischio Operativo: metodo base (15%) 1.744.329 1.609.548 TOTALE 1.744.329 1.609.548 118 PARTE F – INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO SEZIONE 1 – PATRIMONIO DELL’IMPRESA A. Informazioni di natura qualitativa Il patrimonio aziendale, determinato dalla somma di capitale, riserve e utile d'esercizio, è pari a 27.744 migliaia di euro con un decremento dell’1,6% rispetto all'analogo dato dello scorso esercizio (28.237 migliaia di euro). Il Patrimonio di Vigilanza, risulta pari a 38.404 migliaia di euro, dato che sulla sua determinazione vanno ad incidere, come elementi negativi, l'avviamento e le immobilizzazioni immateriali per 1.518 migliaia di euro, oltre che la computabilità al 50% delle riserve AFS positive. Anche per l’esercizio 2011 è in corso la valutazione dei requisiti di I e II Pilastro in linea con quanto richiesto dalla normativa di Vigilanza (Basilea II). Nell’ambito di tale processo sono stati analizzati tutti i principali rischi della Banca; i rischi quantificabili sono stati misurati adeguatamente mentre quelli non quantificabili sono stati analizzati sulla base di una autovalutazione degli indicatori rilevanti. Il ruolo del patrimonio è quello di garantire la stabilità e la crescita della banca nel lungo periodo, nonché la copertura dei rischi assunti. Il capitale ha una rilevanza strategica nel processo di crescita in quanto oltre a finanziare gli investimenti sia in termini di attività strumentali per il funzionamento dell'azienda sia di sviluppo, partecipa direttamente al processo produttivo finanziando l'attività di intermediazione creditizia. Il capitale ha anche un ruolo di garanzia, sancito dall'Autorità di Vigilanza, nei confronti dei depositanti e creditori, in quanto risorsa finanziaria in grado di assorbire le possibili perdite generate dall'esposizione della Banca ai rischi di credito, di mercato, di tasso, di concentrazione, di liquidità e operativi. B. Informazioni di natura quantitativa B.1 Patrimonio dell’impresa: composizione Voci/Valori 1. C apitale 2. Sovrapprezzi di emissione 3. Riserve 31/12/2011 31/12/2010 - di utili a) 32.485 32.485 178 178 -4.664 -3.096 -4.664 -3.096 -816 238 legale b) statutaria c) azioni proprie d) altre - altre 4. Strumenti di capitale 5. (Azioni proprie) 6. Riserve da valutazione - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Attività materiali - Attività immateriali - C opertura di investimenti esteri - C opertura dei flussi finanziari - Differenze di cambio - Attività non correnti in via di dismissione - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti - Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate - Leggi speciali di rivalutazione -1.088 -34 243 243 valutate al patrimonio netto 7. Utile (perdita) d'esercizio Totale 29 29 561 -1.568 27.744 28.237 119 B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione Totale 2011 Riserva Riserva positiva negativa 319 (1.407) Attività/Valori 1. Titoli di debito 2. Titoli di capitale 3. Quote di O.I.C.R. 4. Finanziamenti Totale 319 (1.407) Totale 2010 Riserva Riserva positiva negativa 306 (340) 306 (340) B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue Titoli di debito 1. 2. 2.1 2.2 2.3 3. 3.1 3.2 3.3 3.4 4. Esistenze iniziali Variazioni positive Incrementi di fair value Rigiro a conto economico di riserve negative: - da deterioramento - da realizzo Altre variazioni Variazioni negative Riduzioni di fair value Rettifiche da deterioramento Rigiro a conto economico di riserve positive: da realizzo Altre variazioni Rimanenze finali Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti (34) 18 4 14 14 1.072 1.072 (1.088) 120 SEZIONE 2 – IL PATRIMONIO E I COEFFICIENTI DI VIGILANZA 2.1 Patrimonio di vigilanza A. Informazioni di natura qualitativa 1. Patrimonio di Base 2. Patrimonio Supplementare 3. Patrimonio di terzo livello Il patrimonio di vigilanza calcolato secondo i principi contabili IAS ammonta a 38.404 migliaia di euro, secondo quanto riportato nella tabella 1 della successiva sezione. Nello specifico il Patrimonio di base risulta pari a 24.663 migliaia di euro, in quanto alla sommatoria di capitale, riserve da sovrapprezzo e utile del periodo, sono state sottratte le immobilizzazioni immateriali per un importo pari a 1.518 migliaia di euro (di cui 1.486 relative all’avviamento), le riserve negative di Patrimonio pari a 4.664 migliaia di euro e la riserva negativa sul portafoglio AFS per 1.395 migliaia di euro. Il Patrimonio supplementare ammonta a 13.742 migliaia di euro, ed è costituito dalle riserve da valutazione per 425 migliaia di euro, da azioni privilegiate per 985 migliaia di euro e da prestiti subordinati di secondo livello computabili per 12.331 migliaia di euro. Il totale del Patrimonio di base e supplementare, pari a 38.404 migliaia di euro, risulta uguale al patrimonio di vigilanza. B. Informazioni di natura quantitativa 121 2.2 Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa Come noto, il Patrimonio di Vigilanza risulta essere composto dalle seguenti componenti: • Il Patrimonio di base (Tier 1), costituito dalla differenza tra il “patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre” e il 50% degli “elementi da dedurre” . Il patrimonio di base è ammesso nel computo del Patrimonio di Vigilanza senza alcuna limitazione. • Il Patrimonio Supplementare (Tier 2), costituito dalla differenza tra il “patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre” e il 50% degli “elementi da dedurre”. Il patrimonio supplementare è computabile entro il limite massimo rappresentato dall’ammontare del “patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre”. B. Informazioni di natura quantitativa Categorie/Valori A. ATTIVITA' DI RISCHIO A.1 RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE 1. Metodologia standardizzata Importi non ponderati Importi ponderati requisiti 31/12/2011 31/12/2010 31/12/2011 31/12/2010 449.540 255.419 245.003 141.114 449.540 255.419 245.003 141.114 14.700 11.289 - - 558 1.744 1.744 578 1.609 1.609 9.074 2.654 25.518 16.130 245.003 141.114 2. Metodologia basata su rating interni 2.1 Base 2.2 Avanzata 3. Cartolarizzazioni B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA B.1 RISCHIO DI CREDITO E DI CONTROPARTE (6% per Gruppi Bancari) B.2 RISCHI DI MERCATO 1. Metodologia standard 2. Modelli interni 3. Rischio di concentrazione B.3 RISCHIO OPERATIVO 1. Metodo base 2. Metodo standardizzato 3. Metodo avanzato B.4 ALTRI REQUISITI PRUDENZIALI B.5 ALTRI ELEMENTI DI CALCOLO B.6 TOTALE REQUISITI PRUDENZIALI C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA C.1 Attività di rischio ponderate C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 10,07 17,81 C.3 Patrimonio di vigilanza incluso TIER 3/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 15,67 18,81 122 2.2 Adeguatezza patrimoniale A. Informazioni di natura qualitativa L'ampia consistenza patrimoniale copre adeguatamente l'esposizione complessiva ai rischi di I e II Pilastro, con un'eccedenza patrimoniale che, alla data del bilancio, ammonta a 7.394 migliaia di euro. B. Informazioni di natura quantitativa Al 31 dicembre 2011, la quantificazione dei rischi di I e II Pilastro è sinteticamente riepilogata nella tabella seguente: DESCRIZIONE Rischio di Credito e di Controparte 31-dic-08 31-dic-09 9.654 Rischio di Mercato Rischio Operativo 31-dic-11 11.319 11.289 61 - 19.600 1.598 1.609 1.744 Riduzione dei requisiti per banche appartenenti a gruppi bancari - - -4.900 Altri requisiti - - Requisiti specifici (extra solvency) - CAPITALE INTERNO RISCHI I PILASTRO (I) Rischio di Concentrazione Rischio di Tasso d'interesse del Banking Book (shock = 200 pb) 1.449 31-dic-10 12.978 12.898 262 327 578 558 3.616 4.670 2.654 9.074 14.982 17.976 16.130 26.076 31-dic-08 31-dic-09 31-dic-10 31-dic-11 28.169 28.197 26.544 38.404 - - Altri rischi CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO RISCHI I E II PILASTRO (B) - 11.103 16.444 - CAPITALE COMPLESSIVO DESCRIZIONE Patrimonio di Vigilanza Altri elementi patrimoniali CAPITALE COMPLESSIVO (A) 28.169 28.197 26.544 38.404 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE DESCRIZIONE 31-dic-08 31-dic-09 31-dic-10 31-dic-11 CAPITALE COMPLESSIVO (A) 28.169 28.197 26.544 38.404 CAPITALE INTERNO RISCHI I PILASTRO (I) 11.103 12.978 12.898 16.444 ECCEDENZA (A) - (I) 17.065 15.218 13.646 21.960 CAPITALE INTERNO COMPLESSIVO RISCHI I E II PILASTRO (B) 14.982 17.976 16.130 9.632 ADEGUATEZZA PATRIMONIALE (A) - (B) 13.186 10.220 10.414 12.328 L’assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di tasso d’interesse è stato, nel prospetto allegato, calcolato con il metodo standard. La più reale esposizione della Banca a tale rischio calcolata con la metodologia dei percentili (1° e 99°), individuati sulle serie storiche dei tassi per le singole scadenze degli ultimi 6 anni, evidenzia un assorbimento patrimoniale pari a 3.138 mila euro. Il calcolo effettuato con la predetta metodologia comporta un assorbimento complessivo di patrimonio a fronte dei rischi di I e II pilastro apri a 20.140 mila euro, con una eccedenza patrimoniale pari a 18.264 mila euro. 123 PARTE G – OPERAZIONI RAMI D’AZIENDA DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O SEZIONE 1 – OPERAZIONI REALIZZATE DURANTE L’ESERCIZIO Come già ampiamente rappresentato, in data 27 maggio 2011 la Banca ha acquisito le attività e le passività della BCC di San Vincenzo la Costa in LCA. Alla data di acquisizione il predetto ramo d’azienda presentava le seguenti poste attive e passive: 10. 20. 30. 40. 50. 60. Voci dell'attivo Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie detenute per la negoziazione Attività finanziarie valutate al fair value Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Crediti verso banche 70. Crediti verso clientela 80. 100. Derivati di copertura Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) Partecipazioni 110. Attività materiali 120. Attività immateriali di cui: - avviamento Attività fiscali a) correnti b) anticipate Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione Altre attività DEFICIT Totale dell'attivo 90. 130. 140. 150. 27/05/11 1.010.467 51.933.571 10.045.173 104.796.867 2.919.639 7.524 1.233.781 1.233.781 1.775.006 2.968.723 8.938.509 185.629.260 124 Voci del passivo 10. 20. 30. 40. 50. 60. 70. 80. 90. 100. 110. 120. Debiti verso banche Debiti verso clientela Titoli in circolazione Passività finanziarie di negoziazione Passività finanziarie valutate al fair value Derivati di copertura Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) Passività fiscali a) correnti b) differite Passività associate ad attività in via di dismissione Altre passività Trattamento di fine rapporto del personale Fondi per rischi e oneri a) quiescenza e obblighi simili b) altri fondi Totale del passivo e del patrimonio netto 27/05/11 6.772.287 127.792.298 42.500.103 18.558 18.558 5.234.460 524.146 2.787.408 2.787.408 185.629.260 Il deficit come da bilancio dell’Amministrazione Straordinaria è risultato pari a 8,9 milioni di euro che è stato rimborsato a Banca Sviluppo dal Fondo di Garanzia dei Depositanti per 7,5 milioni di euro, quale deficit provvisoriamente stimato alla data di cessione; la differenza risulta appostata tra le altre attività della Banca in attesa della definizione dei saldi di cessione con la procedura della Liquidazione Coatta. In relazione a quanto prescritto dall’IFRS3 per le business combination, si rappresenta che la Banca si è avvalsa della proroga di 12 mesi per la iscrizione al fair value di tutte le poste acquisite. SEZIONE 2 – OPERAZIONI REALIZZATE DOPO LA CHIUSURA DELL’ESERCIZIO Dopo la chiusura dell’esercizio non sono state realizzate operazioni straordinarie. SEZIONE 3 – RETTIFICHE RETROSPETTIVE Non vi sono rettifiche retrospettive. 125 PARTE H – OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 1. Informazioni sui compensi degli amministratori e dei dirigenti Compensi ad Amministratori e Sindaci: - benefici a breve termine - benefits Importi 214 Compensi ai dirigenti con responsabilità strategica: Importi 410 benefici a breve termine benefici successivi al rapporto di lavoro altri benefici a lungo termine idennità per la cessazione del rapporto di lavoro Vengono considerati dirigenti con responsabilità strategica il Direttore Generale e il Vice Direttore Generale. 2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate Rapporti con parti correlate Dirigenti depositi Totale Amministratori 68 68 120 120 Rapporti Intercompany (importi in Euro) DETTAGLIO INTERCOMPANY ICCREA BANCA SPA ICCREA HOLDING ICCREA BANCA IMPRESA BCC GESTIONE CREDITI AUREO GESTIONI BCC MULTIMEDIA BCC LEASE BCC CREDITO AL CONSUMO BCC ENERGIA Attività finanziarie disponibili per la vendita 9.617.728 1.123.533 30.990 Crediti V/so Derivati di Banche copertura 33.182.885 170.655 altre attività 15.993 Titoli in circolazione debiti verso (passività Altre banche subordinate) passività 21.669.642 13.000.000 1.015.770 16.566 105.352 6.877 326 624 115.199 1.500 126 INTERESSI ATTIVI INTERESSI PASSIVI C OMMISSIONI ATTIVE C OMMISSIONI PASSIVE 563.577 465.246 218.844 269.145 9.054 19.553 15.993 ICCREA BANCA SPA ICCREA HOLDING ICCREA BANCAIMPRESA BCC GESTIONE CREDITI AUREO GESTIONI BCC MULTIMEDIA BCC LEASE BCC CREDITO AL CONSUMO SPESE AMMINISTRATIVE 67.010 3.470 11.149 218.032 29.764 2.870 624 251.245 Direzione e coordinamento Come ampiamente rappresentato, la Banca, dal 23 dicembre 2011 è soggetta ad attività di direzione e coordinamento da parte della Capogruppo Iccrea Holding. A seguire si riportano gli schemi di Stato Patrimoniale e conto economico della capogruppo al 31 dicembre 2010. Voci dell'attivo Totale 2010 Totale 2009 10 Cassa e disponibilit à liquide 1.359 2.765 40 At t ivit à finanziarie disponibili per la vendit a 88.721.638 91.724.698 60 Credit i verso Banche 71.530.735 150.136.507 70 Credit i verso Client ela 1.325.912 1.325.524 699.647.034 621.113.459 100 P art ecipazioni 110 At t ivit à mat eriali 311.874 290.137 120 At t ivit à immat eriali 648.222 295.805 9.653.695 1.284.629 130 At t ivit à fiscali a) corrent i 7.266.649 0 b) ant icipat e 2.387.046 1.284.629 140 At t ivit à non corrent i e gruppi di at t ivit à in via di dismissione 150 Alt re at t ivit à Total e de l l 'atti vo Voci del Passivo e del Patrimonio Netto 10 80 Debiti verso banche Passività f iscali a) correnti b ) differite 100 Altre Passività 110 Trattamento di f ine rapporto del personale 120 Fondi per rischi ed oneri: b) altri fondi 130 Riserve da valutazione a) attività finanziarie disponib ili per la vendita (+/-) d) leggi speciali di rivalutazione 160 Riserve a) riserva legale b ) riserva per azioni o quote proprie c) riserve statutarie d) altre riserve 180 Capitale 190 Azioni proprie (-) 200 Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) Totale de l Pas sivo e del Patrim onio netto 0 0 57.196.389 76.626.303 929.036.858 942.799.827 Totale 2010 Totale 2009 59.536.879 86.179.198 74.967 20.016.258 0 20.016.258 74.967 0 56.503.854 36.930.713 346.148 372.879 7.968.727 4.546.000 7.968.727 4.546.000 3.631.725 3.475.812 155.913 0 3.475.812 3.475.812 67.994.768 62.176.202 22.757.198 21.050.579 333.467 383.494 0 0 44.904.103 40.742.129 712.420.071 712.420.071 -333.467 -383.494 20.893.186 17.066.188 929.036.858 942.799.827 127 Conto Economico Voci Totale 2010 Totale 2009 10 Interessi attivi e proventi assimilati 3.406.690 8.365.620 20 Interessi passivi e oneri assimilati -2.876.853 -11.446.861 30 Margine di interesse 529.837 -3.081.241 40 Commissioni attive 1.630.070 2.198.020 50 Commissioni passive 60 Com m issioni nette -12.000 -71.244 1.618.070 2.126.776 70 Dividendi e proventi simili 36.680.367 25.087.987 100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 0 -9.667.795 b) attività finanziarie disponibili per la vendita 0 -9.667.795 38.828.274 14.465.727 120 Margine di interm ediazione 130 Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: -2.961.457 -1.448.706 b) attività finanziarie disponibili per la vendita -2.961.457 -1.448.706 140 Risultato netto della gestione finanziaria 35.866.817 13.017.021 150 Spese amministrative: -20.975.660 -18.968.084 a) Spese per il personale -12.573.395 -10.964.412 b) altre spese amministrative -8.402.265 -8.003.672 160 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -3.722.727 -4.436.891 170 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -85.958 -78.351 180 Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali -119.618 -52.995 190 Altri oneri/proventi di gestione 200 Costi operativi 210 Utili (perdite) delle partecipazioni 250 Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle im poste 260 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 270 Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle im poste 280 Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 290 Utile (Perdita) d'esercizio 5.161.770 5.433.593 -19.742.193 -18.102.728 450.776 14.534.000 16.575.400 9.448.293 4.317.786 7.617.896 20.893.186 17.066.188 0 0 20.893.186 17.066.188 PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA Voci 10 Utile (Perdita) d'esercizio 2010 2009 20.893.186 17.066.188 155.913 680.040 Altre com ponenti reddituali al netto delle im poste 20 Attività finanziarie disponibili per la vendita 110 Totale altre com ponenti reddituali al netto delle im poste 120 Redditività com plessiva (Voce 10+110) 155.913 680.040 21.049.099 17.746.228 128 PARTE I – ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI Nel presente bilancio la parte "accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" risulta priva di valore. PARTE L - INFORMATIVA DI SETTORE Per l’informativa di settore si rimanda a quanto illustrato nella Relazione sulla Gestione alla sezione relativa alla congiuntura delle economie locali nei territori di insediamento della Banca. 129 ALLEGATI AL BILANCIO 130 Prospetto riepilogativo rivalutazione immobili dopo perizia all’1° gennaio 2005 (in sede applicazione criteri IAS/IFRS) 131 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 132 RELAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE ai sensi dell’art. 2429 del codice civile Signori azionisti, il Consiglio di Amministrazione ha messo a nostra disposizione il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2011 unitamente alla relazione sulla gestione nei termini di legge. Vi segnaliamo innanzitutto che il Bilancio di esercizio è stato redatto in applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS. Il bilancio, composto da sei distinti documenti: lo Stato patrimoniale, il Conto economico, il prospetto delle variazioni di patrimonio netto, il prospetto della redditività complessiva, il rendiconto finanziario e la nota integrativa, è stato sottoposto alla revisione legale dei conti della società Deloitte & Touche S.p.A. e può essere riassunto nelle seguenti risultanze: Stato patrimoniale Attivo Passivo e Patrimonio netto Risultato dell’esercizio Euro 421.636.042 Euro 421.636.042 Euro 560.736 Conto economico Risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte Imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente Risultato dell’esercizio Euro Euro Euro 1.031.225 470.489 560.736 La nota integrativa contiene, oltre all’indicazione dei criteri di valutazione, le ulteriori informazioni ritenute utili per una rappresentazione più completa degli accadimenti aziendali e per una migliore comprensione dei dati di bilancio. La stessa, integrata con appositi dati ed informazioni, anche con riferimento a specifiche previsioni di legge e della regolamentazione secondaria, fornisce ulteriori notizie idonee a rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca. Unitamente al bilancio dell’esercizio 2011 sono riportati i dati patrimoniali e di conto economico riferiti al 31 dicembre 2010, anch’essi determinati applicando i principi contabili internazionali IAS/IFRS. Sul bilancio nel suo complesso è stato rilasciato un giudizio senza rilievi dalla società di revisione legale dei conti che ha emesso, ai sensi della normativa vigente, una relazione in data 10 aprile 2012 per l’incarico conferitole. Nel corso delle verifiche svolte nell’esercizio, il Collegio Sindacale ha avuto incontri con la società di revisione legale dei conti, prendendo così atto del lavoro svolto dalla medesima, procedendo allo scambio reciproco di informazioni nel rispetto dell’art. 2429 septies del codice civile. Per quanto concerne le voci di bilancio in esame, il Collegio Sindacale ha effettuato i controlli necessari per poter formulare le conseguenti osservazioni, così come richiesto anche dai principi di comportamento emanati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Tali controlli hanno interessato i principi di redazione, in particolare quelli di prudenza, ed i criteri di valutazione, con attenzione specifica al tema degli accantonamenti, non rilevando 133 discordanze rispetto alle norme che regolano la redazione del bilancio e l’applicazione dei principi contabili internazionali. Nel corso dell’esercizio abbiamo partecipato alle riunioni del Consiglio di Amministrazione. In tali occasioni abbiamo potuto verificare come l’attività del suddetto organo sia improntata al rispetto della corretta amministrazione e di tutela del patrimonio della Banca. Nel corso dell’anno 2011 abbiamo operato numero 11 verifiche periodiche. Nei riscontri e nelle verifiche sindacali ci siamo avvalsi, ove necessario, della collaborazione del servizio controlli interni, del servizio contenzioso e legale, del servizio organizzazione e risorse e del servizio pianificazione e amministrazione della Banca. Il nostro esame è stato svolto secondo i principi di comportamento del Collegio Sindacale raccomandati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e, in conformità a tali principi, abbiamo fatto riferimento alle norme di legge che disciplinano il bilancio d’esercizio, sia con riferimento alle disposizioni generali del codice civile e dei principi contabili internazionali, che alle disposizioni specifiche dettate dal decreto legislativo 58/98, interpretate ed adeguate conseguentemente all’applicazione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS giusta la previsione del D.Lgs. n. 38/2005, in esecuzione del regolamento comunitario n. 1606/2002, e come interpretato anche dall’Organismo Italiano per la Contabilità (O.I.C.). Dalla nostra attività di controllo e verifica non sono emersi fatti significativi tali da richiedere la segnalazione alla Banca d’Italia. In ossequio all’art. 2403 del codice civile, il Collegio: 1) ha ottenuto dagli Amministratori le informazioni sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale; 2) in base alle informazioni ottenute, ha potuto verificare che le azioni deliberate e poste in essere sono conformi alla legge e allo Statuto sociale e che non appaiono manifestamente imprudenti, azzardate, in potenziale conflitto di interessi o in contrasto con le deliberazioni assunte dall’Assemblea o tali da compromettere l’integrità del patrimonio; 3) ha vigilato sull’osservanza della Legge e dello Statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta amministrazione; 4) ha acquisito conoscenza e vigilato, per quanto di propria competenza, sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo della Banca, anche tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle funzioni e, a tal riguardo, non ha osservazioni particolari da riferire; 5) ha esaminato e valutato il sistema dei controlli interni della Banca al fine di verificarne l’adeguatezza nonché l’indipendenza e la separazione da altre funzioni; in proposito è stata posta attenzione all’attività di analisi delle diverse tipologie di rischio e sulle modalità per il loro governo, con specifica attenzione al processo interno di valutazione dell’adeguatezza patrimoniale (ICAAP). Il Collegio Sindacale nel corso dell’esercizio si è relazionato, oltre che con il responsabile del servizio controlli interni, anche con i responsabili delle funzioni esternalizzate di internal audit, di compliance, di antiriciclaggio e con l’Organismo di vigilanza di cui al D.Lgs. 231/2001; 6) ha valutato e vigilato sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, sull’adeguatezza del sistema amministrativo e contabile nonché sull’affidabilità in 134 concreto di quest’ultimo a rappresentare correttamente i fatti, gli atti e le operazioni di gestione. A tal fine il Collegio Sindacale ha operato sia tramite la raccolta di informazioni dai responsabili delle rispettive funzioni sia con riscontri diretti in merito alla concreta operatività. Vi evidenziamo infine che non sono pervenute denunce ex art. 2408 del codice civile o esposti di altra natura. In considerazione di quanto sopra, il Collegio esprime parere favorevole all’approvazione del bilancio dell’esercizio e concorda con la proposta di destinazione del risultato di esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione. Roma, 10 aprile 2012 IL COLLEGIO SINDACALE Il Presidente (Dott. Mario Bonito Oliva) 135 RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE 136 137 138 ELENCO NOSTRE FILIALI AL 31 DICEMBRE 2011 Unità Territoriale Direzione Generale C.A.B. 3200 Indirizzo V.le Oceano Indiano 13/c - 00144 Roma Rif. telefonici Tel. 06.5262231 - Fax 06.52622390 AREA SICILIA Pollina Sportello di Via Minneci, 3 - 90010 Pollina (PA) Tesoreria Finale 43541 Via Libertà 16 - 90010 Finale (PA) S. Stefano di camastra 82540 Via Vittoria 69 - 98077 S. Stefano (ME) Tel.0921.425396 - Fax 0921.425066 Tel.0921.426156 - Fax 0921.426144 Tel. 0921.390118 - Fax 0921.331260 Tel. 0921.923903 / 923899 Cefalù 43260 Via Roma 71/73 - 90015 Cefalù (PA) Milazzo 82290 Via C. Borgia, 25 98057 Milazzo (ME) Tel. 090.9240338 - 9240331 - Fax 090.9283148 – S’Agata di Militello 82490 Via Campidoglio, 3 - 98076 S.Agata di Militello (ME) Tel. . 0941.723803 - 705908 - Fax 0941.705910 Fax 0921. 422494 – Messina 16500 Via Risorgimento, 134/136 - 98100 Messina Tel. 090.6010080 - 6406233 - Fax 090.663656 – Patti 82380 Via C. Colombo, 141 - 98066 Patti (ME) Tel. 0941.368511 - Fax 0941.368634 - Capo D’Orlando 82100 Catania 16900 Santa Teresa di Riva 82530 Via Messina 17 98071 Capo D’Orlando (ME) Via Umberto 144e 95125 Catania V.le Regina Margherita ang Via del Carmine 98028 S. Teresa di Riva (ME) Tel 0941.918074 - Fax 0941.911337 Tel 095.7153523 - Fax 095.7158832 – Tel 0942.793560/794234 - Fax 0942.791260 - AREA CAMPANIA-BASILICATA Cerreto Sannita 75300 Via Nicotera 32 - 82032 Cerreto (BN) Tel 0824.861089 / 861760 - Fax 0824.860198 Castelvenere 37210 Via Sannitica, 41 - 82030 Castelvenere (BN) Tel. 0824.940151 Fax 0824.900001 - Benevento 15000 Via Nicola Sala, 48 - 82100 Benevento Tel. 0824.334022 / 334029 - Fax 0824.357277 - Montoro S. – Fraz. Torchiati 89240 Via Municipio, 1 - 83026 Montoro Sup. (AV) Tel. 0825.523827 (0825.523957)/ Fax 0825.523957 - Aversa 74790 Via Ammaturo, ang Via Diaz - 81031 Aversa (CE) Tel +39 081 8130882 Fax +39 081 8905593 - Salerno 15200 C.so Vittorio Emanuele 24/26 - 84122 Salerno Tel 089.225426/227222 Fax 089.252117 - Satriano di Lucania 42330 Via Aldo Moro 15/b - 85050 Satriano (PZ) Tel. 0975.383312 / 383136 - Fax 0975.383378 S’Angelo Le Fratte Tito Sportello di – L.go Vescovile 6 - 85050 S. Angelo Le Fratte (PZ) Tesoreria Tel. 0975.386468 42280 Via Vittorio Emanuele 1758 - 85050 Tito (PZ) Tel. 0971.798730 (0971.798900) - Fax 0971.798731 Piacenza 12601 Via Francesco Saverio Bianchi 12/14 - 29100 Piacenza Tel. 0523.716358 / 0523.713491 Fax 0523.716679 – Fiorenzuola 65310 Via XX settembre 35 angolo Piazza Casalino - 29017 Fiorenzuola d’Arda (PC) Tel. 0523.943759/ 0523.248450 - Fax 0523.247786 San Vincenzo La Costa 81000 Via Vittorio Emanule II 7/9 - 87030 Cosenza Tel. 0984.936005 Montalto Uffugo Scalo 80820 Via Benedetto Croce snc - 87046 Cosenza Tel. 0984.934311 Montalto Uffugo Centro 80821 Corso Garibaldi 9 - 87046 Cosenza Tel. 0984.931493 AREA EMILIA ROMAGNA AREA CALABRIA 139