Guida alla lettura del Codice Da Vinci Il romanzo Il film Titolo originale: The Da Vinci code Autore: Dan Brown Data: 2003 Regia: Ron Howard Data: 2006 Produzione: Sony Attori principali: Tom Hanks, Jean Reno, Audrey Tatou La trama A Parigi, nel Museo del Louvre, si consuma un orrendo delitto: il monaco albino Silas, alla ricerca del santo Graal per conto di mons. Aringarosa, vescovo dell’Opus Dei, uccide il vecchio Jacques Sauniere, curatore del Museo e Gran Maestro del Priorato di Sion (antichissimo ordine cavalleresco che custodisce il “segreto” su Cristo, Maria Maddalena e la loro discendenza). La vittima, prima di morire, ha il tempo di stendersi a terra nella stessa posizione del celebre “uomo di Vitruvio” di Leonardo da Vinci (nelle cui opere si celano indizi sul “gran segreto” del Priorato di Sion) e di scrivere un’enigma sul pavimento, primo di una lunga serie, dando così il via ad una avventurosa “caccia al tesoro”, sempre sulle tracce del santo Graal. Il santo Graal non è il calice col quale Gesù celebrò l’ultima cena con gli apostoli; ma è il grembo di Maria Maddalena che, secondo un vangelo apocrifo, Gesù avrebbe sposato, e che gli avrebbe dato una discendenza (“sang real”, = sangue reale, da cui “santo graal”), giunta sino ai nostri tempi. Gesù, inoltre, non soltanto si è sposato, ma non era Dio; l’affermazione della sua identità divina si deve all’imperatore Costantino e risale al 325 d.C. (data del Concilio di Nicea). Una verità sconvolgente, che un gruppo di prelati oscurantisti (il Concilio Segreto, con a capo il vescovo dell’Opus Dei) vuole a tutti i costi tenere nascosta, cercando anzi di eliminare i discendenti di Cristo, al fine di conservare intatto il proprio potere. A questa “caccia al tesoro”, costellata di delitti, prendono parte, oltre al monaco Silas, Robert Langdon (nel film Tom Hanks), un insigne professore esperto in simbologie religiose, aiutato da Sophie Neveu, nipote della vittima e criptologa della polizia francese e, sulle loro tracce, la polizia parigina, con a capo Fache. Sarà il prof. Langdon a trovare il santo Graal e a scoprire che Sophie è l’unica discendente in vita di Gesù e della Maddalena… Solo un romanzo? Si può pensare che Dan Brown abbia voluto scrivere null’altro che un romanzo, un triller avvincente: il libro, in effetti, ha anche incontrato il largo consenso del pubblico, diventando un vero e proprio “bestseller”. Anche il film sta avendo il medesimo successo. In realtà Brown, nella pagina “Informazioni storiche”, afferma che “tutte le descrizioni di documenti e rituali segreti contenute in questo romanzo corrispondono alla realtà. Nel 1975 – continua – presso la Biblioteca Nazionale di Parigi, sono state scoperte alcune pergamene”, che narrano le vicende del Priorato di Sion. Dà un’immagine negativa della Chiesa Cattolica, in particolare dell’Opus Dei: appare come un’organizzazione falsa, che vuole mantenere il potere anche a costo di menzogne e omicidi. Nega le verità fondamentali della fede in Gesù Cristo: nega la sua Divinità ed anche il fatto storico, affermato dai Vangeli, che Egli scelse la vita celibataria. Opus Dei Mons. Javier Etchevarria, attuale responsabile dell’Opus Dei E’ un’importante associazione cattolica, fondata nel 1928 da un sacerdote spagnolo, S. Josemaria Escrivà de Balaguerre, e si basa sulla ricerca della santità nella vita quotidiana, nella professione, nella famiglia ecc. Conta fra i suoi membri personaggi in vista del mondo politico, economico e sociale. Alla caccia degli errori Brown ha parlato di alcune pergamene ritrovate nel 1975 a Parigi, che proverebbero la storia del Priorato di Sion… Tali documenti si sono rivelati non già scritti antichi, ma dei falsi moderni. Uno dei principali autori lo ha confessato già da tempo, ma Brown non lo sa, o ha fatto finta di dimenticarsene… Il Priorato di Sion non è un’antica setta, ma un gruppo di esoteristi nato nel 1956. Leonardo Da Vinci avrebbe “nascosto” fra le sue opere il “codice”, una sorta di messaggio cifrato che svela il segreto su Cristo e la Maddalena L’idea stessa di un «codice Da Vinci» nascosto nelle opere dell’artista italiano è stata definita «assurda» dalla professoressa Judith Veronica Field, docente alla University of London e presidentessa della Leonardo Da Vinci Society Dal romanzo risulta che l’affermazione dell’identità divina di Gesù non c’è mai stata prima del Concilio di Nicea del 325 d. C. I testi del primo secolo cristiano (Nuovo Testamento in particolare) riconoscono chiaramente la divinità di Gesù di Nazareth: quindi già 150 anni prima del Concilio di Nicea., che non fece che confermare questa affermazione. L’autore fonda le sue tesi anche sui vangeli apocrifi (es. il Vangelo di Tommaso), che presenta come testi veritieri che la Chiesa avrebbe voluto tenere nascosti… Gli apocrifi non sono mai stati nascosti, chi vuole può trovarli nelle biblioteche. I Cristiani, però, fin dal II sec. d.C. non li hanno ritenuti ispirati. Infatti: Furono scritti in generale molto dopo la morte di Gesù, a differenza dei Vangeli canonici (Matteo, Marco, Luca, Giovanni) Il loro stile è meno “storico”, meno serio e più leggendario. •Codice Arundel 404 •Vangelo degli Ebioniti (inizi II sec.) •Vangelo di Filippo (IV sec.) •Vangelo di Maria (III sec.) •Vangelo di Pietro •Vangelo di Didimo Thoma (IV sec.) •Vangelo dell'infanzia di Tommaso •Libro segreto di Giacomo (II sec.)