CORSO DI CONTABILITA’ E BILANCIO 2 La valutazione delle IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI Prima lezione di Alberto Bertoni 1 IMMOBILIZZAZIONI Definizione Cod. Civ. art. 2424-bis, 1°c. Le immobilizzazioni sono elementi patrimoniali destinati ad essere utilizzati durevolmente 2 1 IMMOBILIZZAZIONI Definizione Fattori produttivi destinati a far parte in modo duraturo della struttura tecnico-organizzativa e strategica dell’impresa. 3 IMMOBILIZZAZIONI Definizione La caratteristica di “immobilizzazioni” attribuita a fattori e condizioni di produzione è determinata non dalla natura intrinseca ai beni di avere una utilità economica che si estende nel tempo tempo, ma dalla destinazione che viene loro data nella gestione d’impresa a permanervi durevolmente. 4 2 IMMOBILIZZAZIONI Definizione destinazione delle immobilizzazioni: essere impiegate in un ampio orizzonte temporale come strumenti di produzione del reddito o avere un valore realizzabile oltre il limite temporale del periodo amministrativo 5 Le diverse categorie di Immobilizzazioni • Immobilizzazioni materiali • Immobilizzazioni immateriali • Immobilizzazioni finanziarie 6 3 Classificazione Cod. Civ. art. 2424, Attivo, classe B) Immobilizzazioni II Immobilizzazioni materiali 1)) terreni e fabbricati 2) impianti e macchinario 3) attrezzature industriali e commerciali 4) altri beni 5) immobilizzazioni in corso e acconti Ammortamenti e svalutazioni vanno dedotti dai valori originali iscritti nell’attivo patrimoniale, con apposita indicazione in nota integrativa 7 Classificazione Nel caso in cui il valore dei fabbricati incorpori anche quello dei terreni sui quali essi insistono, il valore dei terreni va scorporato in quanto non si ammortizza. Nei casi, invece, in cui il terreno ha un valore in quanto vi insite un fabbricato, se lo stesso viene meno il valore del terreno tende ad azzerarsi anche per eventuali lavori di bonifica, con la conseguenza che anch’esso va ammortizzato. 8 4 Valutazione Il problema della valutazione delle immobilizzazioni materiali può essere ricondotto ai seguenti aspetti: – definizione d fi i i d dell valore l iiniziale i i l d dell’immobilizzazione ll’i bili i – determinazione della quota di ammortamento che esprime il concorso del bene strumentale alla produzione economica di ciascun esercizio della sua vita utile – adeguamento, in particolari circostanze, del valore dell’immobilizzazione alla aumentata o ridotta funzionalità del cespite – determinazione del valore residuo del bene nel 9 caso di dismissione o vendita. Valutazione (Premessa) Il valore dell’ immobilizzazione è destinato non alla realizzazione diretta con la vendita ma alla realizzazione indiretta attraverso i ricavi di esercizio conseguibili durante la vita utile del bene valore del cespite impiegato nella produzione non dovrà discostarsi dal “valore 10 recuperabile tramite l’uso” 5 Valore recuperabile tramite l’uso valore che si può prevedere potrà essere recuperato tramite flussi di ricavi - correlati all’utilizzo dei beni sufficienti durante la vita utile residua del cespite a coprire tutti i costi incluso il relativo ammortamento 11 Valutazione iniziale Cod. Civ. art. 2426, 1° c., n. 1 «le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto q o di produzione. Nel costo di acquisto si computano anche i costi accessori. Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi all periodo i d di fabbricazione f bb i i e fino fi all momento t dal d l quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri possono essere aggiunti gli oneri relativi al finanziamento della fabbricazione, interna o presso 12 terzi» 6 Valutazione iniziale ACQUISTO DA TERZE ECONOMIE VALUTAZIONE AL COSTO DI ACQUISTO: PREZZO DI ACQUISTO (più eventuale IVA indetraibile) + ONERI ACCESSORI DIRETTI d’acquisto - di montaggio e collaudo Sconti commerciali e abbuoni = COSTO DI ACQUISTO Al costo di acquisto si possono aggiungere a determinate condizioni eventuali oneri finanziari su capitale di prestito. Il valore del cespite inclusivo degli interessi capitalizzati non può superare il valore recuperabile tramite l’uso 13 Valutazione iniziale Modalità di acquisizione • ACQUISTO DA TERZE ECONOMIE • COSTRUZIONE IN ECONOMIA • APPORTO • A TITOLO GRATUITO • PERMUTA • LEASING 14 7 Valutazione iniziale COSTRUZIONE IN ECONOMIA VALUTAZIONE AL COSTO DI PRODUZIONE: COSTI DIRETTI INDUSTRIALI + QUOTA COSTI GENERALI DI PRODUZIONE = COSTO DI PRODUZIONE Se i cespiti sono disponibili sul mercato la valutazione si effettua al minore tra costo e prezzo di mercato Al costo di produzione si possono aggiungere alle condizioni esaminate eventuali oneri finanziari su capitale di prestito. Il valore del cespite inclusivo degli interessi capitalizzati non può 15 superare il valore recuperabile tramite l’uso CONDIZIONI DI CAPITALIZZAZIONE DEGLI ONERI FINANZIARI FINANZIAMENTO SPECIFICO FINANZIAMENTO REALMENTE UTILIZZATO RECUPERABILITÀ TRAMITE L’USO PERIODO DI CAPITALIZZAZIONE DA ESBORSO A CESPITE PRONTO PER L’USO USO (tempo che intercorre deve essere significativo) TASSO DI INTERESSE PER PRESTITI A M/L TERMINE 16 8 Valutazione iniziale PERMUTA La permuta è assimilabile ad una operazione di compravendita Le immobilizzazioni acquisite in permuta devono essere valutate al costo che si sarebbe sostenuto se fossero state acquistate sul mercato (valore di mercato) 17 Valutazione iniziale LEASING Il leasing è un contratto per mezzo del quale il concedente (locatore o lessor) concede ad un utilizzatore (locatario o lessee) l’uso di un bene per un periodo di tempo stabilito, a fronte del pagamento di un corrispettivo periodico (canone). Possono essere oggetto del contratto di leasing beni materiali (mobili e immobili) o immateriali (ad esempio, software) 18 9 Tipologie di leasing Esistono due tipi di contratti di leasing: – leasing finanziario (capital lease) – leasing operativo (operating lease) 19 Leasing operativo Il contratto di leasing operativo e’ stipulato ti l t di tt direttamente t d ll’i dall’impresa utilizzatrice con il titolare del bene che si vuole acquisire; questa ne cede l’uso per un periodo di tempo al conduttore dietro il corrispettivo di un canone di affitto (nella sostanza è assimilabile ad una locazione). 20 10 Leasing operativo Contabilmente si rileva: • Il costo dei canoni (comprensivi di alcuni servizi accessori relativi l ti i all b bene)) secondo d il principio i i i di competenza: t conto economico (voce B. 8: costi per godimento di beni di terzi); • L’impegno che sorge verso il locatore con la stipulazione del contratto pari all’ammontare complessivo dei canoni dovuti (ed eventuale prezzo di riscatto): conti d’ordine • Al termine della locazione, l’impresa può riscattare il bene in leasing (caso poco frequente): valore di riscatto nell’attivo dello stato patrimoniale da ammortizzare con riferimento alla vita utile residua del 21bene. Leasing finanziario Il contratto di leasing finanziario, è stipulato dall’impresa utilizzatrice con una società di leasing che, che su scelta e indicazione della stessa impresa, acquista il bene, o lo fa costruire, e lo concede in locazione. In genere, il contratto di leasing finanziario si conclude con il riscatto del bene da parte dell’impresa dietro versamento di un prezzo prestabilito. t bilit Con il leasing finanziario, in genere, si trasferiscono di fatto tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene al locatario.22 11 Leasing finanziario FORMA SOSTANZA (locazione) (acquisto di immobilizzazioni finanziato da prestito) C.E.: canoni ATTIVO: valore cespite PASSIVO: debito di finanziamento C E C. E.: costo t onerii fifinanziari, i i quote t ammortamento cespite Contabilmente non figura il valore del cespite (metodo patrimoniale) Contabilmente figura il valore del cespite (metodo finanziario) 23 Leasing finanziario In Italia, per motivazioni civili e fiscali secondo le quali la proprietà rimane in capo al concedente il leasing concedente, finanziario si rappresenta contabilmente in modo analogo a quello operativo 24 12 Leasing finanziario La nota integrativa (art. 2427, n. 22 - I contratti di leasing), per il principio della prevalenza degli aspetti sostanziali su quelli formali, deve contenere: – indicazione delle operazioni di locazione finanziaria che comportano il trasferimento al locatario della parte prevalente dei rischi e dei benefici inerenti ai beni che ne costituiscono oggetto – un prospetto dal quale risulti il valore attuale delle rate di canone non scadute determinato utilizzando tassi d’interesse, per ogni singolo contratto, pari all’onere all onere finanziario effettivo attribuibile ai contratti stessi e riferibile all’esercizio – l’ammontare complessivo al quale i beni oggetto di locazione sarebbero stati iscritti alla data di chiusura dell’esercizio qualora fossero stati considerati immobilizzazioni, con separata indicazione di 25 ammortamenti, rettifiche e riprese di valore che sarebbero stati inerenti all’esercizio. I contributi in conto impianti specifici DEFINIZIONE Sono le somme erogate dallo Stato o da altri enti pubblici, su investimenti fatti dall’impresa per l’acquisto, la riattivazione o l’ampliamento di immobilizzazioni materiali ammortizzabili MOMENTO DI RILEVAZIONE Il momento della loro iscrizione in bilancio è quello in cui l’impresa riceve comunicazione scritta della delibera formale di erogazione da parte dell’ente 26 pubblico 13 I contributi in conto impianti specifici CONTABILIZZAZIONE La contabilizzazione può avvenire in uno dei seguenti modi alternativi: • A diretta deduzione del valore dei beni strumentali t t li a cuii sii riferiscono; if i • Attribuiti per quote agli esercizi di vita utile dei beni attraverso la rilevazione di risconti passivi. 27 I contributi in conto impianti specifici RIFLESSI IN BILANCIO DELLE DUE MODALITÀ DI CONTABILIZZAZIONE DEI CONTRIBUTI POSTI I SEGUENTI DATI: • COSTO DI ACQUISTO DELL’IMPIANTO PER CUI SI È RICEVUTO IL CONTRIBUTO: 60 • CONTRIBUTO IN CONTO IMPIANTI RICEVUTO: 20 • VITA UTILE DELL’IMPIANTO: 5 ANNI 28 14 contributo portato a diretta deduzione del valore del cespite BILANCIO DI ESERCIZIO 2002 Sit.patr. all’1.03.02 C.E. esercizio 2002 Amm to Amm.to impianti e 8 macchinari Impianti e macchinari 40 Stato patrim. al 31.12.02 I i ti e Impianti 40 macchinari F.do amm.to impianti e 8 macchinari il valore dell’immobilizzazione tecnica al netto del contributo non riflette ifl tt la l funzionalità f i lità originaria i i i d dell b bene le quote di ammortamento non sono in grado di esprimere in misura significativa la partecipazione del cespite alla produzione economica d’impresa 29 contributo attribuito per quote agli esercizi di vita utile del cespite attraverso la rilevazione di risconti passivi BILANCIO DI ESERCIZIO 2002 Sit.patr. all’1.03.02 Impianti e macchinari 60 C.E. esercizio 2002 Amm to Amm.to impianti macchinari 12 Contributo in conto impianti 4 (voce A. 5) Stato patrim. al 31.12.02 Impianti e Risconti macchinari 60 passivi su contributi in F.do amm.to conto impianti e 16 macchinari 12 impianti IMPOSTAZIONE CONTABILMENTE PIÙ APPROPRIATA rappresenta pp con chiarezza la p partecipazione p all’esercizio dell’immobilizzazione tecnica acquisita beneficiando del contributo in conto impianti (N.B. le quote del contributo di competenza dell’esercizio sono determinate con lo stesso coefficiente percentuale utilizzato per l’ammortamento del bene) 30 15 Ammortamento Cod. Civ. art. 2426, 1° c., n. 2 «il costo delle immobilizzazioni, materiali e immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel tempo deve essere sistematicamente ammortizzato in ogni esercizio in relazione con la loro residua possibilità di utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di ammortamento e dei coefficienti applicati devono essere motivati nella nota integrativa» 31 Ammortamento È il procedimento con cui si ripartisce in modo sistematico il valore di una immobilizzazione tra gli esercizi della sua vita utile al fine di esprimere, con le quote che si determinano, il concorso del bene alla produzione economica dei singoli esercizi Tutte le immobilizzazioni materiali vanno assoggettate ad ammortamento tranne quelle di durata illimitata come sono i terreni 32 16 Ammortamento L’ammortamento deve avere inizio nel momento in cui l’immobilizzazione è disponibile ed è pronta per l’uso I beni devono essere ammortizzati anche se temporaneamente non utilizzati la quota di ammortamento determinata in tali condizioni non viene più a riflettere i volumi d’impiego dei cespiti nei processi svolti, ma esprime la perdita di funzionalità del bene, indipendentemente dalla sua utilizzazione 33 Ammortamento Le q quote di ammortamento si calcolano secondo un “piano” che richiede la conoscenza dei seguenti elementi: - il valore da ammortizzare - la vita utile del bene - il criterio con cui ripartire il valore da ammortizzare fra gli esercizi di vita utile del bene 34 17 Ammortamento ELEMENTI CHE CONCORRONO A DETERMINARLO Vita utile dell b d bene Valore da ammortizzare SENESCENZA VALORE ORIGINARIO Criterio di ammortamento ALTRI FATTORI (ambientali, legali che limitano l’uso, rapporto con altri cespiti, ecc.) OBSOLESCENZA PRESUNTO VALORE DI RECUPERO + QUOTE DECRESCENTI ADERENTE AL PRINCIPIO FUNZIONALE EVENTUALI COSTI ATTESI DI CESSIONE QUOTE COSTANTI 35 CRITERI DI AMMORTAMENTO Metodo a quote costanti ipotesi-finzione: l’immobilizzazione viene utilizzata g anno della sua vita utile nella stessa misura ogni la quota di ammortamento si determina dividendo il valore da ammortizzare per il numero degli esercizi della sua vita utile Metodo a quote decrescenti iipotesi-finzione: t i fi i l’i l’impresa utilizza tili maggiormente i t l’immobilizzazione nei primi anni di vita utile quando il suo rendimento è più elevato la quota di ammortamento si determina ricorrendo a 36 formule matematiche 18 CRITERI DI AMMORTAMENTO Metodo a quote variabili in aderenza al principio funzionale ipotesi-finzione: p il volume d’impiego p g dell’immobilizzazione è espresso p da determinate quantità, quali: • • • • quantità prodotte ore macchina quantità di materie trasformate altri indicatori e dati tecnici la quota di ammortamento si determina dal rapporto tra la prescelta quantità riferita all’esercizio e la quantità totale prevista durante l’intera vita utile della immobilizzazione (ad esempio: quantità prodotte nell’esercizio nell esercizio / quantità di produzione totale) I principi contabili (doc. 16, par. D. XI) consigliano il criterio “a quote variabili in base ai volumi di produzione” solo per alcune categorie di immobilizzazioni (presenti soprattutto nelle imprese estrattive, minerarie e petrolifere) 37 Metodo a quantità prodotte Esempio DATI: Costo originario dell’impianto 1.000 Vita economica utile 5 anni Produzione complessiva stimata durante l’intera vita utile 10.000 unità Ripartizione dei volumi di produzione: Esercizio 1° 2° 3° 4° 5° Quantità prodotte nel periodo 1.000 2.000 3.500 1.500 2.000 Calcolo dei coefficienti di ammortamento del valore del cespite: ESERCIZIO: COEFFICIENTE DI AMM.TO: 1° 2° 3° 4° 5° 1.000 10.000 2.000 10.000 3.500 10.000 1.500 10.000 2.000 10.000 10% 20% 35% 15% 20% 38 19 Ammortamento L’ordine prestabilito nel piano di ammortamento non deve necessariamente essere mantenuto fino al termine dell’ammortamento; deve invece essere modificato qualora si manifestino significative variazioni negli elementi che lo compongono 39 Ammortamento Dal punto di vista pratico molte imprese utilizzano i coefficienti fiscali d’ammortamento in quanto approssimano app oss a o ragionevolmente ag o e o e te la a vita ta ut utile e de dei cesp cespiti. t Tali coefficienti vanno comunque valutati. Nel primo esercizio, per motivi pratici, è accettabile ridurre l’aliquota di ammortamento alla metà nell’ipotesi che il bene sia disponibile per l’utilizzo mediamente a metà dell’anno in ccuii è stato acq acquisito; isito l’ipotesi deve però essere avvalorata dal fatto che la quota di ammortamento così calcolata non si discosti significativamente dalla quota che si sarebbe determinata a partire dal momento in cui il cespite40 è disponibile e pronto per l’uso 20 Le“manutenzioni” Ordinarie MANTENGONO O RIPRISTINANO L’EFFICIENZA ORIGINARIA DEL CESPITE Costi d’esercizio Straordinarie Cicliche INCREMENTANO LA PRODUTTIVITÀ O LA VITA UTILE DEL CESPITE SI MANIFESTANO SECONDO TEMPI PREORDINATI Costituzione di un fondo spese future Costi in aumento valore del cespite 41 La manutenzione ciclica e il fondo manutenzione ciclica Sulla base dei seguenti dati: - valore da ammortizzare dell’immobilizzazione: 1.000; - vita utile dell’immobilizzazione: 5 anni; - quote di ammortamento del quinquennio (definite nel piano di ammortamento): I II III IV V Totale 200 250 250 200 100 200 (20%) (25%) (25%) (20%) (10%) costi concordati con i fornitori per la manutenzione ciclica relativa alla vita utile dell’immobilizzazione: I II III IV V Totale – 40 – 45 15 100 si determinano: a) i costi di manutenzione ciclica di competenza di ciascun esercizio, secondo lo stesso coefficiente di ripartizione (vedasi c) del valore da ammortizzare; b) gli importi degli accantonamenti al fondo manutenzione ciclica, negli esercizi in cui i costi sostenuti sono minori rispetto a quelli di competenza dell’esercizio; ti relativi l ti i all’utilizzazione ll’ tili i del d l fondo, f d neglili esercizi i i in i cuii i costi ti sostenuti t ti sono maggiori i i rispetto i tt a c)) glili iimporti quelli di competenza dell’esercizio. Esercizi I costi manutenzione sostenuti – a)costi manutenzione competenza 20 b)accantonamento al fondo 20 c)utilizzazione del fondo II 40 25 – (15) III – 25 25 IV 45 20 – (25) V 15 10 – (5) totale 100 100 45 (45) 42 21 Svalutazioni Cod. Civ. art. 2426, 1° c., n. 3 «l’immobilizzazione che, alla data di chiusura dell’esercizio, risulti durevolmente di valore inferiore a quello determinato secondo i numeri 1)) e 2)) deve essere iscritta a tale minor valore; questo non può essere mantenuto nei successivi bilanci se sono venuti meno i motivi della rettifica effettuata.» 43 Svalutazioni Se in un determinato momento si può presumere con ragionevole certezza che i flussi dei ricavi futuri non saranno sufficienti a coprire oltre a tutti i costi, anche l’ammortamento delle immobilizzazioni si deve procedere ad una svalutazione dei beni strumentali per ricondurre il valore netto contabile al valore recuperabile tramite l’uso 44 22 Svalutazioni cause INTERNE (errori di progettazione, cambiamenti tecnologici e dei prodotti ottenuti, ecc.)) p sintomi ESTERNE (diminuzione dei prezzi dei prodotti sul mercato, improvvisa obsolescenza d ll’i dell’immobilizzazione bili i od deii prodotti, ecc.) •Sequenza di risultati economici di esercizio negativi • Sottoutilizzazione dei beni strumentali •Eccesso di capacità produttiva rispetto alla domanda sul mercato EFFETTO durevole diminuzione del valore d’uso dei cespiti 45 Svalutazioni RILEVAZIONE La svalutazione dell’immobilizzazione viene fatta indirettamente rilevandola in uno specifico “fondo fondo svalutazione svalutazione” L’importo della svalutazione costituisce un componente negativo di reddito. 46 23 Rivalutazioni Le immobilizzazioni materiali si rivalutano quando il loro valore netto contabile è inferiore al valore economico di funzionamento 47 Rivalutazioni cause MONETARIE = inflazione effetto NON MONETARIE o ECONOMICHE (dinamica della domanda e dell’offerta) NON MONETARIE o ECONOMICHE (mutata natura o destinazione economica dei cespiti) effetto effetto AUMENTO VALORE MONETARIO DEI CESPITI AUMENTO VALORE D’USO DEI CESPITI AUMENTO VALORE DEI CESPITI 48 24 Rivalutazioni RIVALUTAZIONI MONETARIE possono essere iscritte a bilancio solo in presenza di una l legge speciale i l RIVALUTAZIONI NON MONETARIE possono essere iscritte a bilancio solo in presenza di una l legge speciale i l RIVALUTAZIONI NON MONETARIE possono essere iscritte a bilancio solo in presenza di una l legge speciale i l (secondo una parte della dottrina rientrano nei “casi eccezionali” e, quindi, sono iscrivibili quando necessario) 49 Rivalutazioni RILEVAZIONE L’importo della rivalutazione viene iscritto in un specifica riserva del patrimonio netto. 50 25 Rivalutazioni Le rivalutazioni • richiedono l’impiego l impiego della «tecnica di rivalutazione fuori esercizio» • vanno condotte in un momento successivo alla chiusura dell’esercizio • si svolgono in due fasi: 1) d determinare t i il valore l di mercato t d delle ll immobilizzazioni 2) accertare la congruenza con le condizioni prospettiche dell’impresa 51 Alienazione o dismissione L’immobilizzazione tecnica viene dismessa dal ciclo produttivo quando non viene più ritenuta idonea a partecipare alla produzione produzione, perché fisicamente logora o tecnicamente superata 52 26 Alienazione o dismissione La dismissione può assumere tre forme: - la vendita a terzi - la cessione in permuta - l’eliminazione senza il realizzo di alcun prezzo 53 Alienazione o dismissione Valore netto contabile Valore netto contabile Eventuale < prezzo di realizzo Eventuale > prezzo di realizzo plusvalenza minusvalenza 54 27 Alienazione o dismissione PERMUTA • Si assume per prezzo realizzato il prezzo che si sarebbe riscosso se il bene fosse stato venduto sul mercato. • S Se nella ll permuta t sii aggiunge i un conguaglio li in i denaro (permuta parziale), si considera come valore di realizzo il valore riconosciuto al bene permutato dal fornitore del nuovo cespite. 55 Alienazione o dismissione AMMORTAMENTI DEI BENI ALIENATI IN CORSO D’ ANNO Prima di rilevare contabilmente la dismissione dell’immobilizzazione è necessario adeguare il relativo fondo ammortamento alla data di alienazione del bene Lo scopo è di rappresentare nel conto economico l’utilità ceduta dall’immobilizzazione nella produzione del periodo e, conseguentemente, di determinare un valore netto tt contabile t bil più iù significativo i ifi ti aii fini fi i del d l calcolo l l della d ll plusvalenza o minusvalenza La risoluzione 12.2 2002 n. 41/E dell’Agenzia delle Entrate riconosce la deducibilità delle quote di ammortamento relative ai beni alienati in corso d’anno, determinate secondo il criterio 56 pro rata temporis 28