CORSO DI CONTABILITA’
E BILANCIO 2
La valutazione delle IMMOBILIZZAZIONI
MATERIALI
Prima lezione
di
Alberto Bertoni
1
IMMOBILIZZAZIONI
Definizione
Cod. Civ. art. 2424-bis, 1°c.
Le immobilizzazioni sono elementi patrimoniali
destinati ad essere utilizzati durevolmente
2
1
IMMOBILIZZAZIONI
Definizione
Fattori produttivi
destinati a far parte in modo duraturo
della struttura tecnico-organizzativa e
strategica dell’impresa.
3
IMMOBILIZZAZIONI
Definizione
La caratteristica di “immobilizzazioni” attribuita
a fattori e condizioni di produzione è
determinata
non dalla natura intrinseca ai beni di avere una
utilità economica che si estende nel tempo
tempo,
ma dalla destinazione che viene loro data nella
gestione d’impresa a permanervi durevolmente.
4
2
IMMOBILIZZAZIONI
Definizione
destinazione delle immobilizzazioni:
essere impiegate in un ampio orizzonte temporale
come strumenti di produzione del reddito
o
avere un valore realizzabile
oltre il limite temporale del periodo amministrativo
5
Le diverse categorie di
Immobilizzazioni
• Immobilizzazioni materiali
• Immobilizzazioni immateriali
• Immobilizzazioni finanziarie
6
3
Classificazione
Cod. Civ. art. 2424, Attivo, classe B) Immobilizzazioni
II Immobilizzazioni materiali
1)) terreni e fabbricati
2) impianti e macchinario
3) attrezzature industriali e commerciali
4) altri beni
5) immobilizzazioni in corso e acconti
Ammortamenti e svalutazioni vanno dedotti dai valori originali
iscritti nell’attivo patrimoniale, con apposita indicazione in nota
integrativa
7
Classificazione
Nel caso in cui il valore dei fabbricati
incorpori anche quello dei terreni sui quali
essi insistono, il valore dei terreni va
scorporato in quanto non si ammortizza.
Nei casi, invece, in cui il terreno ha un
valore in quanto vi insite un fabbricato, se lo
stesso viene meno il valore del terreno
tende ad azzerarsi anche per eventuali
lavori di bonifica, con la conseguenza che
anch’esso va ammortizzato.
8
4
Valutazione
Il problema della valutazione delle immobilizzazioni
materiali può essere ricondotto ai seguenti aspetti:
– definizione
d fi i i
d
dell valore
l
iiniziale
i i l d
dell’immobilizzazione
ll’i
bili
i
– determinazione della quota di ammortamento che
esprime il concorso del bene strumentale alla
produzione economica di ciascun esercizio della
sua vita utile
– adeguamento, in particolari circostanze, del valore
dell’immobilizzazione alla aumentata o ridotta
funzionalità del cespite
– determinazione del valore residuo del bene nel
9
caso di dismissione o vendita.
Valutazione
(Premessa)
Il valore dell’ immobilizzazione è destinato
non alla realizzazione diretta con la vendita
ma alla realizzazione indiretta attraverso i
ricavi di esercizio conseguibili durante la
vita utile del bene
valore del cespite impiegato nella produzione
non dovrà discostarsi dal “valore
10
recuperabile tramite l’uso”
5
Valore recuperabile tramite l’uso
valore che si può prevedere potrà
essere recuperato tramite flussi di
ricavi - correlati all’utilizzo dei beni sufficienti durante la vita utile residua
del cespite a coprire tutti i costi
incluso il relativo ammortamento
11
Valutazione iniziale
Cod. Civ. art. 2426, 1° c., n. 1
«le immobilizzazioni sono iscritte al costo di acquisto
q
o di produzione. Nel costo di acquisto si computano
anche i costi accessori. Il costo di produzione
comprende tutti i costi direttamente imputabili al
prodotto. Può comprendere anche altri costi, per la
quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi
all periodo
i d di fabbricazione
f bb i
i
e fino
fi
all momento
t dal
d l
quale il bene può essere utilizzato; con gli stessi criteri
possono essere aggiunti gli oneri relativi al
finanziamento della fabbricazione, interna o presso
12
terzi»
6
Valutazione iniziale
ACQUISTO DA TERZE ECONOMIE
VALUTAZIONE AL COSTO DI ACQUISTO:
PREZZO DI ACQUISTO
(più eventuale IVA indetraibile)
+
ONERI ACCESSORI DIRETTI
d’acquisto - di montaggio e collaudo
Sconti commerciali e abbuoni
=
COSTO DI ACQUISTO
Al costo di acquisto si possono aggiungere a determinate
condizioni eventuali oneri finanziari su capitale di prestito. Il valore
del cespite inclusivo degli interessi capitalizzati non può superare il
valore recuperabile tramite l’uso
13
Valutazione iniziale
Modalità di acquisizione
• ACQUISTO DA TERZE ECONOMIE
• COSTRUZIONE IN ECONOMIA
• APPORTO
• A TITOLO GRATUITO
• PERMUTA
• LEASING
14
7
Valutazione iniziale
COSTRUZIONE IN ECONOMIA
VALUTAZIONE AL COSTO DI PRODUZIONE:
COSTI DIRETTI INDUSTRIALI
+
QUOTA COSTI GENERALI DI PRODUZIONE
=
COSTO DI PRODUZIONE
Se i cespiti sono disponibili sul mercato la valutazione si
effettua al minore tra costo e prezzo di mercato
Al costo di produzione si possono aggiungere alle condizioni
esaminate eventuali oneri finanziari su capitale di prestito. Il
valore del cespite inclusivo degli interessi capitalizzati non può
15
superare il valore recuperabile tramite l’uso
CONDIZIONI DI CAPITALIZZAZIONE
DEGLI ONERI FINANZIARI
FINANZIAMENTO
SPECIFICO
FINANZIAMENTO
REALMENTE
UTILIZZATO
RECUPERABILITÀ
TRAMITE L’USO
PERIODO DI
CAPITALIZZAZIONE
DA ESBORSO
A CESPITE PRONTO
PER L’USO
USO
(tempo che intercorre
deve essere
significativo)
TASSO DI INTERESSE
PER PRESTITI A M/L
TERMINE
16
8
Valutazione iniziale
PERMUTA
La permuta è assimilabile ad una operazione di
compravendita
Le immobilizzazioni acquisite in permuta devono
essere valutate al costo che si sarebbe sostenuto
se fossero state acquistate sul mercato (valore di
mercato)
17
Valutazione iniziale
LEASING
Il leasing è un contratto per mezzo del quale il
concedente (locatore o lessor) concede ad un
utilizzatore (locatario o lessee) l’uso di un bene
per un periodo di tempo stabilito, a fronte del
pagamento di un corrispettivo periodico
(canone).
Possono essere oggetto del contratto di leasing
beni materiali (mobili e immobili) o immateriali
(ad esempio, software)
18
9
Tipologie di leasing
Esistono due tipi di contratti di leasing:
– leasing finanziario (capital lease)
– leasing operativo (operating lease)
19
Leasing operativo
Il contratto di leasing operativo e’
stipulato
ti l t
di tt
direttamente
t
d ll’i
dall’impresa
utilizzatrice con il titolare del bene
che si vuole acquisire; questa ne
cede l’uso per un periodo di tempo al
conduttore dietro il corrispettivo di un
canone di affitto
(nella sostanza è assimilabile ad una
locazione).
20
10
Leasing operativo
Contabilmente si rileva:
• Il costo dei canoni (comprensivi di alcuni servizi accessori
relativi
l ti i all b
bene)) secondo
d il principio
i i i di competenza:
t
conto economico (voce B. 8: costi per godimento di beni di
terzi);
• L’impegno che sorge verso il locatore con la stipulazione del
contratto pari all’ammontare complessivo dei canoni dovuti (ed
eventuale prezzo di riscatto):
conti d’ordine
• Al termine della locazione, l’impresa può riscattare il bene in
leasing (caso poco frequente):
valore di riscatto nell’attivo dello stato patrimoniale
da ammortizzare con riferimento alla vita utile residua del 21bene.
Leasing finanziario
Il contratto di leasing finanziario, è stipulato
dall’impresa utilizzatrice con una società di
leasing che,
che su scelta e indicazione della
stessa impresa, acquista il bene, o lo fa
costruire, e lo concede in locazione.
In genere, il contratto di leasing finanziario si
conclude con il riscatto del bene da parte
dell’impresa dietro versamento di un prezzo
prestabilito.
t bilit
Con il leasing finanziario, in genere, si
trasferiscono di fatto tutti i rischi e i benefici
derivanti dalla proprietà del bene al locatario.22
11
Leasing finanziario
FORMA
SOSTANZA
(locazione)
(acquisto di immobilizzazioni
finanziato da prestito)
C.E.: canoni
ATTIVO:
valore cespite
PASSIVO: debito di finanziamento
C E
C.
E.: costo
t onerii fifinanziari,
i i quote
t
ammortamento cespite
Contabilmente non figura
il valore del cespite
(metodo patrimoniale)
Contabilmente figura
il valore del cespite
(metodo finanziario) 23
Leasing
finanziario
In Italia, per motivazioni civili e
fiscali secondo le quali la
proprietà rimane in capo al
concedente il leasing
concedente,
finanziario si rappresenta
contabilmente in modo analogo
a quello operativo
24
12
Leasing finanziario
La nota integrativa (art. 2427, n. 22 - I contratti
di leasing), per il principio della prevalenza degli
aspetti sostanziali su quelli formali, deve
contenere:
– indicazione delle operazioni di locazione finanziaria
che comportano il trasferimento al locatario della
parte prevalente dei rischi e dei benefici inerenti ai
beni che ne costituiscono oggetto
– un prospetto dal quale risulti il valore attuale delle
rate di canone non scadute determinato utilizzando
tassi d’interesse, per ogni singolo contratto, pari
all’onere
all
onere finanziario effettivo attribuibile ai contratti
stessi e riferibile all’esercizio
– l’ammontare complessivo al quale i beni oggetto di
locazione sarebbero stati iscritti alla data di chiusura
dell’esercizio qualora fossero stati considerati
immobilizzazioni, con separata indicazione di
25
ammortamenti, rettifiche e riprese di valore che
sarebbero stati inerenti all’esercizio.
I contributi in conto impianti specifici
DEFINIZIONE
Sono le somme erogate dallo Stato o da altri enti
pubblici, su investimenti fatti dall’impresa per
l’acquisto, la riattivazione o l’ampliamento di
immobilizzazioni materiali ammortizzabili
MOMENTO DI RILEVAZIONE
Il momento della loro iscrizione in bilancio è quello in
cui l’impresa riceve comunicazione scritta della
delibera formale di erogazione da parte dell’ente
26
pubblico
13
I contributi in conto impianti specifici
CONTABILIZZAZIONE
La contabilizzazione può avvenire in uno dei
seguenti modi alternativi:
• A diretta deduzione del valore dei beni
strumentali
t
t li a cuii sii riferiscono;
if i
• Attribuiti per quote agli esercizi di vita utile dei
beni attraverso la rilevazione di risconti
passivi.
27
I contributi in conto impianti specifici
RIFLESSI IN BILANCIO DELLE DUE MODALITÀ DI
CONTABILIZZAZIONE DEI CONTRIBUTI
POSTI I SEGUENTI DATI:
• COSTO DI ACQUISTO DELL’IMPIANTO PER CUI SI
È RICEVUTO IL CONTRIBUTO: 60
• CONTRIBUTO IN CONTO IMPIANTI RICEVUTO: 20
• VITA UTILE DELL’IMPIANTO: 5 ANNI
28
14
contributo portato a diretta deduzione del valore del cespite
BILANCIO DI ESERCIZIO 2002
Sit.patr. all’1.03.02
C.E. esercizio 2002
Amm to
Amm.to
impianti e 8
macchinari
Impianti e
macchinari
40
Stato patrim. al 31.12.02
I i ti e
Impianti
40
macchinari
F.do amm.to
impianti e
8
macchinari
il valore dell’immobilizzazione tecnica al netto del contributo
non riflette
ifl tt la
l funzionalità
f
i
lità originaria
i i i d
dell b
bene
le quote di ammortamento
non sono in grado di esprimere in misura significativa la
partecipazione del cespite alla produzione economica
d’impresa
29
contributo attribuito per quote agli esercizi di vita utile del
cespite attraverso la rilevazione di risconti passivi
BILANCIO DI ESERCIZIO 2002
Sit.patr. all’1.03.02
Impianti e
macchinari
60
C.E. esercizio 2002
Amm to
Amm.to
impianti
macchinari
12
Contributo
in conto
impianti 4
(voce A. 5)
Stato patrim. al 31.12.02
Impianti e
Risconti
macchinari 60 passivi su
contributi in
F.do amm.to
conto
impianti e
16
macchinari 12 impianti
IMPOSTAZIONE CONTABILMENTE PIÙ APPROPRIATA
rappresenta
pp
con chiarezza la p
partecipazione
p
all’esercizio
dell’immobilizzazione tecnica acquisita beneficiando del
contributo in conto impianti
(N.B. le quote del contributo di competenza dell’esercizio sono
determinate con lo stesso coefficiente percentuale utilizzato per
l’ammortamento del bene)
30
15
Ammortamento
Cod. Civ. art. 2426, 1° c., n. 2
«il costo delle immobilizzazioni, materiali e
immateriali, la cui utilizzazione è limitata nel
tempo
deve
essere
sistematicamente
ammortizzato in ogni esercizio in relazione
con
la
loro
residua
possibilità
di
utilizzazione. Eventuali modifiche dei criteri di
ammortamento e dei coefficienti applicati
devono essere motivati nella nota integrativa»
31
Ammortamento
È il procedimento con cui si ripartisce in modo
sistematico il valore di una immobilizzazione tra
gli esercizi della sua vita utile al fine di
esprimere, con le quote che si determinano, il
concorso del bene alla produzione economica
dei singoli esercizi
Tutte le immobilizzazioni materiali vanno
assoggettate ad ammortamento tranne quelle di
durata illimitata come sono i terreni
32
16
Ammortamento
L’ammortamento deve avere inizio nel momento in
cui l’immobilizzazione è disponibile ed è pronta
per l’uso
I beni devono essere ammortizzati anche se
temporaneamente non utilizzati
la quota di ammortamento determinata in tali
condizioni non viene più a riflettere i volumi
d’impiego dei cespiti nei processi svolti, ma
esprime la perdita di funzionalità del bene,
indipendentemente dalla sua utilizzazione
33
Ammortamento
Le q
quote di ammortamento si calcolano
secondo un
“piano” che richiede la conoscenza dei
seguenti elementi:
- il valore da ammortizzare
- la vita utile del bene
- il criterio con cui ripartire il valore da
ammortizzare fra gli esercizi di vita utile del bene
34
17
Ammortamento
ELEMENTI CHE CONCORRONO A DETERMINARLO
Vita utile
dell b
d
bene
Valore da
ammortizzare
SENESCENZA
VALORE ORIGINARIO
Criterio di
ammortamento
ALTRI FATTORI
(ambientali, legali che
limitano l’uso, rapporto
con altri cespiti, ecc.)
OBSOLESCENZA
PRESUNTO VALORE DI
RECUPERO
+
QUOTE
DECRESCENTI
ADERENTE
AL PRINCIPIO
FUNZIONALE
EVENTUALI COSTI ATTESI
DI CESSIONE
QUOTE
COSTANTI
35
CRITERI DI AMMORTAMENTO
Metodo a quote costanti
ipotesi-finzione: l’immobilizzazione viene utilizzata
g anno della sua vita utile
nella stessa misura ogni
la quota di ammortamento si determina dividendo il
valore da ammortizzare per il numero degli esercizi
della sua vita utile
Metodo a quote decrescenti
iipotesi-finzione:
t i fi i
l’i
l’impresa
utilizza
tili
maggiormente
i
t
l’immobilizzazione nei primi anni di vita utile quando il
suo rendimento è più elevato
la quota di ammortamento si determina ricorrendo a
36
formule matematiche
18
CRITERI DI AMMORTAMENTO
Metodo a quote variabili in aderenza al principio
funzionale
ipotesi-finzione:
p
il volume d’impiego
p g dell’immobilizzazione è espresso
p
da
determinate quantità, quali:
•
•
•
•
quantità prodotte
ore macchina
quantità di materie trasformate
altri indicatori e dati tecnici
la quota di ammortamento si determina dal rapporto tra la prescelta
quantità riferita all’esercizio e la quantità totale prevista durante l’intera vita
utile della immobilizzazione (ad esempio: quantità prodotte nell’esercizio
nell esercizio /
quantità di produzione totale)
I principi contabili (doc. 16, par. D. XI) consigliano il criterio “a quote variabili in base
ai volumi di produzione” solo per alcune categorie di immobilizzazioni (presenti
soprattutto nelle imprese estrattive, minerarie e petrolifere)
37
Metodo a quantità prodotte
Esempio
DATI:
Costo originario dell’impianto
1.000
Vita economica utile
5 anni
Produzione complessiva stimata durante l’intera vita utile
10.000 unità
Ripartizione dei volumi di produzione:
Esercizio
1°
2°
3°
4°
5°
Quantità prodotte nel periodo 1.000
2.000 3.500 1.500 2.000
Calcolo dei coefficienti di ammortamento del valore del cespite:
ESERCIZIO:
COEFFICIENTE DI AMM.TO:
1°
2°
3°
4°
5°
1.000
10.000
2.000
10.000
3.500
10.000
1.500
10.000
2.000
10.000
10%
20%
35%
15%
20%
38
19
Ammortamento
L’ordine prestabilito nel piano di ammortamento non deve
necessariamente essere mantenuto fino al termine
dell’ammortamento; deve invece essere modificato qualora
si manifestino significative variazioni negli elementi che lo
compongono
39
Ammortamento
ƒ Dal punto di vista pratico molte imprese utilizzano i
coefficienti fiscali d’ammortamento in quanto
approssimano
app
oss a o ragionevolmente
ag o e o e te la
a vita
ta ut
utile
e de
dei cesp
cespiti.
t
Tali coefficienti vanno comunque valutati.
ƒ Nel primo esercizio, per motivi pratici, è accettabile
ridurre l’aliquota di ammortamento alla metà
nell’ipotesi che il bene sia disponibile per l’utilizzo
mediamente a metà dell’anno in ccuii è stato acq
acquisito;
isito
l’ipotesi deve però essere avvalorata dal fatto che la
quota di ammortamento così calcolata non si discosti
significativamente dalla quota che si sarebbe
determinata a partire dal momento in cui il cespite40 è
disponibile e pronto per l’uso
20
Le“manutenzioni”
Ordinarie
MANTENGONO
O RIPRISTINANO
L’EFFICIENZA
ORIGINARIA DEL CESPITE
Costi d’esercizio
Straordinarie
Cicliche
INCREMENTANO
LA PRODUTTIVITÀ O LA
VITA UTILE DEL CESPITE
SI MANIFESTANO SECONDO
TEMPI PREORDINATI
Costituzione
di un fondo
spese future
Costi in aumento
valore del cespite
41
La manutenzione ciclica e il fondo
manutenzione ciclica
Sulla base dei seguenti dati:
- valore da ammortizzare dell’immobilizzazione: 1.000;
- vita utile dell’immobilizzazione: 5 anni;
- quote di ammortamento del quinquennio (definite nel piano di ammortamento):
I
II
III
IV
V
Totale
200
250
250
200
100
200
(20%)
(25%)
(25%)
(20%)
(10%)
costi concordati con i fornitori per la manutenzione ciclica relativa alla vita utile dell’immobilizzazione:
I
II
III
IV
V
Totale
–
40
–
45
15
100
si determinano:
a) i costi di manutenzione ciclica di competenza di ciascun esercizio, secondo lo stesso coefficiente di
ripartizione (vedasi c) del valore da ammortizzare;
b) gli importi degli accantonamenti al fondo manutenzione ciclica, negli esercizi in cui i costi sostenuti sono
minori rispetto a quelli di competenza dell’esercizio;
ti relativi
l ti i all’utilizzazione
ll’ tili
i
del
d l fondo,
f d neglili esercizi
i i in
i cuii i costi
ti sostenuti
t
ti sono maggiori
i i rispetto
i
tt a
c)) glili iimporti
quelli di competenza dell’esercizio.
Esercizi
I
costi manutenzione sostenuti
–
a)costi manutenzione competenza 20
b)accantonamento al fondo
20
c)utilizzazione del fondo
II
40
25
–
(15)
III
–
25
25
IV
45
20
–
(25)
V
15
10
–
(5)
totale
100
100
45
(45)
42
21
Svalutazioni
Cod. Civ. art. 2426, 1° c., n. 3
«l’immobilizzazione che, alla data di chiusura
dell’esercizio, risulti durevolmente di valore
inferiore a quello determinato secondo i numeri
1)) e 2)) deve essere iscritta a tale minor
valore; questo non può essere mantenuto nei
successivi bilanci se sono venuti meno i motivi
della rettifica effettuata.»
43
Svalutazioni
Se in un determinato momento si può presumere con
ragionevole certezza che i flussi dei ricavi futuri non
saranno sufficienti a coprire oltre a tutti i costi, anche
l’ammortamento delle immobilizzazioni
si deve procedere ad una
svalutazione dei beni strumentali
per ricondurre il valore netto contabile
al valore recuperabile tramite l’uso
44
22
Svalutazioni
cause
INTERNE
(errori di progettazione,
cambiamenti tecnologici e dei
prodotti ottenuti, ecc.))
p
sintomi
ESTERNE
(diminuzione dei prezzi
dei prodotti sul mercato,
improvvisa obsolescenza
d ll’i
dell’immobilizzazione
bili
i
od
deii
prodotti, ecc.)
•Sequenza di risultati economici di esercizio negativi
• Sottoutilizzazione dei beni strumentali
•Eccesso di capacità produttiva rispetto
alla domanda sul mercato
EFFETTO
durevole diminuzione
del valore d’uso dei cespiti
45
Svalutazioni
RILEVAZIONE
La svalutazione dell’immobilizzazione
viene fatta indirettamente rilevandola in
uno specifico “fondo
fondo svalutazione
svalutazione”
L’importo della svalutazione costituisce un
componente negativo di reddito.
46
23
Rivalutazioni
Le immobilizzazioni materiali si
rivalutano
quando il loro valore netto contabile
è inferiore
al valore economico di
funzionamento
47
Rivalutazioni
cause
MONETARIE
=
inflazione
effetto
NON MONETARIE o
ECONOMICHE
(dinamica della
domanda e dell’offerta)
NON MONETARIE o
ECONOMICHE
(mutata natura o destinazione
economica dei cespiti)
effetto
effetto
AUMENTO VALORE
MONETARIO DEI CESPITI
AUMENTO VALORE
D’USO DEI CESPITI
AUMENTO VALORE
DEI CESPITI
48
24
Rivalutazioni
RIVALUTAZIONI
MONETARIE
possono essere
iscritte a bilancio
solo
in presenza di una
l
legge
speciale
i l
RIVALUTAZIONI NON
MONETARIE
possono essere
iscritte a bilancio
solo
in presenza di una
l
legge
speciale
i l
RIVALUTAZIONI NON
MONETARIE
possono essere
iscritte a bilancio
solo
in presenza di una
l
legge
speciale
i l
(secondo una parte della
dottrina rientrano nei “casi
eccezionali” e, quindi,
sono iscrivibili quando
necessario)
49
Rivalutazioni
RILEVAZIONE
L’importo della rivalutazione viene
iscritto in un specifica riserva del
patrimonio netto.
50
25
Rivalutazioni
Le rivalutazioni
• richiedono l’impiego
l impiego della «tecnica di rivalutazione
fuori esercizio»
• vanno condotte in un momento successivo alla
chiusura dell’esercizio
• si svolgono in due fasi:
1) d
determinare
t
i
il valore
l
di mercato
t d
delle
ll
immobilizzazioni
2) accertare la congruenza con le condizioni
prospettiche dell’impresa
51
Alienazione o dismissione
L’immobilizzazione
tecnica
viene
dismessa dal ciclo produttivo quando
non viene più ritenuta idonea a
partecipare alla produzione
produzione, perché
fisicamente logora o tecnicamente
superata
52
26
Alienazione o dismissione
La dismissione può assumere tre
forme:
- la vendita a terzi
- la cessione in permuta
- l’eliminazione senza il realizzo di
alcun prezzo
53
Alienazione o dismissione
Valore netto
contabile
Valore netto
contabile
Eventuale
< prezzo
di realizzo
Eventuale
> prezzo
di realizzo
plusvalenza
minusvalenza
54
27
Alienazione o dismissione
PERMUTA
• Si assume per prezzo realizzato il prezzo che si
sarebbe riscosso se il bene fosse stato venduto
sul mercato.
• S
Se nella
ll permuta
t sii aggiunge
i
un conguaglio
li in
i
denaro (permuta parziale), si considera come
valore di realizzo il valore riconosciuto al bene
permutato dal fornitore del nuovo cespite.
55
Alienazione o dismissione
AMMORTAMENTI DEI BENI ALIENATI IN CORSO D’
ANNO
Prima di rilevare contabilmente la dismissione
dell’immobilizzazione è necessario adeguare il relativo
fondo ammortamento alla data di alienazione del bene
Lo scopo è di rappresentare nel conto economico l’utilità
ceduta dall’immobilizzazione nella produzione del
periodo e, conseguentemente, di determinare un valore
netto
tt contabile
t bil più
iù significativo
i ifi ti
aii fini
fi i del
d l calcolo
l l della
d ll
plusvalenza o minusvalenza
La risoluzione 12.2 2002 n. 41/E dell’Agenzia delle Entrate
riconosce la deducibilità delle quote di ammortamento relative
ai beni alienati in corso d’anno, determinate secondo il criterio
56
pro rata temporis
28
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CORSO DI CONTABILITA` E BILANCIO 2