D I S C I P L I N A R E C O M M E R C I A L E LIMONI COLTIVAZIONE Notizie botaniche I l limone (Citrus limon L.), appartenente al gruppo botanico degli Agrumi, deriva probabilmente dal cedro e la sua area geografica d’origine è l’India. Gli arabi lo introdussero in Italia tra il IX e l’XI secolo. Le piante di limone, sempreverdi, sono molto produttive e rinnovano la chioma gradatamente, con foglie che persistono anche 2-3 anni sulla pianta. L’altezza delle piante adulte è fortemente influenzata dalla potatura; nella tradizionale forma a globo le piante sono mantenute in media intorno a 2,5 metri da terra per facilitare le operazioni di raccolta. Durante il germogliamento, ha inizio la fioritura. I fiori si formano solo sui nuovi germogli, sia singolarmente sia in gruppo (a mazzetto). In genere, solo una minima percentuale dei fiori arriva al frutto maturo (al massimo il 3%): i frutti appena formati, infatti, vanno incontro ad una caduta prematura che regola naturalmente la carica produttiva delle piante. Il limone, essendo un agrume rifiorente, secondo le condizioni ambientali e le caratteristiche varietali, può fiorire diverse volte nel corso dell’anno, dando produzioni nettamente differenti che assumono particolari denominazioni: - La prima fioritura, che avviene da marzo a giugno, è quella più importante, per quantità di fiori emessi e dà origine al Primofiore, che matura in settembre - ottobre, e ai Limoni invernali, che maturano da novembre a maggio. - La seconda fioritura, che si verifica da giugno a fine luglio, porta alla produzione di Bianchetti, che maturano da marzo a maggio. - La terza fioritura ha luogo da agosto ad ottobre; essa è ottenuta spontaneamente o in seguito a forzatura e dà origine ai famosi Verdelli e ai Bastardi che maturano, rispettivamente, nell’estate e nell’autunno dell’anno seguente. Il frutto del limone, detto “esperidio”, ha una buccia molto sensibile alle alterazioni causate da organismi dannosi, da agenti climatici o da motivi fisiologici. Nel frutto maturo l’epidermide esterna è vistosamente colorata e ricopre un tessuto compatto, detto “flavedo”, che ospita una grande quantità di ghiandole oleifere, dalle quali dipende la produzione delle essenze. Gli Agrumi appartengono alla famiglia delle Rutacee. Il frutto è una bacca più o meno globosa, dalla buccia gialla, arancione o rossastra. L’interno è suddiviso in 8-12 spicchi, delimitati da pareti membranose, contenenti polpa e semi. Per ottenere i Verdelli, limoni tipici della Sicilia, chiamati così per il tipico colore della buccia, si fa ricorso alla pratica della forzatura che prevede: • sospensione delle irrigazioni per circa 40 giorni, dalla fine di giugno ai primi di agosto; • concimazione azotata; • ripresa delle irrigazioni, di cui almeno 4 a turni accorciati ed a volumi ridotti, prima di riprendere i turni normali. Il clima L a temperatura ideale per le piante di limoni è quella compresa tra i 20 ed i 30 °C. La fase vegetativa ha inizio quando la temperatura raggiunge i 12-13 °C (di solito all’inizio della primavera), mentre il riposo invernale comincia con temperature inferiori ai 7°C; il riposo vegetativo si può avere anche in estate nel caso in cui la temperatura superi i 38°C. Oltre alle temperature, numerosi altri agenti climatici condizionano lo sviluppo delle piante (pioggia, umidità atmosferica e brina), ma è soprattutto il vento a creare i maggiori problemi. Quest’ultimo, infatti, danneggia i giovani impianti, causando estese defogliazioni e provocando la caduta (cascola) dei fiori e dei frutticini dalle piante adulte. L’unica difesa a tale tipo di inconveniente resta quella della predisposizione dei filari frangivento lungo tutto l’impianto. La propagazione I Cultivar: pianta coltivata nettamente distinguibile per uno o più caratteri che, attraverso la riproduzione o la propagazione, mantiene le sue caratteristiche originarie la poliembrionia, ossia la presenza nello stesso seme di più embrioni, è una caratteristica degli agrumi portinnesti si riproducono per seme; le cultivar, invece, per innesto. Dal seme del limone si ottengono dalle 2 alle 4 piantine; di queste, 1 sola è diversa dalla pianta madre, mentre le rimanenti derivano da embrioni nucellari, identici alla pianta madre. Questo fa sì che, selezionando solo le piantine nucellari si possa ottenere del materiale da propagazione molto omogeneo. Al secondo anno le piantine vengono innestate e si lasciano sviluppare nel vivaio ancora per 2-3 anni. In seguito vengono sradicate con pane di terra e sono avviate all’impianto definitivo. Il principale portinnesto utilizzato per i limoni è il limone Volkamericano che dà piante vigorose, che si sviluppano velocemente. La scelta del portinnesto è una fase fondamentale nell’esecuzione dell’impianto in quanto da esso dipende: la grandezza definitiva della pianta, il suo ambientamento al terreno, il suo regolare sviluppo, la sua resistenza ai parassiti e alle malattie e una migliore impollinazione. Forme di allevamento I l momento migliore per mettere a dimora le piantine di limone è la primavera. Per ottenere un miglior assorbimento dell’energia solare, i filari vanno orientati in direzione nord-sud. La forma di allevamento più utilizzato è la forma a globo a chioma piena. Tale forma, impalcata bassa a 20-30 cm sopra l’innesto, facilita le cure colturali, protegge la pianta dai danni del vento, favorisce la rapida messa a frutto, dati i limitati interventi cesori in fase di allevamento, e ostacola lo sviluppo delle erbe infestanti, grazie, appunto, all’accentuato ombreggiamento. La potatura La potatura, fase essenziale nell’ottimizzazione del rapporto tra parte vegetativa (rami e foglie) e parte riproduttiva (fiori), deve essere effettuata considerando le peculiarità delle varie specie. E’ possibile distinguere: • la potatura d’allevamento, fatta nei primi anni di vita della pianta, serve ad impostare la forma di allevamento prescelta e a favorire una migliore illuminazione delle foglie e un rapido raggiungimento della piena fruttificazione; • la potatura di produzione consente il ricambio annuale di una quota adeguata di legno fruttificante. Eseguita almeno una volta l’anno, per tutta la vita produttiva del frutteto, ha lo scopo di far raggiungere alla pianta il massimo potenziale produttivo, con una fruttificazione costante e una migliore qualità dei frutti, eliminando rami ammalati o deperiti e ostacolando, in tal modo, l’attacco dei parassiti. Per il limone, al fine di favorirne la precoce entrata in produzione è importante contenere il più possibile i “tagli di formazione” nella fase di allevamento. Oltre alle metodiche di produzione convenzionale, conformi alle disposizioni normative comunitarie e nazionali, si devono tenere in considerazione le tecniche di produzione integrata e di produzione biologica. - il sistema di produzione integrata persegue l'obbiettivo della ottimizzazione quali-quantitativa delle produzioni, intervenendo su tutte le tecniche colturali, salvaguardando l’ambiente e privilegiando la sicurezza alimentare. I principi di base sono rappresentati dalla razionale scelta di materiale vivaistico e cultivar meno suscettibili ai parassiti, dall’adeguata preparazione del terreno, dall’uso di portinnesti idonei e dall’impiego minimo e controllato di fitofarmaci e concimi basato sull’effettivo fabbisogno della coltura. - il sistema di produzione biologico prevede una serie di vincoli per garantire la conservazione dell’ambiente e prevenire alla radice qualsiasi rischio per chi coltiva e per chi consuma.Tale metodo infatti prevede: - 3 anni di conversione dei terreni per essere certi che non ci siano contaminazioni da culture precedenti; - divieto assoluto dell’uso di prodotti chimici di sintesi, quali fertilizzanti o fitofarmaci; - ubicazione dei terreni lontano da potenziali fonti di inquinamento. Fasi fenologiche Fioritura da febbraio a giugno Maturazione da settembre ad aprile LIMONE NORMALE o D'INVERNO Ingrossamento frutto Fioritura da giugno ad agosto Maturazione da aprile a maggio LIMONE BIANCHETTO Ingrossamento frutto Fioritura da agosto a settembre Maturazione da giugno ad ottobre LIMONE VERDELLO Ingrossamento frutto Le fasi fenologiche, sopra illustrate, si riferiscono alle aree di produzione meridionali