D I S C I P L I N A R E
C O M M E R C I A L E
ARANCE
COLTIVAZIONE
Notizie botaniche
L’
arancio (Citrus sinensis Osbeck), appartenente al
gruppo botanico degli Agrumi, è una pianta sempre verde, dai frutti profumati e dal sapore pieno
ed intenso e trova larga diffusione nelle zone a clima temperato e specialmente di tipo mediterraneo.
Le piante di arancio, sempreverdi, sono molto produttive e
rinnovano la chioma gradatamente, con foglie che persistono anche 2-3 anni sulla pianta. L’altezza delle piante adulte
è fortemente influenzata dalla potatura; nella tradizionale
forma a globo le piante sono mantenute in media intorno a
2,5 metri da terra per facilitare le operazioni di raccolta.
Durante il germogliamento, ha inizio la fioritura. I fiori si formano solo sui nuovi germogli, sia singolarmente sia in gruppo (a mazzetto). In genere, solo una minima percentuale dei
fiori arriva al frutto maturo (al massimo il 3%): i frutti appena
formati, infatti, vanno incontro ad una caduta prematura che
regola naturalmente la carica produttiva delle piante.
In alcune varietà di aranci lo sviluppo del frutto avviene
senza impollinazione ed esso risulta, alla fine, privo di semi
(apireno) e di maggior pregio.
Il frutto degli aranci, detto “esperidio”, ha una buccia molto
sensibile alle alterazioni causate da organismi dannosi, da
agenti climatici o da motivi fisiologici. Nel frutto maturo l’epidermide esterna è vistosamente colorata e ricopre un tessuto compatto, detto “albedo”, che ospita una grande quantità
di ghiandole oleifere, responsabili della produzione delle
essenze. La fase di accrescimento del frutto è abbastanza
lunga (6 mesi nelle varietà molto precoci ed 8-10 mesi nelle
normali produzioni invernali).
Il clima
L
a temperatura ideale per le piante di aranci è quella
compresa tra i 20 ed i 30 °C. La fase vegetativa ha inizio quando la temperatura raggiunge i 12-13 °C circa
(di solito all’inizio della primavera), mentre il riposo invernale
comincia con temperature inferiori ai 7°C; il blocco della vegetazione si può avere anche in estate nel caso in cui la temperatura superi i 38°C.
Oltre alle temperature, numerosi altri agenti climatici condizio-
Gli Agrumi
appartengono
alla famiglia
delle Rutacee.
Il frutto è una
bacca più o
meno globosa,
dalla buccia gialla, arancione o
rossastra.
L’interno è suddiviso in 8-12
spicchi, delimitati da pareti membranose, contenenti polpa e
semi.
LE CULTIVAR DI ARANCIO SONO
CLASSIFICATE IN BASE A:
• IL COLORE DELLA POLPA:
• a polpa sanguigna;
• a polpa bionda.
• L’EPOCA DI MATURAZIONE:
• a maturazione precoce;
• a maturazione media;
• a maturazione tardiva.
nano lo sviluppo delle piante (pioggia, umidità atmosferica e
brina), ma è soprattutto il vento a creare i maggiori problemi.
Quest’ultimo, infatti, danneggia i giovani impianti, causando estese defogliazioni e provocando la caduta (cascola) dei fiori e dei
frutticini dalle piante adulte. L’unica difesa a tale tipo di inconveniente resta quella della predisposizione dei filari frangivento
lungo tutto l’impianto.
La propagazione
Cultivar:
pianta coltivata nettamente
distinguibile
per uno o più
caratteri che,
attraverso la
riproduzione o
la propagazione, mantiene
le sue caratteristiche originarie
la poliembrionia, ossia la
presenza nello
stesso seme di
più embrioni, è
una caratteristica degli
agrumi
I portinnesti si riproducono per seme; le cultivar, invece, per
innesto. Dal seme delle arance si ottengono dalle 2 alle 4
piantine; di queste, 1 sola è diversa dalla pianta madre, perché ottenuta dalla cellula uovo fecondata, mentre le rimanenti derivano da embrioni nucellari identici alla pianta
madre. Questo fa sì che, selezionando solo le piantine
nucellari si possa ottenere del materiale da propagazione
molto omogeneo. Al secondo anno le piantine vengono
innestate e si lasciano sviluppare nel vivaio ancora per 2-3
anni. In seguito vengono sradicate con pane di terra e sono
avviate all’impianto definitivo.
I principali portinnesti utilizzati per gli aranci sono l’arancio
amaro o melangolo (Citrus aurantium L.), principalmente
diffuso nel Bacino Mediterraneo, e il Citrange, per di più utilizzato per gli aranci dolci, che migliora la colorazione delle
arance pigmentate.
La scelta del portinnesto è una fase fondamentale nell’esecuzione dell’impianto in quanto da
esso dipende: la grandezza definitiva della
pianta, il suo ambientamento al terreno, il suo
regolare sviluppo, la sua resistenza ai parassiti e alle malattie e una migliore impollinazione.
Forme di allevamento
Il momento migliore per mettere a dimora le piantine delle
arance è la primavera. Per ottenere un miglior assorbimento dell’energia solare, i filari vanno orientati in direzione nord-sud.
La forma di allevamento più utilizzata è la forma a globo a
chioma piena. Tale forma, impalcata bassa a 20-30 cm
sopra l’innesto, facilita le cure colturali, protegge la pianta
dai danni del vento, favorisce la rapida messa a frutto, dati
i limitati interventi cesori in fase di allevamento, e ostacola
lo sviluppo delle erbe infestanti, grazie, appunto, all’accentuato ombreggiamento.
La potatura
La potatura, fase essenziale nell’ottimizzazione del
rapporto tra parte vegetativa (rami e foglie) e parte
riproduttiva (fiori), deve essere effettuata considerando le peculiarità delle varie specie. E’ possibile
distinguere:
• la potatura d’allevamento, fatta nei primi anni di
vita della pianta, serve ad impostare la forma di
allevamento prescelta e a favorire una migliore
illuminazione delle foglie e un rapido raggiungimento della piena fruttificazione;
• la potatura di produzione consente il ricambio
annuale di una quota adeguata di legno fruttificante. Eseguita almeno una volta l’anno, per tutta la
vita produttiva del frutteto, ha lo scopo di far raggiungere alla pianta il massimo potenziale produttivo, con una fruttificazione costante e una migliore qualità dei frutti, eliminando rami ammalati o
deperiti e ostacolando, in tal modo, l’attacco dei
parassiti.
Per l’arancio, in particolare, si deve porre attenzione ai numerosi germogli verticali che si sviluppano vigorosi e tendono a
prendere il sopravvento sulle branche; tali germogli vanno in
genere soppressi o accorciati. La chioma, in tal modo, diventa
irregolare nei primi anni, ma si riequilibra nel tempo.
Oltre alle metodiche di produzione convenzionale, conformi alle disposizioni normative comunitarie e nazionali, si devono tenere in considerazione le tecniche di produzione integrata e di produzione biologica.
- il sistema di produzione integrata persegue l'obbiettivo della
ottimizzazione quali-quantitativa delle produzioni, intervenendo su tutte le tecniche colturali, salvaguardando l’ambiente e
privilegiando la sicurezza alimentare. I principi di base sono
rappresentati dalla razionale scelta di materiale vivaistico e
cultivar meno suscettibili ai parassiti, dall’adeguata preparazione del terreno, dall’uso di portinnesti idonei e dall’impiego
minimo e controllato di fitofarmaci e concimi basato sull’effettivo fabbisogno della coltura.
- il sistema di produzione biologico prevede una serie di vincoli
per garantire la conservazione dell’ambiente e prevenire alla
radice qualsiasi rischio per chi coltiva e per chi consuma.Tale
metodo infatti prevede:
- 3 anni di conversione dei terreni per essere certi che non ci
siano contaminazioni da culture precedenti;
- divieto assoluto dell’uso di prodotti chimici di sintesi, quali fertilizzanti o fitofarmaci;
- ubicazione dei terreni lontano da potenziali fonti di
inquinamento.
Fasi fenologiche
Glossario
Allegagione: passaggio dallo
stato di fiore a quello di frutto.
Ingrossamento
frutto
Maturazione
Prefioritura
dicembre/febbraio
inizi marzo
maggio
fine marzo/aprile
fine aprile
Allegagione
Le fasi fenologiche, sopra illustrate, si riferiscono alle aree di produzione meridionali
Fioritura
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