* Oggi in edicola con La Stampa * W LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 SABATO 8 FEBBRAIO 2014 • ANNO 148 N. 38 • 1,30 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Droga per vip, 18 arresti a Torino La prima volta di un erede reale Immigrati: una foto, una storia Vadallospacciatore conlafigliadi3anni Madrid,tremailtrono L’Infantaallasbarra Ilritornoalpaesello conlanostalgiadelNord L’uomo acquista la cocaina tenendo la bambina per mano: al vertice della banda il titolare di un’autofficina Massimo Numa A PAGINA 17 La secondogenita di re Juan Carlos oggi davanti al giudice: Cristina è accusata di frode e riciclaggio Gian Antonio Orighi A PAGINA 15 Si conclude la serie di racconti dedicati a chi si è riconosciuto nelle immagini di 50 anni fa pubblicate su La Stampa Neirotti e Poletto ALLE PAGINE 12 E 13 UNICO INTOPPO: NON SI APRE UNO DEI 5 CERCHI. SVENTATO IL DIROTTAMENTO DI UN AEREO. OGGI ITALIA IN GARA Letta resiste. I suoi: se vogliono farlo uscire, lo sfiducino “Voto dannoso” Renzi rilancia l’ipotesi staffetta Il leader Pd esclude larghe intese “Mai al governo con Berlusconi” Il futuro del governo Letta resta un rebus proprio mentre Matteo Renzi esclude il ricorso alle urne al pari di un nuovo esecutivo con Berlusconi. Il sindaco di Firenze giudica impellente un cambio di passo dell’esecutivo che «ora deve correre». Anche se, twitta il segretario Pd, «a me conviene votare, ma all’Italia no». Intanto il premier resiste, con i suoi che lanciano la sfida: se vogliono la staffetta a Palazzo Chigi, prima lo sfiducino. DA PAG. 6 A PAG. 8 1 RAPPORTI CON GLI USA IL POTERE PERDUTO DELL’EUROPA GIANNI RIOTTA L a diplomatica americana Victoria Nuland è nata nel 1961, ed aveva così solo tre anni quando, il 7 febbraio di 50 anni fa, i Beatles atterrarono nella sua città, New York, per suonare due giorni dopo, 9 febbraio, al leggendario Ed Sullivan Show televisivo. La Nuland è diventata famosa, già lo registra la sua pagina Wikipedia, per avere detto senza troppi riguardi «Si f… l’Unione Europea», liquidando con un «fuck the Eu» gli storici alleati a proposito della crisi in Ucraina. Come cambia il mondo in mezzo secolo. Nel febbraio 1964, l’America ancora sotto choc per l’assassinio di John Kennedy, vede arrivare con gioia la band inglese, invitata dal presentatore Ed Sullivan. Due volte bloccato in aeroporto dalle fans di John, Paul, Ringo e George, Sullivan tratta con il loro manager, Epstein, una tournée tv in America. Siglano stringendosi la mano un contratto per 10.000 dollari, allora il salario medio annuo americano era 6000 dollari. CONTINUA A PAGINA 27 CINQUE STELLE Grillo, i pm chiedono nove mesi L’accusa: entrò nella baita abusiva No Tav in Valsusa Indagato anche per l’invito agli agenti a unirsi ai forconi Iacoboni, Italiano e Peggio A PAGINA 9 SRDJAN SUKI/EPA Giochi, Putin passa l’esame Tedeschi in divisa arcobaleno ma niente proteste sui diritti civili ELECTROLUX Dietrofront, la fabbrica non chiude La multinazionale scrive a sindacati ed esecutivo: «Salveremo Porcia» Frenata sui tagli ai salari Francesco Spini A PAGINA 22 Buongiorno MASSIMO GRAMELLINI Brusorio, Cotto e Zafesova DA PAG. 2 A PAG. 5 E ALLE PAG. 34 E 35 La cerimonia di apertura dei Giochi invernali allo Stadio Olimpico di Sochi LUCIA SGUEGLIA IL DUO FINTO GAY i parte da Freddy Mercury che più icona gay non si può. CONTINUA A PAGINA 4 CONTINUA A PAGINA 2 PER DISINNESCARE LE POLEMICHE GIULIA ZONCA INVIATA A SOCHI S L a Russia è una bambina che dice «I come Impero», sulla pista del Fisht. E Putin nel suo giorno atteso per 7 anni, si commuove al risuonare dell’inno russo, anche se non canta, quando la sua bandiera sventola agitata da un soffio artificiale. Sarà l’apparizione di Alina Kabayeva, sua presunta amante, tra gli ultimi tedofori. TRA CERIMONIA E POLITICA LE AMBIZIONI DELL’ULTIMO ZAR ENZO BETTIZA N on si sa bene se le Olimpiadi grandiosamente aperte a Sochi volessero celebrare se stesse o idolatrare Putin. L’impressione, guardando la cerimonia-kolossal in tv, è che Memorie dal sottosuolo 1 Il direttore della metropolitana di Londra ha spedito una mail personalizzata a tutti gli abbonati per ringraziarli della pazienza con cui hanno sopportato lo sciopero dei giorni scorsi e informarli delle prossime agitazioni decise dai sindacati, fornendo una lista dettagliata degli orari di chiusura, dello stato delle trattative e delle linee che verranno comunque garantite. Quanta ipocrisia, in queste memorie dal sottosuolo. E quale mancanza di tatto. Seminare il panico tra decine di migliaia di persone con l’annuncio di disagi futuri che impediranno loro di godersi il fine settimana in relax. Ben altrimenti vanno le cose nei Paesi di più antica tradizione e cultura. A Torino, Milano e Roma nessun manager di autobus o metropolitana si sognerebbe mai di togliere all’utente l’ebbrezza della sorpresa. Stamattina i mezzi pubblici funzioneranno? Andranno a singhiozzo con pause riflessive di un’ora tra una corsa e l’altra? Salteranno le fermate dispari, costringendoci a camminare per un quarto d’ora sotto la pioggia? Sono questi i dilemmi che danno un senso alle nostre giornate. I manager italici lo sanno e, resistendo alla naturale pulsione del loro animo gentile che li spingerebbe a portare parole di conforto casa per casa, si trincerano dietro un apparente menefreghismo per lasciare ai cittadini il piacere di condurre un’esistenza improvvisata e spontanea. Senza quelle certezze educatamente british che la renderebbero così prevedibile, lineare, noiosa. In una parola: civile. Putin comunque non abbia trascurato nulla, proprio nulla, pur di celebrare se stesso. Il messaggio politico trasmesso dallo zar del Cremlino ha assunto un timbro antiamericano e di distacco dall’universo anglosassone. CONTINUA A PAGINA 27