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LA STORIA Cosa c'è
davvero nei libri della
crociata anti-gender MARI
APIA VELADIANO
CAPITA che a scuola arrivi
un modulo prestampato a cui
i genitori aggiungono i loro
nomi e il nome del figlio, con
cui dichiarano di «essere
informati circa l'esistenza
della e.d. teoria "dei gender"e
chiedono di non proporre
detti contenuti ai propri
figli». A PAGINA 24 CON
UN ARTICOLO DI MARIA
NOVELLA DE LUCA
QUELLE LETTERE PER DIRE NO A QUALCOSA CHE NON ESISTE
MAR1AP1A VELADIANO CAPITA che
a scuola arrivi un modulo, un prestampato
a cui i genitori aggiungono i loro nomi e il
nome del figlio, con cui dichiarano di
«essere informati circa l'esistenza della
e.d. teoria "dei gender", che alcuni
programmi e/o insegnamenti scolastici
veicolano i contenuti di detta teoria e
pertanto con effetto immediato (grassetto
in originale) dichiarano di dissentire
totalmente con i contenuti di detta teoria
che considerano dannosa per l'educazione
dei propri figli e chiedono di non proporre
detti contenuti sotto alcuna forma ai propri
figli». Firma, data, protocollo. Se capita
bisogna fermarsi e dalla posizione in cui ci
si trova, nel caso insegnante, preside,
felicemente credente e cattolica, bisogna
chiedersi cosa sta suc
il nemico serve. La saldatura fra
potere e paura è micidiale. Il
gender è una manna. Ogni giorno
un po' e lo sdegno è servito, il
nemico è servito, il pensiero è
congelato e si sente meno la paura
per quel che non si capisce. Per
fortuna c'è un nemico là fuori. Ad
andare in piazza a dire il fantasma
del gender non passa si rischia di
schiacciare il pensiero in uno
slogan a cui altri rispondono dalla
i generi che somiglia a un'ultima sponda di uno slogan speculare e
trasgressione dopo che tutte le
contrario. Ci vuole un pensiero
altre sono state agite e assorbite. paziente che non rinuncia a
La vita adulta vaglierà il vero o il capire, senza per questo
falso che questo sconfinare porta necessariamente approvare. E
dentro. Quel che la scuola
forse di tutto questo con i genitori
davvero fa, e deve, è combattere proprio la scuola deve
gli stereotipi di genere. Ma essere limpidamente parlare.
contro questi stereotipi non
significa dire che il genere non
esiste. Significa educare a vedere
dove sta la trappola di un sé
condizionato da precomprensioni
che autolimitano non solo le
scelte ma il pensiero stesso, il
desiderio. Per cui le bambine
nemmeno sognano di diventare
cedendo. Di una teoria gender
astronaute (adesso forse un po' di
non si ha notizia certa Un
più, grazie a Samantha
vorticoso giro fra i siti delle
scuole della nostra lunga penisola Cristoforetti) perché la loro
educazione, implicita o esplicita,
non ci consegna una sola
ha beneducato anche i desideri.
programmazione individuale in
cui si parli di "teoria gender". E ci La consapevolezza degli
si chiede allora perché genitori si stereotipi di genere è una
conquista lenta, lo stereotipo vive
organizzino con moduli,
di un'inerzia sociale naturale
protocolli e un lessico
blandamente giuridico e un poco
minaccioso contro qualcosa che
ed è funzionale al vantaggio o al
non c'è. Probabilmente succede
potere di qualcuno. E al potere il
che hanno paura perché, senza
nemico serve. Ci sono poteri che
colpa alcuna, non capiscono. Il
si squagliano se vien meno il
mondo affettivo e sessuale dei
nemico. E anche alla paura
Famiglia - Temi e discussioni
figli è misterioso, cambiato come
è cambiato con pari sofferenza e
scandalo negli anni Sessanta del
secolo scorso e prima ancora
negli anni Venti. Qualsiasi
assemblea di istituto o festa di
compleanno o happy hour ci
consegnano una vita che di fatto
rimescola i colori, i gesti, gli
atteggiamenti di ragazze e
ragazzi. Uno sconfinare
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MODULO NO Al CORSI II modulo firmato da alcuni genitori in cui dichiarano di
dissentire dalla teoria del gender e chiedono di non proporne i contenuti a scuola ai
propri figli
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Figli di due mamme e
lotta ai pregiudizi
cosa c'è davvero nei
libri "sender "
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La polemica« Da Piccolo uovo a
Nessuno è perfetto: ecco i titoli espulsi
dalle biblioteche scolastiche e messi
all'indice dal movimento del Family
day perché travierebbero i bambini
MARIA NOVELLA DE LUCA ROMA. In
fondo "Piccolo uovo " cercava soltanto una
famiglia. Elero, omo, adottiva, multirazziale:
non importa, le famiglie sono tutte così belle,
che per quello strano e goffo uovo era
davvero difficile scegliere in quale approdare.
Eppure, suo malgrado, quell'uovo, inventato
da Francesca Pardi e magistralmente
disegnato da Altan, è diventato il singolare
bersaglio di una Protagonista di una storia
definita "pericolosa" e nelle cui pagine, tra
gatti, conigli, pinguini in stile "Pimpa" si
anniderebbe l'insidiosissimo fantasma del
"gender". Sfuggente teoria del tutto e del
niente, sufficiente però a far finire "Piccolo
uovo" tra i libri espulsi dalle biblioteche
scolastiche italiane, in una lista sempre più
folta di titoli messi all'indice perché, secondo
l'agguerrito movimento del Family day,
travierebbero la mente dei bambini. Ma cosa
c'è davvero in questi libri (quasi tutti
pubblicati dalla casa editrice "Lo stampatello"
) che i comitati "Difendiamo i nostri figli"
vorrebbero bruciare in un rogo virtuale? Né
più né meno che il mondo reale. Attraverso
storie di
animali umanizzati, principesse, eroi
furbi o eroi sognatori, personaggi
in carne ed ossa, tra titoli come "II
Matrimonio dello zio", o "Nessuno è
perfetto", "II mio primo giorno in
Italia", o "II grande libro delle
famiglie", ciò che si narra è una
società dove si nasce da una mamma
e da un papa, ma anche da due
mamme, si è figli adottati o in
affido, si è bimbi sani o disabili, si è
italiani o migranti, si è maschi,
femmine, ma in fondo si è come si
vuole... Dunque in questa
costellazione di avventure umane,
spesso illustrate dai migliori
disegnatori ita Attraveiso storie di
animali umanizzati o personaggi in
came ed ossa si racconta la
complessità della società
Luigi Brugnaro, ha deciso che una
serie di titoli presenti nelle biblioteche
delle primarie e delle materne
dovranno essere eliminati. Una
battaglia analoga aveva sconvolto
qualche mese fa il comune di
Trieste, finito nella bufera per aver
proposto l'introduzione, nelle classi
dei più piccoli, del "Gioco del
rispetto". Ossia un percorso
educativo basato sull'educazione di
genere (non gender) cioè sul rispetto
delle differenze, dei sessi, e sul
superamento degli stereotipi. Le
psicologhe, autrici del gioco, sono
state accusate addirittura di aver
favorito "palpeggiamenti" tra i
bambini. « Quello che facevamo era
chiedere ai piccoli di fare una corsa
— spiegava una delle autrici—e alla
fine facevamo mettere la mano di un
bambino sul cuore di una
liani, la famiglia "tradizionale" è
solo una delle tante combinazioni
della vita Come accade nel mondo
reale. Ma è proprio questo che i vari
movimenti "Difendiamo i nostri
figli" contestano: e cioè che nelle
scuola si possa parlare di unioni gay,
di doppi padri, di libertà di
comportarsi al di là dei generi.
L'ultimo caso è quello di Venezia,
dove il neosindaco di centrodestra,
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bambina, per dimostrare che pur
nella differenza i cuori battono allo
stesso modo». Ma già lo scorso
anno, una violenta campagna dei
movimenti Pro-life, aveva fermato la
diffusione dei famosi libretti
dell'Istituto Beck, opuscoli contro il
bullismo decisi dall'ex ministro per
le Pari Opportunità Elsa Fornero, e
accusati di inoculare l'ideologia
"Lgbt" tra i ragazzi. Una feroce
mistificazione, perché in quei testi,
destinati agli insegnanti, si parlava di
prevenzione al bullismo in tutte le
sue versioni. Una stessa campagna di
controinformazione sembra oggi
colpire
la nuova editoria dell'infanzia Non
solo lo "Stampatello", minuscola
casa editrice milanese, fondata da
Francesca Pardi e Maria Silvia
Fiengo, mamme gay di quattro
bambini, che dopo aver cercato
invano un editore per raccontare ai
propri figli la particolarità della loro
nascita, hanno deciso di fare da sé.
Ma anche gli editori di "E con Tango
siamo in tre", avventure di pinguini
papa gay, espulsi dalle scuole
veneziane. «Raccontiamo che si
nasce in tanti modi diversi, in una
famiglia eterosessuale o con due
madri, due padri, un single. Si può
venire al mondo anche con la
fecondazione assistita. È la realtà. Si
può avere una pelle diversa —
spiega Maria Silvia Fiengo—o una
malattia, ma tutti sono degni di
rispetto». Ma la campagna è sempre
più violenta. Con somma sorpresa
delle case editrici straniere, che
vedono i loro testi, accettati in patria,
attaccati da noi. Ad esempio "II
grande, grosso libro delle famiglie"
uscito senza polemiche in
Inghilterra, messo all'indice in Italia
«Hanno scritto che insegniamo la
masturbazione ai bambini: sfido
chiunque a trovare riferimenti di
questo tipo nelle nostre storie. Noi
parliamo di valori, e siamo così
tranquille che abbiamo mandato i
nostri libri anche al Papa».
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PINGUINI OMOSEX È uno dei libri
espulsi dalle biblioteche scolastiche di
Venezia. Parla di una famiglia di papa gay
LE FAMIGLIE È uno dei libri nel mirino
dei Pro-Life. Disegnato da Altan racconta i
tanti modi di essere famiglia NEL MIRINO
LE FAMIGLIE È uno dei libri nel mirino
dei Pro-Life. Disegnato da Altan racconta i
tanti modi di essere famiglia PINGUINI
OMOSEX È uno dei libri espulsi dalle
biblioteche scolastiche di Venezia. Parla di
una famiglia di papa gay TANTI E
DIVERSI Spiega ai più piccoli quanti
diversi tipi di famiglia esistono single, etera
gay, adottive LE FAMIGLIE È uno dei libri
nel mirino dei Pro-Life. Disegnato da Altan
racconta i tanti modi di essere f Tante
femig/fe - "e specia/i f miglia PINGUINI
OMOSEX È uno DUE GENITRICI È il
primo libro dell'editrice Stampatello
racconta la storia di due mamme gay e dei
loro figli dei libri espulsi dalle biblioteche
scolastiche di Venezia. Parla di una
famiglia di papa gay TANTI E DIVERSI
LO ZIO SI SPOSA Avventura di una
famiglia in trasferta a New York dove lo
zio sposerà un altro uomo Spiega ai più
piccoli quanti diversi tipi di famiglia
esistono single, etera gay, adottive LE
FAMI
Pag.
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Rassegna Stampa - Movimento per la Vita