Ciliegio
Il Ciliegio
in Agricoltura Biologica
Questa specie si adatta
bene
alla
coltivazione
biologica, anche se la coltura
è particolarmente sensibile
all’umidità
durante
la
fioritura e maturazione dei
frutti ad infezioni di monilia.
Altro fattore limitante, in
particolare in collina, alta
collina e per le varietà tardive
è la mosca del ciliegio.
Si adatta bene a terreni
profondi, con buon drenaggio,
di medio impasto, con pH
Ciliegio in fioritura - foto F. Franceschelli
subacido
o
subalcalino,
calcare attivo inferiore al 7%. Sono da evitare suoli con pH minori di 5,4 e maggiori di
8,8 e con calcare attivo maggiore di 12%
Scelta del portinnesto
COLT ® : adatto a terreni di medio impasto ed irrigui, tollera la stanchezza del terreno, induce una vigoria
piuttosto elevata.
MAXMA 60: stesso vigore di Colt
MAXMA 14: vigore ridotto del 1-20% rispetto a Colt
GISELA 6: vigore ridotto del 50% rispetto a Colt
FRANCO DA SEME: preferisce terreni freschi, profondi, di medio impasto; è sensibile alla stanchezza del
terreno. ha elevata vigoria.
Scelta varietale
Le ciliegie precoci sfuggono agli attacchi della Mosca.
BIGARREAU BURLAT (0): cultivar precoce a vigoria medio-elevata. Presenta scalarità di naturazione ed
elevata sensibilità allo spacco.
BIGARREAU MOREAU (+1)
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Ciliegio
CELESTE®* (+10): cultivar precoce a vigoria elevata. Frutti dall’aspetto attraente ad elevata pezzatura.
Per il particolare habitus vegetativo, la messa a frutto
lenta e la sensibilità allo spacco, necessita di adeguati
interventi di potatura e di piegatura allo scopo di migliorare questi aspetti. La pianta, invecchiando, raggiunge un migliore equilibrio vegeto-produttivo.
Forma di allevamento
Sesto d’impianto
Vaso basso
6,0-7,0 x 5,0-6,0
Bandiera
5.0-5.5 x 4.5-6,0
Palmetta libera
5,5-6,0x 5,0-6,5
Tabella da Disciplinari Di Produzione Integrata, 2004,
modificata
VERA* (+10): cultivar medio precoce caratterizzata
da frutti di grossa pezzatura, bell’aspetto ed elevata
qualità.
NEWSTAR (+13): caratterizzata da una rapida entrata in produzione, produttività elevata e costante e
qualità gustativa dei frutti. Elevata suscettibilità allo
spacco.
GIORGIA (+11): cultivar medio-precoce. Caratterizzata da produttività elevata e rapida entrata in produzione. La sensibilità allo spacco è media.
GRACE STAR* (+11): varietà a maturazione medioprecoce. Elevata produttività e qualità delle ciliege.
Buona uniformità di maturazione. La sensibilità allo
spacco è media.
FERROVIA (+24): cultivar con buone caratteristiche produttive e pomologiche. Risulta mediamente
sensibile alle spaccature.
LAPINS (+26): cultivar a maturazione tardiva. A
causa dell’elevata produttività e della tendenza a
fruttificare a grappolo richiede particolare attenzione
negli interventi di potatura. La sensibilità allo spacco
è medio-scarsa.
REGINA (+28): poco sensibile al cracking e di conseguenza alle Monilie spp.
SWEET HEART®* (+35): cultivar tardiva. Per la tipologia di fruttificazione richiede, come Lapins, particolare attenzione nella potatura.
Impianto di ciliegio a vaso basso- foto Consorzio Fitosanitario di Modena
Gestione del suolo e
fertilizzazione
Per quanto riguarda le indicazioni relative alla gestione del suolo e fertilizzazione si rinvia alle schede
“Pratiche agronomiche” e “Fertilizzazione organica”.
Difesa fitosanitaria
Corineo: Stigmina carpophila
® = marchio registrato
* = varietà protetta
Forme di allevamento e
sesti d’impianto
Palmetta, bandiera e il vaso (maggiormente in collina) solo le forme d’allevamento maggiormente utilizzate.
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Corineo - foto Consorzio Fitosanitario di Modena
la conservazione durante l’inverno avviene ad opera
del micelio o dei conidi presenti lungo le lesioni di
rami infetti o tra le perule delle gemme. Le infezioni
su foglie, frutti e rami, possono verificarsi durante i
periodi umidi e piovosi, con temperature comprese
tra 5 e 26°C, con valori ottimali intorno ai 15°C. A questa temperatura il ciclo di incubazione della malattia
dura circa 8 giorni. Interessa tutte le drupacee, gli attacchi più gravi si manifestano in primavera e in autunno soprattutto sulle piante già debilitate.
Prevenzione:
è bene evitare tutte le operazioni che rallentano la
lignificazione dei rami, durante la potatura bisogna
asportare tutti gli organi colpiti.
Difesa fitosanitaria:
si eseguono trattamenti con sali di rame a completa
caduta foglie (100 g/hl di ione rame) e a ingrossamento gemme per estinguere le forme ibernanti presenti sulla pianta.
Per il ciliegio le varietà più sensibili sono quelle più
sensibili allo spacco (Celeste e New Star) e quelle che
fruttificano a grappolo (Lapins, Sweet Heart).
Prevenzione: importanti le pratiche agronomiche preventive: asportazione e distruzione delle parti colpite, equilibrata
nutrizione della pianta, potature verdi per migliorare
l’arieggiamento, sesti d’impianto sufficientemente
ampi, evitare stress idrici.
Difesa fitosanitaria: trattamenti con polisolfuro di calcio e zolfo e proteinato di zolfo possono ridurre del 50% gli attacchi di
Monilia. Gli interventi possono essere fatti in prefioritura (polisolfuro di calco 7 Kg/hl, zolfo 400 g/hl)
e fine fioritura (polisolfuro di calco 2 Kg/hl, zolfo 200
g/hl), in fioritura si può utilizzare a dosaggi minori
zolfo (eventualmente in miscela a propoli).
Cocciniglia bianca:
Pseudaulacaspis pentagona
Monilia: Monilinia
laxa, M. fructigena
Monilia fructigena, M. laxa
Cocciniglia bianca, colonia - foto Servizio Fitosanitario Regionale
Ciclo biologico:
foto Consorzio Fitosanitario di Modena
Ciclo biologico:
la conservazione invernale del patogeno è a carico dei
frutti colpiti caduti a terra o mummificati attaccati alla
pianta e del micelio presente nei cancri rameali o dei
conidi liberi sulla pianta. Gli attacchi più gravi si verificano durante la fioritura e sui frutti in prossimità della
raccolta, i rischi maggiori si verificano con condizioni
climatiche caratterizzate da umidità, nebbia e pioggia.
sverna come femmina adulta fecondata e, in EmiliaRomagna, compie due generazioni nel corso dell’an
no. La prima migrazione di neanidi, generate dalle
femmine svernanti, avviene nella seconda metà di
maggio; la seconda comincia alla fine del mese di luglio e si protrae per il mese successivo.
Danni:
sottrazione di linfa che, in caso di forti attacchi, può
provocare il disseccamento di rametti e branche. La seconda generazione attacca e danneggia anche i frutti.
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Ciliegio
Ciclo biologico: Ciliegio
Prevenzione: Prevenzione:
favorire una insolazione diretta delle colonie nel periodo estivo tramite la potatura verde, e l’esposizione
al freddo e agli eventuali trattamenti nel periodo invernale tramite spazzolature delle colonie più grosse.
Eliminare i rami attaccati durante le fasi di potatura.
favorire una insolazione diretta delle colonie nel periodo estivo tramite la potatura verde, e l’esposizione
al freddo e agli eventuali trattamenti nel periodo invernale tramite spazzolature delle colonie più grosse.
Eliminare i rami attaccati durante le fasi di potatura.
Difesa fitosanitaria: Difesa fitosanitaria: generalmente i trattamenti vengono effettuati alla ripresa vegetativa contro le forme svernanti; i prodotti
più usati sono il polifosfuro di calcio e l’olio bianco
(distanziare da zolfo). Gli oli minerali estivi possono
venire impiegati anche nel periodo vegetativo contro
le neanidi. Alcuni antagonisti naturali, come Encarsia berlesei, ne limitano efficacemente la diffusione.
Gli interventi effettuati per la Cocciniglia grigia hanno
parziale efficacia anche per la Cocciniglia bianca.
generalmente i trattamenti vengono effettuati alla ripresa vegetativa contro le forme svernanti; si possono impiegare il polifosfuro di calcio (15 Kg/hl) o l’olio
bianco (3 Kg/hl) (distanziare da zolfo). Per ridurre le
infestazioni, qualora si verifichino danni, si può effettuare un trattamento con olio bianco (2,5-3 Kg/hl) a
caduta foglie. Gli oli minerali estivi possono venire
impiegati anche nel periodo vegetativo durante la migrazione delle neanidi. Alcuni antagonisti naturali ne
limitano efficacemente la diffusione.
Cocciniglia di S. Josè:
Comstockaspis perniciosa
Afide nero: Myzus cerasi
Ciclo biologico:
è una specie a comportamento dioico. La femmina
depone le uova alla base delle gemme. Le neanidi nascono alla ripresa vegetativa e da allora si succedono
diverse generazioni
Danni:
attacca la vegetazione e i frutti del ciliegio ed è particolarmente dannoso sulle piante giovani interferendo sull’equilibrio vegetativo. Le fondatrici compaiono
alla ripresa vegetativa. Normalmente dopo alcuni anni
di conduzione biologica le piante risultano meno suscettibili agli afidi, sia per l’accresciuta presenza dei
predatoria sia per il migliore equilibrio nutrizionale.
Prevenzione: Cocciniglia di S. Josè, colonia - foto Servizio Fitosanitario Regionale
Ciclo biologico:
compie tre generazioni all’anno. Sverna come neanide di prima o seconda età. Le femmine fecondate in
maggio (prima generazione) cominciano a partorire
le neanidi. A fine luglio si ha la seconda generazione
e da settembre a metà ottobre la terza.
Danni:
la straordinaria velocità di diffusione rende fondamentale l’esecuzione della difesa tutti gli anni; infatti,
se non controllata, la cocciniglia può causare la perdita pressoché totale della produzione e il disseccamento di parti della pianta.
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si possono adottare alcuni accorgimenti agronomici
di tipo preventivo per favorie il controllo degli afidi:
potature equilibrate, non eccedere con le irrigazioni e
con le concimazioni azotate organiche, che possono
provocare un eccessivo rigoglio vegetativo. La potatura verde contiene la vigoria vegetativa e con essa
l’attività del fitofago.
Anche interventi volti a tutelare la complessità
dell’agroecosistema possono contribuire al controllo
degli afidi, come il mantenimento dell’inerbimento e
delle siepi per il rifugio degli insetti antagonisti.
Difesa fitosanitaria:
è consigliabile seguire l’andamento delle infestazio-
ni sin dalla caduta dei petali, cercando di intervenire
tempestivamente con piretro o rotenone (eventualmente in miscela a olio bianco) in quanto gli antagonisti naturali sono poco efficaci contro questo afide.
Forficola comune:
Forficula auricularia
La melata prodotta da questo afide richiama le formiche, che ostacolano il controllo naturale dell’infestazione da parte degli antagonisti; si può cercare di
combattere questa sinergia ad esempio cospargendo
di colla la base del tronco per impedire la risalita delle
formiche.
Caliroa: Caliroa limacina
Caliroa, larva con danni fogliari - foto S. Vergnani
Ciclo biologico:
nelle nostre zone compie 2-3 generazioni. Gli adulti
della prima generazione compaiono ad inizio maggio. Le femmine depongono le uova sotto l’epidermide della pagina inferiore delle foglie.
Le larve, raggiunta la maturità, si lasciano cadere al
suolo e si interrano. La seconda generazione prende
avvio in agosto.
Danni:
può provocare attacchi gravi con presenza di numerose larve sulle foglie che causano erosioni superficiali rispettando le nervature primarie e secondarie.
Difesa fitosanitaria: in caso di attacchi intervenire con piretro (100 g/hl)
ad inizio-metà luglio.
Forficola insetto e danni su frutto - foto A. Franceschi
Ciclo biologico:
la femmina trascorre l’inverno in nidi scavati nel terreno in cui depone le uova. Le neanidi nascono già
in pieno inverno e, con i primi caldi, si disperdono
nell’ambiente. I nuovi adulti compaiono nella tarda
primavera.
Danni:
i danni da forficola interessano, in genere, i frutti
prossimi alla maturazione.
Difesa fitosanitaria: per la difesa vengono impiegati sistemi di cattura
massale, mediante l’applicazione sulla pianta di ricoveri artificiali in cui le forficole trovano riparo nelle ore
diurne e possono essere intrappolate o allontanate;
vista l’azione di controllo esercitata dalle forficole su
alcuni fitofagi, gli individui catturati possono essere
nuovamente liberati nel frutteto dopo la raccolta.
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Ciliegio
Mosca del ciliegiO:
Rhagoletis cerasi
gliabile anche predisporre una struttura di sostegno
per non danneggiare le piante con il peso.
Le caratteristiche qualitative della produzione risultano paragonabili a quelle fuori rete. La protezione
è pressoché totale e vi è anche protezione dai danni
degli uccelli.
Larva su frutto - foto Consorzio Fitosanitario di Modena
Ciclo biologico:
compie una sola generazione all’anno. Gli sfarfallamenti iniziano a fine aprile-maggio e, a seconda del
microclima, possono continuare per oltre un mese.
Le varietà più colpite sono quelle tardive e mediotardive, poco colpite risultano invece quelle precoci
e di ciliegio acido.
Danni:
danneggia esclusivamente i frutti che poi vanno soggetti a rammollimenti e a rapida marcescenza.
Prevenzione: importante la raccolta di tutti i frutti.
Difesa fitosanitaria: verificare l’inizio del volo della mosca installando sulle piante le apposite trappole cromotropiche gialle
posizionandole nella parte alta della chioma esposta
a sud-est, In caso di catture si può intervenire all’invaiatura, eseguendo trattamenti ripetuti (2-3 trattamenti) con rotenone.
Spesso i prodotti utilizzati per la difesa non permettono di ottenere risultati soddisfacenti. In ceraseti di
limitate dimensione la difesa può essere integrata
con la cattura massale eseguita con trappole cromotropiche gialle, anche se il metodo ha dimostrato finora scarsa efficacia.
Con piante a sviluppo contenuto si possono impiegare reti a maglie di dimensione inferiore a quella
dell’adulto della mosca per coprire le piante; è consi34
Si ringraziano per i loro contributi:
Pierangela Schiatti, Agnese Franceschi, Loredana
Antoniacci, Massimo Bariselli, Mauro Boselli,
Riccardo Bugiani , Giacomo Accinelli, Alberto Aldini,
Stefano Caruso, Roberto Colombo,
Paola Pirazzini, Riccardo Cornale, Alberto Reggiani,
Guido Ghermandi, Carla Scotti , Maria Grazia
Tommasini , Moreno Toselli, Fabio Franceschelli
Aggiornamento 2008
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