Elogio all’Italia
Prefazione
“Elogio d' Italia” è l'opera che vuole glorificare la
storia dell' Italia vestendola di tutte le epoche
letterarie celebrando l' unità della nazione.
Nell' “Invocazione all' Italia” la nazione è
paragonata ad una rosa secondo il manierismo di
Gianbattista Marino.
Nell' “Italiana Commedia” si percorre il viaggio tra
i periodi storici che hanno caratterizzato di più il
“viale” della storia del nostro amato stivale.
“INVOCAZIONE ALL' ITALIA”
Signora che ti veston tre colori,
come rosa nel rosso ti fondi e ne risplendi.
Signora che ricordi i dì migliori,
come rosa i petali ci tendi.
Signora che accarezzi i dolci amori,
come rosa simbol di passion ci rendi.
Signora che rimembri la tua istoria
e nel mentre ne ravvivi la memoria.
Alla tua gente porgi la man sapiente,
come te, unica e sola bellezza potente.
“L' ITALIANA COMMEDIA”
Nel mezzo del cammin di nostra storia
ci ritrovammo per una via oscura
che 'l dritto cammin era smarrito.
De l' illustre illuminata società
esta lotta selvaggia è aspra e forte
che nel pensier ne rinnova la vicenda.
Fortemente voluta l' union arrivò
e poscia un secolo e mezzo
l' italian cammin il cor ravvivò.
Per me si va con far dolente,
per me si va con immenso ardore,
per me si va tra italiana gente.
Innanzi che fosse il popolo unificato
in scomparti lo stival era diviso,
all' Aquila ogni popol era incatenato
ma l' cor deli ardenti volea un sol viso,
e noi nel rimembrar il nostro sangue verso
cantiam a squarcia gola di Mameli il Grande Verso.
Prendiam ogni speranza oh noi ch' andiamo
poiché con l' anima la nostra patria amiamo.
Dal principio bisogna cominciare
se la storia vogliam rispettare.
Poscia ancor che dell' America venisse il suol riconosciuto
si vide e conobbe l' ombra di colui
ch' appellato venne lo “Secolo Buio”.
L' Epoca di mezzo allor vi fu
quando i comuni eran sul suol natio.
Lo stil che nel mentre si diffuse fu
lo Dolce Stilnovo che donzella
col fior velato celebrò,
e della nobiltade d' animo
il cor allor ne rivelò.
Or percorriam il tempo quivi innanzi
finchè lo bel comune
andò in Signoria a trasformarsi.
Nel mentre la Chiesa di mancate virtudi alcune
principiò al potere politico ad interessarsi,
e quand le social classi scorser giornate brune
la bella nobiltà er solo una prassi.
Cominciaron i moti a farsi sentire
e nel cor un desiderio iniziò a comparire,
finchè la libertà si fece apprezzare.
Dopo anni e anni quelle gesta ricordiam
in una società che da quella è disparata,
con 'l tricolor or noi giochiam
e tranquilli quei secoli studiam.
Si spera dunque che ci serva di lezione,
poiché l'unità non sia una convenzione
ma “Dall' Alpi a Sicilia” possiam concordare
che tutti siam uguali sul fatto d' amare.
L' ardor per la Patria e il suolo natio
ci uniscano sempre per volere di Dio!!
Domitilla De Luca Bossa
II F Scuola Salvatore Di Giacomo Napoli
Scarica

SSIG "Di Giacomo"