- L'evento ‘parto’, uno degli aspetti più antichi, assieme alla manifestazione delle malattie, legati alla Medicina, costituisce un elemento trasversale a tutte le culture umane e a tutte le epoche. - Le prime testimonianze scritte della Storia dell'Ostetricia e della Ginecologia si possono ritrovare in alcuni papiri egizi che contengono anche alcuni precetti di interesse ostetrico-ginecologico, con indicazioni sull’assistenza al parto, o considerazioni sui metodi anticoncezionali, o ancora con l’elenco di alcune patologie ginecologiche. - Nella Grecia classica compaiono nel Corpus Hippocraticum, nel V sec. a.C., alcuni scritti dedicati alla donna e al bambino, alla generazione e alle gravidanze di sette e otto mesi. - Nella Roma imperiale l’Ostetricia e la Ginecologia antiche raggiungono l’apice con il medico Sorano d'Efeso (98-138 d.C), considerato il fondatore della disciplina. La sua opera infatti, De morbis mulierum, è il primo trattato sulle malattie delle donne, e i temi affrontati spaziano dal ciclo mestruale alle diverse modalità di parto, alla dieta in gravidanza, alle pratiche abortive. - Dopo il Medioevo, in cui la maternità e il parto erano considerati eventi pericolosi e intrisi di un alone di mistero, è nel Cinquecento, nel rinnovamento generale della Medicina e soprattutto dell’Anatomia, che anche l'Ostetricia e la Ginecologia iniziano a godere, di riflesso, proprio delle esperienze in campo anatomico-settorio. Le dissezioni degli anatomisti della scuola padovana quali Andrea Vesalio (15141564), Realdo Colombo (1516-1559), Gabriele Falloppio (ca. 1523-1562) e Girolamo Fabrici d'Acquapendente (ca. 1533-1619) permettono una conoscenza approfondita della struttura della pelvi femminile. Falloppio per primo descrisse le famose tube che mettono in collegamento l'utero con le ovaie e che ancora oggi portano il suo nome. Probabilmente nella seconda metà del secolo, o agli inizi del XVII, appare, ad opera della famiglia Chamberlain, anche il forcipe impiegato in caso di parto difficile o distocico (con complicanze o rischi. - Nel Settecento, sulla scorta degli studi in campo anatomo-fisiologico, si pone maggiormente l’attenzione sui meccanismi del parto e sulle modalità di presentazione del feto. Nel 1774 esce la significativa (quanto discussa) opera illustrata The anatomy of the gravid uterus frutto della trentennale esperienza dell’inglese William Hunter (1718-1783). In Italia sorgono le prime cattedre universitarie con un insegnamento ostetrico per gli studenti di Medicina e parallelamente vengono aperte scuole di Ostetricia per la formazione professionale delle levatrici. Nascono inoltre i Gabinetti di Ostetricia che raccolgono modelli ostetrici di cera e terracotta, conservati attualmente in molte città, tra cui Padova, Bologna, Firenze e Cagliari. - Nell‘Ottocento si iniziano a individuare le implicazioni della Microbiologia in Ostetricia. L'ungherese Ignazio Semmelweiss (1818-1865) intuisce come la febbre puerperale che colpisce le puerpere sia determinata da un agente esterno di malattia. Egli comprende come un lavaggio delle mani da parte dei medici che visitano le pazienti abbatta questa mortalità. Nello stesso secolo si perfezionano molti tipi di forcipe e viene eseguita nel 1876 la prima amputazione cesarea utero-ovarica ad opera di Edoardo Porro (1842-1902). In questo periodo si avvia anche la moderna Oncologia ginecologica (si ricordi, solo a titolo d'esempio, il trattato Cancer of uterus di Cullen del 1900) ed, in Italia, la legge Crispi del 1888 stabilisce che la professione di levatrice possa essere esercitata solo previa acquisizione di uno specifico diploma rilasciato da una Università o da una Scuola di Ostetricia riconosciuta. - Il Novecento è il secolo in cui l'Ostetricia e la Ginecologia ricevono un impulso senza eguali: si affermano la Chirurgia e l'Oncologia ginecologiche; si mettono a punto metodiche per la diagnosi e il monitoraggio come l'ecografia e la cardiotocografia; si introducono anticoncezionali come i profilattici e le prime ‘pillole’. Si adottano politiche di screening per la prevenzione come il Pap-test. Si giunge infine alla procreazione medicalmente assistita (PMA) e alla fecondazione in vitro. - L'Ostetricia e la Ginecologia del XXI secolo offrono allettanti panorami di prevenzione, diagnosi, cura e sicurezza tanto in campo oncologico che prettamente ostetrico anche grazie alle sempre più avanzate conoscenze della biologia molecolare. Vi è inoltre un rafforzamento dell’attenzione alla coppia madrefeto ed una sempre più marcata evoluzione verso una medicina materno-fetale, accanto al ritorno del parto naturale rispetto al parto cesareo, a tutela e rispetto dell'evento nascita. Giovanni Battista Nardelli, Andrea Cozza, Michele Gangemi, Salvatore Gizzo 2015 - U.O.C. Clinica Ginecologica e Ostetrica (direttore: prof. G. B. Nardelli), Dipartimento di Salute della Donna e del Bambino, Università di Padova.