La parola basilica viene dal greco basilikè, con cui veniva indicata la “reggia dell’Imperatore”. Associata alla religione questa doveva indicare la “reggia di Cristo” imperatore. La basilica paleocristiana era costituita da un insieme di ambienti, ciascuno dei quali svolgeva una funzione liturgica e assistenziale. San Michele, Albenga (Sv) “Atrio o quadriportico” Atrio (atrium) in forma di quadriportico, ossia con porticati sui quattro lati, precedeva l’aula di culto ed era riservato ai gradi più bassi dei catecùmeni. La parte centrale, scoperta, talvolta era occupata da un giardino (paradisus) con al centro un recipiente per le abduzioni (kantharos). Quadriportico di S. Ambrogio “Nartece” dal greco νάρθηξ (nárthēx), "bastone, flagello" (latino: narthex), simbolo di pentimento e punizione. La crescita dei fedeli rese necessario far sorgere addossata alla facciata vasti ambienti dove si disponevano i “catecùmeni”, cioè coloro che si preparavano al battesimo e non potevano ancora entrare in chiesa: il Nartece Nartece di S. Ambrogio “Navata” La chiesa, costituita da una grande sala rettangolare, per mezzo di colonne e pilastri era divisa in navate, dalla metafora che assimilava la chiesa alla nave di Cristo. Il numero delle navate era sempre dispari ma non era fisso: una, tre, cinque, nove. La larghezza delle navate si basava su un rapporto proporzionale 2:1, ovvero la navata maggiore era normalmente larga il doppio delle navate laterali. Nelle chiese greche si trovava frequentemente una divisione più marcata tra le navate laterali e la navata centrale Pianta delle Navate Talvolta, tra le navate e l'abside, si “Transetto” inseriva una navata trasversale, che veniva chiamata transetto poiché si trovava oltre i cancelli che delimitavano il presbiterio. Il transetto poteva avere la stessa larghezza dell'edificio oppure sporgere oltre il muro perimetrale. Si evidenziano due tipi: - indipendente, quando le navate si arrestano al transetto; - a navate avvolgenti, quando le navate e i colonnati proseguono a destra e a sinistra del transetto fino a circondare il presbiterio. Il transetto indipendente poteva inoltre essere continuo, cioè senza suddivisioni interne Chiesa di S.Andrea, transetto “Pastoforia” Col termine pastoforia si indicavano i due ambienti talvolta provvisti di abside – che si aprivano al termine delle navate laterali, ai lati dell'abside principale. Nell'abside di sinistra detto prothesis, si conservavano le offerte dei fedeli, mentre nell'ambiente di destra, detto diaconicon, si custodivano i vasi e i paramenti sacri come nelle odierne sacrestie. Pastoforia Al di sopra delle navate laterali, alcune basiliche paleocristiane presentavano un piano sopraelevato: queste gallerie erano chiamate anche “tribune” o “matronei”, poiché destinate ad accogliere le donne, appunto “matronae” in latino. L’accesso alle gallerie era assicurato per mezzo di scale poste nel nartece. “Matronei” San Sabino (Bari),Matroneo “Presbiterio” Era riservato al clero ed era situato nella parte terminale della navata maggiore. Detto anche sacrario o “naos”. Questo, per evidenti ragioni di visibilità, era spesso sopraelevato rispetto al livello pavimentale, sopra la cripta, collegato tramite gradini. Il presbiterio era sempre delimitato e isolato da cancelli. Gli organismi che lo componevano, fondamentali per le funzioni liturgiche, erano: Altare Abside Cattedra Banchi per il clero Ambone Cancelli Francesca Romana, Presbiterio “Altare” L’altare ovviamente è il cuore, dove avviene l’incontro con il divino. I primi altari erano fatti in legno, poi in pietra. Spesso erano di forma quadrata per indicare che sull’altare si nutrivano i popoli delle quattro parti del mondo. Dal VI sec. Furono poi costruiti sugli altari dei martiri. Un altro elemento è il ciborio o baldacchino, una struttura cubica sorretta da quattro colonne che ricopre l’altare. È una sorta di tenda cosmica che vuole proteggere l’altare. Collegiata di s. Maria Assunta, Terni “Abside” Basilica di s. Gavino L'abside era uno spazio della chiesa alle spalle del presbiterio. La maggior parte delle basiliche presentava una sola abside in corrispondenza della navata maggiore, ma, in diversi casi, due absidi più piccole si aprivano al termine delle navate laterali. L'abside poteva trovarsi alla stessa quota del presbiterio, oppure poteva essere sopraelevata mediante gradini (absidegradata). Essa poteva essere inoltre sporgente rispetto al muro perimetrale esterno, o poteva essere chiusa all'interno di un muro rettilineo così da non apparire esternamente. Abside e catino absidale, Basilica di s.Clemente Roma “Cattedra” Sedile con schienale e braccioli, essa formava un insieme inscindibile con l'abside. Generalmente sopraelevata con qualche gradino, era prerogativa delle chiese episcopali, titolari e monastiche, ed era destinata al vescovo. Originariamente in legno, fu poi realizzata in marmo o in muratura. Chiesa di San Pietro (Venezia), cattedra “Subsellia” Ai lati della cattedra vi erano i banchi per i presbiteri, o appunto subsellia. Si distinguevano in banchi di tipo circolare, se erano disposti lungo il perimetro dell'abside, e di tipo rettangolare se erano collocati a nord e a sud dell'altare. Il termine ambone viene dal greco ambon, che indica ogni superficie convessa, panciuta: infatti molti amboni presentano una rotondità, una convessità in corrispondenza del leggio. Spesso hanno due scale: si sale dal lato dell'altare (luce che viene da est) e poi si scende da un altro lato. L'ambone è spesso indicato col termine pergamon, luogo elevato. Spesso si confonde l'ambone con il pulpito, ma il pulpito propriamente detto è una struttura solitamente in legno, da cui si predica la parola di Dio. Dall'ambone non si predica, anzi era proibito salire ai predicatori. Serve solo a leggere e cantare la parola di Dio, ad eccezione della notte di Pasqua, quando vi si legge l'Exultet, che è il riepilogo della storia della salvezza. “Ambone” Santa Maria in Valle Polcraneta “Fonte battesimale” Il fonte battesimale, o battistero, inizialmente veniva costruito esternamente alle Chiese, perché non vi si ammettevano se non cristiani battezzati. Erano edifici dove c’era una vasca che serviva per il battesimo. La pianta era quadrata o circolare (V-VI sec.) o esagonale. Nel VI sec. cominciò a prevalere l’edificio a pianta ottagonale sul modello del Battistero di San Giovanni in Battistero di Aquileia Laterano. Anche la vasca era circolare, esagonale o ottagonale. Il fatto che essa poteva essere esagonale richiama al sesto giorno ebraico (il venerdì) che è il giorno della morte di Cristo. La morte del peccato è fondamentale per entrare nella Chiesa. Con il tempo il battesimo veniva amministrato anche all’interno delle chiese con delle cappelle ad esso dedicato. Lavoro eseguito dalla 3°A: Bassi Bianca Corti Simona Fiore Boagno Elena Lori Lucrezia Ruaro Alessio Scotto Andrea Anno scolastico 2012/2013 Anna Maria Peluffo