genuino clandestino Campagna per la libera lavorazione dei prodotti contadini in puglia dal 23 al 28 maggio 2012 Genuino Clandestino Italia “Siamo persone, contadini, -artisti-, artigiani. Utilizziamo risorse abbondanti come il tempo, la creatività ed il lavoro umano e risparmiamo quelle preziose come l’acqua, l’aria, l’energia e la Terra. Cerchiamo di vendere i nostri prodotti nel territorio che ci circonda aggiungendo così il valore della cultura locale.” (dal manifesto nazionale di Genuino Clandestino Italia). Una rinnovata ecologia sociale può partire dall’agricoltura che valorizza la biodiversità, che racchiude dentro i propri obiettivi anche il paesaggio e la sua preservazione, il lavoro delle persone. L o sviluppo equilibrato dell’ agricoltura contadina e del turismo e della cultura del territorio è la chiave di volta per la valorizzazione stessa del lavoro manuale contro i monopoli industriali, commerciali, i turismi consumistici, la svendita del territorio. Per difendere la terra e chi ci lavora e ci abita dallo sfruttamento per cercare soluzioni alternative alle contraddizioni che si vivono e per immaginare nuovi pratiche sociali ed ambientali. Genuino Clandestino si propone di coinvolgere tutti studenti, disoccupati, ricercatori, migranti professionisti, attivisti, creativi, consumatori critici, attori che possono creare un circuito virtuoso di relazioni e sensibilità di lotte e di pratiche comunitarie. I produttori associati di Genuino Clandestino desiderano rispondere ad istanze di inclusività piuttosto che esclusività. Essere produttori, creativi, artigiani ed aderire alla premessa di Genuino clandestino significa prima di tutto intento comune, confronto, solidarietà, aiuto, scambio. Una autocertificazione partecipata al progetto è diventare soggetti critici, politici, consapevoli, liberi ma certi di contribuire al rafforzamento di una identità popolare, contadina, scevra da regole asettiche dall’ applicazione complessa e esosa , fedele solo ai dettami della Terra, la sua biologia la sua giustizia naturale e la sua tutela. Le produzioni Genuino clandestino sono illegali secondo gli attuali regolamenti sanitari nazionali. La legge italiana infatti impone a chiunque si occupi della trasformazione di prodotti alimentari di dotarsi di laboratori che rispettino determinati standard di dimensioni e materiali. Standard stabiliti tenendo in considerazione solo le grandi aziende agroalimentari che quindi ignorano e dunque penalizzano le realtà contadine legate a piccole produzioni biologiche sane e di alta qualità ma in difficoltà al momento di affrontare la spesa della messa a norma di un laboratorio. Per tutti quei prodotti che la legge bolla come clandestini Genuino Clandestino offre una propria identità ed un percorso ideale che porta alla approvazione di un regolamento di autoproduzione contadina e artigianale già pilota in alcune provincie italiane. Il fine è consentire a tutti i piccoli produttori di potersi affacciare sul mercato al di là delle regole precostituite a misura solo di alcuni grandi gruppi economici. Il nostro percorso Già dalla fine degli anni novanta in Puglia, un gruppo di contadini si incontrava sulla base di comuni spiriti, intenti e problematiche legati al lavoro della terra. Punto di riferimento e continuo stimolo per tutti noi era la Comune Urupia che costituiva (e costituisce tuttora) a nostro avviso il punto d’incontro più elevato tra elaborazione teorica e sviluppi pratici tra tutte le esperienze (locali ma non solo) di approccio alla terra su basi libertarie. I temi affrontati negli incontri erano per lo più: lo scambio di semi e piantine; le problematiche legate alla distribuzione e alla vendita dei nostri prodotti; i limiti della certificazione biologica. Aderimmo dapprima al CIR (Coordinamento e Informazioni Rurali) “nazionale” poi, data la difficoltà da parte nostra di essere presenti agli incontri a causa soprattutto della distanza, si decise di creare il CIR Puglia e di incon- trarci periodicamente per portare avanti le tematiche a noi care. Al fine di concretizzare il lavoro teorico portato avanti da anni si decise di passare all’azione e lanciare le basi per una distribuzione e vendita diretta e autogestita dei nostri prodotti, e quindi innanzitutto organizzare mercati. All’inizio i mercati, pur ottenendo discreti risultati a livello di affluenza e coinvolgi- mento, rimanevano appuntamenti isolati e senza una programmazione e si tenevano per lo più nei “nostri” luoghi, in occasione del compleanno o delle feste alla Comune e alle Macerie –Baracche Ribelli. Qui fu creata un’iniziativa apposita, che racchiudeva, oltre che il mercato contadino e artigiano, anche una serie di attività complementari, utili, oltre che ad attirare gente di tutti i tipi, ad arricchire il quadro della nostra idea di società futura: laboratori pratici di autoproduzione, iniziative di approfondimento e controinformazione, ma anche arte, musica e teatro. Fu così che nacque la Fiera delle Autoproduzioni (2004), iniziativa “pensata per promuovere -come si legge dalla didascalia di presentazione - un altro modello di economia e di vita, che metta al centro non il denaro, ma le persone e le relazioni”. In seguito, a partire dal primo maggio 2008, si decise di rendere la Fiera delle Autoproduzioni un appuntamento periodico a cadenza mensile. La data non fu scelta a caso. Nel giorno della festa dei lavoratori volevamo dare un segnale forte per dimostrare che non esiste solo il lavoro salariato, capace di generare unicamente disuguaglianza, imbarbarimento e sfruttamento, ma una miriade di altre realtà capaci di lavorare, produrre e pensare in armonia con se stessi, con gli altri e con la natura. La nostra concezione del lavoro è incentrata sui concetti di autoproduzione e autogestione per cui ci sembrava del tutto naturale creare un appuntamento mensile che mettesse in connessione un’ampia rete di produttori e fruitori desiderosi di mettere in pratica le proprie idee riguardanti l’economia, ma non solo. Una nuova idea di economia, con al centro non il denaro, ma gli individui e le relazioni tra essi. Una nuova idea di scambio, non più solo mercantile, ma come continua messa in comune di saperi e sapori, culture e tradizioni. Uscire dai “nostri” luoghi (nei quali comunque ritorniamo spesso e volentieri) e sbarcare in città per interagire con quanta più gente possibile (anche e soprattutto gente comune, non avvezza a frequentare i nostri luoghi) é stata un’ altra tappa naturale del nostro percorso. Un percorso fatto di determinazione e serietà nel realizzare delle idee, ma anche di gioia, spontaneità, condivisione del cibo genuino, dell’ottimo vino e dei luoghi. Luoghi stupendi, che ci trovassimo nel prato delle Macerie, tra le calendule in fiore, o tra le chianche splendenti al sole del Centro Storico. Luoghi che hanno visto persone di tutte le generazioni (ma proprio tutte!) incontrarsi e condividere sapori, emozioni, suoni, colori. A ballare una pizzica, ammirare un murales, gustare una mozzarella appena fatta, ridere davanti ad una performance di giocoleria, o commuoversi dopo uno spettacolo teatrale. E contemporaneamente sperimentare nuove economie, più solidali e più umane, senza alcun contributo pubblico o privato, tutto completamente autofinanziato e autogestito. Tutto ciò ha contribuito a creare dei forti legami di vario tipo che hanno portato nel tempo a diversi risultati. Dal 2007 è attivo il GAS “Nestor Machno”, ideato non solo per mettere in connessione noi e i nostri prodotti con i fruitori, ma anche per incentivare le autoproduzioni e per sensibilizzare le persone al consumo critico e al boicottaggio delle multinazionali. Abbastanza significativa a quest’ultimo proposito è l’esperienza del Comitato Mc Uec (2009), comitato cittadino sorto spontaneamente qualche giorno dopo l’apertura a Molfetta di un McDrive e promotore di una campagna che ha portato a una conferenza pubblica con presenza di esperti in una prestigiosa sala comunale,un massiccio volan- tinaggio davanti al fast-food e una discreta risonanza sui media locali. Meritevole di una citazione è anche l’ esperienza del Mutuo SoccOrto “Errico Malatesta” (2011), progetto di autogestione in un terreno agricolo su basi di mutuo appoggio, solidarietà e cooperazione. E intanto la Fiera delle Autoproduzioni, che si svolgeva inizialmente solo a Molfetta, cominciava ad approdare in altri luoghi: Bari, Matera, Giovinazzo, Crispiano. La “rete dei produttori”,da parte sua, da entità quasi astratta si dava basi sempre più solide e una maggiore organizzazione. Nel 2010 abbiamo creato Movimento TerreRete delle Autoproduzioni Puglia e Basilicata e abbiamo affidato ad una Carta d’Intenti, Obiettivi e Strumenti (per ovviare alla formastatuto, che ci andava un pò stretta) le nostre elaborazioni teoriche e i loro sviluppi pratici. Una volta appurato che nelle relazioni econo- miche sono fondamentali la fiducia e il rapporto diretto, senza bisogno di intermediazioni e certificazioni, si è deciso di lavorare sui concetti di autocertificazione, prezzo sorgente (la totale trasparenza nei processi della filiera e nei suoi costi) e riduzione della distanza alimentare. Ma prima di tutto abbiamo provato ad autodefinirci. Noi tutti riconosciamo la necessità del recupero della dignità di chi lavora la terra per trarne nutrimento, direttamente o tramite trasformazione. Riconosciamo dunque la stessa dignità all’agricoltore, all’allevatore e al trasformatore, purché la loro attività siano condotte secondo una “Bio-Logica”. Ciò che è Biologico per noi ha poco a che fare con le certificazioni, con i regolamenti e le procedure. Per noi Biologico significa tutela e rispetto: del territorio in cui viviamo e delle sue risorse; delle persone e della loro alimentazione, del loro diritto di sapere cosa mangiano e bevono. Le nostre realtà sono aperte a tutti i produttori della rete e ai fruitori che vorranno verificare i processi produttivi. Abbiamo inoltre creato un catalogo collettivo di produttori, sempre presente nei mercati a cui partecipiamo, che racchiude le nostre schede di autocertificazione e avviato un processo-percorso che, parallelamente ad altre realtà in Italia, ci sta portando verso l’adozione di un modello di certificazione partecipata. Tra gli scopi che Movimento Terre si è data, insieme alla creazione di rapporti mutualistici e solidali tra gli aderenti e con soggetti sociali di riferimento, insieme al sostenere e promuovere l’accesso alla terra da parte di chi è interessato a curarla e coltivarla secondo i nostri principi, c’è quello di partecipare come soggetto collettivo a contesti politici nelle nostre regioni e a livello nazionale. In quest’ottica di continua crescita Movimento Terre non può che partecipare attivamente alla campagna nazionale di Genuino Clandestino. La scelta della Puglia come regione ospitante è per noi un’occasione per manifestare la nostra presenza forte all’interno del movimento. Ci auguriamo possa servire da volano per far crescere la nostra rete e per dare stabilità ai nostri progetti. Domenica 27 maggio Mercoledì 23 maggio Molfetta • Piazza Municipio • via Dante • via Amente • Lungomare M. Colonna • Via Morte • Via S. Orsola Barletta • Via Nazareth ore 16.00 ore 20.00 Fiera delle Autoproduzioni Concerto ore 18.00 “Terre di Musicanti” Incontro-dibattito Mercato Genuino Clandestino MostrE fotograficHE “Priorità Futuro” relatori: Giuseppe De Marzo - Rigas a cura del Collettivo Exit Giovedì 24 maggio Socrate Occupato• Bari • Via Fanelli 206/16b “Terra in gabbia” - storie di agricoltura e migranti Mostra fotografica “In-Sicurezza - cronaca delle lotte migranti in puglia” di Rumore Collettivo immigrati, il 1 marzo 2010, alle migliaia di braccianti ‘nascosti’ nelle campagne pugliesi. a seguire ore 19.30 “Vita migrante: dalla rivolta del CARA di Bari ai campi di Nardò. I C.I.E., lager di Stato” Proiezione “Alla ricerca del libero transito” ore 18.30 Proiezione “Uno stato di cose” di Domenico de Ceglia - Gruppo Farfa Dai volti e dalle testimonianze della manifestazione di sciopero generale degli di Andrea Searle Un viaggio per l’italia dei migranti alla ricerca del loro libero transito, l’italia dei CIE “centri di identificazione ed espulsione” veri e propri lager, l’italia di chi a questa logica razzista si oppone. Dibattito - esperienze dirette dei migranti ore 21.30 Cena e musica migrante c/o Torrione Passari, via S.Orsola “In-Sicurezza - cronaca delle lotte migranti in puglia” di Rumore Collettivo ore 13.00 “Memorie di Paesaggio” PRANZO SOCIALE di Enrico Mastropierro ore 16.30 MOSTRE D’ARTE Giocoleria • equilibrismo • trucchi e animazione per bambini a cura di Circo Laboratorio c/o Torrione Passari, via S.Orsola ore 17.30 READING spazio di informa-azione alimentare materiali recuperati dalle discariche urbane. Giulio Bufo in “Letture Genuine” Imrovvisazioni Antipsichiatriche a cura di Sabatino Catapano Giornata del riuso Chi vuole potrà conferire oggetti di uso a cura degli abitanti del Socrate Occupato • www.socrateoccupatobari.noblogs.org LABORATORI Casa per ferie “Fra’ Camillo Campanella” Giovinazzo • via Crocifisso ore 18.30 interverranno: • Movimento Terre - Rete delle Autoproduzioni Puglia e Basilicata • terraTerra (Roma) • Campi Aperti (Bologna) • Ragnatela Autoproduzioni - (Napoli) Incontro-dibattito a seguire Mostra fotografica “In-Sicurezza - cronaca delle lotte migranti in puglia” di Rumore Collettivo “Campagna Terra, bene comune” Cena SOCIALE TEATRO “Ab-uli-via” Canto di un pensiero non potato a cura de Il Carro dei Comici regia Francesco Tammacco con Francesco Tammacco, Rosa Tarantino Felice Altomare musiche Federico Ancona DJ SET a cura di enrico.mas Sabato 26 maggio a cura dell’Associazione Yoga Satyam Ore 12 Gioca Yoga (per bambini) a cura dell’Associazione Yoga Satyam Ore 12.30 Autocostruzione di un Compost Toilet a cura del Collettivo Teknes Ore 15.00 Tanto di Cappelli pasta fresca fatta a mano ore 21.00 TAVOLI TEMATICI (Campagna Terra, bene comune • mercati • certificazione partecipata • semi • vari ed eventuali) Teatro “Un salto nel buio” - teatro ore 13.00 Pranzo SOCIALE ore 20.00 CENA sociale c/o Palazzo Giovene, p.zza Municipio “ Perchè tanto olio? Tutto quello che avreste voluto sapere sull’olio d’oliva e non avete mai osato chiedere” a cura di Azienda Agricola Camporeale Comune Urupia a cura di Dada e Veronica LIVE PAINTING E LOTTERIA AUTOGESTITA Gli artisti e writers del collettivo Pennelli Ribelli realizzeranno al momento delle opere su pannelli (ribelli) sul tema “genuino clandestino”. Si svolgerà una lotteria autogestita dopo la quale i vincitori potranno portare a casa le opere eseguite. ore 19.00 “Un consigliere della Coca Cola come Presidente del Consiglio: politica e multinazionali, la terra, il cibo. Il caso dello zucchero”. Con • Giuseppe Aiello, autore del libro “Il mistero (solubile) dello zucchero assassino” • Gennaro Gadaleta Caldarola, membro del G.A.S. “Nestor Machno” Ore 18.30 La mozzarella A cura di Azienda Nuovo Muretto Putignano Ore 18.30 Il Seitan a cura di Ennio Minervini Ore 17.00 Il biodiesel Ore 18.30 Difesa personale antiaggressione a cura di Toni Cormio a cura di Accademia Budo Ryu Ore 17.30 Street Dance a cura di Michele Piccolo e Raffaella Rah Ore 18.00 Il compostaggio domestico come autoprodurre un buon fertilizzante dai rifiuti di casa a cura di Massimiliano Piscitelli a cura di Le conserve di Franci dalle 10.00 alle 20.00 ore 18.30 Incontro-dibattito Ore 16.00 Riciclo degli oli vegetali usati come fare in casa il sapone da bucato Ore 10.00 Yoga ed emozioni Le Macerie-Baracche Ribelli • Molfetta • Via dei lavoratori, zona industriale Assemblea generale Nomade “Pennelli Ribelli” Collettiva “Latrin Lovers” Opere pittoriche su a cura di Legambiente e Mercatino Venerdì 25 maggio comune e di piccole dimensioni; tali oggetti potranno essere prelevati gratuitamente da quanti intendono riutilizzarli per uso personale. Ore 19.00 La fitodepurazione a cura della Comune Urupia Ore 19.30 Preparazione del Kefir (vegetariano e vegano) a cura di Nilo Balsamo Lunedì 28 maggio Comune Urupia • Francavilla Fontana • Contrada Petrosa contadino Ore 15.00 a cura di Collectif Libertalia, Laboratorio Amaltea, La Fierucola Giornata di conoscenza, incontro e scambio E’ gradita ma anche necessaria una comunicazione da parte di chi intenda arrivare a pranzo e/o dalla sera prima. con Davide Cecconi, Mario Dindeli, Giovanni Pandolfini, Emiliano Terreni regia Patrick Duquesne, Marco Borgheresi “Maschile e femminile in agricoltura: ruoli e dinamiche di genere nei contesti rurali” •Tel. 0831/890855 • Mail: [email protected] Autorganizzazione Migrante Quanti di noi si pongono domande rispetto al cibo che arriva sulle proprie tavole, da dove arriva, chi lo produce, in che condizioni viene raccolto? Stando ai fenomeni di Caporalato, Sfruttamento e ParaSchiavismo, che oramai dominano nelle campagne dei nostri territori sembra che vi sia un accettazione incondizionata. Se da un lato la sensibilità di molti emerge di fronte a bambini asiatici che cuciono palloni o raccolgono diamanti insanguinati in Sierra Leone dall’altro si rimane indifferenti di fronte agli ortaggi, alle arance e ai pomodori altrettanto insanguinati dalla violazione dei diritti e dalle condizioni di lavoro disumane a cui sono sottoposti migliaia di migranti. Manodopera a costo zero, lavoratori e lavoratrici senza diritti e il più delle volte senza un tetto. Denunciare queste condizioni significa anche porre l’attenzione sulle condizioni in cui vivono migliaia di lavoratori italiani e promuovere la possibilità di intersecare i percorsi di resistenza. Razzismo e Xenofobia, da anni ormai, sono stati sdoganati da leggi in materia di immigrazione degne di un regime di Apartheid e Segregazione. La Turco/Napolitano, prima, e la Bossi/Fini, dopo, hanno sancito l’equazione Extracomunitario-Clandestino-Criminale inquadrata in un ottica legislativa dal Pacchetto Sicurezza che fonda le sue radici in una matrice ideologica dichiaratamente antiumanitaria. Negli ultimi due anni i segmenti di lotta migrante si sono rivelati inediti ma soprattutto mossi dalla necessità di rendere visibile la propria condizione e dalla rivendicazione di diritti violati e abusati. In un sistema, che fonda le sue radici in un Razzismo Istituzionale, in cui non si riconoscono i migranti come soggetti di diritto ma come un qualcosa da amministrare all’interno delle cosiddette soglie di tolle ranza e quote di ingresso, riducendo persone a pura manovalanza a basso costo sfruttata e schiavizzata, si creano dinamiche di Clandestinizzazione ed estrema Ricattabilità. L’assetto legislativo del Governo, sostenuto dalle delibere delle Amministrazioni locali, ha negli anni utilizzato il lavoro migrante come ambito in cui sperimentare nuove forme di sfruttamento dei migranti provenienti dalla Libia sono forme di protesta autorganizzate che rivendicano diritti ferocemente violati da misure repressive. Tutto questo ricorda Villa Literno che fu scenario delle prime lotte del bracciantato migrante nel settembre 1989, in 300 si ribellarono allo sfruttamento e all’assenza di diritti. e precarizzazione del mondo del lavoro. In Italia vi è una classe di lavoratori in condizione assoggettamento para-schiavistico, i migranti senza documenti totalmente sottomessi alle volontà del padrone e del caporale. Questi risultano essere troppo utili per essere mandati via ma non al punto da diventare cittadini titolari di diritti. Interi settori dell’economia italiana sono sorretti da lavoratori ipersfruttati grazie a leggi in materia di immigrazione “neo-razziali”e segregazioniste. Migranti vittime di un DUPLICE MECCANISMO, quello dello stato che nega loro il diritto di cittadinanza e della criminalità che gestisce traffici e lavoro. Ci sono veri e propri giri di affari ai danni dei migranti, pensiamo per esempio alla vendita di contratti di lavoro il più delle volte falsi o anche alle truffe legate ai vari decreti flussi. La composizione sociale della popolazione migrante, estremamente eterogenea dal punto di vista vertenziale è stata in grado di promuovere mobilitazioni su tutto il territorio nazionale. Le rivolte nei CARA (Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo), gli scioperi della fame e della sete nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione), la protesta dei migranti tunisini prima a Lampedusa e poi al CAI (Centro di Accoglienza e Identificazione) di Manduria, lo sciopero dei Braccianti di Nardò, l’occupazione della Gru a Brescia e la mobilitazione Oggi come ieri le condizioni non sono cambiate ed è un bel paradosso che tutto questo si inneschi al sud. Lo stesso sud che è stato scenario delle rivolte contadine e occupazione delle terre contro il latifondismo, il caporalato e lo sfruttamento. Le condizioni disumane a cui sono sottoposti i migranti, sovraffollamento delle strutture di accoglienza, carenza di acqua e cibo nei CARA, violenze e torture e pestaggi nei CIE dove vige l’annientamento dello stato di diritto, protezione umanitaria negata a migranti provenienti dalla Libia e non considerati profughi, schiavismo del caporalato e sfruttamento dei braccianti, inadeguatezza dei sistemi di prima accoglienza e accoglienza diffusa, le deportazioni di massa, rappresentano il fallimento totale delle politiche migratorie. in copertina: “Lo Spirito della Natura” illustrazione di pin a pag 3: “Beautiful Ogm - Cow” illustrazione di pin a pag 6-7: foto tratte dalla mostra“Uno stato di cose” di Rumore Collettivo in ultima pagina: “Untitled” illustrazione di Dario Bovenga L’evento è stato realizzato da: Movimento Terre - Rete delle Autoproduzioni Puglia e Basilicata • Le Macerie - Baracche Ribelli • Socrate Occupato • Casa per ferie “Fra’ Camillo Campanella” • Collettivo Exit con la preziosa collaborazione di: terra/Terra (Roma) • Campi Aperti (Bologna) • Ragnatela Autoproduzioni (Napoli) Accoglienza Le macerie - Baracche ribelli Molfetta • Via dei lavoratori, zona industriale (campeggio libero autogestito) SPA - SPAZIO POPOLARE AUTOGESTITO Barletta • Via Magenta (sacco a pelo) SOCRATE OCCUPATO BARI • Via Fanelli (sacco a pelo) CASA PER FERIE “FRA’ CAMILLO CAMPANELLA” Giovinazzo • Via Crocifisso (stanze) Hanno collaborato: Accademia Budo Ryu, Ad Arte Fatti, Associazione Yoga Satyam, Giuseppe Aiello, Associazione YaBasta, A Sud, Nilo Balsamo, Dario Bovenga, Giulio Bufo, Stefano Ciannamea, Sabatino Catapano, Ciclomurgia, C.I.R. (Corrispondenze e Informazioni Rurali) , Circo Laboratorio Nomade, Clinic music store, Collectif Libertalia, Collettivo Antirazzista Bari, Collettivo Exit, Collettivo Teknes, Comune Urupia, Comunità degli Elfi, Consumattori, Coordinamento per la Riforma della Banca Mondiale, Toni Cormio, Dada e Veronica, Mimmo de Ceglia, Economia Poetica, Enotica, Equo Sud, Finis Terrae, Forte Prenestino, G.A.S. “La Pastinaca”, G.A.S. “Nestor Machno”, Gruppo Agricoltura Bene Comune, Gruppo di Capoeira “Semente de jogo de Angola”, Gruppo Farfa, Il carro dei comici, Il giardino della gioia, Il Pagliaio (FI), insu^tv, Laboratorio Amaltea, La Città dell’Utopia, La Fierucola (FI), La luna sotto il carrubo, Lama Degli Ulivi di Maria Rosa Dentamaro, La terra trema (MI), Le conserve di Franci, Legambiente, Marhaba wine bar, Masseria Autogestita Foresta, Enrico Mastropierro, Mercatino, Ennio Minervini, Osservatorio Migranti Basilicata, Pennelli Ribelli, pin, Massimiliano Piscitelli, Michele Piccolo e Raffaella Rah, Pub Baraka, RESS (Rete di Economia Solidale) Sud, Rigas (Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale), Rumore Collettivo, Andrea Searle, Terra fuori mercato (PG), Terre di musicanti, Ninnì Vernola,Via Campesina, W.O.O.F.F. 347.51.64.219 Info Contatti genuinoclandestino.noblogs.org genuinoclandestinoinpuglia.blogspot.it [email protected] • tel. 329.35.05.829 progetto grafico: Pulpstudio - www.pulpstudio.info foto: Rumore Collettivo - rumorecollettivo.blogspot.com Illustrazioni: pin - www.pindesign.it • Dario Bovenga - www.dariobovenga.com