genuino clandestino
Campagna per la libera lavorazione dei prodotti contadini
in puglia dal 23 al 28 maggio 2012
Genuino Clandestino Italia
“Siamo persone, contadini, -artisti-,
artigiani. Utilizziamo risorse abbondanti come il tempo, la creatività ed
il lavoro umano e risparmiamo quelle
preziose come l’acqua, l’aria, l’energia e la Terra. Cerchiamo di vendere i
nostri prodotti nel territorio che ci circonda aggiungendo così il valore della
cultura locale.”
(dal manifesto nazionale di Genuino Clandestino Italia).
Una rinnovata ecologia sociale può partire dall’agricoltura che valorizza la biodiversità, che racchiude
dentro i propri obiettivi anche il paesaggio e la sua
preservazione, il lavoro delle persone. L o sviluppo
equilibrato dell’ agricoltura contadina e del turismo
e della cultura del territorio è la chiave di volta per
la valorizzazione stessa del lavoro manuale contro
i monopoli industriali, commerciali, i turismi consumistici, la svendita del territorio. Per difendere la
terra e chi ci lavora e ci abita dallo sfruttamento per
cercare soluzioni alternative alle contraddizioni che
si vivono e per immaginare nuovi pratiche sociali ed
ambientali.
Genuino Clandestino si propone di coinvolgere tutti
studenti, disoccupati, ricercatori, migranti professionisti, attivisti, creativi, consumatori critici, attori che
possono creare un circuito virtuoso di relazioni e sensibilità di lotte e di pratiche comunitarie.
I produttori associati di Genuino Clandestino desiderano rispondere ad istanze di inclusività piuttosto che
esclusività. Essere produttori, creativi, artigiani ed
aderire alla premessa di Genuino clandestino significa
prima di tutto intento comune, confronto, solidarietà,
aiuto, scambio. Una autocertificazione partecipata al
progetto è diventare soggetti critici, politici, consapevoli, liberi ma certi di contribuire al rafforzamento
di una identità popolare, contadina, scevra da regole
asettiche dall’ applicazione complessa e esosa , fedele
solo ai dettami della Terra, la sua biologia la sua giustizia naturale e la sua tutela.
Le produzioni Genuino clandestino sono illegali secondo gli attuali regolamenti sanitari nazionali. La
legge italiana infatti impone a chiunque si occupi
della trasformazione di prodotti alimentari di dotarsi
di laboratori che rispettino determinati standard di
dimensioni e materiali. Standard stabiliti tenendo in
considerazione solo le grandi aziende agroalimentari
che quindi ignorano e dunque penalizzano le realtà contadine legate a piccole produzioni biologiche
sane e di alta qualità ma in difficoltà al momento di
affrontare la spesa della messa a norma di un laboratorio. Per tutti quei prodotti che la legge bolla come clandestini Genuino Clandestino offre una
propria identità ed un percorso ideale che porta alla
approvazione di un regolamento di autoproduzione
contadina e artigianale già pilota in alcune provincie
italiane. Il fine è consentire a tutti i piccoli produttori
di potersi affacciare sul mercato al di là delle regole
precostituite a misura solo di alcuni grandi gruppi
economici.
Il nostro percorso
Già dalla fine degli anni novanta in Puglia, un gruppo di contadini si incontrava sulla base di comuni spiriti, intenti e problematiche legati al lavoro della terra. Punto di riferimento e
continuo stimolo per tutti noi era la Comune Urupia che costituiva (e costituisce tuttora) a nostro avviso il punto d’incontro
più elevato tra elaborazione teorica e sviluppi pratici tra tutte le
esperienze (locali ma non solo) di approccio alla terra su basi
libertarie.
I temi affrontati negli incontri erano per lo più: lo scambio di semi
e piantine; le problematiche legate
alla distribuzione e alla vendita dei
nostri prodotti; i limiti della certificazione biologica. Aderimmo dapprima al CIR (Coordinamento e Informazioni Rurali) “nazionale” poi,
data la difficoltà da parte nostra di
essere presenti agli incontri a causa
soprattutto della distanza, si decise
di creare il CIR Puglia e di incon-
trarci periodicamente per portare
avanti le tematiche a noi care.
Al fine di concretizzare il lavoro
teorico portato avanti da anni si decise di passare all’azione e lanciare
le basi per una distribuzione e vendita diretta e autogestita dei nostri
prodotti, e quindi innanzitutto organizzare mercati. All’inizio i mercati, pur ottenendo discreti risultati
a livello di affluenza e coinvolgi-
mento, rimanevano appuntamenti
isolati e senza una programmazione e si tenevano per lo più nei “nostri” luoghi, in occasione del compleanno o delle feste alla Comune e
alle Macerie –Baracche Ribelli.
Qui fu creata un’iniziativa apposita, che racchiudeva, oltre che
il mercato contadino e artigiano,
anche una serie di attività complementari, utili, oltre che ad attirare
gente di tutti i tipi, ad arricchire il
quadro della nostra idea di società
futura: laboratori pratici di autoproduzione, iniziative di approfondimento e controinformazione, ma
anche arte, musica e teatro. Fu così
che nacque la Fiera delle Autoproduzioni (2004), iniziativa “pensata
per promuovere -come si legge dalla didascalia di presentazione - un
altro modello di economia e di vita,
che metta al centro non il denaro,
ma le persone e le relazioni”.
In seguito, a partire dal primo
maggio 2008, si decise di rendere
la Fiera delle Autoproduzioni un
appuntamento periodico a cadenza mensile. La data non fu scelta a
caso. Nel giorno della festa dei lavoratori volevamo dare un segnale
forte per dimostrare che non esiste
solo il lavoro salariato, capace di
generare unicamente disuguaglianza, imbarbarimento e sfruttamento, ma una miriade di altre realtà
capaci di lavorare, produrre e pensare in armonia con se stessi, con
gli altri e con la natura. La nostra
concezione del lavoro è incentrata
sui concetti di autoproduzione e
autogestione per cui ci sembrava
del tutto naturale creare un appuntamento mensile che mettesse
in connessione un’ampia rete di
produttori e fruitori desiderosi di
mettere in pratica le proprie idee
riguardanti l’economia, ma non
solo. Una nuova idea di economia,
con al centro non il denaro, ma
gli individui e le relazioni tra essi.
Una nuova idea di scambio, non
più solo mercantile, ma come continua messa in comune di saperi e
sapori, culture e tradizioni.
Uscire dai “nostri” luoghi (nei
quali comunque ritorniamo spesso e volentieri) e sbarcare in città per interagire con quanta più
gente possibile (anche e soprattutto
gente comune, non avvezza a frequentare i nostri luoghi) é stata un’
altra tappa naturale del nostro percorso. Un percorso fatto di determinazione e serietà nel realizzare
delle idee, ma anche di gioia, spontaneità, condivisione del cibo genuino, dell’ottimo vino e dei luoghi.
Luoghi stupendi, che ci trovassimo
nel prato delle Macerie, tra le calendule in fiore, o tra le chianche
splendenti al sole del Centro Storico. Luoghi che hanno visto persone
di tutte le generazioni (ma proprio
tutte!) incontrarsi e condividere
sapori, emozioni, suoni, colori. A
ballare una pizzica, ammirare un
murales, gustare una mozzarella appena fatta, ridere davanti ad
una performance di giocoleria, o
commuoversi dopo uno spettacolo
teatrale. E contemporaneamente
sperimentare nuove economie, più
solidali e più umane, senza alcun
contributo pubblico o privato, tutto completamente autofinanziato e
autogestito.
Tutto ciò ha contribuito a creare
dei forti legami di vario tipo che
hanno portato nel tempo a diversi
risultati. Dal 2007 è attivo il GAS
“Nestor Machno”, ideato non solo
per mettere in connessione noi
e i nostri prodotti con i fruitori,
ma anche per incentivare le autoproduzioni e per sensibilizzare
le persone al consumo critico e al
boicottaggio delle multinazionali.
Abbastanza significativa a quest’ultimo proposito è l’esperienza del
Comitato Mc Uec (2009), comitato
cittadino sorto spontaneamente
qualche giorno dopo l’apertura a
Molfetta di un McDrive e promotore di una campagna che ha portato
a una conferenza pubblica con presenza di esperti in una prestigiosa
sala comunale,un massiccio volan-
tinaggio davanti al fast-food e una
discreta risonanza sui media locali.
Meritevole di una citazione è anche
l’ esperienza del Mutuo SoccOrto
“Errico Malatesta” (2011), progetto
di autogestione in un terreno agricolo su basi di mutuo appoggio, solidarietà e cooperazione.
E intanto la Fiera delle Autoproduzioni, che si svolgeva inizialmente
solo a Molfetta, cominciava ad approdare in altri luoghi: Bari, Matera, Giovinazzo, Crispiano.
La “rete dei produttori”,da parte sua, da entità quasi astratta si
dava basi sempre più solide e una
maggiore organizzazione. Nel 2010
abbiamo creato Movimento TerreRete delle Autoproduzioni Puglia
e Basilicata e abbiamo affidato ad
una Carta d’Intenti, Obiettivi e
Strumenti (per ovviare alla formastatuto, che ci andava un pò stretta) le nostre elaborazioni teoriche
e i loro sviluppi pratici. Una volta
appurato che nelle relazioni econo-
miche sono fondamentali la fiducia
e il rapporto diretto, senza bisogno
di intermediazioni e certificazioni,
si è deciso di lavorare sui concetti di
autocertificazione, prezzo sorgente
(la totale trasparenza nei processi
della filiera e nei suoi costi) e riduzione della distanza alimentare.
Ma prima di tutto abbiamo provato ad autodefinirci. Noi tutti riconosciamo la necessità del recupero
della dignità di chi lavora la terra
per trarne nutrimento, direttamente o tramite trasformazione. Riconosciamo dunque la stessa dignità
all’agricoltore, all’allevatore e al
trasformatore, purché la loro attività siano condotte secondo una
“Bio-Logica”. Ciò che è Biologico
per noi ha poco a che fare con le
certificazioni, con i regolamenti
e le procedure. Per noi Biologico
significa tutela e rispetto: del territorio in cui viviamo e delle sue
risorse; delle persone e della loro
alimentazione, del loro diritto di
sapere cosa mangiano e bevono.
Le nostre realtà sono aperte a
tutti i produttori della rete e ai
fruitori che vorranno verificare
i processi produttivi. Abbiamo
inoltre creato un catalogo collettivo di produttori, sempre presente nei mercati a cui partecipiamo,
che racchiude le nostre schede di
autocertificazione e avviato un
processo-percorso che, parallelamente ad altre realtà in Italia, ci
sta portando verso l’adozione di
un modello di certificazione partecipata.
Tra gli scopi che Movimento Terre si è data, insieme alla creazione
di rapporti mutualistici e solidali
tra gli aderenti e con soggetti sociali di riferimento, insieme al sostenere e promuovere l’accesso alla
terra da parte di chi è interessato a
curarla e coltivarla secondo i nostri
principi, c’è quello di partecipare
come soggetto collettivo a contesti
politici nelle nostre regioni e a livello nazionale.
In quest’ottica di continua crescita
Movimento Terre non può che partecipare attivamente alla campagna
nazionale di Genuino Clandestino.
La scelta della Puglia come regione ospitante è per noi un’occasione
per manifestare la nostra presenza
forte all’interno del movimento. Ci
auguriamo possa servire da volano
per far crescere la nostra rete e per
dare stabilità ai nostri progetti.
Domenica 27 maggio
Mercoledì 23 maggio
Molfetta • Piazza Municipio • via Dante • via Amente •
Lungomare M. Colonna • Via Morte • Via S. Orsola
Barletta • Via Nazareth
ore 16.00
ore 20.00
Fiera delle Autoproduzioni
Concerto
ore 18.00
“Terre di Musicanti”
Incontro-dibattito
Mercato Genuino Clandestino
MostrE fotograficHE
“Priorità Futuro”
relatori: Giuseppe De Marzo - Rigas
a cura del Collettivo Exit
Giovedì 24 maggio
Socrate Occupato• Bari • Via Fanelli 206/16b
“Terra in gabbia” - storie di agricoltura e migranti
Mostra fotografica
“In-Sicurezza - cronaca delle lotte
migranti in puglia”
di Rumore Collettivo
immigrati, il 1 marzo 2010, alle migliaia di
braccianti ‘nascosti’ nelle campagne pugliesi.
a seguire
ore 19.30
“Vita migrante: dalla rivolta del
CARA di Bari ai campi di Nardò.
I C.I.E., lager di Stato”
Proiezione
“Alla ricerca del libero transito”
ore 18.30
Proiezione
“Uno stato di cose”
di Domenico de Ceglia - Gruppo Farfa
Dai volti e dalle testimonianze della
manifestazione di sciopero generale degli
di Andrea Searle
Un viaggio per l’italia dei migranti alla ricerca
del loro libero transito, l’italia dei CIE “centri
di identificazione ed espulsione” veri e propri
lager, l’italia di chi a questa logica razzista si
oppone.
Dibattito
- esperienze dirette dei migranti
ore 21.30
Cena e musica migrante
c/o Torrione Passari, via S.Orsola
“In-Sicurezza - cronaca delle lotte
migranti in puglia”
di Rumore Collettivo
ore 13.00
“Memorie di Paesaggio”
PRANZO SOCIALE
di Enrico Mastropierro
ore 16.30
MOSTRE D’ARTE
Giocoleria • equilibrismo
• trucchi e animazione per
bambini a cura di Circo Laboratorio
c/o Torrione Passari, via S.Orsola
ore 17.30
READING
spazio di informa-azione
alimentare
materiali recuperati dalle discariche urbane.
Giulio Bufo in
“Letture Genuine”
Imrovvisazioni
Antipsichiatriche
a cura di Sabatino Catapano
Giornata del riuso
Chi vuole potrà conferire oggetti di uso
a cura degli abitanti del Socrate Occupato • www.socrateoccupatobari.noblogs.org
LABORATORI
Casa per ferie “Fra’ Camillo Campanella” Giovinazzo • via Crocifisso
ore 18.30
interverranno:
• Movimento Terre - Rete delle
Autoproduzioni Puglia e Basilicata
• terraTerra (Roma)
• Campi Aperti (Bologna)
• Ragnatela Autoproduzioni - (Napoli)
Incontro-dibattito
a seguire
Mostra fotografica
“In-Sicurezza - cronaca delle lotte
migranti in puglia”
di Rumore Collettivo
“Campagna Terra, bene comune”
Cena SOCIALE
TEATRO “Ab-uli-via”
Canto di un pensiero non potato
a cura de Il Carro dei Comici
regia Francesco Tammacco
con Francesco Tammacco, Rosa Tarantino
Felice Altomare musiche Federico Ancona
DJ SET a cura di enrico.mas
Sabato 26 maggio
a cura dell’Associazione Yoga Satyam
Ore 12
Gioca Yoga (per bambini)
a cura dell’Associazione Yoga Satyam
Ore 12.30
Autocostruzione di
un Compost Toilet
a cura del Collettivo Teknes
Ore 15.00
Tanto di Cappelli
pasta fresca fatta a mano
ore 21.00
TAVOLI TEMATICI
(Campagna Terra, bene comune •
mercati • certificazione partecipata •
semi • vari ed eventuali)
Teatro
“Un salto nel buio” - teatro
ore 13.00 Pranzo SOCIALE
ore 20.00 CENA sociale
c/o Palazzo Giovene, p.zza Municipio
“ Perchè tanto olio?
Tutto quello che avreste voluto
sapere sull’olio d’oliva e non
avete mai osato chiedere”
a cura di
Azienda Agricola Camporeale
Comune Urupia
a cura di Dada e Veronica
LIVE PAINTING E LOTTERIA
AUTOGESTITA
Gli artisti e writers del collettivo Pennelli
Ribelli realizzeranno al momento delle
opere su pannelli (ribelli) sul tema “genuino clandestino”. Si svolgerà una lotteria
autogestita dopo la quale i vincitori potranno portare a casa le opere eseguite.
ore 19.00
“Un consigliere della Coca Cola
come Presidente del Consiglio:
politica e multinazionali, la terra,
il cibo. Il caso dello zucchero”.
Con
• Giuseppe Aiello, autore del libro “Il mistero
(solubile) dello zucchero assassino”
• Gennaro Gadaleta Caldarola, membro del
G.A.S. “Nestor Machno”
Ore 18.30 La mozzarella
A cura di Azienda Nuovo Muretto Putignano
Ore 18.30 Il Seitan
a cura di Ennio Minervini
Ore 17.00 Il biodiesel
Ore 18.30
Difesa personale antiaggressione
a cura di Toni Cormio
a cura di Accademia Budo Ryu
Ore 17.30 Street Dance
a cura di Michele Piccolo e Raffaella Rah
Ore 18.00
Il compostaggio domestico
come autoprodurre un buon fertilizzante
dai rifiuti di casa
a cura di Massimiliano Piscitelli
a cura di Le conserve di Franci
dalle 10.00 alle 20.00
ore 18.30
Incontro-dibattito
Ore 16.00
Riciclo degli oli vegetali usati
come fare in casa il sapone da bucato
Ore 10.00
Yoga ed emozioni
Le Macerie-Baracche Ribelli • Molfetta • Via dei lavoratori, zona industriale
Assemblea generale
Nomade
“Pennelli Ribelli” Collettiva
“Latrin Lovers” Opere pittoriche su
a cura di Legambiente e Mercatino
Venerdì 25 maggio
comune e di piccole dimensioni; tali
oggetti potranno essere prelevati gratuitamente da quanti intendono riutilizzarli
per uso personale.
Ore 19.00
La fitodepurazione
a cura della Comune Urupia
Ore 19.30
Preparazione del Kefir
(vegetariano e vegano)
a cura di Nilo Balsamo
Lunedì 28 maggio
Comune Urupia • Francavilla Fontana • Contrada Petrosa
contadino
Ore 15.00
a cura di Collectif Libertalia, Laboratorio
Amaltea, La Fierucola
Giornata di conoscenza, incontro e scambio
E’ gradita ma anche necessaria una comunicazione
da parte di chi intenda arrivare a pranzo
e/o dalla sera prima.
con Davide Cecconi, Mario Dindeli,
Giovanni Pandolfini, Emiliano Terreni
regia Patrick Duquesne, Marco Borgheresi
“Maschile e femminile in agricoltura:
ruoli e dinamiche di genere nei contesti rurali”
•Tel. 0831/890855
• Mail: [email protected]
Autorganizzazione
Migrante
Quanti di noi si pongono domande rispetto al cibo
che arriva sulle proprie tavole, da dove arriva,
chi lo produce, in che condizioni viene raccolto?
Stando ai fenomeni di Caporalato, Sfruttamento
e ParaSchiavismo, che oramai dominano nelle
campagne dei nostri territori sembra che vi sia un
accettazione incondizionata. Se da un lato la sensibilità di molti emerge di fronte a bambini asiatici che cuciono palloni o raccolgono diamanti
insanguinati in Sierra Leone dall’altro si rimane
indifferenti di fronte agli ortaggi, alle arance e
ai pomodori altrettanto insanguinati dalla violazione dei diritti e dalle condizioni di lavoro disumane a cui sono sottoposti migliaia di migranti.
Manodopera a costo zero, lavoratori e lavoratrici
senza diritti e il più delle volte senza un tetto. Denunciare queste condizioni significa anche porre
l’attenzione sulle condizioni in cui vivono migliaia
di lavoratori italiani e promuovere la possibilità
di intersecare i percorsi di resistenza.
Razzismo e Xenofobia, da anni ormai, sono stati sdoganati
da leggi in materia di immigrazione degne di un regime
di Apartheid e Segregazione. La Turco/Napolitano, prima,
e la Bossi/Fini, dopo, hanno sancito l’equazione Extracomunitario-Clandestino-Criminale inquadrata in un ottica
legislativa dal Pacchetto Sicurezza che fonda le sue radici
in una matrice ideologica dichiaratamente antiumanitaria.
Negli ultimi due anni i segmenti di lotta migrante si sono
rivelati inediti ma soprattutto mossi dalla necessità di rendere visibile la propria condizione e dalla rivendicazione
di diritti violati e abusati. In un sistema, che fonda le sue
radici in un Razzismo Istituzionale, in cui non si riconoscono i migranti come soggetti di diritto ma come un qualcosa
da amministrare all’interno delle cosiddette soglie di tolle
ranza e quote di ingresso, riducendo persone a pura
manovalanza a basso costo sfruttata e schiavizzata, si
creano dinamiche di Clandestinizzazione ed estrema
Ricattabilità. L’assetto legislativo del Governo, sostenuto dalle delibere delle Amministrazioni locali, ha
negli anni utilizzato il lavoro migrante come ambito in cui sperimentare nuove forme di sfruttamento
dei migranti provenienti dalla Libia sono forme di
protesta autorganizzate che rivendicano diritti ferocemente violati da misure repressive. Tutto questo
ricorda Villa Literno che fu scenario delle prime lotte
del bracciantato migrante nel settembre 1989, in 300
si ribellarono allo sfruttamento e all’assenza di diritti.
e precarizzazione del mondo del lavoro. In Italia vi
è una classe di lavoratori in condizione assoggettamento para-schiavistico, i migranti senza documenti
totalmente sottomessi alle volontà del padrone e del
caporale. Questi risultano essere troppo utili per essere mandati via ma non al punto da diventare cittadini
titolari di diritti. Interi settori dell’economia italiana
sono sorretti da lavoratori ipersfruttati grazie a leggi
in materia di immigrazione “neo-razziali”e segregazioniste. Migranti vittime di un DUPLICE MECCANISMO, quello dello stato che nega loro il diritto di
cittadinanza e della criminalità che gestisce traffici e
lavoro. Ci sono veri e propri giri di affari ai danni
dei migranti, pensiamo per esempio alla vendita di
contratti di lavoro il più delle volte falsi o anche alle
truffe legate ai vari decreti flussi. La composizione sociale della popolazione migrante, estremamente eterogenea dal punto di vista vertenziale è stata in grado
di promuovere mobilitazioni su tutto il territorio nazionale. Le rivolte nei CARA (Centri di Accoglienza
per Richiedenti Asilo), gli scioperi della fame e della
sete nei CIE (Centri di Identificazione ed Espulsione),
la protesta dei migranti tunisini prima a Lampedusa
e poi al CAI (Centro di Accoglienza e Identificazione) di Manduria, lo sciopero dei Braccianti di Nardò,
l’occupazione della Gru a Brescia e la mobilitazione
Oggi come ieri le condizioni non sono cambiate ed è un bel paradosso che tutto questo
si inneschi al sud. Lo stesso sud che è stato
scenario delle rivolte contadine e occupazione
delle terre contro il latifondismo, il caporalato e lo sfruttamento.
Le condizioni disumane a cui sono sottoposti i migranti, sovraffollamento delle strutture di accoglienza, carenza di acqua e cibo nei CARA, violenze e torture e pestaggi nei CIE dove vige l’annientamento
dello stato di diritto, protezione umanitaria negata
a migranti provenienti dalla Libia e non considerati profughi, schiavismo del caporalato e sfruttamento dei braccianti, inadeguatezza dei sistemi di prima
accoglienza e accoglienza diffusa, le deportazioni di
massa, rappresentano il fallimento totale delle politiche migratorie.
in copertina: “Lo Spirito della Natura” illustrazione di pin
a pag 3: “Beautiful Ogm - Cow” illustrazione di pin
a pag 6-7: foto tratte dalla mostra“Uno stato di cose” di Rumore Collettivo
in ultima pagina: “Untitled” illustrazione di Dario Bovenga
L’evento è stato realizzato da:
Movimento Terre - Rete delle Autoproduzioni
Puglia e Basilicata • Le Macerie - Baracche
Ribelli • Socrate Occupato • Casa per ferie
“Fra’ Camillo Campanella” • Collettivo Exit
con la preziosa collaborazione di:
terra/Terra (Roma) • Campi Aperti (Bologna) •
Ragnatela Autoproduzioni (Napoli)
Accoglienza
Le macerie - Baracche ribelli
Molfetta • Via dei lavoratori, zona industriale
(campeggio libero autogestito)
SPA - SPAZIO POPOLARE AUTOGESTITO
Barletta • Via Magenta (sacco a pelo)
SOCRATE OCCUPATO
BARI • Via Fanelli (sacco a pelo)
CASA PER FERIE “FRA’ CAMILLO CAMPANELLA”
Giovinazzo • Via Crocifisso (stanze)
Hanno collaborato:
Accademia Budo Ryu, Ad Arte Fatti, Associazione
Yoga Satyam, Giuseppe Aiello, Associazione YaBasta,
A Sud, Nilo Balsamo, Dario Bovenga, Giulio Bufo,
Stefano Ciannamea, Sabatino Catapano, Ciclomurgia,
C.I.R. (Corrispondenze e Informazioni Rurali) , Circo
Laboratorio Nomade, Clinic music store, Collectif
Libertalia, Collettivo Antirazzista Bari, Collettivo Exit,
Collettivo Teknes, Comune Urupia, Comunità degli Elfi,
Consumattori, Coordinamento per la Riforma della
Banca Mondiale, Toni Cormio, Dada e Veronica, Mimmo
de Ceglia, Economia Poetica, Enotica, Equo Sud, Finis
Terrae, Forte Prenestino, G.A.S. “La Pastinaca”, G.A.S.
“Nestor Machno”, Gruppo Agricoltura Bene Comune,
Gruppo di Capoeira “Semente de jogo de Angola”,
Gruppo Farfa, Il carro dei comici, Il giardino della
gioia, Il Pagliaio (FI), insu^tv, Laboratorio Amaltea,
La Città dell’Utopia, La Fierucola (FI), La luna sotto il
carrubo, Lama Degli Ulivi di Maria Rosa Dentamaro,
La terra trema (MI), Le conserve di Franci, Legambiente,
Marhaba wine bar, Masseria Autogestita Foresta, Enrico
Mastropierro, Mercatino, Ennio Minervini, Osservatorio
Migranti Basilicata, Pennelli Ribelli, pin, Massimiliano
Piscitelli, Michele Piccolo e Raffaella Rah, Pub Baraka,
RESS (Rete di Economia Solidale) Sud, Rigas (Rete
Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale), Rumore
Collettivo, Andrea Searle, Terra fuori mercato (PG),
Terre di musicanti, Ninnì Vernola,Via Campesina,
W.O.O.F.F.
347.51.64.219 Info
Contatti
genuinoclandestino.noblogs.org
genuinoclandestinoinpuglia.blogspot.it
[email protected] • tel. 329.35.05.829
progetto grafico: Pulpstudio - www.pulpstudio.info
foto: Rumore Collettivo - rumorecollettivo.blogspot.com
Illustrazioni: pin - www.pindesign.it • Dario Bovenga - www.dariobovenga.com
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