Giotto e la pittura della seconda
metà del 1200
Fino alla prima metà del ‘200 la pittura è influenzata
dall’arte bizantina (che aveva queste caratteristiche):
VALORE SIMBOLICO DELLO SPAZIO
che viene spesso descritto con il colore oro simbolo di
immaterialità e presenza della luce di Dio
FIGURE SOLENNI ED ESSENZIALI
- in posizione frontale
- rigide e senza volume
- su fondi dorati o architetture semplificate
- con atteggiamento distaccato
Nella seconda metà del ‘200 a Firenze c’è un
rinnovamento pittorico
Inizia una forma espressiva più vicina alla quotidianità
Le figure vengono inserite in uno spazio reale
I volumi sono definiti e solidi
Ciò che è in secondo piano è rappresentato più piccolo
Il cielo è azzurro e
non più oro
Naturalezza
dell’atteggiamento
Ciò che è in
secondo piano è
rappresentato
più piccolo
Il volume è solido
e concreto.
La figura è ben
inserita nello
spazio
Il rinnovamento è già iniziato con il maestro di Giotto
CIMABUE
in cui il realismo delle figure ancora convive con alcuni
aspetti dell’arte bizantina
Cimabue
Madonna in trono
1285-86
Giotto
Madonna ognissanti
1310
C’è una viva
caratterizzazione
dei personaggi
Gli oggetti, se posti
in primo piano,
appaiono più grandi
I volti sono ben
caratterizzati (barba
espressioni,
sguardi, calvizie
ecc)
In questa Natività vediamo la
Madonna nell'atto di deporre
il Bambino nella mangiatoia,
all'interno di una capanna
ben inserita nello spazio.
Insolitamente, l'asino affianca
il bue spuntando anch'esso
da sinistra e Giuseppe è
accovacciato. Accanto a lui,
nella medesima posizione, le
pecore, mentre i pastori
dialogano con l'angelo.
Si tratta di un'opera
d'autentica poesia, che
interpreta con delicatezza ed
umanità il racconto sacro.
Commovente l'espressione
sognante di Giuseppe, cui fa
da inconsueto "contraltare" il
vivace dinamismo degli angeli
che volteggiano nel cielo.
Giotto, Natività,
Cappella degli Scrovegni, 1303-1305
Assai differente il modo di
rappresentare lo stesso tema
nella iconografia bizantina.
Qui il tema è trattato in
maniera più spirituale,
simbolica, meno storica.
I magi sono rappresentati
due volte, a sinistra a cavallo,
e a destra nell’atto di offrire i
doni. Simboleggiano la
ricerca di Dio da parte degli
uomini di altri paesi.
Le tre montagne
rappresentano la Trinità,
nella terza è inscritto Gesù
bambino.
Il cielo è d’oro, indicando la
realtà senza tempo di Dio.
In basso due donne lavano il
bambino, riferimento al
battesimo.
In Giotto gli sguardi assumono una
fortissima carica espressiva
Le rappresentazioni del crocifisso
CRISTO TRIONFANTE
Cristo è
rappresentato
frontalmente,
con gli occhi
aperti,
con lineamenti e
muscoli distesi
E’ una
rappresentazione
simbolica perché
indica Cristo che
vince la morte
CRISTO PAZIENTE
Cristo è rappresentato
con il capo piegato, gli
occhi chiusi, con
lineamenti e muscoli in
tensione
E’ una
rappresentazione
espressiva perché
indica l’umanità di
Cristo sofferente
Cimabue, Crocifissione,
Chiesa di San Domenico, Arezzo,
1270
Giotto, Crocifisso,
Tempio Malatestiano, Rimini,
1313
La scultura gotica
Anche in scultura gli artisti di epoca gotica si mossero a partire dalle
conquiste del secolo precedente, l'epoca romanica, quali la ritrovata
monumentalità, l'attenzione per la figura umana, il recupero della plasticità e
del senso del volume. Le innovazioni furono radicali e si pervenne dopo molti
secoli ad una rappresentazione della figura umana finalmente realistica e
aggraziata.
.
Anche in scultura gli artisti di epoca
gotica si mossero a partire dalle
conquiste del secolo precedente, l'epoca
romanica, quali la:
a) ritrovata monumentalità
b) attenzione per la figura umana
c) il recupero della plasticità
d) senso del volume
Le innovazioni furono radicali e si
pervenne dopo molti secoli ad una
rappresentazione della figura umana
finalmente realistica e aggraziata.
Qui vediamo nell’opera di Pisano un
maggiore naturalismo, il timido recupero
dei modelli classici, il gusto per il giochi
lineari.
Giovanni Pisano
E’ evidente un forte senso
drammatico e ed una
elegante elaborazione
formale attraverso l’utilizzo
di una espressività più
convinta, un forte utilizzo di
linee particolarmente
marcate e una spiccata
caratterizzazione degli
atteggiamenti
Giovanni Pisano
Arnolfo di Cambio
Nicola Pisano
Nicola e Giovanni Pisano, Fontana Maggiore di Perugia, 1275-1278
Scarica

Giotto - Istituto Comprensivo Benedetto Brin