OPTOMETRIA
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Il Sistema Informativo Visivo (S.I.V.)
IL SISTEMA OCULOMOTORE.
Questo sistema svolge due importanti funzioni: la prima è quella di portare le
immagini sulla fovea, la seconda è quella di mantenerla su di essa.
Cinque sistemi neuronali di controllo mantengono la fovea sul bersaglio visivo.
Due di questi cinque sistemi stabilizzano gli occhi durante il movimento del capo e tre
portano la fovea sul bersaglio visivo: i movimenti vestibolo-oculari mantengono
stabile l’immagine sulla retina durante il movimento del capo; i movimenti optocinetici
mantengono stabile l’immagine sulla retina durante i movimenti rotatori prolungati del
capo; i movimenti oculari saccadici portano rapidamente la fovea verso un bersaglio
visivo disposto alla periferia del campo visivo; i movimenti d’inseguimento
mantengono fissa sulla retina l’immagine di un target in movimento; i movimenti di
vergenza sono movimenti dei due occhi in direzioni opposte che portano l’immagine
dello stesso bersaglio su entrambe le fovee.
I primi quattro movimenti sono coniugati, cioè ciascun occhio compie un movimento
della medesima ampiezza nella medesima direzione. Il quinto è un movimento
disgiunto: gli occhi si muovono in direzioni diverse e, a volte, anche le ampiezze dei
movimenti possono essere diverse.
Luigi Seclì Ottico-Optometrista
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Il Sistema Informativo Visivo (S.I.V.)
Durante il movimento del capo in una data direzione i canali semicircolari
del labirinto vestibolare segnalano la velocità di rotazione del capo ed il
sistema oculomotore risponde a questi segnali facendo ruotare gli occhi ad
uguale velocità e in direzione opposta. Il sistema vestibolo-oculare è
praticamente sempre operante
Il sistema del movimento optocinetico utilizza l’informazione visiva per
completare il compenso operato dal riflesso vestibolo-oculare. La
stabilizzazione delle immagini sulla retina viene meno soltanto se il soggetto
viene fatto ruotare al buio. In ambiente illuminato, invece, il nistagmo
rotatorio è presente per tutto il tempo durante il quale il soggetto continua a
ruotare, in quanto il sistema del riflesso optocinetico è in grado di
compensare le insufficienze del sistema vestibolare, utilizzando le
informazioni relative ai movimenti delle immagini visive sulla retina,
conseguenti ai movimenti del capo, per far ruotare gli occhi.
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• Il sistema del movimento lento di inseguimento provvede a mantenere
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sulla fovea l’immagine dei target visivi in movimento. Si tratta di un
movimento volontario per la cui esecuzione è necessaria la presenza di uno
stimolo in movimento per determinare con esattezza la velocità del
movimento oculare.
Il sistema del movimento saccadico orienta la fovea verso oggetti che
suscitano interesse. Il movimento rapido oculare viene detto saccadico ed
assomiglia alla fase rapida del nistagmo vestibolare. A differenza del
movimento lento d’inseguimento, per la cui esecuzione è necessaria la
presenza di uno stimolo visivo, movimenti saccadici di precisione possono
essere eseguiti anche in risposta a suoni, a stimoli tattili, al ricordo della
posizione spaziale degli oggetti e perfino a comandi verbali
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• Il sistema del movimento di vergenza allinea gli occhi per
consentire la fissazione di oggetti posti a distanze diverse
dall’osservatore. Tutti i movimenti che abbiamo già visto sono
coniugati, cioè, si muovono nella stessa direzione; i movimenti di
vergenza invece sono disgiunti. Quindi, quando si fissa un oggetto
che si avvicina o si allontana, ogni occhio si muove in modo diverso
(non coniugato) per mantenere l’immagine dell’oggetto esattamente
allineata sulle fovee. Se il target si avvicina gli occhi convergono, se
si allontana divergono.
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Il globo oculare viene fatto ruotare da tre paia di muscoli complementari. Ad ogni
globo oculare si inseriscono sei muscoli: quattro retti (superiore, inferiore, mediale,
laterale) e due obliqui (superiore ed inferiore). Quindi le tre paia di muscoli svolgono
azioni complementari: i retti mediale e laterale (adduzione e abduzione), i retti
inferiore e superiore (abbassamento-torsione verso l’esterno e elevazione-torsione
verso l’interno), e gli obliqui superiore e inferiore (abbassamento-torsione verso
l’interno e elevazione-torsione verso l’esterno).
I muscoli extraoculari sono innervati da tre gruppi di motoneuroni i cui i corpi cellulari
sono situati in tre nuclei del tronco dell’encefalo. Il retto laterale è innervato dai
motoneuroni del nucleo abducente (VI nervo cranico) del ponte, situato a livello del
pavimento del quarto ventricolo. I muscoli retti mediale, inferiore, superiore e obliquo
inferiore sono innervati dai motoneuroni del nucleo oculomotore (III nervo cranico) del
mesencefalo, disposto a livello del collicolo superiore. All’innervazione dell’elevatore
palpebrale e dei muscoli ciliare e costrittore della pupilla provvedono fibre che
decorrono anch’esse nel nervo oculomotore. Il muscolo obliquo superiore è innervato
dal nucleo trocleare (IV nervo cranico) situato nel mesencefalo a livello del collicolo
inferiore.
Luigi Seclì Ottico-Optometrista
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Per la modulazione del riflesso vestibolo-oculare è necessario il cervelletto.
Alla regolazione del guadagno del riflesso vestibolo-oculare, sia nel caso di
una sua soppressione a breve termine che di un suo adattamento a lungo
termine, prende parte il flocculo del cervelletto. I segnali vestibolari vengono
inviati direttamente al flocculo e le cellule di Purkinje del flocculo proiettano
direttamente ad interneuroni vestibolari, che possono essere inibiti, per il
tramite di questo circuito viene operata una azione di contratto sul riflesso.
Al riflesso optocinetico contribuiscono strutture sottocorticali e corticali. I
neuroni retinici proiettano al tratto ottico del pretetto, che a sua volta proietta
al nucleo vestibolare mediale. Questi nuclei ricevono quindi informazioni
visive e vestibolari. Il circuito sottocorticale è completato da una
componente corticale che risponde a stimoli visivi la via dell’analisi del
movimento e cioè: gli strati magnocellulari del nucleo genicolato laterale, la
corteccia striata (V1), l’area medio-temporale è l’area temporo-mediale
superiore .
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Interneuroni della formazione reticolare del tronco dell’encefalo forniscono
ai motoneuroni i segnali relativi alla velocità ed alla posizione per
l’esecuzione del movimento saccadico e di quello lento d’inseguimento. La
componente orizzontale di questi movimenti è organizzata a livello di
formazione reticolare pontina paramediana, mentre quella verticale è
organizzata a livello di formazione reticolare del mesencefalo.
Per poter modulare con l’esperienza il movimento saccadico è necessario il
cervelletto.
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• L’esecuzione dei movimenti di inseguimento è mediata dalla corteccia, dal
cervelletto e dal ponte. Il circuito per il movimento lento di inseguimento
utilizza la stessa via, devoluta all’analisi delle immagini in movimento,che
analizza i segnali visivi del riflesso optocinetico: la corteccia striata e le
regioni del solco temporale superiore e delle aree temporale media e
superiore mediale, devoluta all’analisi degli oggetti in movimento. Queste
aree corticali proiettano alla parte dorsolaterale del ponte, che a sua volta,
proietta al flocculo. Tramite questa via le cellule corticali forniscono al
sistema informazioni sulla velocità con cui si muove il bersaglio visivo.
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• I movimenti di vergenza sono organizzati a livello mesencefalico.
Per poter guardare un oggetto da vicino occorre compiere un
movimento di adduzione simultaneo di entrambe gli occhi, che viene
eseguito mediante l’aumento del tono dei retti mediali e la
diminuzione di tono dei retti laterali. Viceversa se allontaniamo lo
sguardo sia la vergenza che l’accomodazione sono controllate dai
neuroni mesencefalici della regione del nucleo dell’oculomotore
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Diapositiva 1 - Materiale corso di laurea ottica ed optometria