INAPPROPRIATEZZA nella Diagnosi delle Malattie Tromboemboliche: Ruolo del Laboratorio Michele Bertini U.O.C. Patologia Clinica A.C.O. S.F.Neri - Roma Da un estremo… Uomo di 35aa ricoverato per “ictus”. RMN: Trombosi seni venosi cerebrali. Studio per Trombofilia: Iperomocisteinemia di grado intermedio (50 micromoli/ml) in omozigote per MTHFR. Dimesso guarito con integrazione di Folati e Omocisteina normalizzata. Rientra dopo un anno per recidiva, con Iperomocisteinemia. Aveva interrotto i Folati su consiglio del farmacista… … all’altro Donna di 42aa ricoverata per “ictus” insorto durante una Terapia estroprogestinica (EP). RMN: infarto “rosso” cerebrale in regione occipitale. Ecocardio: pervietà del forame ovale. Studio per Trombofilia: Doppia Eterozigosi (Fatt.V + Fatt II) “Cardioembolismo o TVP primitiva seni venosi cerebrali?” Dimessa guarita dopo ter.anticoagulante con proibizione di EP. A 5 anni dalla dimissione è in buona saluta con sola terapia Antiaggregante. … e ancora… Donna di 85 anni: in passato episodio di TVP gamba dx trattato con terapia eparinica per tre mesi. Il curante fa eseguire periodicamente esami di routine + D-Dimero. Recentemente quando il D-Dimero supera il doppio dei valori di riferimento (*) viene iniziato nuovo ciclo di terapia eparinica senza eseguire Ecodoppler. (*): riferimento a quale tipologia di paziente..? Inappropriatezza nella Diagnosi delle Malattie Tromboemboliche • Uso del D-Dimero per diagnosticare TEV e per decidere la durata di una TAO • Uso degli esami per lo studio della Trombofilia Malattia Tromboembolica Trombo-Embolismo Venoso (TEV) • Trombosi venosa profonda ( TVP) • Embolia polmonare ( EP ) ( incidenza media = 1 : 1000 ) TEV causa il 12% dei decessi ospedalieri e fino al 30% nei 3 anni successivi alla dimissione Effetto dell’età sul rischio trombotico Effetto dell’età sul rischio di TEV 600 Incidenza per 100,000 Uomini 500 Donne 400 300 200 100 0 0-9 10-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 >79 Anderson et al, 1991 RELAZIONE FRA TVP ED EP (Bounameaux H et al, Thromb Haemost 1999) Si stima che solo il 15-25% dei casi sospetti di Malattia Tromboembolica abbia realmente tale patologia ANNU REV MED. 2002; 53: 15 JAMA. 1990; 263: 2753 Diagnosi di TEP - TEV • Probabilità Pre-Test: score di WELLS GENEVA • D.Dimero • Indagine strumentale: - CUS estesa o semplificata - Scintigrafia polmonare, TAC spirale CONDIZIONI ASSOCIATE AD ELEVATI LIVELLI DI D-DIMERI Età avanzata Periodo neonatale Gravidanza fisiologica e patologica (incluso il puerperio) Pazienti ospedalizzati Pazienti con disabilità funzionale Infezioni (in particolare sepsi da Gram negativi) Neoplasie Interventi chirurgici Traumi Ustioni CID Tromboembolia venosa Cardiopatia ischemica Stroke Arteriopatia periferica Aneurismi Scompenso cardiaco congestizio CONDIZIONI ASSOCIATE AD ELEVATI LIVELLI DI D-DIMERI Crisi emolitiche nell’anemia falciforme Emorragie subaracnoidee ed ematomi sottodurali Altre emorragie ARDS (Adult Respiratory Distress Syndrome) Malattie epatiche Malattie renali Malattie infiammatorie intestinali Malattie infiammatorie croniche (es. LES, artrite reumatoide) Terapia trombolitica D-DIMERO E TROMBOEMBOLIA VENOSA Data l’elevata sensibilità e bassa specificità, il D-Dimero viene usato per il suo alto valore predittivo negativo E’ utile per escludere la presenza di trombosi quando il livello è al di sotto di un cut-off determinato specificatamente Valori fortemente elevati non consentono di ritenere probabile la presenza di trombosi; semplicemente non consentono di escluderla e indicano di proseguire gli accertamenti IL D.DIMERO metodo ad alta Sensibilità e alto Valore Predittivo Negativo può essere impiegato come test di primo filtro nella diagnosi di TEV-TEP se associato alla valutazione della Probabilità Clinica TVP: DIAGNOSI CLINICA La probabilità clinica pre-test Punteggio Neoplasia in fase attiva 1 Paralisi, paresi o gesso degli arti inferiori 1 Allettamento (≥3gg); chirurgia maggiore (≥4 sett.) 1 Dolorabilità lungo il decorso delle vene profonde 1 Aumento di circonferenza dell’intero arto inferiore 1 Aumento di circonferenza del polpaccio > 3 cm 1 Edema con impronta solo nell’arto sintomatico 1 Circolo sup. (non varicoso) dilatato nell’arto sintomatico 1 Diagnosi alternativa probabile -2 Alta probabilità Probabilità intermedia Bassa probabilità ≥3 1-2 ≤0 TVP >70% TVP 15%-30% TVP 3%-10% Wells et al. Lancet 1997. Table 1. Clinical Decision Rule*. Score di Wells per la EMBOLIA POLMONARE JAMA 2006;295:172-179 Copyright restrictions may apply. Revised GENEVA SCORE (Embolia Polmonare) • Età superiore a 65 anni (1 punto) • Pregressa trombosi venosa profonda o embolia polmonare (3 punti) • Intervento chirurgico o Frattura nell’ultimo mese (2 punti) • Neoplasia attiva (2 punti) • Dolore ad un arto inferiore monolaterale (3 punti) • Emottisi (2 punti) • Frequenza cardiaca: tra 75 e 94 bpm (3 punti) o > 95 bpm (5 punti) • Dolore alla palpazione di un arto inferiore ed edema monolaterale (4 punti) La probabilità di embolia polmonare è così calcolata: > Da 0 a 3 punti Bassa > Da 4 a 10 punti Intermedia > Uguale o superiore a 11 punti Alta Annals of internal medicine. 2006;144:165-71. Il Teorema di Bayes “ …ma se fuori dalla finestra senti il rumore di una mandria al galoppo, a cosa pensi: alle zebre… o ai cavalli…” Il Teorema di Bayes Misura la differenza tra la Probabilità a Priori di un evento X e la sua Probabilità a Posteriori In funzione di un evento Y ad esso correlabile. Nel nostro ambito di interesse: il Contenuto di Informazione del Risultato di un Test varia con la Prevalenza di Malattia e quindi con le caratteristiche cliniche del soggetto da esaminare a) INIZIALE DETERMINAZIONE DEL D-DIMERO PER ESCLUDERE TVP/EP Sospetta TEV tutti= D-dimero (DD) DD negativo DD positivo = CUS CUS positiva = TEV CUS negativa Sospetta TVP = probabilità clinica Se probabilità alta = flebografia Sospetta EP = scintigrafia polm. Lepage et al. Lancet - 1999 b) DETERMINAZIONE DEL D-DIMERO DOPO UNA CUS NEGATIVA O SCINTIGRAFIA POLMONARE NON DIAGNOSTICA Sospetta TVP CUS CUS negativa D-dimero (DD) DD negativo TVP esclusa DD positivo ripetizione CUS a 3/7 gg CUS positiva TVP Trattamento Linee guida SISET.Hematologica- 2003 c) DETERMINAZIONE DEL DD INTEGRATA CON LA VALUTAZIONE DELLA PROBABILITA’ CLINICA E CONSEGUENTI ACCERTAMENTI Sospetta TEV D-dimero (DD) Lennox et al., J Vasc Surg – 1999 Dryiski et al., J Vasc Surg – 2001 Kearon et al., Ann Intern Med – 2001 Kraaijenhagen et al.,Arch Intern Med - 2002 Probabilità clinica (PC) DD negativo + bassa PC DD negativo + media-alta PC TEV esclusa Ulteriori indagini DD positivo Ulteriori indagini Figure. Diagnostic Flowchart *Excludes 29 patients treated with anticoagulant therapy for reasons other than venous thromboembolism. JAMA 2006;295:172-179 Copyright restrictions may apply. Possibili cause di falsi negativi dei DD nella diagnosi di TEV Impiego di metodi scarsamente sensibili Impiego di un cut-off non idoneo per diagnosi di TEV Dimensioni del trombo Terapia anticoagulante già iniziata (l’eparina dopo 1 giorno riduce il D.Dimero del 25%) Lungo intervallo di tempo tra inizio dei sintomi e momento dell’osservazione Fig 1 Optimal cut-off values for D-dimer test for pulmonary embolism by age in patients with an unlikely clinical probability of pulmonary embolism (sensitivity set at 100%). Douma R A et al. BMJ 2010;340:bmj.c1475 ©2010 by British Medical Journal Publishing Group Studio “Morgagni” – FCSA (in corso l’arruolamento) Diagnostica della Trombofilia Per TROMBOFILIA si intende una condizione CONGENITA e/o ACQUISITA che predispone ad un aumentato rischio di malattia tromboembolica venosa (TEV) e, in alcune condizioni, anche di trombosi arteriosa. Malattia Tromboembolica L’anatomo patologo Rudolf Virchow nel 1856 enuncia la sua famosa triade: • Rallentamento del flusso ematico • Alterazioni della parete endoteliale • Alterazioni dei costituenti del sangue quest’ ultima condizione rappresenta l’oggetto dello studio della TROMBOFILIA Principali inibitori della coagulazione Principali inibitori della coagulazione Principali inibitori della coagulazione La Proteina S un’altra proteina vitamina K-dipendente PS circolante è in parte legata al C4bBP 40% 60% La Proteina S un’altra proteina vitamina K-dipendente Solo la PS libera è attiva 40% 60% Resistenza alla Proteina C attivata X Thrombin ALTRE CONDIZIONI ASSOCIATE AL TROMBOEMBOLISMO VENOSO. Mutazione Protrombina (G20210A) L.A.C. e/o Anticorpi antifosfolipidi. Iperomocisteinemia. IPEROMOCISTEINEMIA L’omocisteina (HC) è un aminoacido sulforato presente nel plasma dell’individuo normale in concentrazioni variabili fra 5 e 15 µmol / L. Nel metabolismo dell’omocisteina sono coinvolti tre enzimi: la metilenetetraidrofolato reduttasi (MTHFR) enzima chiave nel ciclo dell’acido folico, la metionina sintetasi (MS) il cui coenzima è la vitamina B12 e la cistationina-β-sintetasi (CBS) che utilizza come cofattore enzimatico la vitamina B6 Metabolismo dell'omocisteina Proteine della dieta serina Metionina MAT Tetraidrofolato glicina 5,10-metilene tetraidrofolato S-adenosil Metionina Metionina sintetasi B12 S-adenosil omocisteina SAH idrolasi MTHFR 5-metiltetraidrofolato OMOCISTEINA Serina Cistationina β- sintesasi Rimetilazione B6 γ-cistationasi B6 Cistationina Transulfurazione α-chetobutirrato Cisteina -SO4 L’omocisteina sembra essere un fattore di rischio “continuo” Rischio relativo 100X 3X 2X 1X 5 Range ”normale" 15 10 20 500 Omocisteina plasmatica (µmol/ L) Iperomocisteinemia • VISP (Vitamin Intervention for Stroke Prevention) 3680 paz. : Omocisteina – ma NO Stroke • HOPE-2 (Heart Outcomes Prevention Evaluation) 5522 paz. : Omocisteina - NO IMA Lieve Strokes • NORVIT (Norvegian Vitamin Trial) 3749 paz. : idem NEJM – 2006 Diagnostica clinica di laboratorio: Rischio cardiovascolare Sindromi coronariche Scompenso cardiaco Linee guida nazionali di riferimento Omocisteina La misura dell'omocisteina non viene consigliata nella popolazione generale essendo non completamente provato il suo legame con il rischio cardiovascolare ed essendo carenti gli studi di intervento(2,14) (Liv IV, Forza D). La sua misura viene invece raccomandata nelle persone giovani (<40 anni) con storia personale di patologia cardiovascolare, al fine di escludere una omocistinuria. Analogamente viene misurata come fattore di rischio aggiuntivo in pazienti già ad elevato rischio, al fine di provvedere alla diminuzione della sua concentrazione plasmatica con la supplementazione vitaminica(2,14) (Liv II, Forza B). Refsum H, Smith AD, Ueland PM, et al. Facts and recommendations about total homocysteine determinations: an expert opinion. Clin Chem 2004; 50:3-32. Homocysteine and Reclassification of Cardiovascular Disease Risk Objectives: The purpose of this study was to examine whether adding homocysteine (Hcy) to a model based on traditional cardiovascular disease (CVD) risk factors improves risk classification. Conclusions: … we found that addition of Hcy level to FRS (Framingham risk score) significantly improved risk prediction, especially in individuals at intermediate risk for CHD events. Vikas Veeranna et al. - Am Coll Cardiol, 2011; 58:1025-1033 QUALI TEST ESEGUIRE PER LO SCREENING DI TROMBOFILIA? La valutazione del rischio Trombofilico Trombofilie maggiori Trombofile minori Influenzano la gestione clinica del paziente Identificano circa il 65% delle condizioni a rischio NON influenzano la gestione del paziente • • • • • • • • Deficit AT Deficit Proteina C Deficit Proteina S APCr (Fattore V Leiden) Lupus Anticoagulant Anticorpi Anticardiolipina Omocisteina Mutazione Fatt.II° (G20210A) • • • • • • • • • • Aumento Fattore VIII° Aumento Fattore IX° Aumento Fattore XI° Iper (-dis)fibrinogenemie Aumento TAFI Deficit TFPI Deficit t-PA Aumento di PAI-1 Deficit di Plasminogeno Deficit di Trombomodulina TROMBOFILIA ESAMI per lo SCREENING di LABORATORIO RACCOMANDAZIONI della S.I.S.E.T. XVIII° Congresso, Roma 3/10/2004. • • • • • • • • 1) ANTITROMBINA 2) PROTEINA C 3) PROTEINA S 4) RESISTENZA PROTEINA C ATTIVATA ( se presente: ricerca del Fattore V° LEIDEN) 5) Ricerca Mutazione PROTROMBINA G20210A 6) OMOCISTEINA basale 7) LUPUS ANTICOAGULANT 8) ANTICORPI Anti-Cardiolipina e Anti-Beta2GP1 TROMBOFILIA ESAMI per lo SCREENING di LABORATORIO RACCOMANDAZIONI della S.I.S.E.T. XVIII° Congresso, Roma 3/10/2004. ATTENZIONE: 1. E’ SCONSIGLIATA la ricerca di MTHFR C677T con valori di OMOCISTEINA normali. 2. NON è INDICATA la ricerca di altri polimorfismi dei geni del Fattore V° e II° 3. E’ considerata OPZIONALE la determinazione di: Fattori VIII°, IX, XI; OMOCISTEINA dopo carico; ricerca anticorpi anti-protrombina. Diagnostic panel for thrombophilia in some Private and Public Laboratories in Italy • • • • • • • • Factor V Leiden Factor V H1299R Factor II G20210A Factor XIII V34L Beta Fbg -455GA Plt Ag HPA1 a/b MTHFR C677T MTHFR A1298C • • • • • • • ApoLp B-100 R3500Q Beta-thromboglobulin PAI 4G/5G Homocysteine AT, PC, PS APC-resistance LAC / ACA A CHI SI DEVE FARE LO SCREENING DI TROMBOFILIA? Condizioni cliniche che suggeriscono una Trombofilia (American College of Physician) • Insorgenza < 50aa. • Assenza di fattori di rischio. • Familiarità • Recidiva. • Atipia delle sedi. Chi sottoporre allo screening: (XVIII° Congresso S.I.S.E.T. – Roma, 3/10/2004) Soggetti con storia di TEV o TFS o patologia gravidica (1°) Soggetti con storia di trombosi arteriosa (Omocisteina + LAC) (2°) Familiari di I° grado di portatori di Trombofilia ereditaria (1° se sintomatici) Donne asintomatiche con anamnesi familiare positiva per TEV o TFS ricorrenti, prima della prescrizione di terapia estroprogestinica o prima della prima gravidanza (1°) QUANDO SI DEVE ESEGUIRE LO SCREENING DI TROMBOFILIA? Modificazioni associate a: • Evento acuto Riduzione ATIII, PC, PS, Omocys Aumento FVIII • Terapia eparinica Riduzione ATIII Interferenza dosaggio PS, LAC, APCR • Anticoagulanti Riduzione PC e PS Interferenza test APCR orali • Epatopatie Riduzione ATIII, PC, PS Interferenza test APCR • Gravidanza Riduzione PS, Omocys; Aumento PC Alterazione test APCR • Estroprogestinici Riduzione PS, Omocys Alterazione test APCR Indagini per trombofilia: quando • Lontano dalla fase acuta • Dopo fine TAO • Non durante pillola o ter. orm. sostitutiva • Non in gravidanza (se non indispensabile) • Test funzionali alterati se epatopatia COME VALUTARE i RISULTATI dello SCREENING per TROMBOFILIA? La valutazione del RISCHIO TROMBOEMBOLICO AT III Proteina C Proteina S APCr (F.V Eteroz.) APCr (F.V Omoz.) Fatt.II Eterozigote Fatt.II Omozigote L.A.C. / A.C.A. Omocisteina PREVALENZA 0.02 0.2 0.2 – 1 2 – 15 <1 2-6 0.1 0.2 (?) 5 - 25 RISCHIO 5 – 20 6 – 10 2 – 10 3–8 50 - 80 2.5 ? 1.5 – 5 (*) 2.2 ma > 40% ogni 5 mcrmoli/L La valutazione del risultato INCREMENTO DI RISCHIO NEI DIFETTI COMBINATI RISCHIO Doppia Eterozigosi ca. 22 Iperomocisteina + Eterozigosi 20 - 50 Risk of Thrombosis Additive effect Age OCT Genetic risk factor Age Supra-Additive effect Risk of Thrombosis Age FV Leiden OCT Age Based on the annual risk of first venous thrombosis and recurrence risk, thrombophilic defects can be subdivided into 3 groups. Makris M Blood 2009;113:5038-5039 ©2009 by American Society of Hematology Kaplan-Meier curves showing the thrombosis-free survival after a first episode of CSVT in patients wit h no thrombophilia (dotted line), mild thrombophilia (broken line), and severe thrombophilia (solid line) Martinelli, I. et al. Circulation 2010;121:2740-2746 Copyright ©2010 American Heart Association A MULTIFACTORIAL MODEL FOR THROMBOSIS IN YOUNG PATIENTS WITH THROMBOPHILIA ON HORMONAL THERAPY Risk of thrombosis Supra-Additive effect Thrombosis threshold Age Obesity, etc FV Leiden OCT Age HRT Appropriatezza….?? 1/4/2011: • Ragazza di 14aa, sovrappeso, nessuna patologia, nonna materna poliabortiva con Ictus in VII decade. • Omocisteina = 8,3 micromoli/ml • MTHFR (C677T) = Eterozigote Clinica Pediatrica Universitaria: Acido Folico + controllo a 6 mesi. Allo Stato dell’Arte, gli esami eseguiti NON rivelano condizione di Trombofilia: la Eterozigosi per MTHFR, con Omocisteina normale, NON riveste significato clinico. Vista la Anamnesi Familiare può essere consigliabile completare il pannello degli esami per la Trombofilia prima di intraprendere condizioni di Rischio aggiuntivo: terapia con Estroprogestinici, Gravidanza. Appropriatezza….?? 15/4/2011 • Donna di 22aa; prolattinoma 17aa; 1 gravid. 20aa (*); An. neg. per Trombofilia. • • • • • • • • • • Antitrombina: 93% Proteina C: non eseguita Proteina S: 57% (in gravidanza) Resistenza alla Proteina C attivata: 2.6 (v.n > 2.2) L.A.C.: 43” Anticorpi AntiCardiolipina: IgG = 3.3 / IgM = 3.8 Omocisteina: 10.5 Mutazione Fattore II: NORMALE Mutazione Fattore V Leiden: NORMALE Mutazione MTHFR: NORMALE (Omozigote A1298C) (*) Ospedale romano: EBPM+Aspirinetta in terzo trimestre In attesa del dosaggio della Proteina C, NON risultano condizioni di Trombofilia. La Omozigosi per MTHFR (A1298C), con Omocisteina normale, NON riveste alcun significato clinico. Il dosaggio della Proteina S eseguito in gravidanza risulta spesso fisiologicamente ridotto. Per tanto appare inappropriata la terapia con EBPM e Aspirinetta eseguita nell’ultimo trimestre della precedente gravidanza. Ripetere dosaggio Proteina S + Proteina C prima di assumere Estroprogestinici Conclusioni • Per indurre un uso appropriato del D.Dimero i valori di riferimento nel referto dovrebbero specificare le soglie di probabile esclusione della TEV in funzione delle fasce di età. • Per indurre un uso appropriato degli esami per la Trombofilia… le abbiamo provate tutte… …. O no..??? GRAZIE per l’ATTENZIONE