Povertà, infanzia,
immigrazione
Un convegno per comprendere
perché la povertà continua:
di generazione in generazione
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• Nel 2006 le famiglie italiane povere erano,
secondo l’ISTAT, 2.623.000, cioè l’11,1%
del totale
• Secondo la stessa indagine, gli italiani
poveri erano 7.537.000, cioè il 12,9% del
totale
• Ma allora le dimensioni medie delle
famiglie povere sono circa il 18,6%
superiori rispetto a quelle delle famiglie
non povere
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Dove è concentrata la povertà?
• La tesi più comune è quella secondo cui sono
soprattutto le persone anziane a essere povere,
specie se sole. Ma è vero?
• La risposta è no! Fra gli ultrasessantacinquenni
soli, il tasso di povertà è pari allo 12,6%; fra tutti
gli italiani è pari al 12,9%.
Ma allora l’incidenza della povertà per gli italiani
ultrasessantacinquenni soli è un po’ più bassa
che non per gli altri
E’ un po’ più alta per tutti gli ultrasessantacinquenni, ma non di tanto: 13,8%
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Sono le famiglie con figli, specie
minori, a essere povere
•
•
•
•
•
•
•
Tasso di
povertà
Ultrasessantacinquenni soli:
12,6%
Tutti gli ultrasessantacinquenni:
13.8%
Famiglie con due figli:
14,5%
Famiglie con due figli minori:
17,2%
Famiglie con tre, o più figli:
25,6%
Famiglie con tre, o più figli minori:
30,2%
Insomma, sono i figli piccoli, non i vecchi a
essere particolarmente poveri!
4
Le politiche per l’infanzia
Il livello nazionale
Alberto Niccoli
5 aprile 2008
Università politecnica delle Marche
5
La spesa sociale, come quota del PIL, continuerà ad
aumentare nel corso dei prossimi 30-35 anni, di circa
3 punti. L’aumento è ripartito fra varie voci: pensioni,
sanità, Long Term Care. Nonostante tutti i tagli, veri o
presunti, le cose andranno in questo modo. A favore
di chi? Degli anziani, è presto detto!
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Ma non sono i bambini a essere
poveri?
• Sì, ma …
• I bambini non votano
• I genitori dei bambini poveri non hanno
voce, perché hanno altro a cui pensare
• Gli anziani sono ascoltati, perché votano
• Gli anziani sono in grado di esprimere le
loro esigenze, perché hanno associazioni
e gruppi che li tutelano.
• Volete vedere qualche esempio?
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Le pensioni
La normativa
appena
approvata
l’anno scorso per le
pensioni non
ne riduce
mai l’incidenza sul
PIL.
In parecchi
anni, specie
in quelli a
noi più vicini
l’aumenta!
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Quando il Governo Prodi ha
erogato fino a 250 € all’anno per le
pensioni più basse
alcuni economisti hanno stimato l’effetto
sulla concentrazione dei redditi.
Cos’è la concentrazione?
La concentrazione è rimasta inalterata!
Perché?
Non è vero che le pensioni più basse
vanno a chi ha redditi bassi
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Se poi avessimo considerato gli
altri paesi “civili” del mondo
avremmo scoperto che, da tutte le parti,
l’incidenza delle pensioni è nettamente più
bassa che non da noi.
In parte, la causa per l’Italia è anche dovuta,
per fortuna, all’elevata presenza di
anziani.
In parte, tuttavia, è dovuta a pensioni
nettamente più alte che non altrove.
Chi lo racconta, questo?
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Sono favorevole al reddito minimo
di inserimento, o garantito
Occorre aiutare le persone povere, quale
che sia la loro età.
Da noi, sono aiutati solo, o quasi
esclusivamente, gli anziani.
Una volta le famiglie erano numerose, l’aiuto
agli anziani era aiuto alla famiglia, ai figli,
ai nipoti.
Oggi, molto spesso, questo non avviene più
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Inoltre …
Titolo di godimento dell’abitazione
Età (anni)
Proprietà
Affitto
Fino a 30
49,6%
37,7%
31-40
58,2%
28,2%
41-50
66,7%
21,7%
51-65
76,1%
16,9%
oltre
74,8%
15,4%
Le famiglie
anziane
hanno anche
la casa in
proprietà.
La nuda
proprietà della
casa può
essere
venduta …
Fonte: Banca d’Italia
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Una coppia di due
ultrasessantacinquenni
può vendere la nuda proprietà della casa
per circa 750 € al mese.
Non si deve preoccupare dei figli, perché
la frequenza con cui sono già proprietari di
casa è comunque superiore al 50%.
Perché le persone anziane tirano la
cinghia?
Talvolta, perché hanno paura. Non è un
buon motivo
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Passiamo alla sanità
14
La sanità
maschi
femmine
età
La spesa
sanitaria pro
capite è
superiore a
quella media
per i maschi
da 55 anni in
su e per le
femmine da
60 anni in su.
Nemmeno
nei primi anni
di vita si
spende tanto
quanto per gli
anziani.
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L’economista: un obiettivo laico per
la spesa sanitaria
• Eutanasia, aborto, accanimento terapeutico:
tante questioni etiche di impossibile soluzione!
• La modesta proposta di un economista,
credente ma che cerca di comprendere pure il
punto di vista di chi non condivide la sua fede:
dato l’ammontare delle risorse disponibili
utilizziamole in modo da massimizzare gli anni di
incremento della durata della vita di quanti
vivono nel nostro paese
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Cosa significa la frase precedente?
• Oggi, per me, il Servizio Sanitario
Nazionale opera in base ad un criterio che
io formulerei in modo molto semplice:
• Le spese vengono effettuate in modo da
minimizzare il rischio di ricorsi e denunce
• I soggetti che decidono le spese sono i
medici. Nonostante le assicurazioni,
pubbliche e private, i medici hanno paura
di andare incontro a problemi
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Cosa significa la frase precedente?
• non ci si domanda tanto se, dalle spese
sostenute, derivano tanti, o pochi, anni di
vita ulteriore, ma soltanto
“corro il rischio di essere denunciato?
Se sì, è meglio premunirsi”
• Non tutti denunciano; in tali casi si può
essere meno attenti
• Chi è che non denuncia?
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Chi è che non denuncia?
• Gli immigrati irregolari, che stanno zitti sia per
loro, sia per i loro figli
• Le persone ignoranti, che non sono in grado
di far valere i propri diritti
• I bambini, che non hanno alcuna voce nelle
strutture sanitarie, se non quella dei loro
genitori. E se i genitori debbono correre come
matti per guadagnare quattro soldi e tirare
avanti la baracca, chi si occupa di loro?
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La spesa sanitaria per i bimbi è
bassa per due ragioni
1. La prima è fisiologica: i bambini hanno
meno bisogno di cure, e quindi è giusto che
si spenda meno per loro
2. La seconda è patologica: i bambini che
nascono godono di un livello medio di
reddito che è più basso rispetto a quello
medio degli italiani, perché ne nascono tanti
nelle famiglie povere. La spesa è bassa
perché questi bambini non hanno voce
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Occorre responsabilizzare i
soggetti
• Se uno fuma,
• Se uno beve,
• Se uno si droga
è giusto che paghi almeno in parte le
spese sanitarie che al fumo, all’alcool, alla
droga sono imputabili
• In questo modo sarà possibile risparmiare
tante risorse
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Ma occorre anche
• tener conto del fatto che i bambini non
hanno colpa dei problemi dei loro genitori
• I figli degli immigrati irregolari sono
praticamente fuori dal sistema delle tutele
• Ce ne occupiamo soltanto quando per
caso troviamo i loro corpi nei cassonetti
• Per fortuna sono fatti rari, gli altri frequenti!
• Pure i figli dei gruppi più emarginati di
italiani si trovano nelle stesse condizioni
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Vogliamo vederlo?
Passiamo alla scuola
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Secondo la nostra Costituzione
articolo 34
La scuola è aperta a tutti.
L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto
anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,
hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli
studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto, con
borse di studio, assegni alle famiglie e altre
provvidenze, che devono essere attribuite per
concorso.
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Questi sono i dati della dispersione
relativi alle scuole medie superiori
Quinquenni
NordOvest
Centro
Isole
Italia
‘95/96-’99/00
37.28%
35.48%
44.12%
36.78%
’97/98-’01/02
33.74%
29.97%
39.42%
32.72%
’99/00-’03/04
34.33%
27.68%
37.76%
31.34%
’01/02-’05/06
35.41%
28.28%
39.36%
33.10%
’03/04-’07/08
34.94%
28.03%
39.20%
32.72%
Fonte: Corriere della Sera, 1° aprile 2008. Non è uno scherzo
del primo di aprile: circa il 30-35% degli alunni delle scuole
medie superiori italiane abbandona la scuola prima del tempo
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• Tuttavia, non è questo il vero problema. Il problema
è chi non va alle elementari: i bambini in condizioni
di maggiore emarginazione sociale non vanno, o
vanno raramente, a scuola. Non siete d’accordo?
Guardate la realtà:
“solo il 30% dei bambini rom e sinti
in Italia è iscritto alle scuole elementari”
il 30%!? alle scuole elementari!?
• La frase non proviene da una pubblicazione di
giornalisti rivoluzionari, ma da un articolo pubblicato
nell’ultimo numero di Aggiornamenti sociali, rivista di
un centro dei Gesuiti di Milano, diretta da Padre
Bartolomeo Sorge
• Riporta le affermazioni delle popolazioni ROM.
Forse loro lo sanno!
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Oggi la scuola
• costa al nido e nell’istruzione materna, elementare e
media (vedi Moratti, e le scuole materne di Milano).
• E’ pressoché gratuita, in rapporto al costo del
servizio, all’università.
• I vantaggi, all’università, non sono attribuiti per
concorso, ma praticamente a tutti gli iscritti, che
appartengono quasi sempre alla classe media.
• Insomma, si dà, a chi non ha bisogno; non si dà a
chi ne ha!
• Vivo nell’Università da 45 anni e vi assicuro che vi
sono poche iniquità maggiori di questa
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Ci sarebbe da vergognarsi!
Lascio la parola a Fabio,
che si occuperà dei servizi
gestiti a livello locale.
Tuttavia, se il buongiorno
si vede dal mattino …
28
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