GLI STUDI DI SETTORE, UN CONTRIBUTO DI CIVILTÀ NEL RAPPORTO TRA FISCO E CONTRIBUENTE GLI STUDI DI SETTORE 1 I RISULTATI OTTENUTI: adeguamento a Studi in corso d’anno STUDI DI SETTORE Posizionamento rispetto alla congruità 100% 23,2 26,3 19,1 16,0 14,1 13,5 4,8 4,3 3,2 10,5 14,7 71,1 68,6 6,5 13,6 5,8 5,2 10,5 2,5 6,1 80% 14,8 16,3 significativo aumento dei congrui naturali (21,7%) 15,0 14,3 60% 18,4 19,5 40% 60,1 62,9 2000 2001 66,8 70,7 52,6 49,0 20% 0% 1998 1999 2002 2003 2004 Congrui Naturali Congrui per adeguam ento NON Congrui nell'IDC NON Congrui fuori dall'IDC GLI STUDI DI SETTORE 2005 L’ adeguamento ai risultati degli studi di settore nel corso dell'anno, determina un ulteriore incremento della base imponibile. 2 ANALISI DEI RISULTATI Andamento dei ricavi e dei redditi medi per gli studi di settore (imprese) evoluti nel 2004 (im porti in euro) 220.000 23.000 Ricavi medi Redditi medi 215.000 22.000 210.000 205.000 21.000 200.000 20.000 195.000 190.000 19.000 185.000 180.000 GLI STUDI DI SETTORE SONO STATI FRENATI DAI CONDONI Andamento dei ricavi: 2004 evoluzione studio 2005 continua l’effetto evoluzione Andamento dei redditi: Calano nel periodo dei condoni Vengono trascinati per effetto dell’applicazione degli studio di settore. 18.000 2000 GLI STUDI DI SETTORE 2001 2002 2003 2004 2005 3 Le premesse per l’introduzione dell’Analisi della Normalità Economica 1) L’ANALISI DELLE NORMALITÀ ECONOMICA È STATA INTRODOTTA PER CONTRASTARE ALCUNI COMPORTAMENTI NON CORRETTI DEI CONTRIBUENTI IN SEDE DI COMPILAZIONE DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI. 2) TALI COMPORTAMENTI EVASIVI/ELUSIVI ERANO MIRATI A RENDERE INEFFICACE L’APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE. GLI STUDI DI SETTORE 4 Gli effetti dell’introduzione dell’Analisi della Normalità Economica 1) GLI INDICATORI DI NORMALITÀ ECONOMICA INTERVENGONO SELETTIVAMENTE PER RIEQUILIBRARE IL RAPPORTO FISCOCONTRIBUENTE. 2) IL 30% DELLA PLATEA DI CONTRIBUENTI SOGGETTO ALL’APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE RISULTAVA GIÀ NON CONGRUA. 3) L’INTRODUZIONE DELLA NORMALITÀ ECONOMICA FA DIVENTARE NON CONGRUI, IN MANIERA SELETTIVA, UN ULTERIORE 20% DI CONTRIBUENTI. 4) IL 50% DELLA PLATEA DI CONTRIBUENTI SOGGETTI A STUDI RISULTA, PERTANTO, CONGRUO E NORMALE ANCHE A SEGUITO DELL’INTRODUZIONE DELL’ANALISI DELLA NORMALITÀ ECONOMICA. GLI STUDI DI SETTORE 5 LA REGOLA CHE GOVERNA L’ELABORAZIONE E L’APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE: LA NORMALITÀ ECONOMICA. GLI STUDI DI SETTORE 6 L’attestazione di cause motivanti la non normalità economica ATTESTAZIONE Difficoltà strutturali Lenta fuoriuscita dal mercato Temporaneo stato di crisi economica dovuto a fattori esterni Anormalità riferibile solo a particolari indicatori Cause giustificabili di non normalità economica CONDIZIONE DI MARGINALITA’ DIFFICOLTA’ ECONOMICHE GRAVI PARTICOLARI MODALITA’ DI SVOLGIMENTO DELL’ATTIVITA’ Anormalità economica che può condurre alla disapplicazione di singoli indicatori ovvero degli Studi nella loro interezza GLI STUDI DI SETTORE 7 L’APPLICAZIONE DEGLI STUDI DI SETTORE ANALISI DELLA CONGRUITÀ NORMALITÀ ECONOMICA Confronto tra il ricavo dichiarato dal singolo contribuente e il ricavo stimato di riferimento. Valutazione del posizionamento del singolo contribuente rispetto ad indicatori economici specifici del settore. …un unico ricavo stimato di riferimento GLI STUDI DI SETTORE 8 Il mondo di riferimento 3.000.000 IMPRESE E ATTIVITÀ PROFESSIONALI CON RICAVI / COMPENSI DICHIARATI NON SUPERIORI A EURO 5.164.689 CHE APPLICANO GLI STUDI DI SETTORE (Esclusi i soggetti marginali). 50% 50% non congrui e/o non normali congrui e normali Con l’applicazione dell’Analisi della Normalità Economica i soggetti non congrui passano dal 30% al 50%. 100.000 SOGGETTI NON HANNO DICHIARATO IL VALORE DEI BENI STRUMENTALI UTILIZZATI NELL’ATTIVITÀ MA HANNO DEDOTTO I RELATIVI AMMORTAMENTI (periodo d’imposta 2005). 250.000 SOGGETTI, GIÀ INCOERENTI NELLA GESTIONE DEL MAGAZZINO, HANNO CONTINUATO AD INCREMENTARE LE RIMANENZE FINALI (periodo d’imposta 2005). 110.000 IMPRESE CON VALORE AGGIUNTO NEGATIVO 190.000 IMPRESE CON VALORE AGGIUNTO da 0 a 5.000 euro 270.000 IMPRESE CON VALORE AGGIUNTO da 5.000 a 10.000 euro (periodo d’imposta 2005). GLI STUDI DI SETTORE 9 Analisi di qualità dei dati: UN CONTRIBUTO NELL’INTERESSE DELL’EQUITA’ E DELLA TRASPARENZA Sottostima del valore dei beni strumentali mobili 100.000 SOGGETTI NON HANNO DICHIARATO IL VALORE DEI BENI STRUMENTALI UTILIZZATI NELL’ATTIVITÀ MA HANNO DEDOTTO I RELATIVI AMMORTAMENTI (periodo d’imposta 2005). AD ESEMPIO… …SVOLGONO L’ATTIVITÀ SENZA BENI STRUMENTALI: 137 TASSISTI 360 LABORATORI DI ANALISI CLINICHE 480 FARMACIE 547 PRODUTTORI DI PROTESI DENTARIE 555 LAVANDERIE 989 EDITORIA E STAMPA 3.329 RISTORANTI 5.139 INSTALLATORI DI IMPIANTI ELETTRICI ED IDRAULICI GLI STUDI DI SETTORE 10 Analisi di qualità dei dati: UN CONTRIBUTO NELL’INTERESSE DELL’EQUITA’ E DELLA TRASPARENZA NEGLI ULTIMI 4 ANNI I MAGAZZINI SONO AUMENTATI DI 60 MILIARDI DI EURO 10.000 SOGGETTI HANNO “CANCELLATO” LE ESISTENZE INIZIALI (periodo d’imposta 2005) Sovrastima contabile del Magazzino 250.000 SOGGETTI, GIÀ INCOERENTI NELLA GESTIONE DEL MAGAZZINO, HANNO CONTINUATO AD INCREMENTARE LE RIMANENZE FINALI (periodo d’imposta 2005). GLI STUDI DI SETTORE 11 IL VALORE AGGIUNTO PER ADDETTO Sottodichiarazione del valore aggiunto 110.000 IMPRESE CON VALORE AGGIUNTO NEGATIVO 190.000 IMPRESE CON VALORE AGGIUNTO da 0 a 5.000 euro 270.000 IMPRESE CON VALORE AGGIUNTO da 5.000 a 10.000 euro (periodo d’imposta 2005). AD ESEMPIO… …HANNO DICHIARATO UN VALORE AGGIUNTO NEGATIVO: 1.015 BARBIERI E PARRUCCHIERI 1.034 LAVANDERIE 1.906 COMMERCIANTI AL DETTAGLIO DI ALIMENTARI 2.449 BAR, CAFFÈ E GELATERIE 4.607 COMMERCIANTI AL DETTAGLIO DI ABBIGLIAMENTO E CALZATURE 15.865 IMMOBILIARI GLI STUDI DI SETTORE 12 LA MARGINALITÀ ECONOMICA LA MAGGIORANZA DEI SOGGETTI MARGINALI (57%) È LOCALIZZATA NEL MEZZOGIORNO. COMPOSIZIONE PERCENTUALE DEI SOGGETTI MARGINALI Nord-Ovest 16% Nord-Est 10% Mezzogiorno 57% Centro 17% Fonte: Banca Dati Studi di Settore Metodologia Analisi Logistica applicata a 40 studi di settore GLI STUDI DI SETTORE 13 LA MARGINALITÀ ECONOMICA LA CONDIZIONE DI MARGINALITÀ COINVOLGE L’11% DEI CONTRIBUENTI SOGGETTI A STUDI DI SETTORE. Analisi territoriale della marginalità % Marginali sul totale dei soggetti 15,5 a 24,5 10 a 15,5 5,5 a 10 0 a 5,5 LA MARGINALITÀ ECONOMICA AUMENTA NELLE AREE PIÙ POVERE DEL PAESE. Fonte: Banca Dati Studi di Settore Metodologia Analisi Logistica applicata a 40 studi di settore GLI STUDI DI SETTORE 14 (5) (4) (6) (5) I DATI SUI REDDITI MEDI GLI STUDI DI SETTORE 15 L’applicazione dell’analisi della congruità e della normalità economica a livello territoriale GLI STUDI DI SETTORE 16 L’applicazione dell’analisi della congruità e della normalità economica a livello territoriale GLI STUDI DI SETTORE 17 L’applicazione dell’analisi della normalità economica a livello territoriale GLI STUDI DI SETTORE 18 I redditi medi dei soggetti congrui e normali, non congrui e/o non coerenti, marginali a livello territoriale GLI STUDI DI SETTORE 19 I CREDITI IVA 417.000 IMPRESE NON CONGRUE E/O NON NORMALI CON CREDITO IVA 11,8 MILIARDI DI EURO L’INCREMENTO DEL MAGAZZINO 4,3 MILIARDI DI EURO I CREDITI IVA 1,1 MILIARDI DI EURO 0,6 MILIARDI DI EURO 1,2 MILIARDI DI EURO I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI L’IRAP LE IMPOSTE DIRETTE I SOGGETTI NON CONGRUI E/O NON NORMALI POSSONO AMPIAMENTE COMPENSARE IL CREDITO IVA CON I CONTRIBUTI PREVIDENZIALI, LE IMPOSTE DIRETTE, L’IRAP E, DAL 2007, L’ICI. 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