Audizione presso la Camera dei Deputati Direzione Centrale Accertamento Roma, 20 giugno 2007 Gli Studi di settore 1. Finalità e platea dei contribuenti 2. Evoluzioni 3. Indicatori di normalità economica 4. Istruzioni per l’accertamento 5. Attività di accertamento 6. Altre attività di controllo Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 2 Finalità e platea dei contribuenti Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 3 Premessa Gli Studi di settore sono uno strumento di supporto per l’accertamento nei confronti delle piccole e medie imprese e dei lavoratori autonomi Essi stimano i ricavi o compensi riconducibili all’attività svolta tenuto conto della struttura e delle condizioni di esercizio Vengono elaborati sulla base dei dati contabili e strutturali dichiarati dai contribuenti Il processo di elaborazione prevede anche il confronto con le associazioni rappresentative delle categorie economiche di volta in volta interessate Gli studi sono periodicamente revisionati onde garantirne l’aderenza alla realtà economica (dal 2007 la revisione è triennale) Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 4 Finalità degli Studi di settore Trasparenza - Persuasività - Prevenzione Gli Studi di settore consentono al contribuente di conoscere i criteri utilizzati dall’amministrazione per valutare la potenzialità produttiva dell’attività svolta La possibilità di adeguamento in dichiarazione senza interessi e sanzioni agevola l’allineamento dei risultati contabili a quelli calcolati in base agli studi L’adeguamento rileva particolarmente per gli studi di nuova approvazione o revisione intervenute dopo la chiusura del periodo d’imposta Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 5 Finalità degli Studi di settore Potenziamento dell’attività di controllo Gli Studi di settore agevolano la definizione degli imponibili mediante l’accertamento con adesione Ciò in quanto forniscono al contribuente e all’amministrazione i ricavi/compensi di riferimento e il relativo intervallo di variazione In sede di contraddittorio (sempre obbligatorio) il contribuente può fornire qualsiasi elemento idoneo a giustificare, in tutto o in parte, lo scostamento tra i ricavi/compensi dichiarati e quelli presunti sulla base degli studi L’Agenzia ha ribadito che l’utilizzo degli studi nell’accertamento deve essere sempre ispirato a criteri di ragionevolezza, evitando di penalizzare situazioni per le quali i risultati dello studio non si rivelano idonei a cogliere l’effettiva situazione del contribuente Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 6 Gli Studi di settore e la platea dei contribuenti Nel periodo 1998-2006 sono stati realizzati 243 Studi di settore per una platea di contribuenti pari a circa 4,3 milioni, con l’individuazione di 2.115 modelli organizzativi (cluster), come riportato nella tabella Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 7 Evoluzioni Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 8 Le evoluzioni degli Studi di settore La fase di prima evoluzione degli Studi di settore è iniziata nel 2001 con l’aggiornamento dello studio degli autotrasportatori, seguito nel 2002 dall’aggiornamento degli Studi di settore del comparto delle costruzioni e del finissaggio dei tessili. Nel 2003 è stata effettuata l’evoluzione di 16 Studi di settore. Nel 2004 l’attività di evoluzione ha coinvolto 83 Studi di settore. Nel 2005 sono stati evoluti 56 Studi di settore e ulteriori 45 nel 2006. Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 9 Le evoluzioni degli Studi di settore La fase di seconda evoluzione degli Studi di settore è iniziata nel 2005 con l’aggiornamento dello studio degli autotrasportatori, seguito nel 2006 dall’aggiornamento di altri 7 Studi di settore. Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 10 La problematica di fondo per gli Studi vigenti fino al 2005: incoerenza economica di molte posizioni “congrue” L’applicazione degli Studi di settore vigenti fino al 2005 ha evidenziato che una parte consistente dei contribuenti “congrui” presenta incoerenze economiche anche rilevanti Le incoerenze derivano spesso dalla non corretta dichiarazione dei dati contabili e strutturali rilevanti ai fini dell’applicazione degli Studi di settore L’infedeltà dichiarativa consente di rappresentare una situazione strutturale tale da rendere “congrui” i ricavi/compensi dichiarati vanificando di fatto l’efficacia degli studi Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 11 Analisi della congruità e della coerenza Periodi d’imposta 2003-2005 Periodi d'imposta Congrui e coerenti Congrui e non coerenti Non Congrui e coerenti Non Congrui e non coerenti Totale contribuenti n. 2003 1.610.720 2004 1.537.830 2005 1.628.071 % 51,6% 48,2% 49,7% n. 610.479 651.783 688.038 % 19,5% 20,4% 21,0% n. 449.017 422.557 405.773 % 14,4% 13,2% 12,4% n. 452.963 581.005 553.345 % 14,5% 18,2% 16,9% n. 3.123.179 3.193.175 3.275.227 % 100,0% 100,0% 100,0% Analisi della congruità e della coerenza 60% 2003 2004 2005 50% 40% 30% 20% 10% 0% CONGRUI E COERENTI CONGRUI E NON COERENTI NON CONGRUI E COERENTI Camera dei Deputati NON CONGRUI E NON COERENTI Roma, 20 giugno 2007 12 Gli Studi di settore in vigore per il periodo d’imposta 2006 Per il periodo d'imposta 2006 sono in vigore 206 Studi di settore: • 56 sono stati approvati quest’anno (51 evoluzioni di studi previgenti e 5 studi completamente nuovi) • gli altri sono stati approvati negli anni precedenti (dal 2002 in avanti) Molti degli studi vigenti hanno accorpato due o più studi previgenti Per i 206 Studi di settore vigenti per il 2006 trovano applicazione gli indicatori di normalità economica previsti dall’art. 1 comma 14 della legge 296/2006 (finanziaria 2007) ed approvati con D.M. del 20 marzo 2007 Si tratta di una novità di notevole rilevanza, in quanto ha determinato specifici effetti sulla stima dei ricavi e compensi operata dagli studi Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 13 Indicatori di normalità economica Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 14 Finalità degli indicatori di normalità economica Gli indicatori di normalità perseguono le seguenti finalità: • Migliorare la selezione dei soggetti da sottoporre a controllo • Individuare determinate situazioni di anomalia, consistenti nella non corretta indicazione dei dati rilevanti per l’applicazione degli Studi di settore Gli indicatori di normalità economica incidono direttamente sul risultato derivante dall’applicazione degli Studi di settore calcolato dal software GERICO L’incoerenza rispetto a ciascun indicatore comporta la stima di un maggior ricavo o compenso (minimo e puntuale) Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 15 Gli indicatori di normalità economica previsti per le imprese • Rapporto tra costi di disponibilità dei beni mobili strumentali e valore degli stessi • Rotazione del magazzino/durata delle scorte • Valore aggiunto per addetto • Redditività dei beni mobili strumentali Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 16 Indicatori di normalità economica previsti per i professionisti • Rapporto tra ammortamenti dei beni mobili strumentali e valore degli stessi (solo per gli studi il cui costo del bene strumentale entra in regressione) • Resa oraria per addetto o resa oraria del professionista (il maggior dei valori risultante dell’applicazione dei due indicatori) Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 17 I riflessi degli indicatori di normalità economica sul risultato degli Studi vigenti per il 2006 Un esempio può meglio chiarire il nuovo meccanismo di calcolo che deriva dalla applicazione degli indicatori di normalità economica Impresa esercente attività di lavanderie – studio tg67u Ricavi dichiarati Maggiori ricavi derivanti dalla applicazione “tradizionale” dello studio 18.500 euro 1.473 euro Maggiori ricavi derivanti dalla applicazione dell’indicatore “incidenza dei costi di disponibilità dei beni mobili strumentali rispetto al valore storico degli stessi” * Maggiori ricavi derivanti dalla applicazione dell’indicatore “valore aggiunto per addetto” ** 1.200 euro Maggiori ricavi stimati dallo studio vigente per il 2006 3.833 euro 1.160 euro * L’indicatore viene applicato in quanto la lavanderia non ha dichiarato il valore dei beni strumentali, pur in presenza di ammortamenti degli stessi beni. Si tratta di una evidente anomalia in presenza della quale l’indicatore calcola il contributo dei beni strumentali omessi alla stima dei ricavi ** L’indicatore viene applicato in quanto il valore aggiunto per addetto dichiarato è inferiore al valore minimo di riferimento del settore 18 I riflessi degli indicatori di normalità economica sul risultato degli studi vigenti per il 2006 Gli indicatori di normalità economica allargano in definitiva la platea dei contribuenti potenzialmente “non congrui”. L’applicazione degli studi vigenti fino al 2005 determinava una percentuale di posizioni non congrue pari a circa il 30% dell’intera platea dei contribuenti soggetti agli Studi di settore. Con l’applicazione dei nuovi Studi di settore e degli indicatori la percentuale potrebbe salire fino al 55% *. L’allargamento riguarda soprattutto contribuenti che in passato risultavano “congrui” ma “incoerenti” (a seguito anche della non corretta dichiarazione dei dati rilevanti per l’applicazione degli studi). * Valore stimato applicando i nuovi studi 2006 ai dati dichiarati dai contribuenti soggetti agli Studi di settore per il periodo d’imposta 2005 Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 19 Istruzioni per l’accertamento Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 20 Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede di accertamento L’Agenzia delle entrate ha emanato dettagliate istruzioni agli uffici locali sui nuovi Studi di settore e gli indicatori di normalità economica (circolari n. 31/e del 22 maggio 2007 e 38/e del 12 giugno 2007). L’applicazione degli Studi di settore in sede di accertamento deve ispirarsi a criteri di ragionevolezza tali da evitare la penalizzazione di contribuenti per i quali il meccanismo presuntivo potrebbe risultare non idoneo a cogliere le effettive condizioni di esercizio dell’attività, soprattutto nel caso in cui evidenzi scostamenti rilevanti rispetto al dichiarato. Dato che gli Studi di settore costituiscono una presunzione relativa gli accertamenti devono essere sempre calibrati tenendo in debito conto tutti gli elementi offerti dal contribuente per dimostrare che i ricavi o compensi presunti non sono stati effettivamente conseguiti. Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 21 Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede di accertamento Scostamenti di scarsa rilevanza in termini assoluti o in termini percentuali (in rapporto all’ammontare dei ricavi o compensi dichiarati), oltre a rivelarsi inidonei ad integrare le “gravi incongruenze”, possono determinare l’oggettiva difficoltà per il contribuente di contraddire le risultanze dello studio di settore. Per tali ragioni, in sede di selezione delle posizioni da sottoporre a controllo sulla base degli Studi di settore, gli uffici dovranno considerare gli scostamenti maggiormente significativi, onde assicurare la massima proficuità dell’attività di controllo, sia in termini di effettivo recupero di base imponibile che di deterrenza verso le situazioni a maggior rischio di evasione. Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 22 Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede di accertamento Dato che gli indicatori di normalità economica sono stati elaborati sulla base dei dati relativi alla generalità dei soggetti appartenenti a ciascun settore, gli uffici dovranno valutare con estrema attenzione le ipotesi in cui l’applicazione degli indicatori determini scostamenti assai rilevanti tra i ricavi o compensi dichiarati e quelli stimati dallo studio di settore. La valutazione andrà effettuata nell’ambito del contraddittorio, sulla base degli elementi direttamente acquisiti o offerti dal contribuente al fine di dimostrare la eventuale inattendibilità del risultato dell’applicazione dello studio, anche con riferimento ai maggiori ricavi o compensi derivati dall’applicazione di singoli indicatori di normalità economica. Qualora la valutazione porti a ritenere non attendibile il risultato determinato da singoli indicatori, gli uffici dovranno adeguare la stima complessiva operata dal software GERICO. Alla concreta situazione del contribuente, depurandola dei maggiori ricavi o compensi scaturiti dall’applicazione degli indicatori considerati inattendibili. Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 23 Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede di accertamento Per alcune specifiche situazioni gli indicatori di normalità economica potrebbero portare a risultati non adeguati alla effettiva posizione del contribuente. Esempi “Valore aggiunto per addetto” Soggetti che hanno alle dipendenze apprendisti o per i quali si siano verificate prolungate assenze per malattia dei dipendenti (o di altri soggetti, compreso il titolare, che vengono considerati nel denominatore dell’indice). “Valore aggiunto per addetto” e “redditività dei beni mobili strumentali” Esistenza di particolari componenti negative del reddito (quali perdite su crediti o minusvalenze particolarmente rilevanti) che abbiano inciso sensibilmente sul numeratore dell’indice contribuendo alla incoerenza da esso rilevata. “Indicatori relativi al magazzino” L’eventuale incoerenza potrebbe a propria volta risultare giustificata da particolari situazioni di mercato o di gestione. Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 24 Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede di accertamento Marginalità economica Gli uffici dovranno tenere in particolare considerazione le situazioni in cui sia fondatamente ipotizzabile che l’attività venga svolta in condizioni cosiddette “di marginalità economica”. La condizione di marginalità economica è riferibile, in generale, a tutti gli operatori i quali, per cause indipendenti (o anche dipendenti) dalla propria volontà, non gestiscono l’attività imprenditoriale secondo logiche di mercato, ponendosi conseguentemente al di fuori del principio di normalità che sottende l’intero impianto metodologico degli Studi di settore. La condizione di marginalità economica è generalmente contraddistinta da determinati elementi quali ad esempio: • la localizzazione territoriale dell’attività • le ridotte dimensioni del mercato servito • l’età del contribuente • la limitata dotazione di beni strumentali e/o l’obsolescenza dei beni medesimi • l’assenza di dipendenti (per le attività dove invece se ne registra, di regola, la presenza) • l’assenza di costi relativi a servizi Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 25 Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede di accertamento Marginalità economica I contribuenti hanno la possibilità di segnalare la situazione di marginalità economica in sede di dichiarazione annuale fornendo anche una sintetica descrizione degli elementi necessari per valutare l’effettiva sussistenza della condizione in parola. La segnalazione potrebbe risultare, inoltre, attestata nelle forme previste dalle vigenti disposizioni. Laddove gli elementi necessari per individuare la “marginalità economica” siano già disponibili, la situazione andrà valutata fin dal momento della selezione delle posizioni nei cui confronti attivare la procedura di accertamento basato sugli Studi di settore. Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 26 Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede di accertamento Revisioni programmate per il triennio 2007-2009 Nel triennio 2007-2009 tutti gli studi vigenti per il periodo d’imposta 2006 saranno evoluti tenendo conto degli specifici indicatori di normalità economica previsti dall’art. 10-bis, comma 2, della legge n. 146 del 1998, che saranno definiti con il contributo delle associazioni di categoria e degli ordini professionali. Le revisioni, rappresentando un aggiornamento ed affinamento degli studi vigenti per il 2006, potranno contribuire in modo decisivo a cogliere più puntualmente tutte le situazioni particolari per le quali l’applicazione degli studi vigenti per il 2006 determinino risultati non aderenti alle effettive condizioni di esercizio dell’attività. Gli uffici dovranno sempre valutare i risultati derivanti dalla applicazione degli studi revisionati e, ove più favorevoli al contribuente, utilizzarli in luogo di quelli derivanti dall’applicazione degli studi vigenti per il 2006 che tengono conto degli indicatori di normalità economica approvati con il decreto del 20 marzo 2007. Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 27 L’attività di accertamento Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 28 L’attività di accertamento Gli studi di settore sono stati utilizzati in fase di controllo a partire dall’anno 2002 nei confronti dei contribuenti in contabilità semplificata che risultavano non congrui. Dai dati emerge che: • l’accertamento in base agli studi non opera automaticamente • soltanto il 13% circa dei soggetti non congrui per il quadriennio 1999/2002 è stato sottoposto a controllo • dei 132000 controlli effettuati nel quadriennio: il 22% non ha determinato accertamento il 65% è stato definito bonariamente soltanto l’8% circa ha generato contenzioso Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 29 Studi di settore periodo d’imposta 1999 di cui Totale soggetti che hanno presentato il modello “Studi di settore”: 1.396.402 Dati aggiornati al 14 giugno 2007 non congrui: 423.630 di cui di cui Soggetti “in contabilità semplificata”: 928.388 non congrui: 260.110 di cui Esiti significativi Numero di controlli effettuati di cui: - con esito negativo: - definiti con adesione: - con accertamento notificato: di cui: - con acquiescenza - mancata impugnazione - in contenzioso: 40.156 12.546 16.043 11.568 936 7.309 3.323 Camera dei Deputati Soggetti segnalati a seguito di selezioni centralizzate: 39.723 Soggetti selezionati dagli Uffici: 1.010 Roma, 20 giugno 2007 30 Studi di settore periodo d’imposta 2000 Totale soggetti che hanno presentato il modello “Studi di settore”: 2.113.269 di cui non congrui: 541.588 Dati aggiornati al 14 giugno 2007 di cui di cui Soggetti “in contabilità semplificata”: 1.111.201 non congrui: 257.644 di cui Esiti significativi Numero di controlli effettuati di cui: - con esito negativo: - definiti con adesione: - con accertamento notificato: di cui: - con acquiescenza - mancata impugnazione - in contenzioso: 29.506 6.344 15.522 7.640 700 3.246 2.427 Camera dei Deputati Soggetti segnalati a seguito di selezioni centralizzate: 33.492 Soggetti selezionati dagli Uffici: 1.691 Roma, 20 giugno 2007 31 Studi di settore periodo d’imposta 2001 Totale soggetti che hanno presentato il modello “Studi di settore”: 2.703.905 di cui non congrui: 668.565 Dati aggiornati al 14 giugno 2007 di cui di cui Soggetti “in contabilità semplificata”: 1.362.576 non congrui: 306.480 di cui Esiti significativi Numero di controlli effettuati di cui: - con esito negativo: - definiti con adesione: - con accertamento notificato: di cui: - con acquiescenza - mancata impugnazione - in contenzioso: 29.148 4.559 16.420 8.169 730 3.443 2.460 Camera dei Deputati Soggetti segnalati a seguito di selezioni centralizzate: 40.448 Soggetti selezionati dagli Uffici: 1.317 Roma, 20 giugno 2007 32 Studi di settore periodo d’imposta 2002 Totale soggetti che hanno presentato il modello “Studi di settore”: 3.025.541 di cui non congrui: 591.228 Dati aggiornati al 14 giugno 2007 di cui di cui Soggetti “in contabilità semplificata”: 1.492.065 non congrui: 252.645 di cui Esiti significativi Numero di controlli effettuati di cui: - con esito negativo: - definiti con adesione: - con accertamento notificato: di cui: - con acquiescenza 690 - mancata impugnazione - in contenzioso: 32.402 5.327 17.400 9.675 3.042 2.704 Camera dei Deputati Soggetti segnalati a seguito di selezioni centralizzate: 76.508 Soggetti selezionati dagli Uffici: 1.175 Roma, 20 giugno 2007 33 Controlli da studi di settore effettuati nel 2006 Esito negativo 8.959 15% Numero di controlli effettuati 59.330 11% Contenzioso 6.343 74% Definiti 44.028 Dati aggiornati al 14 giugno 2007 Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 34 Risultati delle attività di controllo da studi di settore effettuate nel 2006 su soggetti “in semplificata” Segnalazioni da centro e iniziativa degli Uffici Adesioni Maggior imposta accertabile (euro) Maggior imposta definita (euro) Maggior imposta media definita (euro) Indice definizione A B C D = C/A E = C/B 31.424 101.093.537 49.236.490 1.567 49% Accertamenti notificati Maggior imposta accertata Definiti per acquiescenza Definiti per mancata impugnazione In contenzioso Numero Importo (euro) Numero Importo (euro) Numero Importo (euro) Numero 18.947 95.200.244 1.632 2.823.080 10.972 48.533.627 6.343 Dati aggiornati al 14 giugno 2007 Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 35 Confronto tra gli accertamenti da Studi e gli accertamenti ordinari anno 2006 Dati aggiornati al 14 giugno 2007 Studi Adesioni Maggior imposta definita (euro) Maggior imposta media definita (euro) 31.424 49.236.490 1.567 Accertamenti ordinari Adesioni perfezionate 21.025 Camera dei Deputati Maggiore imposta definita 85.547.761 Maggiore imposta definita media 4.069 Roma, 20 giugno 2007 36 Altre attività di controllo Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 37 Altre attività di controllo L’Agenzia delle Entrate effettua ordinariamente attività di controllo della veridicità dei dati dichiarati dai contribuenti nell’allegato “Studi di settore” al Modello Unico Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 38 Attività di accesso breve “studi di settore” Periodo d’imposta controllato: 2004 TOTALI ACCESSI BREVI ANNO D’IMPOSTA 2004 84.801 (effettuati solo dall’Agenzia delle entrate) accessi effettuati prima della scadenza della presentazione della dichiarazione 25.415 (30,0%) Camera dei Deputati accessi effettuati dopo della scadenza della presentazione della dichiarazione 59.386 (70,0%) Roma, 20 giugno 2007 39 Attività di accesso breve “studi di settore” Periodo d’imposta controllato: 2004 TOTALI ACCESSI BREVI ANNO D’IMPOSTA 2004: 84.801 Totale controlli analizzati ai fini della statistica: 77.986 63.639 soggetti controllati hanno presentato il modello UNICO 2005 ANALISI DELLA CORRETTEZZA DEL CODICE ATTIVITA’ In circa il 3,2% degli accessi è emerso che l’attività effettivamente esercitata (con riferimento all’anno d’imposta oggetto del controllo) era diversa da quella “dichiarata” Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 40 Attività di verifica, accesso mirato e accesso breve “studi di settore” Risultati attività anni 2004 – 2005 - 2006 TOTALI ACCESSI BREVI ANNO D’IMPOSTA 2004: 84.801 Totale controlli analizzati ai fini della statistica: 77.986 15.398 soggetti controllati hanno presentato il modello UNICO 2005 ma non il modello da studi di settore per cause di esclusione/inapplicabilità ANALISI DELLE CAUSE DI ESCLUSIONE - INAPPLICABILITA’ • per circa il 32,6% dei soggetti che avevano dichiarato cause di esclusione, l’accesso ha riscontrato la mancanza di tali cause • per circa il 43,0% dei soggetti che hanno dichiarato cause d’inapplicabilità, l’accesso ha riscontrato la mancanza di tali cause Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 41 Attività di verifica, accesso mirato e accesso breve “studi di settore” Risultati attività anni 2004 – 2005 - 2006 TOTALI ACCESSI BREVI ANNO D’IMPOSTA 2004: 84.801 Totale controlli analizzati ai fini della statistica: 77.986 62.588 soggetti controllati hanno presentato il modello UNICO 2005 e anche il modello studi di settore ANALISI DELLE DIFFERENZE TRA DATI DI DETTAGLIO DICHIARATI E RILEVATI • circa il 42,7% degli accessi hanno evidenziato dati differenti rispetto al dichiarato, in prevalenza con riferimento a: Personale, Unità locali, Beni strumentali, Altri elementi specifici • grado di non veridicità dei dati dichiarati per categoria: 1. Servizi; 2. Manifattura; 3. Commercio; 4. Professionisti • tra le attività con maggiore grado di dati riscontrati non veritieri spiccano: SG60U (stabilimenti balneari), TG37U (bar e caffè), TG72A (trasporto con taxi), TD19U (fabbricazione e commercio prodotti di pasticceria), TD09A (fabbricazione e commercio di pane), SM13U (commercio di giornali), SK17U (periti industriali), TK21U (studi odontoiatrici), SK10U (studi medici) Camera dei Deputati Roma, 20 giugno 2007 42