Audizione
presso la Camera dei Deputati
Direzione Centrale
Accertamento
Roma, 20 giugno 2007
Gli Studi di settore
1. Finalità e platea dei contribuenti
2. Evoluzioni
3. Indicatori di normalità economica
4. Istruzioni per l’accertamento
5. Attività di accertamento
6. Altre attività di controllo
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Roma, 20 giugno 2007
2
Finalità e platea dei contribuenti
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
3
Premessa
Gli Studi di settore sono uno strumento di supporto per
l’accertamento nei confronti delle piccole e medie imprese e dei
lavoratori autonomi
Essi stimano i ricavi o compensi riconducibili all’attività svolta tenuto
conto della struttura e delle condizioni di esercizio
Vengono elaborati sulla base dei dati contabili e strutturali dichiarati
dai contribuenti
Il processo di elaborazione prevede anche il confronto con le
associazioni rappresentative delle categorie economiche di volta in
volta interessate
Gli studi sono periodicamente revisionati onde garantirne l’aderenza
alla realtà economica (dal 2007 la revisione è triennale)
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Roma, 20 giugno 2007
4
Finalità degli Studi di settore
Trasparenza - Persuasività - Prevenzione
Gli Studi di settore consentono al contribuente di
conoscere i criteri utilizzati dall’amministrazione per
valutare la potenzialità produttiva dell’attività svolta
La possibilità di adeguamento in dichiarazione
senza interessi e sanzioni agevola l’allineamento dei
risultati contabili a quelli calcolati in base agli studi
L’adeguamento rileva particolarmente per gli studi
di nuova approvazione o revisione intervenute dopo
la chiusura del periodo d’imposta
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Roma, 20 giugno 2007
5
Finalità degli Studi di settore
Potenziamento dell’attività di controllo
Gli Studi di settore agevolano la definizione degli imponibili mediante
l’accertamento con adesione
Ciò in quanto forniscono al contribuente e all’amministrazione i
ricavi/compensi di riferimento e il relativo intervallo di variazione
In sede di contraddittorio (sempre obbligatorio) il contribuente può
fornire qualsiasi elemento idoneo a giustificare, in tutto o in parte, lo
scostamento tra i ricavi/compensi dichiarati e quelli presunti sulla
base degli studi
L’Agenzia ha ribadito che l’utilizzo degli studi nell’accertamento deve
essere sempre ispirato a criteri di ragionevolezza, evitando di
penalizzare situazioni per le quali i risultati dello studio non si
rivelano idonei a cogliere l’effettiva situazione del contribuente
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Roma, 20 giugno 2007
6
Gli Studi di settore e la platea
dei contribuenti
Nel periodo 1998-2006 sono stati realizzati 243 Studi di
settore per una platea di contribuenti pari a circa 4,3 milioni,
con l’individuazione di 2.115 modelli organizzativi (cluster),
come riportato nella tabella
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7
Evoluzioni
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Roma, 20 giugno 2007
8
Le evoluzioni degli Studi di settore
La fase di prima evoluzione degli Studi di settore è iniziata nel 2001 con
l’aggiornamento dello studio degli autotrasportatori, seguito nel 2002
dall’aggiornamento degli Studi di settore del comparto delle costruzioni e del
finissaggio dei tessili.
Nel 2003 è stata effettuata l’evoluzione di 16 Studi di settore. Nel 2004 l’attività di
evoluzione ha coinvolto 83 Studi di settore. Nel 2005 sono stati evoluti 56 Studi di
settore e ulteriori 45 nel 2006.
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9
Le evoluzioni degli Studi di settore
La fase di seconda evoluzione degli Studi di settore è iniziata nel 2005
con l’aggiornamento dello studio degli autotrasportatori, seguito nel
2006 dall’aggiornamento di altri 7 Studi di settore.
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10
La problematica di fondo per gli Studi vigenti
fino al 2005: incoerenza economica di molte
posizioni “congrue”
L’applicazione degli Studi di settore vigenti fino al 2005 ha
evidenziato che una parte consistente dei contribuenti
“congrui” presenta incoerenze economiche anche rilevanti
Le incoerenze derivano spesso dalla non corretta dichiarazione
dei dati contabili e strutturali rilevanti ai fini dell’applicazione
degli Studi di settore
L’infedeltà dichiarativa consente di rappresentare una
situazione strutturale tale da rendere “congrui” i
ricavi/compensi dichiarati vanificando di fatto l’efficacia degli
studi
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11
Analisi della congruità e della coerenza
Periodi d’imposta 2003-2005
Periodi d'imposta
Congrui e
coerenti
Congrui e non
coerenti
Non Congrui e
coerenti
Non Congrui e
non coerenti
Totale
contribuenti
n.
2003
1.610.720
2004
1.537.830
2005
1.628.071
%
51,6%
48,2%
49,7%
n.
610.479
651.783
688.038
%
19,5%
20,4%
21,0%
n.
449.017
422.557
405.773
%
14,4%
13,2%
12,4%
n.
452.963
581.005
553.345
%
14,5%
18,2%
16,9%
n.
3.123.179
3.193.175
3.275.227
%
100,0%
100,0%
100,0%
Analisi della congruità e della coerenza
60%
2003
2004
2005
50%
40%
30%
20%
10%
0%
CONGRUI E COERENTI
CONGRUI E NON
COERENTI
NON CONGRUI E
COERENTI
Camera dei Deputati
NON CONGRUI E NON
COERENTI
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12
Gli Studi di settore in vigore
per il periodo d’imposta 2006
Per il periodo d'imposta 2006 sono in vigore 206 Studi di
settore:
• 56 sono stati approvati quest’anno (51 evoluzioni di studi
previgenti e 5 studi completamente nuovi)
• gli altri sono stati approvati negli anni precedenti (dal 2002
in avanti)
Molti degli studi vigenti hanno accorpato due o più studi
previgenti
Per i 206 Studi di settore vigenti per il 2006 trovano
applicazione gli indicatori di normalità economica previsti
dall’art. 1 comma 14 della legge 296/2006 (finanziaria 2007)
ed approvati con D.M. del 20 marzo 2007
Si tratta di una novità di notevole rilevanza, in quanto ha
determinato specifici effetti sulla stima dei ricavi e compensi
operata dagli studi
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13
Indicatori di normalità economica
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14
Finalità degli indicatori di normalità
economica
Gli indicatori di normalità perseguono le seguenti finalità:
• Migliorare la selezione dei soggetti da sottoporre a controllo
• Individuare determinate situazioni di anomalia, consistenti
nella non corretta indicazione dei dati rilevanti per
l’applicazione degli Studi di settore
Gli indicatori di normalità economica incidono direttamente sul
risultato derivante dall’applicazione degli Studi di settore
calcolato dal software GERICO
L’incoerenza rispetto a ciascun indicatore comporta la stima di
un maggior ricavo o compenso (minimo e puntuale)
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15
Gli indicatori di normalità economica
previsti per le imprese
• Rapporto tra costi di disponibilità dei beni mobili
strumentali e valore degli stessi
• Rotazione del magazzino/durata delle scorte
• Valore aggiunto per addetto
• Redditività dei beni mobili strumentali
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16
Indicatori di normalità economica
previsti per i professionisti
• Rapporto tra ammortamenti dei beni mobili
strumentali e valore degli stessi (solo per gli studi
il cui costo del bene strumentale entra in
regressione)
• Resa oraria per addetto o resa oraria del
professionista (il maggior dei valori risultante
dell’applicazione dei due indicatori)
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17
I riflessi degli indicatori di normalità economica
sul risultato degli Studi vigenti per il 2006
Un esempio può meglio chiarire il nuovo meccanismo di calcolo che
deriva dalla applicazione degli indicatori di normalità economica
Impresa esercente attività di lavanderie – studio tg67u
Ricavi dichiarati
Maggiori ricavi derivanti dalla applicazione “tradizionale” dello studio
18.500 euro
1.473 euro
Maggiori ricavi derivanti dalla applicazione dell’indicatore “incidenza dei
costi di disponibilità dei beni mobili strumentali rispetto al valore storico
degli stessi” *
Maggiori ricavi derivanti dalla applicazione dell’indicatore “valore
aggiunto per addetto” **
1.200 euro
Maggiori ricavi stimati dallo studio vigente per il 2006
3.833 euro
1.160 euro
* L’indicatore viene applicato in quanto la lavanderia non ha dichiarato il valore dei beni strumentali, pur in
presenza di ammortamenti degli stessi beni. Si tratta di una evidente anomalia in presenza della quale
l’indicatore calcola il contributo dei beni strumentali omessi alla stima dei ricavi
** L’indicatore viene applicato in quanto il valore aggiunto per addetto dichiarato è inferiore al valore
minimo di riferimento del settore
18
I riflessi degli indicatori di normalità economica
sul risultato degli studi vigenti per il 2006
Gli indicatori di normalità economica allargano in definitiva la platea
dei contribuenti potenzialmente “non congrui”.
L’applicazione degli studi vigenti fino al 2005 determinava una
percentuale di posizioni non congrue pari a circa il 30% dell’intera
platea dei contribuenti soggetti agli Studi di settore.
Con l’applicazione dei nuovi Studi di settore e degli indicatori la
percentuale potrebbe salire fino al 55% *.
L’allargamento riguarda soprattutto contribuenti che in passato
risultavano “congrui” ma “incoerenti” (a seguito anche della non
corretta dichiarazione dei dati rilevanti per l’applicazione degli studi).
* Valore stimato applicando i nuovi studi 2006 ai dati dichiarati dai contribuenti
soggetti agli Studi di settore per il periodo d’imposta 2005
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19
Istruzioni per l’accertamento
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20
Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate
sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede
di accertamento
L’Agenzia delle entrate ha emanato dettagliate istruzioni agli uffici
locali sui nuovi Studi di settore e gli indicatori di normalità economica
(circolari n. 31/e del 22 maggio 2007 e 38/e del 12 giugno 2007).
L’applicazione degli Studi di settore in sede di accertamento deve
ispirarsi a criteri di ragionevolezza tali da evitare la penalizzazione di
contribuenti per i quali il meccanismo presuntivo potrebbe risultare
non idoneo a cogliere le effettive condizioni di esercizio dell’attività,
soprattutto nel caso in cui evidenzi scostamenti rilevanti rispetto al
dichiarato.
Dato che gli Studi di settore costituiscono una presunzione relativa gli
accertamenti devono essere sempre calibrati tenendo in debito conto
tutti gli elementi offerti dal contribuente per dimostrare che i ricavi o
compensi presunti non sono stati effettivamente conseguiti.
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Roma, 20 giugno 2007
21
Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate
sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede
di accertamento
Scostamenti di scarsa rilevanza in termini assoluti o in termini
percentuali (in rapporto all’ammontare dei ricavi o compensi
dichiarati), oltre a rivelarsi inidonei ad integrare le “gravi
incongruenze”, possono determinare l’oggettiva difficoltà per il
contribuente di contraddire le risultanze dello studio di settore.
Per tali ragioni, in sede di selezione delle posizioni da sottoporre
a controllo sulla base degli Studi di settore, gli uffici dovranno
considerare gli scostamenti maggiormente significativi, onde
assicurare la massima proficuità dell’attività di controllo, sia in
termini di effettivo recupero di base imponibile che di
deterrenza verso le situazioni a maggior rischio di evasione.
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Roma, 20 giugno 2007
22
Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate
sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede
di accertamento
Dato che gli indicatori di normalità economica sono stati elaborati sulla
base dei dati relativi alla generalità dei soggetti appartenenti a ciascun
settore, gli uffici dovranno valutare con estrema attenzione le ipotesi in
cui l’applicazione degli indicatori determini scostamenti assai rilevanti tra
i ricavi o compensi dichiarati e quelli stimati dallo studio di settore.
La valutazione andrà effettuata nell’ambito del contraddittorio, sulla base
degli elementi direttamente acquisiti o offerti dal contribuente al fine di
dimostrare la eventuale inattendibilità del risultato dell’applicazione dello
studio, anche con riferimento ai maggiori ricavi o compensi derivati
dall’applicazione di singoli indicatori di normalità economica.
Qualora la valutazione porti a ritenere non attendibile il risultato
determinato da singoli indicatori, gli uffici dovranno adeguare la stima
complessiva operata dal software GERICO. Alla concreta situazione del
contribuente, depurandola dei maggiori ricavi o compensi scaturiti
dall’applicazione degli indicatori considerati inattendibili.
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23
Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate
sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede
di accertamento
Per alcune specifiche situazioni gli indicatori di normalità economica potrebbero
portare a risultati non adeguati alla effettiva posizione del contribuente.
Esempi
“Valore aggiunto per addetto”
Soggetti che hanno alle dipendenze apprendisti o per i quali si siano verificate
prolungate assenze per malattia dei dipendenti (o di altri soggetti, compreso il
titolare, che vengono considerati nel denominatore dell’indice).
“Valore aggiunto per addetto” e “redditività dei beni mobili strumentali”
Esistenza di particolari componenti negative del reddito (quali perdite su crediti
o minusvalenze particolarmente rilevanti) che abbiano inciso sensibilmente sul
numeratore dell’indice contribuendo alla incoerenza da esso rilevata.
“Indicatori relativi al magazzino”
L’eventuale incoerenza potrebbe a propria volta risultare giustificata da
particolari situazioni di mercato o di gestione.
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24
Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate
sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede
di accertamento
Marginalità economica
Gli uffici dovranno tenere in particolare considerazione le situazioni in cui sia fondatamente
ipotizzabile che l’attività venga svolta in condizioni cosiddette “di marginalità economica”.
La condizione di marginalità economica è riferibile, in generale, a tutti gli operatori i quali,
per cause indipendenti (o anche dipendenti) dalla propria volontà, non gestiscono l’attività
imprenditoriale secondo logiche di mercato, ponendosi conseguentemente al di fuori del
principio di normalità che sottende l’intero impianto metodologico degli Studi di settore.
La condizione di marginalità economica è generalmente contraddistinta da determinati
elementi quali ad esempio:
• la localizzazione territoriale dell’attività
• le ridotte dimensioni del mercato servito
• l’età del contribuente
• la limitata dotazione di beni strumentali e/o l’obsolescenza dei beni medesimi
• l’assenza di dipendenti (per le attività dove invece se ne registra, di regola, la
presenza)
• l’assenza di costi relativi a servizi
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Roma, 20 giugno 2007
25
Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate
sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede
di accertamento
Marginalità economica
I contribuenti hanno la possibilità di segnalare la situazione di
marginalità economica in sede di dichiarazione annuale
fornendo anche una sintetica descrizione degli elementi
necessari per valutare l’effettiva sussistenza della condizione in
parola.
La segnalazione potrebbe risultare, inoltre, attestata nelle forme
previste dalle vigenti disposizioni.
Laddove gli elementi necessari per individuare la “marginalità
economica” siano già disponibili, la situazione andrà valutata fin
dal momento della selezione delle posizioni nei cui confronti
attivare la procedura di accertamento basato sugli Studi di
settore.
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Roma, 20 giugno 2007
26
Le istruzioni dell’Agenzia delle entrate
sull’utilizzo degli Studi di settore 2006 in sede
di accertamento
Revisioni programmate per il triennio 2007-2009
Nel triennio 2007-2009 tutti gli studi vigenti per il periodo d’imposta 2006
saranno evoluti tenendo conto degli specifici indicatori di normalità economica
previsti dall’art. 10-bis, comma 2, della legge n. 146 del 1998, che saranno
definiti con il contributo delle associazioni di categoria e degli ordini
professionali.
Le revisioni, rappresentando un aggiornamento ed affinamento degli studi
vigenti per il 2006, potranno contribuire in modo decisivo a cogliere più
puntualmente tutte le situazioni particolari per le quali l’applicazione degli studi
vigenti per il 2006 determinino risultati non aderenti alle effettive condizioni di
esercizio dell’attività.
Gli uffici dovranno sempre valutare i risultati derivanti dalla applicazione degli
studi revisionati e, ove più favorevoli al contribuente, utilizzarli in luogo di
quelli derivanti dall’applicazione degli studi vigenti per il 2006 che tengono
conto degli indicatori di normalità economica approvati con il decreto del 20
marzo 2007.
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
27
L’attività di accertamento
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
28
L’attività di accertamento
Gli studi di settore sono stati utilizzati in fase di controllo a partire
dall’anno 2002 nei confronti dei contribuenti in contabilità
semplificata che risultavano non congrui.
Dai dati emerge che:
• l’accertamento in base agli studi non opera automaticamente
• soltanto il 13% circa dei soggetti non congrui per il quadriennio
1999/2002 è stato sottoposto a controllo
• dei 132000 controlli effettuati nel quadriennio:
 il 22% non ha determinato accertamento
 il 65% è stato definito bonariamente
 soltanto l’8% circa ha generato contenzioso
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
29
Studi di settore periodo d’imposta 1999
di cui
Totale soggetti che hanno presentato
il modello “Studi di settore”:
1.396.402
Dati aggiornati al 14 giugno 2007
non congrui: 423.630
di cui
di cui
Soggetti “in contabilità
semplificata”:
928.388
non congrui: 260.110
di cui
Esiti significativi
Numero di controlli effettuati
di cui:
- con esito negativo:
- definiti con adesione:
- con accertamento notificato:
di cui:
- con acquiescenza
- mancata impugnazione
- in contenzioso:
40.156
12.546
16.043
11.568
936
7.309
3.323
Camera dei Deputati
Soggetti segnalati a
seguito di selezioni
centralizzate: 39.723
Soggetti selezionati dagli
Uffici: 1.010
Roma, 20 giugno 2007
30
Studi di settore periodo d’imposta 2000
Totale soggetti che hanno presentato
il modello “Studi di settore”:
2.113.269
di cui
non congrui: 541.588
Dati aggiornati al 14 giugno 2007
di cui
di cui
Soggetti “in contabilità
semplificata”:
1.111.201
non congrui: 257.644
di cui
Esiti significativi
Numero di controlli effettuati
di cui:
- con esito negativo:
- definiti con adesione:
- con accertamento notificato:
di cui:
- con acquiescenza
- mancata impugnazione
- in contenzioso:
29.506
6.344
15.522
7.640
700
3.246
2.427
Camera dei Deputati
Soggetti segnalati a
seguito di selezioni
centralizzate: 33.492
Soggetti selezionati dagli
Uffici: 1.691
Roma, 20 giugno 2007
31
Studi di settore periodo d’imposta 2001
Totale soggetti che hanno presentato
il modello “Studi di settore”:
2.703.905
di cui
non congrui: 668.565
Dati aggiornati al 14 giugno 2007
di cui
di cui
Soggetti “in contabilità
semplificata”:
1.362.576
non congrui: 306.480
di cui
Esiti significativi
Numero di controlli effettuati
di cui:
- con esito negativo:
- definiti con adesione:
- con accertamento notificato:
di cui:
- con acquiescenza
- mancata impugnazione
- in contenzioso:
29.148
4.559
16.420
8.169
730
3.443
2.460
Camera dei Deputati
Soggetti segnalati a
seguito di selezioni
centralizzate: 40.448
Soggetti selezionati dagli
Uffici: 1.317
Roma, 20 giugno 2007
32
Studi di settore periodo d’imposta 2002
Totale soggetti che hanno presentato
il modello “Studi di settore”:
3.025.541
di cui
non congrui: 591.228
Dati aggiornati al 14 giugno 2007
di cui
di cui
Soggetti “in contabilità
semplificata”:
1.492.065
non congrui: 252.645
di cui
Esiti significativi
Numero di controlli effettuati
di cui:
- con esito negativo:
- definiti con adesione:
- con accertamento notificato:
di cui:
- con acquiescenza 690
- mancata impugnazione
- in contenzioso:
32.402
5.327
17.400
9.675
3.042
2.704
Camera dei Deputati
Soggetti segnalati a
seguito di selezioni
centralizzate: 76.508
Soggetti selezionati dagli
Uffici: 1.175
Roma, 20 giugno 2007
33
Controlli da studi di settore effettuati nel 2006
Esito negativo
8.959
15%
Numero di controlli effettuati
59.330
11%
Contenzioso
6.343
74%
Definiti
44.028
Dati aggiornati al 14 giugno 2007
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
34
Risultati delle attività di controllo da studi di
settore effettuate nel 2006 su soggetti “in
semplificata”
Segnalazioni da centro e iniziativa degli Uffici
Adesioni
Maggior imposta
accertabile (euro)
Maggior imposta
definita (euro)
Maggior imposta
media definita (euro)
Indice
definizione
A
B
C
D = C/A
E = C/B
31.424
101.093.537
49.236.490
1.567
49%
Accertamenti
notificati
Maggior
imposta
accertata
Definiti per
acquiescenza
Definiti per mancata
impugnazione
In
contenzioso
Numero
Importo
(euro)
Numero
Importo
(euro)
Numero
Importo
(euro)
Numero
18.947
95.200.244
1.632
2.823.080
10.972
48.533.627
6.343
Dati aggiornati al 14 giugno 2007
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
35
Confronto tra gli accertamenti da Studi e
gli accertamenti ordinari anno 2006
Dati aggiornati al 14 giugno 2007
Studi
Adesioni
Maggior imposta
definita (euro)
Maggior imposta
media definita (euro)
31.424
49.236.490
1.567
Accertamenti
ordinari
Adesioni
perfezionate
21.025
Camera dei Deputati
Maggiore
imposta
definita
85.547.761
Maggiore
imposta
definita
media
4.069
Roma, 20 giugno 2007
36
Altre attività di controllo
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
37
Altre attività di controllo
L’Agenzia delle Entrate effettua
ordinariamente attività di controllo della
veridicità dei dati dichiarati dai
contribuenti nell’allegato “Studi di settore”
al Modello Unico
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
38
Attività di accesso breve
“studi di settore”
Periodo d’imposta controllato: 2004
TOTALI ACCESSI BREVI
ANNO D’IMPOSTA 2004
84.801
(effettuati solo dall’Agenzia delle entrate)
accessi effettuati prima della scadenza
della presentazione della dichiarazione
25.415 (30,0%)
Camera dei Deputati
accessi effettuati dopo della scadenza
della presentazione della dichiarazione
59.386 (70,0%)
Roma, 20 giugno 2007
39
Attività di accesso breve
“studi di settore”
Periodo d’imposta controllato: 2004
TOTALI ACCESSI BREVI
ANNO D’IMPOSTA 2004: 84.801
Totale controlli analizzati ai fini della statistica: 77.986
63.639 soggetti controllati hanno presentato il modello UNICO 2005
ANALISI DELLA CORRETTEZZA DEL CODICE
ATTIVITA’
In circa il 3,2% degli accessi è emerso che l’attività
effettivamente esercitata (con riferimento all’anno
d’imposta oggetto del controllo) era diversa da
quella “dichiarata”
Camera dei Deputati
Roma, 20 giugno 2007
40
Attività di verifica, accesso mirato e
accesso breve “studi di settore”
Risultati attività anni 2004 – 2005 - 2006
TOTALI ACCESSI BREVI
ANNO D’IMPOSTA 2004: 84.801
Totale controlli analizzati ai fini della statistica: 77.986
15.398 soggetti controllati hanno presentato il
modello UNICO 2005 ma non il modello da studi di
settore per cause di esclusione/inapplicabilità
ANALISI DELLE CAUSE DI ESCLUSIONE - INAPPLICABILITA’
• per circa il 32,6% dei soggetti che avevano dichiarato cause di
esclusione, l’accesso ha riscontrato la mancanza di tali cause
• per circa il 43,0% dei soggetti che hanno dichiarato cause
d’inapplicabilità, l’accesso ha riscontrato la mancanza di tali cause
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Attività di verifica, accesso mirato e
accesso breve “studi di settore”
Risultati attività anni 2004 – 2005 - 2006
TOTALI ACCESSI BREVI
ANNO D’IMPOSTA 2004: 84.801
Totale controlli analizzati ai fini della statistica: 77.986
62.588 soggetti controllati hanno presentato il modello
UNICO 2005 e anche il modello studi di settore
ANALISI DELLE DIFFERENZE TRA DATI DI DETTAGLIO DICHIARATI E RILEVATI
• circa il 42,7% degli accessi hanno evidenziato dati differenti rispetto al dichiarato, in
prevalenza con riferimento a: Personale, Unità locali, Beni strumentali, Altri elementi specifici
• grado di non veridicità dei dati dichiarati per categoria: 1. Servizi; 2. Manifattura; 3.
Commercio; 4. Professionisti
• tra le attività con maggiore grado di dati riscontrati non veritieri spiccano: SG60U
(stabilimenti balneari), TG37U (bar e caffè), TG72A (trasporto con taxi), TD19U
(fabbricazione e commercio prodotti di pasticceria), TD09A (fabbricazione e commercio di
pane), SM13U (commercio di giornali), SK17U (periti industriali), TK21U (studi odontoiatrici),
SK10U (studi medici)
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