AMNESTY INTERNATIONAL SEZIONE ITALIANA ACQUISTA ONLINE > 13 DUEMILA AMNESTY INTERNATIONAL RAPPORTO 2013 LA SITUAZIONE DEI DIRITTI UMANI NEL MONDO EUROPA E ASIA CENTRALE GERMANIA 5_EUROPA & ASIA CENTRALE_amnesty 2013 09/05/13 14:33 Pagina 421 EUROPA E ASIA CENTRALE GERMANIA REPUBBLICA FEDERALE DI GERMANIA Capo di stato: Joachim Gauck (subentrato a Christian Wulff a marzo) Capo del governo: Angela Merkel Le autorità non hanno istituito un organo indipendente per i reclami contro la polizia, né hanno garantito che tutti gli agenti di polizia in servizio indossassero targhette identificative. L’agenzia nazionale per la prevenzione della tortura è rimasta gravemente sottofinanziata. Le autorità hanno continuato a rimandare rom, ashkali ed egiziani in Kossovo e richiedenti asilo in Ungheria, nonostante in tali paesi fossero a rischio di violazioni dei diritti umani. Le autorità si sono rifiutate d’escludere il ricorso ad assicurazioni diplomatiche per facilitare il ritorno di persone in paesi in cui erano a rischio di subire tortura o altri maltrattamenti. TORTURA E ALTRI MALTRATTAMENTI Le autorità hanno continuato a non affrontare gli ostacoli che impediscono l’indagine efficace delle denunce di maltrattamenti da parte della polizia. Nessuno stato federato ha istituito un organo indipendente per i reclami contro la polizia, per indagare le denunce di gravi violazioni dei diritti umani da parte degli agenti. Con la sola eccezione degli stati federati di Berlino e del Brandeburgo, gli agenti di polizia non hanno avuto l’obbligo legale d’indossare targhette identificative. A Brandeburgo, tale obbligo sarebbe entrato in vigore a partire da gennaio 2013. L’agenzia nazionale per la prevenzione della tortura, il meccanismo nazionale di prevenzione della Germania previsto dal Protocollo opzionale della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura, è rimasta gravemente sottofinanziata e impossibilitata a esercitare le proprie funzioni, che comprendono anche visite regolari ai luoghi di detenzione. Il suo presidente e un altro componente si sono dimessi ad agosto a causa della mancanza di risorse. Sono proseguite le indagini sull’uso eccessivo della forza da parte della polizia durante una manifestazione tenutasi a Stoccarda nel settembre 2010. A ottobre, il tribunale locale di Stoccarda ha dichiarato uno degli agenti di polizia colpevole di aggressione fisica, per aver colpito un manifestante con il manganello e lo ha condannato a otto mesi di reclusione con sospensione della pena. Il 10 ottobre, la corte regionale superiore di Francoforte ha confermato il giudizio emesso dal tribunale regionale di Francoforte il 4 agosto 2011, che accordava a Markus Gäfgen la somma di 3000 euro per danni 421 5_EUROPA & ASIA CENTRALE_amnesty 2013 09/05/13 14:33 Pagina 422 RAPPORTO 2013 morali. Nel 2002, due agenti di polizia avevano minacciato di infliggergli un dolore insopportabile, quando lo avevano arrestato perché sospettato del sequestro di un bambino di 11 anni. Il tribunale di prima istanza aveva definito la minaccia un “trattamento disumano”, ai sensi della Convenzione europea sui diritti umani. Il 13 dicembre, il tribunale regionale di Magdeburgo ha condannato un agente di polizia per omicidio colposo, per la morte del richiedente asilo Oury Jalloh, che morì bruciato in una cella del commissariato di polizia di Dessau nel 2005. Nonostante il procedimento giudiziario sia durato a lungo, non sono state chiarite né le circostanze della morte, né il grado di coinvolgimento della polizia. RIFUGIATI E RICHIEDENTI ASILO A settembre e ottobre, 195 rifugiati provenienti da Shousha, in Tunisia, e 105 rifugiati iracheni che vivevano in Turchia, sono arrivati in Germania grazie a un programma di reinsediamento stabilito nel dicembre 2011. Essi potevano rimanere in Germania per sempre ma non avevano lo stesso status giuridico dei rifugiati dichiarati tali secondo le Convenzione delle Nazioni Unite sui rifugiati ed erano esclusi da alcuni diritti, in particolare quelli relativi alla riunificazione familiare. Il 14 dicembre, il ministero federale dell’Interno ha prolungato fino al 12 gennaio 2014 la sospensione dei trasferimenti di richiedenti asilo in Grecia, secondo le norme del regolamento di Dublino (cfr. Grecia). Richiedenti asilo sono stati trasferiti in Ungheria nonostante i rischi che correvano in quel paese (cfr. Ungheria), tra cui quello di essere trasferiti in paesi terzi non sicuri, a causa delle procedure inadeguate per l’accesso alla protezione internazionale. I richiedenti asilo trasferiti dalla Germania all’Ungheria, dopo essere transitati dalla Serbia, sono stati a rischio di respingimento fino a novembre, quando l’Ungheria ha smesso di considerare la Serbia un “paese terzo sicuro”. Negli ultimi cinque anni la Serbia non ha mai garantito lo status di rifugiato. Diversi stati federati hanno continuato a rimpatriare forzatamente rom, ashkali ed egiziani in Kossovo, nonostante in tale paese fossero a rischio di discriminazioni di massa. Ad aprile, il Baden-Württemberg ha emanato un decreto che prevede la valutazione dei rischi per ogni individuo, prima del rimpatrio forzato di rom, ashkali ed egiziani in Kossovo. Il 18 luglio, la Corte costituzionale federale ha stabilito che i sussidi sociali disponibili per i richiedenti asilo erano insufficienti a consentire loro di vivere dignitosamente e che pertanto questa costituiva una violazione del diritto a un’esistenza minimamente dignitosa, stabilito dall’art. 1 della costituzione tedesca. La Corte ha ordinato al potere legislativo di promulgare immediatamente nuove norme da introdurre nella legge sui sussidi per i richiedenti asilo. 422 5_EUROPA & ASIA CENTRALE_amnesty 2013 09/05/13 14:33 Pagina 423 EUROPA E ASIA CENTRALE CONTROTERRORISMO E SICUREZZA A settembre, il Parlamento europeo ha chiesto alla Germania e ad altri stati membri di divulgare tutte le informazioni necessarie su tutti i voli sospettati di aver fatto parte dei programmi di rendition e detenzione segreta della Cia, nonché d’indagare in modo efficace sul ruolo svolto da questi stati nelle operazioni della Cia. Ancora una volta il governo non ha rivelato se stesse ancora chiedendo “assicurazioni diplomatiche” per rimandare persone sospettate di attività legate al terrorismo, in nazioni in cui avrebbero corso un rischio reale di tortura o altri maltrattamenti. Le norme che regolano la legge sulla residenza hanno continuato a permettere l’uso di “assicurazioni diplomatiche”. GIUSTIZIA INTERNAZIONALE Dinanzi alla corte regionale superiore di Stoccarda è proseguito il primo processo basato sul codice tedesco per i crimini internazionali, in vigore dal giugno 2002, contro i cittadini ruandesi Ignace Murwanashyaka e Straton Musoni. Nei loro confronti erano state ascritte 26 imputazioni per crimini contro l’umanità e 39 per crimini di guerra, commessi tra il gennaio 2008 e il novembre 2009 nella Repubblica Democratica del Congo. La Germania non ha inserito nel proprio ordinamento il reato di sparizione forzata, come richiesto dalla Convenzione internazionale sulle sparizioni forzate. DISCRIMINAZIONE Il 29 ottobre, la corte amministrativa superiore della Renania-Palatinato ha stabilito che agenti della polizia federale avevano violato il principio costituzionale di non discriminazione, sottoponendo una persona a un controllo d’identità soltanto a causa del colore della sua pelle. RAPPORTI DI AMNESTY INTERNATIONAL Germany: Legal provisions and political practices put persons at risk of human rights violations (EUR 23/002/2012) Submission to the European Commission against Racism and Intolerance on Germany (EUR 23/003/2012) 423