Laboratorio di Italiano Lingua 2
•L’insegnamento dell’Italiano come L2 nella scuola :
docenti, mediatori, facilitatori
•Didattica dell’accoglienza
•Analisi dei bisogni linguistici
•Indicazioni didattiche per la prima fase di
inserimento degli alunni stranieri
•L’insegnamento dell’Italiano L2 nei CTP di
Educazione degli Adulti
•Costruire unità didattiche :
-per narrare
- per riconoscere, apprendere, consolidare strutture
linguistiche
-per comprendere testi di studio
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•Indicazioni bibliografiche
“Certe volte è rilassante
non capire.Però se non so la
lingua non mi posso
difendere, perché l’unica
difesa che ho è la parola”
in A.Bocconi, Viaggiare e non partire
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Dove si insegna Italiano Lingua 2?
 nella scuola media : a bambini stranieri
 nei CTP : - ad immigrati adulti (dai 15 anni)
- a studenti Erasmus
 presso altri Enti (Comuni, Associazioni
Interculturali, di Volontariato,aziende ecc) :
- ad immigrati adulti
- a lavoratori stranieri impiegati
in aziende italiane a tempo determinato
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Chi insegna Italiano agli
Stranieri?
•Insegnanti di classe (in classe)
•Insegnanti di classe (Lettere, Lingue, sostegno) in
orario aggiuntivo: su progetto, ecc.
•Docenti Alfabetizzatori nei CTP
•Insegnanti “distaccati”, “facilitatori di
apprendimento”
•Volontari (insegnanti in pensione, educatori
professionali, mediatori linguistici e culturali, operatori
di associazioniStrazzari
e cooperative ecc)
Facilitatori linguistici
Il facilitatore linguistico o “insegnante di
Italiano L2” ha compiti didattici :
• Definisce i bisogni di apprendimento
dell’alunno straniero
• Elabora una programmazione
individualizzata
• Individua/elabora i materiali didattici
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•Valuta i progressi ,rileva le difficoltà
•Promuove lo sviluppo della L2 funzionale
allo scambio interpersonale
•Facilita la comprensione e la produzione
della Lingua per studiare
Chi sono i facilitatori?
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Il mediatore linguistico e
culturale
E’ un immigrato bilingue in italiano o un
autoctono che conosce la lingua di uno
specifico gruppo di immigrati
Non ha compiti di tipo didattico
Che cosa fa :
- Accoglie (soprattutto i neoarrivati) e li
accompagna nella nuova realtà scolastica
-Traduce avvisi, messaggi, documenti
- Sostiene la 1a fase di inserimento
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•Valorizza la Lingua e la cultura d’origine
• Rileva le competenze e raccoglie la storia
personale, scolastica e linguistica degli alunni
immigrati
• Insegna la L1 (in alcuni casi)
• Collabora all’insegnamento della L2
• Collabora a progetti di Educazione
interculturale
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per una
Didattica
dell’accoglienza
Strazzari
“Io non ero in ritardo, io ero a
zero. Venivo da lontano, venivo
da un’alta montagna dove mai
una parola di francese era
stata pronunciata. Se no, le
pietre l’avrebbero ricordata e
io l’avrei imparata”
T.B.Jelloun, 1993
Strazzari
Quanti sono?
Circa 300.000, il 3,5% della
popolazione scolastica italiana (si
ipotizza diventeranno oltre
720.000 entro il 2020)
Da dove vengono?
Da 191 paesi del mondo.
L’Italia ha il mondo a scuola
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Quali diritti hanno?
Legge n.40 del 6/03/1998
(decreto legislativo n.286,25/07/1998)
Art.36 :
- Istruzione degli stranieri
- Educazione interculturale
Legge n.189 (Bossi-Fini)
del 30/07/2002
Strazzari
Legge 40, art.36
1. I minori stranieri presenti sul territorio
sono soggetti all’obbligo scolastico
2. L’effettività del diritto allo studio è
garantita dallo Stato………..anche mediante
l’attivazione di appositi corsi e iniziative
per l’apprendimento della lingua italiana
3. La comunità scolastica accoglie le
differenze linguistiche e culturali come
valore…promuove e favorisce iniziative
volte all’accoglienza, alla tutela della
cultura e della lingua d’origine….
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5. Le istituzioni scolastiche…..promuovono:
a. l’accoglienza degli stranieri adulti
regolarmente soggiornanti mediante
l’attivazione di corsi di alfabetizzazione
nelle scuole elementari e medie
b. la realizzazione di un’offerta culturale
valida per gli straneri adulti regolarmente
soggiornanti che intendano conseguire il
titolo di studio della scuola dell’obbligo
d. la realizzazione e l’attuazione di corsi
di lingua italiana
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CHI SONO?
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Bambini stranieri nati in Italia
Bambini “ricongiunti”
Bambini adottati
Bambini figli di coppie miste
Bambini “rifugiati”
Bambini zingari, italiani o stranieri
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Cosa hanno in comune?
- il VISSUTO della migrazione, lo
spostamento da un luogo di vita ad un
altro
-il CAMBIAMENTO profondo con la
ridefinizione di
identità e appartenenze
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Quale accoglienza?
Il bambino invisibile
Il bambino destabilizzante
Il bambino trascurato
Docenti accudenti e iperprotettivi
Docenti esigenti e inflessibili
Docenti deresponsabilizzanti e
deleganti
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Un’accoglienza competente
- Attenta ai bisogni, ma anche alle
capacità
- Dotata di strumenti e risorse per la
facilitazione linguistica
- Capace di contenere le ansie
- Capace anche di presentare e far
rispettare le regole
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Un’accoglienza competente,
che non dimentica
CHI
sta accogliendo :
- un bambino spaesato
- un bambino “ricongiunto”
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Un’accoglienza competente
Insieme al bambino si accoglie :
Il suo viaggio
Il suo timore
Il suo senso di estraneità
La sua storia
Le storie di Matej, Tanya, Najat
e Catalina
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Accogliere un bambino
straniero significa :
Tenere conto :
 dell’esperienza scolastica e delle modalità
di apprendimento nel suo Paese d’origine
 dell’immagine della scuola che il bambino ha
assimilato
Essere ADULTI TRAGHETTATORI, cioè
figure di facilitazione, iniziazione
all’apprendimento e all’accoglienza
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 Riconoscere e valorizzare il
patrimonio linguistico del bambino
 Non puntare il faro sul bambino
 Non tormentarlo di domande sul
suo Paese d’origine
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“Conoscere un’altra lingua
è avere una seconda
anima”
Il caso di When Han : da problema a
risorsa
Strazzari
Le variabili nel quadro
dell’accoglienza
 L’ETA’
 La SCOLARITA’ precedente :
- Che tipo di scuola ha frequentato?
- Per quanti anni?
- Quali competenze/conoscenze ha già
acquisito?
- Quale tipo di esperienza scolastica ha
assimilato?
 La LINGUA :
- Qual è la sua lingua materna?
- In quale lingua si è svolto il suo percorso
scolastico?
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Le variabili nel quadro
dell’accoglienza
 IL PROGETTO migratorio
-

perché il bambino o la sua famiglia sono emigrati?
Quali sono le prospettive dell’emigrazione?
Com’è composto il suo nucleo familiare?
Quali sono le condizioni di inserimento/relazione
della famiglia?
Le CARATTERISTICHE individuali del
bambino
Le emozioni e le aspettative
Le regressioni
La nostalgia
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Per realizzare un’accoglienza competente,
utilizzo di :
•Materiali informativi sui Paesi d’origine
•Strumenti e questionari bilingue
•Schede per la rilevazione delle competenze iniziali
•Schede sui sistemi scolastici dei Paesi d’origine
•Vademecum “Tutti a scuola” per l’inserimento degli
alunni stranieri (es. Centro COME,tradotto in 10 lingue)
•“Le parole per accogliere” per il 1° contatto e le
attività della scuola ( es. Centro COME, tradotto in 15
lingue)
•CD “Tutti uguali ,tutti diversi : pari opportunità di
informazione”
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I materiali plurilingui
 Facilitano i primi contatti nella fase
iniziale dell’inserimento
 Forniscono al bambino non italofono
un primo punto di ancoraggio basato
sulla conoscenza di 50/100 parole
della nuova lingua
 Gli danno l’idea che la sua lingua è
riconosciuta, valorizzata e accolta
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Per realizzare un’accoglienza
competente
Dare visibilità alla diversità e ricchezza
linguistica attraverso
•Cartelli di saluto e “benvenuto” nelle diverse
lingue
•I nomi degli alunni stranieri scritti nelle
Lingue d’origine
•Alfabeti e numeri diversi
•Avvisi e cartelli plurilingue
•Giochi, canzoni, fiabe in lingue diverse
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