INFORMATIVA Test per la determinazione non invasiva del rischio di aneuploidie dei cromosomi 13, 18, 21 mediante sequenziamento del DNA libero circolante nel plasma materno DCi/1416/03-B Rev. 0 Questa informativa illustra gli aspetti principali del test non invasivo per la determinazione del rischio di aneuploidie dei cromosomi 13, 18, 21 effettuato mediante sequenziamento del DNA libero circolante nel plasma materno. La consulenza genetica è parte integrante del test e deve essere sempre eseguita. Le aneuploidie cromosomiche sono alterazioni di numero del normale assetto cromosomico. Si parla di trisomia quando è presente un cromosoma in più rispetto all’atteso e di monosomia quando invece è presente un cromosoma in meno. Le trisomie più frequenti sono quelle a carico dei cromosomi 21, 13 e 18, le monosomie più frequenti sono quelle a carico dei cromosomi sessuali. In gravidanza è possibile determinare il rischio delle aneuplodie fetali più frequenti mediante esecuzione del test combinato: si tratta di un esame del sangue che permette il dosaggio di alcuni marcatori biochimici nel sangue della madre (Free-Beta HCG e PAPP-A) e di una successiva ecografia effettuata per misurare uno specifico parametro fetale (translucenza nucale). La diagnosi genetica prenatale, effettuata invece mediante esecuzione di un prelievo invasivo di materiale fetale (amniocentesi o villocentesi), è un test diagnostico che permette di determinare l’assetto cromosomico del feto (numero e struttura dei cromosomi). Il prelievo di materiale fetale presenta un rischio di aborto collegato alla manovra invasiva di circa l’1%. Molto recentemente sono stati sviluppati test di laboratorio per la determinazione non invasiva del rischio di aneuploidie cromosomiche, basati sul sequenziamento del DNA libero circolante nel sangue materno. Questo test: 1) Non sostituisce il test combinato ma è comunque un test molto accurato che permette di migliorare la definizione del rischio di aneuploidie fetali (test di screening) rispetto al solo utilizzo del test combinato 2) Non sostituisce la diagnosi prenatale invasiva dal momento che si tratta di un test di screening Il test si esegue a partire da un prelievo di sangue della madre. Dal prelievo di sangue viene separato il plasma e da questo viene isolato il DNA totale libero circolante, costituito da DNA di origine materna, che ne rappresenta mediamente il 90% e da una piccola percentuale di DNA di origine fetale (frazione fetale). Vengono successivamente applicate tecniche molecolari che permettono il sequenziamento del genoma e metodi di calcolo per stimare il numero di sequenze derivanti dai cromosomi di interesse. Il numero di sequenze ottenute viene paragonato ai dati ottenuti da una serie di gravidanze di controllo. Se il numero di sequenze per un determinato cromosoma è maggiore rispetto all’atteso, il risultato del test è indicativo di un rischio aumentato di trisomia. Il test può essere eseguito in aggiunta al test combinato a partire dalla decima-undicesima settimana di gestazione. QUALI SONO I RISCHI E I LIMITI DEL TEST Non vi è alcun rischio per il feto e la madre. Il test non si esegue nei casi di gravidanze gemellari. Dati di letteratura indicano che il test ha un tasso di fallimenti (assenza di risultato/risultato non conclusivo e mancata risposta) del 4%. Tale percentuale scende al 2% se viene ripetuto un prelievo a distanza di una o due settimane dal primo. Il tasso di fallimento è legato ai limiti della metodica utilizzata, alla quantità di DNA totale e/o alla percentuale di frazione fetale nel campione in esame. La frazione fetale nel plasma materno aumenta in relazione all’epoca gestazionale e può essere influenzata da una serie di fattori individuali (ad esempio, in caso di indice di massa corporea elevato, la frazione fetale diminuisce). Se la frazione fetale è inferiore al 3% il risultato del test Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino) [email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it SOD Diagnostica Genetica Padiglione 15 Piastra dei Servizi tel. 055 7949363 - fax 055 7949686 Pag. 1 di 2 INFORMATIVA Test per la determinazione non invasiva del rischio di aneuploidie dei cromosomi 13, 18, 21 mediante sequenziamento del DNA libero circolante nel plasma materno DCi/1416/03-B Rev. 0 non è attendibile e sarà necessario ripetere il test su un nuovo prelievo. Il DNA isolato dal prelievo di sangue materno viene completamente utilizzato per eseguire il test, pertanto non è disponibile materiale per la conservazione o l’esecuzione di ulteriori indagini. SPECIFICITÀ E SENSIBILITÀ DEL TEST A partire dalla decima-undicesima settimana di gestazione il test presenta un’accuratezza del 99% per l’identificazione dei casi a rischio di Trisomia 21 e di circa il 95% per le trisomie 13 e 18. Tuttavia, dal momento che si tratta di un test di screening e non di un test diagnostico, in caso di risultato positivo si raccomanda la conferma mediante diagnosi prenatale invasiva. TEMPI DI RISPOSTA I tempi di risposta sono di massimo 2 settimane e potrebbero variare nel caso in cui sia necessario richiedere alla gestante un nuovo prelievo di sangue su cui ripetere l’esame. Attestazione di presa visione e lettura dell’informativa Nome e cognome del paziente, del delegato o di altro soggetto legittimato ………………………………………………………………………………………………………………..... Firma del paziente, del delegato o di altro soggetto legittimato …………………………………………………………………………………………………………………. Firma del professionista sanitario ………………………………………… Data …………………………… Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi - Sede legale: largo Brambilla, 3 - 50134 FIRENZE C.F. e P.I.: 04612750481 - tel. 055 794.111 (centralino) [email protected] - [email protected] - www.aou-careggi.toscana.it SOD Diagnostica Genetica Padiglione 15 Piastra dei Servizi tel. 055 7949363 - fax 055 7949686 Pag. 2 di 2