ORTICOLTURA SPECIALE IV GAMMA TRASFORMAZIONE A KM ZERO La vicinanza dei produttori per un maggior controllo della filiera è la strategia per la sicurezza alimentare del Gruppo Agronomia specializzato nella produzione di baby leaf e insalate in busta di Giuseppe Francesco Sportelli 1. Scarola in pieno campo dall’azienda Jentu. P rodotti food safety (cioè garantiti in termini di sicurezza alimentare) e filiera controllata: è su queste due direttrici che il Gruppo Agronomia, realtà imprenditoriale formata da Agronomia società cooperativa a rl e Jentu società agricola a rl e specializzata nella produzione di baby leaf e insalate adulte per IV gamma, ha costruito l’elevata qualità della propria offerta. Il Gruppo è in grado di fornire con continuità le più grandi catene della gdo italiana e si sta espandendo sempre più all’estero proprio impostando il programma di lavoro sull’alta qualità: obiettivo che, evidenzia il responsabile del Servizio agronomico di Agronomia scarl, Germano Profeta, viene perseguito con determinazione sin dall’inizio dell’attività. Il distretto di Puglia «La dislocazione di Agronomia, tra i colli della Bergamasca, e di Jentu, nel cuore del Salento (unica alternativa al distretto di Battipaglia), e la prossimità ai terreni di coltivazione sono gli ingredienti fondamentali per garantire la produzione continua e la trasformazione immediatamente successiva alla raccolta. Impegnate nel perseguire criteri di efficacia ed efficienza, le due realtà operative del Gruppo guardano con attenzione alle innovazioni di prodotto e di processo. Per ottenere e mantenere la qualità dal campo alla trasformazione, fino alla vendita e al consumo, L’azienda Jentu, in particolare, ha sviluppato l’intera parte agricola in campo o in serra attorno allo stabilimento di lavorazione e confezionamento. L’elemento di prossimità delle coltivazioni è stato applicato anche al di fuori dei confini aziendali e si è evoluto sino alla costituzione di un vero e proprio distretto produttivo, il distretto di Puglia». Obiettivo qualità 2. Coltivazione in serra di indivia riccia (in primo piano) e di cicoria pan di zucchero (in secondo piano). 22 L’obiettivo della migliore qualità ruota attorno a questa scelta strategica, sottolinea Profeta. «L’interazione diretta fra la parte agricola della filiera e quella di trasformazione permette di coniugare in modo perfetto gli elementi di freschezza e di Colture Protette / n.10 - ottobre 2012 4. Prodotto dopo cernita e taglio. 3. Rucola coltivata in serra nell’azienda Jentu. 5. Vasca di lavaggio. facilità di consumo, propri del prodotto di IV gamma. In particolare la proprietà dei terreni di coltivazione e la filiera cortissima di trasformazione (terreni adiacenti o limitrofi agli stabilimenti produttivi) consentono il controllo diretto della materia prima». L’azienda agricola Jentu dispone di 16 ha adibiti a serre e 8 ha in pieno campo. Le strutture serricole sono in corso di ampliamento per ulteriori 6 ha. Altri 1,85 ha sono dedicati a coltivazioni in fuori suolo di baby leaf (insalatina, rucola, dolcetta, spinacino). Il fuori suolo prevede un piano di sviluppo che porterà la superficie protetta a 4,5 ha. In tale direzione il distretto di Puglia è una realtà dal fondamentale profilo strategico, poiché è basato su fornitori locali, vicini allo stabilimento produttivo, selezionati e fidelizzati attraverso un programma di qualifica Colture Protette / n.10 - ottobre 2012 6. Centrifuga per l’asciugatura. ben codificato, che garantisce il conferimento controllato ed esclusivo di materia prima: la superficie complessiva è suddivisa in 15 ha in pieno campo e 7 ha in coltura protetta. L’intera fornitura, sia quella proveniente dal distretto, sia quella prodotta dalla Jentu, è verificata dal Servizio agronomico secondo parametri di valutazione equivalenti ai criteri delle più esigenti catene della gdo. Accorgimenti operativi Il superamento dei fattori critici della qualità, quelli, cioè, che la limitano e rischiano di comprometterla nei vari stadi dal campo alla tavola del consumatore, è possibile, osserva Profeta, grazie a una serie di accorgimenti operativi, applicati in modo integrato e continuo. L’applicazione delle Good agriculture practice (Gap) costitui- 23 ORTICOLTURA SPECIALE IV GAMMA sce un elemento preventivo nella gestione agricola, ma non è il solo. I criteri di salvaguardia della filiera food safety di Jentu toccano elementi di gestione agricola ed elementi di qualità intrinseca del prodotto. I controlli in campo, effettuati dal Servizio agronomico, indagano tutti gli elementi che condizionano la produzione: le caratteristiche del terreno (analisi chimico-fisica), i piani di concimazione, le successioni colturali, gli interventi di geodisinfestazione, la taratura delle attrezzature di distribuzione degli agrofarmaci. Con la stessa finalità vengono verificati l’ammissibilità dei principi attivi (difesa e diserbo), verso il rispetto sia della legalità, sia delle restrizioni definite dai capitolati di ogni cliente, e la presenza di residui di agrofarmaci sui prodotti conferiti. Tutte le analisi chimico-fisiche sono messe in relazione ai quaderni di campagna per verificarne la congruenza. La potabilità dell’acqua d’irrigazione è un elemento discriminante per l’ammissibilità al conferimento sulle filiere più restrittive di alcune catene della gdo. Le condizioni di ordine, pulizia generale, tenuta della documentazione, la presenza e la gestione dei dispositivi di protezione individuale, il corretto smaltimento dei rifiuti (contenitori vuoti di agrofarmaci, teli di copertura, sacchi vuoti dei concimi, oli esausti, batterie), le condizioni di stoccaggio dei contenitori di trasporto sono tutti elementi che danno profondità e concretezza al concetto di filiera food safety, spiega Profeta, e che contribuiscono alla costruzione di un sistema agricolo moderno e controllato. 7. Macchina multi-testa per il porzionamento. Il controllo della logistica Questa completa organizzazione della filiera, unita alle distanze minime fra i luoghi della coltivazione e quello della trasformazione, permette la lavorazione di un prodotto freschissimo, senza alcuna complicazione logistica. «Il disegno “alimentare” dello stabilimento di Jentu (rettilineo dall’ingresso della materia prima all’uscita del prodotto finito) permette un ottimo controllo delle temperature dei locali di trasformazione e di stoccaggio. La logistica realizzata con mezzi di proprietà consente il con- QUAFETY, PROGETTO EUROPEO SU QUALITÀ E SICUREZZA La necessità di ottenere le migliori ottimizzazioni di processo rendono per l’azienda Jentu vitali le collaborazioni ricercate sia in Italia sia all’estero, spiega Germano Profeta: «Abbiamo individuato esperti di alto livello, quali Giancarlo Colelli presso l’Università di Foggia e Antonio Ferrante dell’Università di Milano, e Istituti esteri come l’Aro (Israele). L’adesione ai progetti di ricerca, come ad esempio Quafety e Dare (Distretto agroalimentare regionale Puglia), permette l’accesso a informazioni sperimentali e applicate, che contribuiscono a perfezio nare il sistema e agevolano l’industrializzazione». L’ultimo progetto di ricerca al quale il Gruppo Agronomia partecipa, attraverso l’Agronomia scarl, è Quafety. Comprehensive approach to enhance quality and safety of ready to eat fresh products (Approccio sistematico per aumentare la qualità e la sicurezza dei prodotti freschi pronti per l’uso), un progetto europeo cofinanziato nell’ambito del 7° programma quadro, il programma dell’Unione europea per la ricerca scientifica, per un contributo pubblico di circa 3 milioni di euro (pari a circa il 70% dei costi totali). Il progetto è coordinato dal professor Giancarlo Colelli (Università di Foggia) e riunisce 14 partner di sette Paesi europei, tra cui prestigiose istituzioni di ricerca e piccole e medie imprese: Università di Foggia, Università di Milano, Agronomia scarl (Italia), Distretto agroalimentare regionale scrl (Italia), Agricultural University 24 of Athens (Grecia), Universidade Catolica Portuguesa (Portogallo), Cardiff Univer sity (Regno Unito), London Metropolitan University (Regno Unito), The Agricultural research organisation of Israel The Volcani Centre (Israele), Instytut Ogrod nictwa (Polonia), Markes International Ltd. (Regno Unito), Fresh Plaza Bv Fresh plaza (Olanda), 80g Sa (Portogallo), Einat Food Industries Agricultural cooperative society Ltd (Israele). «L’obiettivo generale del progetto – spiega Giancarlo Colelli – è migliorare la qualità (quality) e la sicurezza (safety) dei prodotti freschi pronti per l’uso attraver so la messa a punto di: nuovi modelli predittivi e probabilistici; strumenti di supporto alle decisioni degli operatori; metodi rapidi e non distruttivi per la predizione della qualità; tecnologie innovative per prevenire, quantificare e gestire lo sviluppo di microrganismi patogeni, minimizzando il rischio per i consumatori e preservando la qualità. Oltre alla sua valenza scientifica e tecnolo gica che servirà ad aumentare la competitività delle aziende ortofrutticole, il progetto vuol rappresentare un punto di riferimento per consumatori, autorità competenti in materia di salute e mass media specializzati, per tutto ciò che riguarda la qualità e la sicurezza dei prodotti ortofrutticoli ad alto contenuto in servizio; con tale obiettivo, particolare attenzione stiamo dedicando alle attività di divulgazione dei risultati ottenuti». n G.F.S. Colture Protette / n.10 - ottobre 2012 trollo delle condizioni di trasporto verso le piattaforme della gdo, cioè il controllo della catena del freddo fino all’ultimo anello della filiera. In stabilimento il sistema di autocontrollo basato sull’Haccp permette di analizzare e gestire le criticità della trasformazione, che possono condizionare la salubrità del prodotto finito. La selezione e la formazione del personale di campagna e di stabilimento 8. Linea d’impacchettamento sono fattori sempre più curati nell’azienda Jentu. e strategici, che contribuiscono attivamente al superamento dei fattori critici di questa delicata filiera. A tale riguardo il Gruppo ha iniziato a utilizzare un sistema gestionale, dedicato alle risorse umane, che si svincola dal concetto statico di contenitore per la raccolta delle informazioni, ma evolve in un sistema dinamico, che permette interazione diretta fra azienda e personale, offrendo l’opportunità di pianificare, fra l’altro, la formazione in un percorso codificato e personalizzato per ciascuna mansione aziendale». L’innovazione Con tali premesse è implicito che l’innovazione tecnologica sia da sempre un elemento al servizio della qualità per l’azienda Jentu, precisa Profeta. «L’innovazione riguarda sia l’area delle coltivazioni, sia quella della trasformazione. Per la parte agricola l’innovazione è applicata ai sistemi di osmosi per il trattamento delle acque irrigue, ai sistemi automatizzati di gestione delle fertirrigazioni, alla gestione automatica del clima nelle strutture serricole. A breve la trasformazione vedrà Le certificazioni del Gruppo Agronomia Agronomia (Bergamo) Jentu (Lecce) Uni En Iso 9001:2008 X X Uni En Iso 22000:2005 X Ifs X Brc X Certificazioni Uni En Iso 14001:2004 X Emas X Global Gap X Colture Protette / n.10 - ottobre 2012 25 ORTICOLTURA SPECIALE IV GAMMA STRATEGIE FUTURE: MERCATO DEL SUD ITALIA ED EXPORT Una crescita solida basata su fattori competitivi concreti, come la filiera corta e controllata e l’elevata competenza appresa dopo anni di esperienza nella fornitu ra di IV gamma alle maggiori catene della gdo presenti sul mercato italiano. È questa, dichiara Germano Profeta, la strategia operativa del Gruppo Agrono mia. «Negli ultimi tre anni si è provveduto alla sistematica verifica dell’efficacia e dell’efficienza della nostra attività complessiva, per creare le basi di un solido piano di sviluppo per i prossimi tre anni, e che proietta il Gruppo Agronomia verso un fatturato complessivo annuo nell’ordine dei 65 milioni di euro». applicate soluzioni per la gestione del freddo, che sono alternative al raffreddamento convenzionale, e riguarderanno gli ambienti e la logistica. L’innovazione riguarda anche i sistemi di comunicazione e controllo dei fornitori, con l’utilizzo di un software ad uso del Servizio agronomico, che permette la consultazione in rete dei quaderni di campagna di tutti i conferenti di materia prima. Tale sistema soddisfa l’esigenza di disporre in tempo reale delle informazioni riguardanti il singolo lotto di materia prima, per una rintracciabilità vera e puntuale dal campo alla trasformazione fino al consumatore». I fattori fondanti del posizionamento competitivo del Gruppo, elencati da Profeta sono e rimarranno: 1. l’ampliamento della capacità produttiva: coper tura totale del mercato italiano e sviluppo intensivo del mercato del Sud Italia; 2. l’innovazione continua di processo e di prodotto; 3. la proprietà dei terreni di coltivazione (adiacenti o limitrofi agli stabilimenti produttivi) e la filiera corta di produzione, con servizio agronomico diretto e centralizzato; 4. l’internaziona lizzazione del concetto di filiera food safety, con l’export verso l’Europa occidentale e orientale». n G.F.S. Protocolli e certificazioni Per la gestione della qualità nei vari stadi operativi Jentu segue due fondamentali direttrici: il sistema e l’industrializzazione. «Il sistema di gestione è unico: in pratica ogni elemento della filiera deve essere collegato al successivo, in una continuità di gestione che racchiude l’intera azienda, questo concetto è formalizzato in un unico “Manuale integrato della qualità”, che comprende sia la parte agricola sia quella industriale. L’industrializzazione di processo è finalizzata a ottenere in tutte le fasi produttive, dal campo alla busta, la migliore efficacia e la migliore sostenibilità 10 dei costi. Lo sforzo in questa direzione è continuo e intenso, ma permette di avere una 9 discreta visione del futuro, anche in questa contingente difficile fase di crisi». I protocolli di gestione della qualità che Jentu segue si posizionano su due livelli, specifica Profeta. «Il primo, di base, è rappresentato dagli standard di qualità certificata secondo le norme Iso 9001, Iso 14001, Emas, Global Gap (vedi Tab.); il secondo, di alto livello, è rappresentato dalle specifiche tecniche dei clienti, che im11 pongono diversi elementi restrittivi ri12 spetto agli standard certificabili da ente terzo. Infine ogni anno il “sistema qualità” impone il “riesame”, un processo di analisi interna che, verificando gli elementi in entrata e quelli in uscita, determina di per sé una riscrittura 9. Ciotola mediterranea di Jentu: insalata mista continua degli indicatori della qualità. In di cicoria pan di zucchero, radicchio rosso, indivia scarola, carote, olive, questo modo vengono ridefinite le priorità d’interpomodorini e mais. vento sia per la parte agricola, sia per quella di 10. Steli gustosi di Jentu, un mix di indivia riccia, radicchio rosso, cicoria trasformazione. Tale complessivo impegno tende pan di zucchero. ovviamente al consolidamento delle posizioni con11. Poker Jentu: rucola, carote, radicchio rosso e cicoria pan di zucchero. quistate sul mercato e alla definizione delle strategie 12. Carote julienne con radicchio di Chioggia e cicoria pan di zucchero. di avanzamento». n 26 Colture Protette / n.10 - ottobre 2012