In Concreto n°102 Calcestruzzo di Qualità Convegno CONPAVIPER Sottofondi e pavimentazioni: la valutazione del sottofondo, la risoluzione delle problematiche di tipo prestazionale e di risalita di acqua e le indicazioni per una corretta progettazione della piastra Thomas Gessaroli 42 Primo Piano I l convegno dal titolo “SOTTOFONDI E PAVIMENTAZIONI: la valutazione del sottofondo, la risoluzione delle problematiche di tipo prestazionale e di risalita di acqua e le indicazioni per una corretta progettazione della piastra”, tenutosi a Bologna lo scorso 6 ottobre, si è svolto all’interno del Salone Internazionale dell’Edilizia. L’importante evento organizzato da CONPAVIPER, dopo i tradizionali saluti, si è aperto con la presentazione dell’Ing. Gian Luigi Pirovano coordinatore e primo relatore del convegno. La sua relazione è stata interamente dedicata su ‘’come dovrebbe essere prescritto un pavimento dal committente ovvero dal progettista”. Il problema è stato analizzato sotto il punto di vista delle competenze deve è stata messa in evidenza l’importanza della comunicazione tra progettista e committente i quali devono individuare le reali necessità, le prospettive future e le evoluzioni tecnologiche di settore, ma non sempre sono in grado di farlo da soli e necessitano di un esperto. Citando testuali parole dell’Ing. Pirovano: “l’importanza sta nell’individuare a priori quali siano le esigenze specifiche di una pavimentazione rispetto ai problemi di durabilità e alle specifiche condizioni operative o climatiche”. Il convengo è proseguito con l’intervento del Prof. Claudio Mazzotti, il quale ha parlato della progettazione della piastra in calcestruzzo. La considerazione fatta è che questa, essendo fortemente sollecitata, deve essere oggetto di progettazione, sia per garantire sicurezza nel confronto del collasso, sia per garantirgli il buon funzionamento per un gran numero di anni.” Il problema”, come ha sottolineato Mazzotti “sta nel fatto che la progettazione deve seguire delle norme di riferimento, le quali non essendo obbligatorie, sono a discrezione, ma comunque fortemente consigliate nelle pavimentazioni moderne per garantire le caratteristiche richieste”. A questo punto è intervenuto il Prof. Claudio Comastri che entrato nell’argomento sottofondo ha spiegato l’importanza di una corretta valutazione della progettazione evidenziando come molto spesso vengono eseguite lavorazioni che puntano unicamente alla riduzione dei costi senza considerare la qualità. Quindi, come detto da Comastri “tocca a noi del settore, in una situazione così critica, difendere il nostro mestiere, perché questo è molto importante per la collettività, più che per noi”. A seguire è intervenuto per parlare delle prove sui sottofondi il Dott. Dario Grundler, facendo notare che “al fine di ottenere un sottofondo con caratteristiche meccaniche tali da non creare problemi alla pavimentazione occorre calibrare bene le prove inziali con quelle di collaudo in modo da garantire che il costipa- mento sia ottimale evitando cedimenti indesiderati”. Al termine dell’intervento ha preso la parola il relatore Marco Francini della Commissione Tecnologica ATECAP, il quale ha trattato della “scelta del calcestruzzo e delle possibili soluzioni a disposizione del progettista”. Focalizzato sulla scelta del materiale, l’intervento di Francini ha messo in luce la necessità di dare un taglio drastico al passato, essendo stato, il passato, molto povero di attenzioni verso questo tipo di strutture”. Nel suo intervento, Francini ha ribadito come il materiale da impiegare sia legato alle caratteristiche della piastra ormai sempre più spesso molteplici e non così banali. Per poterle definire occorre innanzitutto analizzare i rischi, le aspettative, definire le priorità tecniche, e decidere quindi i requisiti prestazionali .che la piastra dovrà rispettare e che di fatto influenzerà la scelta del materiale calcestruzzo. L’incontro si è poi concluso con la seconda reazione del Prof. Mazzotti, sempre incentrata sul tema della progettazione della piastra, ma “in maniera più articolata e sofisticata, dopo che conosciamo le condizioni al contorno ma soprattutto dopo che i precedenti interventi ci hanno garantito l’adeguata conoscenza e consapevolezza”. Il convegno si è concluso con un breve dibattito ed i saluti dei relatori.