Servizio per la Comunicazione e La Divulgazione Scientifica Isabella Pitoni 28 novembre 2012 Ministero del lavoro e delle politiche sociali Via Fornovo 8, Roma Il modello di indicatori e le check list: i contributi spendibili per il 2013 (ed oltre) Percorso di ottimizzazione del sistema di indicatori e check list: le applicazioni possibili 1. Estendere la check list di indicatori di realizzazione (fisica e finanziaria) ad altre attività e ad altre amministrazioni rispetto a quelle che hanno già aderito alla sperimentazione 2. Focalizzare indicatori di risultato finalizzati alla prossima valutazione capaci di ampliare la confrontabilità dei dati 3. Individuare gli indicatori qualitativi che hanno favorito o ostacolato la comunicazione (descrittori di risultato) 4. Individuare un set minimo di criteri per la definizione di buone pratiche Mappa del percorso Estensione degli indicatori di realizzazione fisica e finanziaria ( Ap consolidate immediatamente spendibili Ap consolidate personalizzabili Progettazione di indicatori di risultato Ap consolidate e /o personalizzabili Ap da progettare come sviluppo del modello di indicatori e check list esistente Definizione di indicatori qualitativi di risultato e di impatto Ap da progettare come una nuova estensione del modello di indicatori e check list Definizione di un Set minimo buone pratiche Ap da progettare come sintesi finale dell’applicazione del modello Estendere la check list di indicatori di realizzazione (fisica e finanziaria) L’Estensione delle check list di realizzazione (fisica e finanziaria) ad altre attività e ad altre amministrazioni serve a: Costruire una piattaforma comune a supporto delle funzioni di base di competenza delle AdG Rendere più coerenti e leggibili i dati dei RAE in modo condiviso e sinergico Consentire le implementazioni e le evoluzioni del modello per supporto a funzioni più complesse di competenza delle AdG Estendere la check list di indicatori di realizzazione (fisica e finanziaria) Il modello è già operativo per il monitoraggio di realizzazione con indicatori finanziari e fisici applicabili a: Supporto della programmazione dei Piani di attività FSE Supporto al monitoraggio attuativo delle azioni di comunicazione e alla governance interna dei Piani di comunicazione Estendere la check list di indicatori di realizzazione (fisica e finanziaria) L’ applicazione anche con check list, ad altri soggetti può essere fatta possibili "personalizzazioni" delle purché sempre comparabili. Per esempio : semplifico o riduco l’elenco degli strumenti di informazione prodotti semplifico o riduco i criteri di quantificazione del realizzato, ma conservo la matrice di relazione tra singolo prodotto e realizzato e/o diffuso Focalizzare indicatori di risultato finalizzati ad ampliare la confrontabilità dei dati Estendere le applicazioni delle check list alla valutazione dei risultati, sia in termini quantitativi che qualitativi: Impostare una governance di valutazione interna dei risultati Ottimizzare gli investimenti in valutazione esterna (FSE e non) Focalizzare indicatori di risultato finalizzati ad ampliare la confrontabilità dei dati Integro /modifico le check list al fine di ricercare una comparazione ad esempio tra: Realizzato o prodotto ed effettivamente diffuso o distribuito Diffuso o distribuito rispetto al target o Soggetto o contesto o tema cui era destinato Diffuso o distribuito rispetto a canale o media e rapporto tra inserzioni e tiratura/target del media Rapporto tra numero addetti alla realizzazione evento o prodotto e numero destinatari raggiunto Individuazione di costi unitari per azione/prodotto Indicatori qualitativi che hanno favorito o ostacolato la comunicazione (descrittori di risultato) Nuove check list che analizzano i risultati delle indagini di feedback delle azioni o prodotti o strumenti di comunicazione, per esempio tramite: Indagini mirate sui punti di forza o di debolezza emersi dal monitoraggio Profilo dei soggetti che hanno cambiato comportamento o scelte rispetto a contenuto e/o canale di comunicazione adottato Correlazioni tra temi / target / contesti a maggiore o minore penetrazione del messaggio di comunicazione Rapporto tra azioni da ottimizzare e quelle da reimpostare (% di successo del piano di comunicazione) Un Set minimo di buone pratiche Presuppone un lavoro comune verso: La definizione condivisa di «buona pratica» e della sua utilizzabilità La selezione e la raccolta dei «casi» La individuazione di indicatori di confrontabilità e di classificazione dei casi La condivisione e la trasferibilità dei fattori di successo Un Set minimo di buone pratiche Primi step da condividere: Identificare «la» o «le» tipologie di attività o prodotti che si possono considerare "Buone pratiche": campagne di comunicazione, siti web, prodotti informativi, ecc. Selezionare i criteri trasversali qualitativi che identificano la "Buona pratica" Utilizzare i risultati della valutazione di risultato Grazie per l’attenzione Il modello di indicatori e le check list: i contributi spendibili per il 2013 (ed oltre) 28 novembre 2012 Ministero del lavoro e delle politiche sociali Via Fornovo 8, Roma