Open Access e diritti d’autore
Paola Galimberti – Università degli studi di Milano
OA week 19-23 ottobre 2009
• Una gestione consapevole ed equilibrata
dei diritti è essenziale per la
disseminazione dei propri lavori
Gli autori
Quali diritti?
diritti morali
• Non cedibili e trasmissibili
agli eredi
• Paternità
• Inedito
• Ritiro dell’opera dal
commercio
• Integrità dell’opera
Durano per sempre
Diritti economici
• Cedibili a titolo oneroso o
gratuito
• Pubblicazione
• Riproduzione
• Traduzione
• Esecuzione
• ….
Durano fino a 70 anni dopo
la morte dell’autore
I diritti patrimoniali
• Sono indipendenti l’uno dall’altro
• Possono essere ceduti separatamente e a
soggetti diversi e nel caso di cessione non
esclusiva lo stesso diritto può essere
ceduto a più soggetti
I contratti di edizione
• Il contratto di edizione è lo strumento attraverso il quale
l’autore trasferisce i diritti patrimoniali all’editore
• Solitamente cessione esclusiva di tutti i diritti
fondamentali: (pubblicazione, riproduzione, traduzione)
• L’autore non discute il contratto:
 Perché non ha chiare le conseguenze
 Perché considera il contratto una noiosa incombenza
burocratica
 Perché teme che ciò possa pregiudicare la
pubblicazione dell’opera
Conseguenze della cessione
esclusiva
• Quando un autore cede in esclusiva i propri diritti ad un editore
perde completamente ogni controllo sulla propria opera e quindi non
può (a titolo d’esempio):
 Inviare la propria opera a colleghi (vd. il caso del request button di eprints)
 Distribuirla a lezione agli studenti
 Ripresentarla a convegni o seminari
 Includerne delle parti in una successiva opera
 Archiviarla nel deposito istituzionale del proprio ateneo
Tutte queste azioni sono soggette ad autorizzazione del titolare dei
diritti: l’editore
L’editore può concedere il permesso o meno, a titolo oneroso o
meno
Articoli su periodico
• Un numero significativo di editori di riviste
(tutti i più grandi editori internazionali)
permettono il deposito negli archivi
istituzionali purché vengano rispettate
alcune condizioni
• Alcuni editori hanno cominciato ad offrire
una license to publish al posto del
copyright transfer agreement (vd. Nature)
License to publish di Nature
In ambito internazionale
•
•
•
•




Il progetto Sherpa/RoMEO
La versione tedesca Sherpa/RoMEO deutsch
La versione australiana OAKlist
Importante:
Oltre a verificare la disponibilità o meno nei confronti
dell’autoarchiviazione vanno verificate le condizioni a cui
essa è possibile, in particolare:
Quale versione archiviare
Dove archiviarla
Quando archiviarla
Altre condizioni poste dall’editore
Quale versione archiviare?
• Molti editori non permettono l’archiviazione della
versione editoriale dell’articolo (anche se una piccola
parte la prevede vd. la lista sul sito Sherpa/Romeo)
• Generalmente è prevista l’archiviazione della versione
finale dell’autore/o della versione pre-print (termini non
sempre chiari agli autori)
• Criticità:
Capita che gli autori non posseggano l’ultima versione
rivista e corretta dall’editore
Errori nella versione scelta per l’autoarchiviazione
La versione post-print non buona per la valutazione o
per la citazione
Quando archiviare? Embargo
• Per salvaguardare l’investimento economico
degli editori è possibile che essi chiedano di
posticipare l’autoarchiviazione degli articoli.
• Embargo (6-18 mesi)
• I software degli archivi istituzionali possono
gestire l’embargo in maniera automatica. Quindi
metadati e full-text possono essere archiviati
subito ed il full-text reso disponibile al termine
dell’embargo
Altre condizioni
• Alcuni editori richiedono che venga
archiviato anche il link alla licenza
dell’editore e alla versione editoriale: La
versione originale dell’articolo è
disponibile.....
In Italia
• Non c’è chiarezza rispetto alle politiche degli editori che
solo ora cominciano a porsi il problema
• La prassi dei contratti per gli articoli non è diffusa
• In assenza di contratto fa fede la legge 633/1941 che
all’articolo 42 recita:
• L'autore dell'articolo o altra opera che sia stato riprodotto
in un'opera collettiva ha diritto di riprodurlo in estratti
separati o raccolti in volume, purché indichi l'opera
collettiva dalla quale è tratto e la data di pubblicazione.
Trattandosi di articoli apparsi in riviste o giornali, l'autore,
salvo patto contrario, ha altresì il diritto di riprodurli in
altre riviste o giornali.
Libri e capitoli di libro
• La situazione è meno chiara al riguardo.
Sarà necessario contattare sempre
l’editore e chiedere il permesso
specificando che l’uso che si farà sarà a
fini di ricerca
(A meno che anche questo diritto non sia
stato contrattato in sede di firma di
contratto)
Tesi di dottorato
• Le tesi di dottorato sono un capitolo a parte. Per
gli atenei che già hanno implementato le Linee
guida della CRUI le tesi devono essere
archiviate e rese disponibili ad accesso aperto
(salvo pochi e limitati casi).
• Il regolamento sul Dottorato di Ricerca prevede
già che esse siano depositate e rese consultabili
nelle biblioteche nazionali centrali
Le istituzioni
Mandati di deposito
Molte istituzioni in tutto il mondo hanno deciso di
sostenere l’accesso aperto prevedendo l’obbligo
di deposito di tutta la produzione scientifica
dell’istituzione compatibilmente con le leggi sul
diritto d’autore
Molti enti finanziatori della ricerca hanno stabilito
di legare il finanziamento di progetti di ricerca
alla loro disponibilità ad accesso aperto
Diverse modalità di mandato
 L’obbligo può essere istituzionale (dell’intera istituzione o
di un Dipartimento o di una Facoltà)
Patchwork Mandate
 Può riguardare solo alcune tipologie di materiali:
Tesi di dottorato
Working papers
Articoli
Questi tipi di mandato circoscritto possono
rappresentare una transizione verso forme più estese
Supporto agli autori
• L’addendum al contratto di edizione:
Dal punto di vista tecnico: schema contrattuale che mira a modificare il
contratto di edizione
Ritaglia a favore dell’autore un lembo di diritti di sfruttamento
economico altrimenti riservati all’editore.
Dal punto di vista del contenuto l’addendum riserva all’autore alcuni
diritti che gli permettono di riutilizzare la propria opera
(ad esempio autoarchiviarla nell’archivio istituzionale, inglobarne parti
in una successiva elaborazione…)
 Per essere valido l’addendum deve essere firmato da entrambe le
parti
Lo Scholar’s Copyright Addendum
Engine
Cos’è?
Come funziona?
Gli addenda generati da SCAE sono 4
Caratteristiche comuni:
 Prevedono una modifica del contratto editoriale con cui l’autore si
riserva di riutilizzare la propria opera a fini didattici, scientifici e
professionali
 Prevedono la possibilità di riproduzione e distribuzione dell’opera (a
titolo non esclusivo)
 Prevedono la possibilità di autoarchiviazione nell’IR
Differenze:
 Momento in cui il testo può essere reso disponibile
 Possibilità o meno di autorizzare terzi a riutilizzare l’opera
La license to publish di JISC e
SURF
• Cos’è?
• Ottica diversa rispetto alla titolarità dei diritti di sfruttamento
economico che rimangono tutti in capo all’autore.
• L’autore concede all’editore l’utilizzo - in via non esclusiva o in via
esclusiva per limitate finalità - della propria opera relativamente alla
pubblicazione della stessa
• I principi:
1. La LtP sostituisce il copyright transfer agreement
2. L’autore deposita il PDF del proprio articolo nella versione editoriale
entro 6 mesi al massimo dalla pubblicazione
• Licenza già tradotta in francese, olandese, spagnolo, portoghese.
Per il successo dell’archivio
istituzionale è importante…
• Definire una policy di accesso aperto
efficace che stabilisca:
•
•
•
•
Quali diritti vanno riservati
Quali vanno concessi a terzi
Istituzione dell’obbligo di deposito
Creazione di una licenza dell’istituzione da proporre ai propri
ricercatori
• Legare il deposito e meccanismi di ricompensa
• Utilizzare licenze open content (ad esempio CC)
Il bastone e la carota
• Gli enti finanziatori della ricerca possono
legare i finanziamenti al deposito dei
risultati in un archivio ad accesso aperto o
alla pubblicazione ad accesso aperto. Non
c’è possibilità di opt out
• Le istituzioni possono formulare policies
ma non c’è alcuna garanzia che i singoli
ricercatori vi si attengano e la possibilità di
opt out può diventare una prassi
I fruitori
Gli usi consentiti
Post-print
• Probabilmente sui post
print insistono diritti di
terzi (tipicamente
l’editore) per cui gli usi
consentiti saranno solo a
fine di studio e di ricerca
e senza scopo di lucro
Pre-print
• Per una maggiore
chiarezza sarà opportuno
legare ai lavori di ricerca
un licenza Creative
Commons che espliciti
quali sono gli usi
consentiti
Conclusioni
• Il diritto d’autore non è il principale ostacolo
all’incremento degli archivi istituzionali.
• L’attuale legge sul diritto d’autore fornisce agli autori gli
strumenti per gestire con consapevolezza e
responsabilità i propri diritti
• Le istituzioni devono sostenere i ricercatori offrendo loro
modelli alternativi di gestione dei diritti
• Una lettura attenta e critica dei contratti di edizione, la
loro discussione, sono fondamentali per poter riutilizzare
i propri lavori a fini didattici o di ricerca
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- e-Lis