O. Schindler “Child language” Redazione a cura di Miriam Bosa e Guendalina Procopio Meccanismi di base universali Cose o fatti dell'ambiente (compreso l'ambiente intra-individuale) ↓ Rilevazione delle loro caratteristiche fisiodinamiche da parte di sensori ↓ Processamenti intra-individuali pilotati dal genoma ↓ Esternazione fisicodinamica (escrezioni, secrezioni, motricità, comportamenti) Ulteriori evoluzioni Comparsa della interindividualità Comparsa della comunicazione (mediata da supporti fisico-chimici) (a partire da 2˙000˙000˙000 di anni fa) Comparsa (nella sola animalità) della muscolatura e del sistema nervoso (particolarmente complesso nei vertebrati a partire da 400˙000˙000 di anni fa) Comparsa della comunicazione verbale o linguistica con homo sapiens sapiens circa 500˙000 anni fa) In homo sapiens sapiens Referenza Cose o fatti cui ci si riferisce con le loro caratteristiche concrete fisico-chimiche cognibili e non cognibili sensorialmente o con apparecchiature (protesi particolari) Gli organi di senso e le vie sensoriali centrali provvedono alla rilevazionedell'informazione esterna ed al loro processamento percettivo Percetto (Rappresentazione?) Insieme di occorenze su un singolo canale sensopercettivo di distinctive features della referenza (dal midollo spinale-bulbo, alle aree corticali secondarie posteriori) Una elaborazione centrale (anche in rapporto all'enciclopedia personale di conoscenze ed esperienze) dei percetti consente la strutturazione del Concetto In genere assemblaggio di percetti che identificano in comprensione cosciente (dinamica per conoscenza ed esperienza) la referenza (aree corticali terziarie posteriori) Segni (o simboli) occasionali ed individuali o concordati ed interpersonali non linguistici o linguistici di vario tipo mediante la significazione permettono il Significato Concetto materializzato in segni (di solito appartenenti ad un codice) per rendere esprimibile concretamente (in termini fisico-chimici) il concetto Referenza,esperienza, memoria contribuiscono alla costituzione di una enciclopedia di concetti (nozioni, idee etc.) denominata patrimonio semantico fatta da singole unità elementari o semantemi. I patrimoni semantici sono relativamente universali in tutti gli umani viventi adulti (al netto della patologia). Se un individuo desidera inviare o scambiare messaggi ad un altro individuo (di solito dello stesso genere e/o gruppo) deve servirsi di un sistema di strutturazione del messaggio non verbale o verbale che trasformi i concetti o la loro articolazione più complessa in una serie di codificati fisico-chimici recepibili dai sensori dell'interlocutore. I capitoli della strutturazione di qualsiasi messaggio non verbale o verbale 1. Il contenente o significante supporto fisico-chimico per la trasmissibilità del messaggio ad altro interlocutore. 2. Il contenuto o significato pressoché uguale al concetto, idea, messaggio dell'esprimente. I capitoli 1. e 2. sono irrinunciabili ma anche sufficienti per una comunicazione non troppo sofisticata. 3. Le varianti o modificazioni dell'unità di significato senza mutare l'essenza o il cuore (la radice) del significato e gli assemblaggi o sintassi di più unità di significato. 4. Il contesto situazionale temporo-spaziale o pragmatica. I capitoli della strutturazione di messaggi verbali o linguistici 1. 2. 3. Il contenente o significante supporto fisico-chimico vocale: fono o qualsivoglia sonorità comunque prodotta dall'individuo (fonetica) e fonema o unità elementari discontinue caratteristiche di ogni singola parlata (fonologia, fonematica). alfabetico: grafo o qualsivoglia traccia graficoplastica producibile (grafia) e grafema fonografico fonemografico o lettera dell'alfabeto discontinuo caratteristico di ogni singolo sistema alfabetico (non ideografico!). segnico: gesto o qualsivoglia atteggiamento o chinema producibile e segno o ritaglio di un numero limitato di chinemi o statemi caratteristici di ogni singola lingua dei segni dei sordi (ed altre). Il contenuto o significato enciclopedia di concetti o patrimonio semantico pressochè uguale per i parlanti di tutte le lingue. enciclopedia di “parole” o lemmi o unità elementari del lessico totalmente o parzialmente diversi nelle diverse lingue. Le varianti e gli assemblaggi che potrebbero essere riassunte in grammatica sintassi totalmente o parzialmente differenti nelle diverse lingue. 4. Il contesto situazionale locotemporale o pragmatica analogo o dissimile nelle differenti lingue. Classificazione della comunicazione Non verbale o non linguistica forma elementare, aderente alla realtà molto immanente, esprimentesi primariamente, per imitazione, meno sovente simbolicamente. Comunicazione scambio di informazioni o messaggi fra 2 o più persone Verbale o linguistica forma particolarmente sofisticata ed economica; solo simbolica; caratteristiche principali: doppia articolazione, onnipotenza, trascendenza sonora (ricezione uditiva e tattile) dal vocal tract, dal corpo, da protesi e strumenti; es. tratti vocali soprasegmentali, musica (?) grafico-plastica − esclusi i fonemogrammi − (ricezione visiva e tattile) mediante qualsiasi traccia specie visibile permanente nel tempo; per es. disegni, ideogramma mimico-gestuale − escluse le lingue dei segni − (ricezione visiva e tattile) es. pantomima, mimica escrementizia (ricezione varia, visiva, olfattiva, tattile) secretoria (ricezione varia, visiva, olfattiva, gustativa, tattile) mista per es. feromonale (prevalentemente olfattoria) vasomotoria (ricezione visiva, tattile) visceromotoria (ricezione visiva, uditiva, tattile) altre (per es. tramite materiale genetico) vocale parola parlata e ascoltata indotti vocali – linguaggio interno − letto scrittura alfabetica − dattilologia (e cosiddetto alfabeto muto) − cued speech − altri (Malossi, Morse, Braille, etc.) segnica lingue dei segni dei sordi altre per es. linguaggi macchine discutibili per es. musica, matematica e logica La comunicazione non verbale (sia nella filogenesi che nell'ontogenesi) precede ed è più importante − e più universale − della comunicazione linguistica. La comunicazione linguistica ha la sua pienezza solo in homo sapiens sapiens adulto non deviante o patologico; tutte le forme di comunicazione verbale hanno una componente non verbale o componente soprasegmentale L'espressione linguistica umana vocale Rilevazione della referenza (tramite gli apparati sensoriali trasducenti ed i processamenti centrali di percezione − questi ultimi soggetti ad evoluzione ed apprendimenti) e loro confronto con le archiviazioni mnemoniche, esperienziali o storiche, culturali. Comprensione e concettualità Progetto di trasmissione intenzionale ad altri del concetto rilevato, variato, elaborato o formulazione averbale dell'espressione Immissione della formulazione averbale nei codificatori verbali cerebrali lessicali grammaticali-sintattici fonologici Ordini ai motoneuroni centrali (piramidali, extrapiramidali, cerebellari) per la realizzazione fonologica segmentale periferica (compresa la componente soprasegmentale) sotto la supervisione prassica Esecuzione periferica da parte del vocal tract (completata dalla gestualità coverbale) realizzazione della pressione sottoglottica da parte del mantice polmonare fonazione (laringe) attivazione del vocal tract o produzione di sonorità o risonanze o articolazione Monitoraggio essenzialmente con il feedback uditivo Prodotto sonoro rilevabile dall'apparato uditivo dell'interlocutore Filogenesi delle abilità comunicative Presupposti biologici di base (4˙000˙000˙000) organi e funzioni che garantiscono la vita gestione genetica le rilevazioni tramite sensori l'elaborazione interna l'esecuzione l'esperienza Presupposti dell'interindividualità (2˙000˙000˙000) i rapporti collettivi o plurali i rapporti duali la comunicazione non verbale Evoluzione nervosa sistemi autonomi o vegetativi sistemi spinoencefalici ( 400˙000˙000) o spinali e bulbopontini (cerebellari) o mesencefalici-diencefalici o telencefalici (archi-, paleo-, neopallici) Evoluzione parentale (maternage) (10˙000˙000) Evoluzione culturale (5˙000˙000) Evoluzione protesica (4˙000˙000) Evoluzione umana Ontogenesi delle abilità linguistiche Ovulo fecondato o dotazione genetica Organogenesi e sviluppo delle funzioni di base Evoluzione del SNC attivazione bottom up mielinizzazione Espressioni non linguistiche non intenzionali (0-6 mesi) Evoluzione di organi e funzioni (specie di laringe e vocal tract) Evoluzione delle percezioni e delle prassie (massimo sviluppo 3-5 anni) Attività propedeutiche linguistiche (lallazione etc.) L.A.D. Evoluzione linguistica a partire dai 18 (?) mesi (fonologica e lessicale) Imprinting parentale e del gruppo di appartenenza Evoluzione grammaticale, sintattica, frastica Il bambino che non parla Definizioni Un soggetto in età evolutiva (dalla nascita alla adolescenza; convenzionalmente da 0 a 18 anni) che non possiede tarda a possedere possiede incompletamente perde totalmente o parzialmente le abilità linguistiche vocali in comprensione in produzione in entrambe in tutti ed in alcuni aspetti fonetico-fonologico semantico-lessicale grammaticale-sintattico pragmatico sovente in concomitanza con con con con con turbe comunicative turbe prestazionali generali e/o particolari turbe di comportamento e della relazione interpersonale turbe della curricularità scolastica incongruenze culturali di origine, significato, gravità ed evoluzione molto diverse. La produzione della parola parlata sonora Concorrono La vociferazione o fonazione o voicing cioè l’abilità primaria di produrre un suono laringeo o vocale oppure altra sonorità pressappoco equivalente (erigmofonia, sonorità ottenute con protesi vocali, con laringofoni, con produzioni buccali). L’articolazione verbale o fonemica o parola o speech cioè l’abilità di produrre quelle entità sonore che vanno sotto il nome di fonemi (avulse di per sé da ogni semanticità) ottenuta mediante la modificazione acustica tramite alcuni organi del vocal tract di rumori prodotti nella cavità orale o di suoni prodotti in laringe dalle vociferazioni o di altre sonorità succedanee. Il linguaggio verbale o abilità o competenza linguistica o language ovvero l’abilità di ricondurre lo scambio interpersonale di messaggi e di informazioni ad un sistema particolare di strutture elementari rappresentate sostanzialmente dai vocaboli ovvero dalle etichette che il lessico applica ai concetti. Ovviamente i vocaboli sono resi possibili dal supporto significante fonologico, si articolano con le flessioni ed altre modalità grammaticali e con l’assemblaggio sintattico, in un determinato contesto pragmatico. La comunicazione interpersonale o communication (talora confusa con il suo aspetto parziale di non verbal communication) ovverosia l’abilità di stabilire contatti con l’interlocutore o con gli interlocutori mediante qualsiasi modalità comunicativa e principalmente con alcune modalità comunicative verbali e non verbali (per es. principalmente la lingua dei segni dei sordi, ma anche gli indotti del parlato quali lo scritto alfabetico ed altri) e soprattutto con le modalità comunicative non verbali. Il bambino che non parla Tipologie a) Disfonia e afonie in tutti i soggetti tracheotomizzati, laringectomizzati, traumatizzati (anche iatrogenicamente) della laringe con malformazioni o tumori laringei, con paralisi laringee, etc.; in questi casi è compromessa la precedentemente nominata abilità 1. o della vociferazione; b) Dislalie meccaniche periferiche ed in particolare nelle mutilazioni estreme o gravi compromissioni degli organi del vocal tract ed in specie della lingua e dello sfintere velo-faringeo (ma anche nella struttura bucco-maxillare nel suo complesso come può succedere negli esiti di interventi oncologici maggiori o di grandi traumatismi); è compromessa l’abilità 2. o dell’articolazione verbale; c) Turbe del flusso in casi e momenti estremi; è difficile specificare quale abilità sia compromessa (1., 2., o 3. ?); d) Le afasie (compromessa l’abilità 3.); e) Le anartrie-disartrie (compromessa l’abilità 2.); f) Le oligofrenie (compromessa l’abilità 3. ma anche la 2. e la 4.); g) Il sordomutismo: di complessa valutazione ma con compromissione prevalente dell’abilità 3. (anche della 2. e talora della 1.); h) I ritardi e le distorsioni non secondarie del linguaggio (e in particolare il cosiddetto disturbo fonologico) classificabili nella abilità 3.; i) Le inadeguatezze culturali (abilità 3. ed anche 4.); l) Le inadeguatezze affettive con l’impatto sull’abilità 4.; m) Turbe miscellanee (fra cui l’adualismo-autismo con compromissioni prevalenti nell’abilità 4. ma anche nella 3. e meno nella 2. ed 1.). Scopi delle etichette diagnostiche Bishop e Rosenbloom (1987) suggeriscono che le etichette diagnostiche delle turbe linguistiche che si originano dalla terminologia medica sembrano avere tre scopi: 1. la descrizione dei sintomi clinici osservati; 2. l’indicazione del meccanismo sottostante; 3. l’indicazione dell’eziologia. Un approcio linguistico alla classificazione del disordine linguistico includerebbe termini indicanti: 1. a quale livello il sistema linguistico ha la sua compromissione (p. es. fonologia, grammatica, semantic, pragmatica – così nel testo inglese, n. d. AA.); 2. se si tratta di un problema recettivo o espressivo; 3. se è immaturo o deviante. Lessico delle turbe linguistiche Generale mutismo totale linguistico Disturbo di pronuncia fonologico (dislalia - alalia) fonetico o dislalia meccanica periferica o dislalia audiogena o disartria - anartria misto Il “ritardo di linguaggio” secondario a o oligofrenia o sordità o autismo semplice, non secondario, primari, essenziale, disturbo specifico del linguaggio, disturbo fonologici, late talkers (bloomers), disgrammatismi, discalculia – dislessia (?), “illetrisme” associazioni con o ipercinetismi o dispercezioni o disprassie o disturbi dell’attenzione o disturbi delle memorie (?) Gli stadi dello sviluppo fonologico 1. Stadio prefonologico (0-18 mesi) Non esiste alcun fonema. Dal secondo semestre esistono malemi. Articolazioni del pianto (uéué), e lallazione (babbling, lalling) simulano inesistenti abilità fonologiche (pur essendo espressioni di abilità ed evoluzioni prassiche articolatorie) 2. Stadio archifonologico (12-24 mesi) Il sistema fonologico, comunque presente di per sé (Fry) è rudimentale e va da 2 a meno di 10 fonemi. La riduzione di tutto il significabile a circa solo una consonante e qualche vocale va sotto il nome di ottentottismo, ed è incomprensibile se non in particolari situazioni. 3. Stadio protofonologico (18-36 mesi) Il sistema fonologico è sufficientemente evoluto (oltre 15 fonemi) per esprimere un lessico che progressivamente giunge a 1000 parole 4. Stadio fonologico I (30-48 mesi) I fonemi sono sostanzialmente acquisiti in numero completo, pur in presenza di insicurezza di realizzazione fonetica articolatoria 5. Stadio fonologico II (40-72 mesi) Si prerfeziona lo stadio precedente con il raggiungimento delle abilità adulte anche per gruppi consonantici, parole inconsuetue, parole complesse, parole lunghe, parole veloci Le semplificazioni Semplificazioni sistemiche Anteriorizzazione di velare / k / ⇒ / t / (precedentemente conosciuta come kappacismo) Anteriorizzazioni di palatoalveolari / ∫ / ⇒ / s / Anteriorizzazione di fricativa interdentale / θ / ⇒ / f / (non interessante nel sistema fonetico italiano) Posteriorizzazione di occlusiva alveolare / d / ⇒ / g /, / t / ⇒ / k / (precedentemente conosciuta come come deltacismo o tetacismo) Occlusivizzazione di fricative / s / ⇒ / t /, / v / ⇒ / b / Occlusivizzazione di affricata / dƷ / ⇒ / g / (potrebbe essere considerata come una riduzione di gruppo) Sonorizzazione di iniziale / k / ⇒ / g / Afonizzazione di finale / z / ⇒ / s / (da riconsiderarsi per l’italiano) Dittonghizzazione di liquide / r / ⇒ / u /, / l / ⇒ / i / Semplificazioni strutturali Delezione di consonante iniziale [sock] ⇒ [ock] Delezione di consonante finale [fish] ⇒ [fi] Riduzione/Delezione di gruppo iniziale [sweet] ⇒ [it], [snake] ⇒ [nake] Riduzione/Delezione di gruppo finale [fast] ⇒ [fa] oppure [fat] Gli -ismi Le dislalie fonemiche si denominano con il termine greco del fonema mancante con il suffisso –ismo p. es. kappacismo (k), deltacismo (d), gammacismo (gh), lambdacismo (l), rotacismo (r), sigmatismo (s), tetacismo (t), zetacismo (z). Il prefisso meta- o para- con il fonema mancante in greco e il suffisso indicano le sostituzioni p. es. V o L invece di R sono metarotacismi Le dislalie di sillaba o di parola Le elisioni: omissione della parte iniziale (elefante = fante), della parte finale (nevica = ne), della parte centrale (vigile = ville), della parola oppure di singoli fonemi appartenenti soprattutto a gruppi consonantici; Le intrusioni: aggiunta di un fonema parassitario che normalmente è costituito da una vocale che aiuta l’articolazione ( Eric = Eriche) o che trasforma un gruppo consonantico con sillabe ad una sola consonante (sta = seta); Le assimilazioni: cambiamento di consonanti per analogia con quelle già esistenti nella parola. Possono essere prolettiche (succede = ciuccede) se l’assimilazione precede la sillaba assimilata, o metalettiche (tavolo = tatolo); Le metatesi: cambiamento di posizione di sillabe nella parola (Elena = Enela, perché = chepè); Le contaminazioni : articolazione imprecisa ricca di semielisioni (bello = fantello); Le conglutinazioni: articolazione imprecisa ricca di semielisioni, assimilazioni, contaminazione, etc.; Le reduplicazioni: es. musica = susica o sisica; Le risoluzioni di ditonghi: es. piede = pede; Le sostituzioni di costrittive con occlusive es. sissi = titti ; Le sostituzioni di sonore con afone o sorde o viceversa: es. dato = tato; Le sostiutzioni di velari con labiali o dentali: es. cacca = tatta o kappacismo; tetto = checco o tetacismo; Le sostiutzioni di affricatre o semicopstrittive con occlusive o con cosostrittive es. giù = du, giù = su; Le nasalizzazioni: trasformazione di fonemi orali in fonemi nasali (es. banana = manana). Categorie distorsione fonemica Un’altra modalità di definizione di categorie di distorsione fonemica, adoperata soprattutto nel cosiddetto disturbo fonologico è la seguente: Anteriorizzazione Posteriorizzazione Desonorizzazione Stopping Semplificazioni di laterali Semplificazioni di gruppi consonantici Metatesi Cancellazione di consonanti finali di sillabe Omissione Nasalizzazione