CentroRusca 26 Sabato, 25 giugno 2011 Progetto Anagrafe. Vi aderisce anche il Centro studi “Nicolò Rusca” Beni culturali in rete Il Centro ha aderito al progetto predisponendo le schede per l’Archivio storico della diocesi e per la Biblioteca del seminario. Si sta valutando anche di predisporre le schede per gli archivi delle parrocchie S ull’ultimo numero de “Il Settimanale” (pagina 4) veniva presentato il progetto promosso dall’Ufficio nazionale per i beni culturali della Conferenza episcopale italiana riguardante il censimento degli istituti culturali ecclesiastici, denominato “Progetto Anagrafe”. Si tratta di una mappa degli enti culturali delle diocesi – 335 biblioteche, 640 archivi, 216 musei –, ora consultabile sul sito www.chiesacattolica.it/anagrafe. È una mappa piuttosto consistente, ma ancora lontana dall’essere completa, basti pensare all’immenso patrimonio che è stato censito solo in minima parte e che è costituito dagli archivi storici delle parrocchie. Attraverso questo servizio gli enti che vi aderiscono mettono a disposizione di tutti gli utenti del web informazioni sia generali, quali orari di apertura, condizioni di fruibilità, dotazione dei servizi, sia alcuni dati sul materiale conservato, così da avere un primo accesso ai documenti, ai libri e alle opere d’arte. Anche la nostra diocesi, tramite il Centro studi “Nicolò Rusca”, ha aderito all’iniziativa, predisponendo le schede per l’Archivio storico della diocesi, per la Biblioteca annessa all’archivio e per la Biblioteca del seminario. Rimangono esclusi gli archivi delle parrocchie, per i quali si sta valutando la fattibilità di recuperare i dati di due censimenti, quello per la Provincia di Sondrio del 1996 e quello per la Provincia di Como del 2002. Il sito ora visibile costituisce però solo la punta dell’iceberg di una lavoro molto più ambizioso, sia in termini di impegno, che di tempo e di costi… Precedono, infatti, il “Progetto Anagrafe”, quattro progetti specifici: il “Progetto inventario beni storici e artistici (CeiOA)” del 1996, con il successivo “Progetto per il censimento informatizzato delle chiese (CeiA)”; il “Progetto per gli archivi (CeiAr)” del 2004 e il “Progetto per le biblioteche (CeiBib)” del 2006. A supporto sono stati creati programmi informatici con modelli descrittivi propri di ciascun ambito disciplinare, che permettono una catalogazione analitica, secondo gli standard riconosciuti a livello nazionale e internazionale. Il passo successivo sarà quello di riversare le banche dati in un portale unico dal titolo altisonante “Ecumene”. Si potranno fare ricerche distinte all’interno delle quattro aree dei beni culturali; nello stesso tempo, verrà predisposta anche una fruizione integrata, ovvero un accesso “per contesti”: ricerche su un personaggio, su una famiglia illustre, su un ente, con la possibilità di una consultazione allargata all’intero territorio nazionale. Spesso, infatti, sono i documenti che aiutano nell’interpretazione di un’opera d’arte e, viceversa, quanto gli studi storici necessitano di fonti iconografiche per avvalorare le carte conservate negli archivi! Alla frammentazione dei beni culturali, conservati, come è giusto, in istituti diversi, frammentazione che talvolta rende difficoltose le ricerche degli studiosi, dovrebbe venire in aiuto – queste almeno le intenzioni – il nuovo portale. A completare l’ambizioso progetto, con personalizzazioni che ciascuna diocesi potrà fare, si aggiungeranno percorsi guidati. Ad esempio, un percorso “liturgico” dedicato al Natale e alla Pasqua: opere d’arte che rappresentano questi misteri, “integrate” con omelie di predicatori, libri devozionali, e così via. O ancora, percorsi nell’ambito teologico, biblico e in quello simbolico, per aree geografiche o per epoche storiche. Infinite possibilità, insomma. Chi sono i destinatari di questo enorme progetto? Certamente gli specialisti, con benefici, però, per l’intera comunità. Solo pochi giorni fa, in occasione dell’apertura del convegno ecclesiale della diocesi di Roma dedicato a “La gioia di generare alla fede – L’iniziazione cristiana”, Benedetto XVI affermava che la fedeltà alla fede della Chiesa «deve coniugarsi con una “creatività catechetica” che tenga conto del contesto, della cultura e dell’età dei destinatari. Il patrimonio di storia e arte […] è una via ulteriore per avvicinare le persone alla fede. […] Invito tutti a fare tesoro nella catechesi di questa “via della bellezza” che conduce a Colui che è, secondo S. Agostino, la Bellezza tanto antica e sempre nuova». Storia e arte, archivi e biblioteche, dipinti e sculture, inventari e cataloghi, siti web… una bellezza da salvaguardare per condurre a Colui che è la Bellezza. pagina a cura di Anna Rossi Centro studi “Nicolò Rusca” Beni culturali ecclesiastici. In diocesi di Como 1 . Ufficio inventariazione beni culturali ecclesiastici Per dare seguito a quanto richiesto dal codice di diritto canonico (can. 1283/2) in merito alla predisposizione di un «dettagliato inventario» dei beni immobili e mobili, nel settembre 2000 il vescovo Maggiolini istituiva l’Ufficio inventariazione beni culturali ecclesiastici, così da poter conoscere, custodire e valorizzare il patrimonio artistico delle parrocchie diocesane. Il progetto di inventariazione riguarda innanzitutto i beni mobili (dipinti, sculture, suppellettili, paramenti, ecc.), perché sono i più numerosi e quelli più a rischio. Sul territorio diocesano, che raggiunge quattro province lombarde (Como, Varese, Lecco e Sondrio), sono presenti 1010 edifici sacri, che costituiscono un vero e proprio «museo diffuso» e uno straordinario deposito di storia, arte e cultura, deposito celebre solo nelle sue emergenze, ma pressoché sconosciuto per la massima parte della sua consistenza patrimoniale e culturale. Attraverso il programma “CeiOA”, fino a oggi, sono state catalogate le zone del Lario, della Bassa Comasca, delle Valli Varesine, della Tremezzina, di Como Centro e Como Sud, delle Prealpi, del Bisbino, delle Tre Pievi e delle Grigne. Si tratta di oltre 70.000 schede. Un limitato campione è consultabile in rete in forma ancora sperimentale (www. chiesacattolica.it/beweb). Nei prossimi anni il progetto verrà completato dalla Val d’Intelvi, dalla I progetti Valtellina e dalla Valchiavenna, con una stima approssimativa di altre 120.000 schede. 2. Archivio storico della diocesi di Como Dal 2004, per supportare il lavoro archivistico nei suoi aspetti principali, ovvero il riordino e la descrizione della documentazione, è in uso il software CeiAr, che ha permesso, innanzitutto, di predisporre una guida generale dell’archivio, in formato cartaceo, consultabile presso l’archivio stesso, in formato digitale sul sito del Centro Rusca (www.centrorusca.it/archivio.html). A seguire, si è posta l’attenzione alla descrizione dettagliata dei singoli fondi, quale quello della Fabbrica del duomo, o a serie archivistiche della Curia vescovile (tra le più recenti, “Memorie Guerre. Prima e Seconda Guerra mondiale”, “Lettere pastorali”, “Miscellanea”). Il programma è stato usato anche per i regesti delle quasi mille pergamene conservate in archivio. Da poco è stata distribuita una nuova versione del software che, tra le altre cose, permette l’esportazione dei dati in altri sistemi archivistici, quali “Ead” (Encoded Archival Description) e “Siusa” (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche), e in formato “Html”, che andrà a implementare il sito “Anagrafe” e successivamente il portale “Ecumene”. Proprio in previsione di questa messa in rete, si sta procedendo a una revisione di buona parte delle schede già compilate. 3. Biblioteca del seminario vescovile – Biblioteca diocesana Ultimo nato è il progetto per le biblioteche (CeiBib), che ha coinvolto la Biblioteca del seminario vescovile, dal 2003 qualificata anche come Biblioteca diocesana. Il progetto è volto a costituire un catalogo collettivo delle biblioteche ecclesiastiche italiane, a dialogare con SBN (Servizio bibliotecario nazionale) e a consentire la catalogazione partecipata. CeiBib è anche un sistema integrato di gestione bibliotecaria che permette il trattamento delle diverse tipologie documentarie, l’organizzazione bibliografica, la gestione dei prestiti e dei servizi di circolazione e acquisizione. Questa seconda parte – molto complessa da realizzare – non è ancora disponibile, mentre, per quanto riguarda il catalogo unificato, dopo una fase di sperimentazione, dal marzo 2010 è attivo il Polo SBN di Biblioteche Ecclesiastiche (www.ceibib.it/ EOSWeb/OPAC/). A livello locale si dovrà procedere al riversamento dell’intero catalogo della Biblioteca (www.centrorusca.it/ricercaCatalogo. htm e www.centrorusca.it/periodici. htm), con oltre 50.000 schede. Non è escluso un lavoro di controllo, per adeguare la compilazione dei campi descrittivi, scheda per scheda.