Comunicare
nella Pubblica
Amministrazione
che cambia
Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica,
la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure
Direttore Generale Maddalena Ragni
Conference Service s.r.l.
Milano, 21–23 Ottobre 2008
Il programma di partecipazione (progettazione e realizzazione opuscolo, materiali grafici e stand, organizzazione
convegno e incontri allo stand) è stato organizzato dal:
Servizio IV - Comunicazione e Promozione
Responsabile Antonella Mosca
con Monica Bartocci, Antonella Corona, Francesca D’Onofrio, Eleonora Isola, Maria Cristina Manzetti,
Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Simona Pantella, Maurizio Pizzuto, Susanna Puccio,
Maria Angela Siciliano
Rapporti con i media
Vassili Casula, Alessio Noè
Comunicazione multimediale
Alberto Bruni, Renzo De Simone, Francesca Lo Forte, Emilio Volpe
Supporto logistico
Edoardo Cicciotto, Maurizio Scrocca
Amministrazione
Laura Petracci
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Presentazione
Maddalena Ragni
9
Le scelte strategiche del Piano di Comunicazione
Antonella Mosca
12
La Programmazione annuale del MiBAC
Sara De Luca, Maria Cristina Manzetti
13
MiBAC - L’Organizzazione di eventi e la partecipazione
a manifestazioni fieristiche
Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Maria Siciliano
15
Progettare per promuovere, promuovere per conoscere
Eleonora Isola, Simona Pantella, Susanna Puccio
17
L’importanza dei media nella promozione
Vassili Casula, Antonella Corona, Alessio Noè
18
Beni Culturali: il Progetto Magnifico si rinnova. Un nuovo sistema integrato
di comunicazione sugli eventi in corso e informazione ai turisti
Maurizio Pizzuto
19
Circuiti museali interattivi: un nuovo strumento di comunicazione per musei
e siti archeologici
Francesca D’Onofrio
21
Progetto “A Porte Aperte”
Monica Bartocci
23
Promozione e divulgazione del patrimonio bibliografico del MiBAC
Rossella Flenghi
24
Il Progetto Mosaico
Alberto D’Alessandro
25
Le sponsorizzazioni
Stefania Mileto
26
Le sponsorizzazioni nel settore dei beni culturali: il nuovo Codice dei beni
culturali
Antonio Piscitelli
28
Direttiva e progetti sulla “Carta della qualità dei servizi”
Anna Maria Stramondo
30
“Io studio” – La Carta dello Studente
Una nuova iniziativa per avvicinare gli studenti al mondo della cultura
Mariantonietta Leone, Anna Maria Trimarchi
31
32
Progetto ERA-NET
I punti di contatto nazionali per i programmi europei
Marco Biscione
33
Evoluzione nel rapporto cittadino-istituzione pubblica
Mariella Carconi
36
L’Istituto centrale per il restauro e la conservazione
del patrimonio archivistico e librario
38
Un nuovo sito per un nuovo Istituto: il portale dell’Istituto centrale per il
restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario
Assunta Di Febo
40
42
Direzione Generale per i Beni Archeologici: principali linee di indirizzo in
materia di comunicazione del patrimonio archeologico
L’Archivio Centrale dello Stato
Aldo G. Ricci
44
Il sito web dedicato all’architetto Luigi Moretti
45
Individuazione degli elementi costitutivi del piano di comunicazione
della Direzione generale BASAE
Isabella Cianfarani
46
Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore:
progetti e prospettive
Adriana Martinoli, Annamaria Torroncelli, Alfredo Esposito
Comunicare nella Pubblica Amministrazione che cambia
53
La documentazione del patrimonio culturale delle biblioteche e lo sviluppo
della rete dei servizi per l’utente
Rossella Caffo
57
“Il ruolo dell’innovazione nella P.A. che cambia” Milano, 22 ottobre 2008
59
Un Sito Web per scoprire ed esplorare i Siti Italiani Unesco
61
Programma Operativo Nazionale per la Sicurezza e lo Sviluppo del
Mezzogiorno d’Italia Misura 1.3 Programma comunitario 2000/2006
Antonia Pasqua Recchia
Patrizia Micoli
Maria Concetta Cassata
64
Ufficio di Statistica
66
Gestione concorsi on-line
68
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico: ”Continuità ed innovazione”
69
La rete MINERVA
71
CulturaItalia, un patrimonio da esplorare
72
MICHAEL: una rete di portali per l’accesso online alla cultura europea
75
Museo & Web: l’esperienza del Progetto MINERVA per i musei e le altre
istituzioni culturali
Salvatore Vitrano
Alberto Bruni
Gaspare Carlini
Marzia Piccininno
Karim Ben Hamida, Sara Di Giorgio
Giuliana De Francesco
Maria Teresa Natale
77
La missione istituzionale
Francesco Prosperetti
79
Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo - nuove forme di comunicazione
Adriana Velardi
81
Esempi di gestione informatizzata dei Beni Culturali in Abruzzo
Paola Carfagnini
83
La comunicazione del patrimonio culturale degli Istituti MiBAC in Basilicata
Alfredo Giacomazzi
85
Attività di comunicazione, promozione e valorizzazione dei Beni Librari
presso la Biblioteca Nazionale di Potenza
Francesco Sabia
88
Anno Europeo del Dialogo Interculturale: Progetto “Un Amico in Palestina”
Lucia Moliterni
90
Valsinni Isabella Morra Il paesaggio
Tonino Garzia, Antonio Rosa
92
Il progetto di schedatura informatizzata, riordinamento e inventariazione
degli archivi diocesani della Basilicata
Donato Tamblé, Donatina Miranda
95
Comunicare la storia - viaggio in Calabria tra memorie e sopravvivenze
Maria Teresa Sorrenti
97
La nuova sede dell’Archivio di Stato di Cosenza.
Dalle fonti archivistiche la storia delle chiese e Convento
di S. Francesco di Paola a Cosenza
Anna Maria Letizia Fazio
98
Carte della memoria, memoria di carte
99
Progetto “Il libro è cultura”
Maria Giuseppina Marra
Elvira Graziani
100
Comunicazione Istituzionale
101
Comunicare una nuova immagine
Giuseppina Galli
Maria Rosaria Nappi
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M
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A
R
I
O
103
Catalogo e Comunicazione
104
Biblioteca Nazionale di Napoli
106
La Biblioteca Nazionale dà voce ai lettori
107
L’Ufficio Trasparenza e l’Ufficio Comunicazione insieme per un work flow
semplice e moderno
Maria Rosaria Nappi
Gennaro Alifuoco
Mauro Giancaspro
Stefania Ugatti, Dario Galasso
109
La Carta dei servizi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli
110
“Incontri di Archeologia” e altre iniziative per il pubblico curate o coordinate
dal Servizio Educativo tra il 2007 e il 2008 nel Museo Archeologico
Nazionale di Napoli
Maria Rosaria Borriello
Marco De Gemmis
111
112
Musei in rete
Le Giornate Europee del Patrimonio 2008 in Emilia-Romagna.
Le grandi Strade della Cultura: viaggio fra i tesori d’Italia
Paola Monari
114
La nuova sede dell’Archivio di Stato di Piacenza
115
Benvenuta Vetilia!
Breve storia di un’ara sepolcrale del I secolo d.C., dallo scavo al museo
Gian Paolo Bulla
Carla Conti, Donato Labate
116
Il Museo Nazionale di Ravenna: comunicazione e promozione
118
Un viaggio multimediale nei luoghi della memoria e del pensiero
120
Comunicare per cambiare
122
Laboratorio di restauro “Grandi Dimensioni”
124
Le fortificazioni militari di Roma. Studio di fattibilità per la riqualificazione
del Forte Portuense. Attività culturali e di valorizzazione del patrimonio
naturalistico, architettonico, archeologico e storico, del complesso dei forti
militari di Roma (Antenne, M. Mario, Portuense, Bravetta, Ardeatino)-
Cetty Muscolino, Federica Cavani, Emanuela Grimaldi
Carmelina Rubino
Federica di Napoli Rampolla, Anna Maria Romano
Giovanni Belardi, Anna Maria Romano
126
Centro Operativo “Ufficio Pensioni“
128
Il Nuovo Polo Culturale di eccellenza nell’ambito del Territorio Tiburtino:
la costruzione di un sistema integrato di gestione
Luigi Germani, Vittoriano Olivieri
Maria Piccarreta
130
Le collezioni digitali dell’Archivio di Stato di Frosinone tra comunicazione,
innovazione e promozione
Viviana Fontana, Onorina Ruggeri
132
Archivio di storico-documentaria - 18 gennaio-29 febbraio 2008
“con magnificenza e con decoro” I Comuni e la devozione civica nel territorio
romano tra ‘700 e ‘800: luoghi, riti, feste, protagonisti
Daniela Sinisi, Maria Grazia Branchetti
134
Il Tevere e Roma
Storia di un rapporto millenario
Simonetta Ceglie, Antonio Montosi
135
La comunicazione elettronica: uno strumento per gli Uffici stampa
delle Biblioteche
Angelina De Salvo
138
La Biblioteca nazionale centrale di Roma: modernizzazione
dei servizi all’utenza
Angelina De Salvo
Comunicare nella Pubblica Amministrazione che cambia
139
Comunicare i beni culturali a scuola
142
Per un modello di gestione e valorizzazione museale del territorio del Lazio
Simonetta Druda
Antonella D’Ambrosio
143
Patrimonio digitale, patrimonio immateriale
Elena Calandra
145
Il Piano di comunicazione 2008 della Direzione Regionale e Paesaggistici
della Lombardia: i risultati
Cristina Ambrosini, Manuela Rossi
147
Innovazione e tecnologia al servizio dell’accessibilità del cittadino
in biblioteca
Aurelio Aghemo
149
L’Emeroteca Digitale: esperienza decennale della Biblioteca Nazionale
Braidense
Cecilia Angeletti, Tiziana Mazzali
151
153
155
La Biblioteca Braidense e il suo patrimonio musicale
Comunicare i beni culturali del Piemonte: un impegno a tante mani
Emanuela Zanda
Progetto di digitalizzazione ed informatizzazione delle mappe del Catasto
sabaudo di Alessandria e sobborghi (1763 – 1774)
Gian Maria Panizza
156
Diversificare l’offerta culturale per servire diversi tipi di pubblico: recenti
traguardi dell’Archivio di Stato di Torino
Marco Carassi
158
Il nuovo sito web della soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte e
del museo Antichità egizie
Giuseppina Spagnolo
159
“Toccare l’arte” al Castello Svevo di Bari
161
Paesaggi di Puglia a Castel del Monte
162
Progetti innovativi di comunicazione e promozione in Sardegna
165
Progetto Carstos
167
Il sito web dell’Archivio di Stato di Firenze
Annamaria Lorusso
Michela Tocci
Carla Palomba, Sandra Violante
Marinella Ferrai Cocco Ortu
Stefano Vitali, Simone Sartini
171
La Carta della Qualità dei Servizi dell’Archivio di Stato di Grosseto
Maddalena Corti
173
e_ASLU: l’albero in rete
Marina Brogi, Giovanni Tartaglione
176
Comunicare e valorizzare il patrimonio culturale umbro
Francesco Scoppola
178
Il servizio GeoWeb della Biblioteca Marciana
Piero Falchetta
180
Sito web della Biblioteca Nazionale Marciana
<http://marciana.venezia.sbn.it>
Maurizio Vittoria
182
“Il MiBAC semplificazione e modernizzazione”
Il sito web della Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici di Venezia e Laguna: uno strumento per i cittadini www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it
Ferdinando Rizzardo, Marta Severo
187
CCTPC - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale
191
192
194
Call Center
ALES - Arte Lavoro e Servizi S.p.A
BBS software Srl
Presentazione
Il COMPA – Salone europeo della Comunicazione pubblica, dei Servizi al cittadino e alle imprese – è un
appuntamento particolarmente significativo al quale il MiBAC aderisce con entusiasmo. Oltre a costituire
un’importante “vetrina” per la presentazione di iniziative e progetti che, di anno in anno, contribuiscono
ad incrementare e diversificare l’offerta culturale e l’attività istituzionale del Dicastero, il COMPA rappresenta un’occasione di riflessione interna sui temi della comunicazione al cittadino, sia in materia di servizi
offerti che di contenuti da promuovere e diffondere.
Per certi aspetti l’adesione del MiBAC alla manifestazione di quest’anno propone tematiche ed esperienze
già trattate nelle precedenti edizioni, dall’analisi delle quali sono emerse, però, importanti indicazioni di
percorso che saranno oggetto di particolare attenzione durante tutto il 2009: come per esempio, alcune
strategie di comunicazione divenute oggi prioritarie.
Dato per acquisito che la comunicazione è un segmento dell’attività istituzionale del Ministero, restano da definire, di volta in volta, gli obiettivi da raggiungere e le strategie per il loro conseguimento. A tale scopo, è indispensabile aggiornare, rafforzare e, se necessario, modificare, le linee guida del Piano di Comunicazione,
strumento di fondamentale importanza per la programmazione annuale delle iniziative da realizzare.
L’ampia adesione degli uffici centrali e territoriali, dalle direzioni generali alle direzioni regionali, dai poli
museali alle soprintendenze, agli archivi, alle biblioteche, testimonia quanto l’intera struttura del MiBAC sia
sensibile al tema della comunicazione e sia impegnata in un periodico e assiduo lavoro di elaborazione,
sviluppo, approfondimento, verifica e revisione di progetti e iniziative volti a migliorare la comunicazione
interna ed esterna nell’intento di renderla rispondente alle esigenze della realtà contemporanea.
Proprio l’essere la comunicazione una imprescindibile interfaccia tra la realtà istituzionale ed il mondo
esterno, ha spinto a confermare per questa edizione, gli ambiti istituzionali prioritari già affrontati negli
anni passati.
Prosegue, infatti, la comunicazione “del prodotto culturale” attraverso mostre, grandi eventi e campagne
di comunicazione legate al patrimonio monumentale e storico - artistico; prosegue la comunicazione istituzionale interna ed esterna, volta a documentare e rendere più efficiente l’attività di servizio pubblico quotidianamente svolta dagli istituti del Ministero; prosegue l’impegno ad accrescere il numero dei servizi
erogati in modalità telematica; prosegue l’ascolto delle esigenze del pubblico attraverso la misurazione del
livello di soddisfazione dell’utente; prosegue l’apertura alle nuove tecnologie e alle potenziali opportunità
di divulgazione e promozione che esse offrono.
Nel procedere in questa azione di riconsiderazione delle attività del Ministero, ci si è resi conto che lo
scenario complessivo, sul quale è stato redatto il Piano di Comunicazione per il nuovo anno, è mutato, è
caratterizzato da una problematicità complessa, e richiede riflessioni ed approfondimenti.
Al di là dei consueti, quasi cronicizzati, problemi di natura logistica e organizzativa, infatti, il MiBAC,
come peraltro tutte le Amministrazioni dello Stato, si trova oggi a dover far fronte ad una vera e propria
emergenza finanziaria che rende indispensabile il riesame delle abituali strategie di reperimento dei fondi
e la messa a punto di nuovi sistemi per la loro acquisizione.
A questo proposito, uno degli obiettivi che questa direzione generale si prefigge per il 2009 è quello
di attivare forme di collaborazione tra pubblico e privato tali da incentivare una serie di sponsorizzazioni, di diversa entità e tipologia, e dare il via ad un circolo virtuoso nel quale la famosa sequenza
conoscenza - tutela - conservazione - valorizzazione conduca a risultati positivi, sia economici che d’immagine, per entrambi i soggetti coinvolti.
Oltre all’esiguità delle risorse disponibili, di cui si è detto, un altro dato allarmante è la difficoltà di
sensibilizzare il cittadino alla conoscenza e alla difesa del patrimonio nazionale, fatto non solo di
monumenti e opere d’arte di “chiara fama”, ma anche di una straordinaria varietà di beni materiali
e immateriali sparsi su tutto il territorio nazionale.
Di fronte all’appiattimento culturale proposto e imposto dalla televisione e dall’evolversi continuo della più
moderna tecnologia (ormai non più strumento di diffusione della conoscenza, ma fine primario della progettualità del settore), il MiBAC si trova di fronte ad una difficile sfida, quella di trovare nuovi canali e
linguaggi per diffondere e promuovere la frequentazione dei siti archeologici, dei musei, dei teatri e delle
sale cinematografiche.
Per rispondere a questa sfida, il MiBAC ha elaborato una serie di progetti pilota, che vengono in questa
occasione presentati, attraverso i quali, con modalità innovative ed avvalendosi proprio delle ultime tecnologie, si vuole iniziare un percorso di promozione della conoscenza del patrimonio nel suo complesso.
L’ultimo aspetto da evidenziare tra le priorità dell’anno a venire, fondamentale e strettamente collegato ai
precedenti, è quello della diffusione del made in Italy all’estero e della valorizzazione dell’immagine e del
ruolo internazionale del nostro Paese: aspetto, questo, che occupa un posto di primo piano nell’attuale
Programma di Governo.
Concludo con l’augurio che il COMPA 2008 sia un fertile terreno di scambio e di approfondimento per
tutti i partecipanti e che di qui a un anno gli obiettivi oggi delineati possano dirsi, se non completamente
raggiunti, comunque avviati verso traguardi importanti.
Maddalena Ragni
Direttore Generale per il bilancio
e la programmazione economica, la promozione,
la qualità e la standardizzazione delle procedure
8
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
S
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Le scelte strategiche del Piano di Comunicazione
Antonella Mosca
La Comunicazione, come attività caratteristica della Pubblica Amministrazione
e modalità ordinaria di interazione con il cittadino, diviene rilevante a partire
dagli anni ’90 nell’ambito del vasto processo di riforma che le ha assegnato
un ruolo sempre maggiore indirizzato al miglioramento dei rapporti tra amministrazione e cittadino e all’incremento dell’efficacia dell’azione pubblica,
affermando i principi di trasparenza, pubblicità e semplificazione e introducendo strumenti per garantire la massima conoscenza e partecipazione
all’azione amministrativa.
Queste tendenze si sono rafforzate ancora di più con le riforme Bassanini e
sono infine confluite nella legge 150/2000 (regolamento di attuazione Dpr n.
422 del 21 settembre 2001) che, definendo per la prima volta i criteri ed una
disciplina organica delle attività di informazione e comunicazione, ha accelerato un fondamentale percorso di modernizzazione che vede le
Amministrazioni dotarsi, secondo i modelli di marketing e della comunicazione
d’impresa, di una serie di strumenti per interagire con l’esterno e creare canali
interni di informazione.
La Direttiva sulle attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni
emanata dal Ministro per la Funzione Pubblica il 7.2.2002, nel fornire alle
amministrazioni pubbliche gli indirizzi per l’attuazione della predetta legge,
individua nel Piano di comunicazione e informazione lo strumento per la
programmazione annuale delle iniziative di comunicazione di ogni
Amministrazione pubblica.
I
O
Direzione Generale per il Bilancio e la
Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Servizio IV – Comunicazione e
Promozione
Responsabile: Antonella Mosca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 6723 2441
Fax 06 67232538
La missione istituzionale del MiBAC prevede compiti di tutela, conservazione e
valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico e culturale costituito da beni
storico – artistici, architettonici, archeologici e paesaggistici, frutto di una millenaria interazione tra civiltà e natura.
Nel perseguimento della propria missione, il MiBAC, nel ritenerlo di primaria
importanza, da qualche anno procede alla redazione del proprio Piano di
Comunicazione, strumento di pianificazione che consente di programmare e
gestire le azioni di comunicazione per il raggiungimento di specifici obiettivi
strategici.
La redazione del Piano di Comunicazione è stata, infatti, intesa come un
processo che attraversa l’Amministrazione, la coinvolge interamente, la indirizza e a volte la modifica nelle sue modalità organizzative. Non solo, quindi,
un documento che elenca le azioni comunicative, ma lo strumento per
programmare organicamente ed ottimizzare le scelte e creare sinergie tra le
diverse attività di comunicazione dell’Amministrazione.
La comunicazione cessa di essere un segmento aggiuntivo e residuale
dell’azione del MiBAC, e ne diviene parte integrante, così come accade da
decenni alle imprese che agiscono nel mercato dei prodotti e dei servizi.
La pianificazione e redazione del piano di comunicazione ha previsto, in un
primo momento, una fase di progettazione, in cui sono state identificate, con
il coinvolgimento di tutta la struttura centrale e territoriale del Ministero, le linee
guida che hanno permesso di individuare gli obiettivi operativi che
l’Amministrazione intende perseguire nel 2009.
Il Piano risulta essere, quindi, un documento di indirizzo di natura dinamica,
adattabile agli stimoli emergenti e in grado di integrare la spinta propulsiva
proveniente dai vari soggetti territoriali coinvolti.
Con la programmazione delle attività, gli scopi e le finalità individuate sono
stati declinati in obiettivo di comunicazione coerente, alla cui definizione corrispondono determinati target o pubblici di riferimento, precise strategie comunicative e specifici stili o strumenti di comunicazione.
9
Le finalità di base sono state quelle di:
1. migliorare la qualità dei servizi, l’efficienza amministrativa, la lotta agli
sprechi, la semplificazione e la trasparenza
Questi obiettivi vengono raggiunti attraverso una rivisitazione in chiave digitale dell’apparato amministrativo e della sua organizzazione interna. Il
vasto progetto avviato si prefigge di rendere disponibili in rete il maggior
numero possibile di informazioni ed erogare i servizi on-line, ma anche di
migliorare la comunicazione interna e le modalità di lavoro con l’introduzione di sistemi telematici di scambio e di funzioni digitali per lo svolgimento
di attività amministrative: protocollo informatizzato, uso del workflow, firma
digitale, sistemi informativi a supporto delle decisioni, massima valorizzazione degli investimenti per il completamento delle reti locali e rafforzamento della rete intranet, rete fonia/dati/immagini, rete multi - servizi
basata sulla tecnologia VOIP per la centralizzazione dei servizi sia applicativi che di gestione, teleconferenza, video-comunicazione, telelavoro.
Inoltre, lo sviluppo di una “infrastruttura della conoscenza”, la conservazione della memoria digitale e la riorganizzazione informatizzata sono
alla base di tutte le iniziative di semplificazione e modernizzazione della
gestione del patrimonio culturale conservato presso Biblioteche, Archivi e
prestigiose Istituzioni Culturali italiane.
2. facilitare la convergenza tra le logiche della comunicazione interna ed
esterna, favorendo la cosiddetta “comunicazione integrata”
Un cenno particolare merita la comunicazione interna, che costituisce uno
strumento fondamentale non solo per tutte le attività di informazione e
comunicazione rivolte verso l’esterno dell’Ente, ma per l’efficacia e l’efficienza della complessiva azione amministrativa. Lo scambio di informazioni e notizie all’interno dell’Amministrazione facilita l’attività dell’Ufficio
Comunicazione, dell’Ufficio Informazione e dell’Ufficio Relazioni con il
Pubblico nonché delle Direzioni, consentendo una più diffusa partecipazione di tutti i dipendenti motivati da una maggiore possibilità di collaborazione e condivisione dei progetti e delle iniziative, facendoli sentire, in
definitiva, parte della “missione”.
3. incentivare la costruzione di relazioni bidirezionali tra il Ministero ed i suoi
pubblici di riferimento
L’apertura all’esterno e al nuovo è il filo conduttore di molti progetti messi
in cantiere. Apertura evidenziata, ad esempio, dal crescente interesse che
il MiBAC ha mostrato nei confronti delle attività svolte da Società proponenti nuove tecnologie o nei confronti di iniziative indirizzate all’ampliamento del settore del turismo italiano e straniero. Gli appuntamenti annuali
in programmazione rappresentano una vera e propria offerta culturale e
riscontrano sempre più un grande successo di pubblico. Attraverso una
serie di convenzioni stipulate con società private si potranno promuovere
rapporti tra arte e cultura con particolare attenzione alla conservazione e
valorizzazione delle tradizioni italiane.
4. coordinare tutti i soggetti, le strategie e le azioni di comunicazione che
l’Amministrazione mette in campo
Il Governo si è reso conto, nel corso degli anni, dell’importanza economica
che il settore del turismo riveste all’interno di un Paese così ricco di arti e
tradizioni come il nostro, contribuendo così a dare vita a progetti mirati ad
una destagionalizzazione e ad un decentramento dei flussi turistici.
Particolare attenzione quindi è stata data alla conservazione e alla valorizzazione delle tradizioni italiane quali espressioni artistiche e culturali molto
antiche e/o di eccezionale valore. La diffusione all’estero del “made in
Italy” è uno dei principali obiettivi del Programma di Governo di
quest’anno.
10
Al fine, quindi, di ampliare e differenziare in senso tematico l’offerta turistica italiana sono stati studiati e messi a punto itinerari tematici, ricadenti
prevalentemente in aree al di fuori dei classici circuiti turistici.
In conclusione, il Piano tende ad indirizzare l’Amministrazione verso una
concezione di organizzazione moderna che:
• eroga in modo efficiente i servizi alla collettività, grazie anche all’attenzione
data alla comunicazione interna quale strumento per crescere ed acquisire
consapevolezza delle proprie risorse e dei propri obiettivi;
• si “apre all’esterno” per comprendere ed essere così in grado di rispondere
in maniera sempre più mirata alle esigenze del cittadino.
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DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
La Programmazione annuale del MiBAC
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Il patrimonio culturale italiano, oltre ad essere il segno dell’identità nazionale,
è una ricchezza che costituisce anche un rilevante fattore di competitività e
crescita per il Paese.
Ha la capacità di interagire con altri importanti comparti della vita economica,
come il turismo e la protezione del paesaggio e contribuisce al raggiungimento
di macro obiettivi, come i nuovi modelli di sviluppo e di consumo. Al MiBAC
ne è affidata la gestione che viene svolta attraverso un’attenta azione di
conservazione e di tutela ed una vivace ed efficace politica di valorizzazione
e di promozione.
Tali obiettivi vengono perseguiti attraverso linee di indirizzo ed interventi
operativi basati sulle più nuove tecnologie e su strategie di comunicazione e
marketing.
Il Servizio IV - Comunicazione e Promozione opera come fattore di coesione e
sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai risultati e ad offrire un servizio di qualità sempre maggiore.
Il Servizio rappresenta un vero e proprio front office in cui gli strumenti utilizzati sono: il sito web istituzionale, la rete intranet, i mezzi di tele diffusione e
gli organi di informazione nazionali ed internazionali, la partecipazione e la
realizzazione di eventi.
Per svolgere più efficacemente i compiti istituzionali, il MiBAC ha investito
molto in un adeguamento tecnologico, informatico ed organizzativo, imperniato su nuove forme di intervento e su servizi adeguati alla domanda di
un’utenza sempre più esigente.
Inoltre, il Servizio IV, si è fatto promotore della creazione, all’interno della struttura capillare di cui il MiBAC è composto, radicata sul territorio, di una rete di
referenti della Comunicazione, coordinati dalle 17 Direzioni Regionali, a cui
fanno riferimento tutti gli Istituti territoriali (82 soprintendenze, 135 sedi
Archivistiche, 47 Biblioteche statali e oltre 424 musei, monumenti e aree
archeologiche).
Grazie a questa “rete” è possibile gestire in maniera organica ed efficace tutte
le attività a carattere nazionale, come l’organizzazione di grandi eventi.
Nelle manifestazioni fieristiche il MiBAC si presenta con uno stand istituzionale, all’interno del quale vengono illustrate le attività del Dicastero, svolte sia
in ambito centrale che regionale, con una identità univoca chiara e definita.
Uno degli strumenti di rafforzamento dell’immagine del MiBAC è l’uniformazione della sua linea grafica, che diventa così sempre riconoscibile.
Nel 2008 è stato realizzato il “Progetto Nazionale di Comunicazione
Istituzionale”, con l’intento di rafforzare e valorizzare sempre più l’attività di
coordinamento e raccordo tra centro e territorio di tutte le iniziative.
Grazie al progetto è stato possibile individuare nominalmente tutti i referenti
territoriali della Comunicazione, 1085 unità coinvolte con l’adesione di 286
Istituti su 321.
L’obiettivo è stato quello di creare un grande gruppo di lavoro che si estende
e si ramifica su tutto il territorio con la coscienza di appartenere ad una realtà
quale è il MiBAC, che si pone come centro di eccellenza per l’erogazione di
servizi culturali di qualità. Ruolo questo che viene sempre più riconosciuto
anche nei contesti internazionali.
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
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Servizio IV – Comunicazione e
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Fax 06 67232538
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Sara De Luca, Maria Cristina Manzetti
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
MiBAC - L’Organizzazione di eventi e la partecipazione
a manifestazioni fieristiche
Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Maria Siciliano
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Direttore Generale: Maddalena Ragni
L’organizzazione di eventi di rilevanza nazionale ed internazionale e la partecipazione a manifestazioni fieristiche sono un importante veicolo per la promozione della conoscenza dell’arte e della cultura italiana, per consolidare i
rapporti con il territorio, con i cittadini e per incentivare la fruizione dei beni
culturali. Tali manifestazioni vengono divulgate attraverso i media, la rete
Internet e la distribuzione di materiale cartaceo.
I GRANDI EVENTI coinvolgono tutti gli Istituti centrali e territoriali, che per
queste occasioni organizzano una serie di manifestazioni gratuite estese
sull’intero territorio nazionale, valorizzando così l’identità della cultura italiana
e rendendola patrimonio universale anche nelle espressioni più recenti legate
al mondo della ricerca e delle nuove tecnologie.
Via del Collegio Romano, 27
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Obiettivi
1. Contribuire ad una migliore visibilità e ad un più diffuso riconoscimento
dell’attività svolta dal Ministero;
2. incentivare la conoscenza e la fruizione dei luoghi d’arte ad un pubblico
sempre più vasto;
3. incentivare la conoscenza e lo studio del vasto patrimonio culturale italiano;
4. rafforzare la cooperazione e gli scambi culturali tra le varie istituzioni
pubbliche e private;
5. incentivare la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale nel mondo
della scuola, attraverso il rafforzamento di rapporti istituzionali e la realizzazione di progetti didattici.
Questi obiettivi verranno raggiunti attraverso:
1. l’organizzazione e promozione di eventi e manifestazioni sul territorio nazionale;
2. l’apertura straordinaria dei luoghi d’arte per permettere ai cittadini di fruire
del patrimonio anche in orari serali;
3. l’ingresso gratuito dei luoghi d’arte statali in occasione di eventi particolari
per incentivare e stimolare la visita dei luoghi d’arte;
4. l’organizzazione e realizzazione di visite guidate, mostre, laboratori, e
quanto altro per ampliare ed approfondire la conoscenza;
5. l’organizzazione di attività di spettacolo per una lettura più suggestiva del
patrimonio monumentale attraverso le varie espressioni artistiche (teatro,
musica, etc.).
Appuntamenti annuali:
– Festa di San Valentino
– Festa della donna
– Settimana della Cultura
– Festa Europea della musica
– Giornate Europee del Patrimonio
– Giornata Mondiale dell’Alimentazione
– Giornata del disabile
– Concerti d’estate
Destinatari
Cittadini, scuola e università, operatori del settore, Istituti di Cultura italiana
all’estero, associazioni e istituzioni, operatori turistici.
Le MANIFESTAZIONI FIERISTICHE sono un veicolo efficace per diffondere ad un
pubblico differenziato le attività ed i progetti più innovativi realizzati dal MiBAC.
Esse rappresentano un momento molto importante di incontro tra le realtà territo-
13
riali, gli Enti locali, i settori delle imprese ed il privato. L’individuazione delle manifestazioni a cui partecipare è dettata dalla tipologia delle attività istituzionali di
tutela, restauro, comunicazione e dagli interessi di settore (monumenti, archivi,
biblioteche, patrimonio storico-artistico, cinema, teatro, spettacoli, paesaggio) che
ogni anno si vogliono evidenziare. Per tali attività vengono sollecitati e coinvolti
tutti gli Istituti centrali e territoriali che presentano i loro progetti nello stand istituzionale appositamente realizzato. Nell’ambito di tali manifestazioni vengono
organizzati convegni ed incontri divulgati attraverso i media, la rete Internet, la
pubblicazione di opuscoli tematici e la distribuzione di materiale cartaceo.
Obiettivi
1. Assicurare, attraverso la presentazione dei progetti nello stand, un’efficace
azione di informazione e promozione delle attività svolte dal MiBAC;
2. creare un fertile terreno di scambio culturale tra la realtà istituzionale del
MIBAC e le altre realtà Istituzionali e territoriali;
3. creare momenti di incontro nei diversi specifici settori con le imprese, i professionisti dei settori per scambi culturali e per incentivare opportunità occupazionali;
4. creare momenti di verifica e di riflessione per una pubblica amministrazione che vuole essere moderna ed europea.
Appuntamenti annuali
Le principali manifestazioni a cui annualmente il MiBAC partecipa sono:
• Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei beni culturali e
Ambientali, Ferrara, marzo. È la prima e più rilevante rassegna nata in Italia
per il restauro, la conservazione e tutela del patrimonio storico e artistico. È
un fondamentale appuntamento per coloro che vogliono approfondire,
confrontarsi, avvicinarsi alle novità di questo delicato e complesso settore;
• Forum P.A. – Forum della Pubblica Amministrazione, Roma, maggio. La Fiera
ha come priorità quella di dare un’immagine della pubblica amministrazione
più vicina e capace, di accompagnare i cittadini e le imprese nella realizzazione dei propri obiettivi attraverso la realizzazione di progetti innovativi;
• Euro P.A. – Salone delle autonomie locali, Rimini, giugno. Sede di confronto
e programmazione per le Associazioni delle autonomie locali e per gli
operatori della Pubblica Amministrazione;
• COM-PA - Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al
Cittadino e alle Imprese Milano, ottobre. È la sede privilegiata per un
confronto tra Amministrazioni, Aziende, Università, studiosi e operatori
impegnati nella modernizzazione della P.A., nell’efficienza dei servizi e
nella qualità delle relazioni con i cittadini, fornendo un contributo per sostenere e promuovere il cambiamento dell’intero settore pubblico;
• Lu.Be.C – Digital tecnoloogy - Rassegna delle soluzioni ICT per la valorizzazione del patrimonio e il marketing turistico - territoriale Lucca, ottobre. La
manifestazione annuale, dedicata all’analisi della valorizzazione dei Beni
Culturali per lo sviluppo economico del territorio offre un’occasione proficua
di incontro tra operatori e pubblico per presentare progetti e prodotti in tema
di valorizzazione del patrimonio culturale finalizzati allo sviluppo del marketing turistico territoriale;
• Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, Paestum, novembre. La Borsa
del Mediterraneo è l’appuntamento annuale per il confronto di idee e strategie per “comunicare il patrimonio archeologico”, favorire una migliore
distribuzione territoriale dei flussi turistici verso il patrimonio minore durante
tutto l’anno, sviluppare scambi culturali qualitativamente migliori e incentivare opportunità occupazionali.
Destinatari
Cittadini, tecnici del settore, Amministrazioni pubbliche e private, imprese,
mondo della scuola.
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DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Progettare per promuovere, promuovere per conoscere
Eleonora Isola, Simona Pantella, Susanna Puccio
L’ufficio progetti è la sezione del Servizio IV – Comunicazione e Promozione che si prefigge come obiettivo l’elaborazione di progetti finalizzati ad un
miglioramento qualitativo e quantitativo dell’offerta formativa al fine di avvicinare il cittadino al patrimonio culturale italiano.
La realizzazione e valutazione dei progetti legati ai beni culturali, al di là
dell’apparente facilità di approccio, è un processo assai complesso che
richiede competenze specifiche e un gruppo di lavoro con spiccate capacità
valutative e creative. Ecco perché si è sentita l’esigenza di creare un ufficio
predisposto.
Questa Direzione Generale coordina le attività svolte nelle regioni italiane e
pertanto possiede una conoscenza capillare dell’intero territorio nazionale,
con tutte le sue esigenze, i problemi e le aspettative. L’intento di questo ufficio
è muoversi proprio nella direzione del bisogno e della valorizzazione delle
realtà nazionali e locali rispettando e promuovendo le caratteristiche e gli
elementi distintivi dei luoghi, delle tradizioni e dei paesaggi. La sua attività
viene esplicata attraverso modalità e tecniche differenti a seconda del pubblico
a cui è rivolta. Spesso i progetti prediligono il coinvolgimento di scuole e
Università, ma si esaminano anche le proposte che arrivano dai nostri Istituti,
nonché da Enti e Associazioni private. In tal modo ci si rende promotori di idee
che auspicano un maggiore interesse verso l’arte e la cultura del nostro paese
ed è questo il motivo per cui si è provveduto alla fondazione di un ufficio di
competenza.
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Servizio IV – Comunicazione e
Promozione
Responsabile: Antonella Mosca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 6723 2441
Fax 06 67232538
I progetti prevedono il susseguirsi di diverse fasi e attività
La prima fase è l’ideazione, riferita al momento in cui nasce e si delinea l’idea
come richiesta di miglioramento o necessità del territorio o come esigenza
specifica.
In questo primo momento è importante focalizzare l’attenzione su tutti i soggetti
che sono coinvolti: promotori, responsabili della realizzazione del progetto
(possono coincidere o meno con i soggetti promotori), destinatari etc. È fondamentale confrontarsi con le figure interessate per attivare le prime relazioni.
Infatti, il coinvolgimento di più attori (Ministero, Enti pubblici e Associazioni
private, cittadini, scuole etc.) comporta bisogni, aspettative, problemi e desideri diversi che devono essere gestiti per una riuscita ottimale.
Dopo la prima fase bisogna definire gli obiettivi e cioè esplicitare quello che
si intende raggiungere, in che direzione e misura, attraverso la formulazione
di affermazioni chiare e precise. L’obiettivo primario, comune a tutti i progetti,
è fornire al cittadino gli strumenti e le competenze necessarie per apprezzare
e conoscere l’immensa ricchezza del patrimonio nazionale in modo sempre
originale e stimolante. In genere si distingue tra obiettivi o finalità generali che
sono per lo più dichiarazioni d’intenti, formulate in maniera più generica ed
astratta e obiettivi specifici che consistono nello sviluppo mirato e puntuale del
tema considerato.
Non bisogna confondere gli obiettivi con le azioni che sono, invece, le attività
che poniamo in essere per il raggiungimento degli stessi.
Per quel che riguarda la tempistica, è importante avere un’idea chiara della
durata complessiva di un progetto e della sua realizzazione per poter articolare le diverse fasi, avendo cura di definire le relazioni temporali che legano
una fase all’altra. Spesso, però, i tempi fisiologici del progetto non coincidono
con quelli che ci eravamo prefissati, poiché durante la realizzazione ci si
rende conto che una specifica attività richiede molto più tempo ed energie
rispetto a quanto ipotizzato. Per questo è sempre doveroso soffermarsi sul
fattore temporale prima dell’avvio formale delle attività.
Una volta definito il progetto, si esaminano le risorse a disposizione: umane,
strutturali e finanziarie. Riguardo queste ultime bisogna ricordare che è quasi
15
sempre necessario richiedere finanziamenti e ricercare gli sponsor. Trovare
sovvenzioni è sempre un cammino difficile poiché, di solito, le possibilità di
successo sono piuttosto basse a meno che chi decide di percorrere questa via
acquisisca conoscenze e competenze tali da giustificare l’investimento fatto.
Altro aspetto essenziale per il successo di un progetto è l’attività di comunicazione dello stesso, attività che il più delle volte viene sottovalutata rispetto alla
sua reale e strategica importanza. È rilevante, invece, dare visibilità a quanto
il MiBAC produce e realizza per informare, sensibilizzare e coinvolgere la
comunità. Può a volte essere utile pensare alla comunicazione come ad una
delle azioni del progetto da attuare.
Nella fase di chiusura, infine, si procede ad una valutazione dei risultati
(aderenti al progetto, quantità di fruitori, risposta qualitativa etc.) prendendo
atto dei problemi sorti in itinere al fine di potenziare e ottimizzare il servizio
ai cittadini.
16
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
L’importanza dei media nella promozione
Vassili Casula, Antonella Corona, Alessio Noè
Il Servizio Comunicazione e Promozione ha come compito istituzionale quello
di promuovere, far conoscere e divulgare le attività, i progetti e il patrimonio
culturale del nostro Paese, in Italia e all’estero, al fine di raggiungere un
pubblico sempre più vasto.
Per fare ciò, il MiBAC si avvale di tutti i moderni mezzi di comunicazione.
L’esigenza di informare attraverso i media nasce da diversi fattori, quali: l’incremento della domanda di prodotti culturali da parte della collettività; l’evoluzione della tecnologia, che consente di ampliare la rete di contatti e scambi;
l’esigenza di coinvolgere un pubblico potenziale, che per interesse e/o possibilità fa un uso differenziato dei mezzi di comunicazione; la necessità di oltrepassare i confini nazionali.
Da qui la necessità di sviluppare canali comunicativi nuovi, efficaci, diretti,
moderni ed incisivi, utilizzati anche in maniera più funzionale per raggiungere
un pubblico ampio ed eterogeneo. Internet, radio, tv, riviste, siti web, le grandi
testate, le riviste, ma soprattutto i quotidiani gratuiti, i cosiddetti “free press”,
rispondono perfettamente a queste esigenze, stimolando curiosità e interesse
nei cittadini apparentemente distratti dalla frenesia della quotidianità. Agende
con gli appuntamenti più significativi, segnalazioni di eventi particolari e articoli volti ad attirare il pubblico ad avvicinarsi alla cultura sono gli strumenti dei
quali il Servizio si serve per raggiungere tali obietti.
La strategia comunicativa si attua anche attraverso la diffusione di prodotti
editoriali e audiovisivi, diffusione a stampa e web, pubblicazioni realizzate in
occasioni di manifestazioni fieristiche.
Oltre alle grandi manifestazioni, come ad esempio “La Settimana della
Cultura” e le “Giornate Europee”, sulle quali anche senza un grande sforzo di
promozione, si riversa l’attenzione di tutti i media (radio, tv, stampa) che ne
divulgano l’intero programma a livello nazionale, è importante che anche gli
appuntamenti di minor entità (riferita al numero di eventi ed istituti coinvolti) ma
non meno importanti, come la “Festa di San Valentino”, la “Festa della donna”
o la “Festa della Musica”, godano di una divulgazione mediatica più ampia
possibile.
È quindi doverosa un’attenta e precisa programmazione annuale delle attività
previste dal MiBAC a cui deve fare seguito un’attenta indagine di mercato che
permetta di calibrare il giusto peso dei vari canali di divulgazione per una
adeguata campagna di informazione che riesca ad arrivare, ove necessario,
in modo capillare su tutto il territorio.
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Servizio IV – Comunicazione e
Promozione
Responsabile: Antonella Mosca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 6723 2441
Fax 06 67232538
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DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Beni Culturali: il Progetto Magnifico si rinnova.
Un nuovo sistema integrato di comunicazione sugli eventi
in corso e informazione ai turisti
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Maurizio Pizzuto
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Servizio IV – Comunicazione e
Promozione
Responsabile: Antonella Mosca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 6723 2441
Fax 06 67232538
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Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si fa pubblicità e lo fa con una particolare attenzione alle informazioni di servizio, dagli orari di mostre e musei ai
suggerimenti per itinerari culturali e turistici alternativi. Questa in sintesi la
missione del “Progetto Magnifico” rinnovato dal Ministro della cultura, Sandro
Bondi, in sintonia con il Presidente dell’associazione Mecenate ‘90 Alain
Elkann, che ne ha promosso l’iniziativa.
‘Magnifico’ riparte, quindi. Il progetto, che fu lanciato nel marzo 2006,
prosegue il suo percorso da un punto fisso, la consapevolezza che la promozione della cultura italiana deve essere il volano per il rilancio dell’economia
del nostro Paese.
Con il protocollo d’intesa, le parti continueranno a collaborare per promuovere, presso il vasto pubblico, la conoscenza del patrimonio culturale di pertinenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e delle iniziative organizzate per la sua valorizzazione. Nei fatti, s’intende costruire un sistema integrato di comunicazione e di promozione volto ad intercettare, stimolare e
orientare adeguatamente la domanda di turismo culturale proveniente da
quella fascia di utenti che, per scelta o per necessità, si muovono autonomamente, intravedendo ancor più il successo ormai consolidato del turismo culturale, la voglia di riscossa dei piccoli centri minori e delle piccole città d’arte.
Tanta è la ricchezza culturale, quella di cui la nostra bella Italia è in possesso,
anche se spesso si fatica a farla conoscere ai turisti per la mancanza di informazioni. Magnifico vuole proprio colmare questi vuoti e promuovere le tante
eccellenze d’Italia mobilitando sponsor e operatori italiani, soprattutto del
turismo, dalle compagnie aeree alle società di gestione aeroportuale, agli enti
di trasporto ferroviario, compagnie di navigazione, catene alberghiere,
aziende di noleggio auto, tour operator. Alle molte aziende coinvolte che
hanno già aderito, il compito di informare i propri clienti su mostre, eventi
culturali, iniziative museali che, di volta in volta, saranno segnalate dal
Ministero. Ad occuparsi del coordinamento e della gestione è la Direzione
Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la
qualità e la standardizzazione delle procedure del MiBAC, d’intesa con
Mecenate 90.
Insomma, il MiBAC passa a forme sempre più adeguate di comunicazione
puntando su rapporti di collaborazione di grande spessore attivati proprio con
il “Progetto Magnifico”, importante iniziativa di valorizzazione di grande
rilievo.
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Circuiti museali interattivi: un nuovo strumento di
comunicazione per musei e siti archeologici
Francesca D’Onofrio
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Nell’era della tecnologia e della multimedialità, della globalizzazione e dell’interattività, i beni storico artistici si trovano di fronte a difficili sfide, prima fra
tutte quella della comunicazione.
Come riuscire a rendere accessibile e attraente l’immenso patrimonio storico
artistico del nostro Paese? Quali linguaggi si prestano meglio a divulgare e
incentivare la conoscenza dei nostri siti museali e archeologici?
Le risposte a queste domande sono molteplici ed in continua evoluzione. Se
l’obiettivo è migliorare la comunicazione con i cittadini, italiani e stranieri,
giovani e meno giovani, che desiderano conoscere il patrimonio culturale delle
città italiane, allora il primo passo dovrà essere quello di rispondere alle loro
esigenze mettendo a punto strategie e strumenti di comunicazione che possano
rivelarsi efficaci e al passo con i tempi.
Tra le azioni di valorizzazione del patrimonio storico artistico che il MiBAC si
propone di realizzare, un posto di primo piano è occupato dall’attività di
promozione su tutto il territorio nazionale di quei siti che, meno noti al grande
pubblico, vengono spesso esclusi dagli itinerari turistici a vantaggio di luoghi
più universalmente conosciuti.
Per far questo, il MiBAC ha ideato il progetto Circuiti Museali Italiani, che si
avvale dei nuovi strumenti di divulgazione che la tecnologia fornisce e che è
volto a creare una rete interattiva di musei e siti archeologici “tipologicamente”
affini grazie alla quale il visitatore possa venire a conoscenza dei circuiti
museali esistenti sul territorio nazionale e possa acquisire le informazioni utili
ad una loro migliore frequentazione.
In linea con le esigenze di promozione e comunicazione sopra descritte, il
MiBAC ha avviato quest’anno varie collaborazioni con soggetti terzi che
propongono progetti e tecnologie applicati al settore dei beni culturali.
Una di queste tecnologie, ritenuta di grande affidabilità ed efficacia ai fini
promozionali, consiste in una TV interattiva e multilingua per la presentazione
di prodotti e servizi ai cittadini.
Le postazioni multimediali che utilizzano la suddetta tecnologia sono dei totem
costituiti da un monitor, da uno scanner bar code e da un espositore per
schede. Al passaggio, su un sensore della macchina, di un codice a barre
prestampato sulle schede didattiche, appositamente realizzate, il visitatore
potrà ottenere una varietà di informazioni relative non solo al sito in cui si
trova, ma anche ad altri luoghi ad esso collegati.
La semplicità d’uso e l’intuitività del sistema, che utilizza il codice a barre
per gestire l’interattività, sono adatte anche a coloro che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie. La semplicità del gesto, unita alla sua
quotidianità, si addice a persone di qualsiasi età e cultura; ciò consente di
abbattere ogni barriera di utilizzo rendendo di fatto il sistema altamente
fruibile.
Le schede interattive, inoltre, così come il palinsesto generale, sono completamente gestibili, personalizzabili ed aggiornabili in modo semplice ed intuitivo
direttamente da operatori addetti, che in questo modo possono intervenire in
tempo reale, fornendo di volta in volta le informazioni necessarie e di
maggiore efficacia. Le strutture ospitanti potranno dunque essere autonome
nella gestione dei contenuti e non dipendenti da enti o strutture esterne.
Le postazioni multimediali sopra descritte, collocate nei maggiori punti di
passaggio/attesa di musei e siti archeologici “tipologicamente” affini, consentiranno di:
• comunicare informazioni di carattere generale e di servizio, riguardanti il
circuito museale e le sue peculiarità;
• fornire informazioni con modalità dirette, efficaci ed accattivanti, sulle
diverse particolarità del circuito, offrendo, rispetto alle tradizionali dida-
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Servizio IV – Comunicazione e
Promozione
Responsabile: Antonella Mosca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 6723 2441
Fax 06 67232538
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scalie, ulteriori approfondimenti scientifici riguardanti materiali esposti e
non, riferimenti bibliografici, links a siti di argomento inerente, e così via;
• migliorare la fruibilità ed accessibilità del circuito museale nel suo complesso
attraverso un’opera di integrazione degli strumenti di comunicazione
primaria, fornendo la planimetria del luogo, la pianta di orientamento, le
indicazioni sui servizi offerti e di sussidio alla visita;
• integrare la comunicazione con un omaggio cartaceo a ricordo del
messaggio ricevuto grazie alle cartoline on demand presenti negli espositori;
• creare percorsi multilingua che facilitino la comprensione dell’intera offerta
museale anche al visitatore straniero.
Il progetto Circuiti Museali Italiani, del quale saranno realizzati alcuni prototipi, poi estendibili a tutto il territorio nazionale, consentirà di costruire reti che
permetteranno di accrescere la conoscenza del patrimonio culturale nazionale
con modalità innovative e rappresenterà uno strumento di comunicazione di
forte impatto visivo e di sicura presa sul visitatore.
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DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Progetto “A Porte Aperte”
Monica Bartocci
Per il 2009, nell’ambito del “Programma di investimenti per la valorizzazione
del patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate attraverso specifici progetti
imprenditoriali” (delibera C.I.P.E. del 29 settembre 2004, n. 20 e nota del
Ministero del 7 ottobre 2005, n. 14216), si propone il progetto di promozione
culturale “A porte aperte” indirizzato alle regioni rientranti in tale programma:
Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna, Campania, Abruzzo e Molise.
Con questo progetto, il MiBAC intende perseguire il duplice scopo di dare la
massima visibilità alle attività svolte dai propri uffici sul territorio e stimolare il
dibattito sui temi della tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio
culturale. Ulteriore obiettivo è rafforzare il dialogo con le Amministrazioni
(Regioni, Province, Comuni) e l’associazionismo locale, con il mondo della
scuola e universitario, con gli ordini professionali, con i rappresentanti dell’imprenditoria locale, con particolare riguardo ai tour operator, e con tutte le
realtà che operano o sono interessate al settore culturale.
L’idea di fondo su cui si basa il progetto è che la cultura, in tutte le sue manifestazioni, non è solo forza espressiva di un’identità, ricchezza immateriale ma
anche opportunità di crescita economica per il Paese, in particolare per le
regioni del Mezzogiorno.
Dall’osservazione di alcuni indici ISTAT, infatti, emerge, come è noto, che le
regioni del Mezzogiorno vivono un contesto di grave disagio economico e
sociale. Quest’area mostra una crescita del PIL nel 2007 dello 0,9% contro la
media nazionale dell’1,5%, un PIL pro-capite pari a 14.414 euro nel 2006
contro la media nazionale di 21.307 euro, un tasso di disoccupazione
dell’11% contro una media nazionale 2007 del 6,1%, un tasso migratorio
interno nel 2006 di -2,4, le altre ripartizioni territoriali mostrano tutte un tasso
positivo a dimostrazione del fatto che si verifica un importante spostamento di
popolazione dal Mezzogiorno alle altre regioni Italiane.
A fronte di ciò sugli stessi territori sono presenti importanti testimonianze di
antiche vestigia in grado, oggi, di portare nuova linfa al territorio.
Questo progetto si propone come occasione per dare sistematicità e coordinamento alle singole attività di promozione territoriale, individuando le linee
guida per progetti improntati alla sostenibilità ambientale e sociale delle politiche di sviluppo economico e culturale.
Nel concreto, il progetto prevede, per ogni regione interessata, l’apertura straordinaria degli uffici amministrativi e tecnici del MiBAC.
Grazie all’organizzazione di laboratori e seminari didattici e alla divulgazione
di materiale promozionale la cittadinanza conoscerà più da vicino le attività
svolte dal MiBAC sul territorio e le opportunità di interazione con l’amministrazione.
L’apertura straordinaria, che durerà tre giorni, interesserà anche i luoghi d’arte
secondo un calendario opportunamente studiato e pubblicizzato.
In ogni regione l’evento “A porte aperte” sarà inaugurato da un
convegno/workshop sul tema della promozione culturale e territoriale al quale
saranno invitati a partecipare tutti gli attori locali e, laddove esistano dei
progetti di cooperazione internazionale, anche rappresentanti esteri.
Dal workshop scaturiranno i punti di criticità e di forza, le proposte e le istanze
del territorio.
A questo importante momento di democrazia partecipata seguiranno uno o più
tavoli tecnici composti da specialisti dei settori coinvolti. La loro funzione consisterà nel recepire ed elaborare il risultato del precedente incontro mettendo a
punto strategie comuni di sviluppo del territorio da sottoporre al successivo
dibattito a cura degli attori locali.
La manifestazione sarà chiusa da un concerto o spettacolo teatrale o di danza,
realizzato in collaborazione con il MIUR, Ministero dell’Università e della
Ricerca.
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Servizio IV – Comunicazione e
Promozione
Responsabile: Antonella Mosca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 6723 2441
Fax 06 67232538
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Tutte queste attività verranno pubblicizzate attraverso i media locali e accompagnate dalla produzione di un opuscolo istituzionale regionale che evidenzi
l’organizzazione interna dei singoli istituti territoriali, le competenze, le iniziative ed i progetti realizzati e da realizzare. È, inoltre, prevista la produzione
di una serie di prodotti editoriali relativi ai luoghi e ai programmi, tra i quali
la pubblicazione degli atti dei convegni che fungeranno da piattaforma strategica per le future azioni da intraprendere.
Alla fine dell’anno verrà realizzato un grande convegno conclusivo dei lavori
in cui verranno evidenziati i risultati raggiunti.
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DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Promozione e divulgazione del patrimonio bibliografico
del MiBAC
Rossella Flenghi
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Il Servizio IV - Comunicazione e Promozione - tra le attività di competenza
include l’organizzazione di manifestazioni fieristiche tematiche (restauro,
archeologia, architettura, comunicazione, innovazione tecnologica), che
rappresentano un importante ed efficace veicolo per raggiungere e sensibilizzare pubblici differenziati per divulgare le attività ed i progetti più innovativi
realizzati dal MiBAC. Esse rappresentano, inoltre, un momento molto importante di incontro tra le realtà territoriali, gli Enti locali, i settori delle imprese ed
il privato ed un luogo ideale per la divulgazione anche dell’immenso patrimonio bibliografico (cataloghi mostre, testi tecnici di restauri di monumenti,
opere d’arte, materiali archivistici e librari) che il MiBAC annualmente
produce, attraverso i suoi Istituti territoriali (soprintendenze, archivi, biblioteche, istituti di ricerca).
Si è resa perciò necessaria la realizzazione ed organizzazione di una biblioteca, all’interno del Servizio, dalla quale attingere di volta in volta i volumi da
esporre in fiera.
Naturalmente la presentazione dei volumi non è esaustiva della complessità,
ma permette uno stimolo all’approfondimento delle tematiche affrontate.
Per ampliare ed aggiornare la biblioteca, periodicamente, viene richiesto a
tutti gli Istituti centrali e territoriali del MiBAC, l’invio di nuovi volumi, video ed
altro materiale da loro prodotti.
La biblioteca, che comprende attualmente circa mille volumi (libri, periodici,
cataloghi, manoscritti e finanche ristampe di cinquecentine), è stata interamente digitalizzata, grazie alla creazione di un data base di facile consultazione, nel quale il materiale è stato ordinato per tipologia, titolo, autore, istituto di provenienza, argomento, numero di pagine, editore, anno, luogo di
pubblicazione e codice identificativo. Questo sistema, in continua evoluzione,
consente una ricerca immediata e facilitata per ognuna delle categorie di catalogazione.
In sede fieristica, quindi, oltre ai volumi ed altri materiali cartacei e non esposti
nelle vetrine è disponibile anche la stessa tipologia di consultazione, mediante
l’utilizzo, consentito al pubblico, di un PC dal quale è possibile accedere al
programma.
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Servizio IV – Comunicazione e
Promozione
Responsabile: Antonella Mosca
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 6723 2441
Fax 06 67232538
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DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
Il Progetto Mosaico
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Tra i progetti nazionali per l’Anno Europeo del Dialogo Interculturale 2008
dell’Unione Europea si distingue il progetto Mosaico: insieme per i colori
d’Europa, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e rivolto in
primo luogo all’organizzazione di otto significativi eventi sul tema dell’intercultura e al coordinamento di una Agenda di eventi interculturali durante tutto il
2008 sotto il Logo della Commissione Europea.
Le attività di “Mosaico”, gestite direttamente dal Mibac, avranno luogo in varie
città italiane e saranno indirizzate ad un pubblico vasto ed eterogeneo. Il
progetto si propone di coinvolgere intellettuali ed operatori culturali, provenienti da tutta Europa, in uno scambio reciproco di conoscenze ed esperienze.
Organizzazioni ed istituzioni europee saranno invitate a partecipare ad un
dibattito interculturale che metterà a confronto il progetto “Mosaico” con gli
altri progetti europei selezionati per l’Anno Europeo. Il progetto aspira inoltre
ad oltrepassare i confini geografici europei, cercando di valorizzare alcune
aree del Mediterraneo e dei Balcani che rappresentano delle zone di grande
importanza.
“Mosaico” è inoltre caratterizzato da un approccio multietnico e multidisciplinare, costituito da diversi tipi di attività artistiche e culturali; tutte le tipologie di
arte, infatti, vengono prese in considerazione: dai beni artistici alla letteratura,
dalle performances teatrali, al cinema e via dicendo.
Tra le diverse azioni previste saranno organizzate una serie di conferenze e
seminari che cercheranno di stimolare ed accrescere il dibattito culturale internazionale. Inoltre, inaugurazioni, mostre, ed altri eventi artistici incoraggeranno la mobilità degli artisti e delle opere d’arte.
Tra gli otto eventi principali annoveriamo premiazioni letterarie ed interculturali, come ad esempio il Premio Nazionale delle Città Interculturali; una serie
di conferenze internazionali su diverse tematiche, quali il ruolo dell’Europa
nella diffusione dei valori di tolleranza e rispetto reciproco, conferenze relative
alla situazione dei Balcani, visti come un ponte tra l’Europa e l’Oriente, una
conferenza sul valore del patrimonio culturale come strumento di dialogo interculturale.
E poi ancora il cinema, il patrimonio storico artistico, gli interventi di restauro
in Italia e nel resto del mondo, che verranno letti sotto una chiave interculturale
per approfondire il tema e vedere come la cultura abbia un ruolo importante
nell’integrazione e nell’interconnessione sociale, tutto questo attraverso
workshop e seminari indirizzati soprattutto ad un pubblico giovane ed ai
rappresentanti delle diverse comunità degli immigrati.
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Alberto D’Alessandro
DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
Le sponsorizzazioni
Stefania Mileto
L’art. 120 del D. Lgs n. 42 del 22 gennaio 2004 “Codice dei beni culturali e
del paesaggio”, come, da ultima modificato dal D. Lgs n. 62 del 26 marzo
2008, definisce sponsorizzazione di beni culturali ogni contributo, anche in
beni o servizi, erogato per la progettazione o l’attuazione di iniziative
pubbliche, o di persone giuridiche private senza fine di lucro, in ordine alla
tutela, ovvero valorizzazione, del patrimonio culturale con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività del
soggetto erogante mediante l’associazione degli stessi all’iniziativa oggetto
del contributo. Possono essere oggetto di sponsorizzazione anche iniziative di
soggetti privati su beni culturali di loro proprietà.
L’attuale normativa non sembra regolamentare con disposizioni specifiche la
materia delle sponsorizzazioni che rientrano, quindi, nella categoria dei
contratti atipici, o innominati, per i quali si ricorre, normalmente, all’applicazione di norme che regolano rapporti simili.
La dottrina sembra, addirittura, divisa fra correnti che considerano tale tipo di
rapporto come negozio a titolo gratuito ed altre che lo considerano, invece,
negozio a prestazioni corrispettive in cui la controprestazione, pur non
essendo una retribuzione monetaria, consiste nei vantaggi apprezabili economicamente, anche solo di immagine per la pubblicità che ne deriva allo
sponsor.
Dall’inquadramento giuridico della sponsorizzazione come contratto a prestazioni corrispettive che rappresenta la corrente prevalente, deriva, innanzitutto,
la differenza con le erogazioni liberali, anche dal punto di vista dei vantaggi
fiscali previsti per le seconde, e tutta la regolazione del rapporto a partire
dalla sua instaurazione.
Bisogna, infatti, considerare il carattere pubblico dell’Amministrazione - che,
normalmente, è il soggetto sponsorizzato - da cui derivano una serie di vincoli
come, per esempio, le procedure per la scelta del contraente che, normalmente, sono improntate ai principi di trasparenza, pluralità di partecipazione,
imparzialità.
Da ciò sembrerebbe derivare la necessità di procedure ad evidenza pubblica;
spesso, però, le iniziative provengono da soggetti privati che offrono progetti
da loro stessi ideati e, quindi, con caratteristiche di esclusività e unicità. Creare
una concorrenza per tali progetti risulterebbe un deterrente che limiterebbe le
possibilità della Pubblica Amministrazione di attingere dalla creatività del
privato, in particolare nel campo della valorizzazione dei beni culturali.
Sarebbe, pertanto, auspicabile un intervento normativo che semplifichi, per
l’Amministrazione, l’accesso alle risorse dei privati e, per questi ultimi, l’acquisizione di benefici.
Direzione Generale per il Bilancio
e la Programmazione Economica,
la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure
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LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
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Le sponsorizzazioni nel settore dei beni culturali: il nuovo
Codice dei beni culturali
Antonio Piscitelli
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26
Spesso le iniziative di restauro su beni culturali, nel nostro Paese, vengono
realizzate con il contributo finanziario dei privati, i quali in alcuni casi si accollano l’intero costo degli interventi programmati.
Per diverso tempo tale evento si è concretizzato al di fuori di una pertinente
cornice normativa di riferimento e, quindi, attraverso formule di volta in volta
riconducibili ad istituti giuridici differenti.
Con tutto ciò, si registra un recente cambio di direzione, come dimostra l’attenzione dimostrata dal legislatore che per ultimo è intervenuto nella disciplina
dei beni culturali in merito ai processi di sponsorizzazione privata su iniziative
di matrice pubblica.
Per lo svolgimento di iniziative pubbliche la sponsorizzazione è stata riconosciuta come legittimo e generale strumento utilizzabile dalle PP.AA. ed ha fatto
seguito anche una specifica disciplina dei contratti di tale natura come dispositivi per la realizzazione di politiche di valorizzazione e tutela del patrimonio
culturale, tanto da arrivare a permettere legislativamente l’utilizzo anche
rispetto a singoli interventi aventi ad oggetto un bene culturale, come è avvenuto con la prospettiva contenuta nell’art. 2, D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 30
(Art. 2. - Interventi realizzati mediante sponsorizzazione:
1. Per i lavori indicati all’articolo 1, commi 1 e 2, realizzati mediante contratti
di sponsorizzazione a cura ed a spese dello sponsor, nel rispetto dei principi e dei limiti comunitari in materia, non trovano applicazione le disposizioni nazionali e regionali in materia di appalti di lavori pubblici, ad eccezione di quelle sulla qualificazione dei progettisti e dei soggetti esecutori.
2. Nei casi previsti dal comma 1, l’amministrazione preposta alla tutela del
bene impartisce le opportune prescrizioni in ordine alla progettazione,
all’esecuzione delle opere e alla direzione dei lavori.)
Tuttavia, in seguito, con l’entrata in vigore del “Codice dei Contratti Pubblici
relative a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE
e 2004/18/CE”, il D.Lgs 12.4/2006, n. 163, il decreto predetto è stato abrogato dall’art. 256. Al fine di evitare possibili diverse interpretazioni, l’art. 120
del D.lgs. 42/2004 circoscrive il concetto di sponsorizzazione di beni culturali, riferendolo solo ad “ogni forma di contributo in beni o servizi da parte di
soggetti privati alla progettazione o all’attuazione di iniziative del ministero,
delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, ovvero di soggetti privati, nel
campo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, con lo scopo di
promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività
dei soggetti medesimi“ (comma 1), e precisando, tra l’altro, che tale promozione “avviene attraverso l’associazione del nome, del marchio, dell’immagine, dell’attività o del prodotto all’iniziativa oggetto del contributo”
L’Articolo 120 del D.lgs. 42/2004, Sponsorizzazione di beni culturali, rappresenta la disposizione del nuovo Codice dei beni culturali contenente la disciplina generale applicabile alle sponsorizzazioni realizzate nel settore:
1. È sponsorizzazione di beni culturali ogni contributo, anche in beni o servizi,
erogato per la progettazione o all’attuazione di iniziative in ordine alla tutela
ovvero alla valorizzazione del patrimonio culturale con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività del
soggetto erogante. Possono essere oggetto di sponsorizzazione iniziative del
Ministero, delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali nonché di altri
soggetti pubblici o di persone giuridiche private senza fine di lucro, ovvero
iniziative di soggetti privati su beni culturali di loro proprietà. La verifica della
compatibilità di dette iniziative con le esigenze della tutela è effettuata dal
Ministero in conformità alle disposizioni del precedente codice.
2. La promozione di cui al comma 1 avviene attraverso l’associazione del
nome, del marchio, dell’immagine, dell’attività o del prodotto all’iniziativa
oggetto del contributo, in forme compatibili con il carattere artistico o
storico, l’aspetto e il decoro del bene culturale da tutelare o valorizzare, da
stabilirsi con il contratto di sponsorizzazione.
3. Con il contratto di sponsorizzazione sono altresì definite le modalità di
erogazione del contributo nonché le forme del controllo, da parte del
soggetto erogante, sulla realizzazione dell’iniziativa cui il contributo si riferisce.
Con il contenuto del terzo comma, il legislatore ha in primo luogo inteso inquadrare la sponsorizzazione come una delle modalità con le quali può chiarire
la partecipazione dei privati non solo alle attività di valorizzazione, bensì, si
può ipotizzare, persino alla tutela del patrimonio culturale, ruolo che altrimenti
potrebbe essere riconosciuto a soggetti privati solo se proprietari, possessori o
detentori del bene da tutelare.
Onde evitare possibili confusioni, l’art. 120 circoscrive il concetto di sponsorizzazione di beni culturali, riferendolo solo ad “ogni forma di contributo in
beni o servizi da parte di soggetti privati alla progettazione o all’attuazione di
iniziative del ministero, delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali,
ovvero di soggetti privati, nel campo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l’immagine,
l’attività o il prodotto dell’attività dei soggetti medesimi“ (comma 1), e precisando, tra l’altro, che tale promozione “avviene attraverso l’associazione del
nome, del marchio, dell’immagine, dell’attività o del prodotto all’iniziativa
oggetto del contributo“ (comma 2).
In altri termini, l’art. 120 del Codice legittima, nel settore delle iniziative
connesse alla valorizzazione e tutela dei beni culturali, il ricorso delle PP.AA.
al c.d. contratto di sponsorizzazione propria.
Ma l’art. 120 del Codice non si limita a disciplinare la sponsorizzazione di
beni culturali nei termini del contratto di sponsorizzazione c.d. propria, così
come individuati dalla giurisprudenza. L’articolo citato, infatti, va oltre al dato
di mera qualificazione giuridica arrivando a specificare alcuni contenuti che il
contratto in questione deve necessariamente avere.
Pertanto, viene per prima cosa attribuito a tale contratto un ruolo regolativo in
chiave di ulteriore protezione del bene culturale coinvolto dalla iniziativa sponsorizzata, come è evidente dal fatto che l’obiettivo promozionale perseguito
dallo sponsor privato deve avvenire secondo forme compatibili con il carattere
artistico o storico, l’aspetto e il decoro del bene culturale da tutelare o valorizzare, forme che ai sensi del comma 2 dell’articolo in commento devono essere
definite dal contratto di sponsorizzazione.
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LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE
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Standardizzazione delle Procedure
Direttiva e progetti sulla “Carta della qualità dei servizi”
Direttore Generale: Maddalena Ragni
La circolare ministeriale 273 del 9 novembre 2007 ha divulgato il decreto
ministeriale 18 ottobre 2007 di emanazione della Direttiva per l’adozione
della “Carta della qualità dei servizi” per gli Istituti e per i Luoghi della cultura
statali: Musei, Aree e Parchi archeologici, Archivi e Biblioteche.
La Direttiva del Ministro fornisce le linee guida, per ciascuna tipologia di
Istituto, affinché tutti i siti culturali che erogano servizi pubblici, siano messi in
grado di adottare e mettere a disposizione degli utenti la propria Carta della
qualità dei servizi, strumento essenziale per il miglioramento dei servizi che
devono sempre più essere orientati al soddisfacimento dei bisogni degli utenti.
I modelli della Carta, allegati alla Direttiva, oltre ad essere il risultato di indagini e
sperimentazioni svolte all’interno dell’amministrazione ed a tener conto delle numerose raccomandazioni nazionali ed internazionali per la definizione degli indicatori
e degli standard di qualità, sono stati discussi ed approvati nell’ambito di un Tavolo
costituito presso l’ex Ministero delle Attività produttive con le Associazioni dei consumatori, designate dal CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti). Con le
medesime Associazioni il confronto proseguirà in futuro, sia con incontri a livello
nazionale, sia con esperienze di audit civico a livello locale.
Le Carte prevedono per ciascun Istituto un’accurata e sintetica descrizione della
struttura dalla quale emerga anche la specifica missione istituzionale, ma soprattutto la descrizione degli impegni e degli standard di qualità sui servizi ritenuti
particolarmente rilevanti per l’utenza, sia se gestiti direttamente che indirettamente,
attraverso i concessionari. Per ciascun servizio sono stati individuati i fattori di
qualità, ovvero le caratteristiche del servizio (ad esempio la regolarità e la continuità) che vengono misurati attraverso gli indicatori di qualità (ad esempio ore di
apertura). Ogni Istituto indicherà i propri impegni, cioè i propri standard per
ciascun indicatore. La stesura del documento impone una chiarezza di linguaggio
ed una precisione di contenuti tale da fornire al cittadino informazioni obiettive e
comprensibili. Sono “vietate” locuzioni come “di solito”, “in linea di massima”,
“all’incirca”. Se gli impegni non vengono rispettati all’utente è dato modo di reclamare attraverso un’apposita modulistica il riconoscimento, da parte dell’Istituto,
della fondatezza del reclamo dovrà condurre ad una forma di ristoro,che non
vuole e non può essere né risarcimento né indennizzo ma potrà concretizzarsi in
un biglietto gratuito per una successiva visita, un invito ad una manifestazione, una
pubblicazione gratuita, un’agevolazione particolare.
La Carta della qualità dei servizi è un documento diverso dai regolamento (che
contiene anche indicazioni su obblighi dell’utenza) e dalla guida (che può limitarsi ad un’illustrazione sia pure più dettagliata del patrimonio fruibile). Deve
essere rivista se intervengono modifiche organizzative e strutturali che modificano le condizioni dei servizi e, in ogni caso, almeno ogni due anni deve
essere verificata e aggiornata.
Via del Collegio Romano, 27
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Servizio III - Qualità e
standardizzazione delle procedure
Dirigente: Mariantonietta Leone
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Tel. 06 6723 2973
Fax 06 67232585
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Anna Maria Stramondo
Nell’ottobre dello scorso anno, con l’emanazione della Direttiva si è quindi conclusa
una fase di sperimentazione che l’ex Direzione Generale per l’innovazione tecnologica e la promozione aveva condotto, a partire dal 2005 in collaborazione con l’ufficio Studi con il coinvolgimento di alcuni rappresentativi Istituti periferici.
Con gli stessi Istituti (il Museo archeologico di Napoli, il Museo archeologico di
Paestum, il Parco archeologico di Velia, il Museo di Capodimonte, la Reggia di
Caserta, la Pinacoteca di Cagliari l’archivio di Stato di Palermo, l’Archivio di Stato
di Catania, l’Archivio di Stato di Ragusa, l’Archivio di Stato di Messina, l’archivio di
Stato di Trapani, la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli e la
Biblioteca Universitaria di Sassari) ai quali si sono aggiunti l’Archivio di Stato di
Matera, l’Archivio di Stato di Potenza, il Museo Archeologico Nazionale “Domenico
Ridola” di Matera, il Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano di Potenza, il
Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamestenau” di Potenza,
Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Matera, il Museo
Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri di Grumento Nova, la Biblioteca
Nazionale di Torino e la Biblioteca Nazionale di Potenza è stato realizzato nel
2008, a cura della Direzione generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure, il progetto
nazionale “Carta della qualità dei servizi e iniziative per una pubblica amministrazione di qualità”.
Il progetto si è posto come obiettivo sia la divulgazione dei modelli di carta
della qualità dei servizi (Musei, Archivi e Biblioteche), riferiti alla fruizione dei
beni culturali, sia il miglioramento della qualità del rapporto dipendenti-utenti
e dipendenti – amministrazione attraverso la sensibilizzazione alle tematiche
di qualità del personale degli uffici e degli istituti coinvolti.
Le attività svolte hanno visto la realizzazione di iniziative di formazione-informazione realizzate on-line attraverso il continuo scambio di indicazioni e
notizie tra il coordinamento centrale e le sedi periferiche.
Seguire la stesura delle Carte della qualità degli Istituti compresi nel progetto ha
consentito l’individuazione delle criticità ricorrenti e la soluzione dei problemi che
ne scaturivano; conoscere ed affrontare problematiche comuni a tutti gli Istituti e
i Luoghi della Cultura ha agevolato indirettamente anche la verifica della prima
fase di applicazione della Direttiva ministeriale del 18 ottobre 2007.
Sulla base delle carte della Qualità dei servizi sono stati predisposti ed inviati agli
Istituti specifici questionari di customer satisfaction, che sono stati somministrati al
pubblico e che costituiranno una banca dati di informazioni sul gradimento
dell’utenza in riferimento agli impegni dichiarati dall’Amministrazione.
Al progetto nazione si sono affiancati numerosi progetti locali che hanno motivato e reso partecipe un maggiore numero di personale, accrescendone la
sensibilità nei confronti delle politiche di miglioramento della qualità.
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DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA,
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“Io studio” – La Carta dello Studente
Una nuova iniziativa per avvicinare gli studenti al mondo
della cultura
Direttore Generale: Maddalena Ragni
Mariantonietta Leone, Anna Maria Trimarchi
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Servizio III - Qualità e
standardizzazione delle procedure
Dirigente: Mariantonietta Leone
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Tel. 06 6723 2167
Fax 06 67232513
atri [email protected]
In data 9 luglio 2008 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha sottoscritto
il Protocollo d’Intesa relativo alla Carta dello Studente.
L’iniziativa, promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della
Ricerca, alla quale hanno aderito il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti,
la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle
Province d’Italia, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, la
Commissione Nazionale Italiana UNESCO e l’Associazione Generale Italiana
Spettacolo, è stata voluta per sensibilizzare e favorire la crescita culturale dei
giovani.
È nata così “Io studio – la carta dello studente”, che vede la partecipazione di
soggetti istituzionali e non i quali offrono una serie di facilitazioni e agevolazioni utili per avvicinare al mondo della cultura tutti gli studenti della scuola
secondaria di secondo grado per l’intero periodo di permanenza nel sistema
scolastico.
Il MiBAC, fatte salve le agevolazioni e le gratuità degli ingressi nei luoghi
d’arte per i giovani fino a diciotto anni, con la sottoscrizione del Protocollo,
concede l’accesso gratuito ai musei, aree e parchi archeologici, e complessi
monumentali, a tutti gli studenti in possesso della Carta dello Studente.
Inoltre il MiBAC promuoverà in accordo con il MIUR concorsi a tema e collaborerà all’organizzazione della manifestazione Olimpiadi dell’Arte, anche
nell’ambito dell’Annuale Giornata Nazionale dell’Arte e della Creatività
Studentesca.
Gli studenti, possessori della Carta, avranno agevolazioni e riduzioni per la
fruizione di iniziative di carattere culturale, quali spettacoli cinematografici,
teatrali, musicali, di danza e circensi.
Attraverso la presentazione della Carta sarà possibile ottenere facilitazioni
anche per la visita nei siti culturali presenti nella Lista del Patrimonio Mondiale
UNESCO, di cui l’Italia detiene il primato per il numero di iscrizioni.
Il Protocollo prevede inoltre agevolazioni economiche per l’accesso alle strutture e ai servizi che rientrano nel più vasto panorama dell’offerta culturale
italiana.
L’iniziativa, nata sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e
presentata ufficialmente dal Presidente della Repubblica, in occasione
dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2008-2009, riconosce formalmente lo
status di “studente” e costituisce uno strumento utile e significativo per avvicinare i giovani al patrimonio dei beni culturali.
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SEGRETARIATO GENERALE
Unità di Coordinamento Attività Internazionali
Progetto ERA-NET
Segretariato Generale
Segretario Generale: Giuseppe Proietti
Il MiBAC coordina il progetto ERA-NET for the preservation of tangibile cultural
heritage Programma Quadro 2007/2013 - Networking, knowledge and optimisation of results in Cultural Heritage ENV. 2007. 3.2.2.1, volto allo sviluppo
ed al coordinamento di una rete di programmi di ricerca, in ambito di protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile.
Lo scopo del progetto è quello di apportare valore aggiunto alle attività
previste dai programmi nazionali di ricerca, e di costituire una struttura a
complemento di altre attività di coordinamento in ambito di patrimonio intangibile e digitale.
Il Ministero italiano, in partenariato con il MUR, grazie alla sua specificità che
rende possibile in questa sinergia di livelli di competenza complementari: strategici decisionali, di indirizzo ed operativi, il trasferimento e l’applicazione dei
risultati della ricerca sistematica, condotta attraverso i propri istituti di ricerca
centrali, ma anche attraverso le strutture territoriali, alla pratica del restauro e
degli interventi di conservazione sul territorio ha avuto il ruolo di leadership,
divenendo coordinatore di 13 paesi dell’Unione Europea (Belgio, Bulgaria,
Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Islanda, Lettonia, Malta, Polonia,
Romania, Slovenia, Spagna).
Fondamentale, inoltre, il riferimento alla esperienza di collaborazione e trasferimento di know how, metodologie e tecnologie di conservazione in ambito di
cooperazione internazionale con particolare riferimento ad alcuni
esempi/eccellenze di collaborazione concretizzatesi in progetti di ricerca ed
intervento congiunti con paesi quali la Cina, Iran, Iraq, etc.
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SEGRETARIATO GENERALE
Osservatorio Internazionale
Segretariato Generale
I punti di contatto nazionali per i programmi europei
Segretario Generale: Giuseppe Proietti
Marco Biscione
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Osservatorio Internazionale
Via del Collegio Romano 27
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Tel. 06 67232372
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali MiBAC su incarico dell’Unione
Europea ha attivato i punti di contatto nazionali per i programmi quadro
europei che riguardano la cultura e la cittadinanza. In un’ottica di cooperazione culturale, in cui lo sviluppo degli scambi e la promozione della diversità
culturale costituiscono gli elementi fondanti l’integrazione europea, il Ministero
ha deciso di rafforzare la dimensione internazionale della politica culturale
italiana e di dare maggiore attenzione alle attività dell’Unione Europea.
Il Ministero dal 1° Gennaio 2007 è entrato a far parte del Punto di Contatto
nazionale del Programma Cultura (CCP) - l’Antenna Culturale Europea - potenziandone le attività su tutto il territorio nazionale.
Il ruolo principale dell’Antenna Culturale Europea è quindi quello di diffondere
la conoscenza sul Programma incoraggiando gli operatori culturali, pubblici e
privati, a partecipare ai bandi europei in campo culturale.
L’Antenna Culturale Europea ha una sede a Roma, presso il Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, e una a Torino.
Il Ministero ha inoltre creato un nuovo punto di contatto per il Programma
Europa per i Cittadini. Il Programma si pone l’obiettivo di promuovere un senso
di appartenenza all’Unione Europea tra i cittadini e di sviluppare un’identità
europea fondata su valori, storia e cultura comune.
L’Antenna Europa Cittadini - questo è il nome del punto di contatto – ha quindi il
compito di diffondere la conoscenza del Programma incrementando la partecipazione ai bandi da parte degli operatori e delle amministrazioni locali.
L’Antenna Europa Cittadini ha sede a Roma, presso il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali.
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SEGRETARIATO GENERALE
Uffici Studi
Evoluzione nel rapporto cittadino-istituzione pubblica
Mariella Carconi
La progettazione e l’avvio del processo di semplificazione amministrativa
hanno ripreso la filosofia di sfondo che fu alla base della creazione della
cosiddetta burocrazia da parte dei piemontesi, e cioè un rapido ed omogeneo
funzionamento dell’apparato amministrativo statale. Fu l’esperienza francese a
costituire il riferimento di fondo della nuova progettazione dell’amministrazione nazionale in Italia. Lo statuto di Carlo Alberto diventò il paradigma di
riferimento per gli altri Stati nazionali e nel processo di unificazione dell’Italia
fu proprio tale statuto a restare in vigore e a consolidare la funzionalità delle
amministrazioni pubbliche. Da allora in poi il potere amministrativo fu organizzato in modalità discendente, i pubblici dipendenti avevano un grande senso
della disciplina e dello Stato, e se al tutto ci si aggiunge la razionalizzazione
che fu apportata dalle leggi del 1835 da parte di Cavour si ha l’esatta visione
di uno Stato che scelse di riferirsi ai vari Ministeri per il funzionamento della
macchina pubblica in senso razionale, ma non solo, giacché un non secondario obiettivo fu quello di mettere i Ministeri in grado di supportare l’espansionismo pianificato dal Regno Piemontese.
Il modello di tipo centralistico continuò a prevalere anche con Ricasoli che
successe a Cavour. Ma all’inizio del ‘900, allorché si consolidò un modello di
funzionamento in cui il diritto amministrativo era prevalente su ogni altra disciplina, la sovrapposizione legislativa iniziò a produrre i suoi negativi effetti.
Così la burocrazia che era nata per facilitare, ordinare, sveltire le attività
amministrative dello Stato e degli uffici pubblici, si trovò ad essere la responsabile delle difficoltà del cittadino, del disordine amministrativo, del rallentamento pauroso del funzionamento della macchina dello Stato in generale.
In realtà la burocrazia è ancora oggi preda di un Legislatore che legifera a
dismisura, senza aver risolto problemi di linguaggio che i burocrati, si spera
inconsapevolmente, resero involuto e ambiguo, oscuro e poco chiaro in tema
di esposizione concettuale, il che è l’esatto contrario delle finalità normative ed
informative che tali comunicazioni avevano ed hanno. Tutto ciò porta inevitabilmente alla mancanza di rapporto collaborativo con i cittadini. Si è iniziato
a tenere in conto che la stessa qualità linguistica della comunicazione non
dovrebbe prescindere dal livello sociolinguistico del Paese. Infatti, è la qualità
di un sistema di comunicazione esistente che ci dice il livello di funzionalità
sociale che in un Paese esiste. Una buona comunicazione, possiamo dire,
contribuisce ad una buona elaborazione di azioni sociali.
Nel campo dei beni culturali poiché la soddisfazione del bisogno del cittadino
passa attraverso lo studio delle sue preferenze di conoscenza di questi beni e sulla
qualità linguistica della comunicazione che si offre per la comprensione degli
stessi, per la loro collocazione temporale, storico politica, artistica, si sta affrontando il problema per arrivare ad una qualche soluzione seguendo la possibilità
di creare nuove figure professionali interne che racchiudano l’attività di tutela, di
informazione, e di organizzazione dell’accoglienza. Uno studio linguistico teso ad
una diversificazione appropriata del linguaggio espositivo indurrebbe anche
all’apprendimento di un metodo efficace per giungere alla conoscenza di un particolare bene, ma soprattutto renderebbe il metodo stesso un efficace strumento
personale del cittadino da applicare in altri campi del sapere.
Questo lavoro è stato avviato, ma non ha ancora dato risultati riscontrabili in
analisi valutative. Ciò è dimostrato dal fatto che la nostra posizione economica
è tra i primi sei - otto Paesi al mondo, mentre la nostra efficienza nei servizi
pubblici è valutata intorno al quarantesimo posto.
L’Italia ha tangibilmente ripreso a considerare fondamentale, in chiave generale, il rapporto tra cittadino e istituzioni in termini collaborativi dall’anno
1990 con la Legge 142 di riforma degli Enti locali e con Legge 241 che in
realtà riprendeva lo spirito ed ampliava la Legge 15 del 1968 completamente
disapplicata nel silenzio di tutti fin dalla data della sua promulgazione.
Segretariato Generale
Segretario Generale: Giuseppe Proietti
Via del Collegio Romano, 27
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Ufficio Studi - Servizio III
Dirigente: Gianni Bonazzi
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Tel. 06 67232679
Fax 06 67232547
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Il rapporto con le popolazioni però è andato ancora migliorando con l’applicazione della Legge 29 del 1993 che istituì gli Uffici di Relazione con il
Pubblico, che oltre a raccogliere le segnalazioni o i suggerimenti dei cittadini
per un migliore rapporto con questi, forniscono informazioni importanti sul
miglior utilizzo possibile delle strutture eroganti servizi.
Si è così andato stabilizzando il processo di trasparenza dell’uso del
linguaggio amministrativo, aderendo esso sempre di più alla lingua parlata
quotidianamente dalla gente.
La semplificazione però non è affatto un processo semplice, anzi, è tra i più
complessi e difficili da attuare, giacché corre sempre lungo il vicinissimo
confine dove prospera la banalizzazione. Se pure abbiamo ereditato l’idea
che colui che parla difficile è più colto e quindi degno di rispetto, oggi appare
vero l’esatto contrario, senza andare a disturbare Dante che per scrivere la
Divina Commedia ha utilizzato il linguaggio “volgare”, cioè il linguaggio
usato tutti i giorni dalla gente.
Le prime semplificazioni riguardarono tutti i processi autorizzativi (Bassanini)
ma oggi ci si è andati convincendo che l’informatizzazione tra pubbliche
amministrazioni faciliterà oltre che il dialogo, fornendo ad esso una maggiore
velocità, anche una migliore reciproca conoscenza che si auspica possa
produrre a breve la strutturazione di un rapporto di tipo collaborativo. Pur
essendo la comunicazione telematica tra Ministeri già a buon punto in alcune
aree, è tuttavia necessario procedere con più celerità all’erogazione di servizi
direttamente on-line ai cittadini, e anche laddove tale processo di erogazione
è già avviato vi sono però poi delle difficoltà nel seguire l’iter della pratica.
In ogni caso e ritornando al nostro tema centrale che riguarda la semplificazione e la modernizzazione nell’ambito dei Beni Culturali, un altro aspetto che
sarebbe bene evidenziare, a livello gestionale, ma con ampia ricaduta produttiva sull’utenza, riguarda la possibilità che un sistema informatizzato possa
finalmente consentire di mutare la programmazione della manutenzione
dall’attuale modalità emergenziale a quella predefinita e calendarizzata.
Sarebbe utile un orientamento concretamente mirato all’aggiornamento del
personale esistente, su specifiche aree tematiche onde consentire alla stessa
amministrazione di essere autonoma. In caso di necessità di altissime specializzazioni si potrebbe sempre fare ricorso a nostri Istituti di ricerca universitari
che offrono ampissime garanzie di conoscenze in tutti i campi del sapere.
La semplificazione che immagino, dopo aver chiarito l’importanza dell’uso di
un linguaggio comprensibile, passa però anche per la certezza di interpretazione delle normative, e questo soprattutto in ambito di gestioni economiche
che non possono mettersi sul mercato in competizione tra loro, senza un riferimento interpretativo giuridico certo per tutti. Aspetti di conquiste tecnologicamente avanzate come la firma digitale, il fax che vale come originale documento e via dicendo, se non inseriti in un quadro di riferimento normativo
omogeneo non rappresentano da soli elementi costitutivi di un nuovo rapporto
tra cittadini e pubbliche amministrazioni.
Proprio nell’ambito dei beni culturali, cultura e arte, sono risorse strategiche e
possono rappresentare per il nostro Paese la nuova industria e quindi la nuova
economia che avrà bisogno pure di nuove professionalità oltre quelle indispensabili e storicamente presenti come archeologi, antropologi (giacché anche i beni
immateriali, ad esempio la danza e il canto tanto per citarne solo due, sono beni
culturali) architetti, tecnici del restauro di ogni specializzazione, geologi, chimici,
fisici, glottologi, e così via. Il grande limite esistente nel nostro Paese verso tutto
ciò che non è misurabile in termini di ricchezza con il modello economico, ci ha
spinti ad essere convinti che esistono attività non economicamente redditizie. Nei
beni culturali, a parte il cinema che occupa sempre una posizione preminente,
esiste invece uno spontaneo fiorire anche di nuove figure, oltre le tradizionali già
esposte, come la guida turistica, il gallerista d’arte, l’addetto al merchandising,
il gestore di beni monumentali, il direttore artistico e l’addetto alla didattica artistica, che trovano spazio nelle attività private.
34
La stessa multimedialità è un’altra possibilità di poter visitare in casa i musei
che non si possono raggiungere e contribuire così alla conoscenza del nostro
passato restituendo alla storia l’importanza che sembra aver perduto. Il
mercato privato ha già effettuato più investimenti del pubblico in tema di beni
culturali e poiché il privato persegue prioritariamente fini di lucro, mi sembra
che tale realtà indichi già da sé il valore potenziale dell’industria di beni culturali. Una migliore organizzazione dei servizi museali ad esempio, porterebbe
ad un maggior afflusso di utenti e se si riuscisse a rendere attraverso strumenti
linguistici, accoglienza, didattica diretta sul campo, più comprensibile il valore
di un museo, ciò rappresenterebbe già di per sé un notevole aumento di valore
economico di quella attività.
È chiaro in ogni caso che nell’ambito dei beni culturali appare quasi impossibile escludere completamente l’intervento dell’uomo, pur avvalendoci di tutte le
moderne tecnologie e conoscenze varie e specifiche: si pensi al lavoro di un
restauratore, di un archeologo, di un subacqueo, e così via.
La modernizzazione quindi passa in buona sostanza attraverso interventi espositivi organizzativi, manageriali, di accoglienza, promozionali e finanziari.
C’è così tanto da riscoprire e rivalorizzare in questo Paese (penso alla via francigena, ai tratturi, alle realtà ladine, occitane con le loro lingue prima che
vadano perdute) che abbiamo davanti una miniera smisurata di possibilità. Si
può riuscire, come in tutto d’altronde, solo credendoci.
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SEGRETARIATO GENERALE
Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del
Patrimonio Archivistico e Librario
Segretariato Generale
Segretario Generale: Giuseppe Proietti
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Istituto Centrale per il Restauro e la
Conservazione del Patrimonio
Archivistico e Librario
Direttore: Armida Batori
Coordinatore per la Comunicazione:
Assunta Di Febo
Via Milano, 76
00184 Roma
Tel. 06 482911
Fax 06 4814968
www.icpal.beniculturali.it
[email protected]
Anno di fondazione 2007
L’Istituto centrale per il restauro e la conservazione
del patrimonio archivistico e librario
L’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico
e librario nasce nel 2007 dalla fusione dell’Istituto centrale per la patologia del
libro con il Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di
Stato, due entità ben distinte per nascita, storia e contesti di riferimento,
ognuna portatrice di propri valori, eccellenze e tradizioni operative. Alle
competenze dell’Istituto per la patologia del libro - relative ai beni librari – si
affiancano ora le istanze di conservazione più specifiche dei beni archivistici.
L’attività principale dell’Istituto consiste nella ricerca finalizzata alla conoscenza, alla tutela e alla conservazione dei materiali archivistici e librari.
Particolare attenzione è riservata alla didattica: attraverso l’istituenda Scuola
di Alta Formazione e Studio si provvederà alla formazione di restauratori di
beni archivistici e librari. Il nuovo Istituto è organizzato in sette laboratori
tecnico-scientifici: il Laboratorio di restauro; il Laboratorio per la conservazione
preventiva; il Laboratorio per la conservazione dei supporti digitali; il
Laboratorio per l’ambiente; il Laboratorio di biologia; il Laboratorio di chimica;
il Laboratorio di fisica e il Laboratorio di tecnologia. I laboratori sono affiancati da alcuni servizi operativi: il Servizio per la documentazione e informazione scientifica; il Servizio per la didattica; il Servizio per la comunicazione
e promozione culturale; il Servizio informatico; il Servizio amministrativo; il
Servizio tecnico e la Segreteria tecnica. Inoltre attraverso la Biblioteca, il
Museo e l’attività editoriale l’Istituto promuove e divulga informazioni a carattere scientifico.
Attività
Nel nuovo Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio
archivistico e librario si concentra il grande patrimonio di conoscenze e di
esperienze accumulato nel corso degli anni dai due istituti dai quali deriva.
Entrambi hanno conquistato una posizione di eccellenza nel campo del
restauro dei beni archivistici e librari, testimoniata dai sempre più numerosi e
significativi interventi, tra i quali ricordiamo i più recenti.
L’Istituto centrale per la patologia del libro nell’ultimo anno è intervenuto su 35
carte del Decameron di Boccaccio, rinvenute alla fine dell’Ottocento dall’avvocato Fabio Vitali all’interno di un incunabolo stampato a Ulma nel 1478: le carte,
risalenti alla seconda metà del XIV secolo e redatte da una mano coeva al
Boccaccio, sono state sottoposte a un particolare tipo di restauro, con l’obiettivo
primario del recupero delle aree compromesse dal riuso. Un altro intervento particolarmente rilevante è stato quello sul manoscritto Piana 3.207 conservato presso
la Biblioteca Malatestiana di Cesena, un codice di grande formato, membranaceo, risalente al XIII secolo, riccamente miniato e contenente il Decretum
Gratiani. L’Istituto ha inoltre sempre collaborato all’organizzazione tecnica e
normativa e ha svolto un’intensa attività di consulenza per la soluzione dei
problemi della conservazione e del restauro nelle biblioteche statali italiane. Ha
affrontato problematiche complesse ed emergenze drammatiche: la campagna
di lotta contro le infestazioni termitiche, il censimento dei danni causati dai
bombardamenti, i crolli e gli incendi, il recupero del materiale danneggiato con
l’alluvione di Firenze, gli interventi sui volumi appartenuti a Cesare Pavese
danneggiati dall’esondazione del Tanaro (6 novembre 1994). Recentemente è
entrato a far parte del gruppo di lavoro per la conservazione dei rotoli del Mar
Morto ed è stato individuato come responsabile del progetto di recupero dei
frammenti membranacei di Corano, risalenti al settimo e ottavo secolo, fortunosamente venuti alla luce nella Grande Moschea di San’a in Yemen.
Il Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di Stato ha a
sua volta realizzato un importante intervento di restauro del materiale proveniente dal Museo Garibaldino di Caprera, nell’ambito delle celebrazioni del
bicentenario della nascita dell’Eroe dei due mondi. A questo si aggiunge un
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altro recente intervento di eccellenza riguardante il recupero di diciannove
codici latini miniati, in pergamena, e di altri preziosi documenti su supporto
cartaceo, grazie alla costante consulenza fornita all’Archivio dello Studium
Biblicum di Gerusalemme. Per quanto riguarda la partecipazione a progetti
internazionali, il Centro ha svolto il ruolo di partner italiano nel progetto TAPE
(Training for Audiovisual Preservation in Europe) ed ha acquisito l’incarico di
consulente del Museo dell’Immagine e del Suono di San Paolo in Brasile.
Il nuovo Istituto ha ereditato dall’ICPL il Museo dedicato alla storia e alla conservazione del libro, nell’ambito del quale vengono organizzate visite guidate e
laboratori didattici, e la Biblioteca che era stata oggetto negli ultimi anni di un
intervento di riqualificazione sia strutturale che funzionale, mirato alla costituzione di un Centro di documentazione specializzato, non soltanto rivolto al
personale tecnico-scientifico interno ma aperto agli operatori del settore e a
quanti seguono un percorso formativo e di ricerca nel campo delle discipline del
libro. Il patrimonio librario della Biblioteca sarà nei prossimi mesi integrato con
quello proveniente dalla Biblioteca del Centro di fotoriproduzione.
Un settore particolarmente attivo è quello finalizzato alla documentazione e
alla informazione scientifica, che si realizza attraverso l’organizzazione e/o
la partecipazione a mostre e convegni, stage e seminari, sia in Italia che
all’estero, e mediante la produzione di strumenti idonei alla disseminazione
dell’informazione.
Dal 2006 viene pubblicata la nuova collana Quaderni, dedicata alla comunicazione di studi, ricerche ed esperienze portate avanti nei diversi laboratori
dell’Istituto. Nel 2007, con la pubblicazione del volume La manipolazione dei
materiali librari, è stato inaugurato il programma “Proteggi i libri. Strumenti per
la conservazione preventiva dei beni librari” e nel 2008 è stato pubblicato il
secondo volume I cento passi della prevenzione in biblioteca.
Sono in corso di realizzazione diversi progetti finalizzati alla creazione di
banche dati on line che rendano disponibili agli studiosi e agli operatori del
settore dati e immagini relative alla storia, ai materiali e alla conservazione dei
documenti archivistici e librari: tra questi, il Censimento delle legature medievali
conservate nelle biblioteche italiane, la digitalizzazione del Corpus chartarum
italicarum – una raccolta di circa 5000 carte filigranate prodotte in Italia tra il
XIII e il XX secolo – la catalogazione e la digitalizzazione dell’Archivio fotografico dell’istituto e degli articoli pubblicati nelle riviste dell’ICPL dal 1939.
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SEGRETARIATO GENERALE
Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del
Patrimonio Archivistico e Librario
Segretariato Generale
Segretario Generale: Giuseppe Proietti
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
[email protected]
Istituto Centrale per il Restauro
e la Conservazione del Patrimonio
Archivistico e Librario
Direttore: Armida Batori
Coordinatore per la Comunicazione:
Assunta Di Febo
Via Milano 76
00184 Roma
Tel. 06 482911
Fax 06 4814968
www.icpal.beniculturali.it
[email protected]
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Un nuovo sito per un nuovo Istituto:
il portale dell’Istituto centrale per il restauro e la
conservazione del patrimonio archivistico e librario
Assunta Di Febo
Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento di riorganizzazione del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali (D.P.R. 26.11.2007, n.233) dalla
fusione dell’Istituto centrale per la patologia del libro con il Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di Stato è nato il nuovo Istituto
centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario
(ICPAL).
In questo delicato momento di transizione si lavora per creare una nuova identità dell’Istituto partendo dalla storia di entrambe le realtà d’origine, ma con lo
sguardo rivolto al futuro: il rinnovamento del sito dell’Istituto e la sua trasformazione in portale può essere considerato un primo importante segnale in questa
direzione.
Questa chiave di accesso al Web consente infatti di riorganizzare le informazioni incrementandole, di facilitare la navigazione e la fruizione dei contenuti
in forma altamente interattiva e di permettere pertanto una gestione innovativa
anche in termini di comunicazione. L’intervento è rivolto ad un rifacimento
della veste grafica che renda semplice e intuitiva la navigazione, attraverso un
accesso immediato alla storia e alle attività dell’Istituto, ai Laboratori e ai
Servizi, ai progetti, alla Biblioteca, al Museo e soprattutto - ed è questa la
grande novità - al patrimonio on line.
Una forte spinta al rinnovamento del sito è venuta infatti a seguito del progetto
per la catalogazione e la digitalizzazione dell’Archivio fotografico dell’Istituto
centrale per la patologia del libro e per la creazione di una base dati contenente
gli articoli delle riviste specializzate pubblicate dall’ICPL. Questi materiali, di cui
si sta completando la digitalizzazione, saranno accessibili unitamente ad altri
importanti banche dati come il Censimento delle legature medievali e il Corpus
Chartarum Italicarum, oltre alle risorse digitali messe a disposizione dal Centro
di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di Stato.
Il portale è stato concepito per utilizzare lo spazio web come una estensione
dello spazio materiale dell’Istituto. Consentirà infatti di usufruire di servizi a
distanza: saranno attivati servizi di informazione bibliografica, prestito interbibliotecario e fornitura di fotoriproduzioni; sarà possibile prenotare visite e attività didattiche presso il Museo, richiedere informazioni e consulenze ai laboratori scientifici, inviare proposte e suggerimenti.
In quanto struttura aperta il sito si potrà implementare in ogni momento con
nuovi materiali, consentirà una fruizione integrata dei documenti e costituirà
uno strumento innovativo per approfondire la riflessione sull’evoluzione della
teoria e della prassi del restauro librario in Italia.
La progettazione del sito ha rispettato le specifiche del modello sviluppato
nell’ambito del gruppo di lavoro “Minerva”, per le applicazioni web culturali
pubbliche, in aderenza a quanto riportato nelle linee guida del Manuale per
la qualità dei siti pubblici.
La struttura del portale prevede quattro principali aree:
1. Area Generale: contiene pagine e sezioni a carattere informativo
sull’Istituto, la sua storia, i laboratori e i servizi, i progetti, le attività e la
didattica, il Museo, la Biblioteca, le pubblicazioni on line, oltre ad un
campo riservato alla navigazione nell’ambito del sito;
2. Collezioni digitali: si tratta dell’area strutturale e fondante del portale, cui
è stato attribuito il massimo rilievo grafico. Da quest’area infatti l’utente
potrà accedere in modo semplice e diretto - in modalità OPAC - a tutto il
materiale iconografico relativo ai restauri e agli archivi digitalizzati,
compiendo ricerche di differente complessità, usufruendo anche di un
sistema di ricerca libera di tipo “multi archivio”;
3. Agenda: è un’area informativa in cui sono contenute tutte le segnalazioni
di eventi promossi dall’Istituto o ai quali lo stesso partecipa;
4. Museo: presentazione, attraverso un breve tour virtuale, delle tre sezioni
dell’esposizione.
Questa rinnovata versione del sito si propone di far convivere le componenti
culturali con quelle comunicative, rendendo più semplice la fruizione delle
banche dati e nello stesso tempo offrendo interfacce di grande capacità comunicativa, orientate verso i fruitori abituali dell’Istituto ma con l’obiettivo di allargare la propria base di utenza con un più ampio coinvolgimento di studiosi e
appassionati.
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DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHEOLOGICI
Direzione Generale
per i Beni Archeologici
Direttore Generale: Stefano De Caro
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Campofredano
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 5843-4614/4842
Fax 06 5843-4738
[email protected]
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Direzione Generale per i Beni Archeologici:
principali linee di indirizzo in materia di comunicazione
del patrimonio archeologico
La recente riorganizzazione del Ministero che ha riproposto nuovamente
l’autonomia di una Direzione Generale per l’archeologia, come specifico
organismo centrale responsabile del settore, accentua il tema dell’efficienza
della promozione e della comunicazione,come corollari indispensabili al
processo della tutela e gestione del patrimonio.
Se la tutela infatti, - in termini di conoscenza e conservazione del patrimonio è la missione primaria dell’Amministrazione dello Stato, e la valorizzazione - in
quanto strategia di diffusione del patrimonio culturale nella società - è il suo, non
meno importante compito conseguente, la comunicazione, assume la valenza
di “condividere” la conoscenza, amplificandola a sempre più ampi e
differenziati livelli di utenza. Assioma questo, ineludibile in ogni più ampio
confronto sulle politiche per obiettivo, laddove la “comunicazione” costituisce
altresì un momento di verifica, un singolare specchio nel quale riflettere la nostra
capacità di diffondere questa disciplina della memoria; e riportandoci alla
radice semantica della parola archeologia, non può sottendersi la derivazione
concettuale di “logos” come forma di ragionamento e comunicazione. Così
assunta la scienza del “comunicare il passato“ riveste una delle principali finalità
della Direzione Generale per i beni archeologici che , a seguito dell’entrata in
vigore del D.P.R.n 233 del 2007, ha voluto evidenziare nella susseguente
articolazione per servizi - come descritta nel Decreto Ministeriale del 18 giugno
scorso -, il ruolo e la funzione innovativi della valorizzazione e della
comunicazione.
Le attività avviate nel solco e nel potenziamento della pregressa struttura della
Direzione generale, fondano sulla collaborazione di tutte le Istituzioni di ricerca
e di tutela che operano in questo settore e consistono precipuamente nella
sperimentazione di nuove tecnologie applicate al patrimonio archeologico ed
al contesto di riferimento; in questa logica, particolare attenzione è posta sia
all’ampliamento ed alla diffusione dei sistemi di geo-referenziazione mirati alla
realizzazione di cartografia archeologica che ad Internet, ambedue intesi non
esclusivamente come strumenti di tipo tecnologico, ma di metodo applicativo
delle strategie di ricerca, gestione e comunicazione del patrimonio archeologico.
In conseguenza, gli obiettivi primari che ci si è posti, per la comunicazione,
attengono direttamente alla progettazione multimediale, con particolare
riferimento alla fruizione remota del patrimonio archeologico a fini divulgativi
e promozionali.
Tra le prime e più rilevanti iniziative avviate, è quella della “Biblioteca
archeologica virtuale”, in aderenza alla domanda dell’utenza, anche di ordine
logistico ed economico, di accedere al “ libro elettronico”; in ciò rifacendosi a
modelli già consolidati come ad esempio l’“American Journal of Archaeology
on line”. In programma è la diffusione on–line , prioritariamente dell’editoria
istituzionale specializzata (“Bollettino di Archeologia” e “Bollettino di
Numismatica”), ed a seguire, la digitalizzazione e messa in rete di volumi o di
intere biblioteche, editi in passato che sarebbe utile mettere a disposizione
gratuitamente, ove liberi da diritti, del sempre più vasto pubblico degli utenti di
Internet .
Inoltre, ed in continuità con le azioni di valorizzazione e comunicazione già
attuate per il Parco archeologico di Ercolano, all'interno di un progetto realizzato
con i fondi della Soprintendenza Speciale di Napoli e Pompei nell'ambito del
piano di recupero finanziato dal Packard Humanities Institute, è previsto il
finanziamento, da parte della stesso Istituto, di una campagna di
documentazione fotografica ad alta risoluzione, catalogazione e messa in rete
su Internet, a titolo gratuito per i fruitori, di tutti i materiali del Museo
Archeologico Nazionale di Napoli.
Ciò nello spirito di quella archeologia “aperta” al sociale che in alcuni Paesi,
come gli Stati Uniti, sta diffondendosi per utilizzare appieno le potenzialità
educative delle Rete.
Ulteriore elemento di impulso della Direzione Generale è altresì quello di
promuovere l’integrazione, all’interno di un processo di valorizzazione condiviso
e concordato, con le recenti esperienze innovative rappresentate dalle
fondazioni (Fondazione per il Museo Egizio di Torino, Società Parchi di Val di
Cornia, cui si è da poco aggiunta quella della Fondazione per il Parco
Archeologico di Aquileia); in tal modo sarà possibile non solo promuovere
accordi di gestione per i luoghi della cultura già esistenti, e per i quali questa
Direzione Generale si impegna a concorrere per l’elaborazione di direttive e
regole (linee guida in aderenza all’atto di indirizzo ed alla carta dei servizi),
ma altresì operare per l’attivazione di modelli omologhi di promozione e
comunicazione, adeguati alla valenza del patrimonio ed alla connotazione del
contesto istituzionale, organizzativo e sociale in cui tali sistemi si trovano ad
interagire.
La diffusione on-line delle attività ed iniziative della Direzione generale per i
Beni archeologici, sarà a breve garantita tramite un nuovo sito web, ora in corso
di aggiornamento anche alla luce delle raccomandazioni e linee guida sulla
“Qualità del Web per la cultura” e relativo Manuale, elaborate in aderenza
alla politica europea (Progetto MINERVA).
Presupposti fondamentali per l’allestimento del nuovo sito saranno i requisiti di
accessibilità e usabilità, in grado di diffondere la conoscenza multi-lingue del
patrimonio culturale al più vasto pubblico possibile nonché di promuovere la
comunicazione relativa agli ulteriori servizi a sostegno del turismo culturale.
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DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio Centrale dello Stato
Direzione Generale per gli Archivi
L’Archivio Centrale dello Stato
Direttore Generale: Luciano Scala
Aldo G. Ricci
Coordinatore per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8/a
00185 Roma
Tel. 06 4969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio Centrale dello Stato
Soprintendente: Aldo G. Ricci
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Luisa Bisi
P.le degli Archivi, 27
00144 Roma
Tel. 06 54548569
Fax 06 54.13.620
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it/ACS
L’edificio
L’edificio dell’Archivio Centrale dello Stato è stato progettato nel 1938 dagli
architetti De Renzi, Figini e Pollini per ospitare la Mostra permanente dell’autarchia, corporativismo e previdenza sociale, nell’ambito delle manifestazioni
previste per l’Esposizione Universale di Roma del 1942.
La costruzione non fu ultimata: nel 1943, durante la guerra, si decise infatti la
sospensione dei lavori degli edifici monumentali del quartiere. Il complesso fu
terminato negli anni Cinquanta riprendendo il progetto originale, con i tre
corpi di fabbrica disposti attorno a un piazzale rettangolare. L’edificio
centrale, sede dell’Archivio Centrale dello Stato, è preceduto da una gradinata
monumentale e circondata da un porticato a pilastri al piano terra e da un
loggiato a colonne sui due piani. I due edifici laterali, anch’essi su due piani,
poggiano su un porticato in travertino: quarantaquattro pilastri sui lati lunghi e
dodici sui lati brevi.
Secondo il progetto originale la scalinata monumentale dell’edificio centrale
doveva essere riccamente decorata sulle balaustre laterali con bassorilievi a
soggetto mitologico eseguiti dallo scultore Arturo Martini, mentre due gruppi
scultorei di Fausto Melotti erano previsti sul piazzale e sulla scala. Uno dei due
gruppi, intitolato Si redimono i campi (già eseguito nel 1943) è attualmente
collocato nei giardini di fronte al Palazzo degli Uffici.
Una ricca tarsia marmorea in bianco e nero illustrativa dell’autarchia e del
corporativismo doveva decorare il sottoportico dell’edificio centrale. I cartoni
al vero del mosaico rappresentanti Le attività umane e sociali, realizzati dal
pittore Siro Penagini, sono tutt’ora conservati presso l’Archivio Centrale dello
Stato.
Il Patrimonio
L’esigenza di dotare lo Stato italiano di un Archivio centrale, anzi dell’Archivio
in cui raccogliere e conservare le carte della propria amministrazione centrale,
venne soddisfatta qualche anno dopo la presa di Roma avvenuta il 20
settembre del 1870.
Il rd 27 maggio 1875, n. 2552 (Ordinamento organico degli archivi di Stato)
istituì l’Archivio del Regno - per la conservazione degli ‘’atti dei dicasteri
centrali del Regno, che non più occorrono ai bisogni ordinari del servizi ‘’ concepito come una sezione dell’Archivio di Stato di Roma.
Il modello organizzativo, allora adottato, delineò un istituto privo di autonomia
e diede l’avvio ad una lunga fase costituente. Per quasi ottanta anni le carte
dello Stato italiano si accumularono frammentate, disperse per mancanza di
spazio in numerosi edifici del centro storico di Roma.
Alle serie archivistiche del Consiglio di Stato, della Corte dei conti, della Corte
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di cassazione, seguirono le serie dei ministeri dei Lavori pubblici, di Grazia e
giustizia, delle Comunicazioni, di Agricoltura, industria e commercio, della
Pubblica istruzione, dell’Interno, della Guerra, delle Armi e munizioni e dei
tribunali militari. A questi archivi si unirono i primi carteggi di personalità,
Crispi, Depretis, Giolitti, Ricasoli.
Con il secondo dopoguerra, si ebbero imponenti versamenti. Da un lato, l’archivio della Presidenza del Consiglio dei ministri e gli altri archivi trasferiti al
Nord con la costituzione della Repubblica sociale italiana, recuperati alla fine
del conflitto nell’aprile del 1945, molti dei quali (Ministero dell’interno,
Segreteria particolare di Mussolini, Ministero della cultura popolare) erano
stati microfilmati dalla Joint Allied Intelligence Agency del Governo militare
Alleato. Dall’altro, gli archivi dell’amministrazione pubblica dell’Italia liberata,
divenuti cospicui con il trasferimento a Roma del Governo dopo la liberazione
della città nel giugno del 1944.
La legge 340 del 13 aprile 1953 riconfigurò l’Archivio del Regno come organismo assolutamente autonomo, denominato Archivio Centrale dello Stato,
creando, per la prima volta in Italia, una grande struttura archivistica a livello
nazionale per la tutela, la valorizzazione e la fruizione delle fonti documentarie per la storia contemporanea del nostro Paese.
Nel 1960, l’Istituto fu trasferito in un imponente edificio dell’EUR, destinato
originariamente, nel progetto espositivo dell’E42, ad ospitare la sede della
Mostra delle Corporazioni.
Il DPR 3 dicembre 1975, n. 805 dispose che gli archivi di Stato entrassero a
fare parte del nuovo Ministero per i beni culturali e ambientali.
Agli archivi delle amministrazioni centrali dello Stato, si sono aggiunti nel
corso degli anni la Real casa, la Consulta araldica, un buon numero di archivi
di enti pubblici nazionali (fra questi, l’IRI, l’Opera Nazionale Combattenti,
l’Agensud, l’Esposizione Universale di Roma E42), di personalità di rilievo
nella vita politica, culturale ed economica del nostro Paese, di architetti, oltre
che un nucleo crescente dei così detti ‘’nuovi archivi’‘: fotografici, audiovisivi,
informatizzati ed elettronici (fra questi, i filmati di propaganda dell’USIS, i
microfilm della Commissione Alleata di Controllo e quelli del Comintern).
L’attività
L’Archivio Centrale dello Stato svolge, oltre ai compiti istituzionali di conservazione e inventariazione dei propri fondi, una intensa attività dedicata all’indirizzo e all’assistenza dei numerosi utenti che frequentano la sala di studio e
una altrettanto intensa attività didattica rivolta agli studenti universitari e delle
scuole secondarie.
Promuove inoltre la conoscenza e la valorizzazione del proprio patrimonio
attraverso edizioni di fonti, mostre storico-documentarie, visite guidate e il
costante aggiornamento del proprio sito web.
43
DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI
Archivio Centrale dello Stato
Direzione Generale per gli Archivi
Il sito web dedicato all’architetto Luigi Moretti
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinatore per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8/a
00185 Roma
Tel. 06 4969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio Centrale dello Stato
Soprintendente: Aldo G. Ricci
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Luisa Bisi
Piazzale degli Archivi, 27
00144 Roma
Tel. 06 54548569
Fax 06 54.13.620
[email protected]
www.archivi.beniculturali.it/ACS
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In occasione del centenario della nascita dell’architetto Luigi Moretti l’Archivio
Centrale dello Stato, ha presentato una mostra e realizzato un sito web a lui
dedicato (www.architettoluigimoretti.it).
Il sito è stato progettato e realizzato in collaborazione con il Consorzio BAICR
Sistema cultura, con il quale l’Archivio Centrale ha da lungo tempo un proficuo
rapporto poiché utilizza il software GEA, progettato dal Consorzio stesso, per
l’ordinamento, l’inventariazione e la valorizzazione multimediale dei propri
archivi.
La realizzazione tecnica del sito è stata affidata alla Società Unicity
(www.unicity.eu)
Nel sito sono contenute immagini digitali dei materiali dell’archivio Luigi
Moretti, di proprietà dell’Archivio centrale dello Stato: immagini dei disegni
autografi e degli elaborati di progetto (7731 immagini), e fotografie digitalizzate (1475 immagini).
È disponibile la biografia dell’architetto, l’elenco completo delle opere e dei
progetti, che è stato compilato utilizzando come fonte primaria l’archivio
Moretti, la bibliografia di Moretti, l’elenco dei premi a lui assegnati, alcuni
video dell’epoca e una ricca bibliografia, mentre uno spazio è dedicato alle
iniziative espositive organizzate, in corso o programmate.
Da ciascuna scheda delle opere è possibile accedere alle immagini dei disegni
e delle fotografie.
Per le opere e i progetti più rilevanti è disponibile una scheda descrittiva particolareggiata, con il contenuto di quanto conservato in archivio, un apparato
bibliografico e in molti casi un brano tratto da uno scritto di Moretti relativo
all’opera.
Sono inoltre consultabili tutti gli articoli che l’architetto ha pubblicato sulla
rivista “Spazio”, da lui fondata nel 1950.
Il sito, che attualmente contiene 9206 immagini, 324 schede progetto, 49 articoli, 3 video, è soggetto ad ulteriori integrazioni e aggiornamenti.
DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHITETTONICI, STORICO ARTISTICI
ED ETNOANTROPOLOGICI
Individuazione degli elementi costitutivi del piano di
comunicazione della Direzione generale BASAE
Isabella Cianfarani
È essenziale per le istituzioni che producono e offrono servizi informare adeguatamente il cittadino. Il piano di comunicazione di questa Direzione Generale intende
diffondere messaggi precisi sulla sua identità e missione costruendo un tessuto di eventi
ed iniziative finalizzati ad un rapporto diretto e amichevole con la cittadinanza.
Pertanto tutto ciò che è stato progettato è orientato sia alla valorizzazione degli
aspetti della Direzione Generale BASAE quale fornitrice di servizi sia all’individuazione di un’immagine integrata ed aggiornata delle attività del Ministero sviluppandone ed armonizzandone gli strumenti di comunicazione e di immagine.
La costruzione di eventi culturali, artistici e scientifici, che spaziano dalle
grandi mostre ai convegni di studi sulle molteplici discipline che indagano sul
Patrimonio Culturale, dal concorso fotografico per le scuole - che ha come
obiettivo insegnare a guardare, a riconoscere e a riprodurre, dopo adeguata
riflessione, “il bello” -, al recupero e alla valorizzazione di un manufatto architettonico,dai canti folklorici alle feste popolari che raccontano la storia di una
comunità, rappresentano momenti essenziali per la conoscenza delle attività di
questa Amministrazione e rivestono una valenza fortemente strategica anche
per la promozione territoriale e la crescita culturale della collettività.
Quindi l’azione amministrativa non può che essere il punto terminale di un più
lungo ed articolato processo che parte dalle esigenze variegate e complesse
di coloro che intendono fruire del patrimonio culturale. Per poter operare in
modo efficace dal punto di vista dei raggiungimento di risultati predefiniti
occorre informare i cittadini in maniera capillare e sistematica (si pensi ad
esempio alla mappatura e ricognizione sistematica di musei, dei loro servizi,
delle affluenze dei visitatori, dei percorsi didattici).
Obiettivo strategico è quindi dotarsi di tutte le strumentazioni per dare conto di tutte
le complesse azioni di tutela, acquisizioni e movimentazioni di opere, mostre in
fieri, grandi eventi nazionali ed internazionali che vedono questa Direzione
Generale attivamente coinvolta. Le azioni essenziali per la conservazione e la valorizzazione che si intraprendono in maniera sistematica, rigorosa e continua appariranno al cittadino attraverso un’analisi sistematica dei vari momenti operativi.
L’attuazione di tale piano prevede continue relazioni fra i vari soggetti della
Direzione Generale e con le altre componenti del Ministero supportate da un
adeguato sistema di comunicazione dinamico e flessibile.
L’organizzazione di questa Amministrazione per poter operare in modo efficace
ha bisogno di continue relazioni fra le sue parti, attivate da un adeguato sistema
che diviene il fulcro attorno al quale ruota l’attività amministrativa.
Un altro momento essenziale per la comunicazione, e appuntamenti come
Compa lo testimoniano e sono quindi preziosissimi, è creare una piattaforma
che sia in grado di ascoltare i propri utenti dando loro la possibilità di diventare dei propulsori dell’ azione amministrativa e non solo dei fruitori finali.
Un’Amministrazione fortemente connotata e moderna come la nostra deve necessariamente supportare e sostenere la creazione di una identità territoriale forte in
grado di creare quel senso di appartenenza e di cittadinanza che possa consentire alla comunità di aprirsi all’esterno senza paura di venire culturalmente sopraffatte dalle spinte consumistiche del mondo contemporaneo, ma che al contrario
sia in grado, forte della propria identità di accogliere in sé la diversità come
elemento di arricchimento dell’ intero tessuto sociale.
Dunque è essenziale progettare una promozione integrata dei beni architettonici, artistici, storici ed etnoantropologici, sviluppandone e perfezionandone
gli strumenti a disposizione.
I lavori che abbiamo presentato a COMPA sono l’evidente applicazione di queste
linee operative. I brillanti risultati del concorso fotografico, la magnifica iniziativa
legata alla presentazione del restauro di S. Maria delle Grazie e alla perfomance
di Dario Fo, il progetto Idea, percorso virtuale e divulgativo attraverso i più prestigiosi musei italiani, studiato e realizzato con Rai Educational rappresentano, pur
nella loro eterogeneità, un momento alto di comunicazione e di valorizzazione.
Direzione Generale per i Beni
Architettonici, Storico Artistici
ed Etnoantropologici
Direttore Generale: Roberto Cecchi
Coordinamento per la Comunicazione:
Isabella Cianfarani
Via di S. Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 5434344
Fax 06 5882472
[email protected]
45
DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali ed il Diritto
d’Autore
Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore: progetti e prospettive
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Adriana Martinoli, Annamaria Torroncelli, Alfredo Esposito
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Al fine di valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale posseduto e
conservato presso biblioteche, archivi e altre prestigiose istituzioni culturali
italiane sono stati sviluppati programmi e progetti realizzati attraverso l’uso
delle più avanzate tecnologie informatiche e telematiche: il Servizio
Bibliotecario Nazionale (SBN), Mediateca 2000, la Biblioteca Digitale Italiana
(BDI), il portale Internet Culturale, il sito Italia Pianeta Libro, il Progetto Libro
Parlato nelle Biblioteche Pubbliche Statali, oltre a collaborazioni e promozioni
nell’ambito di significative iniziative culturali.
Agli obiettivi su menzionati si affiancano e si interfacciano esigenze di semplificazione e di modernizzazione sia per la gestione e il trattamento dei documenti sia per le procedure e per le strategie che riguardano la comunicazione
al cittadino attraverso l’innovazione tecnologica.
L’utilizzo ormai consolidato del Protocollo Informatico ESPI, adottato dal Ministero
ha rappresentato una svolta fortemente significativa ed un impatto innovativo rilevante che ha permesso di mettere a disposizione di tutte le Biblioteche pubbliche
statali, un servizio in ASP per la gestione informatica del protocollo, la gestione
documentale collegata al protocollo, dei flussi di lavoro e dell’iter dei procedimenti. L’attività relativa al protocollo informatico costituisce il punto nevralgico di
tutti i flussi di lavoro in quanto certifica la provenienza e la data di acquisizione
del documento identificandolo in maniera univoca. L’obiettivo di rendere più efficiente l’amministrazione attraverso l’eliminazione dei registri cartacei e la razionalizzazione degli uffici di protocollo e dei flussi documentali si persegue attraverso il potenziamento della trasparenza dell’azione amministrativa con l’utilizzo
di strumenti che facilitino il diritto di accesso allo stato dei procedimenti e ai relativi documenti da parte dei soggetti interessati.
L’adozione della Carta dei servizi negli istituti del Ministero per i beni e le attività
culturali (Musei, Aree archeologiche, Complessi monumentali, Archivi e
Biblioteche) si inserisce in una serie di iniziative volte a promuovere una più
ampia valorizzazione del patrimonio culturale in essi conservato e ad adeguare
per quanto possibile, in armonia con le esigenze della tutela e della ricerca, l’organizzazione delle attività alle aspettative degli utenti. La Carta della qualità dei
servizi risponde all’esigenza di fissare principi e regole nel rapporto tra le amministrazioni che erogano servizi e i cittadini che ne usufruiscono.
In tal ambito la Direzione Generale per i Beni librari, gli Istituti Culturali ed il
Diritto d’Autore coordina le iniziative volte a soddisfare la qualità dei servizi e
dell’offerta culturale all’interno delle Biblioteche pubbliche statali. È al vaglio
una soluzione software open source Liferay per l’Intranet che permetta di
operare con tutti i principali Application Servers J2EE disponibili e con tutti i
più diffusi database relazionali.
Il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), realizzato sulla base di un protocollo
d’intesa sottoscritto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Ministero
dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e dal Coordinamento
delle Regioni mette in rete ad oggi, 3.374 biblioteche pubbliche statali, universitarie, ecclesiastiche, di enti locali, di archivi, di conservatori, di istituti di
ricerca e di cultura. Le biblioteche sono raggruppate in 65 Poli locali collegati
all’Indice SBN, gestito dall’ICCU, che costituisce il nodo centrale della rete.
La nuova interfaccia, disponibile dal 2005, attraverso il portale Internet
Culturale offre servizi integrati: il prestito interbibliotecario (ILL), il formato digitale del documento, l’accesso all’OPAC locale e informazioni sulle biblioteche
presenti nella base-dati dell’Anagrafe delle Biblioteche Italiane.
Convenzione attuativa MIBAC - CEI per il Polo Biblioteche Ecclesiastiche
Il 29 luglio 2008, è stata firmata la Convenzione tra la Direzione Generale
46
per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il diritto d’autore, l’Istituto Centrale per
il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Ufficio Nazionale per i beni
culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana.
La firma è l’ennesima e decisiva tappa utile all’attivazione del Polo di
Biblioteche Ecclesiastiche nel Servizio Bibliotecario Nazionale. Sono 85 le
biblioteche ecclesiastiche che ad oggi hanno chiesto di partecipare a questo
progetto promosso dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e
sancito dall’accordo del 5 dicembre 2006.
(Accordo CEI - MiBAC in materia di descrizione bibliografica e trattamento
delle raccolte appartenenti alle biblioteche ecclesiastiche, 5 dicembre 2006).
Nell’ambito dell’uso delle nuove tecnologie della comunicazione è stato creato
il piano d’azione Mediateca 2000 (http://www.mediateca2000.net/) che
nacque grazie ad una delibera CIPE del novembre 1998 e che ha consentito
l’avvio di 66 mediateche.
L’obiettivo del progetto è stato lo sviluppo dell’infrastruttura della conoscenza,
attraverso la costituzione di una rete di servizi integrati.
Il Piano assunse la biblioteca quale luogo privilegiato, in quanto centro di
raccolta e di diffusione di cultura e di informazioni. La mediateca - o biblioteca
multimediale - si propone come naturale evoluzione della biblioteca tradizionale e si caratterizza come sportello di accesso ad un’informazione estremamente differenziata: documenti e servizi on line, banche dati, testi on-line o su
CD-Rom, VHS, DVD, musei virtuali, accesso a Internet.
La progettazione e la realizzazione delle mediateche ha comportato fasi di
analisi, di valutazione, di implementazione tecnologica, di progettazione e di
assistenza per i servizi di gestione.
Beneficiarie del finanziamento sono state la regione Sicilia, Puglia, Calabria,
Molise, Sardegna, Campania e Basilicata che hanno avviato e reso operative
sul territorio sessantasei mediateche. Sono state costituite venti cooperative di
giovani formati durante la prima fase del progetto.
L’obiettivo di estendere al centro nord d’Italia l’esperienza maturata per il
progetto Mediateca 2000, è confluito nel progetto Mediateca Centro-Nord
finanziato da questa Direzione Generale con un Decreto del dicembre 2001.
Sono state realizzate 67 mediateche di enti locali sulla base di progetti presentati e gestiti dalle regioni Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana,
Umbria, Marche e Lazio, e 9 progetti nelle biblioteche pubbliche statali e il
ICCU. Le mediateche finanziate in tutto o in parte dalla Direzione Generale
sono dunque 142 su tutto il territorio nazionale.
La Biblioteca Digitale Italiana (BDI), avviata a partire dal 2001, è un
programma, promosso dall’allora Direzione Generale per i Beni Librari e gli
Istituti Culturali, con il coordinamento tecnico-scientifico dell’ICCU, volto a valutare le iniziative, a delineare le linee guida nell’ambito della digitalizzazione
e a creare una nuova banca dati digitale accessibile in rete attraverso sistemi
aperti (Open Archival Information System) e conformi a standard internazionali
condivisi. Il sito della Biblioteca Digitale Italiana (BDI), www.bibliotecadigitaleitaliana.it, offre il punto di accesso ai risultati delle attività svolte nell’ambito
della digitalizzazione del patrimonio bibliografico italiano. Parte dei risultati
sono già censiti nel portale del progetto Michael (Multilingual Inventory of
Cultural Heritage in Europe - www.michael-culture.eu) che intende rendere
accessibile al mondo intero le collezioni digitali di musei, archivi, biblioteche
e altre istituzioni culturali europee. Nell’ambito della conservazione della
memoria digitale, la Direzione Generale collabora nell’azione coordinata,
sotto la guida della Commissione Europea, relativa al progetto europeo
“Digital Preservation Europe” (DPE) www.digitalpreservationeurope.eu. Si
tratta di un’azione coordinata, nell’ambito della priorità tematica “Tecnologie
della Società dell’Informazione”.
I progetti della BDI sono fruibili sul portale di InternetCulturale, www.internet-
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culturale.it, nato nel marzo 2005 dal progetto “Biblioteca Digitale Italiana e
Network Turistico Culturale” (BDI&NTC).
Internet Culturale è un portale multilingue (italiano, inglese, francese e
spagnolo) che:
• offre l’accesso integrato alle risorse digitali e tradizionali di biblioteche,
archivi e altre istituzioni culturali italiane;
• facilita l’accesso alle risorse digitali rendendo fruibili i risultati delle attività
nell’ambito della digitalizzazione;
• permette di accedere a informazioni relative alle attività, ai progetti, alle
collezioni e ai contenuti digitali;
• integra un sistema sperimentale di e-commerce che consente in questa prima
fase di acquistare on-line un primo nucleo di oggetti digitali ad alta definizione messi a disposizione da alcune istituzioni culturali italiane.
Attualmente la banca dati digitale contiene circa 75.000 documenti digitalizzati per un oltre 9 milioni di immagini scansionate.
Oltre ad un accesso amichevole alle banche dati di SBN, il portale offre la
ricerca dei documenti digitalizzati attraverso le sezioni Collezioni Digitali (con
una descrizioni delle principali collezioni) e Contenuti Digitali (che permette di
interrogare i repository e la banca dati digitale).
Il portale permette, attraverso i suoi Percorsi Culturali, di accedere a:
• versione digitale di 26 mostre in lingua italiana e inglese (12 anche in
spagnolo e francese): dedicate ad alcune delle più grandi personalità della
letteratura italiana (Manzoni, Saba, Ungaretti, Pirandello, Calvino, Elsa
Morante, ecc.). Si è mirato in questo modo a promuovere la conoscenza e
conservare la memoria delle mostre organizzate, dalle biblioteche pubbliche
statali, nel corso degli anni;
• ipertesti (Viaggi nel Testo) sulla vita di scrittori e personaggi di grande interesse turistico e culturale: Petrarca, Giacomo Leopardi, Giuseppe Verdi,
Leonbattista Alberti, Gregorio Magno, Carducci e altri;
• itinerari che coniugano contenuti culturali nel territorio (Itinerari TuristicoCulturali);
• percorsi 3D - veri e propri viaggi tridimensionali che offrono all’utente la
possibilità di muoversi in ambienti virtuali, popolati da oggetti “parlanti”
corredati da dettagliate schede di approfondimento.
Dallo scorso 20 giugno 2008, in occasione della Festa europea della musica,
è presente un’area tematica interamente dedicata alla musica (Area musicale):
una nuova vetrina dedicata alle risorse musicali digitali nata per offrire nuovi
strumenti di consultazione agli studiosi della materia e, nel contempo, per
fornire attraverso le potenzialità della tecnologia web, nuovi percorsi e stimoli
agli appassionati della musica. È disponibile una nuova interfaccia di ricerca
concepita appositamente per la musica, che consente una navigazione integrata tra documenti diversi: dagli autografi alle partiture a stampa; dalle lettere
ai libretti; dai bozzetti di scena alle fotografie. Un sistema di ricerca relazionale che offre un ventaglio di strumenti di consultazione facile e intuitivo. In
questa prima fase sperimentale il nuovo canale di ricerca permette di consultare quasi 10.000 documenti provenienti dall’Archivio storico di Casa Ricordi
(con materiale teatrale relativo ai principali allestimenti delle opere di
Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini) e dal repertorio polifonico del XV e XVI
sec. digitalizzato nell’ambito del progetto “Beni musicali in Trentino”.
Internet Culturale, inoltre, permette l’accesso ai seguenti siti:
• Biblioteche pubbliche statali www.bibliotechepubbliche.it che propone una
base dati contenente le principali informazioni anagrafiche e le descrizioni
del patrimonio documentario custodito dalle 46 biblioteche pubbliche statali:
circa 40 milioni di esemplari tra manoscritti, incunaboli, edizioni a stampa,
periodici, edizioni musicali e straordinarie raccolte di mappe geografiche,
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incisioni e stampe. Sono anche presenti informazioni sugli eventi e novità di
carattere professionale, sulla più rilevante normativa di settore e sui principali programmi portati avanti dalla Direzione Generale.
• Comitati nazionali www.comitatinazionali.it/ presenta una panoramica
sull’attività dei Comitati nazionali per le celebrazioni e le manifestazioni
culturali che, a partire dal 1997, si occupano di promuovere e realizzare
eventi e manifestazioni che ricordino i grandi protagonisti e gli avvenimenti
della storia e della cultura italiana. Tra i contenuti e gli strumenti messi a
disposizione dell’utente, sono presenti materiali di carattere iconografico e
informativo e un calendario che fornisce informazioni dettagliate e aggiornate sull’attività dei singoli Comitati.
• Istituti culturali www.istituticulturali.it offre una visione completa e omogenea
delle attività e dei servizi degli Istituti Culturali che svolgono attività di
ricerca, conservazione e promozione nei più diversi ambiti della produzione
culturale in tutto il territorio nazionale. Fornisce informazioni pratiche relative
ad ogni singolo istituto, alle finalità, alla normativa e un calendario degli
incontri e delle manifestazioni.
• Italia Pianeta Libro www.ilpianetalibro.it che è un osservatorio sull’editoria e
sulla lettura in Italia promosso dall’allora Direzione Generale per i Beni
Librari e gli Istituti Culturali per diffondere il libro e la lettura. Espressione
dell’Istituto per il Libro (IPL), creato alla fine del 2005, in base alla recente
riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali cambia denominazione in Centro per il Libro e la Lettura. Tra i programmi di promozione
della lettura, attraverso progetti gestiti in collaborazione con altri Ministeri,
Regioni, Province e Comuni, all’interno del sito si trova “Ottobre piovono
libri. I luoghi della lettura”. L’iniziativa è stata lanciata nel 2006 dall’Istituto
per il Libro della Direzione Generale, in collaborazione con la Conferenza
delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle Province d’Italia,
l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Il successo dell’edizione pilota nel
2006, quando all’appello risposero oltre 260 enti, ha portato a un ampliamento della rete: lo scorso 2007 la risposta è raddoppiata, con circa 500
eventi e 480 “luoghi della lettura”coinvolti in un unico grande calendario
nazionale e con l’obiettivo di estendere e rafforzare la rete di strutture e
iniziative legate alle promozione del libro, inteso come presenza utile, vitale
e amichevole. Un progetto che dà spazio e visibilità a quanti ogni giorno
restituiscono alla lettura la sua funzione di crescita e di aggregazione: enti
locali, biblioteche statali, civiche, scolastiche, scuole, asili, librerie, associazioni e istituti culturali, fiere e festival, centri anziani, editori, circoli culturali
e di lettura. Sulla scia dell’entusiasmante successo riscosso dalle prime due
edizioni del 2006 e del 2007, anche quest’anno nel mese di ottobre è ripartita l’avventura di “Ottobre piovono libri”. All’interno del sito si trova
la guida ai Premi letterari italiani di sicuro interesse per quanti – autori,
editori o semplici appassionati – desiderino essere aggiornati su questo affascinante aspetto del mondo dei libri. Per ciascun premio informa su: entità
economica, giuria, come parteciparvi.
È significativa l’attenzione rivolta dalla Direzione Generale alle iniziative
previste per l’Anno Europeo per il Dialogo Interculturale 2008 (EYID)
www.dialogue2008.eu promosso dalla Commissione Europea, attraverso
Eventi e incontri mediante un’Agenda Nazionale di attività denominata
“Mosaico: melting colours of Europe”. Lo slogan è “Insieme nella diversità” e
l’auspicio è quello di oltrepassare i confini geografici europei, per valorizzare
e mettere in contatto paesi del Mediterraneo e dei Balcani.
Il progetto “Libro Parlato Lions per non vedenti, ipovedenti, dislessici: la rete
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delle biblioteche statali” nasce da una collaborazione tra la Direzione
Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali e diverse associazioni facenti
capo al Lions Club, con l’obiettivo di sostenere, promuovere e diffondere la
lettura tra le persone con difficoltà visive.
Il programma si inserisce nell’ambito delle iniziative a favore dei non vedenti,
ipovedenti e dislessici, promosse dai Lions Club, già a partire dal 1975, con il
progetto Libro Parlato Lions, che ha portato alla costituzione di un ricco archivio
di testi e documenti riprodotti sotto forma di audiolibri. Con l’avvento delle nuove
tecnologie informatiche e della rete WEB il progetto ha trovato una nuova dimensione e una più ampia diffusione attraverso il portale www.libroparlatolions.it
Questa Direzione Generale, valutando positivamente tali iniziative, ha deciso
di appoggiarle e di offrire il proprio contributo concreto. Inizialmente testando
nuovi spazi di accesso e consultazione dedicati ai diversamente abili all’interno della Biblioteca Statale di Cremona (2004), poi, a seguito del successo
di tale collaborazione, stipulando una Convenzione con i Lions Club (19
dicembre 2006) grazie alla quale l’esperimento è stato esteso a 24 Biblioteche
Pubbliche Statali su tutto il territorio nazionale.
Il progetto è stato avviato ufficialmente il 2 marzo 2007 con l’istallazione della
prima postazione informatica presso la Biblioteca Braidense di Milano (nei
locali della Mediateca di Santa Teresa), e dal 30 giugno 2007 il servizio è
attivo in tutte le biblioteche aderenti al programma. Al loro interno, le persone
con difficoltà visive, possono disporre di assistenza e postazioni informatiche
dedicate dalle quali è possibile accedere gratuitamente ai servizi di consultazione, download e prestito di audio-libri (circa 7.000 titoli) in diversi formati
(audio cassette, CD, Mp3/WMA).
Usufruire del servizio è semplice: le persone con difficoltà visive possono
recarsi in biblioteca, registrarsi al servizio con l’aiuto e la collaborazione del
personale bibliotecario e scegliere il libro da leggere. La traccia audio, con la
relativa licenza di ascolto, sarà caricata su una memoria (simile a quelle impiegate per ascoltare musica in formato mp3), che gli utenti potranno portare a
casa. Allo scadere dei giorni stabiliti, il file non può essere più ascoltato e il
supporto sarà restituito alla biblioteca.
La Via Francigena, che collega Canterbury con Roma, dichiarata dal Consiglio
d’Europa “Grande Itinerario Culturale”, si estende in cinque stati Europei
ovvero Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Italia e Stato Vaticano e rappresenta
un modello di riferimento nell’ambito del progetto riguardante la
“Valorizzazioione degli itinerari storici, culturali e religiosi”. La Direzione
Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore, nell’ambito delle attività connesse a tale progetto (www.librari.beniculturali.it) ha incaricato l’azienda ItinerAria di effettuare il rilevamento dei dati cartografici e la
messa a punto del percorso pedonale della via Francigena.
Il 31 luglio 2008 i pellegrini sono stati accolti e ricevuti presso la sede del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal Ministro, Sen. Sandro Bondi, per
testimoniare l’autentico valore di tale iniziativa che rientra a pieno titolo
nell’obiettivo di valorizzazione degli itinerari storici, culturali e religiosi. Per
l’occasione è stato realizzato un video multimediale con immagini significative
del percorso:
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http://www.beniculturali.it/video/CamminaFrancigena310708.asp
Il progetto ha alla base le premesse di voler:
• stabilire e seguire una metodologia comune nelle linee di intervento;
• valorizzare le proprie risorse e competenze tecnico-scientifiche acquisite
nell’ambito delle tecnologie per i beni culturali, della ricerca bibliografica ed
archivistica, della catalogazione, delle applicazioni multimediali e della
tecnologia digitale;
• incentivare nuove soluzioni ICT (Information, Communication & Technology)
per la valorizzazione del patrimonio culturale per il marketing turistico-territoriale.
E si prefigge molteplici obiettivi tra i quali:
• stendere la mappatura dei beni culturali nei luoghi stabiliti del percorso attraverso linee standard consolidate e condivise;
• integrare le banche-dati sviluppate dagli altri soggetti/partecipanti coinvolti
nel progetto;
• coinvolgere le Regioni, gli Enti pubblici locali, le associazioni, le Diocesi e il
Consiglio d’Europa;
• creare un Portale che renda visibili e accessibili le singole basi-dati collegate
con gli altri soggetti che formano un unicum, una rete condivisa e aggiornata.
Le attività che la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il
Diritto d’Autore intende sviluppare e condividere rientrano nei seguenti cinque
ambiti:
• la conoscenza (attraverso la documentazione, la ricerca storica ed archivistica, la catalogazione, qualora non fosse già effettuata, e la digitalizzazione);
• la condivisione delle risorse in un sistema tecnologico interoperabile;
• lo sviluppo e l’offerta di servizi integrati tramite il Portale;
• la traduzione delle pagine del Portale in più lingue;
• il dialogo con il Consiglio d’Europa.
La prima fase riguarderà l’immissione in rete del materiale individuato e selezionato dalle singole biblioteche, dagli archivi ed enti ecclesiastici invitati a
fornire la descrizione base (scheda) già presente o da creare per il materiale
attinente la specificità dei luoghi del tracciato della Via Francigena. (Questo
obiettivo porterà già al censimento del materiale archivistico - bibliotecario
presente nel territorio).
L’individuazione di materiale ancora non trattato catalograficamente comporta
la possibilità di far emergere altre importanti fonti documentali.
La messa in rete dei documenti e/o degli oggetti digitali metterà in circolazione le banche-dati e permetterà l’integrazione delle risorse.
La fruizione da parte del pubblico delle banche-dati disponibili tramite il
Portale coronerà l’interesse per molteplici ambiti di ricerca: storico-documentale, archivistica, paesaggistico-territoriale, storico-religiosa, iconografica,
museale e sonora.
In linea con la missione istituzionale attribuita la Direzione Generale per i Beni
Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore intende costruire un valido
punto di riferimento per le istituzioni italiane coinvolte e costituire una
“cerniera” tra il sistema della ricerca della documentazione, il sistema riferito
agli enti locali operanti nel territorio e il sistema delle imprese che operano
nell’ambito dell’innovazione tecnologica per il patrimonio culturale.
Alla base dell’attività primaria relativa alla conoscenza, la Direzione
Generale, manterrà rapporti di dialogo, di comunicazione e di collaborazione
51
con: gli Archivi di Stato, le Soprintendenze archivistiche, le Biblioteche
pubbliche statali, gli Istituti culturali, l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed
Audiovisivi, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) e
l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro (ISCR).
Siti web di riferimento:
• Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore:
www.librari.beniculturali.it
• ICCU:
www.iccu.sbn.it
• Internet culturale:
www.internetculturale.it
• Biblioteche pubbliche statali:
www.bibliotechepubbliche.it
• Istituti culturali:
www.istituticulturali.it
• Italia Pianeta Libro:
www.ilpianetalibro.it
• Progetto Libro Parlato:
www.libroparlatolions.it
• Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus
www.uiciechi.it
• Mediateca 2000:
http://www.mediateca2000.net/
• Michael project:
http://www.michael-culture.eu/
• Anno Europeo per il Dialogo Interculturale 2008:
www.dialogue2008.eu
• Digital preservation Europe:
www.digitalpreservationeurope.eu
52
DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI, GLI ISTITUTI CULTURALI
ED IL DIRITTO D’AUTORE
Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane
e per le informazioni bibliografiche
La documentazione del patrimonio culturale delle
biblioteche e lo sviluppo della rete dei servizi per l’utente
Rossella Caffo
L’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) assume l’attuale denominazione nel 1975 a
seguito della costituzione del Ministero per i beni e le attività culturali, subentrando al Centro nazionale per il catalogo unico creato nel 1951.
L’Istituto è il referente tecnico scientifico della Direzione generale per i beni
librari, gli istituti culturali e il diritto d’autore e svolge funzioni di coordinamento - nel rispetto delle autonomie delle biblioteche – nell’ambito della documentazione e diffusione del patrimonio culturale posseduto dalle biblioteche,
elaborando metodologie e standard e coordinando la realizzazione di
progetti di digitalizzazione per tutte le tipologia di materiale.
La rete del Servizio Bibliotecario Nazionale
L’ICCU nel perseguire l’obiettivo istituzionale di documentare il patrimonio
culturale posseduto dalle biblioteche italiane, ha realizzato il Servizio
Bibliotecario nazionale (SBN), la rete informatizzata di servizi nazionali alla
quale sono collegate biblioteche statali, di Enti locali, universitarie e private.
3.373 biblioteche partecipano a SBN e sono raggruppate in 65 Poli locali che
sono a loro volta collegati al sistema Indice SBN che contiene quindi il catalogo collettivo del patrimonio posseduto dalle biblioteche aderenti al servizio.
Dal 1997 l’Indice è disponibile all’utenza mediante il sistema OPAC (On line
Public Access Catalog).
La base dati OPAC contiene attualmente dieci milioni di notizie e trenta milioni
di localizzazioni, provenienti dall’attività delle circa 3.400 biblioteche. La
base dati è consultabile tramite due interfacce (http://opac.sbn.it e http://
ww.internetculturale.it) e supporta circa 20 milioni di ricerche annuali che
generano la prospettazione di 165 milioni di record.
La base dati consente diverse tipologie di ricerca (semplice, base, avanzata,
tematica per materiali specifici), l’uso di indici e di liste di aiuto e anche una
serie di servizi per l’utente quali il salvataggio delle ricerche, la creazione e la
gestione di un segnalibro, la ricerca e prospettazione di oggetti digitali disponibili nei repository NTC (Network Turistico Culturale), etc.
Altre caratteristiche significative del sistema OPAC sono:
– l’aggancio al servizio di prestito interbibliotecario SBN ILL con la possibilità
di selezione multipla delle biblioteche cui inoltrare la richiesta
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Istituto Centrale per il Catalogo Unico
delle Biblioteche Italiane e per le
informazioni bibliografiche
Direttore: Rossella Caffo
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49210 425/4989 425
Fax 06 4959302
[email protected]
53
– l’integrazione con i singoli OPAC locali
– l’accesso alle schede anagrafiche delle biblioteche individuate
– la possibilità di operare come client Z39.50 e quindi di interrogare altri cataloghi Z39.50 a livello nazionale e internazionale
– la prospettazione, nel risultato di una ricerca, nei formati MARC nonchè l’export UNIMARC di singole notizie
– la possibilità di ricerca per le voci di autorità relative agli autori lavorati in
Indice (attualmente 36.000 ma ovviamente incrementabile) ma anche di
prospettazione della scheda di autorità, legata alla notizia bibliografica
Infine l’interfaccia più recente (dicembre 2007) soddisfa le norme sull’accessibilità dei siti web previste dalla Legge Stanca.
La bibliografia retrospettiva. La b/d EDIT16
La base dati EDIT16 è stata realizzata nel 1997 per la gestione sia del materiale bibliografico e dei prodotti editoriali sia delle procedure del Censimento
nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo; la base dati è consultabile in
rete dal 2000.
EDIT16 consente:
– agli utenti la disponibilità delle notizie a qualsiasi livello, con la possibilità di effettuare ricerche ad ampio raggio sulla produzione editoriale italiana del
Cinquecento e di inviare segnalazioni sulle notizie bibliografiche via mail;
– alle biblioteche partecipanti la possibilità di recuperare le loro notizie e di avviare
nuove forme di collaborazione, di inserire o cancellare in linea localizzazioni e di
segnalare proposte di correzione, previa abilitazione dell’ICCU;
– agli operatori del Censimento la gestione delle descrizioni bibliografiche, di
archivi collaterali quali le fonti bibliografiche e gli Authority File di autori,
editori/tipografi, luoghi di stampa, marche editoriali.
Le notizie bibliografiche attualmente presenti in base dati sono 62.604; esse
sono eterogenee, comprendendo descrizioni definitive, descrizioni parzialmente elaborate suscettibili di aggiornamenti e modifiche e descrizioni provvisorie, risultato della cumulazione dei dati d’archivio e di nuove immissioni.
A completamento delle descrizioni catalografiche si è avviato il recupero delle
immagini di frontespizi e colophon, a oggi 29.290 relative a 16.896 titoli.
EDIT16 gestisce inoltre i seguenti archivi:
– Autori: 24.996 voci di cui 12.527 forme accettate; le voci sono corredate
da note informative e riferimenti bibliografici.
– Editori/tipografi: 5.512 voci, di cui 2.502 forme accettate; anche in questo
caso le voci sono corredate da note informative e riferimenti bibliografici.
– Luoghi: 531 voci, di cui 203 forme accettate, relative a denominazioni di
luoghi di stampa di edizioni italiane del Cinquecento.
– Marche tipografiche : 2.225 schede descrittive (tutte associate alle rispettive
immagini) di cui 863 relative a marche non censite in precedenza.
– Titoli uniformi: 323 schede descrittive relative a titoli uniformi e di raggruppamento.
– Bibliografia: 2.349 schede descrittive di altrettante fonti bibliografiche
Un software di conversione garantisce l’importazione e l’esportazione dei dati
in formato UNIMARC.
È consultabile da settembre del 2008 un nuovo archivio riservato alle Dediche
contenute nelle edizioni dei più significativi autori italiani del Cinquecento.
Attualmente l’archivio comprende 808 descrizioni bibliografiche e 2.625
immagini, con i relativi metadati, tratte da edizioni presenti nelle biblioteche
Civica di Bergamo, Ariostea di Ferrara, Nazionale di Firenze, Nazionale di
Napoli, Corsiniana e Angelica di Roma.
Nel sito di EDIT16 è anche possibile consultare i numeri de Il Corsivo, notiziario del Censimento, i manuali sul rilevamento dell’impronta, con la serie di
Nouvelles des empreintes, e una rassegna bibliografica su EDIT16.
La base dati offre inoltre la possibilità di collegarsi ad altri siti relativi al libro
antico.
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È stato da ultimo realizzato un nuovo servizio che assicura l’accesso alla documentazione digitale in rete, collegando le descrizioni alla riproduzione
dell’opera nel web tramite la localizzazione dell’edizione.
I manoscritti nelle biblioteche. Le basi DATI BibMan e Manus
Le basi dati BibMan e Manus si propongono di offrire un servizio di informazione e documentazione sui manoscritti conservati nelle biblioteche italiane.
BibMan- Bibliografia dei manoscritti in alfabeto latino – raccoglie i dati bibliografici che citano manoscritti posseduti da biblioteche italiane e si avvale della
cooperazione di quaranta istituti bibliotecari che partecipano al progetto.
La bibliografia attualmente disponibile è quella corrente (dal 1990) ed è il
prodotto dello spoglio di 7.864 tra monografie, poligrafie e periodici realizzato dai bibliotecari degli enti partecipanti.
L’arco temporale che documenta è molto vasto: va dal 5. sec. ai nostri giorni.
Attualmente la base dati contiene circa 52.000 manoscritti citati, circa 72.000
citazioni di manoscritti, più di 5.000 autori e circa 13.000 schede.
L’attività di implementazione della base di dati avviene anche on-line.
Manus è una base di dati e immagini realizzata nell’ambito del progetto di
censimento del patrimonio librario manoscritto conservato nelle biblioteche
italiane.
Contiene descrizioni catalografiche di manoscritti che, temporalmente, vanno
dal medioevo all’età contemporanea, comprendendo anche i carteggi e gli
epistolari.
Recentemente si è realizzata, grazie anche alla collaborazione del
Dipartimento di Informatica e Comunicazione dell’Università degli Studi di
Milano, una nuova versione del software Manus che consente la catalogazione on-line.
Oggi nell’archivio Manus sono presenti circa 1.000 immagini, 50.898 segnature, 50.763 titoli, 34.940 nomi, che nella nuova versione vengono controllati
da uno specifico authority file.
L’Anagrafe delle biblioteche italiane
La base dati dell’Anagrafe delle biblioteche italiane nasce dal progetto di
censimento delle biblioteche avviato agli inizi degli anni ’90 dall’Ufficio
centrale per i beni librari, al quale hanno dato la loro adesione le Regioni, le
Università e molte istituzioni culturali.
La base dati raccoglie i dati di censimento di tutte le biblioteche presenti sul
territorio nazionale (più di 16.000 indirizzi e informazioni relative a 12.400
biblioteche) ed è consultabile in Internet all’indirizzo http://anagrafe.iccu.sbn.it e,
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mediante il Portale Internet culturale, all’indirizzo http://www.internetculturale.it
L’Anagrafe è disponibile anche come pubblicazione a stampa “Catalogo delle
biblioteche d’Italia”.
È stato inoltre realizzato un formato di scambio in XML che consente l’acquisizione di dati dalle fonti di informazioni istituzionali (basi dati delle regioni,
università, di enti) e lo scarico dei dati dall’Anagrafe verso altre basi dati al fine
di creare un elevato livello di interoperabilità tra gli enti che gestiscono diverse
tipologie di biblioteche (delle regioni, delle università, di altre istituzioni).
IL Portale Internet Culturale
L’ICCU ha collaborato con la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti
Culturali e di Diritto d’Autore alla realizzazione del portale Internet Culturale
www.internetculturale.it tale strumento permette agli utenti di accedere ai documenti e alle risorse digitali delle biblioteche italiane e di trovare informazioni
riguardanti le loro attività; permette inoltre, consultando il sito Italia Pianeta
Libro, di ottenere notizie sul libro e l’editoria.
Attraverso il portale, l’utente può:
• effettuare ricerche nell’ambito del Catalogo collettivo della rete del Servizio
Bibliotecario Nazionale
• visualizzare ed effettuare il download delle immagini delle Collezioni digitali collegate
• accedere direttamente al Servizio di prestito interbibliotecario
• effettuare ricerche nei Cataloghi storici digitalizzati di varie istituzioni
pubbliche italiane. La raccolta comprende cataloghi, manoscritti e non, a
volume e a schede, di diversa tipologia: alfabetici per autori e titoli, topografici, sistematici, misti. Oltre ai cataloghi generali, nella collezione sono
presenti cataloghi di singoli fondi o raccolte e di materiali speciali quali
manoscritti, carte geografiche, stampe, musica
• ottenere informazioni, attraverso l’interrogazione dell’Anagrafe delle
Biblioteche Italiane, su oltre 16.000 biblioteche, sulle loro specializzazioni,
sulla consistenza e tipologia dei fondi, sugli orari e i servizi offerti agli utenti
con possibilità di accedere alla singola istituzione anche attraverso una
ricerca geografica.
Nella sezione relativa ai cataloghi speciali l’utente può svolgere ricerche tematiche sulle edizioni italiane del XVI secolo (Edit16) a cui sono collegate immagini di marche, frontespizi, colophon e dediche; sui manoscritti in alfabeto
latino conservati nelle biblioteche italiane che partecipano al censimento
nazionale Manus; sulla bibliografia dei manoscritti realizzata dagli enti partecipanti al progetto BibMan e sulla descrizione e riproduzione digitale dei
palinsesti greci (Rinascimento Virtuale), cioè dei codici contenenti testi in lingua
greca scritti con pergamena “riciclata”.
Il portale Internet Culturale consente inoltre all’utente di navigare, con l’ausilio
di tecnologie tridimensionali, animazioni, ipertesti, fra mostre virtuali dedicate
a personaggi famosi (per es. Svevo, Verdi, Totò) e itinerari turistico-culturali
quali ad esempio percorsi relativi a luoghi di rilevanza scientifica e tecnologica del territorio toscano o percorsi enogastronomici relativi al Piemonte,
Veneto, Emilia-Romagna e Lazio.
Il Portale Internet Culturale riserva anche un ampio spazio al patrimonio musicale con un gran numero di documenti digitalizzati che costituiscono una delle
più ricche banche dati presenti in rete. Sono infatti consultabili, ad esempio,
autografi, partiture, lettere, libretti, bozzetti di scena e fotografie relativi agli
allestimenti delle opere di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini dell’Archivio
storico di Casa Ricordi, gli autografi di Antonio Vivaldi; il fondo del
Conservatorio di musica San Pietro a Majella.
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DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
“Il ruolo dell’innovazione nella P.A. che cambia”
Milano, 22 ottobre 2008
Antonia Pasqua Recchia
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
La partecipazione del Ministero per i Beni e le Attività culturali al Salone
europeo della Comunicazione pubblica, è un appuntamento annuale di
grande rilevanza per migliorare la comunicazione con il cittadino che viene
posto al centro della attenzione per garantire i suoi diritti all’accesso, alla
conoscenza, alla trasparenza, alla fruizione e alla conservazione del patrimonio, rammentandogli, tuttavia, di essere anche destinatario di precisi doveri
nei confronti del patrimonio culturale e del paesaggio.
Dire quanto sia importante l’innovazione tecnologica nel processo di cambiamento, di trasparenza, di efficacia ed efficienza, di snellimento e di modernizzazione della Pubblica Amministrazione può sembrare addirittura banale,
perché questa realtà costituisce un’esigenza trasversale avvertita con forza in
tutti i settori della Amministrazione pubblica e, in particolare, nel Ministero per
i Beni e le Attività culturali.
Ma se questo è vero, come è vero, essere alla guida della Direzione Generale,
che, tra l’altro, è competente per l’innovazione tecnologica, comporta la
grossa responsabilità di elaborare linee guida, proposte per la definizione di
una strategia unitaria tesa alla modernizzazione dell’amministrazione. Questo
processo deve essere favorito e sostenuto attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Solo grazie ad esse è possibile
tradurre il disegno strategico di apertura e servizio al cittadino in piani
d’azione che si sviluppano attraverso progetti integrati e coordinati, assicurandone il monitoraggio verificandone l’attuazione e curandone costantemente
l’aggiornamento nel portale del Ministero www.beniculturali.it.
Gli strumenti della innovazione sono oggi determinanti nel migliorare e razionalizzare la capacità organizzativa e gestionale dell’Amministrazione, nell’individuare modalità idonee ad assicurare il coinvolgimento e la responsabilità
degli enti territoriali, il contenimento della spesa pubblica, nel migliorare la
qualità dei servizi on line per i cittadini, nel valorizzare le sinergie tra promozione culturale, innovazione tecnologica e sviluppo economico del territorio.
Sostenere il Made in Italiy per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese è il primo
obiettivo strategico del Ministero per i Beni e le Attività culturali, per l’anno 2009.
Può sembrare un obiettivo lontano, poco correlato al buon funzionamento
dell’Amministrazione. Non è così. Tutti gli obiettivi strategici ed operativi, anche
quelli più ambiziosi, sottendono il potenziamento e lo sfruttamento degli strumenti
della innovazione tecnologica che possono e devono essere applicati nella comunicazione interna per la formazione del personale, per le procedure concorsuali,
per la gestione del protocollo unico, per il controllo di gestione.
Attraverso lo strumento dell’innovazione, inoltre, è possibile semplificare le
procedure anche nell’ottica della economicità dell’azione amministrativa e
potenziare la comunicazione esterna, garantendo l’accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione a tutti i cittadini e, in particolare, a quanti sono diversamente abili.
È indispensabile dare seguito a questa strategia affinché il Ministero per i Beni
e le Attività culturali possa raggiungere l’obiettivo del rilancio dello sviluppo
attraverso il rafforzamento del Made in Italy. Per la nostra Amministrazione,
infatti, perseguire tal fine significa, tra l’altro, restaurare, recuperare, migliorare la fruizione del patrimonio, difendere e rilanciare l’eccellenza della
cultura del restauro.
Particolarmente attenta è la comunicazione on line dello stato di attuazione,
per lItalia, delle Convenzioni UNESCO, sia per la protezione del patrimonio
culturale mondiale, sia del patrimonio culturale immateriale, sia della diversità
delle espressioni culturali. Un compito che impegna in modo costante la
Direzione Generale, alla quale afferisce in parte tale competenza.
L’attività ha un ritorno importante sia in ambito nazionale, sia internazionale.
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232007
Fax 06 67232106
[email protected]
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In particolare, gestire correttamente questa opportunità fornita dalle
Convenzioni UNESCO costituisce senz’altro un potente volano di sviluppo e di
sostegno al turismo culturale di qualità, in Italia e all’estero. Per dare seguito a
questa strategia è necessario promuovere tutto il “sistema”, l’immagine
dell’Italia come museo diffuso, favorendo la collaborazione pubblico-privato,
riqualificando il paesaggio culturale anche alla luce della Conferenza europea
del paesaggio, puntando l’attenzione sul binomio “turismo e beni culturali”,
realizzando poli di eccellenza per la ricerca e l’innovazione.
Il sito www.unesco.beniculturali.it è completamente dedicato al tema delle
Convenzioni UNESCO e costituisce un utile strumento di conoscenza tecnicoscientifica per gli addetti ai lavori e per gli enti locali, ma anche una preziosa
fonte per il cittadino utente che desideri sapere di più sulle eccellenze del
nostro Paese.
I numerosi e ambiziosi progetti e contributi che si possono conoscere leggendo
l’opuscolo del MiBAC dedicato al ComPA di quest’anno sono testimonianza di
una forte volontà di crescere e di riaffermare con forza l’importanza del nostro
immenso patrimonio culturale.
Con orgoglio si riferisce che per la prima volta l’Italia, attraverso il MiBAC, è
Coordinatore di un progetto europeo, ERANET, finanziato dall’Unione Europea
nell’ambito del VII Programma Quadro 2007/2013, mirato allo sviluppo e al
coordinamento di una rete di programmi di ricerca, per la protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile.
Successi come questi imprimono nuovo vigore alla sequenza conoscenzatutela-conservazione-valorizzazione alla quale corrisponde un insieme di attività, prodotti, lavori, servizi di grande importanza anche sotto il profilo economico e rafforzano ulteriormente la convinzione secondo la quale la cultura e il
patrimonio culturale costituiscono una risorsa primaria, la vera eccellenza del
nostro Paese.
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DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESIONALE E EL RELAZIONI SINDACALI
Un Sito Web per scoprire ed esplorare i Siti Italiani Unesco
Patrizia Micoli
Il sito web www.unesco.beniculturali.it costituisce uno strumento di comunicazione, interfaccia tra Ministro per i Beni e le Attività Culturali - Ufficio
Patrimonio Mondiale UNESCO e il cittadino utente interessato a conoscere, a
vario titolo, significato, valore e procedure correlate alla iscrizione dei Siti
italiani nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.
L’attività, svolta da funzionari del MiBAC fin dall’anno 1995, ha reso possibile
l’ambito riconoscimento a ben 43 Siti, portando l’Italia ad essere il Paese con
il maggior numero di Siti iscritti.
La home page presenta un menù molto semplice, articolato in otto voci principali, attraverso le quali è possibile conoscere l’articolazione e i compiti
dell’Ufficio, il percorso attuativo della Convenzione per il Patrimonio Culturale
Mondiale, i Siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, gli
Organismi di riferimento, l’insieme delle norme che regolano la materia, gli
eventi organizzati, le pubblicazioni dell’Ufficio e quanto viene realizzato in
attuazione delle Convenzioni per la salvaguardia del Patrimonio intangibile e
della diversità delle espressioni culturali.
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO
(alle dirette dipendenze del Direttore Generale)
Responsabile: Manuel Roberto Guido
Coordinatore per la Comunicazione:
Patrizia Micoli
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Il web
• fornisce informazioni sulla Convenzione per la Protezione del Patrimonio
Mondiale, culturale e naturale, adottata dalla Conferenza Generale
dell’UNESCO il 16 novembre del 1972;
• illustra le attività istituzionali di coordinamento svolte in Italia, a livello
centrale, per l’attuazione della Convenzione;
• diffonde i risultati dell’attività scientifica, di ricerca e di formazione svolti
dall’Ufficio per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO;
• contiene una banca dati, consultabile on line, relativa ai Siti culturali italiani
dichiarati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ponendosi
anche come strumento di lavoro per interagire con i Referenti dei singoli Siti;
• contiene le pubblicazioni scientifiche e divulgative dell’Ufficio e segnala gli
eventi relativi alla promozione del Patrimonio culturale Italiano UNESCO;
• segnala, tramite link, siti web dedicati, per accedere a informazioni di carattere pratico sui Siti culturali italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale
dell’UNESCO.
Per ogni sito è possibile avere, tra l’altro, informazioni sulle modalità e sui
criteri di iscrizione nella Lista, sulla localizzazione, sulla gestione, sui Referenti,
nonché informazioni turistiche. Numerosi gli allegati (cartografia, dossier
d’iscrizione, piano di gestione, pratiche relative ai seguiti dell’iscrizione, ecc.);
presenta anche collegamenti con il web dell’UNESCO, di organi consultivi
quali ICOMOS, IUCN, ICCROM, nonché della Commissione Nazionale
Italiana UNESCO, della Associazione Città Italiane UNESCO e di altri;
fornisce informazioni sulla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio
Culturale Immateriale, adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO il 17
Ottobre 2003 e sulla Convenzione per la Protezione e la Promozione delle
Diversità delle Espressioni Culturali, adottata dalla Conferenza Generale
dell’UNESCO il 20 ottobre 2005.
Il web www.unesco.beniculturali.it, pertanto, accanto alla mission tecnicoscientifica è anche divulgativo, perché mirato alla diffusione della conoscenza
delle eccellenze del Patrimonio culturale italiano tangibile e intangibile,
nonché delle misure che saranno adottate per la salvaguardia della diversità
delle espressioni culturali del nostro Paese.
In questa prospettiva, il sito web è particolarmente utile al pubblico italiano e
straniero che desideri avere informazioni sui beni del Patrimonio Mondiale
presenti nel nostro Paese, e non solo all’ente locale che vuole avviare le proce-
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dure per l’iscrizione, o al docente universitario o all’esperto che voglia trarre
informazioni sulle modalità di redazione dei dossier d’iscrizione, dei piani di
gestione o di altro ancora.
Per questo motivo è redatto in tre lingue: italiano, inglese e francese.
Tra i criteri ispiratori, quelli divulgativi possono riassumersi nell’esigenza di
massimizzare l’impatto della politica italiana di promozione culturale, con riferimento ai Siti UNESCO, sia nel nostro Paese, sia all’estero, aumentando le
sinergie con tutte le Amministrazioni competenti, in vista di una promozione
nazionale e internazionale coesa ed efficace.
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DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
Programma Operativo Nazionale per la Sicurezza
e lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia Misura 1.3
Programma comunitario 2000/2006
Maria Concetta Cassata
Il Progetto
Con il Programma Operativo “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno
d’Italia”, per il periodo 2000-2006 si è finanziato l’avvio di un nucleo di interventi selezionati in base alla considerazione dell’urgenza prioritaria di circoscritte realtà territoriali, nella fattispecie, per quanto attiene il Ministero per i
Beni e le Attività Culturali, finalizzate al recupero e alla messa in sicurezza di
aree archeologiche e storico artistiche di interesse rilevante nell’ambito del
Patrimonio nazionale.
In tal senso l’attuazione del P.O.N. si è rivelata decisiva nel consentire l’insorgere dei prodromi di un concreto risanamento e rafforzamento del sistema
socioeconomico, in particolare proprio nelle zone motivatamente scelte quali
“aree campione” (Regioni Obiettivo 1: Campania, Basilicata, Calabria,
Puglia, Sicilia, Sardegna) e, specie relativamente al Patrimonio culturale,
mediante un innovativo rapporto con le comunità residenti, il mondo dell’imprenditoria e del lavoro, le organizzazioni sindacali, gli Enti locali e tutte le
altre realtà operanti sul territorio.
L’iniziativa è sorta dalla considerazione che il legame negativo fra criminalità
e crescita economica e culturale, con particolare riferimento alle regioni economicamente meno sviluppate, potesse essere convenientemente contrastato
attraverso un cospicuo investimento in termini di sicurezza, intesa quale stabile
componente di un equilibrato sviluppo socioeconomico, come pure culturale.
Alla luce di tali presupposti, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di
concerto con il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza,
con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il Ministero
dell’Economia e Finanze, ha presentato, nel periodo 2000-2006, il progetto
“Tecnologie per la tutela delle risorse culturali ed ambientali” al fine di conseguire l’obiettivo globale di “determinare, nel tempo, su tutto il territorio del
Mezzogiorno italiano, a partire dalle aree più sensibili, condizioni fisiologiche
di salvaguardia, quantomeno pari a quelle sussistenti nel resto del Paese”.
Con tale Programma il Ministero BAC, in sinergia con gli altri Enti coinvolti, ha
evidenziato il concetto di “sicurezza” come “bene pubblico” con caratteri di
relativa originalità rispetto al passato, ponendo l’accento sulla necessità di un
maggiore coinvolgimento delle molteplici realtà territoriali, in particolar modo
le Regioni, i Comuni e le altre articolazioni delle Istituzioni sul territorio, nella
tutela di un Bene che sempre più viene individuato come fattore di crescita
civile, sociale e di sviluppo economico.
Tale Patrimonio, costituente il “Museo Italia” ha rappresentato, per alcuni
progetti “PILOTA”, anche la possibilità di valorizzare il territorio nazionale
attraverso lo sviluppo del turismo culturale.
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Servizio I - Affari Generali, Sistemi
Informativi, Tecnologie Innovative
Direttore ad interim: Maria Concetta Cassata
Responsabile del Progetto:
Programma Operativo Nazionale per la
Sicurezza e lo Sviluppo del Mezzogiorno
d’Italia-Misura 1.3
Programma Comunitario 2000-2006
Via del Collegio Romano, 27
00187 Roma
Tel. 06 67232542
Fax 06 67232499
[email protected]
Il Piano di Comunicazione
Il Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha inteso dare,
di concerto con gli altri Ministeri ed Enti territoriali coinvolti, tra cui il Ministero
per i Beni e le Attività Culturali, la massima diffusione dell’informazione concernente la struttura del Programma Operativo.
L’esecuzione di questi interventi si è accompagnata a specifiche misure di
sensibilizzazione e comunicazione indirizzate al raggiungimento dei seguenti
obiettivi:
1. richiamare l’attenzione degli operatori delle Forze dell’Ordine sugli impegni
assunti;
2. coinvolgere l’opinione pubblica delle Regioni meridionali, nella dimensione
associata ed individuale, nel processo di sviluppo in atto;
3. evidenziare il ruolo dell’Unione Europea nell’esercizio delle politiche di
61
coesione, comunicando efficacemente all’opinione pubblica le finalità politiche e strategiche che l’Unione Europea si è prefissa di conseguire, in partenariato con gli Stati membri, attraverso gli interventi cofinanziati dai Fondi
strutturali;
4. far conoscere a tutti i potenziali beneficiari le finalità e le opportunità offerte
dai Fondi strutturali e le modalità per accedervi, al fine di ottenere la
maggiore partecipazione possibile in termini di numero di progetti presentati;
5. garantire la trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche attraverso la
diffusione chiara delle informazioni e l’utilizzo di procedure e strumenti di
partecipazione semplici ed efficaci;
6. migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività di comunicazione, attraverso un processo continuo di monitoraggio e valutazione dei risultati.
In particolare sono state realizzate pubblicazioni, prodotti multimediali,
campagne pubblicitarie, convegni, conferenze, seminari e tavole rotonde,
nella consapevolezza che “comunicare sicurezza significa attuare lo sviluppo”
attraverso attività di sensibilizzazione.
I Progetti Pilota
Nell’ambito dei progetti realizzati, particolarmente significativi del pieno
conseguimento degli obiettivi prefissati sono stati:
• Il Progetto:“I Sentieri della Memoria”- Sardegna: carte e guide di accesso al
territorio.
Curato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della
Sardegna in collaborazione con tutte e 4 le Soprintendenze di Settore e del
Nucleo di Tutela dei beni culturali del Comando dell’Arma dei Carabinieri l’intervento si è avvalso anche della grande collaborazione degli Enti locali e
Territoriali, con il coinvolgimento di circa 150 Comuni.
L’intervento ha avuto come scopo la realizzazione di un modello di conoscenza
del territorio, attuato principalmente mediante la rilevazione e la schedatura dei
beni artistici e naturalistici, per un ammontare complessivo di circa 3.000 beni
censiti e attraverso la creazione di un sistema informativo geografico.
Ciò ha consentito la pubblicazione di carte e guide dettagliate in 4 lingue
(italiano-inglese-francese-tedesco) realizzate da un consorzio di imprese con a
capo l’Istituto Geografico De Agostini di Novara.
Il lavoro ha inteso, pertanto, coniugare sicurezza, accessibilità e fruizione,
presentando e valorizzando la Sardegna e il suo patrimonio archeologico,
monumentale e paesaggistico e sviluppando un turismo alternativo alla
Sardegna “mare e spiagge”.
Il progetto, infatti, ha individuato dieci ambiti territoriali campione tra quelli più
distanti dalle solite rotte turistiche, accessibili con difficoltà e sottratti al
controllo degli Enti preposti a vario titolo alla tutela, e delle popolazioni locali
e, pertanto, esposti maggiormente al rischio ambientale e antropico.
Sono stati realizzati convegni, giornate di studio ed apposite conferenze di
presentazione del progetto, che è stato, inoltre, espressamente citato quale
“realizzazione particolarmente significativa nell’ambito del rapporto annuale
di esecuzione del programma PON”.
• Il Progetto GIS – “Sistema Informativo Geografico” - Campania
Il Progetto ha previsto come obiettivo comune primario l’identificazione e il
posizionamento georeferenziato sulla carta tecnica regionale vettoriale in
scala 1:5.000 e su carte topografiche in formato digitale in scale 1:25.000,
1:50.000, 1:100.000 di aree, siti e monumenti di interesse archeologico,
architettonico e paesaggistico vincolati, noti ed emergenti, ovvero individuati
mediante ricognizioni sul campo come di interesse culturale sottoposti a
rischio. Sono stati individuati inoltre alcuni sotto progetti particolari, per alcune
aree di interesse, selezionate in base ai tipi di rischio presenti e a precise
caratteristiche geo-morfologiche, ambientali e paesaggistiche, storico culturali,
62
amministrative, quale modelli del territorio regionale, e di particolare:
– Studio del rischio ambientale ed antropico
– Studio del fenomeno delle persistenze/interferenze insediative
– Studio del paesaggio storico
– Studio di sistemi di salvaguardia e sviluppo turistico culturale.
Tali modelli interpretativi sono stati applicati a specifiche aree campione del
territorio campano, in modo da costituire altrettanti modelli applicativi replicabili in contesti simili ed integrabili tra loro. Attraverso tali modelli si è intrapresa, altresì, una analisi sistematica del territorio campano, da analizzare
nelle varie manifestazione singole e macroscopiche ad un livello di maggiore
approfondimento, sintetizzabili in carte tematiche e “storicizzate” a scala di
dettaglio, insieme alle basi di dati documentarie e catalografiche che le sottendono e ne costituiscono il presupposto scientifico e conoscitivo. Tali strumenti
appaiono dunque indispensabili, nelle attività di tutela, controllo, valorizzazione e progettazione ordinarie e straordinarie, in collaborazione con le Forze
dell’Ordine, gli Enti Pubblici e i soggetti cointeressati in ambito regionale e
nazionale.
• Il Progetto SIA “Sistema Informativo Archeologico”
Proposto nel 2007 dalla Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e
la Promozione. Tale progetto è nato dalla constatazione che la peculiare diffusione territoriale del patrimonio archeologico comporta una particolare vulnerabilità rispetto alle trasformazioni che investono il territorio, specie in relazione alla realizzazione delle grandi infrastrutture (lineari, areali, portuali,
terrestri e marittime) e delle microtrasformazioni su scala urbana e/o periurbana. L’obiettivo del progetto è quindi quello di contribuire alla realizzazione
di un grande sistema integrato per la conoscenza del patrimonio culturale, ai
fini della prevenzione e della tutela, ma anche strumento basilare per la conoscenza e la valorizzazione delle risorse culturali sul territorio. In particolare il
progetto, che è stato avviato operativamente nel dicembre del 2007, si
propone come obiettivo specifico quello di creare due sottosistemi dipartimentali, uno presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari
(Sardegna), l’altro presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Potenza
(Basilicata), alimentati con fonti documentarie riguardanti il patrimonio sedente
nelle Regioni Obiettivo 1 (ad esclusione della Sicilia).
I progetti sopra descritti valgono a solo titolo esemplificativo, atteso che tutti i
27 progetti del PON Sicurezza, ivi compresi anche quelli realizzati con i fondi
ricavati dalle economie derivanti dai ribassi d’asta delle gare effettuate, si
sono avvalsi, per la realizzazione, della fattiva collaborazione sia degli Uffici
territoriali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che degli Enti locali, a
cui va il mio vivo apprezzamento.
Infine è doveroso un sentito ringraziamento ai funzionari miei collaboratori, in
modo particolare alla dottoressa Gabriella Cetorelli Schivo, al dottor Stefano
Tamburini e al dottor Dario de Roberto, che nel silenzio degli uffici hanno fattivamente operato, nel corso del tempo, alla realizzazione ed al conseguimento
degli obiettivi prefissati.
63
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESIONALE E EL RELAZIONI SINDACALI
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
Ufficio di Statistica
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
L’Ufficio di Statistica, con la riorganizzazione del MiBAC (D.P.R. 233 del
26/11/2007) e con il DM 18/06/2008 relativo all’istituzione degli Uffici
dirigenziali di livello non generale, è stato collocato all’interno del Servizio I –
“Affari Generali, Sistemi Informativi, Tecnologie Innovative” della Direzione
Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la
Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali. L’Ufficio conduce principalmente le rilevazioni statistiche sulle attività degli istituti del Ministero. Si
segnalano di seguito quelle inserite nel Programma Statistico Nazionale (PSN)
2008-2010:
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Servizio I - Affari Generali, Sistemi
Informativi, Tecnologie Innovative
Direttore ad interim: Maria Concetta Cassata
Ufficio Statistica
Responsabile: Salvatore Vitrano
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434793-4-5/58434605
Fax 06 58434796
[email protected]
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Salvatore Vitrano
• Servizi aggiuntivi istituiti presso Musei, Monumenti e Aree Archeologiche
Statali
È rilevato il volume mensile di attività ed in particolare il numero dei
clienti/scontrini, nonché gli incassi dei servizi di assistenza culturale e di
ospitalità al lordo dell’Iva, quelli al netto dell’Iva e la quota spettante ad ogni
museo, monumento ed area archeologica, relativi a: a) servizi editoriali e di
vendita riguardanti riproduzioni di beni culturali, cataloghi ed altro materiale informativo; b) caffetteria e ristorazione; c) audioguide e visite guidate;
d) prenotazione e prevendita. A seguito dell’emanazione della nuova
normativa sulla Concessione dei Servizi Aggiuntivi, questa indagine sarà
arricchita a breve, con l’acquisizione di nuove informazioni.
• Visitatori e introiti di Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali
Vengono acquisiti i dati mensili sui visitatori e i relativi introiti di Musei,
Monumenti e Aree Archeologiche statali.
In occasione di particolari manifestazioni culturali (Settimana della Cultura,
Giornate europee del patrimonio, Notte Bianca, ecc..) e speciali ricorrenze
(Festa della Repubblica, San Valentino, 1° Maggio, Ferragosto ecc.....),
l’Ufficio rileva l’affluenza dei visitatori nei medesimi siti.
Sono state, altresì, implementate, su proposta dell’ex Direzione Generale per
il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico del MiBAC, all’interno
dello stesso sistema di rilevamento on-line, le schede per la rilevazione statistica dei visitatori giornalieri nelle sedi espositive statali. L’indagine è stata
avviata in via sperimentale nel maggio del 2007.
• Attività degli Archivi di Stato
Sono rilevate annualmente le attività istituzionali, nonché le risorse necessarie (materiali, umane, e strumentali) per il loro svolgimento. L’impianto di
rilevazione on-line sarà integrato, a partire dalla raccolta dei dati 2007,
dalle informazioni contenute nelle schede sul funzionamento, indagine di cui
è titolare la Direzione Generale per gli Archivi.
• Attività delle Biblioteche pubbliche statali
Sono rilevate annualmente le attività istituzionali, nonché le risorse necessarie (materiali, umane, e strumentali) per il loro svolgimento.
• Attività delle Soprintendenze archivistiche
Sono rilevate annualmente le attività istituzionali, nonché le risorse necessarie (materiali, umane, e strumentali) per il loro svolgimento. Anche per
questa rilevazione verranno introdotte, a partire dall’indagine dei dati
2007, le innovazioni citate per la rilevazione degli Archivi di Stato.
Le informazioni rilevate, acquisite via intranet dal 2002 attraverso un Sistema
Informativo, vengono pubblicate periodicamente alla pagina web:
http://www.statistica.beniculturali.it.
Oltre a queste Elaborazioni/Rilevazioni, sono stati presentati, nel Programma
Statistico Nazionale 2008-2010, anche i seguenti studi progettuali: “Attività
delle Soprintendenze alle Arti, Istituti e Musei pubblici statali” e “Sviluppo di
un Sistema Informativo dell’Anagrafe delle Biblioteche”, con l’obiettivo di
avviare a breve le rispettive rilevazioni.
Tra le altre iniziative di particolare importanza si segnala l’adesione ad un
protocollo d’intesa, stipulato con la “Galleria Nazionale d’Arte Moderna e
Contemporanea” (GNAM) di Roma e con il Dipartimento di Scienze
dell’Educazione dell’Università “Roma Tre” di Roma, che ha comportato la
partecipazione dell’Ufficio alla realizzazione dell’indagine denominata:
”Indagine conoscitiva sui visitatori della Gnam”, ultimata nel dicembre 2007,
e il cui volume è in corso di pubblicazione. Il contributo all’indagine ha riguardato la predisposizione del piano di campionamento, la fase di spoglio dei
questionari, il caricamento sul relativo software (SPSS) dei dati raccolti e la
fase di elaborazione dei risultati.
Nell’ambito di un Protocollo d’Intesa, siglato nell’agosto del 2007, tra l’ex
Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione del
MiBAC, l’Istat, le Regioni e le Province autonome, è stata avviata all’inizio del
2008 una rilevazione a carattere censuario degli “Istituti di Antichità e d’arte
e i Luoghi della Cultura non statali”. L’Ufficio di Statistica ha collaborato
fornendo all’Istat, titolare dell’indagine, un “Sistema di Rilevamento dei dati
sulla domanda e l’offerta relativa ai Musei, Aree Archeologiche e Monumenti
non statali”, quale strumento di supporto per la rilevazione on-line. Il MiBAC,
in collaborazione con le Regioni interessate, ha intenzione di porre in essere
ogni azione necessaria affinché, a conclusione della rilevazione in corso, le
informazioni raccolte possano essere tenute costantemente aggiornate.
L’Ufficio rappresenta il MiBAC nel gruppo di lavoro europeo, denominato
“EGMUS” (European Group for Museum Statistics), istituito per l’elaborazione
di indicatori statistici comparabili sui dati dei Musei europei. Per favorire l’accesso a tali informazioni, si segnala l’imminente attivazione on-line del sito
web del gruppo: http://egmus.minuskel.de/index.php.
Nell‘Aprile del 2008, l’Ufficio ha partecipato ad un workshop tenutosi in
Lussemburgo, alla presenza di tutti i rappresentanti dei Paesi Membri
dell’Unione Europea, di presentazione di un’indagine campionaria sulla digitalizzazione del patrimonio culturale denominata “Numeric Study”. Ai vari
partecipanti è stato chiesto di avviare la rilevazione all’interno del proprio
Paese, attraverso la somministrazione di un questionario agli istituti selezionati
a campione.
65
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
Gestione concorsi on-line
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
La Direzione Generale per l’organizzazione, l’innovazione, la formazione la
qualificazione professionale e le relazioni sindacali, in occasione della pubblicazione dei bandi relativi ad otto qualifiche funzionali per l’accesso ai ruoli
dell’Amministrazione centrale e periferica, ha attivato un procedimento informatico di compilazione ed invio delle domande.
La soluzione adottata prevedeva la presentazione delle domande solo per via
telematica, escludendo automaticamente qualsiasi altra modalità di invio.
A Tale procedimento innovativo, era possibile accedere direttamente dal sito
istituzionale del Ministero www.beniculturali.it, dal link “concorsi”.
Ai candidati è stato possibile operare attraverso una semplice procedura
guidata per inserire dati anagrafici e requisiti richiesti dai bandi.
La scelta tecnologica consentiva di apportare modifiche alle proprie domande
durante il periodo di validità del bando, permettendo al candidato un
risparmio economico e di tempo, nonché un immediato riscontro attraverso la
conferma dell’avvenuta ricezione, all’insegna della trasparenza amministrativa
e della procedura.
L’Amministrazione, di contro, ha ottenuto il vantaggio di monitorare in tempo
reale i dati relativi al numero di domande pervenute, in totale circa 160.000
(vedi tabelle allegate).
La parte applicativa è stata implementata da un’azienda fornitrice
dell’Amministrazione utilizzando moduli web su piattaforma Microsoft e base
dati SQL. L’applicazione così sviluppata ha consentito di gestire contemporaneamente tutti gli otto bandi pubblicati. Durante la fase di analisi e sviluppo
del software, particolare attenzione è stata rivolta alla semplificazione delle
maschere di inserimento dati in previsione di una notevole quantità di transazioni (domande pervenute). Particolare attenzione è stata dedicata alla alta
affidabilità e disponibilità del servizio, così come alla garanzia di sicurezza e
riservatezza.
Il sistema, dopo la compilazione della domanda, generava automaticamente
un codice utente personale con relativa password di sicurezza (credenziali),
utilizzabili dal candidato per accedere nuovamente alla domanda ed apportare eventuali integrazioni, sempre entro i termini di scadenza del bando. In
questa fase della procedura, il sistema generava un file in formato .pdf che il
candidato doveva aver cura di stampare. Il file prodotto era composto da due
fogli, uno con i dati inseriti, l’altro con le credenziali univoche del candidato.
Su entrambi i fogli era presente un codice a barre e numerico per consentire,
la numerazione progressiva relativa al bando, ed alla commissione in fase di
registrazione alle prove preselettive, l’identificazione del candidato e verifica
dei dati.
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Servizio I - Affari Generali, Sistemi
Informativi, Tecnologie Innovative
Direttore ad interim: Maria Concetta Cassata
Via del Collegio Romano, 27
00187 Roma
Tel. 06 67232007
Fax 06 67232106
[email protected]
66
Alberto Bruni
A conclusione della procedura, il sistema produceva un’e-mail di conferma di
avvenuta ricezione, contenente le credenziali che veniva inoltrata al candidato
all’indirizzo di posta elettronica indicato nella domanda.
L’amministrazione, per l’intero periodo di validità dei bandi, ha fornito un
servizio di assistenza on-line al cittadino, attraverso il punto di contatto all’indirizzo di posta elettronica [email protected], che durante il suddetto
periodo ha supportato l’utenza relativamente a problematiche di carattere
tecnico, amministrativo e normativo. Per la prima volta nella gestione di un
concorso nella pubblica amministrazione il cittadino ha avuto l’opportunità di
interagire direttamente con gli uffici preposti durante la fase di compilazione e
inoltro della domanda.
Nell’arco di tempo utile alla presentazione delle domande, il servizio ha
fornito assistenza a circa 17.000 richieste.
Alla scadenza dei bandi il servizio è rimasto attivo per fornire assistenza
tecnica esclusivamente ai candidati che avevano prodotto le domande entro la
scadenza dei termini.
67
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico:
”Continuità ed innovazione”
Gaspare Carlini
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Servizio I - Affari Generali, Sistemi
Informativi, Tecnologie Innovative
Direttore ad interim: Maria Concetta Cassata
URP Ufficio Relazioni con il Pubblico
Responsabile: Gaspare Carlini
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232980/67232990
Fax 06 6798441
[email protected]
orario di apertura
lunedì-venerdì ore 9.00-14.00/14.30-17.30
Sono trascorsi sei anni dalla istituzione dell’Ufficio per le Relazioni con il
Pubblico presso il Segretariato Generale del Ministero e nonostante vicissitudini non sempre positive per la ottimale gestione della struttura, possiamo dire
che l’entusiasmo non è mai venuto meno nelle persone che sono chiamate a
condurlo. Ne sono una prova:
• il numero dei contatti intervenuti con i cittadini e le risposte fornite
• la collaborazione con il CNR
• gli incontri promossi su materie riguardanti la comunicazione e la cultura
• la consulenza fornita a studenti laureandi in Scienza delle Comunicazioni
• la promozione tendente ad avviare la creazione di URP in altre dipendenze
MiBAC
• la cortesia, la professionalità e la disponibilità del personale.
In questo contesto il 31 dicembre 2008 termina la validità del contratto stipulato tra l’Amministrazione e la Omnia Network.
Tutti si augurano che la Società che si aggiudicherà i Servizi relativi al Call
Center e all’Ufficio Relazioni con il Pubblico raggiunga, in collaborazione con
il Mibac, standard elevati di qualità da offrire al pubblico ed avvii a soluzione
il problema della stabilizzazione del personale precario.
Riportiamo, a titolo indicativo, alcuni dati sull’entità del lavoro svolto al 31
agosto 2008:
– 46.505 sono le richieste pervenute all’Ufficio Relazioni con il Pubblico
– 1.007.279 i contatti telefonici gestiti dal personale adibito al servizio del
numero verde (800991199)
L’Ufficio Relazioni con il Pubblico, attraverso il suo responsabile e su incarico
del Segretario Generale, partecipa al progetto del CNR denominato “URPINSIEME”, collaborazione tra Amministrazioni Pubbliche nel campo della comunicazione e dei servizi resi al cittadino.
Nell’edizione del COM.P.A. di Bologna 2005, nel corso di un affollato
convegno, è stato presentato il portale www.urpinsieme.it che riporta, in
maniera agile ed accattivante, quanto di meglio ed aggiornato figura nelle
seguenti aree:
Programmazione e finanziamenti
- Formazione
- Lavoro
- Internazionale
- Documentazione
- Servizi e appalti
- Manifestazioni ed eventi
Partecipano al portale:
-
68
Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR
Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente - ENEA
Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori - ISFOL
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Ministero delle Infrastrutture e Trasporti
Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Università La Sapienza di Roma
Università degli Studi di Tor Vergata
Università di ROMA TRE.
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali
La rete MINERVA
Marzia Piccininno
Il progetto MINERVA (Ministerial Network for Valorising Activities in digitisation) è stato finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma
IST (Tecnologie per la società dell’informazione), Quinto Programma Quadro
di ricerca e sviluppo tecnologico, e riunisce i ministeri dei paesi europei
preposti alla cultura, coordinati da quello italiano; la sua nascita è il risultato
di una stretta collaborazione tra la Commissione europea e gli Stati Membri,
con l’obiettivo di facilitare la creazione di una visione comune nella definizione delle azioni e dei programmi nel campo dell’accessibilità e fruibilità in
rete dei beni culturali.
Il progetto ha avuto inizio nel marzo 2002; la sua prima fase è terminata con
successo nel luglio 2005, ottenendo risultati ben oltre le aspettative.
MINERVAplus, l’estensione di MINERVA ai paesi di nuova accessione (per un
totale di ben 29 Stati, i 27 aderenti all’Unione, più Israele e Russia), si è
concluso nel gennaio 2006. Dal 1° ottobre 2006 è in corso MINERVA eC,
terzo atto del progetto MINERVA, che riunisce i ministeri di oltre 20 paesi
europei e oltre 150 istituzioni culturali. MINERVA eC ha come obiettivo principale quello di sviluppare azioni di supporto per la costruzione di Europeana
(Biblioteca digitale europea) in aderenza agli indirizzi della Commissione
europea e sulla base dei risultati ottenuti dai precedenti progetti MINERVA e
MINERVAplus.
Le attività di MINERVAeC continuano e rinforzano le seguenti linee di azione:
• l’integrazione dei vari settori del patrimonio;
• le tematiche dei diritti di proprietà intellettuale, dell’interoperabilità e del
multilinguismo;
• la condivisione di buone pratiche di digitalizzazione;
• il coordinamento negli e tra gli Stati membri;
• il monitoraggio dei progressi.
MINERVA opera su due livelli, politico e tecnico. Il livello politico consiste nel
garantire una stretta collaborazione tra gli Stati membri attraverso i Ministeri
preposti alla tutela del patrimonio culturale, e tra questi e la Commissione
europea. In tale prospettiva MINERVA si propone di dare visibilità alle iniziative nazionali, di promuovere lo scambio di buone pratiche e di assicurare la
diffusione e la conoscenza delle politiche e dei programmi comunitari a livello
nazionale e locale.
Il livello tecnico riguarda invece la creazione di una piattaforma condivisa
dagli Stati membri, costituita da raccomandazioni e linee guida per la digitalizzazione e la fruizione del patrimonio culturale attraverso la rete.
Il progetto MINERVA ha avuto nel corso degli anni un notevole impatto sulle
istituzioni che tutelano e gestiscono il patrimonio culturale. In alcuni paesi
europei sono stati avviati programmi nazionali riguardanti la digitalizzazione
del patrimonio culturale ispirati ai principi e alle linee guida di MINERVA.
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232007
Fax 06 67232106
[email protected]
Osservatorio Tecnologico
per i Beni e le Attività Culturali
Coordinamento: Rossella Caffo
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49210426
Fax 06 4959302
www.otebac.it
[email protected]
www.minervaeurope.org
[email protected]
Il progetto MINERVA ha prodotto importanti e tangibili risultati:
• ha costituito una rete di centinaia di referenti europei per la digitalizzazione;
• ha avviato la pubblicazione del volume Coordinating digitisation in Europe,
la relazione annuale sullo stato della digitalizzazione del patrimonio culturale nell’Unione Europea;
• ha prodotto strumenti concreti per una comunicazione web culturale di
qualità e per una corretta digitalizzazione: il Manuale per la qualità dei siti
Web pubblici culturali (novembre 2003; aggiornamento in corso); i 10 principi per la qualità di un sito web culturale e il manuale di applicazione;
Museo & Web, il kit di progettazione di un sito web culturale di qualità,
dotato anche di Content Management System e distribuito gratuitamente a
69
tutti gli istituti culturali pubblici e privati; il Manuale di buone pratiche per la
digitalizzazione del patrimonio culturale; le Linee guida tecniche per i
programmi di creazione di contenuti culturali digitali;
• sta elaborando strumenti concreti per guidare le istituzioni culturali nell’ambito delle problematiche connesse al diritto di proprietà intellettuale.
• ha dato attuazione concreta ai propri risultati elaborando nuove iniziative
progettuali quali MICHAEL, MICHAEL Plus e MEDCULT (quest’ultimo con il
sostegno dell’UNESCO).
I risultati di MINERVA sono stati notevoli anche in ambito nazionale poiché il
Ministero ha coinvolto nella loro diffusione esperti di tutte le proprie amministrazioni centrali e periferiche, del Coordinamento delle regioni, del CNIPA e
del mondo accademico.
In merito al tema della qualità dei siti web culturali è inoltre da segnalare la
Direttiva recante le linee guida per il piano di comunicazione coordinata dei siti
web afferenti agli uffici del Ministero per i beni e le attività culturali per la loro
accessibilità e qualità. Questo atto contiene sei linee di indirizzo che, oltre a ribadire l’importanza per la divulgazione di elaborare applicazioni web riconoscibili,
accessibili e usabili, conferma l’adozione degli standard e degli strumenti messi a
punto dai progetti MINERVA e MICHAEL, con particolare riferimento alla qualità
dei siti web culturali e alla descrizione delle risorse digitali.
A sostegno di tutte le istituzioni culturali che devono aggiornare o realizzare i
loro siti web o svolgere attività di digitalizzazione, il Ministero ha istituito
l’OTEBAC, l’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali, un
servizio che nasce dall’esigenza interna dell’amministrazione di utilizzare strumenti innovativi, con particolare riferimento alla digitalizzazione dei contenuti,
alla comunicazione e promozione via Internet dei progetti e dei siti web sviluppati dai propri istituti, alla creazione di contenuti digitali e dei censimenti delle
risorse digitali.
Tramite l’OTEBAC il Ministero fornisce anche un supporto a tutte le istituzioni
culturali per rendere accessibili i propri siti web sulla base della legge n.
4/2004, Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti
informatici (c.d. Legge Stanca), e a quelli che intendono catalogare le proprie
risorse digitali nell’ambito del progetto MICHAEL.
L’Osservatorio promuove l’adozione di standard condivisi, per l’allineamento
e l’interoperabilità dei portali e dei siti web culturali nazionali anche al fine di
rendere possibile la fruizione del patrimonio culturale digitale italiano nelle reti
globali.
70
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali
CulturaItalia, un patrimonio da esplorare
Karim Ben Hamida, Sara Di Giorgio
CulturaItalia è il portale della cultura italiana voluto dal Ministero per i beni e le attività culturali per consentire la fruizione in rete del patrimonio culturale italiano, attraverso un unico punto di accesso da cui partire per l’esplorazione delle risorse digitali dei vari settori della cultura nazionale. Le regioni, le università e altri importanti
istituti culturali italiani sono partner strategici per lo sviluppo del Portale.
Con CulturaItalia si mette in rete un servizio innovativo di consultazione multimediale del patrimonio, un portale a 360 gradi che tratta di archeologia,
architettura, arti visive, ambiente e paesaggio, cinema e media, letteratura,
musica, spettacolo, tradizioni popolari, scienze umane.
Il portale è un aggregatore di contenuti che consente di scoprire risorse culturali di ogni genere.
Con questo progetto il Ministero realizza per la prima volta su larga scala un
accesso integrato a basi di dati diverse appartenenti a diversi settori, rendendo
interoperabili le numerose banche di dati sviluppate dagli istituti del Ministero nei
diversi settori. La grande ambizione consiste nel realizzare l’accesso integrato non
solo alle banche dati di proprietà del Ministero e dei suoi istituti, ma anche a
quelle di quanti, enti pubblici o privati, vogliono aderire a CulturaItalia.
Questa operazione è resa possibile grazie all’applicazione di standard internazionali condivisi e ai risultati dei progetti europei MINERVA e MICHAEL,
coordinati dal Ministero.
CulturaItalia è quindi una rete collaborativa di istituzioni pubbliche e private in
continua crescita, che recepisce il dibattito europeo e internazionale sull’accesso in linea del patrimonio culturale per tutti i cittadini.
Le risorse contenute all’interno del portale sono consultabili in diverse modalità: con
interrogazioni al sistema per parole chiave; attraverso una ricerca per temi; per
accesso geografico tramite mappe; consultando liste di risorse distribuite nella nelle
categorie del ‘Chi’, ‘Cosa’, ‘Dove’ e ‘Quando’ del patrimonio culturale italiano.
Offrendo le informazioni su più livelli di approfondimento, il portale si rivolge
a un’utenza diversificata per formazione, interessi, nazionalità, età, mirando a
un target trasversale e ampio: dagli amministratori del patrimonio, agli operatori dell’istruzione, a quelli turistici, ma anche ai liberi professionisti, agli
studiosi o ai viaggiatori che vogliono conoscere il nostro paese. A illustrare
quotidianamente al visitatore i contenuti del portale ci sono i contributi della
redazione, che pubblica articoli relativi al patrimonio archiviato in rete, legandoli all’attualità del panorama culturale italiano.
Il modello di sviluppo di CulturaItalia si basa sul costante e progressivo arricchimento di nuovi contenuti. Per questo motivo il Ministero promuove la campagna
“Aderisci a CulturaItalia”, rivolta a tutti i nuovi fornitori sia pubblici che privati,
con lo scopo di alimentare il portale di contenuti inerenti tutte le aree tematiche
dai beni culturali, alla letteratura, dalla cultura scientifica alla formazione.
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232007
Fax 06 67232106
[email protected]
Osservatorio Tecnologico
per i Beni e le Attività Culturali
Coordinamento: Rossella Caffo
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49210426
Fax 06 4959302
www.culturaitalia.it
[email protected]
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DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
MICHAEL: una rete di portali per l’accesso online
alla cultura europea
Giuliana De Francesco
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232007
Fax 06 67232106
[email protected]
Osservatorio Tecnologico
per i Beni e le Attività Culturali
Coordinamento: Rossella Caffo
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49210426
Fax 06 4959302
www.michael-culture.org (portale europeo)
www.michael-culture.it (portale italiano)
[email protected]
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Il servizio internazionale MICHAEL Culture promuove presso il pubblico di tutto
il mondo il patrimonio culturale europeo, offrendo un canale di accesso
semplice e veloce che mette in contatto gli utenti potenziali con le collezioni
digitali sotto la responsabilità delle istituzioni culturali europee.
MICHAEL è l’acronimo del progetto Multilingual Inventory of Cultural Heritage
in Europe, sviluppato congiuntamente da Italia, Francia e Regno Unito, finanziato dal programma eTen della Commissione europea e avviato nel giugno
del 2004 con il coordinamento del Ministero per i beni e le attività culturali.
Fin dalle sue prime fasi operative il progetto ha attratto l’interesse di vari altri
partner nazionali in tutta l’Unione Europea e oltre; con l’avvio del progetto
MICHAELplus (1° giugno 2006) si è sancita l’estensione delle attività ad altri
10 paesi dell’Unione (Finlandia, Germania, Grecia, Malta, Paesi Bassi,
Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Ungheria); più recentemente
hanno aderito al progetto Bulgaria, Lettonia, Estonia, Israele, Comunità fiamminga del Belgio e Slovacchia, per un totale di 19 nazioni coinvolte.
Il portale europeo MICHAEL Culture, in linea dal mese di dicembre 2006, offre
un catalogo tendenzialmente esaustivo delle collezioni culturali digitali create
o gestite da istituzioni culturali pubbliche o private, nazionali, regionali o locali
e appartenenti a ogni settore o dominio, aventi sede in ciascuno dei paesi
partner.
Gli utenti possono reperire agevolmente in modalità multilingue informazioni
sulle risorse digitali europee di interesse culturale, sulle istituzioni che le producono o gestiscono, sui progetti nel contesto dei quali risorse e servizi sono
realizzati e sulle collezioni fisiche eventualmente digitalizzate nell’ambito di
tali progetti; una volta identificate le collezioni digitali di proprio interesse, si
viene indirizzati verso i servizi on-line e off-line che mettono a disposizione le
risorse.
Attualmente il portale europeo rende disponibili contenuti relativi a quasi tutti i
paesi partner; i record descrittivi di collezioni digitali gestite da istituzioni
situate in Israele, Lettonia, Malta, Slovacchia saranno presto disponibili, al
termine dell’attuale fase di test.
Il sistema può essere interrogato in ciascuna delle lingue nazionali supportate,
attualmente 16; per agevolare la comprensione dei contenuti, parte della
descrizione delle risorse è offerta nella lingua selezionata per la navigazione;
è offerto uno strumento per la traduzione automatica dei contenuti a testo
libero.
Aspetti tecnici
Ogni aspetto della realizzazione del progetto è stato orientato dalle raccomandazioni di MINERVA in tema di standard e linee guida tecniche e di inventari
di contenuti digitali.
La piattaforma software MICHAEL si compone di un modulo di produzione e
di un modulo di pubblicazione, entrambi sviluppati a partire dalla piattaforma
software open source adottata dal francese Ministère de la culture et de la
communication per il Catalogue des fonds culturels numérisés e basati su
moduli software open source ampiamente conosciuti e diffusi, quali Apache
Cocoon, Apache Lucene, SDX, eXist, XDepo. Il modulo di produzione consente
la creazione, modifica, importazione e gestione dei record descrittivi e dei
legami che li interconnettono attraverso un browser web; questo rende possibile l’attivazione di una rete di catalogatori che descrivono le risorse digitali
gestite dalle istituzioni locali. I record prodotti sono in formato XML e possono
essere scaricati e reimpiegati in altre applicazioni.
Il modulo di pubblicazione permette la creazione di un portale nazionale,
conforme ai criteri di qualità di MINERVA, che offre una interfaccia intuitiva
per la ricerca e la navigazione via web nella base dati XML e può essere adattato alle diverse esigenze grafiche e funzionali espresse da ciascun paese
partner del progetto.
Alla base della piattaforma software è il modello dei dati MICHAEL, sviluppato
dal gruppo tecnico del progetto a partire dalle specifiche MINERVA per gli
inventari di contenuti culturali digitali; il MICHAEL Data Model è correlato strettamente allo standard RSLP per la descrizione delle collezioni e al Dublin Core
Collection Application Profile.
Ogni installazione nazionale della piattaforma software produce, a partire dal
database XML, un repository OAI-PMH che rende disponibile l’insieme dei dati
tanto nel formato MICHAEL che nello standard Dublin Core semplice. Questo
significa che i dati possono essere inviati automaticamente tramite il protocollo
OAI-PMH al servizio europeo MICHAEL Culture e al tempo stesso messi a
disposizione di altri servizi culturali nazionali e internazionali.
Il portale europeo raccoglie dunque tramite cattura automatica (harvesting) i
dati messi a disposizione dai database nazionali, i quali sono a propria volta
interrogabili autonomamente tramite interfacce nelle lingue nazionali.
Attualmente sono online i portali nazionali di Italia (www.michael-culture.it),
Francia (www.michael-culture.fr), Regno Unito (www.michael-culture.org.uk),
Bulgaria (http://www.michael-culture.cl.bas.bg), Estonia (http://michaelculture.kul.ee), Finlandia (http://www.michael-culture.fi), Germania
(http://www.michael-portal.de), Grecia (http://www.michael-culture.gr),
Paesi Bassi (http://www.michael-culture.nl), Polonia (http://www.michaelculture.pl), Repubblica Ceca (http://www.michael-culture.cz), Svezia
(http://www.michael-culture.se).
Gli altri portali nazionali sono attualmente in fase di test e verranno presto
pubblicati online.
L’AISBL MICHAEL Culture
Il consorzio MICHAEL abbracciava 37 fra ministeri e agenzie nazionali
responsabili per le politiche culturali, altre istituzioni culturali di rilievo nazionale, università e società di servizi e nel luglio 2007 ha dato vita all’associazione internazionale senza fini di lucro (AISBL) “MICHAEL Culture”, di diritto
belga, allo scopo di garantire la sostenibilità del progetto una volta esaurito il
finanziamento europeo. L’Associazione vede già rappresentati fra i suoi
membri Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Grecia, Polonia e Bulgaria;
oggetto sociale è offrire servizi per agevolare l’accesso alle risorse culturali
digitali e garantire la manutenzione e lo sviluppo del servizio europeo
MICHAEL. L’AISBL MICHAEL Culture è titolare della piattaforma software di
MICHAEL che è in fase di pubblicazione open source (http://www.sourceforge.net).
MICHAEL e EUROPEANA
Il Consiglio dei ministri delle Comunità europee ha riconosciuto MICHAEL come
uno dei due pilastri su cui fondare la Biblioteca digitale europea Europeana
(Conclusioni del Consiglio del 13 novembre 2006). Dal 2006 MICHAEL è infatti
parte attiva nel processo di costruzione di Europeana: prende parte al progetto
EDLNet, che ha l’obiettivo di definirne raccomandazioni e soluzioni tecniche;
partner di MICHAEL partecipano all’attività del gruppo di esperti sull’interoperabilità istituito dalla Commissione europea; l’AISBL MICHAEL Culture è membro
della Fondazione EDL (European Digital Library), costituita il 14 settembre 2007,
ed è WP leader del progetto ATHENA, in avvio nel mese di novembre 2008 e
mirato a coinvolgere e favorire la partecipazione a Europeana da parte dei
musei e degli altri istituti culturali.
A disposizione di Europeana MICHAEL pone un catalogo tendenzialmente
esaustivo delle collezioni digitali europee di interesse culturale, prezioso per
identificare e localizzare le risorse cui darà accesso la biblioteca digitale
europea; oltre alle informazioni sulle istituzioni responsabili, il catalogo di
73
MICHAEL include informazioni importanti ai fini dell’interoperabilità tecnica e
semantica, quali le terminologie adottate dalle banche dati, i formati digitali, i
protocolli per la trasmissione dei dati ecc. Inoltre, la rete di migliaia di istituzioni mobilitate da MICHAEL in tutta Europa è un’altra risorsa fondamentale
per il successo della Biblioteca digitale europea.
MICHAEL in Italia
In Italia, MICHAEL procede in stretto coordinamento con il progetto
CulturaItalia, il portale della cultura italiana. Le banche dati MICHAEL e
CulturaItalia vengono rese interoperabili attraverso la mappatura del modello
dei dati di MICHAEL nel profilo di applicazione di CulturaItalia e la conseguente attivazione di un modulo software per la cattura automatica dei metadati.
Attraverso i dati MICHAEL, CulturaItalia offrirà dunque ai propri utenti un catalogo esauriente delle collezioni digitali di interesse culturale create o gestite da
istituzioni italiane. Gli utenti interessati alla descrizione dettagliata di tali
risorse verranno invitati ad approfondire la ricerca sul portale MICHAEL.
Il censimento sistematico che MICHAEL va svolgendo consente inoltre a
CulturaItalia di identificare potenziali fornitori di contenuti appartenenti ai più
diversi domini o settori: pubblici e privati, di rilievo nazionale, regionale o
locale, responsabili di attività culturali quali la lettura, il cinema o lo spettacolo
dal vivo o della tutela e valorizzazione di beni archivistici, librari, archeologici, architettonici, storico-artistici, etnologici, multimediali, istituti per la formazione o di ricerca.
Il Ministero per i beni e le attività culturali ha infatti coinvolto nelle attività di
censimento delle collezioni digitali tutte le articolazioni del Ministero stesso, le
Regioni e, attraverso una partnership con la Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), i 77 atenei italiani.
Attualmente la banca dati MICHAEL italiana descrive quasi 5000 collezioni
digitali, censite attraverso il coinvolgimento e la collaborazione di 1500 organizzazioni culturali.
74
DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE,
LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI
Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali
Museo & Web: l’esperienza del Progetto MINERVA
per i musei e le altre istituzioni culturali
Maria Teresa Natale
Direzione Generale per
l’Organizzazione, l’Innovazione,
la Formazione, la Qualificazione
Professionale e le Relazioni Sindacali
Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia
La progettazione di “Museo & Web: kit di progettazione di un sito di qualità
per un museo medio-piccolo” ha costituito l’occasione per trasporre molte delle
esperienze maturate nell’ambito del Progetto MINERVA: in particolare, si sono
seguite le linee guida contenute nel Manuale per la qualità dei siti web culturali pubblici e sono stati applicati i dieci Principi europei per la qualità di un
sito web culturale. Circa l’accessibilità, si è tenuto conto, a seguito di quanto
prescritto dalla legge n. 4 del 9 gennaio 2004 Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici (c.d. Legge Stanca), dei
ventidue requisiti per l’accessibilità, così come definiti nel Decreto Ministeriale
che stabilisce le linee guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità e le metodologie tecniche per la verifica dell’accessibilità dei siti
Internet, nonché i programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fine,
firmato dal Ministro per l’innovazione e le tecnologie l’11 luglio 2005, dopo
che il 6 luglio la Commissione europea, ai sensi della direttiva 98/34/CE,
aveva dato il via libera all’adozione del provvedimento.
In una prima fase, il progetto era destinato ai musei medio-piccoli, basandosi
sulla constatazione che in Italia, e in genere in Europa, i musei locali e territoriali sono molto diffusi, ma spesso sono privi di siti web propri. Infatti, trattandosi di piccole istituzioni, sono molte volte carenti di risorse economiche e
umane. Si è voluto perciò offrire uno strumento che potesse essere utilizzato
dai musei sia come guida nella progettazione dell’architettura del sito web, sia
nella realizzazione pratica.
In una seconda fase, il kit di progettazione è stato adattato ad altre categorie
di soggetti culturali pubblici, come archivi, biblioteche, direzioni regionali,
soprintendenze, scuole.
Coordinatore per la Comunicazione:
Fernanda Bruno
Via del Collegio Romano, 27
00186 Roma
Tel. 06 67232007
Fax 06 67232106
[email protected]
Osservatorio Tecnologico
per i Beni e le Attività Culturali
Coordinamento generale: Rossella Caffo
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49210426/49210425
Fax 06 4959302
[email protected]
www.otebac.it
www.otebac.it/prototipo.html
Il kit si articola in diverse parti:
1) “struttura e contenuti del prototipo ”: contiene modelli di riferimento per l’organizzazione dei contenuti e dei servizi, corredati da numerosi esempi
relativi a siti italiani e stranieri:
Archivi
www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/archivio.html
Biblioteche
www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/biblioteca.html
Musei
www.otebac.it/prototipo.html
Direzioni Regionali
www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/direzioneregionali.html
Soprintendenze
www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/soprintendenze.html
Scuole
www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/soprintendenze.html
2) “tutorial”: si offrono suggerimenti per la costruzione delle pagine web sulla
base delle regole dell’accessibilità e dell’usabilità e si forniscono informazioni pratiche relative all’architettura, alla gestione, all’interoperabilità, ai
problemi legati al copyright, al multilinguismo ecc.;
3) “verifica della qualità”: si forniscono degli strumenti pratici per la valutazione dell’applicazione al proprio sito web;
4) strumenti pratici: modelli di pagine XHTML e il Content Management
System messo a disposizione in open source dal Ministero per i beni e le
attività culturali.
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Museo&Web CMS Open Source
Il modello Museo & Web è stato adattato a un sistema integrato di Content
Management (CMS) per la gestione e il controllo di documentazione informativa multi-formato ed eterogenea, da pubblicare in rete.
Con questo CMS, che consente anche di gestire il multilinguismo, è possibile
creare, modificare, controllare tanto le singole pagine che intere sezioni
logiche della propria documentazione web, stabilendo regole, ruoli e livelli di
accesso secondo le proprie specifiche esigenze.
Il sistema consente, anche a personale non esperto, di partecipare attivamente
al processo di creazione e pubblicazione dei contenuti, apportando in tempo
reale il proprio contributo, secondo la propria qualifica e competenza.
Il CMS può essere utilizzato GRATUITAMENTE dai musei ma anche dalle altre
istituzioni culturali, pubbliche e private, adattandolo alle proprie esigenze.
Con questo CMS si ampliano le classiche funzionalità di editing di testi e immagini web: vengono, infatti, resi disponibili strumenti che consentono il mantenimento di strutture gerarchiche fra le pagine, link incrociati, menu, formattazione di testi, gestione di news, eventi, rassegna stampa, normativa, bandi e
concorsi, pubblicazioni e molte altre funzionalità aggiuntive (come il catalogo
degli oggetti del museo e la possibilità di pubblicare percorsi tematici), perfettamente integrabili con il sistema di base e realizzate secondo le esigenze
specifiche.
Il CMS sviluppato si compone di tutte le funzionalità, di base e accessorie, atte
a garantire rigore architetturale e semplicità d’uso nelle fasi d’implementazione
e aggiornamento dei contenuti.
Il sistema è fornito con licenza Open Source. Per ogni versione pubblicata sono
disponibili il codice sorgente, il manuale di utilizzo, la licenza d’uso, una
demo online.
È inoltre attiva una lista di discussione per condividere dubbi, suggerimenti e
informazioni sul CMS e sulle attività correlate.
L’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali organizza periodici
corsi di formazione e aggiornamento su Museo & Web, anche in collaborazione con altre istituzioni culturali.
Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Osservatorio tecnologico per
i beni e le attività culturali.
Informazioni e richiesta codici CMS:
www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/userneeds/prototipo/cms.
html
76
DIREZIONE GENERALE PER LA QUALITÀ E LA TUTELA DEL PAESAGGIO,
L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEA
La missione istituzionale
Francesco Prosperetti
Direzione Generale per la Qualità e la
Tuttela del Paesaggio, l’Architettura e
l’Arte Contemporanea
Direttore Generale: Francesco Prosperetti
La Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e
l’arte contemporanee svolge le funzioni e i compiti relativi alla qualità ed alla
tutela paesaggistica, alla qualità architettonica ed urbanistica ed alla promozione dell’arte contemporanea.
Settori di intervento:
Paesaggio
Il nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio ha fatto propri i nuovi orientamenti per quanto riguarda la definizione di paesaggio e la sua appartenenza a pieno titolo al patrimonio culturale.
Tra i principali compiti della PARC in materia paesaggistica rientrano:
• l’elaborazione di programmi di studio e ricerca in tema di inventariazione e
catalogazione dei beni paesaggistici e relative attività di formazione;
• l’attività di co-pianificazione paesaggistica con le Regioni;
• l’adozione della dichiarazione di notevole interesse pubblico relativamente
ai beni paesaggistici;
• il censimento e la catalogazione del paesaggio attraverso la banca dati del
SITAP;
• lo studio e la ricerca di criteri, strumenti e procedure per la realizzazione di
progetti finalizzati alla qualità del paesaggio;
• le istrutorie relative alle procedure di valutazione ambientale strategica e
valutazione di impatto ambientale.
Coordinatore per la Comunicazione:
Patrizia Cavalieri
Via di San Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 58434850
Fax 06 58434856
[email protected]
MAXXI – Museo Nazionale
delle Arti del XXI secolo
Direttore MAXXI architettura:
Margherita Guccione
Direttore MAXXI arte: Anna Mattirolo
Via Guido Reni, 26
00196 Roma
www.maxxi.parc.beniculturali.it
Architettura contemporanea
Le finalità della PARC comprendono la tutela, la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione del patrimonio architettonico contemporaneo.
I principali settori di attività sono:
• promozione di progetti di ricerca per la ricognizione, la documentazione e
la catalogazione delle opere di architettura contemporanea di particolare
interesse;
• sostegno alla creatività e al confronto progettuale e professionale anche
attraverso l’organizzazione e il supporto a concorsi di idee e di progettazione;
• cura scientifica e organizzazione di mostre e manifestazioni, anche nell’ambito della programmazione culturale del Museo nazionale di architettura
presso il MAXXI;
• cura scientifica e organizzazione di convegni, seminari, giornate di studio,
conferenze, visite guidate, e produzione di pubblicazioni, filmati video e
altri materiali di comunicazione;
• raccolta, studio e valorizzazione degli archivi di architettura e urbanistica
del ‘900;
• promozione dell’architettura italiana all’estero, d’intesa con il Ministero per
gli Affari Esteri;
• collaborazione e partecipazione a manifestazioni nazionali promosse dal
Ministero per beni e le attività culturali come la Settimana della Cultura e le
Giornate Europee del Patrimonio.
Arte contemporanea
Nell’ambito delle finalità di tutela e salvaguardia, la PARC svolge attività connesse
alla sicurezza del patrimonio artistico contemporaneo, organizzando programmi
di gestione, conservazione e documentazione e collaborando con l’Istituto
centrale per il catalogo e la documentazione e con l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro nelle attività di catalogazione e restauro.
Le attività di promozione e comunicazione comprendono:
77
• l’elaborazione e la realizzazione di studi e pubblicazioni e l’organizzazione
di convegni ed esposizioni;
• le iniziative di sostegno alla creatività artistica, attraverso concorsi per la
realizzazione di opere di giovani artisti;
• la partecipazione alla programmazione culturale del Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee (MAXXI);
• l’attività di formazione e di didattica museale in materia di conoscenza
dell’arte contemporanea;
• la partecipazione a manifestazioni nazionali promosse dal Ministero o da
altri organismi, come la Settimana della Cultura e le Giornate Europee del
Patrimonio;
• la promozione dell’arte italiana all’estero, d’intesa con il Ministero per gli
Affari Esteri.
MAXXI
Il MAXXI - Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee - ha la missione di promuovere l’arte e l’architettura del XXI secolo e
di raccogliere le testimonianze artistiche della creatività contemporanea per
conservarle, studiarle e metterle a disposizione del pubblico. Il Centro
comprende due istituzioni museali, il MAXXI arte e il MAXXI architettura, che
hanno in comune spazi e risorse per le attività.
Il MAXXI intende costituire un riferimento nazionale per le istituzioni pubbliche
e private operanti in Italia e all’estero, così come per gli artisti, gli architetti e
il pubblico più vasto, con un lavoro approfondito di valutazione del presente
che delineerà un quadro in costante aggiornamento sullo sviluppo delle arti e
dell’architettura del XXI secolo.
Linee di azione e strumenti di comunicazione
Fra i compiti della Direzione generale, particolare rilievo è dato alla sensibilizzazione dei cittadini ai temi ed ai linguaggi della creatività contemporanea, come pure al dialogo diretto con il pubblico.
Le attività connesse con tali compiti possono essere raggruppate secondo due
principali linee di intervento:
• azioni di sensibilizzazione e diffusione rivolte al cittadino, attraverso la realizzazione di materiali divulgativi, cura del sito web, partecipazione a manifestazioni fieristiche e ad eventi di carattere nazionale ed internazionale;
• campagne educative e di sensibilizzazione e formative rivolte al mondo
della scuola, attraverso la realizzazione di progetti educativi e di sensibilizzazione alle tematiche del contemporaneo.
78
DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO
Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo - nuove
forme di comunicazione
Adriana Velardi
La Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo nel corso degli anni si è via
via impegnata sempre più nella realizzazione di una progettualità interattiva
tale da potersi rivolgere, sia ad utenti specializzati o solo in parte conoscitori
delle attività dell’amministrazione dei beni culturali ed in particolare della
Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo, sia al fruitore di servizi on-line,
al semplice turista, allo studioso.
L’Osservatorio dello Spettacolo è l’ufficio deputato alla elaborazione ed allo
studio dei dati relativi alle attività svolte in seno alla Direzione Generale dello
Spettacolo dal Vivo
L’Osservatorio dello Spettacolo è impegnato attualmente su molti fronti: da un
lato, la messa a disposizione sul web di tutti gli studi che sono in possesso del
Centro di Documentazione dell’Osservatorio stesso, dall’altro, l’acquisizione
continua di dati - di e su - problematiche nuove dello Spettacolo dal Vivo e del
mondo cinetelevisivo, tale da renderli sempre aggiornati e disponibili a specialisti e studiosi.
L’Osservatorio svolge una intensa attività di tutoraggio ai giovani
ricercatori che si rivolgono via mail o recandosi direttamente presso la propria
sede. Gli utenti vengono così supportati nell’analisi delle problematiche di
ricerca proposte da ognuno di loro, secondo forme e angolazioni differenti per
temi e contenuti (dall’animazione/comics al concerto di musica classica al
prodotto film su TVmobile).
Infine si sta curando con particolare attenzione l’attività di contatti e rapporti
con Enti e Istituzioni coinvolte nel settore, per seguire e aggiornare l’intera
ampia problematica artistica e tecnico-economica dei settori Cinema e
Spettacolo dal Vivo e i loro sviluppi in forme e medialità nuove.
La DGSV sta curando la realizzazione di un sito più ricco di informazioni, di
servizi messi a disposizione del cittadino attraverso una fruizione più immediata (schema di domande per l’accesso ai contributi, normativa, eventi).
L’intento è quello di divulgare l’attività svolta nei settori della musica, del teatro,
della danza, dello spettacolo viaggiante.
Il sito della DGSV è attualmente conforme agli standard XHTML 1.0 Strict e
CSS2.0, ciò permette di essere accessibile anche ad utenti portatori di
handicap o che utilizzano strumenti informatici con postazioni limitate.
L’amministrazione vuole porsi non soltanto come Ente pubblico erogatore di
contributi allo spettacolo, ma ambisce a rivestire l’importante ruolo di Ente
promotore-divulgatore di iniziative, di spettacoli, la cui buona e spesso eccellente valenza artistica viene preventivamente valutata dalle commissioni, per la
successiva ammissione ai finanziamenti. La novità che la Direzione vuole introdurre è quella di rendere visibile sul proprio sito non solo il contributo
concesso, cosa che già avviene, ma anche il programma della manifestazione
finanziata, con eventuali link correlati all’Associazione promotrice. È questo un
importante contributo alla correttezza ed alla trasparenza dell’attività amministrativa.
Il progetto maggiormente significativo e quasi in dirittura d’arrivo, che sta coinvolgendo la DGSV è costituito dal Protocollo d’Intesa relativo al progetto “Io
studio - Carta dello Studente” che nasce sotto l’Alto Patronato della Presidenza
della Repubblica sottoscritto dal MIUR, dal MiBAC, dal Comitato Nazionale
Italiano per l’UNESCO, dall’Associazione Generale Italiana Spettacolo. A tale
iniziativa aderiscono inoltre l’ANCI, l’UPI, la conferenza Sato-Regioni e tutte
quelle associazioni italiane impegnate in iniziative per l’accesso alla cultura
da parte dei giovani italiani.
Il progetto prevede l’attivazione di una strategia condivisa tra tutti i soggetti istituzionali e non, in grado di fornire un contributo concreto a favore della
crescita culturale dei giovani, in tutte le sue forme, attraverso agevolazioni per
Direzione Generale
per lo Spettacolo dal Vivo
Direttore Generale ad interim: Salvatore Nastasi
Coordinatore della Comunicazione:
Adriana Velardi
Via di Santa Croce in Gerusalemme, 9/A
00100 Roma
Tel. 06 67233391
Fax 06 67233287
[email protected]
79
l’accesso alle strutture e ai servizi che rientrano nel vasto panorama dell’offerta
culturale del nostro paese.
La Carta dello Studente vuole strumento flessibile per avvicinare i giovani non
soltanto al patrimonio dei beni culturali italiani per antonomasia: i musei e le
biblioteche, ma anche al teatro, alla danza ed al cinema, considerati dai
giovani bene culturale per eccellenza.
A breve, accanto alla ufficializzazione della Carta dello Studente, sarà reso
pubblico il nuovo Portale dello Studente www.istruzione.it/studenti al quale ci
si potrà collegare con un link anche dal sito della DGSV contenente il vasto
panorama di offerte del mondo dello spettacolo e di tutte le agevolazioni
previste.
Per gli studenti ci sarà anche la possibilità di accedere ad alcuni servizi on-line
personalizzati e spazi web community per confrontarsi sulle principali tematiche culturali.
Un importante ruolo è stato svolto dalla DGSV per sensibilizzare a tale iniziativa i vari Enti Teatrali e le Fondazioni Lirico Sinfoniche, l’obiettivo è stato
ampiamente raggiunto vista la massiccia adesione e quindi già dalla prossima
stagione teatrale e lirico-sinfonica tale iniziativa si concretizzerà
80
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO
Esempi di gestione informatizzata dei Beni Culturali in
Abruzzo
Paola Carfagnini
Gli Istituti del MiBAC dell’Abruzzo, impegnati nella tutela e nella valorizzazione del Patrimonio culturale continuano a perseguire – compatibilmente con
i fondi a disposizione – una politica di offerta di servizi ai cittadini che mirano
a diffonderne la conoscenza attraverso l’uso di tecnologie informatiche.
A tale scopo l’archivio di Stato dell’Aquila ha avviato la realizzazione del
progetto Catasti antichi aquilani finalizzato alla ricostruzione storica del
quadro socio-economico del territorio aquilano tra XV e XVI secolo, mediante
una puntuale ed analitica ricostruzione delle unità agrarie, delle colture e dei
proprietari. I catasti trattati nel progetto costituiscono una ricca serie documentale di quel periodo, con prevalenza di volumi della seconda metà del sec. XV,
inerenti esclusivamente L’Aquila e il suo territorio, dove i castelli costituivano
una fitta rete di presenza demica e di controllo, nonché un significativo segno
di antropizzazione del territorio stesso.
Il progetto, che si avvale della schedatura effettuata a metà degli anni Ottanta,
prevede tre fasi:
• la memorizzazione elettronica dei dati della rilevazione che ha prodotto
10.087 schede di proprietari dei quali vengono descritte le unità immobiliari
possedute – circa venti - determinando così intorno a 220.000 descrizioni
che riportano il toponimo, la coltura, l’estensione dell’unità, l’imposta fiscale;
• la creazione della banca dati finalizzata alla ricerca storica e all’elaborazione statistica nonché alla consultazione on-line;
• la riproduzione digitale dei 94 registri catastali, per un totale di circa
26.000 pagine;
• il collegamento tra dato descrittivo e immagine.
I registri catastali fanno parte dell’Archivio Civico Aquilano, il fondo più antico
e pregevole dell’Archivio di Stato dell’Aquila. In esso si conservano, oltre a
preziosi codici pergamenacei quali gli Statuti e i Privilegi, anche importanti
serie tra cui: Libri Reformationum, Bandi, Libri Mastri, Imposizioni e Catasti.
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo,
facendo propria l’esigenza di migliorare il coordinamento e la comunicazione
avvertita dagli Enti preposti alla gestione ed alla conservazione dei Beni
Culturali, quali gli Istituti territoriali del MiBAC e la Regione Abruzzo, sta lavorando alla creazione di una infrastruttura di comunicazione telematica stabile
che permetta di facilitare lo scambio di dati e informazioni, tenendo conto
delle diverse necessità e dei diversi obiettivi istituzionali degli enti coinvolti.
Obiettivo finale è quello di permettere alla Direzione Regionale di seguire le
attività degli uffici territoriali, anche in termini amministrativi e contabili, senza
richiedere agli stessi un lavoro supplementare per la preparazione manuale di
rapporti informativi, schede riepilogative o monitoraggi. Si intende, insomma,
creare un sistema informativo condiviso tra i vari enti che permetta di ottimizzare la spesa pubblica nel settore.
Il progetto di Sistema Informatico Condiviso per la gestione delle Opere
Pubbliche si basa sulla creazione di un Polo Centrale, ubicato presso la
Direzione Regionale per i Beni Culturali e sottopoli periferici, collegati al Polo
Centrale ma dotati di autonomia nell’utilizzo delle funzionalità applicative.
Complessivamente saranno disponibili da un minimo di 40 ad un massimo di
50 postazioni di lavoro che utilizzeranno le macchine ed il collegamenti in rete
già disponibili o in fase di predisposizione negli Uffici interessati.
La Direzione Regionale potrà monitorare l’andamento delle pratiche gestite da
ogni Istituto, collegandosi ad ogni singolo Polo Informatico come un semplice
Client Remoto ed utilizzando le procedure applicative residenti sui singoli
server.
È previsto inoltre lo sviluppo di un software (Cruscotto Informatico) ad esclusivo
utilizzo della Direzione Regionale, che possa raggruppare, con una interfaccia
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
dell’Abruzzo
Direttore Regionale: Anna Maria Reggiani
Coordinatore per la Comunicazione:
Paola Carfagnini
Via di San Bernardino, 3
67100 L’Aquila
Tel. 0862 487244
Fax 0862 420882
Archivio di Stato dell’Aquila
Direttore: Agostino Attanasio
Piazza della Repubblica, 9
67100 L‘Aquila
Tel. 0862 22501
Fax 0862/412902
[email protected]
81
utente semplice ed intuitiva, tutti i dati più importanti di ogni singolo lavoro,
indipendentemente da dove esso sia residente, consolidando automaticamente
in un unico database di consultazione i dati situati su ognuno dei server.
Ulteriore obiettivo da perseguire sarà quello di integrare le applicazioni informatiche di gestione Opere Pubbliche con quelle di Contabilità Generale.
Il S.I.C., oltre ad una fase di consulenza e di analisi della situazione attuale
delle infrastrutture e delle dotazioni informatiche degli Uffici coinvolti ed oltre
alla fornitura di prodotti e di servizi di implementazione, si propone anche di
porre rimedio alla situazione attuale, caratterizzata da una difficile comunicazione tra Enti, attraverso una serie di interventi mirati e coordinati, da attuare
in fasi e tempi diversi, tenendo conto delle disponibilità di spesa.
La necessità più immediatamente avvertita è quella di creare una rete di comunicazione interna che possa essere utilizzata da Soprintendenze territoriali e
Direzione Regionale per lo scambio di informazioni. In seguito l’attivazione
della rete permetterà di rendere disponibili servizi di cooperazione tra i diversi
Enti, diventando quindi una infrastruttura necessaria per facilitare lo scambio
di dati e di informazioni. Il progetto SIC prevede infine la cooperazione gli
Istituti MiBAC e la Regione Abruzzo che, oltre a cooperare in modo sinergico
alla gestione dei Beni Culturali per le aree di competenza, deve avere accesso
ad un sottoinsieme dei dati amministrativi e finanziari degli Enti territoriali per
poterli consolidare.
Naturalmente la realizzazione del progetto non può prescindere dalla formazione del personale che quotidianamente opera nel settore, pertanto sarà definito un piano di formazione permanente per la gestione delle tecnologie introdotte e nel loro utilizzo.
82
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
La comunicazione del patrimonio culturale degli Istituti
MiBAC in Basilicata
Alfredo Giacomazzi
“Comunicare nella Pubblica Amministrazione che cambia” rappresenta
quest’anno il tema con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali partecipa al XV Salone Europeo della Comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e alle imprese.
Il quadro delle attività di comunicazione svolte in Basilicata nel 2008, proiettato sicuramente in un ambito tecnologico, non può prescindere dai tradizionali metodi e canali di comunicazione, legati a forme di divulgazione e promozione usuali e consolidate, a cui si affiancano le tecniche innovative che, sfruttando gli attuali strumenti ormai accessibili da tutti, consentono una diffusione
immediata e capillare dei servizi attivati presso ciascun Istituto e delle attività
di promozione del patrimonio culturale.
Una Pubblica Amministrazione snella ed efficace deve essere raggiungibile da
tutti e comunicare a tutti le proprie attività, creando con il pubblico momenti
continui di scambio, confronto e collaborazione, recependo le aspettative e
fornendo risposte esaurienti ed adeguate in tempi stretti.
In questo senso, la Direzione Regionale in Basilicata sta muovendo passi decisivi, in piena sintonia con gli Istituti territoriali che ad essa afferiscono, per
corrispondere alle esigenze del pubblico.
Si tratta di un pubblico residenziale, ed anche – in una regione come quella
lucana, ancora periferica rispetto ai grandi circuiti culturali e turistici – di un
pubblico che va interessato e motivato alla conoscenza e alla visita delle
risorse culturali del territorio.
Forte impulso può esser dato dalla presentazione, al di fuori del territorio
nazionale, di mostre tematiche, come “Magie d’ambra. Amuleti e gioielli della
Basilicata antica”, il cui allestimento presso il Museo del Bardo, a Tunisi, è stato
curato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata e fortemente voluto dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Istituto Italiano di Cultura a
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
della Basilicata
Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi
Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica,
Massimo Carriero
Corso XVIII Agosto 1860, 84
85100 Potenza
Tel. 0971 328111
Fax 0971 328220
[email protected]
www.basilicata.beniculturali.it
83
Tunisi. L’evento rappresenta il primo di una serie di appuntamenti che consentiranno di promuovere, in forme tangibili, lo straordinario patrimonio archeologico della Basilicata al di fuori dei confini nazionali.
La realizzazione di importanti eventi culturali, promossi e presentati nei luoghi
della cultura in regione e fuori dalla regione, legati non soltanto a grandi
eventi nazionali quali la Settimana della Cultura e le Giornate Europee del
Patrimonio, è stata ampiamente veicolata attraverso campagne di promozione
che hanno utilizzato i siti web istituzionali, ovvero siti creati ad hoc per un’informazione rapida ed efficace sugli eventi più significativi.
Il sistema informativo che si sta creando in Basilicata attraverso i siti web può
contare, oggi, su uno strumento quale il CSM Museo & Web, grazie al quale
sono stati realizzati i siti della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici della Basilicata e dell’Archivio di Stato di Potenza, e dei Musei
Archeologici Nazionali di Potenza, Matera, Melfi, Grumento Nova, Policoro,
questi ultimi in fase di completamento.
La stessa Direzione Regionale sta attualmente rinnovando il proprio sito web,
con l’utilizzo del medesimo CSM, strumento open source messo a punto
dall’Osservatorio Tecnologico per i beni e le attività culturali, che fornisce una
guida unitaria nella progettazione dei siti e consente una grande semplificazione e flessibilità nell’archiviazione e aggiornamento delle informazioni.
Parallelamente, al fine di fornire agli utenti accreditati servizi utili allo svolgimento delle proprie attività, si sta predisponendo un sito web che corrisponda
alle esigenze di snellimento delle procedure tra gli istituti di settore in regione,
consentendo di accedere in tempo reale alle informazioni relative a singoli
procedimenti, e che nel contempo sia accessibile da varie utenze, tra cui, in
primo luogo, le ditte e le imprese invitate a partecipare a procedure negoziali
per fornire ogni elemento necessario all’espletamento degli atti relativi.
È necessario sottolineare che numerose iniziative e progetti sono stati realizzati
grazie alla concertazione programmata in atto con la Regione Basilicata, che
ha reso disponibili consistenti finanziamenti per la promozione e l’innovazione
della conoscenza del patrimonio culturale lucano. Tra questi, è appena il caso
di citare il progetto di riordino, inventariazione e schedatura informatizzata
degli Archivi Diocesani della Basilicata, che la Soprintendenza Archivistica
presenta in questa sede.
La comunicazione del patrimonio culturale rappresenta, quindi, per i nostri Istituti
un processo in itinere e una sfida, in cui tutte le strutture – indistintamente amministrative e tecniche - sono chiamate a cimentarsi affinché il lavoro svolto quotidianamente si trasformi in servizi visibili, accessibili e godibili dalla comunità.
84
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Biblioteca Nazionale di Potenza
Attività di comunicazione, promozione e valorizzazione
dei Beni Librari presso la Biblioteca Nazionale di Potenza
Francesco Sabia
La Biblioteca Nazionale di Potenza, anche nel 2008, è impegnata a comunicare la propria missione ad un’utenza sempre più numerosa e sempre più
esigente.
La strategia di comunicazione 2008 si è posta l’obiettivo di potenziare sempre
meglio la comunicazione interna, facendo della trasparenza amministrativa un
punto di forza. Per tutti i dipendenti è ormai consolidato l’accesso stabile
all’RPV, attraverso cui possono conoscere in tempo reale circolari e lettere
circolari del ministero.
Attraverso una valorizzazione sempre più puntuale della posta elettronica
verranno comunicate iniziative e scadenze relative alle attività, interna ed
esterna, dell’Istituto.
Si è resa più efficace la rete interna di SBN, attivando anche il prestito e gli
acquisti e sono in via di attivazione le prime 4 postazioni informatiche che
permetteranno all’utente anche la ricerca bibliografica on-line e l’accesso alla
ricerca on-line sia del patrimonio dell’Istituto che dell’intero patrimonio bibliografico nazionale.
La Sala “Giuseppe Viggiani” (circa 80 posti) dal 25 giugno 2008 non solo è
stata riaperta al pubblico ma è stata cablata elettricamente per permettere a
36 note book di proprietà degli utenti di collegarsi alla rete elettrica ed è in
fase di collaudo l’accesso in Wireless alla rete internet dell’Istituto. Tutto ciò
porterà a fine anno, quasi al raddoppio delle postazioni capaci di usufruire
delle informazioni web.
A continuazione di un progetto avviatosi nel 2007, Il libro parlato Lions, in
collaborazione con l’Unione Nazionale Ciechi – Sezione di Potenza, è stata
rafforzata la fruizione del libro parlato rendendo disponibile una postazione
informatica destinata a tale servizio e potenziando, contemporaneamente, le
competenze del personale addetto.
Con l’organizzazione del lavoro del 12 ottobre 2007 è stato istituito l’Ufficio
per le attività di comunicazione e informazione - urp, gestito da un funzionario
adeguatamente formato con un Master in Comunicazione di servizio e di
pubblica utilità, presso la Scuola Superiore delle Pubblica Amministrazione –
sede di Bologna (ottobre 2007-giugno 2008) che, entro l’anno, provvederà
all’aggiornamento del Sito Web dell’Istituto che costituirà uno degli strumenti
più aggiornati per la comunicazione in tempo reale delle attività di fruizione e
valorizzazione del patrimonio.
È in fase di pubblicazione il numero 0 di Quaderni della Biblioteca Nazionale
di Potenza, una nuova testata che parte con una periodicità varia e vuole
essere il luogo della valorizzazione del patrimonio librario regionale e meridionale. L’obiettivo è trasformare questa pubblicazione in un periodico a
cadenza semestrale rivolto agli utenti e al mondo della Società lucana della
conoscenza.
Nel 2008 si è concretizzata, quindi, stabilmente, la strategia di comunicazione
relativa alle attività istituzionali fondamentali della Biblioteca attraverso una serie
di iniziative di promozione e di valorizzazione del patrimonio bibliografico.
Tali manifestazioni hanno visto il coinvolgimento di altri istituti periferici del
MiBAC, delle istituzioni locali (Regione, Provincia, Comuni, Comunità Montane),
del mondo della scuola, di enti territoriali, di associazioni culturali e di singole
personalità della cultura regionale e nazionale. Tali partners, ad iniziare
dall’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale, non hanno fatto mancare il
proprio sostegno sia nella fase dell’elaborazione e realizzazione dei progetti che
in quella di valorizzazione e fruizione degli stessi. Le iniziative hanno trovato
ampio riscontro nella stampa quotidiana regionale e nel Tg3-Basilicata. Il
sostegno degli organi d’informazione ha costituito una delle ragioni - non secondarie - del successo delle varie iniziative, sempre partecipate.
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
della Basilicata
Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi
Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica,
Massimo Carriero
Corso XVIII Agosto, 1860, 84
85100 Potenza
Tel. 0971 328111
Fax 0971 328220
[email protected]
www.basilicata.beniculturali.it
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercanti, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale di Potenza
Direttore: Francesco Sabia
Coordinatore per la Comunicazione:
Giuseppe Vinci
Via del Gallitello, 103
85100 Potenza
Tel. 0971 54829
Fax 0971 55071
www.bnpz.librari.beniculturali.it
85
Il 2008 ha visto la realizzazione di numerose iniziative di promozione e valorizzazione:
1 - 25/01/2008 - “C’è un futuro solo se c’è memoria” Nell’ambito della giornata della memoria, in collaborazione con l’Associazione <<La settima
arte>> è stata allestita una mostra di disegni dei bambini prigionieri nel
campo di Terezin (25-01/ 16-02-2008)
2 - 21/02/2008 – 1a Giornata Nazionale del Braille. Convegno “La conoscenza oltre il buio” organizzato con l’Unione Nazionale Ciechi – Sezione
di Potenza
3 - 03/03/2008 - Presentazione del libro: “Quando credevamo di poter
rifare il mondo”. Studio storico e sociale sugli anni ’50 in Basilicata
4 - 06/03/2008 - Conferenza: “Breve storia recente del tempo fisico” tenuta
dal docente di astrofisica, prof. Giulio Auriemma dell’Università degli Studi
della Basilicata.
5 - 08/03/2008 - Festa della donna 2008: “Al di qua del velo, al di la del
velo, oltre il velo”: è stata progettata e realizzata una mostra documentaria
ponendo al centro IL VELO nella storia dell’umanità. Ed è stato promosso
un confronto tra la cultura occidentale e quella orientale sul tema.
L’iniziativa ha riscosso un apprezzamento particolare anche da parte del
Direttore Generale, dott. Maurizio Fallace, ed è in allestimento una
versione aggiornata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni
Archeologici della Basilicata.
6 - 31/03/2008 - Esposizione di tele “Via Crucis” e presentazione libro di
poesie “Condannato”. Sono state esposte 16 tele di artisti nazionali sul
tema (14/03-28/03/2008). La mostra è stata abbinata alla presentazione
del volume di Anna Teresa Laurita.
X Settimana della Cultura (25-31/03/2008)
7 - 28/03/2008 –“Il poeta si racconta: percorsi poetici di Mario Santoro”. La
manifestazione è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione
Amici della Biblioteca Nazionale e con la società Operaia di Mutuo
Soccorso di Avigliano
8 - 29/03/2008 - Conferenza: “Giacomo Racioppi: un pensiero sempre
attuale per la storiografia della Basilicata”. Nel centenario della morte, in
collaborazione con la Regione Basilicata, il Comune di Moliterno, il
Comune di Potenza, la società Operaia di Mutuo Soccorso di Avigliano, il
Liceo Scientifico “P. P. Pasolini” di Potenza, l’Istituto Tecnico “G. Racioppi”
di Potenza e l’Istituto Comprensivo “G. Racioppi” di Moliterno, la
Biblioteca Nazionale ha organizzato una Mostra di documenti e un
momento di riflessione critica sul suo pensiero, affidando la relazione principale al prof. Antonio Lerra, dell’Università della Basilicata.
9 - 9-10/04/2008 - “Conferenze Peoples: nuove relazioni tra i popoli del
Mediterraneo Orientale”, conferenza promossa dal Comune di Potenza
nella quale si sono confrontati esponenti dell’Unione Europea.
10 -21/06/2008 – Festa Europea della Musica. La Biblioteca Nazionale, in
collaborazione con il Comune di Potenza e con Ente Fiera di Basilicata, ha
organizzato un concerto con la Banda Musicale “Città di Potenza”.
11 -24/06/2008. In occasione delle celebrazioni per il 150° anno della
morte di Giacomo Puccini, in collaborazione con il Comune di Potenza,
con l’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale e della Cineteca
Lucana, è stata allestita la mostra di documenti: “Libretti e musica: Puccini
una storia italiana”, aperta sino al 24 luglio 2008.
Tutte queste iniziative hanno avuto un buon risalto sulla stampa regionale e sul
Tg3- Basilicata e una presenza di pubblico numerosa e interessata..
L’Istituto già per le prossime settimane ha definito un fitto calendario di iniziative relative alla promozione del libro e della lettura: 19 settembre, presentazione del volume “Trent’anni con Moro” di Giovanni Galloni, interverranno i
proff. Francesco D’Onofrio e Nicola Tranfaglia, oltre all’autore; 26 settembre,
86
in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, conferenza sul libro
antico del Fondo “Giuseppe Viggiani”; 3 ottobre recital su Leonardo Sinisgalli,
con Dino Becagli; fine ottobre, in occasione del centenario del Corriere dei
Piccoli mostra delle annate di questa pubblicazione, la cui raccolta completa
è posseduta dalla Biblioteca Nazionale; 19 novembre, presentazione del
volume del prof. Nicola Tranfaglia “Perché la mafia ha vinto”, sarà presente
l’autore.
87
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
della Basilicata
Anno Europeo del Dialogo Interculturale:
Progetto “Un Amico in Palestina”
Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi
Lucia Moliterni
Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica,
Massimo Carriero
Corso XVIII Agosto, 1860
85100 Potenza
Tel. 0971 328111
Fax 0971 328220
[email protected]
www.basilicata.beniculturali.it
Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Basilicata
Soprintendente: Caterina Greco
Coordinatore per la Comunicazione:
Lucia Moliterni
Via Serrao, 11
85100 Potenza
Tel. 0971 323111
Fax 0971 323261
[email protected]
www.archeobasi.it
88
“Quando culture differenti si incontrano dovrebbero prosperare insieme”
(Satguru Baba).
In occasione dell’Anno Europeo del Dialogo Interculturale (AEDI), la
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, in collaborazione con
la Fondazione Euromediterranea Anna Lindh, ha realizzato presso il Museo
Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” di Potenza la
manifestazione “Un Amico in Palestina”.
Il progetto ben si inquadra nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero
per i Beni e le Attività Culturali per valorizzare le molteplici componenti culturali europee e per stimolare l’interazione culturale, nella convinzione che la
“diversità” sia fonte di ricchezza e non motivo di discriminazione. “Insieme
nella diversità” è infatti lo slogan della campagna di comunicazione intrapresa
dal MiBAC, coordinatore nazionale per l’Italia dell’AEDI.
Il primo appuntamento si è svolto il 15 dicembre 2007: un incontro che ha
coinvolto gli alunni delle scuole di Potenza alla presenza di una rappresentante
della comunità di Hebron, Rania Arnout, del responsabile del CISS in
Palestina, Massimo Alone, e di alcuni partner locali quali il Distretto Scolastico
n. 2 - nella persona di Tina Afflitto - e le principali autorità cittadine e una delegazione della Giunta e Consiglio dei ragazzi.
Scopo dell’incontro è stato quello di sensibilizzare proprio i più giovani,
perché da loro parta la volontà di incontrare persone di altre culture e religioni
e di dialogare con loro per la nascita e lo sviluppo di una nuova cittadinanza
plurale e democratica in Europa.
Perché questo dialogo non sia fine a se stesso, prima iniziativa del progetto è
stata quella di raccogliere materiale didattico da inviare ad alcune scuole della
Palestina e ad un centro giovanile di Hebron, in Cisgiordania.
Ma il tema della diversità culturale dell’Europa non interessa solo le nuove
generazioni. Ad un pubblico di adulti è stata rivolta la presentazione del libro
- svoltasi il 29 marzo 2008 - “Muri, lacrime e za’tar. Storie di vita e voci dalla
Palestina”, di Gianluca Solera, responsabile network della Fondazione Anna
Lindh. Cattolico dalle lontane origini ebree sefardite, Solera lascia i corridoi e
gli uffici del Parlamento Europeo per vivere per due anni nei Territori palestinesi. Un’esperienza che lo porterà a compiere un viaggio attraverso la Terra
Santa, al di là delle appartenenze nazionali, etniche e religiose, annotando
da scrupoloso cronista le voci dei suoi abitanti e facendone risaltare la
bellezza nelle cose più umili, come lo za’tar - il timo - gustato con l’olio d’oliva
sul pane casereccio.
Il progetto si è concluso il 10 giugno con una serie di iniziative dedicate al
dialogo interculturale che è stato possibile realizzare grazie al sostegno della
Banca Carime di Potenza.
L’Associazione “La Settima Arte” ha dato il via alla manifestazione con la
proiezione del film “Private”, di Saverio Costanzo: la storia vera di una famiglia musulmana la cui casa viene occupata dai soldati israeliani in un conflitto
in cui militari e civili sono entrambi vittime.
Uno dei momenti più significativi della giornata è stato l’incontro svoltosi nel
pomeriggio con Sergio Cipolla, Presidente Nazionale del CISS, Cooperazione
Internazionale Sud Sud, a cui è stato consegnato il materiale didattico raccolto
durante l’anno nelle scuole della città. A fare da sfondo la mostra “Una goccia
per la pace”: 22 disegni realizzati da studenti e studentesse delle scuole della
Striscia di Gaza che così ci raccontano la loro vita, i loro bisogni e i loro sogni.
La mostra è frutto di un concorso organizzato nell’ambito di un progetto del
CISS a Khan Younis (Striscia di Gaza, Territori dell’Autonomia Palestinese) che
ha visto la partecipazione di centinaia di studenti tra i cinque e i diciassette
anni. Il concorso, che aveva per tema l’acqua, e più in particolare il problema
di questa risorsa fondamentale in una realtà in cui è scarsa e di cattiva qualità,
ha costituito per i ragazzi coinvolti l’opportunità di esprimere la propria
rappresentazione dell’acqua come diritto al soddisfacimento di un bisogno,
ma anche come diritto alla pace e ad una vita normale, consentendo loro di
trasmettere tali messaggi all’opinione pubblica locale ed internazionale, e
contribuendo così alla crescita della consapevolezza della centralità di questa
risorsa.
A conclusione si è tenuto lo spettacolo di poesie “Come terra strato sopra
strato”, versi d’amore tratti dalla tradizione poetica in lingua araba ed
ebraica, di Dario Garofalo, con musiche di Eufemia Mascolo al contrabbasso
e Pino Basile alle percussioni.
Il progetto sarà ripreso il prossimo anno con l’attivazione di gemellaggi con le
scuole palestinesi e altre iniziative legate al dialogo interculturale.
89
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
della Basilicata
Valsinni Isabella Morra Il paesaggio
Tonino Garzia, Antonio Rosa
Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi
Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica,
Massimo Carriero
Corso XVIII Agosto, 1860
85100 Potenza
Tel. 0971 328111
Fax 0971 328220
[email protected]
www.basilicata.beniculturali.it
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici della
Basilicata
Soprintendente: Attilio Maurano
Coordinatore per la Comunicazione:
Tonino Garzia, Antonio Rosa
Via dell’Elettronica, 7
85100 Potenza
Tel. 0971 489411
Fax 0971 489418
[email protected]
www.beniarchitettonicibasilicata.beniculturali.it
90
Nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Ministero per i beni e le attività
culturali in occasione dell’8 marzo, Festa della Donna, la Soprintendenza per
i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata, in collaborazione con il
Comune, la Pro loco e il Parco letterario “Isabella Morra” di Valsinni, ha realizzato ed allestito nel Castello Morra dell’antica cittadina di Favale (l’attuale
Valsinni), la mostra fotografica: “Valsinni Isabella Morra Il paesaggio”, dedicata alla giovane e sventurata poetessa lucana del Cinquecento.
Nella realizzazione del progetto si è seguito l’esempio del filosofo Benedetto
Croce che, impegnato nelle ricerche su Isabella Morra e la sua produzione
letteraria, sentì la necessità nel novembre del 1928 di recarsi a Valsinni, non
solo nutrendo la speranza di trovare materiale inedito riguardante la poetessa,
ma soprattutto per un più sensibile ravvicinamento ai casi del lontano passato
per mezzo delle cose che vi assistettero muti testimoni.
Questo singolare approccio ha permesso di scoprire e documentare un territorio di estrema bellezza che porta impresse nei suoi sassi, […] orride ruine,
[…] selve incolte, […] solitarie grotte, le molteplici contraddizioni della sua
condizione di estrema emarginazione.
Il territorio di Valsinni, rimasto miracolosamente immune dai danni provocati
dall’abbandono delle aree depresse, è contraddistinto da un paesaggio senza
tempo e fuori dal tempo caratterizzato da una natura incontaminata, aspra e
selvaggia nella sua struggente bellezza, dove lo sguardo spazia senza soluzione di continuità dalla costa jonica fino all’imponente massiccio montuoso
del Pollino, restituendo immutati i luoghi che ispirarono le rime di Isabella e
suggerendo le atmosfere che senza dubbio influirono sugli stati d’animo, le
emozioni e la poetica della giovane donna che visse drammaticamente il
rapporto con la Natura circostante, insieme prigione e mezzo di evasione da
una realtà a lei non confacente, cercandovi conforto quale unica, intima confidente.
Gli interventi antropici sul territorio di Valsinni hanno, per fortuna, influito relativamente sulla fisionomia del paesaggio circostante, mantenendo un rapporto
di equilibrio accettabile tra i processi naturali e i processi di trasformazione
indotti dall’uomo; questo ha fatto di una caratteristica negativa - le problematiche legate alla marginalità dell’area - una risorsa non solo di riscatto e recupero della storia locale e delle proprie radici culturali ma di sviluppo e crescita
economica.
Di qui la conferma di quanto le risorse paesaggistiche e ambientali, che
rappresentano una parte fondamentale del patrimonio culturale del Paese,
opportunamente tutelate, salvaguardate e valorizzate, contribuiscano a garantire continuità all’identità culturale di una popolazione e di un territorio, oltre
che essere volano e punto di riferimento imprescindibile per la pianificazione
di nuove e più efficaci strategie di sviluppo sostenibile.
Pertanto occorre rendere ancora più incisiva, proprio nel campo dell’informazione, l’attività di sensibilizzazione e divulgazione, a partire dalle giovani
generazioni, allo scopo di provocare un’azione collettiva di contrasto ai danni
e agli scempi che subisce quotidianamente il nostro paesaggio, quale naturale
conseguenza della consapevolezza che esso è patrimonio comune ed è quindi
dovere di ciascuno vigilare sul corretto uso del territorio, contribuendo fattivamente all’azione di tutela e salvaguardia.
In questo ambito si colloca l’iniziativa realizzata a Valsinni, quale strumento di
conoscenza delle intime relazioni tra i valori storico-culturali e naturalisticoambientali di un’area geografica, per contribuire alla crescita di una nuova
cultura del paesaggio.
91
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
della Basilicata
Il progetto di schedatura informatizzata, riordinamento e
inventariazione degli archivi diocesani della Basilicata
Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi
Donato Tamblé, Donatina Miranda
Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica,
Massimo Carriero
Corso XVIII Agosto, 1860
85100 Potenza
Tel. 0971 328111
Fax 0971 328220
[email protected]
www.basilicata.beniculturali.it
Soprintendenza Archivistica
per la Basilicata
Soprintendente: Donato Tamblè
Coordinatore per la Comunicazione:
Donatina Miranda
Via Discesa San Gerardo, 7
85100 Potenza
Tel. 0971 24868
Fax 0971 330070
[email protected]
Il progetto in questione ha consentito di censire e inventariare con l’uso delle
più moderne tecnologie il rilevante patrimonio documentario degli archivi
diocesani della Basilicata, che costituisce una fonte di conoscenza non solo
per la storia della Chiesa Cattolica e della religione nella regione, ma anche
per la storia della società, dell’arte e della cultura, nonché delle tradizioni
popolari e per la storia di famiglie, individui, associazioni e istituzioni. Si tratta
di un patrimonio culturale fondamentale e complementare a quello conservato
negli Archivi di Stato di Potenza e di Matera e negli archivi storici comunali.
La lettura integrata di questo patrimonio fornisce la chiave per ricostruire la
storia e attraverso essa scoprire le radici del presente.
Il progetto – che per brevità abbiamo voluto chiamare DIOCESARCH (nome
dato anche al portale e al sito web) – ha visto la fattiva collaborazione di
Stato, Regione e Chiesa Cattolica nel comune interesse di assicurare la
migliore tutela, conservazione, gestione, conoscenza, fruizione e valorizzazione del patrimonio archivistico diocesano della Basilicata, nell’ottica di una
politica culturale condivisa e nello spirito delle intese fra il Ministero per i Beni
e le Attività culturali e la Conferenza Episcopale Italiana.
Cronistoria
Il 13 febbraio 2001 venne siglato un accordo di programma Quadro tra la
regione Basilicata ed il Ministero per i beni e le attività culturali.
All’interno dell’accordo in materia di beni culturali figurava l’intervento denominato “Progetto per il riordino e la inventariazione della documentazione afferente
gli archivi ecclesiastici della Basilicata”, con un costo previsto per l’intervento
pari allora a 1000 milioni di lire, finanziato con i fondi del P.O.R. Basilicata FESR
Misura II.1-Azione A, 2000-2006, il cui soggetto attuatore risultava la
Soprintendenza Archivistica per la Basilicata di Potenza. Definiti gli atti progettuali esecutivi, con determina dirigenziale regionale del 13/11/2003 N°
73N2003/D2221, veniva disposto un impegno contabile per l’esecuzione del
progetto di € 516.456,00 a favore di questa Soprintendenza Archivistica.
Predisposto il bando di gara a procedura aperta, il 6 agosto 2005 veniva
pubblicato sulla G.U.R.I. e sulla G.U.C.E. per l’appalto del: “Servizio di schedatura in formato elettronico, riordinamento e inventariazione della documentazione afferente gli Archivi diocesani della Basilicata; riproduzione ed archiviazione elettronica di immagini; progettazione grafica ed esecuzione di pagine
web per l’accesso in linea alle informazioni; produzione di 1000 esemplari di
un CD e/o DVD; spolveratura dei documenti; fornitura di apparecchiature e di
software per l’acquisizione di immagini di documenti e per la costituzione di una
base dati per la schedatura e la consultazione dei documenti, fornitura di arredi
per la conservazione e la fruizione del materiale”.
Al termine dei lavori della Commissione istituita per l’esame delle offerte pervenute, il lavoro è stato aggiudicato il 7 dicembre 2006 alla ATI IANUS S.r.l. –
Servizi archivistici e A & S Informatica S.r.l. per un importo pari ad
€ 373.519,00 oltre IVA.
I lavori iniziati il 21/12/2006 sono conclusi l’8/11/2007 dopo una breve
interruzione in una delle sedi.
Nell’ambito del progetto sono stati prodotti 67.000 records, 298 foto, 1645
immagini digitali e sono state impegnate circa 70 unità di personale, impiegate a vario titolo.
La Soprintendenza archivistica per la Basilicata, d’intesa con la regione
Basilicata e con le autorità diocesane della Regione ha in fase avanzata di
organizzazione un evento convegnistico ed espositivo museale, che sarà
realizzato entro la fine dell’anno tendente a presentare e divulgare questo
lavoro sia agli studiosi e specialisti del settore che al più vasto pubblico.
92
Tipologia dell’intervento
Il Servizio di schedatura in formato elettronico, riordinamento e inventariazione
della documentazione afferente gli archivi diocesani della Basilicata ha riguardato in particolare tutto il patrimonio documentario conservato negli archivi
storici delle attuali diocesi lucane e precisamente l’Arcidiocesi di Acerenza,
l’Arcidiocesi di Matera – Irsina, la Diocesi di Melfi – Rapolla – Venosa,
l’Arcidiocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsiconuovo, la Diocesi di
Tricarico, la Diocesi di Tursi – Lagonegro. Le attuali sedi vescovili sono il frutto
di un’evoluzione ed accorpamento di antiche diocesi fondate agli albori della
cristianità, molte di esse di rito greco.
All’avvio dei lavori diverse sono state le situazioni che si sono dovute affrontare per il buon esito dell’intervento, sono stati necessari anche trasferimenti
della documentazione a causa dei concomitanti lavori di restauro ad alcuni
palazzi vescovili e comunque in prima istanza si è proceduto al censimento
della documentazione, fase necessaria per una esatta cognizione della quantità e delle tipologie documentarie conservate. Successivamente si è effettuata
l’analisi delle carte, l’individuazione dei vari nuclei archivistici (Curia vescovile, Capitolo cattedrale, Seminario diocesano ecc.), e quindi si è proceduto al
riordinamento degli atti e alla loro descrizione archivistica. L’intervento ha
permesso di ricostruire, per ogni archivio diocesano, la struttura ad albero e la
descrizione archivistica di ogni suo livello fino all’unità archivistica, in base
alle risorse economiche disponibili. Contestualmente sono state realizzate
numerose acquisizioni ottiche dei documenti, è stato elaborato il software per
la descrizione inventariale ed è stato messo a punto il portale del progetto.
Inoltre sono state prodotte una notevole quantità di foto necessarie per la
pubblicazione del portale stesso.
Presso ogni diocesi è stata infine realizzata una postazione informatica con
arredi per la consultazione in sede.
I benefici derivanti dall’intervento sono molteplici, ma ancor prima di elencarli è
indispensabile sottolineare che grazie all’impiego delle risorse economiche della
Comunità europea e alla collaborazione tra Regione Basilicata e Soprintendenza
Archivistica per la Basilicata, è stato possibile censire l’intero patrimonio conservato negli archivi storici delle diocesi lucane, aspetto non trascurabile se si considera che gli archivi ecclesiastici rappresentano una delle fonti primarie per la
nostra storia. Questo patrimonio culturale, che fino ad oggi è stato di difficile fruizione, perché poco conosciuto, potrà essere messo a disposizione di tutti dallo
studioso al semplice cittadino attraverso il servizio di consultazione disponibile
sul portale unico degli archivi diocesani della Basilicata (www.diocesarch.it) per
mezzo di banche dati che garantiscono un’efficiente ed efficace accesso alle
informazioni, alla loro divulgazione e valorizzazione.
93
Il portale “Diocesarch” della Basilicata
Il sito WEB www.diocesarch.it si articola in base alle modalità d’accesso: quella
pubblica e quella privata. Con la prima modalità si accede al sito del progetto
DIOCESARCH nel quale risiedono informazioni di carattere sostanzialmente informativo che soddisfano la curiosità di un generico navigatore illustrando cosa il sito
contiene e come i contenuti sono stati organizzati. Per ogni sede diocesana (ente
conservatore) vengono fornite informazioni in merito all’ubicazione della sede e
sua raggiungibilità, alle condizioni di accesso e consultabilità della documentazione, al responsabile dell’archivio, ai recapiti; una descrizione degli enti produttori, l’elenco dei complessi archivistici in essa conservati, una bibliografia di base,
oltre alla possibilità del visitatore di ricevere informazioni e interagire compilando
un apposito form. In sostanza si tratta di una vetrina culturale con lo scopo di catturare l’attenzione e suscitare l’interesse dei navigatori. Le pagine che costituiscono
questa modalità, prevalentemente di natura statica ed occasionalmente interfacciate dinamicamente ad un database, sono realizzate con un giusto mix di semplicità ed eleganza, ricorrendo in modo sapiente all’uso degli effetti multimediali.
Con la seconda modalità, ad accesso privato, qualsiasi utente dovrà preventivamente registrarsi per ottenere l’autorizzazione per poter interagire con quest’area
del sito. In tale area è possibile effettuare sia attività di gestione versus database
sia attività di ricerca e consultazione. Le prime sono riservate ai soli addetti ai
lavori secondo i profili d’accesso stabiliti nell’implementazione del database. Le
seconde saranno concesse a quanti avranno fatto legittima richiesta ed idoneamente autorizzati. Per quanto riguarda le attività di consultazione del database si
elencano le principali funzioni che via WEB sarà possibile utilizzare:
• consultazione dei complessi archivistici nella loro articolazione gerarchica
fino al livello di unità archivistica;
• reportistica in base a query su campi liberi con restituzione in formato PDF;
• ricerca di informazioni sulla base di parole chiave e/o su campi;
• gestione consultazione archivio (domande di studio, ... etc).
Tutte le caratteristiche sopra elencate sia nell’area pubblica che nell’area
privata sono conformi agli standard maggiormente in uso, come quelli stabiliti
dal W3C in termini di usabilità (HTML) e di stile (CSS) nonché dalle specifiche
del progetto MINERVA.
Crediti:
Coordinamento generale:
Prof. Dott. Donato Tamblé,
Soprintendente archivistico per la Basilicata
Direttore dei lavori: Dott. ssa Donatina Miranda
Commissione di esperti di archivistica:
Dott. Michele Durante,
Dott. Lucio Rofrano, Dott.ssa Valeria Verrastro
Regione Basilicata: Dott. Mariano Schiavone
Direzione tecnica della IANUS S.r.l.
Servizi archivistici: Dott.ssa Maria Pietrafesa
Progettazione software e sito web:
Ing. Canio Rosa,
Canio Gerardi, Enzo Nesta, Donato Pafundi,
Maria Giovanna Toscano
94
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA
Comunicare la storia - viaggio in Calabria tra memorie e
sopravvivenze
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
della Calabria
Maria Teresa Sorrenti
Direttore Regionale: Raffaele Sassano
Comunicare per valorizzare. Anche quest’anno il Salone europeo per la comunicazione pubblica, cui il MiBAC puntualmente partecipa, costituisce un appuntamento importante per tutti gli Istituti dell’amministrazione periferica che, sul territorio regionale, svolgono un meritorio e qualificato lavoro, non solo di tutela, ma
di promozione del patrimonio archeologico, artistico ed archivistico.
Gli articolati calendari redatti in occasione degli ormai consueti appuntamenti
che, nel corso dell’anno vedono una sempre più consistente partecipazione di
pubblico, costituiscono l’esternalizzazione di quel lavoro di ricerca, restauro,
catalogazione, tutela e didattica svolta dagli Istituti.
Si situano in tale attività di valorizzazione e conoscenza alcune importanti
realizzazioni, quali il progetto Archeologia on line, curato dalla
Soprintendenza archelogica per la Calabria e promosso dalla Direzione
Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione che consente di visitare in maniera virtuale i più importanti siti archeologici calabresi (fruibile, a
breve, sul sito della Direzione Regionale della Calabria attraverso un apposito
link); la mostra Scultura lignea in Calabria dal Medioevo al ‘700, organizzata
dalla Soprintendenza BSAE della Calabria in Altomonte, uno dei più suggestivi
centri storici calabresi, nonché le numerose iniziative promosse dalle sezioni
didattiche di tutti gli Istituti ed intese a promuovere presso i più giovani la
consapevolezza e la conoscenza delle proprie radici.
È altresì vero che alla base di ogni strategia di valorizzazione e fruizione del
patrimonio culturale esiste, per ogni collettività, la consapevolezza della
propria storia, e non solo di quella più remota, testimoniata in Calabria dall’imponenza del patrimonio archeologico, ma anche di quella più recente, spesso
segnata, come nella nostra regione, da eventi di notevole rilevanza anche
sotto il profilo sociale ed umano. Il 2008 costituisce, sotto quest’aspetto, un
anno denso di rievocazioni e di rimandi ricorrendo il centenario del terremoto,
meglio noto come terremoto calabro – siculo, che il 28 dicembre 1908 rase al
suolo le città di Messina e Reggio Calabria, unitamente a larga parte del territorio limitrofo, e che venne avvertito fin nelle province più lontane.
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Teresa Sorrenti
Via Scylletion, 1
88021 Roccelletta di Borgia (CZ)
Tel. 0961 391087- 48- 89
Fax 0961 391033
[email protected]
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Il fitto programma di iniziative che coinvolge tutti gli Istituti calabresi su questo
tema, si apre in occasione delle Giornate Europee con la mostra documentaria
realizzata dall’Archivio di Stato di Vibo Valentia cui seguiranno altre la cui
programmazione è in itinere.
In tale contesto la Direzione Regionale in collaborazione con l’ICCD e
l’Archivio di Stato di Reggio, e grazie alla disponibilità del barone Antonio
Nesci nel consentire la riproduzione delle inedite immagini del suo archivio
privato, ha in programma la presentazione nel prossimo dicembre, al termine
di un lavoro di ricerca e di scavo archivistico che ha impegnato i suddetti Istituti
nel corso del 2008, un’iniziativa che, nelle intenzioni degli organizzatori,
intende promuovere la conoscenza della “città scomparsa”, la cui memoria
rivive nella documentazione fotografica di suggestivi scorci ed antiche architetture, irrimediabilmente perdute.
Brani scultorei di notevole valenza già collocate nella Reggio che non c’è più
possono considerarsi le due sculture che verranno restaurate nell’ ambito del
“Progetto “Monumenti Italia”, siglato dal Ministero per i Beni Culturali e dalla
società Impredcost s.r.l., per la sponsorizzazione di interventi di restauro sul
patrimonio statale e non. Il progetto curato dalla Direzione Regionale e dalla
Soprintendenza BSAE della Calabria, interessa due statue simbolo della città,
l’una denominata “Angelo Tutelare” e raffigurante San Michele Arcangelo, la
più antica scultura di civica committenza sopravvissuta ai terremoti del 1783
e del 1908; l’altra raffigurante l’Italia turrita simboleggiante la Patria ed eretta
per commemorare i martiri del Risorgimento reggino del 1847.
Comunicare il patrimonio culturale anche fuori dei confini regionali costituisce,
dunque, un impegno primario per l’Amministrazione Beni Culturali in Calabria,
una regione in grado di offrire, anche nei più piccoli centri appenninici,
ricchezza di storia, arte e tradizioni.
96
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA
Archivio di Stato di Cosenza
La nuova sede dell’Archivio di Stato di Cosenza.
Dalle fonti archivistiche la storia della chiesa e Convento
di S. Francesco di Paola a Cosenza
Anna Maria Letizia Fazio
L’attività di comunicazione svolta dall’Archivio di Stato di Cosenza, unitamente
alla sua sezione di Castrovillari, ha inteso attraverso l’organizzazione di
alcune mostre documentarie favorire la riscoperta della storia del territorio
casentino, e in particolare di quella più recente, legata alle vicende dell’ultima
guerra mondiale.
In aggiunta alle manifestazioni, che hanno ottenuto un consenso di pubblico
più che soddisfacente, è stato pubblicato un Opuscolo ricco di notizie storiche
e vicende legate alla fondazione della Chiesa e dell’annesso Convento S.
Francesco di Paola a Cosenza.
Il Convento situato nel cuore del centro storico cittadino, conosciuto come ex
Caserma “Domenico Moro” oggi finalmente degna sede del nostro Istituto, è
uno dei monumenti più importanti di Cosenza e della sua provincia. Le notizie
storiche sono state reperite attraverso la ricerca e la selezione di materiale
documentario e bibliografico.
“La progettazione” di questo lavoro e successivamente l’analisi dei documenti,
ha messo in moto una serie di considerazioni ed attente valutazioni che hanno
portato alla fine a conclusioni oltremodo interessanti da sviluppare e approfondire ulteriormente: il legame tra la committenza e la creazione dell’opera
d’arte.
Cosenza e la sua provincia fu sempre terra “transito” di artisti che arrivavano
dalla capitale partenopea e dalla Sicilia, ma anche ricca di eccellente
maestranze locali.
I Conventi, soprattutto Francescani e Domenicani a Cosenza si sono rivelati
non solo raccoglitori di ricchezze e privilegi, ma soprattutto “centri di operosità assai lusingatori per gli artisti”.
Da qui l’idea di raccogliere in un Catalogo unico, di prossima pubblicazione,
il maggior numero di testimonianze sulla fioritura artistica nel territorio, indagando ed attingendo tra le preziosissime fonti a nostra disposizione, maggiormente nei rogiti notarili a partire dal ‘500 e proseguendo la ricerca anche in
altri fondi archivistici fino al ‘900, con l’approccio allo studio delle belle arti e
quindi alle prime opere su commissione di “giovani” studenti cosentini, divenuti poi artisti di pregio.
L’esplorazione archivistica su questo tema affascinante e poco conosciuto ha
fatto quindi emergere dati importanti per una conoscenza più approfondita del
Patrimonio artistico e architettonico di Cosenza e del suo territorio, quali datazioni di opere, provenienza delle maestranze, committenze, in sostanza, informazioni “certe” e, siamo sicuri che troverà una adeguata valorizzazione nelle
future collaborazioni con le Soprintendenze BAP e PSAD della Calabria, che
da anni seguono con interesse i nostri appuntamenti culturali, ma soprattutto
riuscirà a soddisfare le aspettative della nostra utenza più specialistica, come
pure Università, Istituti scolastici, Enti territoriali e Associazioni culturali, sempre
attenti e puntuali ad ogni nostra iniziativa.
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
della Calabria
Direttore Regionale: Raffaele Sassano
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Teresa Sorrenti
Via Scylletion, 1
88021 Roccelletta di Borgia (CZ)
Tel. 0961 391087- 48 - 89
Fax 0961 391033
[email protected]
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 4969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Cosenza
Direttore: Anna Maria Letizia Fazio
Via Luigi Miceli, 67/71
87100 Cosenza
Tel. 0984 27201/72111
Fax 0984 793120
www.area.cs.cnr.it/beni/archiviostatoCS/
[email protected]
97
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA
Archivio di Stato di Reggio Calabria
Direzione Regionale per i Beni
Culturali ed il Paesaggio della Calabria
Direttore Regionale: Raffaele Sassano
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Teresa Sorrenti
Via Scylletion, 1
88021 Roccelletta di Borgia (CZ)
Tel. 0961 391087- 48 - 89
Fax 0961 391033
[email protected]
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 4969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Reggio Calabria
Direttore: Lia Domenica Baldissarro
Via Lia Casalotto
89122 Reggio Calabria
Tel. 0965 653211
Fax 0965 6532212
[email protected]
Carte della memoria, memoria di carte
Maria Giuseppina Marra
1- Valorizzazione del patrimonio documentario
La città di Reggio ha avuto nei secoli un rapporto molto particolare con il mare,
perché da esso arrivavano le devastazioni e la morte ad opera dei pirati saraceni, ma grazie ad esso la città si approvvigionava facilmente di grano e altri
generi prima necessità. La mostra Un mare d’Archivi - Emersioni sommerse,
allestita nel giugno 2006 dall’Archivio di Stato di Reggio ha schiuso ai visitatori l’antico rapporto con il mare. Questo Istituto, quindi, dopo aver realizzato
il Catalogo, nell’anno 2008 ha curato una nuova edizione di CD-rom
Obiettivo
Obiettivo strategico dell’Istituto – Diffusione e conoscenza della microstoria nel
contesto storiografico nazionale e internazionale; contestuale valorizzazione
Attività da comunicare – Un mare d’Archivi – Emersioni sommerse, CD-rom
Strumenti di comunicazione
Tipologia dell’iniziativa di comunicazione – Campagna pubblicitaria.
Comunicazione occasionale sul prodotto
Mezzi previsti – Pubblicità in rete nel sito ministeriale; comunicazioni ripetute
attraverso le reti televisive locali; spazi su quotidiani e altra stampa; depliants
informativi
Modalità di realizzazione – interna
Tempistica
Durata dell’ iniziativa – da giugno a dicembre 2008
2- Conoscenza del patrimonio documentario
La didattica delle storia finalizzata alla formazione dei giovanissimi e dei
giovani non può prescindere dalla conoscenza delle fonti, della “storia” di
esse e della loro conservazione e tutela. La Sezione di L’Archivio di Stato di
Locri, per sensibilizzare il mondo della scuola nei confronti dell’Archivio e del
Laboratorio di Legatoria e Cartotecnica che opera in quell’Istituto, ha realizzato il CD Legatore che trattieni l’anima folle del libro per promuovere la conoscenza dei supporti scrittori sin dall’antichità e del lavoro che si svolge nel
laboratorio per la conservazione e tutela del materiale documentario e librario.
Obiettivo
Obiettivo strategico dell’Istituto – Promuovere un’educazione tesa alla conoscenza, alla conservazione ed alla “protezione” di tutto ciò che ci è stato
trasmesso dal passato, come testimonianza che ha valore anche per il futuro.
Attività da comunicare – CD Legatore che trattieni l’anima folle del libro
Strumenti
Tipologia dell’iniziativa di comunicazione – Comunicazione occasionale
sull’attività; campagne promozionali presso gli istituti scolastici d’istruzione
primaria e secondaria
Mezzi previsti – Spedizione programmi tramite e-mail e posta ordinaria agli
istituti di istruzione primaria e secondaria; comunicazione personale ai dirigenti scolastici su ogni singola attività
Modalità di realizzazione – interna
Tempistica
Durata dell’iniziativa – anno scolastico 2007-2008 e 2008-2009
98
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA
Biblioteca Nazionale di Cosenza
Progetto “Il libro è cultura“
Elvira Graziani
La comunicazione è la grande protagonista dei nostri tempi. Nell’era dell’informazione costante, presente in ogni momento e in ogni luogo della nostra
esistenza, gli Istituti Culturali non devono lasciar sfuggire l’opportunità di inserirsi in questo flusso, riempiendo i propri messaggi di contenuti che veicolino il
sapere e stimolino la curiosità e la ricerca della conoscenza.
L’Ente Pubblico, come una qualsiasi Azienda che promuove sè stessa, è chiamato
a valorizzare la sua offerta, rendendola “appetibile”. Se l’Ente Pubblico poi
appartiene all’Amministrazione dei Beni Culturali e se, nel caso specifico, è una
Biblioteca, depositaria per definizione di tutto lo scibile, fonte inesauribile,
quindi, di ogni tipo di informazione, non deve fare altro che documentare realtà
ancora in gran parte non conosciute, affinchè se ne stimoli lo studio e l’approfondimento, perché è pur vero che non si cerca quello di cui si ignora l’esistenza.
L’Ente deve dunque promuovere se stesso, ma nel fare questo è buona norma
che promuova anche il territorio su cui insiste. La Biblioteca Nazionale di
Cosenza pensa dunque di sfruttare questa opportunità realizzando un progetto
che promuova e valorizzi l’intera area regionale calabrese, in cui si trova ad
operare come unico Istituto Bibliotecario Statale.
La Calabria necessita di un rilancio a livello internazionale, che la proponga
come meta di un viaggio affascinante nei luoghi e nella storia. Con questo obiettivo la Biblioteca si prefigge di far conoscere tutto un mondo, ancora poco esplorato, formatosi attraverso le variegate presenze culturali che l’hanno attraversato
nel corso plurimillenario del tempo, a partire dalla presenze di Pelasgi ed Enotri,
e degli Itali, da cui proviene il nome che designerà l’intera penisola, per passare
alle colonie magno-greche, risalenti all’VIII secolo, di cui si ripercorreranno
genesi, sviluppo e decadenza; e poi ancora le vicende dei bizantini tra il IX e il
X sec., che vi si insediarono e la plasmarano diffondendovi la cultura e la spiritualità dei monasteri e degli eremitaggi di regola basiliana; quindi l’epoca della
dinastia normanna degli Altavilla e da questi a Federico II di Svevia, lo “Stupor
Mundi”; ed ancora la spiritualità e la personilità di Gioacchino da Fiore e di
Francesco di Paola; le dinastie angioine ed aragonesi; le menti eccelsi di
Bernardino Telesio e Tommaso Campanella, che si collocano tra i riformatori del
pensiero filosofico e scientifico; l’arte del “Cavaliere Calabrese”, Mattia Preti, il
primo fra gli epigoni del Caravaggio. Questo solo per citare i momenti e i personaggi che vengono in mente per primi.
Il progetto prevede quindi di individuare dei percorsi turistico-culturali che
attraversino la regione e, per ognuno di loro, evidenziare le vicende storiche
che l’hanno caratterizzato, la contaminazione culturale a cui è stato sottoposto,
i frutti che tutto ciò ha prodotto, i retaggi ancora presenti. Si può pensare di
corredare la parte espositiva con un repertorio iconografico dei luoghi, delle
aree archeologiche, dei monumenti, delle produzioni artistiche, dei manufatti
e di ogni reperto che sia particolarmente rappresentativo. Il tutto naturalmente
contenuto nel pratico e funzionale supporto elettronico (CD-rom o DVD).
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Calabria
Direttore Regionale: Raffaele Sassano
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Teresa Sorrenti
Via Scylletion, 1
88021 Roccelletta di Borgia (CZ)
Tel. 0961 391087-48-49-89
Fax 0961 1391033
[email protected]
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale di Cosenza
Direttore: Elvira Graziani
Piazza A. Toscano
87100 Cosenza
Tel. 0984 72509/72510
Fax 0984 76757
[email protected]
www.bncs.metavista.it
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURATI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria
Direzione Regionale per i Beni
Archeologici della Calabria
Direttore Regionale: Raffaele Sassano
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Teresa Sorrenti
Via Scylletion, 1
88021 Roccelletta di Borgia (CZ)
Tel. 0961 391087- 48 - 89
Fax 0961 391033
[email protected]
Soprintendenza per i Beni Culturali e
Paesaggistici della Calabria
Soprintendente: Caterina Greco
Piazza della Nava, 26
89122 Reggio Calabria
Tel. 0965 812255
Fax 096 25164
Comunicazione Istituzionale anno 2008
Giuseppina Galli
L’attività di comunicazione istituzionale effettuata dall’Ufficio Pubbliche relazioni di questa soprintendenza ha individuato come momento fondamentale
per la visibilità e la diffusione della conoscenza del patrimonio archeologico
della Calabria la X Settimana della cultura svoltasi dal 25 al 31 marzo 2008.
In questa occasione sono stati inviati comunicati stampa alle testate giornalistiche locali e nazionali sui seguenti eventi culturali organizzati:
• due Mostre presso la sede di Scalea Torre Cimalonga sullo sport nell’Italia
antica e su “l’uomo e gli animali un rapporto senza tempo”;
• varie conferenze tenutesi presso il museo nazionale di Reggio Calabria su
Locri Epizefiri e sul teatro greco;
• visite guidate giornaliere presso tutti i musei periferici e le aree e parchi
archeologici;
• una rappresentaziione teatrale presso il museo nazionale di Reggio Calabria.
In occasione della festa di S. Valentino è stata massimamente pubblicizzata
l’iniziativa del MIBAC dal titolo “Innamorarsi dell’arte” con un solo biglietto
d’ingresso per due per i musei ed i parchi archeologici di pertinenza tramite
comunicato stampa e avvisi alle radio ed ai giornali locali e nazionali.
La festa della donna dell 8 marzo è stata ricordata con l’organizzazione della
mostra fotografica presso il museo della SiIBARITIDE dal titolo: ”Principessa
nella torre” ed una mostra di costumi femminili d’epoca presso il museo nazionale di Reggio Calabria pubblicizzata con comunicati stampa ed informazioni
a radio e televisioni.
Ogni evento è stato accompagnato, ove possibile, dalla diffusione di depliant
e dal recapito di inviti ad autorità Pubbliche, operatori ed amministratori locali
del settore dei beni culturali e del turismo della regione Calabria.
Nell’ambito dell’attività ordinaria della Soprintendenza sono state indette
conferenze stampa per la presentazione della mostra: “Archeologia e
paesaggi. Dal Porthmos alla Sila Tauricana” e per la relazione sulle attività di
scavo relative all’area suburbana dell’antica Reggio Calabria.
Di grande rilievo è stata la mostra “Aegyptiaca dal Nilo allo Stretto” 29
giugno-28 settembre 2008 organizzata in collaborazione con il Comune di
Mantova e di Reggio Calabria nell’ambito di uno scambio che ha permesso
l’esposizione presso il museo di Reggio Calabria della raccolta egizia conservata presso il Palazzo Te di Mantova in contemporanea con l’esposizione a
Mantova di preziosi pezzi archeologici del museo calabrese (il kouros, la testa
di Basilea, la testa del filosofo).
A chiusura della mostra il soprintendente per i beni archeologici della Calabria
dott.ssa Caterina Greco incontrerà il sindaco della città di Mantova.
100
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Comunicare una nuova immagine
Maria Rosaria Nappi
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Campania
Direttore Regionale: Pio Baldi
L’attività del Ministero per i Beni Culturali in Campania si confronta con le
esigenze di tutela di un patrimonio vastissimo e distribuito su un territorio di
grandi dimensioni, estremamente differenziato da tutti i punti di vista: economici, sociali e culturali. Le specifiche caratteristiche delle diverse province, le
recenti difficoltà, la necessità per l’amministrazione di rodare i nuovi uffici, nati
con l’ultima riforma, hanno reso particolarmente ardue le attività di comunicazione nell’ultimo anno.
Il Museo archeologico di Napoli, la Reggia di Caserta, i Musei di Capodimonte
e San Martino, gli Scavi di Pompei e Ercolano, gli Archivi di Stato, le Biblioteche
svolgono azioni di comunicazione, attraverso manifestazioni, eventi e grandi
mostre, o conferenze rivolte a pubblici specializzati come i docenti o generici.
Alcuni uffici, nel corso dell’ultimo anno, hanno messo a punto e sperimentato la
Carta dei Servizi (Museo Archeologico di Napoli), o rinnovato siti web (Archivio
di Stato di Napoli), destinati a facilitare i rapporti con l’utenza. Molto rilevante
in riferimento alla comunicazione del MiBAC appare l’individuazione del tipo di
pubblico che impone strumenti differenziati a seconda della specializzazione e
delle esigenze.
In queste circostanze, la proposta di partecipazione ad un unico piano di
comunicazione istituzionale, predisposto dalla Direzione Generale per il
Bilancio la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la
Standardizzazione delle Procedure, si è rilevata determinante, come motore
della comunicazione regionale e della promozione di una immagine unitaria.
In questa visione appare di notevole rilievo il ruolo degli Archivi di Stato
soprattutto in città come Benevento e Salerno, dove, mancando biblioteche e
musei statali, gli archivi, con la loro intensa attività di conferenze, mostre,
eventi culturali, costituiscono l’unica possibilità di rappresentanza per il
Ministero per i Beni e le Attività culturali. La partecipazione degli Archivi di
Stato al Piano di comunicazione nazionale è stata continua e di alto livello,
anche per gli Archivi di Napoli e di Caserta, dove l’attività dell’Archivio si
affianca quella svolta dagli altri uffici. La Soprintendenza archivistica, così
come la Biblioteca universitaria di Napoli, attuano instancabilmente attività di
comunicazione all’esterno della loro sede, e svolgono così una azione di grandissimo rilievo toccando centri periferici dove si incontrano realtà non solo
culturali, ma anche sociali, molto degradate.
Nella applicazione del piano di comunicazione istituzionale la Direzione
Regionale svolge un ruolo attivo di raccordo fra gli uffici e con gli esterni e
infine anche di scambio di informazioni.
A questo scopo è in via di attivazione il sito web della Direzione Regionale
che, oltre a costituire uno strumento di divulgazione dei Bandi di Gara, reso
necessario dalle funzioni di stazione appaltante assunte dalla Direzione, si
propone anche come strumento di comunicazione per eventi e manifestazioni,
con lo scopo di valorizzare le attività a livello regionale e di favorire lo
scambio fra i diversi settori del MiBAC e i referenti esterni. In occasione delle
Giornate Europee la partecipazione degli uffici del Ministero e di esterni
(comuni o associazioni), in particolare di numerosi musei locali, è stata molto
elevata e ciò sembra sottolineare l’importanza e il significato della proposta
unitaria.
Momento di coinvolgimento di diversi uffici e importante aspetto della comunicazione fra uffici del MiBAC e amministrazioni locali è la presentazione alla
Lista del Patrimonio mondiale UNESCO della candidatura Italia
Langobardorum, proposta dall’Ufficio Lista del Patrimonio mondiale del
MiBAC, che unisce i principali centri di potere dei longobardi in Italia e cui,
per la Campania, partecipa la Basilica di Santa Sofia di Benevento. La candidatura trasversale vede coinvolte diverse Regioni italiane e, in Campania
diverse Soprintendenze, oltre al Comune, alla Provincia di Benevento e alla
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
80132 Napoli
Tel. 081 2464111
Fax 081 7645305
101
Direzione regionale. La realizzazione del Piano di Gestione dei beni, richiesto
dal Comitato per la Lista del Patrimonio mondiale UNESCO, obbliga i referenti
ad un continuo confronto relativamente alla gestione, tutela e valorizzazione
della Chiesa alto medievale di Santa Sofia di Benevento - proposta nella candidatura - e della circostante zona tampone.
La pratica virtuosa, che si auspica diventi una modalità stabile e che è utilizzata
da tutti i siti iscritti nella Lista, ha, in questa circostanza, caratteri particolari in
quanto le attività di rete riguardano anche i rapporti con comuni di altre regioni
(Cividale, Spoleto Brescia etc) e trovano nelle attività didattiche il loro settore
preferenziale. La Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio di
Caserta e Benevento, infatti ha predisposto il progetto I Longobardi - gemellaggi
formativi e itinerari turistici per le scuole, che prevede scambi di visite e di studi
fra le diverse città longobarde in Italia, presentato alla IX edizione di Exposcuola
Salone del Confronto tra le attività formative d’Europa e del Mediterraneo, inserito fra le attività di rete nel piano di gestione.
Nell’intento condiviso di rilanciare l’immagine della città di Napoli come polo
turistico la Direzione Regionale sta attualmente collaborando con il Comune di
Napoli alla progettazione di itinerari turistici che offrano la possibilità di visitare la città seguendo percorsi indicati sia nel contesto urbano, sia in guide
cartacee.
La progettazione di questi itinerari, che saranno oggetto di un finanziamento
regionale, si configura come una buona pratica nell’ambito della comunicazione istituzionale: l’assessorato al Turismo e Grandi Eventi del comune di
Napoli ha convocato un tavolo al quale partecipano diverse istituzioni e enti
che si riunisce periodicamente e che seguirà l’andamento e la realizzazione
del progetto fino al monitoraggio dei risultati e alla verifica della customer satisfaction in riferimento al pubblico dei turisti, ma anche del referente cittadino
Fin dalle prime indagini, si è valutata infatti la difficoltà di predisporre e
presentare itinerari in alcune zone della città senza realizzare una adeguata
sensibilizzazione del pubblico del quartiere e senza una preparazione del
personale destinata alla front–line (gestori di locali, negozianti etc.).
L’ipotesi iniziale è stata quindi di stabilire una serie di standard minimi che
qualifichino l’itinerario che non è caratterizzato solo dalla importanza e dal
significato dei beni a artistici che tocca. In linea di massima gli standard individuati sono: accessibilità (parcheggi/trasporto urbano/taxi/abbattimento
barriere architettoniche), pedonalizzazione (Segnaletica Sicurezza: illuminazione stradale/videosorveglianza/presenza delle Forze dell’Ordine), decoro
(pulizia/manutenzione/decoro urbano/verde/bagni pubblici/qualità degli
esercizi commerciali), illuminazione dei monumenti, fruibilità (apertura prolungata/tariffa unica/illuminazione all’interno delle chiese/possibilità di leggere
notizie all’interno dei monumenti su pannelli e volantini/audioguide), accoglienza e comunicazione (punti informativi con personale qualificato materiale
da distribuire/sensibilizzazione territoriale).
L’adeguamento agli standard sarà la condizione per la realizzazione dei primi
itinerari,che saranno presentati nel 2009 e saranno preceduti da una
campagna di comunicazione mirata.
102
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Catalogo e Comunicazione
Maria Rosaria Nappi
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Campania
Direttore Regionale: Pio Baldi
Le due attività di comunicazione e di catalogazione mostrano un nesso molto
forte nell’ambito del Mibac e la Direzione Regionale della Campania intende
sottolineare e valorizzare le potenzialità implicite in queste premesse nell’ambito
del proprio piano di comunicazione proponendole come ipotesi di lavoro.
Nell’ambito delle attività dei servizi educativi delle Soprintendenze territoriali
di Caserta e Benevento e di Salerno e Avellino le proposte alle scuole, che
spesso comportano ricerche sul territorio, sono sempre impostate sulla compilazione di una scheda di riferimento, costruita grazie alla semplificazione di
una delle schede utilizzate per la schedatura dall’Istituto Centrale del
Catalogo. Questo approccio è molto importante dal punto di vista conoscitivo
perché l’uso della scheda ICCD, per quanto semplificata, obbliga i ragazzi a
osservare l’oggetto e quindi ad appropriarsene attraverso gli aspetti materiali
(localizzazione, materiali, misure, tecniche di esecuzione) e storico culturali
(date, autore, committenza, osservazioni etc). Si tratta di un tipo di approccio
che parte dall’osservazione del bene presume una vicinanza al patrimonio e
ottiene ottimi risultati, grazie al’impegno straordinario dei servizi educativi e
dei docenti. Il risultato poi, spesso edito in volumi o opuscoli, in realtà non è
altro che una vera e propria schedatura per tipologie semplificata, ma ad
ampio spettro territoriale. Così sono stati schedati le piazze della provincia di
Caserta e Benevento e i campanili delle province di Salerno e Avellino. Come
si vede si tratta di beni architettonici che avranno sicuramente un valore monumentale, ma presumibilmente anche ruoli immateriali più difficilmente individuabili senz’altro percepiti dagli studenti e dai docenti. Le attività di ricerca
sono quasi sempre molto approfondite e aggiornate.
L’ipotesi di lavoro che si propone potrebbe essere quella di trasformare con la
collaborazione di schedatori esperti e dei funzionari dell’Ufficio Catalogo, i
risultati in schede standard, validate e inserite nel SIGEC (Sistema Informativo
Generale del Catalogo), ove non si tratti di beni già schedati.
Ciò permetterebbe alle scuole di esercitare un ruolo nell’ambito di una attività
istituzionale del Ministero che così sarebbe meglio nota al pubblico sia scolastico che generico, creando uno scambio reciproco.
La Direzione Regionale a sua volta ha ipotizzato attività, come la Scuola
adotta una Festa, che con la collaborazione insostituibile delle Soprintendenze
di Napoli, Caserta e Benevento e Salerno e Avellino, così come della
Bilbioteca di Monte-vergine, ha fatto emergere dal territorio regionale almeno
80 feste, alcune delle quali antichissime, recuperando alla conoscenza una
serie di beni etnoantropo-logici immateriali e materiali talvolta di bellezza
ammirevole, come le varie infiorate, i numerosi voli dell’Angelo, la festa del
Grano a Foglianise e altre.
Tutte sono state schedate dalle scuole seguendo il tracciato della scheda Bdmi
dell’ICCD, molto semplificato e ora ci si appresta a trasformare il lavoro di
ricerca in una schedatura vera e propria.
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
80132 Napoli
Tel. 081 2464111
Fax 081 7645305
103
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Biblioteca Nazionale di Napoli
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Campania
Biblioteca Nazionale di Napoli
Gennaro Alifuoco
Direttore Regionale: Pio Baldi
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
80132 Napoli
Tel. 081 2464111
Fax 081 7645305
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali ed il Diritto
d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale di Napoli
“Vittorio Emanuele III”
Direttore: Mauro Giancaspro
Piazza del Plebiscito, 1
80132 Napoli
Tel. 081 407921
[email protected]
www.bnnonline.it
104
La Biblioteca Nazionale di Napoli (BNN) sta perseguendo una strategia di
rinnovamento delle funzioni e dei servizi che ha avuto nella creazione di una
rete LAN dalle caratteristiche avanzate il suo punto centrale e qualificante,
premessa tecnologica per la creazione di nuovi servizi. Tra questi segnaliamo
il “Reference delle risorse digitali” che offre agli utenti l’accesso alle risorse
informative elettroniche locali (repertori biobibliografici, cataloghi collettivi
nazionali e internazionali, banche dati di spogli di periodici, repertori tematici, raccolte di documenti full-text) e remote (attraverso la ricerca in Internet e
alle banche dati online). Per i prossimi mesi è programmata l’istallazione di
una piattaforma h/w e s/w per la conservazione, amministrazione e restituzione
delle risorse digitali. Tale piattaforma sarà in grado di gestire, creare e fruire
oggetti digitali in conformità dello standard MAG e le direttive della BDI, e
prevede un modulo di datastorage per la memorizzazione e conservazione a
lungo termine degli oggetti.
Lo strumento privilegiato per la comunicazione al cittadino dei servizi erogati
dalla BNN e delle sue attività istituzionali è il sito web www.bnnonline.it. Il sito
ha come obiettivo primario - oltre all’offerta di un articolato ed esauriente apparato informativo sulla BNN (contenuti, struttura, funzionamento) - quello di estendere i servizi dell’Istituto anche all’utenza online, nella convinzione che ogni
contatto al sito della BNN debba essere considerato alla stessa stregua dell’accesso di un utente nei locali della biblioteca. Lo scopo è quindi quello di aumentare progressivamente la quantità e la qualità di servizi erogabili in remoto.
Il sito è strutturato nelle sezioni: guida rapida alla biblioteca e ai servizi offerti;
news e aggiornamenti sull’erogazione dei servizi, comunicazioni di eventi culturali, nuove accessioni; descrizione delle sezioni con prospetto analitico dei
servizi offerti; fondi e raccolte; attività editoriali ed espositive; percorsi bibliografici (rassegne e recensioni librarie, approfondimenti su raccolte e personaggi
legati alla storia della biblioteca, nonché su temi ed eventi culturali di interesse
generale); risorse nel web; versione in lingue straniere (inglese e francese).
Attraverso moduli in linea è possibile prenotare le fotoriproduzioni e chiedere
informazioni attraverso il servizio “Chiedi al bibliotecario”, realizzato in collaborazione con Codex - Biblioteche digitali della Campania. Dalla pagine del sito
si accede ai seguenti cataloghi in linea: OPAC della BNN, OPAC della
Biblioteche del Polo SBN di Napoli, Risorse elettroniche possedute dalla BNN. Il
sito web della BNN ospita e gestisce anche il sito del Polo SBN di Napoli.
Di particolare interesse la sezione “Biblioteca digitale” (http://www.bnnonline.it/ biblvir/bibdig.htm), attraverso la quale è possibile consultare liberamente alcuni documenti di particolare rilievo tra quelli posseduti dalla BNN.
Da segnalare, tra i documenti disponibili:
• Gli autografi dei Canti di Giacomo Leopardi conservati nella Biblioteca
Nazionale di Napoli;
• Alcune raccolte conservate presso la Biblioteca Lucchesi Palli, sezione della
BNN dedicata alle arti dello spettacolo (fotografie, locandine teatrali,
programmi di sala, ecc.). I fondi sono stati digitalizzati a cura di Archivi di
Teatro Napoli, un progetto di collaborazione tra le principali istituzioni napoletane impegnate nella valorizzazione delle fonti per la storia del teatro:
Biblioteca Nazionale di Napoli, sezione Lucchesi Palli; Archivio di Stato di
Napoli Centro di documentazione teatrale; Museo di San Martino di Napoli
Sezione Teatrale; Società Napoletana di Storia Patria; Associazione
Voluptaria;
• Le carte nautiche della Biblioteca Nazionale di Napoli, a partire dalla Carta
catalana (ca. 1413), tra le più antiche presenti nella raccolta;
• L’Album Verdi, conservato presso la Lucchesi Palli, contenente ca. 80 autografi di Giuseppe Verdi, insieme a documenti che testimoniano del culto
verdiano tra la fine del sec. XIX e i primi decenni del XX (materiali iconografici, pagine autografe di illustri personalità del tempo. Visualizzabile in
forma di leggio elettronico, l’Album si può “sfogliare” virtualmente;
• Andrea Perrucci, Dell’arte rappresentativa premeditata, ed all’improviso
(Napoli, M.L. Muzio, 1699), coedizione web, con la riproduzione digitale
dell’esemplare posseduto dalla BNN, dell’edizione bilingue edita dalla
Scarecrow Press nel 2007.
Segnaliamo infine che dal sito della BNN (http://www.bnnonline.it/percorsi/
leopardi_segreto. htm) è possibile accedere al reportage video realizzato
dalla redazione de IlSole24ore.com, in collaborazione con la Biblioteca
Nazionale di Napoli, dal titolo Leopardi segreto. Alla scoperta dei manoscritti
custoditi nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Un itinerario tra le raccolte
della Biblioteca Nazionale di Napoli, che culmina con l’apertura della camera
blindata della sezione Manoscritti e Rari alla scoperta dei manoscritti autografi
dei canti di Giacomo Leopardi, di cui discutono il Direttore della Biblioteca
Nazionale di Napoli, Mauro Giancaspro, e il Direttore del Sole 24 Ore,
Ferruccio De Bortoli.
105
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Biblioteca Nazionale di Napoli
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Campania
La Biblioteca Nazionale dà voce ai lettori
Mauro Giancaspro
Direttore Regionale: Pio Baldi
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
80132 Napoli
Tel. 081 2464111
Fax 081 7645305
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale di Napoli
“Vittorio Emanuele III”
Direttore: Mauro Giancaspro
Piazza del Plebiscito, 1
80132 Napoli
Tel. 081 407921
Fax 081 403820
[email protected]
www.bnnonline.it
106
La Biblioteca Nazionale di Napoli dà voce ai lettori è un progetto che vuole
realizzare la mai sopita volontà di rendere partecipi e artefici della vita di una
biblioteca i suoi lettori proponendo un dialogo diretto, non mediato dalla efficientissima tecnologia contemporanea e dai rigidi schemi compilativi di
modelli prestampati distribuiti pubblico, ma fondato sul rapporto umano, fisico,
diretto e soprattutto aperto.
L’8 luglio il direttore ha avviato il primo incontro dibattito nella Sala Rari della
Biblioteca con i lettori attraverso un semplice avviso al pubblico. Al di là dei
suggerimenti forniti dai frequentatori abituali che conoscono concretamente
punti di forza e di debolezza della biblioteca e dall’apertura di un dibattito, i
lettori hanno espresso l’entusiastica volontà di collaborare e stabilito tra loro
un’intesa spontanea costituendo una rete di corrispondenza e-mail tra di loro
e con la direzione, scambiandosi opinioni e organizzando richieste da rivolgere alla direzione. Hanno spontaneamente creato un loro coordinatore e
stanno progettando l’idea di costituire un’Associazione di Amici della
Biblioteca Nazionale di Napoli. Lo spirito è quello di recuperare per la crescita
culturale la valenza del rapporto umano insidiato dall’invasivo predominio del
computer.
Leggi un libro. Ti cambia la vita!
Campagna di promozione del libro e della lettura, attuata attraverso la diffusione intensiva di una serie di messaggi in internet e divulgazione di opuscoli
a stampa, con l’organizzazione di incontri di letture e dibattiti in Biblioteca;
dall’altro attraverso il coinvolgimento di alcune tipologie di aziende operanti
sul territorio e impegnate nella valorizzazione del patrimonio culturale e delle
risorse economiche e produttive. OBIETTIVI “attirare” al mondo dei libri il
maggior numero di persone di tutte le fasce di età; “contagiare” la passione
della lettura come piacere e come strumento di esercizio di libertà, d’informazione, d’opinone; “coltivare” la lettura in ogni occasione e in ogni luogo;
“condividere” il piacere della lettura inteso anche come momento di aggregazione umana; “educare” alla lettura “domestica” come abitudine del quotidiano. STRUMENTI diffusione di messaggi promozionali chiari e immediati; affissione di locandine nelle scuole; - coinvolgimento di editori e librerie; incontri a tema in biblioteca con specialisti del settore, autori, attori e con
letture ad alta voce; - diffusione in internet PARTNER scuole; librerie; alberghi;
aziende vitivinicole.
I messaggi scelti sono indirizzati a varie tipologie di possibili lettori cercando
di individuarne i gusti con l’intento di catturarne l’attenzione attraverso la diffusione di locandine, opuscoli, cartoline, adesivi, segnalibri, slogan. Nell’ambito
della campagna di comunicazione sulla promozione del libro e della lettura
“Leggi un libro. Ti cambia la vita!” la Biblioteca Nazionale di Napoli, con
l’obiettivo di coniugare promozione culturale e valorizzazione del territorio, ha
dato vita al progetto pilota, “Prenota la tua lettura in camera” realizzato con
gli alberghi più prestigiosi che rappresentano l’immagine più qualificata
dell’accoglienza e dell’ospitalità della città; ad ogni albergo sono stati affidati
100 libri di narrativa in lingua italiana e straniera fra i quali gli ospiti possono
scegliere, prenotare e trovare il libro desiderato in camera. Le proposte di
lettura, infatti, presentano una varietà di generi muovendo dalla narrativa, in
particolare: romanzi storici, di avventura, d’amore, di fantascienza, noir,
gialli, fumetti.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio
per le Province di Salerno e Avellino
L’Ufficio Trasparenza e l’Ufficio Comunicazione insieme
per un work flow semplice e moderno
Stefania Ugatti, Dario Galasso
Tra i responsabili dell’Unità Organica 4 legge 241/90 e dell’Ufficio
Comunicazione è nato uno stretto rapporto grazie ad una comunione di vedute
relative alla gestione degli utenti clienti.
Il concetto di servizio legato all’Ufficio Comunicazione e l’attività dell’Unità
Organica 4 Legge 241/90 hanno fatto sì che l’obiettivo principale fosse la
soddisfazione del cliente-utente e quindi la garanzia di un servizio veloce e
semplice.
Il primo progetto di miglioramento della qualità del servizio relativo alla Unità
4 – legge 241/90, realizzato nel 2006, parte sulla scorta dei concreti risultati
raggiunti con l’introduzione di un modello per l’accesso ai documenti: Mod. 1
– Accesso ai documenti L.241/90 e Mod. 2 – Accesso ai documenti L.241/90
– estrazione di copia o copia conforme.
L’introduzione di tali modelli ha portato, nel corso di pochi mesi, al raggiungimento di diversi risultati:
• la snellezza della procedura, resasi necessaria dopo le successive modificazioni
ed integrazioni alla L.241/90, intervenute con la legge del 11 febbraio 2005
n.15, con il D.L. 14 marzo 2005 n.35 convertito con modificazione della legge
del 14 maggio 2005 n.80 e dal D.P.R. 12 aprile 2006 n.184 (regolamento
recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi);
• ha rinsaldato la fiducia fra il cittadino e l’Amministrazione a fronte di alcune
perplessità sorte per il passato rispetto a dinieghi all’accesso; ha reso in modo
chiaro che le richieste d’accesso ai documenti, meglio note, secondo un generalizzato sentire del cittadino, come richieste prodotte nel nome della trasparenza,
vanno avanzate salvaguardando la privacy di eventuali controinteressati (D.Lgs.
n.196 del 30.06.2003 Codice in materia di protezione dei dati personali).
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Campania
Direttore Regionale: Pio Baldi
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
80132 Napoli
Tel. 081 2464111
Fax 081 7645305
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e per il Paesaggio
per le Province di Salerno e Avellino
Soprintendente: Enrico Guglielmo
Coordinatore settore Promozione e Attività
Culturali: Maria Pasca
Ufficio Comunicazione:
Stefania Ugatti
Via Botteghelle, 11
84100 Salerno
Tel. 089 2573245
Fax 089 251727
[email protected]
www.ambientesa.beniculturali.it
Sulla base di quanto esposto si è giunti alla determinazione di introdurre altri
modelli che snelliscono ulteriormente i tempi dell’iter burocratico anche in
considerazione che il servizio espletato dall’Unità 4 – legge 241/90 e
dall’Ufficio Comunicazione implica una grossa fetta di lavoro che è quella relativa all’accesso ai documenti da parte degli studenti, professori, studiosi e
professionisti.
Particolare attenzione è stata rivolta ai giovani laureandi che per motivi di
studio fanno richiesta di accesso all’Archivio della nostra Soprintendenza,
l’Ufficio Comunicazione ha il compito di accogliere gli studenti e di ascoltare
le loro richieste, immedesimandosi nella loro difficoltà iniziale, causata dalla
mancanza di esperienza nei rapporti con la Pubblica Amministrazione.
Con gli appositi modelli, in cui vengono chiaramente esplicitate le norme in
materia di copyright, gli oneri relativi a pubblicazioni e tutto quanto renda facilitata la procedura d’accesso, gli studenti hanno la possibilità in giornata di
ricevere le copie richieste. I ragazzi hanno anche la possibilità di utilizzare
macchine fotografiche digitali per risparmiare tempo, denaro e carta, richieste
di ulteriori informazioni possono essere inoltrate tramite e-mail.
L’Ufficio Comunicazione e l’Unità Organica 4, per garantire la rapidità del
servizio ai giovani, si avvalgono della collaborazione della Segreteria,
dell’Ufficio Protocollo e dell’Archivio, infatti è stato attivato un iter preferenziale, tecnicamente work flow, che tiene conto, e delle difficoltà di approccio
dei giovani, e delle loro esigenze.
Un nuovo progetto relativo all’anno 2008 prevede:
• la rielaborazione dei modelli con il successivo inserimento nel sito web della
Soprintendenza di Salerno;
107
• la realizzazione dello Sportello Pubblico finalizzato, prevalentemente, al
raggiungimento di un vero e proprio sportello informa giovani;
• informatizzazione delle pratiche relative alle richieste avanzate per migliorare la ricerca d’archivio ai fini di un tempestivo espletamento nei termini
previsti dalla normativa vigente.
La costante attenzione, inoltre, rivolta da parte di questi due Uffici all’utenza e
l’intenzione di rimodulare il servizio in base alle richieste della stessa, ha
permesso di accogliere di buon grado le disposizioni della Prefettura di
Salerno circa la necessità di avviare una costante indagine sul grado di soddisfazione da parte dei cittadini rispetto ai servizi resi sul territorio dalle
Pubbliche Amministrazioni.
Il progetto, diffuso grazie alla Conferenza Provinciale Permanente (organo che
coadiuva il Prefetto nell’esercizio delle funzioni di coordinamento delle attività
degli uffici periferici dello Stato), prevede la somministrazione di un modello
per indagine sulla customer satisfaction fornito dal Ministero degli Interni, l’indagine ha una validità continuata e cadenza trimestrale ed alimenterà una
Banca dati della P.A.
108
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
Museo Archeologico di Napoli
La Carta dei servizi del Museo Archeologico Nazionale
di Napoli
Maria Rosaria Borriello
Nel corso del 2007 e del 2008, secondo le disposizioni del Ministero per i
Beni e le Attività culturali, in applicazione della Direttiva della Presidenza del
Consiglio dei Ministri del 27 gennaio del 1994, l’ex Soprintendenza per i Beni
Archeologici di Napoli e Caserta, in parte sostituita dalla Soprintendenza
Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, ha adottato all’interno
del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il più antico e importante
museo archeologico d’Italia, la Carta dei Servizi, tra le iniziative volte a
promuovere una più ampia valorizzazione del patrimonio del cittadino e ad
adeguare, in armonia con le esigenze di tutela, di conservazione e di ricerca,
l’organizzazione delle attività e il livello di qualità dei servizi resi al cittadino
rispetto alle aspettative degli utenti.
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Campania
Direttore Regionale: Pio Baldi
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
80132 Napoli
Tel. 081 2464111
Fax 081 7645305
Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Napoli e Pompei
Soprintendente: Pietro Giovanni Guzzo
Piazza Museo Nazionale, 19
80135 Napoli
www.sba-na.campaniabeniculturali.it
Museo Archeologico Nazionale
di Napoli
Direttore: Maria Rosaria Borriello
Piazza Museo, 19
80135 Napoli
Tel. 081 4422111
Fax 081 440013
[email protected]
www.napolibeniculturali.it
marcheo.napolibeniculturali.it
La Carta dei Servizi redatta ispirandosi agli standard ministeriali, corredata di un
apposito modulo di reclamo, è stata quindi inserita nel sito Web istituzionale del
Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di recente aggiornato tra il 2005 e
il 2007, in osservanza alle disposizioni della legge n. 3/2004 sull’accessibilità
dei siti Web pubblici e delle indicazioni specifiche del Ministero, all’interno del
“Circuito Informativo Regionale per i beni culturali della Campania”, realizzato
nell’ambito del progetto “Archeologia on line e siti Web istituzionali”, dalla
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, in
convenzione con l’Istituto di Cibernetica del Consiglio Nazionale delle Ricerca di
Napoli, con il coordinamento amministrativo e finanziario della Direzione
Generale per l’Innovazione Tecnologica del Ministero.
La Carta dei Servizi, seppure presente nel sito Web e messa a disposizione del
pubblico in modo evidente presso il punto informazioni e la biglietteria del
Museo all’inizio del 2008, tuttavia non viene generalmente richiesta in visione
dai visitatori. Le segnalazioni /reclamo sinora pervenute e immediatamente
riscontrate formalmente, sono circa una trentina.
L’oggetto del reclamo, per lo più, non è strettamente collegato agli enunciati della
Carta, evidenziando soprattutto aspetti e situazioni “negative”, alcune delle quali
derivanti da carenze croniche di carattere strutturale. Spesso, peraltro, più che
reclami rispetto a fatti obiettivi, le segnalazioni consistono in generiche esternazioni non corredate neppure da referenze o indirizzo del reclamante.
Gli argomenti maggiormente citati sono:
• la chiusura al pubblico di settori del museo dovute a carenza del personale
di vigilanza;
• l’incremento del costo del biglietto di ingresso in occasione di mostre;
• la carenza – reale o presunta – di apparati didattici.
109
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Campania
Direttore Regionale: Pio Baldi
“Incontri di Archeologia” e altre iniziative per il pubblico
curate o coordinate dal Servizio Educativo tra il 2007 e il
2008 nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Marco De Gemmis
Via Eldorado, 1
80132 Napoli
Tel. 081 2464111
Fax 081 7645305
Gli “Incontri di Archeologia” proposti dal Servizio Educativo della
Soprintendenza sono giunti nel 2007-2008 alla loro XIII edizione. Nati come
cicli di conferenze dedicate alle collezioni dei musei e alle aree archeologiche
comprese nel territorio di competenza della Soprintendenza, si configurano
ormai, con l’inclusione delle sezioni “Incontri della domenica” e “Altre iniziative”, come ricchi contenitori di proposte tra loro anche molto diverse: ciò è
richiesto da un pubblico che è da considerare un insieme complesso e al suo
interno molto diversamente caratterizzato, cui destinare iniziative che rispondano – per contenuti e modalità di trasmissione – alle specifiche esigenze
emerse e individuate.
Con il programma degli “Incontri di Archeologia” e quelli proposti in occasione di
“X Settimana della cultura”, “Festa della musica”, “Giornata dei diritti delle persone
con disabilità”, “Giornate europee del patrimonio” e di altre manifestazioni cui si è
aderito, si sono proposti complessivamente, tra settembre 2007 e agosto 2008, oltre
cento appuntamenti: un numero rilevante – a fronte di una spesa molto contenuta –
di occasioni offerte, specialmente al pubblico residente nel territorio di competenza
della Soprintendenza, per conoscere e considerare propri i luoghi del nostro patrimonio archeologico. E, come per gli anni precedenti, si è voluto puntare su musica,
letteratura, cinema, arte contemporanea per richiamare anche un pubblico non
necessariamente interessato all’archeologia.
Tale ricchezza di proposte è il frutto, in fase di programmazione, di attività di ricerca
e osservazione, nonché di una larghissima collaborazione che al Servizio Educativo
vogliono assicurare funzionari e personale interno – e va citato l’eccellente, cospicuo
contributo fornito dagli Assistenti Tecnici Museali del MANN –, ma anche le
Università, numerose associazioni culturali e archeologi esterni all’Amministrazione.
Per soffermarci ancora sull’utenza coinvolta, può valere la pena segnalare l’impegno dedicato ai pubblici speciali. Nel corso dell’anno in argomento è stata
confermata l’attenzione ai bambini in visita con le famiglie, mentre sono state moltiplicate le iniziative destinate ai non vedenti e agli ipovedenti sia adulti che in età
scolare – ai quali si sono proposti, oltre alle più tradizionali visite tattili, laboratori
i cui risultati sono stati oggetto di una mostra nel Museo di Napoli – ed è stato incrementato l’impegno finalizzato ad abbattere le barriere che tengono lontane le
numerose comunità straniere residenti a Napoli e provincia dal nostro patrimonio,
operando proficuamente in collaborazione con la Cooperativa Sociale Dedalus,
con la quale si vanno progettando anche iniziative volte ad avvicinare il pubblico
italiano alle diverse culture ormai diffusamente presenti nel territorio.
Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Napoli e Pompei
Soprintendente: Pietro Giovanni Guzzo
Piazza Museo Nazionale, 19
80135 Napoli
www.sba-na.campaniabeniculturali.it
Museo Archeologico Nazionale
di Napoli
Direttore: Maria Rosaria Borriello
Piazza Museo, 19
80135 Napoli
Tel. 081 4422111
Fax 081 440013
[email protected]
www.napolibeniculturali.it
marcheo.napolibeniculturali.it
110
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA
Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico
e per il Polo Museale della Città di Napoli
Musei in rete
La Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico,
Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, nell’ambito delle
sue attività istituzionali, ha, da sempre, posto al primo piano tra i suoi obiettivi, insieme alla valorizzazione, la più diffusa e capillare fruizione del patrimonio storico-artistico.
Tra le principali attività istituzionali emerge, nell’ambito della conoscenza e
divulgazione del patrimonio culturale, l’attività espositiva. Ed è in quest’ambito
che l’innovazione tecnologica, come strumento di diffusione, di studio, di divulgazione, assume un aspetto rilevante perchè, in occasione di tutte le grandi
mostre organizzate negli ultimi anni, sono stati creati siti web, attivi anche per
molti mesi dopo la chiusura delle esposizioni ed utili per approfondire lo studio
di grandi artisti: Caravaggio, Tiziano, Morelli.
Nel corso del 2007, in occasione dei cinquanta anni del Museo di
Capodimonte – aperto al pubblico nel maggio del 1957 - la Soprintendenza
ha promosso un evento unico ‘Omaggio a Capodimonte’: per un anno, da
maggio 2007 a maggio 2008 sono state organizzate due grandi esposizioni
(‘Omaggio a Capodimonte da Caravaggio a Picasso’ e ‘Salvator Rosa tra mito
e realtà’) e una serie di iniziative che di Capodimonte, da un lato ricordassero
vicende storiche e percorsi istituzionali, dall’atro ne evidenziassero la costante
vocazione a un ruolo culturale e civile di dimensione internazionale.
Tutte le manifestazioni, poste sotto l’Alto Patronato del Presidente della
Repubblica, sono state presentate sul sito creato per l’occasione; eventi espositivi di dimensione internazionale, concerti, teatro, musica, attività didattica,
borse di studio, sono tuttora consultabili sul sito: www.museo-capodimonte.it
Il sito è stato visitato (dato aggiornato ad aprile) da 37.825 utenti.
Inoltre, appena attivati, la Soprintendenza ha provveduto ad una puntuale e
costante presenza sui siti web istituzionali: www.beniculturali.it - www.napolibeniculturali.it, inserendo i dati relativi agli eventi, alla storia delle sei strutture
dipendenti, e tutte le indicazioni relative all’utilizzo, in concessione, degli
spazi disponibili nelle strutture museali, con la necessaria modulistica on-line.
È attualmente in corso l’introduzione on-line dell’ingente patrimonio fotografico
della Soprintendenza, che partecipa anche al progetto ARTPAST, relativo all’informatizzazione del catalogo del patrimonio storico-artistico.
Nel Museo Duca di Martina è in corso di completamento l’attivazione del
progetto ’Documentazione Digitale in forma Rotazionale’ della collezione
Perrone, che sarà consultabile dal pubblico e dagli studiosi.
La Certosa e Museo di San Martina aderisce al progetto CASSIO, il
programma, in corso di attivazione, che prevede modelli in scala e sintesi
vocale per consentire la fruizione del patrimonio museale ai visitatori diversamente abili, non udenti o non vedenti.
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Campania
Direttore Regionale: Pio Baldi
Coordinatore per la Comunicazione:
Maria Rosaria Nappi
Via Eldorado, 1
80132 Napoli
Tel. 081 2464111
Fax 081 7645305
Direzione Generale per i
Beni Architettonici, Storico-Artistici
ed Etnoantropologici
Direttore Generale: Roberto Cecchi
Coordinatore per la Comunicazione:
Isabella Cianfarani
Via di S. Michele, 22
00153 Roma
Tel. 06 5434344
Fax 06 5882472
[email protected]
Soprintendenza Speciale
per i Patrimonio Storico e
Artistico Etnoantropologico e per il
Polo Museale della città di Napoli
Castel Sant’Elmo
Via Tito Angelini, 22
80129 Napoli
Tel. 081 7499111
Fax 081 2294498
[email protected]
111
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELL’EMILIA-ROMAGNA
Direzione Regionale
per i Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Emilia-Romagna
Le Giornate Europee del Patrimonio 2008 in Emilia-Romagna.
Le grandi Strade della Cultura: viaggio fra i tesori d’Italia
Direttore Regionale: Carla di Francesco
Paola Monari
Coordinatore per la Comunicazione:
Paola Monari
Via S. Isaia, 20
40123 Bologna
Tel. 051 3397011
Fax 051 3397077
[email protected]
www.emiliaromagna.beniculturali.it
112
Nel 2008, il valore sopranazionale delle “Giornate Europee del Patrimonio”, che
vede uniti in un’unica rete decine di Paesi europei, è accresciuto dal fatto che
questo è l’”Anno Europeo del Dialogo Interculturale”, istituito dalla Decisione N.
1983/2006/EC del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea
(18 dicembre 2006): documento che riconosce nella grande diversità culturale del
Vecchio Continente una condizione esclusiva, capace di incoraggiare i cittadini
ad esplorare i benefici del ricco patrimonio culturale e, al tempo stesso, capace
di offrire loro le opportunità per trarre insegnamento da tradizioni culturali diverse.
In questo ambito il MiBAC è promotore del progetto “Mosaico: Melting colours of
Europe”, un’agenda multiculturale e multietnica articolata in una serie di eventi che
da un lato favoriscono integrazione scambio culturale, dall’altro la conoscenza
dell’Europa nel mondo.
Sulla stessa scia, l’attività di coordinamento e di comunicazione attuata negli
anni dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’EmiliaRomagna, insieme a Soprintendenze, Archivi e Biblioteche statali in occasione
delle manifestazioni nazionali promosse dal Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, ha ottenuto in regione il non facile risultato di sensibilizzare e di coinvolgere in maniera capillare le strutture locali.
Confortati dal successo delle adesioni di pubblico nelle passate edizioni,
Musei, Enti pubblici territoriali, Istituzioni e privati hanno rinnovato e intensificato l’impegno per soddisfare le attese culturali che i cittadini ormai si aspettano dalle “Giornate Europee del Patrimonio”, nell’ultimo fine settimana di
settembre. Ad essi si è aggiunta la collaborazione del FAI e della Società
“Autostrade per l’Italia” che ha accresciuto l’offerta, suggerendo percorsi che
portano alla scoperta di abbazie, luoghi di culto, parchi, ville, e tradizioni
popolari situati in prossimità della rete autostradale.
Le “Giornate” sono un momento speciale di incontro tra addetti ai lavori e
grande pubblico e la partecipazione sempre più attenta da parte degli operatori della cultura e degli enti locali indica, finalmente, una chiara volontà di
lavorare insieme per la conoscenza del patrimonio, fondamento della conservazione, e per la sua valorizzazione in un contesto sempre più ampio.
In regione, il percorso che gli Uffici del Ministero stanno seguendo è quello di
rendere più stretti i rapporti tra tutela, restauro, valorizzazione e fruizione, in un
dialogo costante tra tecnici e pubblico. In tale ambito la manifestazione dà la possibilità di comunicare i risultati del quotidiano impegno per la salvaguardia dei beni
culturali in maniera inedita, accattivante, svestita degli abiti seriosi con cui normalmente sono mostrati. Gli effetti sinora ottenuti compensano ampiamente l’impegno.
Il tema di quest’anno, Le grandi strade della cultura: viaggio tra i tesori d’Italia,
ha un immediato richiamo alla storia di quelle peregrinazioni che hanno fatto
del nostro paese una delle mete predilette degli intellettuali e dei nobili settecenteschi. Il mito del museo all’aperto, con le sue opere d’arte, i suoi siti
archeologici, il teatro, la musica il clima mite, costituiva un potente richiamo
per chiunque volesse conoscere e sentirsi parte di valori che raccontano la
storia dell’essere umano.
Oggi, l’idea del viaggio coinvolge da un lato coloro che si occupano di tutelare e di valorizzare il patrimonio e dall’altro gli utenti destinatari della fruizione. Offerta in forme nuove ed originali, capaci rendere il pubblico consapevole dell’importanza del patrimonio in ogni settore culturale, essa suggerisce
anche sviluppi turistici che consentono un reciproco arricchimento e soprattutto
concretizza il concetto di condivisione del patrimonio.
A conferma di quanto detto va precisato che nel 2008 il programma delle
“Giornate” si è presentato particolarmente ricco di eventi (circa 250) su tutto
il territorio regionale, sottolineando la vitalità e l’interesse delle amministrazioni, dei musei locali e delle associazioni che hanno aderito al piano di comunicazione del Ministero o hanno avviato manifestazioni proprie. Da Piacenza
a Rimini, lungo la via Emilia e lungo i percorsi che in essa convergono dalla
pianura e dall’Appennino, spesso, sono proprio le strade ad essere protagoniste degli eventi: strade che nel territorio collegano chiese, castelli, case
padronali e borghi rurali; strade devozionali scandite dalle stazioni della Via
Crucis; strade che toccano i luoghi delle tragedie della seconda guerra
mondiale; strade che mettono in mostra la storia delle città; strade aperte agli
artisti di strada o restituite ai cittadini per una ‘notte bianca’.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELL’EMILIA-ROMAGNA
Archivio di Stato di Piacenza
Direzione Regionale
per i Beni Culturali e Paesaggistici
dell’Emilia-Romagna
La nuova sede dell’Archivio di Stato di Piacenza
Gian Paolo Bulla
Direttore Regionale: Carla di Francesco
Coordinatore per la Comunicazione:
Paola Monari
Via S. Isaia, 20
40123 Bologna
Tel. 051 3397011
Fax 051 3397077
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 4969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Piacenza
Direttore: Gian Paolo Bulla
Palazzo Farnese
Piazza Cittadella, 29
29100 Piacenza
Tel. 0523 338521
Fax 0523 384916
[email protected]
www.archiviodistatopiacenza.beniculturali.it
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L’Archivio di Stato di Piacenza è l’archivio della città; tutti i fondi documentari delle
maggiori istituzioni cittadine, infatti, sono conservati in questo istituto, che si configura come il custode della memoria collettiva. Qui si conservano non solo le carte
degli uffici statali del territorio, che per legge devono essere versate (Tribunale,
Prefettura, Questura ecc.), ma anche l’archivio storico del Comune di Piacenza, la
parte più antica dell’archivio dell’Amministrazione Provinciale, l’archivio degli
Ospizi Civili, l’archivio storico del Consorzio Agrario Provinciale, documenti di
imprese piacentine (SIFT-SEA, Impresa di costruzioni Max e Franco Fioruzzi),
numerosi fondi delle più importanti e antiche famiglie di Piacenza (Scotti,
Anguissola, Barattieri, Casati Rollieri, Gulieri, Pallastrelli, Baldini-Radini Tedeschi,
gli archivi dell’ex Provveditorato agli studi di Piacenza e di alcune scuole del territorio. Oggi il patrimonio dell’istituto conta 173 complessi documentari per 10
chilometri circa, con fondate prospettive di ulteriori aumenti; si contano 103.000
pezzi cartacei (secc. XIII–XX), tra cartelle, pacchi e registri; le pergamene, dal
secolo X al secolo XIX, sono 31.596; oltre 2.500 sono le bobine della raccolta
dei Microfilm; 2.300 le fotografie; 1.573 le mappe catastali; 72 i sigilli restaurati,
mentre la biblioteca conta 10.000 unità.
Dagli anni Novanta l’Archivio di Stato ha affiancato alla tradizionale attività di
tutela, conservazione e riordino dei complessi documentari un’intensa attività di
valorizzazione del proprio patrimonio attraverso una stretta collaborazione con gli
enti e le associazioni operanti sul territorio. Attraverso la collaborazione con il
Comune, ad es. l’Amministrazione Provinciale ed altri enti sono scaturite mostre
didattiche (ad ese. Alle origini dell’Università. Le scuole capitolari di Piacenza,
Cremona, Parma 1999-2000; Storie di casa. Negli archivi storici delle famiglie
piacentine, 2002-2003; I giorni della Repubblica (1946-2006), 2006-2007) che
hanno avvicinato i piacentini al loro archivio e alla storia della loro città. In questa
direzione dal 2008 si è avviata una collaborazione con le circoscrizioni e i comitati di quartiere per avvicinare i documenti attraverso esposizioni agili e sintetiche.
Nel 1998, quando l’esigenza di mettere completamente a norma l’attuale sede
dell’Archivio di Stato di Piacenza in Palazzo Farnese si dimostrò insuperabile,
l’Amministrazione archivistica individuò parte del monastero lateranense di S.
Agostino per realizzare al più presto magazzini complementari e, in prospettiva, la
nuova unica sede dell’istituto archivistico. Il complesso, posto al n. 35 dello
Stradone Farnese è in prossimità di un’ampia area comunale (già pertinente al
monastero-caserma) oggetto di riqualificazione. Dal 2000, pur nel mezzo di un
processo lungo e complicato, l’ala est (la cd. stecca con due finestre a serliana)
funziona come stoccaggio provvisorio del materiale archivistico e dal 2002 è stata
sottoposta a ingenti lavori di adeguamento. Sono stati realizzati – e riempiti nel
2007 – i primi due depositi per oltre 2 km e ne sono stati appaltati altrettanti. L’entità
dell’intervento, il primo su un complesso monumentale tra i più bisognosi di recupero, e il favore che esso incontra nella città faranno del monastero una vera e
propria casa delle carte, l’archivio dei piacentini, in un’area – quella di S. Agostino
ex Caserma Cantore – a stretta vocazione culturale dove anche l’Amministrazione
Comunale ha avviato un consistente processo di riqualificazione.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELL’EMILIA-ROMAGNA
Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna
Benvenuta Vetilia!
Breve storia di un’ara sepolcrale del I secolo d.C.,
dallo scavo al museo
Carla Conti, Donato Labate
Il monumento sepolcrale della liberta Vetilia Egloge è stato scoperto nel
settembre 2007 ai margini della via Emilia, all’altezza del sottopasso della
ferrovia Modena – Sassuolo.
Eretta verso la metà del I secolo d.C., l’ara funeraria di Vetila Egloge è uno dei
monumenti più imponenti mai rinvenuti a Mutina.
Sulla fronte presenta un’iscrizione dedicatoria incorniciata da un elegante
motivo vegetale mentre sui lati minori sono scolpite le decorazioni rituali di una
patera (piatto) e di un urceus (brocca), simboli delle libagioni offerte ai defunti.
Lo specchio epigrafico reca incisa la dedica:
V (iva) f(ecit)/Vetilia (mulieris) lib(erta)/Egloge sibi et/L(ucio) V(alerio) Q(uinti)
f(ilio) Constant(i)/decurioni Mut(inae) viro/optumo et carissimo et/L(ucio)
Valerio L(uci) lib(erto) Constanti /filio piissimo apollinar(i)/et augustali
“Da viva Vetilia Egloge, liberta di una donna, fece (il monumento) per sé e per Lucio
Valerio Costante, figlio di Quinto, decurione di Mutina, carissimo e ottimo marito, e
per Lucio Valerio Costante, liberto di Lucio, piissimo figlio, apollinare e augustale”.
L’iscrizione sul basamento In fr(onte) p(edes) XX in ag(ro) p(edes) XXX, “Sulla
fronte 20 piedi (5,92 m), in profondità 30 piedi (8,88 m)” ci fornisce la dimensione del recinto funerario che occupava un’area di circa 50 mq. ed è uno dei
più grandi tra quelli attestati a Mutina. All’interno di quest’area sono state
rinvenute quattro sepolture, presumibilmente riferibili ai personaggi citati
nell’iscrizione dell’ara o ad altri congiunti o liberti legati alla famiglia.
Il monumento venne eretto dalla liberta Vetilia Egloge per se stessa, per il
marito Lucio Valerio Costante e per il figlio. Dall’onomastica trapelano alcuni
aspetti della vita di questi personaggi. Vetilia era stata schiava, forse di origine
greca, certamente orientale, come rivela il nome servile Egloge, utilizzato
come cognomen accanto al nomen latino (Vetilia) mutuato da colei che l’aveva
liberata. Di condizione servile era stato anche il figlio, affrancato dallo sposo
della madre, Lucio Valerio Costante, da cui riceve il nome. Non possiamo
invece sapere se Vetilia, che generò il figlio mentre era schiava, lo avesse
avuto da una precedente unione o se fosse il figlio naturale di Lucio.
I membri della famiglia di Vetilia Egloge rivestivano cariche prestigiose. Il
marito era un decurione, una delle massime cariche cittadine; il figlio era
“apollinare e augustale”, ossia membro di due congregazioni cittadine
addette al culto dell’imperatore.
Il monumento è stato rinvenuto durante gli scavi preliminari alla realizzazione di
un complesso residenziale e la sua parte superiore è stata intercettata a poco più
di un metro e mezzo di profondità dal piano di calpestio. Procedendo con gli
scavi, è venuta alla luce - ancora perfettamente conservata - una struttura imponente, alta oltre quattro metri e del peso di 25 tonnellate, alla cui sommità svettava un’ara parallelepipeda. Al di sotto dell’ara sono stati progressivamente individuati tre gradoni di pietra calcarea poggianti a loro volta su un dado formato
da quattro lastre disposte verticalmente. Alla base del dado è emerso uno zoccolo
composto da vari elementi lapidei. Il piano su cui poggiava il monumento è stato
raggiunto a circa cinque metri e mezzo di profondità.
Lo scavo archeologico ha interessato una superficie di 160 mq. ed è stato
seguito con grande interesse da cittadini ed organi di informazione, dal
momento della scoperta a quello della spettacolare rimozione fino al rimontaggio e alla definitiva musealizzazione.
Protagonista della mostra “Benvenuta Vetilia!”, che si è tenuta dal 16 dicembre
2007 al 27 aprile 2008, il monumento è da allora esposto nel Lapidario Romano
dei Musei Civici, a Modena, nel Palazzo dei Musei in Viale Vittorio Veneto n. 5.
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
dell’Emilia-Romagna
Direttore Regionale: Carla di Francesco
Coordinatore per la Comunicazione:
Paola Monari
Via S. Isaia, 20
40123 Bologna
Tel. 051 3397011
Fax 051 3397077
Soprintendenza per i Beni Archeologici
dell’Emilia-Romagna
Soprintendente: Luigi Malnati
Via Belle Arti, 52
40126 Bologna
Tel. 051 223773
Fax 051 227170
[email protected]
www.archeobo.arti.beniculturali.it
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DELL’EMILIA-ROMAGNA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le
provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
dell’Emilia-Romagna
Il Museo Nazionale di Ravenna:
comunicazione e promozione
Direttore Regionale: Carla di Francesco
Cetty Muscolino, Federica Cavani, Emanuela Grimaldi
Coordinatore per la Comunicazione:
Paola Monari
Via S. Isaia, 20
40123 Bologna
Tel. 051 3397011
Fax 051 3397077
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici per le
province di Ravenna, Ferrara,
Forlì-Cesena, Rimini
Soprintendente: Giorgio Cozzolino
Via S. Vitale, 17
48100 Ravenna
Tel. 0544 543711
Fax 0544 543732
[email protected]
www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it
Museo Nazionale di Ravenna
Direttore: Cetty Muscolino
Via Fiandrini
48100 Ravenna
Tel. 0544 543711
[email protected]
116
I musei sono una fonte educativa e comunicativa inesauribile, basti pensare che
l’effettiva funzione del museo è proprio costituita dalla comunicazione stessa e che
le opere d’arte sono potenti veicoli di messaggi complessi e polivalenti.
Comprendendo l’enorme portata comunicativa del museo e l’importanza del suo
ruolo di istituzione educativa, i Servizi educativi della Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena,
Rimini proseguono nella ricerca di metodi sperimentali e innovativi nel campo
della comunicazione, promozione e della didattica museale al fine di stabilire una
sempre più proficua e non sporadica interazione tra il museo e i suoi fruitori.
Per queste ragioni i destinatari dell’azione comunicativa del Museo Nazionale
di Ravenna non sono solo la scuola e gli altri istituti di formazione, ma anche
le associazioni culturali, le famiglie, gli adulti e altri gruppi eterogenei.
Il coinvolgimento di un ampio e diversificato pubblico è facilitato e stimolato
anche dalla eterogeneità delle collezioni storico-artistiche del Museo che suggeriscono molteplici e accattivanti processi comunicativi e spunti di riflessione.
Il Museo Nazionale di Ravenna, ospitato dai primi del Novecento nella prestigiosa sede dell’ex monastero benedettino di San Vitale, offre al pubblico
immense ricchezze, opere d’arte e manufatti estremamente vari per materiali,
tecnica, cronologia e contesto culturale.
Attualmente il Museo si presenta come un vasto insieme di raccolte eterogenee,
riconducibili a tre gruppi fondamentali: lapidario, reperti da scavo e collezioni
d’arte. Il lapidario, esposto lungo i due chiostri del monastero, è costituito da
un’interessante raccolta di epigrafi e stele funerarie e da reperti lapidei di epoca
romana, paleocristiana, bizantina, romanica, gotica, rinascimentale e barocca.
Ai piani superiori sono esposti mosaici e materiali archeologici, provenienti in
particolar modo dal territorio di Classe, e le collezioni di arti cosiddette minori,
distinte a seconda del tipo di materiale. Appartengono alle collezioni d’arte
Bronzi e Placchette, Avori, Icone, Armi e Armature, Ceramiche. Inoltre il Museo
ospita l’importante ciclo di affreschi trecenteschi staccati dall’antica chiesa di
Santa Chiara in Ravenna opera di Pietro da Rimini.
Le attività dedicate alla divulgazione del patrimonio artistico del Museo si sono
sempre più diversificate ed arricchite, cercando di creare relazioni con le altre
discipline artistiche, letterarie, storiche, musicali e teatrali. Questa interdisciplinarietà è ancor più fondamentale se si tiene conto del contributo positivo all’educazione che scaturisce dalla frequentazione attiva dell’arte e della necessità di
accostarsi ad approcci concreti per non cadere nell’allettante spirale del virtuale,
con il conseguente ottundimento delle percezioni sensoriali, soprattutto riguardo
ai giovani, sempre più isolati in una realtà sperimentata on line.
Nell’intento di offrire un contributo e di creare un rapporto felice con le istituzioni si sono delineati percorsi museali più vicini ai programmi scolastici tradizionali, individuando nelle collezioni del Museo Nazionale di Ravenna le
opere più idonee, mentre nell’ambito dei seminari di aggiornamento per i
docenti si sono privilegiate ampie tematiche, sviluppando i temi che suscitano
gli interrogativi più profondi, al di là di ogni barriera geografica e temporale:
la vita e la morte, l’amore, la lotta fra il bene e il male, il desiderio di potere
o la rinuncia ad esso, l’alchimia e l’astrologia, il diverso e il lontano.
Al coinvolgimento attivo dei ragazzi e dei docenti per mezzo del dialogo e
dell’esperienza estetica del guardare, si affiancano divertenti e creative attività
laboratoriali, che rendono l’esperienza-museo un momento speciale.
Tutti i percorsi didattici si basano su una trama ben strutturata sintetizzata da un titolotema che sollecita l’entusiasmo di conoscere, provare meraviglia e stupore di fronte
a oggetti “speciali”: Caccia all’opera… al Museo Nazionale, Giardini Paradisiaci…
al Museo Nazionale, La Natività... al Museo Nazionale, Il fascino delle erbe tra
terapia e magia, Gli affreschi trecenteschi da Santa Chiara, Visti da vicino.
Nel caso dei due percorsi didattici legati ad un approfondimento storico (volti
a migliorare la conoscenza del mondo romano - Le stele classensi - ed egizio
- Ma quanto pesa l’anima?) si è scelto di rendere gli alunni ancora più attivi,
attraverso atelier creativi e laboratori teatrali. Così i ragazzi, secondo le dinamiche del gioco di ruolo, con spontaneità ma senza improvvisazione, si calano
nei panni, e non solo in senso figurato, di antiche divinità egizie, o impugneranno gli strumenti dei lapicidi romani.
Quaderni didattici, recentemente arricchiti e rinnovati anche nella veste
grafica, completano gli itinerari, rafforzandone i contenuti educativi e consentendo l’approfondimento in classe delle tematiche affrontate.
Le molteplici manifestazioni organizzate nell’ambito degli eventi programmati
dal MiBAC si sono rivelate ulteriori occasioni preziose per stringere un’ancor
più intensa collaborazione con le istituzioni scolastiche e non solo. Utilizzando
anche strumenti multimediali, si sono sperimentati e messi a punto eventi che,
oltre al messaggio artistico, portano all’attenzione il potenziale comunicativo
del messaggio linguistico e musicale, per fare uscire dall’isolamento le opere
e contribuire a che il pubblico viva la continuità fra le diverse forme culturali.
Il successo di queste iniziative è strettamente legato anche alla presenza di
accoglienti e suggestivi spazi dedicati all’attività didattica e non solo: un’aula
per proiezione e seminari, aree per lo svolgimento di eventi musicali e teatrali
e un ambiente speciale per le attività di laboratorio, caratterizzato da un’atmosfera gaia, da arredi semplici e colorati, da materiali gradevoli ed evocativi.
La comunicazione e la promozione delle attività del Museo avviene attraverso la
produzione di strumenti informativi e informatici, dalle divertenti cartoline-cubo,
ai coloratissimi quaderni didattici fino al sito Web. Nel sito Web www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it i Servizi educativi della Soprintendenza rendono
nota la propria attività agli utenti della rete, forniscono tutte le indicazioni utili sui
monumenti e musei gestiti dalla stessa e offrono una panoramica completa delle
attività da loro svolte, mettendo a disposizione materiali divulgativi e didattici e
una ricca e divertente photogallery.
Fondamentale per la divulgazione della conoscenza del patrimonio culturale
del Museo Nazionale è anche la collaborazione con riviste di settore che
offrono la possibilità di far conoscere ad un vasto pubblico le attività svolte nei
vari ambiti di competenza.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI
DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici
del Friuli Venezia Giulia
Un viaggio multimediale nei luoghi della memoria
e del pensiero
Direttore Regionale: Roberto Di Paola
Carmelina Rubino
Coordinatore per la Comunicazione:
Claudio Barberi
Piazza della Libertà, 7
34135 Trieste
Tel. 040 4194814
Fax 040 43634
Soprintendenza per i Beni Archeologici
del Friuli Venezia Giulia
Soprintendente: Luigi Fozzatti
Piazza della Libertà, 7
34135 Trieste
Tel. 040 4194711
Fax 040 43634
[email protected]
118
Organizzare un grande evento, una grande mostra comporta sicuramente un
notevole impegno di energie, di mezzi, di risorse umane ed economiche. È
un’operazione di marketing, uno strumento per innovare, nell’era delle innovazioni, le politiche nel campo dell’arte e della cultura. Organizzare la diffusione
della conoscenza ed il quotidiano e costante utilizzo dei beni culturali in
piccole realtà di provincia, dove i Musei statali, sebbene veicoli di grandi e
importanti messaggi culturali e di preziosi patrimoni d’arte, sebbene luoghi
fondamentali di produzione culturale e di indentità per i cittadini, sono privi di
mezzi e di sostegni non solo economici ma anche tecnici e tecnologici, è
impresa molto più ardua e dura.
Eppure siamo alla fine di un secondo decennio di grandi riforme che hanno
segnato lo sviluppo della qualità dei servizi, improntata sui principi della
semplificazione e della partecipazione, che hanno definito confini e finalità
della Comunicazione pubblica, dandole il rango di vera e propria funzione
amministrativa con una sua disciplina, strutture specializzate, procedure,
mezzi e personale qualificato.
I nuovi media hanno accompagnato, fin dagli inizi degli anni novanta, il
processo di informatizzazione della pubblica amministrazione: interconnessione mediante sistemi informatici pubblici, sviluppo di una rete unitaria della
pubblica amministrazione, nascita di siti internet e utilizzo sempre più diffuso
della posta elettronica, come espressione avanzata di un nuovo modo di lavorare e di dialogare con i cittadini e, via via, fino a sistemi sempre più complessi
di comunicazione tramite web. Obiettivo: sviluppare una cultura del servizio
come valore aggiunto.
Ma, in tutto questo contesto, il messaggio principale resta il seguente: la comunicazione è una disciplina, un modo di lavorare che deve essere trasversale
all’Ente, che deve cambiare la cultura dell’Ente, modificarne la struttura e le
radici. Occorre appropriarsi di questo carattere della comunicazione, sfondare la barriere di vecchi pregiudizi, investendo sul personale prima che sulla
tecnologia o, comunque, su tutti e due contemporaneamente. Occorre lavorare
insieme perché l’innovazione non sia un’imposizione ma diventi patrimonio di
tutti, occorre creare la consapevolezza che solo attraverso l’innovazione, l’utilizzo della comunicazione e i nuovi strumenti informatici è possibile dare
nuova vita a strutture che faticano sempre di più a sopravvivere ai cambiamenti
culturali, sociali ed economici.
Sicuramente il processo di riforma e di innovazione della pubblica amministrazione ha segnato in maniera più rapida i ministeri economici o gli enti locali,
lì dove la cultura del servizio è ormai un bisogno innegabile e l’interazione con
il cittadino, l’ascolto delle sue necessità, il monitoraggio dei suoi reclami è un
presupposto fondamentale per la verifica della qualità dei servizi offerti.
Nell’ambito della “Cultura” questo processo si è sviluppato molto più lentamente e fatica a raggiungere la “provincia” dove ancora la “comunicazione”
è un segmento aggiuntivo, poco determinante nell’azione dell’amministrazione, la cui importanza è scarsamente considerata proprio all’interno dell’amministrazione stessa.
Dare impulso, pertanto, alla diffusione dell’importanza della comunicazione
interna ed esterna, creando nuove professionalità, sostenendo la cultura dell’innovazione, diffondendo lo spirito di collaborazione, dando rilevanza al lavoro
di ”gruppo”, creando punti di riferimento e di sostegno per lo sviluppo delle
strutture museali, armonizzando i “luoghi del pensiero e della memoria” con
l’utilizzo delle nuove tecnologie, è presupposto fondamentale per adeguare
anche il Ministero per i Beni Culturali allo sviluppo dei tempi.
In Friuli Venezia Giulia, la Soprintendenza per i Beni Archeologici vanta ben
due Musei di una notevole rilevanza, quello di Aquileia e quello di Cividale,
dove l’esigenza della comunicazione e dell’offerta di servizi innovativi come
mezzi fondamentali per convogliare visitatori e sviluppare interessi è particolarmente sentita ma urta contro la carenza di risorse umane, economiche e
tecnologiche.
Ciò nonostante il Museo Archeologico Nazionale di Cividale ha realizzato,
tramite la collaborazione con una dottoranda, una proposta innovativa: una
postazione multimediale, attraverso la quale è possibile compiere un viaggio
in parallelo nel museo e nella città.
Il visitatore può, con propria scelta autonoma, navigare all’interno del museo,
selezionando le parti o i reperti di maggiore interesse o curiosità personale,
ma, soprattutto, può avere le informazioni necessarie per ricollocare il reperto
nel punto esatto di ritrovamento, sia in rapporto all’attuale configurazione
della città sia all’assetto urbanistico antico, grazie alla sovrapposizione tra
cartografia attuale e carta archeologica creata in GIS (Geographic
Information System).
In questo modo i materiali archeologici esposti non rimangono solo bellissimi
frammenti d’arte, ma se ne può comprendere la relazione topografica e funzionale con le aree e le strutture che li contenevano in antico.
Inoltre, ad ogni scheda sono collegati alcuni links relativi alla spiegazione di
termini scientifici in modo tale che non ci siano informazioni di difficile
comprensione.
Il sito è stato realizzato con il software Incomedia 6.0 che permette di creare
cdrom multimediali autoistallanti con relativa facilità e con ottimi risultati
grafici.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese,1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
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Comunicare per cambiare
La XV edizione del COM.PA - Salone Europeo della Comunicazione pubblica
dei servizi al cittadino e alle imprese vedrà la partecipazione del MiBAC con
uno slogan particolarmente attuale “Comunicare nella pubblica amministrazione che cambia”. Ogni cambiamento è difficile e comporta un adattamento
necessario ma in tempi relativamente lunghi.
Nonostante ciò era inimmaginabile fino a pochi anni fa tutto ciò che è avvenuto nella tutela e valorizzazione dei Beni Culturali.
In particolare la comunicazione e la promozione erano considerate attività
accessorie rispetto all’attività primaria della tutela.
Poi si è finalmente inteso che la comunicazione e promozione sono altrettanto
necessarie per rafforzare l’azione di tutela territoriale.
A questo punto, di pari passo con l’innovazione amministrativa, sono stati approntati progetti innovativi nel campo della promozione e innovazione in piena
sinergia con gli Enti territoriali. L’azione condivisa ha portato a risultati di rara efficacia come per il Laboratorio di Restauro “Grandi Dimensioni” che verrà realizzato negli ambienti dell’ex Mattatoio al Testaccio dove il Comune di Roma ha già
avviato un complesso restauro per la nuova sede del MACROFUTURE.
Il progetto si propone l’obiettivo di realizzare un polo d’attrazione particolare
e specialistico, rafforzando il legame con un territorio molto frequentato dai
giovani.
La Direzione Regionale, sostenendo l’azione delle Soprintendenze di settore,
che ha il compito di coordinare, ribadendo la centralità della linea culturale di
azioni congiunte con le altre strutture della Regione e ritenendo fondamentale
centralizzare i servizi, secondo le ultime direttive emanate dal MiBAC, si
propone di istituire al Testaccio un Laboratorio di Restauro per le Grandi
Dimensioni, ponendolo come obiettivo all’interno del circuito regionale.
L’allestimento di un Centro di restauro specializzato in questa area, testimonia
l’intenzione di captare con l’uso di tecnologie all’avanguardia e di sperimentazioni scientifiche, l’attenzione e il coinvolgimento di tutti i cittadini anche con
aperture serali per speciali dibattiti a ingresso libero.
La creazione di un Laboratorio di restauro di “Grandi Dimensioni“ costituirà un
Polo per restauri di materiali molto eterogenei e potrebbe diventare un diverso
strumento di fruizione allargata e consapevole del patrimonio culturale:rendere
efficienti i servizi pubblici è anche comunicare non solo agli esperti ma a tutti
gli interessati i risultati raggiungibili dalla pubblica amministrazione.
E frutto di un impegno continuo e costante nei servizi al cittadino è il
programma presentato dagli Istituti territoriali, tra gli altri l’Archivio Centrale
dello Stato che,accanto alle iniziative di valorizzazione di un patrimonio di
straordinaria qualità, illustra i programmi prioritari tra i quali l’informatizzazione dei servizi della sala studio e l’incremento dell’attività didattica, strumento indispensabile alla diffusione della conoscenza del Bene Culturale.
La capacità della nostra Amministrazione di cambiare e adattarsi alla nuova
esigenza di comunicare è eccezionalmente testimoniata dal contributo della
biblioteca Nazionale Centrale di Roma.
Dal tempio della conservazione per eccellenza, che custodisce il prezioso e
fragile materiale cartaceo, viene una lectio interessante. La “comunicazione
elettronica come strumento significativo per gli Uffici stampa delle Biblioteche”.
Si legge testualmente nel contributo curato dalla Biblioteca “comunicati stampa,
comunicazioni periodiche e materiale promozionale spediti attraverso la posta
elettronica, sono efficaci ed “economici” strumenti di comunicazione e promozione, adatti a mantenere vivi i contatti con i frequentatori anche non abituali delle
biblioteche”. I templi della cultura per eccellenza si aprono a tutti usando strumenti
moderni di comunicazione, come importante testimonianza di un processo di
modernizzazione significativo testimoniato tra l’altro dal progetto di modernizzazione dei servizi all’utenza, grazie al nuovo sistema integrato ERMES.
La volontà di comunicare “cultura” è ancora testimoniata dal contributo della
Biblioteca Angelica che, seppur in calce sottolinea la carenza di organico,
quasi contraddicendosi presenta un ricco programma d’iniziative che
comprendono conferenze e mostre d’arte contemporanea allestite nella
Galleria Angelica.
In realtà si tratta di una testimonianza preziosa del lavoro di qualità svolto dai
nostri Istituti che si impegnano quotidianamente al servizio del cittadino
promuovendo il “prodotto culturale” con tenacia e passione.
La passione che anima le iniziative curate dall’Archivio di Stato di Roma che
in occasione del COM.PA mostra il video della mostra sulle “Strade ferrate del
Lazio-1846-1930” e la presentazione del DVD “Il Tevere e Roma. Storia di un
rapporto millenario”.
Infine è particolarmente interessante l’impegno della Soprintendenza
Archeologica di Roma che nel 2009, in occasione del bimillenario della
nascita dell’imperatore Vespasiano organizza la mostra “I Flavi” allestita
presso l’Anfiteatro Flavio e il Palatino.
Ma la volontà di comunicare il Bene Culturale è anche nel progetto della
Soprintendenza per i Beni storico, artistici ed etnoantropologici del Lazio che si
impegna in un “Modello di gestione e valorizzazione museale del territorio del
Lazio” finalizzato ad una migliore fruizione dei beni artistici dell’intera regione.
Il progetto consiste nella creazione di un apparato capillare di didascalie illustrative delle opere presenti nei luoghi visitabili dal pubblico, presentandosi
come una sorta di guida diffusa per sul territorio del Lazio.
È chiaramente un invito a visitare i tanti luoghi d’arte del ricchissimo territorio
laziale, poco conosciuto rispetto al Grande attrattore che è la città di Roma,
territorio che vede l’impegno quotidiano di tecnici e professionisti della conservazione, com’è documentato dal richissimo programma presentato da
Soprintendenza Archeologica del Lazio. Si tratta di convegni, celebrazioni,
mostre di grande qualità scientifica, un lavoro unico di sinergie con altri Enti e
Istituti di Cultura.
121
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Progetto: Laboratorio di Restauro
Grandi Dimensioni
Sede: Roma - Testaccio: Ex Mattatoio:
Padiglione con affaccio su
Via di Monte Testaccio 26
Proprietà: Comune di Roma
Competenza:
Per la Ordinanza n.35 del 10 maggio 2004
con il Comune di Roma è in gestione e uso alla
Soprintendenza ai Beni Architettonici e
Paesaggistici per il Comune di Roma.
122
Laboratorio di restauro “Grandi Dimensioni”
Federica di Napoli Rampolla, Anna Maria Romano
Il progetto si colloca nel programma di riuso dell’ex-Mattatoio al Testaccio dove
il Comune ha già avviato un esteso restauro per la nuova sede del MACRO
FUTURE.
Allo stesso modo del Macro Future, anche il MiBAC è interessato da questo
quartiere che si sta rinnovando e verso il quale vuole presentarsi come un polo
di attrazione particolare e specialistico soprattutto perché l’obiettivo che
intende rafforzare è il legame con un territorio particolarmente attivo e frequentato dai giovani.
La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, sostenendo l’azione delle Soprintendenze di settore, che ha il compito di coordinare, ribadendo la centralità nella linea culturale di azioni congiunte con le
altre strutture della Regione, ritenendo fondamentale centralizzare i servizi,
secondo le ultime direttive emanate dal MiBAC, si propone di istituire al
Testaccio un Laboratorio di Restauro per le Grandi Dimensioni, ponendolo
come obiettivo all’interno del circuito regionale .
L’allestimento di un Centro di restauro specializzato in questa area, testimonia
l’intenzione di captare con l’uso di tecnologie all’avanguardia e di sperimentazioni scientifiche, l’attenzione e il coinvolgimento di tutti i cittadini anche con
aperture serali per speciali dibattiti a ingresso libero.
Molto spesso il restauro delle opere di grandi dimensioni, viene affidato lasciandole all’interno degli stessi edifici che le contengono, date le molteplici difficoltà
legate sia alla logistica che alla tutela della sicurezza, con la duplice conseguenza che l’uso di quegli ambienti viene limitato per molto tempo, o circoscrivendo a poche operazioni gli interventi invece necessari alla loro conservazione.
La destinazione a questo scopo di grandi ambienti, approntati secondo le condizioni di sicurezza dettate dalla normativa vigente per la tutela della salute degli
operatori, favorisce anche l’equipaggiamento di tutte le attrezzature tecniche
specialistiche che raramente sono in dotazione e quindi utilizzate dalle imprese
specializzate di restauro. Infatti per questioni di logica economica le imprese
stentano a dotarsi di un così vasto tipo di tecnologie solo raramente utilizzate e
difficilmente ammortizzabili. Ne deriva quindi che il loro uso viene decisamente
ignorato a fronte di lunghe operazioni manuali spesso meno sicure.
La creazione di un Polo multifunzionale in questo settore specialistico sarà una
vera novità della quale beneficeranno soprattutto gli Enti territoriali con i quali
gli Uffici periferici preposti potranno più facilmente interagire offrendolo anche
come servizio aggiunto.
Allo scopo dovrà essere istituito un Comitato Tecnico Scientifico che avrà fra gli
altri compiti quello di attivare protocolli d’intesa con soggetti privati interessati
come sponsor che serviranno anche a creare una rete di comunicazione e
promozione, azioni indispensabili alla conoscenza e tutela dei Beni da tutelare.
La creazione di un Laboratorio di restauro Grandi Dimensioni costituirà un Polo
per restauri di materiali molto eterogenei e potrebbe diventare un diverso strumento di fruizione allargata e consapevole del patrimonio culturale: rendere
efficienti i servizi pubblici è anche comunicare non solo agli esperti ma a tutti
gli interessati i risultati raggiungibili dalla pubblica amministrazione. Il
Laboratorio potrebbe diventare un Polo di presentazione dei lavori fatti superando l’antica concezione di un rapporto elitario, progettando una fruizione
che coinvolge tutti i cittadini fornendo strumenti per apprezzare il lavoro e il
patrimonio stesso.
Con l’apertura di un padiglione a Laboratorio Grandi Dimensioni, all’exMattatoio si perpetua la peculiarità tecnica e sperimentale della sede, una struttura destinata alla ricerca su una tematica e realtà centrale nell’ambito della
cultura artistica.
Progetto:
Il Laboratorio Grandi Dimensioni trova sede nel complesso ottocentesco dell’exMattatoio, in un’area di Roma che si sta caratterizzando per eventi artistici
rivolti in particolare ad un pubblico giovane.
Gli spazi assegnati a questo progetto dal Comune di Roma, recuperano il
lungo Padiglione 27b che costeggia il complesso di Gioacchino Ersoch verso
il Monte Testaccio.
L’ambiente peculiare è costituito da una struttura rettangolare ed aperture
arcuate ripetute a distanza regolare che delimita, sul lato a sud, un unico vano
diviso in due parti, coperto con tetto a doppia falda, caratterizzato da travi in
ferro, che andranno integrate da una trama orizzontale di guide e argani per
il movimento delle opere imitando le strutture originali realizzate per la vicina
Pelandra. La rimanente superficie è costituita da altri due ambienti pressoché
quadrati, uno dei quali presenta 4 colonne in ferro, di rinforzo per la terrazza
sovrastante, affiancati da altri due locali di dimensioni più ridotte, uno dei
quali già adibito a servizi.
Nel primo grande ambiente open space, restauri e minimi interventi architettonici e impiantistici, renderanno possibile la realizzazione di uno spazio dinamico e flessibile, adatto al lavoro simultaneo su differenti materiali con tecnologie avanzate interscambiabili.
123
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese,1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Le fortificazioni militari di Roma. Studio di fattibilità
per la riqualificazione del Forte Portuense.
Attività culturali e di valorizzazione del patrimonio
naturalistico, architettonico, archeologico e storico,
del complesso dei forti militari di Roma
(Antenne, M. Mario, Portuense, Bravetta, Ardeatino)
Giovanni Belardi, Anna Maria Romano
Le maggiori potenzialità di sviluppo dei forti eretti a Roma alla fine dell’800
a difesa di Roma Capitale risiedono nei caratteri naturali e storici del
complesso; tali potenzialità si esprimono soprattutto a livello socio-culturale ed
economico-ricettivo.
La valorizzazione scientifica di quei caratteri, che deve procedere di pari passo
con l’impegno per la loro conservazione, è la prima condizione per una politica
di sviluppo basata sull’incremento di una attenzione internazionale richiamata da
evidenti connotazioni di altissimo interesse culturale e naturalistico.
Le attività nei settori della cultura e dello spettacolo, con cui si è inteso richiamare la storia della città e della nazione attraverso spazi didattici e multimediali, potranno essere incrementate ed istituzionalizzate attraverso regolari
stagioni nel corso dell’anno.
I forti, che presentano delicati problemi di conservazione, dovrebbero essere
destinati soprattutto alle loro funzioni specifiche di documento della storia e
dell’arte dell’ottocento italiano, ma anche occasionalmente per spettacoli di
grande rilevanza culturale.
Si è ritenuto opportuno di avviare l’opera di valorizzazione dei forti con la
riqualificazione del Forte Portuense di proprietà del demanio dello stato a
disposizione del Municipio XV con l’intento in futuro di valutare l’opportunità
di destinarlo a servizi interdisciplinari a forte valenza pubblica.
Le medesime soluzioni progettuali potranno essere applicate e adottate in
tempi brevi per il Forte Ardeatino, che potrebbe interagire per un progetto di
sistema baricentrico alla città storica.
Per quanto riguarda i restanti forti, già a disposizione del Comune, nelle more delle
risoluzioni burocratiche-amministrative, potranno essere anch’essi oggetto di parte
integrante del citato sistema, completando un circuito virtuoso nel quale convogliare
eventi ordinari e straordinari legati all’accoglienza della città di Roma.
Si allegano le seguenti tavole:
Localizzazione dei Forti;
Forti a disposizione del Comune di Roma;
F. Portuense – Destinazioni d’Uso 1
F. Portuense – Destinazioni d’Uso 2
F. Portuense – Serv. Museo
F. Portuense – Att. Info & Commerciale
124
125
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Coordinamento amministrativo regionale:
Luigi Germani
Coordinamento tecnico-informatico regionale:
Vittoriano Olivieri
Piazza di Porta Portese,1
00153 Roma
Tel. 06 5810565
Fax 06 5810700
Centro Operativo “Ufficio Pensioni“
Luigi Germani, Vittoriano Olivieri
Nell’ambito della nuova normativa prevista con il “Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali“ molte attività, già
previste a livello centrale, vengono decentrate alle Direzioni Regionali che
nell’ambito dell’organizzazione e gestione delle risorse strumentali e umane
coordinano le attività degli Istituti dipendenti in ambito regionale.
In seguito alla riforma del sistema pensionistico dell’INPDAP (Istituto Nazionale
di Previdenza dell’Amministrazione Pubblica) le Direzioni Regionali si trovano
a dover gestire l’intero iter amministrativo pensionistico del dipendente.
La Direzione regionale del Lazio, ha intrapreso un progetto per la realizzazione di un centro “di eccellenza” che gestirà tutte le attività amministrative per
il dipendente di prossimo pensionamento. L’ufficio pensioni per i dipendenti del
MiBAC Lazio verrà realizzato presso la città di ATINA (Frosinone) grazie ad
un accordo stipulato con il comune stesso che ha reso disponibili, a titolo
gratuito, i locali del’ex convento francescano, con una superficie operativa di
360 mq. e una tecnica di 100 mq.
Il personale operativo di circa 12 unità suddivise tra le qualifiche ritenute
necessarie quali: coordinatore, archivista, ragioniere, operatore amministrativo, sarà reperito nell’ambito del bacino lavorativo di Cassino (Fr) tale personale dipenderà totalmente dalla Direzione regionale Lazio.
Il ciclo operativo amministrativo sarà rivolto sia alla definizione e al ricalcolo
delle pensioni già in essere ma attualmente a livello provvisorio che alla definizione delle nuove pensioni secondo lo schema seguente:
a considerato che gli uffici “pensione“ attualmente presenti e dislocati nei
vari Istituti verranno, a loro volta, ridimensionati nel personale, in quanto
non più competenti sulla materia, rimarrà comunque una sola unità operativa che si occuperà della raccolta del materiale cartaceo quale fascicolo
personale, riscatti anni precedenti ecc., fascicolo che dovrà essere inviato
al centro pensioni di Atina per l’elaborazione, il calcolo e la definizione
della pensione.
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Il modello operativo – amministrativo finale lo si può identificare secondo il
seguente schema:
127
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
128
Il Nuovo Polo Culturale di eccellenza nell’ambito
del Territorio Tiburtino: la costruzione di un sistema
integrato di gestione
Maria Piccarreta
La Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio è promotrice della realizzazione del nuovo Polo Culturale di Eccellenza nell’ambito del
Territorio Tiburtino. Le puntuali analisi economiche e territoriali coordinate
dall’arch. Maria Piccarreta e dalla dott.ssa Rosaria Mencarelli, hanno evidenziato una forte esigenza di orientare le politiche di gestione e valorizzazione
dei beni culturali che costituiscono il Polo verso un processo di integrazione
sostanziale che vada ben oltre la definizione di strategie di promozione
congiunte. Una politica di tutela del territorio efficace basata sull’integrazione
assoluta delle attività inerenti la gestione delle risorse culturali si è così trasformata nella eccezionale opportunità di garantire contemporaneamente le attese
di tutela, conservazione e valorizzazione nonché le aspettative di sviluppo
economico e sociale del territorio in esame. Il preliminare studio di fattibilità e
le diverse analisi di contesto hanno evidenziato gli interventi da realizzare
valutando con particolare riguardo le influenze dell’eccezionale presenza di
un grande nodo di attrazione culturale come quello costituito dalla città di
Roma.
L’analisi preliminare relativa al contesto territoriale ha evidenziato la necessità
di garantire una integrazione fondata sulla condivisione delle scelte e delle
pratiche di gestione tra i vari attori del sistema, ovvero una integrazione
interna al sistema medesimo, invisibile all’utente perché mirata alle attività politico–programmatiche, finalizzata a creare le condizioni per una concertazione
delle politiche di intervento tra i vari attori al fine di creare economie di scala
mediante la condivisione dei fattori produttivi. Tale integrazione interna non
può che influenzare notevolmente anche gli elementi di qualità del servizio
risultando assolutamente “percepibile” dal visitatore; considerate, pertanto, le
precipue caratteristiche del Polo Tiburtino è risultato evidente che sarebbe stato
necessario garantire una integrazione dell’offerta in termini di funzionamento
delle strutture culturali rispetto a livelli minimi e comuni e una integrazione della
promozione, informazione e commercializzazione per restituire un’immagine
unica del sistema- prodotto Tivoli.
Tale integrazione sostanziale della gestione è basata su un piano di interventi
la cui effettiva realizzazione garantisce la fattibilità dell’intero progetto Polo
Tiburtino.
L’integrazione, infatti, non può prescindere dalla ricerca di coerenza di sistema
attraverso un primo momento di concertazione degli obiettivi a scala territoriale. Lo sviluppo del sistema è raggiunto tramite la definizione di linee strategiche di intervento comuni che saranno il punto di riferimento per tutte le scelte
operate in termini di progetti di integrazione. Sono stati coinvolti, quindi, i
responsabili operativi dei siti al fine di evidenziare i fattori critici di successo
di ciascun progetto. Individuati 21 progetti relativi al costituendo Polo effettuata l’analisi in riferimento alla matrice di selezione e ai criteri guida prestabiliti è possibile distinguere gli interventi tra alta e bassa priorità programmatica e tra finanziabilità o non finanziabilità e, quindi, evidenziare gli interventi
immediatamente realizzabili.
Considerato il ruolo istituzionale di coordinamento proprio della Direzione
regionale, coerentemente con l’impostazione dell’intero progetto-sistema Polo
Tiburtino, si è cominciato a lavorare al Capitolato relativo all’appalto ad un
unico concessionario dei servizi aggiuntivi dei siti che costituiscono il Polo
impostando la politica di integrazione gestionale attraverso la realizzazione di
quei progetti pilota che nello studio sono caratterizzati da alti livelli di priorità
e per i quali sussistono già le risorse finanziarie.
Infine si vuole evidenziare che è attualmente in fase di studio la definizione
dell’assetto istituzionale ed organizzativo a sostegno degli obiettivi culturali e
di servizio che il sistema è chiamato a raggiungere. In particolare si vuole risolvere il problema della configurazione istituzionale ed organizzativa del
network in riferimento alla necessità di coordinamento e collaborazione tra i
diversi attori che lo costituiscono al fine di perseguire il comune obiettivo di
integrazione e valorizzazione.
LA MATRICE DI FATTIBILITÀ
ANALISI COMPARATA DEI PROGETTI
129
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Archivio di Stato di Frosinone
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 44969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Frosinone
Direttore: Viviana Fontana
P.le De Matthaeis, 41
03100 Frosinone
Tel. 0775 872522/871737
Fax 0775 270603
[email protected]
archivi.beniculturali.it/ASFR
Le collezioni digitali dell’Archivio di Stato di Frosinone tra
comunicazione, innovazione e promozione
Viviana Fontana, Onorina Ruggeri
La conservazione dei documenti rientra tra i principali compiti istituzionale di
un Archivio di Stato e, fino a non molti anni fa, era affidata alla esclusiva cura
dell’archivista. Ma le innovazioni tecnologiche hanno permesso di rafforzare
questo concetto, ampliandolo in “conservazione-salvaguardia” e la tecnologia
digitale ormai va sostituendosi a tutte quelle passate, velocizzando sempre più
le procedure di ricerca e di studio e mutando epocalmente il rapporto tra
utenza e Pubblica Amministrazione. Viene ridotta fino ad annullarsi la distanza
tra i due poli, tanto che il servizio può essere erogato in tempo reale e secondo
le necessità del cittadino utente, di cui la Pubblica Amministrazione deve
essere riflesso. Il bene culturale, nel caso particolare i singoli documenti, come
pure interi fondi archivistici riprodotti digitalmente e riversati nel web, possono
essere consultati, o anche duplicati, da qualsiasi PC, acquistando, così, una
dimensione finora sconosciuta.
Il mondo esclusivo, rarefatto, delle “carte polverose” può liberarsi di una immagine stereotipata raggiungendo ogni angolo della terra, suscitando curiosità
ed interesse, anche in chi, avventurandosi in internet, si imbattesse in questo
mondo, non più elitario.
A tutto questo, però, sopravvive il fascino della lettura di un documento originale, che è poi il fascino della scoperta della storia attraverso lo studio delle
proprie origini
L’Archivio di Stato di Frosinone, negli ultimi anni, ha realizzato una serie di
progetti tra i quali la digitalizzazione di due grandi collezioni: una riguarda il
prezioso fondo delle pergamene e l’altra della cartografia antica.
I progetti, realizzati con ottimi risultati, sono operativi anche per le ricerche di sala
studio velocizzando e attualizzando la fruizione del patrimonio archivistico.
Collezione delle Pergamene, Pergamene notarili di Arce,
Pergamene del Santo Spirito di Ferentino
Il progetto è stato realizzato presso l’Archivio di Stato di Frosinone dalla ditta
Gap srl, mediante un’apparecchiatura molto sofisticata, il Jumbo Scan, predisposto per la scansione anche di grandi formati. Tutta la documentazione, dal
formato A4 fino al formato superiore A0, è stata acquisita con risoluzione a
300 dpi e il cantiere operativo è stato allestito presso i locali dell’archivio.
Ha riguardato la riproduzione digitale di tre fondi, per un totale di novecentocinquanta pergamene, per millenovecento immagini.
La Collezione delle Pergamene (secc XI-XVIII), comprende fogli o frammenti
provenienti, per la maggior parte da copertine di protocolli notarili, membra
disiecta di Codici liturgici, pergamenacei non più occorrenti, che venivano
recuperati e usati, per la loro resistenza, per avvolgere gli atti dei notai. Sono
così giunti, fino a noi, testimonianze di Codici completamente scomparsi.
Il fondo delle pergamene notarili di Arce è ugualmente prezioso, poiché
rappresenta quello che l’ Archivio di Stato di Frosinone conserva dell’attività
notarile nel Regno di Napoli, altrimenti dispersa, poiché nello Stato non era
prevista una conservazione centralizzata: si tratta di atti compresi tra il XV e
XVIII secolo.
Le pergamene del Santo Spirito di Ferentino (secc. XIV-XIX), per la maggior
parte atti di vendita o donazione, conservano al loro interno lo statuto della
Confraternita dei Lavoratori che si occupava dell’assistenza degli infermi e
pellegrini; si completano con i registri dell’exsito e dell’introito relativi all’amministrazione dell’ospedale, retto dalla Confraternita.
La riproduzione è stata prevista in steps realizzativi, al fine di evitare il più
possibile rischi connessi all’obsolescenza tecnologica, e per fornire formati
aperti che permettano il passaggio in rete delle immagini e dei metadati di
contesto.
130
Il responsabile del progetto è la dott. ssa Viviana Fontana con la collaborazione dell’architetto Onorina Ruggeri. Il personale interno che ha collaborato
alla realizzazione del progetto: l’architetto Onorina Ruggeri, Maria De Sorbo,
archivista di Stato e Giovanni Pulcinelli, responsabile informatico.
Mappe del Catasto Gregoriano, del Regno d’Italia e degli Affari Demaniali
Il progetto è stato realizzato dall’ Archivio di Stato di Frosinone, mediante il
noleggio del Jumbo Scan con il quale il personale tecnico interno ha provveduto
all’acquisizione di 5300 mappe, anche di grande formato, favorendone la lettura
d’insieme. Le immagini sono state memorizzate su supporti ottici di grande capacità, ossia DVD della capienza unitaria di 4,7 Gigabytes, formato TIFF a risoluzione 200 dpi, colore 24 bit. La titolazione delle immagini è stata possibile nominando ogni mappa con il corrispondente titolo riportato sull’inventario, riportando,
per ogni comune la serie, la data, la denominazione, il numero della sezione territoriale e il numero dei quadranti che la compongono.
La cartografia acquisita si riferisce al territorio dei comuni dell’attuale provincia
di Frosinone.
Le mappe degli Atti Demaniali, preziosissime per la rappresentazione geometrica di un territorio del Regno di Napoli, che aveva un catasto solo descrittivo.
Fu Gioacchino Murat a ordinare che fossero “elevate” mappe del territorio….
A completamento del processo di digitalizzazione delle pergamene e delle
mappe sono stati “ingegnerizzati” i rispettivi inventari cartacei in modo da
poter effettuare la ricerca delle immagini partendo da tali inventari.
È stato previsto, perciò, un processo di riconoscimento OCR degli elenchi e,
successivamente, un “link” delle informazioni identificative delle pergamene e
delle mappe alle relative immagini. Quest’ultime sono state preventivamente
compresse in JPG (onde diminuire il peso specifico), ma con un fattore di compressione medio per non inficiare la qualità complessiva rispetto al TIFF originale.
Dopo, sono stati riversati in PDF per permettere la visualizzazione attraverso
ACROBAT. Immagini e banca dati sono stati archiviati su un Hard Disk esterno da
collegare su qualunque pc, dedicato alla consultazione di tale archivio.
Il coordinatore del progetto è il Direttore dell’Archivio di Stato, Dott.ssa Viviana
Fontana, il responsabile è l’Architetto Onorina Ruggeri, il gruppo tecnico
operativo è costituito da: Onorina Ruggeri, Maria De Sorbo, Giovanni
Pulcinelli, Maria Rita Sibilia, Silvia Lombardi.
Il valore aggiunto dei progetti realizzati è quello di garantire la fruizione dei documenti tramite la visualizzazione delle immagini così da ridurre la consultazione
degli originali, favorendo la conservazione, facilitando la riproduzione su supporti
cartacei, magnetici e ottici, e ottimizzando la promozione attraverso il vasto
campo delle comunicazioni, in sintonia con gli obiettivi del MiBAC.
131
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Archivio di Stato di Roma
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 44969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Roma
Direttore: Daniela Grana
Palazzo della Sapienza
Corso Rinascimento, 40
00186 Roma
Tel. 06 6819081
Fax 06 6864123
[email protected]
Sede succursale
Via di Galla Placida, 93
00159 Roma
Tel. /Fax 06 4370019
132
Archivio di storico-documentaria - 18 gennaio-29 febbraio
2008 “con magnificenza e con decoro”.
I Comuni e la devozione civica nel territorio romano
tra ‘700 e ‘800: luoghi, riti, feste, protagonisti
Daniela Sinisi, Maria Grazia Branchetti
La mostra, realizzata dall’Archivio di Stato di Roma, è dedicata ad un tema
che negli ultimi anni ha attratto l’attenzione di studiosi di diverse discipline, in
particolare, degli antropologi e l’interesse, in Italia, di numerosi enti territoriali:
la devozione popolare, o civica, com’è stata spesso definita, cioè quel particolare tipo di religiosità collettiva, che da secoli si è manifestata e si manifesta
ancora oggi nella venerazione verso il santo patrono, protettore della città o
del luogo. In tale culto erano coinvolte le diverse componenti di ogni comunità:
le istituzioni di governo, centrale e locale, le istituzioni ecclesiastiche, con il
clero regolare e secolare impegnato, insieme alle locali confraternite, a
rendere onore al santo nelle maniere previste dalla tradizione, e la popolazione intera, la cittadinanza, che desiderava onorare con la giusta “pompa e
magnificenza” patroni e compatroni. Il legame che unisce tutti, al di là della
diversità stessa di idee e sentimenti, è il senso di una comune identità che trova
il suo simbolo e la sua incarnazione proprio nel culto patronale.
Occasione e impulso per l’organizzazione di una mostra storico-documentaria
dedicata a tale argomento è stato un recente lavoro d’inventariazione della
serie “Titolo VII-Culto” dell’archivio della Presidenza di Roma e Comarca (anni
1830-1870). In tale serie documentaria, accanto a carteggio relativo ad affari
generali, per i vari comuni (sacre missioni, predicatori della Quaresima, visite
pastorali dei vescovi diocesani, visite dei pontefici etc.) sono presenti, anche
per comunità piccole e povere, fascicoli relativi proprio alla devozione
“civica”, intesa nel senso sopra esposto, e, soprattutto, ai festeggiamenti tributati ai santi patroni e ai restauri e alla manutenzione delle chiese di pertinenza
comunale, eventi per i quali si chiedeva autorizzazione alla Presidenza di
Comarca, in caso di spese eccedenti quanto previsto nei bilanci comunali.
Partendo da tale interessante spunto, non solo si è indagato in altri fondi
dell’Archivio di Stato (Sacra Congregazione del Buon Governo, soprattutto,
ma anche Camerale III - Comuni, Collezioni dei disegni e mappe, Legazione
di Velletri etc.), ma si è pensato di dedicare particolare attenzione agli archivi
di quelli che sono i protagonisti principali della devozione civica: i Comuni, e
in particolare i Comuni dell’area romana, la Comarca, appunto, in epoca
pontificia. Principalmente all’epoca pontificia, e in particolare ai secoli XVIII e
XIX, è infatti dedicato il percorso espositivo, perché, come è noto, a tale
periodo si riferisce la stragrande maggioranza della documentazione
dell’Archivio di Stato di Roma. Anche i Comuni, che hanno partecipato all’iniziativa (Albano, Anzio con Nettuno, allora unite, Bracciano, Genzano,
Grottaferrata, S. Oreste, Tivoli e Velletri) hanno effettuato ricerche per lo stesso
periodo nelle loro carte, per aggiungere informazioni sempre assai interessanti
ed “attuali”, a quelle pur abbondanti reperite presso l’Archivio di Stato.
Accanto alle fonti documentarie, come da tradizione per le iniziative di divulgazione di questo tipo, si sono utilizzate varie fonti iconografiche, conservate
in musei e istituti locali o statali ed anche, con la preziosa collaborazione
dell’Istituto del catalogo e della documentazione, fotografie che permettono di
dare al visitatore un’occhiata d’insieme ai luoghi della mostra, oggi.
La mostra, realizzata su pannelli è corredata da un catalogo edito da
Gangemi. Nel corso del 2008 la mostra seguirà un percorso itinerante attraverso i Comuni del Lazio, che hanno aderito all’iniziativa.
133
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Archivio di Stato di Roma
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 44969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Roma
Direttore: Daniela Grana
Palazzo della Sapienza
Corso Rinascimento, 40
00186 Roma
Tel. 06 6819081
Fax 06 6864123
[email protected]
Sede succursale
Via di Galla Placida, 93
00159 Roma
Tel. /Fax 06 4370019
134
Il Tevere e Roma
Storia di un rapporto millenario
Simonetta Ceglie, Antonio Montosi
Il DVD, realizzato dall’Archivio di Stato di Roma nel 2008 (direzione del
progetto dott. Luigi Londei, elaborazione scientifica dott.ssa Daniela Sinisi),
propone una sorta di “viaggio” alla riscoperta del Tevere, fiume dai mille volti,
attraverso immagini e documenti di ieri e di oggi. Ai nostri giorni, ormai, il
fiume scorre lontano, avulso dalla vita cittadina mediante alti muraglioni che
hanno imbrigliato la forza delle sue acque, troppe volte nel passato impetuosa
e distruttiva, sottolineando allo stesso tempo una progressiva decadenza ed
emarginazione del suo ruolo, un suo crescente estraneamento dal contesto
urbano e naturale.
Per secoli, però, intorno al biondo fiume di Roma gravitò un microcosmo
pulsante di vita, esso fu via privilegiata di approvvigionamento e di traffici,
sulle sue sponde fiorirono “imprese” – come mole e mulini – e casotti di legno
per la pesca o la balneazione. Imbarcazioni cariche di merci discendevano il
Tevere dai porti fluviali a nord di Roma, mentre altre lo risalivano, tirate dai
bufali, recando svariate tipologie di mercanzie scaricate dalle grandi navi
mercantili giunte per mare a Fiumicino.
Per questo fu necessario in ogni epoca che la vita del fiume con le molteplici
attività che vi si svolgevano e il “buon ordine” del suo alveo fossero ben regolati e amministrati da istituzioni a ciò dedicate: dai curatores alvei Tiberis,
creati da Augusto, alle amministrazioni capitoline di epoca medievale, alle
diverse magistrature dei tempi del papa-re.
Per gli oltre quattrocento anni di governo pontificio, fonte privilegiata è senza
dubbio il ricchissimo e prezioso patrimonio dell’Archivio di Stato di Roma, da cui
è stato tratto gran parte del materiale iconografico e documentario utilizzato. Tra
gli archivi più “scandagliati” si menzionano in primo luogo le carte della
Presidenza delle ripe, magistratura responsabile e garante, in un’ottica globale,
di tutte le problematiche connesse al Tevere, specie nel tratto urbano, dagli inizi
del ‘500 alla metà dell’800 e quelle della secentesca Congregazione delle
acque, organo burocratico di indirizzo generale e di alta consulenza preposto
al settore delle acque interne dello Stato pontificio; tra gli altri fondi consultati si
ricordano Camerale II – Tevere, Sacra Congregazione del Buon Governo,
Collezione degli statuti, Collezione dei bandi, Collezioni di disegni e mappe,
Catasto alessandrino, questi ultimi fonti d’elezione per il reperimento di documenti iconografici scientificamente ed esteticamente rivelanti.
A corredo della documentazione archivistica sono state, poi, utilizzate riproduzioni in scala e materiali a stampa, fotografici e audiovisivi conservati in diversi
musei e istituti romani e, infine, riprese filmiche o fotografiche dei “luoghi” del
Tevere oggi, appositamente prodotte per la realizzazione del DVD.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
La comunicazione elettronica:
uno strumento per gli Uffici stampa delle Biblioteche
Angelina De Salvo
L’invio programmato di comunicati e note stampa, informazioni, avvisi di
novità, materiale promozionale attraverso e-mail, così come la realizzazione
di newsletter e di siti web dedicati, sono tra gli interventi legati alle nuove
tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che da tempo si sviluppano in contesti professionali dove l’obiettivo è la promozione culturale. Se si
esclude la creazione e l’aggiornamento dei siti istituzionali, la comunicazione
elettronica non è sempre o non è ancora adottata nelle Biblioteche pubbliche
statali che, spesso prive di uffici stampa con personale specializzato (la legge
n. 150, che disciplina in modo organico le attività di informazione e comunicazione delle Pubbliche amministrazioni è del 2000), negli obiettivi e nei
processi di comunicazione presentano delle specificità difficilmente assimilabili
alle altre Amministrazioni.
Comunicati stampa, comunicazioni periodiche e materiale promozionale
(inviti, locandine, programmi) spediti attraverso la posta elettronica, sono efficaci ed “economici” strumenti di comunicazione e promozione, adatti a mantenere vivi i contatti con i frequentatori anche non abituali delle biblioteche.
Efficaci perché, corredati di link, immagini e allegati, offrono un contatto
virtuale, invogliando ad usare la biblioteca con una promessa di intrattenimento culturale. Economici (le Biblioteche statali sono sempre più carenti di
risorse e personale), perché possono essere prodotti da soli, mentre sito web
e newsletter devono essere gestiti attraverso professionalità specifiche, quali
webmaster e webdesigner, strumenti hardware o utilizzo di provider.
Comunicazioni periodiche delle novità e degli eventi culturali di una biblioteca
possono essere spedite alla mailing list che raccoglie gli indirizzi di un
pubblico fidelizzato, hanno una periodicità regolare come una vera e propria
pubblicazione e contengono:
• una testata con titolo, sottotitolo, data, redazione, url del sito istituzionale;
• testi e immagini “linkati” al sito web istituzionale e ad altri siti;
• la possibilità di cancellarsi dalla lista.
All’interno sono presenti date, orari, brevi note informative e immagini che
rimandano, tramite link ipertestuali, alla pagina del sito istituzionale completa
di approfondimento, allegati (invito, programma, locandina, comunicato
stampa), fotogallerie, video e suoni.
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Direttore: Osvaldo Avallone
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49891
Fax 06 4457635
[email protected]
135
Dal punto di vista propriamente tecnico della scrittura, il formato text è l’unico
riconosciuto da tutti i programmi di posta elettronica, benché non supporti il
grassetto, il corsivo, il colore dei caratteri e qualsiasi altro tipo di formattazione
del testo. Non supporta, inoltre, la visualizzazione nel messaggio di immagini,
che è possibile aggiungere solo in forma di allegati. La maggior parte dei
nuovi software di gestione e-mail, però, sono in grado di gestire messaggi nel
formato HTML (HyperText Markup Language, linguaggio utilizzato per i documenti sul World Wide Web) che garantisce queste opzioni.
Ovviamente i limiti nella scrittura dei testi per pubblicazioni on-line di
questo tipo sono gli stessi del web: la lettura su video è più lenta (-25%), la
misura ideale è 800 parole, 2.500 battute o 40 righe, considerato che il
71% dei lettori dà una scorsa rapida al testo per capire se gli interessa e
solo il 16% legge parola per parola. I testi devono, comunque, contraddistinguersi per chiarezza, sinteticità e immediatezza. Per Jakob Nielsen,
informatico danese e guru dell’usabilità, un testo su Internet non deve essere
più lungo della metà dell’equivalente su carta. I paragrafi corti devono
essere staccati da una riga bianca dove si utilizzano accorgimenti grafici
come elenchi puntati, neretti, capitoletti e iconcine. L’ipertestualità nelle
comunicazioni via e-mail permette di contestualizzare l’evento attraverso
quelli che chiamerei link interni (che rimandano al sito web) e link esterni
(che rimandano ad altri siti).
Il comunicato stampa preparato dall’ufficio stampa di una Biblioteca generalmente non soddisfa un’esigenza informativa legata a particolari circostanze,
ma comunica anticipazioni, preannuncia iniziative o incontri. A questo scopo,
la diffusione via e-mail dei comunicati ai mezzi di comunicazione (preferibilmente all’interno del messaggio e non in allegato) è immediata e permette di
trattare un “fatto”, che deve essere capace di catturare l’attenzione del
pubblico, anche attraverso immagini e link esaustivi. Può avvenire anche attraverso la possibilità di accredito ai giornalisti nell’area stampa, predisposta nel
sito web della Biblioteca (dove trovare la cartella e la rassegna stampa e l’archivio dei comunicati).
Gli inviti “elettronici” dedicati al singolo evento, possono essere creati autonomamente con un programma PowerPoint e spediti come immagine (per es. in
formato jpg o tif) all’interno del messaggio di posta elettronica. Contengono
testo e immagini e a loro volta possono diventare immagini da inserire all’interno della comunicazione periodica, “linkate” alla pagina dedicata all’evento
nel sito web istituzionale. Inoltre, per essere più completi i cosiddetti inviti elettronici possono contenere una breve nota stampa. In questo caso, se si decide
di inviarla al posto del tradizionale comunicato stampa agli organi di informazione, ad altri uffici stampa e a tutti quegli operatori dell’informazione che
devono pubblicare la notizia, si spedisce l’invito all’interno del messaggio e
contestualmente, in allegato lo stesso invito in PowerPoint (per permettere la
“lavorazione” della notizia). La spedizione via e-mail di inviti “elettronici” e di
materiale promozionale, oltre che offrire un’informazione easy completa e
immediata, può sopperire alle carenze, sempre più pressanti, di risorse economiche necessarie per la stampa e la spedizione.
Nell’insieme degli strumenti di comunicazione elettronica, queste tipologie di
messaggi (newsletter non automatica/comunicazioni periodiche, comunicati
stampa corredati di immagini e link, “inviti elettronici”), hanno un ruolo significativo nei confronti del sito web. Ne segnalano e ricordano l’esistenza, incrementando il rapporto con gli utenti abituali e potenziali. Naturalmente i
messaggi vivono autonomamente rispetto al web e rispetto ad esso, rimangono
nella posta elettronica per essere letti o eliminati in qualsiasi momento.
La Biblioteca nazionale centrale di Roma ha recentemente approfondito il
processo di comunicazione integrata che avviene attraverso l’attività di informazione agli organi di stampa (anche elettronica), il sito istituzionale e diverse
forme di comunicazione elettronica a un pubblico fidelizzato (“inviti elettronici”
e comunicazioni periodiche con la programmazione mensile degli eventi). I
136
criteri ispiratori di efficacia ed efficienza della comunicazione hanno suggerito
la necessità di nuove azioni indirizzate ad aumentare la fruibilità dell’informazione da parte del pubblico.
A questo scopo, nel corso del 2007, è stato creato un sito informativo,
Biblionotizie, destinato al numeroso pubblico della Biblioteca (circa 700
presenze giornaliere). Accessibile attraverso il sistema Ermes da tutti i terminali
della Biblioteca riservati all’utenza, Biblionotizie è aggiornato quotidianamente. Informa, attraverso testi, immagini e link, sulle novità della Biblioteca e
le attività culturali in calendario e in programma. Si tratta di una pubblicazione
elettronica a tutti gli effetti, con una identità di comunicazione riconoscibile: la
stessa (corredata di link, immagini, allegati) viene inviata via e-mail agli utenti
che chiedono di essere informati sulle attività della Biblioteca, mantendo così i
contatti con i frequentatori.
Inclusa nel complesso degli interventi in linea (dal sito web al reference a
distanza, dal document delivery all’OPAC, dalle comunicazioni mensili via
mail agli “inviti elettronici”), Biblionotizie risponde all’obiettivo generale di
incrementare la capacità globale di comunicazione della Biblioteca per migliorarne la percezione presso i pubblici di riferimento. È il primo prodotto di
comunicazione on-line diretta all’utenza locale ed è un nuovo strumento di
comunicazione dell’ufficio stampa e promozione culturale che contribuisce a
coinvolgere il pubblico che frequenta l’Istituto soprattutto nelle iniziative culturali realizzate e in programma.
137
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Direttore: Osvaldo Avallone
Ufficio Stampa: Maria Grazia Villani,
Angelina De Salvo
Viale Castro Pretorio, 105
00185 Roma
Tel. 06 49891
Fax 06 4457635
[email protected]
138
La Biblioteca nazionale centrale di Roma:
modernizzazione dei servizi all’utenza
Angelina De Salvo
L’esigenza della Biblioteca nazionale centrale di Roma di rendere moderna ed
innovativa la gestione del patrimonio e la necessità di rendere efficienti, efficaci e quindi più qualificati i servizi destinati al pubblico, sono attualmente
soddisfatte dall’adozione di un nuovo sistema informatizzato.
ERMES è il nuovo sistema integrato di gestione informatizzata dei servizi al
pubblico realizzato per semplificare l’accesso al materiale bibliografico e informare in tempo reale l’utente sullo stato delle sue richieste. Permette di gestire l’accesso degli utenti in biblioteca e le richieste di lettura, prestito e riproduzione.
L’utente si reca presso uno dei 124 terminali riservati al pubblico e attraverso
la lettura della tessera personale, effettua direttamente sul catalogo informatizzato (OPAC-On line Public Access Catalogue), la ricerca bibliografica per individuare l’opera desiderata. Se il volume è presente, chi deve richiederlo,
infatti, si identifica passando la tessera personale nell’apposito lettore collegato al terminale. A questo punto può avviare la richiesta automatica di lettura
o prestito e inviarla direttamente ai magazzini librari e scegliere la sala di
lettura e il posto per la consultazione. In qualsiasi momento è possibile controllare quale posto e quale sala sono stati scelti. È anche possibile la prenotazione del prestito dei volumi per i giorni successivi.
Al momento della richiesta, ERMES esegue il controllo immediato della disponibilità effettiva dell’opera (libro può essere in lettura o in prestito), consentendo così all’utente di evitare inutili attese.
Da tutti i terminali è possibile controllare in ogni momento lo stato delle proprie
richieste poiché ERMES gestisce anche:
• l’invio dei volumi dai magazzini ai banconi delle sale di lettura o al Servizio
di prestito. L’utente può controllare sul terminale se l’opera è arrivata in sala,
senza dover andare al bancone
• la consegna dei volumi al pubblico
• l’eventuale deposito dei volumi
• il ritiro dei volumi dopo la consultazione
• l’invio dei volumi resi al loro piano di appartenenza dei magazzini
Infine con ERMES vengono gestite tutte le procedure relative alla fotoriproduzione.
Dopo la fase di avvio del nuovo sistema integrato, è stata effettuata una valutazione degli effetti prodotti dall’introduzione dell’informatizzazione nella
gestione dei principali servizi della Biblioteca:
• è aumentato il livello di soddisfazione dell’utente che, attraverso un’unica
procedura, può ora accedere a tutti i servizi (lettura, prestito e riproduzione),
inoltrare per via telematica le sue richieste ai magazzini librari e avere una
tempestiva risposta;
• i servizi si sono velocizzati e i tempi di erogazione si sono attestati entro
standard pienamente soddisfacenti;
• la sicurezza del materiale librario è ora garantita in qualunque momento
dell’iter procedurale in quanto il sistema è in grado di monitorare e seguire
le richieste degli utenti durante tutte le loro fasi;
• l’utilizzo del personale è stato ottimizzato, rendendo così più efficace
l’azione operativa.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma
Comunicare i beni culturali a scuola
Simonetta Druda
Il Servizio Educativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per il Comune di Roma è una struttura impegnata nella diffusione
del patrimonio culturale nelle scuole, come prescritto dagli articoli 118 e 119
del Codice dei Beni Culturali[1].
L’attività ordinaria del Servizio Educativo[2] consiste nell’offrire assistenza scientifica alle scuole su progetti relativi alle competenze specifiche della
Soprintendenza. Sulla base di apposite convenzioni stipulate con gli istituti
scolastici di ogni ordine e grado, il Servizio Educativo fornisce tutti gli strumenti
utili allo svolgimento di tali iniziative, avviando rapporti sinergici con gli insegnanti nelle fasi di studio e di ricerca, nella produzione di elaborati e nella
verifica delle conoscenze acquisite.
La finalità di un’attività di questo genere va al di là della divulgazione del dato
nozionistico e della conoscenza “mordi e fuggi” del monumento, consiste piuttosto
nel voler trasmettere ai giovani la consapevolezza che i beni culturali sono patrimonio di tutti e che pertanto vanno rispettati e tutelati: una mission di educazione
civica che ha come strumenti l’osservazione dell’opera, la sua comprensione
storico-artistica, l’acquisizione del concetto di salvaguardia del bene.
Oltre a questi progetti, che vengono concordati con i docenti e seguono una
programmazione, articolandosi in periodi di almeno un anno scolastico, il
Servizio Educativo partecipa sporadicamente, quando se ne presenta l’occasione, a eventi culturali organizzati da istituzioni esterne all’amministrazione,
che chiedono ed ottengono l’utilizzo temporaneo degli spazi dell’Antica Casa
di Correzione[3], sede espositiva in consegna alla Soprintendenza. Si tratta di
fortunate opportunità di organizzare esperienze di pedagogia del patrimonio,
che si presentano al Servizio Educativo per un insieme di circostanze favorevoli: l’argomento dell’esposizione ovviamente deve prestarsi all’elaborazione
di un percorso didattico, ma un requisito fondamentale è la volontà degli organizzatori di favorire un coinvolgimento attivo delle scuole, insieme alla disponibilità a lavorare insieme, ognuno nei propri ambiti, per un obiettivo comune.
Così fu per la rassegna “Monelli Banditi”[4], organizzata nel 2003 dal
Ministero della Giustizia, da cui scaturì un importante progetto di educazione
alla legalità rivolto all’utenza delle scuole superiori, così è stato nel 2007 con
la mostra “C’era una volta…”[5] dell’artista Antonio Nocera, che diede vita a
un concorso letterario per gli alunni della scuola primaria. E così è stato nel
2008 con la creazione del laboratorio didattico “Disegnare è conoscere”,
legato alla mostra “Lalla Romano un secolo – La probità dell’arte”, relativa alle
opere pittoriche dell’artista piemontese[6].
Si tratta dunque di manifestazioni di natura diversa, accomunate dalla stessa sede
espositiva: ogni volta l’idea di un’attività didattica nasce casualmente, in maniera
del tutto originale, non c’è uno schema precostituito da seguire se non la volontà
di partire dall’esperienza dell’evento stesso con la finalità di presentare l’oggetto
della mostra ai ragazzi, progettando un itinerario didattico idoneo nelle tematiche
e negli strumenti di comunicazione, sfruttando positivamente le sollecitazioni
provocate dalla visione delle opere in un contesto di grande suggestione.
Nell’ambito della mostra “La probità dell’arte”, il Servizio Educativo della
Soprintendenza insieme con gli organizzatori della mostra e grazie all’ideazione e
alla disponibilità dell’artista Marco Filippetti, ha organizzato una serie di laboratori
didattici riservati agli alunni della scuola primaria, dal titolo “Disegnare è conoscere”.
Il compito di fornire accoglienza e assistenza alle scolaresche in visita veniva
affidato ai quattro laureandi in Storia dell’arte che stavano svolgendo il tirocinio[7] presso il Servizio Educativo. Le prime difficoltà riscontrate dai giovani
operatori didattici, tutti alla prima esperienza “sul campo”, riguardavano
soprattutto il tipo di linguaggio da adottare e la necessità di semplificazione
richiesta dall’età dei bambini. Si è stabilito uno schema di percorso facile e
comprensibile che è stato poi perfezionato in progress con l’esperienza stessa.
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Soprintendenza per i
Beni Architettonici e Paesaggistici
per il Comune di Roma
Soprintendente: Federica Galloni
Responsabile del Servizio Educativo e
dell’Ufficio Comunicazione: Simonetta Druda
Via di San Michele, 17
00153 Roma
Tel. 06 588951/58895318
Fax. 06 5883340
[email protected]
[email protected]
139
Dopo una semplice introduzione alla mostra, i quattro futuri storici dell’arte
“consegnavano” i bambini al Maestro Filippetti, continuando a fornire assistenza durante le operazioni successive.
La fase laboratoriale ha rappresentato senz’altro il momento più significativo
di tutta l’esperienza. Dopo una breve conoscenza dell’artista con i bambini,
Filippetti li guidava nella comprensione di un’opera di Lalla Romano, il “Ritratto
severo”. Una volta ottenuta l’attenzione di tutti i bambini, con un vero colpo di
scena Filippetti ruotava di 180° la riproduzione del ritratto, invitando i piccoli,
tutti attrezzati di carta e pennarelli, a copiare il soggetto così come lo vedevano: a testa in giù.
La grande predisposizione comunicativa di Marco Filippetti nei confronti dei
piccoli è stata il valore aggiunto che ha contribuito alla positiva riuscita del
progetto. Il suo normale presentarsi come artista in carne e ossa (per i piccoli
gli artisti sono i grandi del passato), il linguaggio adattato al mondo dei
bambini di oggi, la complicità che subito si instaurava, i suggerimenti (le
“dritte”) che il maestro dava ai piccoli artisti, l’atmosfera ludica e un po’ folle
(un ritratto a testa in giù!) che si respirava e, infine, la sorpresa del risultato
finale, quando il disegno veniva capovolto mostrandosi così verosimigliante, la
gratificazione ultima di vederlo appeso alla parete (come un’opera d’arte
vera!) con l’invito a tornare insieme con i genitori: tutti questi elementi si sono
combinati insieme spontaneamente a creare la formula vincente.
L’idea di Marco Filippetti del ritratto capovolto si ispira alle teorie di Betty
Edwards, docente d’arte alla California State University, che sostiene che tutti
possono imparare a disegnare: il sistema consiste nel vedere gli oggetti eliminando gli schemi precostituiti della mente razionale gestita dall’emisfero sinistro del cervello, utilizzando invece le categorie intuitive a cui presiede l’emisfero destro. Ci sono delle tecniche per ingannare l’emisfero sinistro, dominante, permettendo così a quello destro di prevalere: una di queste è capovolgere l’oggetto che dobbiamo copiare. In questo modo l’emisfero sinistro non
riconosce l’oggetto e sarà l’emisfero destro a guidare la mano utilizzando le
sole informazioni visive.
Un altro elemento che ha contribuito al successo dell’iniziativa è stata la felice
scelta progettuale, dovuta alla sensibilità degli architetti Danilo D’Anna e
Caterina Savarese, curatori di un allestimento elegante e rispettoso dello
spazio architettonico, di riservare la zona centrale della sala Clementina al
laboratorio didattico, luogo che i bambini riconoscevano subito come destinato a loro, con la moquette che li invitava a sedersi liberamente, gli strumenti
per il disegno e la parete libera, pronta per ospitare le loro opere.
Partendo dalla visione della mostra i ragazzi in visita[8] hanno partecipato in
prima persona al laboratorio, liberando tutte le loro energie creative. Pur
inconsapevolmente hanno riscattato con la loro vivacità e fantasia un ambiente
di particolare significato storico, di drammatica carica emotiva.
Il laboratorio, divertente e mai noioso, per i bambini non finiva lì, continuava
in classe, a casa e a volte di nuovo alla mostra, con i genitori. Intanto si conosceva l’arte di Lalla Romano, si imparava a distinguere una natura morta, un
paesaggio, un ritratto, si acquisivano nuove abilità nel disegno.
Analogamente l’esperienza dei quattro universitari proseguiva oltre il labora-
140
torio: nel rapporto umano con Marco Filippetti, che è stata un’importante occasione di crescita; tra loro, nel confrontare le loro esperienze, commentando le
espressioni dei bambini, le loro domande più frequenti, le opere più apprezzate; tutti insieme, nell’aggiustare il tiro giorno dopo giorno sulle piccole imperfezioni del lavoro stesso.
Infine, il gradimento dell’iniziativa è stato testimoniato dalle insegnanti, che
hanno continuato a lavorare in classe liberamente partendo dallo spunto della
mostra e del laboratorio, con risultati eccellenti.
[1]
[2]
[3]
[4]
[5]
[6]
[7]
[8]
Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 e successive modificazioni.
Il Servizio Educativo, il cui staff è composto da Simonetta Druda, Anna Maria
Guarino e alcuni tirocinanti, gestisce in prima persona i singoli progetti con le scuole.
La Casa di Correzione fu realizzata nei primi anni del Settecento per volere di papa
Clemente XI su progetto dell’architetto Carlo Fontana all’interno dell’Ospizio
Apostolico del San Michele, oggi sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’antico carcere minorile, attivo fino al 1972, oggi è utilizzato come sala per
convegni e mostre ed è in consegna alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici per il Comune di Roma.
La mostra “Monelli banditi” fu organizzata dal Ministero della Giustizia (in collaborazione con l’Archivio di Stato di Roma, l’Istituto Luce e la Soprintendenza per i Beni
Architettonici di Roma) in seguito al ritrovamento di un fondo di quattromila immagini, scattate a partire dagli anni Quaranta all’interno delle carceri minorili per conto
della Direzione Generale degli Istituti di prevenzione e pena. Il progetto didattico,
organizzato dal Servizio Educativo della Soprintendenza insieme al Centro per i
Servizi Educativi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, comprendeva un corso
di formazione dal titolo “L’educazione alla legalità. Scenari della giustizia minorile in
Italia”, rivolto agli insegnanti delle scuole secondarie superiori. A ciò hanno fatto
seguito le visite alla mostra da parte degli studenti, accompagnati dai docenti partecipanti al corso. Tali visite erano curate per la parte storico-artistica dal personale del
Servizio Educativo e del Centro per i Servizi Educativi, mentre gli educatori del
Ministero della Giustizia illustravano ai ragazzi i contenuti della mostra. Infine una
serie di incontri successivi a scuola con gli stessi operatori offrivano la possibilità di
approfondire alcuni argomenti legati ad aspetti attuali della giustizia minorile.
“C’era una volta…” è stata un’esposizione di opere pittoriche di Antonio Nocera,
tutte ispirate al mondo delle favole. Il progetto didattico, promosso dall’Ufficio
Regionale Scolastico, si è rivolto esclusivamente ai bambini degli ultimi tre anni della
scuola primaria. Dopo la visita guidata alla mostra con l’assistenza degli operatori
del Servizio Educativo, i bambini ricevevano l’invito a partecipare ad un concorso
letterario (dal titolo “C’era una volta… secondo me”) che consisteva nella libera
elaborazione di un testo finale di una fiaba della tradizione mondiale. Un’apposita
commissione ha valutato i lavori migliori, che sono stati premiati con opere dell’artista nel corso di una manifestazione tenutasi nella sala dello Stenditoio presso il
Complesso del San Michele a Roma (maggio 2007).
In occasione del centenario della nascita di Lalla Romano, si è svolta a Roma dal 27
febbraio al 30 marzo 2008 una mostra antologica sull’artista, ideata e coordinata
da Antonio Ria, che si è articolata contemporaneamente in sei spazi espositivi: la
Biblioteca nazionale centrale, la Biblioteca Casanatense, la sede della Regione
Piemonte in Roma, la Casa delle Letterature, la Galleria 196 e la Sala Clementina
dell’Antica Casa di Correzione presso il Complesso Monumentale di San Michele a
Ripa Grande. L’esposizione nell’Antica Casa di Correzione, dal titolo “La probità
dell’arte”, curata dal professor Maurizio Calvesi, ha riguardato l’opera pittorica di
Lalla Romano dal 1928 al 1947, con una sezione dedicata alla grafica e alle arti
applicate, curata dagli architetti Danilo D’Anna e Caterina Savarese.
Il Servizio Educativo ospita tirocini di formazione a seguito di una convenzione con
l’Università “La Sapienza” di Roma, Facoltà di Scienze Storico-artistiche, Cattedra di
Didattica del Museo e del Territorio della prof.ssa Lida Branchesi. Per l’anno accademico 2007-2008 il tirocinio è stato svolto da: Azzurra Giovannola e Raffaella
Recchia (tirocinanti per la laurea triennale); Sara Ferranti e Antonio Taverna (tirocinanti per la laurea specialistica).
Nell’arco temporale di un mese (28 febbraio – 28 marzo 2008) hanno visitato la
mostra circa mille bambini.
141
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO
Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Lazio
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio
Direttore Regionale: Luciano Marchetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Anna Maria Romano
Piazza di Porta Portese, 1
00153 Roma
Tel. 06 5810656
Fax 06 5810700
Soprintendenza per i Beni Storico
Artistici ed Etnoantropologici del Lazio
Soprintendente: Rossella Vodret
Coordinatore per la Comunicazione:
Antonella D’Ambrosio
Piazza S. Marco, 49
00186 Roma
Tel. 06 6967 4-4208
Fax 06 69674210
[email protected]
[email protected]
142
Per un modello di gestione e valorizzazione museale del
territorio del Lazio
Antonella D’Ambrosio
La Soprintendenza per i beni storico artistici ed etnoantropologici del Lazio ha
competenza su uno dei più ricchi ed importanti patrimoni del nostro Paese, un
vero e proprio museo del territorio, come è stato più volte definito. Partendo
da questa semplice considerazione, l’ideatore e Direttore scientifico del
progetto, Rossella Vodret, ha inteso considerare il Lazio proprio come un vero
museo e sviluppare sul territorio tutte le attività che normalmente si svolgono in
una istituzione museale a cominciare da quelle basilari.
Da questa concezione nasce il PROGETTO, varato nel 2008 e coordinato
dalla direzione dell’Ufficio Catalogo della Soprintendenza, storici dell’arte
dottori Alessandra Acconci, Paolo Castellani e Benvenuto Pietrucci, “Per un
modello di gestione e valorizzazione museale del territorio del Lazio”, finalizzato ad una migliore fruizione dei beni artistici dell’intera regione.
La creazione di un apparato capillare di didascalie bilingui (con traduzione
inglese a fronte e, ove necessario, con schemi grafici), che illustrano le opere
d’arte presenti nei luoghi visitabili dal pubblico, è la base dalla quale parte il
progetto.
Nei numerosi edifici perlopiù di culto, presenti nel vasto territorio, i testi esplicativi si configurano come una sorta di guida diffusa per i personali percorsi
di visita e di conoscenza sia per il turista di passaggio che per il visitatore più
conscio del proprio itinerario ed ancora possono servire da sostegno all’attività rivolta alla formazione scolastica.
Oltre a costituire un valido supporto per la divulgazione e la valorizzazione,
anche in loco, della conoscenza delle opere d’arte del Lazio, i dati raccolti
durante il lavoro costituiranno un incentivo a ulteriori iniziative in tal senso e
un consistente dossier di supporto alle attività di documentazione, conservazione e tutela.
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA
Patrimonio digitale, patrimonio immateriale
Elena Calandra
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici
della Liguria
Direttore Regionale: Pasquale Bruno Malara
Le attività legate all’innovazione promosse dalla Direzione Regionale per i
Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria sono state improntate fin dall’inizio
all’esigenza di conciliare le variegate istanze di un territorio multiforme e diversificato con il paradigma delle “buone pratiche” rappresentato da OTEBAC
(www.otebac.it). Allo scopo si è cercato, prima di tutto attraverso il restyling
dei siti web ministeriali (di cui si è già dato conto su queste pagine lo scorso
anno), di offrire all’utente una piattaforma di dati omogenea e ben connettivata con le altre realtà locali sul territorio regionale; a questa piattaforma si
sono affiancati i siti www.liguriavincoli.it e il censimento di dati MICHAEL.
In questo modo è stato possibile operare su dati provenienti da sorgenti diverse
e sistematizzare le conoscenze integrandole attraverso il supporto digitale. Al
tempo stesso, le ricognizioni effettuate hanno prodotto nuovo materiale digitale, consistente in scansioni di materiali bibliografici di difficile reperimento,
effettuate in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Genova e ora
confluite nel sito www.liguria.beniculturali.it.
La mediazione fra evidenze territoriali e realtà documentaria da un lato, e resa
di queste attraverso il linguaggio e la comunicazione informatica, ha creato un
circolo “virtuoso”, che ha reindirizzato le conoscenze e le ricerche su un altro
piano, quello dei “percorsi tematici”, di prossima pubblicazione nel sito
www.liguria.beniculturali.it. Sotto il profilo tecnico, si tratta di un’opzione
nuova all’interno del Content Management System offerto da OTEBAC, volta a
sperimentare l’immissione e l‘uso di testi, dati catalogici e immagini, intorno a
percorsi e tematismi legati al territorio. Tali percorsi (da non confondersi con
gli itinerari fisici, da essi deducibili, ma non necessariamente) sono volti a
un’utenza di nicchia, selettiva, che muove dall’informazione istituzionale a
largo raggio offerta dal sito, e si ritaglia spazi di approfondimento anche fortemente specialistico.
I temi (“Architettura rurale in Liguria”; “Storia della scoperta della prima
umanità in Liguria”; “Policromia e uso del colore in Liguria”; “Superba antiqua,
storia della recezione delle antichità nella Liguria”) sono suggeriti dal territorio
e dalle caratteristiche della Liguria, terra di radicate ricerche in campo preistorico (da cui il percorso curato dall’Arch. Cristina Bartolini), di saperi artigianali
(da cui i percorsi sull’architettura rurale e sulla policromia, rispettivamente a
cura dell’arch. Luisa De Marco e della scrivente), caratterizzata da un rapporto
esile e spesso sfuggente con l’antico (Superba antiqua, curato dalla dott.
Oriana Cartaregia della Biblioteca Universitaria di Genova e dalla Dott.
Luigina Quartino dell’Università di Genova). Il lavoro di catalogazione, affidato all’Arch. Giorgia Teso, ha reso ragione di una notevole quantità di materiali, implementati nel sito dall’Arch. Claudio Vella. I percorsi, di prossima
pubblicazione, offrono della Liguria un’immagine di ricchezza culturale
alimentata da saperi peculiari, di non sempre facile inquadramento.
Va d’altra parte sottolineato che proprio nel momento in cui il progetto acquistava una prima definizione, nell’autunno scorso, almeno una parte di questi
saperi assumevano una connotazione legislativa ben precisa, grazie alla L. 27
Settembre 2007, n. 167, Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la
salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17
ottobre 2003 dalla XXXII sessione della Conferenza generale
dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la
cultura (UNESCO).
Un sincronismo casuale certamente, ma sintomatico di una convergenza di
modi di lavorare e di sentire, se si pensa che, secondo l’articolo 2 della
Convenzione, “si intendono per patrimonio culturale immateriale pratiche,
rappresentazioni, espressioni, conoscenze e saperi – così come gli strumenti,
gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati ad essi – che le comunità,
i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come facenti parte del loro
Coordinamento per la Comunicazione:
Laura Giorgi
Coordinamento per le Iniziative per
l’innovazione: Elena Calandra
Via Balbi, 10
16126 Genova
Tel. 010 248801
Fax 010 2465532
[email protected]
www.liguria.beniculturali.it
143
patrimonio culturale. Tale patrimonio culturale intangibile, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi
interessati in conformità al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e
alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e continuità, promuovendo
così il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana”.
Il modo, o uno dei modi, per conservare e trasmettere tale patrimonio è rappresentato dal mezzo digitale: dal digitale all’immateriale.
144
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA
Il Piano di comunicazione 2008 della Direzione Regionale
e Paesaggistici della Lombardia: i risultati
Cristina Ambrosini, Manuela Rossi
In occasione del X Salone Europeo della Comunicazione pubblica del 2007 la
Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia ha presentato per il 2008 progetti di comunicazione pubblica concependo questa come
un canale e uno strumento per offrire e per condividere la conoscenza dei beni
culturali in Lombardia e dei servizi a cui si può accedere, in via informatica,
anche da casa, attraverso una strategia intenzionale e mirata, che prevede
l’utilizzo delle nuove tecnologie.
La comunicazione pubblica, e quella sui beni e sui servizi culturali in particolare, non può prescindere dall’uso delle nuove tecnologie: la costruzione di
flussi bidirezionali, costitutivi dell’una e delle altre, va finalizzata al miglioramento della relazione tra chi si occupa di promuovere un evento culturale, ad
esempio, e chi ne fruisce, rendendolo partecipe dei contenuti e dei significati
proposti. L’interezza del circolo comunicativo attiva processi ben più complessi
e articolati dei semplice flussi informativi; chiama i soggetti della relazione
comunicativa ad uno scambio positivo e all’evoluzione dei significati e alla
produzione di nuove idee.
L’impegno della Direzione Regionale della Lombardia è promuovere l’incontro con
i cittadini attraverso la fruibilità del bene culturale, con la possibilità di cogliere
valori e bellezza nella narrazione e nella testimonianza della vita degli uomini.
Il messaggio comunicativo e i suoi contenuti sono la ragione della proposta ad
ogni cittadino, a tutti i cittadini, per diffondere tale conoscenza.
Il messaggio non è mai neutro; è infatti connotato dall’impegno e dalla
passione con cui quotidianamente le persone che operano nel MiBAC in
Lombardia si occupano di tutela, di catalogazione, di conservazione e di
restauro, di valorizzazione, di promozione e di fruizione, di attività giuridica
e amministrativa, di ricerca, di didattica, di formazione, di informatizzazione.
Direzione Regionale
per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Lombardia
Direttore Regionale: Gino Famiglietti
Coordinamento per la Comunicazione:
Cristina Ambrosini, Manuela Rossi
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Tel. 02 802941
Fax 02 80294232
www.lombardia.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
145
La Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia proseguirà nel suo intento comunicativo, sviluppando interventi di comunicazione
pubblica, ottimizzando l’uso degli strumenti conosciuti e adottandone di nuovi.
Strumenti GIS per la Comunicazione
L’impegno per la realizzazione dei siti web dedicati alla Direzione Regionale
e alle Soprintendenze di settore del MiBAC in Lombardia ha preso forma attraverso un sistema coordinato di comunicazione degli organismi di tutela.
Tutti i siti web degli Istituti sono accessibili dalla home page del sito
www.lombardia.beniculturali.it alla voce “I Beni Culturali nella Rete” e, nella
presentazione, si trovano gli elementi costitutivi dell’azione di tutela, dell’organizzazione degli uffici nonché la modulistica e le indicazioni relative alla
normativa da utilizzare per le attività derivanti dalle materie previste dal
Codice.
Si è portata a termine la pubblicazione dei vincoli archeologici e architettonici
disponibili per la Lombardia. A corredo della scheda del bene vincolato, è
inoltre disponibile il testo, in formato PDF, dei decreti dei vincoli architettonici
prodotti sul territorio lombardo l’accesso ai quali è soggetto ad autorizzazione
e controllato dalla creazione di una user list.
La valorizzazione
Nel corso del 2008, a rafforzare l’obiettivo strategico di comunicazione che
la Direzione Regionale si è dato per l’affermazione di una rinnovata presenza
attiva del Ministero per i Beni Culturali in Lombardia attraverso una tutela
“comunicata” con progetti di valorizzazione e promozione, è in corso di
completamento il Progetto Mirabilia di “Comunicazione e Promozione del
Patrimonio Culturale” che prevede la realizzazione di 40 pannelli informativi
da collocare in prossimità dei luoghi della cultura o in punti strategici delle città
e di 7 pieghevoli dedicati ad alcune realtà museali e siti archeologici e, non
solo, da valorizzare.
Convegni, seminari, giornate di presentazione al grande pubblico dei risultati
di ricerche e restauri, di scavi archeologici vengono periodicamente organizzati a scala regionale e locale e costituiscono occasioni per costruire ulteriori
progetti di collaborazioni con Enti ed Istituzioni locali, in una logica di formazione culturale e di sensibilizzazione alla tutela, nonché di costituzione di reti
e di sistemi culturali.
Ogni Istituto in Lombardia partecipa attivamente alle attività promozionali per
sostenere l’immagine del MiBAC, conferendo conoscenza e visibilità a eventi di
importanza locale, regionale, nazionale e internazionale. Infatti alle iniziative
per i Grandi Eventi come la Settimana della Cultura e le Giornate Europee,
appuntamenti a carattere nazionale, altri eventi vengono organizzati durante
tutto l’anno fortemente attesi e seguiti dal grande pubblico, a significare una
concreta continuità nell’azione promozionale e di comunicazione ed un unicum
con l’attività istituzionale del Ministero in relazione ai Grandi Eventi. Tali eventi
coronano il lavoro quotidiano di apertura al pubblico per le visite in musei e siti
archeologici, per le consultazioni e le ricerche in archivi e biblioteche.
146
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA
Biblioteca Nazionale Braidense
Innovazione e tecnologia al servizio dell’accessibilità
del cittadino in biblioteca
Aurelio Aghemo
Lo sviluppo delle reti e della tecnologia, il confronto immediato con la qualità
dei sistemi bibliotecari internazionali hanno sollecitato fin dai primi anni
novanta l’impegno della Braidense al miglioramento dei servizi tradizionali.
Dal 1994 la Braidense ha immesso nel Servizio Bibliotecario Nazionale circa
500.000 registrazioni bibliografiche, contribuendo in maniera significativa a
costituire quella Bibliografia Nazionale che non era stato possibile realizzare
nei decenni precedenti, completandola con le segnalazioni della produzione
editoriale lombarda.
Si sono sviluppati servizi on line che hanno favorito l’accessibilità al patrimonio
posseduto oltre l’orario di apertura dell’Istituto. Per gli utenti iscritti è infatti ora
possibile, da postazioni remote e nell’intero arco della giornata, richiedere
prestito e consultazione attraverso il catalogo elettronico, verificare l’elenco
delle opere ricevute, di quelle per cui sono state richieste riproduzioni in fotocopia, avanzare richiesta di eventuali proroghe per la restituzione dei prestiti,
inoltrare proposte di acquisto di nuovi volumi e seguirne lo sviluppo. La
Biblioteca mantiene inoltre sul proprio sito web http://www.braidense.it/reference.shtml un servizio di informazioni bibliografiche e di gestione delle
richieste di riproduzione.
L’estensione dei servizi ha riguardato anche lo sviluppo di un sistema di pubblicazione del proprio patrimonio su internet. Nel sito http://emeroteca.braidense.it/ sono riprodotte integralmente e liberamente consultabili, quasi 900
testate per circa 1.500.000 pagine di periodici e giornali lombardi, utilizzate
da circa 75.000 utenti annualmente.
Un ulteriore considerevole contributo ai servizi verrà fornito dal completamento
del progetto di digitalizzazione della documentazione relativa a Verdi e Puccini
esistente presso l’Archivio Storico Ricordi, ospitato da alcuni anni presso la
Braidense. A partire dai primi mesi del 2009 saranno disponibili on line le riproduzioni digitali della corrispondenza dei due grandi musicisti italiani con l’editore Ricordi, le partiture manoscritte e a stampa delle loro opere, il corredo
grafico delle rappresentazioni: figurini, scenografie, bozzetti, disegni e foto di
scena, accessibili attraverso un solo database da cui sarà possibile esplorare la
ricchezza del maggiore archivio storico musicale italiano.
Le recenti disposizioni sul deposito legale, che richiedono agli editori di consegnare una copia di quanto stampato per la costituzione di Archivi dell’editoria
provinciali e regionali, sono state l’occasione per la Braidense e per la
Direzione Regionale
per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Lombardia
Direttore Regionale: Gino Famiglietti
Coordinamento per la Comunicazione:
Cristina Ambrosini, Manuela Rossi
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Tel. 02 802941
Fax 02 80294232
www.lombardia.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale Braidense
Direttore: Aurelio Aghemo
Via Brera, 28
20121 Milano
Tel. 02 86460907
Fax 02 72023910
[email protected]
www.braidense.it
Mediateca Santa Teresa
Direttore: Aurelio Aghemo
Via della Moscova, 28
20121 Milano
Tel. 02 8739781
Fax 02 87397824
[email protected]
147
Fondazione BEIC di progettare nuovi servizi di informazione bibliografica per
le novità librarie pubblicate in area lombarda, la più importante per l’editoria
italiana: per ogni opera depositata in biblioteca sarà possibile vederne la
copertina, leggerne le recensioni e i commenti di gradimento del pubblico.
La Biblioteca ha sostenuto il progressivo sviluppo e la diffusione di servizi via
internet, realizzando l’allestimento della Mediateca Santa Teresa (www.mediabrera.it), il primo e più importante progetto del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali nel settore multimediale. Per questa iniziativa il Ministero, in collaborazione con la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Milano, con il
sostegno della Fondazione Cariplo e della Banca Popolare di Milano, ha provveduto a restaurare e ad adattare gli ambienti della ex Chiesa dei Santi
Giuseppe e Teresa, collocata in posizione centrale in città.
Nell’edificio restaurato si trovano 120 stazioni di consultazione, una sala per
conferenze e videoproiezioni da 110 posti, un laboratorio di riproduzione digitale e aule di formazione, dotate di impianti di riproduzione e di lavoro avanzati.
La prospettiva generale del progetto è stata quella di riorientare i servizi di
informazione e documentazione tradizionalmente svolti dalla Biblioteca
Braidense in ambito umanistico e di informazione generale, ricorrendo alle
tecnologie digitali.
Dal 2003 la sede ha aperto al pubblico, facendo registrare circa 200 accessi
giornalieri. I servizi sono distribuiti all’interno dello spazio sfruttando l’originaria struttura della Chiesa. La grande sala a croce greca del piano terra
dispone di 60 postazioni informatiche, attestate su una rete locale ad alta velocità e alimentate da server specializzati per la ricerca e la distribuzione di
immagini fisse e in movimento. Gli utenti possono facilmente accedere a
internet ed esplorare l’offerta culturale della mediateca, guidati nella ricerca in
basi dati, nell’utilizzo dei servizi multimediali e dei software a sorgente aperta,
dal personale di sala. Il primo piano ospita i servizi specialistici con l’accesso
a tutti i fondi digitalizzati della Braidense e al catalogo multimediale della RAI,
con i servizi di documentazione realizzati nell’ambito del progetto RAI TECHE,
grazie al quale è stata digitalizzata larga parte della produzione radio televisiva a partire dagli anni ‘50 a oggi.
L’attività della Mediateca si è inoltre rivolta a diffondere la cultura e la conoscenza del web anche avviando cicli di incontri con i maggiori esponenti della
cultura digitale internazionale.
Il “Meet the Media Guru” (http://www.meetthemediaguru.org/) e l’edizione
italiana dell’incontro internazionale “Les e-magiciens”, festival europeo
dell’animazione cinematografica digitale, sono ormai appuntamenti costanti
che si ripropongono di diffondere interesse, curiosità e approfondimenti sul
mondo del digitale.
148
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA
Biblioteca Nazionale Braidense
L’Emeroteca Digitale: esperienza decennale
della Biblioteca Nazionale Braidense
Cecilia Angeletti, Tiziana Mazzali
Il lavoro svolto dalla Biblioteca Nazionale Braidense, relativo all’applicazione
delle tecnologie digitali per la valorizzazione, la fruizione e la conservazione del
materiale periodico, si sviluppa partendo dalla seconda metà degli anni ‘90 con
il primo progetto di conversione in formato digitale di pubblicazioni periodiche.
I fondi
La prima scelta del materiale da riprodurre si è rivolta ai fondi rappresentativi
della stampa periodica milanese lombarda più prestigiosa, capace di documentare la vita sociale, politica, economica e scientifica del tempo (fine ‘800 e ‘900).
Un panorama culturale complessivo veniva offerto dal corpo degli Annali pubblicati a Milano nella prima metà dell’800 dall’editore Francesco Lampato, tra cui
gli Annali universali di statistica e gli Annali di Medicina, mentre l’Archivio
storico lombardo concludeva la prima fase costitutiva della banca dati.
Nella scelta successiva è stato ritenuto indispensabile privilegiare testate di
carattere bibliografico quale strumento fondamentale per l’utenza nel lavoro di
ricerca storica. Pertanto nell’Emeroteca troviamo oggi periodici quali:
Annuario della stampa italiana (1895), La Lettura (1901), Il libro e la stampa
(1907) ed altri ancora come Il giornale della libreria (1922), fondamentali
rassegne del mondo editoriale.
Accanto a queste abbiamo digitalizzato stampe che raccolgono elenchi e statistiche di vario genere, basti come esempio la Guida di Milano o il Bollettino
statistico mensile della Città di Milano importanti pubblicazioni che rispecchiavano la vita milanese nei suoi vari aspetti.
Si aggiungono poi, grazie al secondo progetto GEA (Giornali e Altro), giornali
di grosso formato di storia locale, serie di Gazzette, Bollettini che coprono tutta
la provincia: Gazzettino contemporaneo, Brescia nuova, Cacciatore delle Alpi.
I fondi sono stati digitalizzati integralmente in formato immagine e divisi in
base alla diversa tipologia dei periodici: EVA (Emeroteca Virtuale Aperta,
riviste con indice) e GEA (giornali senza sommario e di grande formato).
Le testate appartenenti al primo gruppo sono state sottoposte a spoglio e
quindi indicizzate fino al livello dell’articolo mentre per il secondo gruppo il
livello di indicizzazione si ferma al fascicolo.
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della
Lombardia
Direttore Regionale: Gino Famiglietti
Coordinamento per la Comunicazione:
Cristina Ambrosini, Manuela Rossi
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Tel. 02 802941
Fax 02 80294232
www.lombardia.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale Braidense
Direttore: Aurelio Aghemo
Via Brera, 28
20121 Milano
Tel. 02 86460907
Fax 02 72023910
[email protected]
www.braidense.it
Il sito web: numeri e statistiche
EVA, per la sua consistenza, è considerata la prima banca dati di periodici in
Italia resa disponibile nel Web. Insieme a GEA, il patrimonio messo a disposi-
149
zione dell’utenza remota è ancora più ricco e interessante perché fornisce la
possibilità, a biblioteche presenti nella province lombarde, di consultare e
utilizzare materiale che completa le loro raccolte.
Attualmente sono disponibili in rete 861 testate con più di 1,5 milioni di
pagine, 250 mila articoli e 34 mila autori.
Dal marzo del 2003 è stato rilevato il numero di 136.000 visitatori diversi
(identificati in base all’indirizzo IP del proprio computer connesso in rete) che
hanno consultato almeno una pagina del sito.
Questi hanno effettuato 183.000 visite, considerando come nuova visita, ogni
attività di consultazione di un visitatore nel periodo di 60 minuti. Ogni visitatore compie in media 1,3 visite. Il dato, che è in costante crescita, è indicativo
della frequenza con cui i visitatori ritornano sul sito; all’aumentare dell’indice
si può desumere un aumento dei visitatori abituali.
Le pagine in formato immagine, scaricate da utenti remoti in questi anni di
presenza nel web, sono circa 4 milioni mentre 9 milioni sono quelle HTML
consultate, con una media di 200 visite giornaliere.
Dall’analisi statistica abbiamo potuto verificare che la maggior parte
dell’utenza proviene dall’Italia (85%), con percentuali significative dalla
Germania (Università di Ratisbona, 2%), Svizzera (1,2%) e Francia
(BNCF/1,1%).
Sono anche stati rilevati i dati della durata delle visite, suddivisi in sette fasce
temporali.
L’indicazione è significativa perché, a differenza di quella precedente, indica
la “qualità” della consultazione delle pagine e dei documenti del sito; indici di
durata alti corrispondono a utenti che svolgono un’attività più approfondita
con ricerca, lettura in linea e successivo scaricamento dei file/immagine.
L’indice più rilevante è stato identificato nei dati espressi dalle quattro fasce temporali, quelle che riuniscono le visite che partono da un minimo di 5 minuti e superano l’unità oraria: più del 20% delle visite si svolge in maniera approfondita.
Concludendo, da questa analisi si deduce che tra le fonti di accesso al sito, i
motori di ricerca, in particolare Google, coprono circa il 60% attraverso
ricerche con parole chiave relative sopratutto ad argomenti scientifici.
Nuovi sviluppi: Portale Internet Culturale e l’Emeroteca Digitale
Il prossimo sviluppo dell’Emeroteca ha come obiettivo la sua integrazione nel
portale della Biblioteca Digitale Italiana, Internet Culturale.
L’iniziativa del portale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nasce con
l’obiettivo di creare una piattaforma centralizzata, basata su standard tecnologici consolidati e aperti, per la distribuzione di collezioni di oggetti digitali
prodotte dalle varie amministrazioni pubbliche.
Si propone inoltre di legare i vari progetti digitali con l’indice SBN, in modo
da creare un percorso di consultazione per l’utente, che ha inizio con l’individuazione del record bibliografico e si conclude con la visualizzazione del
documento a video.
Attualmente stiamo lavorando per rendere fruibile il materiale disponibile sulla
piattaforma dell’Emeroteca Digitale direttamente dal portale Internet Culturale.
In questo modo i canali di accesso ai fondi vengono duplicati e la visibilità del
materiale incrementata.
L’esperienza dell’Emeroteca Digitale dimostra come un’iniziativa modellata
sulla logica dell’erogazione di un servizio efficiente tarato sulla specificità del
materiale pubblicato, possa poi essere ricondotta con successo nell’ambito di
progetti di gestione di oggetti digitali a livello nazionale come quello del
portale Internet Culturale.
In conclusione si può affermare che se da una parte l’Emeroteca viene aggiornata per implementare le soluzioni richieste per veicolare i propri contenuti
verso nuovi canali, allo stesso tempo, come dimostra il successo in questi anni
di presenza in rete, è divenuta modello di fruizione da adottare.
150
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA
Biblioteca Nazionale Braidense
La Biblioteca Braidense e il suo patrimonio musicale
Le collezioni musicali della Braidense si sono costituite a partire dai fondi di
musica liturgica dei conventi e delle istituzioni religiose soppressi e in seguito,
dalla fine del Settecento fino al 1850, dal deposito legale (poi ceduto al
Conservatorio), che includeva i maggiori editori musicali italiani del tempo
(Ricordi e Lucca).
Il fondo più rilevante, la raccolta di libretti teatrali Corniani Algarotti, venne acquisito
alla biblioteca nel 1891. Negli ultimi anni la collezione si è arricchita di circa 2000
manoscritti redatti da Benvenuto Disertori, donati dal figlio. Dal 2003 è consultabile
presso la Braidense l’Archivio storico Ricordi, depositato dalla Società BMG in
seguito ad una convenzione con il Ministero per i Beni e le attività culturali.
Nel 1965 il Ministero della Pubblica Istruzione ha istituito presso la Biblioteca
Nazionale Braidense l’Ufficio Ricerca Fondi Musicali, allo scopo di costituire il
catalogo nazionale della musica a stampa e manoscritta e dei libretti per musica.
I progetti di digitalizzazione
La Braidense ha sviluppato due interventi di digitalizzazione di interesse musicale, rivolti alla promozione del suo fondo più importante, la Raccolta
Drammatica Corniani Algarotti e alla documentazione bibliografica musicale
italiana, la riproduzione del Catalogo dei manoscritti musicali italiani.
La pubblicazione del fondo Corniani Algarotti ha richiesto l’esecuzione di
copie digitali ad alta definizione (600 dpi) di circa 10.000 libretti dei secoli
XVI – XIX, per circa 400.000 pagine, utilizzate come copie di sicurezza,
accompagnate dai dati bibliografici e strutturali previsti dallo standard italiano
MAG 1.0. La pubblicazione via Internet, in corso di realizzazione, è stata ottenuta utilizzando il software DjVu e la tecnologia di compressione di LizardTech,
Inc. già sperimentata per la pubblicazione di periodici della Braidense, che
consente di ridurre le immagini dalla dimensione originale di 25 mb a 30 100 kb, rendendole utilizzabili anche da utenti remoti con connessioni lente
(es. modem 56 kb) e conservando una qualità delle immagini comparabile a
quella del file originale. Nella pubblicazione elettronica è stato integrato un
modulo OCR che consente di condurre ricerche testuali sia all’interno di un
singolo libretto sia nell’intera collezione.
Direzione Regionale
per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Lombardia
Direttore Regionale: Gino Famiglietti
Coordinamento per la Comunicazione:
Cristina Ambrosini, Manuela Rossi
Corso Magenta, 24
20123 Milano
Tel. 02 802941
Fax 02 80294232
www.lombardia.beniculturali.it
[email protected]
[email protected]
[email protected]
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale Braidense
Direttore: Aurelio Aghemo
Via Brera, 28
20121 Milano
Tel. 02 86460907
Fax 02 72023910
[email protected]
www.braidense.it
I cataloghi dell’Ufficio Ricerca Fondi Musicali
I cataloghi dell’Ufficio Ricerca Fondi Musicali consistono oggi di circa 147.000
schede di edizioni musicali stampate prima del 1900, circa 162.000 schede di
manoscritti musicali redatti prima del 1900, oltre 26.000 schede di libretti per
musica stampati prima del 1800, circa 1.500 schede di carteggi e un indice di
151
arie d’opera e oratorio di circa 22.000 schede. A partire dal 1986, il catalogo
della musica a stampa è stato convertito in base dati nazionale con il progetto
SBL-Musica, ed è ora il nucleo della base dati Musica di SBN. Il materiale musicale costituisce circa il 10% dei record bibliografici di SBN ed è tuttora l’unica
base dati nazionale specializzata esistente al mondo, con la possibilità di
descrivere e creare accessi codificati per tutti i dati specifici, come incipit musicale, organico vocale e strumentale, forma musicale, presentazione, luogo e
data di rappresentazione, personaggi e interpreti.
Vista l’esistenza di una base dati così evoluta, l’alimentazione del catalogo
cartaceo è cessata nel 1998. A tutt’oggi, però, il contenuto del catalogo dei
manoscritti è stato recuperato in basi dati accessibili via web solo parzialmente
e indirettamente: circa 70.000 record di manoscritti segnalati dal catalogo
sono presenti in SBN, e circa 30.000 si possono consultare (previa sottoscrizione) nella base dati internazionale del RISM (Répertoire International des
Sources Musicales). Ma, date le sovrapposizioni tra le due basi dati e il fatto
che non tutti i record bibliografici corrispondono a schede del catalogo, circa
il 60% delle schede cartacee di manoscritti dell’Ufficio Ricerca Fondi Musicali
sono l’unica fonte di informazioni collettiva. Questa percentuale sale drasticamente per i manoscritti dell’Ottocento, che solo di recente si sono iniziati a
catalogare sistematicamente.
La digitalizzazione del catalogo dei manoscritti musicali
(http://www.braidense.it/urfm)
Nel 2003 la Biblioteca Nazionale Braidense ha deciso di scansire le schede
e indicizzandole secondo gli standard dettati dall’ICCU per il recupero dei
cataloghi storici.
Data la particolarità del materiale musicale, sono stati appositamente creati sei
campi di accesso: autore, titolo, forma musicale, organico, numeri (d’opera,
ordine, catalogo tematico), tonalità, consentendo ricerche impossibili nel catalogo originario, ordinato per autore e titolo. Lo scorrimento “scheda per
scheda” del catalogo digitalizzato è praticabile per “cassetti” di 200 schede.
L’interfaccia, in italiano e inglese, consente la ricerca combinata su tutti i sei
campi, con possibilità di troncamento a sinistra e a destra, di combinazione di
termini e anche di range tra un termine e un altro (ad esempio scrivendo da
“caccini” a “campion” troverà tutti gli autori compresi nell’intervallo, come
Cafaro, Cagnoni, etc.). I risultati si presentano come una tabella ordinabile a
scelta dell’utente su sei livelli, sia ascendenti, sia discendenti. Cliccando su una
riga si visualizza l’immagine della scheda.
La Collezione digitale
La Raccolta Drammatica Corniani Algarotti venne costituita dal conte Marco
Corniani Algarotti (1768 – 1845), che agli studi geologici (servì la Repubblica
Veneta e il Lombardo Veneto nella Direzione delle Miniere) accostò l’interesse
per la musica e la letteratura teatrale, arrivando a raccogliere la “più estesa
collezione di drammi che si conosca” come ricorda la Gazzetta Veneta nel suo
necrologio, nell’intento di aggiornare e completare la “Drammaturgia” di
Leone Allacci pubblicata un secolo prima. La Raccolta venne acquisita dagli
eredi dalla Biblioteca Nazionale Braidense nel 1891 ed è anche attualmente
uno dei fondi più consultati. La collezione raccoglie opere teatrali italiane dei
secoli XVI – XVIII, a cui si aggiunge un piccolo numero di opere ottocentesche.
Si tratta di libri di piccolo formato, ordinariamente con legature tipografiche
editoriali cartacee dal caratteristico colore azzurro, oppure, per i formati
maggiori, in cartone.
Il pregio e l’interesse della collezione risiedono nell’estensione della raccolta.
Sono presenti circa 10.000 opere, e vi figurano opere teatrali italiane rare e
poco conosciute.
152
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE
Comunicare i beni culturali del Piemonte:
un impegno a tante mani
Emanuela Zanda
La riorganizzazione dell’Ufficio di Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici del Piemonte avvenuto in seguito del D.P.R. 233 del
26/11/2007 sta consentendo di impostare su nuove basi il lavoro di comunicazione con esiti potenziali assai interessanti. Per quanto riguarda il miglioramento delle informazioni che riguardano le sedi in consegna, la riunione delle
competenze tra ufficio comunicazione e concessioni ha sicuramente centrato lo
scopo. La riunione, sempre a capo dello stesso ufficio, degli Accordi di
Programma, consente di valorizzare le attività di valorizzazione programmate
in collaborazione con associazioni ed enti locali.
La presenza del Congresso Mondiale degli Architetti, che si è tenuto tra il 28
giugno ed il 3 luglio a Torino, ha consentito una attività “straordinaria” nel
campo della comunicazione internazionale che si è tradotta in primo luogo
nell’organizzazione delle mostre e del circuito di visita “La città disegnata
dagli architetti”, sviluppato con temi specifici all’Archivio di Stato di Torino,
alla Biblioteca Reale, a Palazzo Reale e a Palazzo Bricherasio.
I siti web dei vari istituti sono in fase di costruzione o di forte implemento. Oltre
al caso della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e Museo
delle Antichità Egizie, che si presenta proprio in questa sede, è il caso anche
della Biblioteca Reale di Torino, dove è in corso di costruzione una sezione di
“archivio mostre” con le visite virtuali ai passati eventi espositivi e della
Biblioteca Nazionale Universitaria, il cui ricchissimo sito mette a disposizione
del pubblico sempre nuovi materiali ed è stato anche aggiornato con particolare attenzione alla grafica e alla leggibilità.
Particolare apprezzamento va al lavoro svolto dagli Archivi di Stato delle province
piemontesi che stanno dimostrando una notevole sensibilità per gli aspetti legati
alla comunicazione, con l’aggiornamento costante dei siti web e la strutturazione
delle attività, in modo da essere presenti nei grandi eventi istituzionali e a promuovere le sedi e e le collezioni con iniziative rivolte al grande pubblico.
Esemplare in tale senso il lavoro svolto dall’Archivio di Stato di Asti ed il lavoro
di digitalizzazione delle mappe del catasto sabaudo eseguito all’Archivio di
Stato di Alessandria.
Per quanto riguarda i temi di comunicazione che verranno prossimamente svolti
per iniziativa della Direzione, con i fondi di cui alle Legge 77/2006 verranno
svolti i lavori necessari alla redazione del Piano di Gestione del Sito Iscritto
all’Unesco “Residenze Sabaude” in cui è fondamentale l’aspetto di comunicazione, ovvero il rendere noti al grande pubblico i motivi si era ritenuto nel 1997
di inserire le 22 Residenze nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Direttore Regionale: Liliana Pittarello
Coordinatore per la Comunicazione:
Emanuela Zanda
Piazza San Giovanni, 2
1022 Torino
Tel. 011 5220440
Fax 011 5220432
153
Anche per le candidature Unesco in corso di istruttoria e soprattutto per i
Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte è stato posto in particolare l’accento sulla
necessità del Piano di Comunicazione, in fase di redazione in collaborazione
con la Regione Piemonte le tre Province coinvolte nel progetto: Asti,
Alessandria e Cuneo. In un momento in cui risulta urgente la redazione del
Piano Paesaggistico Regionale ed i problemi di tutela edi sviluppo “sostenibile”
del territorio di Langhe Monferrato e Roero è già stato segnalato nella sua
improrogabilità, la stesura di un buon Piano di Comunicazione risulta strumento strategico non soltanto per rilanciare l’immagine del territorio, ma anche
per indurre in sede locale una più matura consapevolezza di quei valori meritevoli di tutela a livello internazionale.
La competenza dell’ufficio anche nel campo dei rapporti internazionali sta
consentendo la programmazione degli “Itinerari di comunicazione tra Le
Residenze Reali Europee”, un progetto sostenuto dall’Associazione delle
Residenze Reali Europee, di cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è
membro, con le Residenze Sabaude, e le Regge di Napoli e Caserta. Un primo
capitolo sarà dedicato al tema della Cucine, con un convegno internazionale
che si terrà la prossima primavera a Torino, a seguito dell’apertura al pubblico
delle cucine restaurate di Palazzo Reale.
Per l’anno in corso e l’inizio del 2009, sul calendario eventi settimanale ed il sito
web ci si propone in collegamento con l’ufficio preposto al Ced, un lavoro di reimpostazione sia logica che grafica. Tale lavoro è reso indispensabile dalle scarse
potenzialità di incremento del sito attuale, costruito su di un modello non perfettamente funzionale alle attività di comunicazione e di immagine di un Ufficio
complesso come la Direzione regionale. Ugualmente la newsletter, molto apprezzata dal pubblico, dovrebbe essere ristrutturata sia logicamente che graficamente.
Infine, ci si propone un salto di qualità per quanto riguarda l’attività di rassegna
stampa ed ufficio stampa con lo spoglio anche della stampa locale e la messa in
rete costante delle informazioni. Si ritiene questa attività fondamentale e strategica per l’immagine della Direzione Regionale, soprattutto in una regione come
il Piemonte dove l’accentramento a Torino delle iniziative più importanti è inevitabile, ma causa un forte scollamento con il territorio e nel nostro caso con l’attività di tutela e valorizzazione condotta dagli uffici periferici.
154
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE
Archivio di Stato di Alessandria
Progetto di digitalizzazione ed informatizzazione delle
mappe del Catasto sabaudo di Alessandria e sobborghi
(1763 – 1774)
Gian Maria Panizza
Alessandria entrò a far parte dello stato sabaudo nel 1706. Tra le riforme
fiscali promosse dai sovrani piemontesi particolare importanza riveste la
misura generale delle province di nuovo acquisto (l’Alessandrino, Valenza e la
Lomellina), intrapresa nel 1759 per ordine di Carlo Emanuele III. Dopo l’elaborazione delle istruzioni operative, la formazione dei capitolati per i geometri
ed i misuratori e l’espletamento delle aste per l’affidamento dei lavori, le operazioni ebbero inizio nell’estate del 1761 e si conclusero nel dicembre successivo. Nell’anno seguente le mappe vennero pubblicate, cioè esposte agli interessati per le eventuali contestazioni e ne furono eseguite le belle copie,
nonché quelle dei libri catastali: tutte vennero inviate all’Ufficio del
Censimento, a Torino, per l’approvazione definitiva, che fu confermata nel
1763 per i fogli parziali e nel 1774 per i grandi fogli d’insieme.
Questo eccezionale patrimonio cartografico fa attualmente parte dell’Archivio
Storico del Comune di Alessandria, conservato presso l’Archivio di Stato di
Alessandria in convenzione di deposito e consta di 6 mappe d’insieme e di 86
fogli parziali di mappa (due mappe d’insieme non sono pervenute). Già sottoposte a restauro, sono finora state consultate soltanto in riproduzioni sostitutive
su microfilm b/n a 35 mm. e costituiscono un’indispensabile risorsa per l’analisi storica del territorio.
Nell’àmbito del SIAS (Sistema Informativo degli Archivi di Stato) è stato elaborato
un progetto di descrizione inventariale informatizzata, collegata alle riproduzioni
digitali delle 92 mappe del Catasto Sabaudo di Alessandria e sobborghi. Entro i
primi mesi del 2009 l’intero complesso delle mappe sarà consultabile a distanza
dagli utenti, sul sito http://www.archivi-sias.it . Nella prima fase del progetto,
tuttavia, avviata nel mese di luglio, le riproduzioni digitali delle mappe (realizzate,
tramite la costruzione e l’installazione presso l’Archivio di Stato di un’apposita
struttura per le riprese fotografiche, dallo Studioelle di Torino, nei formati jpg e tiff
con una definizione di 300 dpi) sono già disponibili al pubblico sul pc della sala
di studio e stanno dimostrandosi un eccellente strumento di consultazione, aggiornato ed efficace, mentre promuovono notevolmente e valorizzano ulteriormente il
patrimonio archivistico dell’Istituto.
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Direttore Regionale: Liliana Pittarello
Coordinatore per la Comunicazione:
Emanuela Zanda
Piazza S. Giovanni, 2
10122 Torino
Tel. 011 5220440
Fax 011 5220432
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 4969928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Alessandria
Direttore: Giovanni Maria Panizza
Via Giorgio Solero, 43
15100 Alessandria
Tel. 0131 252794
Fax 0131 236048
[email protected]
archivi.beniculturali.it/ASAL
155
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE
Archivio di Stato di Torino
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Direttore Regionale: Liliana Pittarello
Coordinatore per la Comunicazione:
Emanuela Zanda
Piazza S. Giovanni, 2
10122 Torino
Tel. 011 5220440
Fax 011 5220432
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinatore per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara, Ignazio Tocco
Via Gaeta, 8/A
00185 Roma
Tel. 06 4882358
Fax 06 4882358
[email protected]
Archivio di Stato di Torino
Direttore: Marco Carassi
Piazza Castello, 209
Tel. 011 540382- 5624431
Fax 011 546176
Sede staccata
Via Piave, 21
Tel. 011 4604111
Fax 011 4604109
[email protected]
www.archiviodistatotorino.it
156
Diversificare l’offerta culturale per servire diversi tipi di
pubblico: recenti traguardi dell’Archivio di Stato di Torino
Marco Carassi
Accanto al suo ruolo primario e istituzionale di garantire la consultazione del
patrimonio archivistico attraverso un buon funzionamento delle due sale di
studio, l’Archivio di Stato di Torino ha sempre cercato di cogliere ogni opportunità di raggiungere fruitori eterogenei e diversi dagli studiosi abituali.
Per la prima funzione, nell’intento di mettere a disposizione di un’utenza quanto
più possibile vasta i documenti conservati, l’Archivio è stato fra i pionieri nella
creazione di una banca dati descrittiva del proprio patrimonio e di un sistema di
gestione automatizzata della sala di studio attivato fin dal gennaio 1996. In
particolare, un imponente, capillare lavoro di digitalizzazione dei fondi cartografici ha reso disponibile in rete circa 15.000 fra piante, disegni, catasti degli oltre
50.000 conservati, ed è tuttora in corso l’acquisizione delle immagini.
L’applicazione a scopi divulgativi dei disegni acquisiti ha avuto recentemente esiti
vistosi nella realizzazione della mostra Il teatro delle terre. Cartografla sabauda
tra Alpi e pianura (a cura di I. Massabò Ricci, G. Gentile, A. Raviola, Torino
2006): all’allestimento delle carte negli stessi ambienti, l’Archivio di Corte, in cui
diverse di esse furono disegnate o rielaborate a partire dal secolo XVIII, è stato
accostato un apparato multimediale che, sfruttando le riprese digitali effettuate,
ha favorito la lettura delle carte di grandi dimensioni.
Nel corso del 2008, due eventi di richiamo hanno sollecitato l’Archivio di
Stato a organizzare, nella sede settecentesca dell’Archivio, due esposizioni,
fruendo di canali di comunicazione e della collaborazione con altri soggetti
per allargare il cerchio del pubblico a cui le mostre si sono rivolte.
In occasione del 60° della Costituzione italiana, la mostra storica Un lungo
cammino per diventare liberi, a cura di M. Carassi, ha esaltato le tappe del
lungo e avventuroso cammino che ha portato a fissare i principi fondamentali di
una società democratica. Attraverso un numero limitato di documenti particolar-
mente emozionanti ed evocativi di avvenimenti e fenomeni storici, anche lontani
nel tempo, si è stabilito un legame, per consonanza o per contrasto, con i principi costituzionali espressi nei primi dodici articoli. Contemporaneamente, nelle
stesse sale settecentesche dell’Archivio di Stato, un video e una mostra fotografica curati dal CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) hanno illustrato ambienti e fenomeni sociali dell’ltalia post bellica. Aperta dal 14 febbraio
al 30 marzo 2008, la mostra è stata visitata da 2804 persone, fra cui molte
scolaresche di ogni ordine e grado.
Fra gli eventi collaterali al XXIII Congresso mondiale degli Architetti UIA Torino
2008 il percorso espositivo dal titolo “La città disegnata dagli architetti” ha
compreso anche la mostra allestita nell’Archivio di Stato a cura di M. Carassi,
Committente e architetto: direttive e libertà progettuale. 1730-1731. Filippo
Juvarra progetta il palazzo dei Regi Archivi in Torino (3 giugno-18 luglio 2008).
Essa ha voluto comunicare non solo agli architetti stranieri in visita a Torino, ma
anche al pubblico di non specialisti della materia, un caso di eccellenza nella
progettazione e costruzione di un grande edificio pubblico settecentesco.
Sono stati esposti i due diversi progetti juvarriani (1730-1731), la documentazione relativa agli appalti (i capitolati tecnici, le adesioni degli appaltatori, le
contabilità), due grandi modelli tridimensionali, la documentazione fotografica
dei recenti restauri e i documenti sul contesto storico-politico (le grandi riforme
dello Stato, gli ambiziosi obiettivi di politica interna ed estera, le istruzioni degli
archivisti) che spiegano le finalità che l’edificio doveva soddisfare, anche per la
sua adiacenza con il palazzo delle Regie Segreterie di Stato e, attraverso questo,
con lo stesso Palazzo Reale. La mostra ha inteso pure sollecitare una riflessione
sui problemi di metodo che un architetto deve affrontare per conciliare i desideri
della committenza, i vincoli oggettivi (preesistenze, tecnologie disponibili, qualità
delle maestranze, limiti di bilancio) e la propria creatività professionale.
Particolarmente entusiasmante per il pubblico di oltre 1200 visitatori è stato il
confronto tra i progetti cartacei, i modellini realizzati per l’occasione e la visita
al sottotetto dell’edificio con cui si concludeva il giro alla mostra.
Oltre a un opuscolo guida in italiano, è stato realizzato per gli stranieri convenuti a Torino per il Congresso Mondiale degli Architetti, un fascicolo in inglese,
francese e spagnolo.
157
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE
Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Direttore Regionale: Liliana Pittarello
Coordinatore per la Comunicazione:
Emanuela Zanda
Piazza S. Giovanni, 2
10122 Torino
Tel. 011 5220440
Fax 011 5220432
Soprintendenza per i Beni Archeologici
del Piemonte e
del Museo Antichità Egizie
Soprintendente: Giovanna Maria Bacci
Piazza S. Giovanni, 2
10122 Torino
Tel. 011 5220440
Fax 011 5220432
Il nuovo sito web della soprintendenza per i beni
archeologici del Piemonte e del museo Antichità egizie
Giuseppina Spagnolo
Nell’ambito delle attività di valorizzazione e divulgazione della conoscenza
del patrimonio archeologico piemontese, la Soprintendenza per i beni
Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie ha realizzato, in collaborazione con l’Associazione Amici del Museo di Antichità e con il contributo
della Fondazione CRT di Torino, un sito WEB culturale che si configura come
un portale sull’attività istituzionale della Soprintendenza, sulle raccolte archeologiche del Museo di Antichità e soprattutto sul patrimonio archeologico diffuso
che caratterizza il territorio regionale.
L’architettura del portale, realizzato nel rispetto degli indirizzi nazionali e internazionali (Progetto Minerva) in termini di qualità e accessibilità dei siti WEB
pubblici culturali, è suddivisa in tre sezioni:
• Soprintendenza per i beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità
Egizie
• Museo di Antichità
• Spazio Junior
che possono essere consultate, oltre che in italiano, nelle tre lingue più diffuse
della comunità europea ed internazionale (francese, inglese e spagnolo).
La sezione della Soprintendenza per i beni Archeologici del Piemonte e del
Museo Antichità Egizie è articolata in differenti pagine di dettaglio che illustrano i vari aspetti dell’attività istituzionale di tutela. Viene fornita una sintesi
degli aspetti normativi, evidenziando il rapporto tra la Soprintendenza, gli altri
organi dello Stato e gli Enti locali, nonché la pianificazione territoriale, i provvedimenti vincolistici (beni mobili e immobili, di proprietà pubblica e privata)
e i lavori pubblici. Sono date sintetiche indicazioni relative agli Archivi (storico,
disegni, fotografico, catalogo), sperimentando la preliminare introduzione di
una specifica modulistica che permette all’utente di interagire con
l’Amministrazione, attraverso segnalazioni di rinvenimento o richieste di materiali dell’archivio fotografico e del catalogo. Particolare attenzione è rivolta
alla valorizzazione di Musei e aree archeologiche del territorio (Pollenzo,
Libarna, Industria, Bene Vagienna, Susa, etc..). Inoltre, grazie alla tecnologia
IPIX, attraverso il web è possibile una visita virtuale all’interno di alcuni monumenti di siti tra cui Libarna e l’area archeologica del teatro romano di Torino,
così da suscitare interesse per visite più approfondite e dirette ai siti stessi.
La sezione del Museo di Antichità fornisce informazioni generali per accesso
alle raccolte, proponendo la storia del Museo, e alcuni servizi, legati prevalentemente al settore educativo, con offerte di attività standard e sperimentali, attivate attraverso convenzioni con le scuole o progetti organizzati con il patrocinio di Enti. I sottomenù della voce raccolte descrivono le collezioni esposte al
Museo di Antichità e i beni archeologici provenienti dal territorio. Tra le collezioni sono evidenziati i nuclei cipriota, preistorico e protostorico, etrusco,
italico, greco e magnogreco, e i reperti rinvenuti nei territori sabaudi, le sculture greco-romane, gli argenti e bronzi.
I beni del territorio sono presentati in sequenza cronologica, dalla preistoria al
medioevo. Particolare attenzione è stata rivolta ai portatori di handicap visivi,
per i quali è stata predisposta la descrizione di tutte le immagini presenti nel sito.
Per incrementare i caratteri di accessibilità è stato creato uno “Spazio junior”,
area dedicata ai più piccoli dove un personaggio narrante, “la talpa
Augusta”, li accompagna a scoprire il lavoro dell’archeologo e l’archeologia
del Piemonte, attraverso un percorso storico-diacronico. Alla navigazione è
associato un gioco a quiz con il quale, mediante domande, disegni e associazioni, l’utente può testare l’effettiva comprensione dei temi affrontati.
158
DIREZIONE REGIONALE BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA
Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Bari
e Foggia
“Toccare l’arte” al Castello Svevo di Bari
Annamaria Lorusso
Nell’ambito del salone COMPA 2008, si intende presentare una sperimentazione
condotta nel Castello Svevo di Bari in collaborazione con l’ISSIA-C.N.R., il
progetto Omero per la fruizione del patrimonio artistico e culturale da parte dei
non vedenti. L’iniziativa ha previsto un percorso museale corredato di audioguide,
didascalie con caratteri grandi, ben contrastati (per ipovedenti) ed in Braille, relativo ad alcune opere predisposte all’esplorazione tattile.
La sperimentazione, oltre a permettere ai non vedenti di “toccare” un modello
in realtà virtuale della planimetria del Castelo Svevo di Bari, ha consentito
anche di accedere ad alcune sale del monumento come la Gipsoteca e di
essere guidati nell’esplorazione di alcuni particolari architettonici della prestigiosa collezione di calchi di gesso ivi conservati.
Ne sono stati scelti alcuni che per dimensioni e tipo di rilievo potessero essere
adatti al percorso:
- Siponto (FG) Chiesa di S. Leonardo Lunetta del portale con Cristo seduto in
trono fra due angeli (ultimo IV del sec.XII – inizi XIII).
Il complesso architettonico è documentato a partire dal 1127; dal 1260 al
1482 fu concesso ai Cavalieri Teutonici.
La lunetta è quella del portale settentrionale, incorniciato da un baldacchino
che poggia su leoni stilofori.
- Bari, Castello Svevo – Portale federiciano, arco d’ingresso con formelle scolpite:
Cavaliere Barbato realizzato tra il IV e il V decennio del XIII secolo.
- Bari, Castello Svevo – Portale federiciano, arco d’ingresso con formelle scolpite: Arpie e motivi vegetali realizzato tra il IV e il V decennio del XIII secolo.
- Bari Castello Svevo, Vestibolo Federiciano Capitello di lesena raffigurante
testine di guerieri
- Altamura (BA) Cattedrale, capitello dei matronei decorato con motivi vegetali e testine maschili coronate
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Puglia
Direttore Regionale: Ruggero Martines
Coordinatore per la Comunicazione:
Emilia Simone
Via Dottula, Isolato 49
70100 Bari
Tel. 080 528111
Fax 080 5281114
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici per le
province di Bari e Foggia
Soprintendente: Attilio Maurano
Piazza Federico II di Svevia, 4
70100 Bari
Tel. 080 5286111
Fax 080 5245540
[email protected]
Castello Svevo
Direttore: Annamaria Lorusso
Piazza Federico II di Svevia
70122 Bari
Tel. 080 5286219
Fax 080 5245540
[email protected]
Il progetto Omero: uno strumento avanzato per la fruizione del
patrimonio artistico, culturale e paesaggistico da parte dei non vedenti
Giovanni Attolico
Il sistema multimodale OMERO permette di usare anche il tatto, oltre a vista ed
udito, per esplorare la realtà virtuale. Ciò permette ai non vedenti di “toccare”
la realtà virtuale, facendone l’esperienza che i vedenti fanno attraverso lo
schermo di un computer.
Il sistema è stato sviluppato dall’Istituto di Studi sui Sistemi Intelligenti per
l’Automazione (ISSIA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in collaborazione con il Consiglio Regionale Pugliese dell’Unione Italiana Ciechi (UIC)
L’utilità della realtà virtuale nasce dalla sua flessibilità che permette di costruire
modelli specificamente studiati per favorire la conoscenza e la comprensione
del significato e del valore di realtà complesse (territori, siti, oggetti) la cui
159
esperienza diretta potrebbe essere difficile o incompleta. La realtà virtuale non
rappresenta quindi una copia più o meno fedele della realtà corrispondente
ma un ambiente artificiale costruito, nella scelta di cosa rappresentare e di
come rappresentarlo, con specifici intenti comunicativi e formativi.
L’esperienza virtuale costituisce un momento preliminare della conoscenza
della realtà: successivamente il non vedente può fare un’esperienza della
realtà rappresentata, completando il proprio percorso cognitivo ed arricchendolo di nuovi stimoli ed informazioni.
Specifiche sperimentazioni sono state condotte presso il Castello Svevo di Bari con
la collaborazione della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio
per le province di Bari e Foggia e della Direzione del castello stesso, anche
nell’ambito dello specifico percorso museale per non vedenti offerto al pubblico
durante la Giornata internazionale delle persone disabili il 3 dicembre 2007. Esse
hanno mostrato come la visita preliminare della planimetria del castello, attraverso
un modello virtuale specificamente progettato, consenta ai non vedenti di acquisire forma, dimensione e disposizione degli spazi interni ed esterni. Questa conoscenza, molto più difficile da acquisire direttamente attraverso una visita reale o
anche attraverso l’esplorazione tattile di modelli in scala, porta a costruire uno
schema mentale del castello che in diversi casi si è mostrato sufficiente a permettere la successiva visita reale in piena autonomia.
Il percorso museale si è avvalso anche di audioguide, di indicazioni testuali in
caratteri grandi e ben contrastati (per ipovedenti) ed in braille, di calchi di alcuni
particolari architettonici che sono stati offerti all’esplorazione diretta delle mani dei
non vednti. Il tutto accompagnato dal supporto di un vedente che ha svolto l’opera
di mediazione tra il pubblico ed i diversi strumenti, consentendo di estrarre da
ciascuno di esi la massima quantità e qualità dell’informazione.
L’approccio basato sull’uso della realtà virtuale e del sistema OMERO ha
numerose altre applicazioni possibili: la didattica (attraverso modelli virtuali
legati alle diverse discipline come scienze, geografia,storia,arte, disegno,
matematica, fisica, chimica, biologia…), la mobilità (conoscenza di territori, di
mappe urbane, di viabilità cittadina ed extra-cittadina, di percorsi, della struttura interna di locali pubblici,..; il turismo (conoscenza del territorio, della
distribuzione delle risorse turistiche e ricettive, della connettività).
Il sistema OMERO ha permesso ai non vedenti di “toccare” un modello in
realtà virtuale della planimetria del Castello Svevo di Bari, acquisendo forma,
dimensione e posizione degli spazi. Ciò ha consentito di aumentare la loro
consapevolezza dell’organizzazione interna del castello ed ha permesso che
la successiva visita dello stesso avvenisse in diversi casi in piena autonomia.
L’ascolto attraverso audio-guide di messaggi preregistrati ha permesso di
migliorare la comprensione del significato dei calchi: l’esplorazione tattile è
stata anche favorita dall’assistenza iniziale di un vedente che ha fornito ulteriori informazioni sulla scena, guidando anche le mani dei non vedenti alla
scoperta dei diversi particolari presenti in ciascun reperto.
160
DIREZIONE REGIONALE BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Bari e
Foggia
Paesaggi di Puglia a Castel del Monte
Michela Tocci
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Puglia
Direttore Regionale: Ruggero Martines
Oltre ad un’immediata percezione visiva e ad un conseguente effetto emozionale, una mostra può anche offrire spunti di riflessione capaci di oltrepassare
gli spazi espositivi e di porsi in relazione con la realtà in cui viviamo ed
operiamo.
E con questa convinzione la Soprintendenza per i beni architettonici e per il
paesaggio per le province di Bari e Foggia ha deciso di ospitare nelle sale di
Castel del Monte la Mostra, corredata da un video, “Paesaggi di Puglia” che,
attraverso le fotografie di Nicola Amato, documenta il fascino della nostra
terra, così cara a Federico II di Svevia.
Andria, Lucera, Apricena, Barletta, Gravina, Brindisi, Oria sono soltanto
alcune delle tante località che recano ancora segni tangibili del forte legame
che unì Federico II alla Puglia, tanto da essere indicato come “Puer Apuliae”.
Un legame che, inizialmente motivato da esigenze politiche ed amministrative,
si trasformò presto in una dichiarata predilezione per un territorio come quello
pugliese, all’epoca ricco di aree boschive e corsi d’acqua e, quindi, ideale per
praticare la caccia col falcone o cavalcare.
Appassionato indagatore della natura e dei suoi fenomeni sulla base dell’osservazione diretta e non soltanto attraverso lo studio dei trattati già esistenti, Federico II
oltre ai numerosi e più celebri castelli fece realizzare anche numerose domus solaciorum, destinate allo svago e al diletto, seguendo l’esempio dei sovrani normanni
in Sicilia e mostrando una passione per l’ambiente e per la natura che purtroppo
non è stata modello di ispirazione nei secoli successivi.
Soprattutto dagli anni Cinquanta del Novecento si sono prodotte pesanti alterazioni sul paesaggio pugliese, deturpandolo con interventi inopportuni;
tuttavia, non mancano zone ancora integre e di grande fascino che le bellissime immagini di Nicola Amato testimoniano, trasmettendo le suggestioni
provate da quanti visitano la Puglia alla luce di albe e tramonti e restano abbagliati dall’intensità dei suoi colori.
Immagini che sarebbe giusto “leggere” come altrettanti messaggi, imparando
a comprendere e ad apprezzare il valore di un territorio dalle tante e variegate risorse, un territorio da rispettare, difendere e valorizzare per un futuro
che non abbia rimpianti per cose e luoghi perduti come accadde allo sfortunato Enzo, figlio di Federico II, che, catturato nella battaglia di Fossalta,
durante i lunghi anni di prigionia trascorsi a Bologna, così esprimeva la struggente nostalgia per queste terre così amate
Coordinatore per la Comunicazione:
Emilia Simone
Via Dottula, Isolato 49
70100 Bari
Tel. 080 528111
Fax 080 5281114
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici per le
province di Bari e Foggia
Soprintendente: Attilio Maurano
Piazza Federico II di Svevia, 4
70100 Bari
Tel. 080 5286111
Fax 080 5245540
[email protected]
[email protected]
Castel del Monte
Direttore: Michela Tocci
Andria (BA)
Tel./Fax 0883 569997
“ Va canzonetta mia …
e vanne in Puglia piana,
la Magna Capitana
là dov’è lo mio core nott’e dia “
161
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA SARDEGNA
Direzione Regionale
per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Sardegna
Progetti innovativi di comunicazione
e promozione in Sardegna
Direttore Regionale: Elio Garzillo
Carla Palomba, Sandra Violante
Coordinatore: Sandra Violante
Via dei Salinieri, 20/22
09126 Cagliari
Tel. 070 34281/3428202
Fax 070 3428209
[email protected]
[email protected]
162
L’attività della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della
Sardegna nel settore della comunicazione ha tra i suoi obiettivi il costante
miglioramento dell’offerta di servizi agli utenti anche mediante l’utilizzo di
nuove tecnologie.
Dal dicembre 2007 sono on line i siti web delle quattro Soprintendenze dislocate in Sardegna, due archeologiche (www.archeocaor.beniculturali.it,
www.archeossnu. beniculturali.it) e due cosiddette miste (www.sbappsaecaor.beniculturali.it, www.sbappsaesnu.beniculturali.it), realizzati mediante il
CMS Open Source Museo & Web messo a disposizione dal MiBAC.
Questi siti, attivati nell’ambito del progetto nazionale “Portale della cultura
italiana”, coordinato a livello locale da questo Istituto, rivestono un’importanza
strategica nel piano di comunicazione redatto dalla Direzione regionale
poiché sono ritenuti strumenti fondamentali per la promozione della conoscenza degli istituti, con le loro attività e servizi, e insieme del patrimonio culturale. Si è posta pertanto particolare attenzione nell’ideazione di uno schema
organizzativo di agevole navigazione, nell’elaborazione di contenuti esaustivi
ed espressi con un linguaggio facilmente comprensibile da un’utenza generica
e nella preparazione di tutta la modulistica connessa alle numerose procedure
di competenza delle Soprintendenze, che è stata uniformata in ambito regionale oppure realizzata ex novo nei casi necessari.
La riforma organizzativa del Ministero, che ha recentemente istituito in
Sardegna tre nuove Soprintendenze con competenza sull’intero territorio regionale – la Soprintendenza per i beni archeologici, la Soprintendenza per i beni
architettonici e paesaggistici e la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed
etnoantropologici – rende ora necessario l’allineamento dei siti web al nuovo
contesto istituzionale. Non appena possibile si attiverà pertanto un progetto di
restyling, che costituisce anche una preziosa occasione per aggiornare alcuni
contenuti alla più recente normativa in materia di tutela.
La necessità di aggiornare regolarmente i siti web ha reso evidente l’esigenza
di strutturare in modo preciso i flussi informativi nell’ambito di ciascuna
Soprintendenza. Per questo motivo la Direzione regionale si è fatta promotrice
dell’elaborazione di un manuale ad uso delle redazioni in cui, tra l’altro, per
ogni sezione informativa dei siti sono individuati i nominativi dei fornitori dei
contenuti pertinenti. Si ritiene in tal modo di aver dato un contributo significativo alla comunicazione interna agli istituti, una delle criticità più avvertite, a
vantaggio non solo della comunicazione via web ma anche di quella svolta
attraverso gli Uffici per le Relazioni con il Pubblico.
Coordinata dalla Direzione regionale continua in Sardegna l’attività di censimento delle collezioni culturali digitali nell’ambito del progetto MICHAEL,
mirato a costituire il catalogo on line delle risorse presenti in ambito internazionale e dunque strumento di fondamentale importanza per la promozione del
patrimonio culturale. Nel corso del 2008 il portale si è arricchito di 30 nuove
collezioni, afferenti agli istituti territoriali del MiBAC, alla Regione, ad enti
locali, a privati e fondazioni, per un totale sinora di 155 collezioni pubblicate.
Anche gli istituti periferici si avvalgono in misura sempre crescente delle nuove
tecnologie per la realizzazione di specifici progetti di comunicazione e valorizzazione del patrimonio o per la partecipazione ai progetti nazionali coordinati centralmente dal Ministero.
È appena il caso di evidenziare come la realizzazione di grandi eventi, che coinvolgono l’intero territorio nazionale, e la partecipazione alle fiere siano divenuti
un importante veicolo di promozione del patrimonio e proprio in tali occasioni è
stato possibile presentare ad un vasto pubblico gli esiti di numerosi progetti che
hanno visto in campo le competenze e l’impegno del personale applicate alle
nuove possibilità offerte da tecnologie sempre più sofisticate.
A livello territoriale sono stati realizzati o sono tuttora in corso alcuni progetti
specifici di particolare rilevanza che si ritiene utile segnalare.
La Direzione regionale e la Soprintendenza per i Beni Architettonici, il
Paesaggio, il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Sassari e
Nuoro, con il coinvolgimento delle altre Soprintendenze territoriali e del
Comando Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sardegna,
hanno realizzato il progetto “I sentieri della memoria-Carta di accesso al territorio” - inserito nel Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo
sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” e finanziato con i fondi strutturali europei che ha tra i suoi obiettivi quello di far conoscere ai visitatori il vastissimo patrimonio culturale diffuso sul territorio dell’isola promuovendone allo stesso tempo
la tutela.
A cura di un’Associazione temporanea di imprese che ha per capogruppo
l’Istituto Geografico De Agostini, sono state finora redatte carte in scala
1:25.000 e guide turistiche, sia in formato cartaceo che digitale, con riferimento a dieci ambiti territoriali, che forniscono precise indicazioni su siti,
strade e sentieri specificandone le caratteristiche in funzione del grado di sicurezza offerto e dei servizi disponibili. È prevista in seguito, compatibilmente
con i finanziamenti che si renderanno disponibili, la copertura dell’intero territorio regionale.
L’Archivio di Stato di Cagliari partecipa dal 2006 alla realizzazione del
progetto ASMM (Archivio storico multimediale del Mediterraneo) di cui è
promotore l’Archivio di Stato di Catania. Lo scopo è quello di creare un
archivio virtuale e multimediale, fruibile on line, e di costruire un portale nel
quale far confluire tutte le informazioni sulle relazioni intercorse nel tempo tra
i paesi del Mediterraneo.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico
Artistico ed Etnoantropologico di Sassari e Nuoro ha condotto un progetto,
legato al Compendio garibaldino di Caprera, nel quale sono stati digitalizzati
tutti i frontespizi del Fondo librario di Garibaldi (circa 800) e tutte le foto ed i
biglietti da visita appartenuti all’eroe dei due mondi.
Gli istituti territoriali hanno inoltre aderito ad alcuni progetti nazionali.
La Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico
Artistico ed Etnoantropologico di Cagliari e Oristano, tramite i propri Servizi
educativi del Museo e del Territorio, ha partecipato al progetto “Cassio” che
si propone in particolare di facilitare l’incontro e la comunicazione tra le
professionalità del museo e il pubblico disabile dotando le strutture museali di
strumenti hardware e software indispensabili per un accesso facilitato.
Avvalendosi della collaborazione delle locali sezioni dell’Unione Nazionale
Ciechi, dell’Istituto Statale dei Sordi e della Federazione Nazionale Pro Ciechi
sono stati prodotti i materiali da inserire nelle postazioni periferiche multime-
163
diali di cui saranno dotate tutte le strutture museali.
In riferimento al progetto nazionale ARTPAST, che ha per obiettivo la conoscenza
e la condivisione del patrimonio culturale mediante l’applicazione delle più avanzate tecnologie informatiche, la Soprintendenza ha partecipato svolgendo le
seguenti attività: inserimento dati nel sistema Sistema informativo generale del
catalogo, formazione degli operatori per la messa a regime del Sistema informativo in rete degli Uffici Esportazione, sperimentazione per il popolamento
dell’Archivio informatico per la storia della tutela delle opere storico artistiche. In
relazione a quest’ultima attività, la Soprintendenza ha scelto di informatizzare
l’Archivio storico ricostruendo la storia conservativa e le vicende degli oggetti
d’arte presi in esame e collegando i vari momenti tramite un fascicolo virtuale. In
particolare, è stata digitalizzata la documentazione tecnica, relativa ai restauri
effettuati su opere d’arte conservati dagli enti ecclesiastici, collegandola al materiale iconografico presente nell’archivio fotografico.
In relazione alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari la Soprintendenza ha
inoltre attivamente partecipato alla sperimentazione sulla carta di qualità
elaborando il modello che è stato successivamente adottato dalla direttiva ministeriale sulla “Carta della qualità dei servizi e dei luoghi della cultura”.
Infine, la Biblioteca della Soprintendenza ha aderito al Sistema regionale del
Servizio Bibliotecario Nazionale catalogando, nel biennio 2005-2007, circa
6.500 monografie e 300 titoli di pubblicazioni periodiche.
Anche la Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio
Storico Artistico ed Etnoantropologico di Sassari e Nuoro ha aderito al
progetto nazionale ARTPAST realizzando la parziale informatizzazione delle
pratiche di restauro dei beni mobili, oltre al recupero e alla digitalizzazione
dei documenti dell’archivio storico, in parte conservati presso la omologa
Soprintendenza di Cagliari. Tutta la documentazione oggetto d’intervento
(documentaria, grafica e fotografica) è ora consultabile on line.
Per quanto riguarda il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) la Biblioteca
della Soprintendenza ha proseguito nell’inserimento dei dati, catalogando tutte
le monografie (circa 11.000) appartenenti al patrimonio librario.
La Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano, ha partecipato al progetto “Archeologia on line” il cui obiettivo è la valorizzazione del
patrimonio archeologico attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie. In quest’ambito ha realizzato un game boy sulla reggia nuragica di Barumini, sito
UNESCO, proponendo ad un pubblico di ragazzi e bambini un percorso informativo associato ad un videogioco. Ha inoltre realizzato un palmare, strumento di terza generazione, sul sito archeologico di Tharros.
L’Archivio di Stato di Cagliari partecipa dal 2005 al progetto informatico SIAS
(Sistema informativo degli Archivi di Stato), il cui fine è quello di costituire una
piattaforma software per la descrizione qualitativa e quantitativa, la gestione
e la fruizione del patrimonio archivistico conservato presso gli Archivi di Stato
italiani. Nel corso del 2007e 2008 la banca dati del suddetto progetto, corredata di alcuni inventari on line, è stata ulteriormente implementata con la digitalizzazione del fondo Pergamene.
164
DIREZIONE REGIONALE BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA SARDEGNA
Archivio di Stato di Cagliari
Progetto Carstos
Marinella Ferrai Cocco Ortu
L’Archivio di Stato di Cagliari ha realizzato il progetto CARSTOS (Cartografia
storica della Sardegna) relativo non solo alla digitalizzazione della cartografia
storica della Sardegna, ma anche al suo inserimento nell’architettura del
Sistema Informativo Territoriale della Sardegna (SITR), in corso di sviluppo
presso la Regione Autonoma della Sardegna.
La cartografia storica, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, riveste un’importanza fondamentale per gli studi sul territorio; dalla sua comparazione con
l’attuale Catasto e con la Carta Tecnica Regionale emergono infatti le trasformazioni ambientali e del paesaggio avvenute nel secolo scorso, le persistenze
e le modifiche toponomastiche, si posizionano le emergenze culturali ricostruendo gli antichi percorsi. È dunque facile capire come essa costituisca uno
strumento di ricerca indispensabile al servizio del cittadino.
L’iniziativa, inserita nel progetto dell’Accordo di Programma Quadro Beni
Culturali, stipulato nel settembre 2005 tra Ministero dell’Economia e della
Finanza, Regione Autonoma della Sardegna e Ministerio Beni e Attività
Culturali, si è posta come principale obiettivo il completamento della digitalizzazione cartografica, effettuata tra il 1998 ed il 2000, nell’ambito del
progetto nazionale IMAGO II (finanziato con L. 10 febbraio 1992 n. 145). In
tale occasione era stato preso in considerazione solo il materiale cartografico
della Sardegna centro meridionale, per un totale di 8321 unità documentarie,
e si era creato un archivio virtuale on line. Il successo ottenuto, testato dalle
numerosissime interrogazioni via web da parte di studiosi, ha quindi suggerito
Direzione Regionale Beni Culturali e
Paesaggistici della Sardegna
Direttore Regionale: Elio Garzillo
Coordinatore: Sandra Violante
Via Dei Salinieri, 20/22
09126 Cagliari
Tel. 070 34281/202
Fax 070 3428209
[email protected]
[email protected]
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 4469928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Cagliari
Direttore: Marinella Ferrai Cocco Ortu
Coordinatore per la Comunicazione:
Giuseppina Catani
Via Gallura, 2
09125 Cagliari
Tel. 070 665772/669450
Fax 070 653401
[email protected]
165
di procedere alla digitalizzazione del materiale cartografico relativo al Nord
Sardegna, conservato nell’Archivio di Stato di Sassari, composto da 1689
mappe.
Si è così creato un corpus cartografico unitario in formato digitale che copre
l’intera isola, accompagnato da alcune elaborazioni molto importanti, a
cominciare dalla rilevazione dei toponimi e degli antroponimi in esso presenti
e dalla stima delle coordinate geografiche dei vertici di ciascun elemento.
L’acquisizione digitale del materiale è stata realizzata con scanner a rullo, in
formato tiff, risoluzione 300 dpi; all’immagine digitalizzata è stato applicato
un cartiglio elettronico che riporta il codice identificativo dell’unità cartografica, la scala e le dimensioni dell’originale, la denominazione del file, il
formato, la risoluzione, ecc.
La descrizione archivistica del materiale, secondo gli Standard internazionali,
ha utilizzato il linguaggio XML, associato alla DTD/EAD (Encoded archival
description). Definiti i livelli descrittivi e i tag corrispondenti, è stato creato un
apposito software di gestione che consente di esportare dati in formato
xml/ead.
Tra gli elementi descrittivi compaiono i toponimi e gli antroponimi che hanno
consentito la creazione di indici controllati e di parole chiave per agevolare la
ricerca sul web.
Il collegamento della Cartografia Storica all’attuale Carta Tecnica Regionale è
stato realizzato mediante l’individuazione di punti di appoggio sul terreno
(Ground control point/GCP), all’interno dei quadri d’unione comunali: rilevate
le coordinate di detti punti - tramite sovrapposizione con la Carta Tecnica
Regionale - si sono estrapolate le coordinate dei vertici di ciascun “quadro
d’unione”. Non si è trattato di una “georeferenziazione” in senso tecnico, ma
di una stima dei vertici di ciascun elemento, ottenuta mediante sovrapposizione tra immagini raster della Cartografia Storica e della Carta Tecnica
Regionale (in formato vettoriale).
Tale lavoro è stato fatto su 366 “Quadri d’unione” che, in scala variabile,
comprendono l’intero territorio di un Comune (e loro sottoinsiemi particolari).
Con il taglio costante degli elementi in scala 1: 5000 (3500 m. in longitudine,
2500 m. in latitudine) è stato possibile, tramite interpolazione matematica,
stimare le coordinate dei vertici di ciascun elemento, con approssimazione
sufficiente rispetto al modello d’uso preso a riferimento.
Dette coordinate, misurate secondo il metodo Gauss-Boaga, sono state registrate, per ciascun elemento, nel predetto data base in formato XML-EAD.
Il nuovo portale web, in corso di realizzazione, consentirà l’integrazione delle
raccolte digitalizzate raccordandosi all’Infrastruttura Dati Territoriali, condividendone standard, servizi e specifiche architetturali atte a inserire la risorsa
“Cartografia storica della Sardegna” all’interno dell’architettura di sistema di
tipo federato, prevista dal progetto Regionale.
166
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA
Archivio di Stato di Firenze
Il sito web dell’Archivio di Stato di Firenze
Stefano Vitali, Simone Sartini
L’Archivio di Stato di Firenze ha un sito web che è stato pubblicato per la prima
volta il 30 ottobre 1997 sul server del Centro Servizi Informatici e Telematici
dell’Università di Firenze. Nell’ottobre 1998 il sito web è stato trasferito su di
un server collocato presso l’Archivio di Stato di Firenze, e alla fine del 2000
è stato sottoposto ad una completa ristrutturazione con aggiornamento grafico.
È possibile seguire la storia dell’evoluzione del sito web consultando l’lnternet
Archive dove è si può accedere alla home page della prima versione in
formato PDF e alle pagine html della seconda versione del sito web, entrambe
prive di link a siti esterni e ai materiali riassorbiti nella nuova versione.
Sul sito web sono pubblicate informazioni, aggiornate settimanalmente, relative al funzionamento dell’Istituto (orari di apertura, articolazione dei vari
settori archivistici, le diverse modalità di contattare la struttura ...), ai servizi
offerti (sala studio, fotoriproduzione, didattica e visite guidate, ricerche amministrative e di stato civile), all’attività e ai programmi di studio della Scuola di
Archivistica, Paleografia e Diplomatica, al patrimonio conservato (elenco dei
fondi, guide tematiche, inventari on line), alle attività in corso (progetti di
restauro, digitalizzazione e inventariazione di fondi archivistici) e alle manifestazioni di volta in volta in programma (eventi culturali, mostre e convegni).
Dal 2004 nel sito web è consultabile la “Guida on line ai fondi dell’Archivio
di Stato di Firenze” (www.archiviodistato.firenze.it) che presenta anche un
interfaccia in lingua inglese per favorirne la consultazione da parte del
pubblico non italiano. La “Guida on-line” realizzata, a cura di Stefano Vitali,
ha preso avvio dal recupero della preesistente banca dati “Anagrafe”, tenendo
conto degli standard internazionali di descrizione elaborati dal Consiglio
Internazionale degli Archivi, ma avendo cura di inserire comunque le descri-
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Toscana
Direttore Regionale: Mario Lolli Ghetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
www.toscana.beniculturali.it
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinatore per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8/A
00185 Roma
Tel. 06 4469928
Fax 06 4882358
[email protected]
Archivio di Stato di Firenze
Direttore: Rosalia Manno Tolu
Responsabile del sito web: Stefano Vitali
Viale Giovine Italia, 6
50122 Firenze
Tel. 055 263201
Fax 055 2341159
www.archiviodistato.firenze.it
[email protected]
167
zioni in un complesso insieme dì conoscenze capaci di collocare le descrizioni
degli archivi all’interno di una prospettiva storica più ampia e funzionale alle
diverse esigenze di una sempre più diversificata utenza degli archivi. La caratteristica essenziale della guida è la possibilità offerta all’utente di una navigazione che può prendere le mosse non solo dalla descrizione dei singoli fondi
archivistici, ma anche da quella dei rispettivi soggetti produttori, oppure dai
regimi politici all’interno dei quali hanno operato, oppure dalla storia delle
varie istituzioni archivistiche che nel tempo hanno assicurato la trasmissione
delle carte, oppure ancora dalle diverse tipologie documentarie che sono
conservate nei diversi fondi. Di tutte queste entità il sistema comprende infatti
schede a diversi livelli di approfondimento per meglio venire incontro alle
diverse esigenze conoscitive del pubblico. Inoltre la guida dà accesso, attraverso appositi link, ad altre risorse informative presenti sullo stesso sito web
dell’Archivio di Stato di Firenze (come ad esempio fondi e serie digitalizzate)
o in altri siti, a partire da quelli presenti sul territorio toscano, come il sistema
della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, oppure i siti delle altre istituzioni culturali fiorentine e toscane. Attualmente sono presenti in linea le descrizioni dei fondi, dei soggetti produttori, degli inventari e delle altre entità collegate, relative agli archivi del periodo repubblicano, del periodo mediceo, di
una parte del periodo lorenese, di una parte di quelli postunitari, degli archivi
di famiglie e persone e di 1000 archivi dei notai toscani su un complesso di
8000 ca.
Nel 2005 il sito è stato interamente riconfigurato, con l’intento di renderlo più
funzionale alle esigenze di comunicazione con il pubblico e di integrarlo di
nuove funzionalità e di nuovi servizi.
Nella progettazione del nuovo sito web si è tenuto conto delle indicazioni
emerse dal Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali, elaborato
nell’ambito del Progetto Minerva e delle normative sull’accessibilità dei siti web
pubblici. In questo contesto è stato reso accessibile da internet la prenotazione
per la consultazione in sala di studio.
Nello sforzo di ampliare l’offerta informativa e di ricerca presenti sul sito, non
sono state certamente trascurate le possibilità offerte dalla tecnologia digitale.
In questo campo l’Archivio di Stato di Firenze ha preferito, in linea con la tradizione della scuola archivistica fiorentina, alla digitalizzazione di singoli documenti, sebbene insigni, la restituzione in formato digitale di interi fondi archivistici avendo cura di unire le possibilità della tecnologia all’osservanza dei
principi della dottrina archivistica. In questo contesto nel 2000 è stato pubblicato sul sito web il fondo “Mediceo Avanti il Principato” e quindi nel 2006 la
raccolta araldica “Ceramelli Papiani”. Nel giugno del 2008, dopo un
complesso lavoro di ristrutturazione della precedente banca dati “IMAGO”
(che era consultabile esclusivamente in loco), è stato pubblicato sul sito web il
fondo “Diplomatico”, che comprende la digitalizzazione di 85000 pergamene dall’VIII al XIV secolo e dei relativi volumi di regesti redatti in italiano tra
il XVIII e il XIX secolo. Il progetto, fin dalla sua prima realizzazione, nel corso
degli anni ‘90, ha avuto come obiettivo primario una riproduzione degli originali che preservasse le pergamene e i volumi dei regesti dalla intensa consultazione diretta da parte degli studiosi, ma anche l’idea di sperimentare un
metodo sicuro di accesso alle immagini digitalizzate che salvaguardasse i
legami esistenti tra singolo documento e contesto archivistico di appartenenza,
grazie alla creazione di un sistema informativo che consentisse le più ampie
opportunità di navigazione e ricerca. La disposizione in unica sequenza cronologica data alle pergamene nell’Archivio Diplomatico e successivamente
mantenuta al momento della loro confluenza nell’Archivio di Stato fiorentino ha
tradizionalmente richiesto un accesso prevalentemente cronologico ai documenti, che ha finito per oscurare le aggregazioni originarie, denominate
Provenienze, percepibili solo attraverso i volumi dei regesti, detti anche Tomi
di spogli. II progetto di digitalizzazione ha ridato centralità alle Provenienze,
non solo facendone uno dei percorsi di consultazione privilegiati, ma corre-
168
dando ciascuna di esse di un insieme di informazioni utili ad una loro migliore
identificazione, alla conoscenza dei meccanismi della loro trasmissione.
Nell’interfaccia web, all’accesso per provenienza si è affiancata una ricerca
nei campi descrittivi delle singole pergamene che consente di esplorare trasversalmente l’insieme delle Provenienze e di aggregare i documenti sulla base di
alcune loro specifiche caratteristiche, quali ad esempio la data, la tipologia di
atto, il nome del notaio, i toponimi.... Ciò permette indagini ad un tempo più
ampie e mirate, capaci di valorizzare lo straordinario potenziale di conoscenza della società, delle istituzioni e della cultura medievali racchiuso nei
documenti del Diplomatico fiorentino.
Nel sito web, la risorsa digitale, viene utilizzata anche per dare conto dell’attività scientifica interna. Nella sezione “Biblioteca on-line” (www.archiviodistato.firenze.it/nuovosito/index.php?id=35) vengono offerti in versione PDF
alcuni materiali di lavoro relativi all’attività scientifica dell’Archivio di Stato di
Firenze e dei suoi funzionari. Si tratta di atti di convegni, organizzati
dall’Archivio, di contributi che ne illustrano progetti ed attività, di saggi relativi
alla documentazione conservata nell’Archivio e alla storia di Firenze e della
Toscana. Alcuni dei materiali sono stati anche pubblicati a stampa, nella stessa
stesura o, talvolta, in una diversa da quella presentata. Altri invece sono
inediti. Di ciò si dà debitamente conto nella presentazione o nelle note dei
contributi stessi. In una apposita sezione, invece, denominata “Pubblicazioni
on-line” (www.archiviodistato.firenze.it/nuovosito/index.php?id=35) viene
proposta al pubblico la riproduzione digitale integrale in formato PDF di
pubblicazioni difficilmente reperibili, dedicate alla storia di Firenze e della
Toscana, e alle relative fonti, edite dall’Archivio di Stato o da altri enti ed istituzioni.
Il sito web dell’Archivio di Stato di Firenze contiene al suo interno il sito web
dell’Associazione “Archivio per la memoria e la scrittura delle donne
Alessandra Contini Bonacossi” (www.archiviodistato.firenze.it/memoriadonne/).
L’associazione è nata nel settembre del 1998, ed è attiva, in particolare, sul
fronte della valorizzazione e conservazione della memoria e della scrittura
femminile. Tra le molteplici attività si segnala il progetto di individuazione e
censimento dei nuclei di scrittura femminile conservati nei fondi di archivi
pubblici e privati, presenti nel territorio toscano dal XVI secolo ad oggi che ha
preso avvio dalla collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura della Regione
Toscana e l’Associazione “Archivio per la memoria e la scrittura delle donne”.
169
L’intento del progetto è di restituire nel lungo periodo e in un’area territoriale
come la Toscana, la consistenza e la qualità di un ampio e assai diversificato
bacino di scrittura femminile, quasi ignorato fino ad anni recenti. Accanto ai
censimenti che si vengono progressivamente pubblicando nel sito WEB
dell’Associazione, frutto del progetto sono due volumi realizzati con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, dal titolo Carte di
donne. Per un censimento regionale della scrittura delle donne dal XVI al XX
secolo, a cura di Alessandra Contini e Anna Scattigno. Essi corrispondono a
due successive fasi del programma di lavoro. Entrambi sono stati pubblicati
dalle Edizioni di Storia e Letteratura rispettivamente nel 2005 e nel 2007.
170
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA
Archivio di Stato di Grosseto
La Carta della Qualità dei Servizi dell’Archivio di Stato di
Grosseto
Maddalena Corti
Questo Istituto ha cercato, negli ultimi anni, di migliorare sensibilmente il rapporto
con l’utenza, gli enti, le associazioni culturali, la cittadinanza in generale, al fine di
avvicinare un pubblico diversificato e sempre più esigente, al quale trasmettere
messaggi di disponibilità, di apertura alla collaborazione e all’offerta culturale.
Molte sono state le iniziative realizzate, molte altre sono in cantiere, tese, da
una parte, a dare voce e visibilità a coloro (privati o associazioni) che sono
portatori di proposte culturali valide e condivisibili, dall’altra a divulgare le
varie attività promosse dall’Istituto, i servizi e le prestazioni erogati, nonché a
valorizzare il patrimonio archivistico ivi conservato.
Nel marzo del 2008, a seguito del D. M. 18 ottobre 2007 con il quale veniva
emanata la direttiva per l’adozione della Carta della Qualità dei Servizi in tutti gli
istituti ed i luoghi della cultura statali, questo Archivio ha realizzato la propria Carta
della Qualità, la cui divulgazione è stata promossa con una conferenza stampa,
una presentazione al pubblico ed una distribuzione capillare a tutti i frequentatori
delle sale di studio e lettura. La Carta è, inoltre, corredata da materiali informativi
che ampliano ed approfondiscono gli aspetti ritenuti più interessanti.
La Carta della Qualità risponde all’esigenza di fissare principi e regole nel rapporto
tra le amministrazioni che erogano servizi ed i cittadini che ne usufruiscono.
È uno strumento di informazione e di promozione innovativo per gli utenti,
poiché permette loro di conoscere i servizi e le loro modalità di erogazione e
di usufruire di determinati standard di qualità. Permette, inoltre, ai cittadini di
interagire con l’istituzione, verificando che gli impegni assunti siano rispettati
ed esprimendo le proprie valutazioni, anche attraverso forme di reclamo.
La Carta della Qualità dei Servizi dell’Archivio di Stato di Grosseto è strutturata secondo le linee impartite dal Ministero, valide, quindi per tutti gli Archivi
di Stato; fornisce, pertanto, dopo la Presentazione, dedicata ai principi ispiratori della Carta stessa, brevi cenni storici sulla sede dell’Archivio e sulle
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Toscana
Direttore Regionale: Mario Lolli Ghetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27189750
Fax 055 27189700
[email protected]
www.toscana.beniculturali.it
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinatore per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8/A
00185 Roma
Tel. 06 4469928
Fax 06 4882358
[email protected]
Archivio di Stato di Grosseto
Direttore: Fiorenza Gemini
Piazza Socci, 3
58100 Grosseto
Tel. 0564 24576/421947
Fax 0564 418158
[email protected]
www.gol.grosseto.it/puam/arcstato/hmarchi.h
tm
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funzioni principali esercitate a partire dal 1963, anno in cui acquisì la propria
autonomia con il D.P.R. n.1409.
Seguono gli Obiettivi e le finalità che l’ Istituto intende perseguire nell’ambito
dei propri compiti.
L’Archivio di Stato di Grosseto si propone di incrementare il proprio patrimonio
archivistico, oltre che con i consueti versamenti, anche favorendo le acquisizioni
di archivi privati. Programma ricerche in altri archivi toscani per verificare la
presenza di documentazione attinente la storia della Maremma al di fuori dell’ambito di competenza territoriale al fine di costituire un punto di riferimento per gli
studiosi di storia locale a partire dal medio evo.
Si prefigge, inoltre, di valorizzare la documentazione conservata attraverso vari
eventi culturali, puntando soprattutto sul coinvolgimento del grande pubblico ed
intensificando i rapporti con le scuole ed il Polo Universitario Grossetano.
Nella sezione Servizi offerti al pubblico è indicata, in dettaglio, la proposta
culturale dell’Istituto, la quale prevede, nel suo insieme, l’assistenza qualificata
allo studioso, anche diversamente abile, a partire dall’accoglienza, fino al
completamento delle sue attività.
I servizi al pubblico riguardano la sala di studio e di sala di lettura, con annesso
servizio di biblioteca; la fotoriproduzione dei documenti sia per uso di studio che
amministrativo; le ricerche per corrispondenza; la didattica, con la possibilità di
effettuare visite guidate e lezioni, su prenotazione; la promozione. Quest’ultima si
concretizza attraverso manifestazioni culturali organizzate in proprio e permette
l’utilizzo dello spazio della Sala conferenze per l’attuazione di iniziative organizzate in collaborazione con varie Associazioni culturali.
Segue la sezione Impegni e Standard di qualità, comprendente i livelli di
servizio che sono stati prefissati sulla base delle aspettative dell’utenza e delle
potenzialità produttive dell’ente.
Gli standard di qualità che l’Istituto intende offrire riguardano la regolarità e
la continuità di alcuni servizi come Accesso e Riproduzione; l’informazione e
l’orientamento, inerenti soprattutto l’Accoglienza; l’ampiezza e l’efficacia della
mediazione riconducibili alla Fruizione nella sala di studio e nella Ricerca
documentaria a distanza. A tale proposito si precisa che il 70% dei fondi
archivistici è dotato di inventari analitici a stampa ed il complesso del patrimonio archivistico è visibile sul web nel Sistema informativo degli Archivi di
Stato. Nel sito della Regione Toscana è consultabile, inoltre, l’intero fondo
cartografico dell’Antico Catasto Toscano.
La Carta della Qualità dei Servizi si conclude con Tutela e Partecipazione,
sezione che ne prevede la diffusione e la comunicazione attraverso i media,
la revisione e l’ aggiornamento ogni due anni e la possibilità di reclamare,
attraverso un modulo allegato, oppure per via informatica.
Nel caso in cui gli impegni enunciati non siano rispettati, l’Istituto risarcirà
l’utente danneggiato attraverso una forma di risarcimento, inserendolo nella
lista degli invitati alle manifestazioni.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA
Archivio di Stato di Lucca
e_ASLU: l’albero in rete
Marina Brogi, Giovanni Tartaglione
Tradizione ed innovazione presso l’Archivio di Stato di Lucca sono abito culturale di lunga data, a partire da Salvatore Bongi (che nel XIX secolo ha saputo
introdurre nell’archivistica elementi innovatori tutt’oggi vivi e vitali), fino al
progetto IMAGO II – CASTORE con cui fu lanciata un’esperienza alcuni anni
fa (al limite tecnologico degli strumenti disponibili al tempo), per aprire nuove
strade alla conservazione e fruizione dei documenti di maggior importanza e
sottoposti a maggior rischio dalla consultazione fisica.
L’innovazione e la sperimentazione subirono poi uno stop per la carenza di
mezzi finanziari e per il conseguente convergere delle residue disponibilità
verso progetti centralizzati.
Grazie ad un finanziamento erogato dalla Fondazione della Cassa di
Risparmio di Lucca, su un disegno presentato nel 2005, l’anno successivo fu
possibile avviare e presentare i primi risultati del progetto di Sala studio
Virtuale di cui e_ASLU è il cuore.
Le idee di base
Target, e_ASLU, l’albero in rete: struttura reale dell’archivio su cui innestare interventi virtuali, completamente accessibile su Internet, navigabile e ricercabile.
Costruzione di una struttura dinamica con la quale poter replicare la struttura
intera dell’Archivio, ed in essa poter riversare potenzialmente tutto il contenuto
dell’Archivio fisico, tutte le conoscenze pregresse e future dell’Archivio di Stato,
tutto il lavoro di tipo informatico effettuato nel passato, minimizzando il lavoro di
migrazione e senza bisogno di specifica normalizzazione e conversione.
Una struttura capace di rappresentare oggetti diversi nello stesso raggruppamento,
così come sono collocati sullo scaffale documenti di natura anche molto diversa fra
di loro; di rappresentare tutte le caratteristiche ed informazioni di qualunque
raggruppamento e non solo degli oggetti documenti contenuti; di rappresentare la
struttura gerarchica dell’oggetto e di tutte le suddivisioni (fondi, serie, ecc.).
Operativamente: la capacità di mantenere continuità nel tempo. Più che
progetto, metodo: inizia e continua, è in grado di passare di mano, come il
testimone nella staffetta e può essere gestito e mantenuto dal personale
dell’Archivio
Tecnologicamente: utilizzo di strumenti standard, duraturi e di costo contenuto;
soluzione interoperabile, distribuita, semplice, evitando strumenti proprietari;
investimento in sperimentazione per soluzioni che ottimizzino i costi ed i risultati.
[Va ricordato che il patrimonio archivistico sterminato è distribuito fra vari enti.
Lo Stato, con i suoi Archivi ne gestisce una parte ricca ed importante. Bisogna
aiutare con la sperimentazione ed utilizzare l’investimento per esprimere in
autonomia, e per studiare strade che, come ci è caro, consentano di progredire nel risultato, risparmiando.]
Gestione delle Immagini: la rappresentazione degli oggetti comprende la creazione di immagini di qualità e si voleva averne una sola serie, quella di
massimo dettaglio da usare, eventualmente filtrata da parametri di permission
legati a profili di utenza, quindi con la possibilità di vedere su Internet la
massima qualità possibile.
Ed infine: con un occhio particolarmente attento ai costi sia di sviluppo che di
manutenzione e di continuità
• Ridurre al max l’intervento di terzi e la dipendenza da terzi in tutte le fasi di
trattamento dei dati.
• Semplificare le attività proprie dell’archivista e trovare spazio di conservazione e di fruizione per tutte quelle informazioni che l’archivista produce,
non solo sul documento ma anche sulla sua natura e, ad esempio sul fondo
che lo contiene.
• Trovare spazio alle info che si producono dalla interazione con fruitori
esterni
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici della Toscana
Direttore Regionale: Mario Lolli Ghetti
Coordinatore per la Comunicazione:
Rosalba Tucci
Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4
50122 Firenze
Tel. 055 27489750
Fax 055 27189700
[email protected]
www.toscana.beniculturali.it
Direzione Generale per gli Archivi
Direttore Generale: Luciano Scala
Coordinamento per la Comunicazione:
Patrizia Ferrara
Via Gaeta, 8
00185 Roma
Tel. 06 4469928
Fax 06 4882356
[email protected]
Archivio di Stato di Lucca
Direttore: Giorgio Tori
Referente: Daniele Pesciatini
Piazza Guidiccioni, 8
55100 Lucca
Tel. 0583 491465
Fax 0583 469396
www.archivi.beniculturali.it/ASLU
[email protected]
[email protected]
Sede Sussidiaria
Responsabile: Marina Brogi
Via dei Publici Macelli, 155
Tel. 0583 955909
[email protected]
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• Manutenzione minima, nelle mani del personale di Archivio.
• Ricusabilità mediante semplice estrazione, migrazione, riformattazione fino
al singolo oggetto.
Realizzazione
La base della realizzazione è nella distinzione fra rappresentazione e percezione.
• La rappresentazione informatica dell’oggetto contenente dati e struttura
dell’oggetto, elementi provenienti da ottiche diverse, presenti ed aggiungibili
(archivista, artistica, storico, ecc.); incrementabile sia in quantità di dati che
in struttura (punti di vista diversi); nativamente semplice; unica.
• Percezione, dipendente dal destinatario e dalla funzione che assolve.
Quindi non unica.
La struttura i dati sono organizzati ad Albero: la singola diramazione (Nodo)
rappresenta il raggruppamento (fondo, sottofondo, ecc.) e la foglia finale è il
documento singolo. Ogni Nodo ha riferimenti sia indietro fino alla radice
(ancestor) che in avanti relativamente ai figli diretti ed è un oggetto nativamente completo.
L’estrazione di un Nodo con tutti i suoi contenuti non richiede applicativo;
l’estrazione di un sottoalbero è istantanea.
Il Nodo, nell’albero, è accompagnato dalla sua rappresentazione e dalle informazioni che gli competono. La struttura ad albero garantisce definizione ed
attribuzione univoca di un oggetto presente. La sua localizzazione sarà data
dalla sequenza dei nodi che, a partire dalla radice, gerarchicamente lo
contengono.
Tutta la costruzione è basata su XML/XSLT, senza Data Base.
XML è stato già usato in campo archivistico per produrre i file MAG di descrizione delle immagini, inventati per avere informazioni stabili e durevoli nel
tempo.
È lo strumento usato per la rappresentazione, percezione, gestione dell’albero
e per la descrizione delle pagine del sito.
XML, altrove utilizzato per il trasferimento di dati fra applicazioni diverse, qui
viene usato per la rappresentazione degli oggetti, la struttura dell’archivio e la
sua gerarchia.
Tutto il Repository e_ASLU è rappresentato in nativo con questa tecnologia
XML/XSLT
Tutto il Repository è strutturato in directories che replicano la struttura dell’albero logico. Ogni nodo è integralmente contenuto in una directory ed è costituito da
• Un file xml descrittore del nodo,
• Un file xml descrittore della sua gerarchia,
• Più files imgf contenenti le immagini relative a quel nodo
• Più dir relative ai nodi figli di quel nodo
Per la gestione delle immagini XLImage
La scelta di rendere accessibili su Internet immagini di grande dettaglio ha reso
necessario l’utilizzo di un Server specifico che lo consentisse, con risposte
immediate alla consultazione: l’Image Server XLIMAGE garantisce la gestione
delle immagini tramite struttura piramidale in modo da evitare più serie di
immagini (thumbnail, 72 dpi o altre qualità intermedie) e consentire di vedere
su Internet anche immagini di grandissima dimensione, con movimenti di
spostamento e di ingrandimento “dolci”.
Si è scelto di non costruire una Interfaccia Archivista specifica per il caricamento dei dati da parte degli archivisti, ma piuttosto di far loro usare strumenti
già disponibili, di cui apprendere le funzionalità in modo da meglio sfruttare
le caratteristiche del linguaggio XML.
L’interfaccia di Fruizione è basata sulla presenza di due finestre:
• Navigazione, in cui viene presentata in modo ricorsivo la struttura, con lo
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stile di gestione files;
• Consultazione in cui viene mostrato il contenuto descrittore del nodo, e le
immagini.
Per la Ricerca all’interno dell’Archivio, analizzando la generalità delle
esigenze, si è preferito consentire una ricerca per parola o composizione di
parole, limitandola eventualmente per periodo e fondo/i archivistici.Infine la
relazione col SIAS, per il quale è stato effettuato il lavoro coperto da esiguo
finanziamento.
E_ASLU viene considerato repository di riferimento dal momento che contiene
più dati del SIAS, per mantenere unicità del dato, ed essendo di facile caricamento, sia manuale che procedurale.
Una specifica funzione di migrazione periodica serve per rigenerare completamente ASLU_SIAS, cercando di utilizzare i file xml di export (di cui però non
sono note le complete caratteristiche).
Il Sito e l’archivio è consultabile all’indirizzo www.archiviodistatoinlucca.it
Conclusioni …
Il metodo e_ASLU qui sviluppato può essere replicato senza difficoltà per altri
Archivi, per la sua economicità, dovuta anche alla mancanza di specifiche
licenze (tranne per le immagini), per la prospettiva di formazione che offre per
gli archivisti, per la possibilità di incremento e manutenzione interna ed infine
per la sua intrinseca semplicità.
Non mancano, altresì, caratteristiche che rendono l’esperienza interessante
per sviluppi anche nel settore turistico territoriale … come esemplificabile navigando nella mostra virtuale “Per la storia di Lucca: episodi e volti dentro le
mura (secoli X-XIX)” accessibile dal sito stesso
http://www.archiviodistatoinlucca.it/ASLU/mostra/index.html
Un viaggio attraverso dieci secoli di storia su pergamene, carte e mappe tra
le più pregevoli per restituire l’anima di una città al viaggiatore colto, sulle
tracce del passato.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’UMBRIA
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici dell’Umbria
Direttore Regionale: Francesco Scoppola
Coordinatore per la Comunicazione:
Silvana Tommasoni
Piazza IV Novembre, 36
06123 Perugia
Tel. 075 5750631
Fax 075 5720966
[email protected]
176
Comunicare e valorizzare il patrimonio culturale umbro
Francesco Scoppola
Tra i compiti precipui della Direzione Regionale per i Beni Culturali e
Paesaggistici vi è anche la comunicazione delle proprie attività, dei
programmi, degli interventi, dei risultati conseguiti grazie all’impegno quotidiano del personale operante nelle proprie articolazioni periferiche.
A tal fine, di concerto con la Regione, la Direzione Regionale per i Beni Culturali
e Paesaggistici dell’Umbria ha promosso la pubblicazione di un Bollettino per i
beni culturali dell’Umbria, articolato in due numeri annui: un Notiziario, che
propone un resoconto delle attività svolte, e una Rivista, con saggi di carattere
scientifico-divulgativo, alla quale potranno accompagnarsi quaderni monografici
di approfondimento. Il primo numero è stato pubblicato. Si tratta di un efficace
strumento di comunicazione a proposito di un lavoro che, altrimenti, rimane
spesso poco conosciuto. Uno strumento finalizzato a valorizzare un patrimonio
diffuso sul territorio, che la Direzione Regionale ha il dovere di far conoscere.
In termini di promozione l’Umbria sta emergendo negli ultimi anni come una
regione propositiva, grazie ad articolate iniziative di grande successo quali
quelle dedicate al Perugino, a Matteo da Gualdo, all’Alunno, ad Arnolfo di
Cambio e più di recente al Pintoricchio.
Volendo continuare a dare una testimonianza dell’impegno condiviso in tutta
la regione, la Direzione, con gli altri istituti del Ministero, e congiuntamente
alle istituzioni locali, promuoverà nel corso del 2009 varie iniziative.
Nella primavera - estate del 2009 si terrà un’importante rassegna dedicata al più
innovativo maestro umbro del Novecento. La mostra Incontro con Burri, allestita
in quattro sedi (Galleria Nazionale dell’Umbria e Rocca Paolina a Perugia,
Palazzo Albizzini ed Ex Seccatoi del Tabacco a Città di Castello) in collaborazione con il Comune di Perugia, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione
Burri e l’Istituto Superiore per il Restauro, proporrà una possibilità di raffronto
diretto tra opere provenienti anche da collezioni straniere.
Nello stesso periodo la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria
parteciperà alle iniziative per il bimillenario della nascita dell’imperatore Tito
Flavio Vespasiano, allestendo a Norcia e Cascia un’appendice alle rassegne
già programmate a Roma, al Colosseo, e in Sabina per celebrare la dinastia
dei Flavi.
In autunno la Galleria Nazionale dell’Umbria, nel centenario della legge di
tutela del 1909, inserendosi in un circuito di rassegne itineranti, ospiterà la
mostra Questo libro è dedicato a J. Pierpont Morgan. Ceramiche orvietane dei
secoli XIII-XIV di Alexandre Imbert: collezionisti, connoisseur, antiquari agli
albori del Novecento.
Tra il 2009 e il 2010 prenderanno avvio una serie di iniziative dedicate a
Giotto: una conferenza di Pietro Scarpellini dal titolo La decorazione pittorica
della Sala dei Notari a Perugia (primavera 1298-inizio 1300). Spunti per una
revisione della cronologia degli affreschi di Assisi; una presentazione
dell’aspetto originario dei cicli giotteschi assisiati, curata dall’Istituto Superiore
per il Restauro di Roma; una mostra a Perugia dal titolo Il secolo del perdono
e della pace: 1209-1309. I frutti del Duecento - le premesse di Giotto. Questa
esposizione, accompagnata da un convegno di studio, si porrà a conclusione
della mostra su Giotto in calendario a Roma nel 2009, così come le iniziative
toscane ne hanno dato l’anticipazione.
Seguiranno una mostra sul paesaggio dell’Umbria nell’arte e una mostra sul
Luca Signorelli, per giungere alle celebrazioni dei 150 anni dall’Unità di Italia
nel 2011.
Nel corso del prossimo anno sarà operativo nella villa del Colle del Cardinale
presso Perugia un centro di studi che ospiterà la Deputazione di Storia Patria
per l’Umbria, aperto, inoltre, ad iniziative estive dell’ICCROM, istituzione
attiva nell’ambito della rete informativa per il patrimonio mondiale connessa
all’UNESCO, fondata nel 1956 e stabilitasi a Roma nel 1959 come organizzazione e centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro del
patrimonio culturale mondiale, che l’Italia ha il privilegio di ospitare.
A Spoleto, invece, parte della monumentale rocca albornoziana, grazie ad
una convenzione stipulata tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la
Regione Umbria ed il Comune di Spoleto, diverrà polo di attività culturali che
affiancheranno la Scuola di Restauro del Libro, il Laboratorio di diagnostica
per i Beni Culturali e l’Associazione per la gestione della Rocca e del Colle
Sant’Elia.
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DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO
Biblioteca Marciana
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Veneto
Direttore Regionale: Ugo Soragni
Coordinatori per la Comunicazione:
Valter Esposito, Luigi Marangon
Palazzo ex Reale
Piazza San Marco, 63
301224 Venezia
Tel. 041 3420101
Fax 041 3420122
[email protected]
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale Marciana
Direttore: Maria Letizia Sebastiani
Piazzetta San Marco, 7
30124 Venezia
Tel. 041 2407211
Fax 041 5238803
Ufficio Carte Geografiche e
servizio GeoWeb
Piero Falchetta, responsabile
[email protected]
178
Il servizio GeoWeb della Biblioteca Marciana
Piero Falchetta
La Biblioteca Marciana possiede un patrimonio straordinariamente ricco di
materiali cartografici, databili a partire dal secolo XIV, che ben rappresentano
l’evoluzione della storia e delle tecniche della rappresentazione cartografica.
Tale patrimonio non è stato tuttavia pienamente valorizzato nel corso del
tempo, in quanto fino a epoche assai recenti la sua definizione quantitativa e
qualitativa ha incontrato numerosi ostacoli. La maggior parte dei materiali
cartografici conservati in Biblioteca vive infatti in forma di libro; ciò comporta
che i documenti cartografici siano presenti non soltanto all’interno di atlanti e
raccolte di carte ma anche, e soprattutto, nelle pubblicazioni e nei testi più
diversi, ai quali la cartografia (e i documenti che a questa possono essere per
certi versi assimilati, come le vedute ecc.) è spesso associata. Ne consegue
che, a differenza di quanto è avvenuto in altre grandi biblioteche - le quali fin
da tempi lontani istituirono dipartimenti e gabinetti riservati, nei quali fossero
fisicamente riunite le raccolte cartografiche - il patrimonio della Biblioteca
Marciana possa essere definito un “patrimonio trasversale”, in quanto disseminato all’interno delle più diverse pubblicazioni distribuite in tutti i fondi della
Biblioteca.
Tale situazione storica comporta che risulti ancora oggi non facile valutare
l’esatta entità del patrimonio, come anche individuare i singoli documenti non
catalogati in quanto tali. A partire da simili considerazioni, e nel tentativo di
offrire una prima risposta alla crescente domanda di consultazione di questi
materiali da parte dei lettori e degli studiosi, sono stati avviati negli scorsi anni
alcuni progetti, finanziati dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali,
miranti alla sistematica riproduzione in forma digitale e alla catalogazione e
di tali documenti.
I diversi progetti avviati in questo senso sono stati successivamente riuniti in
un’unica base dati, denominata Geoweb. Come è noto, il servizio GeoWeb
della Biblioteca Nazionale Marciana, attivo dall’aprile del 2000 all’indirizzo
http://geoweb.venezia.sbn.it/geoweb/GWindex.html, offre oggi la descrizione catalografica di circa 26.000 documenti, accompagnata dalle riproduzioni digitali ad alta risoluzione degli stessi; la prossima campagna di acquisizione, già finanziata dal Ministero, riguarderà 5.000 nuovi documenti. La
base dati GeoWeb costituisce perciò il più consistente catalogo italiano disponibile on line relativamente a tale genere di materiali, e certamente anche uno
dei più cospicui a livello internazionale.
Una funzionalità particolarmente apprezzata del servizio GeoWeb è quella
relativa alla visualizzazione delle carte. È infatti possibile accedere on-line
anche alle riproduzioni digitali ad alta risoluzione, in modo da poter esaminare le diverse carte nei più minuti dettagli grafici e geografici e da poter
leggere agevolmente le talvolta fittissime iscrizioni (toponimi e altre) che le
caratterizzano. Ciò avviene tuttavia nel pieno rispetto delle normative sui diritti
d’uso. Le immagini ad alta risoluzione sono infatti contrassegnate da un’estesa
filigrana digitale che, pur non impedendo la leggibilità dei documenti, rende
impossibile il loro utilizzo improprio.
L’attività del servizio GeoWeb ha conosciuto diverse fasi di sviluppo, ma fin dal
principio ha osservato il rispetto degli standard e dei protocolli catalografici,
nei limiti della disponibilità degli stessi. Dall’ottobre 2004 la presentazione è
stata notevolmente rinnovata, sia dal punto di vista grafico che in termini di
nuove funzionalità: sezioni informative, guide ai materiali, accesso ai documenti via mappa interattiva (WEB-GIS). Inoltre, è stata implementata la piena
conformità agli standard di Accessibilità WAI (AAA), a CSS ed XHTML.
Nell’ambito del progetto BDI – Biblioteca Digitale Italiana, le Linee guida per
la digitalizzazione dei materiali cartografici individuano i criteri funzionali,
architetturali e gestionali per la realizzazione e manutenzione di repository
digitali di qualità relativi al materiale cartografico, conservato dalle diverse ed
eterogenee istituzioni deputate. Il modello OAIS (Open Archival Information
System) accettato come standard ISO 14721:2003, costituisce un ulteriore
riferimento concettuale generale per lo sviluppo di BDI. Nel corso degli anni si
sono infatti manifestate nuove esigenze, dettate innanzitutto dalla necessità di
implementazione di metadati atti a rendere possibile il dialogo remoto tra i
sistemi e a conferire alla base dati quell’omogeneità descrittiva, tecnologica e
procedurale che il grande progetto della Biblioteca Digitale Italiana presuppone e richiede.
L’adozione del MAG-Schema secondo le indicazioni delle Lenee guida è stata
perciò la necessaria premessa per accompagnare i documenti digitalizzati nel
“formato concordato” dei SIP (Submission Information Package); tale
passaggio costituisce così l’interfaccia fra Producer e Archivio OAIS. Accanto
ai MAG, la Descriptive Information è costituita dal record di catalogo in
formato UNIMARC.
179
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO
Biblioteca Nazionale Marciana
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Veneto
Direttore Regionale: Ugo Soragni
Coordinatori per la Comunicazione:
Valter Esposito, Luigi Marangon
Palazzo ex Reale
Piazza San Marco, 63
301224 Venezia
Tel. 041 3420101
Fax 041 3420122
[email protected]
Direzione Generale per i Beni Librari,
gli Istituti Culturali
ed il Diritto d’Autore
Direttore Generale: Maurizio Fallace
Via Michele Mercati, 4
00197 Roma
Tel. 06 36216300
Fax 06 3216437
[email protected]
www.librari.beniculturali.it
Biblioteca Nazionale Marciana
Direttore: Maria Letizia Sebastiani
Piazzetta San Marco, 7
30124 Venezia
Tel. 041 2407211
Fax 041 5238803
Sito web della Biblioteca Nazionale Marciana
<http://marciana.venezia.sbn.it>
Maurizio Vittoria
Il sito Web della Biblioteca Marciana, ufficialmente in Rete dal 1998, è stato
ora riorganizzato, con un’ottica attuale e con uno sguardo al futuro.
Molti siti di Istituti culturali sono notevolmente complessi, con troppe informazioni e link nelle proprie pagine; la scelta della Biblioteca Nazionale
Marciana è stata sempre la semplicità.
Nella nuova versione del sito si è cercato di seguire la logica e le indicazioni
del “Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali” del Progetto
Minerva, suggerimenti che hanno portato ad un snellimento delle pagine e ad
una navigazione più chiara.
Grazie alle suddette indicazioni è stata operata una rimodulazione delle principali aree di navigazione, effettuando una aggregazione più omogenea ed
una conseguente nuova disposizione delle aree di navigazione secondaria.
Con l’aiuto di un CMS (Content Management Sistem) si è trasformato il sito da
statico a dinamico, operando su di un database opensource MySQL.
Il tutto è stato diviso in sei macroaree, dalle quali si diramano, con una classica struttura ad albero, vari livelli inferiori: La Biblioteca, Il Patrimonio, Cosa
offriamo, Calatoghi in linea, Risorse di Rete, Eventi e Novità. Si è optato per
un allungamento dei percorsi in più livelli inferiori, per non creare dei menu
affollati da troppi termini, pesanti e difficili da memorizzare. Questo grazie ai
consigli dei gruppi di utenti che hanno testato il sito nella fase di costruzione.
La sezione che riguarda i manoscritti è stata ampliata, con una minuzionsa
descrizione dei cataloghi e degli inventari.
Due iniziative per sostenere il turismo culturale:
• Vista l’importanza delle opere di artisti veneti del Rinascimento che si
trovano nelle Sale monumentali è stato aggiunto un importante settore: il
patrimonio artistico. In questo ambito, oltre alla descrizione dell’area più
antica, si potranno vedere tutte le opere ivi posizionate. Sono inoltre disponibili delle immagini a 360 gradi di alcune aree più significative.
• Nel settore che riguarda la città di Venezia, assieme ad una raccolta di link
locali a istituzioni culturali, portali e meteo, sono state inserite delle audioguide, scaricabili in formato MP3, su alcuni temi cittadini.
Fruibilità e accessibilità
Fin dalla prima versione del proprio sito Web, nel 1998, la Biblioteca
Nazionale Marciana è stata sempre sensibile riguardo la fruibilità e l’accessibilità dei contenuti. L’impegno in varie iniziative ha fatto riconoscere infatti alla
Biblioteca un importante ruolo nel delicato settore dell’abbattimento del
“digital divide”.
Consapevoli che ogni progettazione delle interfacce e dei modi di interazione
e dell’organizzazione dei contenuti deve essere centrata sull’utente, sono stati
costituiti dei gruppi rappresentativi di utenti (panel group), per testare e pianificare la stesura del sito e del relativo contenuto, e per verificarne l’usabilità e
accessibilità. I panel group hanno visto la presenza di varie tipologie di utenti,
non in contatto tra loro.
I risultati dei test da essi prodotti hanno portato ad un miglior raffinamento del
layout, del codice interno, dell’usabilità e dell’accessibilità generale del sito. In
alcuni casi sono stati modificati anche i testi, per una migliore comprensione.
Ovviamente conforme alla Direttiva MiBAC del 9 novembre 2005, nell’ambito
del “Piano di comunicazione coordinata dei siti web”, il sito è pienamente
conforme ai 22 requisiti della Verifica Tecnica (D.M. 8/7/2005 - Allegato A)
della Legge 4/2004, “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili
agli strumenti informatici” (Legge Stanca).
È possibile navigare anche senza mouse, usando dei comandi da tastiera.
Per agevolare gli utenti con difficoltà di lettura, quali gli utenti ipovedenti, gli
180
utenti anziani, o coloro che operano in condizioni sfavorevoli, in alcune
pagine significative è stata posta la possibilità di ascoltare in streaming o scaricare il testo in formato MP3.
Il layout delle pagine, redatte secondo le specifiche XHTML 1.1 e CSS 2, è a
“geometria variabile”; si adatta cioè ad ogni operazione di ingrandimento o
rimpicciolimento dei caratteri e al ridimensionamento delle finestre nello schermo.
Sono stati effettuati numerosi test su diverse versioni di browser e in diversi
ambienti operativi, in modo da permettere una corretta fruizione dei contenuti
da parte della maggioranza dei dispositivi. I contenuti sono fruibili anche con
i browser di vecchia generazione e con browser che operano in solo testo.
Questi ultimi fruiscono inoltre di alcune agevolazioni per la navigazione,
normalmente invisibili ai brower grafici.
Questo l’elenco dei browser grafici con i quali il sito è stato testato, divisi per
sistema operativo:
Microsoft
Windows Vista: Google cromer 0.2.149, Internet Explorer 7.0 - 8.0b1,
Firefox 2.0.0.16 - 3.0.1, Opera 9.5, Safari 3.1, Netscape 9.0.0.3
Windows XP: Google cromer 0.2.149, Internet Explorer 6.0 - 7.0 8.0b1, FireFox 1.5.0 - 2.0.0.16 - 3.0.1, Opera 8.5.0 - 9.5, Netscape
6.23 - 7.2 - 9.0.0.3, Mozilla 1.6 - 1.7.12, Camino 3.1
Windows 2000 Professional: Internet Explorer 5.0 - 5.5 - 6.02, Firefox
1.5.0 - 2.0.0.16 - 3.0.1, Opera 8.5.0 - 9.5. Netscape 4.78 - 6.2 - 7.2
- 9.0.0.3, Mozilla 1.6 - 1.7.8, AOL 9.0
Windows 98: Internet Explorer 5.5, Internet Explorer 6.0, Netscape 4.7
- 7.2
Apple
Macintosh OSX 10.3: Internet Explorer 5.2, Mozilla 1.6 - 1.7.12,
Firefox 2.0.0.16, Safari 1.2 - 1.3, Opera 8.5.0 - 9.5, Netscape 7.2 –
9.0.0.3, Camino 1.5.5
Macintosh OSX 10.4: Internet Explorer 5.2, Mozilla 1.6 - 1.7.12,
Firefox 2.0.0.16 – 3.01, Safari 2.0 – 3.1, Opera 8.5.0 - 9.5,
Netscape 7.2 – 9.0.0.3, Camino 1.5.5
Macintosh OSX 10.5: Mozilla 1.7.12, Firefox 2.0.0.16 – 3.01, Safari
3.1, Opera 9.5, Netscape 9.0.0.3, Camino 1.5.5
Linux
Linux Fedora Core 6: Firefox 1.5.0 – 2.0.0.16 – 3.01, Konqueror
3.5.4.12, Opera 9.5, Netscape 9.0.0.3
Per favorire l’interoperabilità il nuovo sito è provvisto dei metadati necessari
per la reperibilità delle informazioni (link rel, Dublin Core, ecc.). Sono
compresi anche i “Feed RSS” per essere informati, direttamente sul proprio
computer, sulle ultime notizie o sugli aggiornamenti pubblicati.
A breve il sito sarà ottimizzato anche per telefonini e palmari.
181
DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO
Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
Direzione Regionale per i Beni
Culturali e Paesaggistici del Veneto
Direttore Regionale: Ugo Soragni
Coordinatori per la Comunicazione:
Valter Esposito, Luigi Marangon
Palazzo ex Reale
Piazza San Marco, 63
301224 Venezia
Tel. 041 3420101
Fax 041 3420122
[email protected]
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e Paesaggistici di
Venezia e Laguna
Soprintendente: Renata Codello
Referente della comunicazione:
Ferdinando Rizzardo
Palazzo Ducale San Marco, 1
30124 Venezia
Tel. 041 2710143
Fax 041 5204526
[email protected]
[email protected]
www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it
“Il MiBAC semplificazione e modernizzazione”
Il sito web della Soprintendenza per i Beni Architettonici
e Paesaggistici di Venezia e Laguna: uno strumento per i
cittadini - www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it
Ferdinando Rizzardo, Marta Severo
Premessa
La prima scelta per diffondere in maniere più capillare ed efficace l’attività svolta
dal Ministero è stata quella di orientarsi verso tecnologie WEB e posta elettronica
in quanto rappresentano i canali più efficaci, immediati, “democratici” ed ecologici (risparmio di carta ed inchiostri) per la comunicazione con i cittadini.
Individuazione delle necessità degli utenti
Grazie all’analisi delle statistiche dell’accesso al sito e alla valutazione delle
richieste dei cittadini, verificate anche esaminando la frequenza delle visite
alle varie pagine del sito stesso, è stato possibile individuare le principali categorie di utenti e focalizzare meglio le loro necessità.
Al fine di controllare la soddisfazione da parte del cittadino sono stati inoltre predisposti un sistema di monitoraggio ed un breve questionario che permettono di verificare l’effettivo gradimento da parte del utente. Tale sistema di verifica permette il
continuo miglioramento ed adeguamento del sito alle reali esigenze dei cittadini.
Pagina di feedback
“Parla con la Soprintendenza”
Breve questionario sul
sito web
A chi si rivolge e cosa offre
In breve, il sito web della Soprintendenza per i Beni Architettonici e
Paesaggistici di Venezia e Laguna si rivolge a:
• cittadini, che possono accedere:
- a tutte le informazioni sui cantieri di restauro realizzati con i finanziamenti
Ministeriali, nell’ottica della massima trasparenza e valorizzazione
dell’azione di tutela perseguita dal Ministero;
- alle varie iniziative culturali, manifestazioni a carattere nazionale, diffuse
sull’intero territorio (Settimana della Cultura, Festa della donna, Festa della
musica, Giornate Europee del Patrimonio, Giornata del disabile, ecc. ecc.);
182
- alle manifestazioni fieristiche promosse dal MiBAC (Salone dell’Arte del Restauro
e della Conservazione dei beni culturali e Ambientali, Forum PA, COMPA, BBCC
Expo Venezia-Restaura) che affrontano tematiche tipologiche relative ad attività fondamentali del MiBAC, finalizzate al contatto con le realtà locali e di
settore, all’approfondimento ed alla divulgazione in ambito territoriale.
• turisti: che rappresentano la principale risorsa economica di Venezia. I cittadini stranieri possono conoscere, anche grazie alle numerose traduzioni
presenti nel sito, percorsi culturali alternativi costituiti dai beni artistici e
architettonici talvolta poco conosciuti, ed essere informati delle varie iniziative culturali promosse dal MiBAC in ambito territoriale e nazionale.
• studenti, che possono:
- accedere alle informazioni sui cantieri di restauro e conoscere le tecniche
e le tecnologie impiegate;
- avere accesso on-line agli archivi fotografici della Soprintendenza;
- avere riferimenti per conoscere e contattare Organizzazioni nazionali e
internazionali riguardanti i Beni Culturali;
- accedere alle Risorse per la formazione che sono state suddivise in:
- “Facoltà e corsi universitari riguardanti i beni culturali”;
- “Altri corsi di formazione riguardanti i beni culturali”;
- “Stage e Tirocini”
- accedere a documentazione varia e specialistica sui Beni Culturali.
• professionisti, che possono accedere:
- alle informazioni sugli appalti in corso, sui contratti conclusi e sui bandi
delle gare d’appalto pubblicate;
- alle informazioni che permettono di verificare se un immobile è dichiarato
di interesse culturale (d. lgs. 22 gennaio 2004 n. 42);
- alle informazioni su come ottenere i diversi servizi offerti dalla
Soprintendenza e su come comportarsi in situazioni ricorrenti riguardanti
i beni di competenza del Ministero;
- alle informazioni riguardanti il percorso di un procedimento amministrativo.
Come segnalato sulle pagine
web, il sito è conforme ai
principali standard di
accessibilità.
Alcune aree del sito
A partire dal 2006 la Soprintendenza si è impegnata alacremente nel rinnovamento del suo sito web. Innanzitutto le pagine web sono state ottimizzate dal punto
di vista tecnico secondo gli standard di accessibilità previste dalla Legge 4/2004
(Leggi Stanca), dall’W3C e dalle raccomandazioni del progetto Minerva.
Inoltre, il sito web è oggi tradotto in 10 lingue: tedesco, inglese, spagnolo,
esperanto, francese, italiano, portoghese, greco, arabo, cinese.
Da ogni pagina è possibile accedere direttamente alla stessa pagina tradotta
in altre lingue. Quando la pagina non è disponibile viene fornito l’elenco delle
lingue in cui la stessa pagina è disponibile.
183
Il sito web è oggi tradotto in
dieci lingue
Come fare per? (FAQ)
La Soprintendenza di Venezia offre un servizio di FAQ (domande frequenti) per
aiutare gli utenti sia ad accedere ai servizi, sia a compiere alcune attività
legate all’Ente, come lavori di restauro su beni di proprietà privata sottoposti
a tutela. Sul modello di alcuni importanti siti internazionali come il National
Park Service, si intende ampliare questa sezione inserendo anche linee guida
per il restauro.
La lista dei “come fare per” viene costantemente ampliata anche in base ai suggerimenti e alle ulteriori richieste che arrivano alla Soprintendenza attraverso il
questionario on-line. www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it/soprive/
accessibilita/faq-2013-come-fare-per/
Modulistica
La Soprintendenza di Venezia mette a disposizione un area dove il cittadino
può trovare la Documentazione e i fac-simili liberamente scaricabili in formato
testo, PDF o standard ODF (Open Document Format). Sono stati scelti formati
standard liberi e aperti in maniera da garantire all’utente finale di accedere
alle risorse messe a disposizione dalla Soprintendenza a costo zero in quanto
non servono particolari licenze private per poter usufruire dei file (basta scaricare i programmi da internet con licenze libere e gratuite che garantiscono
all’utente la piena libertà di utilizzare i programmi scaricati: es
OpenOffice.org) e l’utente inoltre ha così la garanzia che i documenti scaricati
saranno leggibili nel tempo, cosa che non è possibile garantire usando
programmi proprietari, a codice sorgente chiuso.
La “Denuncia di locazione di immobile storico” come prevista dall’art.59 D.
Lgs.vo 22/01/2004 n.42 – può essere completata direttamente on-line inserendo i dati richiesti ed infine stampando il documento così completato sul file
PDF prodotto dal sito web.
Il servizio è pensato innanzitutto per permettere all’utente di accedere ai servizi
e alla modulistica offerta dalla Soprintendenza in modo più semplice e rapido
possibile. URL: http://www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it/soprive/
servizi/moduli
Di seguito alcuni dei principali interventi che sono stati compiuti sul sito web
della Soprintendenza B.A.P. di Venezia e Laguna ponendo una particolare
attenzione per quei servizi rivolti ai giovani.
Sezione Risorse
Come già sopra accennato è stata creata una sezione risorse in cui sono
fornite liste di link ad altri siti web, pagine web e documenti con informazioni
utili a diversi tipi di target dell’ente. L’intento di tale servizio è quello di fornire
direttamente le fonti migliori per i diversi tipi di informazioni evitando inutili
duplicazioni. Inoltre, in questo modo, il sito web evita di avere informazioni
obsolete o non corrette. I link di queste pagine vengono controllati ogni anno.
La sezione risorse comprende le seguenti sottosezioni:
• Organizzazioni
- Organizzazioni nazionali e internazionali che lavorano nel campo dei
Beni Culturali
• Risorse interattive
184
•
•
•
•
- In questa pagina sono suggerite alcune risorse interattive già esistenti su altri
siti web utili per professionisti e operatori nel settore dei beni culturali, ma
anche per cittadini che vogliono tenersi informati o hanno dubbi specifici.
Risorse per la Formazione
- Risorse per la formazione suddivise in: “Facoltà e corsi universitari riguardanti i beni culturali”, “Altri corsi di formazione riguardanti i beni culturali”, “Stage e Tirocini”
Documenti sui beni culturali
- “Testate specialistiche...”, “Magazine on-line...”, “Quotidiani e notiziari
locali”, “Bibliografia”
Istituzioni Culturali della Provincia di Venezia
- Contiene i link ai siti degli “Enti Culturali”, dei “Musei e Fondazioni”, dei
“Portali con informazioni turistiche” e che trattano di Accessibilità.
Risorse e informatica
- Risorse sull’accessibilità e sull’opensource
Homepage della
sezione “Risorse”
Sezione “Risorse
interattive” che include
una lista di strumenti
interattivi riguardanti i
beni culturali
Pagina “Facoltà e corsi
universitari riguardanti i
beni culturali” all’intento
delle risorse per la
formazione
185
Pagina “Bibliografia”,
contenente link a
bibliografie già
esistenti, all’interno dei
documenti sui beni
culturali
Pagina “Portali con
informazioni
turistiche”, all’interno
della sezione
“Istituzioni Culturali
della Provincia di
Venezia”
Sezione Itinerari di restauro
In questa sezione, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici
di Venezia e Laguna propone una serie di percorsi storico-artistici finalizzati a
far conoscere alcuni tra i cantieri di restauro recentemente portati a termine. I
percorsi si snodano tra le vie della città toccando quattro o cinque monumenti
e analizzandoli nel dettaglio.
L’attenzione non è posta tanto su i tratti artistici o sulla storia del bene culturale,
ma piuttosto su come la Soprintendenza è intervenuta sul bene: su quali erano
i problemi precedenti all’intervento, quali analisi e studi sono stati eseguiti,
quali tecniche sono state usate per il recupero e qual è stato il risultato finale.
I percorsi sono rivolti principalmente ai cittadini di Venezia, ma anche ai turisti
che vogliano conoscere la qualità degli interventi di restauro e la complessità
dei lavori che la Soprintendenza realizza nei cantieri di restauro. Questo
permette di comprendere il significato dei tanti cantieri dislocati per la città che
spesso rischiano di venir percepiti come un disagio piuttosto che l’esito di un
costante impegno per la tutela della città.
Si è scelto di utilizzare un linguaggio chiaro ed essenziale che possa fornire
informazioni scientificamente corrette, ma allo stesso tempo comprensibili
anche per un pubblico non esperto di restauro.
Dal punto di vista tecnico, i percorsi sono stati realizzati grazie al supporto di
GoogleMaps come sistema Web GIS.
Pagina “i percorsi tra i
cantieri: il primo
percorso”
Ha collaborato al testo e al miglioramento del sito la dott. Marta Severo
Il Sito Web della Soprintendenza è costruito con Software Libero su piattaforma Zope/Plone su server GNU/Linux Debian e mantenuto dal servizio CED
del MiBAC. Il Sito è conforme agli standard della W3C e rispetta la Legge
4/2004 sull’accessibilità. Non è stato speso nessun euro per l’acquisto di
licenze e sono state utilizzate le professionalità del Ministero. Sono disponibili
i sorgenti, e il modello del sito per gli altri uffici della PA. Si ringrazia la
Comunità del Software Libero e Open Source.
186
CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE
Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969,
precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi del
1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri ad adottare le
opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e
favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio
a ciò finalizzato.
Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro, svolge
compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale
nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il particolare settore di
tutela è un comparto di specialità che è stato affidato in via prioritaria all’Arma
con Decreto del Ministero dell’Interno del 12 febbraio 1992, successivamente
ribadito con Decreto del 28 aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel
confermare il ruolo di preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di
analisi a favore di tutte le Forze di Polizia.
Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione,
acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela del Patrimonio
Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
L’attuale articolazione del Comando Carabinieri TPC prevede a livello centrale
un Ufficio Comando, quale organo di supporto decisionale del Comandante
nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in
Patria ed all’estero, un Reparto Operativo con una competenza territoriale
areale, nonché di coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per
le indagini di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni
Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello
periferico, 12 nuclei, con competenza regionale o interregionale, ubicati a
Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari,
Torino, Venezia ed Ancona, ed una Sezione a Siracusa, di recente istituzione,
alle dipendenze del Nucleo TPC di Palermo.
Telefono/Fax
e-mail
Reparto
Indirizzo
Comando CC
TPC Roma
Tel.06.6920301 [email protected]
Roma
Piazza di Sant’Ignazio, Fax 06.69203069
152
Reparto CC TPC Roma,
Via Anicia, 24
Roma
Piazza Sant’Ignazio, 152
00186 Roma
Tel. 06 6920301
Fax 06 69203069
www.carabinieri.it
[email protected]
Competenze
territoriali
[email protected]
Tel.06.585631
Fax 06.58563200
Lazio
Abruzzo
Nucleo CC TPC
Torino
Torino,
Via XX Settembre, 88
Tel.011.5215636 [email protected]
Fax 011.5170000
Piemonte
Valle D’Aosta
Nucleo CC TPC
Monza
Monza,
Via Brianza, 2
Tel.039.2303997 [email protected]
Fax 039.2304606
Lombardia
Nucleo CC TPC
Venezia
Venezia
P.zza S. Marco, 63
Tel.041.5222054
[email protected]
Fax 041.5222475
Veneto
Trentino A.A.
F.V.Giulia
Nucleo CC TPC
Genova
Genova,
Via S. Chiara, 8
Tel.010.5955488
Fax 010.5954841 [email protected]
Liguria
Nucleo CC TPC
Bologna
Bologna,
Via Castiglione, 7
Tel.051.261385
Fax 051.230961
Emilia
Romagna
Nucleo CC TPC
Ancona
Ancona,
Via Pio II
Pal. Bonarelli
Tel.071/201322
Fax 071/2076959 [email protected]
[email protected]
Comandante Gen. Giovanni Nistri
Marche
187
Toscana
Umbria
Nucleo CC TPC
Firenze
Firenze,
Via Romana, 37/a
Tel.055.295330
Fax.055.295359
Nucleo CC TPC
Napoli
Napoli,
Via Tito Angelici, 20
Tel.081.5568291 [email protected]
Fax.081.5784274
Campania
Nucleo CC TPC
Bari
Bari,
P.zza Federico II, 2
Tel.080.5213038
Fax.080.5218244 [email protected]
Puglia
Molise
Basilicata
Nucleo CC TPC
Cosenza
Cosenza,
Via Colletriglio, 4
Tel.0984.795548
[email protected]
Fax.0984.784161
Nucleo CC TPC
Palermo
Palermo,
C.so Calatafimi, 213
Tel.091.422825
Fax.091.422452
[email protected]
[email protected]
Sezione CC TPC Siracusa,
di Siracusa
P.zza Federico di
Tel.0931.463418
[email protected]
Svevia snc
Fax.0931.461256
c/o Castello Maniace
Nucleo CC TPC
Sassari
Sassari,
Strada Prov.le
La Crucca, 3
Tel.079.3961005
[email protected]
Fax.079.395654
Calabria
Sicilia
prov. di: Agrigento
Caltannisetta
Enna
Palermo
Trapani
Sicilia
prov. di: Siracusa
Ragusa
Messina
Catania
Sardegna
Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la salvaguardia
del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità operative che possono
riassumersi in:
– controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e ambulanti;
– attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali e oggetti
d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedicati;
– gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti (art.85
D.Lgs. 42/2004);
– consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Attività
Culturali e dei suoi organi territoriali.
In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a:
– individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni culturali
(quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni) e deferirli
all’Autorità Giudiziaria;
– recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio
nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle
diverse convenzioni e nell’ambito della cooperazione giudiziaria tra gli
Stati, attraverso i Ministeri degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché,
mediante INTERPOL, con le Forze di Polizia delle altre Nazioni;
– contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica;
– effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiquariato, sui
cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line, nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri operatori del settore;
– effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmente
sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il Raggruppamento Aeromobili
Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed altri mezzi dell’Arma, anche navali.
Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito della
cooperazione internazionale di polizia, ma anche per:
– supporto specialistico a operazioni di peace-keeping, come in Iraq dal
2003 al 2006;
– attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati che lo
richiedano;
188
– consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attività volte
alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale
ed esposti in Musei e collezioni private stranieri.
Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’attività investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe rivelato, nel
tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativamente prevista dall’art. 85 del Codice dei Beni
Culturali e del Paesaggio. In essa sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare che
pervengono al Comando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Ministero
per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso INTERPOL
giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti all’estero. La Banca
Dati, quindi, proprio in ragione dell’utilizzo di una sofisticata tecnologia informatica e delle numerose informazioni in essa contenute (circa 123.500 eventi
e 5.000.000 di oggetti, con oltre 343.000 immagini informatizzate), costituisce un punto di riferimento per tutti i Reparti dell’Arma dei Carabinieri e per
le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente, tra l’altro, di elaborare
una attenta analisi del fenomeno “furti di beni culturali”, così come di altre
tipologie delittuose, fornendo indicazioni idonee ad indirizzare con maggiore
precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa, alimentata giornalmente:
– è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e la ricerca
di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elaborazione di
statistiche;
– è impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente modalità di
ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli eventi;
– interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili,
agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la
consultazione e l’alimentazione diretta.
Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione delle
immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnando loro
un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il contrasto,
la forma e la trama.
Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma
consente:
– il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati
alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone a rischio e dei
percorsi legati alla criminalità;
– la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni
censite, integrandole con dati locali e remoti attinti per fini investigativi e
tabulati telefonici (società italiane).
La complessa architettura del sistema consente altresì una concreta interoperabilità con le altre Forze di Polizia ed Enti della Pubblica Amministrazione,
quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, e la Conferenza Episcopale
Italiana (CEI), che ha concesso un accesso privilegiato al suo database informatizzato.
Nel lungo periodo, la gestione, la conservazione e l’aggiornamento della
Banca Dati, le tecniche di ricerca avanzate e l’interazione con i sistemi di altri
Enti istituzionali consentiranno di valorizzare ulteriormente il patrimonio di
conoscenza acquisito durante lo svolgimento delle attività investigative.
L’assenza di barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, seguita da
una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di sfruttare, in affiancamento al proprio
sistema informatico, le eccezionali potenzialità offerte dalla rete Internet per
diffondere in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni culturali sottratti, indicazioni utili alla cittadinanza, attraverso il sito istituzionale
189
www.carabinieri.it. In quest’ultimo, alla sezione “Banche Dati”, è presente un
efficace motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa
14.500 oggetti estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti
del Comando tra quelli più significativi ed importanti. Nello stesso database i
cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni
di beni archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli
ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi di “link” diretti alle pagine del sito
UNESCO dedicate alle “Red list” di Paesi a rischio.
Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni
culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Comando sono in corso
di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore
implementazione per offrire al cittadino e alle associazioni di categoria la
possibilità di consultare un sempre maggior numero di beni culturali.
Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse
culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti che intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo” contro gli incauti acquisti di
opere d’arte contemporanea, redatto con la collaborazione della Galleria
Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscano furti di beni culturali.
Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto presso qualsiasi
comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può
costituirsi un archivio fotografico e descrittivo dei propri beni d’arte, utile, in
caso di furto, per una loro ottimale descrizione al momento della denuncia,
così da consentire la puntuale comparazione con quanto giornalmente sia
oggetto di controllo all’interno della Banca Dati e, quindi, favorire il
riconoscimento del bene in caso di individuazione. Un’opera rubata, infatti, se
fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente.
Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero per conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio un controllo presso la
Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. In caso di riscontro negativo
il Comando rilascerà un’attestazione in cui è indicato che in quel momento il
bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in
Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti
riscontri di polizia giudiziaria.
Esempio di modello - “Documento dell’opera d’arte” - Object iD
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CALL CENTER
Il Call Center del MiBAC
Nell’ambito delle competenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si
colloca il servizio di call center atto a migliorare l’accesso alla fruizione del patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani e stranieri nonché dei
turisti in visita nel nostro Paese, per fornire informazioni (in lingua italiana,
inglese e spagnola) inerenti le attività di pertinenza del Ministero, su musei,
mostre temporanee, archivi, biblioteche attraverso il numero verde 800 99 11 99.
Il Servizio è interamente affidato alla Società Omnia Network*, che gestisce
le chiamate tramite il numero verde attivo tutti i giorni, compreso i festivi, dalle
9 alle 19. L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati
ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado di fornire
tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso.
L’operatore ha a disposizione anche un banca dati integrata curata dal personale di back office di Omnia Network contenente le informazioni relative a
manifestazioni, beni, musei, eventi di pertinenza non statale (comunali, privati,
etc.).
Omnia Network S.p.A.
Referente del Servizio: Stefania Subinaghi
Via Cristoforo Colombo, 6
20094 Corsico Mi
Tel. 335 7742381
Fax 06 784417333
[email protected]
Nello specifico, il front office svolge:
– un servizio di ricezione reclami da parte del Cittadino e di segnalazione
all’Amministrazione;
– un servizio di supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP);
– un servizio di supporto al Servizio II Comunicazione, promozione e
Marketing della direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la
promozione;
– un servizio di segnalazioni al Comando dei Carabinieri per la Tutela del
Patrimonio Culturale.
L’attività di back office consiste in:
– attività di verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati
presenti sul sito del Ministero dei Beni culturali;
– acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del Ministero;
– acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali siti non
statali mediante la creazione di un Data Base interno a favore del Front
office;
– diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali scuole,
università, organismi culturali secondo valutazioni di opportunità da parte
del Ministero. Tali informazioni sono fornite sul numero complessivo di
10.000 contatti annui.
A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua analisi e monitoraggio dei servizi resi.
*Omnia Network s.p.a., gestore del servizio, è uno dei principali operatori
italiani nel settore della progettazione, realizzazione e gestione dei servizi di
outsourcing alle imprese.
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ALES – ARTE LAVORO E SERVIZI S.P.A.
L’ampliamento dei servizi e l’incremento della qualità
Referente: Nicla Loiudice
Via Cristoforo Colombo, 98
00147 Roma
Tel. 06 70450922
Fax 06 77591514
Via S. Brigida, 51
80133 Napoli
Tel. 081 7810701
Fax 081 4206001
www.ales-spa.it
ALES arte lavoro e servizi S.p.A. attualmente cura, per conto del MiBAC,
ventidue progetti localizzati sul territorio del Lazio e della Campania, garantendo la conservazione e incrementando la fruibilità dei beni appartenenti al
patrimonio culturale del nostro Paese, nonché migliorando la qualità dei servizi
offerti. Supporta, inoltre, le strutture del MiBAC con un servizio qualificato di
assistenza tecnico-amministrativa.
I ventidue progetti attuati da ALES riguardano:
La gestione di musei ed aree archeologiche
Servizi di accoglienza, biglietteria, informazione e sorveglianza hanno
consentito la fruizione di importanti siti e spazi museali rimasti a lungo inutilizzati quali il Parco di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale a
Napoli, il Museo Narrante di Hera Argiva alla foce del Sele, l’area archeologica di Cuma, di Villa dei Quintili e Villa Capo di Bove a Roma, il Santuario
di Ercole Vincitore a Tivoli, la Villa di Orazio a Licenza ed il Museo H.C.
Andersen a Roma.
La manutenzione del verde e delle strutture museali e archeologiche
Servizi relativi alla bonifica e alla conservazione di parchi, giardini e aree
verdi annesse o limitrofe a siti archeologici e strutture museali altrimenti
soggette ad eccessiva crescita vegetativa.
Le attività sono garantite presso il Santuario di Ercole Vincitore e il Tempio della
Tosse a Tivoli, la Villa di Orazio a Licenza, la Villa di Nerone a Subiaco, le
aree archeologiche di Ostia Antica, Veio, Atripalda, Avella, Cuma, Paestum e
Mirabella Eclano, il Santuario di Hera Argiva, il Museo Archeologico
Nazionale, le Terme di via Terracina, il Teatro di Teano e l’Archivio di Stato di
Napoli.
La manutenzione ordinaria di siti di interesse culturale, storico ed architettonico
Servizi relativi alla verifica periodica dello stato di conservazione dei beni,
all’identificazione di eventuali anomalie e alla definizione di piani di ripristino
e di mantenimento delle strutture.
Il servizio è garantito a Napoli presso Palazzo Reale, Castel Sant’Elmo, Villa
Floridiana, Villa Pignatelli, Certosa di S. Martino, Museo di Capodimonte,
Palazzotto Borbonico a Capodimonte e Biblioteca Nazionale di Napoli
“Vittorio Emanuele III”.
La manutenzione ordinaria di strutture archeologiche
Servizi relativi alla bonifica degli edifici mediante interventi mirati alla conservazione di murature, pavimentazioni ed intonaci (superfici non decorate). Il
servizio è garantito presso Avella, Atripalda, Mirabella Eclano.
Il supporto al funzionamento di Archivi e Biblioteche
Servizi di movimentazione, spolveratura, ordinamento dei volumi mirano a
maggiore tutela e migliore conservazione del materiale archivistico e librario.
Il servizio viene garantito a Roma presso la Biblioteca di Palazzo Venezia e
quella della GNAM; a Napoli presso l’Archivio di Stato, la Biblioteca
Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”, la biblioteca specialistica di storia
dell’arte “Bruno Molajoli”; a Caserta presso l’Archivio di Stato.
Il supporto tecnico-amministrativo agli uffici del MiBAC
Attività relative a specifici servizi resi presso gli uffici delle Direzioni generali
e alcune strutture periferiche del MiBAC con l’obiettivo di migliorare la qualità
dei servizi istituzionali offerti al pubblico e di agevolare e snellire le procedure
amministrative, tecniche e logistiche degli uffici. Il servizio viene garantito
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presso lo Sportello Informa e gli uffici della Soprintendenza BAPPSAE di
Napoli e della provincia a Palazzo Reale di Napoli, gli uffici della
Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, gli uffici dei
Dipartimenti e le Direzioni Generali del MiBAC, e gli Uffici della
Soprintendenza BAPPSAE di Caserta e Benevento presso la Reggia di Caserta.
Attività di assistenza tecnico amministrativa alle strutture del MiBAC
Consiste in un servizio qualificato di supporto alle professionalità esistenti nelle
strutture del MiBAC per lo svolgimento delle attività, al fine di sopperire alle
carenze di personale tecnico ed amministrativo, oltreché per ridurre i tempi di
espletamento dei processi in atto.
Il servizio viene garantito attualmente presso la Soprintendenza Speciale per il
Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il polo museale della
città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare.
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BBS SOFTWARE S.R.L.
BBS software s.r.l.
Via del Bettolino, 3
25050 Paderno Franciacorta (BR)
www.bbsitalia.com
www.companytv.it
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BBS Software ha realizzato il progetto Company TV, una innovativa televisione
d’attesa in grado di fornire informazioni TV on demand grazie all’utilizzo di
codici a barre.
Questa tecnologia, realizzata nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato
dalla Regione Lombardia, permette ad Enti ed Aziende di fornire informazioni
aggiuntive on demand a visitatori e clienti, in modo semplice, interattivo, immediato e multilingua.
Infatti grazie al codice a barre posizionato sulla documentazione cartacea a
corredo di un servizio o un prodotto, il sistema è in grado di fornire tutte le
informazioni necessarie per approfondire i singoli argomenti. Grazie ad un
lettore ottico e ad una pulsantiera per la selezione della lingua, con un
semplice e facile testo, l’utente puo’ facilmente interrogare il palinsesto TV per
approfondire gli argomenti di suo interesse con filmati, video, immagini e testi
animando la documentazione cartacea esposta. Turismo, prodotti tipici e
servizi sono i primi settori nei quali la tecnologia Company TV è già stata
applicata con successo in oltre 190 installazioni in Italia e all’estero.
Nell’ambito dei beni culturali la tecnologia permette di costruire e divulgare
palinsesti TV sui siti archeologici, musei, monumenti e rendere fruibili in modo
semplificato all’utente visitatore nella propria lingua di consultazione tutte le informazioni disponibili sul luogo che si sta visitando e su quelle ad esso collegate.
La forza della soluzione Company TV si manifesta nella realizzazione di
circuiti culturali nei quali più Company TV vengono posizionate all’ingresso di
siti archeologici, musei e monumenti non solo per fornire informazioni sul luogo
che si sta vistando ma su tutta l’offerta museale dell’intero circuito, accattivando il visitatore con immagini e filmati forniti dalla Company TV.
La realizzazione di circuiti museali Company TV permette inoltre all’Ente di
recuperare risorse finanziarie da sponsor fortemente interessati a divulgare la
propria immagine attraverso questo nuovo e originale media, facilmente personalizzabile in occasione di manifestazioni ed eventi.
L’utilizzo della tecnologia Company TV permette di ridurre la quantità di carta
stampata, riducendo il numero di pagine di guide e opuscoli, favorendo la fruizione dell’informazione via Company TV.
Il contenuto delle Company TV viene preconfezionato fornendo all’Ente cliente
una Company TV già riempita di contenuti nel palinsesto principale; in automatico e in totale autonomia, l’utente può aggiornare semplicemente i singoli
contenuti decidendo di inviare i dati alla Company TV desiderata attraverso
una connessione internet ad un sistema di gestione dei contenuti fornito col
sistema.
Orari, servizi aggiuntivi, informazioni sempre aggiornate: tutto questo facilmente e in modo diretto può essere immesso dal gestore del museo. In automatico i dati inseriti si distribuiscono sulle Company Tv del circuito fornendo le
informazioni aggiornate agli utenti.
Infine per rendere il palinsesto più accattivante ed interessante, la tecnologia
Company TV viene fornita con Notizie Ansa aggiornate ogni ora e Previsioni
meteo aggiornate quotidianamente.
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Pubblicazione Opuscolo - Ministero dei Beni e le Attività Culturali