Comunicare nella Pubblica Amministrazione che cambia Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure Direttore Generale Maddalena Ragni Conference Service s.r.l. Milano, 21–23 Ottobre 2008 Il programma di partecipazione (progettazione e realizzazione opuscolo, materiali grafici e stand, organizzazione convegno e incontri allo stand) è stato organizzato dal: Servizio IV - Comunicazione e Promozione Responsabile Antonella Mosca con Monica Bartocci, Antonella Corona, Francesca D’Onofrio, Eleonora Isola, Maria Cristina Manzetti, Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Simona Pantella, Maurizio Pizzuto, Susanna Puccio, Maria Angela Siciliano Rapporti con i media Vassili Casula, Alessio Noè Comunicazione multimediale Alberto Bruni, Renzo De Simone, Francesca Lo Forte, Emilio Volpe Supporto logistico Edoardo Cicciotto, Maurizio Scrocca Amministrazione Laura Petracci S O M M A R I O Presentazione Maddalena Ragni 9 Le scelte strategiche del Piano di Comunicazione Antonella Mosca 12 La Programmazione annuale del MiBAC Sara De Luca, Maria Cristina Manzetti 13 MiBAC - L’Organizzazione di eventi e la partecipazione a manifestazioni fieristiche Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Maria Siciliano 15 Progettare per promuovere, promuovere per conoscere Eleonora Isola, Simona Pantella, Susanna Puccio 17 L’importanza dei media nella promozione Vassili Casula, Antonella Corona, Alessio Noè 18 Beni Culturali: il Progetto Magnifico si rinnova. Un nuovo sistema integrato di comunicazione sugli eventi in corso e informazione ai turisti Maurizio Pizzuto 19 Circuiti museali interattivi: un nuovo strumento di comunicazione per musei e siti archeologici Francesca D’Onofrio 21 Progetto “A Porte Aperte” Monica Bartocci 23 Promozione e divulgazione del patrimonio bibliografico del MiBAC Rossella Flenghi 24 Il Progetto Mosaico Alberto D’Alessandro 25 Le sponsorizzazioni Stefania Mileto 26 Le sponsorizzazioni nel settore dei beni culturali: il nuovo Codice dei beni culturali Antonio Piscitelli 28 Direttiva e progetti sulla “Carta della qualità dei servizi” Anna Maria Stramondo 30 “Io studio” – La Carta dello Studente Una nuova iniziativa per avvicinare gli studenti al mondo della cultura Mariantonietta Leone, Anna Maria Trimarchi 31 32 Progetto ERA-NET I punti di contatto nazionali per i programmi europei Marco Biscione 33 Evoluzione nel rapporto cittadino-istituzione pubblica Mariella Carconi 36 L’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario 38 Un nuovo sito per un nuovo Istituto: il portale dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario Assunta Di Febo 40 42 Direzione Generale per i Beni Archeologici: principali linee di indirizzo in materia di comunicazione del patrimonio archeologico L’Archivio Centrale dello Stato Aldo G. Ricci 44 Il sito web dedicato all’architetto Luigi Moretti 45 Individuazione degli elementi costitutivi del piano di comunicazione della Direzione generale BASAE Isabella Cianfarani 46 Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore: progetti e prospettive Adriana Martinoli, Annamaria Torroncelli, Alfredo Esposito Comunicare nella Pubblica Amministrazione che cambia 53 La documentazione del patrimonio culturale delle biblioteche e lo sviluppo della rete dei servizi per l’utente Rossella Caffo 57 “Il ruolo dell’innovazione nella P.A. che cambia” Milano, 22 ottobre 2008 59 Un Sito Web per scoprire ed esplorare i Siti Italiani Unesco 61 Programma Operativo Nazionale per la Sicurezza e lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia Misura 1.3 Programma comunitario 2000/2006 Antonia Pasqua Recchia Patrizia Micoli Maria Concetta Cassata 64 Ufficio di Statistica 66 Gestione concorsi on-line 68 URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico: ”Continuità ed innovazione” 69 La rete MINERVA 71 CulturaItalia, un patrimonio da esplorare 72 MICHAEL: una rete di portali per l’accesso online alla cultura europea 75 Museo & Web: l’esperienza del Progetto MINERVA per i musei e le altre istituzioni culturali Salvatore Vitrano Alberto Bruni Gaspare Carlini Marzia Piccininno Karim Ben Hamida, Sara Di Giorgio Giuliana De Francesco Maria Teresa Natale 77 La missione istituzionale Francesco Prosperetti 79 Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo - nuove forme di comunicazione Adriana Velardi 81 Esempi di gestione informatizzata dei Beni Culturali in Abruzzo Paola Carfagnini 83 La comunicazione del patrimonio culturale degli Istituti MiBAC in Basilicata Alfredo Giacomazzi 85 Attività di comunicazione, promozione e valorizzazione dei Beni Librari presso la Biblioteca Nazionale di Potenza Francesco Sabia 88 Anno Europeo del Dialogo Interculturale: Progetto “Un Amico in Palestina” Lucia Moliterni 90 Valsinni Isabella Morra Il paesaggio Tonino Garzia, Antonio Rosa 92 Il progetto di schedatura informatizzata, riordinamento e inventariazione degli archivi diocesani della Basilicata Donato Tamblé, Donatina Miranda 95 Comunicare la storia - viaggio in Calabria tra memorie e sopravvivenze Maria Teresa Sorrenti 97 La nuova sede dell’Archivio di Stato di Cosenza. Dalle fonti archivistiche la storia delle chiese e Convento di S. Francesco di Paola a Cosenza Anna Maria Letizia Fazio 98 Carte della memoria, memoria di carte 99 Progetto “Il libro è cultura” Maria Giuseppina Marra Elvira Graziani 100 Comunicazione Istituzionale 101 Comunicare una nuova immagine Giuseppina Galli Maria Rosaria Nappi S O M M A R I O 103 Catalogo e Comunicazione 104 Biblioteca Nazionale di Napoli 106 La Biblioteca Nazionale dà voce ai lettori 107 L’Ufficio Trasparenza e l’Ufficio Comunicazione insieme per un work flow semplice e moderno Maria Rosaria Nappi Gennaro Alifuoco Mauro Giancaspro Stefania Ugatti, Dario Galasso 109 La Carta dei servizi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli 110 “Incontri di Archeologia” e altre iniziative per il pubblico curate o coordinate dal Servizio Educativo tra il 2007 e il 2008 nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli Maria Rosaria Borriello Marco De Gemmis 111 112 Musei in rete Le Giornate Europee del Patrimonio 2008 in Emilia-Romagna. Le grandi Strade della Cultura: viaggio fra i tesori d’Italia Paola Monari 114 La nuova sede dell’Archivio di Stato di Piacenza 115 Benvenuta Vetilia! Breve storia di un’ara sepolcrale del I secolo d.C., dallo scavo al museo Gian Paolo Bulla Carla Conti, Donato Labate 116 Il Museo Nazionale di Ravenna: comunicazione e promozione 118 Un viaggio multimediale nei luoghi della memoria e del pensiero 120 Comunicare per cambiare 122 Laboratorio di restauro “Grandi Dimensioni” 124 Le fortificazioni militari di Roma. Studio di fattibilità per la riqualificazione del Forte Portuense. Attività culturali e di valorizzazione del patrimonio naturalistico, architettonico, archeologico e storico, del complesso dei forti militari di Roma (Antenne, M. Mario, Portuense, Bravetta, Ardeatino)- Cetty Muscolino, Federica Cavani, Emanuela Grimaldi Carmelina Rubino Federica di Napoli Rampolla, Anna Maria Romano Giovanni Belardi, Anna Maria Romano 126 Centro Operativo “Ufficio Pensioni“ 128 Il Nuovo Polo Culturale di eccellenza nell’ambito del Territorio Tiburtino: la costruzione di un sistema integrato di gestione Luigi Germani, Vittoriano Olivieri Maria Piccarreta 130 Le collezioni digitali dell’Archivio di Stato di Frosinone tra comunicazione, innovazione e promozione Viviana Fontana, Onorina Ruggeri 132 Archivio di storico-documentaria - 18 gennaio-29 febbraio 2008 “con magnificenza e con decoro” I Comuni e la devozione civica nel territorio romano tra ‘700 e ‘800: luoghi, riti, feste, protagonisti Daniela Sinisi, Maria Grazia Branchetti 134 Il Tevere e Roma Storia di un rapporto millenario Simonetta Ceglie, Antonio Montosi 135 La comunicazione elettronica: uno strumento per gli Uffici stampa delle Biblioteche Angelina De Salvo 138 La Biblioteca nazionale centrale di Roma: modernizzazione dei servizi all’utenza Angelina De Salvo Comunicare nella Pubblica Amministrazione che cambia 139 Comunicare i beni culturali a scuola 142 Per un modello di gestione e valorizzazione museale del territorio del Lazio Simonetta Druda Antonella D’Ambrosio 143 Patrimonio digitale, patrimonio immateriale Elena Calandra 145 Il Piano di comunicazione 2008 della Direzione Regionale e Paesaggistici della Lombardia: i risultati Cristina Ambrosini, Manuela Rossi 147 Innovazione e tecnologia al servizio dell’accessibilità del cittadino in biblioteca Aurelio Aghemo 149 L’Emeroteca Digitale: esperienza decennale della Biblioteca Nazionale Braidense Cecilia Angeletti, Tiziana Mazzali 151 153 155 La Biblioteca Braidense e il suo patrimonio musicale Comunicare i beni culturali del Piemonte: un impegno a tante mani Emanuela Zanda Progetto di digitalizzazione ed informatizzazione delle mappe del Catasto sabaudo di Alessandria e sobborghi (1763 – 1774) Gian Maria Panizza 156 Diversificare l’offerta culturale per servire diversi tipi di pubblico: recenti traguardi dell’Archivio di Stato di Torino Marco Carassi 158 Il nuovo sito web della soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte e del museo Antichità egizie Giuseppina Spagnolo 159 “Toccare l’arte” al Castello Svevo di Bari 161 Paesaggi di Puglia a Castel del Monte 162 Progetti innovativi di comunicazione e promozione in Sardegna 165 Progetto Carstos 167 Il sito web dell’Archivio di Stato di Firenze Annamaria Lorusso Michela Tocci Carla Palomba, Sandra Violante Marinella Ferrai Cocco Ortu Stefano Vitali, Simone Sartini 171 La Carta della Qualità dei Servizi dell’Archivio di Stato di Grosseto Maddalena Corti 173 e_ASLU: l’albero in rete Marina Brogi, Giovanni Tartaglione 176 Comunicare e valorizzare il patrimonio culturale umbro Francesco Scoppola 178 Il servizio GeoWeb della Biblioteca Marciana Piero Falchetta 180 Sito web della Biblioteca Nazionale Marciana <http://marciana.venezia.sbn.it> Maurizio Vittoria 182 “Il MiBAC semplificazione e modernizzazione” Il sito web della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna: uno strumento per i cittadini www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it Ferdinando Rizzardo, Marta Severo 187 CCTPC - Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale 191 192 194 Call Center ALES - Arte Lavoro e Servizi S.p.A BBS software Srl Presentazione Il COMPA – Salone europeo della Comunicazione pubblica, dei Servizi al cittadino e alle imprese – è un appuntamento particolarmente significativo al quale il MiBAC aderisce con entusiasmo. Oltre a costituire un’importante “vetrina” per la presentazione di iniziative e progetti che, di anno in anno, contribuiscono ad incrementare e diversificare l’offerta culturale e l’attività istituzionale del Dicastero, il COMPA rappresenta un’occasione di riflessione interna sui temi della comunicazione al cittadino, sia in materia di servizi offerti che di contenuti da promuovere e diffondere. Per certi aspetti l’adesione del MiBAC alla manifestazione di quest’anno propone tematiche ed esperienze già trattate nelle precedenti edizioni, dall’analisi delle quali sono emerse, però, importanti indicazioni di percorso che saranno oggetto di particolare attenzione durante tutto il 2009: come per esempio, alcune strategie di comunicazione divenute oggi prioritarie. Dato per acquisito che la comunicazione è un segmento dell’attività istituzionale del Ministero, restano da definire, di volta in volta, gli obiettivi da raggiungere e le strategie per il loro conseguimento. A tale scopo, è indispensabile aggiornare, rafforzare e, se necessario, modificare, le linee guida del Piano di Comunicazione, strumento di fondamentale importanza per la programmazione annuale delle iniziative da realizzare. L’ampia adesione degli uffici centrali e territoriali, dalle direzioni generali alle direzioni regionali, dai poli museali alle soprintendenze, agli archivi, alle biblioteche, testimonia quanto l’intera struttura del MiBAC sia sensibile al tema della comunicazione e sia impegnata in un periodico e assiduo lavoro di elaborazione, sviluppo, approfondimento, verifica e revisione di progetti e iniziative volti a migliorare la comunicazione interna ed esterna nell’intento di renderla rispondente alle esigenze della realtà contemporanea. Proprio l’essere la comunicazione una imprescindibile interfaccia tra la realtà istituzionale ed il mondo esterno, ha spinto a confermare per questa edizione, gli ambiti istituzionali prioritari già affrontati negli anni passati. Prosegue, infatti, la comunicazione “del prodotto culturale” attraverso mostre, grandi eventi e campagne di comunicazione legate al patrimonio monumentale e storico - artistico; prosegue la comunicazione istituzionale interna ed esterna, volta a documentare e rendere più efficiente l’attività di servizio pubblico quotidianamente svolta dagli istituti del Ministero; prosegue l’impegno ad accrescere il numero dei servizi erogati in modalità telematica; prosegue l’ascolto delle esigenze del pubblico attraverso la misurazione del livello di soddisfazione dell’utente; prosegue l’apertura alle nuove tecnologie e alle potenziali opportunità di divulgazione e promozione che esse offrono. Nel procedere in questa azione di riconsiderazione delle attività del Ministero, ci si è resi conto che lo scenario complessivo, sul quale è stato redatto il Piano di Comunicazione per il nuovo anno, è mutato, è caratterizzato da una problematicità complessa, e richiede riflessioni ed approfondimenti. Al di là dei consueti, quasi cronicizzati, problemi di natura logistica e organizzativa, infatti, il MiBAC, come peraltro tutte le Amministrazioni dello Stato, si trova oggi a dover far fronte ad una vera e propria emergenza finanziaria che rende indispensabile il riesame delle abituali strategie di reperimento dei fondi e la messa a punto di nuovi sistemi per la loro acquisizione. A questo proposito, uno degli obiettivi che questa direzione generale si prefigge per il 2009 è quello di attivare forme di collaborazione tra pubblico e privato tali da incentivare una serie di sponsorizzazioni, di diversa entità e tipologia, e dare il via ad un circolo virtuoso nel quale la famosa sequenza conoscenza - tutela - conservazione - valorizzazione conduca a risultati positivi, sia economici che d’immagine, per entrambi i soggetti coinvolti. Oltre all’esiguità delle risorse disponibili, di cui si è detto, un altro dato allarmante è la difficoltà di sensibilizzare il cittadino alla conoscenza e alla difesa del patrimonio nazionale, fatto non solo di monumenti e opere d’arte di “chiara fama”, ma anche di una straordinaria varietà di beni materiali e immateriali sparsi su tutto il territorio nazionale. Di fronte all’appiattimento culturale proposto e imposto dalla televisione e dall’evolversi continuo della più moderna tecnologia (ormai non più strumento di diffusione della conoscenza, ma fine primario della progettualità del settore), il MiBAC si trova di fronte ad una difficile sfida, quella di trovare nuovi canali e linguaggi per diffondere e promuovere la frequentazione dei siti archeologici, dei musei, dei teatri e delle sale cinematografiche. Per rispondere a questa sfida, il MiBAC ha elaborato una serie di progetti pilota, che vengono in questa occasione presentati, attraverso i quali, con modalità innovative ed avvalendosi proprio delle ultime tecnologie, si vuole iniziare un percorso di promozione della conoscenza del patrimonio nel suo complesso. L’ultimo aspetto da evidenziare tra le priorità dell’anno a venire, fondamentale e strettamente collegato ai precedenti, è quello della diffusione del made in Italy all’estero e della valorizzazione dell’immagine e del ruolo internazionale del nostro Paese: aspetto, questo, che occupa un posto di primo piano nell’attuale Programma di Governo. Concludo con l’augurio che il COMPA 2008 sia un fertile terreno di scambio e di approfondimento per tutti i partecipanti e che di qui a un anno gli obiettivi oggi delineati possano dirsi, se non completamente raggiunti, comunque avviati verso traguardi importanti. Maddalena Ragni Direttore Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure 8 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE S O M M A R Le scelte strategiche del Piano di Comunicazione Antonella Mosca La Comunicazione, come attività caratteristica della Pubblica Amministrazione e modalità ordinaria di interazione con il cittadino, diviene rilevante a partire dagli anni ’90 nell’ambito del vasto processo di riforma che le ha assegnato un ruolo sempre maggiore indirizzato al miglioramento dei rapporti tra amministrazione e cittadino e all’incremento dell’efficacia dell’azione pubblica, affermando i principi di trasparenza, pubblicità e semplificazione e introducendo strumenti per garantire la massima conoscenza e partecipazione all’azione amministrativa. Queste tendenze si sono rafforzate ancora di più con le riforme Bassanini e sono infine confluite nella legge 150/2000 (regolamento di attuazione Dpr n. 422 del 21 settembre 2001) che, definendo per la prima volta i criteri ed una disciplina organica delle attività di informazione e comunicazione, ha accelerato un fondamentale percorso di modernizzazione che vede le Amministrazioni dotarsi, secondo i modelli di marketing e della comunicazione d’impresa, di una serie di strumenti per interagire con l’esterno e creare canali interni di informazione. La Direttiva sulle attività di comunicazione delle pubbliche amministrazioni emanata dal Ministro per la Funzione Pubblica il 7.2.2002, nel fornire alle amministrazioni pubbliche gli indirizzi per l’attuazione della predetta legge, individua nel Piano di comunicazione e informazione lo strumento per la programmazione annuale delle iniziative di comunicazione di ogni Amministrazione pubblica. I O Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttore Generale: Maddalena Ragni Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 La missione istituzionale del MiBAC prevede compiti di tutela, conservazione e valorizzazione dell’immenso patrimonio artistico e culturale costituito da beni storico – artistici, architettonici, archeologici e paesaggistici, frutto di una millenaria interazione tra civiltà e natura. Nel perseguimento della propria missione, il MiBAC, nel ritenerlo di primaria importanza, da qualche anno procede alla redazione del proprio Piano di Comunicazione, strumento di pianificazione che consente di programmare e gestire le azioni di comunicazione per il raggiungimento di specifici obiettivi strategici. La redazione del Piano di Comunicazione è stata, infatti, intesa come un processo che attraversa l’Amministrazione, la coinvolge interamente, la indirizza e a volte la modifica nelle sue modalità organizzative. Non solo, quindi, un documento che elenca le azioni comunicative, ma lo strumento per programmare organicamente ed ottimizzare le scelte e creare sinergie tra le diverse attività di comunicazione dell’Amministrazione. La comunicazione cessa di essere un segmento aggiuntivo e residuale dell’azione del MiBAC, e ne diviene parte integrante, così come accade da decenni alle imprese che agiscono nel mercato dei prodotti e dei servizi. La pianificazione e redazione del piano di comunicazione ha previsto, in un primo momento, una fase di progettazione, in cui sono state identificate, con il coinvolgimento di tutta la struttura centrale e territoriale del Ministero, le linee guida che hanno permesso di individuare gli obiettivi operativi che l’Amministrazione intende perseguire nel 2009. Il Piano risulta essere, quindi, un documento di indirizzo di natura dinamica, adattabile agli stimoli emergenti e in grado di integrare la spinta propulsiva proveniente dai vari soggetti territoriali coinvolti. Con la programmazione delle attività, gli scopi e le finalità individuate sono stati declinati in obiettivo di comunicazione coerente, alla cui definizione corrispondono determinati target o pubblici di riferimento, precise strategie comunicative e specifici stili o strumenti di comunicazione. 9 Le finalità di base sono state quelle di: 1. migliorare la qualità dei servizi, l’efficienza amministrativa, la lotta agli sprechi, la semplificazione e la trasparenza Questi obiettivi vengono raggiunti attraverso una rivisitazione in chiave digitale dell’apparato amministrativo e della sua organizzazione interna. Il vasto progetto avviato si prefigge di rendere disponibili in rete il maggior numero possibile di informazioni ed erogare i servizi on-line, ma anche di migliorare la comunicazione interna e le modalità di lavoro con l’introduzione di sistemi telematici di scambio e di funzioni digitali per lo svolgimento di attività amministrative: protocollo informatizzato, uso del workflow, firma digitale, sistemi informativi a supporto delle decisioni, massima valorizzazione degli investimenti per il completamento delle reti locali e rafforzamento della rete intranet, rete fonia/dati/immagini, rete multi - servizi basata sulla tecnologia VOIP per la centralizzazione dei servizi sia applicativi che di gestione, teleconferenza, video-comunicazione, telelavoro. Inoltre, lo sviluppo di una “infrastruttura della conoscenza”, la conservazione della memoria digitale e la riorganizzazione informatizzata sono alla base di tutte le iniziative di semplificazione e modernizzazione della gestione del patrimonio culturale conservato presso Biblioteche, Archivi e prestigiose Istituzioni Culturali italiane. 2. facilitare la convergenza tra le logiche della comunicazione interna ed esterna, favorendo la cosiddetta “comunicazione integrata” Un cenno particolare merita la comunicazione interna, che costituisce uno strumento fondamentale non solo per tutte le attività di informazione e comunicazione rivolte verso l’esterno dell’Ente, ma per l’efficacia e l’efficienza della complessiva azione amministrativa. Lo scambio di informazioni e notizie all’interno dell’Amministrazione facilita l’attività dell’Ufficio Comunicazione, dell’Ufficio Informazione e dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico nonché delle Direzioni, consentendo una più diffusa partecipazione di tutti i dipendenti motivati da una maggiore possibilità di collaborazione e condivisione dei progetti e delle iniziative, facendoli sentire, in definitiva, parte della “missione”. 3. incentivare la costruzione di relazioni bidirezionali tra il Ministero ed i suoi pubblici di riferimento L’apertura all’esterno e al nuovo è il filo conduttore di molti progetti messi in cantiere. Apertura evidenziata, ad esempio, dal crescente interesse che il MiBAC ha mostrato nei confronti delle attività svolte da Società proponenti nuove tecnologie o nei confronti di iniziative indirizzate all’ampliamento del settore del turismo italiano e straniero. Gli appuntamenti annuali in programmazione rappresentano una vera e propria offerta culturale e riscontrano sempre più un grande successo di pubblico. Attraverso una serie di convenzioni stipulate con società private si potranno promuovere rapporti tra arte e cultura con particolare attenzione alla conservazione e valorizzazione delle tradizioni italiane. 4. coordinare tutti i soggetti, le strategie e le azioni di comunicazione che l’Amministrazione mette in campo Il Governo si è reso conto, nel corso degli anni, dell’importanza economica che il settore del turismo riveste all’interno di un Paese così ricco di arti e tradizioni come il nostro, contribuendo così a dare vita a progetti mirati ad una destagionalizzazione e ad un decentramento dei flussi turistici. Particolare attenzione quindi è stata data alla conservazione e alla valorizzazione delle tradizioni italiane quali espressioni artistiche e culturali molto antiche e/o di eccezionale valore. La diffusione all’estero del “made in Italy” è uno dei principali obiettivi del Programma di Governo di quest’anno. 10 Al fine, quindi, di ampliare e differenziare in senso tematico l’offerta turistica italiana sono stati studiati e messi a punto itinerari tematici, ricadenti prevalentemente in aree al di fuori dei classici circuiti turistici. In conclusione, il Piano tende ad indirizzare l’Amministrazione verso una concezione di organizzazione moderna che: • eroga in modo efficiente i servizi alla collettività, grazie anche all’attenzione data alla comunicazione interna quale strumento per crescere ed acquisire consapevolezza delle proprie risorse e dei propri obiettivi; • si “apre all’esterno” per comprendere ed essere così in grado di rispondere in maniera sempre più mirata alle esigenze del cittadino. 11 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure La Programmazione annuale del MiBAC Direttore Generale: Maddalena Ragni Il patrimonio culturale italiano, oltre ad essere il segno dell’identità nazionale, è una ricchezza che costituisce anche un rilevante fattore di competitività e crescita per il Paese. Ha la capacità di interagire con altri importanti comparti della vita economica, come il turismo e la protezione del paesaggio e contribuisce al raggiungimento di macro obiettivi, come i nuovi modelli di sviluppo e di consumo. Al MiBAC ne è affidata la gestione che viene svolta attraverso un’attenta azione di conservazione e di tutela ed una vivace ed efficace politica di valorizzazione e di promozione. Tali obiettivi vengono perseguiti attraverso linee di indirizzo ed interventi operativi basati sulle più nuove tecnologie e su strategie di comunicazione e marketing. Il Servizio IV - Comunicazione e Promozione opera come fattore di coesione e sviluppo per dar vita ad una strategia unitaria che punti all’efficienza, ai risultati e ad offrire un servizio di qualità sempre maggiore. Il Servizio rappresenta un vero e proprio front office in cui gli strumenti utilizzati sono: il sito web istituzionale, la rete intranet, i mezzi di tele diffusione e gli organi di informazione nazionali ed internazionali, la partecipazione e la realizzazione di eventi. Per svolgere più efficacemente i compiti istituzionali, il MiBAC ha investito molto in un adeguamento tecnologico, informatico ed organizzativo, imperniato su nuove forme di intervento e su servizi adeguati alla domanda di un’utenza sempre più esigente. Inoltre, il Servizio IV, si è fatto promotore della creazione, all’interno della struttura capillare di cui il MiBAC è composto, radicata sul territorio, di una rete di referenti della Comunicazione, coordinati dalle 17 Direzioni Regionali, a cui fanno riferimento tutti gli Istituti territoriali (82 soprintendenze, 135 sedi Archivistiche, 47 Biblioteche statali e oltre 424 musei, monumenti e aree archeologiche). Grazie a questa “rete” è possibile gestire in maniera organica ed efficace tutte le attività a carattere nazionale, come l’organizzazione di grandi eventi. Nelle manifestazioni fieristiche il MiBAC si presenta con uno stand istituzionale, all’interno del quale vengono illustrate le attività del Dicastero, svolte sia in ambito centrale che regionale, con una identità univoca chiara e definita. Uno degli strumenti di rafforzamento dell’immagine del MiBAC è l’uniformazione della sua linea grafica, che diventa così sempre riconoscibile. Nel 2008 è stato realizzato il “Progetto Nazionale di Comunicazione Istituzionale”, con l’intento di rafforzare e valorizzare sempre più l’attività di coordinamento e raccordo tra centro e territorio di tutte le iniziative. Grazie al progetto è stato possibile individuare nominalmente tutti i referenti territoriali della Comunicazione, 1085 unità coinvolte con l’adesione di 286 Istituti su 321. L’obiettivo è stato quello di creare un grande gruppo di lavoro che si estende e si ramifica su tutto il territorio con la coscienza di appartenere ad una realtà quale è il MiBAC, che si pone come centro di eccellenza per l’erogazione di servizi culturali di qualità. Ruolo questo che viene sempre più riconosciuto anche nei contesti internazionali. Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 12 Sara De Luca, Maria Cristina Manzetti DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE MiBAC - L’Organizzazione di eventi e la partecipazione a manifestazioni fieristiche Maria Tiziana Natale, Amedeo Natoli, Maria Siciliano Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttore Generale: Maddalena Ragni L’organizzazione di eventi di rilevanza nazionale ed internazionale e la partecipazione a manifestazioni fieristiche sono un importante veicolo per la promozione della conoscenza dell’arte e della cultura italiana, per consolidare i rapporti con il territorio, con i cittadini e per incentivare la fruizione dei beni culturali. Tali manifestazioni vengono divulgate attraverso i media, la rete Internet e la distribuzione di materiale cartaceo. I GRANDI EVENTI coinvolgono tutti gli Istituti centrali e territoriali, che per queste occasioni organizzano una serie di manifestazioni gratuite estese sull’intero territorio nazionale, valorizzando così l’identità della cultura italiana e rendendola patrimonio universale anche nelle espressioni più recenti legate al mondo della ricerca e delle nuove tecnologie. Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 Obiettivi 1. Contribuire ad una migliore visibilità e ad un più diffuso riconoscimento dell’attività svolta dal Ministero; 2. incentivare la conoscenza e la fruizione dei luoghi d’arte ad un pubblico sempre più vasto; 3. incentivare la conoscenza e lo studio del vasto patrimonio culturale italiano; 4. rafforzare la cooperazione e gli scambi culturali tra le varie istituzioni pubbliche e private; 5. incentivare la conoscenza e la fruizione del patrimonio culturale nel mondo della scuola, attraverso il rafforzamento di rapporti istituzionali e la realizzazione di progetti didattici. Questi obiettivi verranno raggiunti attraverso: 1. l’organizzazione e promozione di eventi e manifestazioni sul territorio nazionale; 2. l’apertura straordinaria dei luoghi d’arte per permettere ai cittadini di fruire del patrimonio anche in orari serali; 3. l’ingresso gratuito dei luoghi d’arte statali in occasione di eventi particolari per incentivare e stimolare la visita dei luoghi d’arte; 4. l’organizzazione e realizzazione di visite guidate, mostre, laboratori, e quanto altro per ampliare ed approfondire la conoscenza; 5. l’organizzazione di attività di spettacolo per una lettura più suggestiva del patrimonio monumentale attraverso le varie espressioni artistiche (teatro, musica, etc.). Appuntamenti annuali: – Festa di San Valentino – Festa della donna – Settimana della Cultura – Festa Europea della musica – Giornate Europee del Patrimonio – Giornata Mondiale dell’Alimentazione – Giornata del disabile – Concerti d’estate Destinatari Cittadini, scuola e università, operatori del settore, Istituti di Cultura italiana all’estero, associazioni e istituzioni, operatori turistici. Le MANIFESTAZIONI FIERISTICHE sono un veicolo efficace per diffondere ad un pubblico differenziato le attività ed i progetti più innovativi realizzati dal MiBAC. Esse rappresentano un momento molto importante di incontro tra le realtà territo- 13 riali, gli Enti locali, i settori delle imprese ed il privato. L’individuazione delle manifestazioni a cui partecipare è dettata dalla tipologia delle attività istituzionali di tutela, restauro, comunicazione e dagli interessi di settore (monumenti, archivi, biblioteche, patrimonio storico-artistico, cinema, teatro, spettacoli, paesaggio) che ogni anno si vogliono evidenziare. Per tali attività vengono sollecitati e coinvolti tutti gli Istituti centrali e territoriali che presentano i loro progetti nello stand istituzionale appositamente realizzato. Nell’ambito di tali manifestazioni vengono organizzati convegni ed incontri divulgati attraverso i media, la rete Internet, la pubblicazione di opuscoli tematici e la distribuzione di materiale cartaceo. Obiettivi 1. Assicurare, attraverso la presentazione dei progetti nello stand, un’efficace azione di informazione e promozione delle attività svolte dal MiBAC; 2. creare un fertile terreno di scambio culturale tra la realtà istituzionale del MIBAC e le altre realtà Istituzionali e territoriali; 3. creare momenti di incontro nei diversi specifici settori con le imprese, i professionisti dei settori per scambi culturali e per incentivare opportunità occupazionali; 4. creare momenti di verifica e di riflessione per una pubblica amministrazione che vuole essere moderna ed europea. Appuntamenti annuali Le principali manifestazioni a cui annualmente il MiBAC partecipa sono: • Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei beni culturali e Ambientali, Ferrara, marzo. È la prima e più rilevante rassegna nata in Italia per il restauro, la conservazione e tutela del patrimonio storico e artistico. È un fondamentale appuntamento per coloro che vogliono approfondire, confrontarsi, avvicinarsi alle novità di questo delicato e complesso settore; • Forum P.A. – Forum della Pubblica Amministrazione, Roma, maggio. La Fiera ha come priorità quella di dare un’immagine della pubblica amministrazione più vicina e capace, di accompagnare i cittadini e le imprese nella realizzazione dei propri obiettivi attraverso la realizzazione di progetti innovativi; • Euro P.A. – Salone delle autonomie locali, Rimini, giugno. Sede di confronto e programmazione per le Associazioni delle autonomie locali e per gli operatori della Pubblica Amministrazione; • COM-PA - Salone Europeo della Comunicazione Pubblica, dei Servizi al Cittadino e alle Imprese Milano, ottobre. È la sede privilegiata per un confronto tra Amministrazioni, Aziende, Università, studiosi e operatori impegnati nella modernizzazione della P.A., nell’efficienza dei servizi e nella qualità delle relazioni con i cittadini, fornendo un contributo per sostenere e promuovere il cambiamento dell’intero settore pubblico; • Lu.Be.C – Digital tecnoloogy - Rassegna delle soluzioni ICT per la valorizzazione del patrimonio e il marketing turistico - territoriale Lucca, ottobre. La manifestazione annuale, dedicata all’analisi della valorizzazione dei Beni Culturali per lo sviluppo economico del territorio offre un’occasione proficua di incontro tra operatori e pubblico per presentare progetti e prodotti in tema di valorizzazione del patrimonio culturale finalizzati allo sviluppo del marketing turistico territoriale; • Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, Paestum, novembre. La Borsa del Mediterraneo è l’appuntamento annuale per il confronto di idee e strategie per “comunicare il patrimonio archeologico”, favorire una migliore distribuzione territoriale dei flussi turistici verso il patrimonio minore durante tutto l’anno, sviluppare scambi culturali qualitativamente migliori e incentivare opportunità occupazionali. Destinatari Cittadini, tecnici del settore, Amministrazioni pubbliche e private, imprese, mondo della scuola. 14 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Progettare per promuovere, promuovere per conoscere Eleonora Isola, Simona Pantella, Susanna Puccio L’ufficio progetti è la sezione del Servizio IV – Comunicazione e Promozione che si prefigge come obiettivo l’elaborazione di progetti finalizzati ad un miglioramento qualitativo e quantitativo dell’offerta formativa al fine di avvicinare il cittadino al patrimonio culturale italiano. La realizzazione e valutazione dei progetti legati ai beni culturali, al di là dell’apparente facilità di approccio, è un processo assai complesso che richiede competenze specifiche e un gruppo di lavoro con spiccate capacità valutative e creative. Ecco perché si è sentita l’esigenza di creare un ufficio predisposto. Questa Direzione Generale coordina le attività svolte nelle regioni italiane e pertanto possiede una conoscenza capillare dell’intero territorio nazionale, con tutte le sue esigenze, i problemi e le aspettative. L’intento di questo ufficio è muoversi proprio nella direzione del bisogno e della valorizzazione delle realtà nazionali e locali rispettando e promuovendo le caratteristiche e gli elementi distintivi dei luoghi, delle tradizioni e dei paesaggi. La sua attività viene esplicata attraverso modalità e tecniche differenti a seconda del pubblico a cui è rivolta. Spesso i progetti prediligono il coinvolgimento di scuole e Università, ma si esaminano anche le proposte che arrivano dai nostri Istituti, nonché da Enti e Associazioni private. In tal modo ci si rende promotori di idee che auspicano un maggiore interesse verso l’arte e la cultura del nostro paese ed è questo il motivo per cui si è provveduto alla fondazione di un ufficio di competenza. Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttore Generale: Maddalena Ragni Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 I progetti prevedono il susseguirsi di diverse fasi e attività La prima fase è l’ideazione, riferita al momento in cui nasce e si delinea l’idea come richiesta di miglioramento o necessità del territorio o come esigenza specifica. In questo primo momento è importante focalizzare l’attenzione su tutti i soggetti che sono coinvolti: promotori, responsabili della realizzazione del progetto (possono coincidere o meno con i soggetti promotori), destinatari etc. È fondamentale confrontarsi con le figure interessate per attivare le prime relazioni. Infatti, il coinvolgimento di più attori (Ministero, Enti pubblici e Associazioni private, cittadini, scuole etc.) comporta bisogni, aspettative, problemi e desideri diversi che devono essere gestiti per una riuscita ottimale. Dopo la prima fase bisogna definire gli obiettivi e cioè esplicitare quello che si intende raggiungere, in che direzione e misura, attraverso la formulazione di affermazioni chiare e precise. L’obiettivo primario, comune a tutti i progetti, è fornire al cittadino gli strumenti e le competenze necessarie per apprezzare e conoscere l’immensa ricchezza del patrimonio nazionale in modo sempre originale e stimolante. In genere si distingue tra obiettivi o finalità generali che sono per lo più dichiarazioni d’intenti, formulate in maniera più generica ed astratta e obiettivi specifici che consistono nello sviluppo mirato e puntuale del tema considerato. Non bisogna confondere gli obiettivi con le azioni che sono, invece, le attività che poniamo in essere per il raggiungimento degli stessi. Per quel che riguarda la tempistica, è importante avere un’idea chiara della durata complessiva di un progetto e della sua realizzazione per poter articolare le diverse fasi, avendo cura di definire le relazioni temporali che legano una fase all’altra. Spesso, però, i tempi fisiologici del progetto non coincidono con quelli che ci eravamo prefissati, poiché durante la realizzazione ci si rende conto che una specifica attività richiede molto più tempo ed energie rispetto a quanto ipotizzato. Per questo è sempre doveroso soffermarsi sul fattore temporale prima dell’avvio formale delle attività. Una volta definito il progetto, si esaminano le risorse a disposizione: umane, strutturali e finanziarie. Riguardo queste ultime bisogna ricordare che è quasi 15 sempre necessario richiedere finanziamenti e ricercare gli sponsor. Trovare sovvenzioni è sempre un cammino difficile poiché, di solito, le possibilità di successo sono piuttosto basse a meno che chi decide di percorrere questa via acquisisca conoscenze e competenze tali da giustificare l’investimento fatto. Altro aspetto essenziale per il successo di un progetto è l’attività di comunicazione dello stesso, attività che il più delle volte viene sottovalutata rispetto alla sua reale e strategica importanza. È rilevante, invece, dare visibilità a quanto il MiBAC produce e realizza per informare, sensibilizzare e coinvolgere la comunità. Può a volte essere utile pensare alla comunicazione come ad una delle azioni del progetto da attuare. Nella fase di chiusura, infine, si procede ad una valutazione dei risultati (aderenti al progetto, quantità di fruitori, risposta qualitativa etc.) prendendo atto dei problemi sorti in itinere al fine di potenziare e ottimizzare il servizio ai cittadini. 16 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE L’importanza dei media nella promozione Vassili Casula, Antonella Corona, Alessio Noè Il Servizio Comunicazione e Promozione ha come compito istituzionale quello di promuovere, far conoscere e divulgare le attività, i progetti e il patrimonio culturale del nostro Paese, in Italia e all’estero, al fine di raggiungere un pubblico sempre più vasto. Per fare ciò, il MiBAC si avvale di tutti i moderni mezzi di comunicazione. L’esigenza di informare attraverso i media nasce da diversi fattori, quali: l’incremento della domanda di prodotti culturali da parte della collettività; l’evoluzione della tecnologia, che consente di ampliare la rete di contatti e scambi; l’esigenza di coinvolgere un pubblico potenziale, che per interesse e/o possibilità fa un uso differenziato dei mezzi di comunicazione; la necessità di oltrepassare i confini nazionali. Da qui la necessità di sviluppare canali comunicativi nuovi, efficaci, diretti, moderni ed incisivi, utilizzati anche in maniera più funzionale per raggiungere un pubblico ampio ed eterogeneo. Internet, radio, tv, riviste, siti web, le grandi testate, le riviste, ma soprattutto i quotidiani gratuiti, i cosiddetti “free press”, rispondono perfettamente a queste esigenze, stimolando curiosità e interesse nei cittadini apparentemente distratti dalla frenesia della quotidianità. Agende con gli appuntamenti più significativi, segnalazioni di eventi particolari e articoli volti ad attirare il pubblico ad avvicinarsi alla cultura sono gli strumenti dei quali il Servizio si serve per raggiungere tali obietti. La strategia comunicativa si attua anche attraverso la diffusione di prodotti editoriali e audiovisivi, diffusione a stampa e web, pubblicazioni realizzate in occasioni di manifestazioni fieristiche. Oltre alle grandi manifestazioni, come ad esempio “La Settimana della Cultura” e le “Giornate Europee”, sulle quali anche senza un grande sforzo di promozione, si riversa l’attenzione di tutti i media (radio, tv, stampa) che ne divulgano l’intero programma a livello nazionale, è importante che anche gli appuntamenti di minor entità (riferita al numero di eventi ed istituti coinvolti) ma non meno importanti, come la “Festa di San Valentino”, la “Festa della donna” o la “Festa della Musica”, godano di una divulgazione mediatica più ampia possibile. È quindi doverosa un’attenta e precisa programmazione annuale delle attività previste dal MiBAC a cui deve fare seguito un’attenta indagine di mercato che permetta di calibrare il giusto peso dei vari canali di divulgazione per una adeguata campagna di informazione che riesca ad arrivare, ove necessario, in modo capillare su tutto il territorio. Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttore Generale: Maddalena Ragni Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 17 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Beni Culturali: il Progetto Magnifico si rinnova. Un nuovo sistema integrato di comunicazione sugli eventi in corso e informazione ai turisti Direttore Generale: Maddalena Ragni Maurizio Pizzuto Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 18 Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali si fa pubblicità e lo fa con una particolare attenzione alle informazioni di servizio, dagli orari di mostre e musei ai suggerimenti per itinerari culturali e turistici alternativi. Questa in sintesi la missione del “Progetto Magnifico” rinnovato dal Ministro della cultura, Sandro Bondi, in sintonia con il Presidente dell’associazione Mecenate ‘90 Alain Elkann, che ne ha promosso l’iniziativa. ‘Magnifico’ riparte, quindi. Il progetto, che fu lanciato nel marzo 2006, prosegue il suo percorso da un punto fisso, la consapevolezza che la promozione della cultura italiana deve essere il volano per il rilancio dell’economia del nostro Paese. Con il protocollo d’intesa, le parti continueranno a collaborare per promuovere, presso il vasto pubblico, la conoscenza del patrimonio culturale di pertinenza del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e delle iniziative organizzate per la sua valorizzazione. Nei fatti, s’intende costruire un sistema integrato di comunicazione e di promozione volto ad intercettare, stimolare e orientare adeguatamente la domanda di turismo culturale proveniente da quella fascia di utenti che, per scelta o per necessità, si muovono autonomamente, intravedendo ancor più il successo ormai consolidato del turismo culturale, la voglia di riscossa dei piccoli centri minori e delle piccole città d’arte. Tanta è la ricchezza culturale, quella di cui la nostra bella Italia è in possesso, anche se spesso si fatica a farla conoscere ai turisti per la mancanza di informazioni. Magnifico vuole proprio colmare questi vuoti e promuovere le tante eccellenze d’Italia mobilitando sponsor e operatori italiani, soprattutto del turismo, dalle compagnie aeree alle società di gestione aeroportuale, agli enti di trasporto ferroviario, compagnie di navigazione, catene alberghiere, aziende di noleggio auto, tour operator. Alle molte aziende coinvolte che hanno già aderito, il compito di informare i propri clienti su mostre, eventi culturali, iniziative museali che, di volta in volta, saranno segnalate dal Ministero. Ad occuparsi del coordinamento e della gestione è la Direzione Generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure del MiBAC, d’intesa con Mecenate 90. Insomma, il MiBAC passa a forme sempre più adeguate di comunicazione puntando su rapporti di collaborazione di grande spessore attivati proprio con il “Progetto Magnifico”, importante iniziativa di valorizzazione di grande rilievo. DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Circuiti museali interattivi: un nuovo strumento di comunicazione per musei e siti archeologici Francesca D’Onofrio Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttore Generale: Maddalena Ragni Nell’era della tecnologia e della multimedialità, della globalizzazione e dell’interattività, i beni storico artistici si trovano di fronte a difficili sfide, prima fra tutte quella della comunicazione. Come riuscire a rendere accessibile e attraente l’immenso patrimonio storico artistico del nostro Paese? Quali linguaggi si prestano meglio a divulgare e incentivare la conoscenza dei nostri siti museali e archeologici? Le risposte a queste domande sono molteplici ed in continua evoluzione. Se l’obiettivo è migliorare la comunicazione con i cittadini, italiani e stranieri, giovani e meno giovani, che desiderano conoscere il patrimonio culturale delle città italiane, allora il primo passo dovrà essere quello di rispondere alle loro esigenze mettendo a punto strategie e strumenti di comunicazione che possano rivelarsi efficaci e al passo con i tempi. Tra le azioni di valorizzazione del patrimonio storico artistico che il MiBAC si propone di realizzare, un posto di primo piano è occupato dall’attività di promozione su tutto il territorio nazionale di quei siti che, meno noti al grande pubblico, vengono spesso esclusi dagli itinerari turistici a vantaggio di luoghi più universalmente conosciuti. Per far questo, il MiBAC ha ideato il progetto Circuiti Museali Italiani, che si avvale dei nuovi strumenti di divulgazione che la tecnologia fornisce e che è volto a creare una rete interattiva di musei e siti archeologici “tipologicamente” affini grazie alla quale il visitatore possa venire a conoscenza dei circuiti museali esistenti sul territorio nazionale e possa acquisire le informazioni utili ad una loro migliore frequentazione. In linea con le esigenze di promozione e comunicazione sopra descritte, il MiBAC ha avviato quest’anno varie collaborazioni con soggetti terzi che propongono progetti e tecnologie applicati al settore dei beni culturali. Una di queste tecnologie, ritenuta di grande affidabilità ed efficacia ai fini promozionali, consiste in una TV interattiva e multilingua per la presentazione di prodotti e servizi ai cittadini. Le postazioni multimediali che utilizzano la suddetta tecnologia sono dei totem costituiti da un monitor, da uno scanner bar code e da un espositore per schede. Al passaggio, su un sensore della macchina, di un codice a barre prestampato sulle schede didattiche, appositamente realizzate, il visitatore potrà ottenere una varietà di informazioni relative non solo al sito in cui si trova, ma anche ad altri luoghi ad esso collegati. La semplicità d’uso e l’intuitività del sistema, che utilizza il codice a barre per gestire l’interattività, sono adatte anche a coloro che hanno poca dimestichezza con le nuove tecnologie. La semplicità del gesto, unita alla sua quotidianità, si addice a persone di qualsiasi età e cultura; ciò consente di abbattere ogni barriera di utilizzo rendendo di fatto il sistema altamente fruibile. Le schede interattive, inoltre, così come il palinsesto generale, sono completamente gestibili, personalizzabili ed aggiornabili in modo semplice ed intuitivo direttamente da operatori addetti, che in questo modo possono intervenire in tempo reale, fornendo di volta in volta le informazioni necessarie e di maggiore efficacia. Le strutture ospitanti potranno dunque essere autonome nella gestione dei contenuti e non dipendenti da enti o strutture esterne. Le postazioni multimediali sopra descritte, collocate nei maggiori punti di passaggio/attesa di musei e siti archeologici “tipologicamente” affini, consentiranno di: • comunicare informazioni di carattere generale e di servizio, riguardanti il circuito museale e le sue peculiarità; • fornire informazioni con modalità dirette, efficaci ed accattivanti, sulle diverse particolarità del circuito, offrendo, rispetto alle tradizionali dida- Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 19 scalie, ulteriori approfondimenti scientifici riguardanti materiali esposti e non, riferimenti bibliografici, links a siti di argomento inerente, e così via; • migliorare la fruibilità ed accessibilità del circuito museale nel suo complesso attraverso un’opera di integrazione degli strumenti di comunicazione primaria, fornendo la planimetria del luogo, la pianta di orientamento, le indicazioni sui servizi offerti e di sussidio alla visita; • integrare la comunicazione con un omaggio cartaceo a ricordo del messaggio ricevuto grazie alle cartoline on demand presenti negli espositori; • creare percorsi multilingua che facilitino la comprensione dell’intera offerta museale anche al visitatore straniero. Il progetto Circuiti Museali Italiani, del quale saranno realizzati alcuni prototipi, poi estendibili a tutto il territorio nazionale, consentirà di costruire reti che permetteranno di accrescere la conoscenza del patrimonio culturale nazionale con modalità innovative e rappresenterà uno strumento di comunicazione di forte impatto visivo e di sicura presa sul visitatore. 20 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Progetto “A Porte Aperte” Monica Bartocci Per il 2009, nell’ambito del “Programma di investimenti per la valorizzazione del patrimonio culturale nelle aree sottoutilizzate attraverso specifici progetti imprenditoriali” (delibera C.I.P.E. del 29 settembre 2004, n. 20 e nota del Ministero del 7 ottobre 2005, n. 14216), si propone il progetto di promozione culturale “A porte aperte” indirizzato alle regioni rientranti in tale programma: Calabria, Basilicata, Puglia, Sardegna, Campania, Abruzzo e Molise. Con questo progetto, il MiBAC intende perseguire il duplice scopo di dare la massima visibilità alle attività svolte dai propri uffici sul territorio e stimolare il dibattito sui temi della tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale. Ulteriore obiettivo è rafforzare il dialogo con le Amministrazioni (Regioni, Province, Comuni) e l’associazionismo locale, con il mondo della scuola e universitario, con gli ordini professionali, con i rappresentanti dell’imprenditoria locale, con particolare riguardo ai tour operator, e con tutte le realtà che operano o sono interessate al settore culturale. L’idea di fondo su cui si basa il progetto è che la cultura, in tutte le sue manifestazioni, non è solo forza espressiva di un’identità, ricchezza immateriale ma anche opportunità di crescita economica per il Paese, in particolare per le regioni del Mezzogiorno. Dall’osservazione di alcuni indici ISTAT, infatti, emerge, come è noto, che le regioni del Mezzogiorno vivono un contesto di grave disagio economico e sociale. Quest’area mostra una crescita del PIL nel 2007 dello 0,9% contro la media nazionale dell’1,5%, un PIL pro-capite pari a 14.414 euro nel 2006 contro la media nazionale di 21.307 euro, un tasso di disoccupazione dell’11% contro una media nazionale 2007 del 6,1%, un tasso migratorio interno nel 2006 di -2,4, le altre ripartizioni territoriali mostrano tutte un tasso positivo a dimostrazione del fatto che si verifica un importante spostamento di popolazione dal Mezzogiorno alle altre regioni Italiane. A fronte di ciò sugli stessi territori sono presenti importanti testimonianze di antiche vestigia in grado, oggi, di portare nuova linfa al territorio. Questo progetto si propone come occasione per dare sistematicità e coordinamento alle singole attività di promozione territoriale, individuando le linee guida per progetti improntati alla sostenibilità ambientale e sociale delle politiche di sviluppo economico e culturale. Nel concreto, il progetto prevede, per ogni regione interessata, l’apertura straordinaria degli uffici amministrativi e tecnici del MiBAC. Grazie all’organizzazione di laboratori e seminari didattici e alla divulgazione di materiale promozionale la cittadinanza conoscerà più da vicino le attività svolte dal MiBAC sul territorio e le opportunità di interazione con l’amministrazione. L’apertura straordinaria, che durerà tre giorni, interesserà anche i luoghi d’arte secondo un calendario opportunamente studiato e pubblicizzato. In ogni regione l’evento “A porte aperte” sarà inaugurato da un convegno/workshop sul tema della promozione culturale e territoriale al quale saranno invitati a partecipare tutti gli attori locali e, laddove esistano dei progetti di cooperazione internazionale, anche rappresentanti esteri. Dal workshop scaturiranno i punti di criticità e di forza, le proposte e le istanze del territorio. A questo importante momento di democrazia partecipata seguiranno uno o più tavoli tecnici composti da specialisti dei settori coinvolti. La loro funzione consisterà nel recepire ed elaborare il risultato del precedente incontro mettendo a punto strategie comuni di sviluppo del territorio da sottoporre al successivo dibattito a cura degli attori locali. La manifestazione sarà chiusa da un concerto o spettacolo teatrale o di danza, realizzato in collaborazione con il MIUR, Ministero dell’Università e della Ricerca. Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttore Generale: Maddalena Ragni Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 21 Tutte queste attività verranno pubblicizzate attraverso i media locali e accompagnate dalla produzione di un opuscolo istituzionale regionale che evidenzi l’organizzazione interna dei singoli istituti territoriali, le competenze, le iniziative ed i progetti realizzati e da realizzare. È, inoltre, prevista la produzione di una serie di prodotti editoriali relativi ai luoghi e ai programmi, tra i quali la pubblicazione degli atti dei convegni che fungeranno da piattaforma strategica per le future azioni da intraprendere. Alla fine dell’anno verrà realizzato un grande convegno conclusivo dei lavori in cui verranno evidenziati i risultati raggiunti. 22 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Promozione e divulgazione del patrimonio bibliografico del MiBAC Rossella Flenghi Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttore Generale: Maddalena Ragni Il Servizio IV - Comunicazione e Promozione - tra le attività di competenza include l’organizzazione di manifestazioni fieristiche tematiche (restauro, archeologia, architettura, comunicazione, innovazione tecnologica), che rappresentano un importante ed efficace veicolo per raggiungere e sensibilizzare pubblici differenziati per divulgare le attività ed i progetti più innovativi realizzati dal MiBAC. Esse rappresentano, inoltre, un momento molto importante di incontro tra le realtà territoriali, gli Enti locali, i settori delle imprese ed il privato ed un luogo ideale per la divulgazione anche dell’immenso patrimonio bibliografico (cataloghi mostre, testi tecnici di restauri di monumenti, opere d’arte, materiali archivistici e librari) che il MiBAC annualmente produce, attraverso i suoi Istituti territoriali (soprintendenze, archivi, biblioteche, istituti di ricerca). Si è resa perciò necessaria la realizzazione ed organizzazione di una biblioteca, all’interno del Servizio, dalla quale attingere di volta in volta i volumi da esporre in fiera. Naturalmente la presentazione dei volumi non è esaustiva della complessità, ma permette uno stimolo all’approfondimento delle tematiche affrontate. Per ampliare ed aggiornare la biblioteca, periodicamente, viene richiesto a tutti gli Istituti centrali e territoriali del MiBAC, l’invio di nuovi volumi, video ed altro materiale da loro prodotti. La biblioteca, che comprende attualmente circa mille volumi (libri, periodici, cataloghi, manoscritti e finanche ristampe di cinquecentine), è stata interamente digitalizzata, grazie alla creazione di un data base di facile consultazione, nel quale il materiale è stato ordinato per tipologia, titolo, autore, istituto di provenienza, argomento, numero di pagine, editore, anno, luogo di pubblicazione e codice identificativo. Questo sistema, in continua evoluzione, consente una ricerca immediata e facilitata per ognuna delle categorie di catalogazione. In sede fieristica, quindi, oltre ai volumi ed altri materiali cartacei e non esposti nelle vetrine è disponibile anche la stessa tipologia di consultazione, mediante l’utilizzo, consentito al pubblico, di un PC dal quale è possibile accedere al programma. Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio IV – Comunicazione e Promozione Responsabile: Antonella Mosca Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2441 Fax 06 67232538 23 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Il Progetto Mosaico Direttore Generale: Maddalena Ragni Tra i progetti nazionali per l’Anno Europeo del Dialogo Interculturale 2008 dell’Unione Europea si distingue il progetto Mosaico: insieme per i colori d’Europa, promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e rivolto in primo luogo all’organizzazione di otto significativi eventi sul tema dell’intercultura e al coordinamento di una Agenda di eventi interculturali durante tutto il 2008 sotto il Logo della Commissione Europea. Le attività di “Mosaico”, gestite direttamente dal Mibac, avranno luogo in varie città italiane e saranno indirizzate ad un pubblico vasto ed eterogeneo. Il progetto si propone di coinvolgere intellettuali ed operatori culturali, provenienti da tutta Europa, in uno scambio reciproco di conoscenze ed esperienze. Organizzazioni ed istituzioni europee saranno invitate a partecipare ad un dibattito interculturale che metterà a confronto il progetto “Mosaico” con gli altri progetti europei selezionati per l’Anno Europeo. Il progetto aspira inoltre ad oltrepassare i confini geografici europei, cercando di valorizzare alcune aree del Mediterraneo e dei Balcani che rappresentano delle zone di grande importanza. “Mosaico” è inoltre caratterizzato da un approccio multietnico e multidisciplinare, costituito da diversi tipi di attività artistiche e culturali; tutte le tipologie di arte, infatti, vengono prese in considerazione: dai beni artistici alla letteratura, dalle performances teatrali, al cinema e via dicendo. Tra le diverse azioni previste saranno organizzate una serie di conferenze e seminari che cercheranno di stimolare ed accrescere il dibattito culturale internazionale. Inoltre, inaugurazioni, mostre, ed altri eventi artistici incoraggeranno la mobilità degli artisti e delle opere d’arte. Tra gli otto eventi principali annoveriamo premiazioni letterarie ed interculturali, come ad esempio il Premio Nazionale delle Città Interculturali; una serie di conferenze internazionali su diverse tematiche, quali il ruolo dell’Europa nella diffusione dei valori di tolleranza e rispetto reciproco, conferenze relative alla situazione dei Balcani, visti come un ponte tra l’Europa e l’Oriente, una conferenza sul valore del patrimonio culturale come strumento di dialogo interculturale. E poi ancora il cinema, il patrimonio storico artistico, gli interventi di restauro in Italia e nel resto del mondo, che verranno letti sotto una chiave interculturale per approfondire il tema e vedere come la cultura abbia un ruolo importante nell’integrazione e nell’interconnessione sociale, tutto questo attraverso workshop e seminari indirizzati soprattutto ad un pubblico giovane ed ai rappresentanti delle diverse comunità degli immigrati. Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] 24 Alberto D’Alessandro DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Le sponsorizzazioni Stefania Mileto L’art. 120 del D. Lgs n. 42 del 22 gennaio 2004 “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, come, da ultima modificato dal D. Lgs n. 62 del 26 marzo 2008, definisce sponsorizzazione di beni culturali ogni contributo, anche in beni o servizi, erogato per la progettazione o l’attuazione di iniziative pubbliche, o di persone giuridiche private senza fine di lucro, in ordine alla tutela, ovvero valorizzazione, del patrimonio culturale con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività del soggetto erogante mediante l’associazione degli stessi all’iniziativa oggetto del contributo. Possono essere oggetto di sponsorizzazione anche iniziative di soggetti privati su beni culturali di loro proprietà. L’attuale normativa non sembra regolamentare con disposizioni specifiche la materia delle sponsorizzazioni che rientrano, quindi, nella categoria dei contratti atipici, o innominati, per i quali si ricorre, normalmente, all’applicazione di norme che regolano rapporti simili. La dottrina sembra, addirittura, divisa fra correnti che considerano tale tipo di rapporto come negozio a titolo gratuito ed altre che lo considerano, invece, negozio a prestazioni corrispettive in cui la controprestazione, pur non essendo una retribuzione monetaria, consiste nei vantaggi apprezabili economicamente, anche solo di immagine per la pubblicità che ne deriva allo sponsor. Dall’inquadramento giuridico della sponsorizzazione come contratto a prestazioni corrispettive che rappresenta la corrente prevalente, deriva, innanzitutto, la differenza con le erogazioni liberali, anche dal punto di vista dei vantaggi fiscali previsti per le seconde, e tutta la regolazione del rapporto a partire dalla sua instaurazione. Bisogna, infatti, considerare il carattere pubblico dell’Amministrazione - che, normalmente, è il soggetto sponsorizzato - da cui derivano una serie di vincoli come, per esempio, le procedure per la scelta del contraente che, normalmente, sono improntate ai principi di trasparenza, pluralità di partecipazione, imparzialità. Da ciò sembrerebbe derivare la necessità di procedure ad evidenza pubblica; spesso, però, le iniziative provengono da soggetti privati che offrono progetti da loro stessi ideati e, quindi, con caratteristiche di esclusività e unicità. Creare una concorrenza per tali progetti risulterebbe un deterrente che limiterebbe le possibilità della Pubblica Amministrazione di attingere dalla creatività del privato, in particolare nel campo della valorizzazione dei beni culturali. Sarebbe, pertanto, auspicabile un intervento normativo che semplifichi, per l’Amministrazione, l’accesso alle risorse dei privati e, per questi ultimi, l’acquisizione di benefici. Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttore Generale: Maddalena Ragni Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio III - Qualità e standardizzazione delle procedure Dirigente: Mariantonietta Leone Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723575 Fax 06 67232513 25 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Le sponsorizzazioni nel settore dei beni culturali: il nuovo Codice dei beni culturali Antonio Piscitelli Direttore Generale: Maddalena Ragni Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio III - Qualità e standardizzazione delle procedure Dirigente: Mariantonietta Leone Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2311 Fax 06 67232885 26 Spesso le iniziative di restauro su beni culturali, nel nostro Paese, vengono realizzate con il contributo finanziario dei privati, i quali in alcuni casi si accollano l’intero costo degli interventi programmati. Per diverso tempo tale evento si è concretizzato al di fuori di una pertinente cornice normativa di riferimento e, quindi, attraverso formule di volta in volta riconducibili ad istituti giuridici differenti. Con tutto ciò, si registra un recente cambio di direzione, come dimostra l’attenzione dimostrata dal legislatore che per ultimo è intervenuto nella disciplina dei beni culturali in merito ai processi di sponsorizzazione privata su iniziative di matrice pubblica. Per lo svolgimento di iniziative pubbliche la sponsorizzazione è stata riconosciuta come legittimo e generale strumento utilizzabile dalle PP.AA. ed ha fatto seguito anche una specifica disciplina dei contratti di tale natura come dispositivi per la realizzazione di politiche di valorizzazione e tutela del patrimonio culturale, tanto da arrivare a permettere legislativamente l’utilizzo anche rispetto a singoli interventi aventi ad oggetto un bene culturale, come è avvenuto con la prospettiva contenuta nell’art. 2, D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 30 (Art. 2. - Interventi realizzati mediante sponsorizzazione: 1. Per i lavori indicati all’articolo 1, commi 1 e 2, realizzati mediante contratti di sponsorizzazione a cura ed a spese dello sponsor, nel rispetto dei principi e dei limiti comunitari in materia, non trovano applicazione le disposizioni nazionali e regionali in materia di appalti di lavori pubblici, ad eccezione di quelle sulla qualificazione dei progettisti e dei soggetti esecutori. 2. Nei casi previsti dal comma 1, l’amministrazione preposta alla tutela del bene impartisce le opportune prescrizioni in ordine alla progettazione, all’esecuzione delle opere e alla direzione dei lavori.) Tuttavia, in seguito, con l’entrata in vigore del “Codice dei Contratti Pubblici relative a lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE”, il D.Lgs 12.4/2006, n. 163, il decreto predetto è stato abrogato dall’art. 256. Al fine di evitare possibili diverse interpretazioni, l’art. 120 del D.lgs. 42/2004 circoscrive il concetto di sponsorizzazione di beni culturali, riferendolo solo ad “ogni forma di contributo in beni o servizi da parte di soggetti privati alla progettazione o all’attuazione di iniziative del ministero, delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, ovvero di soggetti privati, nel campo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività dei soggetti medesimi“ (comma 1), e precisando, tra l’altro, che tale promozione “avviene attraverso l’associazione del nome, del marchio, dell’immagine, dell’attività o del prodotto all’iniziativa oggetto del contributo” L’Articolo 120 del D.lgs. 42/2004, Sponsorizzazione di beni culturali, rappresenta la disposizione del nuovo Codice dei beni culturali contenente la disciplina generale applicabile alle sponsorizzazioni realizzate nel settore: 1. È sponsorizzazione di beni culturali ogni contributo, anche in beni o servizi, erogato per la progettazione o all’attuazione di iniziative in ordine alla tutela ovvero alla valorizzazione del patrimonio culturale con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività del soggetto erogante. Possono essere oggetto di sponsorizzazione iniziative del Ministero, delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali nonché di altri soggetti pubblici o di persone giuridiche private senza fine di lucro, ovvero iniziative di soggetti privati su beni culturali di loro proprietà. La verifica della compatibilità di dette iniziative con le esigenze della tutela è effettuata dal Ministero in conformità alle disposizioni del precedente codice. 2. La promozione di cui al comma 1 avviene attraverso l’associazione del nome, del marchio, dell’immagine, dell’attività o del prodotto all’iniziativa oggetto del contributo, in forme compatibili con il carattere artistico o storico, l’aspetto e il decoro del bene culturale da tutelare o valorizzare, da stabilirsi con il contratto di sponsorizzazione. 3. Con il contratto di sponsorizzazione sono altresì definite le modalità di erogazione del contributo nonché le forme del controllo, da parte del soggetto erogante, sulla realizzazione dell’iniziativa cui il contributo si riferisce. Con il contenuto del terzo comma, il legislatore ha in primo luogo inteso inquadrare la sponsorizzazione come una delle modalità con le quali può chiarire la partecipazione dei privati non solo alle attività di valorizzazione, bensì, si può ipotizzare, persino alla tutela del patrimonio culturale, ruolo che altrimenti potrebbe essere riconosciuto a soggetti privati solo se proprietari, possessori o detentori del bene da tutelare. Onde evitare possibili confusioni, l’art. 120 circoscrive il concetto di sponsorizzazione di beni culturali, riferendolo solo ad “ogni forma di contributo in beni o servizi da parte di soggetti privati alla progettazione o all’attuazione di iniziative del ministero, delle regioni e degli altri enti pubblici territoriali, ovvero di soggetti privati, nel campo della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale, con lo scopo di promuovere il nome, il marchio, l’immagine, l’attività o il prodotto dell’attività dei soggetti medesimi“ (comma 1), e precisando, tra l’altro, che tale promozione “avviene attraverso l’associazione del nome, del marchio, dell’immagine, dell’attività o del prodotto all’iniziativa oggetto del contributo“ (comma 2). In altri termini, l’art. 120 del Codice legittima, nel settore delle iniziative connesse alla valorizzazione e tutela dei beni culturali, il ricorso delle PP.AA. al c.d. contratto di sponsorizzazione propria. Ma l’art. 120 del Codice non si limita a disciplinare la sponsorizzazione di beni culturali nei termini del contratto di sponsorizzazione c.d. propria, così come individuati dalla giurisprudenza. L’articolo citato, infatti, va oltre al dato di mera qualificazione giuridica arrivando a specificare alcuni contenuti che il contratto in questione deve necessariamente avere. Pertanto, viene per prima cosa attribuito a tale contratto un ruolo regolativo in chiave di ulteriore protezione del bene culturale coinvolto dalla iniziativa sponsorizzata, come è evidente dal fatto che l’obiettivo promozionale perseguito dallo sponsor privato deve avvenire secondo forme compatibili con il carattere artistico o storico, l’aspetto e il decoro del bene culturale da tutelare o valorizzare, forme che ai sensi del comma 2 dell’articolo in commento devono essere definite dal contratto di sponsorizzazione. 27 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure Direttiva e progetti sulla “Carta della qualità dei servizi” Direttore Generale: Maddalena Ragni La circolare ministeriale 273 del 9 novembre 2007 ha divulgato il decreto ministeriale 18 ottobre 2007 di emanazione della Direttiva per l’adozione della “Carta della qualità dei servizi” per gli Istituti e per i Luoghi della cultura statali: Musei, Aree e Parchi archeologici, Archivi e Biblioteche. La Direttiva del Ministro fornisce le linee guida, per ciascuna tipologia di Istituto, affinché tutti i siti culturali che erogano servizi pubblici, siano messi in grado di adottare e mettere a disposizione degli utenti la propria Carta della qualità dei servizi, strumento essenziale per il miglioramento dei servizi che devono sempre più essere orientati al soddisfacimento dei bisogni degli utenti. I modelli della Carta, allegati alla Direttiva, oltre ad essere il risultato di indagini e sperimentazioni svolte all’interno dell’amministrazione ed a tener conto delle numerose raccomandazioni nazionali ed internazionali per la definizione degli indicatori e degli standard di qualità, sono stati discussi ed approvati nell’ambito di un Tavolo costituito presso l’ex Ministero delle Attività produttive con le Associazioni dei consumatori, designate dal CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti). Con le medesime Associazioni il confronto proseguirà in futuro, sia con incontri a livello nazionale, sia con esperienze di audit civico a livello locale. Le Carte prevedono per ciascun Istituto un’accurata e sintetica descrizione della struttura dalla quale emerga anche la specifica missione istituzionale, ma soprattutto la descrizione degli impegni e degli standard di qualità sui servizi ritenuti particolarmente rilevanti per l’utenza, sia se gestiti direttamente che indirettamente, attraverso i concessionari. Per ciascun servizio sono stati individuati i fattori di qualità, ovvero le caratteristiche del servizio (ad esempio la regolarità e la continuità) che vengono misurati attraverso gli indicatori di qualità (ad esempio ore di apertura). Ogni Istituto indicherà i propri impegni, cioè i propri standard per ciascun indicatore. La stesura del documento impone una chiarezza di linguaggio ed una precisione di contenuti tale da fornire al cittadino informazioni obiettive e comprensibili. Sono “vietate” locuzioni come “di solito”, “in linea di massima”, “all’incirca”. Se gli impegni non vengono rispettati all’utente è dato modo di reclamare attraverso un’apposita modulistica il riconoscimento, da parte dell’Istituto, della fondatezza del reclamo dovrà condurre ad una forma di ristoro,che non vuole e non può essere né risarcimento né indennizzo ma potrà concretizzarsi in un biglietto gratuito per una successiva visita, un invito ad una manifestazione, una pubblicazione gratuita, un’agevolazione particolare. La Carta della qualità dei servizi è un documento diverso dai regolamento (che contiene anche indicazioni su obblighi dell’utenza) e dalla guida (che può limitarsi ad un’illustrazione sia pure più dettagliata del patrimonio fruibile). Deve essere rivista se intervengono modifiche organizzative e strutturali che modificano le condizioni dei servizi e, in ogni caso, almeno ogni due anni deve essere verificata e aggiornata. Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio III - Qualità e standardizzazione delle procedure Dirigente: Mariantonietta Leone Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2973 Fax 06 67232585 28 Anna Maria Stramondo Nell’ottobre dello scorso anno, con l’emanazione della Direttiva si è quindi conclusa una fase di sperimentazione che l’ex Direzione Generale per l’innovazione tecnologica e la promozione aveva condotto, a partire dal 2005 in collaborazione con l’ufficio Studi con il coinvolgimento di alcuni rappresentativi Istituti periferici. Con gli stessi Istituti (il Museo archeologico di Napoli, il Museo archeologico di Paestum, il Parco archeologico di Velia, il Museo di Capodimonte, la Reggia di Caserta, la Pinacoteca di Cagliari l’archivio di Stato di Palermo, l’Archivio di Stato di Catania, l’Archivio di Stato di Ragusa, l’Archivio di Stato di Messina, l’archivio di Stato di Trapani, la Biblioteca Nazionale “Vittorio Emanuele III” di Napoli e la Biblioteca Universitaria di Sassari) ai quali si sono aggiunti l’Archivio di Stato di Matera, l’Archivio di Stato di Potenza, il Museo Archeologico Nazionale “Domenico Ridola” di Matera, il Museo Archeologico Nazionale di Muro Lucano di Potenza, il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamestenau” di Potenza, Museo Nazionale di Arte Medievale e Moderna della Basilicata di Matera, il Museo Archeologico Nazionale dell’Alta Val d’Agri di Grumento Nova, la Biblioteca Nazionale di Torino e la Biblioteca Nazionale di Potenza è stato realizzato nel 2008, a cura della Direzione generale per il bilancio e la programmazione economica, la promozione, la qualità e la standardizzazione delle procedure, il progetto nazionale “Carta della qualità dei servizi e iniziative per una pubblica amministrazione di qualità”. Il progetto si è posto come obiettivo sia la divulgazione dei modelli di carta della qualità dei servizi (Musei, Archivi e Biblioteche), riferiti alla fruizione dei beni culturali, sia il miglioramento della qualità del rapporto dipendenti-utenti e dipendenti – amministrazione attraverso la sensibilizzazione alle tematiche di qualità del personale degli uffici e degli istituti coinvolti. Le attività svolte hanno visto la realizzazione di iniziative di formazione-informazione realizzate on-line attraverso il continuo scambio di indicazioni e notizie tra il coordinamento centrale e le sedi periferiche. Seguire la stesura delle Carte della qualità degli Istituti compresi nel progetto ha consentito l’individuazione delle criticità ricorrenti e la soluzione dei problemi che ne scaturivano; conoscere ed affrontare problematiche comuni a tutti gli Istituti e i Luoghi della Cultura ha agevolato indirettamente anche la verifica della prima fase di applicazione della Direttiva ministeriale del 18 ottobre 2007. Sulla base delle carte della Qualità dei servizi sono stati predisposti ed inviati agli Istituti specifici questionari di customer satisfaction, che sono stati somministrati al pubblico e che costituiranno una banca dati di informazioni sul gradimento dell’utenza in riferimento agli impegni dichiarati dall’Amministrazione. Al progetto nazione si sono affiancati numerosi progetti locali che hanno motivato e reso partecipe un maggiore numero di personale, accrescendone la sensibilità nei confronti delle politiche di miglioramento della qualità. 29 DIREZIONE GENERALE PER IL BILANCIO E LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA, LA PROMOZIONE, LA QUALITÀ E LA STANDARDIZZAZIONE DELLE PROCEDURE Direzione Generale per il Bilancio e la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure “Io studio” – La Carta dello Studente Una nuova iniziativa per avvicinare gli studenti al mondo della cultura Direttore Generale: Maddalena Ragni Mariantonietta Leone, Anna Maria Trimarchi Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Servizio III - Qualità e standardizzazione delle procedure Dirigente: Mariantonietta Leone Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 6723 2167 Fax 06 67232513 atri [email protected] In data 9 luglio 2008 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha sottoscritto il Protocollo d’Intesa relativo alla Carta dello Studente. L’iniziativa, promossa dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, alla quale hanno aderito il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle Province d’Italia, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, la Commissione Nazionale Italiana UNESCO e l’Associazione Generale Italiana Spettacolo, è stata voluta per sensibilizzare e favorire la crescita culturale dei giovani. È nata così “Io studio – la carta dello studente”, che vede la partecipazione di soggetti istituzionali e non i quali offrono una serie di facilitazioni e agevolazioni utili per avvicinare al mondo della cultura tutti gli studenti della scuola secondaria di secondo grado per l’intero periodo di permanenza nel sistema scolastico. Il MiBAC, fatte salve le agevolazioni e le gratuità degli ingressi nei luoghi d’arte per i giovani fino a diciotto anni, con la sottoscrizione del Protocollo, concede l’accesso gratuito ai musei, aree e parchi archeologici, e complessi monumentali, a tutti gli studenti in possesso della Carta dello Studente. Inoltre il MiBAC promuoverà in accordo con il MIUR concorsi a tema e collaborerà all’organizzazione della manifestazione Olimpiadi dell’Arte, anche nell’ambito dell’Annuale Giornata Nazionale dell’Arte e della Creatività Studentesca. Gli studenti, possessori della Carta, avranno agevolazioni e riduzioni per la fruizione di iniziative di carattere culturale, quali spettacoli cinematografici, teatrali, musicali, di danza e circensi. Attraverso la presentazione della Carta sarà possibile ottenere facilitazioni anche per la visita nei siti culturali presenti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, di cui l’Italia detiene il primato per il numero di iscrizioni. Il Protocollo prevede inoltre agevolazioni economiche per l’accesso alle strutture e ai servizi che rientrano nel più vasto panorama dell’offerta culturale italiana. L’iniziativa, nata sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e presentata ufficialmente dal Presidente della Repubblica, in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico 2008-2009, riconosce formalmente lo status di “studente” e costituisce uno strumento utile e significativo per avvicinare i giovani al patrimonio dei beni culturali. 30 SEGRETARIATO GENERALE Unità di Coordinamento Attività Internazionali Progetto ERA-NET Segretariato Generale Segretario Generale: Giuseppe Proietti Il MiBAC coordina il progetto ERA-NET for the preservation of tangibile cultural heritage Programma Quadro 2007/2013 - Networking, knowledge and optimisation of results in Cultural Heritage ENV. 2007. 3.2.2.1, volto allo sviluppo ed al coordinamento di una rete di programmi di ricerca, in ambito di protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile. Lo scopo del progetto è quello di apportare valore aggiunto alle attività previste dai programmi nazionali di ricerca, e di costituire una struttura a complemento di altre attività di coordinamento in ambito di patrimonio intangibile e digitale. Il Ministero italiano, in partenariato con il MUR, grazie alla sua specificità che rende possibile in questa sinergia di livelli di competenza complementari: strategici decisionali, di indirizzo ed operativi, il trasferimento e l’applicazione dei risultati della ricerca sistematica, condotta attraverso i propri istituti di ricerca centrali, ma anche attraverso le strutture territoriali, alla pratica del restauro e degli interventi di conservazione sul territorio ha avuto il ruolo di leadership, divenendo coordinatore di 13 paesi dell’Unione Europea (Belgio, Bulgaria, Francia, Germania, Grecia, Inghilterra, Islanda, Lettonia, Malta, Polonia, Romania, Slovenia, Spagna). Fondamentale, inoltre, il riferimento alla esperienza di collaborazione e trasferimento di know how, metodologie e tecnologie di conservazione in ambito di cooperazione internazionale con particolare riferimento ad alcuni esempi/eccellenze di collaborazione concretizzatesi in progetti di ricerca ed intervento congiunti con paesi quali la Cina, Iran, Iraq, etc. Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] 31 SEGRETARIATO GENERALE Osservatorio Internazionale Segretariato Generale I punti di contatto nazionali per i programmi europei Segretario Generale: Giuseppe Proietti Marco Biscione Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Osservatorio Internazionale Via del Collegio Romano 27 00186 Roma Tel. 06 67232372 Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali MiBAC su incarico dell’Unione Europea ha attivato i punti di contatto nazionali per i programmi quadro europei che riguardano la cultura e la cittadinanza. In un’ottica di cooperazione culturale, in cui lo sviluppo degli scambi e la promozione della diversità culturale costituiscono gli elementi fondanti l’integrazione europea, il Ministero ha deciso di rafforzare la dimensione internazionale della politica culturale italiana e di dare maggiore attenzione alle attività dell’Unione Europea. Il Ministero dal 1° Gennaio 2007 è entrato a far parte del Punto di Contatto nazionale del Programma Cultura (CCP) - l’Antenna Culturale Europea - potenziandone le attività su tutto il territorio nazionale. Il ruolo principale dell’Antenna Culturale Europea è quindi quello di diffondere la conoscenza sul Programma incoraggiando gli operatori culturali, pubblici e privati, a partecipare ai bandi europei in campo culturale. L’Antenna Culturale Europea ha una sede a Roma, presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, e una a Torino. Il Ministero ha inoltre creato un nuovo punto di contatto per il Programma Europa per i Cittadini. Il Programma si pone l’obiettivo di promuovere un senso di appartenenza all’Unione Europea tra i cittadini e di sviluppare un’identità europea fondata su valori, storia e cultura comune. L’Antenna Europa Cittadini - questo è il nome del punto di contatto – ha quindi il compito di diffondere la conoscenza del Programma incrementando la partecipazione ai bandi da parte degli operatori e delle amministrazioni locali. L’Antenna Europa Cittadini ha sede a Roma, presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. 32 SEGRETARIATO GENERALE Uffici Studi Evoluzione nel rapporto cittadino-istituzione pubblica Mariella Carconi La progettazione e l’avvio del processo di semplificazione amministrativa hanno ripreso la filosofia di sfondo che fu alla base della creazione della cosiddetta burocrazia da parte dei piemontesi, e cioè un rapido ed omogeneo funzionamento dell’apparato amministrativo statale. Fu l’esperienza francese a costituire il riferimento di fondo della nuova progettazione dell’amministrazione nazionale in Italia. Lo statuto di Carlo Alberto diventò il paradigma di riferimento per gli altri Stati nazionali e nel processo di unificazione dell’Italia fu proprio tale statuto a restare in vigore e a consolidare la funzionalità delle amministrazioni pubbliche. Da allora in poi il potere amministrativo fu organizzato in modalità discendente, i pubblici dipendenti avevano un grande senso della disciplina e dello Stato, e se al tutto ci si aggiunge la razionalizzazione che fu apportata dalle leggi del 1835 da parte di Cavour si ha l’esatta visione di uno Stato che scelse di riferirsi ai vari Ministeri per il funzionamento della macchina pubblica in senso razionale, ma non solo, giacché un non secondario obiettivo fu quello di mettere i Ministeri in grado di supportare l’espansionismo pianificato dal Regno Piemontese. Il modello di tipo centralistico continuò a prevalere anche con Ricasoli che successe a Cavour. Ma all’inizio del ‘900, allorché si consolidò un modello di funzionamento in cui il diritto amministrativo era prevalente su ogni altra disciplina, la sovrapposizione legislativa iniziò a produrre i suoi negativi effetti. Così la burocrazia che era nata per facilitare, ordinare, sveltire le attività amministrative dello Stato e degli uffici pubblici, si trovò ad essere la responsabile delle difficoltà del cittadino, del disordine amministrativo, del rallentamento pauroso del funzionamento della macchina dello Stato in generale. In realtà la burocrazia è ancora oggi preda di un Legislatore che legifera a dismisura, senza aver risolto problemi di linguaggio che i burocrati, si spera inconsapevolmente, resero involuto e ambiguo, oscuro e poco chiaro in tema di esposizione concettuale, il che è l’esatto contrario delle finalità normative ed informative che tali comunicazioni avevano ed hanno. Tutto ciò porta inevitabilmente alla mancanza di rapporto collaborativo con i cittadini. Si è iniziato a tenere in conto che la stessa qualità linguistica della comunicazione non dovrebbe prescindere dal livello sociolinguistico del Paese. Infatti, è la qualità di un sistema di comunicazione esistente che ci dice il livello di funzionalità sociale che in un Paese esiste. Una buona comunicazione, possiamo dire, contribuisce ad una buona elaborazione di azioni sociali. Nel campo dei beni culturali poiché la soddisfazione del bisogno del cittadino passa attraverso lo studio delle sue preferenze di conoscenza di questi beni e sulla qualità linguistica della comunicazione che si offre per la comprensione degli stessi, per la loro collocazione temporale, storico politica, artistica, si sta affrontando il problema per arrivare ad una qualche soluzione seguendo la possibilità di creare nuove figure professionali interne che racchiudano l’attività di tutela, di informazione, e di organizzazione dell’accoglienza. Uno studio linguistico teso ad una diversificazione appropriata del linguaggio espositivo indurrebbe anche all’apprendimento di un metodo efficace per giungere alla conoscenza di un particolare bene, ma soprattutto renderebbe il metodo stesso un efficace strumento personale del cittadino da applicare in altri campi del sapere. Questo lavoro è stato avviato, ma non ha ancora dato risultati riscontrabili in analisi valutative. Ciò è dimostrato dal fatto che la nostra posizione economica è tra i primi sei - otto Paesi al mondo, mentre la nostra efficienza nei servizi pubblici è valutata intorno al quarantesimo posto. L’Italia ha tangibilmente ripreso a considerare fondamentale, in chiave generale, il rapporto tra cittadino e istituzioni in termini collaborativi dall’anno 1990 con la Legge 142 di riforma degli Enti locali e con Legge 241 che in realtà riprendeva lo spirito ed ampliava la Legge 15 del 1968 completamente disapplicata nel silenzio di tutti fin dalla data della sua promulgazione. Segretariato Generale Segretario Generale: Giuseppe Proietti Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Ufficio Studi - Servizio III Dirigente: Gianni Bonazzi Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232679 Fax 06 67232547 [email protected] 33 Il rapporto con le popolazioni però è andato ancora migliorando con l’applicazione della Legge 29 del 1993 che istituì gli Uffici di Relazione con il Pubblico, che oltre a raccogliere le segnalazioni o i suggerimenti dei cittadini per un migliore rapporto con questi, forniscono informazioni importanti sul miglior utilizzo possibile delle strutture eroganti servizi. Si è così andato stabilizzando il processo di trasparenza dell’uso del linguaggio amministrativo, aderendo esso sempre di più alla lingua parlata quotidianamente dalla gente. La semplificazione però non è affatto un processo semplice, anzi, è tra i più complessi e difficili da attuare, giacché corre sempre lungo il vicinissimo confine dove prospera la banalizzazione. Se pure abbiamo ereditato l’idea che colui che parla difficile è più colto e quindi degno di rispetto, oggi appare vero l’esatto contrario, senza andare a disturbare Dante che per scrivere la Divina Commedia ha utilizzato il linguaggio “volgare”, cioè il linguaggio usato tutti i giorni dalla gente. Le prime semplificazioni riguardarono tutti i processi autorizzativi (Bassanini) ma oggi ci si è andati convincendo che l’informatizzazione tra pubbliche amministrazioni faciliterà oltre che il dialogo, fornendo ad esso una maggiore velocità, anche una migliore reciproca conoscenza che si auspica possa produrre a breve la strutturazione di un rapporto di tipo collaborativo. Pur essendo la comunicazione telematica tra Ministeri già a buon punto in alcune aree, è tuttavia necessario procedere con più celerità all’erogazione di servizi direttamente on-line ai cittadini, e anche laddove tale processo di erogazione è già avviato vi sono però poi delle difficoltà nel seguire l’iter della pratica. In ogni caso e ritornando al nostro tema centrale che riguarda la semplificazione e la modernizzazione nell’ambito dei Beni Culturali, un altro aspetto che sarebbe bene evidenziare, a livello gestionale, ma con ampia ricaduta produttiva sull’utenza, riguarda la possibilità che un sistema informatizzato possa finalmente consentire di mutare la programmazione della manutenzione dall’attuale modalità emergenziale a quella predefinita e calendarizzata. Sarebbe utile un orientamento concretamente mirato all’aggiornamento del personale esistente, su specifiche aree tematiche onde consentire alla stessa amministrazione di essere autonoma. In caso di necessità di altissime specializzazioni si potrebbe sempre fare ricorso a nostri Istituti di ricerca universitari che offrono ampissime garanzie di conoscenze in tutti i campi del sapere. La semplificazione che immagino, dopo aver chiarito l’importanza dell’uso di un linguaggio comprensibile, passa però anche per la certezza di interpretazione delle normative, e questo soprattutto in ambito di gestioni economiche che non possono mettersi sul mercato in competizione tra loro, senza un riferimento interpretativo giuridico certo per tutti. Aspetti di conquiste tecnologicamente avanzate come la firma digitale, il fax che vale come originale documento e via dicendo, se non inseriti in un quadro di riferimento normativo omogeneo non rappresentano da soli elementi costitutivi di un nuovo rapporto tra cittadini e pubbliche amministrazioni. Proprio nell’ambito dei beni culturali, cultura e arte, sono risorse strategiche e possono rappresentare per il nostro Paese la nuova industria e quindi la nuova economia che avrà bisogno pure di nuove professionalità oltre quelle indispensabili e storicamente presenti come archeologi, antropologi (giacché anche i beni immateriali, ad esempio la danza e il canto tanto per citarne solo due, sono beni culturali) architetti, tecnici del restauro di ogni specializzazione, geologi, chimici, fisici, glottologi, e così via. Il grande limite esistente nel nostro Paese verso tutto ciò che non è misurabile in termini di ricchezza con il modello economico, ci ha spinti ad essere convinti che esistono attività non economicamente redditizie. Nei beni culturali, a parte il cinema che occupa sempre una posizione preminente, esiste invece uno spontaneo fiorire anche di nuove figure, oltre le tradizionali già esposte, come la guida turistica, il gallerista d’arte, l’addetto al merchandising, il gestore di beni monumentali, il direttore artistico e l’addetto alla didattica artistica, che trovano spazio nelle attività private. 34 La stessa multimedialità è un’altra possibilità di poter visitare in casa i musei che non si possono raggiungere e contribuire così alla conoscenza del nostro passato restituendo alla storia l’importanza che sembra aver perduto. Il mercato privato ha già effettuato più investimenti del pubblico in tema di beni culturali e poiché il privato persegue prioritariamente fini di lucro, mi sembra che tale realtà indichi già da sé il valore potenziale dell’industria di beni culturali. Una migliore organizzazione dei servizi museali ad esempio, porterebbe ad un maggior afflusso di utenti e se si riuscisse a rendere attraverso strumenti linguistici, accoglienza, didattica diretta sul campo, più comprensibile il valore di un museo, ciò rappresenterebbe già di per sé un notevole aumento di valore economico di quella attività. È chiaro in ogni caso che nell’ambito dei beni culturali appare quasi impossibile escludere completamente l’intervento dell’uomo, pur avvalendoci di tutte le moderne tecnologie e conoscenze varie e specifiche: si pensi al lavoro di un restauratore, di un archeologo, di un subacqueo, e così via. La modernizzazione quindi passa in buona sostanza attraverso interventi espositivi organizzativi, manageriali, di accoglienza, promozionali e finanziari. C’è così tanto da riscoprire e rivalorizzare in questo Paese (penso alla via francigena, ai tratturi, alle realtà ladine, occitane con le loro lingue prima che vadano perdute) che abbiamo davanti una miniera smisurata di possibilità. Si può riuscire, come in tutto d’altronde, solo credendoci. 35 SEGRETARIATO GENERALE Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario Segretariato Generale Segretario Generale: Giuseppe Proietti Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario Direttore: Armida Batori Coordinatore per la Comunicazione: Assunta Di Febo Via Milano, 76 00184 Roma Tel. 06 482911 Fax 06 4814968 www.icpal.beniculturali.it [email protected] Anno di fondazione 2007 L’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario L’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario nasce nel 2007 dalla fusione dell’Istituto centrale per la patologia del libro con il Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di Stato, due entità ben distinte per nascita, storia e contesti di riferimento, ognuna portatrice di propri valori, eccellenze e tradizioni operative. Alle competenze dell’Istituto per la patologia del libro - relative ai beni librari – si affiancano ora le istanze di conservazione più specifiche dei beni archivistici. L’attività principale dell’Istituto consiste nella ricerca finalizzata alla conoscenza, alla tutela e alla conservazione dei materiali archivistici e librari. Particolare attenzione è riservata alla didattica: attraverso l’istituenda Scuola di Alta Formazione e Studio si provvederà alla formazione di restauratori di beni archivistici e librari. Il nuovo Istituto è organizzato in sette laboratori tecnico-scientifici: il Laboratorio di restauro; il Laboratorio per la conservazione preventiva; il Laboratorio per la conservazione dei supporti digitali; il Laboratorio per l’ambiente; il Laboratorio di biologia; il Laboratorio di chimica; il Laboratorio di fisica e il Laboratorio di tecnologia. I laboratori sono affiancati da alcuni servizi operativi: il Servizio per la documentazione e informazione scientifica; il Servizio per la didattica; il Servizio per la comunicazione e promozione culturale; il Servizio informatico; il Servizio amministrativo; il Servizio tecnico e la Segreteria tecnica. Inoltre attraverso la Biblioteca, il Museo e l’attività editoriale l’Istituto promuove e divulga informazioni a carattere scientifico. Attività Nel nuovo Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario si concentra il grande patrimonio di conoscenze e di esperienze accumulato nel corso degli anni dai due istituti dai quali deriva. Entrambi hanno conquistato una posizione di eccellenza nel campo del restauro dei beni archivistici e librari, testimoniata dai sempre più numerosi e significativi interventi, tra i quali ricordiamo i più recenti. L’Istituto centrale per la patologia del libro nell’ultimo anno è intervenuto su 35 carte del Decameron di Boccaccio, rinvenute alla fine dell’Ottocento dall’avvocato Fabio Vitali all’interno di un incunabolo stampato a Ulma nel 1478: le carte, risalenti alla seconda metà del XIV secolo e redatte da una mano coeva al Boccaccio, sono state sottoposte a un particolare tipo di restauro, con l’obiettivo primario del recupero delle aree compromesse dal riuso. Un altro intervento particolarmente rilevante è stato quello sul manoscritto Piana 3.207 conservato presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena, un codice di grande formato, membranaceo, risalente al XIII secolo, riccamente miniato e contenente il Decretum Gratiani. L’Istituto ha inoltre sempre collaborato all’organizzazione tecnica e normativa e ha svolto un’intensa attività di consulenza per la soluzione dei problemi della conservazione e del restauro nelle biblioteche statali italiane. Ha affrontato problematiche complesse ed emergenze drammatiche: la campagna di lotta contro le infestazioni termitiche, il censimento dei danni causati dai bombardamenti, i crolli e gli incendi, il recupero del materiale danneggiato con l’alluvione di Firenze, gli interventi sui volumi appartenuti a Cesare Pavese danneggiati dall’esondazione del Tanaro (6 novembre 1994). Recentemente è entrato a far parte del gruppo di lavoro per la conservazione dei rotoli del Mar Morto ed è stato individuato come responsabile del progetto di recupero dei frammenti membranacei di Corano, risalenti al settimo e ottavo secolo, fortunosamente venuti alla luce nella Grande Moschea di San’a in Yemen. Il Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di Stato ha a sua volta realizzato un importante intervento di restauro del materiale proveniente dal Museo Garibaldino di Caprera, nell’ambito delle celebrazioni del bicentenario della nascita dell’Eroe dei due mondi. A questo si aggiunge un 36 altro recente intervento di eccellenza riguardante il recupero di diciannove codici latini miniati, in pergamena, e di altri preziosi documenti su supporto cartaceo, grazie alla costante consulenza fornita all’Archivio dello Studium Biblicum di Gerusalemme. Per quanto riguarda la partecipazione a progetti internazionali, il Centro ha svolto il ruolo di partner italiano nel progetto TAPE (Training for Audiovisual Preservation in Europe) ed ha acquisito l’incarico di consulente del Museo dell’Immagine e del Suono di San Paolo in Brasile. Il nuovo Istituto ha ereditato dall’ICPL il Museo dedicato alla storia e alla conservazione del libro, nell’ambito del quale vengono organizzate visite guidate e laboratori didattici, e la Biblioteca che era stata oggetto negli ultimi anni di un intervento di riqualificazione sia strutturale che funzionale, mirato alla costituzione di un Centro di documentazione specializzato, non soltanto rivolto al personale tecnico-scientifico interno ma aperto agli operatori del settore e a quanti seguono un percorso formativo e di ricerca nel campo delle discipline del libro. Il patrimonio librario della Biblioteca sarà nei prossimi mesi integrato con quello proveniente dalla Biblioteca del Centro di fotoriproduzione. Un settore particolarmente attivo è quello finalizzato alla documentazione e alla informazione scientifica, che si realizza attraverso l’organizzazione e/o la partecipazione a mostre e convegni, stage e seminari, sia in Italia che all’estero, e mediante la produzione di strumenti idonei alla disseminazione dell’informazione. Dal 2006 viene pubblicata la nuova collana Quaderni, dedicata alla comunicazione di studi, ricerche ed esperienze portate avanti nei diversi laboratori dell’Istituto. Nel 2007, con la pubblicazione del volume La manipolazione dei materiali librari, è stato inaugurato il programma “Proteggi i libri. Strumenti per la conservazione preventiva dei beni librari” e nel 2008 è stato pubblicato il secondo volume I cento passi della prevenzione in biblioteca. Sono in corso di realizzazione diversi progetti finalizzati alla creazione di banche dati on line che rendano disponibili agli studiosi e agli operatori del settore dati e immagini relative alla storia, ai materiali e alla conservazione dei documenti archivistici e librari: tra questi, il Censimento delle legature medievali conservate nelle biblioteche italiane, la digitalizzazione del Corpus chartarum italicarum – una raccolta di circa 5000 carte filigranate prodotte in Italia tra il XIII e il XX secolo – la catalogazione e la digitalizzazione dell’Archivio fotografico dell’istituto e degli articoli pubblicati nelle riviste dell’ICPL dal 1939. 37 SEGRETARIATO GENERALE Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario Segretariato Generale Segretario Generale: Giuseppe Proietti Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma [email protected] Istituto Centrale per il Restauro e la Conservazione del Patrimonio Archivistico e Librario Direttore: Armida Batori Coordinatore per la Comunicazione: Assunta Di Febo Via Milano 76 00184 Roma Tel. 06 482911 Fax 06 4814968 www.icpal.beniculturali.it [email protected] 38 Un nuovo sito per un nuovo Istituto: il portale dell’Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario Assunta Di Febo Con l’entrata in vigore del nuovo Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (D.P.R. 26.11.2007, n.233) dalla fusione dell’Istituto centrale per la patologia del libro con il Centro di fotoriproduzione, legatoria e restauro degli Archivi di Stato è nato il nuovo Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario (ICPAL). In questo delicato momento di transizione si lavora per creare una nuova identità dell’Istituto partendo dalla storia di entrambe le realtà d’origine, ma con lo sguardo rivolto al futuro: il rinnovamento del sito dell’Istituto e la sua trasformazione in portale può essere considerato un primo importante segnale in questa direzione. Questa chiave di accesso al Web consente infatti di riorganizzare le informazioni incrementandole, di facilitare la navigazione e la fruizione dei contenuti in forma altamente interattiva e di permettere pertanto una gestione innovativa anche in termini di comunicazione. L’intervento è rivolto ad un rifacimento della veste grafica che renda semplice e intuitiva la navigazione, attraverso un accesso immediato alla storia e alle attività dell’Istituto, ai Laboratori e ai Servizi, ai progetti, alla Biblioteca, al Museo e soprattutto - ed è questa la grande novità - al patrimonio on line. Una forte spinta al rinnovamento del sito è venuta infatti a seguito del progetto per la catalogazione e la digitalizzazione dell’Archivio fotografico dell’Istituto centrale per la patologia del libro e per la creazione di una base dati contenente gli articoli delle riviste specializzate pubblicate dall’ICPL. Questi materiali, di cui si sta completando la digitalizzazione, saranno accessibili unitamente ad altri importanti banche dati come il Censimento delle legature medievali e il Corpus Chartarum Italicarum, oltre alle risorse digitali messe a disposizione dal Centro di fotoriproduzione legatoria e restauro degli Archivi di Stato. Il portale è stato concepito per utilizzare lo spazio web come una estensione dello spazio materiale dell’Istituto. Consentirà infatti di usufruire di servizi a distanza: saranno attivati servizi di informazione bibliografica, prestito interbibliotecario e fornitura di fotoriproduzioni; sarà possibile prenotare visite e attività didattiche presso il Museo, richiedere informazioni e consulenze ai laboratori scientifici, inviare proposte e suggerimenti. In quanto struttura aperta il sito si potrà implementare in ogni momento con nuovi materiali, consentirà una fruizione integrata dei documenti e costituirà uno strumento innovativo per approfondire la riflessione sull’evoluzione della teoria e della prassi del restauro librario in Italia. La progettazione del sito ha rispettato le specifiche del modello sviluppato nell’ambito del gruppo di lavoro “Minerva”, per le applicazioni web culturali pubbliche, in aderenza a quanto riportato nelle linee guida del Manuale per la qualità dei siti pubblici. La struttura del portale prevede quattro principali aree: 1. Area Generale: contiene pagine e sezioni a carattere informativo sull’Istituto, la sua storia, i laboratori e i servizi, i progetti, le attività e la didattica, il Museo, la Biblioteca, le pubblicazioni on line, oltre ad un campo riservato alla navigazione nell’ambito del sito; 2. Collezioni digitali: si tratta dell’area strutturale e fondante del portale, cui è stato attribuito il massimo rilievo grafico. Da quest’area infatti l’utente potrà accedere in modo semplice e diretto - in modalità OPAC - a tutto il materiale iconografico relativo ai restauri e agli archivi digitalizzati, compiendo ricerche di differente complessità, usufruendo anche di un sistema di ricerca libera di tipo “multi archivio”; 3. Agenda: è un’area informativa in cui sono contenute tutte le segnalazioni di eventi promossi dall’Istituto o ai quali lo stesso partecipa; 4. Museo: presentazione, attraverso un breve tour virtuale, delle tre sezioni dell’esposizione. Questa rinnovata versione del sito si propone di far convivere le componenti culturali con quelle comunicative, rendendo più semplice la fruizione delle banche dati e nello stesso tempo offrendo interfacce di grande capacità comunicativa, orientate verso i fruitori abituali dell’Istituto ma con l’obiettivo di allargare la propria base di utenza con un più ampio coinvolgimento di studiosi e appassionati. 39 DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHEOLOGICI Direzione Generale per i Beni Archeologici Direttore Generale: Stefano De Caro Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Campofredano Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 5843-4614/4842 Fax 06 5843-4738 [email protected] 40 Direzione Generale per i Beni Archeologici: principali linee di indirizzo in materia di comunicazione del patrimonio archeologico La recente riorganizzazione del Ministero che ha riproposto nuovamente l’autonomia di una Direzione Generale per l’archeologia, come specifico organismo centrale responsabile del settore, accentua il tema dell’efficienza della promozione e della comunicazione,come corollari indispensabili al processo della tutela e gestione del patrimonio. Se la tutela infatti, - in termini di conoscenza e conservazione del patrimonio è la missione primaria dell’Amministrazione dello Stato, e la valorizzazione - in quanto strategia di diffusione del patrimonio culturale nella società - è il suo, non meno importante compito conseguente, la comunicazione, assume la valenza di “condividere” la conoscenza, amplificandola a sempre più ampi e differenziati livelli di utenza. Assioma questo, ineludibile in ogni più ampio confronto sulle politiche per obiettivo, laddove la “comunicazione” costituisce altresì un momento di verifica, un singolare specchio nel quale riflettere la nostra capacità di diffondere questa disciplina della memoria; e riportandoci alla radice semantica della parola archeologia, non può sottendersi la derivazione concettuale di “logos” come forma di ragionamento e comunicazione. Così assunta la scienza del “comunicare il passato“ riveste una delle principali finalità della Direzione Generale per i beni archeologici che , a seguito dell’entrata in vigore del D.P.R.n 233 del 2007, ha voluto evidenziare nella susseguente articolazione per servizi - come descritta nel Decreto Ministeriale del 18 giugno scorso -, il ruolo e la funzione innovativi della valorizzazione e della comunicazione. Le attività avviate nel solco e nel potenziamento della pregressa struttura della Direzione generale, fondano sulla collaborazione di tutte le Istituzioni di ricerca e di tutela che operano in questo settore e consistono precipuamente nella sperimentazione di nuove tecnologie applicate al patrimonio archeologico ed al contesto di riferimento; in questa logica, particolare attenzione è posta sia all’ampliamento ed alla diffusione dei sistemi di geo-referenziazione mirati alla realizzazione di cartografia archeologica che ad Internet, ambedue intesi non esclusivamente come strumenti di tipo tecnologico, ma di metodo applicativo delle strategie di ricerca, gestione e comunicazione del patrimonio archeologico. In conseguenza, gli obiettivi primari che ci si è posti, per la comunicazione, attengono direttamente alla progettazione multimediale, con particolare riferimento alla fruizione remota del patrimonio archeologico a fini divulgativi e promozionali. Tra le prime e più rilevanti iniziative avviate, è quella della “Biblioteca archeologica virtuale”, in aderenza alla domanda dell’utenza, anche di ordine logistico ed economico, di accedere al “ libro elettronico”; in ciò rifacendosi a modelli già consolidati come ad esempio l’“American Journal of Archaeology on line”. In programma è la diffusione on–line , prioritariamente dell’editoria istituzionale specializzata (“Bollettino di Archeologia” e “Bollettino di Numismatica”), ed a seguire, la digitalizzazione e messa in rete di volumi o di intere biblioteche, editi in passato che sarebbe utile mettere a disposizione gratuitamente, ove liberi da diritti, del sempre più vasto pubblico degli utenti di Internet . Inoltre, ed in continuità con le azioni di valorizzazione e comunicazione già attuate per il Parco archeologico di Ercolano, all'interno di un progetto realizzato con i fondi della Soprintendenza Speciale di Napoli e Pompei nell'ambito del piano di recupero finanziato dal Packard Humanities Institute, è previsto il finanziamento, da parte della stesso Istituto, di una campagna di documentazione fotografica ad alta risoluzione, catalogazione e messa in rete su Internet, a titolo gratuito per i fruitori, di tutti i materiali del Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Ciò nello spirito di quella archeologia “aperta” al sociale che in alcuni Paesi, come gli Stati Uniti, sta diffondendosi per utilizzare appieno le potenzialità educative delle Rete. Ulteriore elemento di impulso della Direzione Generale è altresì quello di promuovere l’integrazione, all’interno di un processo di valorizzazione condiviso e concordato, con le recenti esperienze innovative rappresentate dalle fondazioni (Fondazione per il Museo Egizio di Torino, Società Parchi di Val di Cornia, cui si è da poco aggiunta quella della Fondazione per il Parco Archeologico di Aquileia); in tal modo sarà possibile non solo promuovere accordi di gestione per i luoghi della cultura già esistenti, e per i quali questa Direzione Generale si impegna a concorrere per l’elaborazione di direttive e regole (linee guida in aderenza all’atto di indirizzo ed alla carta dei servizi), ma altresì operare per l’attivazione di modelli omologhi di promozione e comunicazione, adeguati alla valenza del patrimonio ed alla connotazione del contesto istituzionale, organizzativo e sociale in cui tali sistemi si trovano ad interagire. La diffusione on-line delle attività ed iniziative della Direzione generale per i Beni archeologici, sarà a breve garantita tramite un nuovo sito web, ora in corso di aggiornamento anche alla luce delle raccomandazioni e linee guida sulla “Qualità del Web per la cultura” e relativo Manuale, elaborate in aderenza alla politica europea (Progetto MINERVA). Presupposti fondamentali per l’allestimento del nuovo sito saranno i requisiti di accessibilità e usabilità, in grado di diffondere la conoscenza multi-lingue del patrimonio culturale al più vasto pubblico possibile nonché di promuovere la comunicazione relativa agli ulteriori servizi a sostegno del turismo culturale. 41 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio Centrale dello Stato Direzione Generale per gli Archivi L’Archivio Centrale dello Stato Direttore Generale: Luciano Scala Aldo G. Ricci Coordinatore per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8/a 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio Centrale dello Stato Soprintendente: Aldo G. Ricci Coordinatore per la Comunicazione: Maria Luisa Bisi P.le degli Archivi, 27 00144 Roma Tel. 06 54548569 Fax 06 54.13.620 [email protected] www.archivi.beniculturali.it/ACS L’edificio L’edificio dell’Archivio Centrale dello Stato è stato progettato nel 1938 dagli architetti De Renzi, Figini e Pollini per ospitare la Mostra permanente dell’autarchia, corporativismo e previdenza sociale, nell’ambito delle manifestazioni previste per l’Esposizione Universale di Roma del 1942. La costruzione non fu ultimata: nel 1943, durante la guerra, si decise infatti la sospensione dei lavori degli edifici monumentali del quartiere. Il complesso fu terminato negli anni Cinquanta riprendendo il progetto originale, con i tre corpi di fabbrica disposti attorno a un piazzale rettangolare. L’edificio centrale, sede dell’Archivio Centrale dello Stato, è preceduto da una gradinata monumentale e circondata da un porticato a pilastri al piano terra e da un loggiato a colonne sui due piani. I due edifici laterali, anch’essi su due piani, poggiano su un porticato in travertino: quarantaquattro pilastri sui lati lunghi e dodici sui lati brevi. Secondo il progetto originale la scalinata monumentale dell’edificio centrale doveva essere riccamente decorata sulle balaustre laterali con bassorilievi a soggetto mitologico eseguiti dallo scultore Arturo Martini, mentre due gruppi scultorei di Fausto Melotti erano previsti sul piazzale e sulla scala. Uno dei due gruppi, intitolato Si redimono i campi (già eseguito nel 1943) è attualmente collocato nei giardini di fronte al Palazzo degli Uffici. Una ricca tarsia marmorea in bianco e nero illustrativa dell’autarchia e del corporativismo doveva decorare il sottoportico dell’edificio centrale. I cartoni al vero del mosaico rappresentanti Le attività umane e sociali, realizzati dal pittore Siro Penagini, sono tutt’ora conservati presso l’Archivio Centrale dello Stato. Il Patrimonio L’esigenza di dotare lo Stato italiano di un Archivio centrale, anzi dell’Archivio in cui raccogliere e conservare le carte della propria amministrazione centrale, venne soddisfatta qualche anno dopo la presa di Roma avvenuta il 20 settembre del 1870. Il rd 27 maggio 1875, n. 2552 (Ordinamento organico degli archivi di Stato) istituì l’Archivio del Regno - per la conservazione degli ‘’atti dei dicasteri centrali del Regno, che non più occorrono ai bisogni ordinari del servizi ‘’ concepito come una sezione dell’Archivio di Stato di Roma. Il modello organizzativo, allora adottato, delineò un istituto privo di autonomia e diede l’avvio ad una lunga fase costituente. Per quasi ottanta anni le carte dello Stato italiano si accumularono frammentate, disperse per mancanza di spazio in numerosi edifici del centro storico di Roma. Alle serie archivistiche del Consiglio di Stato, della Corte dei conti, della Corte 42 di cassazione, seguirono le serie dei ministeri dei Lavori pubblici, di Grazia e giustizia, delle Comunicazioni, di Agricoltura, industria e commercio, della Pubblica istruzione, dell’Interno, della Guerra, delle Armi e munizioni e dei tribunali militari. A questi archivi si unirono i primi carteggi di personalità, Crispi, Depretis, Giolitti, Ricasoli. Con il secondo dopoguerra, si ebbero imponenti versamenti. Da un lato, l’archivio della Presidenza del Consiglio dei ministri e gli altri archivi trasferiti al Nord con la costituzione della Repubblica sociale italiana, recuperati alla fine del conflitto nell’aprile del 1945, molti dei quali (Ministero dell’interno, Segreteria particolare di Mussolini, Ministero della cultura popolare) erano stati microfilmati dalla Joint Allied Intelligence Agency del Governo militare Alleato. Dall’altro, gli archivi dell’amministrazione pubblica dell’Italia liberata, divenuti cospicui con il trasferimento a Roma del Governo dopo la liberazione della città nel giugno del 1944. La legge 340 del 13 aprile 1953 riconfigurò l’Archivio del Regno come organismo assolutamente autonomo, denominato Archivio Centrale dello Stato, creando, per la prima volta in Italia, una grande struttura archivistica a livello nazionale per la tutela, la valorizzazione e la fruizione delle fonti documentarie per la storia contemporanea del nostro Paese. Nel 1960, l’Istituto fu trasferito in un imponente edificio dell’EUR, destinato originariamente, nel progetto espositivo dell’E42, ad ospitare la sede della Mostra delle Corporazioni. Il DPR 3 dicembre 1975, n. 805 dispose che gli archivi di Stato entrassero a fare parte del nuovo Ministero per i beni culturali e ambientali. Agli archivi delle amministrazioni centrali dello Stato, si sono aggiunti nel corso degli anni la Real casa, la Consulta araldica, un buon numero di archivi di enti pubblici nazionali (fra questi, l’IRI, l’Opera Nazionale Combattenti, l’Agensud, l’Esposizione Universale di Roma E42), di personalità di rilievo nella vita politica, culturale ed economica del nostro Paese, di architetti, oltre che un nucleo crescente dei così detti ‘’nuovi archivi’‘: fotografici, audiovisivi, informatizzati ed elettronici (fra questi, i filmati di propaganda dell’USIS, i microfilm della Commissione Alleata di Controllo e quelli del Comintern). L’attività L’Archivio Centrale dello Stato svolge, oltre ai compiti istituzionali di conservazione e inventariazione dei propri fondi, una intensa attività dedicata all’indirizzo e all’assistenza dei numerosi utenti che frequentano la sala di studio e una altrettanto intensa attività didattica rivolta agli studenti universitari e delle scuole secondarie. Promuove inoltre la conoscenza e la valorizzazione del proprio patrimonio attraverso edizioni di fonti, mostre storico-documentarie, visite guidate e il costante aggiornamento del proprio sito web. 43 DIREZIONE GENERALE PER GLI ARCHIVI Archivio Centrale dello Stato Direzione Generale per gli Archivi Il sito web dedicato all’architetto Luigi Moretti Direttore Generale: Luciano Scala Coordinatore per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8/a 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio Centrale dello Stato Soprintendente: Aldo G. Ricci Coordinatore per la Comunicazione: Maria Luisa Bisi Piazzale degli Archivi, 27 00144 Roma Tel. 06 54548569 Fax 06 54.13.620 [email protected] www.archivi.beniculturali.it/ACS 44 In occasione del centenario della nascita dell’architetto Luigi Moretti l’Archivio Centrale dello Stato, ha presentato una mostra e realizzato un sito web a lui dedicato (www.architettoluigimoretti.it). Il sito è stato progettato e realizzato in collaborazione con il Consorzio BAICR Sistema cultura, con il quale l’Archivio Centrale ha da lungo tempo un proficuo rapporto poiché utilizza il software GEA, progettato dal Consorzio stesso, per l’ordinamento, l’inventariazione e la valorizzazione multimediale dei propri archivi. La realizzazione tecnica del sito è stata affidata alla Società Unicity (www.unicity.eu) Nel sito sono contenute immagini digitali dei materiali dell’archivio Luigi Moretti, di proprietà dell’Archivio centrale dello Stato: immagini dei disegni autografi e degli elaborati di progetto (7731 immagini), e fotografie digitalizzate (1475 immagini). È disponibile la biografia dell’architetto, l’elenco completo delle opere e dei progetti, che è stato compilato utilizzando come fonte primaria l’archivio Moretti, la bibliografia di Moretti, l’elenco dei premi a lui assegnati, alcuni video dell’epoca e una ricca bibliografia, mentre uno spazio è dedicato alle iniziative espositive organizzate, in corso o programmate. Da ciascuna scheda delle opere è possibile accedere alle immagini dei disegni e delle fotografie. Per le opere e i progetti più rilevanti è disponibile una scheda descrittiva particolareggiata, con il contenuto di quanto conservato in archivio, un apparato bibliografico e in molti casi un brano tratto da uno scritto di Moretti relativo all’opera. Sono inoltre consultabili tutti gli articoli che l’architetto ha pubblicato sulla rivista “Spazio”, da lui fondata nel 1950. Il sito, che attualmente contiene 9206 immagini, 324 schede progetto, 49 articoli, 3 video, è soggetto ad ulteriori integrazioni e aggiornamenti. DIREZIONE GENERALE PER I BENI ARCHITETTONICI, STORICO ARTISTICI ED ETNOANTROPOLOGICI Individuazione degli elementi costitutivi del piano di comunicazione della Direzione generale BASAE Isabella Cianfarani È essenziale per le istituzioni che producono e offrono servizi informare adeguatamente il cittadino. Il piano di comunicazione di questa Direzione Generale intende diffondere messaggi precisi sulla sua identità e missione costruendo un tessuto di eventi ed iniziative finalizzati ad un rapporto diretto e amichevole con la cittadinanza. Pertanto tutto ciò che è stato progettato è orientato sia alla valorizzazione degli aspetti della Direzione Generale BASAE quale fornitrice di servizi sia all’individuazione di un’immagine integrata ed aggiornata delle attività del Ministero sviluppandone ed armonizzandone gli strumenti di comunicazione e di immagine. La costruzione di eventi culturali, artistici e scientifici, che spaziano dalle grandi mostre ai convegni di studi sulle molteplici discipline che indagano sul Patrimonio Culturale, dal concorso fotografico per le scuole - che ha come obiettivo insegnare a guardare, a riconoscere e a riprodurre, dopo adeguata riflessione, “il bello” -, al recupero e alla valorizzazione di un manufatto architettonico,dai canti folklorici alle feste popolari che raccontano la storia di una comunità, rappresentano momenti essenziali per la conoscenza delle attività di questa Amministrazione e rivestono una valenza fortemente strategica anche per la promozione territoriale e la crescita culturale della collettività. Quindi l’azione amministrativa non può che essere il punto terminale di un più lungo ed articolato processo che parte dalle esigenze variegate e complesse di coloro che intendono fruire del patrimonio culturale. Per poter operare in modo efficace dal punto di vista dei raggiungimento di risultati predefiniti occorre informare i cittadini in maniera capillare e sistematica (si pensi ad esempio alla mappatura e ricognizione sistematica di musei, dei loro servizi, delle affluenze dei visitatori, dei percorsi didattici). Obiettivo strategico è quindi dotarsi di tutte le strumentazioni per dare conto di tutte le complesse azioni di tutela, acquisizioni e movimentazioni di opere, mostre in fieri, grandi eventi nazionali ed internazionali che vedono questa Direzione Generale attivamente coinvolta. Le azioni essenziali per la conservazione e la valorizzazione che si intraprendono in maniera sistematica, rigorosa e continua appariranno al cittadino attraverso un’analisi sistematica dei vari momenti operativi. L’attuazione di tale piano prevede continue relazioni fra i vari soggetti della Direzione Generale e con le altre componenti del Ministero supportate da un adeguato sistema di comunicazione dinamico e flessibile. L’organizzazione di questa Amministrazione per poter operare in modo efficace ha bisogno di continue relazioni fra le sue parti, attivate da un adeguato sistema che diviene il fulcro attorno al quale ruota l’attività amministrativa. Un altro momento essenziale per la comunicazione, e appuntamenti come Compa lo testimoniano e sono quindi preziosissimi, è creare una piattaforma che sia in grado di ascoltare i propri utenti dando loro la possibilità di diventare dei propulsori dell’ azione amministrativa e non solo dei fruitori finali. Un’Amministrazione fortemente connotata e moderna come la nostra deve necessariamente supportare e sostenere la creazione di una identità territoriale forte in grado di creare quel senso di appartenenza e di cittadinanza che possa consentire alla comunità di aprirsi all’esterno senza paura di venire culturalmente sopraffatte dalle spinte consumistiche del mondo contemporaneo, ma che al contrario sia in grado, forte della propria identità di accogliere in sé la diversità come elemento di arricchimento dell’ intero tessuto sociale. Dunque è essenziale progettare una promozione integrata dei beni architettonici, artistici, storici ed etnoantropologici, sviluppandone e perfezionandone gli strumenti a disposizione. I lavori che abbiamo presentato a COMPA sono l’evidente applicazione di queste linee operative. I brillanti risultati del concorso fotografico, la magnifica iniziativa legata alla presentazione del restauro di S. Maria delle Grazie e alla perfomance di Dario Fo, il progetto Idea, percorso virtuale e divulgativo attraverso i più prestigiosi musei italiani, studiato e realizzato con Rai Educational rappresentano, pur nella loro eterogeneità, un momento alto di comunicazione e di valorizzazione. Direzione Generale per i Beni Architettonici, Storico Artistici ed Etnoantropologici Direttore Generale: Roberto Cecchi Coordinamento per la Comunicazione: Isabella Cianfarani Via di S. Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 5434344 Fax 06 5882472 [email protected] 45 DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore: progetti e prospettive Direttore Generale: Maurizio Fallace Adriana Martinoli, Annamaria Torroncelli, Alfredo Esposito Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Al fine di valorizzare e rendere fruibile il patrimonio culturale posseduto e conservato presso biblioteche, archivi e altre prestigiose istituzioni culturali italiane sono stati sviluppati programmi e progetti realizzati attraverso l’uso delle più avanzate tecnologie informatiche e telematiche: il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), Mediateca 2000, la Biblioteca Digitale Italiana (BDI), il portale Internet Culturale, il sito Italia Pianeta Libro, il Progetto Libro Parlato nelle Biblioteche Pubbliche Statali, oltre a collaborazioni e promozioni nell’ambito di significative iniziative culturali. Agli obiettivi su menzionati si affiancano e si interfacciano esigenze di semplificazione e di modernizzazione sia per la gestione e il trattamento dei documenti sia per le procedure e per le strategie che riguardano la comunicazione al cittadino attraverso l’innovazione tecnologica. L’utilizzo ormai consolidato del Protocollo Informatico ESPI, adottato dal Ministero ha rappresentato una svolta fortemente significativa ed un impatto innovativo rilevante che ha permesso di mettere a disposizione di tutte le Biblioteche pubbliche statali, un servizio in ASP per la gestione informatica del protocollo, la gestione documentale collegata al protocollo, dei flussi di lavoro e dell’iter dei procedimenti. L’attività relativa al protocollo informatico costituisce il punto nevralgico di tutti i flussi di lavoro in quanto certifica la provenienza e la data di acquisizione del documento identificandolo in maniera univoca. L’obiettivo di rendere più efficiente l’amministrazione attraverso l’eliminazione dei registri cartacei e la razionalizzazione degli uffici di protocollo e dei flussi documentali si persegue attraverso il potenziamento della trasparenza dell’azione amministrativa con l’utilizzo di strumenti che facilitino il diritto di accesso allo stato dei procedimenti e ai relativi documenti da parte dei soggetti interessati. L’adozione della Carta dei servizi negli istituti del Ministero per i beni e le attività culturali (Musei, Aree archeologiche, Complessi monumentali, Archivi e Biblioteche) si inserisce in una serie di iniziative volte a promuovere una più ampia valorizzazione del patrimonio culturale in essi conservato e ad adeguare per quanto possibile, in armonia con le esigenze della tutela e della ricerca, l’organizzazione delle attività alle aspettative degli utenti. La Carta della qualità dei servizi risponde all’esigenza di fissare principi e regole nel rapporto tra le amministrazioni che erogano servizi e i cittadini che ne usufruiscono. In tal ambito la Direzione Generale per i Beni librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore coordina le iniziative volte a soddisfare la qualità dei servizi e dell’offerta culturale all’interno delle Biblioteche pubbliche statali. È al vaglio una soluzione software open source Liferay per l’Intranet che permetta di operare con tutti i principali Application Servers J2EE disponibili e con tutti i più diffusi database relazionali. Il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN), realizzato sulla base di un protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica e dal Coordinamento delle Regioni mette in rete ad oggi, 3.374 biblioteche pubbliche statali, universitarie, ecclesiastiche, di enti locali, di archivi, di conservatori, di istituti di ricerca e di cultura. Le biblioteche sono raggruppate in 65 Poli locali collegati all’Indice SBN, gestito dall’ICCU, che costituisce il nodo centrale della rete. La nuova interfaccia, disponibile dal 2005, attraverso il portale Internet Culturale offre servizi integrati: il prestito interbibliotecario (ILL), il formato digitale del documento, l’accesso all’OPAC locale e informazioni sulle biblioteche presenti nella base-dati dell’Anagrafe delle Biblioteche Italiane. Convenzione attuativa MIBAC - CEI per il Polo Biblioteche Ecclesiastiche Il 29 luglio 2008, è stata firmata la Convenzione tra la Direzione Generale 46 per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e il diritto d’autore, l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. La firma è l’ennesima e decisiva tappa utile all’attivazione del Polo di Biblioteche Ecclesiastiche nel Servizio Bibliotecario Nazionale. Sono 85 le biblioteche ecclesiastiche che ad oggi hanno chiesto di partecipare a questo progetto promosso dall’Ufficio Nazionale per i beni culturali ecclesiastici e sancito dall’accordo del 5 dicembre 2006. (Accordo CEI - MiBAC in materia di descrizione bibliografica e trattamento delle raccolte appartenenti alle biblioteche ecclesiastiche, 5 dicembre 2006). Nell’ambito dell’uso delle nuove tecnologie della comunicazione è stato creato il piano d’azione Mediateca 2000 (http://www.mediateca2000.net/) che nacque grazie ad una delibera CIPE del novembre 1998 e che ha consentito l’avvio di 66 mediateche. L’obiettivo del progetto è stato lo sviluppo dell’infrastruttura della conoscenza, attraverso la costituzione di una rete di servizi integrati. Il Piano assunse la biblioteca quale luogo privilegiato, in quanto centro di raccolta e di diffusione di cultura e di informazioni. La mediateca - o biblioteca multimediale - si propone come naturale evoluzione della biblioteca tradizionale e si caratterizza come sportello di accesso ad un’informazione estremamente differenziata: documenti e servizi on line, banche dati, testi on-line o su CD-Rom, VHS, DVD, musei virtuali, accesso a Internet. La progettazione e la realizzazione delle mediateche ha comportato fasi di analisi, di valutazione, di implementazione tecnologica, di progettazione e di assistenza per i servizi di gestione. Beneficiarie del finanziamento sono state la regione Sicilia, Puglia, Calabria, Molise, Sardegna, Campania e Basilicata che hanno avviato e reso operative sul territorio sessantasei mediateche. Sono state costituite venti cooperative di giovani formati durante la prima fase del progetto. L’obiettivo di estendere al centro nord d’Italia l’esperienza maturata per il progetto Mediateca 2000, è confluito nel progetto Mediateca Centro-Nord finanziato da questa Direzione Generale con un Decreto del dicembre 2001. Sono state realizzate 67 mediateche di enti locali sulla base di progetti presentati e gestiti dalle regioni Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche e Lazio, e 9 progetti nelle biblioteche pubbliche statali e il ICCU. Le mediateche finanziate in tutto o in parte dalla Direzione Generale sono dunque 142 su tutto il territorio nazionale. La Biblioteca Digitale Italiana (BDI), avviata a partire dal 2001, è un programma, promosso dall’allora Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali, con il coordinamento tecnico-scientifico dell’ICCU, volto a valutare le iniziative, a delineare le linee guida nell’ambito della digitalizzazione e a creare una nuova banca dati digitale accessibile in rete attraverso sistemi aperti (Open Archival Information System) e conformi a standard internazionali condivisi. Il sito della Biblioteca Digitale Italiana (BDI), www.bibliotecadigitaleitaliana.it, offre il punto di accesso ai risultati delle attività svolte nell’ambito della digitalizzazione del patrimonio bibliografico italiano. Parte dei risultati sono già censiti nel portale del progetto Michael (Multilingual Inventory of Cultural Heritage in Europe - www.michael-culture.eu) che intende rendere accessibile al mondo intero le collezioni digitali di musei, archivi, biblioteche e altre istituzioni culturali europee. Nell’ambito della conservazione della memoria digitale, la Direzione Generale collabora nell’azione coordinata, sotto la guida della Commissione Europea, relativa al progetto europeo “Digital Preservation Europe” (DPE) www.digitalpreservationeurope.eu. Si tratta di un’azione coordinata, nell’ambito della priorità tematica “Tecnologie della Società dell’Informazione”. I progetti della BDI sono fruibili sul portale di InternetCulturale, www.internet- 47 culturale.it, nato nel marzo 2005 dal progetto “Biblioteca Digitale Italiana e Network Turistico Culturale” (BDI&NTC). Internet Culturale è un portale multilingue (italiano, inglese, francese e spagnolo) che: • offre l’accesso integrato alle risorse digitali e tradizionali di biblioteche, archivi e altre istituzioni culturali italiane; • facilita l’accesso alle risorse digitali rendendo fruibili i risultati delle attività nell’ambito della digitalizzazione; • permette di accedere a informazioni relative alle attività, ai progetti, alle collezioni e ai contenuti digitali; • integra un sistema sperimentale di e-commerce che consente in questa prima fase di acquistare on-line un primo nucleo di oggetti digitali ad alta definizione messi a disposizione da alcune istituzioni culturali italiane. Attualmente la banca dati digitale contiene circa 75.000 documenti digitalizzati per un oltre 9 milioni di immagini scansionate. Oltre ad un accesso amichevole alle banche dati di SBN, il portale offre la ricerca dei documenti digitalizzati attraverso le sezioni Collezioni Digitali (con una descrizioni delle principali collezioni) e Contenuti Digitali (che permette di interrogare i repository e la banca dati digitale). Il portale permette, attraverso i suoi Percorsi Culturali, di accedere a: • versione digitale di 26 mostre in lingua italiana e inglese (12 anche in spagnolo e francese): dedicate ad alcune delle più grandi personalità della letteratura italiana (Manzoni, Saba, Ungaretti, Pirandello, Calvino, Elsa Morante, ecc.). Si è mirato in questo modo a promuovere la conoscenza e conservare la memoria delle mostre organizzate, dalle biblioteche pubbliche statali, nel corso degli anni; • ipertesti (Viaggi nel Testo) sulla vita di scrittori e personaggi di grande interesse turistico e culturale: Petrarca, Giacomo Leopardi, Giuseppe Verdi, Leonbattista Alberti, Gregorio Magno, Carducci e altri; • itinerari che coniugano contenuti culturali nel territorio (Itinerari TuristicoCulturali); • percorsi 3D - veri e propri viaggi tridimensionali che offrono all’utente la possibilità di muoversi in ambienti virtuali, popolati da oggetti “parlanti” corredati da dettagliate schede di approfondimento. Dallo scorso 20 giugno 2008, in occasione della Festa europea della musica, è presente un’area tematica interamente dedicata alla musica (Area musicale): una nuova vetrina dedicata alle risorse musicali digitali nata per offrire nuovi strumenti di consultazione agli studiosi della materia e, nel contempo, per fornire attraverso le potenzialità della tecnologia web, nuovi percorsi e stimoli agli appassionati della musica. È disponibile una nuova interfaccia di ricerca concepita appositamente per la musica, che consente una navigazione integrata tra documenti diversi: dagli autografi alle partiture a stampa; dalle lettere ai libretti; dai bozzetti di scena alle fotografie. Un sistema di ricerca relazionale che offre un ventaglio di strumenti di consultazione facile e intuitivo. In questa prima fase sperimentale il nuovo canale di ricerca permette di consultare quasi 10.000 documenti provenienti dall’Archivio storico di Casa Ricordi (con materiale teatrale relativo ai principali allestimenti delle opere di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini) e dal repertorio polifonico del XV e XVI sec. digitalizzato nell’ambito del progetto “Beni musicali in Trentino”. Internet Culturale, inoltre, permette l’accesso ai seguenti siti: • Biblioteche pubbliche statali www.bibliotechepubbliche.it che propone una base dati contenente le principali informazioni anagrafiche e le descrizioni del patrimonio documentario custodito dalle 46 biblioteche pubbliche statali: circa 40 milioni di esemplari tra manoscritti, incunaboli, edizioni a stampa, periodici, edizioni musicali e straordinarie raccolte di mappe geografiche, 48 incisioni e stampe. Sono anche presenti informazioni sugli eventi e novità di carattere professionale, sulla più rilevante normativa di settore e sui principali programmi portati avanti dalla Direzione Generale. • Comitati nazionali www.comitatinazionali.it/ presenta una panoramica sull’attività dei Comitati nazionali per le celebrazioni e le manifestazioni culturali che, a partire dal 1997, si occupano di promuovere e realizzare eventi e manifestazioni che ricordino i grandi protagonisti e gli avvenimenti della storia e della cultura italiana. Tra i contenuti e gli strumenti messi a disposizione dell’utente, sono presenti materiali di carattere iconografico e informativo e un calendario che fornisce informazioni dettagliate e aggiornate sull’attività dei singoli Comitati. • Istituti culturali www.istituticulturali.it offre una visione completa e omogenea delle attività e dei servizi degli Istituti Culturali che svolgono attività di ricerca, conservazione e promozione nei più diversi ambiti della produzione culturale in tutto il territorio nazionale. Fornisce informazioni pratiche relative ad ogni singolo istituto, alle finalità, alla normativa e un calendario degli incontri e delle manifestazioni. • Italia Pianeta Libro www.ilpianetalibro.it che è un osservatorio sull’editoria e sulla lettura in Italia promosso dall’allora Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali per diffondere il libro e la lettura. Espressione dell’Istituto per il Libro (IPL), creato alla fine del 2005, in base alla recente riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali cambia denominazione in Centro per il Libro e la Lettura. Tra i programmi di promozione della lettura, attraverso progetti gestiti in collaborazione con altri Ministeri, Regioni, Province e Comuni, all’interno del sito si trova “Ottobre piovono libri. I luoghi della lettura”. L’iniziativa è stata lanciata nel 2006 dall’Istituto per il Libro della Direzione Generale, in collaborazione con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, l’Unione delle Province d’Italia, l’Associazione Nazionale Comuni Italiani. Il successo dell’edizione pilota nel 2006, quando all’appello risposero oltre 260 enti, ha portato a un ampliamento della rete: lo scorso 2007 la risposta è raddoppiata, con circa 500 eventi e 480 “luoghi della lettura”coinvolti in un unico grande calendario nazionale e con l’obiettivo di estendere e rafforzare la rete di strutture e iniziative legate alle promozione del libro, inteso come presenza utile, vitale e amichevole. Un progetto che dà spazio e visibilità a quanti ogni giorno restituiscono alla lettura la sua funzione di crescita e di aggregazione: enti locali, biblioteche statali, civiche, scolastiche, scuole, asili, librerie, associazioni e istituti culturali, fiere e festival, centri anziani, editori, circoli culturali e di lettura. Sulla scia dell’entusiasmante successo riscosso dalle prime due edizioni del 2006 e del 2007, anche quest’anno nel mese di ottobre è ripartita l’avventura di “Ottobre piovono libri”. All’interno del sito si trova la guida ai Premi letterari italiani di sicuro interesse per quanti – autori, editori o semplici appassionati – desiderino essere aggiornati su questo affascinante aspetto del mondo dei libri. Per ciascun premio informa su: entità economica, giuria, come parteciparvi. È significativa l’attenzione rivolta dalla Direzione Generale alle iniziative previste per l’Anno Europeo per il Dialogo Interculturale 2008 (EYID) www.dialogue2008.eu promosso dalla Commissione Europea, attraverso Eventi e incontri mediante un’Agenda Nazionale di attività denominata “Mosaico: melting colours of Europe”. Lo slogan è “Insieme nella diversità” e l’auspicio è quello di oltrepassare i confini geografici europei, per valorizzare e mettere in contatto paesi del Mediterraneo e dei Balcani. Il progetto “Libro Parlato Lions per non vedenti, ipovedenti, dislessici: la rete 49 delle biblioteche statali” nasce da una collaborazione tra la Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali e diverse associazioni facenti capo al Lions Club, con l’obiettivo di sostenere, promuovere e diffondere la lettura tra le persone con difficoltà visive. Il programma si inserisce nell’ambito delle iniziative a favore dei non vedenti, ipovedenti e dislessici, promosse dai Lions Club, già a partire dal 1975, con il progetto Libro Parlato Lions, che ha portato alla costituzione di un ricco archivio di testi e documenti riprodotti sotto forma di audiolibri. Con l’avvento delle nuove tecnologie informatiche e della rete WEB il progetto ha trovato una nuova dimensione e una più ampia diffusione attraverso il portale www.libroparlatolions.it Questa Direzione Generale, valutando positivamente tali iniziative, ha deciso di appoggiarle e di offrire il proprio contributo concreto. Inizialmente testando nuovi spazi di accesso e consultazione dedicati ai diversamente abili all’interno della Biblioteca Statale di Cremona (2004), poi, a seguito del successo di tale collaborazione, stipulando una Convenzione con i Lions Club (19 dicembre 2006) grazie alla quale l’esperimento è stato esteso a 24 Biblioteche Pubbliche Statali su tutto il territorio nazionale. Il progetto è stato avviato ufficialmente il 2 marzo 2007 con l’istallazione della prima postazione informatica presso la Biblioteca Braidense di Milano (nei locali della Mediateca di Santa Teresa), e dal 30 giugno 2007 il servizio è attivo in tutte le biblioteche aderenti al programma. Al loro interno, le persone con difficoltà visive, possono disporre di assistenza e postazioni informatiche dedicate dalle quali è possibile accedere gratuitamente ai servizi di consultazione, download e prestito di audio-libri (circa 7.000 titoli) in diversi formati (audio cassette, CD, Mp3/WMA). Usufruire del servizio è semplice: le persone con difficoltà visive possono recarsi in biblioteca, registrarsi al servizio con l’aiuto e la collaborazione del personale bibliotecario e scegliere il libro da leggere. La traccia audio, con la relativa licenza di ascolto, sarà caricata su una memoria (simile a quelle impiegate per ascoltare musica in formato mp3), che gli utenti potranno portare a casa. Allo scadere dei giorni stabiliti, il file non può essere più ascoltato e il supporto sarà restituito alla biblioteca. La Via Francigena, che collega Canterbury con Roma, dichiarata dal Consiglio d’Europa “Grande Itinerario Culturale”, si estende in cinque stati Europei ovvero Gran Bretagna, Francia, Svizzera, Italia e Stato Vaticano e rappresenta un modello di riferimento nell’ambito del progetto riguardante la “Valorizzazioione degli itinerari storici, culturali e religiosi”. La Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore, nell’ambito delle attività connesse a tale progetto (www.librari.beniculturali.it) ha incaricato l’azienda ItinerAria di effettuare il rilevamento dei dati cartografici e la messa a punto del percorso pedonale della via Francigena. Il 31 luglio 2008 i pellegrini sono stati accolti e ricevuti presso la sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali dal Ministro, Sen. Sandro Bondi, per testimoniare l’autentico valore di tale iniziativa che rientra a pieno titolo nell’obiettivo di valorizzazione degli itinerari storici, culturali e religiosi. Per l’occasione è stato realizzato un video multimediale con immagini significative del percorso: 50 http://www.beniculturali.it/video/CamminaFrancigena310708.asp Il progetto ha alla base le premesse di voler: • stabilire e seguire una metodologia comune nelle linee di intervento; • valorizzare le proprie risorse e competenze tecnico-scientifiche acquisite nell’ambito delle tecnologie per i beni culturali, della ricerca bibliografica ed archivistica, della catalogazione, delle applicazioni multimediali e della tecnologia digitale; • incentivare nuove soluzioni ICT (Information, Communication & Technology) per la valorizzazione del patrimonio culturale per il marketing turistico-territoriale. E si prefigge molteplici obiettivi tra i quali: • stendere la mappatura dei beni culturali nei luoghi stabiliti del percorso attraverso linee standard consolidate e condivise; • integrare le banche-dati sviluppate dagli altri soggetti/partecipanti coinvolti nel progetto; • coinvolgere le Regioni, gli Enti pubblici locali, le associazioni, le Diocesi e il Consiglio d’Europa; • creare un Portale che renda visibili e accessibili le singole basi-dati collegate con gli altri soggetti che formano un unicum, una rete condivisa e aggiornata. Le attività che la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore intende sviluppare e condividere rientrano nei seguenti cinque ambiti: • la conoscenza (attraverso la documentazione, la ricerca storica ed archivistica, la catalogazione, qualora non fosse già effettuata, e la digitalizzazione); • la condivisione delle risorse in un sistema tecnologico interoperabile; • lo sviluppo e l’offerta di servizi integrati tramite il Portale; • la traduzione delle pagine del Portale in più lingue; • il dialogo con il Consiglio d’Europa. La prima fase riguarderà l’immissione in rete del materiale individuato e selezionato dalle singole biblioteche, dagli archivi ed enti ecclesiastici invitati a fornire la descrizione base (scheda) già presente o da creare per il materiale attinente la specificità dei luoghi del tracciato della Via Francigena. (Questo obiettivo porterà già al censimento del materiale archivistico - bibliotecario presente nel territorio). L’individuazione di materiale ancora non trattato catalograficamente comporta la possibilità di far emergere altre importanti fonti documentali. La messa in rete dei documenti e/o degli oggetti digitali metterà in circolazione le banche-dati e permetterà l’integrazione delle risorse. La fruizione da parte del pubblico delle banche-dati disponibili tramite il Portale coronerà l’interesse per molteplici ambiti di ricerca: storico-documentale, archivistica, paesaggistico-territoriale, storico-religiosa, iconografica, museale e sonora. In linea con la missione istituzionale attribuita la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore intende costruire un valido punto di riferimento per le istituzioni italiane coinvolte e costituire una “cerniera” tra il sistema della ricerca della documentazione, il sistema riferito agli enti locali operanti nel territorio e il sistema delle imprese che operano nell’ambito dell’innovazione tecnologica per il patrimonio culturale. Alla base dell’attività primaria relativa alla conoscenza, la Direzione Generale, manterrà rapporti di dialogo, di comunicazione e di collaborazione 51 con: gli Archivi di Stato, le Soprintendenze archivistiche, le Biblioteche pubbliche statali, gli Istituti culturali, l’Istituto Centrale per i Beni Sonori ed Audiovisivi, l’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) e l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro (ISCR). Siti web di riferimento: • Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore: www.librari.beniculturali.it • ICCU: www.iccu.sbn.it • Internet culturale: www.internetculturale.it • Biblioteche pubbliche statali: www.bibliotechepubbliche.it • Istituti culturali: www.istituticulturali.it • Italia Pianeta Libro: www.ilpianetalibro.it • Progetto Libro Parlato: www.libroparlatolions.it • Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti – Onlus www.uiciechi.it • Mediateca 2000: http://www.mediateca2000.net/ • Michael project: http://www.michael-culture.eu/ • Anno Europeo per il Dialogo Interculturale 2008: www.dialogue2008.eu • Digital preservation Europe: www.digitalpreservationeurope.eu 52 DIREZIONE GENERALE PER I BENI LIBRARI, GLI ISTITUTI CULTURALI ED IL DIRITTO D’AUTORE Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le informazioni bibliografiche La documentazione del patrimonio culturale delle biblioteche e lo sviluppo della rete dei servizi per l’utente Rossella Caffo L’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) assume l’attuale denominazione nel 1975 a seguito della costituzione del Ministero per i beni e le attività culturali, subentrando al Centro nazionale per il catalogo unico creato nel 1951. L’Istituto è il referente tecnico scientifico della Direzione generale per i beni librari, gli istituti culturali e il diritto d’autore e svolge funzioni di coordinamento - nel rispetto delle autonomie delle biblioteche – nell’ambito della documentazione e diffusione del patrimonio culturale posseduto dalle biblioteche, elaborando metodologie e standard e coordinando la realizzazione di progetti di digitalizzazione per tutte le tipologia di materiale. La rete del Servizio Bibliotecario Nazionale L’ICCU nel perseguire l’obiettivo istituzionale di documentare il patrimonio culturale posseduto dalle biblioteche italiane, ha realizzato il Servizio Bibliotecario nazionale (SBN), la rete informatizzata di servizi nazionali alla quale sono collegate biblioteche statali, di Enti locali, universitarie e private. 3.373 biblioteche partecipano a SBN e sono raggruppate in 65 Poli locali che sono a loro volta collegati al sistema Indice SBN che contiene quindi il catalogo collettivo del patrimonio posseduto dalle biblioteche aderenti al servizio. Dal 1997 l’Indice è disponibile all’utenza mediante il sistema OPAC (On line Public Access Catalog). La base dati OPAC contiene attualmente dieci milioni di notizie e trenta milioni di localizzazioni, provenienti dall’attività delle circa 3.400 biblioteche. La base dati è consultabile tramite due interfacce (http://opac.sbn.it e http:// ww.internetculturale.it) e supporta circa 20 milioni di ricerche annuali che generano la prospettazione di 165 milioni di record. La base dati consente diverse tipologie di ricerca (semplice, base, avanzata, tematica per materiali specifici), l’uso di indici e di liste di aiuto e anche una serie di servizi per l’utente quali il salvataggio delle ricerche, la creazione e la gestione di un segnalibro, la ricerca e prospettazione di oggetti digitali disponibili nei repository NTC (Network Turistico Culturale), etc. Altre caratteristiche significative del sistema OPAC sono: – l’aggancio al servizio di prestito interbibliotecario SBN ILL con la possibilità di selezione multipla delle biblioteche cui inoltrare la richiesta Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le informazioni bibliografiche Direttore: Rossella Caffo Viale Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49210 425/4989 425 Fax 06 4959302 [email protected] 53 – l’integrazione con i singoli OPAC locali – l’accesso alle schede anagrafiche delle biblioteche individuate – la possibilità di operare come client Z39.50 e quindi di interrogare altri cataloghi Z39.50 a livello nazionale e internazionale – la prospettazione, nel risultato di una ricerca, nei formati MARC nonchè l’export UNIMARC di singole notizie – la possibilità di ricerca per le voci di autorità relative agli autori lavorati in Indice (attualmente 36.000 ma ovviamente incrementabile) ma anche di prospettazione della scheda di autorità, legata alla notizia bibliografica Infine l’interfaccia più recente (dicembre 2007) soddisfa le norme sull’accessibilità dei siti web previste dalla Legge Stanca. La bibliografia retrospettiva. La b/d EDIT16 La base dati EDIT16 è stata realizzata nel 1997 per la gestione sia del materiale bibliografico e dei prodotti editoriali sia delle procedure del Censimento nazionale delle edizioni italiane del XVI secolo; la base dati è consultabile in rete dal 2000. EDIT16 consente: – agli utenti la disponibilità delle notizie a qualsiasi livello, con la possibilità di effettuare ricerche ad ampio raggio sulla produzione editoriale italiana del Cinquecento e di inviare segnalazioni sulle notizie bibliografiche via mail; – alle biblioteche partecipanti la possibilità di recuperare le loro notizie e di avviare nuove forme di collaborazione, di inserire o cancellare in linea localizzazioni e di segnalare proposte di correzione, previa abilitazione dell’ICCU; – agli operatori del Censimento la gestione delle descrizioni bibliografiche, di archivi collaterali quali le fonti bibliografiche e gli Authority File di autori, editori/tipografi, luoghi di stampa, marche editoriali. Le notizie bibliografiche attualmente presenti in base dati sono 62.604; esse sono eterogenee, comprendendo descrizioni definitive, descrizioni parzialmente elaborate suscettibili di aggiornamenti e modifiche e descrizioni provvisorie, risultato della cumulazione dei dati d’archivio e di nuove immissioni. A completamento delle descrizioni catalografiche si è avviato il recupero delle immagini di frontespizi e colophon, a oggi 29.290 relative a 16.896 titoli. EDIT16 gestisce inoltre i seguenti archivi: – Autori: 24.996 voci di cui 12.527 forme accettate; le voci sono corredate da note informative e riferimenti bibliografici. – Editori/tipografi: 5.512 voci, di cui 2.502 forme accettate; anche in questo caso le voci sono corredate da note informative e riferimenti bibliografici. – Luoghi: 531 voci, di cui 203 forme accettate, relative a denominazioni di luoghi di stampa di edizioni italiane del Cinquecento. – Marche tipografiche : 2.225 schede descrittive (tutte associate alle rispettive immagini) di cui 863 relative a marche non censite in precedenza. – Titoli uniformi: 323 schede descrittive relative a titoli uniformi e di raggruppamento. – Bibliografia: 2.349 schede descrittive di altrettante fonti bibliografiche Un software di conversione garantisce l’importazione e l’esportazione dei dati in formato UNIMARC. È consultabile da settembre del 2008 un nuovo archivio riservato alle Dediche contenute nelle edizioni dei più significativi autori italiani del Cinquecento. Attualmente l’archivio comprende 808 descrizioni bibliografiche e 2.625 immagini, con i relativi metadati, tratte da edizioni presenti nelle biblioteche Civica di Bergamo, Ariostea di Ferrara, Nazionale di Firenze, Nazionale di Napoli, Corsiniana e Angelica di Roma. Nel sito di EDIT16 è anche possibile consultare i numeri de Il Corsivo, notiziario del Censimento, i manuali sul rilevamento dell’impronta, con la serie di Nouvelles des empreintes, e una rassegna bibliografica su EDIT16. La base dati offre inoltre la possibilità di collegarsi ad altri siti relativi al libro antico. 54 È stato da ultimo realizzato un nuovo servizio che assicura l’accesso alla documentazione digitale in rete, collegando le descrizioni alla riproduzione dell’opera nel web tramite la localizzazione dell’edizione. I manoscritti nelle biblioteche. Le basi DATI BibMan e Manus Le basi dati BibMan e Manus si propongono di offrire un servizio di informazione e documentazione sui manoscritti conservati nelle biblioteche italiane. BibMan- Bibliografia dei manoscritti in alfabeto latino – raccoglie i dati bibliografici che citano manoscritti posseduti da biblioteche italiane e si avvale della cooperazione di quaranta istituti bibliotecari che partecipano al progetto. La bibliografia attualmente disponibile è quella corrente (dal 1990) ed è il prodotto dello spoglio di 7.864 tra monografie, poligrafie e periodici realizzato dai bibliotecari degli enti partecipanti. L’arco temporale che documenta è molto vasto: va dal 5. sec. ai nostri giorni. Attualmente la base dati contiene circa 52.000 manoscritti citati, circa 72.000 citazioni di manoscritti, più di 5.000 autori e circa 13.000 schede. L’attività di implementazione della base di dati avviene anche on-line. Manus è una base di dati e immagini realizzata nell’ambito del progetto di censimento del patrimonio librario manoscritto conservato nelle biblioteche italiane. Contiene descrizioni catalografiche di manoscritti che, temporalmente, vanno dal medioevo all’età contemporanea, comprendendo anche i carteggi e gli epistolari. Recentemente si è realizzata, grazie anche alla collaborazione del Dipartimento di Informatica e Comunicazione dell’Università degli Studi di Milano, una nuova versione del software Manus che consente la catalogazione on-line. Oggi nell’archivio Manus sono presenti circa 1.000 immagini, 50.898 segnature, 50.763 titoli, 34.940 nomi, che nella nuova versione vengono controllati da uno specifico authority file. L’Anagrafe delle biblioteche italiane La base dati dell’Anagrafe delle biblioteche italiane nasce dal progetto di censimento delle biblioteche avviato agli inizi degli anni ’90 dall’Ufficio centrale per i beni librari, al quale hanno dato la loro adesione le Regioni, le Università e molte istituzioni culturali. La base dati raccoglie i dati di censimento di tutte le biblioteche presenti sul territorio nazionale (più di 16.000 indirizzi e informazioni relative a 12.400 biblioteche) ed è consultabile in Internet all’indirizzo http://anagrafe.iccu.sbn.it e, 55 mediante il Portale Internet culturale, all’indirizzo http://www.internetculturale.it L’Anagrafe è disponibile anche come pubblicazione a stampa “Catalogo delle biblioteche d’Italia”. È stato inoltre realizzato un formato di scambio in XML che consente l’acquisizione di dati dalle fonti di informazioni istituzionali (basi dati delle regioni, università, di enti) e lo scarico dei dati dall’Anagrafe verso altre basi dati al fine di creare un elevato livello di interoperabilità tra gli enti che gestiscono diverse tipologie di biblioteche (delle regioni, delle università, di altre istituzioni). IL Portale Internet Culturale L’ICCU ha collaborato con la Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali e di Diritto d’Autore alla realizzazione del portale Internet Culturale www.internetculturale.it tale strumento permette agli utenti di accedere ai documenti e alle risorse digitali delle biblioteche italiane e di trovare informazioni riguardanti le loro attività; permette inoltre, consultando il sito Italia Pianeta Libro, di ottenere notizie sul libro e l’editoria. Attraverso il portale, l’utente può: • effettuare ricerche nell’ambito del Catalogo collettivo della rete del Servizio Bibliotecario Nazionale • visualizzare ed effettuare il download delle immagini delle Collezioni digitali collegate • accedere direttamente al Servizio di prestito interbibliotecario • effettuare ricerche nei Cataloghi storici digitalizzati di varie istituzioni pubbliche italiane. La raccolta comprende cataloghi, manoscritti e non, a volume e a schede, di diversa tipologia: alfabetici per autori e titoli, topografici, sistematici, misti. Oltre ai cataloghi generali, nella collezione sono presenti cataloghi di singoli fondi o raccolte e di materiali speciali quali manoscritti, carte geografiche, stampe, musica • ottenere informazioni, attraverso l’interrogazione dell’Anagrafe delle Biblioteche Italiane, su oltre 16.000 biblioteche, sulle loro specializzazioni, sulla consistenza e tipologia dei fondi, sugli orari e i servizi offerti agli utenti con possibilità di accedere alla singola istituzione anche attraverso una ricerca geografica. Nella sezione relativa ai cataloghi speciali l’utente può svolgere ricerche tematiche sulle edizioni italiane del XVI secolo (Edit16) a cui sono collegate immagini di marche, frontespizi, colophon e dediche; sui manoscritti in alfabeto latino conservati nelle biblioteche italiane che partecipano al censimento nazionale Manus; sulla bibliografia dei manoscritti realizzata dagli enti partecipanti al progetto BibMan e sulla descrizione e riproduzione digitale dei palinsesti greci (Rinascimento Virtuale), cioè dei codici contenenti testi in lingua greca scritti con pergamena “riciclata”. Il portale Internet Culturale consente inoltre all’utente di navigare, con l’ausilio di tecnologie tridimensionali, animazioni, ipertesti, fra mostre virtuali dedicate a personaggi famosi (per es. Svevo, Verdi, Totò) e itinerari turistico-culturali quali ad esempio percorsi relativi a luoghi di rilevanza scientifica e tecnologica del territorio toscano o percorsi enogastronomici relativi al Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna e Lazio. Il Portale Internet Culturale riserva anche un ampio spazio al patrimonio musicale con un gran numero di documenti digitalizzati che costituiscono una delle più ricche banche dati presenti in rete. Sono infatti consultabili, ad esempio, autografi, partiture, lettere, libretti, bozzetti di scena e fotografie relativi agli allestimenti delle opere di Giuseppe Verdi e Giacomo Puccini dell’Archivio storico di Casa Ricordi, gli autografi di Antonio Vivaldi; il fondo del Conservatorio di musica San Pietro a Majella. 56 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI “Il ruolo dell’innovazione nella P.A. che cambia” Milano, 22 ottobre 2008 Antonia Pasqua Recchia Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia La partecipazione del Ministero per i Beni e le Attività culturali al Salone europeo della Comunicazione pubblica, è un appuntamento annuale di grande rilevanza per migliorare la comunicazione con il cittadino che viene posto al centro della attenzione per garantire i suoi diritti all’accesso, alla conoscenza, alla trasparenza, alla fruizione e alla conservazione del patrimonio, rammentandogli, tuttavia, di essere anche destinatario di precisi doveri nei confronti del patrimonio culturale e del paesaggio. Dire quanto sia importante l’innovazione tecnologica nel processo di cambiamento, di trasparenza, di efficacia ed efficienza, di snellimento e di modernizzazione della Pubblica Amministrazione può sembrare addirittura banale, perché questa realtà costituisce un’esigenza trasversale avvertita con forza in tutti i settori della Amministrazione pubblica e, in particolare, nel Ministero per i Beni e le Attività culturali. Ma se questo è vero, come è vero, essere alla guida della Direzione Generale, che, tra l’altro, è competente per l’innovazione tecnologica, comporta la grossa responsabilità di elaborare linee guida, proposte per la definizione di una strategia unitaria tesa alla modernizzazione dell’amministrazione. Questo processo deve essere favorito e sostenuto attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Solo grazie ad esse è possibile tradurre il disegno strategico di apertura e servizio al cittadino in piani d’azione che si sviluppano attraverso progetti integrati e coordinati, assicurandone il monitoraggio verificandone l’attuazione e curandone costantemente l’aggiornamento nel portale del Ministero www.beniculturali.it. Gli strumenti della innovazione sono oggi determinanti nel migliorare e razionalizzare la capacità organizzativa e gestionale dell’Amministrazione, nell’individuare modalità idonee ad assicurare il coinvolgimento e la responsabilità degli enti territoriali, il contenimento della spesa pubblica, nel migliorare la qualità dei servizi on line per i cittadini, nel valorizzare le sinergie tra promozione culturale, innovazione tecnologica e sviluppo economico del territorio. Sostenere il Made in Italiy per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese è il primo obiettivo strategico del Ministero per i Beni e le Attività culturali, per l’anno 2009. Può sembrare un obiettivo lontano, poco correlato al buon funzionamento dell’Amministrazione. Non è così. Tutti gli obiettivi strategici ed operativi, anche quelli più ambiziosi, sottendono il potenziamento e lo sfruttamento degli strumenti della innovazione tecnologica che possono e devono essere applicati nella comunicazione interna per la formazione del personale, per le procedure concorsuali, per la gestione del protocollo unico, per il controllo di gestione. Attraverso lo strumento dell’innovazione, inoltre, è possibile semplificare le procedure anche nell’ottica della economicità dell’azione amministrativa e potenziare la comunicazione esterna, garantendo l’accesso ai servizi informatici e telematici della pubblica amministrazione a tutti i cittadini e, in particolare, a quanti sono diversamente abili. È indispensabile dare seguito a questa strategia affinché il Ministero per i Beni e le Attività culturali possa raggiungere l’obiettivo del rilancio dello sviluppo attraverso il rafforzamento del Made in Italy. Per la nostra Amministrazione, infatti, perseguire tal fine significa, tra l’altro, restaurare, recuperare, migliorare la fruizione del patrimonio, difendere e rilanciare l’eccellenza della cultura del restauro. Particolarmente attenta è la comunicazione on line dello stato di attuazione, per lItalia, delle Convenzioni UNESCO, sia per la protezione del patrimonio culturale mondiale, sia del patrimonio culturale immateriale, sia della diversità delle espressioni culturali. Un compito che impegna in modo costante la Direzione Generale, alla quale afferisce in parte tale competenza. L’attività ha un ritorno importante sia in ambito nazionale, sia internazionale. Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232007 Fax 06 67232106 [email protected] 57 In particolare, gestire correttamente questa opportunità fornita dalle Convenzioni UNESCO costituisce senz’altro un potente volano di sviluppo e di sostegno al turismo culturale di qualità, in Italia e all’estero. Per dare seguito a questa strategia è necessario promuovere tutto il “sistema”, l’immagine dell’Italia come museo diffuso, favorendo la collaborazione pubblico-privato, riqualificando il paesaggio culturale anche alla luce della Conferenza europea del paesaggio, puntando l’attenzione sul binomio “turismo e beni culturali”, realizzando poli di eccellenza per la ricerca e l’innovazione. Il sito www.unesco.beniculturali.it è completamente dedicato al tema delle Convenzioni UNESCO e costituisce un utile strumento di conoscenza tecnicoscientifica per gli addetti ai lavori e per gli enti locali, ma anche una preziosa fonte per il cittadino utente che desideri sapere di più sulle eccellenze del nostro Paese. I numerosi e ambiziosi progetti e contributi che si possono conoscere leggendo l’opuscolo del MiBAC dedicato al ComPA di quest’anno sono testimonianza di una forte volontà di crescere e di riaffermare con forza l’importanza del nostro immenso patrimonio culturale. Con orgoglio si riferisce che per la prima volta l’Italia, attraverso il MiBAC, è Coordinatore di un progetto europeo, ERANET, finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del VII Programma Quadro 2007/2013, mirato allo sviluppo e al coordinamento di una rete di programmi di ricerca, per la protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile. Successi come questi imprimono nuovo vigore alla sequenza conoscenzatutela-conservazione-valorizzazione alla quale corrisponde un insieme di attività, prodotti, lavori, servizi di grande importanza anche sotto il profilo economico e rafforzano ulteriormente la convinzione secondo la quale la cultura e il patrimonio culturale costituiscono una risorsa primaria, la vera eccellenza del nostro Paese. 58 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESIONALE E EL RELAZIONI SINDACALI Un Sito Web per scoprire ed esplorare i Siti Italiani Unesco Patrizia Micoli Il sito web www.unesco.beniculturali.it costituisce uno strumento di comunicazione, interfaccia tra Ministro per i Beni e le Attività Culturali - Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO e il cittadino utente interessato a conoscere, a vario titolo, significato, valore e procedure correlate alla iscrizione dei Siti italiani nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO. L’attività, svolta da funzionari del MiBAC fin dall’anno 1995, ha reso possibile l’ambito riconoscimento a ben 43 Siti, portando l’Italia ad essere il Paese con il maggior numero di Siti iscritti. La home page presenta un menù molto semplice, articolato in otto voci principali, attraverso le quali è possibile conoscere l’articolazione e i compiti dell’Ufficio, il percorso attuativo della Convenzione per il Patrimonio Culturale Mondiale, i Siti italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, gli Organismi di riferimento, l’insieme delle norme che regolano la materia, gli eventi organizzati, le pubblicazioni dell’Ufficio e quanto viene realizzato in attuazione delle Convenzioni per la salvaguardia del Patrimonio intangibile e della diversità delle espressioni culturali. Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Ufficio Patrimonio Mondiale UNESCO (alle dirette dipendenze del Direttore Generale) Responsabile: Manuel Roberto Guido Coordinatore per la Comunicazione: Patrizia Micoli Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Il web • fornisce informazioni sulla Convenzione per la Protezione del Patrimonio Mondiale, culturale e naturale, adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO il 16 novembre del 1972; • illustra le attività istituzionali di coordinamento svolte in Italia, a livello centrale, per l’attuazione della Convenzione; • diffonde i risultati dell’attività scientifica, di ricerca e di formazione svolti dall’Ufficio per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO; • contiene una banca dati, consultabile on line, relativa ai Siti culturali italiani dichiarati dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità, ponendosi anche come strumento di lavoro per interagire con i Referenti dei singoli Siti; • contiene le pubblicazioni scientifiche e divulgative dell’Ufficio e segnala gli eventi relativi alla promozione del Patrimonio culturale Italiano UNESCO; • segnala, tramite link, siti web dedicati, per accedere a informazioni di carattere pratico sui Siti culturali italiani iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Per ogni sito è possibile avere, tra l’altro, informazioni sulle modalità e sui criteri di iscrizione nella Lista, sulla localizzazione, sulla gestione, sui Referenti, nonché informazioni turistiche. Numerosi gli allegati (cartografia, dossier d’iscrizione, piano di gestione, pratiche relative ai seguiti dell’iscrizione, ecc.); presenta anche collegamenti con il web dell’UNESCO, di organi consultivi quali ICOMOS, IUCN, ICCROM, nonché della Commissione Nazionale Italiana UNESCO, della Associazione Città Italiane UNESCO e di altri; fornisce informazioni sulla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO il 17 Ottobre 2003 e sulla Convenzione per la Protezione e la Promozione delle Diversità delle Espressioni Culturali, adottata dalla Conferenza Generale dell’UNESCO il 20 ottobre 2005. Il web www.unesco.beniculturali.it, pertanto, accanto alla mission tecnicoscientifica è anche divulgativo, perché mirato alla diffusione della conoscenza delle eccellenze del Patrimonio culturale italiano tangibile e intangibile, nonché delle misure che saranno adottate per la salvaguardia della diversità delle espressioni culturali del nostro Paese. In questa prospettiva, il sito web è particolarmente utile al pubblico italiano e straniero che desideri avere informazioni sui beni del Patrimonio Mondiale presenti nel nostro Paese, e non solo all’ente locale che vuole avviare le proce- 59 dure per l’iscrizione, o al docente universitario o all’esperto che voglia trarre informazioni sulle modalità di redazione dei dossier d’iscrizione, dei piani di gestione o di altro ancora. Per questo motivo è redatto in tre lingue: italiano, inglese e francese. Tra i criteri ispiratori, quelli divulgativi possono riassumersi nell’esigenza di massimizzare l’impatto della politica italiana di promozione culturale, con riferimento ai Siti UNESCO, sia nel nostro Paese, sia all’estero, aumentando le sinergie con tutte le Amministrazioni competenti, in vista di una promozione nazionale e internazionale coesa ed efficace. 60 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI Programma Operativo Nazionale per la Sicurezza e lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia Misura 1.3 Programma comunitario 2000/2006 Maria Concetta Cassata Il Progetto Con il Programma Operativo “Sicurezza per lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia”, per il periodo 2000-2006 si è finanziato l’avvio di un nucleo di interventi selezionati in base alla considerazione dell’urgenza prioritaria di circoscritte realtà territoriali, nella fattispecie, per quanto attiene il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, finalizzate al recupero e alla messa in sicurezza di aree archeologiche e storico artistiche di interesse rilevante nell’ambito del Patrimonio nazionale. In tal senso l’attuazione del P.O.N. si è rivelata decisiva nel consentire l’insorgere dei prodromi di un concreto risanamento e rafforzamento del sistema socioeconomico, in particolare proprio nelle zone motivatamente scelte quali “aree campione” (Regioni Obiettivo 1: Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna) e, specie relativamente al Patrimonio culturale, mediante un innovativo rapporto con le comunità residenti, il mondo dell’imprenditoria e del lavoro, le organizzazioni sindacali, gli Enti locali e tutte le altre realtà operanti sul territorio. L’iniziativa è sorta dalla considerazione che il legame negativo fra criminalità e crescita economica e culturale, con particolare riferimento alle regioni economicamente meno sviluppate, potesse essere convenientemente contrastato attraverso un cospicuo investimento in termini di sicurezza, intesa quale stabile componente di un equilibrato sviluppo socioeconomico, come pure culturale. Alla luce di tali presupposti, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, di concerto con il Ministero dell’Interno – Dipartimento della Pubblica Sicurezza, con il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e il Ministero dell’Economia e Finanze, ha presentato, nel periodo 2000-2006, il progetto “Tecnologie per la tutela delle risorse culturali ed ambientali” al fine di conseguire l’obiettivo globale di “determinare, nel tempo, su tutto il territorio del Mezzogiorno italiano, a partire dalle aree più sensibili, condizioni fisiologiche di salvaguardia, quantomeno pari a quelle sussistenti nel resto del Paese”. Con tale Programma il Ministero BAC, in sinergia con gli altri Enti coinvolti, ha evidenziato il concetto di “sicurezza” come “bene pubblico” con caratteri di relativa originalità rispetto al passato, ponendo l’accento sulla necessità di un maggiore coinvolgimento delle molteplici realtà territoriali, in particolar modo le Regioni, i Comuni e le altre articolazioni delle Istituzioni sul territorio, nella tutela di un Bene che sempre più viene individuato come fattore di crescita civile, sociale e di sviluppo economico. Tale Patrimonio, costituente il “Museo Italia” ha rappresentato, per alcuni progetti “PILOTA”, anche la possibilità di valorizzare il territorio nazionale attraverso lo sviluppo del turismo culturale. Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Servizio I - Affari Generali, Sistemi Informativi, Tecnologie Innovative Direttore ad interim: Maria Concetta Cassata Responsabile del Progetto: Programma Operativo Nazionale per la Sicurezza e lo Sviluppo del Mezzogiorno d’Italia-Misura 1.3 Programma Comunitario 2000-2006 Via del Collegio Romano, 27 00187 Roma Tel. 06 67232542 Fax 06 67232499 [email protected] Il Piano di Comunicazione Il Ministero dell’Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza, ha inteso dare, di concerto con gli altri Ministeri ed Enti territoriali coinvolti, tra cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la massima diffusione dell’informazione concernente la struttura del Programma Operativo. L’esecuzione di questi interventi si è accompagnata a specifiche misure di sensibilizzazione e comunicazione indirizzate al raggiungimento dei seguenti obiettivi: 1. richiamare l’attenzione degli operatori delle Forze dell’Ordine sugli impegni assunti; 2. coinvolgere l’opinione pubblica delle Regioni meridionali, nella dimensione associata ed individuale, nel processo di sviluppo in atto; 3. evidenziare il ruolo dell’Unione Europea nell’esercizio delle politiche di 61 coesione, comunicando efficacemente all’opinione pubblica le finalità politiche e strategiche che l’Unione Europea si è prefissa di conseguire, in partenariato con gli Stati membri, attraverso gli interventi cofinanziati dai Fondi strutturali; 4. far conoscere a tutti i potenziali beneficiari le finalità e le opportunità offerte dai Fondi strutturali e le modalità per accedervi, al fine di ottenere la maggiore partecipazione possibile in termini di numero di progetti presentati; 5. garantire la trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche attraverso la diffusione chiara delle informazioni e l’utilizzo di procedure e strumenti di partecipazione semplici ed efficaci; 6. migliorare l’efficacia e l’efficienza delle attività di comunicazione, attraverso un processo continuo di monitoraggio e valutazione dei risultati. In particolare sono state realizzate pubblicazioni, prodotti multimediali, campagne pubblicitarie, convegni, conferenze, seminari e tavole rotonde, nella consapevolezza che “comunicare sicurezza significa attuare lo sviluppo” attraverso attività di sensibilizzazione. I Progetti Pilota Nell’ambito dei progetti realizzati, particolarmente significativi del pieno conseguimento degli obiettivi prefissati sono stati: • Il Progetto:“I Sentieri della Memoria”- Sardegna: carte e guide di accesso al territorio. Curato dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna in collaborazione con tutte e 4 le Soprintendenze di Settore e del Nucleo di Tutela dei beni culturali del Comando dell’Arma dei Carabinieri l’intervento si è avvalso anche della grande collaborazione degli Enti locali e Territoriali, con il coinvolgimento di circa 150 Comuni. L’intervento ha avuto come scopo la realizzazione di un modello di conoscenza del territorio, attuato principalmente mediante la rilevazione e la schedatura dei beni artistici e naturalistici, per un ammontare complessivo di circa 3.000 beni censiti e attraverso la creazione di un sistema informativo geografico. Ciò ha consentito la pubblicazione di carte e guide dettagliate in 4 lingue (italiano-inglese-francese-tedesco) realizzate da un consorzio di imprese con a capo l’Istituto Geografico De Agostini di Novara. Il lavoro ha inteso, pertanto, coniugare sicurezza, accessibilità e fruizione, presentando e valorizzando la Sardegna e il suo patrimonio archeologico, monumentale e paesaggistico e sviluppando un turismo alternativo alla Sardegna “mare e spiagge”. Il progetto, infatti, ha individuato dieci ambiti territoriali campione tra quelli più distanti dalle solite rotte turistiche, accessibili con difficoltà e sottratti al controllo degli Enti preposti a vario titolo alla tutela, e delle popolazioni locali e, pertanto, esposti maggiormente al rischio ambientale e antropico. Sono stati realizzati convegni, giornate di studio ed apposite conferenze di presentazione del progetto, che è stato, inoltre, espressamente citato quale “realizzazione particolarmente significativa nell’ambito del rapporto annuale di esecuzione del programma PON”. • Il Progetto GIS – “Sistema Informativo Geografico” - Campania Il Progetto ha previsto come obiettivo comune primario l’identificazione e il posizionamento georeferenziato sulla carta tecnica regionale vettoriale in scala 1:5.000 e su carte topografiche in formato digitale in scale 1:25.000, 1:50.000, 1:100.000 di aree, siti e monumenti di interesse archeologico, architettonico e paesaggistico vincolati, noti ed emergenti, ovvero individuati mediante ricognizioni sul campo come di interesse culturale sottoposti a rischio. Sono stati individuati inoltre alcuni sotto progetti particolari, per alcune aree di interesse, selezionate in base ai tipi di rischio presenti e a precise caratteristiche geo-morfologiche, ambientali e paesaggistiche, storico culturali, 62 amministrative, quale modelli del territorio regionale, e di particolare: – Studio del rischio ambientale ed antropico – Studio del fenomeno delle persistenze/interferenze insediative – Studio del paesaggio storico – Studio di sistemi di salvaguardia e sviluppo turistico culturale. Tali modelli interpretativi sono stati applicati a specifiche aree campione del territorio campano, in modo da costituire altrettanti modelli applicativi replicabili in contesti simili ed integrabili tra loro. Attraverso tali modelli si è intrapresa, altresì, una analisi sistematica del territorio campano, da analizzare nelle varie manifestazione singole e macroscopiche ad un livello di maggiore approfondimento, sintetizzabili in carte tematiche e “storicizzate” a scala di dettaglio, insieme alle basi di dati documentarie e catalografiche che le sottendono e ne costituiscono il presupposto scientifico e conoscitivo. Tali strumenti appaiono dunque indispensabili, nelle attività di tutela, controllo, valorizzazione e progettazione ordinarie e straordinarie, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, gli Enti Pubblici e i soggetti cointeressati in ambito regionale e nazionale. • Il Progetto SIA “Sistema Informativo Archeologico” Proposto nel 2007 dalla Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione. Tale progetto è nato dalla constatazione che la peculiare diffusione territoriale del patrimonio archeologico comporta una particolare vulnerabilità rispetto alle trasformazioni che investono il territorio, specie in relazione alla realizzazione delle grandi infrastrutture (lineari, areali, portuali, terrestri e marittime) e delle microtrasformazioni su scala urbana e/o periurbana. L’obiettivo del progetto è quindi quello di contribuire alla realizzazione di un grande sistema integrato per la conoscenza del patrimonio culturale, ai fini della prevenzione e della tutela, ma anche strumento basilare per la conoscenza e la valorizzazione delle risorse culturali sul territorio. In particolare il progetto, che è stato avviato operativamente nel dicembre del 2007, si propone come obiettivo specifico quello di creare due sottosistemi dipartimentali, uno presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari (Sardegna), l’altro presso la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Potenza (Basilicata), alimentati con fonti documentarie riguardanti il patrimonio sedente nelle Regioni Obiettivo 1 (ad esclusione della Sicilia). I progetti sopra descritti valgono a solo titolo esemplificativo, atteso che tutti i 27 progetti del PON Sicurezza, ivi compresi anche quelli realizzati con i fondi ricavati dalle economie derivanti dai ribassi d’asta delle gare effettuate, si sono avvalsi, per la realizzazione, della fattiva collaborazione sia degli Uffici territoriali del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che degli Enti locali, a cui va il mio vivo apprezzamento. Infine è doveroso un sentito ringraziamento ai funzionari miei collaboratori, in modo particolare alla dottoressa Gabriella Cetorelli Schivo, al dottor Stefano Tamburini e al dottor Dario de Roberto, che nel silenzio degli uffici hanno fattivamente operato, nel corso del tempo, alla realizzazione ed al conseguimento degli obiettivi prefissati. 63 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESIONALE E EL RELAZIONI SINDACALI Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali Ufficio di Statistica Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia L’Ufficio di Statistica, con la riorganizzazione del MiBAC (D.P.R. 233 del 26/11/2007) e con il DM 18/06/2008 relativo all’istituzione degli Uffici dirigenziali di livello non generale, è stato collocato all’interno del Servizio I – “Affari Generali, Sistemi Informativi, Tecnologie Innovative” della Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali. L’Ufficio conduce principalmente le rilevazioni statistiche sulle attività degli istituti del Ministero. Si segnalano di seguito quelle inserite nel Programma Statistico Nazionale (PSN) 2008-2010: Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Servizio I - Affari Generali, Sistemi Informativi, Tecnologie Innovative Direttore ad interim: Maria Concetta Cassata Ufficio Statistica Responsabile: Salvatore Vitrano Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434793-4-5/58434605 Fax 06 58434796 [email protected] 64 Salvatore Vitrano • Servizi aggiuntivi istituiti presso Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali È rilevato il volume mensile di attività ed in particolare il numero dei clienti/scontrini, nonché gli incassi dei servizi di assistenza culturale e di ospitalità al lordo dell’Iva, quelli al netto dell’Iva e la quota spettante ad ogni museo, monumento ed area archeologica, relativi a: a) servizi editoriali e di vendita riguardanti riproduzioni di beni culturali, cataloghi ed altro materiale informativo; b) caffetteria e ristorazione; c) audioguide e visite guidate; d) prenotazione e prevendita. A seguito dell’emanazione della nuova normativa sulla Concessione dei Servizi Aggiuntivi, questa indagine sarà arricchita a breve, con l’acquisizione di nuove informazioni. • Visitatori e introiti di Musei, Monumenti e Aree Archeologiche Statali Vengono acquisiti i dati mensili sui visitatori e i relativi introiti di Musei, Monumenti e Aree Archeologiche statali. In occasione di particolari manifestazioni culturali (Settimana della Cultura, Giornate europee del patrimonio, Notte Bianca, ecc..) e speciali ricorrenze (Festa della Repubblica, San Valentino, 1° Maggio, Ferragosto ecc.....), l’Ufficio rileva l’affluenza dei visitatori nei medesimi siti. Sono state, altresì, implementate, su proposta dell’ex Direzione Generale per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico del MiBAC, all’interno dello stesso sistema di rilevamento on-line, le schede per la rilevazione statistica dei visitatori giornalieri nelle sedi espositive statali. L’indagine è stata avviata in via sperimentale nel maggio del 2007. • Attività degli Archivi di Stato Sono rilevate annualmente le attività istituzionali, nonché le risorse necessarie (materiali, umane, e strumentali) per il loro svolgimento. L’impianto di rilevazione on-line sarà integrato, a partire dalla raccolta dei dati 2007, dalle informazioni contenute nelle schede sul funzionamento, indagine di cui è titolare la Direzione Generale per gli Archivi. • Attività delle Biblioteche pubbliche statali Sono rilevate annualmente le attività istituzionali, nonché le risorse necessarie (materiali, umane, e strumentali) per il loro svolgimento. • Attività delle Soprintendenze archivistiche Sono rilevate annualmente le attività istituzionali, nonché le risorse necessarie (materiali, umane, e strumentali) per il loro svolgimento. Anche per questa rilevazione verranno introdotte, a partire dall’indagine dei dati 2007, le innovazioni citate per la rilevazione degli Archivi di Stato. Le informazioni rilevate, acquisite via intranet dal 2002 attraverso un Sistema Informativo, vengono pubblicate periodicamente alla pagina web: http://www.statistica.beniculturali.it. Oltre a queste Elaborazioni/Rilevazioni, sono stati presentati, nel Programma Statistico Nazionale 2008-2010, anche i seguenti studi progettuali: “Attività delle Soprintendenze alle Arti, Istituti e Musei pubblici statali” e “Sviluppo di un Sistema Informativo dell’Anagrafe delle Biblioteche”, con l’obiettivo di avviare a breve le rispettive rilevazioni. Tra le altre iniziative di particolare importanza si segnala l’adesione ad un protocollo d’intesa, stipulato con la “Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea” (GNAM) di Roma e con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università “Roma Tre” di Roma, che ha comportato la partecipazione dell’Ufficio alla realizzazione dell’indagine denominata: ”Indagine conoscitiva sui visitatori della Gnam”, ultimata nel dicembre 2007, e il cui volume è in corso di pubblicazione. Il contributo all’indagine ha riguardato la predisposizione del piano di campionamento, la fase di spoglio dei questionari, il caricamento sul relativo software (SPSS) dei dati raccolti e la fase di elaborazione dei risultati. Nell’ambito di un Protocollo d’Intesa, siglato nell’agosto del 2007, tra l’ex Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione del MiBAC, l’Istat, le Regioni e le Province autonome, è stata avviata all’inizio del 2008 una rilevazione a carattere censuario degli “Istituti di Antichità e d’arte e i Luoghi della Cultura non statali”. L’Ufficio di Statistica ha collaborato fornendo all’Istat, titolare dell’indagine, un “Sistema di Rilevamento dei dati sulla domanda e l’offerta relativa ai Musei, Aree Archeologiche e Monumenti non statali”, quale strumento di supporto per la rilevazione on-line. Il MiBAC, in collaborazione con le Regioni interessate, ha intenzione di porre in essere ogni azione necessaria affinché, a conclusione della rilevazione in corso, le informazioni raccolte possano essere tenute costantemente aggiornate. L’Ufficio rappresenta il MiBAC nel gruppo di lavoro europeo, denominato “EGMUS” (European Group for Museum Statistics), istituito per l’elaborazione di indicatori statistici comparabili sui dati dei Musei europei. Per favorire l’accesso a tali informazioni, si segnala l’imminente attivazione on-line del sito web del gruppo: http://egmus.minuskel.de/index.php. Nell‘Aprile del 2008, l’Ufficio ha partecipato ad un workshop tenutosi in Lussemburgo, alla presenza di tutti i rappresentanti dei Paesi Membri dell’Unione Europea, di presentazione di un’indagine campionaria sulla digitalizzazione del patrimonio culturale denominata “Numeric Study”. Ai vari partecipanti è stato chiesto di avviare la rilevazione all’interno del proprio Paese, attraverso la somministrazione di un questionario agli istituti selezionati a campione. 65 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali Gestione concorsi on-line Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia La Direzione Generale per l’organizzazione, l’innovazione, la formazione la qualificazione professionale e le relazioni sindacali, in occasione della pubblicazione dei bandi relativi ad otto qualifiche funzionali per l’accesso ai ruoli dell’Amministrazione centrale e periferica, ha attivato un procedimento informatico di compilazione ed invio delle domande. La soluzione adottata prevedeva la presentazione delle domande solo per via telematica, escludendo automaticamente qualsiasi altra modalità di invio. A Tale procedimento innovativo, era possibile accedere direttamente dal sito istituzionale del Ministero www.beniculturali.it, dal link “concorsi”. Ai candidati è stato possibile operare attraverso una semplice procedura guidata per inserire dati anagrafici e requisiti richiesti dai bandi. La scelta tecnologica consentiva di apportare modifiche alle proprie domande durante il periodo di validità del bando, permettendo al candidato un risparmio economico e di tempo, nonché un immediato riscontro attraverso la conferma dell’avvenuta ricezione, all’insegna della trasparenza amministrativa e della procedura. L’Amministrazione, di contro, ha ottenuto il vantaggio di monitorare in tempo reale i dati relativi al numero di domande pervenute, in totale circa 160.000 (vedi tabelle allegate). La parte applicativa è stata implementata da un’azienda fornitrice dell’Amministrazione utilizzando moduli web su piattaforma Microsoft e base dati SQL. L’applicazione così sviluppata ha consentito di gestire contemporaneamente tutti gli otto bandi pubblicati. Durante la fase di analisi e sviluppo del software, particolare attenzione è stata rivolta alla semplificazione delle maschere di inserimento dati in previsione di una notevole quantità di transazioni (domande pervenute). Particolare attenzione è stata dedicata alla alta affidabilità e disponibilità del servizio, così come alla garanzia di sicurezza e riservatezza. Il sistema, dopo la compilazione della domanda, generava automaticamente un codice utente personale con relativa password di sicurezza (credenziali), utilizzabili dal candidato per accedere nuovamente alla domanda ed apportare eventuali integrazioni, sempre entro i termini di scadenza del bando. In questa fase della procedura, il sistema generava un file in formato .pdf che il candidato doveva aver cura di stampare. Il file prodotto era composto da due fogli, uno con i dati inseriti, l’altro con le credenziali univoche del candidato. Su entrambi i fogli era presente un codice a barre e numerico per consentire, la numerazione progressiva relativa al bando, ed alla commissione in fase di registrazione alle prove preselettive, l’identificazione del candidato e verifica dei dati. Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Servizio I - Affari Generali, Sistemi Informativi, Tecnologie Innovative Direttore ad interim: Maria Concetta Cassata Via del Collegio Romano, 27 00187 Roma Tel. 06 67232007 Fax 06 67232106 [email protected] 66 Alberto Bruni A conclusione della procedura, il sistema produceva un’e-mail di conferma di avvenuta ricezione, contenente le credenziali che veniva inoltrata al candidato all’indirizzo di posta elettronica indicato nella domanda. L’amministrazione, per l’intero periodo di validità dei bandi, ha fornito un servizio di assistenza on-line al cittadino, attraverso il punto di contatto all’indirizzo di posta elettronica [email protected], che durante il suddetto periodo ha supportato l’utenza relativamente a problematiche di carattere tecnico, amministrativo e normativo. Per la prima volta nella gestione di un concorso nella pubblica amministrazione il cittadino ha avuto l’opportunità di interagire direttamente con gli uffici preposti durante la fase di compilazione e inoltro della domanda. Nell’arco di tempo utile alla presentazione delle domande, il servizio ha fornito assistenza a circa 17.000 richieste. Alla scadenza dei bandi il servizio è rimasto attivo per fornire assistenza tecnica esclusivamente ai candidati che avevano prodotto le domande entro la scadenza dei termini. 67 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali URP - Ufficio Relazioni con il Pubblico: ”Continuità ed innovazione” Gaspare Carlini Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Servizio I - Affari Generali, Sistemi Informativi, Tecnologie Innovative Direttore ad interim: Maria Concetta Cassata URP Ufficio Relazioni con il Pubblico Responsabile: Gaspare Carlini Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232980/67232990 Fax 06 6798441 [email protected] orario di apertura lunedì-venerdì ore 9.00-14.00/14.30-17.30 Sono trascorsi sei anni dalla istituzione dell’Ufficio per le Relazioni con il Pubblico presso il Segretariato Generale del Ministero e nonostante vicissitudini non sempre positive per la ottimale gestione della struttura, possiamo dire che l’entusiasmo non è mai venuto meno nelle persone che sono chiamate a condurlo. Ne sono una prova: • il numero dei contatti intervenuti con i cittadini e le risposte fornite • la collaborazione con il CNR • gli incontri promossi su materie riguardanti la comunicazione e la cultura • la consulenza fornita a studenti laureandi in Scienza delle Comunicazioni • la promozione tendente ad avviare la creazione di URP in altre dipendenze MiBAC • la cortesia, la professionalità e la disponibilità del personale. In questo contesto il 31 dicembre 2008 termina la validità del contratto stipulato tra l’Amministrazione e la Omnia Network. Tutti si augurano che la Società che si aggiudicherà i Servizi relativi al Call Center e all’Ufficio Relazioni con il Pubblico raggiunga, in collaborazione con il Mibac, standard elevati di qualità da offrire al pubblico ed avvii a soluzione il problema della stabilizzazione del personale precario. Riportiamo, a titolo indicativo, alcuni dati sull’entità del lavoro svolto al 31 agosto 2008: – 46.505 sono le richieste pervenute all’Ufficio Relazioni con il Pubblico – 1.007.279 i contatti telefonici gestiti dal personale adibito al servizio del numero verde (800991199) L’Ufficio Relazioni con il Pubblico, attraverso il suo responsabile e su incarico del Segretario Generale, partecipa al progetto del CNR denominato “URPINSIEME”, collaborazione tra Amministrazioni Pubbliche nel campo della comunicazione e dei servizi resi al cittadino. Nell’edizione del COM.P.A. di Bologna 2005, nel corso di un affollato convegno, è stato presentato il portale www.urpinsieme.it che riporta, in maniera agile ed accattivante, quanto di meglio ed aggiornato figura nelle seguenti aree: Programmazione e finanziamenti - Formazione - Lavoro - Internazionale - Documentazione - Servizi e appalti - Manifestazioni ed eventi Partecipano al portale: - 68 Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente - ENEA Istituto per lo Sviluppo della Formazione professionale dei Lavoratori - ISFOL Ministero dell’Economia e delle Finanze Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Ministero delle Infrastrutture e Trasporti Ministero per i Beni e le Attività Culturali Università La Sapienza di Roma Università degli Studi di Tor Vergata Università di ROMA TRE. DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali La rete MINERVA Marzia Piccininno Il progetto MINERVA (Ministerial Network for Valorising Activities in digitisation) è stato finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma IST (Tecnologie per la società dell’informazione), Quinto Programma Quadro di ricerca e sviluppo tecnologico, e riunisce i ministeri dei paesi europei preposti alla cultura, coordinati da quello italiano; la sua nascita è il risultato di una stretta collaborazione tra la Commissione europea e gli Stati Membri, con l’obiettivo di facilitare la creazione di una visione comune nella definizione delle azioni e dei programmi nel campo dell’accessibilità e fruibilità in rete dei beni culturali. Il progetto ha avuto inizio nel marzo 2002; la sua prima fase è terminata con successo nel luglio 2005, ottenendo risultati ben oltre le aspettative. MINERVAplus, l’estensione di MINERVA ai paesi di nuova accessione (per un totale di ben 29 Stati, i 27 aderenti all’Unione, più Israele e Russia), si è concluso nel gennaio 2006. Dal 1° ottobre 2006 è in corso MINERVA eC, terzo atto del progetto MINERVA, che riunisce i ministeri di oltre 20 paesi europei e oltre 150 istituzioni culturali. MINERVA eC ha come obiettivo principale quello di sviluppare azioni di supporto per la costruzione di Europeana (Biblioteca digitale europea) in aderenza agli indirizzi della Commissione europea e sulla base dei risultati ottenuti dai precedenti progetti MINERVA e MINERVAplus. Le attività di MINERVAeC continuano e rinforzano le seguenti linee di azione: • l’integrazione dei vari settori del patrimonio; • le tematiche dei diritti di proprietà intellettuale, dell’interoperabilità e del multilinguismo; • la condivisione di buone pratiche di digitalizzazione; • il coordinamento negli e tra gli Stati membri; • il monitoraggio dei progressi. MINERVA opera su due livelli, politico e tecnico. Il livello politico consiste nel garantire una stretta collaborazione tra gli Stati membri attraverso i Ministeri preposti alla tutela del patrimonio culturale, e tra questi e la Commissione europea. In tale prospettiva MINERVA si propone di dare visibilità alle iniziative nazionali, di promuovere lo scambio di buone pratiche e di assicurare la diffusione e la conoscenza delle politiche e dei programmi comunitari a livello nazionale e locale. Il livello tecnico riguarda invece la creazione di una piattaforma condivisa dagli Stati membri, costituita da raccomandazioni e linee guida per la digitalizzazione e la fruizione del patrimonio culturale attraverso la rete. Il progetto MINERVA ha avuto nel corso degli anni un notevole impatto sulle istituzioni che tutelano e gestiscono il patrimonio culturale. In alcuni paesi europei sono stati avviati programmi nazionali riguardanti la digitalizzazione del patrimonio culturale ispirati ai principi e alle linee guida di MINERVA. Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232007 Fax 06 67232106 [email protected] Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali Coordinamento: Rossella Caffo Viale Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49210426 Fax 06 4959302 www.otebac.it [email protected] www.minervaeurope.org [email protected] Il progetto MINERVA ha prodotto importanti e tangibili risultati: • ha costituito una rete di centinaia di referenti europei per la digitalizzazione; • ha avviato la pubblicazione del volume Coordinating digitisation in Europe, la relazione annuale sullo stato della digitalizzazione del patrimonio culturale nell’Unione Europea; • ha prodotto strumenti concreti per una comunicazione web culturale di qualità e per una corretta digitalizzazione: il Manuale per la qualità dei siti Web pubblici culturali (novembre 2003; aggiornamento in corso); i 10 principi per la qualità di un sito web culturale e il manuale di applicazione; Museo & Web, il kit di progettazione di un sito web culturale di qualità, dotato anche di Content Management System e distribuito gratuitamente a 69 tutti gli istituti culturali pubblici e privati; il Manuale di buone pratiche per la digitalizzazione del patrimonio culturale; le Linee guida tecniche per i programmi di creazione di contenuti culturali digitali; • sta elaborando strumenti concreti per guidare le istituzioni culturali nell’ambito delle problematiche connesse al diritto di proprietà intellettuale. • ha dato attuazione concreta ai propri risultati elaborando nuove iniziative progettuali quali MICHAEL, MICHAEL Plus e MEDCULT (quest’ultimo con il sostegno dell’UNESCO). I risultati di MINERVA sono stati notevoli anche in ambito nazionale poiché il Ministero ha coinvolto nella loro diffusione esperti di tutte le proprie amministrazioni centrali e periferiche, del Coordinamento delle regioni, del CNIPA e del mondo accademico. In merito al tema della qualità dei siti web culturali è inoltre da segnalare la Direttiva recante le linee guida per il piano di comunicazione coordinata dei siti web afferenti agli uffici del Ministero per i beni e le attività culturali per la loro accessibilità e qualità. Questo atto contiene sei linee di indirizzo che, oltre a ribadire l’importanza per la divulgazione di elaborare applicazioni web riconoscibili, accessibili e usabili, conferma l’adozione degli standard e degli strumenti messi a punto dai progetti MINERVA e MICHAEL, con particolare riferimento alla qualità dei siti web culturali e alla descrizione delle risorse digitali. A sostegno di tutte le istituzioni culturali che devono aggiornare o realizzare i loro siti web o svolgere attività di digitalizzazione, il Ministero ha istituito l’OTEBAC, l’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali, un servizio che nasce dall’esigenza interna dell’amministrazione di utilizzare strumenti innovativi, con particolare riferimento alla digitalizzazione dei contenuti, alla comunicazione e promozione via Internet dei progetti e dei siti web sviluppati dai propri istituti, alla creazione di contenuti digitali e dei censimenti delle risorse digitali. Tramite l’OTEBAC il Ministero fornisce anche un supporto a tutte le istituzioni culturali per rendere accessibili i propri siti web sulla base della legge n. 4/2004, Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici (c.d. Legge Stanca), e a quelli che intendono catalogare le proprie risorse digitali nell’ambito del progetto MICHAEL. L’Osservatorio promuove l’adozione di standard condivisi, per l’allineamento e l’interoperabilità dei portali e dei siti web culturali nazionali anche al fine di rendere possibile la fruizione del patrimonio culturale digitale italiano nelle reti globali. 70 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali CulturaItalia, un patrimonio da esplorare Karim Ben Hamida, Sara Di Giorgio CulturaItalia è il portale della cultura italiana voluto dal Ministero per i beni e le attività culturali per consentire la fruizione in rete del patrimonio culturale italiano, attraverso un unico punto di accesso da cui partire per l’esplorazione delle risorse digitali dei vari settori della cultura nazionale. Le regioni, le università e altri importanti istituti culturali italiani sono partner strategici per lo sviluppo del Portale. Con CulturaItalia si mette in rete un servizio innovativo di consultazione multimediale del patrimonio, un portale a 360 gradi che tratta di archeologia, architettura, arti visive, ambiente e paesaggio, cinema e media, letteratura, musica, spettacolo, tradizioni popolari, scienze umane. Il portale è un aggregatore di contenuti che consente di scoprire risorse culturali di ogni genere. Con questo progetto il Ministero realizza per la prima volta su larga scala un accesso integrato a basi di dati diverse appartenenti a diversi settori, rendendo interoperabili le numerose banche di dati sviluppate dagli istituti del Ministero nei diversi settori. La grande ambizione consiste nel realizzare l’accesso integrato non solo alle banche dati di proprietà del Ministero e dei suoi istituti, ma anche a quelle di quanti, enti pubblici o privati, vogliono aderire a CulturaItalia. Questa operazione è resa possibile grazie all’applicazione di standard internazionali condivisi e ai risultati dei progetti europei MINERVA e MICHAEL, coordinati dal Ministero. CulturaItalia è quindi una rete collaborativa di istituzioni pubbliche e private in continua crescita, che recepisce il dibattito europeo e internazionale sull’accesso in linea del patrimonio culturale per tutti i cittadini. Le risorse contenute all’interno del portale sono consultabili in diverse modalità: con interrogazioni al sistema per parole chiave; attraverso una ricerca per temi; per accesso geografico tramite mappe; consultando liste di risorse distribuite nella nelle categorie del ‘Chi’, ‘Cosa’, ‘Dove’ e ‘Quando’ del patrimonio culturale italiano. Offrendo le informazioni su più livelli di approfondimento, il portale si rivolge a un’utenza diversificata per formazione, interessi, nazionalità, età, mirando a un target trasversale e ampio: dagli amministratori del patrimonio, agli operatori dell’istruzione, a quelli turistici, ma anche ai liberi professionisti, agli studiosi o ai viaggiatori che vogliono conoscere il nostro paese. A illustrare quotidianamente al visitatore i contenuti del portale ci sono i contributi della redazione, che pubblica articoli relativi al patrimonio archiviato in rete, legandoli all’attualità del panorama culturale italiano. Il modello di sviluppo di CulturaItalia si basa sul costante e progressivo arricchimento di nuovi contenuti. Per questo motivo il Ministero promuove la campagna “Aderisci a CulturaItalia”, rivolta a tutti i nuovi fornitori sia pubblici che privati, con lo scopo di alimentare il portale di contenuti inerenti tutte le aree tematiche dai beni culturali, alla letteratura, dalla cultura scientifica alla formazione. Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232007 Fax 06 67232106 [email protected] Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali Coordinamento: Rossella Caffo Viale Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49210426 Fax 06 4959302 www.culturaitalia.it [email protected] 71 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali MICHAEL: una rete di portali per l’accesso online alla cultura europea Giuliana De Francesco Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232007 Fax 06 67232106 [email protected] Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali Coordinamento: Rossella Caffo Viale Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49210426 Fax 06 4959302 www.michael-culture.org (portale europeo) www.michael-culture.it (portale italiano) [email protected] 72 Il servizio internazionale MICHAEL Culture promuove presso il pubblico di tutto il mondo il patrimonio culturale europeo, offrendo un canale di accesso semplice e veloce che mette in contatto gli utenti potenziali con le collezioni digitali sotto la responsabilità delle istituzioni culturali europee. MICHAEL è l’acronimo del progetto Multilingual Inventory of Cultural Heritage in Europe, sviluppato congiuntamente da Italia, Francia e Regno Unito, finanziato dal programma eTen della Commissione europea e avviato nel giugno del 2004 con il coordinamento del Ministero per i beni e le attività culturali. Fin dalle sue prime fasi operative il progetto ha attratto l’interesse di vari altri partner nazionali in tutta l’Unione Europea e oltre; con l’avvio del progetto MICHAELplus (1° giugno 2006) si è sancita l’estensione delle attività ad altri 10 paesi dell’Unione (Finlandia, Germania, Grecia, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, Ungheria); più recentemente hanno aderito al progetto Bulgaria, Lettonia, Estonia, Israele, Comunità fiamminga del Belgio e Slovacchia, per un totale di 19 nazioni coinvolte. Il portale europeo MICHAEL Culture, in linea dal mese di dicembre 2006, offre un catalogo tendenzialmente esaustivo delle collezioni culturali digitali create o gestite da istituzioni culturali pubbliche o private, nazionali, regionali o locali e appartenenti a ogni settore o dominio, aventi sede in ciascuno dei paesi partner. Gli utenti possono reperire agevolmente in modalità multilingue informazioni sulle risorse digitali europee di interesse culturale, sulle istituzioni che le producono o gestiscono, sui progetti nel contesto dei quali risorse e servizi sono realizzati e sulle collezioni fisiche eventualmente digitalizzate nell’ambito di tali progetti; una volta identificate le collezioni digitali di proprio interesse, si viene indirizzati verso i servizi on-line e off-line che mettono a disposizione le risorse. Attualmente il portale europeo rende disponibili contenuti relativi a quasi tutti i paesi partner; i record descrittivi di collezioni digitali gestite da istituzioni situate in Israele, Lettonia, Malta, Slovacchia saranno presto disponibili, al termine dell’attuale fase di test. Il sistema può essere interrogato in ciascuna delle lingue nazionali supportate, attualmente 16; per agevolare la comprensione dei contenuti, parte della descrizione delle risorse è offerta nella lingua selezionata per la navigazione; è offerto uno strumento per la traduzione automatica dei contenuti a testo libero. Aspetti tecnici Ogni aspetto della realizzazione del progetto è stato orientato dalle raccomandazioni di MINERVA in tema di standard e linee guida tecniche e di inventari di contenuti digitali. La piattaforma software MICHAEL si compone di un modulo di produzione e di un modulo di pubblicazione, entrambi sviluppati a partire dalla piattaforma software open source adottata dal francese Ministère de la culture et de la communication per il Catalogue des fonds culturels numérisés e basati su moduli software open source ampiamente conosciuti e diffusi, quali Apache Cocoon, Apache Lucene, SDX, eXist, XDepo. Il modulo di produzione consente la creazione, modifica, importazione e gestione dei record descrittivi e dei legami che li interconnettono attraverso un browser web; questo rende possibile l’attivazione di una rete di catalogatori che descrivono le risorse digitali gestite dalle istituzioni locali. I record prodotti sono in formato XML e possono essere scaricati e reimpiegati in altre applicazioni. Il modulo di pubblicazione permette la creazione di un portale nazionale, conforme ai criteri di qualità di MINERVA, che offre una interfaccia intuitiva per la ricerca e la navigazione via web nella base dati XML e può essere adattato alle diverse esigenze grafiche e funzionali espresse da ciascun paese partner del progetto. Alla base della piattaforma software è il modello dei dati MICHAEL, sviluppato dal gruppo tecnico del progetto a partire dalle specifiche MINERVA per gli inventari di contenuti culturali digitali; il MICHAEL Data Model è correlato strettamente allo standard RSLP per la descrizione delle collezioni e al Dublin Core Collection Application Profile. Ogni installazione nazionale della piattaforma software produce, a partire dal database XML, un repository OAI-PMH che rende disponibile l’insieme dei dati tanto nel formato MICHAEL che nello standard Dublin Core semplice. Questo significa che i dati possono essere inviati automaticamente tramite il protocollo OAI-PMH al servizio europeo MICHAEL Culture e al tempo stesso messi a disposizione di altri servizi culturali nazionali e internazionali. Il portale europeo raccoglie dunque tramite cattura automatica (harvesting) i dati messi a disposizione dai database nazionali, i quali sono a propria volta interrogabili autonomamente tramite interfacce nelle lingue nazionali. Attualmente sono online i portali nazionali di Italia (www.michael-culture.it), Francia (www.michael-culture.fr), Regno Unito (www.michael-culture.org.uk), Bulgaria (http://www.michael-culture.cl.bas.bg), Estonia (http://michaelculture.kul.ee), Finlandia (http://www.michael-culture.fi), Germania (http://www.michael-portal.de), Grecia (http://www.michael-culture.gr), Paesi Bassi (http://www.michael-culture.nl), Polonia (http://www.michaelculture.pl), Repubblica Ceca (http://www.michael-culture.cz), Svezia (http://www.michael-culture.se). Gli altri portali nazionali sono attualmente in fase di test e verranno presto pubblicati online. L’AISBL MICHAEL Culture Il consorzio MICHAEL abbracciava 37 fra ministeri e agenzie nazionali responsabili per le politiche culturali, altre istituzioni culturali di rilievo nazionale, università e società di servizi e nel luglio 2007 ha dato vita all’associazione internazionale senza fini di lucro (AISBL) “MICHAEL Culture”, di diritto belga, allo scopo di garantire la sostenibilità del progetto una volta esaurito il finanziamento europeo. L’Associazione vede già rappresentati fra i suoi membri Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Grecia, Polonia e Bulgaria; oggetto sociale è offrire servizi per agevolare l’accesso alle risorse culturali digitali e garantire la manutenzione e lo sviluppo del servizio europeo MICHAEL. L’AISBL MICHAEL Culture è titolare della piattaforma software di MICHAEL che è in fase di pubblicazione open source (http://www.sourceforge.net). MICHAEL e EUROPEANA Il Consiglio dei ministri delle Comunità europee ha riconosciuto MICHAEL come uno dei due pilastri su cui fondare la Biblioteca digitale europea Europeana (Conclusioni del Consiglio del 13 novembre 2006). Dal 2006 MICHAEL è infatti parte attiva nel processo di costruzione di Europeana: prende parte al progetto EDLNet, che ha l’obiettivo di definirne raccomandazioni e soluzioni tecniche; partner di MICHAEL partecipano all’attività del gruppo di esperti sull’interoperabilità istituito dalla Commissione europea; l’AISBL MICHAEL Culture è membro della Fondazione EDL (European Digital Library), costituita il 14 settembre 2007, ed è WP leader del progetto ATHENA, in avvio nel mese di novembre 2008 e mirato a coinvolgere e favorire la partecipazione a Europeana da parte dei musei e degli altri istituti culturali. A disposizione di Europeana MICHAEL pone un catalogo tendenzialmente esaustivo delle collezioni digitali europee di interesse culturale, prezioso per identificare e localizzare le risorse cui darà accesso la biblioteca digitale europea; oltre alle informazioni sulle istituzioni responsabili, il catalogo di 73 MICHAEL include informazioni importanti ai fini dell’interoperabilità tecnica e semantica, quali le terminologie adottate dalle banche dati, i formati digitali, i protocolli per la trasmissione dei dati ecc. Inoltre, la rete di migliaia di istituzioni mobilitate da MICHAEL in tutta Europa è un’altra risorsa fondamentale per il successo della Biblioteca digitale europea. MICHAEL in Italia In Italia, MICHAEL procede in stretto coordinamento con il progetto CulturaItalia, il portale della cultura italiana. Le banche dati MICHAEL e CulturaItalia vengono rese interoperabili attraverso la mappatura del modello dei dati di MICHAEL nel profilo di applicazione di CulturaItalia e la conseguente attivazione di un modulo software per la cattura automatica dei metadati. Attraverso i dati MICHAEL, CulturaItalia offrirà dunque ai propri utenti un catalogo esauriente delle collezioni digitali di interesse culturale create o gestite da istituzioni italiane. Gli utenti interessati alla descrizione dettagliata di tali risorse verranno invitati ad approfondire la ricerca sul portale MICHAEL. Il censimento sistematico che MICHAEL va svolgendo consente inoltre a CulturaItalia di identificare potenziali fornitori di contenuti appartenenti ai più diversi domini o settori: pubblici e privati, di rilievo nazionale, regionale o locale, responsabili di attività culturali quali la lettura, il cinema o lo spettacolo dal vivo o della tutela e valorizzazione di beni archivistici, librari, archeologici, architettonici, storico-artistici, etnologici, multimediali, istituti per la formazione o di ricerca. Il Ministero per i beni e le attività culturali ha infatti coinvolto nelle attività di censimento delle collezioni digitali tutte le articolazioni del Ministero stesso, le Regioni e, attraverso una partnership con la Conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI), i 77 atenei italiani. Attualmente la banca dati MICHAEL italiana descrive quasi 5000 collezioni digitali, censite attraverso il coinvolgimento e la collaborazione di 1500 organizzazioni culturali. 74 DIREZIONE GENERALE PER L’ORGANIZZAZIONE, L’INNOVAZIONE, LA FORMAZIONE, LA QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE E LE RELAZIONI SINDACALI Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali Museo & Web: l’esperienza del Progetto MINERVA per i musei e le altre istituzioni culturali Maria Teresa Natale Direzione Generale per l’Organizzazione, l’Innovazione, la Formazione, la Qualificazione Professionale e le Relazioni Sindacali Direttore Generale: Antonia Pasqua Recchia La progettazione di “Museo & Web: kit di progettazione di un sito di qualità per un museo medio-piccolo” ha costituito l’occasione per trasporre molte delle esperienze maturate nell’ambito del Progetto MINERVA: in particolare, si sono seguite le linee guida contenute nel Manuale per la qualità dei siti web culturali pubblici e sono stati applicati i dieci Principi europei per la qualità di un sito web culturale. Circa l’accessibilità, si è tenuto conto, a seguito di quanto prescritto dalla legge n. 4 del 9 gennaio 2004 Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici (c.d. Legge Stanca), dei ventidue requisiti per l’accessibilità, così come definiti nel Decreto Ministeriale che stabilisce le linee guida recanti i requisiti tecnici e i diversi livelli per l’accessibilità e le metodologie tecniche per la verifica dell’accessibilità dei siti Internet, nonché i programmi di valutazione assistita utilizzabili a tale fine, firmato dal Ministro per l’innovazione e le tecnologie l’11 luglio 2005, dopo che il 6 luglio la Commissione europea, ai sensi della direttiva 98/34/CE, aveva dato il via libera all’adozione del provvedimento. In una prima fase, il progetto era destinato ai musei medio-piccoli, basandosi sulla constatazione che in Italia, e in genere in Europa, i musei locali e territoriali sono molto diffusi, ma spesso sono privi di siti web propri. Infatti, trattandosi di piccole istituzioni, sono molte volte carenti di risorse economiche e umane. Si è voluto perciò offrire uno strumento che potesse essere utilizzato dai musei sia come guida nella progettazione dell’architettura del sito web, sia nella realizzazione pratica. In una seconda fase, il kit di progettazione è stato adattato ad altre categorie di soggetti culturali pubblici, come archivi, biblioteche, direzioni regionali, soprintendenze, scuole. Coordinatore per la Comunicazione: Fernanda Bruno Via del Collegio Romano, 27 00186 Roma Tel. 06 67232007 Fax 06 67232106 [email protected] Osservatorio Tecnologico per i Beni e le Attività Culturali Coordinamento generale: Rossella Caffo Viale Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49210426/49210425 Fax 06 4959302 [email protected] www.otebac.it www.otebac.it/prototipo.html Il kit si articola in diverse parti: 1) “struttura e contenuti del prototipo ”: contiene modelli di riferimento per l’organizzazione dei contenuti e dei servizi, corredati da numerosi esempi relativi a siti italiani e stranieri: Archivi www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/archivio.html Biblioteche www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/biblioteca.html Musei www.otebac.it/prototipo.html Direzioni Regionali www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/direzioneregionali.html Soprintendenze www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/soprintendenze.html Scuole www.otebac.it/siti/realizzare/direttive/modelli/soprintendenze.html 2) “tutorial”: si offrono suggerimenti per la costruzione delle pagine web sulla base delle regole dell’accessibilità e dell’usabilità e si forniscono informazioni pratiche relative all’architettura, alla gestione, all’interoperabilità, ai problemi legati al copyright, al multilinguismo ecc.; 3) “verifica della qualità”: si forniscono degli strumenti pratici per la valutazione dell’applicazione al proprio sito web; 4) strumenti pratici: modelli di pagine XHTML e il Content Management System messo a disposizione in open source dal Ministero per i beni e le attività culturali. 75 Museo&Web CMS Open Source Il modello Museo & Web è stato adattato a un sistema integrato di Content Management (CMS) per la gestione e il controllo di documentazione informativa multi-formato ed eterogenea, da pubblicare in rete. Con questo CMS, che consente anche di gestire il multilinguismo, è possibile creare, modificare, controllare tanto le singole pagine che intere sezioni logiche della propria documentazione web, stabilendo regole, ruoli e livelli di accesso secondo le proprie specifiche esigenze. Il sistema consente, anche a personale non esperto, di partecipare attivamente al processo di creazione e pubblicazione dei contenuti, apportando in tempo reale il proprio contributo, secondo la propria qualifica e competenza. Il CMS può essere utilizzato GRATUITAMENTE dai musei ma anche dalle altre istituzioni culturali, pubbliche e private, adattandolo alle proprie esigenze. Con questo CMS si ampliano le classiche funzionalità di editing di testi e immagini web: vengono, infatti, resi disponibili strumenti che consentono il mantenimento di strutture gerarchiche fra le pagine, link incrociati, menu, formattazione di testi, gestione di news, eventi, rassegna stampa, normativa, bandi e concorsi, pubblicazioni e molte altre funzionalità aggiuntive (come il catalogo degli oggetti del museo e la possibilità di pubblicare percorsi tematici), perfettamente integrabili con il sistema di base e realizzate secondo le esigenze specifiche. Il CMS sviluppato si compone di tutte le funzionalità, di base e accessorie, atte a garantire rigore architetturale e semplicità d’uso nelle fasi d’implementazione e aggiornamento dei contenuti. Il sistema è fornito con licenza Open Source. Per ogni versione pubblicata sono disponibili il codice sorgente, il manuale di utilizzo, la licenza d’uso, una demo online. È inoltre attiva una lista di discussione per condividere dubbi, suggerimenti e informazioni sul CMS e sulle attività correlate. L’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali organizza periodici corsi di formazione e aggiornamento su Museo & Web, anche in collaborazione con altre istituzioni culturali. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Osservatorio tecnologico per i beni e le attività culturali. Informazioni e richiesta codici CMS: www.minervaeurope.org/structure/workinggroups/userneeds/prototipo/cms. html 76 DIREZIONE GENERALE PER LA QUALITÀ E LA TUTELA DEL PAESAGGIO, L’ARCHITETTURA E L’ARTE CONTEMPORANEA La missione istituzionale Francesco Prosperetti Direzione Generale per la Qualità e la Tuttela del Paesaggio, l’Architettura e l’Arte Contemporanea Direttore Generale: Francesco Prosperetti La Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee svolge le funzioni e i compiti relativi alla qualità ed alla tutela paesaggistica, alla qualità architettonica ed urbanistica ed alla promozione dell’arte contemporanea. Settori di intervento: Paesaggio Il nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio ha fatto propri i nuovi orientamenti per quanto riguarda la definizione di paesaggio e la sua appartenenza a pieno titolo al patrimonio culturale. Tra i principali compiti della PARC in materia paesaggistica rientrano: • l’elaborazione di programmi di studio e ricerca in tema di inventariazione e catalogazione dei beni paesaggistici e relative attività di formazione; • l’attività di co-pianificazione paesaggistica con le Regioni; • l’adozione della dichiarazione di notevole interesse pubblico relativamente ai beni paesaggistici; • il censimento e la catalogazione del paesaggio attraverso la banca dati del SITAP; • lo studio e la ricerca di criteri, strumenti e procedure per la realizzazione di progetti finalizzati alla qualità del paesaggio; • le istrutorie relative alle procedure di valutazione ambientale strategica e valutazione di impatto ambientale. Coordinatore per la Comunicazione: Patrizia Cavalieri Via di San Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 58434850 Fax 06 58434856 [email protected] MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo Direttore MAXXI architettura: Margherita Guccione Direttore MAXXI arte: Anna Mattirolo Via Guido Reni, 26 00196 Roma www.maxxi.parc.beniculturali.it Architettura contemporanea Le finalità della PARC comprendono la tutela, la salvaguardia, la valorizzazione e la promozione del patrimonio architettonico contemporaneo. I principali settori di attività sono: • promozione di progetti di ricerca per la ricognizione, la documentazione e la catalogazione delle opere di architettura contemporanea di particolare interesse; • sostegno alla creatività e al confronto progettuale e professionale anche attraverso l’organizzazione e il supporto a concorsi di idee e di progettazione; • cura scientifica e organizzazione di mostre e manifestazioni, anche nell’ambito della programmazione culturale del Museo nazionale di architettura presso il MAXXI; • cura scientifica e organizzazione di convegni, seminari, giornate di studio, conferenze, visite guidate, e produzione di pubblicazioni, filmati video e altri materiali di comunicazione; • raccolta, studio e valorizzazione degli archivi di architettura e urbanistica del ‘900; • promozione dell’architettura italiana all’estero, d’intesa con il Ministero per gli Affari Esteri; • collaborazione e partecipazione a manifestazioni nazionali promosse dal Ministero per beni e le attività culturali come la Settimana della Cultura e le Giornate Europee del Patrimonio. Arte contemporanea Nell’ambito delle finalità di tutela e salvaguardia, la PARC svolge attività connesse alla sicurezza del patrimonio artistico contemporaneo, organizzando programmi di gestione, conservazione e documentazione e collaborando con l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione e con l’Istituto superiore per la conservazione ed il restauro nelle attività di catalogazione e restauro. Le attività di promozione e comunicazione comprendono: 77 • l’elaborazione e la realizzazione di studi e pubblicazioni e l’organizzazione di convegni ed esposizioni; • le iniziative di sostegno alla creatività artistica, attraverso concorsi per la realizzazione di opere di giovani artisti; • la partecipazione alla programmazione culturale del Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee (MAXXI); • l’attività di formazione e di didattica museale in materia di conoscenza dell’arte contemporanea; • la partecipazione a manifestazioni nazionali promosse dal Ministero o da altri organismi, come la Settimana della Cultura e le Giornate Europee del Patrimonio; • la promozione dell’arte italiana all’estero, d’intesa con il Ministero per gli Affari Esteri. MAXXI Il MAXXI - Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee - ha la missione di promuovere l’arte e l’architettura del XXI secolo e di raccogliere le testimonianze artistiche della creatività contemporanea per conservarle, studiarle e metterle a disposizione del pubblico. Il Centro comprende due istituzioni museali, il MAXXI arte e il MAXXI architettura, che hanno in comune spazi e risorse per le attività. Il MAXXI intende costituire un riferimento nazionale per le istituzioni pubbliche e private operanti in Italia e all’estero, così come per gli artisti, gli architetti e il pubblico più vasto, con un lavoro approfondito di valutazione del presente che delineerà un quadro in costante aggiornamento sullo sviluppo delle arti e dell’architettura del XXI secolo. Linee di azione e strumenti di comunicazione Fra i compiti della Direzione generale, particolare rilievo è dato alla sensibilizzazione dei cittadini ai temi ed ai linguaggi della creatività contemporanea, come pure al dialogo diretto con il pubblico. Le attività connesse con tali compiti possono essere raggruppate secondo due principali linee di intervento: • azioni di sensibilizzazione e diffusione rivolte al cittadino, attraverso la realizzazione di materiali divulgativi, cura del sito web, partecipazione a manifestazioni fieristiche e ad eventi di carattere nazionale ed internazionale; • campagne educative e di sensibilizzazione e formative rivolte al mondo della scuola, attraverso la realizzazione di progetti educativi e di sensibilizzazione alle tematiche del contemporaneo. 78 DIREZIONE GENERALE PER LO SPETTACOLO DAL VIVO Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo - nuove forme di comunicazione Adriana Velardi La Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo nel corso degli anni si è via via impegnata sempre più nella realizzazione di una progettualità interattiva tale da potersi rivolgere, sia ad utenti specializzati o solo in parte conoscitori delle attività dell’amministrazione dei beni culturali ed in particolare della Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo, sia al fruitore di servizi on-line, al semplice turista, allo studioso. L’Osservatorio dello Spettacolo è l’ufficio deputato alla elaborazione ed allo studio dei dati relativi alle attività svolte in seno alla Direzione Generale dello Spettacolo dal Vivo L’Osservatorio dello Spettacolo è impegnato attualmente su molti fronti: da un lato, la messa a disposizione sul web di tutti gli studi che sono in possesso del Centro di Documentazione dell’Osservatorio stesso, dall’altro, l’acquisizione continua di dati - di e su - problematiche nuove dello Spettacolo dal Vivo e del mondo cinetelevisivo, tale da renderli sempre aggiornati e disponibili a specialisti e studiosi. L’Osservatorio svolge una intensa attività di tutoraggio ai giovani ricercatori che si rivolgono via mail o recandosi direttamente presso la propria sede. Gli utenti vengono così supportati nell’analisi delle problematiche di ricerca proposte da ognuno di loro, secondo forme e angolazioni differenti per temi e contenuti (dall’animazione/comics al concerto di musica classica al prodotto film su TVmobile). Infine si sta curando con particolare attenzione l’attività di contatti e rapporti con Enti e Istituzioni coinvolte nel settore, per seguire e aggiornare l’intera ampia problematica artistica e tecnico-economica dei settori Cinema e Spettacolo dal Vivo e i loro sviluppi in forme e medialità nuove. La DGSV sta curando la realizzazione di un sito più ricco di informazioni, di servizi messi a disposizione del cittadino attraverso una fruizione più immediata (schema di domande per l’accesso ai contributi, normativa, eventi). L’intento è quello di divulgare l’attività svolta nei settori della musica, del teatro, della danza, dello spettacolo viaggiante. Il sito della DGSV è attualmente conforme agli standard XHTML 1.0 Strict e CSS2.0, ciò permette di essere accessibile anche ad utenti portatori di handicap o che utilizzano strumenti informatici con postazioni limitate. L’amministrazione vuole porsi non soltanto come Ente pubblico erogatore di contributi allo spettacolo, ma ambisce a rivestire l’importante ruolo di Ente promotore-divulgatore di iniziative, di spettacoli, la cui buona e spesso eccellente valenza artistica viene preventivamente valutata dalle commissioni, per la successiva ammissione ai finanziamenti. La novità che la Direzione vuole introdurre è quella di rendere visibile sul proprio sito non solo il contributo concesso, cosa che già avviene, ma anche il programma della manifestazione finanziata, con eventuali link correlati all’Associazione promotrice. È questo un importante contributo alla correttezza ed alla trasparenza dell’attività amministrativa. Il progetto maggiormente significativo e quasi in dirittura d’arrivo, che sta coinvolgendo la DGSV è costituito dal Protocollo d’Intesa relativo al progetto “Io studio - Carta dello Studente” che nasce sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica sottoscritto dal MIUR, dal MiBAC, dal Comitato Nazionale Italiano per l’UNESCO, dall’Associazione Generale Italiana Spettacolo. A tale iniziativa aderiscono inoltre l’ANCI, l’UPI, la conferenza Sato-Regioni e tutte quelle associazioni italiane impegnate in iniziative per l’accesso alla cultura da parte dei giovani italiani. Il progetto prevede l’attivazione di una strategia condivisa tra tutti i soggetti istituzionali e non, in grado di fornire un contributo concreto a favore della crescita culturale dei giovani, in tutte le sue forme, attraverso agevolazioni per Direzione Generale per lo Spettacolo dal Vivo Direttore Generale ad interim: Salvatore Nastasi Coordinatore della Comunicazione: Adriana Velardi Via di Santa Croce in Gerusalemme, 9/A 00100 Roma Tel. 06 67233391 Fax 06 67233287 [email protected] 79 l’accesso alle strutture e ai servizi che rientrano nel vasto panorama dell’offerta culturale del nostro paese. La Carta dello Studente vuole strumento flessibile per avvicinare i giovani non soltanto al patrimonio dei beni culturali italiani per antonomasia: i musei e le biblioteche, ma anche al teatro, alla danza ed al cinema, considerati dai giovani bene culturale per eccellenza. A breve, accanto alla ufficializzazione della Carta dello Studente, sarà reso pubblico il nuovo Portale dello Studente www.istruzione.it/studenti al quale ci si potrà collegare con un link anche dal sito della DGSV contenente il vasto panorama di offerte del mondo dello spettacolo e di tutte le agevolazioni previste. Per gli studenti ci sarà anche la possibilità di accedere ad alcuni servizi on-line personalizzati e spazi web community per confrontarsi sulle principali tematiche culturali. Un importante ruolo è stato svolto dalla DGSV per sensibilizzare a tale iniziativa i vari Enti Teatrali e le Fondazioni Lirico Sinfoniche, l’obiettivo è stato ampiamente raggiunto vista la massiccia adesione e quindi già dalla prossima stagione teatrale e lirico-sinfonica tale iniziativa si concretizzerà 80 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’ABRUZZO Esempi di gestione informatizzata dei Beni Culturali in Abruzzo Paola Carfagnini Gli Istituti del MiBAC dell’Abruzzo, impegnati nella tutela e nella valorizzazione del Patrimonio culturale continuano a perseguire – compatibilmente con i fondi a disposizione – una politica di offerta di servizi ai cittadini che mirano a diffonderne la conoscenza attraverso l’uso di tecnologie informatiche. A tale scopo l’archivio di Stato dell’Aquila ha avviato la realizzazione del progetto Catasti antichi aquilani finalizzato alla ricostruzione storica del quadro socio-economico del territorio aquilano tra XV e XVI secolo, mediante una puntuale ed analitica ricostruzione delle unità agrarie, delle colture e dei proprietari. I catasti trattati nel progetto costituiscono una ricca serie documentale di quel periodo, con prevalenza di volumi della seconda metà del sec. XV, inerenti esclusivamente L’Aquila e il suo territorio, dove i castelli costituivano una fitta rete di presenza demica e di controllo, nonché un significativo segno di antropizzazione del territorio stesso. Il progetto, che si avvale della schedatura effettuata a metà degli anni Ottanta, prevede tre fasi: • la memorizzazione elettronica dei dati della rilevazione che ha prodotto 10.087 schede di proprietari dei quali vengono descritte le unità immobiliari possedute – circa venti - determinando così intorno a 220.000 descrizioni che riportano il toponimo, la coltura, l’estensione dell’unità, l’imposta fiscale; • la creazione della banca dati finalizzata alla ricerca storica e all’elaborazione statistica nonché alla consultazione on-line; • la riproduzione digitale dei 94 registri catastali, per un totale di circa 26.000 pagine; • il collegamento tra dato descrittivo e immagine. I registri catastali fanno parte dell’Archivio Civico Aquilano, il fondo più antico e pregevole dell’Archivio di Stato dell’Aquila. In esso si conservano, oltre a preziosi codici pergamenacei quali gli Statuti e i Privilegi, anche importanti serie tra cui: Libri Reformationum, Bandi, Libri Mastri, Imposizioni e Catasti. La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo, facendo propria l’esigenza di migliorare il coordinamento e la comunicazione avvertita dagli Enti preposti alla gestione ed alla conservazione dei Beni Culturali, quali gli Istituti territoriali del MiBAC e la Regione Abruzzo, sta lavorando alla creazione di una infrastruttura di comunicazione telematica stabile che permetta di facilitare lo scambio di dati e informazioni, tenendo conto delle diverse necessità e dei diversi obiettivi istituzionali degli enti coinvolti. Obiettivo finale è quello di permettere alla Direzione Regionale di seguire le attività degli uffici territoriali, anche in termini amministrativi e contabili, senza richiedere agli stessi un lavoro supplementare per la preparazione manuale di rapporti informativi, schede riepilogative o monitoraggi. Si intende, insomma, creare un sistema informativo condiviso tra i vari enti che permetta di ottimizzare la spesa pubblica nel settore. Il progetto di Sistema Informatico Condiviso per la gestione delle Opere Pubbliche si basa sulla creazione di un Polo Centrale, ubicato presso la Direzione Regionale per i Beni Culturali e sottopoli periferici, collegati al Polo Centrale ma dotati di autonomia nell’utilizzo delle funzionalità applicative. Complessivamente saranno disponibili da un minimo di 40 ad un massimo di 50 postazioni di lavoro che utilizzeranno le macchine ed il collegamenti in rete già disponibili o in fase di predisposizione negli Uffici interessati. La Direzione Regionale potrà monitorare l’andamento delle pratiche gestite da ogni Istituto, collegandosi ad ogni singolo Polo Informatico come un semplice Client Remoto ed utilizzando le procedure applicative residenti sui singoli server. È previsto inoltre lo sviluppo di un software (Cruscotto Informatico) ad esclusivo utilizzo della Direzione Regionale, che possa raggruppare, con una interfaccia Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Abruzzo Direttore Regionale: Anna Maria Reggiani Coordinatore per la Comunicazione: Paola Carfagnini Via di San Bernardino, 3 67100 L’Aquila Tel. 0862 487244 Fax 0862 420882 Archivio di Stato dell’Aquila Direttore: Agostino Attanasio Piazza della Repubblica, 9 67100 L‘Aquila Tel. 0862 22501 Fax 0862/412902 [email protected] 81 utente semplice ed intuitiva, tutti i dati più importanti di ogni singolo lavoro, indipendentemente da dove esso sia residente, consolidando automaticamente in un unico database di consultazione i dati situati su ognuno dei server. Ulteriore obiettivo da perseguire sarà quello di integrare le applicazioni informatiche di gestione Opere Pubbliche con quelle di Contabilità Generale. Il S.I.C., oltre ad una fase di consulenza e di analisi della situazione attuale delle infrastrutture e delle dotazioni informatiche degli Uffici coinvolti ed oltre alla fornitura di prodotti e di servizi di implementazione, si propone anche di porre rimedio alla situazione attuale, caratterizzata da una difficile comunicazione tra Enti, attraverso una serie di interventi mirati e coordinati, da attuare in fasi e tempi diversi, tenendo conto delle disponibilità di spesa. La necessità più immediatamente avvertita è quella di creare una rete di comunicazione interna che possa essere utilizzata da Soprintendenze territoriali e Direzione Regionale per lo scambio di informazioni. In seguito l’attivazione della rete permetterà di rendere disponibili servizi di cooperazione tra i diversi Enti, diventando quindi una infrastruttura necessaria per facilitare lo scambio di dati e di informazioni. Il progetto SIC prevede infine la cooperazione gli Istituti MiBAC e la Regione Abruzzo che, oltre a cooperare in modo sinergico alla gestione dei Beni Culturali per le aree di competenza, deve avere accesso ad un sottoinsieme dei dati amministrativi e finanziari degli Enti territoriali per poterli consolidare. Naturalmente la realizzazione del progetto non può prescindere dalla formazione del personale che quotidianamente opera nel settore, pertanto sarà definito un piano di formazione permanente per la gestione delle tecnologie introdotte e nel loro utilizzo. 82 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA La comunicazione del patrimonio culturale degli Istituti MiBAC in Basilicata Alfredo Giacomazzi “Comunicare nella Pubblica Amministrazione che cambia” rappresenta quest’anno il tema con cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali partecipa al XV Salone Europeo della Comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e alle imprese. Il quadro delle attività di comunicazione svolte in Basilicata nel 2008, proiettato sicuramente in un ambito tecnologico, non può prescindere dai tradizionali metodi e canali di comunicazione, legati a forme di divulgazione e promozione usuali e consolidate, a cui si affiancano le tecniche innovative che, sfruttando gli attuali strumenti ormai accessibili da tutti, consentono una diffusione immediata e capillare dei servizi attivati presso ciascun Istituto e delle attività di promozione del patrimonio culturale. Una Pubblica Amministrazione snella ed efficace deve essere raggiungibile da tutti e comunicare a tutti le proprie attività, creando con il pubblico momenti continui di scambio, confronto e collaborazione, recependo le aspettative e fornendo risposte esaurienti ed adeguate in tempi stretti. In questo senso, la Direzione Regionale in Basilicata sta muovendo passi decisivi, in piena sintonia con gli Istituti territoriali che ad essa afferiscono, per corrispondere alle esigenze del pubblico. Si tratta di un pubblico residenziale, ed anche – in una regione come quella lucana, ancora periferica rispetto ai grandi circuiti culturali e turistici – di un pubblico che va interessato e motivato alla conoscenza e alla visita delle risorse culturali del territorio. Forte impulso può esser dato dalla presentazione, al di fuori del territorio nazionale, di mostre tematiche, come “Magie d’ambra. Amuleti e gioielli della Basilicata antica”, il cui allestimento presso il Museo del Bardo, a Tunisi, è stato curato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata e fortemente voluto dal Ministero degli Affari Esteri e dall’Istituto Italiano di Cultura a Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica, Massimo Carriero Corso XVIII Agosto 1860, 84 85100 Potenza Tel. 0971 328111 Fax 0971 328220 [email protected] www.basilicata.beniculturali.it 83 Tunisi. L’evento rappresenta il primo di una serie di appuntamenti che consentiranno di promuovere, in forme tangibili, lo straordinario patrimonio archeologico della Basilicata al di fuori dei confini nazionali. La realizzazione di importanti eventi culturali, promossi e presentati nei luoghi della cultura in regione e fuori dalla regione, legati non soltanto a grandi eventi nazionali quali la Settimana della Cultura e le Giornate Europee del Patrimonio, è stata ampiamente veicolata attraverso campagne di promozione che hanno utilizzato i siti web istituzionali, ovvero siti creati ad hoc per un’informazione rapida ed efficace sugli eventi più significativi. Il sistema informativo che si sta creando in Basilicata attraverso i siti web può contare, oggi, su uno strumento quale il CSM Museo & Web, grazie al quale sono stati realizzati i siti della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata e dell’Archivio di Stato di Potenza, e dei Musei Archeologici Nazionali di Potenza, Matera, Melfi, Grumento Nova, Policoro, questi ultimi in fase di completamento. La stessa Direzione Regionale sta attualmente rinnovando il proprio sito web, con l’utilizzo del medesimo CSM, strumento open source messo a punto dall’Osservatorio Tecnologico per i beni e le attività culturali, che fornisce una guida unitaria nella progettazione dei siti e consente una grande semplificazione e flessibilità nell’archiviazione e aggiornamento delle informazioni. Parallelamente, al fine di fornire agli utenti accreditati servizi utili allo svolgimento delle proprie attività, si sta predisponendo un sito web che corrisponda alle esigenze di snellimento delle procedure tra gli istituti di settore in regione, consentendo di accedere in tempo reale alle informazioni relative a singoli procedimenti, e che nel contempo sia accessibile da varie utenze, tra cui, in primo luogo, le ditte e le imprese invitate a partecipare a procedure negoziali per fornire ogni elemento necessario all’espletamento degli atti relativi. È necessario sottolineare che numerose iniziative e progetti sono stati realizzati grazie alla concertazione programmata in atto con la Regione Basilicata, che ha reso disponibili consistenti finanziamenti per la promozione e l’innovazione della conoscenza del patrimonio culturale lucano. Tra questi, è appena il caso di citare il progetto di riordino, inventariazione e schedatura informatizzata degli Archivi Diocesani della Basilicata, che la Soprintendenza Archivistica presenta in questa sede. La comunicazione del patrimonio culturale rappresenta, quindi, per i nostri Istituti un processo in itinere e una sfida, in cui tutte le strutture – indistintamente amministrative e tecniche - sono chiamate a cimentarsi affinché il lavoro svolto quotidianamente si trasformi in servizi visibili, accessibili e godibili dalla comunità. 84 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA Biblioteca Nazionale di Potenza Attività di comunicazione, promozione e valorizzazione dei Beni Librari presso la Biblioteca Nazionale di Potenza Francesco Sabia La Biblioteca Nazionale di Potenza, anche nel 2008, è impegnata a comunicare la propria missione ad un’utenza sempre più numerosa e sempre più esigente. La strategia di comunicazione 2008 si è posta l’obiettivo di potenziare sempre meglio la comunicazione interna, facendo della trasparenza amministrativa un punto di forza. Per tutti i dipendenti è ormai consolidato l’accesso stabile all’RPV, attraverso cui possono conoscere in tempo reale circolari e lettere circolari del ministero. Attraverso una valorizzazione sempre più puntuale della posta elettronica verranno comunicate iniziative e scadenze relative alle attività, interna ed esterna, dell’Istituto. Si è resa più efficace la rete interna di SBN, attivando anche il prestito e gli acquisti e sono in via di attivazione le prime 4 postazioni informatiche che permetteranno all’utente anche la ricerca bibliografica on-line e l’accesso alla ricerca on-line sia del patrimonio dell’Istituto che dell’intero patrimonio bibliografico nazionale. La Sala “Giuseppe Viggiani” (circa 80 posti) dal 25 giugno 2008 non solo è stata riaperta al pubblico ma è stata cablata elettricamente per permettere a 36 note book di proprietà degli utenti di collegarsi alla rete elettrica ed è in fase di collaudo l’accesso in Wireless alla rete internet dell’Istituto. Tutto ciò porterà a fine anno, quasi al raddoppio delle postazioni capaci di usufruire delle informazioni web. A continuazione di un progetto avviatosi nel 2007, Il libro parlato Lions, in collaborazione con l’Unione Nazionale Ciechi – Sezione di Potenza, è stata rafforzata la fruizione del libro parlato rendendo disponibile una postazione informatica destinata a tale servizio e potenziando, contemporaneamente, le competenze del personale addetto. Con l’organizzazione del lavoro del 12 ottobre 2007 è stato istituito l’Ufficio per le attività di comunicazione e informazione - urp, gestito da un funzionario adeguatamente formato con un Master in Comunicazione di servizio e di pubblica utilità, presso la Scuola Superiore delle Pubblica Amministrazione – sede di Bologna (ottobre 2007-giugno 2008) che, entro l’anno, provvederà all’aggiornamento del Sito Web dell’Istituto che costituirà uno degli strumenti più aggiornati per la comunicazione in tempo reale delle attività di fruizione e valorizzazione del patrimonio. È in fase di pubblicazione il numero 0 di Quaderni della Biblioteca Nazionale di Potenza, una nuova testata che parte con una periodicità varia e vuole essere il luogo della valorizzazione del patrimonio librario regionale e meridionale. L’obiettivo è trasformare questa pubblicazione in un periodico a cadenza semestrale rivolto agli utenti e al mondo della Società lucana della conoscenza. Nel 2008 si è concretizzata, quindi, stabilmente, la strategia di comunicazione relativa alle attività istituzionali fondamentali della Biblioteca attraverso una serie di iniziative di promozione e di valorizzazione del patrimonio bibliografico. Tali manifestazioni hanno visto il coinvolgimento di altri istituti periferici del MiBAC, delle istituzioni locali (Regione, Provincia, Comuni, Comunità Montane), del mondo della scuola, di enti territoriali, di associazioni culturali e di singole personalità della cultura regionale e nazionale. Tali partners, ad iniziare dall’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale, non hanno fatto mancare il proprio sostegno sia nella fase dell’elaborazione e realizzazione dei progetti che in quella di valorizzazione e fruizione degli stessi. Le iniziative hanno trovato ampio riscontro nella stampa quotidiana regionale e nel Tg3-Basilicata. Il sostegno degli organi d’informazione ha costituito una delle ragioni - non secondarie - del successo delle varie iniziative, sempre partecipate. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica, Massimo Carriero Corso XVIII Agosto, 1860, 84 85100 Potenza Tel. 0971 328111 Fax 0971 328220 [email protected] www.basilicata.beniculturali.it Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercanti, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale di Potenza Direttore: Francesco Sabia Coordinatore per la Comunicazione: Giuseppe Vinci Via del Gallitello, 103 85100 Potenza Tel. 0971 54829 Fax 0971 55071 www.bnpz.librari.beniculturali.it 85 Il 2008 ha visto la realizzazione di numerose iniziative di promozione e valorizzazione: 1 - 25/01/2008 - “C’è un futuro solo se c’è memoria” Nell’ambito della giornata della memoria, in collaborazione con l’Associazione <<La settima arte>> è stata allestita una mostra di disegni dei bambini prigionieri nel campo di Terezin (25-01/ 16-02-2008) 2 - 21/02/2008 – 1a Giornata Nazionale del Braille. Convegno “La conoscenza oltre il buio” organizzato con l’Unione Nazionale Ciechi – Sezione di Potenza 3 - 03/03/2008 - Presentazione del libro: “Quando credevamo di poter rifare il mondo”. Studio storico e sociale sugli anni ’50 in Basilicata 4 - 06/03/2008 - Conferenza: “Breve storia recente del tempo fisico” tenuta dal docente di astrofisica, prof. Giulio Auriemma dell’Università degli Studi della Basilicata. 5 - 08/03/2008 - Festa della donna 2008: “Al di qua del velo, al di la del velo, oltre il velo”: è stata progettata e realizzata una mostra documentaria ponendo al centro IL VELO nella storia dell’umanità. Ed è stato promosso un confronto tra la cultura occidentale e quella orientale sul tema. L’iniziativa ha riscosso un apprezzamento particolare anche da parte del Direttore Generale, dott. Maurizio Fallace, ed è in allestimento una versione aggiornata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata. 6 - 31/03/2008 - Esposizione di tele “Via Crucis” e presentazione libro di poesie “Condannato”. Sono state esposte 16 tele di artisti nazionali sul tema (14/03-28/03/2008). La mostra è stata abbinata alla presentazione del volume di Anna Teresa Laurita. X Settimana della Cultura (25-31/03/2008) 7 - 28/03/2008 –“Il poeta si racconta: percorsi poetici di Mario Santoro”. La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale e con la società Operaia di Mutuo Soccorso di Avigliano 8 - 29/03/2008 - Conferenza: “Giacomo Racioppi: un pensiero sempre attuale per la storiografia della Basilicata”. Nel centenario della morte, in collaborazione con la Regione Basilicata, il Comune di Moliterno, il Comune di Potenza, la società Operaia di Mutuo Soccorso di Avigliano, il Liceo Scientifico “P. P. Pasolini” di Potenza, l’Istituto Tecnico “G. Racioppi” di Potenza e l’Istituto Comprensivo “G. Racioppi” di Moliterno, la Biblioteca Nazionale ha organizzato una Mostra di documenti e un momento di riflessione critica sul suo pensiero, affidando la relazione principale al prof. Antonio Lerra, dell’Università della Basilicata. 9 - 9-10/04/2008 - “Conferenze Peoples: nuove relazioni tra i popoli del Mediterraneo Orientale”, conferenza promossa dal Comune di Potenza nella quale si sono confrontati esponenti dell’Unione Europea. 10 -21/06/2008 – Festa Europea della Musica. La Biblioteca Nazionale, in collaborazione con il Comune di Potenza e con Ente Fiera di Basilicata, ha organizzato un concerto con la Banda Musicale “Città di Potenza”. 11 -24/06/2008. In occasione delle celebrazioni per il 150° anno della morte di Giacomo Puccini, in collaborazione con il Comune di Potenza, con l’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale e della Cineteca Lucana, è stata allestita la mostra di documenti: “Libretti e musica: Puccini una storia italiana”, aperta sino al 24 luglio 2008. Tutte queste iniziative hanno avuto un buon risalto sulla stampa regionale e sul Tg3- Basilicata e una presenza di pubblico numerosa e interessata.. L’Istituto già per le prossime settimane ha definito un fitto calendario di iniziative relative alla promozione del libro e della lettura: 19 settembre, presentazione del volume “Trent’anni con Moro” di Giovanni Galloni, interverranno i proff. Francesco D’Onofrio e Nicola Tranfaglia, oltre all’autore; 26 settembre, 86 in occasione delle Giornate Europee del Patrimonio, conferenza sul libro antico del Fondo “Giuseppe Viggiani”; 3 ottobre recital su Leonardo Sinisgalli, con Dino Becagli; fine ottobre, in occasione del centenario del Corriere dei Piccoli mostra delle annate di questa pubblicazione, la cui raccolta completa è posseduta dalla Biblioteca Nazionale; 19 novembre, presentazione del volume del prof. Nicola Tranfaglia “Perché la mafia ha vinto”, sarà presente l’autore. 87 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata Anno Europeo del Dialogo Interculturale: Progetto “Un Amico in Palestina” Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi Lucia Moliterni Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica, Massimo Carriero Corso XVIII Agosto, 1860 85100 Potenza Tel. 0971 328111 Fax 0971 328220 [email protected] www.basilicata.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata Soprintendente: Caterina Greco Coordinatore per la Comunicazione: Lucia Moliterni Via Serrao, 11 85100 Potenza Tel. 0971 323111 Fax 0971 323261 [email protected] www.archeobasi.it 88 “Quando culture differenti si incontrano dovrebbero prosperare insieme” (Satguru Baba). In occasione dell’Anno Europeo del Dialogo Interculturale (AEDI), la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, in collaborazione con la Fondazione Euromediterranea Anna Lindh, ha realizzato presso il Museo Archeologico Nazionale della Basilicata “Dinu Adamesteanu” di Potenza la manifestazione “Un Amico in Palestina”. Il progetto ben si inquadra nell’ambito delle iniziative promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali per valorizzare le molteplici componenti culturali europee e per stimolare l’interazione culturale, nella convinzione che la “diversità” sia fonte di ricchezza e non motivo di discriminazione. “Insieme nella diversità” è infatti lo slogan della campagna di comunicazione intrapresa dal MiBAC, coordinatore nazionale per l’Italia dell’AEDI. Il primo appuntamento si è svolto il 15 dicembre 2007: un incontro che ha coinvolto gli alunni delle scuole di Potenza alla presenza di una rappresentante della comunità di Hebron, Rania Arnout, del responsabile del CISS in Palestina, Massimo Alone, e di alcuni partner locali quali il Distretto Scolastico n. 2 - nella persona di Tina Afflitto - e le principali autorità cittadine e una delegazione della Giunta e Consiglio dei ragazzi. Scopo dell’incontro è stato quello di sensibilizzare proprio i più giovani, perché da loro parta la volontà di incontrare persone di altre culture e religioni e di dialogare con loro per la nascita e lo sviluppo di una nuova cittadinanza plurale e democratica in Europa. Perché questo dialogo non sia fine a se stesso, prima iniziativa del progetto è stata quella di raccogliere materiale didattico da inviare ad alcune scuole della Palestina e ad un centro giovanile di Hebron, in Cisgiordania. Ma il tema della diversità culturale dell’Europa non interessa solo le nuove generazioni. Ad un pubblico di adulti è stata rivolta la presentazione del libro - svoltasi il 29 marzo 2008 - “Muri, lacrime e za’tar. Storie di vita e voci dalla Palestina”, di Gianluca Solera, responsabile network della Fondazione Anna Lindh. Cattolico dalle lontane origini ebree sefardite, Solera lascia i corridoi e gli uffici del Parlamento Europeo per vivere per due anni nei Territori palestinesi. Un’esperienza che lo porterà a compiere un viaggio attraverso la Terra Santa, al di là delle appartenenze nazionali, etniche e religiose, annotando da scrupoloso cronista le voci dei suoi abitanti e facendone risaltare la bellezza nelle cose più umili, come lo za’tar - il timo - gustato con l’olio d’oliva sul pane casereccio. Il progetto si è concluso il 10 giugno con una serie di iniziative dedicate al dialogo interculturale che è stato possibile realizzare grazie al sostegno della Banca Carime di Potenza. L’Associazione “La Settima Arte” ha dato il via alla manifestazione con la proiezione del film “Private”, di Saverio Costanzo: la storia vera di una famiglia musulmana la cui casa viene occupata dai soldati israeliani in un conflitto in cui militari e civili sono entrambi vittime. Uno dei momenti più significativi della giornata è stato l’incontro svoltosi nel pomeriggio con Sergio Cipolla, Presidente Nazionale del CISS, Cooperazione Internazionale Sud Sud, a cui è stato consegnato il materiale didattico raccolto durante l’anno nelle scuole della città. A fare da sfondo la mostra “Una goccia per la pace”: 22 disegni realizzati da studenti e studentesse delle scuole della Striscia di Gaza che così ci raccontano la loro vita, i loro bisogni e i loro sogni. La mostra è frutto di un concorso organizzato nell’ambito di un progetto del CISS a Khan Younis (Striscia di Gaza, Territori dell’Autonomia Palestinese) che ha visto la partecipazione di centinaia di studenti tra i cinque e i diciassette anni. Il concorso, che aveva per tema l’acqua, e più in particolare il problema di questa risorsa fondamentale in una realtà in cui è scarsa e di cattiva qualità, ha costituito per i ragazzi coinvolti l’opportunità di esprimere la propria rappresentazione dell’acqua come diritto al soddisfacimento di un bisogno, ma anche come diritto alla pace e ad una vita normale, consentendo loro di trasmettere tali messaggi all’opinione pubblica locale ed internazionale, e contribuendo così alla crescita della consapevolezza della centralità di questa risorsa. A conclusione si è tenuto lo spettacolo di poesie “Come terra strato sopra strato”, versi d’amore tratti dalla tradizione poetica in lingua araba ed ebraica, di Dario Garofalo, con musiche di Eufemia Mascolo al contrabbasso e Pino Basile alle percussioni. Il progetto sarà ripreso il prossimo anno con l’attivazione di gemellaggi con le scuole palestinesi e altre iniziative legate al dialogo interculturale. 89 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata Valsinni Isabella Morra Il paesaggio Tonino Garzia, Antonio Rosa Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica, Massimo Carriero Corso XVIII Agosto, 1860 85100 Potenza Tel. 0971 328111 Fax 0971 328220 [email protected] www.basilicata.beniculturali.it Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici della Basilicata Soprintendente: Attilio Maurano Coordinatore per la Comunicazione: Tonino Garzia, Antonio Rosa Via dell’Elettronica, 7 85100 Potenza Tel. 0971 489411 Fax 0971 489418 [email protected] www.beniarchitettonicibasilicata.beniculturali.it 90 Nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Ministero per i beni e le attività culturali in occasione dell’8 marzo, Festa della Donna, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici della Basilicata, in collaborazione con il Comune, la Pro loco e il Parco letterario “Isabella Morra” di Valsinni, ha realizzato ed allestito nel Castello Morra dell’antica cittadina di Favale (l’attuale Valsinni), la mostra fotografica: “Valsinni Isabella Morra Il paesaggio”, dedicata alla giovane e sventurata poetessa lucana del Cinquecento. Nella realizzazione del progetto si è seguito l’esempio del filosofo Benedetto Croce che, impegnato nelle ricerche su Isabella Morra e la sua produzione letteraria, sentì la necessità nel novembre del 1928 di recarsi a Valsinni, non solo nutrendo la speranza di trovare materiale inedito riguardante la poetessa, ma soprattutto per un più sensibile ravvicinamento ai casi del lontano passato per mezzo delle cose che vi assistettero muti testimoni. Questo singolare approccio ha permesso di scoprire e documentare un territorio di estrema bellezza che porta impresse nei suoi sassi, […] orride ruine, […] selve incolte, […] solitarie grotte, le molteplici contraddizioni della sua condizione di estrema emarginazione. Il territorio di Valsinni, rimasto miracolosamente immune dai danni provocati dall’abbandono delle aree depresse, è contraddistinto da un paesaggio senza tempo e fuori dal tempo caratterizzato da una natura incontaminata, aspra e selvaggia nella sua struggente bellezza, dove lo sguardo spazia senza soluzione di continuità dalla costa jonica fino all’imponente massiccio montuoso del Pollino, restituendo immutati i luoghi che ispirarono le rime di Isabella e suggerendo le atmosfere che senza dubbio influirono sugli stati d’animo, le emozioni e la poetica della giovane donna che visse drammaticamente il rapporto con la Natura circostante, insieme prigione e mezzo di evasione da una realtà a lei non confacente, cercandovi conforto quale unica, intima confidente. Gli interventi antropici sul territorio di Valsinni hanno, per fortuna, influito relativamente sulla fisionomia del paesaggio circostante, mantenendo un rapporto di equilibrio accettabile tra i processi naturali e i processi di trasformazione indotti dall’uomo; questo ha fatto di una caratteristica negativa - le problematiche legate alla marginalità dell’area - una risorsa non solo di riscatto e recupero della storia locale e delle proprie radici culturali ma di sviluppo e crescita economica. Di qui la conferma di quanto le risorse paesaggistiche e ambientali, che rappresentano una parte fondamentale del patrimonio culturale del Paese, opportunamente tutelate, salvaguardate e valorizzate, contribuiscano a garantire continuità all’identità culturale di una popolazione e di un territorio, oltre che essere volano e punto di riferimento imprescindibile per la pianificazione di nuove e più efficaci strategie di sviluppo sostenibile. Pertanto occorre rendere ancora più incisiva, proprio nel campo dell’informazione, l’attività di sensibilizzazione e divulgazione, a partire dalle giovani generazioni, allo scopo di provocare un’azione collettiva di contrasto ai danni e agli scempi che subisce quotidianamente il nostro paesaggio, quale naturale conseguenza della consapevolezza che esso è patrimonio comune ed è quindi dovere di ciascuno vigilare sul corretto uso del territorio, contribuendo fattivamente all’azione di tutela e salvaguardia. In questo ambito si colloca l’iniziativa realizzata a Valsinni, quale strumento di conoscenza delle intime relazioni tra i valori storico-culturali e naturalisticoambientali di un’area geografica, per contribuire alla crescita di una nuova cultura del paesaggio. 91 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA BASILICATA Soprintendenza Archivistica per la Basilicata Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Basilicata Il progetto di schedatura informatizzata, riordinamento e inventariazione degli archivi diocesani della Basilicata Direttore Regionale: Alfredo Giacomazzi Donato Tamblé, Donatina Miranda Coordinatori per la Comunicazione: Elvira Pica, Massimo Carriero Corso XVIII Agosto, 1860 85100 Potenza Tel. 0971 328111 Fax 0971 328220 [email protected] www.basilicata.beniculturali.it Soprintendenza Archivistica per la Basilicata Soprintendente: Donato Tamblè Coordinatore per la Comunicazione: Donatina Miranda Via Discesa San Gerardo, 7 85100 Potenza Tel. 0971 24868 Fax 0971 330070 [email protected] Il progetto in questione ha consentito di censire e inventariare con l’uso delle più moderne tecnologie il rilevante patrimonio documentario degli archivi diocesani della Basilicata, che costituisce una fonte di conoscenza non solo per la storia della Chiesa Cattolica e della religione nella regione, ma anche per la storia della società, dell’arte e della cultura, nonché delle tradizioni popolari e per la storia di famiglie, individui, associazioni e istituzioni. Si tratta di un patrimonio culturale fondamentale e complementare a quello conservato negli Archivi di Stato di Potenza e di Matera e negli archivi storici comunali. La lettura integrata di questo patrimonio fornisce la chiave per ricostruire la storia e attraverso essa scoprire le radici del presente. Il progetto – che per brevità abbiamo voluto chiamare DIOCESARCH (nome dato anche al portale e al sito web) – ha visto la fattiva collaborazione di Stato, Regione e Chiesa Cattolica nel comune interesse di assicurare la migliore tutela, conservazione, gestione, conoscenza, fruizione e valorizzazione del patrimonio archivistico diocesano della Basilicata, nell’ottica di una politica culturale condivisa e nello spirito delle intese fra il Ministero per i Beni e le Attività culturali e la Conferenza Episcopale Italiana. Cronistoria Il 13 febbraio 2001 venne siglato un accordo di programma Quadro tra la regione Basilicata ed il Ministero per i beni e le attività culturali. All’interno dell’accordo in materia di beni culturali figurava l’intervento denominato “Progetto per il riordino e la inventariazione della documentazione afferente gli archivi ecclesiastici della Basilicata”, con un costo previsto per l’intervento pari allora a 1000 milioni di lire, finanziato con i fondi del P.O.R. Basilicata FESR Misura II.1-Azione A, 2000-2006, il cui soggetto attuatore risultava la Soprintendenza Archivistica per la Basilicata di Potenza. Definiti gli atti progettuali esecutivi, con determina dirigenziale regionale del 13/11/2003 N° 73N2003/D2221, veniva disposto un impegno contabile per l’esecuzione del progetto di € 516.456,00 a favore di questa Soprintendenza Archivistica. Predisposto il bando di gara a procedura aperta, il 6 agosto 2005 veniva pubblicato sulla G.U.R.I. e sulla G.U.C.E. per l’appalto del: “Servizio di schedatura in formato elettronico, riordinamento e inventariazione della documentazione afferente gli Archivi diocesani della Basilicata; riproduzione ed archiviazione elettronica di immagini; progettazione grafica ed esecuzione di pagine web per l’accesso in linea alle informazioni; produzione di 1000 esemplari di un CD e/o DVD; spolveratura dei documenti; fornitura di apparecchiature e di software per l’acquisizione di immagini di documenti e per la costituzione di una base dati per la schedatura e la consultazione dei documenti, fornitura di arredi per la conservazione e la fruizione del materiale”. Al termine dei lavori della Commissione istituita per l’esame delle offerte pervenute, il lavoro è stato aggiudicato il 7 dicembre 2006 alla ATI IANUS S.r.l. – Servizi archivistici e A & S Informatica S.r.l. per un importo pari ad € 373.519,00 oltre IVA. I lavori iniziati il 21/12/2006 sono conclusi l’8/11/2007 dopo una breve interruzione in una delle sedi. Nell’ambito del progetto sono stati prodotti 67.000 records, 298 foto, 1645 immagini digitali e sono state impegnate circa 70 unità di personale, impiegate a vario titolo. La Soprintendenza archivistica per la Basilicata, d’intesa con la regione Basilicata e con le autorità diocesane della Regione ha in fase avanzata di organizzazione un evento convegnistico ed espositivo museale, che sarà realizzato entro la fine dell’anno tendente a presentare e divulgare questo lavoro sia agli studiosi e specialisti del settore che al più vasto pubblico. 92 Tipologia dell’intervento Il Servizio di schedatura in formato elettronico, riordinamento e inventariazione della documentazione afferente gli archivi diocesani della Basilicata ha riguardato in particolare tutto il patrimonio documentario conservato negli archivi storici delle attuali diocesi lucane e precisamente l’Arcidiocesi di Acerenza, l’Arcidiocesi di Matera – Irsina, la Diocesi di Melfi – Rapolla – Venosa, l’Arcidiocesi di Potenza – Muro Lucano – Marsiconuovo, la Diocesi di Tricarico, la Diocesi di Tursi – Lagonegro. Le attuali sedi vescovili sono il frutto di un’evoluzione ed accorpamento di antiche diocesi fondate agli albori della cristianità, molte di esse di rito greco. All’avvio dei lavori diverse sono state le situazioni che si sono dovute affrontare per il buon esito dell’intervento, sono stati necessari anche trasferimenti della documentazione a causa dei concomitanti lavori di restauro ad alcuni palazzi vescovili e comunque in prima istanza si è proceduto al censimento della documentazione, fase necessaria per una esatta cognizione della quantità e delle tipologie documentarie conservate. Successivamente si è effettuata l’analisi delle carte, l’individuazione dei vari nuclei archivistici (Curia vescovile, Capitolo cattedrale, Seminario diocesano ecc.), e quindi si è proceduto al riordinamento degli atti e alla loro descrizione archivistica. L’intervento ha permesso di ricostruire, per ogni archivio diocesano, la struttura ad albero e la descrizione archivistica di ogni suo livello fino all’unità archivistica, in base alle risorse economiche disponibili. Contestualmente sono state realizzate numerose acquisizioni ottiche dei documenti, è stato elaborato il software per la descrizione inventariale ed è stato messo a punto il portale del progetto. Inoltre sono state prodotte una notevole quantità di foto necessarie per la pubblicazione del portale stesso. Presso ogni diocesi è stata infine realizzata una postazione informatica con arredi per la consultazione in sede. I benefici derivanti dall’intervento sono molteplici, ma ancor prima di elencarli è indispensabile sottolineare che grazie all’impiego delle risorse economiche della Comunità europea e alla collaborazione tra Regione Basilicata e Soprintendenza Archivistica per la Basilicata, è stato possibile censire l’intero patrimonio conservato negli archivi storici delle diocesi lucane, aspetto non trascurabile se si considera che gli archivi ecclesiastici rappresentano una delle fonti primarie per la nostra storia. Questo patrimonio culturale, che fino ad oggi è stato di difficile fruizione, perché poco conosciuto, potrà essere messo a disposizione di tutti dallo studioso al semplice cittadino attraverso il servizio di consultazione disponibile sul portale unico degli archivi diocesani della Basilicata (www.diocesarch.it) per mezzo di banche dati che garantiscono un’efficiente ed efficace accesso alle informazioni, alla loro divulgazione e valorizzazione. 93 Il portale “Diocesarch” della Basilicata Il sito WEB www.diocesarch.it si articola in base alle modalità d’accesso: quella pubblica e quella privata. Con la prima modalità si accede al sito del progetto DIOCESARCH nel quale risiedono informazioni di carattere sostanzialmente informativo che soddisfano la curiosità di un generico navigatore illustrando cosa il sito contiene e come i contenuti sono stati organizzati. Per ogni sede diocesana (ente conservatore) vengono fornite informazioni in merito all’ubicazione della sede e sua raggiungibilità, alle condizioni di accesso e consultabilità della documentazione, al responsabile dell’archivio, ai recapiti; una descrizione degli enti produttori, l’elenco dei complessi archivistici in essa conservati, una bibliografia di base, oltre alla possibilità del visitatore di ricevere informazioni e interagire compilando un apposito form. In sostanza si tratta di una vetrina culturale con lo scopo di catturare l’attenzione e suscitare l’interesse dei navigatori. Le pagine che costituiscono questa modalità, prevalentemente di natura statica ed occasionalmente interfacciate dinamicamente ad un database, sono realizzate con un giusto mix di semplicità ed eleganza, ricorrendo in modo sapiente all’uso degli effetti multimediali. Con la seconda modalità, ad accesso privato, qualsiasi utente dovrà preventivamente registrarsi per ottenere l’autorizzazione per poter interagire con quest’area del sito. In tale area è possibile effettuare sia attività di gestione versus database sia attività di ricerca e consultazione. Le prime sono riservate ai soli addetti ai lavori secondo i profili d’accesso stabiliti nell’implementazione del database. Le seconde saranno concesse a quanti avranno fatto legittima richiesta ed idoneamente autorizzati. Per quanto riguarda le attività di consultazione del database si elencano le principali funzioni che via WEB sarà possibile utilizzare: • consultazione dei complessi archivistici nella loro articolazione gerarchica fino al livello di unità archivistica; • reportistica in base a query su campi liberi con restituzione in formato PDF; • ricerca di informazioni sulla base di parole chiave e/o su campi; • gestione consultazione archivio (domande di studio, ... etc). Tutte le caratteristiche sopra elencate sia nell’area pubblica che nell’area privata sono conformi agli standard maggiormente in uso, come quelli stabiliti dal W3C in termini di usabilità (HTML) e di stile (CSS) nonché dalle specifiche del progetto MINERVA. Crediti: Coordinamento generale: Prof. Dott. Donato Tamblé, Soprintendente archivistico per la Basilicata Direttore dei lavori: Dott. ssa Donatina Miranda Commissione di esperti di archivistica: Dott. Michele Durante, Dott. Lucio Rofrano, Dott.ssa Valeria Verrastro Regione Basilicata: Dott. Mariano Schiavone Direzione tecnica della IANUS S.r.l. Servizi archivistici: Dott.ssa Maria Pietrafesa Progettazione software e sito web: Ing. Canio Rosa, Canio Gerardi, Enzo Nesta, Donato Pafundi, Maria Giovanna Toscano 94 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA Comunicare la storia - viaggio in Calabria tra memorie e sopravvivenze Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Maria Teresa Sorrenti Direttore Regionale: Raffaele Sassano Comunicare per valorizzare. Anche quest’anno il Salone europeo per la comunicazione pubblica, cui il MiBAC puntualmente partecipa, costituisce un appuntamento importante per tutti gli Istituti dell’amministrazione periferica che, sul territorio regionale, svolgono un meritorio e qualificato lavoro, non solo di tutela, ma di promozione del patrimonio archeologico, artistico ed archivistico. Gli articolati calendari redatti in occasione degli ormai consueti appuntamenti che, nel corso dell’anno vedono una sempre più consistente partecipazione di pubblico, costituiscono l’esternalizzazione di quel lavoro di ricerca, restauro, catalogazione, tutela e didattica svolta dagli Istituti. Si situano in tale attività di valorizzazione e conoscenza alcune importanti realizzazioni, quali il progetto Archeologia on line, curato dalla Soprintendenza archelogica per la Calabria e promosso dalla Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la Promozione che consente di visitare in maniera virtuale i più importanti siti archeologici calabresi (fruibile, a breve, sul sito della Direzione Regionale della Calabria attraverso un apposito link); la mostra Scultura lignea in Calabria dal Medioevo al ‘700, organizzata dalla Soprintendenza BSAE della Calabria in Altomonte, uno dei più suggestivi centri storici calabresi, nonché le numerose iniziative promosse dalle sezioni didattiche di tutti gli Istituti ed intese a promuovere presso i più giovani la consapevolezza e la conoscenza delle proprie radici. È altresì vero che alla base di ogni strategia di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale esiste, per ogni collettività, la consapevolezza della propria storia, e non solo di quella più remota, testimoniata in Calabria dall’imponenza del patrimonio archeologico, ma anche di quella più recente, spesso segnata, come nella nostra regione, da eventi di notevole rilevanza anche sotto il profilo sociale ed umano. Il 2008 costituisce, sotto quest’aspetto, un anno denso di rievocazioni e di rimandi ricorrendo il centenario del terremoto, meglio noto come terremoto calabro – siculo, che il 28 dicembre 1908 rase al suolo le città di Messina e Reggio Calabria, unitamente a larga parte del territorio limitrofo, e che venne avvertito fin nelle province più lontane. Coordinatore per la Comunicazione: Maria Teresa Sorrenti Via Scylletion, 1 88021 Roccelletta di Borgia (CZ) Tel. 0961 391087- 48- 89 Fax 0961 391033 [email protected] 95 Il fitto programma di iniziative che coinvolge tutti gli Istituti calabresi su questo tema, si apre in occasione delle Giornate Europee con la mostra documentaria realizzata dall’Archivio di Stato di Vibo Valentia cui seguiranno altre la cui programmazione è in itinere. In tale contesto la Direzione Regionale in collaborazione con l’ICCD e l’Archivio di Stato di Reggio, e grazie alla disponibilità del barone Antonio Nesci nel consentire la riproduzione delle inedite immagini del suo archivio privato, ha in programma la presentazione nel prossimo dicembre, al termine di un lavoro di ricerca e di scavo archivistico che ha impegnato i suddetti Istituti nel corso del 2008, un’iniziativa che, nelle intenzioni degli organizzatori, intende promuovere la conoscenza della “città scomparsa”, la cui memoria rivive nella documentazione fotografica di suggestivi scorci ed antiche architetture, irrimediabilmente perdute. Brani scultorei di notevole valenza già collocate nella Reggio che non c’è più possono considerarsi le due sculture che verranno restaurate nell’ ambito del “Progetto “Monumenti Italia”, siglato dal Ministero per i Beni Culturali e dalla società Impredcost s.r.l., per la sponsorizzazione di interventi di restauro sul patrimonio statale e non. Il progetto curato dalla Direzione Regionale e dalla Soprintendenza BSAE della Calabria, interessa due statue simbolo della città, l’una denominata “Angelo Tutelare” e raffigurante San Michele Arcangelo, la più antica scultura di civica committenza sopravvissuta ai terremoti del 1783 e del 1908; l’altra raffigurante l’Italia turrita simboleggiante la Patria ed eretta per commemorare i martiri del Risorgimento reggino del 1847. Comunicare il patrimonio culturale anche fuori dei confini regionali costituisce, dunque, un impegno primario per l’Amministrazione Beni Culturali in Calabria, una regione in grado di offrire, anche nei più piccoli centri appenninici, ricchezza di storia, arte e tradizioni. 96 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA Archivio di Stato di Cosenza La nuova sede dell’Archivio di Stato di Cosenza. Dalle fonti archivistiche la storia della chiesa e Convento di S. Francesco di Paola a Cosenza Anna Maria Letizia Fazio L’attività di comunicazione svolta dall’Archivio di Stato di Cosenza, unitamente alla sua sezione di Castrovillari, ha inteso attraverso l’organizzazione di alcune mostre documentarie favorire la riscoperta della storia del territorio casentino, e in particolare di quella più recente, legata alle vicende dell’ultima guerra mondiale. In aggiunta alle manifestazioni, che hanno ottenuto un consenso di pubblico più che soddisfacente, è stato pubblicato un Opuscolo ricco di notizie storiche e vicende legate alla fondazione della Chiesa e dell’annesso Convento S. Francesco di Paola a Cosenza. Il Convento situato nel cuore del centro storico cittadino, conosciuto come ex Caserma “Domenico Moro” oggi finalmente degna sede del nostro Istituto, è uno dei monumenti più importanti di Cosenza e della sua provincia. Le notizie storiche sono state reperite attraverso la ricerca e la selezione di materiale documentario e bibliografico. “La progettazione” di questo lavoro e successivamente l’analisi dei documenti, ha messo in moto una serie di considerazioni ed attente valutazioni che hanno portato alla fine a conclusioni oltremodo interessanti da sviluppare e approfondire ulteriormente: il legame tra la committenza e la creazione dell’opera d’arte. Cosenza e la sua provincia fu sempre terra “transito” di artisti che arrivavano dalla capitale partenopea e dalla Sicilia, ma anche ricca di eccellente maestranze locali. I Conventi, soprattutto Francescani e Domenicani a Cosenza si sono rivelati non solo raccoglitori di ricchezze e privilegi, ma soprattutto “centri di operosità assai lusingatori per gli artisti”. Da qui l’idea di raccogliere in un Catalogo unico, di prossima pubblicazione, il maggior numero di testimonianze sulla fioritura artistica nel territorio, indagando ed attingendo tra le preziosissime fonti a nostra disposizione, maggiormente nei rogiti notarili a partire dal ‘500 e proseguendo la ricerca anche in altri fondi archivistici fino al ‘900, con l’approccio allo studio delle belle arti e quindi alle prime opere su commissione di “giovani” studenti cosentini, divenuti poi artisti di pregio. L’esplorazione archivistica su questo tema affascinante e poco conosciuto ha fatto quindi emergere dati importanti per una conoscenza più approfondita del Patrimonio artistico e architettonico di Cosenza e del suo territorio, quali datazioni di opere, provenienza delle maestranze, committenze, in sostanza, informazioni “certe” e, siamo sicuri che troverà una adeguata valorizzazione nelle future collaborazioni con le Soprintendenze BAP e PSAD della Calabria, che da anni seguono con interesse i nostri appuntamenti culturali, ma soprattutto riuscirà a soddisfare le aspettative della nostra utenza più specialistica, come pure Università, Istituti scolastici, Enti territoriali e Associazioni culturali, sempre attenti e puntuali ad ogni nostra iniziativa. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Direttore Regionale: Raffaele Sassano Coordinatore per la Comunicazione: Maria Teresa Sorrenti Via Scylletion, 1 88021 Roccelletta di Borgia (CZ) Tel. 0961 391087- 48 - 89 Fax 0961 391033 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Cosenza Direttore: Anna Maria Letizia Fazio Via Luigi Miceli, 67/71 87100 Cosenza Tel. 0984 27201/72111 Fax 0984 793120 www.area.cs.cnr.it/beni/archiviostatoCS/ [email protected] 97 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA Archivio di Stato di Reggio Calabria Direzione Regionale per i Beni Culturali ed il Paesaggio della Calabria Direttore Regionale: Raffaele Sassano Coordinatore per la Comunicazione: Maria Teresa Sorrenti Via Scylletion, 1 88021 Roccelletta di Borgia (CZ) Tel. 0961 391087- 48 - 89 Fax 0961 391033 [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Reggio Calabria Direttore: Lia Domenica Baldissarro Via Lia Casalotto 89122 Reggio Calabria Tel. 0965 653211 Fax 0965 6532212 [email protected] Carte della memoria, memoria di carte Maria Giuseppina Marra 1- Valorizzazione del patrimonio documentario La città di Reggio ha avuto nei secoli un rapporto molto particolare con il mare, perché da esso arrivavano le devastazioni e la morte ad opera dei pirati saraceni, ma grazie ad esso la città si approvvigionava facilmente di grano e altri generi prima necessità. La mostra Un mare d’Archivi - Emersioni sommerse, allestita nel giugno 2006 dall’Archivio di Stato di Reggio ha schiuso ai visitatori l’antico rapporto con il mare. Questo Istituto, quindi, dopo aver realizzato il Catalogo, nell’anno 2008 ha curato una nuova edizione di CD-rom Obiettivo Obiettivo strategico dell’Istituto – Diffusione e conoscenza della microstoria nel contesto storiografico nazionale e internazionale; contestuale valorizzazione Attività da comunicare – Un mare d’Archivi – Emersioni sommerse, CD-rom Strumenti di comunicazione Tipologia dell’iniziativa di comunicazione – Campagna pubblicitaria. Comunicazione occasionale sul prodotto Mezzi previsti – Pubblicità in rete nel sito ministeriale; comunicazioni ripetute attraverso le reti televisive locali; spazi su quotidiani e altra stampa; depliants informativi Modalità di realizzazione – interna Tempistica Durata dell’ iniziativa – da giugno a dicembre 2008 2- Conoscenza del patrimonio documentario La didattica delle storia finalizzata alla formazione dei giovanissimi e dei giovani non può prescindere dalla conoscenza delle fonti, della “storia” di esse e della loro conservazione e tutela. La Sezione di L’Archivio di Stato di Locri, per sensibilizzare il mondo della scuola nei confronti dell’Archivio e del Laboratorio di Legatoria e Cartotecnica che opera in quell’Istituto, ha realizzato il CD Legatore che trattieni l’anima folle del libro per promuovere la conoscenza dei supporti scrittori sin dall’antichità e del lavoro che si svolge nel laboratorio per la conservazione e tutela del materiale documentario e librario. Obiettivo Obiettivo strategico dell’Istituto – Promuovere un’educazione tesa alla conoscenza, alla conservazione ed alla “protezione” di tutto ciò che ci è stato trasmesso dal passato, come testimonianza che ha valore anche per il futuro. Attività da comunicare – CD Legatore che trattieni l’anima folle del libro Strumenti Tipologia dell’iniziativa di comunicazione – Comunicazione occasionale sull’attività; campagne promozionali presso gli istituti scolastici d’istruzione primaria e secondaria Mezzi previsti – Spedizione programmi tramite e-mail e posta ordinaria agli istituti di istruzione primaria e secondaria; comunicazione personale ai dirigenti scolastici su ogni singola attività Modalità di realizzazione – interna Tempistica Durata dell’iniziativa – anno scolastico 2007-2008 e 2008-2009 98 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA Biblioteca Nazionale di Cosenza Progetto “Il libro è cultura“ Elvira Graziani La comunicazione è la grande protagonista dei nostri tempi. Nell’era dell’informazione costante, presente in ogni momento e in ogni luogo della nostra esistenza, gli Istituti Culturali non devono lasciar sfuggire l’opportunità di inserirsi in questo flusso, riempiendo i propri messaggi di contenuti che veicolino il sapere e stimolino la curiosità e la ricerca della conoscenza. L’Ente Pubblico, come una qualsiasi Azienda che promuove sè stessa, è chiamato a valorizzare la sua offerta, rendendola “appetibile”. Se l’Ente Pubblico poi appartiene all’Amministrazione dei Beni Culturali e se, nel caso specifico, è una Biblioteca, depositaria per definizione di tutto lo scibile, fonte inesauribile, quindi, di ogni tipo di informazione, non deve fare altro che documentare realtà ancora in gran parte non conosciute, affinchè se ne stimoli lo studio e l’approfondimento, perché è pur vero che non si cerca quello di cui si ignora l’esistenza. L’Ente deve dunque promuovere se stesso, ma nel fare questo è buona norma che promuova anche il territorio su cui insiste. La Biblioteca Nazionale di Cosenza pensa dunque di sfruttare questa opportunità realizzando un progetto che promuova e valorizzi l’intera area regionale calabrese, in cui si trova ad operare come unico Istituto Bibliotecario Statale. La Calabria necessita di un rilancio a livello internazionale, che la proponga come meta di un viaggio affascinante nei luoghi e nella storia. Con questo obiettivo la Biblioteca si prefigge di far conoscere tutto un mondo, ancora poco esplorato, formatosi attraverso le variegate presenze culturali che l’hanno attraversato nel corso plurimillenario del tempo, a partire dalla presenze di Pelasgi ed Enotri, e degli Itali, da cui proviene il nome che designerà l’intera penisola, per passare alle colonie magno-greche, risalenti all’VIII secolo, di cui si ripercorreranno genesi, sviluppo e decadenza; e poi ancora le vicende dei bizantini tra il IX e il X sec., che vi si insediarono e la plasmarano diffondendovi la cultura e la spiritualità dei monasteri e degli eremitaggi di regola basiliana; quindi l’epoca della dinastia normanna degli Altavilla e da questi a Federico II di Svevia, lo “Stupor Mundi”; ed ancora la spiritualità e la personilità di Gioacchino da Fiore e di Francesco di Paola; le dinastie angioine ed aragonesi; le menti eccelsi di Bernardino Telesio e Tommaso Campanella, che si collocano tra i riformatori del pensiero filosofico e scientifico; l’arte del “Cavaliere Calabrese”, Mattia Preti, il primo fra gli epigoni del Caravaggio. Questo solo per citare i momenti e i personaggi che vengono in mente per primi. Il progetto prevede quindi di individuare dei percorsi turistico-culturali che attraversino la regione e, per ognuno di loro, evidenziare le vicende storiche che l’hanno caratterizzato, la contaminazione culturale a cui è stato sottoposto, i frutti che tutto ciò ha prodotto, i retaggi ancora presenti. Si può pensare di corredare la parte espositiva con un repertorio iconografico dei luoghi, delle aree archeologiche, dei monumenti, delle produzioni artistiche, dei manufatti e di ogni reperto che sia particolarmente rappresentativo. Il tutto naturalmente contenuto nel pratico e funzionale supporto elettronico (CD-rom o DVD). Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Direttore Regionale: Raffaele Sassano Coordinatore per la Comunicazione: Maria Teresa Sorrenti Via Scylletion, 1 88021 Roccelletta di Borgia (CZ) Tel. 0961 391087-48-49-89 Fax 0961 1391033 [email protected] Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale di Cosenza Direttore: Elvira Graziani Piazza A. Toscano 87100 Cosenza Tel. 0984 72509/72510 Fax 0984 76757 [email protected] www.bncs.metavista.it 99 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURATI E PAESAGGISTICI DELLA CALABRIA Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria Direzione Regionale per i Beni Archeologici della Calabria Direttore Regionale: Raffaele Sassano Coordinatore per la Comunicazione: Maria Teresa Sorrenti Via Scylletion, 1 88021 Roccelletta di Borgia (CZ) Tel. 0961 391087- 48 - 89 Fax 0961 391033 [email protected] Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici della Calabria Soprintendente: Caterina Greco Piazza della Nava, 26 89122 Reggio Calabria Tel. 0965 812255 Fax 096 25164 Comunicazione Istituzionale anno 2008 Giuseppina Galli L’attività di comunicazione istituzionale effettuata dall’Ufficio Pubbliche relazioni di questa soprintendenza ha individuato come momento fondamentale per la visibilità e la diffusione della conoscenza del patrimonio archeologico della Calabria la X Settimana della cultura svoltasi dal 25 al 31 marzo 2008. In questa occasione sono stati inviati comunicati stampa alle testate giornalistiche locali e nazionali sui seguenti eventi culturali organizzati: • due Mostre presso la sede di Scalea Torre Cimalonga sullo sport nell’Italia antica e su “l’uomo e gli animali un rapporto senza tempo”; • varie conferenze tenutesi presso il museo nazionale di Reggio Calabria su Locri Epizefiri e sul teatro greco; • visite guidate giornaliere presso tutti i musei periferici e le aree e parchi archeologici; • una rappresentaziione teatrale presso il museo nazionale di Reggio Calabria. In occasione della festa di S. Valentino è stata massimamente pubblicizzata l’iniziativa del MIBAC dal titolo “Innamorarsi dell’arte” con un solo biglietto d’ingresso per due per i musei ed i parchi archeologici di pertinenza tramite comunicato stampa e avvisi alle radio ed ai giornali locali e nazionali. La festa della donna dell 8 marzo è stata ricordata con l’organizzazione della mostra fotografica presso il museo della SiIBARITIDE dal titolo: ”Principessa nella torre” ed una mostra di costumi femminili d’epoca presso il museo nazionale di Reggio Calabria pubblicizzata con comunicati stampa ed informazioni a radio e televisioni. Ogni evento è stato accompagnato, ove possibile, dalla diffusione di depliant e dal recapito di inviti ad autorità Pubbliche, operatori ed amministratori locali del settore dei beni culturali e del turismo della regione Calabria. Nell’ambito dell’attività ordinaria della Soprintendenza sono state indette conferenze stampa per la presentazione della mostra: “Archeologia e paesaggi. Dal Porthmos alla Sila Tauricana” e per la relazione sulle attività di scavo relative all’area suburbana dell’antica Reggio Calabria. Di grande rilievo è stata la mostra “Aegyptiaca dal Nilo allo Stretto” 29 giugno-28 settembre 2008 organizzata in collaborazione con il Comune di Mantova e di Reggio Calabria nell’ambito di uno scambio che ha permesso l’esposizione presso il museo di Reggio Calabria della raccolta egizia conservata presso il Palazzo Te di Mantova in contemporanea con l’esposizione a Mantova di preziosi pezzi archeologici del museo calabrese (il kouros, la testa di Basilea, la testa del filosofo). A chiusura della mostra il soprintendente per i beni archeologici della Calabria dott.ssa Caterina Greco incontrerà il sindaco della città di Mantova. 100 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Comunicare una nuova immagine Maria Rosaria Nappi Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Pio Baldi L’attività del Ministero per i Beni Culturali in Campania si confronta con le esigenze di tutela di un patrimonio vastissimo e distribuito su un territorio di grandi dimensioni, estremamente differenziato da tutti i punti di vista: economici, sociali e culturali. Le specifiche caratteristiche delle diverse province, le recenti difficoltà, la necessità per l’amministrazione di rodare i nuovi uffici, nati con l’ultima riforma, hanno reso particolarmente ardue le attività di comunicazione nell’ultimo anno. Il Museo archeologico di Napoli, la Reggia di Caserta, i Musei di Capodimonte e San Martino, gli Scavi di Pompei e Ercolano, gli Archivi di Stato, le Biblioteche svolgono azioni di comunicazione, attraverso manifestazioni, eventi e grandi mostre, o conferenze rivolte a pubblici specializzati come i docenti o generici. Alcuni uffici, nel corso dell’ultimo anno, hanno messo a punto e sperimentato la Carta dei Servizi (Museo Archeologico di Napoli), o rinnovato siti web (Archivio di Stato di Napoli), destinati a facilitare i rapporti con l’utenza. Molto rilevante in riferimento alla comunicazione del MiBAC appare l’individuazione del tipo di pubblico che impone strumenti differenziati a seconda della specializzazione e delle esigenze. In queste circostanze, la proposta di partecipazione ad un unico piano di comunicazione istituzionale, predisposto dalla Direzione Generale per il Bilancio la Programmazione Economica, la Promozione, la Qualità e la Standardizzazione delle Procedure, si è rilevata determinante, come motore della comunicazione regionale e della promozione di una immagine unitaria. In questa visione appare di notevole rilievo il ruolo degli Archivi di Stato soprattutto in città come Benevento e Salerno, dove, mancando biblioteche e musei statali, gli archivi, con la loro intensa attività di conferenze, mostre, eventi culturali, costituiscono l’unica possibilità di rappresentanza per il Ministero per i Beni e le Attività culturali. La partecipazione degli Archivi di Stato al Piano di comunicazione nazionale è stata continua e di alto livello, anche per gli Archivi di Napoli e di Caserta, dove l’attività dell’Archivio si affianca quella svolta dagli altri uffici. La Soprintendenza archivistica, così come la Biblioteca universitaria di Napoli, attuano instancabilmente attività di comunicazione all’esterno della loro sede, e svolgono così una azione di grandissimo rilievo toccando centri periferici dove si incontrano realtà non solo culturali, ma anche sociali, molto degradate. Nella applicazione del piano di comunicazione istituzionale la Direzione Regionale svolge un ruolo attivo di raccordo fra gli uffici e con gli esterni e infine anche di scambio di informazioni. A questo scopo è in via di attivazione il sito web della Direzione Regionale che, oltre a costituire uno strumento di divulgazione dei Bandi di Gara, reso necessario dalle funzioni di stazione appaltante assunte dalla Direzione, si propone anche come strumento di comunicazione per eventi e manifestazioni, con lo scopo di valorizzare le attività a livello regionale e di favorire lo scambio fra i diversi settori del MiBAC e i referenti esterni. In occasione delle Giornate Europee la partecipazione degli uffici del Ministero e di esterni (comuni o associazioni), in particolare di numerosi musei locali, è stata molto elevata e ciò sembra sottolineare l’importanza e il significato della proposta unitaria. Momento di coinvolgimento di diversi uffici e importante aspetto della comunicazione fra uffici del MiBAC e amministrazioni locali è la presentazione alla Lista del Patrimonio mondiale UNESCO della candidatura Italia Langobardorum, proposta dall’Ufficio Lista del Patrimonio mondiale del MiBAC, che unisce i principali centri di potere dei longobardi in Italia e cui, per la Campania, partecipa la Basilica di Santa Sofia di Benevento. La candidatura trasversale vede coinvolte diverse Regioni italiane e, in Campania diverse Soprintendenze, oltre al Comune, alla Provincia di Benevento e alla Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 2464111 Fax 081 7645305 101 Direzione regionale. La realizzazione del Piano di Gestione dei beni, richiesto dal Comitato per la Lista del Patrimonio mondiale UNESCO, obbliga i referenti ad un continuo confronto relativamente alla gestione, tutela e valorizzazione della Chiesa alto medievale di Santa Sofia di Benevento - proposta nella candidatura - e della circostante zona tampone. La pratica virtuosa, che si auspica diventi una modalità stabile e che è utilizzata da tutti i siti iscritti nella Lista, ha, in questa circostanza, caratteri particolari in quanto le attività di rete riguardano anche i rapporti con comuni di altre regioni (Cividale, Spoleto Brescia etc) e trovano nelle attività didattiche il loro settore preferenziale. La Soprintendenza per i Beni architettonici e per il paesaggio di Caserta e Benevento, infatti ha predisposto il progetto I Longobardi - gemellaggi formativi e itinerari turistici per le scuole, che prevede scambi di visite e di studi fra le diverse città longobarde in Italia, presentato alla IX edizione di Exposcuola Salone del Confronto tra le attività formative d’Europa e del Mediterraneo, inserito fra le attività di rete nel piano di gestione. Nell’intento condiviso di rilanciare l’immagine della città di Napoli come polo turistico la Direzione Regionale sta attualmente collaborando con il Comune di Napoli alla progettazione di itinerari turistici che offrano la possibilità di visitare la città seguendo percorsi indicati sia nel contesto urbano, sia in guide cartacee. La progettazione di questi itinerari, che saranno oggetto di un finanziamento regionale, si configura come una buona pratica nell’ambito della comunicazione istituzionale: l’assessorato al Turismo e Grandi Eventi del comune di Napoli ha convocato un tavolo al quale partecipano diverse istituzioni e enti che si riunisce periodicamente e che seguirà l’andamento e la realizzazione del progetto fino al monitoraggio dei risultati e alla verifica della customer satisfaction in riferimento al pubblico dei turisti, ma anche del referente cittadino Fin dalle prime indagini, si è valutata infatti la difficoltà di predisporre e presentare itinerari in alcune zone della città senza realizzare una adeguata sensibilizzazione del pubblico del quartiere e senza una preparazione del personale destinata alla front–line (gestori di locali, negozianti etc.). L’ipotesi iniziale è stata quindi di stabilire una serie di standard minimi che qualifichino l’itinerario che non è caratterizzato solo dalla importanza e dal significato dei beni a artistici che tocca. In linea di massima gli standard individuati sono: accessibilità (parcheggi/trasporto urbano/taxi/abbattimento barriere architettoniche), pedonalizzazione (Segnaletica Sicurezza: illuminazione stradale/videosorveglianza/presenza delle Forze dell’Ordine), decoro (pulizia/manutenzione/decoro urbano/verde/bagni pubblici/qualità degli esercizi commerciali), illuminazione dei monumenti, fruibilità (apertura prolungata/tariffa unica/illuminazione all’interno delle chiese/possibilità di leggere notizie all’interno dei monumenti su pannelli e volantini/audioguide), accoglienza e comunicazione (punti informativi con personale qualificato materiale da distribuire/sensibilizzazione territoriale). L’adeguamento agli standard sarà la condizione per la realizzazione dei primi itinerari,che saranno presentati nel 2009 e saranno preceduti da una campagna di comunicazione mirata. 102 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Catalogo e Comunicazione Maria Rosaria Nappi Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Pio Baldi Le due attività di comunicazione e di catalogazione mostrano un nesso molto forte nell’ambito del Mibac e la Direzione Regionale della Campania intende sottolineare e valorizzare le potenzialità implicite in queste premesse nell’ambito del proprio piano di comunicazione proponendole come ipotesi di lavoro. Nell’ambito delle attività dei servizi educativi delle Soprintendenze territoriali di Caserta e Benevento e di Salerno e Avellino le proposte alle scuole, che spesso comportano ricerche sul territorio, sono sempre impostate sulla compilazione di una scheda di riferimento, costruita grazie alla semplificazione di una delle schede utilizzate per la schedatura dall’Istituto Centrale del Catalogo. Questo approccio è molto importante dal punto di vista conoscitivo perché l’uso della scheda ICCD, per quanto semplificata, obbliga i ragazzi a osservare l’oggetto e quindi ad appropriarsene attraverso gli aspetti materiali (localizzazione, materiali, misure, tecniche di esecuzione) e storico culturali (date, autore, committenza, osservazioni etc). Si tratta di un tipo di approccio che parte dall’osservazione del bene presume una vicinanza al patrimonio e ottiene ottimi risultati, grazie al’impegno straordinario dei servizi educativi e dei docenti. Il risultato poi, spesso edito in volumi o opuscoli, in realtà non è altro che una vera e propria schedatura per tipologie semplificata, ma ad ampio spettro territoriale. Così sono stati schedati le piazze della provincia di Caserta e Benevento e i campanili delle province di Salerno e Avellino. Come si vede si tratta di beni architettonici che avranno sicuramente un valore monumentale, ma presumibilmente anche ruoli immateriali più difficilmente individuabili senz’altro percepiti dagli studenti e dai docenti. Le attività di ricerca sono quasi sempre molto approfondite e aggiornate. L’ipotesi di lavoro che si propone potrebbe essere quella di trasformare con la collaborazione di schedatori esperti e dei funzionari dell’Ufficio Catalogo, i risultati in schede standard, validate e inserite nel SIGEC (Sistema Informativo Generale del Catalogo), ove non si tratti di beni già schedati. Ciò permetterebbe alle scuole di esercitare un ruolo nell’ambito di una attività istituzionale del Ministero che così sarebbe meglio nota al pubblico sia scolastico che generico, creando uno scambio reciproco. La Direzione Regionale a sua volta ha ipotizzato attività, come la Scuola adotta una Festa, che con la collaborazione insostituibile delle Soprintendenze di Napoli, Caserta e Benevento e Salerno e Avellino, così come della Bilbioteca di Monte-vergine, ha fatto emergere dal territorio regionale almeno 80 feste, alcune delle quali antichissime, recuperando alla conoscenza una serie di beni etnoantropo-logici immateriali e materiali talvolta di bellezza ammirevole, come le varie infiorate, i numerosi voli dell’Angelo, la festa del Grano a Foglianise e altre. Tutte sono state schedate dalle scuole seguendo il tracciato della scheda Bdmi dell’ICCD, molto semplificato e ora ci si appresta a trasformare il lavoro di ricerca in una schedatura vera e propria. Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 2464111 Fax 081 7645305 103 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Biblioteca Nazionale di Napoli Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Biblioteca Nazionale di Napoli Gennaro Alifuoco Direttore Regionale: Pio Baldi Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 2464111 Fax 081 7645305 Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” Direttore: Mauro Giancaspro Piazza del Plebiscito, 1 80132 Napoli Tel. 081 407921 [email protected] www.bnnonline.it 104 La Biblioteca Nazionale di Napoli (BNN) sta perseguendo una strategia di rinnovamento delle funzioni e dei servizi che ha avuto nella creazione di una rete LAN dalle caratteristiche avanzate il suo punto centrale e qualificante, premessa tecnologica per la creazione di nuovi servizi. Tra questi segnaliamo il “Reference delle risorse digitali” che offre agli utenti l’accesso alle risorse informative elettroniche locali (repertori biobibliografici, cataloghi collettivi nazionali e internazionali, banche dati di spogli di periodici, repertori tematici, raccolte di documenti full-text) e remote (attraverso la ricerca in Internet e alle banche dati online). Per i prossimi mesi è programmata l’istallazione di una piattaforma h/w e s/w per la conservazione, amministrazione e restituzione delle risorse digitali. Tale piattaforma sarà in grado di gestire, creare e fruire oggetti digitali in conformità dello standard MAG e le direttive della BDI, e prevede un modulo di datastorage per la memorizzazione e conservazione a lungo termine degli oggetti. Lo strumento privilegiato per la comunicazione al cittadino dei servizi erogati dalla BNN e delle sue attività istituzionali è il sito web www.bnnonline.it. Il sito ha come obiettivo primario - oltre all’offerta di un articolato ed esauriente apparato informativo sulla BNN (contenuti, struttura, funzionamento) - quello di estendere i servizi dell’Istituto anche all’utenza online, nella convinzione che ogni contatto al sito della BNN debba essere considerato alla stessa stregua dell’accesso di un utente nei locali della biblioteca. Lo scopo è quindi quello di aumentare progressivamente la quantità e la qualità di servizi erogabili in remoto. Il sito è strutturato nelle sezioni: guida rapida alla biblioteca e ai servizi offerti; news e aggiornamenti sull’erogazione dei servizi, comunicazioni di eventi culturali, nuove accessioni; descrizione delle sezioni con prospetto analitico dei servizi offerti; fondi e raccolte; attività editoriali ed espositive; percorsi bibliografici (rassegne e recensioni librarie, approfondimenti su raccolte e personaggi legati alla storia della biblioteca, nonché su temi ed eventi culturali di interesse generale); risorse nel web; versione in lingue straniere (inglese e francese). Attraverso moduli in linea è possibile prenotare le fotoriproduzioni e chiedere informazioni attraverso il servizio “Chiedi al bibliotecario”, realizzato in collaborazione con Codex - Biblioteche digitali della Campania. Dalla pagine del sito si accede ai seguenti cataloghi in linea: OPAC della BNN, OPAC della Biblioteche del Polo SBN di Napoli, Risorse elettroniche possedute dalla BNN. Il sito web della BNN ospita e gestisce anche il sito del Polo SBN di Napoli. Di particolare interesse la sezione “Biblioteca digitale” (http://www.bnnonline.it/ biblvir/bibdig.htm), attraverso la quale è possibile consultare liberamente alcuni documenti di particolare rilievo tra quelli posseduti dalla BNN. Da segnalare, tra i documenti disponibili: • Gli autografi dei Canti di Giacomo Leopardi conservati nella Biblioteca Nazionale di Napoli; • Alcune raccolte conservate presso la Biblioteca Lucchesi Palli, sezione della BNN dedicata alle arti dello spettacolo (fotografie, locandine teatrali, programmi di sala, ecc.). I fondi sono stati digitalizzati a cura di Archivi di Teatro Napoli, un progetto di collaborazione tra le principali istituzioni napoletane impegnate nella valorizzazione delle fonti per la storia del teatro: Biblioteca Nazionale di Napoli, sezione Lucchesi Palli; Archivio di Stato di Napoli Centro di documentazione teatrale; Museo di San Martino di Napoli Sezione Teatrale; Società Napoletana di Storia Patria; Associazione Voluptaria; • Le carte nautiche della Biblioteca Nazionale di Napoli, a partire dalla Carta catalana (ca. 1413), tra le più antiche presenti nella raccolta; • L’Album Verdi, conservato presso la Lucchesi Palli, contenente ca. 80 autografi di Giuseppe Verdi, insieme a documenti che testimoniano del culto verdiano tra la fine del sec. XIX e i primi decenni del XX (materiali iconografici, pagine autografe di illustri personalità del tempo. Visualizzabile in forma di leggio elettronico, l’Album si può “sfogliare” virtualmente; • Andrea Perrucci, Dell’arte rappresentativa premeditata, ed all’improviso (Napoli, M.L. Muzio, 1699), coedizione web, con la riproduzione digitale dell’esemplare posseduto dalla BNN, dell’edizione bilingue edita dalla Scarecrow Press nel 2007. Segnaliamo infine che dal sito della BNN (http://www.bnnonline.it/percorsi/ leopardi_segreto. htm) è possibile accedere al reportage video realizzato dalla redazione de IlSole24ore.com, in collaborazione con la Biblioteca Nazionale di Napoli, dal titolo Leopardi segreto. Alla scoperta dei manoscritti custoditi nella Biblioteca Nazionale di Napoli. Un itinerario tra le raccolte della Biblioteca Nazionale di Napoli, che culmina con l’apertura della camera blindata della sezione Manoscritti e Rari alla scoperta dei manoscritti autografi dei canti di Giacomo Leopardi, di cui discutono il Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli, Mauro Giancaspro, e il Direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio De Bortoli. 105 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Biblioteca Nazionale di Napoli Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania La Biblioteca Nazionale dà voce ai lettori Mauro Giancaspro Direttore Regionale: Pio Baldi Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 2464111 Fax 081 7645305 Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” Direttore: Mauro Giancaspro Piazza del Plebiscito, 1 80132 Napoli Tel. 081 407921 Fax 081 403820 [email protected] www.bnnonline.it 106 La Biblioteca Nazionale di Napoli dà voce ai lettori è un progetto che vuole realizzare la mai sopita volontà di rendere partecipi e artefici della vita di una biblioteca i suoi lettori proponendo un dialogo diretto, non mediato dalla efficientissima tecnologia contemporanea e dai rigidi schemi compilativi di modelli prestampati distribuiti pubblico, ma fondato sul rapporto umano, fisico, diretto e soprattutto aperto. L’8 luglio il direttore ha avviato il primo incontro dibattito nella Sala Rari della Biblioteca con i lettori attraverso un semplice avviso al pubblico. Al di là dei suggerimenti forniti dai frequentatori abituali che conoscono concretamente punti di forza e di debolezza della biblioteca e dall’apertura di un dibattito, i lettori hanno espresso l’entusiastica volontà di collaborare e stabilito tra loro un’intesa spontanea costituendo una rete di corrispondenza e-mail tra di loro e con la direzione, scambiandosi opinioni e organizzando richieste da rivolgere alla direzione. Hanno spontaneamente creato un loro coordinatore e stanno progettando l’idea di costituire un’Associazione di Amici della Biblioteca Nazionale di Napoli. Lo spirito è quello di recuperare per la crescita culturale la valenza del rapporto umano insidiato dall’invasivo predominio del computer. Leggi un libro. Ti cambia la vita! Campagna di promozione del libro e della lettura, attuata attraverso la diffusione intensiva di una serie di messaggi in internet e divulgazione di opuscoli a stampa, con l’organizzazione di incontri di letture e dibattiti in Biblioteca; dall’altro attraverso il coinvolgimento di alcune tipologie di aziende operanti sul territorio e impegnate nella valorizzazione del patrimonio culturale e delle risorse economiche e produttive. OBIETTIVI “attirare” al mondo dei libri il maggior numero di persone di tutte le fasce di età; “contagiare” la passione della lettura come piacere e come strumento di esercizio di libertà, d’informazione, d’opinone; “coltivare” la lettura in ogni occasione e in ogni luogo; “condividere” il piacere della lettura inteso anche come momento di aggregazione umana; “educare” alla lettura “domestica” come abitudine del quotidiano. STRUMENTI diffusione di messaggi promozionali chiari e immediati; affissione di locandine nelle scuole; - coinvolgimento di editori e librerie; incontri a tema in biblioteca con specialisti del settore, autori, attori e con letture ad alta voce; - diffusione in internet PARTNER scuole; librerie; alberghi; aziende vitivinicole. I messaggi scelti sono indirizzati a varie tipologie di possibili lettori cercando di individuarne i gusti con l’intento di catturarne l’attenzione attraverso la diffusione di locandine, opuscoli, cartoline, adesivi, segnalibri, slogan. Nell’ambito della campagna di comunicazione sulla promozione del libro e della lettura “Leggi un libro. Ti cambia la vita!” la Biblioteca Nazionale di Napoli, con l’obiettivo di coniugare promozione culturale e valorizzazione del territorio, ha dato vita al progetto pilota, “Prenota la tua lettura in camera” realizzato con gli alberghi più prestigiosi che rappresentano l’immagine più qualificata dell’accoglienza e dell’ospitalità della città; ad ogni albergo sono stati affidati 100 libri di narrativa in lingua italiana e straniera fra i quali gli ospiti possono scegliere, prenotare e trovare il libro desiderato in camera. Le proposte di lettura, infatti, presentano una varietà di generi muovendo dalla narrativa, in particolare: romanzi storici, di avventura, d’amore, di fantascienza, noir, gialli, fumetti. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino L’Ufficio Trasparenza e l’Ufficio Comunicazione insieme per un work flow semplice e moderno Stefania Ugatti, Dario Galasso Tra i responsabili dell’Unità Organica 4 legge 241/90 e dell’Ufficio Comunicazione è nato uno stretto rapporto grazie ad una comunione di vedute relative alla gestione degli utenti clienti. Il concetto di servizio legato all’Ufficio Comunicazione e l’attività dell’Unità Organica 4 Legge 241/90 hanno fatto sì che l’obiettivo principale fosse la soddisfazione del cliente-utente e quindi la garanzia di un servizio veloce e semplice. Il primo progetto di miglioramento della qualità del servizio relativo alla Unità 4 – legge 241/90, realizzato nel 2006, parte sulla scorta dei concreti risultati raggiunti con l’introduzione di un modello per l’accesso ai documenti: Mod. 1 – Accesso ai documenti L.241/90 e Mod. 2 – Accesso ai documenti L.241/90 – estrazione di copia o copia conforme. L’introduzione di tali modelli ha portato, nel corso di pochi mesi, al raggiungimento di diversi risultati: • la snellezza della procedura, resasi necessaria dopo le successive modificazioni ed integrazioni alla L.241/90, intervenute con la legge del 11 febbraio 2005 n.15, con il D.L. 14 marzo 2005 n.35 convertito con modificazione della legge del 14 maggio 2005 n.80 e dal D.P.R. 12 aprile 2006 n.184 (regolamento recante disciplina in materia di accesso ai documenti amministrativi); • ha rinsaldato la fiducia fra il cittadino e l’Amministrazione a fronte di alcune perplessità sorte per il passato rispetto a dinieghi all’accesso; ha reso in modo chiaro che le richieste d’accesso ai documenti, meglio note, secondo un generalizzato sentire del cittadino, come richieste prodotte nel nome della trasparenza, vanno avanzate salvaguardando la privacy di eventuali controinteressati (D.Lgs. n.196 del 30.06.2003 Codice in materia di protezione dei dati personali). Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Pio Baldi Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 2464111 Fax 081 7645305 Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Salerno e Avellino Soprintendente: Enrico Guglielmo Coordinatore settore Promozione e Attività Culturali: Maria Pasca Ufficio Comunicazione: Stefania Ugatti Via Botteghelle, 11 84100 Salerno Tel. 089 2573245 Fax 089 251727 [email protected] www.ambientesa.beniculturali.it Sulla base di quanto esposto si è giunti alla determinazione di introdurre altri modelli che snelliscono ulteriormente i tempi dell’iter burocratico anche in considerazione che il servizio espletato dall’Unità 4 – legge 241/90 e dall’Ufficio Comunicazione implica una grossa fetta di lavoro che è quella relativa all’accesso ai documenti da parte degli studenti, professori, studiosi e professionisti. Particolare attenzione è stata rivolta ai giovani laureandi che per motivi di studio fanno richiesta di accesso all’Archivio della nostra Soprintendenza, l’Ufficio Comunicazione ha il compito di accogliere gli studenti e di ascoltare le loro richieste, immedesimandosi nella loro difficoltà iniziale, causata dalla mancanza di esperienza nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Con gli appositi modelli, in cui vengono chiaramente esplicitate le norme in materia di copyright, gli oneri relativi a pubblicazioni e tutto quanto renda facilitata la procedura d’accesso, gli studenti hanno la possibilità in giornata di ricevere le copie richieste. I ragazzi hanno anche la possibilità di utilizzare macchine fotografiche digitali per risparmiare tempo, denaro e carta, richieste di ulteriori informazioni possono essere inoltrate tramite e-mail. L’Ufficio Comunicazione e l’Unità Organica 4, per garantire la rapidità del servizio ai giovani, si avvalgono della collaborazione della Segreteria, dell’Ufficio Protocollo e dell’Archivio, infatti è stato attivato un iter preferenziale, tecnicamente work flow, che tiene conto, e delle difficoltà di approccio dei giovani, e delle loro esigenze. Un nuovo progetto relativo all’anno 2008 prevede: • la rielaborazione dei modelli con il successivo inserimento nel sito web della Soprintendenza di Salerno; 107 • la realizzazione dello Sportello Pubblico finalizzato, prevalentemente, al raggiungimento di un vero e proprio sportello informa giovani; • informatizzazione delle pratiche relative alle richieste avanzate per migliorare la ricerca d’archivio ai fini di un tempestivo espletamento nei termini previsti dalla normativa vigente. La costante attenzione, inoltre, rivolta da parte di questi due Uffici all’utenza e l’intenzione di rimodulare il servizio in base alle richieste della stessa, ha permesso di accogliere di buon grado le disposizioni della Prefettura di Salerno circa la necessità di avviare una costante indagine sul grado di soddisfazione da parte dei cittadini rispetto ai servizi resi sul territorio dalle Pubbliche Amministrazioni. Il progetto, diffuso grazie alla Conferenza Provinciale Permanente (organo che coadiuva il Prefetto nell’esercizio delle funzioni di coordinamento delle attività degli uffici periferici dello Stato), prevede la somministrazione di un modello per indagine sulla customer satisfaction fornito dal Ministero degli Interni, l’indagine ha una validità continuata e cadenza trimestrale ed alimenterà una Banca dati della P.A. 108 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei Museo Archeologico di Napoli La Carta dei servizi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Maria Rosaria Borriello Nel corso del 2007 e del 2008, secondo le disposizioni del Ministero per i Beni e le Attività culturali, in applicazione della Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio del 1994, l’ex Soprintendenza per i Beni Archeologici di Napoli e Caserta, in parte sostituita dalla Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei, ha adottato all’interno del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il più antico e importante museo archeologico d’Italia, la Carta dei Servizi, tra le iniziative volte a promuovere una più ampia valorizzazione del patrimonio del cittadino e ad adeguare, in armonia con le esigenze di tutela, di conservazione e di ricerca, l’organizzazione delle attività e il livello di qualità dei servizi resi al cittadino rispetto alle aspettative degli utenti. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Pio Baldi Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 2464111 Fax 081 7645305 Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei Soprintendente: Pietro Giovanni Guzzo Piazza Museo Nazionale, 19 80135 Napoli www.sba-na.campaniabeniculturali.it Museo Archeologico Nazionale di Napoli Direttore: Maria Rosaria Borriello Piazza Museo, 19 80135 Napoli Tel. 081 4422111 Fax 081 440013 [email protected] www.napolibeniculturali.it marcheo.napolibeniculturali.it La Carta dei Servizi redatta ispirandosi agli standard ministeriali, corredata di un apposito modulo di reclamo, è stata quindi inserita nel sito Web istituzionale del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, di recente aggiornato tra il 2005 e il 2007, in osservanza alle disposizioni della legge n. 3/2004 sull’accessibilità dei siti Web pubblici e delle indicazioni specifiche del Ministero, all’interno del “Circuito Informativo Regionale per i beni culturali della Campania”, realizzato nell’ambito del progetto “Archeologia on line e siti Web istituzionali”, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania, in convenzione con l’Istituto di Cibernetica del Consiglio Nazionale delle Ricerca di Napoli, con il coordinamento amministrativo e finanziario della Direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica del Ministero. La Carta dei Servizi, seppure presente nel sito Web e messa a disposizione del pubblico in modo evidente presso il punto informazioni e la biglietteria del Museo all’inizio del 2008, tuttavia non viene generalmente richiesta in visione dai visitatori. Le segnalazioni /reclamo sinora pervenute e immediatamente riscontrate formalmente, sono circa una trentina. L’oggetto del reclamo, per lo più, non è strettamente collegato agli enunciati della Carta, evidenziando soprattutto aspetti e situazioni “negative”, alcune delle quali derivanti da carenze croniche di carattere strutturale. Spesso, peraltro, più che reclami rispetto a fatti obiettivi, le segnalazioni consistono in generiche esternazioni non corredate neppure da referenze o indirizzo del reclamante. Gli argomenti maggiormente citati sono: • la chiusura al pubblico di settori del museo dovute a carenza del personale di vigilanza; • l’incremento del costo del biglietto di ingresso in occasione di mostre; • la carenza – reale o presunta – di apparati didattici. 109 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei Museo Archeologico Nazionale di Napoli Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Pio Baldi “Incontri di Archeologia” e altre iniziative per il pubblico curate o coordinate dal Servizio Educativo tra il 2007 e il 2008 nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Marco De Gemmis Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 2464111 Fax 081 7645305 Gli “Incontri di Archeologia” proposti dal Servizio Educativo della Soprintendenza sono giunti nel 2007-2008 alla loro XIII edizione. Nati come cicli di conferenze dedicate alle collezioni dei musei e alle aree archeologiche comprese nel territorio di competenza della Soprintendenza, si configurano ormai, con l’inclusione delle sezioni “Incontri della domenica” e “Altre iniziative”, come ricchi contenitori di proposte tra loro anche molto diverse: ciò è richiesto da un pubblico che è da considerare un insieme complesso e al suo interno molto diversamente caratterizzato, cui destinare iniziative che rispondano – per contenuti e modalità di trasmissione – alle specifiche esigenze emerse e individuate. Con il programma degli “Incontri di Archeologia” e quelli proposti in occasione di “X Settimana della cultura”, “Festa della musica”, “Giornata dei diritti delle persone con disabilità”, “Giornate europee del patrimonio” e di altre manifestazioni cui si è aderito, si sono proposti complessivamente, tra settembre 2007 e agosto 2008, oltre cento appuntamenti: un numero rilevante – a fronte di una spesa molto contenuta – di occasioni offerte, specialmente al pubblico residente nel territorio di competenza della Soprintendenza, per conoscere e considerare propri i luoghi del nostro patrimonio archeologico. E, come per gli anni precedenti, si è voluto puntare su musica, letteratura, cinema, arte contemporanea per richiamare anche un pubblico non necessariamente interessato all’archeologia. Tale ricchezza di proposte è il frutto, in fase di programmazione, di attività di ricerca e osservazione, nonché di una larghissima collaborazione che al Servizio Educativo vogliono assicurare funzionari e personale interno – e va citato l’eccellente, cospicuo contributo fornito dagli Assistenti Tecnici Museali del MANN –, ma anche le Università, numerose associazioni culturali e archeologi esterni all’Amministrazione. Per soffermarci ancora sull’utenza coinvolta, può valere la pena segnalare l’impegno dedicato ai pubblici speciali. Nel corso dell’anno in argomento è stata confermata l’attenzione ai bambini in visita con le famiglie, mentre sono state moltiplicate le iniziative destinate ai non vedenti e agli ipovedenti sia adulti che in età scolare – ai quali si sono proposti, oltre alle più tradizionali visite tattili, laboratori i cui risultati sono stati oggetto di una mostra nel Museo di Napoli – ed è stato incrementato l’impegno finalizzato ad abbattere le barriere che tengono lontane le numerose comunità straniere residenti a Napoli e provincia dal nostro patrimonio, operando proficuamente in collaborazione con la Cooperativa Sociale Dedalus, con la quale si vanno progettando anche iniziative volte ad avvicinare il pubblico italiano alle diverse culture ormai diffusamente presenti nel territorio. Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Napoli e Pompei Soprintendente: Pietro Giovanni Guzzo Piazza Museo Nazionale, 19 80135 Napoli www.sba-na.campaniabeniculturali.it Museo Archeologico Nazionale di Napoli Direttore: Maria Rosaria Borriello Piazza Museo, 19 80135 Napoli Tel. 081 4422111 Fax 081 440013 [email protected] www.napolibeniculturali.it marcheo.napolibeniculturali.it 110 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA CAMPANIA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Napoli Musei in rete La Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico, Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli, nell’ambito delle sue attività istituzionali, ha, da sempre, posto al primo piano tra i suoi obiettivi, insieme alla valorizzazione, la più diffusa e capillare fruizione del patrimonio storico-artistico. Tra le principali attività istituzionali emerge, nell’ambito della conoscenza e divulgazione del patrimonio culturale, l’attività espositiva. Ed è in quest’ambito che l’innovazione tecnologica, come strumento di diffusione, di studio, di divulgazione, assume un aspetto rilevante perchè, in occasione di tutte le grandi mostre organizzate negli ultimi anni, sono stati creati siti web, attivi anche per molti mesi dopo la chiusura delle esposizioni ed utili per approfondire lo studio di grandi artisti: Caravaggio, Tiziano, Morelli. Nel corso del 2007, in occasione dei cinquanta anni del Museo di Capodimonte – aperto al pubblico nel maggio del 1957 - la Soprintendenza ha promosso un evento unico ‘Omaggio a Capodimonte’: per un anno, da maggio 2007 a maggio 2008 sono state organizzate due grandi esposizioni (‘Omaggio a Capodimonte da Caravaggio a Picasso’ e ‘Salvator Rosa tra mito e realtà’) e una serie di iniziative che di Capodimonte, da un lato ricordassero vicende storiche e percorsi istituzionali, dall’atro ne evidenziassero la costante vocazione a un ruolo culturale e civile di dimensione internazionale. Tutte le manifestazioni, poste sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, sono state presentate sul sito creato per l’occasione; eventi espositivi di dimensione internazionale, concerti, teatro, musica, attività didattica, borse di studio, sono tuttora consultabili sul sito: www.museo-capodimonte.it Il sito è stato visitato (dato aggiornato ad aprile) da 37.825 utenti. Inoltre, appena attivati, la Soprintendenza ha provveduto ad una puntuale e costante presenza sui siti web istituzionali: www.beniculturali.it - www.napolibeniculturali.it, inserendo i dati relativi agli eventi, alla storia delle sei strutture dipendenti, e tutte le indicazioni relative all’utilizzo, in concessione, degli spazi disponibili nelle strutture museali, con la necessaria modulistica on-line. È attualmente in corso l’introduzione on-line dell’ingente patrimonio fotografico della Soprintendenza, che partecipa anche al progetto ARTPAST, relativo all’informatizzazione del catalogo del patrimonio storico-artistico. Nel Museo Duca di Martina è in corso di completamento l’attivazione del progetto ’Documentazione Digitale in forma Rotazionale’ della collezione Perrone, che sarà consultabile dal pubblico e dagli studiosi. La Certosa e Museo di San Martina aderisce al progetto CASSIO, il programma, in corso di attivazione, che prevede modelli in scala e sintesi vocale per consentire la fruizione del patrimonio museale ai visitatori diversamente abili, non udenti o non vedenti. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Campania Direttore Regionale: Pio Baldi Coordinatore per la Comunicazione: Maria Rosaria Nappi Via Eldorado, 1 80132 Napoli Tel. 081 2464111 Fax 081 7645305 Direzione Generale per i Beni Architettonici, Storico-Artistici ed Etnoantropologici Direttore Generale: Roberto Cecchi Coordinatore per la Comunicazione: Isabella Cianfarani Via di S. Michele, 22 00153 Roma Tel. 06 5434344 Fax 06 5882472 [email protected] Soprintendenza Speciale per i Patrimonio Storico e Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Napoli Castel Sant’Elmo Via Tito Angelini, 22 80129 Napoli Tel. 081 7499111 Fax 081 2294498 [email protected] 111 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA-ROMAGNA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Le Giornate Europee del Patrimonio 2008 in Emilia-Romagna. Le grandi Strade della Cultura: viaggio fra i tesori d’Italia Direttore Regionale: Carla di Francesco Paola Monari Coordinatore per la Comunicazione: Paola Monari Via S. Isaia, 20 40123 Bologna Tel. 051 3397011 Fax 051 3397077 [email protected] www.emiliaromagna.beniculturali.it 112 Nel 2008, il valore sopranazionale delle “Giornate Europee del Patrimonio”, che vede uniti in un’unica rete decine di Paesi europei, è accresciuto dal fatto che questo è l’”Anno Europeo del Dialogo Interculturale”, istituito dalla Decisione N. 1983/2006/EC del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione Europea (18 dicembre 2006): documento che riconosce nella grande diversità culturale del Vecchio Continente una condizione esclusiva, capace di incoraggiare i cittadini ad esplorare i benefici del ricco patrimonio culturale e, al tempo stesso, capace di offrire loro le opportunità per trarre insegnamento da tradizioni culturali diverse. In questo ambito il MiBAC è promotore del progetto “Mosaico: Melting colours of Europe”, un’agenda multiculturale e multietnica articolata in una serie di eventi che da un lato favoriscono integrazione scambio culturale, dall’altro la conoscenza dell’Europa nel mondo. Sulla stessa scia, l’attività di coordinamento e di comunicazione attuata negli anni dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’EmiliaRomagna, insieme a Soprintendenze, Archivi e Biblioteche statali in occasione delle manifestazioni nazionali promosse dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ha ottenuto in regione il non facile risultato di sensibilizzare e di coinvolgere in maniera capillare le strutture locali. Confortati dal successo delle adesioni di pubblico nelle passate edizioni, Musei, Enti pubblici territoriali, Istituzioni e privati hanno rinnovato e intensificato l’impegno per soddisfare le attese culturali che i cittadini ormai si aspettano dalle “Giornate Europee del Patrimonio”, nell’ultimo fine settimana di settembre. Ad essi si è aggiunta la collaborazione del FAI e della Società “Autostrade per l’Italia” che ha accresciuto l’offerta, suggerendo percorsi che portano alla scoperta di abbazie, luoghi di culto, parchi, ville, e tradizioni popolari situati in prossimità della rete autostradale. Le “Giornate” sono un momento speciale di incontro tra addetti ai lavori e grande pubblico e la partecipazione sempre più attenta da parte degli operatori della cultura e degli enti locali indica, finalmente, una chiara volontà di lavorare insieme per la conoscenza del patrimonio, fondamento della conservazione, e per la sua valorizzazione in un contesto sempre più ampio. In regione, il percorso che gli Uffici del Ministero stanno seguendo è quello di rendere più stretti i rapporti tra tutela, restauro, valorizzazione e fruizione, in un dialogo costante tra tecnici e pubblico. In tale ambito la manifestazione dà la possibilità di comunicare i risultati del quotidiano impegno per la salvaguardia dei beni culturali in maniera inedita, accattivante, svestita degli abiti seriosi con cui normalmente sono mostrati. Gli effetti sinora ottenuti compensano ampiamente l’impegno. Il tema di quest’anno, Le grandi strade della cultura: viaggio tra i tesori d’Italia, ha un immediato richiamo alla storia di quelle peregrinazioni che hanno fatto del nostro paese una delle mete predilette degli intellettuali e dei nobili settecenteschi. Il mito del museo all’aperto, con le sue opere d’arte, i suoi siti archeologici, il teatro, la musica il clima mite, costituiva un potente richiamo per chiunque volesse conoscere e sentirsi parte di valori che raccontano la storia dell’essere umano. Oggi, l’idea del viaggio coinvolge da un lato coloro che si occupano di tutelare e di valorizzare il patrimonio e dall’altro gli utenti destinatari della fruizione. Offerta in forme nuove ed originali, capaci rendere il pubblico consapevole dell’importanza del patrimonio in ogni settore culturale, essa suggerisce anche sviluppi turistici che consentono un reciproco arricchimento e soprattutto concretizza il concetto di condivisione del patrimonio. A conferma di quanto detto va precisato che nel 2008 il programma delle “Giornate” si è presentato particolarmente ricco di eventi (circa 250) su tutto il territorio regionale, sottolineando la vitalità e l’interesse delle amministrazioni, dei musei locali e delle associazioni che hanno aderito al piano di comunicazione del Ministero o hanno avviato manifestazioni proprie. Da Piacenza a Rimini, lungo la via Emilia e lungo i percorsi che in essa convergono dalla pianura e dall’Appennino, spesso, sono proprio le strade ad essere protagoniste degli eventi: strade che nel territorio collegano chiese, castelli, case padronali e borghi rurali; strade devozionali scandite dalle stazioni della Via Crucis; strade che toccano i luoghi delle tragedie della seconda guerra mondiale; strade che mettono in mostra la storia delle città; strade aperte agli artisti di strada o restituite ai cittadini per una ‘notte bianca’. 113 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA-ROMAGNA Archivio di Stato di Piacenza Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna La nuova sede dell’Archivio di Stato di Piacenza Gian Paolo Bulla Direttore Regionale: Carla di Francesco Coordinatore per la Comunicazione: Paola Monari Via S. Isaia, 20 40123 Bologna Tel. 051 3397011 Fax 051 3397077 Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Piacenza Direttore: Gian Paolo Bulla Palazzo Farnese Piazza Cittadella, 29 29100 Piacenza Tel. 0523 338521 Fax 0523 384916 [email protected] www.archiviodistatopiacenza.beniculturali.it 114 L’Archivio di Stato di Piacenza è l’archivio della città; tutti i fondi documentari delle maggiori istituzioni cittadine, infatti, sono conservati in questo istituto, che si configura come il custode della memoria collettiva. Qui si conservano non solo le carte degli uffici statali del territorio, che per legge devono essere versate (Tribunale, Prefettura, Questura ecc.), ma anche l’archivio storico del Comune di Piacenza, la parte più antica dell’archivio dell’Amministrazione Provinciale, l’archivio degli Ospizi Civili, l’archivio storico del Consorzio Agrario Provinciale, documenti di imprese piacentine (SIFT-SEA, Impresa di costruzioni Max e Franco Fioruzzi), numerosi fondi delle più importanti e antiche famiglie di Piacenza (Scotti, Anguissola, Barattieri, Casati Rollieri, Gulieri, Pallastrelli, Baldini-Radini Tedeschi, gli archivi dell’ex Provveditorato agli studi di Piacenza e di alcune scuole del territorio. Oggi il patrimonio dell’istituto conta 173 complessi documentari per 10 chilometri circa, con fondate prospettive di ulteriori aumenti; si contano 103.000 pezzi cartacei (secc. XIII–XX), tra cartelle, pacchi e registri; le pergamene, dal secolo X al secolo XIX, sono 31.596; oltre 2.500 sono le bobine della raccolta dei Microfilm; 2.300 le fotografie; 1.573 le mappe catastali; 72 i sigilli restaurati, mentre la biblioteca conta 10.000 unità. Dagli anni Novanta l’Archivio di Stato ha affiancato alla tradizionale attività di tutela, conservazione e riordino dei complessi documentari un’intensa attività di valorizzazione del proprio patrimonio attraverso una stretta collaborazione con gli enti e le associazioni operanti sul territorio. Attraverso la collaborazione con il Comune, ad es. l’Amministrazione Provinciale ed altri enti sono scaturite mostre didattiche (ad ese. Alle origini dell’Università. Le scuole capitolari di Piacenza, Cremona, Parma 1999-2000; Storie di casa. Negli archivi storici delle famiglie piacentine, 2002-2003; I giorni della Repubblica (1946-2006), 2006-2007) che hanno avvicinato i piacentini al loro archivio e alla storia della loro città. In questa direzione dal 2008 si è avviata una collaborazione con le circoscrizioni e i comitati di quartiere per avvicinare i documenti attraverso esposizioni agili e sintetiche. Nel 1998, quando l’esigenza di mettere completamente a norma l’attuale sede dell’Archivio di Stato di Piacenza in Palazzo Farnese si dimostrò insuperabile, l’Amministrazione archivistica individuò parte del monastero lateranense di S. Agostino per realizzare al più presto magazzini complementari e, in prospettiva, la nuova unica sede dell’istituto archivistico. Il complesso, posto al n. 35 dello Stradone Farnese è in prossimità di un’ampia area comunale (già pertinente al monastero-caserma) oggetto di riqualificazione. Dal 2000, pur nel mezzo di un processo lungo e complicato, l’ala est (la cd. stecca con due finestre a serliana) funziona come stoccaggio provvisorio del materiale archivistico e dal 2002 è stata sottoposta a ingenti lavori di adeguamento. Sono stati realizzati – e riempiti nel 2007 – i primi due depositi per oltre 2 km e ne sono stati appaltati altrettanti. L’entità dell’intervento, il primo su un complesso monumentale tra i più bisognosi di recupero, e il favore che esso incontra nella città faranno del monastero una vera e propria casa delle carte, l’archivio dei piacentini, in un’area – quella di S. Agostino ex Caserma Cantore – a stretta vocazione culturale dove anche l’Amministrazione Comunale ha avviato un consistente processo di riqualificazione. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA-ROMAGNA Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna Benvenuta Vetilia! Breve storia di un’ara sepolcrale del I secolo d.C., dallo scavo al museo Carla Conti, Donato Labate Il monumento sepolcrale della liberta Vetilia Egloge è stato scoperto nel settembre 2007 ai margini della via Emilia, all’altezza del sottopasso della ferrovia Modena – Sassuolo. Eretta verso la metà del I secolo d.C., l’ara funeraria di Vetila Egloge è uno dei monumenti più imponenti mai rinvenuti a Mutina. Sulla fronte presenta un’iscrizione dedicatoria incorniciata da un elegante motivo vegetale mentre sui lati minori sono scolpite le decorazioni rituali di una patera (piatto) e di un urceus (brocca), simboli delle libagioni offerte ai defunti. Lo specchio epigrafico reca incisa la dedica: V (iva) f(ecit)/Vetilia (mulieris) lib(erta)/Egloge sibi et/L(ucio) V(alerio) Q(uinti) f(ilio) Constant(i)/decurioni Mut(inae) viro/optumo et carissimo et/L(ucio) Valerio L(uci) lib(erto) Constanti /filio piissimo apollinar(i)/et augustali “Da viva Vetilia Egloge, liberta di una donna, fece (il monumento) per sé e per Lucio Valerio Costante, figlio di Quinto, decurione di Mutina, carissimo e ottimo marito, e per Lucio Valerio Costante, liberto di Lucio, piissimo figlio, apollinare e augustale”. L’iscrizione sul basamento In fr(onte) p(edes) XX in ag(ro) p(edes) XXX, “Sulla fronte 20 piedi (5,92 m), in profondità 30 piedi (8,88 m)” ci fornisce la dimensione del recinto funerario che occupava un’area di circa 50 mq. ed è uno dei più grandi tra quelli attestati a Mutina. All’interno di quest’area sono state rinvenute quattro sepolture, presumibilmente riferibili ai personaggi citati nell’iscrizione dell’ara o ad altri congiunti o liberti legati alla famiglia. Il monumento venne eretto dalla liberta Vetilia Egloge per se stessa, per il marito Lucio Valerio Costante e per il figlio. Dall’onomastica trapelano alcuni aspetti della vita di questi personaggi. Vetilia era stata schiava, forse di origine greca, certamente orientale, come rivela il nome servile Egloge, utilizzato come cognomen accanto al nomen latino (Vetilia) mutuato da colei che l’aveva liberata. Di condizione servile era stato anche il figlio, affrancato dallo sposo della madre, Lucio Valerio Costante, da cui riceve il nome. Non possiamo invece sapere se Vetilia, che generò il figlio mentre era schiava, lo avesse avuto da una precedente unione o se fosse il figlio naturale di Lucio. I membri della famiglia di Vetilia Egloge rivestivano cariche prestigiose. Il marito era un decurione, una delle massime cariche cittadine; il figlio era “apollinare e augustale”, ossia membro di due congregazioni cittadine addette al culto dell’imperatore. Il monumento è stato rinvenuto durante gli scavi preliminari alla realizzazione di un complesso residenziale e la sua parte superiore è stata intercettata a poco più di un metro e mezzo di profondità dal piano di calpestio. Procedendo con gli scavi, è venuta alla luce - ancora perfettamente conservata - una struttura imponente, alta oltre quattro metri e del peso di 25 tonnellate, alla cui sommità svettava un’ara parallelepipeda. Al di sotto dell’ara sono stati progressivamente individuati tre gradoni di pietra calcarea poggianti a loro volta su un dado formato da quattro lastre disposte verticalmente. Alla base del dado è emerso uno zoccolo composto da vari elementi lapidei. Il piano su cui poggiava il monumento è stato raggiunto a circa cinque metri e mezzo di profondità. Lo scavo archeologico ha interessato una superficie di 160 mq. ed è stato seguito con grande interesse da cittadini ed organi di informazione, dal momento della scoperta a quello della spettacolare rimozione fino al rimontaggio e alla definitiva musealizzazione. Protagonista della mostra “Benvenuta Vetilia!”, che si è tenuta dal 16 dicembre 2007 al 27 aprile 2008, il monumento è da allora esposto nel Lapidario Romano dei Musei Civici, a Modena, nel Palazzo dei Musei in Viale Vittorio Veneto n. 5. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Direttore Regionale: Carla di Francesco Coordinatore per la Comunicazione: Paola Monari Via S. Isaia, 20 40123 Bologna Tel. 051 3397011 Fax 051 3397077 Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna Soprintendente: Luigi Malnati Via Belle Arti, 52 40126 Bologna Tel. 051 223773 Fax 051 227170 [email protected] www.archeobo.arti.beniculturali.it 115 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’EMILIA-ROMAGNA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le provincie di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia-Romagna Il Museo Nazionale di Ravenna: comunicazione e promozione Direttore Regionale: Carla di Francesco Cetty Muscolino, Federica Cavani, Emanuela Grimaldi Coordinatore per la Comunicazione: Paola Monari Via S. Isaia, 20 40123 Bologna Tel. 051 3397011 Fax 051 3397077 Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini Soprintendente: Giorgio Cozzolino Via S. Vitale, 17 48100 Ravenna Tel. 0544 543711 Fax 0544 543732 [email protected] www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it Museo Nazionale di Ravenna Direttore: Cetty Muscolino Via Fiandrini 48100 Ravenna Tel. 0544 543711 [email protected] 116 I musei sono una fonte educativa e comunicativa inesauribile, basti pensare che l’effettiva funzione del museo è proprio costituita dalla comunicazione stessa e che le opere d’arte sono potenti veicoli di messaggi complessi e polivalenti. Comprendendo l’enorme portata comunicativa del museo e l’importanza del suo ruolo di istituzione educativa, i Servizi educativi della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini proseguono nella ricerca di metodi sperimentali e innovativi nel campo della comunicazione, promozione e della didattica museale al fine di stabilire una sempre più proficua e non sporadica interazione tra il museo e i suoi fruitori. Per queste ragioni i destinatari dell’azione comunicativa del Museo Nazionale di Ravenna non sono solo la scuola e gli altri istituti di formazione, ma anche le associazioni culturali, le famiglie, gli adulti e altri gruppi eterogenei. Il coinvolgimento di un ampio e diversificato pubblico è facilitato e stimolato anche dalla eterogeneità delle collezioni storico-artistiche del Museo che suggeriscono molteplici e accattivanti processi comunicativi e spunti di riflessione. Il Museo Nazionale di Ravenna, ospitato dai primi del Novecento nella prestigiosa sede dell’ex monastero benedettino di San Vitale, offre al pubblico immense ricchezze, opere d’arte e manufatti estremamente vari per materiali, tecnica, cronologia e contesto culturale. Attualmente il Museo si presenta come un vasto insieme di raccolte eterogenee, riconducibili a tre gruppi fondamentali: lapidario, reperti da scavo e collezioni d’arte. Il lapidario, esposto lungo i due chiostri del monastero, è costituito da un’interessante raccolta di epigrafi e stele funerarie e da reperti lapidei di epoca romana, paleocristiana, bizantina, romanica, gotica, rinascimentale e barocca. Ai piani superiori sono esposti mosaici e materiali archeologici, provenienti in particolar modo dal territorio di Classe, e le collezioni di arti cosiddette minori, distinte a seconda del tipo di materiale. Appartengono alle collezioni d’arte Bronzi e Placchette, Avori, Icone, Armi e Armature, Ceramiche. Inoltre il Museo ospita l’importante ciclo di affreschi trecenteschi staccati dall’antica chiesa di Santa Chiara in Ravenna opera di Pietro da Rimini. Le attività dedicate alla divulgazione del patrimonio artistico del Museo si sono sempre più diversificate ed arricchite, cercando di creare relazioni con le altre discipline artistiche, letterarie, storiche, musicali e teatrali. Questa interdisciplinarietà è ancor più fondamentale se si tiene conto del contributo positivo all’educazione che scaturisce dalla frequentazione attiva dell’arte e della necessità di accostarsi ad approcci concreti per non cadere nell’allettante spirale del virtuale, con il conseguente ottundimento delle percezioni sensoriali, soprattutto riguardo ai giovani, sempre più isolati in una realtà sperimentata on line. Nell’intento di offrire un contributo e di creare un rapporto felice con le istituzioni si sono delineati percorsi museali più vicini ai programmi scolastici tradizionali, individuando nelle collezioni del Museo Nazionale di Ravenna le opere più idonee, mentre nell’ambito dei seminari di aggiornamento per i docenti si sono privilegiate ampie tematiche, sviluppando i temi che suscitano gli interrogativi più profondi, al di là di ogni barriera geografica e temporale: la vita e la morte, l’amore, la lotta fra il bene e il male, il desiderio di potere o la rinuncia ad esso, l’alchimia e l’astrologia, il diverso e il lontano. Al coinvolgimento attivo dei ragazzi e dei docenti per mezzo del dialogo e dell’esperienza estetica del guardare, si affiancano divertenti e creative attività laboratoriali, che rendono l’esperienza-museo un momento speciale. Tutti i percorsi didattici si basano su una trama ben strutturata sintetizzata da un titolotema che sollecita l’entusiasmo di conoscere, provare meraviglia e stupore di fronte a oggetti “speciali”: Caccia all’opera… al Museo Nazionale, Giardini Paradisiaci… al Museo Nazionale, La Natività... al Museo Nazionale, Il fascino delle erbe tra terapia e magia, Gli affreschi trecenteschi da Santa Chiara, Visti da vicino. Nel caso dei due percorsi didattici legati ad un approfondimento storico (volti a migliorare la conoscenza del mondo romano - Le stele classensi - ed egizio - Ma quanto pesa l’anima?) si è scelto di rendere gli alunni ancora più attivi, attraverso atelier creativi e laboratori teatrali. Così i ragazzi, secondo le dinamiche del gioco di ruolo, con spontaneità ma senza improvvisazione, si calano nei panni, e non solo in senso figurato, di antiche divinità egizie, o impugneranno gli strumenti dei lapicidi romani. Quaderni didattici, recentemente arricchiti e rinnovati anche nella veste grafica, completano gli itinerari, rafforzandone i contenuti educativi e consentendo l’approfondimento in classe delle tematiche affrontate. Le molteplici manifestazioni organizzate nell’ambito degli eventi programmati dal MiBAC si sono rivelate ulteriori occasioni preziose per stringere un’ancor più intensa collaborazione con le istituzioni scolastiche e non solo. Utilizzando anche strumenti multimediali, si sono sperimentati e messi a punto eventi che, oltre al messaggio artistico, portano all’attenzione il potenziale comunicativo del messaggio linguistico e musicale, per fare uscire dall’isolamento le opere e contribuire a che il pubblico viva la continuità fra le diverse forme culturali. Il successo di queste iniziative è strettamente legato anche alla presenza di accoglienti e suggestivi spazi dedicati all’attività didattica e non solo: un’aula per proiezione e seminari, aree per lo svolgimento di eventi musicali e teatrali e un ambiente speciale per le attività di laboratorio, caratterizzato da un’atmosfera gaia, da arredi semplici e colorati, da materiali gradevoli ed evocativi. La comunicazione e la promozione delle attività del Museo avviene attraverso la produzione di strumenti informativi e informatici, dalle divertenti cartoline-cubo, ai coloratissimi quaderni didattici fino al sito Web. Nel sito Web www.soprintendenzaravenna.beniculturali.it i Servizi educativi della Soprintendenza rendono nota la propria attività agli utenti della rete, forniscono tutte le indicazioni utili sui monumenti e musei gestiti dalla stessa e offrono una panoramica completa delle attività da loro svolte, mettendo a disposizione materiali divulgativi e didattici e una ricca e divertente photogallery. Fondamentale per la divulgazione della conoscenza del patrimonio culturale del Museo Nazionale è anche la collaborazione con riviste di settore che offrono la possibilità di far conoscere ad un vasto pubblico le attività svolte nei vari ambiti di competenza. 117 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Friuli Venezia Giulia Un viaggio multimediale nei luoghi della memoria e del pensiero Direttore Regionale: Roberto Di Paola Carmelina Rubino Coordinatore per la Comunicazione: Claudio Barberi Piazza della Libertà, 7 34135 Trieste Tel. 040 4194814 Fax 040 43634 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia Soprintendente: Luigi Fozzatti Piazza della Libertà, 7 34135 Trieste Tel. 040 4194711 Fax 040 43634 [email protected] 118 Organizzare un grande evento, una grande mostra comporta sicuramente un notevole impegno di energie, di mezzi, di risorse umane ed economiche. È un’operazione di marketing, uno strumento per innovare, nell’era delle innovazioni, le politiche nel campo dell’arte e della cultura. Organizzare la diffusione della conoscenza ed il quotidiano e costante utilizzo dei beni culturali in piccole realtà di provincia, dove i Musei statali, sebbene veicoli di grandi e importanti messaggi culturali e di preziosi patrimoni d’arte, sebbene luoghi fondamentali di produzione culturale e di indentità per i cittadini, sono privi di mezzi e di sostegni non solo economici ma anche tecnici e tecnologici, è impresa molto più ardua e dura. Eppure siamo alla fine di un secondo decennio di grandi riforme che hanno segnato lo sviluppo della qualità dei servizi, improntata sui principi della semplificazione e della partecipazione, che hanno definito confini e finalità della Comunicazione pubblica, dandole il rango di vera e propria funzione amministrativa con una sua disciplina, strutture specializzate, procedure, mezzi e personale qualificato. I nuovi media hanno accompagnato, fin dagli inizi degli anni novanta, il processo di informatizzazione della pubblica amministrazione: interconnessione mediante sistemi informatici pubblici, sviluppo di una rete unitaria della pubblica amministrazione, nascita di siti internet e utilizzo sempre più diffuso della posta elettronica, come espressione avanzata di un nuovo modo di lavorare e di dialogare con i cittadini e, via via, fino a sistemi sempre più complessi di comunicazione tramite web. Obiettivo: sviluppare una cultura del servizio come valore aggiunto. Ma, in tutto questo contesto, il messaggio principale resta il seguente: la comunicazione è una disciplina, un modo di lavorare che deve essere trasversale all’Ente, che deve cambiare la cultura dell’Ente, modificarne la struttura e le radici. Occorre appropriarsi di questo carattere della comunicazione, sfondare la barriere di vecchi pregiudizi, investendo sul personale prima che sulla tecnologia o, comunque, su tutti e due contemporaneamente. Occorre lavorare insieme perché l’innovazione non sia un’imposizione ma diventi patrimonio di tutti, occorre creare la consapevolezza che solo attraverso l’innovazione, l’utilizzo della comunicazione e i nuovi strumenti informatici è possibile dare nuova vita a strutture che faticano sempre di più a sopravvivere ai cambiamenti culturali, sociali ed economici. Sicuramente il processo di riforma e di innovazione della pubblica amministrazione ha segnato in maniera più rapida i ministeri economici o gli enti locali, lì dove la cultura del servizio è ormai un bisogno innegabile e l’interazione con il cittadino, l’ascolto delle sue necessità, il monitoraggio dei suoi reclami è un presupposto fondamentale per la verifica della qualità dei servizi offerti. Nell’ambito della “Cultura” questo processo si è sviluppato molto più lentamente e fatica a raggiungere la “provincia” dove ancora la “comunicazione” è un segmento aggiuntivo, poco determinante nell’azione dell’amministrazione, la cui importanza è scarsamente considerata proprio all’interno dell’amministrazione stessa. Dare impulso, pertanto, alla diffusione dell’importanza della comunicazione interna ed esterna, creando nuove professionalità, sostenendo la cultura dell’innovazione, diffondendo lo spirito di collaborazione, dando rilevanza al lavoro di ”gruppo”, creando punti di riferimento e di sostegno per lo sviluppo delle strutture museali, armonizzando i “luoghi del pensiero e della memoria” con l’utilizzo delle nuove tecnologie, è presupposto fondamentale per adeguare anche il Ministero per i Beni Culturali allo sviluppo dei tempi. In Friuli Venezia Giulia, la Soprintendenza per i Beni Archeologici vanta ben due Musei di una notevole rilevanza, quello di Aquileia e quello di Cividale, dove l’esigenza della comunicazione e dell’offerta di servizi innovativi come mezzi fondamentali per convogliare visitatori e sviluppare interessi è particolarmente sentita ma urta contro la carenza di risorse umane, economiche e tecnologiche. Ciò nonostante il Museo Archeologico Nazionale di Cividale ha realizzato, tramite la collaborazione con una dottoranda, una proposta innovativa: una postazione multimediale, attraverso la quale è possibile compiere un viaggio in parallelo nel museo e nella città. Il visitatore può, con propria scelta autonoma, navigare all’interno del museo, selezionando le parti o i reperti di maggiore interesse o curiosità personale, ma, soprattutto, può avere le informazioni necessarie per ricollocare il reperto nel punto esatto di ritrovamento, sia in rapporto all’attuale configurazione della città sia all’assetto urbanistico antico, grazie alla sovrapposizione tra cartografia attuale e carta archeologica creata in GIS (Geographic Information System). In questo modo i materiali archeologici esposti non rimangono solo bellissimi frammenti d’arte, ma se ne può comprendere la relazione topografica e funzionale con le aree e le strutture che li contenevano in antico. Inoltre, ad ogni scheda sono collegati alcuni links relativi alla spiegazione di termini scientifici in modo tale che non ci siano informazioni di difficile comprensione. Il sito è stato realizzato con il software Incomedia 6.0 che permette di creare cdrom multimediali autoistallanti con relativa facilità e con ottimi risultati grafici. 119 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese,1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 120 Comunicare per cambiare La XV edizione del COM.PA - Salone Europeo della Comunicazione pubblica dei servizi al cittadino e alle imprese vedrà la partecipazione del MiBAC con uno slogan particolarmente attuale “Comunicare nella pubblica amministrazione che cambia”. Ogni cambiamento è difficile e comporta un adattamento necessario ma in tempi relativamente lunghi. Nonostante ciò era inimmaginabile fino a pochi anni fa tutto ciò che è avvenuto nella tutela e valorizzazione dei Beni Culturali. In particolare la comunicazione e la promozione erano considerate attività accessorie rispetto all’attività primaria della tutela. Poi si è finalmente inteso che la comunicazione e promozione sono altrettanto necessarie per rafforzare l’azione di tutela territoriale. A questo punto, di pari passo con l’innovazione amministrativa, sono stati approntati progetti innovativi nel campo della promozione e innovazione in piena sinergia con gli Enti territoriali. L’azione condivisa ha portato a risultati di rara efficacia come per il Laboratorio di Restauro “Grandi Dimensioni” che verrà realizzato negli ambienti dell’ex Mattatoio al Testaccio dove il Comune di Roma ha già avviato un complesso restauro per la nuova sede del MACROFUTURE. Il progetto si propone l’obiettivo di realizzare un polo d’attrazione particolare e specialistico, rafforzando il legame con un territorio molto frequentato dai giovani. La Direzione Regionale, sostenendo l’azione delle Soprintendenze di settore, che ha il compito di coordinare, ribadendo la centralità della linea culturale di azioni congiunte con le altre strutture della Regione e ritenendo fondamentale centralizzare i servizi, secondo le ultime direttive emanate dal MiBAC, si propone di istituire al Testaccio un Laboratorio di Restauro per le Grandi Dimensioni, ponendolo come obiettivo all’interno del circuito regionale. L’allestimento di un Centro di restauro specializzato in questa area, testimonia l’intenzione di captare con l’uso di tecnologie all’avanguardia e di sperimentazioni scientifiche, l’attenzione e il coinvolgimento di tutti i cittadini anche con aperture serali per speciali dibattiti a ingresso libero. La creazione di un Laboratorio di restauro di “Grandi Dimensioni“ costituirà un Polo per restauri di materiali molto eterogenei e potrebbe diventare un diverso strumento di fruizione allargata e consapevole del patrimonio culturale:rendere efficienti i servizi pubblici è anche comunicare non solo agli esperti ma a tutti gli interessati i risultati raggiungibili dalla pubblica amministrazione. E frutto di un impegno continuo e costante nei servizi al cittadino è il programma presentato dagli Istituti territoriali, tra gli altri l’Archivio Centrale dello Stato che,accanto alle iniziative di valorizzazione di un patrimonio di straordinaria qualità, illustra i programmi prioritari tra i quali l’informatizzazione dei servizi della sala studio e l’incremento dell’attività didattica, strumento indispensabile alla diffusione della conoscenza del Bene Culturale. La capacità della nostra Amministrazione di cambiare e adattarsi alla nuova esigenza di comunicare è eccezionalmente testimoniata dal contributo della biblioteca Nazionale Centrale di Roma. Dal tempio della conservazione per eccellenza, che custodisce il prezioso e fragile materiale cartaceo, viene una lectio interessante. La “comunicazione elettronica come strumento significativo per gli Uffici stampa delle Biblioteche”. Si legge testualmente nel contributo curato dalla Biblioteca “comunicati stampa, comunicazioni periodiche e materiale promozionale spediti attraverso la posta elettronica, sono efficaci ed “economici” strumenti di comunicazione e promozione, adatti a mantenere vivi i contatti con i frequentatori anche non abituali delle biblioteche”. I templi della cultura per eccellenza si aprono a tutti usando strumenti moderni di comunicazione, come importante testimonianza di un processo di modernizzazione significativo testimoniato tra l’altro dal progetto di modernizzazione dei servizi all’utenza, grazie al nuovo sistema integrato ERMES. La volontà di comunicare “cultura” è ancora testimoniata dal contributo della Biblioteca Angelica che, seppur in calce sottolinea la carenza di organico, quasi contraddicendosi presenta un ricco programma d’iniziative che comprendono conferenze e mostre d’arte contemporanea allestite nella Galleria Angelica. In realtà si tratta di una testimonianza preziosa del lavoro di qualità svolto dai nostri Istituti che si impegnano quotidianamente al servizio del cittadino promuovendo il “prodotto culturale” con tenacia e passione. La passione che anima le iniziative curate dall’Archivio di Stato di Roma che in occasione del COM.PA mostra il video della mostra sulle “Strade ferrate del Lazio-1846-1930” e la presentazione del DVD “Il Tevere e Roma. Storia di un rapporto millenario”. Infine è particolarmente interessante l’impegno della Soprintendenza Archeologica di Roma che nel 2009, in occasione del bimillenario della nascita dell’imperatore Vespasiano organizza la mostra “I Flavi” allestita presso l’Anfiteatro Flavio e il Palatino. Ma la volontà di comunicare il Bene Culturale è anche nel progetto della Soprintendenza per i Beni storico, artistici ed etnoantropologici del Lazio che si impegna in un “Modello di gestione e valorizzazione museale del territorio del Lazio” finalizzato ad una migliore fruizione dei beni artistici dell’intera regione. Il progetto consiste nella creazione di un apparato capillare di didascalie illustrative delle opere presenti nei luoghi visitabili dal pubblico, presentandosi come una sorta di guida diffusa per sul territorio del Lazio. È chiaramente un invito a visitare i tanti luoghi d’arte del ricchissimo territorio laziale, poco conosciuto rispetto al Grande attrattore che è la città di Roma, territorio che vede l’impegno quotidiano di tecnici e professionisti della conservazione, com’è documentato dal richissimo programma presentato da Soprintendenza Archeologica del Lazio. Si tratta di convegni, celebrazioni, mostre di grande qualità scientifica, un lavoro unico di sinergie con altri Enti e Istituti di Cultura. 121 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Progetto: Laboratorio di Restauro Grandi Dimensioni Sede: Roma - Testaccio: Ex Mattatoio: Padiglione con affaccio su Via di Monte Testaccio 26 Proprietà: Comune di Roma Competenza: Per la Ordinanza n.35 del 10 maggio 2004 con il Comune di Roma è in gestione e uso alla Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma. 122 Laboratorio di restauro “Grandi Dimensioni” Federica di Napoli Rampolla, Anna Maria Romano Il progetto si colloca nel programma di riuso dell’ex-Mattatoio al Testaccio dove il Comune ha già avviato un esteso restauro per la nuova sede del MACRO FUTURE. Allo stesso modo del Macro Future, anche il MiBAC è interessato da questo quartiere che si sta rinnovando e verso il quale vuole presentarsi come un polo di attrazione particolare e specialistico soprattutto perché l’obiettivo che intende rafforzare è il legame con un territorio particolarmente attivo e frequentato dai giovani. La Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio, sostenendo l’azione delle Soprintendenze di settore, che ha il compito di coordinare, ribadendo la centralità nella linea culturale di azioni congiunte con le altre strutture della Regione, ritenendo fondamentale centralizzare i servizi, secondo le ultime direttive emanate dal MiBAC, si propone di istituire al Testaccio un Laboratorio di Restauro per le Grandi Dimensioni, ponendolo come obiettivo all’interno del circuito regionale . L’allestimento di un Centro di restauro specializzato in questa area, testimonia l’intenzione di captare con l’uso di tecnologie all’avanguardia e di sperimentazioni scientifiche, l’attenzione e il coinvolgimento di tutti i cittadini anche con aperture serali per speciali dibattiti a ingresso libero. Molto spesso il restauro delle opere di grandi dimensioni, viene affidato lasciandole all’interno degli stessi edifici che le contengono, date le molteplici difficoltà legate sia alla logistica che alla tutela della sicurezza, con la duplice conseguenza che l’uso di quegli ambienti viene limitato per molto tempo, o circoscrivendo a poche operazioni gli interventi invece necessari alla loro conservazione. La destinazione a questo scopo di grandi ambienti, approntati secondo le condizioni di sicurezza dettate dalla normativa vigente per la tutela della salute degli operatori, favorisce anche l’equipaggiamento di tutte le attrezzature tecniche specialistiche che raramente sono in dotazione e quindi utilizzate dalle imprese specializzate di restauro. Infatti per questioni di logica economica le imprese stentano a dotarsi di un così vasto tipo di tecnologie solo raramente utilizzate e difficilmente ammortizzabili. Ne deriva quindi che il loro uso viene decisamente ignorato a fronte di lunghe operazioni manuali spesso meno sicure. La creazione di un Polo multifunzionale in questo settore specialistico sarà una vera novità della quale beneficeranno soprattutto gli Enti territoriali con i quali gli Uffici periferici preposti potranno più facilmente interagire offrendolo anche come servizio aggiunto. Allo scopo dovrà essere istituito un Comitato Tecnico Scientifico che avrà fra gli altri compiti quello di attivare protocolli d’intesa con soggetti privati interessati come sponsor che serviranno anche a creare una rete di comunicazione e promozione, azioni indispensabili alla conoscenza e tutela dei Beni da tutelare. La creazione di un Laboratorio di restauro Grandi Dimensioni costituirà un Polo per restauri di materiali molto eterogenei e potrebbe diventare un diverso strumento di fruizione allargata e consapevole del patrimonio culturale: rendere efficienti i servizi pubblici è anche comunicare non solo agli esperti ma a tutti gli interessati i risultati raggiungibili dalla pubblica amministrazione. Il Laboratorio potrebbe diventare un Polo di presentazione dei lavori fatti superando l’antica concezione di un rapporto elitario, progettando una fruizione che coinvolge tutti i cittadini fornendo strumenti per apprezzare il lavoro e il patrimonio stesso. Con l’apertura di un padiglione a Laboratorio Grandi Dimensioni, all’exMattatoio si perpetua la peculiarità tecnica e sperimentale della sede, una struttura destinata alla ricerca su una tematica e realtà centrale nell’ambito della cultura artistica. Progetto: Il Laboratorio Grandi Dimensioni trova sede nel complesso ottocentesco dell’exMattatoio, in un’area di Roma che si sta caratterizzando per eventi artistici rivolti in particolare ad un pubblico giovane. Gli spazi assegnati a questo progetto dal Comune di Roma, recuperano il lungo Padiglione 27b che costeggia il complesso di Gioacchino Ersoch verso il Monte Testaccio. L’ambiente peculiare è costituito da una struttura rettangolare ed aperture arcuate ripetute a distanza regolare che delimita, sul lato a sud, un unico vano diviso in due parti, coperto con tetto a doppia falda, caratterizzato da travi in ferro, che andranno integrate da una trama orizzontale di guide e argani per il movimento delle opere imitando le strutture originali realizzate per la vicina Pelandra. La rimanente superficie è costituita da altri due ambienti pressoché quadrati, uno dei quali presenta 4 colonne in ferro, di rinforzo per la terrazza sovrastante, affiancati da altri due locali di dimensioni più ridotte, uno dei quali già adibito a servizi. Nel primo grande ambiente open space, restauri e minimi interventi architettonici e impiantistici, renderanno possibile la realizzazione di uno spazio dinamico e flessibile, adatto al lavoro simultaneo su differenti materiali con tecnologie avanzate interscambiabili. 123 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese,1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Le fortificazioni militari di Roma. Studio di fattibilità per la riqualificazione del Forte Portuense. Attività culturali e di valorizzazione del patrimonio naturalistico, architettonico, archeologico e storico, del complesso dei forti militari di Roma (Antenne, M. Mario, Portuense, Bravetta, Ardeatino) Giovanni Belardi, Anna Maria Romano Le maggiori potenzialità di sviluppo dei forti eretti a Roma alla fine dell’800 a difesa di Roma Capitale risiedono nei caratteri naturali e storici del complesso; tali potenzialità si esprimono soprattutto a livello socio-culturale ed economico-ricettivo. La valorizzazione scientifica di quei caratteri, che deve procedere di pari passo con l’impegno per la loro conservazione, è la prima condizione per una politica di sviluppo basata sull’incremento di una attenzione internazionale richiamata da evidenti connotazioni di altissimo interesse culturale e naturalistico. Le attività nei settori della cultura e dello spettacolo, con cui si è inteso richiamare la storia della città e della nazione attraverso spazi didattici e multimediali, potranno essere incrementate ed istituzionalizzate attraverso regolari stagioni nel corso dell’anno. I forti, che presentano delicati problemi di conservazione, dovrebbero essere destinati soprattutto alle loro funzioni specifiche di documento della storia e dell’arte dell’ottocento italiano, ma anche occasionalmente per spettacoli di grande rilevanza culturale. Si è ritenuto opportuno di avviare l’opera di valorizzazione dei forti con la riqualificazione del Forte Portuense di proprietà del demanio dello stato a disposizione del Municipio XV con l’intento in futuro di valutare l’opportunità di destinarlo a servizi interdisciplinari a forte valenza pubblica. Le medesime soluzioni progettuali potranno essere applicate e adottate in tempi brevi per il Forte Ardeatino, che potrebbe interagire per un progetto di sistema baricentrico alla città storica. Per quanto riguarda i restanti forti, già a disposizione del Comune, nelle more delle risoluzioni burocratiche-amministrative, potranno essere anch’essi oggetto di parte integrante del citato sistema, completando un circuito virtuoso nel quale convogliare eventi ordinari e straordinari legati all’accoglienza della città di Roma. Si allegano le seguenti tavole: Localizzazione dei Forti; Forti a disposizione del Comune di Roma; F. Portuense – Destinazioni d’Uso 1 F. Portuense – Destinazioni d’Uso 2 F. Portuense – Serv. Museo F. Portuense – Att. Info & Commerciale 124 125 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Coordinamento amministrativo regionale: Luigi Germani Coordinamento tecnico-informatico regionale: Vittoriano Olivieri Piazza di Porta Portese,1 00153 Roma Tel. 06 5810565 Fax 06 5810700 Centro Operativo “Ufficio Pensioni“ Luigi Germani, Vittoriano Olivieri Nell’ambito della nuova normativa prevista con il “Regolamento di riorganizzazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali“ molte attività, già previste a livello centrale, vengono decentrate alle Direzioni Regionali che nell’ambito dell’organizzazione e gestione delle risorse strumentali e umane coordinano le attività degli Istituti dipendenti in ambito regionale. In seguito alla riforma del sistema pensionistico dell’INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza dell’Amministrazione Pubblica) le Direzioni Regionali si trovano a dover gestire l’intero iter amministrativo pensionistico del dipendente. La Direzione regionale del Lazio, ha intrapreso un progetto per la realizzazione di un centro “di eccellenza” che gestirà tutte le attività amministrative per il dipendente di prossimo pensionamento. L’ufficio pensioni per i dipendenti del MiBAC Lazio verrà realizzato presso la città di ATINA (Frosinone) grazie ad un accordo stipulato con il comune stesso che ha reso disponibili, a titolo gratuito, i locali del’ex convento francescano, con una superficie operativa di 360 mq. e una tecnica di 100 mq. Il personale operativo di circa 12 unità suddivise tra le qualifiche ritenute necessarie quali: coordinatore, archivista, ragioniere, operatore amministrativo, sarà reperito nell’ambito del bacino lavorativo di Cassino (Fr) tale personale dipenderà totalmente dalla Direzione regionale Lazio. Il ciclo operativo amministrativo sarà rivolto sia alla definizione e al ricalcolo delle pensioni già in essere ma attualmente a livello provvisorio che alla definizione delle nuove pensioni secondo lo schema seguente: a considerato che gli uffici “pensione“ attualmente presenti e dislocati nei vari Istituti verranno, a loro volta, ridimensionati nel personale, in quanto non più competenti sulla materia, rimarrà comunque una sola unità operativa che si occuperà della raccolta del materiale cartaceo quale fascicolo personale, riscatti anni precedenti ecc., fascicolo che dovrà essere inviato al centro pensioni di Atina per l’elaborazione, il calcolo e la definizione della pensione. 126 Il modello operativo – amministrativo finale lo si può identificare secondo il seguente schema: 127 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 128 Il Nuovo Polo Culturale di eccellenza nell’ambito del Territorio Tiburtino: la costruzione di un sistema integrato di gestione Maria Piccarreta La Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio è promotrice della realizzazione del nuovo Polo Culturale di Eccellenza nell’ambito del Territorio Tiburtino. Le puntuali analisi economiche e territoriali coordinate dall’arch. Maria Piccarreta e dalla dott.ssa Rosaria Mencarelli, hanno evidenziato una forte esigenza di orientare le politiche di gestione e valorizzazione dei beni culturali che costituiscono il Polo verso un processo di integrazione sostanziale che vada ben oltre la definizione di strategie di promozione congiunte. Una politica di tutela del territorio efficace basata sull’integrazione assoluta delle attività inerenti la gestione delle risorse culturali si è così trasformata nella eccezionale opportunità di garantire contemporaneamente le attese di tutela, conservazione e valorizzazione nonché le aspettative di sviluppo economico e sociale del territorio in esame. Il preliminare studio di fattibilità e le diverse analisi di contesto hanno evidenziato gli interventi da realizzare valutando con particolare riguardo le influenze dell’eccezionale presenza di un grande nodo di attrazione culturale come quello costituito dalla città di Roma. L’analisi preliminare relativa al contesto territoriale ha evidenziato la necessità di garantire una integrazione fondata sulla condivisione delle scelte e delle pratiche di gestione tra i vari attori del sistema, ovvero una integrazione interna al sistema medesimo, invisibile all’utente perché mirata alle attività politico–programmatiche, finalizzata a creare le condizioni per una concertazione delle politiche di intervento tra i vari attori al fine di creare economie di scala mediante la condivisione dei fattori produttivi. Tale integrazione interna non può che influenzare notevolmente anche gli elementi di qualità del servizio risultando assolutamente “percepibile” dal visitatore; considerate, pertanto, le precipue caratteristiche del Polo Tiburtino è risultato evidente che sarebbe stato necessario garantire una integrazione dell’offerta in termini di funzionamento delle strutture culturali rispetto a livelli minimi e comuni e una integrazione della promozione, informazione e commercializzazione per restituire un’immagine unica del sistema- prodotto Tivoli. Tale integrazione sostanziale della gestione è basata su un piano di interventi la cui effettiva realizzazione garantisce la fattibilità dell’intero progetto Polo Tiburtino. L’integrazione, infatti, non può prescindere dalla ricerca di coerenza di sistema attraverso un primo momento di concertazione degli obiettivi a scala territoriale. Lo sviluppo del sistema è raggiunto tramite la definizione di linee strategiche di intervento comuni che saranno il punto di riferimento per tutte le scelte operate in termini di progetti di integrazione. Sono stati coinvolti, quindi, i responsabili operativi dei siti al fine di evidenziare i fattori critici di successo di ciascun progetto. Individuati 21 progetti relativi al costituendo Polo effettuata l’analisi in riferimento alla matrice di selezione e ai criteri guida prestabiliti è possibile distinguere gli interventi tra alta e bassa priorità programmatica e tra finanziabilità o non finanziabilità e, quindi, evidenziare gli interventi immediatamente realizzabili. Considerato il ruolo istituzionale di coordinamento proprio della Direzione regionale, coerentemente con l’impostazione dell’intero progetto-sistema Polo Tiburtino, si è cominciato a lavorare al Capitolato relativo all’appalto ad un unico concessionario dei servizi aggiuntivi dei siti che costituiscono il Polo impostando la politica di integrazione gestionale attraverso la realizzazione di quei progetti pilota che nello studio sono caratterizzati da alti livelli di priorità e per i quali sussistono già le risorse finanziarie. Infine si vuole evidenziare che è attualmente in fase di studio la definizione dell’assetto istituzionale ed organizzativo a sostegno degli obiettivi culturali e di servizio che il sistema è chiamato a raggiungere. In particolare si vuole risolvere il problema della configurazione istituzionale ed organizzativa del network in riferimento alla necessità di coordinamento e collaborazione tra i diversi attori che lo costituiscono al fine di perseguire il comune obiettivo di integrazione e valorizzazione. LA MATRICE DI FATTIBILITÀ ANALISI COMPARATA DEI PROGETTI 129 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Archivio di Stato di Frosinone Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 44969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Frosinone Direttore: Viviana Fontana P.le De Matthaeis, 41 03100 Frosinone Tel. 0775 872522/871737 Fax 0775 270603 [email protected] archivi.beniculturali.it/ASFR Le collezioni digitali dell’Archivio di Stato di Frosinone tra comunicazione, innovazione e promozione Viviana Fontana, Onorina Ruggeri La conservazione dei documenti rientra tra i principali compiti istituzionale di un Archivio di Stato e, fino a non molti anni fa, era affidata alla esclusiva cura dell’archivista. Ma le innovazioni tecnologiche hanno permesso di rafforzare questo concetto, ampliandolo in “conservazione-salvaguardia” e la tecnologia digitale ormai va sostituendosi a tutte quelle passate, velocizzando sempre più le procedure di ricerca e di studio e mutando epocalmente il rapporto tra utenza e Pubblica Amministrazione. Viene ridotta fino ad annullarsi la distanza tra i due poli, tanto che il servizio può essere erogato in tempo reale e secondo le necessità del cittadino utente, di cui la Pubblica Amministrazione deve essere riflesso. Il bene culturale, nel caso particolare i singoli documenti, come pure interi fondi archivistici riprodotti digitalmente e riversati nel web, possono essere consultati, o anche duplicati, da qualsiasi PC, acquistando, così, una dimensione finora sconosciuta. Il mondo esclusivo, rarefatto, delle “carte polverose” può liberarsi di una immagine stereotipata raggiungendo ogni angolo della terra, suscitando curiosità ed interesse, anche in chi, avventurandosi in internet, si imbattesse in questo mondo, non più elitario. A tutto questo, però, sopravvive il fascino della lettura di un documento originale, che è poi il fascino della scoperta della storia attraverso lo studio delle proprie origini L’Archivio di Stato di Frosinone, negli ultimi anni, ha realizzato una serie di progetti tra i quali la digitalizzazione di due grandi collezioni: una riguarda il prezioso fondo delle pergamene e l’altra della cartografia antica. I progetti, realizzati con ottimi risultati, sono operativi anche per le ricerche di sala studio velocizzando e attualizzando la fruizione del patrimonio archivistico. Collezione delle Pergamene, Pergamene notarili di Arce, Pergamene del Santo Spirito di Ferentino Il progetto è stato realizzato presso l’Archivio di Stato di Frosinone dalla ditta Gap srl, mediante un’apparecchiatura molto sofisticata, il Jumbo Scan, predisposto per la scansione anche di grandi formati. Tutta la documentazione, dal formato A4 fino al formato superiore A0, è stata acquisita con risoluzione a 300 dpi e il cantiere operativo è stato allestito presso i locali dell’archivio. Ha riguardato la riproduzione digitale di tre fondi, per un totale di novecentocinquanta pergamene, per millenovecento immagini. La Collezione delle Pergamene (secc XI-XVIII), comprende fogli o frammenti provenienti, per la maggior parte da copertine di protocolli notarili, membra disiecta di Codici liturgici, pergamenacei non più occorrenti, che venivano recuperati e usati, per la loro resistenza, per avvolgere gli atti dei notai. Sono così giunti, fino a noi, testimonianze di Codici completamente scomparsi. Il fondo delle pergamene notarili di Arce è ugualmente prezioso, poiché rappresenta quello che l’ Archivio di Stato di Frosinone conserva dell’attività notarile nel Regno di Napoli, altrimenti dispersa, poiché nello Stato non era prevista una conservazione centralizzata: si tratta di atti compresi tra il XV e XVIII secolo. Le pergamene del Santo Spirito di Ferentino (secc. XIV-XIX), per la maggior parte atti di vendita o donazione, conservano al loro interno lo statuto della Confraternita dei Lavoratori che si occupava dell’assistenza degli infermi e pellegrini; si completano con i registri dell’exsito e dell’introito relativi all’amministrazione dell’ospedale, retto dalla Confraternita. La riproduzione è stata prevista in steps realizzativi, al fine di evitare il più possibile rischi connessi all’obsolescenza tecnologica, e per fornire formati aperti che permettano il passaggio in rete delle immagini e dei metadati di contesto. 130 Il responsabile del progetto è la dott. ssa Viviana Fontana con la collaborazione dell’architetto Onorina Ruggeri. Il personale interno che ha collaborato alla realizzazione del progetto: l’architetto Onorina Ruggeri, Maria De Sorbo, archivista di Stato e Giovanni Pulcinelli, responsabile informatico. Mappe del Catasto Gregoriano, del Regno d’Italia e degli Affari Demaniali Il progetto è stato realizzato dall’ Archivio di Stato di Frosinone, mediante il noleggio del Jumbo Scan con il quale il personale tecnico interno ha provveduto all’acquisizione di 5300 mappe, anche di grande formato, favorendone la lettura d’insieme. Le immagini sono state memorizzate su supporti ottici di grande capacità, ossia DVD della capienza unitaria di 4,7 Gigabytes, formato TIFF a risoluzione 200 dpi, colore 24 bit. La titolazione delle immagini è stata possibile nominando ogni mappa con il corrispondente titolo riportato sull’inventario, riportando, per ogni comune la serie, la data, la denominazione, il numero della sezione territoriale e il numero dei quadranti che la compongono. La cartografia acquisita si riferisce al territorio dei comuni dell’attuale provincia di Frosinone. Le mappe degli Atti Demaniali, preziosissime per la rappresentazione geometrica di un territorio del Regno di Napoli, che aveva un catasto solo descrittivo. Fu Gioacchino Murat a ordinare che fossero “elevate” mappe del territorio…. A completamento del processo di digitalizzazione delle pergamene e delle mappe sono stati “ingegnerizzati” i rispettivi inventari cartacei in modo da poter effettuare la ricerca delle immagini partendo da tali inventari. È stato previsto, perciò, un processo di riconoscimento OCR degli elenchi e, successivamente, un “link” delle informazioni identificative delle pergamene e delle mappe alle relative immagini. Quest’ultime sono state preventivamente compresse in JPG (onde diminuire il peso specifico), ma con un fattore di compressione medio per non inficiare la qualità complessiva rispetto al TIFF originale. Dopo, sono stati riversati in PDF per permettere la visualizzazione attraverso ACROBAT. Immagini e banca dati sono stati archiviati su un Hard Disk esterno da collegare su qualunque pc, dedicato alla consultazione di tale archivio. Il coordinatore del progetto è il Direttore dell’Archivio di Stato, Dott.ssa Viviana Fontana, il responsabile è l’Architetto Onorina Ruggeri, il gruppo tecnico operativo è costituito da: Onorina Ruggeri, Maria De Sorbo, Giovanni Pulcinelli, Maria Rita Sibilia, Silvia Lombardi. Il valore aggiunto dei progetti realizzati è quello di garantire la fruizione dei documenti tramite la visualizzazione delle immagini così da ridurre la consultazione degli originali, favorendo la conservazione, facilitando la riproduzione su supporti cartacei, magnetici e ottici, e ottimizzando la promozione attraverso il vasto campo delle comunicazioni, in sintonia con gli obiettivi del MiBAC. 131 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Archivio di Stato di Roma Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 44969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Roma Direttore: Daniela Grana Palazzo della Sapienza Corso Rinascimento, 40 00186 Roma Tel. 06 6819081 Fax 06 6864123 [email protected] Sede succursale Via di Galla Placida, 93 00159 Roma Tel. /Fax 06 4370019 132 Archivio di storico-documentaria - 18 gennaio-29 febbraio 2008 “con magnificenza e con decoro”. I Comuni e la devozione civica nel territorio romano tra ‘700 e ‘800: luoghi, riti, feste, protagonisti Daniela Sinisi, Maria Grazia Branchetti La mostra, realizzata dall’Archivio di Stato di Roma, è dedicata ad un tema che negli ultimi anni ha attratto l’attenzione di studiosi di diverse discipline, in particolare, degli antropologi e l’interesse, in Italia, di numerosi enti territoriali: la devozione popolare, o civica, com’è stata spesso definita, cioè quel particolare tipo di religiosità collettiva, che da secoli si è manifestata e si manifesta ancora oggi nella venerazione verso il santo patrono, protettore della città o del luogo. In tale culto erano coinvolte le diverse componenti di ogni comunità: le istituzioni di governo, centrale e locale, le istituzioni ecclesiastiche, con il clero regolare e secolare impegnato, insieme alle locali confraternite, a rendere onore al santo nelle maniere previste dalla tradizione, e la popolazione intera, la cittadinanza, che desiderava onorare con la giusta “pompa e magnificenza” patroni e compatroni. Il legame che unisce tutti, al di là della diversità stessa di idee e sentimenti, è il senso di una comune identità che trova il suo simbolo e la sua incarnazione proprio nel culto patronale. Occasione e impulso per l’organizzazione di una mostra storico-documentaria dedicata a tale argomento è stato un recente lavoro d’inventariazione della serie “Titolo VII-Culto” dell’archivio della Presidenza di Roma e Comarca (anni 1830-1870). In tale serie documentaria, accanto a carteggio relativo ad affari generali, per i vari comuni (sacre missioni, predicatori della Quaresima, visite pastorali dei vescovi diocesani, visite dei pontefici etc.) sono presenti, anche per comunità piccole e povere, fascicoli relativi proprio alla devozione “civica”, intesa nel senso sopra esposto, e, soprattutto, ai festeggiamenti tributati ai santi patroni e ai restauri e alla manutenzione delle chiese di pertinenza comunale, eventi per i quali si chiedeva autorizzazione alla Presidenza di Comarca, in caso di spese eccedenti quanto previsto nei bilanci comunali. Partendo da tale interessante spunto, non solo si è indagato in altri fondi dell’Archivio di Stato (Sacra Congregazione del Buon Governo, soprattutto, ma anche Camerale III - Comuni, Collezioni dei disegni e mappe, Legazione di Velletri etc.), ma si è pensato di dedicare particolare attenzione agli archivi di quelli che sono i protagonisti principali della devozione civica: i Comuni, e in particolare i Comuni dell’area romana, la Comarca, appunto, in epoca pontificia. Principalmente all’epoca pontificia, e in particolare ai secoli XVIII e XIX, è infatti dedicato il percorso espositivo, perché, come è noto, a tale periodo si riferisce la stragrande maggioranza della documentazione dell’Archivio di Stato di Roma. Anche i Comuni, che hanno partecipato all’iniziativa (Albano, Anzio con Nettuno, allora unite, Bracciano, Genzano, Grottaferrata, S. Oreste, Tivoli e Velletri) hanno effettuato ricerche per lo stesso periodo nelle loro carte, per aggiungere informazioni sempre assai interessanti ed “attuali”, a quelle pur abbondanti reperite presso l’Archivio di Stato. Accanto alle fonti documentarie, come da tradizione per le iniziative di divulgazione di questo tipo, si sono utilizzate varie fonti iconografiche, conservate in musei e istituti locali o statali ed anche, con la preziosa collaborazione dell’Istituto del catalogo e della documentazione, fotografie che permettono di dare al visitatore un’occhiata d’insieme ai luoghi della mostra, oggi. La mostra, realizzata su pannelli è corredata da un catalogo edito da Gangemi. Nel corso del 2008 la mostra seguirà un percorso itinerante attraverso i Comuni del Lazio, che hanno aderito all’iniziativa. 133 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Archivio di Stato di Roma Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 44969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Roma Direttore: Daniela Grana Palazzo della Sapienza Corso Rinascimento, 40 00186 Roma Tel. 06 6819081 Fax 06 6864123 [email protected] Sede succursale Via di Galla Placida, 93 00159 Roma Tel. /Fax 06 4370019 134 Il Tevere e Roma Storia di un rapporto millenario Simonetta Ceglie, Antonio Montosi Il DVD, realizzato dall’Archivio di Stato di Roma nel 2008 (direzione del progetto dott. Luigi Londei, elaborazione scientifica dott.ssa Daniela Sinisi), propone una sorta di “viaggio” alla riscoperta del Tevere, fiume dai mille volti, attraverso immagini e documenti di ieri e di oggi. Ai nostri giorni, ormai, il fiume scorre lontano, avulso dalla vita cittadina mediante alti muraglioni che hanno imbrigliato la forza delle sue acque, troppe volte nel passato impetuosa e distruttiva, sottolineando allo stesso tempo una progressiva decadenza ed emarginazione del suo ruolo, un suo crescente estraneamento dal contesto urbano e naturale. Per secoli, però, intorno al biondo fiume di Roma gravitò un microcosmo pulsante di vita, esso fu via privilegiata di approvvigionamento e di traffici, sulle sue sponde fiorirono “imprese” – come mole e mulini – e casotti di legno per la pesca o la balneazione. Imbarcazioni cariche di merci discendevano il Tevere dai porti fluviali a nord di Roma, mentre altre lo risalivano, tirate dai bufali, recando svariate tipologie di mercanzie scaricate dalle grandi navi mercantili giunte per mare a Fiumicino. Per questo fu necessario in ogni epoca che la vita del fiume con le molteplici attività che vi si svolgevano e il “buon ordine” del suo alveo fossero ben regolati e amministrati da istituzioni a ciò dedicate: dai curatores alvei Tiberis, creati da Augusto, alle amministrazioni capitoline di epoca medievale, alle diverse magistrature dei tempi del papa-re. Per gli oltre quattrocento anni di governo pontificio, fonte privilegiata è senza dubbio il ricchissimo e prezioso patrimonio dell’Archivio di Stato di Roma, da cui è stato tratto gran parte del materiale iconografico e documentario utilizzato. Tra gli archivi più “scandagliati” si menzionano in primo luogo le carte della Presidenza delle ripe, magistratura responsabile e garante, in un’ottica globale, di tutte le problematiche connesse al Tevere, specie nel tratto urbano, dagli inizi del ‘500 alla metà dell’800 e quelle della secentesca Congregazione delle acque, organo burocratico di indirizzo generale e di alta consulenza preposto al settore delle acque interne dello Stato pontificio; tra gli altri fondi consultati si ricordano Camerale II – Tevere, Sacra Congregazione del Buon Governo, Collezione degli statuti, Collezione dei bandi, Collezioni di disegni e mappe, Catasto alessandrino, questi ultimi fonti d’elezione per il reperimento di documenti iconografici scientificamente ed esteticamente rivelanti. A corredo della documentazione archivistica sono state, poi, utilizzate riproduzioni in scala e materiali a stampa, fotografici e audiovisivi conservati in diversi musei e istituti romani e, infine, riprese filmiche o fotografiche dei “luoghi” del Tevere oggi, appositamente prodotte per la realizzazione del DVD. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Biblioteca Nazionale Centrale di Roma La comunicazione elettronica: uno strumento per gli Uffici stampa delle Biblioteche Angelina De Salvo L’invio programmato di comunicati e note stampa, informazioni, avvisi di novità, materiale promozionale attraverso e-mail, così come la realizzazione di newsletter e di siti web dedicati, sono tra gli interventi legati alle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, che da tempo si sviluppano in contesti professionali dove l’obiettivo è la promozione culturale. Se si esclude la creazione e l’aggiornamento dei siti istituzionali, la comunicazione elettronica non è sempre o non è ancora adottata nelle Biblioteche pubbliche statali che, spesso prive di uffici stampa con personale specializzato (la legge n. 150, che disciplina in modo organico le attività di informazione e comunicazione delle Pubbliche amministrazioni è del 2000), negli obiettivi e nei processi di comunicazione presentano delle specificità difficilmente assimilabili alle altre Amministrazioni. Comunicati stampa, comunicazioni periodiche e materiale promozionale (inviti, locandine, programmi) spediti attraverso la posta elettronica, sono efficaci ed “economici” strumenti di comunicazione e promozione, adatti a mantenere vivi i contatti con i frequentatori anche non abituali delle biblioteche. Efficaci perché, corredati di link, immagini e allegati, offrono un contatto virtuale, invogliando ad usare la biblioteca con una promessa di intrattenimento culturale. Economici (le Biblioteche statali sono sempre più carenti di risorse e personale), perché possono essere prodotti da soli, mentre sito web e newsletter devono essere gestiti attraverso professionalità specifiche, quali webmaster e webdesigner, strumenti hardware o utilizzo di provider. Comunicazioni periodiche delle novità e degli eventi culturali di una biblioteca possono essere spedite alla mailing list che raccoglie gli indirizzi di un pubblico fidelizzato, hanno una periodicità regolare come una vera e propria pubblicazione e contengono: • una testata con titolo, sottotitolo, data, redazione, url del sito istituzionale; • testi e immagini “linkati” al sito web istituzionale e ad altri siti; • la possibilità di cancellarsi dalla lista. All’interno sono presenti date, orari, brevi note informative e immagini che rimandano, tramite link ipertestuali, alla pagina del sito istituzionale completa di approfondimento, allegati (invito, programma, locandina, comunicato stampa), fotogallerie, video e suoni. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Direttore: Osvaldo Avallone Viale Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49891 Fax 06 4457635 [email protected] 135 Dal punto di vista propriamente tecnico della scrittura, il formato text è l’unico riconosciuto da tutti i programmi di posta elettronica, benché non supporti il grassetto, il corsivo, il colore dei caratteri e qualsiasi altro tipo di formattazione del testo. Non supporta, inoltre, la visualizzazione nel messaggio di immagini, che è possibile aggiungere solo in forma di allegati. La maggior parte dei nuovi software di gestione e-mail, però, sono in grado di gestire messaggi nel formato HTML (HyperText Markup Language, linguaggio utilizzato per i documenti sul World Wide Web) che garantisce queste opzioni. Ovviamente i limiti nella scrittura dei testi per pubblicazioni on-line di questo tipo sono gli stessi del web: la lettura su video è più lenta (-25%), la misura ideale è 800 parole, 2.500 battute o 40 righe, considerato che il 71% dei lettori dà una scorsa rapida al testo per capire se gli interessa e solo il 16% legge parola per parola. I testi devono, comunque, contraddistinguersi per chiarezza, sinteticità e immediatezza. Per Jakob Nielsen, informatico danese e guru dell’usabilità, un testo su Internet non deve essere più lungo della metà dell’equivalente su carta. I paragrafi corti devono essere staccati da una riga bianca dove si utilizzano accorgimenti grafici come elenchi puntati, neretti, capitoletti e iconcine. L’ipertestualità nelle comunicazioni via e-mail permette di contestualizzare l’evento attraverso quelli che chiamerei link interni (che rimandano al sito web) e link esterni (che rimandano ad altri siti). Il comunicato stampa preparato dall’ufficio stampa di una Biblioteca generalmente non soddisfa un’esigenza informativa legata a particolari circostanze, ma comunica anticipazioni, preannuncia iniziative o incontri. A questo scopo, la diffusione via e-mail dei comunicati ai mezzi di comunicazione (preferibilmente all’interno del messaggio e non in allegato) è immediata e permette di trattare un “fatto”, che deve essere capace di catturare l’attenzione del pubblico, anche attraverso immagini e link esaustivi. Può avvenire anche attraverso la possibilità di accredito ai giornalisti nell’area stampa, predisposta nel sito web della Biblioteca (dove trovare la cartella e la rassegna stampa e l’archivio dei comunicati). Gli inviti “elettronici” dedicati al singolo evento, possono essere creati autonomamente con un programma PowerPoint e spediti come immagine (per es. in formato jpg o tif) all’interno del messaggio di posta elettronica. Contengono testo e immagini e a loro volta possono diventare immagini da inserire all’interno della comunicazione periodica, “linkate” alla pagina dedicata all’evento nel sito web istituzionale. Inoltre, per essere più completi i cosiddetti inviti elettronici possono contenere una breve nota stampa. In questo caso, se si decide di inviarla al posto del tradizionale comunicato stampa agli organi di informazione, ad altri uffici stampa e a tutti quegli operatori dell’informazione che devono pubblicare la notizia, si spedisce l’invito all’interno del messaggio e contestualmente, in allegato lo stesso invito in PowerPoint (per permettere la “lavorazione” della notizia). La spedizione via e-mail di inviti “elettronici” e di materiale promozionale, oltre che offrire un’informazione easy completa e immediata, può sopperire alle carenze, sempre più pressanti, di risorse economiche necessarie per la stampa e la spedizione. Nell’insieme degli strumenti di comunicazione elettronica, queste tipologie di messaggi (newsletter non automatica/comunicazioni periodiche, comunicati stampa corredati di immagini e link, “inviti elettronici”), hanno un ruolo significativo nei confronti del sito web. Ne segnalano e ricordano l’esistenza, incrementando il rapporto con gli utenti abituali e potenziali. Naturalmente i messaggi vivono autonomamente rispetto al web e rispetto ad esso, rimangono nella posta elettronica per essere letti o eliminati in qualsiasi momento. La Biblioteca nazionale centrale di Roma ha recentemente approfondito il processo di comunicazione integrata che avviene attraverso l’attività di informazione agli organi di stampa (anche elettronica), il sito istituzionale e diverse forme di comunicazione elettronica a un pubblico fidelizzato (“inviti elettronici” e comunicazioni periodiche con la programmazione mensile degli eventi). I 136 criteri ispiratori di efficacia ed efficienza della comunicazione hanno suggerito la necessità di nuove azioni indirizzate ad aumentare la fruibilità dell’informazione da parte del pubblico. A questo scopo, nel corso del 2007, è stato creato un sito informativo, Biblionotizie, destinato al numeroso pubblico della Biblioteca (circa 700 presenze giornaliere). Accessibile attraverso il sistema Ermes da tutti i terminali della Biblioteca riservati all’utenza, Biblionotizie è aggiornato quotidianamente. Informa, attraverso testi, immagini e link, sulle novità della Biblioteca e le attività culturali in calendario e in programma. Si tratta di una pubblicazione elettronica a tutti gli effetti, con una identità di comunicazione riconoscibile: la stessa (corredata di link, immagini, allegati) viene inviata via e-mail agli utenti che chiedono di essere informati sulle attività della Biblioteca, mantendo così i contatti con i frequentatori. Inclusa nel complesso degli interventi in linea (dal sito web al reference a distanza, dal document delivery all’OPAC, dalle comunicazioni mensili via mail agli “inviti elettronici”), Biblionotizie risponde all’obiettivo generale di incrementare la capacità globale di comunicazione della Biblioteca per migliorarne la percezione presso i pubblici di riferimento. È il primo prodotto di comunicazione on-line diretta all’utenza locale ed è un nuovo strumento di comunicazione dell’ufficio stampa e promozione culturale che contribuisce a coinvolgere il pubblico che frequenta l’Istituto soprattutto nelle iniziative culturali realizzate e in programma. 137 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale Centrale di Roma Direttore: Osvaldo Avallone Ufficio Stampa: Maria Grazia Villani, Angelina De Salvo Viale Castro Pretorio, 105 00185 Roma Tel. 06 49891 Fax 06 4457635 [email protected] 138 La Biblioteca nazionale centrale di Roma: modernizzazione dei servizi all’utenza Angelina De Salvo L’esigenza della Biblioteca nazionale centrale di Roma di rendere moderna ed innovativa la gestione del patrimonio e la necessità di rendere efficienti, efficaci e quindi più qualificati i servizi destinati al pubblico, sono attualmente soddisfatte dall’adozione di un nuovo sistema informatizzato. ERMES è il nuovo sistema integrato di gestione informatizzata dei servizi al pubblico realizzato per semplificare l’accesso al materiale bibliografico e informare in tempo reale l’utente sullo stato delle sue richieste. Permette di gestire l’accesso degli utenti in biblioteca e le richieste di lettura, prestito e riproduzione. L’utente si reca presso uno dei 124 terminali riservati al pubblico e attraverso la lettura della tessera personale, effettua direttamente sul catalogo informatizzato (OPAC-On line Public Access Catalogue), la ricerca bibliografica per individuare l’opera desiderata. Se il volume è presente, chi deve richiederlo, infatti, si identifica passando la tessera personale nell’apposito lettore collegato al terminale. A questo punto può avviare la richiesta automatica di lettura o prestito e inviarla direttamente ai magazzini librari e scegliere la sala di lettura e il posto per la consultazione. In qualsiasi momento è possibile controllare quale posto e quale sala sono stati scelti. È anche possibile la prenotazione del prestito dei volumi per i giorni successivi. Al momento della richiesta, ERMES esegue il controllo immediato della disponibilità effettiva dell’opera (libro può essere in lettura o in prestito), consentendo così all’utente di evitare inutili attese. Da tutti i terminali è possibile controllare in ogni momento lo stato delle proprie richieste poiché ERMES gestisce anche: • l’invio dei volumi dai magazzini ai banconi delle sale di lettura o al Servizio di prestito. L’utente può controllare sul terminale se l’opera è arrivata in sala, senza dover andare al bancone • la consegna dei volumi al pubblico • l’eventuale deposito dei volumi • il ritiro dei volumi dopo la consultazione • l’invio dei volumi resi al loro piano di appartenenza dei magazzini Infine con ERMES vengono gestite tutte le procedure relative alla fotoriproduzione. Dopo la fase di avvio del nuovo sistema integrato, è stata effettuata una valutazione degli effetti prodotti dall’introduzione dell’informatizzazione nella gestione dei principali servizi della Biblioteca: • è aumentato il livello di soddisfazione dell’utente che, attraverso un’unica procedura, può ora accedere a tutti i servizi (lettura, prestito e riproduzione), inoltrare per via telematica le sue richieste ai magazzini librari e avere una tempestiva risposta; • i servizi si sono velocizzati e i tempi di erogazione si sono attestati entro standard pienamente soddisfacenti; • la sicurezza del materiale librario è ora garantita in qualunque momento dell’iter procedurale in quanto il sistema è in grado di monitorare e seguire le richieste degli utenti durante tutte le loro fasi; • l’utilizzo del personale è stato ottimizzato, rendendo così più efficace l’azione operativa. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma Comunicare i beni culturali a scuola Simonetta Druda Il Servizio Educativo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma è una struttura impegnata nella diffusione del patrimonio culturale nelle scuole, come prescritto dagli articoli 118 e 119 del Codice dei Beni Culturali[1]. L’attività ordinaria del Servizio Educativo[2] consiste nell’offrire assistenza scientifica alle scuole su progetti relativi alle competenze specifiche della Soprintendenza. Sulla base di apposite convenzioni stipulate con gli istituti scolastici di ogni ordine e grado, il Servizio Educativo fornisce tutti gli strumenti utili allo svolgimento di tali iniziative, avviando rapporti sinergici con gli insegnanti nelle fasi di studio e di ricerca, nella produzione di elaborati e nella verifica delle conoscenze acquisite. La finalità di un’attività di questo genere va al di là della divulgazione del dato nozionistico e della conoscenza “mordi e fuggi” del monumento, consiste piuttosto nel voler trasmettere ai giovani la consapevolezza che i beni culturali sono patrimonio di tutti e che pertanto vanno rispettati e tutelati: una mission di educazione civica che ha come strumenti l’osservazione dell’opera, la sua comprensione storico-artistica, l’acquisizione del concetto di salvaguardia del bene. Oltre a questi progetti, che vengono concordati con i docenti e seguono una programmazione, articolandosi in periodi di almeno un anno scolastico, il Servizio Educativo partecipa sporadicamente, quando se ne presenta l’occasione, a eventi culturali organizzati da istituzioni esterne all’amministrazione, che chiedono ed ottengono l’utilizzo temporaneo degli spazi dell’Antica Casa di Correzione[3], sede espositiva in consegna alla Soprintendenza. Si tratta di fortunate opportunità di organizzare esperienze di pedagogia del patrimonio, che si presentano al Servizio Educativo per un insieme di circostanze favorevoli: l’argomento dell’esposizione ovviamente deve prestarsi all’elaborazione di un percorso didattico, ma un requisito fondamentale è la volontà degli organizzatori di favorire un coinvolgimento attivo delle scuole, insieme alla disponibilità a lavorare insieme, ognuno nei propri ambiti, per un obiettivo comune. Così fu per la rassegna “Monelli Banditi”[4], organizzata nel 2003 dal Ministero della Giustizia, da cui scaturì un importante progetto di educazione alla legalità rivolto all’utenza delle scuole superiori, così è stato nel 2007 con la mostra “C’era una volta…”[5] dell’artista Antonio Nocera, che diede vita a un concorso letterario per gli alunni della scuola primaria. E così è stato nel 2008 con la creazione del laboratorio didattico “Disegnare è conoscere”, legato alla mostra “Lalla Romano un secolo – La probità dell’arte”, relativa alle opere pittoriche dell’artista piemontese[6]. Si tratta dunque di manifestazioni di natura diversa, accomunate dalla stessa sede espositiva: ogni volta l’idea di un’attività didattica nasce casualmente, in maniera del tutto originale, non c’è uno schema precostituito da seguire se non la volontà di partire dall’esperienza dell’evento stesso con la finalità di presentare l’oggetto della mostra ai ragazzi, progettando un itinerario didattico idoneo nelle tematiche e negli strumenti di comunicazione, sfruttando positivamente le sollecitazioni provocate dalla visione delle opere in un contesto di grande suggestione. Nell’ambito della mostra “La probità dell’arte”, il Servizio Educativo della Soprintendenza insieme con gli organizzatori della mostra e grazie all’ideazione e alla disponibilità dell’artista Marco Filippetti, ha organizzato una serie di laboratori didattici riservati agli alunni della scuola primaria, dal titolo “Disegnare è conoscere”. Il compito di fornire accoglienza e assistenza alle scolaresche in visita veniva affidato ai quattro laureandi in Storia dell’arte che stavano svolgendo il tirocinio[7] presso il Servizio Educativo. Le prime difficoltà riscontrate dai giovani operatori didattici, tutti alla prima esperienza “sul campo”, riguardavano soprattutto il tipo di linguaggio da adottare e la necessità di semplificazione richiesta dall’età dei bambini. Si è stabilito uno schema di percorso facile e comprensibile che è stato poi perfezionato in progress con l’esperienza stessa. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma Soprintendente: Federica Galloni Responsabile del Servizio Educativo e dell’Ufficio Comunicazione: Simonetta Druda Via di San Michele, 17 00153 Roma Tel. 06 588951/58895318 Fax. 06 5883340 [email protected] [email protected] 139 Dopo una semplice introduzione alla mostra, i quattro futuri storici dell’arte “consegnavano” i bambini al Maestro Filippetti, continuando a fornire assistenza durante le operazioni successive. La fase laboratoriale ha rappresentato senz’altro il momento più significativo di tutta l’esperienza. Dopo una breve conoscenza dell’artista con i bambini, Filippetti li guidava nella comprensione di un’opera di Lalla Romano, il “Ritratto severo”. Una volta ottenuta l’attenzione di tutti i bambini, con un vero colpo di scena Filippetti ruotava di 180° la riproduzione del ritratto, invitando i piccoli, tutti attrezzati di carta e pennarelli, a copiare il soggetto così come lo vedevano: a testa in giù. La grande predisposizione comunicativa di Marco Filippetti nei confronti dei piccoli è stata il valore aggiunto che ha contribuito alla positiva riuscita del progetto. Il suo normale presentarsi come artista in carne e ossa (per i piccoli gli artisti sono i grandi del passato), il linguaggio adattato al mondo dei bambini di oggi, la complicità che subito si instaurava, i suggerimenti (le “dritte”) che il maestro dava ai piccoli artisti, l’atmosfera ludica e un po’ folle (un ritratto a testa in giù!) che si respirava e, infine, la sorpresa del risultato finale, quando il disegno veniva capovolto mostrandosi così verosimigliante, la gratificazione ultima di vederlo appeso alla parete (come un’opera d’arte vera!) con l’invito a tornare insieme con i genitori: tutti questi elementi si sono combinati insieme spontaneamente a creare la formula vincente. L’idea di Marco Filippetti del ritratto capovolto si ispira alle teorie di Betty Edwards, docente d’arte alla California State University, che sostiene che tutti possono imparare a disegnare: il sistema consiste nel vedere gli oggetti eliminando gli schemi precostituiti della mente razionale gestita dall’emisfero sinistro del cervello, utilizzando invece le categorie intuitive a cui presiede l’emisfero destro. Ci sono delle tecniche per ingannare l’emisfero sinistro, dominante, permettendo così a quello destro di prevalere: una di queste è capovolgere l’oggetto che dobbiamo copiare. In questo modo l’emisfero sinistro non riconosce l’oggetto e sarà l’emisfero destro a guidare la mano utilizzando le sole informazioni visive. Un altro elemento che ha contribuito al successo dell’iniziativa è stata la felice scelta progettuale, dovuta alla sensibilità degli architetti Danilo D’Anna e Caterina Savarese, curatori di un allestimento elegante e rispettoso dello spazio architettonico, di riservare la zona centrale della sala Clementina al laboratorio didattico, luogo che i bambini riconoscevano subito come destinato a loro, con la moquette che li invitava a sedersi liberamente, gli strumenti per il disegno e la parete libera, pronta per ospitare le loro opere. Partendo dalla visione della mostra i ragazzi in visita[8] hanno partecipato in prima persona al laboratorio, liberando tutte le loro energie creative. Pur inconsapevolmente hanno riscattato con la loro vivacità e fantasia un ambiente di particolare significato storico, di drammatica carica emotiva. Il laboratorio, divertente e mai noioso, per i bambini non finiva lì, continuava in classe, a casa e a volte di nuovo alla mostra, con i genitori. Intanto si conosceva l’arte di Lalla Romano, si imparava a distinguere una natura morta, un paesaggio, un ritratto, si acquisivano nuove abilità nel disegno. Analogamente l’esperienza dei quattro universitari proseguiva oltre il labora- 140 torio: nel rapporto umano con Marco Filippetti, che è stata un’importante occasione di crescita; tra loro, nel confrontare le loro esperienze, commentando le espressioni dei bambini, le loro domande più frequenti, le opere più apprezzate; tutti insieme, nell’aggiustare il tiro giorno dopo giorno sulle piccole imperfezioni del lavoro stesso. Infine, il gradimento dell’iniziativa è stato testimoniato dalle insegnanti, che hanno continuato a lavorare in classe liberamente partendo dallo spunto della mostra e del laboratorio, con risultati eccellenti. [1] [2] [3] [4] [5] [6] [7] [8] Decreto Legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 e successive modificazioni. Il Servizio Educativo, il cui staff è composto da Simonetta Druda, Anna Maria Guarino e alcuni tirocinanti, gestisce in prima persona i singoli progetti con le scuole. La Casa di Correzione fu realizzata nei primi anni del Settecento per volere di papa Clemente XI su progetto dell’architetto Carlo Fontana all’interno dell’Ospizio Apostolico del San Michele, oggi sede del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’antico carcere minorile, attivo fino al 1972, oggi è utilizzato come sala per convegni e mostre ed è in consegna alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per il Comune di Roma. La mostra “Monelli banditi” fu organizzata dal Ministero della Giustizia (in collaborazione con l’Archivio di Stato di Roma, l’Istituto Luce e la Soprintendenza per i Beni Architettonici di Roma) in seguito al ritrovamento di un fondo di quattromila immagini, scattate a partire dagli anni Quaranta all’interno delle carceri minorili per conto della Direzione Generale degli Istituti di prevenzione e pena. Il progetto didattico, organizzato dal Servizio Educativo della Soprintendenza insieme al Centro per i Servizi Educativi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, comprendeva un corso di formazione dal titolo “L’educazione alla legalità. Scenari della giustizia minorile in Italia”, rivolto agli insegnanti delle scuole secondarie superiori. A ciò hanno fatto seguito le visite alla mostra da parte degli studenti, accompagnati dai docenti partecipanti al corso. Tali visite erano curate per la parte storico-artistica dal personale del Servizio Educativo e del Centro per i Servizi Educativi, mentre gli educatori del Ministero della Giustizia illustravano ai ragazzi i contenuti della mostra. Infine una serie di incontri successivi a scuola con gli stessi operatori offrivano la possibilità di approfondire alcuni argomenti legati ad aspetti attuali della giustizia minorile. “C’era una volta…” è stata un’esposizione di opere pittoriche di Antonio Nocera, tutte ispirate al mondo delle favole. Il progetto didattico, promosso dall’Ufficio Regionale Scolastico, si è rivolto esclusivamente ai bambini degli ultimi tre anni della scuola primaria. Dopo la visita guidata alla mostra con l’assistenza degli operatori del Servizio Educativo, i bambini ricevevano l’invito a partecipare ad un concorso letterario (dal titolo “C’era una volta… secondo me”) che consisteva nella libera elaborazione di un testo finale di una fiaba della tradizione mondiale. Un’apposita commissione ha valutato i lavori migliori, che sono stati premiati con opere dell’artista nel corso di una manifestazione tenutasi nella sala dello Stenditoio presso il Complesso del San Michele a Roma (maggio 2007). In occasione del centenario della nascita di Lalla Romano, si è svolta a Roma dal 27 febbraio al 30 marzo 2008 una mostra antologica sull’artista, ideata e coordinata da Antonio Ria, che si è articolata contemporaneamente in sei spazi espositivi: la Biblioteca nazionale centrale, la Biblioteca Casanatense, la sede della Regione Piemonte in Roma, la Casa delle Letterature, la Galleria 196 e la Sala Clementina dell’Antica Casa di Correzione presso il Complesso Monumentale di San Michele a Ripa Grande. L’esposizione nell’Antica Casa di Correzione, dal titolo “La probità dell’arte”, curata dal professor Maurizio Calvesi, ha riguardato l’opera pittorica di Lalla Romano dal 1928 al 1947, con una sezione dedicata alla grafica e alle arti applicate, curata dagli architetti Danilo D’Anna e Caterina Savarese. Il Servizio Educativo ospita tirocini di formazione a seguito di una convenzione con l’Università “La Sapienza” di Roma, Facoltà di Scienze Storico-artistiche, Cattedra di Didattica del Museo e del Territorio della prof.ssa Lida Branchesi. Per l’anno accademico 2007-2008 il tirocinio è stato svolto da: Azzurra Giovannola e Raffaella Recchia (tirocinanti per la laurea triennale); Sara Ferranti e Antonio Taverna (tirocinanti per la laurea specialistica). Nell’arco temporale di un mese (28 febbraio – 28 marzo 2008) hanno visitato la mostra circa mille bambini. 141 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL LAZIO Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Lazio Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Lazio Direttore Regionale: Luciano Marchetti Coordinatore per la Comunicazione: Anna Maria Romano Piazza di Porta Portese, 1 00153 Roma Tel. 06 5810656 Fax 06 5810700 Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici del Lazio Soprintendente: Rossella Vodret Coordinatore per la Comunicazione: Antonella D’Ambrosio Piazza S. Marco, 49 00186 Roma Tel. 06 6967 4-4208 Fax 06 69674210 [email protected] [email protected] 142 Per un modello di gestione e valorizzazione museale del territorio del Lazio Antonella D’Ambrosio La Soprintendenza per i beni storico artistici ed etnoantropologici del Lazio ha competenza su uno dei più ricchi ed importanti patrimoni del nostro Paese, un vero e proprio museo del territorio, come è stato più volte definito. Partendo da questa semplice considerazione, l’ideatore e Direttore scientifico del progetto, Rossella Vodret, ha inteso considerare il Lazio proprio come un vero museo e sviluppare sul territorio tutte le attività che normalmente si svolgono in una istituzione museale a cominciare da quelle basilari. Da questa concezione nasce il PROGETTO, varato nel 2008 e coordinato dalla direzione dell’Ufficio Catalogo della Soprintendenza, storici dell’arte dottori Alessandra Acconci, Paolo Castellani e Benvenuto Pietrucci, “Per un modello di gestione e valorizzazione museale del territorio del Lazio”, finalizzato ad una migliore fruizione dei beni artistici dell’intera regione. La creazione di un apparato capillare di didascalie bilingui (con traduzione inglese a fronte e, ove necessario, con schemi grafici), che illustrano le opere d’arte presenti nei luoghi visitabili dal pubblico, è la base dalla quale parte il progetto. Nei numerosi edifici perlopiù di culto, presenti nel vasto territorio, i testi esplicativi si configurano come una sorta di guida diffusa per i personali percorsi di visita e di conoscenza sia per il turista di passaggio che per il visitatore più conscio del proprio itinerario ed ancora possono servire da sostegno all’attività rivolta alla formazione scolastica. Oltre a costituire un valido supporto per la divulgazione e la valorizzazione, anche in loco, della conoscenza delle opere d’arte del Lazio, i dati raccolti durante il lavoro costituiranno un incentivo a ulteriori iniziative in tal senso e un consistente dossier di supporto alle attività di documentazione, conservazione e tutela. DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LIGURIA Patrimonio digitale, patrimonio immateriale Elena Calandra Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria Direttore Regionale: Pasquale Bruno Malara Le attività legate all’innovazione promosse dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria sono state improntate fin dall’inizio all’esigenza di conciliare le variegate istanze di un territorio multiforme e diversificato con il paradigma delle “buone pratiche” rappresentato da OTEBAC (www.otebac.it). Allo scopo si è cercato, prima di tutto attraverso il restyling dei siti web ministeriali (di cui si è già dato conto su queste pagine lo scorso anno), di offrire all’utente una piattaforma di dati omogenea e ben connettivata con le altre realtà locali sul territorio regionale; a questa piattaforma si sono affiancati i siti www.liguriavincoli.it e il censimento di dati MICHAEL. In questo modo è stato possibile operare su dati provenienti da sorgenti diverse e sistematizzare le conoscenze integrandole attraverso il supporto digitale. Al tempo stesso, le ricognizioni effettuate hanno prodotto nuovo materiale digitale, consistente in scansioni di materiali bibliografici di difficile reperimento, effettuate in collaborazione con la Biblioteca Universitaria di Genova e ora confluite nel sito www.liguria.beniculturali.it. La mediazione fra evidenze territoriali e realtà documentaria da un lato, e resa di queste attraverso il linguaggio e la comunicazione informatica, ha creato un circolo “virtuoso”, che ha reindirizzato le conoscenze e le ricerche su un altro piano, quello dei “percorsi tematici”, di prossima pubblicazione nel sito www.liguria.beniculturali.it. Sotto il profilo tecnico, si tratta di un’opzione nuova all’interno del Content Management System offerto da OTEBAC, volta a sperimentare l’immissione e l‘uso di testi, dati catalogici e immagini, intorno a percorsi e tematismi legati al territorio. Tali percorsi (da non confondersi con gli itinerari fisici, da essi deducibili, ma non necessariamente) sono volti a un’utenza di nicchia, selettiva, che muove dall’informazione istituzionale a largo raggio offerta dal sito, e si ritaglia spazi di approfondimento anche fortemente specialistico. I temi (“Architettura rurale in Liguria”; “Storia della scoperta della prima umanità in Liguria”; “Policromia e uso del colore in Liguria”; “Superba antiqua, storia della recezione delle antichità nella Liguria”) sono suggeriti dal territorio e dalle caratteristiche della Liguria, terra di radicate ricerche in campo preistorico (da cui il percorso curato dall’Arch. Cristina Bartolini), di saperi artigianali (da cui i percorsi sull’architettura rurale e sulla policromia, rispettivamente a cura dell’arch. Luisa De Marco e della scrivente), caratterizzata da un rapporto esile e spesso sfuggente con l’antico (Superba antiqua, curato dalla dott. Oriana Cartaregia della Biblioteca Universitaria di Genova e dalla Dott. Luigina Quartino dell’Università di Genova). Il lavoro di catalogazione, affidato all’Arch. Giorgia Teso, ha reso ragione di una notevole quantità di materiali, implementati nel sito dall’Arch. Claudio Vella. I percorsi, di prossima pubblicazione, offrono della Liguria un’immagine di ricchezza culturale alimentata da saperi peculiari, di non sempre facile inquadramento. Va d’altra parte sottolineato che proprio nel momento in cui il progetto acquistava una prima definizione, nell’autunno scorso, almeno una parte di questi saperi assumevano una connotazione legislativa ben precisa, grazie alla L. 27 Settembre 2007, n. 167, Ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 dalla XXXII sessione della Conferenza generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO). Un sincronismo casuale certamente, ma sintomatico di una convergenza di modi di lavorare e di sentire, se si pensa che, secondo l’articolo 2 della Convenzione, “si intendono per patrimonio culturale immateriale pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e saperi – così come gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati ad essi – che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, gli individui riconoscono come facenti parte del loro Coordinamento per la Comunicazione: Laura Giorgi Coordinamento per le Iniziative per l’innovazione: Elena Calandra Via Balbi, 10 16126 Genova Tel. 010 248801 Fax 010 2465532 [email protected] www.liguria.beniculturali.it 143 patrimonio culturale. Tale patrimonio culturale intangibile, trasmesso di generazione in generazione, è costantemente ricreato dalle comunità e dai gruppi interessati in conformità al loro ambiente, alla loro interazione con la natura e alla loro storia, e fornisce loro un senso di identità e continuità, promuovendo così il rispetto per la diversità culturale e la creatività umana”. Il modo, o uno dei modi, per conservare e trasmettere tale patrimonio è rappresentato dal mezzo digitale: dal digitale all’immateriale. 144 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA Il Piano di comunicazione 2008 della Direzione Regionale e Paesaggistici della Lombardia: i risultati Cristina Ambrosini, Manuela Rossi In occasione del X Salone Europeo della Comunicazione pubblica del 2007 la Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia ha presentato per il 2008 progetti di comunicazione pubblica concependo questa come un canale e uno strumento per offrire e per condividere la conoscenza dei beni culturali in Lombardia e dei servizi a cui si può accedere, in via informatica, anche da casa, attraverso una strategia intenzionale e mirata, che prevede l’utilizzo delle nuove tecnologie. La comunicazione pubblica, e quella sui beni e sui servizi culturali in particolare, non può prescindere dall’uso delle nuove tecnologie: la costruzione di flussi bidirezionali, costitutivi dell’una e delle altre, va finalizzata al miglioramento della relazione tra chi si occupa di promuovere un evento culturale, ad esempio, e chi ne fruisce, rendendolo partecipe dei contenuti e dei significati proposti. L’interezza del circolo comunicativo attiva processi ben più complessi e articolati dei semplice flussi informativi; chiama i soggetti della relazione comunicativa ad uno scambio positivo e all’evoluzione dei significati e alla produzione di nuove idee. L’impegno della Direzione Regionale della Lombardia è promuovere l’incontro con i cittadini attraverso la fruibilità del bene culturale, con la possibilità di cogliere valori e bellezza nella narrazione e nella testimonianza della vita degli uomini. Il messaggio comunicativo e i suoi contenuti sono la ragione della proposta ad ogni cittadino, a tutti i cittadini, per diffondere tale conoscenza. Il messaggio non è mai neutro; è infatti connotato dall’impegno e dalla passione con cui quotidianamente le persone che operano nel MiBAC in Lombardia si occupano di tutela, di catalogazione, di conservazione e di restauro, di valorizzazione, di promozione e di fruizione, di attività giuridica e amministrativa, di ricerca, di didattica, di formazione, di informatizzazione. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Direttore Regionale: Gino Famiglietti Coordinamento per la Comunicazione: Cristina Ambrosini, Manuela Rossi Corso Magenta, 24 20123 Milano Tel. 02 802941 Fax 02 80294232 www.lombardia.beniculturali.it [email protected] [email protected] [email protected] 145 La Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia proseguirà nel suo intento comunicativo, sviluppando interventi di comunicazione pubblica, ottimizzando l’uso degli strumenti conosciuti e adottandone di nuovi. Strumenti GIS per la Comunicazione L’impegno per la realizzazione dei siti web dedicati alla Direzione Regionale e alle Soprintendenze di settore del MiBAC in Lombardia ha preso forma attraverso un sistema coordinato di comunicazione degli organismi di tutela. Tutti i siti web degli Istituti sono accessibili dalla home page del sito www.lombardia.beniculturali.it alla voce “I Beni Culturali nella Rete” e, nella presentazione, si trovano gli elementi costitutivi dell’azione di tutela, dell’organizzazione degli uffici nonché la modulistica e le indicazioni relative alla normativa da utilizzare per le attività derivanti dalle materie previste dal Codice. Si è portata a termine la pubblicazione dei vincoli archeologici e architettonici disponibili per la Lombardia. A corredo della scheda del bene vincolato, è inoltre disponibile il testo, in formato PDF, dei decreti dei vincoli architettonici prodotti sul territorio lombardo l’accesso ai quali è soggetto ad autorizzazione e controllato dalla creazione di una user list. La valorizzazione Nel corso del 2008, a rafforzare l’obiettivo strategico di comunicazione che la Direzione Regionale si è dato per l’affermazione di una rinnovata presenza attiva del Ministero per i Beni Culturali in Lombardia attraverso una tutela “comunicata” con progetti di valorizzazione e promozione, è in corso di completamento il Progetto Mirabilia di “Comunicazione e Promozione del Patrimonio Culturale” che prevede la realizzazione di 40 pannelli informativi da collocare in prossimità dei luoghi della cultura o in punti strategici delle città e di 7 pieghevoli dedicati ad alcune realtà museali e siti archeologici e, non solo, da valorizzare. Convegni, seminari, giornate di presentazione al grande pubblico dei risultati di ricerche e restauri, di scavi archeologici vengono periodicamente organizzati a scala regionale e locale e costituiscono occasioni per costruire ulteriori progetti di collaborazioni con Enti ed Istituzioni locali, in una logica di formazione culturale e di sensibilizzazione alla tutela, nonché di costituzione di reti e di sistemi culturali. Ogni Istituto in Lombardia partecipa attivamente alle attività promozionali per sostenere l’immagine del MiBAC, conferendo conoscenza e visibilità a eventi di importanza locale, regionale, nazionale e internazionale. Infatti alle iniziative per i Grandi Eventi come la Settimana della Cultura e le Giornate Europee, appuntamenti a carattere nazionale, altri eventi vengono organizzati durante tutto l’anno fortemente attesi e seguiti dal grande pubblico, a significare una concreta continuità nell’azione promozionale e di comunicazione ed un unicum con l’attività istituzionale del Ministero in relazione ai Grandi Eventi. Tali eventi coronano il lavoro quotidiano di apertura al pubblico per le visite in musei e siti archeologici, per le consultazioni e le ricerche in archivi e biblioteche. 146 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA Biblioteca Nazionale Braidense Innovazione e tecnologia al servizio dell’accessibilità del cittadino in biblioteca Aurelio Aghemo Lo sviluppo delle reti e della tecnologia, il confronto immediato con la qualità dei sistemi bibliotecari internazionali hanno sollecitato fin dai primi anni novanta l’impegno della Braidense al miglioramento dei servizi tradizionali. Dal 1994 la Braidense ha immesso nel Servizio Bibliotecario Nazionale circa 500.000 registrazioni bibliografiche, contribuendo in maniera significativa a costituire quella Bibliografia Nazionale che non era stato possibile realizzare nei decenni precedenti, completandola con le segnalazioni della produzione editoriale lombarda. Si sono sviluppati servizi on line che hanno favorito l’accessibilità al patrimonio posseduto oltre l’orario di apertura dell’Istituto. Per gli utenti iscritti è infatti ora possibile, da postazioni remote e nell’intero arco della giornata, richiedere prestito e consultazione attraverso il catalogo elettronico, verificare l’elenco delle opere ricevute, di quelle per cui sono state richieste riproduzioni in fotocopia, avanzare richiesta di eventuali proroghe per la restituzione dei prestiti, inoltrare proposte di acquisto di nuovi volumi e seguirne lo sviluppo. La Biblioteca mantiene inoltre sul proprio sito web http://www.braidense.it/reference.shtml un servizio di informazioni bibliografiche e di gestione delle richieste di riproduzione. L’estensione dei servizi ha riguardato anche lo sviluppo di un sistema di pubblicazione del proprio patrimonio su internet. Nel sito http://emeroteca.braidense.it/ sono riprodotte integralmente e liberamente consultabili, quasi 900 testate per circa 1.500.000 pagine di periodici e giornali lombardi, utilizzate da circa 75.000 utenti annualmente. Un ulteriore considerevole contributo ai servizi verrà fornito dal completamento del progetto di digitalizzazione della documentazione relativa a Verdi e Puccini esistente presso l’Archivio Storico Ricordi, ospitato da alcuni anni presso la Braidense. A partire dai primi mesi del 2009 saranno disponibili on line le riproduzioni digitali della corrispondenza dei due grandi musicisti italiani con l’editore Ricordi, le partiture manoscritte e a stampa delle loro opere, il corredo grafico delle rappresentazioni: figurini, scenografie, bozzetti, disegni e foto di scena, accessibili attraverso un solo database da cui sarà possibile esplorare la ricchezza del maggiore archivio storico musicale italiano. Le recenti disposizioni sul deposito legale, che richiedono agli editori di consegnare una copia di quanto stampato per la costituzione di Archivi dell’editoria provinciali e regionali, sono state l’occasione per la Braidense e per la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Direttore Regionale: Gino Famiglietti Coordinamento per la Comunicazione: Cristina Ambrosini, Manuela Rossi Corso Magenta, 24 20123 Milano Tel. 02 802941 Fax 02 80294232 www.lombardia.beniculturali.it [email protected] [email protected] [email protected] Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale Braidense Direttore: Aurelio Aghemo Via Brera, 28 20121 Milano Tel. 02 86460907 Fax 02 72023910 [email protected] www.braidense.it Mediateca Santa Teresa Direttore: Aurelio Aghemo Via della Moscova, 28 20121 Milano Tel. 02 8739781 Fax 02 87397824 [email protected] 147 Fondazione BEIC di progettare nuovi servizi di informazione bibliografica per le novità librarie pubblicate in area lombarda, la più importante per l’editoria italiana: per ogni opera depositata in biblioteca sarà possibile vederne la copertina, leggerne le recensioni e i commenti di gradimento del pubblico. La Biblioteca ha sostenuto il progressivo sviluppo e la diffusione di servizi via internet, realizzando l’allestimento della Mediateca Santa Teresa (www.mediabrera.it), il primo e più importante progetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel settore multimediale. Per questa iniziativa il Ministero, in collaborazione con la Regione Lombardia, la Provincia e il Comune di Milano, con il sostegno della Fondazione Cariplo e della Banca Popolare di Milano, ha provveduto a restaurare e ad adattare gli ambienti della ex Chiesa dei Santi Giuseppe e Teresa, collocata in posizione centrale in città. Nell’edificio restaurato si trovano 120 stazioni di consultazione, una sala per conferenze e videoproiezioni da 110 posti, un laboratorio di riproduzione digitale e aule di formazione, dotate di impianti di riproduzione e di lavoro avanzati. La prospettiva generale del progetto è stata quella di riorientare i servizi di informazione e documentazione tradizionalmente svolti dalla Biblioteca Braidense in ambito umanistico e di informazione generale, ricorrendo alle tecnologie digitali. Dal 2003 la sede ha aperto al pubblico, facendo registrare circa 200 accessi giornalieri. I servizi sono distribuiti all’interno dello spazio sfruttando l’originaria struttura della Chiesa. La grande sala a croce greca del piano terra dispone di 60 postazioni informatiche, attestate su una rete locale ad alta velocità e alimentate da server specializzati per la ricerca e la distribuzione di immagini fisse e in movimento. Gli utenti possono facilmente accedere a internet ed esplorare l’offerta culturale della mediateca, guidati nella ricerca in basi dati, nell’utilizzo dei servizi multimediali e dei software a sorgente aperta, dal personale di sala. Il primo piano ospita i servizi specialistici con l’accesso a tutti i fondi digitalizzati della Braidense e al catalogo multimediale della RAI, con i servizi di documentazione realizzati nell’ambito del progetto RAI TECHE, grazie al quale è stata digitalizzata larga parte della produzione radio televisiva a partire dagli anni ‘50 a oggi. L’attività della Mediateca si è inoltre rivolta a diffondere la cultura e la conoscenza del web anche avviando cicli di incontri con i maggiori esponenti della cultura digitale internazionale. Il “Meet the Media Guru” (http://www.meetthemediaguru.org/) e l’edizione italiana dell’incontro internazionale “Les e-magiciens”, festival europeo dell’animazione cinematografica digitale, sono ormai appuntamenti costanti che si ripropongono di diffondere interesse, curiosità e approfondimenti sul mondo del digitale. 148 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA Biblioteca Nazionale Braidense L’Emeroteca Digitale: esperienza decennale della Biblioteca Nazionale Braidense Cecilia Angeletti, Tiziana Mazzali Il lavoro svolto dalla Biblioteca Nazionale Braidense, relativo all’applicazione delle tecnologie digitali per la valorizzazione, la fruizione e la conservazione del materiale periodico, si sviluppa partendo dalla seconda metà degli anni ‘90 con il primo progetto di conversione in formato digitale di pubblicazioni periodiche. I fondi La prima scelta del materiale da riprodurre si è rivolta ai fondi rappresentativi della stampa periodica milanese lombarda più prestigiosa, capace di documentare la vita sociale, politica, economica e scientifica del tempo (fine ‘800 e ‘900). Un panorama culturale complessivo veniva offerto dal corpo degli Annali pubblicati a Milano nella prima metà dell’800 dall’editore Francesco Lampato, tra cui gli Annali universali di statistica e gli Annali di Medicina, mentre l’Archivio storico lombardo concludeva la prima fase costitutiva della banca dati. Nella scelta successiva è stato ritenuto indispensabile privilegiare testate di carattere bibliografico quale strumento fondamentale per l’utenza nel lavoro di ricerca storica. Pertanto nell’Emeroteca troviamo oggi periodici quali: Annuario della stampa italiana (1895), La Lettura (1901), Il libro e la stampa (1907) ed altri ancora come Il giornale della libreria (1922), fondamentali rassegne del mondo editoriale. Accanto a queste abbiamo digitalizzato stampe che raccolgono elenchi e statistiche di vario genere, basti come esempio la Guida di Milano o il Bollettino statistico mensile della Città di Milano importanti pubblicazioni che rispecchiavano la vita milanese nei suoi vari aspetti. Si aggiungono poi, grazie al secondo progetto GEA (Giornali e Altro), giornali di grosso formato di storia locale, serie di Gazzette, Bollettini che coprono tutta la provincia: Gazzettino contemporaneo, Brescia nuova, Cacciatore delle Alpi. I fondi sono stati digitalizzati integralmente in formato immagine e divisi in base alla diversa tipologia dei periodici: EVA (Emeroteca Virtuale Aperta, riviste con indice) e GEA (giornali senza sommario e di grande formato). Le testate appartenenti al primo gruppo sono state sottoposte a spoglio e quindi indicizzate fino al livello dell’articolo mentre per il secondo gruppo il livello di indicizzazione si ferma al fascicolo. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Direttore Regionale: Gino Famiglietti Coordinamento per la Comunicazione: Cristina Ambrosini, Manuela Rossi Corso Magenta, 24 20123 Milano Tel. 02 802941 Fax 02 80294232 www.lombardia.beniculturali.it [email protected] [email protected] [email protected] Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale Braidense Direttore: Aurelio Aghemo Via Brera, 28 20121 Milano Tel. 02 86460907 Fax 02 72023910 [email protected] www.braidense.it Il sito web: numeri e statistiche EVA, per la sua consistenza, è considerata la prima banca dati di periodici in Italia resa disponibile nel Web. Insieme a GEA, il patrimonio messo a disposi- 149 zione dell’utenza remota è ancora più ricco e interessante perché fornisce la possibilità, a biblioteche presenti nella province lombarde, di consultare e utilizzare materiale che completa le loro raccolte. Attualmente sono disponibili in rete 861 testate con più di 1,5 milioni di pagine, 250 mila articoli e 34 mila autori. Dal marzo del 2003 è stato rilevato il numero di 136.000 visitatori diversi (identificati in base all’indirizzo IP del proprio computer connesso in rete) che hanno consultato almeno una pagina del sito. Questi hanno effettuato 183.000 visite, considerando come nuova visita, ogni attività di consultazione di un visitatore nel periodo di 60 minuti. Ogni visitatore compie in media 1,3 visite. Il dato, che è in costante crescita, è indicativo della frequenza con cui i visitatori ritornano sul sito; all’aumentare dell’indice si può desumere un aumento dei visitatori abituali. Le pagine in formato immagine, scaricate da utenti remoti in questi anni di presenza nel web, sono circa 4 milioni mentre 9 milioni sono quelle HTML consultate, con una media di 200 visite giornaliere. Dall’analisi statistica abbiamo potuto verificare che la maggior parte dell’utenza proviene dall’Italia (85%), con percentuali significative dalla Germania (Università di Ratisbona, 2%), Svizzera (1,2%) e Francia (BNCF/1,1%). Sono anche stati rilevati i dati della durata delle visite, suddivisi in sette fasce temporali. L’indicazione è significativa perché, a differenza di quella precedente, indica la “qualità” della consultazione delle pagine e dei documenti del sito; indici di durata alti corrispondono a utenti che svolgono un’attività più approfondita con ricerca, lettura in linea e successivo scaricamento dei file/immagine. L’indice più rilevante è stato identificato nei dati espressi dalle quattro fasce temporali, quelle che riuniscono le visite che partono da un minimo di 5 minuti e superano l’unità oraria: più del 20% delle visite si svolge in maniera approfondita. Concludendo, da questa analisi si deduce che tra le fonti di accesso al sito, i motori di ricerca, in particolare Google, coprono circa il 60% attraverso ricerche con parole chiave relative sopratutto ad argomenti scientifici. Nuovi sviluppi: Portale Internet Culturale e l’Emeroteca Digitale Il prossimo sviluppo dell’Emeroteca ha come obiettivo la sua integrazione nel portale della Biblioteca Digitale Italiana, Internet Culturale. L’iniziativa del portale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali nasce con l’obiettivo di creare una piattaforma centralizzata, basata su standard tecnologici consolidati e aperti, per la distribuzione di collezioni di oggetti digitali prodotte dalle varie amministrazioni pubbliche. Si propone inoltre di legare i vari progetti digitali con l’indice SBN, in modo da creare un percorso di consultazione per l’utente, che ha inizio con l’individuazione del record bibliografico e si conclude con la visualizzazione del documento a video. Attualmente stiamo lavorando per rendere fruibile il materiale disponibile sulla piattaforma dell’Emeroteca Digitale direttamente dal portale Internet Culturale. In questo modo i canali di accesso ai fondi vengono duplicati e la visibilità del materiale incrementata. L’esperienza dell’Emeroteca Digitale dimostra come un’iniziativa modellata sulla logica dell’erogazione di un servizio efficiente tarato sulla specificità del materiale pubblicato, possa poi essere ricondotta con successo nell’ambito di progetti di gestione di oggetti digitali a livello nazionale come quello del portale Internet Culturale. In conclusione si può affermare che se da una parte l’Emeroteca viene aggiornata per implementare le soluzioni richieste per veicolare i propri contenuti verso nuovi canali, allo stesso tempo, come dimostra il successo in questi anni di presenza in rete, è divenuta modello di fruizione da adottare. 150 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA LOMBARDIA Biblioteca Nazionale Braidense La Biblioteca Braidense e il suo patrimonio musicale Le collezioni musicali della Braidense si sono costituite a partire dai fondi di musica liturgica dei conventi e delle istituzioni religiose soppressi e in seguito, dalla fine del Settecento fino al 1850, dal deposito legale (poi ceduto al Conservatorio), che includeva i maggiori editori musicali italiani del tempo (Ricordi e Lucca). Il fondo più rilevante, la raccolta di libretti teatrali Corniani Algarotti, venne acquisito alla biblioteca nel 1891. Negli ultimi anni la collezione si è arricchita di circa 2000 manoscritti redatti da Benvenuto Disertori, donati dal figlio. Dal 2003 è consultabile presso la Braidense l’Archivio storico Ricordi, depositato dalla Società BMG in seguito ad una convenzione con il Ministero per i Beni e le attività culturali. Nel 1965 il Ministero della Pubblica Istruzione ha istituito presso la Biblioteca Nazionale Braidense l’Ufficio Ricerca Fondi Musicali, allo scopo di costituire il catalogo nazionale della musica a stampa e manoscritta e dei libretti per musica. I progetti di digitalizzazione La Braidense ha sviluppato due interventi di digitalizzazione di interesse musicale, rivolti alla promozione del suo fondo più importante, la Raccolta Drammatica Corniani Algarotti e alla documentazione bibliografica musicale italiana, la riproduzione del Catalogo dei manoscritti musicali italiani. La pubblicazione del fondo Corniani Algarotti ha richiesto l’esecuzione di copie digitali ad alta definizione (600 dpi) di circa 10.000 libretti dei secoli XVI – XIX, per circa 400.000 pagine, utilizzate come copie di sicurezza, accompagnate dai dati bibliografici e strutturali previsti dallo standard italiano MAG 1.0. La pubblicazione via Internet, in corso di realizzazione, è stata ottenuta utilizzando il software DjVu e la tecnologia di compressione di LizardTech, Inc. già sperimentata per la pubblicazione di periodici della Braidense, che consente di ridurre le immagini dalla dimensione originale di 25 mb a 30 100 kb, rendendole utilizzabili anche da utenti remoti con connessioni lente (es. modem 56 kb) e conservando una qualità delle immagini comparabile a quella del file originale. Nella pubblicazione elettronica è stato integrato un modulo OCR che consente di condurre ricerche testuali sia all’interno di un singolo libretto sia nell’intera collezione. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia Direttore Regionale: Gino Famiglietti Coordinamento per la Comunicazione: Cristina Ambrosini, Manuela Rossi Corso Magenta, 24 20123 Milano Tel. 02 802941 Fax 02 80294232 www.lombardia.beniculturali.it [email protected] [email protected] [email protected] Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale Braidense Direttore: Aurelio Aghemo Via Brera, 28 20121 Milano Tel. 02 86460907 Fax 02 72023910 [email protected] www.braidense.it I cataloghi dell’Ufficio Ricerca Fondi Musicali I cataloghi dell’Ufficio Ricerca Fondi Musicali consistono oggi di circa 147.000 schede di edizioni musicali stampate prima del 1900, circa 162.000 schede di manoscritti musicali redatti prima del 1900, oltre 26.000 schede di libretti per musica stampati prima del 1800, circa 1.500 schede di carteggi e un indice di 151 arie d’opera e oratorio di circa 22.000 schede. A partire dal 1986, il catalogo della musica a stampa è stato convertito in base dati nazionale con il progetto SBL-Musica, ed è ora il nucleo della base dati Musica di SBN. Il materiale musicale costituisce circa il 10% dei record bibliografici di SBN ed è tuttora l’unica base dati nazionale specializzata esistente al mondo, con la possibilità di descrivere e creare accessi codificati per tutti i dati specifici, come incipit musicale, organico vocale e strumentale, forma musicale, presentazione, luogo e data di rappresentazione, personaggi e interpreti. Vista l’esistenza di una base dati così evoluta, l’alimentazione del catalogo cartaceo è cessata nel 1998. A tutt’oggi, però, il contenuto del catalogo dei manoscritti è stato recuperato in basi dati accessibili via web solo parzialmente e indirettamente: circa 70.000 record di manoscritti segnalati dal catalogo sono presenti in SBN, e circa 30.000 si possono consultare (previa sottoscrizione) nella base dati internazionale del RISM (Répertoire International des Sources Musicales). Ma, date le sovrapposizioni tra le due basi dati e il fatto che non tutti i record bibliografici corrispondono a schede del catalogo, circa il 60% delle schede cartacee di manoscritti dell’Ufficio Ricerca Fondi Musicali sono l’unica fonte di informazioni collettiva. Questa percentuale sale drasticamente per i manoscritti dell’Ottocento, che solo di recente si sono iniziati a catalogare sistematicamente. La digitalizzazione del catalogo dei manoscritti musicali (http://www.braidense.it/urfm) Nel 2003 la Biblioteca Nazionale Braidense ha deciso di scansire le schede e indicizzandole secondo gli standard dettati dall’ICCU per il recupero dei cataloghi storici. Data la particolarità del materiale musicale, sono stati appositamente creati sei campi di accesso: autore, titolo, forma musicale, organico, numeri (d’opera, ordine, catalogo tematico), tonalità, consentendo ricerche impossibili nel catalogo originario, ordinato per autore e titolo. Lo scorrimento “scheda per scheda” del catalogo digitalizzato è praticabile per “cassetti” di 200 schede. L’interfaccia, in italiano e inglese, consente la ricerca combinata su tutti i sei campi, con possibilità di troncamento a sinistra e a destra, di combinazione di termini e anche di range tra un termine e un altro (ad esempio scrivendo da “caccini” a “campion” troverà tutti gli autori compresi nell’intervallo, come Cafaro, Cagnoni, etc.). I risultati si presentano come una tabella ordinabile a scelta dell’utente su sei livelli, sia ascendenti, sia discendenti. Cliccando su una riga si visualizza l’immagine della scheda. La Collezione digitale La Raccolta Drammatica Corniani Algarotti venne costituita dal conte Marco Corniani Algarotti (1768 – 1845), che agli studi geologici (servì la Repubblica Veneta e il Lombardo Veneto nella Direzione delle Miniere) accostò l’interesse per la musica e la letteratura teatrale, arrivando a raccogliere la “più estesa collezione di drammi che si conosca” come ricorda la Gazzetta Veneta nel suo necrologio, nell’intento di aggiornare e completare la “Drammaturgia” di Leone Allacci pubblicata un secolo prima. La Raccolta venne acquisita dagli eredi dalla Biblioteca Nazionale Braidense nel 1891 ed è anche attualmente uno dei fondi più consultati. La collezione raccoglie opere teatrali italiane dei secoli XVI – XVIII, a cui si aggiunge un piccolo numero di opere ottocentesche. Si tratta di libri di piccolo formato, ordinariamente con legature tipografiche editoriali cartacee dal caratteristico colore azzurro, oppure, per i formati maggiori, in cartone. Il pregio e l’interesse della collezione risiedono nell’estensione della raccolta. Sono presenti circa 10.000 opere, e vi figurano opere teatrali italiane rare e poco conosciute. 152 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE Comunicare i beni culturali del Piemonte: un impegno a tante mani Emanuela Zanda La riorganizzazione dell’Ufficio di Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte avvenuto in seguito del D.P.R. 233 del 26/11/2007 sta consentendo di impostare su nuove basi il lavoro di comunicazione con esiti potenziali assai interessanti. Per quanto riguarda il miglioramento delle informazioni che riguardano le sedi in consegna, la riunione delle competenze tra ufficio comunicazione e concessioni ha sicuramente centrato lo scopo. La riunione, sempre a capo dello stesso ufficio, degli Accordi di Programma, consente di valorizzare le attività di valorizzazione programmate in collaborazione con associazioni ed enti locali. La presenza del Congresso Mondiale degli Architetti, che si è tenuto tra il 28 giugno ed il 3 luglio a Torino, ha consentito una attività “straordinaria” nel campo della comunicazione internazionale che si è tradotta in primo luogo nell’organizzazione delle mostre e del circuito di visita “La città disegnata dagli architetti”, sviluppato con temi specifici all’Archivio di Stato di Torino, alla Biblioteca Reale, a Palazzo Reale e a Palazzo Bricherasio. I siti web dei vari istituti sono in fase di costruzione o di forte implemento. Oltre al caso della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e Museo delle Antichità Egizie, che si presenta proprio in questa sede, è il caso anche della Biblioteca Reale di Torino, dove è in corso di costruzione una sezione di “archivio mostre” con le visite virtuali ai passati eventi espositivi e della Biblioteca Nazionale Universitaria, il cui ricchissimo sito mette a disposizione del pubblico sempre nuovi materiali ed è stato anche aggiornato con particolare attenzione alla grafica e alla leggibilità. Particolare apprezzamento va al lavoro svolto dagli Archivi di Stato delle province piemontesi che stanno dimostrando una notevole sensibilità per gli aspetti legati alla comunicazione, con l’aggiornamento costante dei siti web e la strutturazione delle attività, in modo da essere presenti nei grandi eventi istituzionali e a promuovere le sedi e e le collezioni con iniziative rivolte al grande pubblico. Esemplare in tale senso il lavoro svolto dall’Archivio di Stato di Asti ed il lavoro di digitalizzazione delle mappe del catasto sabaudo eseguito all’Archivio di Stato di Alessandria. Per quanto riguarda i temi di comunicazione che verranno prossimamente svolti per iniziativa della Direzione, con i fondi di cui alle Legge 77/2006 verranno svolti i lavori necessari alla redazione del Piano di Gestione del Sito Iscritto all’Unesco “Residenze Sabaude” in cui è fondamentale l’aspetto di comunicazione, ovvero il rendere noti al grande pubblico i motivi si era ritenuto nel 1997 di inserire le 22 Residenze nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Direttore Regionale: Liliana Pittarello Coordinatore per la Comunicazione: Emanuela Zanda Piazza San Giovanni, 2 1022 Torino Tel. 011 5220440 Fax 011 5220432 153 Anche per le candidature Unesco in corso di istruttoria e soprattutto per i Paesaggi Vitivinicoli del Piemonte è stato posto in particolare l’accento sulla necessità del Piano di Comunicazione, in fase di redazione in collaborazione con la Regione Piemonte le tre Province coinvolte nel progetto: Asti, Alessandria e Cuneo. In un momento in cui risulta urgente la redazione del Piano Paesaggistico Regionale ed i problemi di tutela edi sviluppo “sostenibile” del territorio di Langhe Monferrato e Roero è già stato segnalato nella sua improrogabilità, la stesura di un buon Piano di Comunicazione risulta strumento strategico non soltanto per rilanciare l’immagine del territorio, ma anche per indurre in sede locale una più matura consapevolezza di quei valori meritevoli di tutela a livello internazionale. La competenza dell’ufficio anche nel campo dei rapporti internazionali sta consentendo la programmazione degli “Itinerari di comunicazione tra Le Residenze Reali Europee”, un progetto sostenuto dall’Associazione delle Residenze Reali Europee, di cui il Ministero per i Beni e le Attività Culturali è membro, con le Residenze Sabaude, e le Regge di Napoli e Caserta. Un primo capitolo sarà dedicato al tema della Cucine, con un convegno internazionale che si terrà la prossima primavera a Torino, a seguito dell’apertura al pubblico delle cucine restaurate di Palazzo Reale. Per l’anno in corso e l’inizio del 2009, sul calendario eventi settimanale ed il sito web ci si propone in collegamento con l’ufficio preposto al Ced, un lavoro di reimpostazione sia logica che grafica. Tale lavoro è reso indispensabile dalle scarse potenzialità di incremento del sito attuale, costruito su di un modello non perfettamente funzionale alle attività di comunicazione e di immagine di un Ufficio complesso come la Direzione regionale. Ugualmente la newsletter, molto apprezzata dal pubblico, dovrebbe essere ristrutturata sia logicamente che graficamente. Infine, ci si propone un salto di qualità per quanto riguarda l’attività di rassegna stampa ed ufficio stampa con lo spoglio anche della stampa locale e la messa in rete costante delle informazioni. Si ritiene questa attività fondamentale e strategica per l’immagine della Direzione Regionale, soprattutto in una regione come il Piemonte dove l’accentramento a Torino delle iniziative più importanti è inevitabile, ma causa un forte scollamento con il territorio e nel nostro caso con l’attività di tutela e valorizzazione condotta dagli uffici periferici. 154 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE Archivio di Stato di Alessandria Progetto di digitalizzazione ed informatizzazione delle mappe del Catasto sabaudo di Alessandria e sobborghi (1763 – 1774) Gian Maria Panizza Alessandria entrò a far parte dello stato sabaudo nel 1706. Tra le riforme fiscali promosse dai sovrani piemontesi particolare importanza riveste la misura generale delle province di nuovo acquisto (l’Alessandrino, Valenza e la Lomellina), intrapresa nel 1759 per ordine di Carlo Emanuele III. Dopo l’elaborazione delle istruzioni operative, la formazione dei capitolati per i geometri ed i misuratori e l’espletamento delle aste per l’affidamento dei lavori, le operazioni ebbero inizio nell’estate del 1761 e si conclusero nel dicembre successivo. Nell’anno seguente le mappe vennero pubblicate, cioè esposte agli interessati per le eventuali contestazioni e ne furono eseguite le belle copie, nonché quelle dei libri catastali: tutte vennero inviate all’Ufficio del Censimento, a Torino, per l’approvazione definitiva, che fu confermata nel 1763 per i fogli parziali e nel 1774 per i grandi fogli d’insieme. Questo eccezionale patrimonio cartografico fa attualmente parte dell’Archivio Storico del Comune di Alessandria, conservato presso l’Archivio di Stato di Alessandria in convenzione di deposito e consta di 6 mappe d’insieme e di 86 fogli parziali di mappa (due mappe d’insieme non sono pervenute). Già sottoposte a restauro, sono finora state consultate soltanto in riproduzioni sostitutive su microfilm b/n a 35 mm. e costituiscono un’indispensabile risorsa per l’analisi storica del territorio. Nell’àmbito del SIAS (Sistema Informativo degli Archivi di Stato) è stato elaborato un progetto di descrizione inventariale informatizzata, collegata alle riproduzioni digitali delle 92 mappe del Catasto Sabaudo di Alessandria e sobborghi. Entro i primi mesi del 2009 l’intero complesso delle mappe sarà consultabile a distanza dagli utenti, sul sito http://www.archivi-sias.it . Nella prima fase del progetto, tuttavia, avviata nel mese di luglio, le riproduzioni digitali delle mappe (realizzate, tramite la costruzione e l’installazione presso l’Archivio di Stato di un’apposita struttura per le riprese fotografiche, dallo Studioelle di Torino, nei formati jpg e tiff con una definizione di 300 dpi) sono già disponibili al pubblico sul pc della sala di studio e stanno dimostrandosi un eccellente strumento di consultazione, aggiornato ed efficace, mentre promuovono notevolmente e valorizzano ulteriormente il patrimonio archivistico dell’Istituto. Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Direttore Regionale: Liliana Pittarello Coordinatore per la Comunicazione: Emanuela Zanda Piazza S. Giovanni, 2 10122 Torino Tel. 011 5220440 Fax 011 5220432 Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 4969928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Alessandria Direttore: Giovanni Maria Panizza Via Giorgio Solero, 43 15100 Alessandria Tel. 0131 252794 Fax 0131 236048 [email protected] archivi.beniculturali.it/ASAL 155 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE Archivio di Stato di Torino Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Direttore Regionale: Liliana Pittarello Coordinatore per la Comunicazione: Emanuela Zanda Piazza S. Giovanni, 2 10122 Torino Tel. 011 5220440 Fax 011 5220432 Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinatore per la Comunicazione: Patrizia Ferrara, Ignazio Tocco Via Gaeta, 8/A 00185 Roma Tel. 06 4882358 Fax 06 4882358 [email protected] Archivio di Stato di Torino Direttore: Marco Carassi Piazza Castello, 209 Tel. 011 540382- 5624431 Fax 011 546176 Sede staccata Via Piave, 21 Tel. 011 4604111 Fax 011 4604109 [email protected] www.archiviodistatotorino.it 156 Diversificare l’offerta culturale per servire diversi tipi di pubblico: recenti traguardi dell’Archivio di Stato di Torino Marco Carassi Accanto al suo ruolo primario e istituzionale di garantire la consultazione del patrimonio archivistico attraverso un buon funzionamento delle due sale di studio, l’Archivio di Stato di Torino ha sempre cercato di cogliere ogni opportunità di raggiungere fruitori eterogenei e diversi dagli studiosi abituali. Per la prima funzione, nell’intento di mettere a disposizione di un’utenza quanto più possibile vasta i documenti conservati, l’Archivio è stato fra i pionieri nella creazione di una banca dati descrittiva del proprio patrimonio e di un sistema di gestione automatizzata della sala di studio attivato fin dal gennaio 1996. In particolare, un imponente, capillare lavoro di digitalizzazione dei fondi cartografici ha reso disponibile in rete circa 15.000 fra piante, disegni, catasti degli oltre 50.000 conservati, ed è tuttora in corso l’acquisizione delle immagini. L’applicazione a scopi divulgativi dei disegni acquisiti ha avuto recentemente esiti vistosi nella realizzazione della mostra Il teatro delle terre. Cartografla sabauda tra Alpi e pianura (a cura di I. Massabò Ricci, G. Gentile, A. Raviola, Torino 2006): all’allestimento delle carte negli stessi ambienti, l’Archivio di Corte, in cui diverse di esse furono disegnate o rielaborate a partire dal secolo XVIII, è stato accostato un apparato multimediale che, sfruttando le riprese digitali effettuate, ha favorito la lettura delle carte di grandi dimensioni. Nel corso del 2008, due eventi di richiamo hanno sollecitato l’Archivio di Stato a organizzare, nella sede settecentesca dell’Archivio, due esposizioni, fruendo di canali di comunicazione e della collaborazione con altri soggetti per allargare il cerchio del pubblico a cui le mostre si sono rivolte. In occasione del 60° della Costituzione italiana, la mostra storica Un lungo cammino per diventare liberi, a cura di M. Carassi, ha esaltato le tappe del lungo e avventuroso cammino che ha portato a fissare i principi fondamentali di una società democratica. Attraverso un numero limitato di documenti particolar- mente emozionanti ed evocativi di avvenimenti e fenomeni storici, anche lontani nel tempo, si è stabilito un legame, per consonanza o per contrasto, con i principi costituzionali espressi nei primi dodici articoli. Contemporaneamente, nelle stesse sale settecentesche dell’Archivio di Stato, un video e una mostra fotografica curati dal CIDI (Centro di Iniziativa Democratica degli Insegnanti) hanno illustrato ambienti e fenomeni sociali dell’ltalia post bellica. Aperta dal 14 febbraio al 30 marzo 2008, la mostra è stata visitata da 2804 persone, fra cui molte scolaresche di ogni ordine e grado. Fra gli eventi collaterali al XXIII Congresso mondiale degli Architetti UIA Torino 2008 il percorso espositivo dal titolo “La città disegnata dagli architetti” ha compreso anche la mostra allestita nell’Archivio di Stato a cura di M. Carassi, Committente e architetto: direttive e libertà progettuale. 1730-1731. Filippo Juvarra progetta il palazzo dei Regi Archivi in Torino (3 giugno-18 luglio 2008). Essa ha voluto comunicare non solo agli architetti stranieri in visita a Torino, ma anche al pubblico di non specialisti della materia, un caso di eccellenza nella progettazione e costruzione di un grande edificio pubblico settecentesco. Sono stati esposti i due diversi progetti juvarriani (1730-1731), la documentazione relativa agli appalti (i capitolati tecnici, le adesioni degli appaltatori, le contabilità), due grandi modelli tridimensionali, la documentazione fotografica dei recenti restauri e i documenti sul contesto storico-politico (le grandi riforme dello Stato, gli ambiziosi obiettivi di politica interna ed estera, le istruzioni degli archivisti) che spiegano le finalità che l’edificio doveva soddisfare, anche per la sua adiacenza con il palazzo delle Regie Segreterie di Stato e, attraverso questo, con lo stesso Palazzo Reale. La mostra ha inteso pure sollecitare una riflessione sui problemi di metodo che un architetto deve affrontare per conciliare i desideri della committenza, i vincoli oggettivi (preesistenze, tecnologie disponibili, qualità delle maestranze, limiti di bilancio) e la propria creatività professionale. Particolarmente entusiasmante per il pubblico di oltre 1200 visitatori è stato il confronto tra i progetti cartacei, i modellini realizzati per l’occasione e la visita al sottotetto dell’edificio con cui si concludeva il giro alla mostra. Oltre a un opuscolo guida in italiano, è stato realizzato per gli stranieri convenuti a Torino per il Congresso Mondiale degli Architetti, un fascicolo in inglese, francese e spagnolo. 157 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL PIEMONTE Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte Direttore Regionale: Liliana Pittarello Coordinatore per la Comunicazione: Emanuela Zanda Piazza S. Giovanni, 2 10122 Torino Tel. 011 5220440 Fax 011 5220432 Soprintendenza per i Beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie Soprintendente: Giovanna Maria Bacci Piazza S. Giovanni, 2 10122 Torino Tel. 011 5220440 Fax 011 5220432 Il nuovo sito web della soprintendenza per i beni archeologici del Piemonte e del museo Antichità egizie Giuseppina Spagnolo Nell’ambito delle attività di valorizzazione e divulgazione della conoscenza del patrimonio archeologico piemontese, la Soprintendenza per i beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie ha realizzato, in collaborazione con l’Associazione Amici del Museo di Antichità e con il contributo della Fondazione CRT di Torino, un sito WEB culturale che si configura come un portale sull’attività istituzionale della Soprintendenza, sulle raccolte archeologiche del Museo di Antichità e soprattutto sul patrimonio archeologico diffuso che caratterizza il territorio regionale. L’architettura del portale, realizzato nel rispetto degli indirizzi nazionali e internazionali (Progetto Minerva) in termini di qualità e accessibilità dei siti WEB pubblici culturali, è suddivisa in tre sezioni: • Soprintendenza per i beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie • Museo di Antichità • Spazio Junior che possono essere consultate, oltre che in italiano, nelle tre lingue più diffuse della comunità europea ed internazionale (francese, inglese e spagnolo). La sezione della Soprintendenza per i beni Archeologici del Piemonte e del Museo Antichità Egizie è articolata in differenti pagine di dettaglio che illustrano i vari aspetti dell’attività istituzionale di tutela. Viene fornita una sintesi degli aspetti normativi, evidenziando il rapporto tra la Soprintendenza, gli altri organi dello Stato e gli Enti locali, nonché la pianificazione territoriale, i provvedimenti vincolistici (beni mobili e immobili, di proprietà pubblica e privata) e i lavori pubblici. Sono date sintetiche indicazioni relative agli Archivi (storico, disegni, fotografico, catalogo), sperimentando la preliminare introduzione di una specifica modulistica che permette all’utente di interagire con l’Amministrazione, attraverso segnalazioni di rinvenimento o richieste di materiali dell’archivio fotografico e del catalogo. Particolare attenzione è rivolta alla valorizzazione di Musei e aree archeologiche del territorio (Pollenzo, Libarna, Industria, Bene Vagienna, Susa, etc..). Inoltre, grazie alla tecnologia IPIX, attraverso il web è possibile una visita virtuale all’interno di alcuni monumenti di siti tra cui Libarna e l’area archeologica del teatro romano di Torino, così da suscitare interesse per visite più approfondite e dirette ai siti stessi. La sezione del Museo di Antichità fornisce informazioni generali per accesso alle raccolte, proponendo la storia del Museo, e alcuni servizi, legati prevalentemente al settore educativo, con offerte di attività standard e sperimentali, attivate attraverso convenzioni con le scuole o progetti organizzati con il patrocinio di Enti. I sottomenù della voce raccolte descrivono le collezioni esposte al Museo di Antichità e i beni archeologici provenienti dal territorio. Tra le collezioni sono evidenziati i nuclei cipriota, preistorico e protostorico, etrusco, italico, greco e magnogreco, e i reperti rinvenuti nei territori sabaudi, le sculture greco-romane, gli argenti e bronzi. I beni del territorio sono presentati in sequenza cronologica, dalla preistoria al medioevo. Particolare attenzione è stata rivolta ai portatori di handicap visivi, per i quali è stata predisposta la descrizione di tutte le immagini presenti nel sito. Per incrementare i caratteri di accessibilità è stato creato uno “Spazio junior”, area dedicata ai più piccoli dove un personaggio narrante, “la talpa Augusta”, li accompagna a scoprire il lavoro dell’archeologo e l’archeologia del Piemonte, attraverso un percorso storico-diacronico. Alla navigazione è associato un gioco a quiz con il quale, mediante domande, disegni e associazioni, l’utente può testare l’effettiva comprensione dei temi affrontati. 158 DIREZIONE REGIONALE BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Bari e Foggia “Toccare l’arte” al Castello Svevo di Bari Annamaria Lorusso Nell’ambito del salone COMPA 2008, si intende presentare una sperimentazione condotta nel Castello Svevo di Bari in collaborazione con l’ISSIA-C.N.R., il progetto Omero per la fruizione del patrimonio artistico e culturale da parte dei non vedenti. L’iniziativa ha previsto un percorso museale corredato di audioguide, didascalie con caratteri grandi, ben contrastati (per ipovedenti) ed in Braille, relativo ad alcune opere predisposte all’esplorazione tattile. La sperimentazione, oltre a permettere ai non vedenti di “toccare” un modello in realtà virtuale della planimetria del Castelo Svevo di Bari, ha consentito anche di accedere ad alcune sale del monumento come la Gipsoteca e di essere guidati nell’esplorazione di alcuni particolari architettonici della prestigiosa collezione di calchi di gesso ivi conservati. Ne sono stati scelti alcuni che per dimensioni e tipo di rilievo potessero essere adatti al percorso: - Siponto (FG) Chiesa di S. Leonardo Lunetta del portale con Cristo seduto in trono fra due angeli (ultimo IV del sec.XII – inizi XIII). Il complesso architettonico è documentato a partire dal 1127; dal 1260 al 1482 fu concesso ai Cavalieri Teutonici. La lunetta è quella del portale settentrionale, incorniciato da un baldacchino che poggia su leoni stilofori. - Bari, Castello Svevo – Portale federiciano, arco d’ingresso con formelle scolpite: Cavaliere Barbato realizzato tra il IV e il V decennio del XIII secolo. - Bari, Castello Svevo – Portale federiciano, arco d’ingresso con formelle scolpite: Arpie e motivi vegetali realizzato tra il IV e il V decennio del XIII secolo. - Bari Castello Svevo, Vestibolo Federiciano Capitello di lesena raffigurante testine di guerieri - Altamura (BA) Cattedrale, capitello dei matronei decorato con motivi vegetali e testine maschili coronate Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia Direttore Regionale: Ruggero Martines Coordinatore per la Comunicazione: Emilia Simone Via Dottula, Isolato 49 70100 Bari Tel. 080 528111 Fax 080 5281114 Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bari e Foggia Soprintendente: Attilio Maurano Piazza Federico II di Svevia, 4 70100 Bari Tel. 080 5286111 Fax 080 5245540 [email protected] Castello Svevo Direttore: Annamaria Lorusso Piazza Federico II di Svevia 70122 Bari Tel. 080 5286219 Fax 080 5245540 [email protected] Il progetto Omero: uno strumento avanzato per la fruizione del patrimonio artistico, culturale e paesaggistico da parte dei non vedenti Giovanni Attolico Il sistema multimodale OMERO permette di usare anche il tatto, oltre a vista ed udito, per esplorare la realtà virtuale. Ciò permette ai non vedenti di “toccare” la realtà virtuale, facendone l’esperienza che i vedenti fanno attraverso lo schermo di un computer. Il sistema è stato sviluppato dall’Istituto di Studi sui Sistemi Intelligenti per l’Automazione (ISSIA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in collaborazione con il Consiglio Regionale Pugliese dell’Unione Italiana Ciechi (UIC) L’utilità della realtà virtuale nasce dalla sua flessibilità che permette di costruire modelli specificamente studiati per favorire la conoscenza e la comprensione del significato e del valore di realtà complesse (territori, siti, oggetti) la cui 159 esperienza diretta potrebbe essere difficile o incompleta. La realtà virtuale non rappresenta quindi una copia più o meno fedele della realtà corrispondente ma un ambiente artificiale costruito, nella scelta di cosa rappresentare e di come rappresentarlo, con specifici intenti comunicativi e formativi. L’esperienza virtuale costituisce un momento preliminare della conoscenza della realtà: successivamente il non vedente può fare un’esperienza della realtà rappresentata, completando il proprio percorso cognitivo ed arricchendolo di nuovi stimoli ed informazioni. Specifiche sperimentazioni sono state condotte presso il Castello Svevo di Bari con la collaborazione della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per le province di Bari e Foggia e della Direzione del castello stesso, anche nell’ambito dello specifico percorso museale per non vedenti offerto al pubblico durante la Giornata internazionale delle persone disabili il 3 dicembre 2007. Esse hanno mostrato come la visita preliminare della planimetria del castello, attraverso un modello virtuale specificamente progettato, consenta ai non vedenti di acquisire forma, dimensione e disposizione degli spazi interni ed esterni. Questa conoscenza, molto più difficile da acquisire direttamente attraverso una visita reale o anche attraverso l’esplorazione tattile di modelli in scala, porta a costruire uno schema mentale del castello che in diversi casi si è mostrato sufficiente a permettere la successiva visita reale in piena autonomia. Il percorso museale si è avvalso anche di audioguide, di indicazioni testuali in caratteri grandi e ben contrastati (per ipovedenti) ed in braille, di calchi di alcuni particolari architettonici che sono stati offerti all’esplorazione diretta delle mani dei non vednti. Il tutto accompagnato dal supporto di un vedente che ha svolto l’opera di mediazione tra il pubblico ed i diversi strumenti, consentendo di estrarre da ciascuno di esi la massima quantità e qualità dell’informazione. L’approccio basato sull’uso della realtà virtuale e del sistema OMERO ha numerose altre applicazioni possibili: la didattica (attraverso modelli virtuali legati alle diverse discipline come scienze, geografia,storia,arte, disegno, matematica, fisica, chimica, biologia…), la mobilità (conoscenza di territori, di mappe urbane, di viabilità cittadina ed extra-cittadina, di percorsi, della struttura interna di locali pubblici,..; il turismo (conoscenza del territorio, della distribuzione delle risorse turistiche e ricettive, della connettività). Il sistema OMERO ha permesso ai non vedenti di “toccare” un modello in realtà virtuale della planimetria del Castello Svevo di Bari, acquisendo forma, dimensione e posizione degli spazi. Ciò ha consentito di aumentare la loro consapevolezza dell’organizzazione interna del castello ed ha permesso che la successiva visita dello stesso avvenisse in diversi casi in piena autonomia. L’ascolto attraverso audio-guide di messaggi preregistrati ha permesso di migliorare la comprensione del significato dei calchi: l’esplorazione tattile è stata anche favorita dall’assistenza iniziale di un vedente che ha fornito ulteriori informazioni sulla scena, guidando anche le mani dei non vedenti alla scoperta dei diversi particolari presenti in ciascun reperto. 160 DIREZIONE REGIONALE BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA PUGLIA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Province di Bari e Foggia Paesaggi di Puglia a Castel del Monte Michela Tocci Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia Direttore Regionale: Ruggero Martines Oltre ad un’immediata percezione visiva e ad un conseguente effetto emozionale, una mostra può anche offrire spunti di riflessione capaci di oltrepassare gli spazi espositivi e di porsi in relazione con la realtà in cui viviamo ed operiamo. E con questa convinzione la Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio per le province di Bari e Foggia ha deciso di ospitare nelle sale di Castel del Monte la Mostra, corredata da un video, “Paesaggi di Puglia” che, attraverso le fotografie di Nicola Amato, documenta il fascino della nostra terra, così cara a Federico II di Svevia. Andria, Lucera, Apricena, Barletta, Gravina, Brindisi, Oria sono soltanto alcune delle tante località che recano ancora segni tangibili del forte legame che unì Federico II alla Puglia, tanto da essere indicato come “Puer Apuliae”. Un legame che, inizialmente motivato da esigenze politiche ed amministrative, si trasformò presto in una dichiarata predilezione per un territorio come quello pugliese, all’epoca ricco di aree boschive e corsi d’acqua e, quindi, ideale per praticare la caccia col falcone o cavalcare. Appassionato indagatore della natura e dei suoi fenomeni sulla base dell’osservazione diretta e non soltanto attraverso lo studio dei trattati già esistenti, Federico II oltre ai numerosi e più celebri castelli fece realizzare anche numerose domus solaciorum, destinate allo svago e al diletto, seguendo l’esempio dei sovrani normanni in Sicilia e mostrando una passione per l’ambiente e per la natura che purtroppo non è stata modello di ispirazione nei secoli successivi. Soprattutto dagli anni Cinquanta del Novecento si sono prodotte pesanti alterazioni sul paesaggio pugliese, deturpandolo con interventi inopportuni; tuttavia, non mancano zone ancora integre e di grande fascino che le bellissime immagini di Nicola Amato testimoniano, trasmettendo le suggestioni provate da quanti visitano la Puglia alla luce di albe e tramonti e restano abbagliati dall’intensità dei suoi colori. Immagini che sarebbe giusto “leggere” come altrettanti messaggi, imparando a comprendere e ad apprezzare il valore di un territorio dalle tante e variegate risorse, un territorio da rispettare, difendere e valorizzare per un futuro che non abbia rimpianti per cose e luoghi perduti come accadde allo sfortunato Enzo, figlio di Federico II, che, catturato nella battaglia di Fossalta, durante i lunghi anni di prigionia trascorsi a Bologna, così esprimeva la struggente nostalgia per queste terre così amate Coordinatore per la Comunicazione: Emilia Simone Via Dottula, Isolato 49 70100 Bari Tel. 080 528111 Fax 080 5281114 Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le province di Bari e Foggia Soprintendente: Attilio Maurano Piazza Federico II di Svevia, 4 70100 Bari Tel. 080 5286111 Fax 080 5245540 [email protected] [email protected] Castel del Monte Direttore: Michela Tocci Andria (BA) Tel./Fax 0883 569997 “ Va canzonetta mia … e vanne in Puglia piana, la Magna Capitana là dov’è lo mio core nott’e dia “ 161 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA SARDEGNA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna Progetti innovativi di comunicazione e promozione in Sardegna Direttore Regionale: Elio Garzillo Carla Palomba, Sandra Violante Coordinatore: Sandra Violante Via dei Salinieri, 20/22 09126 Cagliari Tel. 070 34281/3428202 Fax 070 3428209 [email protected] [email protected] 162 L’attività della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Sardegna nel settore della comunicazione ha tra i suoi obiettivi il costante miglioramento dell’offerta di servizi agli utenti anche mediante l’utilizzo di nuove tecnologie. Dal dicembre 2007 sono on line i siti web delle quattro Soprintendenze dislocate in Sardegna, due archeologiche (www.archeocaor.beniculturali.it, www.archeossnu. beniculturali.it) e due cosiddette miste (www.sbappsaecaor.beniculturali.it, www.sbappsaesnu.beniculturali.it), realizzati mediante il CMS Open Source Museo & Web messo a disposizione dal MiBAC. Questi siti, attivati nell’ambito del progetto nazionale “Portale della cultura italiana”, coordinato a livello locale da questo Istituto, rivestono un’importanza strategica nel piano di comunicazione redatto dalla Direzione regionale poiché sono ritenuti strumenti fondamentali per la promozione della conoscenza degli istituti, con le loro attività e servizi, e insieme del patrimonio culturale. Si è posta pertanto particolare attenzione nell’ideazione di uno schema organizzativo di agevole navigazione, nell’elaborazione di contenuti esaustivi ed espressi con un linguaggio facilmente comprensibile da un’utenza generica e nella preparazione di tutta la modulistica connessa alle numerose procedure di competenza delle Soprintendenze, che è stata uniformata in ambito regionale oppure realizzata ex novo nei casi necessari. La riforma organizzativa del Ministero, che ha recentemente istituito in Sardegna tre nuove Soprintendenze con competenza sull’intero territorio regionale – la Soprintendenza per i beni archeologici, la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici e la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici – rende ora necessario l’allineamento dei siti web al nuovo contesto istituzionale. Non appena possibile si attiverà pertanto un progetto di restyling, che costituisce anche una preziosa occasione per aggiornare alcuni contenuti alla più recente normativa in materia di tutela. La necessità di aggiornare regolarmente i siti web ha reso evidente l’esigenza di strutturare in modo preciso i flussi informativi nell’ambito di ciascuna Soprintendenza. Per questo motivo la Direzione regionale si è fatta promotrice dell’elaborazione di un manuale ad uso delle redazioni in cui, tra l’altro, per ogni sezione informativa dei siti sono individuati i nominativi dei fornitori dei contenuti pertinenti. Si ritiene in tal modo di aver dato un contributo significativo alla comunicazione interna agli istituti, una delle criticità più avvertite, a vantaggio non solo della comunicazione via web ma anche di quella svolta attraverso gli Uffici per le Relazioni con il Pubblico. Coordinata dalla Direzione regionale continua in Sardegna l’attività di censimento delle collezioni culturali digitali nell’ambito del progetto MICHAEL, mirato a costituire il catalogo on line delle risorse presenti in ambito internazionale e dunque strumento di fondamentale importanza per la promozione del patrimonio culturale. Nel corso del 2008 il portale si è arricchito di 30 nuove collezioni, afferenti agli istituti territoriali del MiBAC, alla Regione, ad enti locali, a privati e fondazioni, per un totale sinora di 155 collezioni pubblicate. Anche gli istituti periferici si avvalgono in misura sempre crescente delle nuove tecnologie per la realizzazione di specifici progetti di comunicazione e valorizzazione del patrimonio o per la partecipazione ai progetti nazionali coordinati centralmente dal Ministero. È appena il caso di evidenziare come la realizzazione di grandi eventi, che coinvolgono l’intero territorio nazionale, e la partecipazione alle fiere siano divenuti un importante veicolo di promozione del patrimonio e proprio in tali occasioni è stato possibile presentare ad un vasto pubblico gli esiti di numerosi progetti che hanno visto in campo le competenze e l’impegno del personale applicate alle nuove possibilità offerte da tecnologie sempre più sofisticate. A livello territoriale sono stati realizzati o sono tuttora in corso alcuni progetti specifici di particolare rilevanza che si ritiene utile segnalare. La Direzione regionale e la Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Sassari e Nuoro, con il coinvolgimento delle altre Soprintendenze territoriali e del Comando Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale della Sardegna, hanno realizzato il progetto “I sentieri della memoria-Carta di accesso al territorio” - inserito nel Programma Operativo Nazionale “Sicurezza per lo sviluppo del Mezzogiorno d’Italia” e finanziato con i fondi strutturali europei che ha tra i suoi obiettivi quello di far conoscere ai visitatori il vastissimo patrimonio culturale diffuso sul territorio dell’isola promuovendone allo stesso tempo la tutela. A cura di un’Associazione temporanea di imprese che ha per capogruppo l’Istituto Geografico De Agostini, sono state finora redatte carte in scala 1:25.000 e guide turistiche, sia in formato cartaceo che digitale, con riferimento a dieci ambiti territoriali, che forniscono precise indicazioni su siti, strade e sentieri specificandone le caratteristiche in funzione del grado di sicurezza offerto e dei servizi disponibili. È prevista in seguito, compatibilmente con i finanziamenti che si renderanno disponibili, la copertura dell’intero territorio regionale. L’Archivio di Stato di Cagliari partecipa dal 2006 alla realizzazione del progetto ASMM (Archivio storico multimediale del Mediterraneo) di cui è promotore l’Archivio di Stato di Catania. Lo scopo è quello di creare un archivio virtuale e multimediale, fruibile on line, e di costruire un portale nel quale far confluire tutte le informazioni sulle relazioni intercorse nel tempo tra i paesi del Mediterraneo. La Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Sassari e Nuoro ha condotto un progetto, legato al Compendio garibaldino di Caprera, nel quale sono stati digitalizzati tutti i frontespizi del Fondo librario di Garibaldi (circa 800) e tutte le foto ed i biglietti da visita appartenuti all’eroe dei due mondi. Gli istituti territoriali hanno inoltre aderito ad alcuni progetti nazionali. La Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Cagliari e Oristano, tramite i propri Servizi educativi del Museo e del Territorio, ha partecipato al progetto “Cassio” che si propone in particolare di facilitare l’incontro e la comunicazione tra le professionalità del museo e il pubblico disabile dotando le strutture museali di strumenti hardware e software indispensabili per un accesso facilitato. Avvalendosi della collaborazione delle locali sezioni dell’Unione Nazionale Ciechi, dell’Istituto Statale dei Sordi e della Federazione Nazionale Pro Ciechi sono stati prodotti i materiali da inserire nelle postazioni periferiche multime- 163 diali di cui saranno dotate tutte le strutture museali. In riferimento al progetto nazionale ARTPAST, che ha per obiettivo la conoscenza e la condivisione del patrimonio culturale mediante l’applicazione delle più avanzate tecnologie informatiche, la Soprintendenza ha partecipato svolgendo le seguenti attività: inserimento dati nel sistema Sistema informativo generale del catalogo, formazione degli operatori per la messa a regime del Sistema informativo in rete degli Uffici Esportazione, sperimentazione per il popolamento dell’Archivio informatico per la storia della tutela delle opere storico artistiche. In relazione a quest’ultima attività, la Soprintendenza ha scelto di informatizzare l’Archivio storico ricostruendo la storia conservativa e le vicende degli oggetti d’arte presi in esame e collegando i vari momenti tramite un fascicolo virtuale. In particolare, è stata digitalizzata la documentazione tecnica, relativa ai restauri effettuati su opere d’arte conservati dagli enti ecclesiastici, collegandola al materiale iconografico presente nell’archivio fotografico. In relazione alla Pinacoteca Nazionale di Cagliari la Soprintendenza ha inoltre attivamente partecipato alla sperimentazione sulla carta di qualità elaborando il modello che è stato successivamente adottato dalla direttiva ministeriale sulla “Carta della qualità dei servizi e dei luoghi della cultura”. Infine, la Biblioteca della Soprintendenza ha aderito al Sistema regionale del Servizio Bibliotecario Nazionale catalogando, nel biennio 2005-2007, circa 6.500 monografie e 300 titoli di pubblicazioni periodiche. Anche la Soprintendenza per i Beni Architettonici, il Paesaggio, il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico di Sassari e Nuoro ha aderito al progetto nazionale ARTPAST realizzando la parziale informatizzazione delle pratiche di restauro dei beni mobili, oltre al recupero e alla digitalizzazione dei documenti dell’archivio storico, in parte conservati presso la omologa Soprintendenza di Cagliari. Tutta la documentazione oggetto d’intervento (documentaria, grafica e fotografica) è ora consultabile on line. Per quanto riguarda il Servizio Bibliotecario Nazionale (SBN) la Biblioteca della Soprintendenza ha proseguito nell’inserimento dei dati, catalogando tutte le monografie (circa 11.000) appartenenti al patrimonio librario. La Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari e Oristano, ha partecipato al progetto “Archeologia on line” il cui obiettivo è la valorizzazione del patrimonio archeologico attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie. In quest’ambito ha realizzato un game boy sulla reggia nuragica di Barumini, sito UNESCO, proponendo ad un pubblico di ragazzi e bambini un percorso informativo associato ad un videogioco. Ha inoltre realizzato un palmare, strumento di terza generazione, sul sito archeologico di Tharros. L’Archivio di Stato di Cagliari partecipa dal 2005 al progetto informatico SIAS (Sistema informativo degli Archivi di Stato), il cui fine è quello di costituire una piattaforma software per la descrizione qualitativa e quantitativa, la gestione e la fruizione del patrimonio archivistico conservato presso gli Archivi di Stato italiani. Nel corso del 2007e 2008 la banca dati del suddetto progetto, corredata di alcuni inventari on line, è stata ulteriormente implementata con la digitalizzazione del fondo Pergamene. 164 DIREZIONE REGIONALE BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA SARDEGNA Archivio di Stato di Cagliari Progetto Carstos Marinella Ferrai Cocco Ortu L’Archivio di Stato di Cagliari ha realizzato il progetto CARSTOS (Cartografia storica della Sardegna) relativo non solo alla digitalizzazione della cartografia storica della Sardegna, ma anche al suo inserimento nell’architettura del Sistema Informativo Territoriale della Sardegna (SITR), in corso di sviluppo presso la Regione Autonoma della Sardegna. La cartografia storica, risalente alla seconda metà dell’Ottocento, riveste un’importanza fondamentale per gli studi sul territorio; dalla sua comparazione con l’attuale Catasto e con la Carta Tecnica Regionale emergono infatti le trasformazioni ambientali e del paesaggio avvenute nel secolo scorso, le persistenze e le modifiche toponomastiche, si posizionano le emergenze culturali ricostruendo gli antichi percorsi. È dunque facile capire come essa costituisca uno strumento di ricerca indispensabile al servizio del cittadino. L’iniziativa, inserita nel progetto dell’Accordo di Programma Quadro Beni Culturali, stipulato nel settembre 2005 tra Ministero dell’Economia e della Finanza, Regione Autonoma della Sardegna e Ministerio Beni e Attività Culturali, si è posta come principale obiettivo il completamento della digitalizzazione cartografica, effettuata tra il 1998 ed il 2000, nell’ambito del progetto nazionale IMAGO II (finanziato con L. 10 febbraio 1992 n. 145). In tale occasione era stato preso in considerazione solo il materiale cartografico della Sardegna centro meridionale, per un totale di 8321 unità documentarie, e si era creato un archivio virtuale on line. Il successo ottenuto, testato dalle numerosissime interrogazioni via web da parte di studiosi, ha quindi suggerito Direzione Regionale Beni Culturali e Paesaggistici della Sardegna Direttore Regionale: Elio Garzillo Coordinatore: Sandra Violante Via Dei Salinieri, 20/22 09126 Cagliari Tel. 070 34281/202 Fax 070 3428209 [email protected] [email protected] Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 4469928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Cagliari Direttore: Marinella Ferrai Cocco Ortu Coordinatore per la Comunicazione: Giuseppina Catani Via Gallura, 2 09125 Cagliari Tel. 070 665772/669450 Fax 070 653401 [email protected] 165 di procedere alla digitalizzazione del materiale cartografico relativo al Nord Sardegna, conservato nell’Archivio di Stato di Sassari, composto da 1689 mappe. Si è così creato un corpus cartografico unitario in formato digitale che copre l’intera isola, accompagnato da alcune elaborazioni molto importanti, a cominciare dalla rilevazione dei toponimi e degli antroponimi in esso presenti e dalla stima delle coordinate geografiche dei vertici di ciascun elemento. L’acquisizione digitale del materiale è stata realizzata con scanner a rullo, in formato tiff, risoluzione 300 dpi; all’immagine digitalizzata è stato applicato un cartiglio elettronico che riporta il codice identificativo dell’unità cartografica, la scala e le dimensioni dell’originale, la denominazione del file, il formato, la risoluzione, ecc. La descrizione archivistica del materiale, secondo gli Standard internazionali, ha utilizzato il linguaggio XML, associato alla DTD/EAD (Encoded archival description). Definiti i livelli descrittivi e i tag corrispondenti, è stato creato un apposito software di gestione che consente di esportare dati in formato xml/ead. Tra gli elementi descrittivi compaiono i toponimi e gli antroponimi che hanno consentito la creazione di indici controllati e di parole chiave per agevolare la ricerca sul web. Il collegamento della Cartografia Storica all’attuale Carta Tecnica Regionale è stato realizzato mediante l’individuazione di punti di appoggio sul terreno (Ground control point/GCP), all’interno dei quadri d’unione comunali: rilevate le coordinate di detti punti - tramite sovrapposizione con la Carta Tecnica Regionale - si sono estrapolate le coordinate dei vertici di ciascun “quadro d’unione”. Non si è trattato di una “georeferenziazione” in senso tecnico, ma di una stima dei vertici di ciascun elemento, ottenuta mediante sovrapposizione tra immagini raster della Cartografia Storica e della Carta Tecnica Regionale (in formato vettoriale). Tale lavoro è stato fatto su 366 “Quadri d’unione” che, in scala variabile, comprendono l’intero territorio di un Comune (e loro sottoinsiemi particolari). Con il taglio costante degli elementi in scala 1: 5000 (3500 m. in longitudine, 2500 m. in latitudine) è stato possibile, tramite interpolazione matematica, stimare le coordinate dei vertici di ciascun elemento, con approssimazione sufficiente rispetto al modello d’uso preso a riferimento. Dette coordinate, misurate secondo il metodo Gauss-Boaga, sono state registrate, per ciascun elemento, nel predetto data base in formato XML-EAD. Il nuovo portale web, in corso di realizzazione, consentirà l’integrazione delle raccolte digitalizzate raccordandosi all’Infrastruttura Dati Territoriali, condividendone standard, servizi e specifiche architetturali atte a inserire la risorsa “Cartografia storica della Sardegna” all’interno dell’architettura di sistema di tipo federato, prevista dal progetto Regionale. 166 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA Archivio di Stato di Firenze Il sito web dell’Archivio di Stato di Firenze Stefano Vitali, Simone Sartini L’Archivio di Stato di Firenze ha un sito web che è stato pubblicato per la prima volta il 30 ottobre 1997 sul server del Centro Servizi Informatici e Telematici dell’Università di Firenze. Nell’ottobre 1998 il sito web è stato trasferito su di un server collocato presso l’Archivio di Stato di Firenze, e alla fine del 2000 è stato sottoposto ad una completa ristrutturazione con aggiornamento grafico. È possibile seguire la storia dell’evoluzione del sito web consultando l’lnternet Archive dove è si può accedere alla home page della prima versione in formato PDF e alle pagine html della seconda versione del sito web, entrambe prive di link a siti esterni e ai materiali riassorbiti nella nuova versione. Sul sito web sono pubblicate informazioni, aggiornate settimanalmente, relative al funzionamento dell’Istituto (orari di apertura, articolazione dei vari settori archivistici, le diverse modalità di contattare la struttura ...), ai servizi offerti (sala studio, fotoriproduzione, didattica e visite guidate, ricerche amministrative e di stato civile), all’attività e ai programmi di studio della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica, al patrimonio conservato (elenco dei fondi, guide tematiche, inventari on line), alle attività in corso (progetti di restauro, digitalizzazione e inventariazione di fondi archivistici) e alle manifestazioni di volta in volta in programma (eventi culturali, mostre e convegni). Dal 2004 nel sito web è consultabile la “Guida on line ai fondi dell’Archivio di Stato di Firenze” (www.archiviodistato.firenze.it) che presenta anche un interfaccia in lingua inglese per favorirne la consultazione da parte del pubblico non italiano. La “Guida on-line” realizzata, a cura di Stefano Vitali, ha preso avvio dal recupero della preesistente banca dati “Anagrafe”, tenendo conto degli standard internazionali di descrizione elaborati dal Consiglio Internazionale degli Archivi, ma avendo cura di inserire comunque le descri- Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Mario Lolli Ghetti Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] www.toscana.beniculturali.it Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinatore per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8/A 00185 Roma Tel. 06 4469928 Fax 06 4882358 [email protected] Archivio di Stato di Firenze Direttore: Rosalia Manno Tolu Responsabile del sito web: Stefano Vitali Viale Giovine Italia, 6 50122 Firenze Tel. 055 263201 Fax 055 2341159 www.archiviodistato.firenze.it [email protected] 167 zioni in un complesso insieme dì conoscenze capaci di collocare le descrizioni degli archivi all’interno di una prospettiva storica più ampia e funzionale alle diverse esigenze di una sempre più diversificata utenza degli archivi. La caratteristica essenziale della guida è la possibilità offerta all’utente di una navigazione che può prendere le mosse non solo dalla descrizione dei singoli fondi archivistici, ma anche da quella dei rispettivi soggetti produttori, oppure dai regimi politici all’interno dei quali hanno operato, oppure dalla storia delle varie istituzioni archivistiche che nel tempo hanno assicurato la trasmissione delle carte, oppure ancora dalle diverse tipologie documentarie che sono conservate nei diversi fondi. Di tutte queste entità il sistema comprende infatti schede a diversi livelli di approfondimento per meglio venire incontro alle diverse esigenze conoscitive del pubblico. Inoltre la guida dà accesso, attraverso appositi link, ad altre risorse informative presenti sullo stesso sito web dell’Archivio di Stato di Firenze (come ad esempio fondi e serie digitalizzate) o in altri siti, a partire da quelli presenti sul territorio toscano, come il sistema della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, oppure i siti delle altre istituzioni culturali fiorentine e toscane. Attualmente sono presenti in linea le descrizioni dei fondi, dei soggetti produttori, degli inventari e delle altre entità collegate, relative agli archivi del periodo repubblicano, del periodo mediceo, di una parte del periodo lorenese, di una parte di quelli postunitari, degli archivi di famiglie e persone e di 1000 archivi dei notai toscani su un complesso di 8000 ca. Nel 2005 il sito è stato interamente riconfigurato, con l’intento di renderlo più funzionale alle esigenze di comunicazione con il pubblico e di integrarlo di nuove funzionalità e di nuovi servizi. Nella progettazione del nuovo sito web si è tenuto conto delle indicazioni emerse dal Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali, elaborato nell’ambito del Progetto Minerva e delle normative sull’accessibilità dei siti web pubblici. In questo contesto è stato reso accessibile da internet la prenotazione per la consultazione in sala di studio. Nello sforzo di ampliare l’offerta informativa e di ricerca presenti sul sito, non sono state certamente trascurate le possibilità offerte dalla tecnologia digitale. In questo campo l’Archivio di Stato di Firenze ha preferito, in linea con la tradizione della scuola archivistica fiorentina, alla digitalizzazione di singoli documenti, sebbene insigni, la restituzione in formato digitale di interi fondi archivistici avendo cura di unire le possibilità della tecnologia all’osservanza dei principi della dottrina archivistica. In questo contesto nel 2000 è stato pubblicato sul sito web il fondo “Mediceo Avanti il Principato” e quindi nel 2006 la raccolta araldica “Ceramelli Papiani”. Nel giugno del 2008, dopo un complesso lavoro di ristrutturazione della precedente banca dati “IMAGO” (che era consultabile esclusivamente in loco), è stato pubblicato sul sito web il fondo “Diplomatico”, che comprende la digitalizzazione di 85000 pergamene dall’VIII al XIV secolo e dei relativi volumi di regesti redatti in italiano tra il XVIII e il XIX secolo. Il progetto, fin dalla sua prima realizzazione, nel corso degli anni ‘90, ha avuto come obiettivo primario una riproduzione degli originali che preservasse le pergamene e i volumi dei regesti dalla intensa consultazione diretta da parte degli studiosi, ma anche l’idea di sperimentare un metodo sicuro di accesso alle immagini digitalizzate che salvaguardasse i legami esistenti tra singolo documento e contesto archivistico di appartenenza, grazie alla creazione di un sistema informativo che consentisse le più ampie opportunità di navigazione e ricerca. La disposizione in unica sequenza cronologica data alle pergamene nell’Archivio Diplomatico e successivamente mantenuta al momento della loro confluenza nell’Archivio di Stato fiorentino ha tradizionalmente richiesto un accesso prevalentemente cronologico ai documenti, che ha finito per oscurare le aggregazioni originarie, denominate Provenienze, percepibili solo attraverso i volumi dei regesti, detti anche Tomi di spogli. II progetto di digitalizzazione ha ridato centralità alle Provenienze, non solo facendone uno dei percorsi di consultazione privilegiati, ma corre- 168 dando ciascuna di esse di un insieme di informazioni utili ad una loro migliore identificazione, alla conoscenza dei meccanismi della loro trasmissione. Nell’interfaccia web, all’accesso per provenienza si è affiancata una ricerca nei campi descrittivi delle singole pergamene che consente di esplorare trasversalmente l’insieme delle Provenienze e di aggregare i documenti sulla base di alcune loro specifiche caratteristiche, quali ad esempio la data, la tipologia di atto, il nome del notaio, i toponimi.... Ciò permette indagini ad un tempo più ampie e mirate, capaci di valorizzare lo straordinario potenziale di conoscenza della società, delle istituzioni e della cultura medievali racchiuso nei documenti del Diplomatico fiorentino. Nel sito web, la risorsa digitale, viene utilizzata anche per dare conto dell’attività scientifica interna. Nella sezione “Biblioteca on-line” (www.archiviodistato.firenze.it/nuovosito/index.php?id=35) vengono offerti in versione PDF alcuni materiali di lavoro relativi all’attività scientifica dell’Archivio di Stato di Firenze e dei suoi funzionari. Si tratta di atti di convegni, organizzati dall’Archivio, di contributi che ne illustrano progetti ed attività, di saggi relativi alla documentazione conservata nell’Archivio e alla storia di Firenze e della Toscana. Alcuni dei materiali sono stati anche pubblicati a stampa, nella stessa stesura o, talvolta, in una diversa da quella presentata. Altri invece sono inediti. Di ciò si dà debitamente conto nella presentazione o nelle note dei contributi stessi. In una apposita sezione, invece, denominata “Pubblicazioni on-line” (www.archiviodistato.firenze.it/nuovosito/index.php?id=35) viene proposta al pubblico la riproduzione digitale integrale in formato PDF di pubblicazioni difficilmente reperibili, dedicate alla storia di Firenze e della Toscana, e alle relative fonti, edite dall’Archivio di Stato o da altri enti ed istituzioni. Il sito web dell’Archivio di Stato di Firenze contiene al suo interno il sito web dell’Associazione “Archivio per la memoria e la scrittura delle donne Alessandra Contini Bonacossi” (www.archiviodistato.firenze.it/memoriadonne/). L’associazione è nata nel settembre del 1998, ed è attiva, in particolare, sul fronte della valorizzazione e conservazione della memoria e della scrittura femminile. Tra le molteplici attività si segnala il progetto di individuazione e censimento dei nuclei di scrittura femminile conservati nei fondi di archivi pubblici e privati, presenti nel territorio toscano dal XVI secolo ad oggi che ha preso avvio dalla collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana e l’Associazione “Archivio per la memoria e la scrittura delle donne”. 169 L’intento del progetto è di restituire nel lungo periodo e in un’area territoriale come la Toscana, la consistenza e la qualità di un ampio e assai diversificato bacino di scrittura femminile, quasi ignorato fino ad anni recenti. Accanto ai censimenti che si vengono progressivamente pubblicando nel sito WEB dell’Associazione, frutto del progetto sono due volumi realizzati con il contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, dal titolo Carte di donne. Per un censimento regionale della scrittura delle donne dal XVI al XX secolo, a cura di Alessandra Contini e Anna Scattigno. Essi corrispondono a due successive fasi del programma di lavoro. Entrambi sono stati pubblicati dalle Edizioni di Storia e Letteratura rispettivamente nel 2005 e nel 2007. 170 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA Archivio di Stato di Grosseto La Carta della Qualità dei Servizi dell’Archivio di Stato di Grosseto Maddalena Corti Questo Istituto ha cercato, negli ultimi anni, di migliorare sensibilmente il rapporto con l’utenza, gli enti, le associazioni culturali, la cittadinanza in generale, al fine di avvicinare un pubblico diversificato e sempre più esigente, al quale trasmettere messaggi di disponibilità, di apertura alla collaborazione e all’offerta culturale. Molte sono state le iniziative realizzate, molte altre sono in cantiere, tese, da una parte, a dare voce e visibilità a coloro (privati o associazioni) che sono portatori di proposte culturali valide e condivisibili, dall’altra a divulgare le varie attività promosse dall’Istituto, i servizi e le prestazioni erogati, nonché a valorizzare il patrimonio archivistico ivi conservato. Nel marzo del 2008, a seguito del D. M. 18 ottobre 2007 con il quale veniva emanata la direttiva per l’adozione della Carta della Qualità dei Servizi in tutti gli istituti ed i luoghi della cultura statali, questo Archivio ha realizzato la propria Carta della Qualità, la cui divulgazione è stata promossa con una conferenza stampa, una presentazione al pubblico ed una distribuzione capillare a tutti i frequentatori delle sale di studio e lettura. La Carta è, inoltre, corredata da materiali informativi che ampliano ed approfondiscono gli aspetti ritenuti più interessanti. La Carta della Qualità risponde all’esigenza di fissare principi e regole nel rapporto tra le amministrazioni che erogano servizi ed i cittadini che ne usufruiscono. È uno strumento di informazione e di promozione innovativo per gli utenti, poiché permette loro di conoscere i servizi e le loro modalità di erogazione e di usufruire di determinati standard di qualità. Permette, inoltre, ai cittadini di interagire con l’istituzione, verificando che gli impegni assunti siano rispettati ed esprimendo le proprie valutazioni, anche attraverso forme di reclamo. La Carta della Qualità dei Servizi dell’Archivio di Stato di Grosseto è strutturata secondo le linee impartite dal Ministero, valide, quindi per tutti gli Archivi di Stato; fornisce, pertanto, dopo la Presentazione, dedicata ai principi ispiratori della Carta stessa, brevi cenni storici sulla sede dell’Archivio e sulle Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Mario Lolli Ghetti Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27189750 Fax 055 27189700 [email protected] www.toscana.beniculturali.it Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinatore per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8/A 00185 Roma Tel. 06 4469928 Fax 06 4882358 [email protected] Archivio di Stato di Grosseto Direttore: Fiorenza Gemini Piazza Socci, 3 58100 Grosseto Tel. 0564 24576/421947 Fax 0564 418158 [email protected] www.gol.grosseto.it/puam/arcstato/hmarchi.h tm 171 funzioni principali esercitate a partire dal 1963, anno in cui acquisì la propria autonomia con il D.P.R. n.1409. Seguono gli Obiettivi e le finalità che l’ Istituto intende perseguire nell’ambito dei propri compiti. L’Archivio di Stato di Grosseto si propone di incrementare il proprio patrimonio archivistico, oltre che con i consueti versamenti, anche favorendo le acquisizioni di archivi privati. Programma ricerche in altri archivi toscani per verificare la presenza di documentazione attinente la storia della Maremma al di fuori dell’ambito di competenza territoriale al fine di costituire un punto di riferimento per gli studiosi di storia locale a partire dal medio evo. Si prefigge, inoltre, di valorizzare la documentazione conservata attraverso vari eventi culturali, puntando soprattutto sul coinvolgimento del grande pubblico ed intensificando i rapporti con le scuole ed il Polo Universitario Grossetano. Nella sezione Servizi offerti al pubblico è indicata, in dettaglio, la proposta culturale dell’Istituto, la quale prevede, nel suo insieme, l’assistenza qualificata allo studioso, anche diversamente abile, a partire dall’accoglienza, fino al completamento delle sue attività. I servizi al pubblico riguardano la sala di studio e di sala di lettura, con annesso servizio di biblioteca; la fotoriproduzione dei documenti sia per uso di studio che amministrativo; le ricerche per corrispondenza; la didattica, con la possibilità di effettuare visite guidate e lezioni, su prenotazione; la promozione. Quest’ultima si concretizza attraverso manifestazioni culturali organizzate in proprio e permette l’utilizzo dello spazio della Sala conferenze per l’attuazione di iniziative organizzate in collaborazione con varie Associazioni culturali. Segue la sezione Impegni e Standard di qualità, comprendente i livelli di servizio che sono stati prefissati sulla base delle aspettative dell’utenza e delle potenzialità produttive dell’ente. Gli standard di qualità che l’Istituto intende offrire riguardano la regolarità e la continuità di alcuni servizi come Accesso e Riproduzione; l’informazione e l’orientamento, inerenti soprattutto l’Accoglienza; l’ampiezza e l’efficacia della mediazione riconducibili alla Fruizione nella sala di studio e nella Ricerca documentaria a distanza. A tale proposito si precisa che il 70% dei fondi archivistici è dotato di inventari analitici a stampa ed il complesso del patrimonio archivistico è visibile sul web nel Sistema informativo degli Archivi di Stato. Nel sito della Regione Toscana è consultabile, inoltre, l’intero fondo cartografico dell’Antico Catasto Toscano. La Carta della Qualità dei Servizi si conclude con Tutela e Partecipazione, sezione che ne prevede la diffusione e la comunicazione attraverso i media, la revisione e l’ aggiornamento ogni due anni e la possibilità di reclamare, attraverso un modulo allegato, oppure per via informatica. Nel caso in cui gli impegni enunciati non siano rispettati, l’Istituto risarcirà l’utente danneggiato attraverso una forma di risarcimento, inserendolo nella lista degli invitati alle manifestazioni. 172 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELLA TOSCANA Archivio di Stato di Lucca e_ASLU: l’albero in rete Marina Brogi, Giovanni Tartaglione Tradizione ed innovazione presso l’Archivio di Stato di Lucca sono abito culturale di lunga data, a partire da Salvatore Bongi (che nel XIX secolo ha saputo introdurre nell’archivistica elementi innovatori tutt’oggi vivi e vitali), fino al progetto IMAGO II – CASTORE con cui fu lanciata un’esperienza alcuni anni fa (al limite tecnologico degli strumenti disponibili al tempo), per aprire nuove strade alla conservazione e fruizione dei documenti di maggior importanza e sottoposti a maggior rischio dalla consultazione fisica. L’innovazione e la sperimentazione subirono poi uno stop per la carenza di mezzi finanziari e per il conseguente convergere delle residue disponibilità verso progetti centralizzati. Grazie ad un finanziamento erogato dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Lucca, su un disegno presentato nel 2005, l’anno successivo fu possibile avviare e presentare i primi risultati del progetto di Sala studio Virtuale di cui e_ASLU è il cuore. Le idee di base Target, e_ASLU, l’albero in rete: struttura reale dell’archivio su cui innestare interventi virtuali, completamente accessibile su Internet, navigabile e ricercabile. Costruzione di una struttura dinamica con la quale poter replicare la struttura intera dell’Archivio, ed in essa poter riversare potenzialmente tutto il contenuto dell’Archivio fisico, tutte le conoscenze pregresse e future dell’Archivio di Stato, tutto il lavoro di tipo informatico effettuato nel passato, minimizzando il lavoro di migrazione e senza bisogno di specifica normalizzazione e conversione. Una struttura capace di rappresentare oggetti diversi nello stesso raggruppamento, così come sono collocati sullo scaffale documenti di natura anche molto diversa fra di loro; di rappresentare tutte le caratteristiche ed informazioni di qualunque raggruppamento e non solo degli oggetti documenti contenuti; di rappresentare la struttura gerarchica dell’oggetto e di tutte le suddivisioni (fondi, serie, ecc.). Operativamente: la capacità di mantenere continuità nel tempo. Più che progetto, metodo: inizia e continua, è in grado di passare di mano, come il testimone nella staffetta e può essere gestito e mantenuto dal personale dell’Archivio Tecnologicamente: utilizzo di strumenti standard, duraturi e di costo contenuto; soluzione interoperabile, distribuita, semplice, evitando strumenti proprietari; investimento in sperimentazione per soluzioni che ottimizzino i costi ed i risultati. [Va ricordato che il patrimonio archivistico sterminato è distribuito fra vari enti. Lo Stato, con i suoi Archivi ne gestisce una parte ricca ed importante. Bisogna aiutare con la sperimentazione ed utilizzare l’investimento per esprimere in autonomia, e per studiare strade che, come ci è caro, consentano di progredire nel risultato, risparmiando.] Gestione delle Immagini: la rappresentazione degli oggetti comprende la creazione di immagini di qualità e si voleva averne una sola serie, quella di massimo dettaglio da usare, eventualmente filtrata da parametri di permission legati a profili di utenza, quindi con la possibilità di vedere su Internet la massima qualità possibile. Ed infine: con un occhio particolarmente attento ai costi sia di sviluppo che di manutenzione e di continuità • Ridurre al max l’intervento di terzi e la dipendenza da terzi in tutte le fasi di trattamento dei dati. • Semplificare le attività proprie dell’archivista e trovare spazio di conservazione e di fruizione per tutte quelle informazioni che l’archivista produce, non solo sul documento ma anche sulla sua natura e, ad esempio sul fondo che lo contiene. • Trovare spazio alle info che si producono dalla interazione con fruitori esterni Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana Direttore Regionale: Mario Lolli Ghetti Coordinatore per la Comunicazione: Rosalba Tucci Lungarno A. M. Luisa de’ Medici, 4 50122 Firenze Tel. 055 27489750 Fax 055 27189700 [email protected] www.toscana.beniculturali.it Direzione Generale per gli Archivi Direttore Generale: Luciano Scala Coordinamento per la Comunicazione: Patrizia Ferrara Via Gaeta, 8 00185 Roma Tel. 06 4469928 Fax 06 4882356 [email protected] Archivio di Stato di Lucca Direttore: Giorgio Tori Referente: Daniele Pesciatini Piazza Guidiccioni, 8 55100 Lucca Tel. 0583 491465 Fax 0583 469396 www.archivi.beniculturali.it/ASLU [email protected] [email protected] Sede Sussidiaria Responsabile: Marina Brogi Via dei Publici Macelli, 155 Tel. 0583 955909 [email protected] 173 • Manutenzione minima, nelle mani del personale di Archivio. • Ricusabilità mediante semplice estrazione, migrazione, riformattazione fino al singolo oggetto. Realizzazione La base della realizzazione è nella distinzione fra rappresentazione e percezione. • La rappresentazione informatica dell’oggetto contenente dati e struttura dell’oggetto, elementi provenienti da ottiche diverse, presenti ed aggiungibili (archivista, artistica, storico, ecc.); incrementabile sia in quantità di dati che in struttura (punti di vista diversi); nativamente semplice; unica. • Percezione, dipendente dal destinatario e dalla funzione che assolve. Quindi non unica. La struttura i dati sono organizzati ad Albero: la singola diramazione (Nodo) rappresenta il raggruppamento (fondo, sottofondo, ecc.) e la foglia finale è il documento singolo. Ogni Nodo ha riferimenti sia indietro fino alla radice (ancestor) che in avanti relativamente ai figli diretti ed è un oggetto nativamente completo. L’estrazione di un Nodo con tutti i suoi contenuti non richiede applicativo; l’estrazione di un sottoalbero è istantanea. Il Nodo, nell’albero, è accompagnato dalla sua rappresentazione e dalle informazioni che gli competono. La struttura ad albero garantisce definizione ed attribuzione univoca di un oggetto presente. La sua localizzazione sarà data dalla sequenza dei nodi che, a partire dalla radice, gerarchicamente lo contengono. Tutta la costruzione è basata su XML/XSLT, senza Data Base. XML è stato già usato in campo archivistico per produrre i file MAG di descrizione delle immagini, inventati per avere informazioni stabili e durevoli nel tempo. È lo strumento usato per la rappresentazione, percezione, gestione dell’albero e per la descrizione delle pagine del sito. XML, altrove utilizzato per il trasferimento di dati fra applicazioni diverse, qui viene usato per la rappresentazione degli oggetti, la struttura dell’archivio e la sua gerarchia. Tutto il Repository e_ASLU è rappresentato in nativo con questa tecnologia XML/XSLT Tutto il Repository è strutturato in directories che replicano la struttura dell’albero logico. Ogni nodo è integralmente contenuto in una directory ed è costituito da • Un file xml descrittore del nodo, • Un file xml descrittore della sua gerarchia, • Più files imgf contenenti le immagini relative a quel nodo • Più dir relative ai nodi figli di quel nodo Per la gestione delle immagini XLImage La scelta di rendere accessibili su Internet immagini di grande dettaglio ha reso necessario l’utilizzo di un Server specifico che lo consentisse, con risposte immediate alla consultazione: l’Image Server XLIMAGE garantisce la gestione delle immagini tramite struttura piramidale in modo da evitare più serie di immagini (thumbnail, 72 dpi o altre qualità intermedie) e consentire di vedere su Internet anche immagini di grandissima dimensione, con movimenti di spostamento e di ingrandimento “dolci”. Si è scelto di non costruire una Interfaccia Archivista specifica per il caricamento dei dati da parte degli archivisti, ma piuttosto di far loro usare strumenti già disponibili, di cui apprendere le funzionalità in modo da meglio sfruttare le caratteristiche del linguaggio XML. L’interfaccia di Fruizione è basata sulla presenza di due finestre: • Navigazione, in cui viene presentata in modo ricorsivo la struttura, con lo 174 stile di gestione files; • Consultazione in cui viene mostrato il contenuto descrittore del nodo, e le immagini. Per la Ricerca all’interno dell’Archivio, analizzando la generalità delle esigenze, si è preferito consentire una ricerca per parola o composizione di parole, limitandola eventualmente per periodo e fondo/i archivistici.Infine la relazione col SIAS, per il quale è stato effettuato il lavoro coperto da esiguo finanziamento. E_ASLU viene considerato repository di riferimento dal momento che contiene più dati del SIAS, per mantenere unicità del dato, ed essendo di facile caricamento, sia manuale che procedurale. Una specifica funzione di migrazione periodica serve per rigenerare completamente ASLU_SIAS, cercando di utilizzare i file xml di export (di cui però non sono note le complete caratteristiche). Il Sito e l’archivio è consultabile all’indirizzo www.archiviodistatoinlucca.it Conclusioni … Il metodo e_ASLU qui sviluppato può essere replicato senza difficoltà per altri Archivi, per la sua economicità, dovuta anche alla mancanza di specifiche licenze (tranne per le immagini), per la prospettiva di formazione che offre per gli archivisti, per la possibilità di incremento e manutenzione interna ed infine per la sua intrinseca semplicità. Non mancano, altresì, caratteristiche che rendono l’esperienza interessante per sviluppi anche nel settore turistico territoriale … come esemplificabile navigando nella mostra virtuale “Per la storia di Lucca: episodi e volti dentro le mura (secoli X-XIX)” accessibile dal sito stesso http://www.archiviodistatoinlucca.it/ASLU/mostra/index.html Un viaggio attraverso dieci secoli di storia su pergamene, carte e mappe tra le più pregevoli per restituire l’anima di una città al viaggiatore colto, sulle tracce del passato. 175 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DELL’UMBRIA Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria Direttore Regionale: Francesco Scoppola Coordinatore per la Comunicazione: Silvana Tommasoni Piazza IV Novembre, 36 06123 Perugia Tel. 075 5750631 Fax 075 5720966 [email protected] 176 Comunicare e valorizzare il patrimonio culturale umbro Francesco Scoppola Tra i compiti precipui della Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici vi è anche la comunicazione delle proprie attività, dei programmi, degli interventi, dei risultati conseguiti grazie all’impegno quotidiano del personale operante nelle proprie articolazioni periferiche. A tal fine, di concerto con la Regione, la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria ha promosso la pubblicazione di un Bollettino per i beni culturali dell’Umbria, articolato in due numeri annui: un Notiziario, che propone un resoconto delle attività svolte, e una Rivista, con saggi di carattere scientifico-divulgativo, alla quale potranno accompagnarsi quaderni monografici di approfondimento. Il primo numero è stato pubblicato. Si tratta di un efficace strumento di comunicazione a proposito di un lavoro che, altrimenti, rimane spesso poco conosciuto. Uno strumento finalizzato a valorizzare un patrimonio diffuso sul territorio, che la Direzione Regionale ha il dovere di far conoscere. In termini di promozione l’Umbria sta emergendo negli ultimi anni come una regione propositiva, grazie ad articolate iniziative di grande successo quali quelle dedicate al Perugino, a Matteo da Gualdo, all’Alunno, ad Arnolfo di Cambio e più di recente al Pintoricchio. Volendo continuare a dare una testimonianza dell’impegno condiviso in tutta la regione, la Direzione, con gli altri istituti del Ministero, e congiuntamente alle istituzioni locali, promuoverà nel corso del 2009 varie iniziative. Nella primavera - estate del 2009 si terrà un’importante rassegna dedicata al più innovativo maestro umbro del Novecento. La mostra Incontro con Burri, allestita in quattro sedi (Galleria Nazionale dell’Umbria e Rocca Paolina a Perugia, Palazzo Albizzini ed Ex Seccatoi del Tabacco a Città di Castello) in collaborazione con il Comune di Perugia, la Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri e l’Istituto Superiore per il Restauro, proporrà una possibilità di raffronto diretto tra opere provenienti anche da collezioni straniere. Nello stesso periodo la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria parteciperà alle iniziative per il bimillenario della nascita dell’imperatore Tito Flavio Vespasiano, allestendo a Norcia e Cascia un’appendice alle rassegne già programmate a Roma, al Colosseo, e in Sabina per celebrare la dinastia dei Flavi. In autunno la Galleria Nazionale dell’Umbria, nel centenario della legge di tutela del 1909, inserendosi in un circuito di rassegne itineranti, ospiterà la mostra Questo libro è dedicato a J. Pierpont Morgan. Ceramiche orvietane dei secoli XIII-XIV di Alexandre Imbert: collezionisti, connoisseur, antiquari agli albori del Novecento. Tra il 2009 e il 2010 prenderanno avvio una serie di iniziative dedicate a Giotto: una conferenza di Pietro Scarpellini dal titolo La decorazione pittorica della Sala dei Notari a Perugia (primavera 1298-inizio 1300). Spunti per una revisione della cronologia degli affreschi di Assisi; una presentazione dell’aspetto originario dei cicli giotteschi assisiati, curata dall’Istituto Superiore per il Restauro di Roma; una mostra a Perugia dal titolo Il secolo del perdono e della pace: 1209-1309. I frutti del Duecento - le premesse di Giotto. Questa esposizione, accompagnata da un convegno di studio, si porrà a conclusione della mostra su Giotto in calendario a Roma nel 2009, così come le iniziative toscane ne hanno dato l’anticipazione. Seguiranno una mostra sul paesaggio dell’Umbria nell’arte e una mostra sul Luca Signorelli, per giungere alle celebrazioni dei 150 anni dall’Unità di Italia nel 2011. Nel corso del prossimo anno sarà operativo nella villa del Colle del Cardinale presso Perugia un centro di studi che ospiterà la Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, aperto, inoltre, ad iniziative estive dell’ICCROM, istituzione attiva nell’ambito della rete informativa per il patrimonio mondiale connessa all’UNESCO, fondata nel 1956 e stabilitasi a Roma nel 1959 come organizzazione e centro internazionale di studi per la conservazione e il restauro del patrimonio culturale mondiale, che l’Italia ha il privilegio di ospitare. A Spoleto, invece, parte della monumentale rocca albornoziana, grazie ad una convenzione stipulata tra il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Umbria ed il Comune di Spoleto, diverrà polo di attività culturali che affiancheranno la Scuola di Restauro del Libro, il Laboratorio di diagnostica per i Beni Culturali e l’Associazione per la gestione della Rocca e del Colle Sant’Elia. 177 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO Biblioteca Marciana Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Direttore Regionale: Ugo Soragni Coordinatori per la Comunicazione: Valter Esposito, Luigi Marangon Palazzo ex Reale Piazza San Marco, 63 301224 Venezia Tel. 041 3420101 Fax 041 3420122 [email protected] Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale Marciana Direttore: Maria Letizia Sebastiani Piazzetta San Marco, 7 30124 Venezia Tel. 041 2407211 Fax 041 5238803 Ufficio Carte Geografiche e servizio GeoWeb Piero Falchetta, responsabile [email protected] 178 Il servizio GeoWeb della Biblioteca Marciana Piero Falchetta La Biblioteca Marciana possiede un patrimonio straordinariamente ricco di materiali cartografici, databili a partire dal secolo XIV, che ben rappresentano l’evoluzione della storia e delle tecniche della rappresentazione cartografica. Tale patrimonio non è stato tuttavia pienamente valorizzato nel corso del tempo, in quanto fino a epoche assai recenti la sua definizione quantitativa e qualitativa ha incontrato numerosi ostacoli. La maggior parte dei materiali cartografici conservati in Biblioteca vive infatti in forma di libro; ciò comporta che i documenti cartografici siano presenti non soltanto all’interno di atlanti e raccolte di carte ma anche, e soprattutto, nelle pubblicazioni e nei testi più diversi, ai quali la cartografia (e i documenti che a questa possono essere per certi versi assimilati, come le vedute ecc.) è spesso associata. Ne consegue che, a differenza di quanto è avvenuto in altre grandi biblioteche - le quali fin da tempi lontani istituirono dipartimenti e gabinetti riservati, nei quali fossero fisicamente riunite le raccolte cartografiche - il patrimonio della Biblioteca Marciana possa essere definito un “patrimonio trasversale”, in quanto disseminato all’interno delle più diverse pubblicazioni distribuite in tutti i fondi della Biblioteca. Tale situazione storica comporta che risulti ancora oggi non facile valutare l’esatta entità del patrimonio, come anche individuare i singoli documenti non catalogati in quanto tali. A partire da simili considerazioni, e nel tentativo di offrire una prima risposta alla crescente domanda di consultazione di questi materiali da parte dei lettori e degli studiosi, sono stati avviati negli scorsi anni alcuni progetti, finanziati dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, miranti alla sistematica riproduzione in forma digitale e alla catalogazione e di tali documenti. I diversi progetti avviati in questo senso sono stati successivamente riuniti in un’unica base dati, denominata Geoweb. Come è noto, il servizio GeoWeb della Biblioteca Nazionale Marciana, attivo dall’aprile del 2000 all’indirizzo http://geoweb.venezia.sbn.it/geoweb/GWindex.html, offre oggi la descrizione catalografica di circa 26.000 documenti, accompagnata dalle riproduzioni digitali ad alta risoluzione degli stessi; la prossima campagna di acquisizione, già finanziata dal Ministero, riguarderà 5.000 nuovi documenti. La base dati GeoWeb costituisce perciò il più consistente catalogo italiano disponibile on line relativamente a tale genere di materiali, e certamente anche uno dei più cospicui a livello internazionale. Una funzionalità particolarmente apprezzata del servizio GeoWeb è quella relativa alla visualizzazione delle carte. È infatti possibile accedere on-line anche alle riproduzioni digitali ad alta risoluzione, in modo da poter esaminare le diverse carte nei più minuti dettagli grafici e geografici e da poter leggere agevolmente le talvolta fittissime iscrizioni (toponimi e altre) che le caratterizzano. Ciò avviene tuttavia nel pieno rispetto delle normative sui diritti d’uso. Le immagini ad alta risoluzione sono infatti contrassegnate da un’estesa filigrana digitale che, pur non impedendo la leggibilità dei documenti, rende impossibile il loro utilizzo improprio. L’attività del servizio GeoWeb ha conosciuto diverse fasi di sviluppo, ma fin dal principio ha osservato il rispetto degli standard e dei protocolli catalografici, nei limiti della disponibilità degli stessi. Dall’ottobre 2004 la presentazione è stata notevolmente rinnovata, sia dal punto di vista grafico che in termini di nuove funzionalità: sezioni informative, guide ai materiali, accesso ai documenti via mappa interattiva (WEB-GIS). Inoltre, è stata implementata la piena conformità agli standard di Accessibilità WAI (AAA), a CSS ed XHTML. Nell’ambito del progetto BDI – Biblioteca Digitale Italiana, le Linee guida per la digitalizzazione dei materiali cartografici individuano i criteri funzionali, architetturali e gestionali per la realizzazione e manutenzione di repository digitali di qualità relativi al materiale cartografico, conservato dalle diverse ed eterogenee istituzioni deputate. Il modello OAIS (Open Archival Information System) accettato come standard ISO 14721:2003, costituisce un ulteriore riferimento concettuale generale per lo sviluppo di BDI. Nel corso degli anni si sono infatti manifestate nuove esigenze, dettate innanzitutto dalla necessità di implementazione di metadati atti a rendere possibile il dialogo remoto tra i sistemi e a conferire alla base dati quell’omogeneità descrittiva, tecnologica e procedurale che il grande progetto della Biblioteca Digitale Italiana presuppone e richiede. L’adozione del MAG-Schema secondo le indicazioni delle Lenee guida è stata perciò la necessaria premessa per accompagnare i documenti digitalizzati nel “formato concordato” dei SIP (Submission Information Package); tale passaggio costituisce così l’interfaccia fra Producer e Archivio OAIS. Accanto ai MAG, la Descriptive Information è costituita dal record di catalogo in formato UNIMARC. 179 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO Biblioteca Nazionale Marciana Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Direttore Regionale: Ugo Soragni Coordinatori per la Comunicazione: Valter Esposito, Luigi Marangon Palazzo ex Reale Piazza San Marco, 63 301224 Venezia Tel. 041 3420101 Fax 041 3420122 [email protected] Direzione Generale per i Beni Librari, gli Istituti Culturali ed il Diritto d’Autore Direttore Generale: Maurizio Fallace Via Michele Mercati, 4 00197 Roma Tel. 06 36216300 Fax 06 3216437 [email protected] www.librari.beniculturali.it Biblioteca Nazionale Marciana Direttore: Maria Letizia Sebastiani Piazzetta San Marco, 7 30124 Venezia Tel. 041 2407211 Fax 041 5238803 Sito web della Biblioteca Nazionale Marciana <http://marciana.venezia.sbn.it> Maurizio Vittoria Il sito Web della Biblioteca Marciana, ufficialmente in Rete dal 1998, è stato ora riorganizzato, con un’ottica attuale e con uno sguardo al futuro. Molti siti di Istituti culturali sono notevolmente complessi, con troppe informazioni e link nelle proprie pagine; la scelta della Biblioteca Nazionale Marciana è stata sempre la semplicità. Nella nuova versione del sito si è cercato di seguire la logica e le indicazioni del “Manuale per la qualità dei siti web pubblici culturali” del Progetto Minerva, suggerimenti che hanno portato ad un snellimento delle pagine e ad una navigazione più chiara. Grazie alle suddette indicazioni è stata operata una rimodulazione delle principali aree di navigazione, effettuando una aggregazione più omogenea ed una conseguente nuova disposizione delle aree di navigazione secondaria. Con l’aiuto di un CMS (Content Management Sistem) si è trasformato il sito da statico a dinamico, operando su di un database opensource MySQL. Il tutto è stato diviso in sei macroaree, dalle quali si diramano, con una classica struttura ad albero, vari livelli inferiori: La Biblioteca, Il Patrimonio, Cosa offriamo, Calatoghi in linea, Risorse di Rete, Eventi e Novità. Si è optato per un allungamento dei percorsi in più livelli inferiori, per non creare dei menu affollati da troppi termini, pesanti e difficili da memorizzare. Questo grazie ai consigli dei gruppi di utenti che hanno testato il sito nella fase di costruzione. La sezione che riguarda i manoscritti è stata ampliata, con una minuzionsa descrizione dei cataloghi e degli inventari. Due iniziative per sostenere il turismo culturale: • Vista l’importanza delle opere di artisti veneti del Rinascimento che si trovano nelle Sale monumentali è stato aggiunto un importante settore: il patrimonio artistico. In questo ambito, oltre alla descrizione dell’area più antica, si potranno vedere tutte le opere ivi posizionate. Sono inoltre disponibili delle immagini a 360 gradi di alcune aree più significative. • Nel settore che riguarda la città di Venezia, assieme ad una raccolta di link locali a istituzioni culturali, portali e meteo, sono state inserite delle audioguide, scaricabili in formato MP3, su alcuni temi cittadini. Fruibilità e accessibilità Fin dalla prima versione del proprio sito Web, nel 1998, la Biblioteca Nazionale Marciana è stata sempre sensibile riguardo la fruibilità e l’accessibilità dei contenuti. L’impegno in varie iniziative ha fatto riconoscere infatti alla Biblioteca un importante ruolo nel delicato settore dell’abbattimento del “digital divide”. Consapevoli che ogni progettazione delle interfacce e dei modi di interazione e dell’organizzazione dei contenuti deve essere centrata sull’utente, sono stati costituiti dei gruppi rappresentativi di utenti (panel group), per testare e pianificare la stesura del sito e del relativo contenuto, e per verificarne l’usabilità e accessibilità. I panel group hanno visto la presenza di varie tipologie di utenti, non in contatto tra loro. I risultati dei test da essi prodotti hanno portato ad un miglior raffinamento del layout, del codice interno, dell’usabilità e dell’accessibilità generale del sito. In alcuni casi sono stati modificati anche i testi, per una migliore comprensione. Ovviamente conforme alla Direttiva MiBAC del 9 novembre 2005, nell’ambito del “Piano di comunicazione coordinata dei siti web”, il sito è pienamente conforme ai 22 requisiti della Verifica Tecnica (D.M. 8/7/2005 - Allegato A) della Legge 4/2004, “Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici” (Legge Stanca). È possibile navigare anche senza mouse, usando dei comandi da tastiera. Per agevolare gli utenti con difficoltà di lettura, quali gli utenti ipovedenti, gli 180 utenti anziani, o coloro che operano in condizioni sfavorevoli, in alcune pagine significative è stata posta la possibilità di ascoltare in streaming o scaricare il testo in formato MP3. Il layout delle pagine, redatte secondo le specifiche XHTML 1.1 e CSS 2, è a “geometria variabile”; si adatta cioè ad ogni operazione di ingrandimento o rimpicciolimento dei caratteri e al ridimensionamento delle finestre nello schermo. Sono stati effettuati numerosi test su diverse versioni di browser e in diversi ambienti operativi, in modo da permettere una corretta fruizione dei contenuti da parte della maggioranza dei dispositivi. I contenuti sono fruibili anche con i browser di vecchia generazione e con browser che operano in solo testo. Questi ultimi fruiscono inoltre di alcune agevolazioni per la navigazione, normalmente invisibili ai brower grafici. Questo l’elenco dei browser grafici con i quali il sito è stato testato, divisi per sistema operativo: Microsoft Windows Vista: Google cromer 0.2.149, Internet Explorer 7.0 - 8.0b1, Firefox 2.0.0.16 - 3.0.1, Opera 9.5, Safari 3.1, Netscape 9.0.0.3 Windows XP: Google cromer 0.2.149, Internet Explorer 6.0 - 7.0 8.0b1, FireFox 1.5.0 - 2.0.0.16 - 3.0.1, Opera 8.5.0 - 9.5, Netscape 6.23 - 7.2 - 9.0.0.3, Mozilla 1.6 - 1.7.12, Camino 3.1 Windows 2000 Professional: Internet Explorer 5.0 - 5.5 - 6.02, Firefox 1.5.0 - 2.0.0.16 - 3.0.1, Opera 8.5.0 - 9.5. Netscape 4.78 - 6.2 - 7.2 - 9.0.0.3, Mozilla 1.6 - 1.7.8, AOL 9.0 Windows 98: Internet Explorer 5.5, Internet Explorer 6.0, Netscape 4.7 - 7.2 Apple Macintosh OSX 10.3: Internet Explorer 5.2, Mozilla 1.6 - 1.7.12, Firefox 2.0.0.16, Safari 1.2 - 1.3, Opera 8.5.0 - 9.5, Netscape 7.2 – 9.0.0.3, Camino 1.5.5 Macintosh OSX 10.4: Internet Explorer 5.2, Mozilla 1.6 - 1.7.12, Firefox 2.0.0.16 – 3.01, Safari 2.0 – 3.1, Opera 8.5.0 - 9.5, Netscape 7.2 – 9.0.0.3, Camino 1.5.5 Macintosh OSX 10.5: Mozilla 1.7.12, Firefox 2.0.0.16 – 3.01, Safari 3.1, Opera 9.5, Netscape 9.0.0.3, Camino 1.5.5 Linux Linux Fedora Core 6: Firefox 1.5.0 – 2.0.0.16 – 3.01, Konqueror 3.5.4.12, Opera 9.5, Netscape 9.0.0.3 Per favorire l’interoperabilità il nuovo sito è provvisto dei metadati necessari per la reperibilità delle informazioni (link rel, Dublin Core, ecc.). Sono compresi anche i “Feed RSS” per essere informati, direttamente sul proprio computer, sulle ultime notizie o sugli aggiornamenti pubblicati. A breve il sito sarà ottimizzato anche per telefonini e palmari. 181 DIREZIONE REGIONALE PER I BENI CULTURALI E PAESAGGISTICI DEL VENETO Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Veneto Direttore Regionale: Ugo Soragni Coordinatori per la Comunicazione: Valter Esposito, Luigi Marangon Palazzo ex Reale Piazza San Marco, 63 301224 Venezia Tel. 041 3420101 Fax 041 3420122 [email protected] Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna Soprintendente: Renata Codello Referente della comunicazione: Ferdinando Rizzardo Palazzo Ducale San Marco, 1 30124 Venezia Tel. 041 2710143 Fax 041 5204526 [email protected] [email protected] www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it “Il MiBAC semplificazione e modernizzazione” Il sito web della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna: uno strumento per i cittadini - www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it Ferdinando Rizzardo, Marta Severo Premessa La prima scelta per diffondere in maniere più capillare ed efficace l’attività svolta dal Ministero è stata quella di orientarsi verso tecnologie WEB e posta elettronica in quanto rappresentano i canali più efficaci, immediati, “democratici” ed ecologici (risparmio di carta ed inchiostri) per la comunicazione con i cittadini. Individuazione delle necessità degli utenti Grazie all’analisi delle statistiche dell’accesso al sito e alla valutazione delle richieste dei cittadini, verificate anche esaminando la frequenza delle visite alle varie pagine del sito stesso, è stato possibile individuare le principali categorie di utenti e focalizzare meglio le loro necessità. Al fine di controllare la soddisfazione da parte del cittadino sono stati inoltre predisposti un sistema di monitoraggio ed un breve questionario che permettono di verificare l’effettivo gradimento da parte del utente. Tale sistema di verifica permette il continuo miglioramento ed adeguamento del sito alle reali esigenze dei cittadini. Pagina di feedback “Parla con la Soprintendenza” Breve questionario sul sito web A chi si rivolge e cosa offre In breve, il sito web della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna si rivolge a: • cittadini, che possono accedere: - a tutte le informazioni sui cantieri di restauro realizzati con i finanziamenti Ministeriali, nell’ottica della massima trasparenza e valorizzazione dell’azione di tutela perseguita dal Ministero; - alle varie iniziative culturali, manifestazioni a carattere nazionale, diffuse sull’intero territorio (Settimana della Cultura, Festa della donna, Festa della musica, Giornate Europee del Patrimonio, Giornata del disabile, ecc. ecc.); 182 - alle manifestazioni fieristiche promosse dal MiBAC (Salone dell’Arte del Restauro e della Conservazione dei beni culturali e Ambientali, Forum PA, COMPA, BBCC Expo Venezia-Restaura) che affrontano tematiche tipologiche relative ad attività fondamentali del MiBAC, finalizzate al contatto con le realtà locali e di settore, all’approfondimento ed alla divulgazione in ambito territoriale. • turisti: che rappresentano la principale risorsa economica di Venezia. I cittadini stranieri possono conoscere, anche grazie alle numerose traduzioni presenti nel sito, percorsi culturali alternativi costituiti dai beni artistici e architettonici talvolta poco conosciuti, ed essere informati delle varie iniziative culturali promosse dal MiBAC in ambito territoriale e nazionale. • studenti, che possono: - accedere alle informazioni sui cantieri di restauro e conoscere le tecniche e le tecnologie impiegate; - avere accesso on-line agli archivi fotografici della Soprintendenza; - avere riferimenti per conoscere e contattare Organizzazioni nazionali e internazionali riguardanti i Beni Culturali; - accedere alle Risorse per la formazione che sono state suddivise in: - “Facoltà e corsi universitari riguardanti i beni culturali”; - “Altri corsi di formazione riguardanti i beni culturali”; - “Stage e Tirocini” - accedere a documentazione varia e specialistica sui Beni Culturali. • professionisti, che possono accedere: - alle informazioni sugli appalti in corso, sui contratti conclusi e sui bandi delle gare d’appalto pubblicate; - alle informazioni che permettono di verificare se un immobile è dichiarato di interesse culturale (d. lgs. 22 gennaio 2004 n. 42); - alle informazioni su come ottenere i diversi servizi offerti dalla Soprintendenza e su come comportarsi in situazioni ricorrenti riguardanti i beni di competenza del Ministero; - alle informazioni riguardanti il percorso di un procedimento amministrativo. Come segnalato sulle pagine web, il sito è conforme ai principali standard di accessibilità. Alcune aree del sito A partire dal 2006 la Soprintendenza si è impegnata alacremente nel rinnovamento del suo sito web. Innanzitutto le pagine web sono state ottimizzate dal punto di vista tecnico secondo gli standard di accessibilità previste dalla Legge 4/2004 (Leggi Stanca), dall’W3C e dalle raccomandazioni del progetto Minerva. Inoltre, il sito web è oggi tradotto in 10 lingue: tedesco, inglese, spagnolo, esperanto, francese, italiano, portoghese, greco, arabo, cinese. Da ogni pagina è possibile accedere direttamente alla stessa pagina tradotta in altre lingue. Quando la pagina non è disponibile viene fornito l’elenco delle lingue in cui la stessa pagina è disponibile. 183 Il sito web è oggi tradotto in dieci lingue Come fare per? (FAQ) La Soprintendenza di Venezia offre un servizio di FAQ (domande frequenti) per aiutare gli utenti sia ad accedere ai servizi, sia a compiere alcune attività legate all’Ente, come lavori di restauro su beni di proprietà privata sottoposti a tutela. Sul modello di alcuni importanti siti internazionali come il National Park Service, si intende ampliare questa sezione inserendo anche linee guida per il restauro. La lista dei “come fare per” viene costantemente ampliata anche in base ai suggerimenti e alle ulteriori richieste che arrivano alla Soprintendenza attraverso il questionario on-line. www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it/soprive/ accessibilita/faq-2013-come-fare-per/ Modulistica La Soprintendenza di Venezia mette a disposizione un area dove il cittadino può trovare la Documentazione e i fac-simili liberamente scaricabili in formato testo, PDF o standard ODF (Open Document Format). Sono stati scelti formati standard liberi e aperti in maniera da garantire all’utente finale di accedere alle risorse messe a disposizione dalla Soprintendenza a costo zero in quanto non servono particolari licenze private per poter usufruire dei file (basta scaricare i programmi da internet con licenze libere e gratuite che garantiscono all’utente la piena libertà di utilizzare i programmi scaricati: es OpenOffice.org) e l’utente inoltre ha così la garanzia che i documenti scaricati saranno leggibili nel tempo, cosa che non è possibile garantire usando programmi proprietari, a codice sorgente chiuso. La “Denuncia di locazione di immobile storico” come prevista dall’art.59 D. Lgs.vo 22/01/2004 n.42 – può essere completata direttamente on-line inserendo i dati richiesti ed infine stampando il documento così completato sul file PDF prodotto dal sito web. Il servizio è pensato innanzitutto per permettere all’utente di accedere ai servizi e alla modulistica offerta dalla Soprintendenza in modo più semplice e rapido possibile. URL: http://www.soprintendenza.venezia.beniculturali.it/soprive/ servizi/moduli Di seguito alcuni dei principali interventi che sono stati compiuti sul sito web della Soprintendenza B.A.P. di Venezia e Laguna ponendo una particolare attenzione per quei servizi rivolti ai giovani. Sezione Risorse Come già sopra accennato è stata creata una sezione risorse in cui sono fornite liste di link ad altri siti web, pagine web e documenti con informazioni utili a diversi tipi di target dell’ente. L’intento di tale servizio è quello di fornire direttamente le fonti migliori per i diversi tipi di informazioni evitando inutili duplicazioni. Inoltre, in questo modo, il sito web evita di avere informazioni obsolete o non corrette. I link di queste pagine vengono controllati ogni anno. La sezione risorse comprende le seguenti sottosezioni: • Organizzazioni - Organizzazioni nazionali e internazionali che lavorano nel campo dei Beni Culturali • Risorse interattive 184 • • • • - In questa pagina sono suggerite alcune risorse interattive già esistenti su altri siti web utili per professionisti e operatori nel settore dei beni culturali, ma anche per cittadini che vogliono tenersi informati o hanno dubbi specifici. Risorse per la Formazione - Risorse per la formazione suddivise in: “Facoltà e corsi universitari riguardanti i beni culturali”, “Altri corsi di formazione riguardanti i beni culturali”, “Stage e Tirocini” Documenti sui beni culturali - “Testate specialistiche...”, “Magazine on-line...”, “Quotidiani e notiziari locali”, “Bibliografia” Istituzioni Culturali della Provincia di Venezia - Contiene i link ai siti degli “Enti Culturali”, dei “Musei e Fondazioni”, dei “Portali con informazioni turistiche” e che trattano di Accessibilità. Risorse e informatica - Risorse sull’accessibilità e sull’opensource Homepage della sezione “Risorse” Sezione “Risorse interattive” che include una lista di strumenti interattivi riguardanti i beni culturali Pagina “Facoltà e corsi universitari riguardanti i beni culturali” all’intento delle risorse per la formazione 185 Pagina “Bibliografia”, contenente link a bibliografie già esistenti, all’interno dei documenti sui beni culturali Pagina “Portali con informazioni turistiche”, all’interno della sezione “Istituzioni Culturali della Provincia di Venezia” Sezione Itinerari di restauro In questa sezione, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna propone una serie di percorsi storico-artistici finalizzati a far conoscere alcuni tra i cantieri di restauro recentemente portati a termine. I percorsi si snodano tra le vie della città toccando quattro o cinque monumenti e analizzandoli nel dettaglio. L’attenzione non è posta tanto su i tratti artistici o sulla storia del bene culturale, ma piuttosto su come la Soprintendenza è intervenuta sul bene: su quali erano i problemi precedenti all’intervento, quali analisi e studi sono stati eseguiti, quali tecniche sono state usate per il recupero e qual è stato il risultato finale. I percorsi sono rivolti principalmente ai cittadini di Venezia, ma anche ai turisti che vogliano conoscere la qualità degli interventi di restauro e la complessità dei lavori che la Soprintendenza realizza nei cantieri di restauro. Questo permette di comprendere il significato dei tanti cantieri dislocati per la città che spesso rischiano di venir percepiti come un disagio piuttosto che l’esito di un costante impegno per la tutela della città. Si è scelto di utilizzare un linguaggio chiaro ed essenziale che possa fornire informazioni scientificamente corrette, ma allo stesso tempo comprensibili anche per un pubblico non esperto di restauro. Dal punto di vista tecnico, i percorsi sono stati realizzati grazie al supporto di GoogleMaps come sistema Web GIS. Pagina “i percorsi tra i cantieri: il primo percorso” Ha collaborato al testo e al miglioramento del sito la dott. Marta Severo Il Sito Web della Soprintendenza è costruito con Software Libero su piattaforma Zope/Plone su server GNU/Linux Debian e mantenuto dal servizio CED del MiBAC. Il Sito è conforme agli standard della W3C e rispetta la Legge 4/2004 sull’accessibilità. Non è stato speso nessun euro per l’acquisto di licenze e sono state utilizzate le professionalità del Ministero. Sono disponibili i sorgenti, e il modello del sito per gli altri uffici della PA. Si ringrazia la Comunità del Software Libero e Open Source. 186 CCTPC - COMANDO CARABINIERI TUTELA PATRIMONIO CULTURALE Il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale è stato istituito nel 1969, precedendo in tal modo di un anno la Convenzione Unesco di Parigi del 1970, con la quale si invitavano, tra l’altro, gli Stati Membri ad adottare le opportune misure per impedire l’acquisizione di beni illecitamente esportati e favorire il recupero di quelli trafugati, nonché a istituire uno specifico servizio a ciò finalizzato. Il Comando, inserito funzionalmente nell’ambito del Ministero per i Beni e le Attività Culturali quale Ufficio di diretta collaborazione del Ministro, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione e la repressione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il particolare settore di tutela è un comparto di specialità che è stato affidato in via prioritaria all’Arma con Decreto del Ministero dell’Interno del 12 febbraio 1992, successivamente ribadito con Decreto del 28 aprile 2006 del medesimo Ministero, che, nel confermare il ruolo di preminenza dell’Arma nello specifico settore, ha attribuito al Comando CC TPC la funzione di polo di gravitazione informativa e di analisi a favore di tutte le Forze di Polizia. Il Comando è composto da militari in possesso di qualificata preparazione, acquisita con la frequenza di specifici corsi in materia di “Tutela del Patrimonio Culturale”, organizzati d’intesa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’attuale articolazione del Comando Carabinieri TPC prevede a livello centrale un Ufficio Comando, quale organo di supporto decisionale del Comandante nell’azione di comando, controllo e coordinamento delle attività di istituto in Patria ed all’estero, un Reparto Operativo con una competenza territoriale areale, nonché di coordinamento operativo sull’intero territorio nazionale per le indagini di più ampio spessore (a sua volta suddiviso in tre sezioni Antiquariato, Archeologia, Falsificazione e Arte Contemporanea) e, a livello periferico, 12 nuclei, con competenza regionale o interregionale, ubicati a Bari, Bologna, Cosenza, Firenze, Genova, Monza, Napoli, Palermo, Sassari, Torino, Venezia ed Ancona, ed una Sezione a Siracusa, di recente istituzione, alle dipendenze del Nucleo TPC di Palermo. Telefono/Fax e-mail Reparto Indirizzo Comando CC TPC Roma Tel.06.6920301 [email protected] Roma Piazza di Sant’Ignazio, Fax 06.69203069 152 Reparto CC TPC Roma, Via Anicia, 24 Roma Piazza Sant’Ignazio, 152 00186 Roma Tel. 06 6920301 Fax 06 69203069 www.carabinieri.it [email protected] Competenze territoriali [email protected] Tel.06.585631 Fax 06.58563200 Lazio Abruzzo Nucleo CC TPC Torino Torino, Via XX Settembre, 88 Tel.011.5215636 [email protected] Fax 011.5170000 Piemonte Valle D’Aosta Nucleo CC TPC Monza Monza, Via Brianza, 2 Tel.039.2303997 [email protected] Fax 039.2304606 Lombardia Nucleo CC TPC Venezia Venezia P.zza S. Marco, 63 Tel.041.5222054 [email protected] Fax 041.5222475 Veneto Trentino A.A. F.V.Giulia Nucleo CC TPC Genova Genova, Via S. Chiara, 8 Tel.010.5955488 Fax 010.5954841 [email protected] Liguria Nucleo CC TPC Bologna Bologna, Via Castiglione, 7 Tel.051.261385 Fax 051.230961 Emilia Romagna Nucleo CC TPC Ancona Ancona, Via Pio II Pal. Bonarelli Tel.071/201322 Fax 071/2076959 [email protected] [email protected] Comandante Gen. Giovanni Nistri Marche 187 Toscana Umbria Nucleo CC TPC Firenze Firenze, Via Romana, 37/a Tel.055.295330 Fax.055.295359 Nucleo CC TPC Napoli Napoli, Via Tito Angelici, 20 Tel.081.5568291 [email protected] Fax.081.5784274 Campania Nucleo CC TPC Bari Bari, P.zza Federico II, 2 Tel.080.5213038 Fax.080.5218244 [email protected] Puglia Molise Basilicata Nucleo CC TPC Cosenza Cosenza, Via Colletriglio, 4 Tel.0984.795548 [email protected] Fax.0984.784161 Nucleo CC TPC Palermo Palermo, C.so Calatafimi, 213 Tel.091.422825 Fax.091.422452 [email protected] [email protected] Sezione CC TPC Siracusa, di Siracusa P.zza Federico di Tel.0931.463418 [email protected] Svevia snc Fax.0931.461256 c/o Castello Maniace Nucleo CC TPC Sassari Sassari, Strada Prov.le La Crucca, 3 Tel.079.3961005 [email protected] Fax.079.395654 Calabria Sicilia prov. di: Agrigento Caltannisetta Enna Palermo Trapani Sicilia prov. di: Siracusa Ragusa Messina Catania Sardegna Il Comando CC TPC espleta i suoi compiti per la protezione e la salvaguardia del patrimonio culturale attraverso molteplici modalità operative che possono riassumersi in: – controlli di aree archeologiche e di attività commerciali, fisse e ambulanti; – attività investigativa specialistica volta al recupero di beni culturali e oggetti d’arte, anche attraverso il monitoraggio di siti web dedicati; – gestione della Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti (art.85 D.Lgs. 42/2004); – consulenza specialistica a favore del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e dei suoi organi territoriali. In particolare, le attività condotte sono indirizzate principalmente a: – individuare i responsabili dei reati perpetrati in danno dei beni culturali (quali furti, ricettazioni, scavi archeologici illegali, falsificazioni) e deferirli all’Autorità Giudiziaria; – recuperare i beni culturali sottratti o esportati illecitamente dal territorio nazionale, estendendone le ricerche anche all’estero, nei limiti stabiliti dalle diverse convenzioni e nell’ambito della cooperazione giudiziaria tra gli Stati, attraverso i Ministeri degli Affari Esteri e della Giustizia, nonché, mediante INTERPOL, con le Forze di Polizia delle altre Nazioni; – contribuire all’individuazione di violazioni alle norme di tutela paesaggistica; – effettuare controlli in occasione di mostre e di mercati d’antiquariato, sui cataloghi delle più importanti case d’asta, anche on-line, nonché presso antiquari e presso laboratori di restauro e di altri operatori del settore; – effettuare servizi di prevenzione dei reati in aree archeologiche particolarmente sensibili, in cooperazione con l’Arma territoriale, il Raggruppamento Aeromobili Carabinieri, le pattuglie a cavallo ed altri mezzi dell’Arma, anche navali. Il Comando CC TPC conduce attività all’estero, non solo nell’ambito della cooperazione internazionale di polizia, ma anche per: – supporto specialistico a operazioni di peace-keeping, come in Iraq dal 2003 al 2006; – attività di formazione di operatori di polizia e delle dogane di Stati che lo richiedano; 188 – consulenza al Ministero per i Beni e le Attività Culturali per le attività volte alla restituzione di reperti archeologici appartenenti al patrimonio nazionale ed esposti in Musei e collezioni private stranieri. Nel 1980 il Comando Carabinieri TPC qualificava ulteriormente l’attività investigativa predisponendo uno strumento informatico che si sarebbe rivelato, nel tempo, un supporto investigativo di straordinaria utilità ed efficacia, indispensabile per la lotta al particolare crimine: la “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, ora normativamente prevista dall’art. 85 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. In essa sono quotidianamente inserite tutte le informazioni descrittive e fotografiche relative ai beni culturali da ricercare che pervengono al Comando dalle numerose Stazioni dell’Arma distribuite sul territorio nazionale, dalle altre Forze di polizia, dalle Soprintendenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali o dagli Uffici doganali. Attraverso INTERPOL giungono altresì le informazioni riguardanti i beni sottratti all’estero. La Banca Dati, quindi, proprio in ragione dell’utilizzo di una sofisticata tecnologia informatica e delle numerose informazioni in essa contenute (circa 123.500 eventi e 5.000.000 di oggetti, con oltre 343.000 immagini informatizzate), costituisce un punto di riferimento per tutti i Reparti dell’Arma dei Carabinieri e per le altre Forze di Polizia italiane ed estere e consente, tra l’altro, di elaborare una attenta analisi del fenomeno “furti di beni culturali”, così come di altre tipologie delittuose, fornendo indicazioni idonee ad indirizzare con maggiore precisione l’attività preventiva e investigativa dei vari reparti. La stessa, alimentata giornalmente: – è strutturata in moduli che consentono da un lato, l’inserimento e la ricerca di eventi, persone, oggetti e le loro relazioni, dall’altro l’elaborazione di statistiche; – è impostata su interfaccia WEB e supporto multilingua, consente modalità di ricerca visuale e capacità di georeferenziazione degli eventi; – interagisce in tempo reale con palmari e personal computer portatili, agevolando la redazione di rapporti/schede sul luogo dell’intervento e la consultazione e l’alimentazione diretta. Per quanto attiene specificatamente alla funzione di comparazione delle immagini, un software di indicizzazione le analizza assegnando loro un’“impronta” sulla base di definite informazioni, quali il colore, il contrasto, la forma e la trama. Relativamente alla georeferenziazione degli eventi, un apposito programma consente: – il posizionamento delle entità sul territorio in base al collegamento tra dati alfanumerici e geografici, nonché l’individuazione di zone a rischio e dei percorsi legati alla criminalità; – la rappresentazione grafica di tutte le connessioni logiche tra le informazioni censite, integrandole con dati locali e remoti attinti per fini investigativi e tabulati telefonici (società italiane). La complessa architettura del sistema consente altresì una concreta interoperabilità con le altre Forze di Polizia ed Enti della Pubblica Amministrazione, quali le Soprintendenze e gli Uffici Esportazione, e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI), che ha concesso un accesso privilegiato al suo database informatizzato. Nel lungo periodo, la gestione, la conservazione e l’aggiornamento della Banca Dati, le tecniche di ricerca avanzate e l’interazione con i sistemi di altri Enti istituzionali consentiranno di valorizzare ulteriormente il patrimonio di conoscenza acquisito durante lo svolgimento delle attività investigative. L’assenza di barriere doganali nell’ambito dell’Unione Europea, seguita da una sempre maggiore facilità di movimento di persone e merci a livello transnazionale, ha suggerito al Comando di sfruttare, in affiancamento al proprio sistema informatico, le eccezionali potenzialità offerte dalla rete Internet per diffondere in qualsiasi parte del mondo le informazioni relative ai beni culturali sottratti, indicazioni utili alla cittadinanza, attraverso il sito istituzionale 189 www.carabinieri.it. In quest’ultimo, alla sezione “Banche Dati”, è presente un efficace motore di ricerca attraverso il quale possono essere consultati circa 14.500 oggetti estratti dalla Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti del Comando tra quelli più significativi ed importanti. Nello stesso database i cittadini possono accedere ad un cospicuo elenco di immagini e di descrizioni di beni archeologici saccheggiati durante i due conflitti bellici avvenuti negli ultimi anni in IRAQ, oltre che avvalersi di “link” diretti alle pagine del sito UNESCO dedicate alle “Red list” di Paesi a rischio. Per facilitare la consultazione di tali informazioni e favorire il recupero dei beni culturali da ricercare, il data-base e le pagine web del Comando sono in corso di duplicazione in lingua inglese, nonché è in atto una loro ulteriore implementazione per offrire al cittadino e alle associazioni di categoria la possibilità di consultare un sempre maggior numero di beni culturali. Nell’apposita sezione tematica del sito www.carabinieri.it (Beni d’interesse culturale) sono disponibili “consigli” per orientare gli utenti che intendano avvicinarsi al mercato dell’arte (tra cui un “decalogo” contro gli incauti acquisti di opere d’arte contemporanea, redatto con la collaborazione della Galleria Nazionale d’Arte Moderna) o che subiscano furti di beni culturali. Dal sito è inoltre possibile scaricare un modulo “Documento dell’opera d’arte Object ID” (vedasi foto) che peraltro può essere richiesto presso qualsiasi comando dell’Arma. Compilando questa “scheda preventiva”, ciascuno può costituirsi un archivio fotografico e descrittivo dei propri beni d’arte, utile, in caso di furto, per una loro ottimale descrizione al momento della denuncia, così da consentire la puntuale comparazione con quanto giornalmente sia oggetto di controllo all’interno della Banca Dati e, quindi, favorire il riconoscimento del bene in caso di individuazione. Un’opera rubata, infatti, se fotografata ed adeguatamente descritta, può essere recuperata più facilmente. Inoltre, per evitare di acquistare un bene culturale trafugato, ovvero per conoscere l’eventuale illecita provenienza di uno posseduto, il cittadino può richiedere al Comando o ai Nuclei dislocati sul territorio un controllo presso la Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti. In caso di riscontro negativo il Comando rilascerà un’attestazione in cui è indicato che in quel momento il bene controllato non risulta segnalato tra le opere da ricercare presenti in Banca Dati. Un eventuale esito positivo dell’accertamento darà luogo ai dovuti riscontri di polizia giudiziaria. Esempio di modello - “Documento dell’opera d’arte” - Object iD 190 CALL CENTER Il Call Center del MiBAC Nell’ambito delle competenze del Ministero per i Beni e le Attività Culturali si colloca il servizio di call center atto a migliorare l’accesso alla fruizione del patrimonio culturale nazionale da parte dei cittadini italiani e stranieri nonché dei turisti in visita nel nostro Paese, per fornire informazioni (in lingua italiana, inglese e spagnola) inerenti le attività di pertinenza del Ministero, su musei, mostre temporanee, archivi, biblioteche attraverso il numero verde 800 99 11 99. Il Servizio è interamente affidato alla Società Omnia Network*, che gestisce le chiamate tramite il numero verde attivo tutti i giorni, compreso i festivi, dalle 9 alle 19. L’operatore di front office, mediante la consultazione di Banche Dati ed un costante collegamento al sito Internet del Ministero, è in grado di fornire tutte le informazioni richieste, ivi comprese quelle relative alla struttura organizzativa del Ministero ed alle competenze istituzionali dello stesso. L’operatore ha a disposizione anche un banca dati integrata curata dal personale di back office di Omnia Network contenente le informazioni relative a manifestazioni, beni, musei, eventi di pertinenza non statale (comunali, privati, etc.). Omnia Network S.p.A. Referente del Servizio: Stefania Subinaghi Via Cristoforo Colombo, 6 20094 Corsico Mi Tel. 335 7742381 Fax 06 784417333 [email protected] Nello specifico, il front office svolge: – un servizio di ricezione reclami da parte del Cittadino e di segnalazione all’Amministrazione; – un servizio di supporto all’Ufficio Relazione con il Pubblico (URP); – un servizio di supporto al Servizio II Comunicazione, promozione e Marketing della direzione Generale per l’Innovazione Tecnologica e la promozione; – un servizio di segnalazioni al Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. L’attività di back office consiste in: – attività di verifica e segnalazioni delle necessità di aggiornamento dei dati presenti sul sito del Ministero dei Beni culturali; – acquisizione di informazioni sulle iniziative culturali in essere su tutto il territorio nazionale con partecipazione diretta o indiretta del Ministero; – acquisizione di informazioni al servizio del cittadino sui principali siti non statali mediante la creazione di un Data Base interno a favore del Front office; – diffusione di informazioni mirate nei confronti di soggetti terzi quali scuole, università, organismi culturali secondo valutazioni di opportunità da parte del Ministero. Tali informazioni sono fornite sul numero complessivo di 10.000 contatti annui. A fronte delle suddette attività, vengono prodotti periodicamente report statistici quantitativi e qualitativi, che consentono una continua analisi e monitoraggio dei servizi resi. *Omnia Network s.p.a., gestore del servizio, è uno dei principali operatori italiani nel settore della progettazione, realizzazione e gestione dei servizi di outsourcing alle imprese. 191 ALES – ARTE LAVORO E SERVIZI S.P.A. L’ampliamento dei servizi e l’incremento della qualità Referente: Nicla Loiudice Via Cristoforo Colombo, 98 00147 Roma Tel. 06 70450922 Fax 06 77591514 Via S. Brigida, 51 80133 Napoli Tel. 081 7810701 Fax 081 4206001 www.ales-spa.it ALES arte lavoro e servizi S.p.A. attualmente cura, per conto del MiBAC, ventidue progetti localizzati sul territorio del Lazio e della Campania, garantendo la conservazione e incrementando la fruibilità dei beni appartenenti al patrimonio culturale del nostro Paese, nonché migliorando la qualità dei servizi offerti. Supporta, inoltre, le strutture del MiBAC con un servizio qualificato di assistenza tecnico-amministrativa. I ventidue progetti attuati da ALES riguardano: La gestione di musei ed aree archeologiche Servizi di accoglienza, biglietteria, informazione e sorveglianza hanno consentito la fruizione di importanti siti e spazi museali rimasti a lungo inutilizzati quali il Parco di Capodimonte, il Museo Archeologico Nazionale a Napoli, il Museo Narrante di Hera Argiva alla foce del Sele, l’area archeologica di Cuma, di Villa dei Quintili e Villa Capo di Bove a Roma, il Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, la Villa di Orazio a Licenza ed il Museo H.C. Andersen a Roma. La manutenzione del verde e delle strutture museali e archeologiche Servizi relativi alla bonifica e alla conservazione di parchi, giardini e aree verdi annesse o limitrofe a siti archeologici e strutture museali altrimenti soggette ad eccessiva crescita vegetativa. Le attività sono garantite presso il Santuario di Ercole Vincitore e il Tempio della Tosse a Tivoli, la Villa di Orazio a Licenza, la Villa di Nerone a Subiaco, le aree archeologiche di Ostia Antica, Veio, Atripalda, Avella, Cuma, Paestum e Mirabella Eclano, il Santuario di Hera Argiva, il Museo Archeologico Nazionale, le Terme di via Terracina, il Teatro di Teano e l’Archivio di Stato di Napoli. La manutenzione ordinaria di siti di interesse culturale, storico ed architettonico Servizi relativi alla verifica periodica dello stato di conservazione dei beni, all’identificazione di eventuali anomalie e alla definizione di piani di ripristino e di mantenimento delle strutture. Il servizio è garantito a Napoli presso Palazzo Reale, Castel Sant’Elmo, Villa Floridiana, Villa Pignatelli, Certosa di S. Martino, Museo di Capodimonte, Palazzotto Borbonico a Capodimonte e Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”. La manutenzione ordinaria di strutture archeologiche Servizi relativi alla bonifica degli edifici mediante interventi mirati alla conservazione di murature, pavimentazioni ed intonaci (superfici non decorate). Il servizio è garantito presso Avella, Atripalda, Mirabella Eclano. Il supporto al funzionamento di Archivi e Biblioteche Servizi di movimentazione, spolveratura, ordinamento dei volumi mirano a maggiore tutela e migliore conservazione del materiale archivistico e librario. Il servizio viene garantito a Roma presso la Biblioteca di Palazzo Venezia e quella della GNAM; a Napoli presso l’Archivio di Stato, la Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”, la biblioteca specialistica di storia dell’arte “Bruno Molajoli”; a Caserta presso l’Archivio di Stato. Il supporto tecnico-amministrativo agli uffici del MiBAC Attività relative a specifici servizi resi presso gli uffici delle Direzioni generali e alcune strutture periferiche del MiBAC con l’obiettivo di migliorare la qualità dei servizi istituzionali offerti al pubblico e di agevolare e snellire le procedure amministrative, tecniche e logistiche degli uffici. Il servizio viene garantito 192 presso lo Sportello Informa e gli uffici della Soprintendenza BAPPSAE di Napoli e della provincia a Palazzo Reale di Napoli, gli uffici della Soprintendenza Speciale per il Polo Museale Napoletano, gli uffici dei Dipartimenti e le Direzioni Generali del MiBAC, e gli Uffici della Soprintendenza BAPPSAE di Caserta e Benevento presso la Reggia di Caserta. Attività di assistenza tecnico amministrativa alle strutture del MiBAC Consiste in un servizio qualificato di supporto alle professionalità esistenti nelle strutture del MiBAC per lo svolgimento delle attività, al fine di sopperire alle carenze di personale tecnico ed amministrativo, oltreché per ridurre i tempi di espletamento dei processi in atto. Il servizio viene garantito attualmente presso la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il polo museale della città di Venezia e dei comuni della Gronda lagunare. 193 BBS SOFTWARE S.R.L. BBS software s.r.l. Via del Bettolino, 3 25050 Paderno Franciacorta (BR) www.bbsitalia.com www.companytv.it 194 BBS Software ha realizzato il progetto Company TV, una innovativa televisione d’attesa in grado di fornire informazioni TV on demand grazie all’utilizzo di codici a barre. Questa tecnologia, realizzata nell’ambito di un progetto di ricerca finanziato dalla Regione Lombardia, permette ad Enti ed Aziende di fornire informazioni aggiuntive on demand a visitatori e clienti, in modo semplice, interattivo, immediato e multilingua. Infatti grazie al codice a barre posizionato sulla documentazione cartacea a corredo di un servizio o un prodotto, il sistema è in grado di fornire tutte le informazioni necessarie per approfondire i singoli argomenti. Grazie ad un lettore ottico e ad una pulsantiera per la selezione della lingua, con un semplice e facile testo, l’utente puo’ facilmente interrogare il palinsesto TV per approfondire gli argomenti di suo interesse con filmati, video, immagini e testi animando la documentazione cartacea esposta. Turismo, prodotti tipici e servizi sono i primi settori nei quali la tecnologia Company TV è già stata applicata con successo in oltre 190 installazioni in Italia e all’estero. Nell’ambito dei beni culturali la tecnologia permette di costruire e divulgare palinsesti TV sui siti archeologici, musei, monumenti e rendere fruibili in modo semplificato all’utente visitatore nella propria lingua di consultazione tutte le informazioni disponibili sul luogo che si sta visitando e su quelle ad esso collegate. La forza della soluzione Company TV si manifesta nella realizzazione di circuiti culturali nei quali più Company TV vengono posizionate all’ingresso di siti archeologici, musei e monumenti non solo per fornire informazioni sul luogo che si sta vistando ma su tutta l’offerta museale dell’intero circuito, accattivando il visitatore con immagini e filmati forniti dalla Company TV. La realizzazione di circuiti museali Company TV permette inoltre all’Ente di recuperare risorse finanziarie da sponsor fortemente interessati a divulgare la propria immagine attraverso questo nuovo e originale media, facilmente personalizzabile in occasione di manifestazioni ed eventi. L’utilizzo della tecnologia Company TV permette di ridurre la quantità di carta stampata, riducendo il numero di pagine di guide e opuscoli, favorendo la fruizione dell’informazione via Company TV. Il contenuto delle Company TV viene preconfezionato fornendo all’Ente cliente una Company TV già riempita di contenuti nel palinsesto principale; in automatico e in totale autonomia, l’utente può aggiornare semplicemente i singoli contenuti decidendo di inviare i dati alla Company TV desiderata attraverso una connessione internet ad un sistema di gestione dei contenuti fornito col sistema. Orari, servizi aggiuntivi, informazioni sempre aggiornate: tutto questo facilmente e in modo diretto può essere immesso dal gestore del museo. In automatico i dati inseriti si distribuiscono sulle Company Tv del circuito fornendo le informazioni aggiornate agli utenti. Infine per rendere il palinsesto più accattivante ed interessante, la tecnologia Company TV viene fornita con Notizie Ansa aggiornate ogni ora e Previsioni meteo aggiornate quotidianamente.