Lo SMARTPHONE Contemporaneamente, è possibile rimanere “virtualmente connessi” alle persone a cui si tiene, grazie a questo immaginario “ponte telefonico” che attraversa infiniti spazi in pochissimo tempo. (ogg. transizionale), Moderno, sempre più tecnologico e sempre più piccolo, trasportabile, multifunzione, è diventato nel giro di poco tempo alla portata di tutti, indipendentemente da: Età Istruzione Disponibilità economica Sta diventando un modo forse l’unico di esistere e affermarsi: Se non sei su Facebook non esisti Il tuo fare acquista significato solo se documentato sui social network Banco di prova per il collaudo dell’identità 2.0 Serve ad aumentare il senso di appartenenza (anche solo virtuale) e soddisfare bisogni come l’auto-presentazione, a riservarci un posto come persone pubbliche. Aumentare l’Autostima: i ricercatori della Cornell University di New York, affermano in una studio pubblicato da Cyberpsychology che guardare il proprio profilo e la propria bacheca su FB ha un effetto benefico sulla considerazione che abbiamo di noi stessi. (Gonzales e Hancock esperimento tre gruppi di 21 studenti = schermi vuoti, specchio, bacheca fb) Voyerismo autorizzato Sostituzione della Privacy con la Publicy «ci aggiorna sempre su cosa fa» «ci manda alcune cose su internet» «so tutto di lei» INTERNET: E’ un luogo dove vivere Era tutto finto: il mare, gli alberi e persino i monaci buddisti. Il Daily Mail racconta la storia di Zilla Van Den Bon, una 25enne olandese, che ha ingannato parenti e amici facendo credere loro di essere in vacanza in luoghi esotici mentre, in realtà, era a casa sua, ad Amsterdam, impegnata con Photoshop ad alterare le proprie immagini. «l’ho fatto per dimostrare alla gente come tutti i giorni, tramite i social media, filtriamo e manipoliamo la nostra immagine e creiamo un “mondo online” ideale, difficilmente rapportabile alla realtà”>> ITSO= Inability to switch of IAD. Forma di abusodipendenza rispetto ad Internet. “è reale come l’alcoolismo, provoca problemi sociali, sintomi astinenziali, isolamento sociale, problemi coniugali e prestazionali, problemi economici e lavorativi”. L’internet addiction disorder viene proposta per la prima volta nel 1995 da Ivan Goldberg, uno psichiatra nordamericano che moderava una newsletter di argomento psichiatrico … che inventò un insieme di sintomi spacciandoli per veri. La sindrome d’astinenza da Internet poteva essere caratterizzata tra l’altro da «movimenti involontari di typing con le dita …»!!! Nel 1996 Kimberly Young, intraprende una ricerca sottoponendo agli utenti di alcuni siti internet un questionario di otto domande. dei quasi 500 soggetti che aderiscono spontaneamente alla ricerca, l’80% viene riconosciuto Internet Addicted Cantelmi T. fu il primo in Italia a parlare di IAD Secondo K. Young la Dipendenza da Internet si sviluppa secondo tre fasi distinte: Coinvolgimento, Sostituzione, Il Coinvolgimento c’è dalle prime Fuga. esperienze di navigazione on line: senso di curiosità e voglia di sperimentazione e, infine, scelta di una particolare applicazione o funzione di Internet (chat, MUD, social network…) che attira più delle altre e nella quale si desidera perfezionarsi. Nella fase successiva, la Sostituzione, si ha un’immersione profonda nelle esperienze, nelle attività e nelle relazioni offerte dalla Rete La rete sostituisce ciò che sembra mancante o inaccessibile nella vita reale: «nel giro di qualche mese o di qualche settimana, ecco che hai un amico o forse molti. Hai trovato nuovi stimoli, fiducia, interesse, sostegno (…) le persone o le attività che prima ti facevano andare avanti nella vita ora non contano più niente» E’ solo nella terza fase, la Fuga, che s’istaura realmente la dipendenza: il soggetto si rivolge alla comunità di Internet sempre più spesso e per periodi sempre più lunghi. La rete diventa un antidoto efficace ad ogni tipo di stress e sofferenza, e la persona sperimenta una profonda angoscia se non può connettersi. Internet Related Psychopathology Oggi la maggior parte degli studiosi è concorde nel parlare di disturbi correlati all’uso di Internet piuttosto che di una sindrome unitaria da dipendenza: Cybersexual Addiction → uso compulsivo di siti dedicati al sesso virtuale e alla pornografia; Cyber-relational Addiction → eccessivo coinvolgimento nelle relazioni nate in rete; MUD’s Addiction → giochi di ruolo Net Compulsion → comportamenti compulsivi tramite Internet come, gioco d’azzardo, shopping e commercio on -line; Information Overload addiction → ricerca di informazioni tramite la “navigazione” sul World Wide Web; Narcisismo (civiltà dell’immagine- SND) Seensation seeking Ambiguità dei ruoli Velocità e flessibilità Relazioni light Il trionfo dell’ambiguità e della fluidità dell’identità impedisce una stabile assunzione di identità (esserci) che a sua volta si riflette nella instabilità della relazione (esserci con), la quale infine mina profondamente le possibilità generative e progettuali della relazione stessa (esserci per). Nella società liquida Esserci vuol dire rinunciare a una identità stabile per entrare nell’unica dimensione possibile : quella dell’identità mutevole. CRISI DEI LEGAMI AFFETTIVI l’incontro tra due persone è fondamentalmente basato sulla soddisfazione narcisistica e individuale di un bisogno che incontra un altro bisogno, altrettanto narcisistico, individuale. Questo incontro si dispiega per un tempo limitato alla soddisfazione dei bisogni e l’emergere di nuovi e contrastanti bisogni determina inevitabilmente la rottura del legame e la ricerca di nuovi incontri.. Se l’identità è liquida, anche il legame interpersonale è liquido, cangiante, mutevole, individualista e fragile. L’uomo del terzo millennio sembra rinunciare alla possibilità di un futuro e concentrasi sull’unica opzione possibile, quella del presente occasionale, del momento, dell’istante. (Cantelmi T.) = Relazioni di coppia: modalità narcisistiche fondate sull’esperienza emotiva «forte» e sull’ambiguità tra ruoli maschili e femminili. Non si trova il tempo di affrontare nessuno dei disagi del presente e si preferisce cambiare partner o inaugurando relazioni a distanza Perché aspettare di incontrare l’altro se possiamo dire tutto attraverso un sms? Perché perdere tempo per conoscere e conoscere l’altro? (siti per conoscere meetic- tinder) farci Dalla relazione alla connettività , alle relazioni virtuali e alla tecnomediazione della relazione AMORE su internet ci si innamora veramente o è la proiezione dei nostri desideri, il nostro idealizzare l’altro al di là dello schermo a farci credere di essere innamorati ? e AMICIZIA? Ex prof. Di Yale: «False amicizie» Dunbar, Antropologo Univ. Oxford: dimensioni di una vera rete sociale sono limitate a 150 membri (numero individuo in grado di mantenere relazioni sociali stabili). La relazione umana autentica ancora imprescindibile… Empatia? Solidarietà? Legame? L’uomo si sente sempre più solo L’uomo non è soddisfatto Ricerca affannose di vie brevi per la felicità Felicità non è correlata con l’incremento delle possibilità di scelta ma con il possedere invece un “criterio” per scegliere. opportunità comunicativa, consente un annullamento distanze geografiche che permettono di stabilire e mantenere rapporti anche con le perone che abitano lontano. Possibilità di ritrovare compagni di classe, amici di infanzia che nel tempo si sono persi ma non nei ricordi. Facebook ti da la possibilità di creare gruppi di interessi diversi, e quindi condividere le proprie passioni, potenziarle, svilupparle riflettersi Nel ricercare lavori e farsi pubblicità; Spazio di informazione,della conoscenza, dei giochi, di apprendimento Una vera polis elettronica (comodità) Rimanere connessi…ma nella realtà… Nativi digitali Immigrati digitali Baby Boomer (1945-1964)= analfabeti dell’era tecnologica Generazione X (anni 60-70) = cercano di adattarsi alla situazione Generazione Y (anni 80-90) = cresciuti con il web Vivono su due registri cognitivi e socio-emotivi: - virtuale - reale che si intrecciano nella loro quotidianità Abili a manipolare parti di sé Apprendimento percettivo e non sviluppano adeguate capacità simboliche Multitasking (deficitari nella memorizzazione e attenzione) Abili nel rappresentare emozioni ma meno nel riconoscerle e tanto meno viverle Abili nelle relazioni tecnomediate e meno quelle face to face Vivere digitale produce effetti anche a livello affettivo/emotivo: Diminuisce la capacità di attendere e si diventa sempre più ansiosi e frettolosi. Passare da un mondo all’altro, da un contesto all’altro riduce nel soggetto la capacità di prestare attenzione in modo continuativo e con essa viene meno anche il correlato psicologico dello star fermi, dell’attendere: la PAZIENZA Linguaggio dei nativi è molto più veloce Informazioni in maniera parallela, casuale vs lineare, progressivo Acquisiscono le informazioni molto velocemente Grafica vs testo Lavorare interconnessi vs in modo individuale Gratificazione istantanea e frequenti ricompense vs pazienza Ruolo interattivo vs ruolo ricettivo passivo TUTTO CIO’ AUMENTA LE DISTANZE TRA IMMIGRATI E NATIVI! NNNNNNNNNNNNNN Costruiscono autonomamente i percorsi del sapere, vivono in comunità tecno referenziate: - Vedono sempre meno gli adulti come figure di riferimento che abbiano qualcosa di significativo da insegnare loro. - Pensano che siano rimasti troppo indietro sul versante tecnologico ..o troppo presi dalle proprie instabili vicende personali SBILANCIAMENTO DEI RUOLI = Adultescenti I figli? Spesso figli unici trattati come bambini prodigio ai quali viene offerto un ambiente interumano composto da tante figure di riferimento che coprono una sorta di turnazione quotidiana «clima accogliente, scarsamente responsabilizzante, ampiamente permissivo, privo di una figura che garantisca una forte continuità e uno sguardo complessivo sul bambino» Il silenzio degli adulti e lo smarrimento dei figli = ORFANI DI MAESTRI (intesi come certezze, riferimenti stabili) Genitori liquidi” (rinuncia ad essere educanti) EMERGENZA EDUCATIVA 1. 2. 3. 4. 5. 6. Accorciare le distanze sforzandoci di conoscere il mondo digitale Educarli alla tecnologia Educarli all’attesa Educarli ai NO (o introdurre l’alternativa) Educare al riconoscimento delle emozioni Narrare se stessi, la propria vita, quella della famiglia e della società Riscoprire le potenzialità terapeutica della relazione umana