Centro Regionale di Sperimentazione e Assistenza Agricola "Franco Ugo" Azienda speciale della CCIAA di Savona 17031 Albenga - Regione Rollo, 98 Tel. e fax 0182.554949 - 0182.50712 E-mail: [email protected] UNIONE EUROPEA REGIONE LIGURIA Regolamento CE n. 1257/99 Misura c (3) Formazione Professionale – 3.3 “Progetti dimostrativi” PROGETTO DIMOSTRATIVO “Coltivazione della margherita con tecniche di agricoltura biologica a partire da materiale propagativi sano, o risanato” Cod. prod. SI10000053 In collaborazione con UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO Centro di Competenza per l’Innovazione in Campo AgroAmbientale 1 Premessa La coltivazione della margherita (Argyranthemum frutescens) per la produzione di vasi fioriti, ha caratterizzato in modo determinante la floricoltura della zona di Albenga (SV) nell’ultimo decennio (figure 1 e 2). Purtroppo, la notevole intensificazione colturale, che ha portato ad una produzione stimata per l’annata agraria 2004/2005 di circa 18 milioni di esemplari (Colla, 2005), ha facilitato l’insorgenza e la diffusione di numerose alterazioni parassitarie (Garibaldi et al., 2000). Nel 1997 su tale coltura è stata segnalata la presenza di un Fusarium oxysporum agente di una tracheomicosi (figura 3), particolarmente grave nei periodi più caldi dell'anno (Garibaldi et al., 1998), e nei confronti della quale, successivamente ad indagini condotte nel 1998 e nel 1999, è stata indicata la buona efficacia di alcuni mezzi chimici [azoxystrobin (0,25g/l), benomyl (1g/l)]1 applicati mediante miscelazione al substrato di coltivazione e l'incoraggiante efficacia di un formulato a base di un isolato di Fusarium antagonista, già commercializzato per la difesa dalle tracheofusariosi di altre colture (Minuto et al., 2000). I sintomi dell’alterazione sono legati alla presenza di avvizzimenti e ingiallimenti unilaterali. Sia ingiallimento che avvizzimento avevano progressione acropeta. Nelle manifestazioni più gravi dell'alterazione si possono osservare piante di margherita completamente avvizzite, con fogliame ingiallito e sul fusto si rendevano facilmente visibili necrosi di colore blu virante al nero (figura 4 e 5). Nei diversi stadi della malattia ed in particolare a partire dal momento in cui si rendono manifesti i citati ingiallimenti unilaterali e acropeti, diventano evidenti anche imbrunimenti dell'apparato vascolare; detti imbrunimenti potevano essere facilmente evidenziati procedendo alla scortecciatura del fusto in modo da mettere a nudo i tessuti vascolari. Effettuando la scortecciatura su piante con sintomi iniziali consistenti soltanto in appassimenti unilaterali i vasi legnosi si presentano di colore leggermente ialino in modo anomalo rispetto alle piante asintomatiche (figura 6 e 7). Vale la pena ricordare che la selezione su cui abbiamo osservato, per la prima volta, la malattia era in realtà un clone originato da piante cv Camilla (figuta 8), ma caratterizzato da caratteri morfologici leggermente differenti (colore del fogliame, dimensione della lamina fogliare) da quelli della cultivar originaria; nonostante tali differenze, però, il clone non può attualmente 1 I principi attivi riportati sono stati saggiati nell'ambito di attività di ricerca; il loro impiego sulla coltura in esame e nei modi indicati, attualmente, non viene indicato sulle confezioni dei formulati disponibili in commercio. 2 essere considerato cultivar differente dalla Camilla in quanto sottoposto con esito negativo alle pratiche per l'ottenimento di brevetto di clone originale. A seguito del rinvenimento di tali alterazioni sono stati effettuati successivi isolamenti in purezza prelevando frammenti di tessuto vascolare interessato da iniziali imbrunimenti; gli isolamenti sono stati effettuati su potato destrose agar (PDA) addizionato di terramicina e su substrato di Komada selettivo per Fusarium. In entrambi i casi sono stati ripetutamente isolati ceppi fungini appartenenti al genere Fusarium. L'osservazione al microscopio ottico mette in evidenza conidiofori settati e ramificati con deformazioni simili a genicolature da cui si osserva la produzione di conidi settati. In particolare i conidi che si possono rinvenire sono di diverse dimensioni e in base a queste si possono suddividere in microconidi, che appaiono prima in coltura, e macroconidi. Dall'insieme dei caratteri macroscopici e microscopici delle colture appare trattarsi di isolati di Fusarium oxysporum. Il fungo è, dunque, un nuovo patogeno radicale della margherita allevata in vaso la cui gravità sembra particolarmente elevata viste le sue particolari esigenze termiche e che verrà in seguito discussa nel paragrafo relativo alla difesa. 3 Sistemi di lotta non chimica Come già noto su crisantemo, ove la lotta alla tracheofusariosi causata da due formae speciales di Fusarium oxysporum (f.sp, tracheiphilum e f.sp. chrysanthemi) può essere basata anche sull'impiego di selezioni meno suscettibili ai patogeni (Engelhard e Woltz, 1971), anche per la margherita, oltre alle possibilità offerte dall'applicazione di strategie di lotta chimica, la presenza di selezioni resistenti al patogeno potrebbe costituire un efficiente sistema per evitare l'impiego di fitofarmaci, garantendo, altresì, l'assenza di attacchi gravi del parassita alle colture. Valutazione della sensibilità di diverse cv di margherita a F. oxysporum isolato da colture di margherita e crisantemo e ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi I risultati ottenuti nelle prove di sensibilità varietale di selezioni di margherita (tabella 1 e figure 9 e 10) hanno evidenziato che tra le diverse selezioni di margherita saggiate quelle ad infiorescenza gialla ("Butterfly Mirò", "Gelberg Zuegg", "Silver Nizza", "Yellow Star", mutante di "Yellow Star" DV 2, "Yellow Australian") sono apparse sempre resistenti alle infezioni di F. oxysporum. Tra le selezioni ad infiorescenza bianca, invece, solo alcune selezioni hanno dimostrato una elevata resistenza ("Caterina", "Maya Bofinger", "Bofinger"), mentre la maggior parte è apparsa sensibile. Anche le due selezioni ad infiorescenza rosa, "Carla" e "Roberta", sono apparse sensibili, mentre la cv Rosa Dwarf ha evidenziato suscettibilità abbastanza variabile. Una selezione di Euryops pectinatus, composita ad infiorescenza gialla, talora utilizzata in coltivazione come alternativa alla margherita, non è risultata suscettibile. Quanto osservato appare certamente interessante poichè precedenti valutazioni, volte ad evidenziare la suscettibilità di cloni di margherita ad Alternaria sp. (figura 11) e a Uredo sp., (figura 12) avevano già indicato comportamenti differenti in funzione del colore della infiorescenza. In particolare tra le selezioni a infiorescenza bianca le cv Camilla e Europa, compresi i loro rispettivi mutanti, e tra le selezioni a infiorescenza rosa, le cv Carla, Rosa Dwarf e Roberta sono apparse quelle maggiormente soggette agli attacchi di Alternaria sp., mentre le selezioni ad infiorescenza gialla tranne la "Yellow Australian", e due selezioni ad infiorescenza bianca ("Maya Bonfiger" e "Bonfiger") sono sempre apparse resistenti (Minuto et al., 1997) (tabella 2). Le medesime osservazioni, condotte valutando la sensibilità a Uredo sp., non hanno mai evidenziato attacchi di ruggine sulle piante con infiorescenza bianca e rosa, mentre nel caso delle varietà con infiorescenza di colore giallo, numerose sono risultate altamente 4 suscettibili ("Yellow Star", "Silver Nizza" e "Butterfly Mirò") e solo una resistente ("Gelberg Zuegg") (Minuto et al., 1997) (tabella 2). In sintesi, pertanto, potremmo affermare che, sulla scorta dei dati da noi raccolti, le cultivar ad infiorescenza bianca e rosa appaiono costantemente resistenti a Uredo sp., ma sensibili a F. oxysporum e Alternaria sp. con la eccezione delle selezioni "Maya Bofinger" e "Bofinger" (tabella 2). Le cultivar ad infiorescenza gialla, invece, appaiono sempre resistenti a F. oxysporum e ad Alternaria sp., con l'unica eccezione della cv Yellow Australian sensibile a questo ultimo patogeno, mentre risultano suscettibili a Uredo sp., con l'unica eccezione della selezione "Gelberg Zuegg" (tabella 2). I dati in nostro possesso sembrano, quindi, correlare, con una frequenza elevata, le reazioni di resistenza e suscettibilità ai tre diversi parassiti di margherita al colore della infiorescenza: tali informazioni, pertanto, costituiscono un ulteriore contributo allo sviluppo di nuove selezioni di margherita caratterizzate da minore suscettibilità alle malattie fungine sino ad oggi segnalate. 5 Tabella 1 - Valutazione della sensibilità varietale all'isolato FQ di F. oxysporum da margherita. Cultivar % piante morte nella prova 1§ Giudizio 2§§ 3§§§ sintetico* al rilievo del 18/06 19/07 02/08 20/08 19/07 09/08 Albina 100,0 100,0 c^ 0,0 28,6 b 0,0 75,0 Bonfiger 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a n.s.° n.s. d S R Butterfly Mirò 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R Camilla 95,0 95,0 c 14,3 100,0 d 13,3 80,0 d S 90,0 100,0 c 0,0 28,6 b 0,0 53,3 c S 94,0 94,0 c 57,1 57,1 c 0,0 53,3 c S 95,9 100,0 c 0,0 57,1 c 0,0 40,0 bc S mutante Camilla (M) mutante Camilla (Q) mutante Camilla (Q97) Carla 0,0 60,0 bc 62,5 100,0 d 40,0 100,0 d S Caterina 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R Europa 36,0 36,0 b 12,5 50,0 c 0,0 53,3 c S 100,0 100,0 c 14,3 28,6 b 0,0 100,0 d S mutante Europa (Cersaa) Gelber Zuegg 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R Marianna 0,0 20,0 b 0,0 25,0 b 0,0 64,3 cd MS a 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R 14,3 28,6 b 0,0 40,0 bc MS Maya Bonfiger 0,0 0,0 Monia n.s. n.s. Roberta 100,0 100,0 c 57,1 57,1 c 0,0 80,0 d S Rosa Dwarf 0,0 20,0 b 0,0 28,6 b 0,0 0,0 a PR Silver Nizza 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R Silver Zuegg 0,0 0,0 a 0,0 37,5 bc 0,0 20,0 b PR S Silvia 15,0 50,0 b 14,3 71,4 c 7,7 84,6 d Veronica 74,0 74,0 bc 42,9 57,1 c 6,7 93,3 d S Weimer Zuegg 0,0 31,6 b 0,0 0,0 a 0,0 100,0 d MS Yellow Australian 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R Yellow Star 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R n.s. n.s. 0,0 0,0 a 0,0 0,0 a R mutante Yellow Star (DV 2) Euryops pectinatus § prima prova: inoculazione substrato 17/03, trapianto 29/03, primi sintomi 26/05, ultimo rilievo 19/07. §§ seconda prova: inoculazione substrato 18/06, trapianto 29/06, primi sintomi 15/07, ultimo rilievo 20/08. §§§ terza prova: inoculazione substrato 18/06, trapianto 30/06 primi sintomi 15/07, ultimo rilievo 16/08. * S = sensibile; MS = mediamente sensibile; PR = parzialmente resistente; R = resistente. ^ Le medie della stessa colonna seguite dalla medesima lettera non differiscono statisticamente tra loro secondo il test di Duncan (P=0,05) ° n.s.: non saggiato Tabella 2 - Suscettibilità di diverse cultivar di margherita (Argyranthemum frutescens) ad Alternaria sp., Fusarium oxysporum e Uredo sp. Cultivar Colore Giudizio sintetico* infiorescenza Alternaria sp. F. oxysporum Uredo sp, Bonfiger bianca R R R Maya Bonfiger bianca R R R Camilla bianca MS S R 6 mutante Camilla (M) bianca S S n.s. Europa bianca S S n.s. Silver Zuegg bianca MS PR R Weimer Zuegg bianca n.s.° MS R Carla rosa S S R Roberta rosa S S n.s. Rosa Dwarf rosa S PR R Butterfly Mirò gialla n.s. R S Gelber Zuegg gialla n.s. R R Silver Nizza gialla n.s. R S Yellow Australian gialla PR R n.s. Yellow Star gialla R R S mutante Yellow Star (DV2) gialla R R n.s. *, ° vedi tab. 2. Recenti osservazioni, inoltre, hanno permesso di verificare l’elevata sensibilità della selezione Stella 2000, attualmente molto utilizzata proprio nella zona di Albenga. 7 Valutazione della sensibilità della cv Camilla a due diversi livelli di concentrazione di ogni isolato saggiato (F. oxysporum isolati da colture di margherita e crisantemo e ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi) a valori di temperatura ambientale di 25 °C. La valutazione effettuata (tabella 3) ha evidenziato la sostanziale sensibilità della cv Camilla ai sei isolati saggiati; limitate differenze sono state osservate effettuando l’inoculazione artificiale a due diverse concentrazioni della sospensione conidica. Maggiore virulenza hanno dimostrato gli isolati QUA1, CRI6 e REP8 rispetto agli isolati BAC10 e a F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 e ATCC 66279. Tabella 3 – Sensibilità della cv Camilla a isolati diversi alla temperatura di 25 °C in prove successive svolte in cella climatica (% di piante morte) Isolato Prima prova Seconda prova Terza prova a giorni dall’inoculazione 12 gg 43 gg 10 gg 49 gg 36 gg concentrazione dell’inoculo (CFU/ml) 106 107 106 107 106 107 106 107 106 107 100 QUA1 0 0 57 43 0 0 50 100 80 BAC10 - - - - - - - - 60 60 CRI6 0 0 100 100 0 0 67 100 100 100 100 REP8 - - - - - - - - 100 F.o. f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 - - - - - - - - 7 13 F.o. f.sp. chrysanthemi ATCC 66279 - - - - - - - - 27 27 Testimone 0 0 8 0 0 0 Valutazione della sensibilità varietale a isolati diversi di F. oxysporum ottenuti da margherita e a ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi e di F. oxysporum f.sp. tracheiphilum. Le osservazioni effettuate (tabella 4a, 4b, 4c) hanno avuto come scopo principale quello di porre in evidenza la virulenza e la specializzazione biologica dei diversi isolati di F. oxysporum ottenuti da margherita (QUA1, BAC10) e da crisantemo (CRI6, REP8) e di ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi e di F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ottenuti dalla collezione ATCC (F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422, F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 66279, F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609). L’isolato QUA1, originariamente rinvenuto su piante di margherita, ha dimostrato una specializzazione biologica sulle diverse selezioni di margherita abbastanza simile a quella degli isolati di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ottenuti dalla ATCC, evidenziando minime differenze relativamente alla cv Roberta, Silver Zuegg e Silvia. Al contrario sulle cultivar di crisantemo la specializzazione biologica è apparsa sostanzialmente e chiaramente differente (tabella 4a, 5). Gli isolati da crisantemo denominati CRI6 e REP8 hanno dimostrato notevole somiglianza sia per la virulenza sia per la specializzazione biologica, ad eccezione di alcune differenze osservate su due cultivar di margherita (cv Bofinger, Silver Zuegg) e su una di crisantemo (cv Minstreel White) (tabella 4a, 5). Il confronto complessivo degli isolati CRI6, REP8, ottenuti da crisantemo, e QUA1, ottenuto da margherita, ha, infine, evidenziato una specializzazione biologica molto simile su margherita come su crisantemo con poche eccezioni. Come per l'isolato QUA1, pertanto, anche gli isolati CRI6 e REP8, rispetto agli isolati di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi, sono apparsi caratterizzati da identica specializzazione biologica su margherita cv Albina, Bonfiger, Camilla, Caterina, Europa, Gelberg Zuegg, Maya Bonfiger, Silver Nizza, Veronica, Yellow Star e su crisantemo cv Delistar, Elegance, May Shoesmith, Minstreel White, Revert, Rush, Clarine, da specializzazione biologica simile su margherita cv Roberta e Silvia e completamente opposta solo su margherita cv Silver Zuegg e su crisantemo cv Africa, Eskimo bianco, Oxford, Vivaldi (tabella 4a, 4b, 5) Discorso a parte si deve fare per l’isolato BAC10 che ha dimostrato una specializzazione biologica molto simile a quella dell'isolato F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609 (tabella 4c, 5). I due isolati di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi utilizzati nelle prove (F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 e ATCC 66279) hanno dimostrato simile specializzazione biologica 9 sulle diverse selezioni di margherita e crisantemo, permettendo, quindi, di tracciare un profilo di resistenza/sensibilità abbastanza preciso (tabella 4b e 5). 10 Tabella 4a - Valutazione della sensibilità varietale di margherita e crisantemo a isolati diversi di F. oxysporum ottenuti da colture di margherita e di crisantemo (% piante morte al rilievo finale) isolato QUA1 di margherita Cultivar 1^ 2^ isolato CRI6 di crisantemo 3^ GS* 1^ 2^ 3^ isolato REP8 da crisantemo GS 3^ GS AS Margherita Albina - 100c° 100c AS - 100b 96b AS 100b Bonfiger 13 44b 0a PR 50 79b 0a PR 0a Camilla 100 100c 96c AS 100 100b 100b AS 100b Caterina 0 Europa 100 0a 0a R 0 100c 100c AS 100 Gelberg Zuegg Maya Bonfiger 0 7a 0a R 0 0a 0a R Roberta 100 100c 96c AS 100 0a 0a R 0 - AS 100 Silver Nizza 0 Silver Zuegg 100 100c R AS 0a 0a R 0a 100b 100b AS 100b R 0 0a 0a R 0a 0 0a 0a R 0a 100b 100b AS 100b 0a 8a R 0a R 100b 13a S 0a R AS R R AS Silvia - 100c 75c S - 100b 75b S 83b S Veronica 100 100c 100c AS 100 100b 100b AS 100b AS Yellow Star 0 0a 4a R 0 4a 0a R 4a R 100b AS Crisantemo Africa 100 - 70c S 100 - - AS Delistar 0 - 25b PR 0 - 8a R 0a R Elegance 0 0a 0a R 0 0a 0a R 0a R Eskimo Bianco 100 - AS 100 - - AS - - May Shoe smith 0 0a 0a R 0 0a 0a R 0a R Minstreel White 100 100c 29b MS 100 96b 63b S 8a PR Oxford 0 0a 0a R 0 0a 0a R 0a R R Revert 0 0a 0a R 0 Rush 88 100c 71c S 100 0a 10a R 0a 100b 100b AS 96b Vivaldi 100 - - AS 100 - S - AS 60b S Clarine - - 0a R - - 0a R 0a R * GS = giudizio sintetico; AS = altamente sensibile; S = sensibile; MS = mediamente sensibile; PR = parzialmente resistente; R = resistente. ° Le medie della stessa colonna seguite dalla medesima lettera non differiscono statisticamente tra loro secondo il test di Duncan (P=0,05) 11 Tabella 4b - Valutazione della sensibilità varietale di margherita e crisantemo a isolati diversi F. oxysporum f.sp. chrysanthemi (% piante morte al rilievo finale) F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 Cultivar 1^ 2^ 3^ GS* F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 66279 1^ 2^ 3^ GS Margherita Albina - 40 b° 96 c S - 100 c 71 c S Bonfiger 0 0 a 0a R 0 8 a 0 a R 71 bc MS 25 100 c 29 ab MS 0a R 0 0 a 13 - R 0 0 a Camilla 50 - Caterina 0 0 a Europa 38 - Gelberg Zuegg 0 0 a 0a 67 b MS 0 a R 25 ab MS 0 a R Maya Bonfiger 0 0 a 0a R 0 0 a 0 a R Roberta 13 29 b 4a PR 0 17 ab 8 a PR R Silver Nizza 0 0 a 0a R 0 0 a 0 a Silver Zuegg 0 0 a 0a R 0 0 a 0 a R Silvia - - 42 b PR - 0 a 0 a R Veronica 100 - 75 bc S 0 - Yellow Star 0 0a R 0 0 a 0 a R 0 a 46 b PR Crisantemo Africa 0 - - R 0 - - R Delistar 0 0 a 0a R 0 0 a 0 a R Elegance 0 0 a 0a R 0 0 a 0 a R Eskimo Bianco 0 - - R 0 - - R May Shoe smith 0 0 a 0a R 0 0 a 0 a R Minstreel White 100 100 c 50 b S 100 38 b 0 a MS Oxford 100 100 c 100 c AS 100 83 c 96 c S Revert 0 0 a 0a R 0 0 a 0 a R Rush 100 100 c 100 c AS 100 100 c 100 c AS Vivaldi 0 - - R 0 - - R Clarine 0 - - R 0 - - R *, ° vedi tabella 4a. 12 Tabella 4c - Valutazione della sensibilità varietale di margherita e crisantemo a un isolato di F. oxysporum ottenuto da colture di margherita, e un isolato di F. oxysporum f.sp. tracheiphilum (% piante morte al rilievo finale) F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609 2^ 3^ GS* isolato BAC10 da margherita Cultivar 1^ 1^ 2^ 3^ GS Albina - - 79 cd° S Bonfiger 0 0a 0a R 0 60 b° 13 a MS 0 a 0a 0 38 b 92 d MS 38 - R 88 b MS Caterina 0 0a Europa 0 - Gelberg Zuegg 0 Maya Bonfiger 0 Roberta Margherita Camilla 0a R 0 0 a 75 cd MS 25 - 0a R 63 b MS 0a 0a R 0 0a 0a R 0 0 a 0a R 0 a 0a 0 4a 67 bc PR R 0 54 b 0a PR R Silver Nizza 0 0a 0a R 0 0 a 0a Silver Zuegg 0 0a 0a R 0 0 a 0a R Silvia - 0a - R - - 4a R 71 b MS 0a R Veronica 0 21 b 92 d MS 0 - Yellow Star 0 0a 0a R 0 0 a Africa 0 - - R 0 - - R Delistar 0 0a 0a R 0 0 a 0a R R Crisantemo Elegance 0 0a 0a R 0 0 a 0a Eskimo Bianco 0 - - R 0 - - R May Shoe smith 0 0a 0a R 13 0 a 0a R Minstreel White 13 0a 58 b PR 0 0 a 0a R Oxford 0 0a 0a R 0 0 a 0a R Revert 0 0a 0a R 0 0 a 4a R Rush 0 0a R 0 25 ab 0a PR Vivaldi 0 - - R 0 - - R Clarine - - - R - - - R *, ° vedi tabella 4a. 13 Tabella 5 - Quadro riassuntivo relativo al giudizio sintetico* espresso sulla reazione di resistenza/sensibilità di cultivar di margherita e crisantemo a ceppi diversi di F. oxysporum ottenuti da colture di margherita (QUA1), e crisantemo (CRI6 e REP8), e ad isolati differenti di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi e F. oxysporum f.sp. tracheiphilum. Varietà isolato QUA1 di margherita isolato CRI6 di isolato REP8 crisantemo da crisantemo Albina Bonfiger Camilla Caterina Europa Gelberg Zuegg Maya Bonfiger Roberta Silver Nizza Silver Zuegg Silvia Veronica Yellow Star AS PR AS R AS R R AS R AS S AS R AS PR AS R AS R R AS R S S AS R Africa Delistar Elegance Eskimo Bianco May Shoesmith Minstreel White Oxford Revert Rush Vivaldi Clarine S PR R AS R MS R R S AS R AS R R AS R S R R AS AS R F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 Margherita AS S R R AS MS R R AS MS R R R R AS PR R R R R S PR AS S R R Crisantemo AS R R R R R R R R PR S R AS R R S AS S R R R * vedi tabella 4a. 14 F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 66279 isolato BAC10 da margherita F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609 S R MS R MS R R PR R R R PR R MS R MS R MS R R PR R R R MS R S R MS R MS R R PR R R R MS R R R R R R MS S R AS R R R R R R R R R R PR R R R R R R R PR R R R R R I dati oggi in nostro possesso, pur in presenza ancora di alcuni aspetti non perfettamente chiariti, ci permettono, comunque, alcune preliminari e, a nostro parere, interessanti considerazioni: come già indicato, le selezioni di margherita ad infiorescenza bianca e rosa appaiono, a meno di pochissime eccezioni, sensibili all'isolato QUA1, ottenuto nel 1997 da un clone di cv Camilla, e ad altri ceppi di F. oxysporum isolati da margherita (Garibaldi et al., dati non pubblicati). Al contrario le selezioni di margherita ad infiorescenza gialla confermano la loro costante resistenza alla tracheofusariosi (Garibaldi et al., 2002). Gli isolati QUA1, CRI6 e REP8 appaiono tra loro molto simili quanto a virulenza e specializzazione biologica, pur essendo stati ottenuti in Liguria il primo da margherita allevata a terra per la produzione di vaso fiorito in serra e gli altri due da crisantemo allevato sempre a terra e per la produzione di vaso fiorito, ma in pieno campo. Gli isolati QUA1, CRI6 e REP8 dimostrano una specializzazione biologica sulle cultivar di margherita simile a quella dei ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 e ATCC 66279; al contrario su cultivar di crisantemo la specializzazione biologica degli isolati appare nettamente differente. L'isolato BAC10, ottenuto da margherita allevata per la produzione di fiore reciso, è apparso caratterizzato da virulenza e specializzazione biologica simile a quella dell’isolato di F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609 e del tutto differente dai ceppi QUA1, CRI6 REP8 e dagli isolati F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 e ATCC 66279. Sulla base di queste considerazioni si possono trarre alcune conclusioni, peraltro ulteriormente da confermare; certamente le infezioni di F. oxysporum, recentemente segnalate nella zona di Albenga su margherita, possono essere addebitate alla presenza nelle serre e negli appezzamenti liguri di ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi, caratterizzati da elevata virulenza ed ampia specializzazione biologica su margherita e crisantemo. La presenza di tali ceppi molto simili, essendo stata rinvenuta anche in coltivazioni di crisantemo, mette chiaramente in luce la possibilità di passaggio delle infezioni tra le due specie coltivate: queste, infatti, sono spesso presenti in successione nelle medesime aziende e, talora, anche contemporaneamente. In particolare l'allevamento del crisantemo, effettuato a terra in pieno campo nel periodo estivo, viene condotto negli stessi appezzamenti e con gli stessi impianti irrigui impiegati per l'allevamento della margherita in primavera. L’attuale ridotta diffusione delle infezioni di F. oxysporum su questa ultima coltura potrebbe essere giustificata ricordando che le esigenze termiche del patogeno sono particolarmente elevate (Garibaldi et al., in preparazione), mentre la margherita viene, a parte limitate eccezioni, coltivata tra l'autunno e la primavera. 15 Solo la fase di allevamento delle piante madri per l’ottenimento delle talee inizia in tarda primavera: non per niente proprio in tale stagione, infatti, venne effettuata la prima osservazione di infezioni di Fusarium oxysporum su coltivazioni di margherita in vaso trapiantate con largo anticipo rispetto alla norma, su piante madri in fase di produzione e su giovani barbatelle da poco poste in coltivazione per la produzione di forme di allevamento ad alberetto (Minuto et al., 1998). Al contrario nei periodi classici di coltivazione della margherita, probabilmente per le temperature medie che si verificano in zona in autunno - inverno, molto rare sono state le segnalazioni di infezioni del patogeno. Nonostante ciò, però, a causa della possibile presenza di altri ospiti, quali il crisantemo, in stagioni climaticamente più favorevoli al patogeno e di coltivazioni di piante madri sempre in tali condizioni ambientali, il rischio di infezioni di F. oxysporum nelle aziende di produzione di margherita e di crisantemo non deve essere sottovalutato, in quanto elevata appare la possibilità di diffusione dell'infezione tramite materiale propagativo infetto. Tale considerazione appare avvalorata da esperienze condotte proprio durante l'esecuzione delle prove sperimentali: difficile e complesso è apparso mantenere le collezioni di selezioni di margherita esenti da infezioni di F. oxysporum che si rendevano manifeste ed evidenti solo durante i periodi estivi (Garibaldi et al., dati non pubblicati). L’applicazione di tecniche di diagnosi molecolare (RAPD), in grado di aumentare la precisione delle informazioni in nostro possesso confermano che i ceppi di F. oxysporum isolati da coltivazioni di margherita in vaso nella zona di Albenga possono essere identificati come F. oxysporum f.sp. chrysanthemi (Pasquali et al., 2002). In particolare visto il comportamento che tali isolati hanno dimostrato su cultivar di crisantemo, significativamente differente da quello osservato inoculando ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi della collezione ATCC ottenuti da crisantemo, non si può escludere, sulla base delle conoscenze attuali, che i predetti isolati ottenuti da coltivazioni di margherita possano essere considerati come una nuova razza fisiologica di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi. Contemporaneamente, le osservazioni condotte inoculando isolati di F. oxysporum f.sp. tracheiphilum e il ceppo BAC10, simile per virulenza e specializzazione biologica al ceppo di F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609 mettono in evidenza la capacità anche per tale forma specialis di infettare la margherita. Complessivamente, pertanto, la margherita risulta essere potenzialmente ospite di due formae speciales di F. oxysporum in grado di arrecare danno anche a colture di crisantemo. E’ quindi particolarmente pericolosa la coltivazione in successione o nelle stesse serre di queste due specie da fiore; inoltre, limitatamente alle fasi di 16 produzione del materiale propagativo, elevato è il rischio di diffusione di F. chrysanthemi e di F. tracheiphilum mediante talee di crisantemo e margherita infette anche se apparentemente sane. 17 Sistemi di diagnosi molecolare La diagnosi molecolare di F. chrysanthemi agente della tracheomicosi della margherita può essere effettuata applicando il seguente protocollo pratico di analisi. Protocollo di diagnosi con PCR – Fusarium chrysanthemi su margherita I DNA delle piante infette e del fungo allevato su substrato artificiale vengono purificati utilizzando il Nucleo Spin Plant kit (Macherey Nagel). 1. Estrazione del DNA da pianta x ogni campione di tessuto alterato di circa 1g (fusto) viene addizionato in quantità variabile ad azoto liquido ed in segiuto macinato in un mortaio con apposito pestello x trasferire circa 100mg della polvere ottenuta in un tubo da 1,5-2,0 ml e aggiungere 400µl di buffer C1 x vortexare la sospensione x aggiungere 10µl di RNase A x incubare la sospensione a 60°C per 30 minuti x porre una Nucleo Spin® Filter column (viola) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube e trasferire il lisato nella colonna x centrifugare per 7minuti a 11000xg x trasferire 300µl del filtrato in un nuovo tubo da 1,5-2,0 ml x aggiungere 300µl di buffer C4 e 200µl di etanolo x miscelare invertendo i tubi 2-4 volte x porre una Nucleo Spin® Plant column (verde) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube e travasarvi il campione x centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato x aggiungere 400µl di buffer CW nella Nucleo Spin® Plant column x centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato x aggiungere 700µl di buffer C5 nella Nucleo Spin® Plant column x centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato x aggiungere altri 200µl di buffer C5 nella Nucleo Spin® Plant column x centrifugare per 4minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato 18 2. x porre la Nucleo Spin® Plant column (verde) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube x aggiungere 30µl di elution buffer CE (pre-riscaldato a 70°C) sulla membrana x incubare a temperatura ambiente per 5 minuti x centrifugare per 3minuti a 11000xg e recuperare il DNA eluito. Estrazione del DNA dal fungo cresciuto su substrato di coltura x raschiare circa 50-200 mg di micelio dal substrato, porlo in un tubo da 1,5-2,0 ml e coprirlo completamente con etanolo x mischiare agitando bene, centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere l’etanolo x aggiungere 300µl di buffer C1 e distruggere il micelio con un paio di pinzette pestellando per qualche minuto x aggiungere 100µl di cloroformio x vortexare per 10 secondi x incubare la sospensione a 60°C per 30 minuti x porre una Nucleo Spin® Filter column (viola) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube e trasferire il lisato nella colonna x centrifugare per 7minuti a 11000xg x trasferire 300µl del filtrato in un nuovo tubo da 1,5-2,0 ml x aggiungere 300µl di buffer C4 e 200µl di etanolo x miscelare invertendo i tubi 2-4 volte x porre una Nucleo Spin® Plant column (verde) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube e travasarvi il campione x centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato x aggiungere 400µl di buffer CW nella Nucleo Spin® Plant column x centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato x aggiungere 700µl di buffer C5 nella Nucleo Spin® Plant column x centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato x aggiungere altri 200µl di buffer C5 nella Nucleo Spin® Plant column x centrifugare per 4minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato x porre la Nucleo Spin® Plant column (verde) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube 19 x aggiungere 30µl di elution buffer CE (pre-riscaldato a 70°C) sulla membrana x incubare a temperatura ambiente per 5 minuti x centrifugare per 3minuti a 11000xg e recuperare il DNA eluito. I DNA eluiti si conservano in frigo a +4°C o in congelatore a –20°C. 20 3. Amplificazione del DNA mediante PCR Si utilizzano per l’amplificazione i due primers P3x (CGG CCA AAA CCG TGT AGG ATA AT) e Ft5a (CCG GCA TTG TAG AAG TAA AAG AAG), in un volume finale di 20µl per campione contenente: x 10,8 µl di acqua milliQ sterile x 2,0µl di buffer 10x x 1,0µl di MgCl2 x 0,7µl di dNTP mix 10mM x 2,0 µl di P3x working solution x 2,0 µl di Ft5a working solution x 0,5µl di Taq polimerasi (Invitrogen) x 1µl di DNA Il programma di amplificazione prevede le seguenti fasi: fase numero di cicli step Temperatura (°C) tempo 1 1 1 94 5 min 1 94 15 sec 2 65 30 sec 3 72 25 sec 1 72 5 min 2 4 hold 2 3 10 1 21 4. Elettroforesi Per vedere i prodotti di PCR si prepara un gel di dimensione variabile a seconda del numero di campioni (% di agarosio 1,5-1,6). Vengono caricati 5µl di prodotto PCR + 1µl di blu concentrato in ciascun pozzetto. Nel primo e nell’ultimo pozzetto vengono caricati 4µl di Low Mass Ladder (Invitrogen) + 2µl di blu concentrato. I campioni vengono fatti correre a 90V per 30-40 minuti e poi osservati con il sistema di acquisizione immagini (figura 13). Per un esito positivo il frammento amplificato deve essere di 200 bp. 22 MATERIALE UTILIZZATO Materiale Nucleo Spin Plant kit Azoto liquido con relativi DPI Pipette a volume variabile da 2µl Pipette a volume variabile da 10µl Pipette a volume variabile da 200µl Pipette a volume variabile da 1000µl Puntali sterili senza filtro Puntali sterili con filtro Tubi eppendorf da 0,2µl sterili Tubi eppendorf da 0,5µl sterili Tubi eppendorf da 1,5µl sterili Tubi eppendorf da 2,0µl sterili Etanolo Bisturi Rack per eppendorf da 2,0-1,5µl Rack per eppendorf da 0,5-0,2µl Cloroformio Acqua milliQ sterile dNTP mix 2,5mM primers Ras3F e Ras5R Taq polimerasi con relativo buffer 10x e cloruro di magnesio Beute in vetro da 250ml Beute in vetro da 100ml Low Mass Ladder (Invitrogen) Blu concentrato Bromuro di etidio o Syber safe (Invitrogen) Agarosio DPI (guanti, camice) estrazione da pianta X X estrazione da fungo X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X PCR elettroforesi X X X X X X X X X X X X X X X X X X X X 23 X X X X X X X X STRUMENTI UTILIZZATI Strumenti Bagno termostatico Centrifuga Vortex Cappa a flusso laminare Termociclatore Transilluminatore con sistema di acquisizione immagini Bilancia elettronica Microonde Apparato di elettroforesi estrazione da pianta X X X X estrazione da fungo X X X X PCR elettroforesi X X X X X X 24 AGGIORNAMENTO DELLE TECNICHE DI DIFESA NON CHIMICA PREVENTIVA CONTRO GLI ATTACCHI E LA DIFFUSIONE DI FUSARIUM OXYSPORUM AGENTE DI TRACHOMICOSI SU MARGHERITA ALLEVATA PER LA PRODUZIONE DI VASO FIORITO. Essenzialmente l'attività dimostrativa condotta con il presente lavoro è stata orientata alla applicazione di tecniche in grado di permettere l'ottenimento di materiale propagativo sano, o meglio esente da infezioni di Fusarium oxysporum. E' infatti innegabile che una produzione sana debba basarsi, fondamentalmente sull'impiego di materiale propagativo sano. Di seguito, in forma di scheda, si descrive puntualmente il protocollo produttivo che permette di ottenere materiale propagativo certamente esente da Fusarium oxysporum. 25 Aspetti produttivi Faaassseee 111 F F Descrizione Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di diagnosi fitosanitaria scelta, preparazione serra isolata elevato diagnosi classica e verifica sanitaria sul 100% delle delle piante piante associata a capostipiti diagnosi molecolare a partire da isolati fungini ottenuti da diagnosi classica Scelta delle piante capostipiti Le piante prescelte devono apparire, all’esame visivo, in perfetto stato di salute. Esse vanno pertanto poste in coltivazione impiegando vasi di coltivazione sempre nuovi o, se già impiegati in altri cicli colturali, opportunamente disinfettati (vapore surriscaldato per i vasi di coccio, ipoclorito di sodio per i vasi in plastica). L’esame visivo delle piante capostipiti è importante solo per le prime fasi operative. Al momento della loro introduzione nell’ambiente isolato occorre sottoporle ad analisi per la verifica della presenza di Fusarium. Solo successivamente all’esito analitico si procederà all’introduzione delle piante capostipiti nella filiera produttiva. Faaassseee 222 F F Descrizione Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di diagnosi fitosanitaria 26 taleaggio delle serra isolata elevato piante capostipiti diagnosi classica sul 5 % delle piante associata a diagnosi molecolare a partire da isolati fungini ottenuti da diagnosi classica Le talee ottenute dalle piante capostipiti sono poste in contenitori tipo "giffy" in torba. In tale modo si ha la possibilità di ritardare anche a lungo (20 giorni) il trapianto delle talee radicate al fine di permettere la lettura dei risultati di analisi effettuati a campione sulle talee. In base alla sigla delle piante capostipiti sono stati ottenuti gruppi di talee separati e sempre riconducibili alla pianta capostipite di origine Faaassseee 333 F F Descrizione Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di diagnosi fitosanitaria verifica sanitaria serra isolata elevato no Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di delle talee ottenute dalle piante capostipiti Faaassseee 444 F F Descrizione diagnosi fitosanitaria 27 ottenimento delle serra isolata elevato diagnosi classica piante nonne (figlie sul 1 % delle delle capostipiti) piante associata a diagnosi molecolare a partire da isolati fungini ottenuti da diagnosi classica Le piante ottenute come descritto al punto 2 sono rinvasate in vasi di plastica preventivamente disinfettati con NaOCl (ipoclorito di sodio) del diametro di 18 centimetri. In base alla sigla delle piante capostipiti sono stati ottenuti gruppi di piante separate e sempre riconducibili alla pianta capostipite di origine. Faaassseee 555 F F Descrizione Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di diagnosi fitosanitaria taleaggio delle serra isolata elevato piante nonne Faaassseee 666 F F Descrizione a campione (0,1 %) Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di diagnosi fitosanitaria ottenimento delle serra isolata medio eventuale Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di piante madri (figlie delle nonne) Faaassseee 777 F F Descrizione diagnosi fitosanitaria 28 taleaggio delle serra isolata medio piante madri 29 eventuale Faaassseee 888 F F Descrizione Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di diagnosi fitosanitaria ottenimento delle serra isolata medio piante madri per uso a campione (0,1 %) commerciale (figlie delle madri) Le piante ottenute come descritto al punto 7 sono state invasate in vasi di plastica preventivamente disinfettati con NaOCl (ipoclorito di sodio) del diametro di 14 centimetri. La scelta di tale diametro di coltivazione è legata alla necessità di successivo impiego in aziende commerciali di tali piante come piante madri sicuramente esenti da Fusarium oxysporum. In base alla sigla delle piante capostipiti sono stati ottenuti gruppi di piante separate e sempre riconducibili alla pianta capostipite di origine. 30 Faaassseee 999 F F Descrizione Ambiente Livello di Ricorso a operativo specializzazione operazioni di diagnosi fitosanitaria allevamento e aziende commerciali sfruttamento delle medio eventuale a campione piante madri per uso commerciale (figlie delle madri) Le piante ottenute come descritto al punto 8 sono pronte per poter essere allevate e quindi sfruttate a fine di produzione di materiale propagativo sano. Ciò rimane valido se la loro gestione segue i criteri ed i principi esposti nei punti precedenti. In particolare l'ambiente di allevamento deve essere isolato, sicuramente esente da infezioni di Fusarium oxysporum e le operazioni colturali vanno effettuate avendo cura di non far venire meno il necessario isolamento delle piante madri dal resto dell'ambiente. A partire dal ridotto numero di piante madri, pertanto, sarà possibile eseguire numerosi taleaggi, ottenendo giovani piante sane da destinare alla produzione di vaso fiorito. 31 Gestione dell'ambiente operativo Al fine di poter portare a termine le varie fasi occorre poter operare in ambiente isolato ed opportunamente preparato e gestito. 1. Preparazione dell’ambiente di coltivazione. x Pulizia dell'ambiente serra con eliminazione di tutto quello non utilizzabile o non necessario nella coltivazione delle piante di margherita: terriccio, elementi mobili e non mobili utilizzati in altre colture, contenitori, attrezzi, ecc. x Eliminazione di erbe infestanti presenti sotto il piano di lavorazione dei bancali e sucessivo diserbo. x Disinfezione dei bancali e dell'ambiente serra con l'utilizzo di prodotti ad ampio spettro di azione (sali di ammonio quaternari, ipoclorito di sodio, …). x Creazione di una doppia entrata (bussola) per ridurre gli scambi tra l’ambiente interno e quello esterno. Tale pratica appare necessaria vista l'assenza di certezze circa la possibilità di diffusione del patogeno anche per via aerea. x Assicurazione di un perfetto e rapido sgrondo delle acque dai bancali senza creazione di film di acqua. In tale caso operando con strutture nuove sarà il costruttore a fornire le opportune garanzie. Nel caso di operi con strutture obsolete sarà opportuno utilizzare artifici operativi quali la predisposizione di griglie forate di materiale lavabile su cui appoggiare in seguito i contenitori di coltivazione. 2. Isolamento dell'ambiente di coltivazione. x Riduzione del rischio di infezione tramite vettore umano: al fine di evitare il rischio di immissione all'interno dell'ambiente sopra descritto di propaguli del patogeno, è opportuno porre all'ingresso della serra e all'interno della bussola un tappeto su cui viene versato Ipoclorito di sodio (NaClO) ove bonificare la suola delle scarpe prima di entrare nell'ambiente protetto. 32 x Norme generali di sicurezza per gli operatori: chi entra all'interno della serra non deve essere stato a contatto con piante di margherita o in ambienti dove facilmente sono presenti patogeni di questa specie. Anche l'abbigliamento deve essere curato, potendo anch'esso essere portatore di parassiti animali e vegetali. x Norme generali di sicurezza per le attrezzature: tutto ciò che viene portato all'interno dell'ambiente di moltiplicazione deve essere preventivamente pulito e disinfettato con prodotti tipo NaClO o alcool. Tale operazione va effettuata anche per strumenti quali manichetta di irrigazione, lancia di irrigazione, forbici, taglierini, pennarelli, etichette e cartellini. x Poiché il terriccio è un valido mezzo di propagazione dei patogeni del terreno, ed essendo un fattore della produzione fondamentale, si deve aver cura di impiegare substrati in sacco utilizzati con materiale mai prima sottoposto a coltivazione di margherita. 33 Lavori consultati 1. Colla L. (2005) - L’agricoltura nell’albenganese. Ed. Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Savona – Strumenti 2/2005, 54 pp. 2. Engelhard A. W., Woltz S. S. (1971) - Fusarium wilt of chrysanthemum: symptomatology and cultivar reaction. Proc. Fla. State Hort. Soc., 84, 351-354. 1. Garibaldi A., Minuto A., Bertetti D., Bruzzone C., 2002 - Sensibilità varietale di cultivar di margherita (Argyranthemum frutescens) a Fusarium oxysporum. Informatore Fitopatologico – La Difesa delle Piante, 52 (3), 75-77. 2. Garibaldi A., Minuto A., Gullino M.L., (1998) - First report of Fusarium wilt on Paris daisy [Argyranthemum (Dendranthema)] frutescens. Plant Disease, 82, 1403. 3. Martini P., Moreno E., Garibaldi A. (1990) - Resistenza del garofano a patotipi diversi da Fusarium oxysporum f.sp. dianthi. Colture Protette, 20 (10), 97-102. 4. Minuto A., Bertetti D., Garibaldi A. (1997) - Alternaria su margherita coltivata per vaso fiorito. Colture protette, 26 (9), 123-125. 5. Minuto A., Garibaldi A., Pensa P., Bertetti D., Gullino M.L. (1998) - Fusarium oxysporum: nuovo parassita vascolare della margherita (Argyranthemum frutescens) coltivata per vaso fiorito. Colture Protette, 27 (11), 87-89. 6. Minuto A., Garibaldi A., Pensa P., Bertetti D., Gullino M.L., 1998 - Fusarium oxysporum: nuovo parassita vascolare della margherita (Argyranthemum frutescens) coltivata per vaso fiorito. Colture Protette, 27 (11), 87-89. 7. Minuto G., Bertetti D., Gullino M.L., Garibaldi A. (2000) - Lotta chimica e biologica alla tracheofusariosi della margherita. Atti Giornate Fitopatologiche, Perugia 16-20 aprile 2000, 2, 323-328. 8. Minuto G., Minuto A., Garibaldi A. (1997) - La ruggine della margherita: sensibilità varietale e lotta chimica. Colture Protette, 26 (11), 99-104. 9. Minuto G., Minuto A., Mocioni M., Bertetti D., Garibaldi A. (2000) - Valutazione della resistenza a Fusarium oxysporum f.sp. dianthi di cultivar e linee di garofano ottenute dagli ibridatori italiani nel periodo 1995-1999. Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 313-316. 10. Pasquali M., Acquadro A., Balmas V., Migheli Q., Garibaldi A., Gullino M.L., 2002 RAPD characterization of Fusarium oxysporum pathogenic on Argyranthemum frutescens. Journal of Phytopathology, in stampa. 34 Immagini 35 Pubblicazioni divulgative 36