Centro Regionale di
Sperimentazione e Assistenza
Agricola
"Franco Ugo"
Azienda speciale della
CCIAA di Savona
17031 Albenga - Regione Rollo, 98
Tel. e fax 0182.554949 - 0182.50712
E-mail: [email protected]
UNIONE EUROPEA
REGIONE
LIGURIA
Regolamento CE n. 1257/99
Misura c (3) Formazione Professionale – 3.3 “Progetti dimostrativi”
PROGETTO DIMOSTRATIVO
“Coltivazione della margherita con tecniche di agricoltura
biologica a partire da materiale propagativi sano, o risanato”
Cod. prod. SI10000053
In collaborazione con
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TORINO
Centro di Competenza per
l’Innovazione in Campo AgroAmbientale
1
Premessa
La coltivazione della margherita (Argyranthemum frutescens) per la produzione di vasi fioriti, ha
caratterizzato in modo determinante la floricoltura della zona di Albenga (SV) nell’ultimo
decennio (figure 1 e 2). Purtroppo, la notevole intensificazione colturale, che ha portato ad una
produzione stimata per l’annata agraria 2004/2005 di circa 18 milioni di esemplari (Colla, 2005),
ha facilitato l’insorgenza e la diffusione di numerose alterazioni parassitarie (Garibaldi et al.,
2000).
Nel 1997 su tale coltura è stata segnalata la presenza di un Fusarium oxysporum agente di una
tracheomicosi (figura 3), particolarmente grave nei periodi più caldi dell'anno (Garibaldi et al.,
1998), e nei confronti della quale, successivamente ad indagini condotte nel 1998 e nel 1999, è
stata indicata la buona efficacia di alcuni mezzi chimici [azoxystrobin (0,25g/l), benomyl (1g/l)]1
applicati mediante miscelazione al substrato di coltivazione e l'incoraggiante efficacia di un
formulato a base di un isolato di Fusarium antagonista, già commercializzato per la difesa dalle
tracheofusariosi di altre colture (Minuto et al., 2000).
I sintomi dell’alterazione sono legati alla presenza di avvizzimenti e ingiallimenti unilaterali. Sia
ingiallimento che avvizzimento avevano progressione acropeta. Nelle manifestazioni più gravi
dell'alterazione si possono osservare piante di margherita completamente avvizzite, con
fogliame ingiallito e sul fusto si rendevano facilmente visibili necrosi di colore blu virante al nero
(figura 4 e 5).
Nei diversi stadi della malattia ed in particolare a partire dal momento in cui si rendono manifesti
i citati ingiallimenti unilaterali e acropeti, diventano evidenti anche imbrunimenti dell'apparato
vascolare; detti imbrunimenti potevano essere facilmente evidenziati procedendo alla
scortecciatura del fusto in modo da mettere a nudo i tessuti vascolari. Effettuando la
scortecciatura su piante con sintomi iniziali consistenti soltanto in appassimenti unilaterali i vasi
legnosi si presentano di colore leggermente ialino in modo anomalo rispetto alle piante
asintomatiche (figura 6 e 7).
Vale la pena ricordare che la selezione su cui abbiamo osservato, per la prima volta, la malattia
era in realtà un clone originato da piante cv Camilla (figuta 8), ma caratterizzato da caratteri
morfologici leggermente differenti (colore del fogliame, dimensione della lamina fogliare) da
quelli della cultivar originaria; nonostante tali differenze, però, il clone non può attualmente
1
I principi attivi riportati sono stati saggiati nell'ambito di attività di ricerca; il loro impiego sulla
coltura in esame e nei modi indicati, attualmente, non viene indicato sulle confezioni dei
formulati disponibili in commercio.
2
essere considerato cultivar differente dalla Camilla in quanto sottoposto con esito negativo alle
pratiche per l'ottenimento di brevetto di clone originale.
A seguito del rinvenimento di tali alterazioni sono stati effettuati successivi isolamenti in purezza
prelevando frammenti di tessuto vascolare interessato da iniziali imbrunimenti; gli isolamenti
sono stati effettuati su potato destrose agar (PDA) addizionato di terramicina e su substrato di
Komada selettivo per Fusarium. In entrambi i casi sono stati ripetutamente isolati ceppi fungini
appartenenti al genere Fusarium. L'osservazione al microscopio ottico mette in evidenza
conidiofori settati e ramificati con deformazioni simili a genicolature da cui si osserva la
produzione di conidi settati. In particolare i conidi che si possono rinvenire sono di diverse
dimensioni e in base a queste si possono suddividere in microconidi, che appaiono prima in
coltura, e macroconidi. Dall'insieme dei caratteri macroscopici e microscopici delle colture
appare trattarsi di isolati di Fusarium oxysporum.
Il fungo è, dunque, un nuovo patogeno radicale della margherita allevata in vaso la cui gravità
sembra particolarmente elevata viste le sue particolari esigenze termiche e che verrà in seguito
discussa nel paragrafo relativo alla difesa.
3
Sistemi di lotta non chimica
Come già noto su crisantemo, ove la lotta alla tracheofusariosi causata da due formae speciales
di Fusarium oxysporum (f.sp, tracheiphilum e f.sp. chrysanthemi) può essere basata anche
sull'impiego di selezioni meno suscettibili ai patogeni (Engelhard e Woltz, 1971), anche per la
margherita, oltre alle possibilità offerte dall'applicazione di strategie di lotta chimica, la presenza
di selezioni resistenti al patogeno potrebbe costituire un efficiente sistema per evitare l'impiego
di fitofarmaci, garantendo, altresì, l'assenza di attacchi gravi del parassita alle colture.
Valutazione della sensibilità di diverse cv di margherita a F. oxysporum isolato da colture
di margherita e crisantemo e ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi
I risultati ottenuti nelle prove di sensibilità varietale di selezioni di margherita (tabella 1 e figure 9
e 10) hanno evidenziato che tra le diverse selezioni di margherita saggiate quelle ad
infiorescenza gialla ("Butterfly Mirò", "Gelberg Zuegg", "Silver Nizza", "Yellow Star", mutante di
"Yellow Star" DV 2, "Yellow Australian") sono apparse sempre resistenti alle infezioni di F.
oxysporum. Tra le selezioni ad infiorescenza bianca, invece, solo alcune selezioni hanno
dimostrato una elevata resistenza ("Caterina", "Maya Bofinger", "Bofinger"), mentre la maggior
parte è apparsa sensibile. Anche le due selezioni ad infiorescenza rosa, "Carla" e "Roberta",
sono apparse sensibili, mentre la cv Rosa Dwarf ha evidenziato suscettibilità abbastanza
variabile. Una selezione di Euryops pectinatus, composita ad infiorescenza gialla, talora
utilizzata in coltivazione come alternativa alla margherita, non è risultata suscettibile.
Quanto osservato appare certamente interessante poichè precedenti valutazioni, volte ad
evidenziare la suscettibilità di cloni di margherita ad Alternaria sp. (figura 11) e a Uredo sp.,
(figura 12) avevano già indicato comportamenti differenti in funzione del colore della
infiorescenza. In particolare tra le selezioni a infiorescenza bianca le cv Camilla e Europa,
compresi i loro rispettivi mutanti, e tra le selezioni a infiorescenza rosa, le cv Carla, Rosa Dwarf
e Roberta sono apparse quelle maggiormente soggette agli attacchi di Alternaria sp., mentre le
selezioni ad infiorescenza gialla tranne la "Yellow Australian", e due selezioni ad infiorescenza
bianca ("Maya Bonfiger" e "Bonfiger") sono sempre apparse resistenti (Minuto et al., 1997)
(tabella 2). Le medesime osservazioni, condotte valutando la sensibilità a Uredo sp., non hanno
mai evidenziato attacchi di ruggine sulle piante con infiorescenza bianca e rosa, mentre nel
caso delle varietà con infiorescenza di colore giallo, numerose sono risultate altamente
4
suscettibili ("Yellow Star", "Silver Nizza" e "Butterfly Mirò") e solo una resistente ("Gelberg
Zuegg") (Minuto et al., 1997) (tabella 2).
In sintesi, pertanto, potremmo affermare che, sulla scorta dei dati da noi raccolti, le cultivar ad
infiorescenza bianca e rosa appaiono costantemente resistenti a Uredo sp., ma sensibili a F.
oxysporum e Alternaria sp. con la eccezione delle selezioni "Maya Bofinger" e "Bofinger"
(tabella 2). Le cultivar ad infiorescenza gialla, invece, appaiono sempre resistenti a F.
oxysporum e ad Alternaria sp., con l'unica eccezione della cv Yellow Australian sensibile a
questo ultimo patogeno, mentre risultano suscettibili a Uredo sp., con l'unica eccezione della
selezione "Gelberg Zuegg" (tabella 2). I dati in nostro possesso sembrano, quindi, correlare,
con una frequenza elevata, le reazioni di resistenza e suscettibilità ai tre diversi parassiti di
margherita al colore della infiorescenza: tali informazioni, pertanto, costituiscono un ulteriore
contributo allo sviluppo di nuove selezioni di margherita caratterizzate da minore suscettibilità
alle malattie fungine sino ad oggi segnalate.
5
Tabella 1 - Valutazione della sensibilità varietale all'isolato FQ di F. oxysporum da margherita.
Cultivar
% piante morte nella prova
1§
Giudizio
2§§
3§§§
sintetico*
al rilievo del
18/06
19/07
02/08
20/08
19/07
09/08
Albina
100,0
100,0
c^
0,0
28,6
b
0,0
75,0
Bonfiger
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
n.s.°
n.s.
d
S
R
Butterfly Mirò
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
Camilla
95,0
95,0
c
14,3
100,0
d
13,3
80,0
d
S
90,0
100,0
c
0,0
28,6
b
0,0
53,3
c
S
94,0
94,0
c
57,1
57,1
c
0,0
53,3
c
S
95,9
100,0
c
0,0
57,1
c
0,0
40,0
bc
S
mutante Camilla
(M)
mutante Camilla
(Q)
mutante Camilla
(Q97)
Carla
0,0
60,0
bc
62,5
100,0
d
40,0
100,0
d
S
Caterina
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
Europa
36,0
36,0
b
12,5
50,0
c
0,0
53,3
c
S
100,0
100,0
c
14,3
28,6
b
0,0
100,0
d
S
mutante Europa
(Cersaa)
Gelber Zuegg
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
Marianna
0,0
20,0
b
0,0
25,0
b
0,0
64,3
cd
MS
a
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
14,3
28,6
b
0,0
40,0
bc
MS
Maya Bonfiger
0,0
0,0
Monia
n.s.
n.s.
Roberta
100,0
100,0
c
57,1
57,1
c
0,0
80,0
d
S
Rosa Dwarf
0,0
20,0
b
0,0
28,6
b
0,0
0,0
a
PR
Silver Nizza
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
Silver Zuegg
0,0
0,0
a
0,0
37,5
bc
0,0
20,0
b
PR
S
Silvia
15,0
50,0
b
14,3
71,4
c
7,7
84,6
d
Veronica
74,0
74,0
bc
42,9
57,1
c
6,7
93,3
d
S
Weimer Zuegg
0,0
31,6
b
0,0
0,0
a
0,0
100,0
d
MS
Yellow Australian
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
Yellow Star
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
n.s.
n.s.
0,0
0,0
a
0,0
0,0
a
R
mutante Yellow
Star (DV 2)
Euryops
pectinatus
§
prima prova: inoculazione substrato 17/03, trapianto 29/03, primi sintomi 26/05, ultimo rilievo
19/07.
§§
seconda prova: inoculazione substrato 18/06, trapianto 29/06, primi sintomi 15/07, ultimo
rilievo 20/08.
§§§
terza prova: inoculazione substrato 18/06, trapianto 30/06 primi sintomi 15/07, ultimo rilievo
16/08.
* S = sensibile; MS = mediamente sensibile; PR = parzialmente resistente; R = resistente.
^ Le medie della stessa colonna seguite dalla medesima lettera non differiscono statisticamente
tra loro secondo il test di Duncan (P=0,05)
° n.s.: non saggiato
Tabella 2 - Suscettibilità di diverse cultivar di margherita (Argyranthemum frutescens) ad
Alternaria sp., Fusarium oxysporum e Uredo sp.
Cultivar
Colore
Giudizio sintetico*
infiorescenza
Alternaria sp.
F. oxysporum
Uredo sp,
Bonfiger
bianca
R
R
R
Maya Bonfiger
bianca
R
R
R
Camilla
bianca
MS
S
R
6
mutante Camilla (M)
bianca
S
S
n.s.
Europa
bianca
S
S
n.s.
Silver Zuegg
bianca
MS
PR
R
Weimer Zuegg
bianca
n.s.°
MS
R
Carla
rosa
S
S
R
Roberta
rosa
S
S
n.s.
Rosa Dwarf
rosa
S
PR
R
Butterfly Mirò
gialla
n.s.
R
S
Gelber Zuegg
gialla
n.s.
R
R
Silver Nizza
gialla
n.s.
R
S
Yellow Australian
gialla
PR
R
n.s.
Yellow Star
gialla
R
R
S
mutante Yellow Star (DV2)
gialla
R
R
n.s.
*, ° vedi tab. 2.
Recenti osservazioni, inoltre, hanno permesso di verificare l’elevata sensibilità della selezione
Stella 2000, attualmente molto utilizzata proprio nella zona di Albenga.
7
Valutazione della sensibilità della cv Camilla a due diversi livelli di concentrazione di
ogni isolato saggiato (F. oxysporum isolati da colture di margherita e crisantemo e ceppi
di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi) a valori di temperatura ambientale di 25 °C.
La valutazione effettuata (tabella 3) ha evidenziato la sostanziale sensibilità della cv Camilla ai
sei isolati saggiati; limitate differenze sono state osservate effettuando l’inoculazione artificiale a
due diverse concentrazioni della sospensione conidica. Maggiore virulenza hanno dimostrato gli
isolati QUA1, CRI6 e REP8 rispetto agli isolati BAC10 e a F. oxysporum f.sp. chrysanthemi
ATCC 52422 e ATCC 66279.
Tabella 3 – Sensibilità della cv Camilla a isolati diversi alla temperatura di 25 °C in prove
successive svolte in cella climatica (% di piante morte)
Isolato
Prima prova
Seconda prova
Terza prova
a giorni dall’inoculazione
12 gg
43 gg
10 gg
49 gg
36 gg
concentrazione dell’inoculo (CFU/ml)
106
107
106
107
106
107
106
107
106
107
100
QUA1
0
0
57
43
0
0
50
100
80
BAC10
-
-
-
-
-
-
-
-
60
60
CRI6
0
0
100
100
0
0
67
100
100
100
100
REP8
-
-
-
-
-
-
-
-
100
F.o. f.sp. chrysanthemi ATCC 52422
-
-
-
-
-
-
-
-
7
13
F.o. f.sp. chrysanthemi ATCC 66279
-
-
-
-
-
-
-
-
27
27
Testimone
0
0
8
0
0
0
Valutazione della sensibilità varietale a isolati diversi di F. oxysporum ottenuti da
margherita e a ceppi
di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi e di F. oxysporum f.sp.
tracheiphilum.
Le osservazioni effettuate (tabella 4a, 4b, 4c) hanno avuto come scopo principale quello di
porre in evidenza la virulenza e la specializzazione biologica dei diversi isolati di F. oxysporum
ottenuti da margherita (QUA1, BAC10) e da crisantemo (CRI6, REP8) e di ceppi di F.
oxysporum f.sp. chrysanthemi e di F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ottenuti dalla collezione
ATCC (F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422, F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC
66279, F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609).
L’isolato QUA1, originariamente rinvenuto su piante di margherita, ha dimostrato una
specializzazione biologica sulle diverse selezioni di margherita abbastanza simile a quella degli
isolati di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ottenuti dalla ATCC, evidenziando minime differenze
relativamente alla cv Roberta, Silver Zuegg e Silvia. Al contrario sulle cultivar di crisantemo la
specializzazione biologica è apparsa sostanzialmente e chiaramente differente (tabella 4a, 5).
Gli isolati da crisantemo denominati CRI6 e REP8 hanno dimostrato notevole somiglianza sia
per la virulenza sia per la specializzazione biologica, ad eccezione di alcune differenze
osservate su due cultivar di margherita (cv Bofinger, Silver Zuegg) e su una di crisantemo (cv
Minstreel White) (tabella 4a, 5). Il confronto complessivo degli isolati CRI6, REP8, ottenuti da
crisantemo, e QUA1, ottenuto da margherita, ha, infine, evidenziato una specializzazione
biologica molto simile su margherita come su crisantemo con poche eccezioni. Come per
l'isolato QUA1, pertanto, anche gli isolati CRI6 e REP8, rispetto agli isolati di F. oxysporum f.sp.
chrysanthemi, sono apparsi caratterizzati da identica specializzazione biologica su margherita
cv Albina, Bonfiger, Camilla, Caterina, Europa, Gelberg Zuegg, Maya Bonfiger, Silver Nizza,
Veronica, Yellow Star e su crisantemo cv Delistar, Elegance, May Shoesmith, Minstreel White,
Revert, Rush, Clarine, da specializzazione biologica simile su margherita cv Roberta e Silvia e
completamente opposta solo su margherita cv Silver Zuegg e su crisantemo cv Africa, Eskimo
bianco, Oxford, Vivaldi (tabella 4a, 4b, 5)
Discorso a parte si deve fare per l’isolato BAC10 che ha dimostrato una specializzazione
biologica molto simile a quella dell'isolato F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609
(tabella 4c, 5).
I due isolati di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi utilizzati nelle prove (F. oxysporum f.sp.
chrysanthemi ATCC 52422 e ATCC 66279) hanno dimostrato simile specializzazione biologica
9
sulle diverse selezioni di margherita e crisantemo, permettendo, quindi, di tracciare un profilo di
resistenza/sensibilità abbastanza preciso (tabella 4b e 5).
10
Tabella 4a - Valutazione della sensibilità varietale di margherita e crisantemo a isolati diversi di
F. oxysporum ottenuti da colture di margherita e di crisantemo (% piante morte al rilievo finale)
isolato QUA1 di margherita
Cultivar
1^
2^
isolato CRI6 di crisantemo
3^
GS*
1^
2^
3^
isolato REP8 da
crisantemo
GS
3^
GS
AS
Margherita
Albina
-
100c°
100c
AS
-
100b
96b
AS
100b
Bonfiger
13
44b
0a
PR
50
79b
0a
PR
0a
Camilla
100
100c
96c
AS
100
100b
100b
AS
100b
Caterina
0
Europa
100
0a
0a
R
0
100c
100c
AS
100
Gelberg Zuegg
Maya Bonfiger
0
7a
0a
R
0
0a
0a
R
Roberta
100
100c
96c
AS
100
0a
0a
R
0
-
AS
100
Silver Nizza
0
Silver Zuegg
100
100c
R
AS
0a
0a
R
0a
100b
100b
AS
100b
R
0
0a
0a
R
0a
0
0a
0a
R
0a
100b
100b
AS
100b
0a
8a
R
0a
R
100b
13a
S
0a
R
AS
R
R
AS
Silvia
-
100c
75c
S
-
100b
75b
S
83b
S
Veronica
100
100c
100c
AS
100
100b
100b
AS
100b
AS
Yellow Star
0
0a
4a
R
0
4a
0a
R
4a
R
100b
AS
Crisantemo
Africa
100
-
70c
S
100
-
-
AS
Delistar
0
-
25b
PR
0
-
8a
R
0a
R
Elegance
0
0a
0a
R
0
0a
0a
R
0a
R
Eskimo Bianco
100
-
AS
100
-
-
AS
-
-
May Shoe smith
0
0a
0a
R
0
0a
0a
R
0a
R
Minstreel White
100
100c
29b
MS
100
96b
63b
S
8a
PR
Oxford
0
0a
0a
R
0
0a
0a
R
0a
R
R
Revert
0
0a
0a
R
0
Rush
88
100c
71c
S
100
0a
10a
R
0a
100b
100b
AS
96b
Vivaldi
100
-
-
AS
100
-
S
-
AS
60b
S
Clarine
-
-
0a
R
-
-
0a
R
0a
R
* GS = giudizio sintetico; AS = altamente sensibile; S = sensibile; MS = mediamente sensibile;
PR = parzialmente resistente; R = resistente.
° Le medie della stessa colonna seguite dalla medesima lettera non differiscono statisticamente
tra loro secondo il test di Duncan (P=0,05)
11
Tabella 4b - Valutazione della sensibilità varietale di margherita e crisantemo a isolati diversi F.
oxysporum f.sp. chrysanthemi (% piante morte al rilievo finale)
F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422
Cultivar
1^
2^
3^
GS*
F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 66279
1^
2^
3^
GS
Margherita
Albina
-
40 b°
96 c
S
-
100 c
71 c
S
Bonfiger
0
0 a
0a
R
0
8 a
0 a
R
71 bc
MS
25
100 c
29 ab
MS
0a
R
0
0 a
13
-
R
0
0 a
Camilla
50
-
Caterina
0
0 a
Europa
38
-
Gelberg Zuegg
0
0 a
0a
67 b
MS
0 a
R
25 ab
MS
0 a
R
Maya Bonfiger
0
0 a
0a
R
0
0 a
0 a
R
Roberta
13
29 b
4a
PR
0
17 ab
8 a
PR
R
Silver Nizza
0
0 a
0a
R
0
0 a
0 a
Silver Zuegg
0
0 a
0a
R
0
0 a
0 a
R
Silvia
-
-
42 b
PR
-
0 a
0 a
R
Veronica
100
-
75 bc
S
0
-
Yellow Star
0
0a
R
0
0 a
0 a
R
0 a
46 b
PR
Crisantemo
Africa
0
-
-
R
0
-
-
R
Delistar
0
0 a
0a
R
0
0 a
0 a
R
Elegance
0
0 a
0a
R
0
0 a
0 a
R
Eskimo Bianco
0
-
-
R
0
-
-
R
May Shoe smith
0
0 a
0a
R
0
0 a
0 a
R
Minstreel White
100
100 c
50 b
S
100
38 b
0 a
MS
Oxford
100
100 c
100 c
AS
100
83 c
96 c
S
Revert
0
0 a
0a
R
0
0 a
0 a
R
Rush
100
100 c
100 c
AS
100
100 c
100 c
AS
Vivaldi
0
-
-
R
0
-
-
R
Clarine
0
-
-
R
0
-
-
R
*, ° vedi tabella 4a.
12
Tabella 4c - Valutazione della sensibilità varietale di margherita e crisantemo a un isolato di F.
oxysporum ottenuto da colture di margherita, e un isolato di F. oxysporum f.sp. tracheiphilum (%
piante morte al rilievo finale)
F. oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609
2^
3^
GS*
isolato BAC10 da margherita
Cultivar
1^
1^
2^
3^
GS
Albina
-
-
79 cd°
S
Bonfiger
0
0a
0a
R
0
60 b°
13 a
MS
0 a
0a
0
38 b
92 d
MS
38
-
R
88 b
MS
Caterina
0
0a
Europa
0
-
Gelberg Zuegg
0
Maya Bonfiger
0
Roberta
Margherita
Camilla
0a
R
0
0 a
75 cd
MS
25
-
0a
R
63 b
MS
0a
0a
R
0
0a
0a
R
0
0 a
0a
R
0 a
0a
0
4a
67 bc
PR
R
0
54 b
0a
PR
R
Silver Nizza
0
0a
0a
R
0
0 a
0a
Silver Zuegg
0
0a
0a
R
0
0 a
0a
R
Silvia
-
0a
-
R
-
-
4a
R
71 b
MS
0a
R
Veronica
0
21 b
92 d
MS
0
-
Yellow Star
0
0a
0a
R
0
0 a
Africa
0
-
-
R
0
-
-
R
Delistar
0
0a
0a
R
0
0 a
0a
R
R
Crisantemo
Elegance
0
0a
0a
R
0
0 a
0a
Eskimo Bianco
0
-
-
R
0
-
-
R
May Shoe smith
0
0a
0a
R
13
0 a
0a
R
Minstreel White
13
0a
58 b
PR
0
0 a
0a
R
Oxford
0
0a
0a
R
0
0 a
0a
R
Revert
0
0a
0a
R
0
0 a
4a
R
Rush
0
0a
R
0
25 ab
0a
PR
Vivaldi
0
-
-
R
0
-
-
R
Clarine
-
-
-
R
-
-
-
R
*, ° vedi tabella 4a.
13
Tabella 5 - Quadro riassuntivo relativo al giudizio sintetico* espresso sulla reazione di
resistenza/sensibilità di cultivar di margherita e crisantemo a ceppi diversi di F. oxysporum
ottenuti da colture di margherita (QUA1), e crisantemo (CRI6 e REP8), e ad isolati differenti di
F. oxysporum f.sp. chrysanthemi e F. oxysporum f.sp. tracheiphilum.
Varietà
isolato QUA1
di margherita
isolato CRI6 di isolato REP8
crisantemo
da crisantemo
Albina
Bonfiger
Camilla
Caterina
Europa
Gelberg Zuegg
Maya Bonfiger
Roberta
Silver Nizza
Silver Zuegg
Silvia
Veronica
Yellow Star
AS
PR
AS
R
AS
R
R
AS
R
AS
S
AS
R
AS
PR
AS
R
AS
R
R
AS
R
S
S
AS
R
Africa
Delistar
Elegance
Eskimo Bianco
May Shoesmith
Minstreel White
Oxford
Revert
Rush
Vivaldi
Clarine
S
PR
R
AS
R
MS
R
R
S
AS
R
AS
R
R
AS
R
S
R
R
AS
AS
R
F. oxysporum
f.sp.
chrysanthemi
ATCC 52422
Margherita
AS
S
R
R
AS
MS
R
R
AS
MS
R
R
R
R
AS
PR
R
R
R
R
S
PR
AS
S
R
R
Crisantemo
AS
R
R
R
R
R
R
R
R
PR
S
R
AS
R
R
S
AS
S
R
R
R
* vedi tabella 4a.
14
F. oxysporum
f.sp.
chrysanthemi
ATCC 66279
isolato BAC10
da margherita
F. oxysporum
f.sp.
tracheiphilum
ATCC 16609
S
R
MS
R
MS
R
R
PR
R
R
R
PR
R
MS
R
MS
R
MS
R
R
PR
R
R
R
MS
R
S
R
MS
R
MS
R
R
PR
R
R
R
MS
R
R
R
R
R
R
MS
S
R
AS
R
R
R
R
R
R
R
R
R
R
PR
R
R
R
R
R
R
R
PR
R
R
R
R
R
I dati oggi in nostro possesso, pur in presenza ancora di alcuni aspetti non perfettamente
chiariti, ci permettono, comunque, alcune preliminari e, a nostro parere, interessanti
considerazioni: come già indicato, le selezioni di margherita ad infiorescenza bianca e rosa
appaiono, a meno di pochissime eccezioni, sensibili all'isolato QUA1, ottenuto nel 1997 da un
clone di cv Camilla, e ad altri ceppi di F. oxysporum isolati da margherita (Garibaldi et al., dati
non pubblicati). Al contrario le selezioni di margherita ad infiorescenza gialla confermano la loro
costante resistenza alla tracheofusariosi (Garibaldi et al., 2002).
Gli isolati QUA1, CRI6 e REP8 appaiono tra loro molto simili quanto a virulenza e
specializzazione biologica, pur essendo stati ottenuti in Liguria il primo da margherita allevata a
terra per la produzione di vaso fiorito in serra e gli altri due da crisantemo allevato sempre a
terra e per la produzione di vaso fiorito, ma in pieno campo.
Gli isolati QUA1, CRI6 e REP8 dimostrano una specializzazione biologica sulle cultivar di
margherita simile a quella dei ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 e ATCC
66279; al contrario su cultivar di crisantemo la specializzazione biologica degli isolati appare
nettamente differente.
L'isolato BAC10, ottenuto da margherita allevata per la produzione di fiore reciso, è apparso
caratterizzato da virulenza e specializzazione biologica simile a quella dell’isolato di F.
oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609 e del tutto differente dai ceppi QUA1, CRI6 REP8 e
dagli isolati F. oxysporum f.sp. chrysanthemi ATCC 52422 e ATCC 66279.
Sulla base di queste considerazioni si possono trarre alcune conclusioni, peraltro ulteriormente
da confermare; certamente le infezioni di F. oxysporum, recentemente segnalate nella zona di
Albenga su margherita, possono essere addebitate alla presenza nelle serre e negli
appezzamenti liguri di ceppi di F.
oxysporum f.sp. chrysanthemi, caratterizzati da elevata
virulenza ed ampia specializzazione biologica su margherita e crisantemo. La presenza di tali
ceppi molto simili, essendo stata rinvenuta anche in coltivazioni di crisantemo, mette
chiaramente in luce la possibilità di passaggio delle infezioni tra le due specie coltivate: queste,
infatti, sono spesso presenti in successione nelle medesime aziende e, talora, anche
contemporaneamente. In particolare l'allevamento del crisantemo, effettuato a terra in pieno
campo nel periodo estivo, viene condotto negli stessi appezzamenti e con gli stessi impianti
irrigui impiegati per l'allevamento della margherita in primavera. L’attuale ridotta diffusione delle
infezioni di F. oxysporum su questa ultima coltura potrebbe essere giustificata ricordando che le
esigenze termiche del patogeno sono particolarmente elevate (Garibaldi et al., in preparazione),
mentre la margherita viene, a parte limitate eccezioni, coltivata tra l'autunno e la primavera.
15
Solo la fase di allevamento delle piante madri per l’ottenimento delle talee inizia in tarda
primavera: non per niente proprio in tale stagione, infatti, venne effettuata la prima osservazione
di infezioni di Fusarium oxysporum su coltivazioni di margherita in vaso trapiantate con largo
anticipo rispetto alla norma, su piante madri in fase di produzione e su giovani barbatelle da
poco poste in coltivazione per la produzione di forme di allevamento ad alberetto (Minuto et al.,
1998). Al contrario nei periodi classici di coltivazione della margherita, probabilmente per le
temperature medie che si verificano in zona in autunno - inverno, molto rare sono state le
segnalazioni di infezioni del patogeno. Nonostante ciò, però, a causa della possibile presenza di
altri ospiti, quali il crisantemo, in stagioni climaticamente più favorevoli al patogeno e di
coltivazioni di piante madri sempre in tali condizioni ambientali, il rischio di infezioni di F.
oxysporum nelle aziende di produzione di margherita e di crisantemo non deve essere
sottovalutato, in quanto elevata appare la possibilità di diffusione dell'infezione tramite materiale
propagativo infetto. Tale considerazione appare avvalorata da esperienze condotte proprio
durante l'esecuzione delle prove sperimentali: difficile e complesso è apparso mantenere le
collezioni di selezioni di margherita esenti da infezioni di F. oxysporum che si rendevano
manifeste ed evidenti solo durante i periodi estivi (Garibaldi et al., dati non pubblicati).
L’applicazione di tecniche di diagnosi molecolare (RAPD), in grado di aumentare la precisione
delle informazioni in nostro possesso confermano che i ceppi di F. oxysporum isolati da
coltivazioni di margherita in vaso nella zona di Albenga possono essere identificati come F.
oxysporum f.sp. chrysanthemi (Pasquali et al., 2002). In particolare visto il comportamento che
tali isolati hanno dimostrato su cultivar di crisantemo, significativamente differente da quello
osservato inoculando ceppi di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi della collezione ATCC ottenuti
da crisantemo, non si può escludere, sulla base delle conoscenze attuali, che i predetti isolati
ottenuti da coltivazioni di margherita possano essere considerati come una nuova razza
fisiologica di F. oxysporum f.sp. chrysanthemi.
Contemporaneamente, le osservazioni condotte inoculando isolati di F. oxysporum f.sp.
tracheiphilum e il ceppo BAC10, simile per virulenza e specializzazione biologica al ceppo di F.
oxysporum f.sp. tracheiphilum ATCC 16609 mettono in evidenza la capacità anche per tale
forma specialis di infettare la margherita. Complessivamente, pertanto, la margherita risulta
essere potenzialmente ospite di due formae speciales di F. oxysporum in grado di arrecare
danno anche a colture di crisantemo. E’ quindi particolarmente pericolosa la coltivazione in
successione o nelle stesse serre di queste due specie da fiore; inoltre, limitatamente alle fasi di
16
produzione del materiale propagativo, elevato è il rischio di diffusione di F. chrysanthemi e di F.
tracheiphilum mediante talee di crisantemo e margherita infette anche se apparentemente sane.
17
Sistemi di diagnosi molecolare
La diagnosi molecolare di F. chrysanthemi agente della tracheomicosi della margherita può
essere effettuata applicando il seguente protocollo pratico di analisi.
Protocollo di diagnosi con PCR – Fusarium chrysanthemi su margherita
I DNA delle piante infette e del fungo allevato su substrato artificiale vengono purificati
utilizzando il Nucleo Spin Plant kit (Macherey Nagel).
1.
Estrazione del DNA da pianta
x
ogni campione di tessuto alterato di circa 1g (fusto) viene addizionato in quantità
variabile ad azoto liquido ed in segiuto macinato in un mortaio con apposito pestello
x
trasferire circa 100mg della polvere ottenuta in un tubo da 1,5-2,0 ml e aggiungere
400µl di buffer C1
x
vortexare la sospensione
x
aggiungere 10µl di RNase A
x
incubare la sospensione a 60°C per 30 minuti
x
porre una Nucleo Spin® Filter column (viola) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube
e trasferire il lisato nella colonna
x
centrifugare per 7minuti a 11000xg
x
trasferire 300µl del filtrato in un nuovo tubo da 1,5-2,0 ml
x
aggiungere 300µl di buffer C4 e 200µl di etanolo
x
miscelare invertendo i tubi 2-4 volte
x
porre una Nucleo Spin® Plant column (verde) in un nuovo Nucleo Spin® collecting
tube e travasarvi il campione
x
centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato
x
aggiungere 400µl di buffer CW nella Nucleo Spin® Plant column
x
centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato
x
aggiungere 700µl di buffer C5 nella Nucleo Spin® Plant column
x
centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato
x
aggiungere altri 200µl di buffer C5 nella Nucleo Spin® Plant column
x
centrifugare per 4minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato
18
2.
x
porre la Nucleo Spin® Plant column (verde) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube
x
aggiungere 30µl di elution buffer CE (pre-riscaldato a 70°C) sulla membrana
x
incubare a temperatura ambiente per 5 minuti
x
centrifugare per 3minuti a 11000xg e recuperare il DNA eluito.
Estrazione del DNA dal fungo cresciuto su substrato di coltura
x
raschiare circa 50-200 mg di micelio dal substrato, porlo in un tubo da 1,5-2,0 ml e
coprirlo completamente con etanolo
x
mischiare agitando bene, centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere l’etanolo
x
aggiungere 300µl di buffer C1 e distruggere il micelio con un paio di pinzette
pestellando per qualche minuto
x
aggiungere 100µl di cloroformio
x
vortexare per 10 secondi
x
incubare la sospensione a 60°C per 30 minuti
x
porre una Nucleo Spin® Filter column (viola) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube
e trasferire il lisato nella colonna
x
centrifugare per 7minuti a 11000xg
x
trasferire 300µl del filtrato in un nuovo tubo da 1,5-2,0 ml
x
aggiungere 300µl di buffer C4 e 200µl di etanolo
x
miscelare invertendo i tubi 2-4 volte
x
porre una Nucleo Spin® Plant column (verde) in un nuovo Nucleo Spin® collecting
tube e travasarvi il campione
x
centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato
x
aggiungere 400µl di buffer CW nella Nucleo Spin® Plant column
x
centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato
x
aggiungere 700µl di buffer C5 nella Nucleo Spin® Plant column
x
centrifugare per 3minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato
x
aggiungere altri 200µl di buffer C5 nella Nucleo Spin® Plant column
x
centrifugare per 4minuti a 11000xg e rimuovere il filtrato
x
porre la Nucleo Spin® Plant column (verde) in un nuovo Nucleo Spin® collecting tube
19
x
aggiungere 30µl di elution buffer CE (pre-riscaldato a 70°C) sulla membrana
x
incubare a temperatura ambiente per 5 minuti
x
centrifugare per 3minuti a 11000xg e recuperare il DNA eluito.
I DNA eluiti si conservano in frigo a +4°C o in congelatore a –20°C.
20
3.
Amplificazione del DNA mediante PCR
Si utilizzano per l’amplificazione i due primers P3x (CGG CCA AAA CCG TGT AGG ATA AT) e
Ft5a (CCG GCA TTG TAG AAG TAA AAG AAG), in un volume finale di 20µl per campione
contenente:
x
10,8 µl di acqua milliQ sterile
x
2,0µl di buffer 10x
x
1,0µl di MgCl2
x
0,7µl di dNTP mix 10mM
x
2,0 µl di P3x working solution
x
2,0 µl di Ft5a working solution
x
0,5µl di Taq polimerasi (Invitrogen)
x
1µl di DNA
Il programma di amplificazione prevede le seguenti fasi:
fase
numero di cicli
step
Temperatura (°C)
tempo
1
1
1
94
5 min
1
94
15 sec
2
65
30 sec
3
72
25 sec
1
72
5 min
2
4
hold
2
3
10
1
21
4.
Elettroforesi
Per vedere i prodotti di PCR si prepara un gel di dimensione variabile a seconda del numero di
campioni (% di agarosio 1,5-1,6).
Vengono caricati 5µl di prodotto PCR + 1µl di blu concentrato in ciascun pozzetto. Nel primo e
nell’ultimo pozzetto vengono caricati 4µl di Low Mass Ladder (Invitrogen) + 2µl di blu
concentrato.
I campioni vengono fatti correre a 90V per 30-40 minuti e poi osservati con il sistema di
acquisizione immagini (figura 13).
Per un esito positivo il frammento amplificato deve essere di 200 bp.
22
MATERIALE UTILIZZATO
Materiale
Nucleo Spin Plant kit
Azoto liquido con relativi DPI
Pipette a volume variabile da 2µl
Pipette a volume variabile da 10µl
Pipette a volume variabile da 200µl
Pipette a volume variabile da 1000µl
Puntali sterili senza filtro
Puntali sterili con filtro
Tubi eppendorf da 0,2µl sterili
Tubi eppendorf da 0,5µl sterili
Tubi eppendorf da 1,5µl sterili
Tubi eppendorf da 2,0µl sterili
Etanolo
Bisturi
Rack per eppendorf da 2,0-1,5µl
Rack per eppendorf da 0,5-0,2µl
Cloroformio
Acqua milliQ sterile
dNTP mix 2,5mM
primers Ras3F e Ras5R
Taq polimerasi con relativo buffer 10x
e cloruro di magnesio
Beute in vetro da 250ml
Beute in vetro da 100ml
Low Mass Ladder (Invitrogen)
Blu concentrato
Bromuro di etidio o Syber safe
(Invitrogen)
Agarosio
DPI (guanti, camice)
estrazione
da pianta
X
X
estrazione
da fungo
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
PCR
elettroforesi
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
23
X
X
X
X
X
X
X
X
STRUMENTI UTILIZZATI
Strumenti
Bagno termostatico
Centrifuga
Vortex
Cappa a flusso laminare
Termociclatore
Transilluminatore con sistema di
acquisizione immagini
Bilancia elettronica
Microonde
Apparato di elettroforesi
estrazione
da pianta
X
X
X
X
estrazione
da fungo
X
X
X
X
PCR
elettroforesi
X
X
X
X
X
X
24
AGGIORNAMENTO DELLE TECNICHE DI DIFESA NON CHIMICA PREVENTIVA CONTRO
GLI
ATTACCHI
E
LA
DIFFUSIONE
DI
FUSARIUM
OXYSPORUM
AGENTE
DI
TRACHOMICOSI SU MARGHERITA ALLEVATA PER LA PRODUZIONE DI VASO FIORITO.
Essenzialmente l'attività dimostrativa condotta con il presente lavoro è stata orientata alla
applicazione di tecniche in grado di permettere l'ottenimento di materiale propagativo sano, o
meglio esente da infezioni di Fusarium oxysporum. E' infatti innegabile che una produzione
sana debba basarsi, fondamentalmente sull'impiego di materiale propagativo sano.
Di seguito, in forma di scheda, si descrive puntualmente il protocollo produttivo che permette di
ottenere materiale propagativo certamente esente da Fusarium oxysporum.
25
Aspetti produttivi
Faaassseee 111
F
F
Descrizione
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
diagnosi
fitosanitaria
scelta, preparazione
serra isolata
elevato
diagnosi classica
e verifica sanitaria
sul 100% delle
delle piante
piante associata a
capostipiti
diagnosi
molecolare a
partire da isolati
fungini ottenuti da
diagnosi classica
Scelta delle piante capostipiti
Le piante prescelte devono apparire, all’esame visivo, in perfetto stato di salute. Esse vanno
pertanto poste in coltivazione impiegando vasi di coltivazione sempre nuovi o, se già
impiegati in altri cicli colturali, opportunamente disinfettati (vapore surriscaldato per i vasi di
coccio, ipoclorito di sodio per i vasi in plastica).
L’esame visivo delle piante capostipiti è importante solo per le prime fasi operative. Al
momento della loro introduzione nell’ambiente isolato occorre sottoporle ad analisi per la
verifica della presenza di Fusarium.
Solo successivamente all’esito analitico si procederà all’introduzione delle piante capostipiti
nella filiera produttiva.
Faaassseee 222
F
F
Descrizione
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
diagnosi
fitosanitaria
26
taleaggio delle
serra isolata
elevato
piante capostipiti
diagnosi classica
sul 5 % delle
piante associata a
diagnosi
molecolare a
partire da isolati
fungini ottenuti da
diagnosi classica
Le talee ottenute dalle piante capostipiti sono poste in contenitori tipo "giffy" in torba. In tale
modo si ha la possibilità di ritardare anche a lungo (20 giorni) il trapianto delle talee radicate
al fine di permettere la lettura dei risultati di analisi effettuati a campione sulle talee. In base
alla sigla delle piante capostipiti sono stati ottenuti gruppi di talee separati e sempre
riconducibili alla pianta capostipite di origine
Faaassseee 333
F
F
Descrizione
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
diagnosi
fitosanitaria
verifica sanitaria
serra isolata
elevato
no
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
delle talee ottenute
dalle piante
capostipiti
Faaassseee 444
F
F
Descrizione
diagnosi
fitosanitaria
27
ottenimento delle
serra isolata
elevato
diagnosi classica
piante nonne (figlie
sul 1 % delle
delle capostipiti)
piante associata a
diagnosi
molecolare a
partire da isolati
fungini ottenuti da
diagnosi classica
Le piante ottenute come descritto al punto 2 sono rinvasate in vasi di plastica
preventivamente disinfettati con NaOCl (ipoclorito di sodio) del diametro di 18 centimetri. In
base alla sigla delle piante capostipiti sono stati ottenuti gruppi di piante separate e sempre
riconducibili alla pianta capostipite di origine.
Faaassseee 555
F
F
Descrizione
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
diagnosi
fitosanitaria
taleaggio delle
serra isolata
elevato
piante nonne
Faaassseee 666
F
F
Descrizione
a campione (0,1
%)
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
diagnosi
fitosanitaria
ottenimento delle
serra isolata
medio
eventuale
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
piante madri (figlie
delle nonne)
Faaassseee 777
F
F
Descrizione
diagnosi
fitosanitaria
28
taleaggio delle
serra isolata
medio
piante madri
29
eventuale
Faaassseee 888
F
F
Descrizione
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
diagnosi
fitosanitaria
ottenimento delle
serra isolata
medio
piante madri per uso
a campione (0,1
%)
commerciale (figlie
delle madri)
Le piante ottenute come descritto al punto 7 sono state invasate in vasi di plastica
preventivamente disinfettati con NaOCl (ipoclorito di sodio) del diametro di 14 centimetri. La
scelta di tale diametro di coltivazione è legata alla necessità di successivo impiego in
aziende commerciali di tali piante come piante madri sicuramente esenti da Fusarium
oxysporum. In base alla sigla delle piante capostipiti sono stati ottenuti gruppi di piante
separate e sempre riconducibili alla pianta capostipite di origine.
30
Faaassseee 999
F
F
Descrizione
Ambiente
Livello di
Ricorso a
operativo
specializzazione
operazioni di
diagnosi
fitosanitaria
allevamento e
aziende commerciali
sfruttamento delle
medio
eventuale a
campione
piante madri per uso
commerciale (figlie
delle madri)
Le piante ottenute come descritto al punto 8 sono pronte per poter essere allevate e quindi
sfruttate a fine di produzione di materiale propagativo sano. Ciò rimane valido se la loro
gestione segue i criteri ed i principi esposti nei punti precedenti. In particolare l'ambiente di
allevamento deve essere isolato, sicuramente esente da infezioni di Fusarium oxysporum e
le operazioni colturali vanno effettuate avendo cura di non far venire meno il necessario
isolamento delle piante madri dal resto dell'ambiente. A partire dal ridotto numero di piante
madri, pertanto, sarà possibile eseguire numerosi taleaggi, ottenendo giovani piante sane
da destinare alla produzione di vaso fiorito.
31
Gestione dell'ambiente operativo
Al fine di poter portare a termine le varie fasi occorre poter operare in ambiente isolato ed
opportunamente preparato e gestito.
1. Preparazione dell’ambiente di coltivazione.
x
Pulizia dell'ambiente serra con eliminazione di tutto quello non utilizzabile o non
necessario nella coltivazione delle piante di margherita: terriccio, elementi mobili e non mobili
utilizzati in altre colture, contenitori, attrezzi, ecc.
x
Eliminazione di erbe infestanti presenti sotto il piano di lavorazione dei bancali e
sucessivo diserbo.
x
Disinfezione dei bancali e dell'ambiente serra con l'utilizzo di prodotti ad ampio spettro
di azione (sali di ammonio quaternari, ipoclorito di sodio, …).
x
Creazione di una doppia entrata (bussola) per ridurre gli scambi tra l’ambiente interno e
quello esterno. Tale pratica appare necessaria vista l'assenza di certezze circa la possibilità di
diffusione del patogeno anche per via aerea.
x
Assicurazione di un perfetto e rapido sgrondo delle acque dai bancali senza creazione
di film di acqua. In tale caso operando con strutture nuove sarà il costruttore a fornire le
opportune garanzie. Nel caso di operi con strutture obsolete sarà opportuno utilizzare artifici
operativi quali la predisposizione di griglie forate di materiale lavabile su cui appoggiare in
seguito i contenitori di coltivazione.
2. Isolamento dell'ambiente di coltivazione.
x
Riduzione del rischio di infezione tramite vettore umano: al fine di evitare il rischio di
immissione all'interno dell'ambiente sopra descritto di propaguli del patogeno, è opportuno porre
all'ingresso della serra e all'interno della bussola un tappeto su cui viene versato Ipoclorito di
sodio (NaClO) ove bonificare la suola delle scarpe prima di entrare nell'ambiente protetto.
32
x
Norme generali di sicurezza per gli operatori: chi entra all'interno della serra non deve
essere stato a contatto con piante di margherita o in ambienti dove facilmente sono presenti
patogeni di questa specie. Anche l'abbigliamento deve essere curato, potendo anch'esso
essere portatore di parassiti animali e vegetali.
x
Norme generali di sicurezza per le attrezzature: tutto ciò che viene portato all'interno
dell'ambiente di moltiplicazione deve essere preventivamente pulito e disinfettato con prodotti
tipo NaClO o alcool. Tale operazione va effettuata anche per strumenti quali manichetta di
irrigazione, lancia di irrigazione, forbici, taglierini, pennarelli, etichette e cartellini.
x
Poiché il terriccio è un valido mezzo di propagazione dei patogeni del terreno, ed
essendo un fattore della produzione fondamentale, si deve aver cura di impiegare substrati in
sacco utilizzati con materiale mai prima sottoposto a coltivazione di margherita.
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Lavori consultati
1. Colla L. (2005) - L’agricoltura nell’albenganese. Ed. Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura di Savona – Strumenti 2/2005, 54 pp.
2. Engelhard A. W., Woltz S. S. (1971) - Fusarium wilt of chrysanthemum:
symptomatology and cultivar reaction. Proc. Fla. State Hort. Soc., 84, 351-354.
1. Garibaldi A., Minuto A., Bertetti D., Bruzzone C., 2002 - Sensibilità varietale di cultivar di
margherita (Argyranthemum frutescens) a Fusarium oxysporum. Informatore
Fitopatologico – La Difesa delle Piante, 52 (3), 75-77.
2. Garibaldi A., Minuto A., Gullino M.L., (1998) - First report of Fusarium wilt on Paris daisy
[Argyranthemum (Dendranthema)] frutescens. Plant Disease, 82, 1403.
3. Martini P., Moreno E., Garibaldi A. (1990) - Resistenza del garofano a patotipi diversi da
Fusarium oxysporum f.sp. dianthi. Colture Protette, 20 (10), 97-102.
4. Minuto A., Bertetti D., Garibaldi A. (1997) - Alternaria su margherita coltivata per vaso
fiorito. Colture protette, 26 (9), 123-125.
5. Minuto A., Garibaldi A., Pensa P., Bertetti D., Gullino M.L. (1998) - Fusarium
oxysporum: nuovo parassita vascolare della margherita (Argyranthemum frutescens)
coltivata per vaso fiorito. Colture Protette, 27 (11), 87-89.
6. Minuto A., Garibaldi A., Pensa P., Bertetti D., Gullino M.L., 1998 - Fusarium oxysporum:
nuovo parassita vascolare della margherita (Argyranthemum frutescens) coltivata per
vaso fiorito. Colture Protette, 27 (11), 87-89.
7. Minuto G., Bertetti D., Gullino M.L., Garibaldi A. (2000) - Lotta chimica e biologica alla
tracheofusariosi della margherita. Atti Giornate Fitopatologiche, Perugia 16-20 aprile
2000, 2, 323-328.
8. Minuto G., Minuto A., Garibaldi A. (1997) - La ruggine della margherita: sensibilità
varietale e lotta chimica. Colture Protette, 26 (11), 99-104.
9. Minuto G., Minuto A., Mocioni M., Bertetti D., Garibaldi A. (2000) - Valutazione della
resistenza a Fusarium oxysporum f.sp. dianthi di cultivar e linee di garofano ottenute
dagli ibridatori italiani nel periodo 1995-1999. Atti Giornate Fitopatologiche, 2, 313-316.
10. Pasquali M., Acquadro A., Balmas V., Migheli Q., Garibaldi A., Gullino M.L., 2002 RAPD characterization of Fusarium oxysporum pathogenic on Argyranthemum
frutescens. Journal of Phytopathology, in stampa.
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Immagini
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Pubblicazioni divulgative
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Progetti dimostrativi