LA VALUTAZIONE
DELLE COMPETENZE
La docimologia assegna alla valutazione
un ruolo formativo, di promozione sociale,
in una visione della scuola che
non “seleziona” ma “promuove” la persona
La valutazione non è solo
un momento finale dell’attività didattica
ma accompagna l’intero percorso di
apprendimento/insegnamento :
Motiva l’apprendimento all’origine
Assiste il processo di apprendimento
 Favorisce il processo di
apprendimento in itinere


E’ necessario potenziare la
valutazione formativa rispetto
a quella sommativa
finalizzandola alla costruzione
dell’intero percorso di crescita
dell’alunno nell’ottica
della maturazione di competenze
piuttosto che
dell’acquisizione di conoscenze
Cosa valutare?
Non solo conoscenze e abilità ma competenze :
ciò che il ragazzo sa fare, con ciò che sa e sa
fare, in situazioni contestualizzate
nuove e complesse, simili a quelle reali,
in cui il ragazzo è indotto ad attivare,
coordinandolo e adattandolo alla situazione,
il patrimonio di conoscenze e abilità che
riconoscerà idonee ed efficaci allo scopo.
Le conoscenze e le abilità risultano
evidentemente fondamentali per
l’acquisizione della competenza
E’ importante che siano possedute
e padroneggiate con sicurezza e in
modo flessibile e integrato
Quali competenze valutare?
 Competenze
disciplinari
 Competenze
trasversali
(per assi culturali)
 Competenze
chiave di cittadinanza
per l’apprendimento permanente
Tali competenze sono
finalizzate all’acquisizione del
pensiero creativo
interconnesso e negoziale
capace di interpretare e modificare
la realtà,anche personale,
attraverso l’assunzione di
comportamenti
autonomi e responsabili
Come valutare la competenza?
Utilizzando una
valutazione autentica
fondata sulla
osservazione e descrizione dei
percorsi di apprendimento e dei profili
La valutazione autentica

non ricorre a metodologie valutative
standardizzate che misurano una
prestazione con un voto

non si accontenta della restituzione
dell’appreso da parte dell’alunno


raccoglie informazioni diagnostiche
formative orientative relative allo studente
accerta se lo studente sta utilizzando e
coordinando in modo nuovo
le personali risorse
interne :
conoscenze, abilità, disposizioni interne
ed esterne :
anche umane : docenti, compagni… ,
per adattarle efficacemente e validamente
alla situazione nella quale si trova ad operare
l’auto-valutazione
permettendo all’alunno
di controllare e auto-regolare
il proprio apprendimento
 Stimola
La competenza
in quanto qualità interiore
non è direttamente osservabile
Non esistono ancora standard
nazionali di riferimento
né per la valutazione
né per la certificazione
delle competenze
Non abbiamo strumenti che ci consentano
di misurare le competenze degli alunni
La competenza è descrivibile e
narrabile ma non misurabile
Una misurazione diventerebbe falsamente
oggettiva e i giudizi sterili numeri
Ciò che sembra possibile descrivere
è il livello di competenza raggiunto
attraverso l’ osservazione
di prove plurime e diversificate
che simulano situazioni reali
Nel compito di realtà,
che ricrea condizioni analoghe
a quelle della vita reale,
il ragazzo è sollecitato ad operare
in contesti non noti, combinando in
modo nuovo procedure note,
attivando una serie di strategie
cognitive operative relazionali.
Il prodotto di
un compito di realtà
è la manifestazione esterna della
competenza e può essere
misurato con griglie di valutazione
organizzate secondo precisi
criteri di qualità
I comportamenti attivati
per la realizzazione di un
compito di realtà
possono essere
osservati sistematicamente e rilevati
attraverso griglie di osservazione
Le griglie di osservazione,
opportunamente graduate
con indicatori di competenza,
consentono al docente di ricavare
dati per valutare il percorso operativo
attraverso il quale l’alunno ha portato
a compimento il suo compito
La valutazione del prodotto
e l’osservazione sistematica dei
comportamenti, anche relazionali,
durante l’esecuzione del compito
non sono elementi sufficienti
per una valutazione completa
della competenza
E’ necessario integrarle con
 griglie opportunamente strutturate
in cui l’alunno racconta e motiva
le sue scelte, le difficoltà incontrate
nell’esecuzione del compito,
i dubbi, le incertezze, le strategie
per la soluzione dei problemi e
 questionari di auto-valutazione
in cui l’alunno valuta il prodotto
realizzato e il percorso effettuato
Tali fonti di informazione
sono preziose

per il docente
che può rilevare particolari dinamiche
cognitive, affettive, intenzionali sottese
alle scelte operative effettuate ,
non visibili dall’esterno;
 per
l’alunno
che impara ad auto-percepirsi
ad auto-valutarsi e quindi
ad orientare e regolare la sua crescita
Risulta evidente da
quanto detto
che LA VALUTAZIONE
deve quindi descrivere
percorsi di apprendimento
e profili dinamici individualizzati
di competenza,
misurandoli sulla base di livelli.
Cosa fare ?
Bisogna lavorare sui curricula
al fine di
predisporre percorsi che permettano
di individuare, accrescere e certificare
il patrimonio complessivo
delle risorse del singolo
Bisogna lavorare per
spostare l’attenzione dai processi di
insegnamento a quelli di apprendimento
per consentire allo studente,
anche più debole e demotivato,
collocato al centro del suo percorso formativo,
 di costruire consapevolmente il suo sapere,
 di comprendere il senso e il significato di ciò
che sta imparando:
“essere” nella società
secondo i suoi scopi e i suoi desideri
prof.ssa Ranalli Gilda
Istituto Nautico “L. Acciaiuoli” Ortona
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LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE