NORMATIVA BES e DSA: RUOLO DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA LUCIANA VENTRIGLIA Formatrice AID . Docente specializzata in pedagogia clinica Perfezionamento sul lavoro clinico nelle difficoltà di apprendimento n n n n n Normativa Legge 104/1992 Legge-quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate. Legge 170/ 2010: Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Decreto ministeriale luglio 2011 Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” Circolare Ministeriale n. 8 del 6 marzo 2013 “Indicazioni operative sulla Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 – Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” BES e DSA La scuola di qualità per tutti Casa Editrice Libri Liberi 3 www.libriliberi.com 4 DANV ( difficoltà di apprendimento non verbale) Altri Disturbi dell’apprendimento Il disturbo di apprendimento di tipo visuospaziale, anche denominato Disturbo di Apprendimento Non Verbale (DANV), è caratterizzato sia da un deficit in quelle aree dell’apprendimento scolastico che richiedono l’elaborazione cognitiva di informazioni visive e spaziali, sia da un profilo cognitivo che presenta discrepanze tra abilità verbali, che risultano adeguate, e abilità non verbali che risultano invece deficitarie. Linee guida per la diagnosi e gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento,17/12/2012 DANV ( difficoltà di apprendimento non verbale) n Tale quadro clinico si caratterizza per la presenza di difficoltà specifiche in compiti di tipo visuo-spaziale e prassicocostruttivo che si ripercuotono soprattutto in ambito della matematica e della geometria. Linee guida per la diagnosi e gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento,17/12/2012 DANV ( difficoltà di apprendimento non verbale) n Tale quadro clinico si caratterizza per la presenza di difficoltà specifiche in compiti di tipo visuo-spaziale e prassicocostruttivo che si ripercuotono soprattutto in ambito della matematica e della geometria. Linee guida per la diagnosi e gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento,17/12/2012 DANV ( difficoltà di apprendimento non verbale) n Si ritiene, sia per quanto emerge dai recenti dati di letteratura che dalle osservazioni cliniche dei professionisti, che tale disturbo necessiti di una attenzione specifica anche in ambito scolastico, dove sarebbe auspicabile l’attivazione di strumenti di aiuto. Linee guida per la diagnosi e gestione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, 17/12/2012 I Bisogni Educativi Speciali (BES): alcune definizioni Nella Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 si legge che: «L’area dello svantaggio scolastico è molto più ampia di quella riferibile esplicitamente alla presenza di deficit. In ogni classe ci sono per una varietà di ragioni: svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse. Nel variegato panorama delle nostre scuole la complessità delle BES classi diviene sempre più evidente. in altri paesi europei: Sp . Speciale attenzione Si tratta di tutti quegli alunni – le stime vanno dal 3 al 13% degli iscritti – che hanno bisogno di una speciale attenzione nel loro percorso scolastico, ma che non avendo una certificazione di disabilità né di dislessia, le due condizioni riconosciute dalla legge (la storica 104/92 e la recente 170/2010), fino ad oggi non potevano avere un piano didattico personalizzato, con obiettivi, strumenti e valutazioni pensati su misura per loro. Queste difficoltà non certificate si chiamano Bes-bisogni educativi speciali . NUOVE NORME IN MATERIA DI DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO IN AMBITO SCOLASTICO LA NORMATIVA Legge 170/2010 Decreto Attuativo Linee Guida per il Diritto allo Studio degli alunni e degli studenti con DSA LEGGE 170/2010 n Per la prima volta viene normativamente riconosciuta, definita e regolamentata la materia sui disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico. n nell’interpretazione delle definizioni si tiene conto dell’evoluzione delle conoscenze scientifiche in materia ART.1 RICONOSCIMENTO: dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia quali «DSA» ● presenza di capacità cognitive adeguate, ● assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali. I DSA possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana CONSENSUS CONFERENCE 2011 I disturbi di apprendimento esaminati da questa consensus conference interessano la condizione clinica evolutiva di difficoltà di apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo che si manifesta con l’inizio della scolarizzazione. Sono pertanto escluse le patologie di apprendimento acquisite. n Si tratta di disturbi che coinvolgono uno specifico dominio di abilità, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale. Essi infatti interessano le competenze strumentali degli apprendimenti scolastici. CONSENSUS CONFERENCE 2011 Sulla base del deficit funzionale vengono comunemente distinte le seguenti condizioni cliniche: n dislessia, cioè disturbo nella lettura (intesa come abilità di decodifica del testo) n disortografia, cioè disturbo nella scrittura (intesa come abilità di codifica fonografica e competenza ortografica) n disgrafia, cioè disturbo nella grafia (intesa come abilità grafo-motoria) n discalculia, cioè disturbo nelle abilità di numero e di calcolo (intese come capacità di comprendere e operare con i numeri). CONSENSUS CONFERENCE 2011 n La rilevanza dell’argomento è dovuta alla prevalenza dei DSA (oscillante tra il 2,5 e il 3,5 % della popolazione in età evolutiva per la lingua italiana) e alle conseguenze che questi disturbi determinano a livello individuale, traducendosi spesso in un abbassamento del livello scolastico conseguito (con frequenti abbandoni nel corso della scuola secondaria di secondo grado) e una conseguente riduzione della realizzazione delle proprie potenzialità sociali e lavorative. Linee Guida 2011 n n n È importante identificare precocemente le possibili difficoltà di apprendimento . Riconoscere i segnali di rischio già nella scuola dell’infanzia. Il bambino che confonde suoni, non completa le frasi, utilizza parole non adeguate al contesto o le sostituisce, omette suoni o parti di parole, sostituisce suoni, lettere ( p/b…) e ha un’espressione linguistica inadeguata, va supportato con attività personalizzate all’interno del gruppo. Il bambino che mostra, a cinque anni, queste difficoltà, può essere goffo, avere poca abilità nella manualità fine, a riconoscere la destra e la sinistra o avere difficoltà in compiti di memoria a breve termine, ad imparare filastrocche, a giocare con le parole. DECRETO 17 APRILE 2013 MIUR E MINISTERO SALUTE DSA Sono approvate le "Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA” Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA ( 17/04/2013) L'articolo 3 della legge 8 ottobre 2010, n. l70 attribuisce alla scuola il compito di svolgere attività di individuazione precoce dei casi sospetti di Disturbo Specifico di Apprendimento (di seguito "DSA"), distinguendoli da difficoltà di apprendimento di origine didattica o ambientale, e di darne comunicazione alle famiglie per I’ avvio di un percorso diagnostico presso i servizi sanitari competenti. Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA ( 17/04/2013) L'iter previsto dalla legge si articola in tre fasi: - individuazione degli alunni che presentano difficoltà significative di lettura scrittura o calcolo; - attivazione di percorsi didattici mirati al recupero di tali difficoltà; - segnalazione dei soggetti "resistenti" all'intervento didattico. Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA ( 17/04/2013) n In questo modo si evita di segnalare come DSA quell'ampia popolazione di alunni che presentano difficoltà di apprendimento non legate ad un disturbo. Mentre le difficoltà di apprendimento possono essere superate, il disturbo, avendo una base costituzionale, resiste ai trattamenti messi in atto dall'insegnante e persiste nel tempo, pur potendo presentare notevoli cambiamenti. Linee guida per la predisposizione dei protocolli regionali per le attività di individuazione precoce dei casi sospetti di DSA ( 17/04/2013) Il DSA, per definizione, può essere riconosciuto con certezza solo quando un bambino entra nella scuola primaria, quando cioè viene esposto ad un insegnamento sistematico della lettura, della scrittura e del calcolo. È tuttavia noto che l'apprendimento della lettura, della scrittura e del calcolo si costruisce a partire dall'avvenuta maturazione e dall'integrità di molteplici competenze che sono chiaramente riconoscibili sin dalla scuola dell'infanzia. Il riferimento all'identificazione precoce dei DSA deve quindi intendersi come individuazione dei soggetti a rischio di DSA. Interventi per I'individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell'infanzia n La comunità scientifica concorda nel considerare lo sviluppo atipico del linguaggio come indicatore particolarmente attendibile per l'individuazione del rischio di DSA, assieme ad alcuni aspetti della maturazione delle competenze percettive e grafiche. n La rilevazione delle potenziali difficoltà di apprendimento può iniziare, quindi, con discreta efficacia, soltanto nell'ultimo anno della scuola dell'infanzia. n In tale contesto, particolare attenzione andrà posta alle difficoltà che i bambini anticipatari possono incontrare, che possono derivare dalla necessità di ulteriori naturali tempi di maturazione e non da difficoltà di apprendimento né tanto meno da disturbi. Interventi per I'individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell'infanzia n Per quanto riguarda il rischio di dislessia, gli indicatori più sensibili sono riferiti allo sviluppo del linguaggio (capacità di comprensione e di espressione, alterazioni fonologiche significative, capacità percettivo-uditive, competenze di manipolazione consapevole dei suoni all'interno delle parole). Interventi per I'individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell'infanzia n Per quanto riguarda il rischio di disturbi di scrittura, accanto agli indicatori linguistici già descritti per la lettura, vanno considerati quelli legati alla maturazione delle competenze visuo-costruttive (ci si riferisce a costruzione di strutture bitridimensionali quali puzzle, costruzioni con mattoncini in legno o plastica e/o ad operazioni quali allacciare, abbottonare) e di rappresentazione grafica. Interventi per I'individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell'infanzia n Per quanto riguarda l'area del calcolo, gli indicatori di rischio sono riferiti alla difficoltà nella rappresentazione delle quantità, nel loro confronto e manipolazione (aggiungere e sottrarre) e nella capacità di astrazione della numerosità al di là del dato percettivo dell'oggetto o degli oggetti. Interventi per I'individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell'infanzia n Le difficoltà eventualmente emerse dalle attività di identificazione non debbono portare all'invio dei bambini al servizio sanitario, ma ad un aumento dell'attenzione ed alla proposta di specifiche attività educative e didattiche. Si sottolinea, al riguardo, che nella scuola dell'infanzia non è previsto effettuare invii al servizio specialistico per un sospetto di DSA. Interventi per I'individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell'infanzia Un discorso a parte può essere fatto per quei bambini che presentano già un disturbo del linguaggio conclamato o altri disturbi significativi, che possono o meno avere come evoluzione un DSA: in questi casi i bambini dovranno essere awiati ad un percorso diagnostico e ad eventuale presa in carico specialistica prima dell'ingresso nella scuola primaria. Interventi per I'individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell'infanzia n L’attività di potenziamento, costruita sulla base degli indicatori utilizzati per la rilevazione del rischio è da attuarsi sull'intero gruppo di bambini e può costituire un contesto di osservazione sistematica utile a identificare eventuali ulteriori ritardi di sviluppo nonché a realizzare un percorso formativoprogettuale in continuità con il successivo ordine scolastico. Interventi per I'individuazione del rischio e la prevenzione dei DSA nella scuola dell'infanzia L'identificazione delle difficoltà di sviluppo può essere attuata attraverso lo strumento dell'osservazione sistematica. In ogni caso, la realizzazione di percorsi formativo-progettuali per I'intero gruppo di bambini, che va anteposta alla segnalazione alle famiglie per l'invio ai servizi sanitari, deve comunque costituire materia di dialogo e di scambio educativo con le famiglie stesse, al fine di individuare e di condividere i percorsi migliori per ciascun singolo bambino. Osservazione sistematica: finalità n Rilevazione di situazioni di rischio n Attivazione di percorsi formativo progettuali da monitorare per rilevarne l’efficacia n Dialogo e scambio educativo con le famiglie n Continuità didattica e metodologica con la scuola primaria n Prevenzione e monitoraggio del processo di apprendimento ( inserimento POF : elemento di qualità del servizio scolastico) COSA OSSERVARE n LINGUAGGIO n CONCETTUALIZZAZIONE SULLA LINGUA SCRITTA n SCHEMI CONCETTUALI SULLA LETTURA n CONSAPEVOLEZZA METAFONOLOGICA n LE COMPETENZE NUMERICHE PREVERBALI ( discriminare piccole quantità; acuità numerica; processo di stima) n LE COMPETENZE NUMERICHE VERBALI ( associare le etichette alle quantità). Scuola e DSA Interventi di prevenzione primaria Identificazione precoce q q q q Prove di valutazione: - questionario osservativo IPDA - prove di scrittura spontanea - prove di consapevolezza metafonologica Continuità (passaggio di informazioni tra ordini diversi di scuola) Prove di rilevazione Osservazioni sistematiche e periodiche degli antecedenti cognitivi di scrittura lettura e calcolo (monitoraggio) IPDA QUESTIONARIO n n n n n n n n Il questionario si compone di 43 item suddivisi in due sezioni principali: “abilità generali”(relative all’idoneità all’apprendimento in genere) aspetti comportamentali (item 1-9) motricità (item 10-11) comprensione linguistica (item 12-14) espressione orale (item 15-19) metacognizione (item 20-23) altre abilità cognitive (memoria. prassie, orientamento) (item 24-33) Ø Batteria di prove per approfondire le situazioni risultate a rischio dopo la somministrazione del QUESTIONARIO OSSERVATIVO IPDA Ø Piani operativi da realizzare nel corso dell’ultimo anno di scuola dell’infanzia per il potenziamento delle abilità carenti Batteria Intelligenza Numerica BIN D. Lucangeli, A. Molin, S. Poli • Prova n. 1: Scrittura di numeri arabici • Prova n. 2: Enumerazione avanti e indietro • Prova n. 3: Lettura di numeri in codice arabico • Prova n. 4: Corrispondenza nome-numero • Prova n. 5: Comparazione di numeri arabici • Prova n. 6: Corrispondenza numero-quantità • Prova n. 7: Confronto tra numerosità: DOTS • Prova n. 8: Presintassi uno-tanti • Prova n. 9: Presintassi ordine di grandezza • Prova n. 10: Seriazione di numeri arabici • Prova n. 11: Completamento di serie Sono utili le attività di copiatura? n L’utilità è legata allo scopo per cui si propone l’attività. n Se è per sciogliere la mano, ci sono modi molto più divertenti. n Se è per offrire modelli ( di che cosa, di calligrafia?) appare poco efficace. n Se è per far memorizzare la stringa di segni che costituisce una parola , la scrittura è costruzione e non memorizzazione. Sono utili le attività di copiatura? n Quindi è un’attività inutile , oltre che noiosissima, se non è fatta per scopi precisi: copio l’indirizzo di Silvia perché mi ha invitata. n Copio la lista degli ingredienti per la torta che ci prepara la cuoca , così la mamma me la rifà. Come scrivono i bambini, Marina Pascucci,Carocci Faber PROVE VISUO-GRAFOMOTORIE Le componenti implicate nel processo di copia sono: 1. Discriminazione visiva 2. Prassia costruttiva che permettono di riprodurre le singole parti che compongono il modello, in questo caso i grafemi, rispettandone i rapporti spaziali Solo l’ultima componente viene messa al servizio del processo di scrittura Emozioni e aspettative: Insegnanti ü Scuola dell’infanzia - senso “dell’affidare” - condivisione di aspettative e responsabilità ü Scuola primaria - attese sulle nuove relazioni da costruire (bambino, gruppo-classe, famiglia) - aspettative sugli apprendimenti Emozioni e aspettative: Ansie dei bambini ü Temono di deludere le aspettative dei genitori Un pensiero che li tormenta è se il vostro sarà davvero un amore senza condizioni: “Mi ameranno ancora dopo… la prima sgridata della maestra, aver sbagliato le prime parole scritte, aver rotto la prima matita, aver perso il temperamatite …..” L’ingresso nella Scuola Una eventuale difficoltà nelle prime acquisizioni n n n n n disorienta tutti rinforza l’ansia e la preoccupazione attiva tentativi di soluzione stimola la ricerca di una causa attiva la ricerca del colpevole L’ingresso nella Scuola Le reazioni dei grandi n n n n n n n richiesta di maggior impegno aumento dei tempi di lavoro limitazione delle attività extrascolastiche rimproveri punizioni contrasti all’interno della famiglia “Disagio” tra famiglia e scuola Emozioni e aspettative: Ansie dei bambini Temono l’abbandono, la separazione dalle sicurezze della casa e della scuola dell’infanzia: (bosco-scuola: gli oggetti–legame =“sassolini”) “Vorrei portare la mia valigetta con il nome e la foto… così non mi perdo”. “Vorrei rimanere qui , mi sono abituato a stare qui. Lì mi fanno fare le schede e non devi sbagliarle” “ Non si deve piangere se no la mamma fa tardi. Penso che non piangerò, a me invece a volte, spesso mi viene da piangere” “La mamma mi accompagnerà ed entrerà dentro con me. Saremo separati, ma all’uscita ci ritroviamo insieme” Emozioni e aspettative: Ansie dei bambini “Alle elementari… lì non si scherza !” “Il primo giorno di scuola i bambini non sanno niente: non sanno come si chiamano gli amici, le maestre …” Emozioni e aspettative: Ansie dei bambini “Ho tanta paura perché la mamma dice che quando andava a scuola lei, se sbagliava, le davano brutti voti … E se anche io scrivo male?” “Ci fanno scrivere tutto il primo giorno di scuola … ma io so scrivere solo il mio nome!” “Si deve scrivere senza mai fermarsi… E se non ci riesco?” Emozioni e aspettative: Ansie dei bambini “I miei genitori mi hanno detto che a scuola le maestre sgridano” “A scuola si fanno cose difficili e quando si sbaglia ci mettono in castigo” “ La nonna mi ha detto che mettono dietro la lavagna. Quando sono entrata dentro l’aula ho visto che la lavagna era attaccata al muro. Come faccio ad andare dietro la lavagna?” Dietro alla lavagna ?..? Emozioni e aspettative: Ansie dei bambini I pensieri di Pinocchio Pinocchio con il suo bravo Abbecedario sotto il braccio, prese la strada che menava alla scuola e strada facendo, fantasticava nel suo cervellino mille ragionamenti e mille castelli in aria … ”Oggi alla scuola voglio subito imparare a leggere; domani imparerò a scrivere e domani l’altro imparerò a fare i numeri…”. I pensieri di una bambina Oggi faccio la prima... domani faccio la seconda … e poi basta!!! Emozioni e aspettative: aspettative dei bambini “Voglio conoscere i mondi: la Grecia, la Francia” “Voglio conoscere l’inglese, il tedesco” “Voglio imparare a scrivere su tutto in ogni maniera” “Voglio imparare a leggere tutto quello che voglio” “Ci sono i quaderni di tutti i tipi: a righe, a quadratini, a quadrati grossi” “Se si sta buoni e si studia ci danno i numeri : 0…30… Voglio imparare a leggere tutto quello che voglio! Motivazione alla lettura n n n n n n n n Possiamo leggere i libri da soli Possiamo leggere i cartelli stradali per sapere dove è Bologna o Firenze. Bisogna leggere per il lavoro, me lo ha detto la mamma. Leggere il calendario, sms, il computer Leggere le scritte nei film Leggere i giornali quando uno è adulto Leggere i prezzi nei vestiti Leggere le istruzioni per costruire un gioco. CICATRICI SULLA VERNICE FRESCA Perche’? Al lettore adulto dite: “E’ faticoso frequentare i bambini”. Avete ragione. Poi aggiungete: “Perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.” Ora avete torto. Non è questo che più stanca… “E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi all’altezza dei loro sentimenti. Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.… per non ferirli.” Janusz Korczak . Quando ridiventerò bambino