formazione allenatori ed educatori
allenamento invisibile
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attività motoria adattata
•metodologie di lavoro costantemente dirette
al miglioramento delle capacità coordinative
•adeguato approccio psicologico
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• Cinestesia sensazione globale dei movimenti
del proprio corpo e capacità di controllarli
• Propriocettori elementi di fibre nervose, posti
in muscoli e tendini, preposte all’informazione
sulle posizioni degli arti e sulla posizione del
corpo. Fusi neuromuscolari, Fusi neurotendinei
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propriocettori
esterocettori
Recettori del movimento
Superficie della pelle
SENSAZIONE E PRESA DI
COSCIENZA DEL CORPO
emozioni
Telerecettori
Enterocettori
Posizionati negli organi interni
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Olfatto udito vista
propriocezione
vista
Apparato vestibolare
Sensazione e presa (equilibrio)
di coscienza del
movimento
udito
Esterocezione (pelle)
emozioni
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prestazione
aumento della difficoltà
performance supply
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performance supply
• Utilizzo integrato dei canali di informazione
sensoriale per il miglioramento della tecnica
sportiva
• Conoscenza e sviluppo delle informazioni
cinestetiche nel gesto motorio
• Presa di coscienza della “sensazione del corpo”
e della “sensazione del movimento”
• Corretto sviluppo ed economico utilizzo delle
proprie abilità mentali
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forma
• Tecnica
contenuto
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Forma
• Movimento effettivamente eseguito
• Posizioni, stazioni e spostamenti dei
segmenti corporei
• Configurazione esterna del gesto
• Modello apparente di prestazione
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Contenuto
•
•
•
•
•
Funzioni SNC
Funzioni SNP
Tensione e rilassamento dei muscoli
Lavoro di propriocezione
Utilizzazione di forze esterne (gravità,
energia centrifuga, accelerazioni)
• Emozioni
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Contenuto
Forma
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parola chiave
• sentire
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Educazione all’Insuccesso
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autostima
considerazione che un individuo
ha di se stesso
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autostima
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autoefficacia
riguarda le convinzioni della persona
circa le proprie capacità di eseguire il
corso di azioni necessario a
raggiungere un risultato desiderato
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autoefficacia
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bisogni
autorealizzazione
stima
appartenenza
sicurezza
fisiologici
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bisogno di autorealizzazione
essere tutto ciò che si è in grado di
essere
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l’allievo che non ha percorso da solo almeno
la metà del cammino, non ha appreso nulla
“Socrate”
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benefici del fallimento
• il riuscire in tutti i compiti solo
apparentemente accresce l’autostima
• perché al primo insuccesso
(inevitabile) il ragazzo/a non
possiederà il giusto livello di
“allenamento” per affrontare questo
nuovo “senso del se’” (delusione)
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effetti
•
•
•
•
•
attribuzione causale esterna
disagio
stress
sentimenti di inferiorità
abbandono
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• da recenti ricerche è emerso che i soggetti ansiosi con
difficoltà di apprendimento, presentano una scarsa stima
di se stessi e un “locus of control” esterno, causa di una
tendenza a ritenere che ogni situazione nella quale viene
percepito uno stato di benessere o malessere non
dipenda da una capacità interna di agire sulla realtà, ma
da fattori esterni nei confronti dei quali si è impotenti (ad
es., un bambino che anziché affermare che
l’interrogazione è andata bene perché era preparato,
riferisce che gli ha fatto “domande facili”
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frustrazione
stato psicologico risultante da un
mancato soddisfacimento di un
bisogno o di una volontà
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frustrazione (livello salutare)
•
•
•
•
•
rispetto regole
rispetto compagni
rispetto degli adulti
rispetto del genitore
allenamento a non soddisfare
immediatamente i bisogni
• allenamento ad autogestirsi
• consapevolezza dei propri lutti
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frustrazione livello salutare
• non troppo intensa
• non protratta troppo a lungo
• non imposta unicamente da
comportamenti, atteggiamenti, credenze
degli adulti senza valutare il punto di vista
del bambino
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frustrazione
energia psichica
aggressività
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• aggressività
ad (verso) e gradi (camminare)
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andare verso l’ostacolo
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l’aggressività risulta dal flusso di
eccitazione che percorre il sistema
muscolare, specialmente i grossi muscoli
della schiena, delle gambe e delle braccia.
Questi muscoli servono a stare in piedi e a
muoversi. Il significato originario della
parola “aggressione” è “muoversi verso”,
azione che dipende dal funzionamento di
questi muscoli.
“Lowen”
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tollerare e superare la frustrazione
è il nuovo e divertentissimo gioco
del nostro ragazzo
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autostima
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sostegno educativo
• diamo agli allievi dei “ganci” ai quali si
possono aggrappare quando incontrano
delle difficoltà
• gli allievi possono e devono utilizzare i
“ganci” anche senza l’educatore
• scoperta dei propri limiti (vedi Mario, non
sei bravo a saltare, ma guarda come sei
veloce nella corsa)
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sostegno educativo
• adeguata comunicazione
• fiducia
• empatia
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“e’ necessario sapere se un individuo
continuerà ad andare avanti anche
quando la situazione diventerà frustrante.
La mia impressione è che, dato un
determinato livello di intelligenza, il reale
successo di un individuo sia funzione non
solo del talento, ma anche della capacità
di sopportare la sconfitta.”
“Goleman”
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imprevisto
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educazione all’imprevisto
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educare a non diventare ansiosi
davanti all’imprevisto
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gli imprevisti sono esigenti e richiedono
alcune condizioni assolutamente
necessarie affinchè si sviluppino per
favorire un processo di crescita.
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ascolto attento, concentrato e molto
presente, un ascolto soprattutto fatto
spesso di silenzi in cui il genitore è capace
di trattenersi, di non anticipare, di fermarsi.
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questo permette agli allievi di crearsi una
competenza all’ascolto
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la possibilità di fermarsi e valutare.
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• metaforicamente è un po’ come se questo
cammino fosse fatto su strade di campagna,
piste ciclabili, tracciati da trekking in cui è
possibile fare una pausa, godere della natura
e dell’ambiente circostante, conoscere un po’
meglio i luoghi che si stanno attraversando,
in cui capita a volte di doversi fermare per
chiedere indicazioni a differenze di
autostrade sicure, veloci, rassicuranti e anche
più noiose, che ti portano alla meta senza
problemi ma solo a quella o a quelle più
vicine
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la curiosità al centro di tutto!! La curiosità
di tutti e prima di tutto dell’ insegnante
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• l’incertezza che permette lo sviluppo di
nuovi scenari, nuovi a tutti educatori e
allievi. L’incertezza che può diventare una
sorta di stile e di modalità di approccio alla
vita, della quale educatori e allievi si
alimentano, quando si presenta, e la
accolgono con l’entusiasmo del mistero
che porta.
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l’imprevisto permette lo sviluppo della
capacità di far emergere interrogativi, e di
sostenere gli allievi nelle loro capacità di
ricerca
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l’inatteso ci sorprende. Il fatto è che ci siamo
fermati con troppa sicurezza nelle nostre teorie
e nelle nostre idee le quali non hanno alcuna
possibilità di accoglienza per il nuovo. Il nuovo
spunta continuamente. Non possiamo mai
prevedere il modo in cui si presenterà ma
dobbiamo aspettarci la sua comparsa e cioè
attenderci l’inatteso. E una volta giunto l’inatteso
si dovrà essere capaci di rivedere le nostre
teorie e idee più che far entrare con forza
l’imprevisto nelle nostre idee incapace di
accoglierlo veramente.
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empatia
vedere le cose dal punto di vista dell’altro
(figlio/a), quindi entrare nel suo “pathos”
(empatia: in-pathos), nell’emozione del figlio/a.
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il temperamento non è destino
ciò che fa davvero la differenza sono le
risposte emotive che i bambini
apprendono mentre crescono
“Goleman”
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• Il problem solving è la più alta forma di
apprendimento
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educazione
ex ducere
l’educatore propone ed in certi
momenti si deve tirare fuori
dall’attività
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• La vita di un bambino si sviluppa
all’interno di una rete di legami e la sua
soggettività si costruisce attraverso le
relazioni con gli altri
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rispettare e valorizzare ogni ragazzo/a,
considerarlo diverso dagli altri,
considerarlo in maniera diversa, perché
essi sono tutti diversi.
uguale con tutti?
No, diverso con tutti!!!!!!
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se non si sperimenta la solitudine di fronte
al nuovo che ci aspetta, di fronte all’ignoto
che non si sa ancora come definire, non si
può vivere in modo sano la rabbia di dover
crescere!
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presa di coscienza delle proprie
emozioni
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anestetizzare la mente
• no allenamento alla frustrazione
• no allenamento al “sentire”
• eventi emotivi troppo forti
• anestesia della mente
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anestesia della mente
il processo che l’adolescente mette in atto,
evitando ogni rappresentazione cognitiva
di eventi emotivi avvertiti troppo minacciosi
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solo con l’accettazione della mancanza si
permette un percorso di ricerca verso uno
sviluppo orientato alla verità. Solo
attraverso un dialogo costante e profondo
con le proprie emozioni, anche quelle più
dolorose, ci è consentito di arricchire il
senso della vita.
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figura dell’insegnante insegnato
periodicamente domandarsi:
• che cosa ho appreso oggi io insegnante
dai miei allievi?
• ho agito per educare e per amare o per
sistemare le mie tensioni?
• crescita personale
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individualizzare e
personalizzare
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agisco per spegnere le tensioni
personali o per educare?
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educare significa organizzare, strutturare,
configurare, formare, consigliare, ma
anche rendere possibile una scelta ed una
differenziazione da sé
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gli educatori come i formatori, ad un certo
momento del processo educativo vanno
“simbolicamente eliminati” dagli allievi.
Senza eliminazione simbolica,
individuazione, sviluppo della personalità,
e crescita della dimensione affettiva
vengono a bloccarsi.
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