“Conferenze di zootecnia, assistenza tecnica 2010/2011” Provincia di Novara Armeno 18 febbraio 2011 Come produrre un latte di qualità e mantenere un buono stato di salute delle bovine Prof. Giovanni Savoini Dipartimento di Scienze e Tecnologie Veterinarie per la Sicurezza Alimentare Università degli Studi di Milano Andamento percentuale grasso e proteina del latte durante la lattazione mg/100 ml Rapporto proteina/grasso: 0,85-0,90 Es. : 3,40/3,90 = 0,87 4 3,9 3,8 3,7 3,6 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3 2,9 2,8 Grasso (%) Proteina (%) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Controlli funzionali mensili APA Grasso mg/100 ml Valori elevati di grasso all’inizio della lattazione sono indice di chetosi Valori bassi di grasso sono indice di acidosi L’inversione grasso/proteine è indice di acidosi 4 3,9 3,8 3,7 3,6 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3 2,9 2,8 Grasso (%) Proteina (%) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Controlli funzionali mensili APA lipidi Aumentare la sintesi endogena mammaria Orientare le fermentazioni ruminali a produrre maggiori quantità di acetato e butirrato Incremento del tenore in grasso (anche 2 punti percentuali) del latte intervenendo sull’alimentazione : 1. > foraggio/concentrato 2. > quota sottoprodotti fibrosi ad elevata degradabilità ruminale 3. Macinazione grossolana dei cereali 4. 75% NDF da foraggio con sufficiente apporto di peNDF 5. Adeguato potere tampone e capacità scambio cationico materie prime 6. Fieno di medica (1-2 kg) o paglia (0.40.5 kg) 7. Evitare somministrazione di grassi vegetali non protetti 8. Somministrazione di sostanze tamponanti (bicarbonato di sodio 100-200 g capo/d insieme ad ossido di magnesio in rapporto 3:1) 9. Somministrazione lievito di birra 10. Somministrazione di malato 11. Somministrazione di fattori lipotropi (colina 30g/capo/d , metionina 1030g/capo/d Proteina mg/100 ml Valori bassi di proteina sono indice di insufficiente apporto di energia (amido e zuccheri) con la dieta Valori bassi di proteina sono spesso associati a problemi di fertilità 4 3,9 3,8 3,7 3,6 3,5 3,4 3,3 3,2 3,1 3 2,9 2,8 Grasso (%) Proteina (%) 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 Controlli funzionali mensili APA Livelli di proteina nel latte inferiori alla media di stalla sono associati a inferiore fertilità e ad una maggiore probabilità di eliminazione (riforma) Deviazione del livello di proteina nel latte e fertilità Deviazione del livello di proteina nel latte e probabilità di riforma Tena-Matinez et al., 2009 proteina Incrementare quantità totale di aminoacidi che raggiunge l’intestino = buona efficienza delle fermentazioni ruminali Controllare il profilo aminoacidico della proteina duodenale Incremento del tenore di proteina nel latte : 1. < foraggio/concentrato 2. > NSC 35-41% s.s. o in rapporto con NDF 0.9-1.2 3. Fonti amilacee a diversa fermentiscibilità ruminale 4. Corretta % PG ed uso di fonti proteiche poco degradabili 5. Valutazione della proteina metabolizzabile 6. somministrazione di fonti proteiche ad elevato valore biologico 7. Utilizzo di aminoacidi protetti a livello ruminale (metionina e lisina 1:3) Urea 8 di 51 urea LA CONCENTRAZIONE DI UREA NEL LATTE E’ UN UTILE STRUMENTO DI PREVISIONE RIGUARDO L’ESCREZIONE DI AZOTO NELLA BOVINA DA LATTE: Fattori di conversione per RANGE DI RIFERIMENTO DEL TENORE DI UREA NEL LATTE trasformare l’urea ad azoto ureico e per trasformare le ECCESSO proteina Ridotta ingestione unità di misura: degradabile e solubile Ridotta produzione Epatopatie Valori di urea - per trasformare il valore superiori a 30-35 di urea in azoto ureico : CARENZA DI NSC Rischi di chetosi e mg/100ml DIVIDERE PER 2,18 zoppie (Es: 35mg/100ml urea=16 Problemi di fertilità mg azoto ureico) ECCESSO DI NSC Ridotta ingestione - per trasformare il valore di urea da mg/100 ml a Ridotta produzione Valori di urea mmoli/l: DIVIDERE PER CARENZA proteina inferiori a 20-23 6,03 degradabile e solubile mg/100ml Rischi di acidosi (Es: 35mg/100ml urea=5,8mmoli/urea) Rischi di fertilità urea L'assunzione di razioni ad alto tenore proteico comporta un innalzamento dell'urea, mentre aumentando l'energia della razione si verifica di solito un decremento della sua concentrazione. Nelle bovine l'elaborazione delle proteine e dei carboidrati a livello ruminale influenza la concentrazione d'urea: aumentando i carboidrati (cereali) in razione, si ha anche un aumento della produzione microbica ruminale, con un conseguente calo dell'ammoniaca nel rumine e dell'urea nel sangue. Principali cause delle variazioni nella concentrazione di urea PROBABILI CAUSE CONCENTRAZIONE Eccesso proteico (proteine degradabili) Aumento Eccesso energetico Calo Aumento ingestione acqua Calo Calo ingestione acqua Aumento Metionina +Lisina protette Calo Aumento ingestione S.S. Aumento Ore successive al pasto Aumento Temperatura elevata Aumento Stress Aumento Potenziale genetico elevato Calo Cellule somatiche 11 di 51 cellule somatiche NEUTROFILI MACROFAGI LINFOCITI CELLULE EPITELIO GHIANDOLARE • Meccanismo di difesa della mammella nei confronti dei patogeni • Sono normalmente presenti nel latte • < = 50.000 un loro aumento deriva da traumi o fenomeni infiammatori (mastiti) • Rappresentano un buon parametro per valutare la sanità della mammella cellule somatiche Un aumento del contenuto delle cellule somatiche si registra nei primi mesi di lattazione: Bilancio energetico negativo Depressione immunitaria post-parto Particolari patologie metaboliche (chetosi, acidosi, ipocalcemia, etc. ) Micotossine presenti negli alimenti Corretta profilassi nutrizionale dei fenomeni di mastite comporta: 1. Somministrazione diete bilanciate nelle varie componenti 2. Riduzione del bilancio energetico negativo 3. Prevenzione ipocalcemia 4. Controllo e contenimento micotossine alimentari 5. Somministrazione micronutrienti che stimolino risposta immunitaria Pascolo 14 di 51 • Il pascolo non permette di conoscere l’assunzione di alimento, di nutrienti e conseguentemente è difficile determinare con esattezza le necessarie integrazioni. • Solo una accurata gestione del pascolo (rotazione) può permettere un’adeguata assunzione di foraggio di alta qualità (digeribilità) • La rotazione del pascolo implica un pascolamento intensivo per un periodo limitato di tempo (8-9 giorni) seguito da un periodo di riposo. • In questo modo si riducono le forti variazioni di produzione di latte che si riscontrano nelle bovine al pascolo La produzione di latte varia con la rotazione del pascolo La produzione di latte varia con la rotazione del pascolo Perché varia la composizione del pascolo Il contenuto in nutrienti dell’erba varia nelle foglie, nello stelo e della distribuzione Quanta s.s. viene assunta al pascolo? • Le bovine pascolano da 6 a 9 ore al giorno. • Il numero di assunzioni per minuto è abbastanza costante (55-65) • Quindi la quantità di s.s. assunta dipende dalla dimensione delle singole assunzioni Quanta s.s. viene assunta al pascolo? • Con pascolo rigoglioso (0,5 g s.s. per assunzione): • 60 assunzioni/min x 8 h = 14,4 kg s.s. • Con pascolo meno rigoglioso (0,25 g s.s. per assunzione): • 65 assunzioni/min. x 9 h = 8,8 kg s.s. Philip e Leaver (1989) • Un buon pascolo potrebbe soddisfare i fabbisogni per produrre 15-20 litri di latte Assunzione di ss (% PV) (21 giorni dopo il parto) Correlazione tra l’assunzione di sostanza secca, % del PV, 1 giorno prima e 21 dopo il parto. Assunzione di ss (%PV) (1 giorno prima del parto) Grummer, 1995 I fabbisogni di glucosio sono superiori rispetto alle richieste nel periodo di transizione Drackley et al., 2001 Bilancio energetico e fertilita’ nella bovina da latte • L’elevata richiesta di principi nutritivi glucogenici (ac.propionico, glucosio) e forse aminogenici (aminoacidi) per la produzione del latte esita in un insufficiente apporto degli stessi principi per il normale sviluppo dei follicoli Bilancio energetico e fertilita’ nella bovina da latte • In situazioni di bilancio energetico negativo le concentrazioni di insulina restano basse, riducendo notevolmente il livello di rilascio pulsatile dell’LH • Il periodo piu’ importante e’ compreso tra una settimana prima e due settimane dopo il parto Alpeggio (pascolo) ed apporti energetici L’energia è il primo fattore limitante per le bovine ad alta produzione in alpeggio o al pascolo e che non ricevono integrazione di concentrati L’assunzione di sostanza secca di bovine al pascolo è inferiore rispetto a bovine alimentate con unifeed È necessario un supplemento (concentrato) per raggiungere il potenziale genetico di assunzione di sostanza secca L’integrazione con concentrati a bovine al pascolo consente di ottenere • • • • +24% +22% +4% -6% di assunzione di sostanza secca di latte del contenuto proteico del latte del contenuto lipidico del latte Assunzione di s.s. e produzione di latte a bovine al pascolo o alimentate con unifeed Pascolo Unifeed Assunzione s.s. (kg) 19,0 23,4 Latte (kg/d) 29,6 44,1 Hayirli et al., 2002 Tasso di sostituzione: riduzione di assunzione di pascolo per ogni kg di concentrato • Il tasso di sostituzione è influenzato dalla disponibilità e dalla digeribilità del pascolo, dalla qualità e dalle caratteristiche del concentrato somministrato e dallo stadio di lattazione • Minore è il tasso di sostituzione, maggiore è la risposta attesa per kg di concentrato supplementare Effetto dell’integrazione con concentrati a bovine al pascolo Limitata disponibilità di pascolo Solo pascolo Ass. s.s. (kg) Elevata disponibilità di pascolo + *concentrato Solo pascolo + *concentrato 18,30 24,10 21,20 24,80 Conc. (kg s.s.) 0,80 8,60 0,70 8,70 Pasc. (kg s.s.) 17,50 15,50 20,50 16,10 PG (%s.s) 19,70 17,90 19,30 17,50 NDF (%s.s.) 55,20 42,30 54,20 41,90 1,62 1,70 1,63 1,70 NEl (Mkal/kg) *Concentrato a base di cereali e sottoprodotti PG 13,4%tq, NSC 59,2%tq, NDF 17,4%tq Bargo et al. 2002 Effetto dell’integrazione con concentrati a bovine al pascolo Limitata disponibilità di pascolo Solo pascolo Latte (kg/d) Grasso (%) Proteinea (%) N ureico (mg/100ml) NEFA (meq/l) + *concentrato Elevata disponibilità di pascolo Solo pascolo + *concentrato 19,10 29,70 22,20 3,82 3,29 3,79 3,32 2,98 3,08 2,93 3,11 13,90 11,60 14,20 380,40 282,50 308,20 *Concentrato a base di cereali e sottoprodotti PG 13,4%tq, NSC 59,2%tq, NDF 17,4%tq 29,90 11,10 243,70 Bargo et al. 2002 Sviluppo e funzionalita’ follicolare (Rhodes et al. 2003) Quali concentrati è utile somministrare alle bovine al pascolo ? Concentrati contenenti cereali (mais) in quanto l’erba è mediamente ricca in proteina ma povera in energia Amido degradato a livello ruminale g kg DM AMIDO : RISERVA ENERGETICA DEL MONDO VEGETALE Amido non degradato a livello ruminale g kg DM INFLUENZA DEI TRATTAMENTI SULLA DEGRADABILITA’ DELL’AMIDO La riduzione delle dimensioni delle particelle aumenta la degradabilità dell’ amido a livello ruminale Degradabilità amido Influenza delle dimensioni delle particelle di alimento sull’effettiva degradabilità dell’amido ● cereali velocemente degradati ◙ cereali lentamente degradati ○ leguminose Media dimensioni particelle (mm) (Offner et al., 2003) INFLUENZA DEI TRATTAMENTI SULLA DEGRADABILITA’ DELL’AMIDO L'amido è presente sotto forma di granuli a struttura semicristallina: il trattamento a calore altera tale struttura (processo di gelatinizzazione), rendendo l'amido più dedradabile a livello ruminale e più digeribile a livello intestinale Il raffreddamento conduce a parziali fenomeni di ricristallizzazione dell'amido, ne riduce parzialmente la digeribilità. Mais farina Mais fiocchi Mais pastone Degradabilita’ ruminale % 76 85 86 VELOCITA’ DI DEGRADAZIONE DI AMIDO E PROTEINA Le quote di PG e amido degradate nel rumine dopo 12 ore per frumento (∆), orzo (▲) ed avena (□) sono superiori al 98% confermando che queste quote sono state a completa disposizione delle popolazioni microbiche del rumine Le quote di PG e di amido degradate nel rumine alla medesima ora per il mais (○) ed il sorgo (●) raggiungono rispettivamente meno dell’ 80% e meno del 66% ○ mais ● sorgo ∆ frumento ▲ orzo □ avena (Herrera-Saldana et al., 1990) Costante di degradazione reale = Kd / (Kd+Kp) FERMENTESCIBILITA’ DEI CARBOIDRATI CONTENUTI IN DIVERSI ALIMENTI PER I RUMINANTI GLUCIDI TEMPI DI FERMENTAZIONE RUMINALE A1 - ACIDI ORGANICI (insilati) 1-2% /ora A2 - ZUCCHERI SOLUBILI 150-350 % /ora Melasso, siero latte (lattosio), carrube B1 - AMIDI 20 – 50 % / ora Frumento>orzo>mais>segaleavena cotti>crudi Pastone>granella B2 – PECTINA, BETA 20-50 % / ora Polpe bietola, pastazzo agrumi, buccette soia,cruscami, residui fermentazione 2-10 % / ora Fieni, insilati 0 % / ora Paglie, fieni troppo maturi GLUCANI B3 – CELLULOSA, PRINCIPALI ALIMENTI EMICELLULOSA C - FIBRA LIGNIFICATA, LIGNINA 39 di 51 Stima i valori di proteina digeribile intestinale: PDI = PDIM + PDIA PDI = proteina digeribile intestinale PDIM = proteina digeribile intestinale di origine microbica, che dipende dalla disponibilità di energia (PDIME) e di azoto (PDIMN) PDIA = Proteina digeribile intestinale di origine alimentare Figura 2.4. Sistema di valutazione delle proteine secondo l'INRA (INRA, 1988). Stima i valori di: Proteina solubile = A + B1 Proteina degradabile (RDP) = A + B1+ B2 (70-30%) + B3 (10%) Proteina non degradabile (RUP) = B2 (30-70%) + B3 (90%) + C Le diverse frazioni sono caratterizzate inoltre da una diversa digeribilità intestinale: Proteine: degradazione ruminale e digeribilità Frazione Degradazione rum.%/h Digestione Intestinale, % A Immediata non raggiunge l’intestino. B1 120-400 100 B2 3-16 100 B3 0.06-0.55 80 C 0 0 A: azoto non proteico; B1,B2,B3: proteina vera a diversa degradabilità ruminale - B1=veloce, B2=intermedia, B3=lenta; C: proteina non degradabile, non disponibile (proteina legata alla fibra ADF=ADIN). Figura 2.4. Sistema di valutazione delle proteine secondo il sistema Cornell (Cornell Net Carbohydrate Protein System (CNCPS), Sniffen et al., 1992) ed NRC (2001) CPM COMPOSIZIONE DELLE FRAZIONI DEI CARBOIDRATI: espresse come % sulla s.s. alimento choA1 Acidi organici choA2 Zuccheri choB1 Amido choB2 Pectine, betaglucani Totale Insilato mais 21,00 1,00 77,00 1,00 100 Mais granella 0,00 2,00 97,00 1,00 100 Mais granella fine 0,00 2,00 97,00 1,00 100 Mais fioccato 0,00 2,00 97,00 1,00 100 Mais pastone 2,00 2,40 94,00 1,60 100 Orzo 0,00 4,00 86,00 10,00 100 Sorgo 0,00 10,00 90,00 0,00 100 Frumento 0,00 3,00 92,00 5,00 100 Avena 0,00 5,00 85,00 10,00 100 CPM DEGRADABILITA’ RUMINALE DELLE DIVERSE COMPONENTI: espressa come %/h alimento choA1 Acidi organici choA2 Zuccheri choB1 Amido choB2 Pectine, betaglucani choB3 Cellulosa, emicellulosa Insilato mais 0,00 300,00 40,00 40,00 6,00 Mais granella 0,00 150,00 20,00 20,00 4,00 Mais granella fine 0,00 300,00 30,00 30,00 6,00 Mais fioccato 0,00 300,00 40,00 40,00 6,00 Mais pastone 0,00 200,00 27,00 27,00 5,00 Orzo 0,00 300,00 40,00 40,00 5,00 Sorgo 0,00 150,00 10,00 10,00 4,00 Frumento 0,00 300,00 40,00 40,00 5,00 Avena 0,00 300,00 30,00 30,00 5,00 CPM DIGERIBILITA’ INTESTINALE DELLE FRAZIONI: espressa come % effettivamente digerita alimento choA1 Acidi organici choA2 Zuccheri choB1 Amido choB2 Pectine, betaglucani choB3 Cellulosa, emicellulosa Insilato mais 100,00 100,00 92,00 92,00 20,00 Mais granella 100,00 100,00 75,00 75,00 22,00 Mais granella fine 100,00 100,00 85,00 85,00 25,00 Mais fioccato 100,00 100,00 95,00 95,00 20,00 Mais pastone 100,00 100,00 80,00 80,00 20,00 Orzo 100,00 100,00 75,00 75,00 20,00 Sorgo 100,00 100,00 75,00 75,00 20,00 Frumento 100,00 100,00 80,00 80,00 20,00 Avena 100,00 100,00 75,00 75,00 20,00 Come varia la qualità del latte delle bovine al pascolo ? • La più importante variazione è l’aumento di CLA nel latte (mg/g AG): 100 % pascolo 2/3 pascolo 1/3 pascolo 22,1 14,3 8,9 Increasing the level of fresh pasture feeding can increase small ruminants milk fat CLA, with higher values when animals consume grass at an early stage of growth Nudda et al., J.Dairy Sci., 88 (2005),1311-1319282 Chilliard et al., J.Dairy Sci., 86 (2003),1751-1770 2nd International Feed for Health Conference • Tromsø, Norway • 14-15 June 2010 Da dove derivano i CLA del latte? • L’acido rumenico (RA) – cis-9,trans 11 CLA rappresenta il 75-90% dei CLA totali del latte (0,30-0,55 g/100g acidi grassi del grasso del latte) • La principale fonte di RA è la sintesi endogena nella ghiandola mammaria tramite la conversione dell’acido vaccenico ad opera della Δ9-desaturasi • Una fonte minore è anche la biodrogenazione dell’ac.linoleico e linolenico nel rumine 46 di 51 Biodrogenazione ac.linoleico nel rumine Condizioni normali Acido linoleico Diete inducenti depressione grasso del latte a causa della formazione di trans-10,cis-12 CLA (ad es. diete ricche di acidi grassi insaturi o di NFC) (cis-9,cis-12 18:2) CLA-Ac.rumenico (cis-9,trans-11 CLA) CLA (trans-10, cis-12 CLA) Acido vaccenico (trans-11 18:1) trans-10 18:1 Acido stearico (18:0) Acido stearico (18:0) 47 di 51 Variazione dei CLA nel latte • E’ possibile incrementare il contenuto in RA nel grasso del latte tramite l’alimentazione: pascolo (erba verde) somministrazione di grassi alto livello di concentrati 48 di 51 Il pascolo fa aumentare il contenuto in CLA (g/100 g AG) del latte * STABULATE (Ins.mais e medica) 0.84c Cis-9,trans-11 CLA (RA) PASCOLO (Erba medica) 1.53b *tutte le bovine ricevevano 640 g/capo/d di olio di pesce e olio di girasole 1 a 3 p/p 49 di 51 Abu Ghazaleh et al., 2006 La somministrazione di olio di pesce e di olio di lino fa aumentare il contenuto in CLA (g/100 g AG) del latte di bovine al pascolo CONTROLLO (solo pascolo) Cis-9,trans-11 CLA (RA) 0.66a OPSL (Olio di Pesce e Semi di Lino) 2.56b Brown et al., 2007 Il pascolo modifica il colore e l’aroma del latte e derivati Carpino et al., 2004 Il pascolo modifica il colore del latte e derivati Carpino et al., 2004 Conclusioni • Il rapporto proteina grasso nel latte dovrebbe essere 0,85-0,90 • Bassi livelli di grasso nel latte sono indice di acidosi (eccesso di energia-amido e zuccheri) • Bassi livelli di proteina sono indice di scarsa assunzione di energia – amido e zuccheri • Bassi livelli di proteina sono associati ad ipofertilità • Le caratteristiche del latte sono un indice dello stato di salute della mandria Conclusioni • Fondamentale è l’apporto di energia per animali al pascolo • Utlizzare il pascolo per animali dalla metà alla fine della lattazione • Il pascolo modifica la composizione acidica del grasso del latte, l’aroma ed il colore del latte e derivati • Il latte di bovine al pascolo dovrebbe essere pagato di più