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2
SOMMARIO
AREA SOCIALE ....................................................................................................................................................... 5
Approccio Psico-Corporeo al lavoro con l'Anziano ......................................................................................................... 5
I disturbi del comportamento oro-alimentare ............................................................................................................... 6
Servizio regionale e locale di trasporto passeggeri ........................................................................................................ 7
Raccolta e trasporto RSU e RSAU.................................................................................................................................... 7
Introduzione alla pet therapy come strumento riabilitativo integrato ........................................................................... 8
Disturbi specifici dell’apprendimento e competenze correlate ..................................................................................... 8
L'uso del canto nelle ArtiTerapie e nei contesti educativi .............................................................................................. 9
Educare la voce per educare al contatto ........................................................................................................................ 9
Educare al gesto sonoro: la ninnananna e il racconto cantando .................................................................................. 10
Approccio Psico-Corporeo al burnout dell'Assistente Domiciliare ............................................................................... 11
Approccio Psico-Corporeo al burnout dell'Assistente Educativo Culturale (AEC) ....................................................... 12
Approccio Psico-Corporeo al burnout dell'Operatore front-office ............................................................................... 13
Lo sviluppo della soddisfazione del cliente/utente come strategia di miglioramento organizzativo ........................... 14
Il benessere organizzativo ............................................................................................................................................ 14
La dimensione soggettiva delle organizzazioni: tra emozioni e cultura aziendale ....................................................... 15
Team building: gestione dei gruppi di lavoro e del lavoro di gruppo ........................................................................... 16
Le competenze trasversali: risorsa strategica per lo sviluppo organizzativo ................................................................ 16
La gestione dei collaboratori: tra leadership situazionale e direzione per obiettivi ..................................................... 17
Tra strutture e funzionamento delle organizzazioni: aspetti oggettivi e soggettivi della vita organizzativa ................ 18
AREA COMUNICAZIONE E MARKETING ....................................................................................... 19
CONOSCERSI, COMUNICARE E RELAZIONARSI .............................................................................................................. 19
LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE: fare ed essere leader ...................................................................................... 20
EDUCARSI PER EDUCARE: metodi, tecniche, dilemmi e costi emotivi nella relazione d’aiuto ..................................... 21
FARE IL FORMATORE: metodi e tecniche di progettazione, erogazione e valutazione di un percorso formativo ....... 23
IL WEB MARKETING NELLE COOPERATIVE .................................................................................................................... 25
3
AREA AMMINISTRAZIONE ........................................................................................................................ 26
IL CONTROLLO DI GESTIONE NELLE COOPERATIVE ...................................................................................................... 26
AREA LINGUISTICA .......................................................................................................................................... 27
LABORATORIO “English at work” .................................................................................................................................. 27
4
AREA SOCIALE
APPROCCIO PSICO-CORPOREO AL LAVORO CON L'ANZIANO
Presentazione
Il lavoro di assistenza, o di riabilitazione, all'anziano richiede all'operatore l'acquisizione di molteplici
conoscenze e competenze tecniche e, sopratutto, la comprensione e il confronto con la condizione bio-psicosocio-esistenziale della terza età.
La rete familiare dell'anziano che si ammala, inoltre, spesso chiamata alla cura e all'assistenza del proprio
caro, in molti casi si trova impreparata e rischia di maturare dolorosi sentimenti di impotenza e disorientamento
nella attivazione della rete socio-assistenziale necessaria.
L'operatore che lavora con l'anziano diviene il fulcro e il punto di riferimento di questo complesso sistema, il cui
governo necessita della consapevolezza, e gestione, della propria risposta emotiva e relazione, al fine di
tutelarsi dai rischi di sovraccarico psico-corporeo (burnout) purtroppo frequenti in queste professioni.
L'approccio psico-corporeo al lavoro con l'anziano mira a favorire nell'operatore l'integrazione armonica di tutti
quelle competenze - e dei diversi livelli ai quali si rivolgono (l'anziano, la famiglia, la rete assistenziale e sociosanitaria) - attraverso lo sviluppo, e il potenziamento, di una competenza relazionale consapevole
(emotivamente ancor prima che cognitivamente) dei bisogni e dei limiti dell'anziano e della sua rete, e anche
dei limiti e dei confini del proprio intervento.
Obiettivi
Fornire all'operatore le nozioni di base dei processi bio-psico-socio-esistenziali dell'invecchiamento e
dell'intervento riabilitativo ad orientamento psico-corporeo.
5
I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ORO-ALIMENTARE
Presentazione
Coloro che s’interessano della cura dei disturbi del comportamento oro-alimentare hanno come scopo
principale il raggiungimento di una dieta ipo o ipercalorica a seconda che il soggetto cui si rivolgono debba
dimagrire o ingrassare. E’ proprio un paradosso chiedere ad un soggetto qualcosa che non sa fare e che è
proprio la causa della sua patologia e del suo malessere.
Certamente una dieta è importante ma ancora di più lo è il cambio dell’immaginario corporea che ognuno ha
di se stesso.
Questa immagine si forma nel cervello in base alle informazioni sensoriali che il corpo ed i muscoli gli inviano.
Molto spesso questa immagine non corrisponde alla realtà ed il soggetto può credere di essere diverso, ed
anche più grasso o più magro di quello che sia nella realtà. In questi casi il cervello organizza una postura (il
modo di essere al mondo e relazionarsi con gli altri) e dei comportamenti non adeguati. Perché il corpo manda
informazioni sbagliate? Perché il soggetto, per difendersi da situazioni subite, contrae, per troppo tempo, i
muscoli di alcuni a aree corporee che non riescono più a mandare informazioni di presenza (diventano
“mute”). Nell’immaginario corporeo, in quei casi, si formano dei buchi percettivi (che non si vedono o non si
sentono) che rendono l’Io dell’individuo troppo fragile.
Obiettivi
Fornire all'operatore degli strumenti per l'approccio psico-corporeo all'utente con disordini alimentari al fine di
rafforzare l’Io e modificarne l'immaginario corporeo nella direzione di una maggiore integrazione delle aree
corporee. Individuazione delle spezzature, dei confini corporei e delle modalità di appoggio.
6
SERVIZIO REGIONALE E LOCALE DI TRASPORTO PASSEGGERI
Presentazione
L'aggressività dei passeggeri, il traffico, i tempi di percorrenza troppo stretti, l'impossibilità (o la fretta) di
mangiare, di espletare i bisogni fisiologici, oppure i passeggeri che disturbano, che impediscono la visibilità, la
monotonia, il rumore, le vibrazioni, la posizione di guida scomoda, etc... sono tutti fattori che mettono a dura
prova la tenuta dell'organismo. Soprattutto quando manca la possibilità di recuperare, di intravedere un
cambiamento, di condividere i problemi (o qualche soluzione) con i colleghi.
Obiettivi
I gruppi omogenei ad orientamento psicofisiologico mirano a supportare l'autista nella ricerca, a partire dalla
sua reale esperienza, di strumenti, pratici e conoscitivi, utili per far fronte a quei fattori.
RACCOLTA E TRASPORTO RSU E RSAU
Presentazione
L'aggressività dei cittadini, il traffico intenso (e pericoloso) e le reazioni di insofferenza degli automobilisti, i
tempi di lavoro troppo stretti, l'impossibilità di espletare i bisogni fisiologici, le discussioni con i caposquadra, la
monotonia, l'isolamento sociale, la mancanza di sostegno nella risoluzione dei problemi, l'esposizione a
condizioni climatiche esasperate, il disagio dovuto alla presenza di rifiuti maleodoranti, etc... sono tutti fattori
che mettono a dura prova la tenuta dell'organismo. Soprattutto quando manca la possibilità di recuperare, di
intravedere un cambiamento, di condividere i problemi (o qualche soluzione) con i colleghi.
Obiettivi
I gruppi omogenei ad orientamento psicofisiologico mirano a supportare l'operatore nella ricerca, a partire
dalla sua reale esperienza, di strumenti, pratici e conoscitivi, utili per far fronte a quei fattori.
7
INTRODUZIONE ALLA PET
RIABILITATIVO INTEGRATO
THERAPY
COME
STRUMENTO
Presentazione
Il valore terapeutico degli animali è ormai riconosciuto da tempo; sempre più numerosi sono, infatti, gli ambiti
in cui la pet therapy viene utilizzata come efficace strumento riabilitativo. Gli interventi possono coinvolgere
tutte le fasce evolutive dai bambini, della prima infanzia agli anziani, e gli obiettivi che si possono raggiungere
sono molteplici. Gli animali impiegati per svolgere attività riabilitativa sono numerosi ed ognuno di essi ha
proprie peculiarità che se sapientemente utilizzate possono agevolare il processo terapeutico in modo creativo
e piacevole.
Obiettivi
I gruppi di studio mirano a fornire agli operatori un linguaggio condiviso sul territorio nazionale e non solo. Si
forniranno strumenti, pratici e conoscitivi, utili all’operatore per meglio comprendere la peculiarità di tale
intervento. Si approfondiranno le caratteristiche degli animali e dei possibili fruitori.
DISTURBI SPECIFICI
CORRELATE
DELL’APPRENDIMENTO
E
COMPETENZE
Presentazione
Con la Circolare Ministeriale 8 del 6 marzo 2013 si è ottenuto un primo passo verso l’apertura al Diritto
all’Apprendimento che supera il più antiquato Diritto allo Studio. Con tale documento, infatti, si afferma il Diritto
alla Personalizzazione dell’Insegnamento, perché “ogni bambino ha Bisogni Educativi Speciali” e ogni
bambino ha il diritto di poter apprendere in base alle proprie risorse e ai propri limiti. Così, come previsto dalle
linee guida, è importante identificare precocemente le possibili difficoltà e riconoscere i segnali di rischio.
L’individuazione tempestiva permette la messa in atto di provvedimenti didattici, abilitativi e di supporto che
possono modificare notevolmente il percorso scolastico e il destino personale degli studenti.
Obiettivi
Fornire agli operatori una guida base e degli strumenti efficaci per poter interagire con tali difficoltà, per poter
supportare i bambini ed affiancarli nel loro processo evolutivo e di apprendimento. Fornire un linguaggio
condiviso tra i soggetti attivi che rientrano nella strutturazione dell’intervento. Come si struttura l’intervento e i
diversi contesti coinvolti. Come strutturare un piano didattico personalizzato.
8
L'USO DEL CANTO NELLE ARTITERAPIE E NEI CONTESTI EDUCATIVI
Presentazione
Il lavoro con i minori e in generale nei contesti educativi presenta spesso difficoltà a ottenere obiettivi
fondamentali come incuriosire, coinvolgere e attirare l'attenzione nella direzione di un miglioramento delle
capacità e competenze. Si incontrano difficoltà oltre che di comunicazione, anche di attivazione di processi
accoglienza e di relazione positiva. È spesso necessario superare momenti di timidezza, di difficoltà di
contatto interpersonale, di empatia. La musica, il ritmo, la danza popolare e il canto corale sono strumenti
fondamentali che veicolano e agevolano i predetti obiettivi.
Obiettivi
Apprendimento e sperimentazione di modalità di intervento artistico in ambito educativo. Il corso fornisce
alcune tecniche e modalità di intervento con i minori attraverso il metodo delle ArtiTerapie ad orientamento
psicofisiologico. È prevista la trasmissione di strumenti di lavoro come canti corali della tradizione, danze e
accompagnamento ritmico con bodypercussion.
EDUCARE LA VOCE PER EDUCARE AL CONTATTO
Presentazione
Il lavoro nei contesti educativi presenta spesso difficoltà nello stabilire un contatto positivo con colleghi ed
utenti; nel raggiungere gli obiettivi fondamentali: incuriosire, coinvolgere e attirare l'attenzione, acquisire
capacità e competenze. Si incontrano difficoltà di comunicazione, di relazione positiva, entrambe necessarie
all'attivazione di processi di accoglienza e di apprendimento. Lavorare in generale sul contatto anche
attraverso la musica, il ritmo, il canto e la danza popolare offre strumenti fondamentali che veicolano e
agevolano i predetti obiettivi.
Obiettivi
Apprendimento e sperimentazione di stili di contatto in ambito educativo. Il corso fornisce alcune tecniche e
modalità di intervento con i minori attraverso il metodo delle ArtiTerapie ad orientamento psicofisiologico. È
prevista una parte teorica sul contatto e sul canto; una parte esperienziale e la trasmissione di strumenti di
lavoro come canti, elementi di danza e accompagnamento ritmico.
9
EDUCARE AL GESTO SONORO: LA NINNANANNA E IL RACCONTO
CANTANDO
Presentazione
Il lavoro nei contesti educativi impiega in modo prevalente lo strumento della voce e del racconto e presenta
sovente difficoltà nello stabilire un contatto positivo con le figure con cui collaborare, con gli utenti. Si
incontrano difficoltà di comunicazione, di relazione positiva, entrambe necessarie all'attivazione di processi di
accoglienza e di acquisizione delle competenze in un contesto di gruppo positivo. Lavorare in generale sul
gesto che la voce compie quando stabilisce un contatto, accompagna al sonno o crea il contesto immaginativo
del racconto offre strumenti fondamentali che veicolano e agevolano i predetti obiettivi.
Obiettivi
Apprendimento e sperimentazione della voce come gesto che ci fa esprimere ed esprime le nostre intenzioni,
che culla, racconta ecc. Il corso prevede una parte teorica che inquadra l'approccio psicofisiologico nelle
ArtiTerapie, il canto alla culla, la narrazione; una parte esperienziale e la trasmissione di strumenti di lavoro
come canti, ninna nanne e racconti dai miti di culture diverse.
10
APPROCCIO PSICO-CORPOREO AL BURNOUT DELL'ASSISTENTE
DOMICILIARE
Presentazione
Tra le competenze richieste a chi, per professione, si inserisce in un sistema familiare complicato dalla
presenza di un membro disabile, spicca quella relazionale.
La gestione della relazione con la persona portatrice di bisogni speciali, e con la sua rete familiare e sociale,
richiede infatti all'operatore la capacità di comprendere e definire con chiarezza i limiti del proprio intervento
senza venir meno alla necessità di accogliere, accompagnare, supportare, comunicare... nel rispetto dei limiti
dell'altro.
In sintesi: la capacità di entrare in contatto (con la persona disabile, i suoi cari e la sua rete sociale) senza
perdere i propri confini. Tale competenza, oltre a migliorare l'efficacia professionale dell'operatore,
rappresenta, al contempo, un formidabile fattore protettivo dal rischio di burnout sempre in agguato nella
difficile professione dell'assistenza.
A questo, si affiancano i vantaggi derivati dal contenimento del fenomeno del Turnover e di tutti i disagi che
comporta all'operatore, all'utente e a tutta la sua rete familiare, sociale e socio-assistenzale.
Obiettivi
L'intervento formativo mira a supportare l'operatore nella ricerca, a partire dalla sua reale esperienza, di
strumenti, pratici e conoscitivi, utili per imparare a valutare, e gestire con flessibilità, i confini del proprio
intervento.
11
APPROCCIO PSICO-CORPOREO AL BURNOUT
EDUCATIVO CULTURALE (AEC)
DELL'ASSISTENTE
Presentazione
L'incerta definizione, e gestione, del proprio ruolo nella molteplicità delle relazioni nelle quali si colloca
l'Assistente Educativo Culturale (la collaborazione con gli insegnanti e il personale della scuola, la
partecipazione alla stesura del PEI nei GLH, la relazione con i familiari e le altre figure socio-sanitarie, etc.)
può comportare, nel tempo, un eccessivo carico emotivo che espone l'AEC al rischio di “bruciarsi” (Burnout).
Al contrario, la consapevolezza (psico-corporea) circa la delimitazione dei confini delle attività che è chiamato
a svolgere, oltre a limitare i rischi da stress lavoro correlato, migliorano la qualità del suo intervento e,
conseguentemente, la soddisfazione dell'alunno in situazione di handicap (e della sua rete) affidato alle sue
cure.
A questo, si affiancano i vantaggi derivati dal contenimento del fenomeno del Turnover e di tutti i disagi che
comporta al bambino e a tutta la sua rete familiare, scolastica, sociale e socio-assistenzale.
Obiettivi
L'intervento formativo mira a supportare l'operatore nella ricerca, a partire dalla sua reale esperienza, di
strumenti, pratici e conoscitivi, utili per imparare a valutare, e gestire con flessibilità, i confini del proprio
intervento.
12
APPROCCIO PSICO-CORPOREO AL BURNOUT DELL'OPERATORE
FRONT-OFFICE
Presentazione
Far sentire all'utente allo sportello che sarà ascoltato, fornirgli le informazioni adeguate adattando il linguaggio
al suo livello di comprensione, fargli comprendere le potenzialità, e i confini, del proprio intervento, orientarlo
nella rete dei servizi, accompagnarlo, realizzare un invio efficace.
Tutto questo nel tempo (spesso breve) di un primo contatto, con la fila degli utenti che preme, il telefono che
squilla, e il collega...!
Nei tempi lunghi dell'apprendimento sul campo di queste molteplici competenze, talvolta l'operatore - primo e
principale “strumento di lavoro” dello sportello di accoglienza – si “brucia” (burnout).
L'apprendimento facilitato di quelle competenze, oltre a rendere più efficace (ed efficiente) il servizio, aiuta
l'operatore nella gestione dell'utente aggressivo, disperato, portatore di disagi o disabilità che ne limitano le
capacità di comprensione, e quindi, in ultima istanza, lo tutela nei confronti dei rischi da stress professionale.
A ciò si aggiungono i vantaggi derivati contenimento del fenomeno del Turnover e dei disagi che questo
comporta all'operatore, al Servizio e all'utenza.
Obiettivi
L'intervento formativo mira a supportare l'operatore nella ricerca, a partire dalla sua reale esperienza, di
strumenti, pratici e conoscitivi, utili per imparare a valutare, e gestire con flessibilità e consapevolezza, la
relazione con l'utente allo sportello, e i confini del proprio intervento.
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LO SVILUPPO DELLA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE/UTENTE COME
STRATEGIA DI MIGLIORAMENTO ORGANIZZATIVO
Presentazione
Lamentele e reclami dei clienti/utenti, conflitti e tensioni interne all'organizzazione, perdita di clienti/commesse,
difficoltà a presentare e vincere bandi di gara per l'assegnazione di servizi/commesse, eccessiva
focalizzazione sulla dimensione tecnica dei propri servizi, difficoltà ad acquisire e fidelizzare nuovi clienti sono
tutti sintomi di un poco adeguato orientamento delle organizzazioni alla soddisfazione del cliente/utente.
Obiettivi
Supportare le cooperative nello sviluppo di strategie di conoscenza dei propri clienti attuali e potenziali e di
orientamento all'incremento della loro soddisfazione, come politica della qualità e di sviluppo organizzativo.
IL BENESSERE ORGANIZZATIVO
Presentazione
Assenteismo, tensioni e conflitti interni, malessere, stress, burn out e mobbing, eccessiva burocratizzazione e
tecnocratizzazione, scarso orientamento al cliente e al miglioramento continuo della qualità dei servizi,
lamentele e reclami dei clienti, diminuzione della produttività, basso livello di motivazione, carenza di fiducia,
mancanza di impegno, ridotta disponibilità al lavoro, scarsa propensione all'innovazione e al cambiamento
sono tutti indicatori di malessere organizzativo
Obiettivi
Supportare le organizzazioni nella promozione e messa in atto di strategie ed azioni per lo sviluppo del
benessere organizzativo, esplorando con il personale dell’organizzazione le risorse da potenziare per
migliorare l’organizzazione del lavoro, in funzione di una maggiore efficacia nel perseguimento degli obiettivi
organizzativi.
14
LA DIMENSIONE SOGGETTIVA DELLE ORGANIZZAZIONI: TRA
EMOZIONI E CULTURA AZIENDALE
Presentazione
Lo scarto tra l'assetto formale di un'organizzazione ed i suoi modi di funzionamento concreto nel quotidiano,
tra le sue strutture definite in organigrammi, ruoli e funzioni ed il modo in cui le persone al loro interno,
interagendo tra loro, ne definiscono l'assetto funzionale reale; le modalità condivise rispetto a come si crede
che debbano andare le cose nell'organizzazione; le caratteristiche valoriali e infrastrutturali (gestione degli
spazi, arredi, colori, etc.) che le caratterizzano; le modalità di presa delle decisioni, conduzione del personale
e gestione del potere sono tutte espressioni di specifiche culture organizzative che ne orientano il
funzionamento concreto in maniera più o meno efficace e funzionale al raggiungimento dei suoi obiettivi,
attraverso forme emozionali condivise che definiscono i vissuti soggettivi rispetto a ciò che accade al suo
interno ed al suo esterno.
Obiettivi
Supportare le organizzazioni nel leggere e comprendere le culture ed i vissuti emozionali che le
caratterizzano, in modo da integrarle con i propri assetti organizzativi strutturali e formali, per un'efficace
conseguimento dei propri obiettivi.
15
TEAM BUILDING: GESTIONE DEI GRUPPI DI LAVORO E DEL
LAVORO DI GRUPPO
Presentazione
Conflitti e tensioni interne alle organizzazioni, problemi di comunicazione interna, gestione poco efficace del
tempo, problemi nell'erogazione dei servizi, bassa soddisfazione del personale e dei clienti, problemi nel flusso
normale dei processi organizzativi sono tutti segni che possono ricondurre ad una gestione poco efficace del
lavoro di gruppo e dei gruppi di lavoro per il perseguimento degli obiettivi organizzativi. Non basta lavorare
insieme per essere un gruppo di lavoro efficace. Il lavoro di gruppo è un processo che si costruisce nel tempo
attraverso un continuo percorso di miglioramento.
Obiettivi
Supportare le organizzazioni nel predisporre azioni di miglioramento del funzionamento dei suoi gruppi di
lavoro, attraverso azioni di tipo organizzativo e di processo, e sviluppo di competenze trasversali del
personale.
LE COMPETENZE TRASVERSALI: RISORSA STRATEGICA PER LO
SVILUPPO ORGANIZZATIVO
Presentazione
La capacità di gestire i propri comportamenti ed emozioni ed i rapporti con gli altri, di risolvere problemi ed
affrontare le situazioni di cambiamento e innovazione, di tradurre operativamente le idee e le strategie
aziendali in realizzazioni concrete sono tutte competenze essenziali per favorire il miglioramento del
funzionamento delle organizzazioni nel perseguimento dei propri obiettivi.
Obiettivi
Supportare le cooperative nello sviluppo delle competenze trasversali del personale per il miglioramento delle
dinamiche interpersonali ed organizzative funzionali al conseguimento degli obiettivi dell’organizzazione.
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LA
GESTIONE
DEI
COLLABORATORI:
SITUAZIONALE E DIREZIONE PER OBIETTIVI
TRA
LEADERSHIP
Presentazione
Per lo sviluppo della capacità delle organizzazioni di perseguire efficacemente i propri obiettivi è importante
che essi siano adeguatamente definiti in rapporto alle specifiche caratteristiche dell’organizzazione del proprio
mercato di riferimento, adeguatamente concordati con il personale e valutati periodicamente.
Allo stesso tempo è importante che lo stile di direzione dei collaboratori sia coerente con le loro caratteristiche
e modalità operative, secondo un percorso di sviluppo delle modalità di funzionamento organizzativo che vada
dall’esecuzione di compiti basata sul controllo al perseguimento responsabile di obiettivi fondato sulla delega e
la maturità professionale dei collaboratori.
Obiettivi
Supportare le cooperative nello sviluppo delle competenze nella gestione dei collaboratori delle funzioni di
coordinamento e direzionali, per il miglioramento delle capacità dell’organizzazione di perseguire i propri
obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione del cliente e del personale.
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TRA STRUTTURE E FUNZIONAMENTO DELLE ORGANIZZAZIONI:
ASPETTI OGGETTIVI E SOGGETTIVI DELLA VITA ORGANIZZATIVA
Presentazione
Le organizzazioni aziendali sono sistemi complessi inseriti entro contesti socio-economici più ampi.
Per sviluppare le capacità delle organizzazioni di perseguire efficacemente i propri obiettivi in un’ottica di
soddisfazione del cliente e benessere organizzativo è necessario guardare ad esse da una duplice
prospettiva: strutturale e funzionale. Organigrammi, ruoli e funzioni sono le strutture entro cui prendono forma
specifiche culture, climi e procedure che orientano l’agire organizzativo.
Obiettivi
Supportare le funzioni direzionali e di coordinamento delle cooperative nello sviluppo delle competenze utili a
leggere, progettare e migliorare le strutture e le modalità di funzionamento organizzative, allo scopo di
potenziare le capacità delle cooperative di perseguire efficacemente i propri obiettivi, accrescendo la
soddisfazione dei propri clienti e del personale.
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AREA COMUNICAZIONE E MARKETING
CONOSCERSI, COMUNICARE E RELAZIONARSI
Descrizione
Il percorso formativo si propone di fornire strumenti di lettura del contesto in cui ci si trova ad operare e di
analizzare opportunità, difficoltà e inganni insiti nella comunicazione all’interno della propria realtà
professionale e personale.
Il macro obiettivo del corso è di migliorare le competenze comunicative e relazionali dei partecipanti facendo
loro sperimentare quanto la difficoltà concreta di comunicare con "l'altro" possa essere superata utilizzando e
facendo proprie le scoperte che la psicologia della comunicazione (Analisi Transazionale e PNL) ha fatto in
questi ultimi decenni. Il percorso formativo mira all’acquisizione della consapevolezza delle barriere presenti
nel contesto della comunicazione e delle strategie per superarle attraverso il riconoscimento di potenzialità e
limiti relazionali, propri di ogni essere umano. Si lavorerà sulle dinamiche che sottendono ai rapporti
interpersonali e si individueranno gli automatismi relazionali ripetitivi che influenzano e distorcono il processo
comunicativo per poi acquisire strumenti atti a migliorare la propria capacità di comunicazione e ad adattarla al
proprio interlocutore.
Contenuti didattici
Caratteristiche fondamentali della comunicazione verbale, para verbale e non verbale
Gli aspetti base della comunicazione: contenuto e relazione
La relazione simmetrica/complementare e le Basic Position
Comunicare con qualcuno, comunicare qualcosa
Effetti che influenzano e distorcono la comunicazione: egocentrismo e decentramento relazionale, noi e gi altri due
mondi distinti
Le competenze emotive
L’ascolto attivo e l’ascolto degli stati emotivi attraverso l’empatia
Distinguere durante l'ascolto la comprensione del contenuto dalla sua accettazione
Saper ascoltare, saper tacere e saper aspettare
Cosa esagero, cosa ripeto, cosa non esprimo
Aree rivelatrici del "body language": gestualità, mimica facciale, sguardo, voce, prossemica, respirazione, postura,
abbigliamento,…
Conoscere ed utilizzare i diversi registri sensoriali: il metodo VAK (Visivo, Auditivo, Cinestesico);
La comunicazione efficace attraverso l’Analisi Transazionale e l’analisi delle transazioni
Utilizzo delle rappresentazione delle transazioni
Il feed-back: quanto sai darne, quanto sai riceverne
Il feed-back fenomenologico collaborativo
L’arte di fare domande e di dare risposte
La personalizzare della risposta: rispondere al sentimento e al significato
La riformulazione
Il rispecchiamento empatico
La confutazione dei pensieri irrazionali e disfunzionali
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LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE: FARE ED ESSERE LEADER
Descrizione
Nella moderna cultura aziendale in tema di Gestione e Sviluppo delle R.U. è stato ormai acquisito un concetto
basilare: l’efficienza e la produttività sono legate sia a fattori di tipo tecnico (professionalità, esperienza) sia a
fattori collegati alla comunicazione ed alle relazioni tra le risorse aziendali che cooperano ai processi di
produzione. È quindi un importante obiettivo strategico fornire a coloro che hanno mansioni di responsabilità
alcuni strumenti di conoscenza utili sia al miglioramento dell’efficacia della comunicazione aziendale interna ed
esterna, sia all’ottimizzazione delle relazioni, (simmetriche e gerarchiche) tra le Risorse Umane impiegate
nell’azienda.
I macro obiettivi del percorso formativo sono:
1. Comprendere il proprio stile personale di leadership e identificare le modalità d’azione coerenti con gli
obiettivi sia organizzativi sia individuali.
2. Essere consapevoli del proprio ruolo di leader e acquisire strumenti idonei alla gestione e allo sviluppo dei
collaboratori verso il raggiungimento della performance professionale attesa.
Contenuti didattici
L’Organizzazione Aziendale;
Come studiare le organizzazioni;
Il capitale intellettuale d’impresa;
Ruoli professionali e sviluppo;
La Piramide delle best practices;
L’evoluzione in atto;
Le organizzazioni complesse: all’esterno rete di strutture e all’interno rete di saperi;
Il contesto di riferimento: la Globalizzazione, l’internazionalizzazione, la delocalizzazione e la sfida competitiva
globale;
La cultura organizzativa e i comportamenti organizzativi;
L’iceberg organizzativo: sottosistemi hard e soft
Come le organizzazioni rispondono alle nuove esigenze;
Il clima aziendale: importanza e modifica;
Gestire i processi di cambiamento;
Business re-engineering;
Come la relazione favorisce lo sviluppo organizzativo, (ricerche Mayo e Pigmalione).
Introduzione storica alla leadership: top-down, simmetrica, diffusa e situazionale;
Leadership e comunicazione: stili ed efficacia;
Da fare il leader ad essere leader;
Compiti ed attività del Leader;
La leadership e la gestione/sviluppo dei collaboratori;
Il rapporto capo-collaboratore e la gestione della prestazione:
 gli atteggiamenti di fondo nelle relazioni con i collaboratori e gli stili di subordinazione,
 assegnare incarichi ed obiettivi,
 I rischi della delega senza controllo e del controllo senza delega,
 Le spinte motivazionali e i comportamenti relativi
 motivarsi e motivare: incrementare i “motivi per l’azione”
 aiutarsi ed aiutare a migliorare,
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 correggere ed elogiare;
Il sistema dei colloqui e le tecniche di gestione e conduzione:
 quotidiano,
 on-going,
 di sviluppo,
 correttivo,
 valutativo;
 le cause di fallimento del colloquio
La fidelizzazione dei collaboratori: la crescita delle persone e dell’appartenenza,
 Il benessere organizzativo;
 l’engagement: cosa è e come incentivarlo;
 l’empowerment e il self-empowerment;
Lo stress sul posto di lavoro;
IL Mobbing: quando si verifica, come riconoscerlo e come evitarlo
EDUCARSI PER EDUCARE: METODI, TECNICHE, DILEMMI E COSTI
EMOTIVI NELLA RELAZIONE D’AIUTO
Descrizione
Educare è un’arte e come tale va appresa e allenata. L’educazione non può tracciare cammini certi e definitivi;
non esistono strade in discesa, né scorciatoie… ci sono solo percorsi probabili, cammini alternativi di
evoluzione, itinerari creativi di sviluppo. L’educazione è questo eterno movimento di ricerca e cambiamento: è
possibilità, trasformazione, cammino mai compiuto… In questa logica una cosa conta più di tutte: educare
partendo da sé stessi.
Contenuti didattici
La comunicazione efficace
La comunicazione efficace nella relazione d’aiuto;
Le distorsioni della comunicazione;
Chiedere vs pretendere;
Constatare e dedurre nelle frasi interrogative;
La logica del calcolo relazionale e la motivazione nella professione d’aiuto;
Il “Tu mi fai sentire….” e la responsabilità emotiva individuale;
Lavorare con la domanda nella relazione d’aiuto;
La relazione simmetrica e complementare;
La relazione empatica
Caratteristiche fondamentali della comunicazione analogica (VAK);
Filtri sensoriali e spie linguistiche;
La sottolineatura analogica;
L’ascolto selettivo: i filtri individuali;
L’ascolto empatico: il silenzio interno ed esterno;
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Saper aspettare: il senso del tempo relazionale (relation timing);
La riformulazione;
Il rispecchiamento empatico (mirroring e matching);
Tecniche di utilizzo dell'ascolto attivo per l'autosostegno e il mutuo aiuto;
Basic Position
Come situarsi nel proprio ambito professionale: le “Basic Position”;
Le posizioni esistenziali: gestazione e formazione;
Come riconoscere le posizioni esistenziali proprie e degli altri;
Il loro utilizzo nell’intervento educativo;
L’iniziativa e l’autonomia;
Stimoli e carezze psicologiche (strokes)
L’unità di misura delle relazioni umane: stimoli e carezze psicologiche (strokes);
Gli stimoli comportamentali positivi e negativi;
Le carezze “condizionate” e le carezze “incondizionate”:
Perché alle persone servono le strokes?;
Come utilizzare efficacemente le carezze;
Saper ascoltare, saper tacere e saper osservare;
Feedback fenomenologico collaborativo;
Rispondere all’emozione ed al significato;
La personalizzare della risposta;
Ricerca delle cause di fallimento del colloquio
La teoria avanzata
La teoria dei “giochi psicologici” (manovre ripetitive messe in atto per ottenere un tornaconto psicologico
inconsapevole);
Il Triangolo Drammatico: i ruoli nevrotici/manipolativi (Salvatore, Persecutore, Vittima);
I principali giochi psicologici agiti nella relazione d’aiuto;
I “copioni” (comportamenti ripetitivi dettati da uno schema interno) genesi, tipologie e allargamento/cambiamento;
La “simbiosi” (comportamenti iperprotettivi e sostitutivi, messi in atto da una figura genitoriale);
La “svalutazione”, la “grandiosità” ed i “disturbi del pensiero”;
La matrice di svalutazione;
Le transazioni di ridefinizione: tangenziali e bloccanti;
Relazione d’aiuto ed emozioni
Le emozioni come risorsa nella relazione d’aiuto;
Le competenze emotive dell’operatore;
Come si manifestano le emozioni: reali, ricatti ed elastici
Qualità funzionali e temporali delle emozioni;
Le rabbie: indignazione, sfida, frustrazione e risentimento;
Sviluppare la competenza emotiva;
Ridurre le resistenze di fronte a sensazioni forti come la repulsione e a sentimenti come la tenerezza;
L’alfabetizzazione affettiva come problema educativo;
Affettività e percorsi comportamentali significativi;
La confutazione dei pensieri e delle emozioni irrazionali e/o disfunzionali
Il ruolo e le dinamiche relazionali
La professione d’aiuto: dilemmi e costi emotivi;
I ruoli e le aspettative nel lavoro educativo;
Acquisire consapevolezza rispetto alla valenza assistenziale del proprio ruolo;
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La capacità di osservazione, come strumento per affinare l’ascolto di sé e dell’altro;
Cosa esagera, cosa ripete e cosa non esprime
Le dinamiche relazionali presenti nella professione d’aiuto;
Il lavoro di gruppo
La gestione delle conflittualità interpersonali
FARE IL FORMATORE: METODI E TECNICHE DI PROGETTAZIONE,
EROGAZIONE E VALUTAZIONE DI UN PERCORSO FORMATIVO
Descrizione
Il percorso è finalizzato alla creazione di formatori competenti nell'applicazione delle più innovative tecniche di
Programmazione Neuro Linguistica (PNL) e dell’Analisi Transazionale (AT) adattate alla formazione delle
persone. Il programma mira a sviluppare le competenze connesse al ruolo di formatore inteso come esperto
nella progettazione, gestione e valutazione dei processi di apprendimento degli adulti, che trae la sua efficacia
sia da un uso appropriato dei metodi e delle tecniche, sia dalla loro coerenza con i processi organizzativi
(strategie, strutture, tecnologie, sistemi di pianificazione e controllo), e con i processi sociali (esigenze delle
Risorse Umane, cultura organizzativa, comunicazione) del contesto professionale di riferimento. Tutti i
partecipanti, inoltre, potranno apprendere e sperimentare tecniche semplici ed efficaci, di animazione e
attivazione delle persone in un percorso formativo.
Contenuti didattici
1. ETICA E DEONTOLOGIA PROFESSIONALE
Professione formatore: libertà di esprimersi ed etica del rispetto totale;
Essere motivati alla cultura: il paradosso del formatore “tuttologo”.
2. IL FRAMEWORK DI UN PROGETTO FORMATIVO
Il project design: le fasi;
Le possibili tipologie d’intervento ed i ruoli professionali collegati.
3. L’ANALISI DEI FABBISOGNI PROFESSIONALI E L’ELABORAZIONE DELLA DOMANDA DI FORMAZIONE
Definizione delle metodologie di rilevazione-analisi dei fabbisogni professionali e formativi;
Gli strumenti di analisi micro e macro delle competenze;
L’individuazione pre-formativa del fabbisogno di competenze.
4. LA PROGETTAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI
La macro progettazione: Il ciclo del progetto, l'approccio del Quadro Logico (QL), la SWOT Analysis, la definizione
degli obiettivi di apprendimento e loro scomposizione, costruzione dell'impianto formativo, le fonti di finanziamento e
il budget;
La micro progettazione: le Unità Formative Capitalizzabili (UFC), la definizione degli obiettivi e delle metodologie
didattiche, le competenze di base, trasversali e tecnico professionali, l’articolazione dei contenuti, le metodologie di
valutazione degli apprendimenti cognitivi e relazionali.
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5. IMPOSTARE E CONDURRE UNA DOCENZA
L’Alleanza: le condizioni minime, necessarie e sufficienti per facilitare un gruppo (empatia, congruenza e
accettazione positiva senza condizioni);
Il Contratto con l’aula e con sé stessi: la libertà di concedersi l’ansia, di liberarsi della paura, di accettare
l’incertezza, di non dover vincere il gruppo, di non temere di poter commettere errori;
Lo stile del conduttore;
Evoluzione del gruppo e l’evoluzione nel gruppo;
Essere leader e partner del processo formativo;
Ascoltare e farsi ascoltare: il formatore comunicatore;
Fare domande;
Facilitare ed animare la libera discussione e lo scambio di opinioni/esperienze;
Conoscere e riconoscere i vari stili di apprendimento;
Gestire la propria comunicazione in funzione del tipo di discente;
Riconoscere i fattori di processo e di contenuto;
Riconoscere, gestire e prevenire i comportamenti di sfida e le obiezioni;
Lo “spazio” delle emozioni e dell’intuito nella pratica professionale;
Conoscere e gestire efficacemente il feedback sull’esperienza vissuta;
Supportare le lezioni;
6. IL MONITORAGGIO, LA VALUTAZIONE E LA QUALITÀ DI UN INTERVENTO FORMATIVO
Le condizioni necessarie di attendibilità ed efficacia di un sistema di valutazione della formazione;
Questionari a risposta multipla con soluzioni generali e fasce di certezza;
Gli strumenti per la valutazione della user satisfaction della formazione: le schede di valutazione a caldo e a freddo,
la raccolta del feedback dei partecipanti, i focus group;
Oltre la semplice valutazione del gradimento dei partecipanti;
La qualità dei progetti di formazione, un esperimento: il Total Qualità Management applicato alla formazione;
La qualità del processo formativo e i criteri di soddisfazione dei soggetti attivi: Committenza vs formazione vs
utenza;
Il sistema di monitoraggio del programma (checklist di controllo ex ante, in itinere ed ex post).
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IL WEB MARKETING NELLE COOPERATIVE
Descrizione
Il progetto formativo è rivolto a soci/dipendenti di cooperative che si occupano di marketing e/o della gestione
del sito web aziendale. In particolare si propone di illustrare i concetti di base del marketing applicato ad
internet al fine di valorizzare il sito web della cooperativa.
Contenuti didattici
Ottimizzare il posizionamento del sito web sui motori di ricerca
Il corso intende illustrare agli allievi come i motori di ricerca, con particolare riferimento Google, indicizzano le
pagine web di un sito aziendale e quindi spiegare loro come strutturare in maniera ottimale le pagine web
(tecniche SEO – Search Engine Optimization) al fine di migliorare il loro posizionamento.
Gestire al meglio i contenuti del sito web
I contenuti di un sito web sono fondamentali sia perché aiutano a migliorare il posizionamento delle pagine
web sia perché concorrono a trasformare i visitatori in potenziali clienti. A tal fine è necessario che i contenuti
del sito siano semplici, brevi e ben organizzati secondo tecniche diverse rispetto a quelle utilizzate per la carta
o altro media.
Monitorare il traffico e il rendimento del sito
La fase di monitoraggio di un sito è fondamentale per poter migliorare il posizionamento e il rendimento di un
sito web; permette di comprendere cosa eventualmente non funziona in modo da poter intervenire in modo
preciso ed efficace. In questa fase del corso verrà illustrato il funzionamento dei principali “tools” disponibili sul
web (web analytics) che permettono da un lato di avere delle statistiche puntuali sui visitatori del sito, sulla
“provenienza” dei visitatori, sulle pagine più visitate, … e dall’altro di scoprire eventuali errori di indicizzazione
delle pagine.
Promuovere l’attività della cooperativa attraverso i principali social media
Per le aziende che vogliono avere visibilità sul web e acquisire potenziali clienti i social media rappresentano
oggi un bacino d’utenza molto interessante, soprattutto perché aiutano a fidelizzare i clienti e ad acquisire
ulteriore visibilità. Verrà quindi illustrato il funzionamento dei principali social networks (Facebook, Linkedin,
Youtube, Google+, Pinterest,..).
Progettare campagne di web advertising
Nella parte finale del corso verranno illustrate le modalità per progettare un piano di comunicazione on line e
quelli che sono i principali circuiti pubblicitari che operano sul web. La pubblicità sul web a differenza delle
forme di pubblicità “tradizionali” permette di colpire con maggiore precisione il “target” di riferimento
monitorando gli esiti della campagna promozionale e ottimizzando il budget a disposizione.
Obiettivi
Formare una figura all’interno della cooperativa che conosca gli strumenti del web marketing
massimizzare il rendimento delle risorse investite in comunicazione e pubblicità.
per
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AREA AMMINISTRAZIONE
IL CONTROLLO DI GESTIONE NELLE COOPERATIVE
Descrizione
In un contesto economico sempre più competitivo, è divenuto di fondamentale importanza per le cooperative il
continuo monitoraggio dei costi, dei ricavi e dell'andamento finanziario. In tal senso, il corso di formazione in
''CONTROLLO DI GESTIONE NELLE IMPRESE COOPERATIVE'' si propone di formare una figura che
possa gestire un efficace sistema di controllo, supportando con continuità il management della cooperativa
nelle decisioni aziendali.
Contenuti didattici
analizzare i risultati di bilancio;
Valutare il costo di produzione di un prodotto/servizio;
Valutare l'incidenza sui risultati d'esercizio dei diversi prodotti/servizi
Saper calcolare l'incidenza dei costi di manodopera diretta e indiretta sui diversi prodotti/servizi;
o Calcolare il margine di contribuzione e il break even point;
o Conoscere i principi su cui si basa il controllo budgetario;
o Confrontare i dati consuntivi con quelli di budget.
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AREA LINGUISTICA
LABORATORIO “ENGLISH AT WORK”
La lingua Inglese contemporanea ha oggi una connotazione globale e una tendenza a declinarsi
plasticamente ai più diversi ambiti del lavoro e della cooperazione, con sue caratteristiche specifiche. Come
lingua più “pragmatica” e adattiva tra quelle anglosassoni, l’Inglese è fondamentale per allargare il proprio
contesto relazionale e di conseguenza tutte le attività lavorative con la necessaria efficacia e professionalità.
Allo scopo di rafforzare le competenze in Inglese presentiamo il Laboratorio “English at work” che
presuppone un “refresh” d’Inglese dal livello A1 fino al B1 (a seconda della verifica dei prerequisiti linguistici
della platea di discenti, che verrà effettuata on field) , indirizzato a chi ha già studiato l’Inglese ma l’ha usato
anche molto poco e sente di aver bisogno di un “ripasso” per poterlo usare in ambito professionale e nella
cooperazione, magari anche in contesti internazionali. Il laboratorio prevede le prime due giornate di (8X2=16
ore) dove è previsto assessment, teoria, pratica della lingua e cultura Inglese con l’ausilio di metodologie
multimediali mentre la terza giornata prevede un approfondimento di Inglese tecnico informatico, competenza
ormai indispensabile in tutti i settori. Si approfondirà il vocabolario tecnico del software e dell’ Hardware, così
come di tanti aspetti dell’ ICT (Information & Communication Technology) anche attraverso l’analisi di “case
studies”.
Il corso è tenuto da un professionista che ha svolto diversi anni della sua attività professionale in ambito
internazionale e ha attraversato molteplici contesti professionali: dall’associazionismo alla Pubblica
Amministrazione Centrale e Locale, dalle multinazionali dell’ICT al mondo della Formazione.
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