Università degli Studi di Parma Corso di Asset and liability management (profili economico-aziendali) Il patrimonio di vigilanza e la misurazione del rischio di credito Prof.ssa Paola Schwizer Anno accademico 2010-2011 La normativa prudenziale «Basilea 2» Basilea 2 I Pilastro II Pilastro III Pilastro Requisiti patrimoniali Vigilanza Trasparenza Nuovo sistema di requisiti patrimoniali, determinati con modalità di calcolo sempre più precise e correlate al rischio reale Controllo prudenziale dell’adeguatezza patrimoniale: le autorità valutano i processi di misurazione del rischio e di 2 capitale allocazione del Controllo del mercato: le banche devono essere più trasparenti, informando il mercato sui profili di rischio e sulla congruità patrimoniale I Pilastro Basilea 2 I Pilastro Requisiti Patrimoniali II Pilastro Vigilanza III Pilastro Trasparenza Rischio di Credito Rischio di Mercato Rischio Operativo 3 La composizione del patrimonio di vigilanza Patrimonio di Vigilanza (PV) Patrimonio di base (PB) – Tier 1 o core capital Capitale sociale + Riserve + Strumenti non innovativi e innovativi di capitale (preferred shares, ecc.) + Utile del Periodo (-Perdita periodo e precedenti)– Azioni proprie – Attività immateriali (+/- Filtri prudenziali IAS) + Patrimonio supplementare (PS) = Tier 2 + Tier 3 Tier 2 capital Riserve da valutazione + Debito subordinato a medio-lungo termine + Altri strumenti ibridi (+/- Filtri prudenziali IAS) Tier 3 capital Debito subordinato a breve termine (ammesso solo per calcolo del requisito patrimoniale su rischi di mercato) 4 Il capitale nel secondo pilastro Nozione di capitale Definizione Patrimonio minimo di vigilanza (capitale regolamentare) Capitale minimo obbligatorio previsto a fronte dei rischi di primo pilastro Capitale interno individuale Capitale a rischio, ovvero fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio che la Società ritiene necessario per coprire le perdite eccedenti un dato livello atteso (tale definizione presuppone che la perdita attesa sia fronteggiata da rettifiche di valore nette - specifiche e di portafoglio - di pari entità; ove queste ultime fossero inferiori, il capitale interno dovrà far fronte anche a questa differenza) Capitale interno complessivo Capitale interno riferito a tutti i rischi rilevanti assunti, incluse le eventuali esigenze di capitale interno dovute a considerazioni di carattere strategico Capitale complessivo Elementi patrimoniali che la banca ritiene possano essere utilizzati rispettivamente a copertura del capitale interno e del capitale interno complessivo I Pilastro: calcolo del Requisito Patrimoniale Patrimonio x di ≥ RPM + RPO + 8% Vigilanza Esempio di calcolo del patrimonio di vigilanza: RWA (credit risk weighted assets) = 2.000 RPM (requisito patrimoniale rischi di mercato) =10 RPO (requisito patrimoniale rischio operativo) = 20 PV ≥ 10 + 20 + 8% x 2.000 = 190 6 x RWA I Pilastro: metodologie di determinazione dei requisiti patrimoniali Rischio di credito Approccio standard Base (Foundation) Approccio basato sui rating interni Avanzato (Advanced) Indicatore semplice Rischio operativo Metodo standard Misurazione interna Rischi di mercato tasso azionario opzioni 7 cambi Metodo standard Modelli Interni Il concetto di default Comitato di Basilea La definizione di default si basa sul verificarsi di uno o di entrambi i seguenti eventi: un evento soggettivo, che si fonda sulla valutazione della capacità dei debitori di adempiere in pieno alle proprie obbligazioni contrattuali (senza considerare eventuali azioni di recupero) un evento oggettivo, in base al quale i crediti scaduti (past due) da oltre 90 giorni configurano il verificarsi del default Banca d’Italia Per esposizioni in default si intendono: sofferenze, incagli, crediti ristrutturati, crediti scaduti e/o sconfinanti Rientrano tra i crediti scaduti e/o sconfinanti quelli per cui: a. il debitore è in ritardo su una obbligazione creditizia rilevante verso la banca o il gruppo bancario da: (i) oltre 180 gg per i crediti al dettaglio e quelli verso gli enti del settore pubblico; (ii) oltre 180 gg - fino al 31.12.2011 - per i crediti verso le imprese; (iii) oltre 90 per gli altri b. la soglia di “rilevanza” è pari al 5% dell’esposizione 8 Metodi per il calcolo delle attività a rischio (RWA) L’approccio standard RWA (Credito) (sovrani, banche, imprese) Approccio Standard (SA) Esposizione * Coeff. Pond. (Rating esterni: 0, 20%, 50%, 100%, 150%; senza rating: 100%; retail 75%) Approccio basato sui Rating Interni (IRB) EAD * Coeff. Pond. (funzione di ponderazione: f(PD, LGD, M) (metodo soggetto a validazione dell’autorità di vigilanza) Metodo Base Metodo Avanzato 9 Basilea 2: Approccio Standard (SA) RWA (Attività ponderata per il rischio) Esposizione* di ciascun debitore x x Coefficienti di Ponderazione x x 8% = Requisito Patrimoniale (*) al netto di specifici accantonamenti Banking Book: Stati Banche Imprese Retail (0%; 20%; 50%; 100%; 150%; 75%) (cfr. dettaglio) È la più semplice tra le opzioni È abbastanza simile a “Basilea 1”, ma differenzia maggiormente i coefficienti di ponderazione 10 Verrà utilizzato dalle banche che non raggiungono i requisiti richiesti dalle metodologie più sofisticate Approccio standard: il sistema delle ponderazioni GOVERNI E BANCHE CENTRALI Rating Governi Ponderazione Rating Governi ECA Ponderazione AAA/AA- +A- +BBB- +BB/B- Sotto B- NO rating 0% 20% 50% 100% 150% 100% 1 2 3 4/6 7 0% 20% 50% 100% 150% BANCHE Opzione 1 Rating Governo AAA/AA- +A- +BBB- +BB/B- Sotto B- NO rating 20% 50% 100% 100% 150% 100% Rating banca AAA/AA- +A- +BBB- +BB/B- Sotto B- NO rating Ponderazione 20% 50% 50% 100% 150% 50% Ponderazione (cred. bt.<3m) 20% 20% 20% 50% 150% 20% Ponderazione Opzione 2 IMPRESE (e Compagnie di Assicurazione) con rating Rating Impresa Peso AAA/AA- +A- +BBB/BB- Sotto BB- NO rating 20% 50% 11 100% 150% 100% Fonte: Basel Committee on Banking Supervision (2004) Crediti “retail” (portafoglio al dettaglio) Ponderazione 75% Requisiti Destinazione (una o più persone fisiche o impresa di piccole dimensioni). Tipologia (prestiti rotativi, prestiti rateali e leasing personali, facilitazioni e apercredito verso piccole imprese, in parte mutui garantiti da ipoteca su immobili residenziali). Frazionamento (diversificazione adeguata per classi di importo, coerente con un obiettivo di riduzione del rischio –definito dalle singole Autorità nazionali) BI: l’esposizione verso un singolo cliente (o gruppo di clienti connessi) non supera l’1 % del totale del portafoglio retail 12 Esposizione unitaria massima (1 milione di euro) L’approccio standard nel segmento delle imprese: una sintesi Coefficienti di x ponderazione Esposizione x 8% Requisito Patrimoniale = Imprese (CORPORATE) AAA/AA- +A- +BBB/BB- > BB- NO Rating 20% 50% 100% 150% 100% 13 + Retail 75% Approccio standard (SA): un esempio RWA (Attività ponderata per il rischio) Esposizione di ciascun debitore x Coefficienti di ponderazione Requisito Patrimoniale x 8% = 8% = € 1.600 8% = € 12.000 8% = € 6.000 ESEMPI A Impresa AAA x 20% x x 150% x x 75% 14 x € 100.000 B Impresa BBB € 100.000 C Impresa retail € 100.000 I Metodi per il calcolo delle attività a rischio (RWA) I metodi IRB RWA (Credito) (sovrani, banche, imprese) Approccio Standard (SA) Approccio basato sui Rating Interni (IRB) Esposizione * Coeff. Pond. (Rating esterni: 0, 20%, 50%, 100%, 150%; retail 75%) EAD * Coeff. Pond. (funzione di ponderazione: f(PD, LGD, M) Metodo Base Metodo Avanzato 15 IRB: le componenti del rischio di credito RWA (Attività ponderata per il rischio) Coeff. di ponderazione = f (PD; LGD; M) Expected loss rate (ELR) Exposure At Default (EAD) Stima dell’esposizione al momento dell’insolvenza * Probability of Default (PD) Stima della probabilità di insolvenza di un cliente entro l’anno Loss Given Default (LGD) Maturity (M) Stima della % del credito non recuperabile in caso di insolvenza (1-tasso di recupero RR) Stima della scadenza del prestito L’approccio basato sui rating interni (IRB) Approccio basato sui Rating Interni (IRB) EAD * Coeff. Pond. (funzione di ponderazione: f(PD, LGD, M) Metodo Avanzato Metodo Base PD LGD(*) M EAD(*) PD LGD M EAD Rating Banca Autorità Autorità Autorità Banca Banca (2.5 y) Rating Banca Banca (45%;75%) (OBS: FCC del metodo standard) (durata effettiva) (OBS: FCC interni) (>0.03%) (*) Nella classe Retail: Rating Banca (>0.03%) Approccio IRB ≠ Approccio Standard Approccio Standard Esposizione di ciascun debitore x Coefficienti di ponderazione x 8% = Requisito Patrimoniale Approccio IRB Funz. di ponderazione = f (PD; LGD; M) Exposure At Default x Probability ; Loss Given ; Default (EAD) of Default (LGD) (PD) Maturity (M) x 8% = Requisito Patrimoniale 1. L’EL è calcolata sulla base di 4 componenti di rischio calcolati dalla banca o forniti dalla Vigilanza 2. Le componenti sono convertite in coefficienti di ponderazione mediante una funzione continua dell’expected 3. loss di ciascuna esposizione (è richiesto un periodico aggiornamento della valutazione) Gli IRB devono essere validati dai supervisori nazionali 18 (sulla base di requisiti minimi) e resi pubblici (3° Pilastro) La correlazione • Non è consentito l’utilizzo dei modelli in grado di misurare in modo diretto i benefici della correlazione. • La correlazione è considerata solo in modo standardizzato e indiretto, come una funzione inversa della PD. • A PD più elevate (tipiche delle imprese più piccole), corrisponde una correlazione più bassa: si assume che tali imprese abbiano performance meno connesse alle dinamiche congiunturali e siano quindi tra loro meno correlate La funzione regolamentare di ponderazione si basa su di una ipotesi di correlazione media tra gli attivi delle imprese finanziate, basata su evidenze delle grandi banche internazionali; per le imprese medio-piccole tale correlazione è inferiore. L’algoritmo determina un fattore di aggiustamento per la correlazione ponderato in funzione della PD e compreso tra 0,12 e 0,24. Per le PMI, la correlazione è ponderata per il fatturato (fattore di moltiplicazione 0,04). La segmentazione del mercato imprese ai fini dell’IRB • Corporate: fatturato ≥ 50 milioni di euro – funzione di ponderazione standard • SME (PMI): 5 milioni di euro ≤ fatturato < 50 milioni di euro - nella funzione di ponderazione si considera anche il fatturato • Retail: fatturato ≥ 5 milioni di euro – possono essere trattati in «pool» 20 IRB: il calcolo del requisito patrimoniale percentuale (K) Esposizioni verso imprese corporate, governi, banche RWA=K x 12,5 x EAD Soggetti in default IRB Base: K=0 IRB Avanzato: K= max (0, LGD – ELR) Soggetti non in default SME (PMI) K= f(PD,LGD,M,S) Con S = fatturato Altre K= f(PD,LGD,M) Con ELR = migliore stima della perdita attesa che la banca ha contabilizzato Una funzione di ponderazione definita dalle Autorità di vigilanza associa a valori delle componenti di rischio le perdite inattese a cui commisurare il capitale regolamentare. Indicazioni per la stima delle componenti del rischio: PD e LGD Probability of Default (PD) Loss Given Default (LGD) Maggior valore tra 0,03% e PD annua corrispondente al rating del debitore cui è assegnata l’esposizione in questione. Media di lungo periodo. Per le esposizioni in default, la PD è pari al 100%. IRB Base: Esposizioni non garantite LGD senior debt 45 % LGD crediti subordinati 75% Si riduce in caso di collateral: secondo il comprehensive approach del SA in presenza di 3 ulteriori IRB collaterals: -real estate, con garanzia dal 30% al 140%, LGD giù fino 35% -physical capital, garanzia come RE, LGD giù fino a 40% -receivables, garanzia da 0 a 125%, LGD giù fino a 35% IRB Avanzato: LGD determinata con stime interne di lungo periodo e incrementate per l’effetto di un downturn Basate su una definizione economica, non contabile, che include valori attuali e costi di recupero 22 Indicazioni per la stima delle componenti del rischio: EAD Esposizioni per cassa a valore contabile - al lordo di eventuali rettifiche Exposure At Default (EAD) Esposizioni di firma valore nominale x FCC* IRB Base: FCC - 100% se a rischio pieno (diretti sostituti del credito) - 75% se a rischio medio-alto (1) - 50% se a rischio medio (originate da transazioni commerciali) - 20% se a rischio medio-basso (2) - 0% se a rischio basso (3) IRB Avanzato: FCC stimati dalla banca * FCC = fattore di conversione in equivalente creditizio; rappresenta il rapporto tra la parte non utilizzata della linea di credito, che si stima possa essere utilizzata in caso di default, e la parte attualmente non utilizzata. (1) (2) (3) altre aperture di credito e facilitazioni in appoggio all’emissione di titoli lettere di credito a breve termine connesse con operazioni su merci si applica, ove sia avvenuta la spedizione della merce aperture di credito non utilizzate revocabili in ogni momento dalla banca a sua discrezione e senza preavviso e quelle che prevedono contrattualmente l’automatica cancellazione in seguito al deteriorarsi della qualità creditizia del debitore. Tale trattamento è consentito a condizione che la banca verifichi adeguatamente la situazione finanziaria del debitore e che il sistema dei controlli interni sia in grado di rilevare tempestivamente eventuali deterioramenti nella qualità creditizia del debitore Indicazioni per la stima delle componenti del rischio: la durata (M) IRB Base: Maturity (M) M=2,5 anni; M=0,5 anni per PcT e operazioni pronti e concessione/assunzione di titoli o di merci in prestito IRB Avanzato: Maggior valore fra 1 anno e vita residua effettiva espressa in anni Valore massimo 5 anni (Salvo alcune esposizioni a breve, individuate dalle Autorità di Vigilanza nazionali, per le quali M<1 anno) In presenza di M (vita residua) bassa, il requisito patrimoniale si riduce. L’approccio avanzato consente alle banche più impegnate nel breve termine di ridurre il requisito patrimoniale rispetto a quanto consentito dall’approccio base. 24 Perdite inattese e requisiti patrimoniali nell’IRB Perdita Attesa (ELIRB) Perdite inattese (UL) Coperte con accantonamenti/rettifiche (gestita con modelli) Coperta dal capitale (gestita con VaR) Funzione di densità delle probabilità di perdita Perdite inattese catastrofiche Non Coperta (Assicurazioni?) Perdita Max (scelto l’intervallo di confidenza) Il capitale di rischio deve essere calcolato in base alle sole perdite inattese (la funzione di ponderazione è un modello VAR). Per incentivare comunque una razionale politica degli accantonamenti vengono stabiliti premi per accantonamenti (specifici + generici) > EL e penalizzazioni per il caso inverso 25