bibliografia
• Romano Luperini, Pietro Cataldi, Lidia Marchiani, Franco
Marchese, La letteratura come dialogo, vol. 3 La modernità
(1861-1956), 2009, Palumbo editore
• Salvatore Guglielmino, Guida al Novecento, Principato
editore, 1986
• E. J. Hobsbawm, Il secolo breve, Bur, 2000
• Franz Kafka, La metamorfosi
• J. Joyce, Gente di Dublino
• M. Proust, Alla ricerca del tempo perduto, ed. A. Mondadori
Il romanzo e la novella: dissoluzione e
rifondazione del romanzo in Europa e in Italia
• Nei primi 25 anni del Novecento si assiste in tutta Europa (e anche in
Italia) a due fenomeni paralleli: uno di distruzione e uno di rifondazione
su basi nuove delle strutture narrative.
• Nasce il romanzo del Novecento in cui compaiono temi nuovi come quello
della nevrosi, della malattia, della memoria, della dimensione onirica,
dell’inettitudine
• Temi nuovi richiedono anche forme narrative nuove : come il «flusso di
coscienza» (Joyce) o le «intermittenze del cuore» (Proust) o il romanzosaggio (L’uomo senza qualità di Musil); forme che rendano la vita interiore
dei personaggi, la loro visione del mondo, le loro allucinazioni.
• Alcuni temi (l’inettitudine, la malattia) definiscono il senso di esclusione
dell’intellettuale; altri si coagulano attorno alla figura del padre
autoritario e incombente. Donna, madre e moglie, importanza del libro di
Sibilla Aleramo.
• A differenza del romanzo dell’Ottocento, opera «chiusa» (es. Promessi
sposi), il romanzo del ‘900 è definito un’opera «aperta», ovvero un’opera
policentrica, poliprospettica, la cui struttura può sembrare divagante e
inconclusa, latamente problematica.
La narrativa in lingua tedesca
• Due gruppi di scrittori
• Il primo è più legato al romanzo tradizionale e lo mette in
crisi dall’interno, il più importante di questo gruppo è Thomas
Mann; altro autore Herman Hesse (Siddharta, Narciso e
Boccadoro, Lupo della steppa, analisi psicologica dei
personaggi); altro ancora Joseph Roth che dipinge il crollo
dell’impero asburgico (La marcia di Radezsky, La cripta dei
Cappuccini, Fuga senza fine)
• Il secondo contribuisce a creare il clima dell’Espressionismo
ed è assai più radicale sul piano dei contenuti e su quello della
forma; i più importanti sono Kafka e Musil
Thomas Mann (Lubecca 1875-1955)
• Di famiglia molto agiata, borghese, dopo il 1933 lascia la
Germania, vive all’estero (Svizzera, USA)
• I Buddenbrook 1901, la decadenza di una famiglia borghese
Tonio Kröger 1903, il contrasto arte-borghesia
• La morte a Venezia, 1912
• La montagna incantata, 1924, romanzo-saggio, tema della
malattia come esclusione e diversità (tubercolosi)
• Temi: la malattia, la decadenza e il disfacimento delle
tradizioni e dei valori borghesi, l’arte e l’artista estranei al
mondo borghese (aspetti autobiografici)
,
Franz Kafka (1883-1924)
Il mondo dell’incubo, dell’allucinazione, dell’assenza di significato è
protagonista delle novelle e dei romanzi del praghese Franz Kafka.
Figlio di un commerciante ebreo, laureato in Legge, fece l’impiegato in una
compagnia di assicurazioni.
Rapporti travagliati col padre (Lettera) e con due donne che non poté
sposare.
Ammalatosi di tisi, morì in un sanatorio vicino Vienna.
Nei romanzi America, Il processo, il Castello (pubblicati postumi) il
protagonista deve sempre espiare una colpa, talora a lui stesso ignota.
Allegoria dell’insensatezza della vita nella società moderna: esprime un
bisogno di significato che resta senza risposta (allegorismo vuoto).
K. Rappresenta una vicenda «per dire altro», ma questo «altro» resta
indecifrabile: in questa modalità confluiscono ragioni psicologiche (Lettera
al padre) ragioni culturali ( la cultura ebraica con la sua obbedienza mistica
a una Legge inaccessibile)
Lettura di testi
La metamorfosi di F. Kafka
Pubblicata nel 1915, è la storia della trasformazione di un commesso viaggiatore,
Gregor Samsa, in insetto. La reazione dei famigliari (il padre, la madre, la sorella
Grete) è di sconcerto, di intolleranza o di aperto conflitto (soprattutto del padre
che lo ferisce colpendolo con alcune mele. Quando Gregor viene trovato morto, il
suo cadavere viene gettato fra i rifiuti e la famiglia riprende a vivere.
Il tema della colpa si lega al conflitto col padre, con il quale non è possibile
comunicare.
Lo spazio del racconto è la casa, vista come prigione e rifugio. Qui viene alla luce
la crudeltà dei rapporti familiari: il padre è duro e aggressivo; la madre si mostra
affettuosa, ma in modo inutile e rassegnato; la sorella ha un atteggiamento
ambiguo, fra l’iniziale complicità e l’ostilità finale.
Una doppia metamorfosi: accanto a quella iniziale (l’uomo mutato in insetto,
dato acquisito e non più modificabile) c’è una seconda metamorfosi, quella
generata dallo sguardo di Gregor verso la realtà che lo circonda; nonostante il suo
indagare il mondo gli si rivela oppressivo e inspiegabile.
L’allegoria dell’insetto = senso di esclusione, senso i inettitudine (padre gigante)
Un romanzo di formazione alla rovescia.
Ogni lettore, quando legge, legge se stesso: L’opera dello
scrittore è soltanto uno strumento ottico che egli offre al
lettore per permettergli di discernere quello che, senza
libro, non avrebbe forse visto in se stesso.
da Marcel Proust, Il tempo ritrovato
Marcel Proust (1871-1922), nato in una famiglia di
agiata borghesia, fin da 9 anni visse con l’asma, malattia
che l’avrebbe tormentato per tutta la vita. Attaccamento
morboso per la madre. Inizia la sua opera monumentale
dopo la morte della madre, nel 1905.
Alla ricerca del tempo perduto
Dopo essersi diviso fra vocazione narrativa e interessi critici, dal 1909, Proust si
dedica alla composizione del vasto ciclo A la recherche du temp perdu , suddiviso in
sette romanzi:
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Dalla parte di Swann, 1914
All’ombra delle fanciulle in fiore, 1918
I Guermantes, 1920-21
Sodoma e Gomorra, 1921
La prigioniera, 1923, postumo
Albertina scomparsa o la fuggitiva, 1925, postumo
Il tempo ritrovato, 1927, postumo
• La trama è sorretta dalla ricerca del proprio passato, del quale si tenta il
salvataggio.
• Tuttavia il recupero del passato non avviene attraverso lo sforzo della volontà
(memoria volontaria) come nelle tradizionali opere autobiografiche, ma
attraverso epifanie (apparizioni, momenti in cui si rivela il senso delle cose)..
• E’ il potere della memoria involontaria a portare alla luce il passato attraverso
oggetti e fenomeni normali (come la madeleine intinta nel tè).
• Alla conclusione del romanzo si raggiunge la certezza di poter recuperare il tempo
perduto attraverso l’atto della scrittura
La narrativa in lingua inglese
Anche nella narrativa in lingua inglese il primo Novecento segna una
svolta radicale, che si manifesta nel modo più consapevole
nell’Ulysses di Joyce, ma che annovera altri esempi notevoli come
quelli di Virginia Woolf in Inghilterra e di Gertrude Stein negli USA.
Anche in Inghilterra abbiamo un grande interesse per i nuovi temi
psicoanalitici. E anche qui abbiamo scrittori che conducono le loro
analisi tenendosi nel rispetto della tradizione:
si pensi a Edward Morgan Forster (Camera con vista, Passaggio in
India),
A Katherine Mansfield, (racconti In una pensione tedesca, La festa in
giardino)
a David Herbert Lawrence (L’amante di Lady Chatterley, Figli e
amanti);
altri invece percorrono nuove strade e sono appunto Joyce e la Woolf.
James Joyce
• James Joyce, irlandese, nasce a Dublino nel 1882, muore a Zurigo nel
1941. Nel 1904 lascia l’Irlanda, viaggia in tutta Europa, è anche in Italia
(Trieste, Roma).
• Pubblica nel 1914 i racconti Dubliners (Gente di Dublino), nel 1917
Ritratto dell’artista da giovane; nel 1918 a puntate l’Ulisse sulla «Litte
Revue» di New York (il testo è giudicato immorale. Il romanzo esce a
Parigi nel 1922.
• L’ultimo suo romanzo, un’opera aperta esce anche se incompiuto, nel
1939 col titolo Finnegans Wake (La veglia di Finnegan). E’ l’opera più
sperimentale e oscura.
• Gente di Dublino: Ho scelto di scrive un capitolo della storia morale del
mio paese. Infanzia, adolescenza, maturità, vita pubblica.
• Vite inutili e figure di intellettuali sbiaditi e disillusi, personaggi
prigionieri di situazioni da cui non sono capaci di fuggire. Critica dell’A.
alla paralisi della società irlandese e alla chiesa cattolica, colpevole
dell’immobilità spirituale della nazione.
Ulisse
Ulisse racconta non solo e non tanto gli avvenimenti vissuti a Dublino, in una sola
giornata (il 16 giugno 1904 ) da Leopold Bloom, agente pubblicitario di origine ebrea,
ma ciò che accade nella sua coscienza in questo arco di tempo. Logni episodio della
giornata trova un corrispondente tematico-simbolico nell’Odissea di Omero.
Leopold (Ulisse) cerca di ricongiungersi col figlio Stephen Dedalus (Telemaco). I due si
incontrano in luoghi diversi della città, alla fine rincasano insieme e parlano fino a
notte fonda. Molly , la moglie di Leopold (Penelope) è già a letto, ma non riuscendo a
dormire si abbandona a un lungo monologo interiore, condotto secondo la tecnica del
«flusso di coscienza».
Le innovazioni tecniche dell’Ulisse sono rivoluzionarie. Il flusso di coscienza viene
portato alle estreme conseguenze: la narrazione non segue più un filo logico, non è
nemmeno organizzata dalla punteggiatura, ma procede a sbalzi.
Il registro alto si mescola a quello basso, termini letterari a quelli tecnici, a seconda del
personaggio di cui l’Autore penetra nel pensiero.
La struttura è volutamente «aperta» e caotica, capace di mostrare la vita di un uomo
da ogni angolatura e mostrandone le interne contraddizioni.
L’importanza storica dell’Ulisse consiste anzitutto nel recupero del quotidiano che
Joyce ha compiuto, nell’aver accolto cioè ogni aspetto della vita quotidiana, qualsiasi
funzione fisica, qualsiasi pensiero dei protagonisti, senza remore moralistiche o
estetiche.
La realtà umana dell’Ulisse moderno è quanto mai desolante ed opaca, fallimentare.
Virginia Woolf, (1882-1941) e Mrs. Dalloway
Anche la Woolf fu influenzata dalle nuove tematiche psicologiche e
riprodusse nei suoi romanzi e racconti (Gita al faro, Le onde, Le tre ghinee,
e Mrs. Dalloway ) il flusso di coscienza.
Mrs. Dalloway si svolge nell’arco di 12 ore, la protagonista è una signora di
50 anni, Clarissa che si appresta a dare una festa nella serata. Quando sta
per comperare dei fiori rivede Septimus Warren Smith, un veterano di
guerra afflitto da disturbi mentali. Nel pomeriggio l’uomo si uccide,
gettandosi dalla finestra e Clarissa apprende la notizia durante il party già
iniziato.
Michael Cunningham ha scritto un romanzo ispirato a questo libro,
intitolandolo The hours, le ore, da cui nel 2002 è stato tratto il film
omonimo (Meryl Streep impersona una moderna Clarissa che vive a New
York ).
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